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Piano Strategico 2014-2017

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Piano Strategico 2014-2017
PIANO STRATEGICO
2014-2017
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 0
Piano Strategico 2014-2017
INDICE
 ANALISI DEL CONTESTO
PAG. 2
 ASPETTI DEL TERRITORIO
PAG. 3
 ASPETTI ECONOMICI
PAG. 12
 ASSETTO ORGANIZZATIVO
PAG. 14
 ASPETTI NORMATIVI E FINANZIARI
PAG. 16
 LA “MISSION”
PAG. 17
 FATTORI DI MINACCIA E OBIETTIVI STRATEGICI
PAG. 19
 LA RETE “ISTITUZIONALE” E GLI STAKEHOLDERS
PAG. 21
 PROGETTI IN CORSO DI COMPLETAMENTO
PAG. 27
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 1
Piano Strategico 2014-2017
ANALISI DEL CONTESTO
Il Parco Delta del Po è stato istituito con legge regionale n. 27 del 1988 e fino al 1996 in gestione
provvisoria dalle Provincie di Ferrara e Ravenna. Dal mese di febbraio 1996 nasce il Consorzio di
gestione del Parco Regionale del Delta del Po Emilia Romagna fino al 31.12.2011 data in cui il
Consorzio è stato sciolto in conseguenza dell’entrata in vigore della Legge Regionale EmiliaRomagna n. 24 del 23/12/2011 avente ad oggetto “Riorganizzazione del sistema regionale delle
Aree Protette e dei siti della Rete Natura 2000 ed istituzione del Parco Regionale dello Stirone e
del Piacenziano“ (pubblicata nel Bollettino Ufficiale RER n. 194 del 27/12/2011) con la quale è
stato avviato un processo di riordino delle Aree Protette e dei Siti Rete Natura 2000 attraverso
l’istituzione di n. 5 Macroaree per i Parchi e la Biodiversità e il contestuale scioglimento dei
Consorzi di gestione.
L’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po, con decorrenza 01/01/2012, svolge
le funzioni amministrative in materia ambientale e biodiversità indicate all’art. 3 della legge
istitutiva subentrando nei rapporti attivi e passivi del disciolto Consorzio del Parco Regionale del
Delta del Po.
Il territorio regionale sulla base dei principi di adeguatezza, semplificazione ed efficienza
amministrativa è stato suddiviso in 5 Macroaree con caratteristiche geografiche e naturalistiche
omogenee, definite Macroaree per i Parchi e la Biodiversità. Per ogni Macroarea è istituito un Ente
Pubblico (ente di Gestione).
Le Macroaree individuate sono:
Emilia Occidentale;
Emilia Centrale;
Emilia Orientale;
Delta del Po;
Romagna
Con deliberazione della Giunta Regionale n. 43 del 2012 è stata effettuata la ricognizione puntuale
delle Aree Protette, dei Siti della Rete Natura 2000 nonché dei territori dei Comuni ricadenti in
ogni singola Macroarea.
La Macroarea 4 – Delta del Po è composta come di seguito evidenziato:
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 2
Piano Strategico 2014-2017
ASPETTI DEL TERRITORIO
Macroarea 4 - Delta del Po
Aree protette
Parco regionale
1) Parco Regionale del Delta del Po;
Riserva naturale regionale
1) Riserva naturale regionale Dune fossili di Massenzatica;
2) Riserva naturale regionale Alfonsine;
Riserva statale
1) Riserva statale Sacca di Bellocchio (in parte fuori dal Parco del Delta del Po);
2) Riserva statale Pineta di Ravenna (in parte fuori dal Parco del Delta del Po);
Riserve Statali incluse completamente o parzialmente dentro il Parco del Delta del Po
1) Riserva naturale Bassa dei Frassini - Balanzetta
2) Riserva naturale Bosco della Mesola
3) Riserva naturale Destra foce Fiume Reno
4) Riserva naturale Duna costiera di Porto Corsini
5) Riserva naturale Duna costiera ravennate e foce torrente Bevano
6) Riserva naturale Dune e isole della Sacca di Gorino
7) Riserva naturale Foce Fiume Reno
8) Riserva naturale Pineta di Ravenna
9) Riserva naturale Po di Volano
10) Riserva naturale Sacca di Bellocchio I
11) Riserva naturale Sacca di Bellocchio II
12) Riserva naturale Sacca di Bellocchio III
13) Riserva naturale Salina di Cervia
Paesaggio naturale e seminaturale protetto
Paesaggio naturale e seminaturale protetto Centuriazione (Istituito nel 2011. Superficie: 872 ettari
Provincia di Ravenna. Comuni di Lugo e Cotignola).
Aree di riequilibrio ecologico
1) Area di riequilibrio ecologico Bisana (Istituita nel 2010, Superficie: 64 ettari, Provincia di Bologna Comuni di Pieve di Cento, Galliera)
2) Area di riequilibrio ecologico Porporana (Istituita nel 2011. Superficie: 15 ettari, Provincia di Ferrara
- Comune di Ferrara)
3) Area di riequilibrio ecologico Schiaccianoci (Istituita nel 2011, Superficie: 20 ettari, Provincia di
Ferrara - Comune di Ferrara)
4) Area di riequilibrio ecologico Stellata (Istituita nel 2011, Superficie: 15 ettari, Provincia di Ferrara Comune di Bondeno)
5) Area di riequilibrio ecologico Bacini di Conselice (Istituita nel 2011, Superficie: 9 ettari, Provincia di
Ravenna - Comune di Conselice)
6) Area di riequilibrio ecologico Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano (Istituita nel 2011, Superficie:
79 ettari, Provincia di Ravenna. Comuni di Lugo e Fusignano).
7) Area di riequilibrio ecologico Cotignola (Istituita nel 2011, Superficie: 21 ettari, Provincia di Ravenna
- Comune di Cotignola)
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 3
Piano Strategico 2014-2017
8) Area di riequilibrio ecologico Podere Pantaleone (Istituita nel 2011, Superficie: 7 ettari, Provincia di
Ravenna - Comune di Bagnacavallo)
9) Area di riequilibrio ecologico Villa Romana di Russi (Istituita nel 2011, Superficie: 16 ettari, Provincia
di Ravenna - Comune di Russi)
Siti Natura 2000
(Elenco completo)
1) IT4050022 SIC-ZPS Biotopi e Ripristini ambientali di Medicina e Molinella
2) IT4060001 SIC-ZPS Valli di Argenta
3) IT4060002 SIC-ZPS Valli di Comacchio
4) IT4060003 SIC-ZPS Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di
Bellocchio
5) IT4060004 SIC-ZPS Valle Bertuzzi, Valle Porticino-Cannevié
6) IT4060005 SIC-ZPS Sacca di Goro, Po di Goro, Valle Dindona, Foce del Po di Volano
7) IT4060007 SIC-ZPS Bosco di Volano
8) IT4060008 ZPS Valle del Mezzano
9) IT4060009 SIC Bosco di Sant’Agostino o Panfilia
10) IT4060010 SIC-ZPS Dune di Massenzatica
11) IT4060011 ZPS Garzaia dello zuccherificio di Codigoro e Po di Volano
12) IT4060012 SIC-ZPS Dune di San Giuseppe
13) IT4060014 ZPS Bacini di Jolanda di Savoia
14) IT4060015 SIC-ZPS Bosco della Mesola, Bosco Panfilia, Bosco di Santa Giustina, Valle Falce, La Goara
15) IT4060016 SIC-ZPS Fiume Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico
16) IT4060017 ZPS Po di Primaro e Bacini di Traghetto
17) IT4070001 SIC-ZPS Punte Alberete, Valle Mandriole
18) IT4070002 SIC-ZPS Bardello
19) IT4070003 SIC-ZPS Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo
20) IT4070004 SIC-ZPS Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo
21) IT4070005 SIC-ZPS Pineta di Casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di Porto Corsini
22) IT4070006 SIC-ZPS Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina
23) IT4070007 SIC-ZPS Salina di Cervia
24) IT4070008 SIC Pineta di Cervia
25) IT4070009 SIC-ZPS Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano
26) IT4070010 SIC-ZPS Pineta di Classe
27) IT4070019 ZPS Bacini di Conselice
28) IT4070020 ZPS Bacini ex-zuccherificio di Mezzano
29) IT4070021 SIC-ZPS Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno
30) IT4070022 SIC-ZPS Bacini di Russi e Fiume Lamone
31) IT4070023 ZPS Bacini di Massa Lombarda
32) IT4070024 SIC Podere Pantaleone
33) IT4070026 SIC Relitto della piattaforma Paguro
Siti Natura 2000 inclusi completamente o parzialmente dentro il Parco del Delta del Po
1) IT4060001 SIC-ZPS Valli di Argenta
2) IT4060002 SIC-ZPS Valli di Comacchio
3) IT4060003 SIC-ZPS Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di
Bellocchio
4) IT4060004 SIC-ZPS Valle Bertuzzi, Valle Porticino-Cannevié
5) IT4060005 SIC-ZPS Sacca di Goro, Po di Goro, Valle Dindona, Foce del Po di Volano
6) IT4060007 SIC-ZPS Bosco di Volano
7) IT4060012 SIC-ZPS Dune di San Giuseppe
8) IT4060015 SIC-ZPS Bosco della Mesola, Bosco Panfilia, Bosco di Santa Giustina, Valle Falce, La Goara
9) IT4070001 SIC-ZPS Punte Alberete, Valle Mandriole
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
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Piano Strategico 2014-2017
10)
11)
12)
13)
14)
15)
16)
17)
18)
IT4070002 SIC-ZPS Bardello
IT4070003 SIC-ZPS Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo
IT4070004 SIC-ZPS Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo
IT4070005 SIC-ZPS Pineta di Casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di Porto Corsini
IT4070006 SIC-ZPS Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina
IT4070007 SIC-ZPS Salina di Cervia
IT4070008 SIC Pineta di Cervia
IT4070009 SIC-ZPS Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano
IT4070010 SIC-ZPS Pineta di Classe
Siti Natura 2000 esterni al Parco del Delta del Po
1) IT4060010 SIC-ZPS Dune di Massenzatica
2) IT4060009 SIC Bosco di Sant’Agostino o Panfilia
3) IT4060008 ZPS Valle del Mezzano
4) IT4060011 ZPS Garzaia dello zuccherificio di Codigoro e Po di Volano
5) IT4050022 SIC-ZPS Biotopi e Ripristini ambientali di Medicina e Molinella
6) IT4060014 ZPS Bacini di Jolanda di Savoia
7) IT4060016 SIC-ZPS Fiume Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico
8) IT4060017 ZPS Po di Primaro e Bacini di Traghetto
9) IT4070019 ZPS Bacini di Conselice
10) IT4070020 ZPS Bacini ex-zuccherificio di Mezzano
11) IT4070021 SIC-ZPS Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno
12) IT4070022 SIC-ZPS Bacini di Russi e Fiume Lamone
13) IT4070023 ZPS Bacini di Massa Lombarda
14) IT4070024 SIC Podere Pantaleone
15) IT4070026 SIC Relitto della piattaforma Paguro
di cui
in Provincia di Ferrara
1) IT4060010 SIC-ZPS Dune di Massenzatica
2) IT4060009 SIC Bosco di Sant’Agostino o Panfilia
3) IT4060008 ZPS Valle del Mezzano
4) IT4060011 ZPS Garzaia dello zuccherificio di Codigoro e Po di Volano
5) IT4050022 SIC-ZPS Biotopi e Ripristini ambientali di Medicina e Molinella
6) IT4060014 ZPS Bacini di Jolanda di Savoia
7) IT4060016 SIC-ZPS Fiume Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico
8) IT4060017 ZPS Po di Primaro e Bacini di Traghetto
in Provincia di Ravenna
1) IT4070019 ZPS Bacini di Conselice
2) IT4070020 ZPS Bacini ex-zuccherificio di Mezzano
3) IT4070021 SIC-ZPS Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno
4) IT4070022 SIC-ZPS Bacini di Russi e Fiume Lamone
5) IT4070023 ZPS Bacini di Massa Lombarda
6) IT4070024 SIC Podere Pantaleone
in zona marina
IT4070026 SIC Relitto della piattaforma Paguro
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 5
Piano Strategico 2014-2017
SINTESI DELLE SUPERFICI
Macroarea
Superficie (Ha)
Macroarea 4 – Delta del Po
411.790
SINTESI DELLE SUPERFICI DELLE AREE PROTETTE E DEI SITI RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA
Aree Protette
Macroarea
Delta del Po
Siti Natura 2000
Aree protette e Siti Natura 2000
N°
Superficie (Ha)
% superficie nella Macroarea
N°
Superficie (Ha)
% superficie nella Macroarea
Superficie (Ha)
% superficie nella Macroarea
15
55.803
13,6
33
69.256
16,8
86.533
21,0
Regione
Emilia-Romagna
Totale
Aree Protette
Siti Natura 2000
Aree protette e Siti Natura 2000
N°
Superficie (Ha)
% superficie nella Macroarea
Macroarea
N°
superficie (Ha)
% superficie nella Macroarea
70
209.018
9,3
153
265.238
11,8
348.034
Macroarea
15,5
SINTESI DELLE SUPERFICIE DELLE AREE PROTETTE
Macroarea
Delta del Po
Totale
N°
Tipo Area Protetta
Superficie protetta (Ha)
% superficie nella Macroarea
1
2
2
1
9
15
Parco regionale
Riserve regionali
Riserve statali (porzioni esterne ai Parchi)
Paesaggio naturale e seminaturale protetto
Aree di riequilibrio ecologico
54.502
57
122
872
250
55.803
13,2
0,01
0,03
0,2
0,1
13,6
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 6
Piano Strategico 2014-2017
PARCHI REGIONALI COMPRESI NELLE MACROAREE
MACROAREA 4 – DELTA DEL PO
Area protetta
Provincia/e
Superficie totale (Ha)
Superficie Parco (Ha)
Superficie Area contigua (Ha)
Parco Regionale Delta del Po
Ferrara, Ravenna
54.502
20.378
34.124
Area protetta
Provincia
Superficie totale (Ha)
Superficie Parco (Ha)
Superficie Area contigua (Ha)
Parco Regionale Delta del Po
Ferrara, Ravenna
54.502
20.378
34.124
Area protetta
Comuni territorialmente interessati
Provincia
N°
Parco Regionale Delta del Po
Area protetta
Denominazione
Altri Comuni conferenti risorse
N°
Denominazione
Ferrara
6
-
-
Ravenna
3
-
-
Comuni territorialmente interessati
Provincia
N°
Denominazione
Ferrara
6
Argenta, Codigoro, Comacchio, Goro, Mesola, Ostellato
Ravenna
3
Alfonsine, Cervia, Ravenna
Parco Regionale Delta del Po
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 7
Piano Strategico 2014-2017
Altri Comuni conferenti risorse
Tipologia Area protetta
Riserva naturale regionale
Riserva naturale regionale
Riserva statale
Riserva statale
Paesaggio naturale e seminaturale protetto
Area di riequilibrio ecologico
Area di riequilibrio ecologico
Area di riequilibrio ecologico
Area di riequilibrio ecologico
Area di riequilibrio ecologico
Area di riequilibrio ecologico
Area di riequilibrio ecologico
Area di riequilibrio ecologico
Area di riequilibrio ecologico
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Denominazione
Provincia
Dune fossili di Massenzatica
Alfonsine
Sacca di Bellocchio
Pineta di Ravenna
Centuriazione
Bisana
Porporana
Schiaccianoci
Stellata
Bacini di Conselice
Canale dei Mulini di Lugo
Cotignola
Podere Pantaleone
Villa Romana di Russi
Pag. 8
Comuni territorialmente interessati
Ferrara
Ravenna
N°
2
1
Denominazione
Codigoro, Mesola
Alfonsine
Ravenna
Ravenna
Bologna
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
1
2
2
1
1
1
1
2
1
1
1
Ravenna
Cotignola, Lugo
Galliera, Pieve di Cento
Ferrara
Ferrara
Bondeno
Conselice
Fusignano, Lugo
Cotignola
Bagnacavallo
Russi
Piano Strategico 2014-2017
Superficie (Ha)
44
12
48
74
872
65
16
21
15
10
79
22
7
16
MACROAREA 4 – DELTA DEL PO
Codice
IT4050022
IT4060001
IT4060002
IT4060003
Sito Rete natura 2000
Tipologia
Denominazione
SIC-ZPS
SIC-ZPS
SIC-ZPS
SIC-ZPS
Biotopi e ripristini ambientali di Medicina e Molinella
Valli di Argenta
Valli di Comacchio
Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del
fiume Reno, Pineta di Bellocchio
IT4060004
SIC-ZPS
Valle Bertuzzi, valle Porticino-Canneviè
IT4060005
SIC-ZPS
Sacca di Goro, Po di Goro, Valle Dindona, Foce del Po
di Volano
IT 4060007
SIC-ZPS
Bosco di Volano
IT 4060008
ZPS
Valle del Mezzano
IT 4060009
SIC
Bosco di Sant’Agostino o Panfilia
IT 4060010
SIC-ZPS
Dune di Massenzatica
IT 4060011
ZPS
Garzaia zuccherificio di Codigoro e Po di Volano
IT 4060012
SIC-ZPS
Dune di San Giuseppe
IT 4060014
ZPS
Bacini di Jolanda di Savoia
IT 4060015
SIC-ZPS
Bosco della Mesola, Bosco Panfilia, Bosco di Santa
Giustina, Valle Falce, La Goara
IT 4060016
SIC-ZPS
Fiume Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico
IT 4060017
ZPS
Po di Primaro e Bacini di Traghetto
IT 4070001
SIC-ZPS
Punte Alberete Valle Mandriole
IT 4070002
SIC-ZPS
Bardello
IT 4070003
SIC-ZPS
Pineta San Vitale, bassa del Pirottolo
IT 4070004
SIC-ZPS
Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo
IT 4070005
SIC-ZPS
Pineta di casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di
Porto Corsini
IT 4070006
SIC-ZPS
Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina
IT 4070007
SIC-ZPS
Salina di Cervia
IT 4070008
SIC
Pineta di Cervia
IT 4070009
SIC-ZPS
Ortazzo, Ortazzino, Foce Torrente Bevano
IT 4070010
SIC-ZPS
Pineta di Classe
IT 4070019
ZPS
Bacini di Conselice
IT 4070020
ZPS
Bacini ex zuccherificio di Mezzano
IT 4070021
SIC-ZPS
Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno
IT 4070022
SIC-ZPS
Bacini di Russi e Fiume Lamone
IT 4070023
ZPS
Bacini di Massa Lombarda
IT 4070024
SICS
Podere Pantaleone
IT 4070026
SIC
Relitto della piattaforma Paguro
(1) Il sito è interamente ricompreso in acque marine.
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 9
N°
Comuni territorialmente interessati
denominazione
BO
FE-BO-RA
FE-RA
FE-RA
3
3
5
2
Budrio, Medicina, Molinella
Imola, Argenta, Conselice
Argenta, Comacchio, Ostellato, Alfonsine, Ravenna
Comacchio, Ravenna
FE
FE
2
4
Codigoro, Comacchio
Codigoro, Comacchio, Mesola, Goro
FE
FE-RA
FE-BO
FE
FE
FE
FE
FE
1
4
4
2
3
1
1
3
Comacchio
Argenta, Comacchio, Ostellato, Portomaggiore
Galliera, Pieve di Cento, Poggio Renatico, Sant’Agostino
Codigoro, Mesola
Codigoro, Massa Fiscaglia, Migliarino
Comacchio
Jolanda di Savoia
Codigoro, Mesola, Goro
FE
FE-BO
RA
RA
RA
RA
RA
6
3
1
1
1
1
1
Berra, Bondeno, Ferrara, Mesola, Ro, Sant’Agostino
Molinella, Argenta, Ferrara
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
3.140
1.436
972
99
1.222
1.596
579
RA
RA
RA
RA
RA
RA
RA
RA-FE
RA
RA
RA
RA
1
1
1
1
1
2
1
3
2
1
1
Ravenna
Cervia
Cervia
Ravenna
Ravenna
Alfonsine, Conselice
Ravenna
Argenta, Alfonsine, Conselice
Bagnacavallo, Russi
Massa Lombarda
Bagnacavallo
465
1.094
194
1.256
1.082
21
39
472
132
42
7
66
Provincia/e
(1)
Piano Strategico 2014-2017
(1)
Superficie
(ha)
4.486
2.905
16.781
2.242
2.690
4.872
401
18.863
188
52
184
73
45
1.563
MACROAREA 4 – DELTA DEL PO
Provincia
Bologna
Bologna
Bologna
Bologna
Bologna
Bologna
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Comune
Budrio (1)
Galliera (1)
Imola (2)
Medicina (1)
Molinella (1)
Pieve di Cento (1)
Argenta
Berra
Bondeno
Cento
Codigoro
Comacchio
Copparo
Ferrara
Formignana
Jolanda di Savoia
Lagosanto
Masi Torello
Massa Fiscaglia
Mesola
Migliarino
Mirabello
Ostellato
Poggio Renatico
Portomaggiore
Ro
Sant’Agostino
Bagnacavallo
Bagnara
Cervia
Conselice
Superficie (ha)
248
26
995
5.248
11.537
39
31.107
6.860
17.521
6.477
17.029
28.478
15.711
40.457
2.236
10.819
3.435
2.294
5.786
8.419
3.809
1.611
17.386
7.979
12.649
4.307
3.521
7.957
1.001
8.232
6.032
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 10
Codice ISTAT
037008
037028
037032
037037
037039
037048
038001
038002
038003
038004
038005
038006
038007
038008
038009
038010
038011
038012
038013
038014
038015
038016
038017
038018
038019
038020
038021
039002
039003
039007
039008
Provincia
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ferrara
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Ravenna
Comune
Vigarano Mainard
Voghiera
Tresigallo
Goro
Migliaro
Alfonsine
Cotignola
Fusignano
Lugo
Massa Lombarda
Ravenna
Russi
Sant’Agata sul
Santerno
Superficie (ha)
4.228
4.056
2.073
3.050
1.986
10.673
3.496
2.462
11.697
3.723
65.307
4.607
949
Codice ISTAT
038022
038023
038024
038025
038026
039001
039009
039011
039012
039013
039014
039016
039017
(1) Il comune è ricompreso solo parzialmente nella Macroarea 4. La
restante parte è nella Macroarea 3;
(2) Il comune è ricompreso solo parzialmente nella Macroarea 3. La
restante parte è nella Macroarea 4.
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Piano Strategico 2014-2017
ASPETTI ECONOMICI
L’Ente di gestione è finanziato principalmente da fondi trasferiti dalla Regione Emilia Romagna e
da contributi di altri enti. Solo in parte esigua è finanziato da entrate proprie derivanti dallo
sfruttamento dei prodotti delle acque e del suolo.
Annualmente la Regione Emilia Romagna finanzia l’Ente con contributo ordinario che per il 2014 si
attesta su Euro 600.000,00 sulla base della convenzione sottoscritta in data in scadenza il
30/06/2015.
La stessa Regione riconosce un finanziamento di Euro 1.371.000,00 per l’anno 2014 per
l’esecuzione del Programma Annuale Operativo che interessa:
1. La gestione idraulica e vigilanza generale
2. La gestione della Manutenzione ordinaria
3. Il ripristino e la valorizzazione ecologica
4. Il monitoraggio e mantenimento delle specie di flora e avifauna protette
All’atto dell’unificazione del Consorzio con il Parco il fondo ammontava ad Euro 2.100.000,00 sulla
base dell’accordo di programma e pertanto si evidenzia come tale contributo abbia subito una
contrazione di anno in anno.
Ai sensi dell’art. 3 comma 8 della L.R. 24/2011 partecipano obbligatoriamente a finanziare l’Ente
Parco Delta del Po tutti i Comuni il cui territorio è anche solo parzialmente incluso nel perimetro
del Parco, nonché quelli il cui territorio sia ricompreso anche parzialmente nell’area contigua e le
Provincie il cui territorio è interessato da Parchi, Riserve o Siti della Rete Natura 2000 inclusi nella
Macroarea. Lo statuto, approvato con deliberazione del Comitato Esecutivo n. 27 del 26.08.2013,
determina le quote di contribuzione dei singoli Comuni e Provincie.
Ai sensi dell’art. 5 dello Statuto dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po –
le quote di contribuzione obbligatorie, applicabili dall’esercizio finanziario 2014, sono state
determinate nell’entità di seguito esplicitata:
Provincia di Ferrara
Provincia di Ravenna
Comune di Comacchio
Comune di Ravenna
Comune di Argenta
Comune di Mesola
Comune di Cervia
Comune di Codigoro
Comune di Goro
Comune di Alfonsine
Comune di Ostellato
Euro 69.750,00
Euro 54.250,00
Euro 62.000,00
Euro 55.800,00
Euro 18.600,00
Euro 15.500,00
Euro 9.300,00
Euro 9.300,00
Euro 9.300,00
Euro 3.100,00
Euro 3.100,00
Totale finanziato da Enti Soci
Euro 310.000,00
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Ulteriori contributi di Comuni per attività specifiche su base convenzionale:
Comune di Argenta
Comune di Comacchio
Contributi Enti diversi
Euro 40.000,00
Euro 25.000,00
Euro 70.000,00
Gestione Oasi Campotto
Gestione Attività Valliva
Entrate derivanti da proventi propri (anno 2014)
Attività Venatoria
Attività di Pesca
Attività raccolta sottobosco
Visite guidate
Attività Turistica
Canone concess.ne Manifattura
Altri introiti
Vendita prodotti marinati
Sanzioni Amministrative
Euro 280.000,00
Euro 160.000,00
Euro 6.000,00
Euro 5.000,00
Euro 5.000,00
Euro 5.000,00
Euro 74.000,00
Euro 87.000,00
Euro 20.000,00
Ulteriori dati a completamento del quadro di entrate possono essere reperiti consultando il
Bilancio Preventivo a budget 2014 pubblicato in formato completo ed in sintesi nel sito
dell’Ente.
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ASSETTO ORGANIZZATIVO
Si riporta l’assetto organizzativo dell’Ente per l’anno 2013 approvato con deliberazione del
Comitato Esecutivo n. 33 del 2012 che prevede oltre al Direttore dell’Ente Parco, tre figure dotate
di Posizione Organizzativa a cui sono state attribuite le funzioni che di seguito vengono
sinteticamente riportate.
Settore Finanziario:




Attività relative al Servizio Bilancio e finanza
Attività relative al Servizio: Economato e provveditorato
Attività relative al Servizio: Amm.vo, giuridico, servizi segreteria
Attività relative al Servizio: Protocollo, archivio e albo
Settore Gestione Giuridica ed Economica e Formativa del Personale, Organi Statutari




Attività relative al servizio amministrazione risorse umane
Attività relative alla gestione dei servizi economicamente rilevanti
Attività inerenti la gestione programma operativo Valli di Comacchio
Gestione economico contabile progetti
Settore Tecnico-ambientale





Valutazioni di incidenza ambientale, nulla osta, pareri e sanzioni
Attività pianificatoria e valutazioni
Tutela flora e fauna, gestione faunistico-venatoria, vigilanza, e agricoltura
Programma investimenti regionale per le aree protette
Gestione idraulica-ambientale
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L’Ente Parco a far data dal 1° Febbraio 2014 si è dotato di una ulteriore figura Dirigenziale prevista
dall’art. 14 comma 2 della L.R. 24/2011 a cui è stata affidata la responsabilità
amministrativa/contabile/giuridica dell’Ente ed ha completato le procedure selettive per
l’individuazione del Direttore dell’Ente Parco.
Attualmente quindi l’Ente vede la presenza di due figure dirigenziali previste ed intende, entro la
prima metà dell’anno, dotarsi di una nuova organizzazione più snella e rispondente alle esigenze
che l’Ente ha manifestato in relazione alle evoluzioni normative della pubblica amministrazione ed
alle crescenti ed ulteriori funzioni che verranno trasferite, con provvedimento regionale, dalle
provincie all’Ente entro la seconda metà dell’anno 2014.
In particolare è volontà dell’Ente procedere ad una completa revisione dell’assetto organizzativo
con la riduzione delle posizioni organizzative individuate nel 2013.
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Piano Strategico 2014-2017
La riorganizzazione terrà conto da un lato delle funzioni precipue del Parco in attuazione
dell’evoluzione normativa regionale (ulteriori deleghe) e dei numerosi adempimenti
amministrativi/gestionali e contabili dall’altro.
ASPETTI NORMATIVI E FINANZIARI
Le funzioni che svolge l’Ente Parco sono principalmente contenute nella L.R. 24/2011. L’Ente di
Gestione dal punto di vista giuridico è un Ente dotato di personalità giuridica pubblica dotato di
autonomia amministrativa, contabile e tecnica (art. 3 comma 2 punto 9) della L.R. 34/2011
disciplinato, per quanto non espressamente previsto dalla legge regionale dalla normativa che
disciplina gli Enti Pubblici Locali e pertanto in primis dal Testo Unico Enti Locali approvato con
Decreto Legislativo 267/2000 e successive modificazioni ed integrazioni.
Ai sensi dell’art. 4 della L.R. 24/2011 sono organi di governo dell’Ente:
- La Comunità del parco;
- Il Comitato Esecutivo;
- Il Presidente;
Sono organismi propositivi e consultivi dell’Ente di Gestione:
- La Consulta del Parco;
- Il Comitato per la promozione della Macroarea
E’ necessario fare cenno alle molteplici disposizioni normative che hanno visto la luce in questi
ultimi 12 mesi; per ricordarne alcune il decreto sulla spending review (D.L. 95/2012), il decreto sui
controlli (D.L. 174/2012), la legge anticorruzione (L.190/2012), il decreto sui debiti e crediti della
pubblica amministrazione (D.L. 35/2013), il decreto sulla trasparenza (D.Lgs. 33/2013),
l’armonizzazione dei sistemi di bilancio (D.Lgs. 118/2011 e sue modificazioni ed integrazioni) che
sarà operativo dal 1° Gennaio 2015. Si tratta di una considerevole mole di normative che
comportano un lavoro notevole di adeguamento a cui l’Ente intende provvedere quanto prima.
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LA “MISSION”
La felice esperienza vissuta agli inizi degli anni 2000 con progetti strategici come Il MASTER PLAN
della Costa del Parco e i primi LIFE (Campotto di Argenta, Saline di Comacchio, Gran Bosco della
Mesola oltre alla riqualificazione con ENEL, grazie al LIFE “Cieli liberi nel Delta”, dell'intera RETE
INFRASTRUTTURALE) ha contribuito a definire meglio di quanto enunciato, nel lontano 1988 dalla
legge istitutiva del Parco Regionale del Delta del Po dell'Emilia - Romagna, la vera MISSION di
questo Ente di Gestione che insieme al corrispondente Ente dell'areale veneto provvede alla tutela
dell’insieme di zone umide più complesso e importante d’Europa per la protezione della fauna
(vedi Allegato n.1).
Estratto da “Linee Guida del Master Plan della Costa del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna”
(http://www.mappareilfuturo.it)
“Una nuova idea del Delta”.
I caratteri identitari, le tendenze evolutive e i problemi specifici del Delta sopra delineati rendono necessaria una svolta
nella concezione e nella gestione di questo territorio. Occorre sviluppare una nuova idea del Delta.
La prima questione di fondo riguarda il concetto di “conservazione”, essendo insufficiente quello di “manutenzione”
dell’esistente teso al mantenimento di un costante livello di sicurezza e sostenibilità. Gli indirizzi a livello internazionale
(Iucn, 2003 e 2004) indicano la necessità di attuare politiche d’intervento attivo a fronte di quelle meramente difensive.
La conservazione deve essere intrinsecamente innovativa (Convenzione Europea del Paesaggio), affiancando alle azioni
di protezione quelle di una vera e propria “creazione” di nuovi paesaggi. La seconda questione concerne il rapporto tra
gli interessi culturali e quelli naturali da tutelare. La complessa rielaborazione antropica avvenuta nel corso dei secoli
fa del Delta un “paesaggio culturale” di valore mondiale (riconoscimento Unesco) in cui quello che conta non sono
tanto le singole risorse naturali quanto piuttosto la matrice ecosistemica complessiva.
Una "nuova idea di Delta" scaturita dalle Linee Guida del Master PLAN, marca il passaggio da una
concezione statica dell'ecosistema , della sua conservazione esterna al "sistema antropico", a
quella di un modello DINAMICO, EVOLUTIVO, INTERAGENTE con altri sistemi.
Il sistema delle Aree protette e dei siti Natura 2000, nel Delta del Po, più che altrove, vive di
relazioni non soltanto di carattere biologico all'interno dei preziosissimi Habitat relitti del
Paesaggio Padano (vedi Allegato n.2/a e n.2/b) ma chiama in causa la pianificazione e la gestione
paesistica e territoriale dei contesti regionali.
Le azioni di CONSERVAZIONE e VALORIZZAZIONE della BIODIVERSITÀ, principale "MISSION", per
essere efficaci, devono necessariamente dilatarsi nel territorio uscendo dai confini pianificati delle
STAZIONI del Parco per interconnettersi, attraverso corridoi ecologici e reti istituzionali, con il
contesto territoriale in cui una pluralità di soggetti, con i loro comportamenti, determinano i veri
equilibri ambientali dell'Area Protetta.
La legge regionale n.6 del 2005 "Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale
delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000" e la recente legge regionale n.24 del
2011, istituendo le Macroaree, precisano attraverso una articolata serie di enunciazioni, la
MISSION degli ENTI di GESTIONE delle diverse e presenze di Aree Protette, riconducendo ad essi
una innumerevole e articolata serie di funzioni e attività collocate in altri settori della Pubblica
Amministrazione (vedi Allegato n.3).
Solo quindi consolidando il SISTEMA di RELAZIONI fisiche e istituzionali si potranno sviluppare
quelle opportunità fruitive e valorizzare il "patrimonio/capitale naturale" ancora a disposizione,
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come RISORSA ECONOMICA alla base di una sana concezione di sviluppo locale, in un contesto
interregionale (vedi Allegato n.4).
I 54.000 ettari di Area Protetta, di cui 22.000 di zone di acqua, 19.900 di zone agricole e 6.000 di
zone boscate (vedi Allegato n.5 e n.6) insieme all'altrettanto consistente territorio Deltizio della
Regione Veneto, diventano così una "assicurazione sulla vita" delle popolazioni padane, come
l'Unione Europea ci invita a considerare il capitale naturale.
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FATTORI DI MINACCIA E OBIETTIVI STRATEGICI
Gli habitat più minacciati, nel patrimonio naturale della nostra Regione, sono sicuramente gli
habitat costieri, sia di ZONE UMIDE che di DUNE e areali con formazioni boscose.
Sul loro degrado influiscono sia il mutamento climatico che le attività antropiche.
Gli IMPATTI più rilevanti riguardano:
- le precipitazioni piovose, intense e concentrate;
- l'innalzamento del livello del mare con combinato effetto di erosione costiera e ingressione
salina;
- l'aumento delle temperature con ondate di calore con conseguente veloce
evapotraspirazione e siccità.
Inoltre, l'area deltizia, essendo un tutt'uno con la Pianura Padana e l'Alto Adriatico, sarà
interessata da importanti interventi infrastrutturali di interesse europeo:
- ampliamento e riqualificazione Porto di Ravenna;
- idrovia Ferrarese;
- autostrada ORTE-VENEZIA/E 55.
che potrebbero determinare problemi ai delicatissimi equilibri naturali compromettendone le
funzionalità ecosistemiche, se non adeguatamente accompagnati da azioni preventive di
compensazioni e monitoraggi accurati.
Gli impatti infatti possono provocare modifiche:
- nella fenologia delle specie animali e floristico-vegetazionali;
- differenze nella distribuzione sia nell'areale che nella quantità;
- modifiche strutturali degli habitat;
- diffusione di specie "opportuniste" che meglio si adattano ai mutamenti, a scapito delle
specie autoctone;
- diffusione di agenti patogeni;
- alterazione dei regimi idrici con ampliamento della crescita della vegetazione e velocità
della decomposizione.
Di conseguenza gli OBIETTIVI strategici per ARRESTARE LA PERDITA di BIODIVERSITÀ, tenderanno
a:
a. promuovere il miglioramento della qualità dei corpi idrici, limitando e regolamentando i
prelievi;
b. incentivare la forestazione per creare le TRACCE dei CORRIDOI ecologici sia per rigenerare
gli "Habitat della RETE NATURA 2000" che per immagazzinare CO2;
c. incrementare le zone umide costiere sia per contrastare il cuneo salino che per aumentare
la sicurezza idraulica;
d. promuovere azioni di contenimento delle specie faunistiche in soprannumero per favorire
il mantenimento di specie tipiche ma meno adattabili ai mutamenti climatici in corso;
e. promuovere il sostegno, con interventi strutturali e appositi indennizzi, agli operatori
privati del settore agricolo, della acquacoltura/pesca e della ospitalità turistica che si
impegnino a rispettare le MISURE di CONSERVAZIONE nei SITI della NATURA 2000;
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f. sviluppare una crescente azione di sensibilizzazione e informazione circa il VALORE del
patrimonio naturale e culturale nel DELTA, attraverso le attività e le visite guidate
organizzate dai CENTRI VISITA.
g. rafforzare il legame con il mondo del VOLONTARIATO, sia nel campo della ricerca, della
vigilanza, della valorizzazione degli ambienti naturali e con gli Enti che gestiscono
direttamente il sistema complesso e articolato dell'ACQUA.
h. per rendere efficaci le azioni sia di conservazione del sistema naturale che di valorizzazione
del patrimonio storico-architettonico, paesaggistico e culturale, consolidare il rapporto con
l'Ente di Gestione del Delta Veneto, attraverso uno strumento normativo/organizzativo
capace di conferire un più elevato livello di coordinamento alla pianificazione e alla
programmazione di Area Vasta, che "capitalizzi" il lavoro fatto per la recente candidatura
del DELTA del PO come MAB "RISERVA della BIOSFERA - UNESCO ".
Saranno attivati, per ogni AREA del Parco, specifici PROGETTI PILOTA/INTERVENTI/AZIONI
articolati in un programma triennale di investimenti che daranno concretezza agli OBIETTIVI
strategici prima delineati, a partire dalla unitaria e condivisa volontà di ricondurre l'intero Delta
alle finalità del Programma MAB UNESCO, in un processo di riconversione delle dinamiche
economico-produttive verso modelli ambientalmente più sostenibili che vedano protagonisti i
settori del turismo naturalistico, dell'agricoltura e delle diverse forme della pesca/acquacoltura.
- AREA NORD:
"PORTA" del Parco a Mesola/simbolo "interregionale " delle risorse naturali deltizie;
completamento del sistema di fruizione avviato con il progetto "Navigare in un Sito Unesco”.
- AREA CENTRALE /nord:
Attivazione di azioni/progetti/interventi previsti dall'ACCORDO TERRITORIALE tra Regione EmiliaRomagna, Provincia di Ferrara, Comune di Comacchio e Ente di Gestione dei Parchi e della
Biodiversità - Delta del Po "Progetto Speciale partnership pubblico-privata per la rigenerazione
turistica e ambientale della Costa", promosso ai sensi dell'art.15 della L.R. 20/24 marzo 2000.
INTEGRAZIONE di diverse realtà operative in campo ambientale con accorpamento dei servizi
ambientali stessi nel complesso della Manifattura dei Marinati, attraverso il recupero della Sala
Aceti e Sala Fritti (Sede Parco, Delta 2000, Corpo Forestale, Centro Ecologia Applicata, Centro di
Documentazione Cinematografica, ecc...).
PIANO di GESTIONE dell'intero comparto pubblico-privato delle Valli di Comacchio, per il
mantenimento degli habitat naturali caratteristici delle zone umide e la valorizzazione e piena
integrazione delle risorse naturali e delle eccellenze paesaggistiche (come le SALINE e la penisola
di BOSCOFORTE, acquisita al Demanio Pubblico) nel sistema di fruizione del Parco, attraverso
interventi di miglioramento dell'accessibilità e collegamenti funzionali finalizzati anche
all'INSERIMENTO delle AREE di INTERESSE ARCHEOLOGICO negli "itinerari interpretativi " della
evoluzione del territorio lagunare.
ACQUISIZIONE delle Dune di S. Giuseppe come nucleo strategico della formazione del BOSCO
ELICEO e l'avvio della rigenerazione paesaggistica costiera.
- AREA CENTRALE/est:
programma integrato di difesa della linea costiera, tutela delle dune e risanamento degli areali
boscati a partire dal nucleo della RNS Bellocchio - Foce Reno (Progetti LIFE, MED, ecc,…).
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- AREA CENTRALE/sud:
attuazione PIANO di GESTIONE nodo Punte Alberete, Valle Mandriole, Bardello; piano di fruizione
Piallassa Baiona).
- AREA EST:
implementazione sistema di fruizione Valli argentane e integrazione con le aree SIC/ZPS della
provincia di Bologna.
- AREA SUD:
programma integrato di difesa degli arenili e delle pinete e gestione del Comparto
ORTAZZO/ORTAZZINO, integrazione del Comparto Saline di Cervia nel sistema di fruizione del
Parco.
In tutta la Macroarea inoltre saranno incrementate le RELAZIONI fra i CENTRI VISITA (vedi Allegato
n.7) e le eccellenze ambientali per rafforzare il sistema di fruizione del PATRIMONIO naturale e
culturale del DELTA e saranno sviluppati progetti unificanti il contesto territoriale come il
CINETURISMO e favorito il formarsi di RETI di IMPRESE.
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Piano Strategico 2014-2017
LA RETE “ISTITUZIONALE” E GLI STAKEHOLDERS
L’azione di tutela e valorizzazione del sistema naturale in capo all’Ente di Gestione per i Parchi e la
Biodiversità – Delta del Po si attua attraverso un complesso e articolato rapporto con i principali
“attori” presenti nel territorio di riferimento, innanzitutto gli attori “istituzionali” del governo del
territorio e con le rappresentanze economico-sociali e i principali “gruppi di interesse” che vedono
nell’Ente un ente, un istituzione che deve interpretare “l’interesse collettivo” per i beni ambientali.
Attori istituzionali di governo del territorio:
 Regione (servizi diversi);
 Province (servizi diversi);
 Comuni (servizi diversi);
 Autorità di Bacino;
 ARPA
 Soprintendenza Beni Architettonici e Ambientali;
 Soprintendenza archeologica;
 Corpo Forestale dello Stato (e altri corpi di Polizia).
Gruppi di interesse (vedi Nota n.1):
 Associazioni pesca/agricoltura;
 Associazioni venatorie;
 Associazioni accoglienza turistica;
 Associazioni ambientaliste.
Rappresentanze economico-sociali:
 Consorzi di Bonifica;
 Autorità Portuali;
Nota n. 1
Art. 9 L.R. 24/2011 La Consulta del Parco
1. L'Ente di gestione svolge la propria attività garantendo la più ampia informazione e promuovendo la partecipazione
dei cittadini alle proprie scelte; a tale scopo istituisce per ogni Parco un organismo denominato Consulta, composto
secondo le modalità e i criteri stabiliti dallo statuto e rappresentativa delle categorie economiche, sociali, culturali e
delle associazioni ambientaliste che svolgono stabilmente la loro attività nei territori ricompresi nella Macroarea,
interessate alle attività inerenti le Aree Protette e i Siti della Rete natura 2000.
2. La Consulta esprime entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta un parere obbligatorio non vincolante sui
seguenti atti:
a) la proposta del Piano e del Regolamento del Parco;
b) la proposta di accordo agro-ambientale del Parco presso il quale è istituita;
c) i progetti di intervento particolareggiato del Parco presso il quale è istituita;
d) altri atti per i quali lo statuto richiede il parere.
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Piano Strategico 2014-2017
Le attività della pesca e dell’acquacoltura; il rapporto con i Gruppi di Azione Costiera (G.A.C.) e le
Associazioni di categoria.
Le aree costiere della Macroarea sono storicamente interessate alle attività della pesca, con
comuni quali Goro, Porto Garibaldi, Ravenna e Cervia che ancora oggi contano rilevanti flotte ed
attività pescherecce. A questo si aggiunge l’acquacoltura, da sempre presente nell’area in ragione
del sistema di specchi lagunari e di acqua salmastra (Goro, Valle Bertuzzi e Valle di Comacchio,
Piallasse ravennati e Vena di Bellocchio) che ospitano attività radicate nella realtà economica
locale.
L’allevamento della vongola e della cozza ha caratterizzato capillarmente la Sacca di Goro a partire
dagli scorsi anni ‘80 e, nonostante i problemi e le crisi ricorrenti, dovute tanto a problemi
ambientali quanto a strozzature nei meccanismi di mercato, continua ad essere l’attività e la fonte
di reddito prevalente della Laguna di Goro. L’ittiocoltura è praticata sia nella Valle Bertuzzi che
all’interno delle Valli di Comacchio; in quest’ultima, l’attività - di carattere più storico-evocativo
che industriale - gestita direttamente dall’Ente Parco è affiancata, nella parte di proprietà privata,
da alcune imprese produttive, che praticano allevamento semi-intensivo di anguilla, branzini,
orate, cefali.
L'intenzione dell'Ente di Gestione, in accordo con il Comune di Comacchio, è di avviare, una volta
completata la realizzazione dell'arginatura di separazione fra acque pubbliche e private e
completato il Piano di Gestione del SIC/ZPS "Valli di Comacchio", una diversa modalità di prelievo
ittico, successiva commercializzazione e trasformazione, attraverso specifici progetti di
valorizzazione integrata del patrimonio vallivo da elaborarsi secondo i criteri metodologici
delineati dal Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020, in modo da essere inseriti negli
investimenti favoriti dall'Asse 4 "Valorizzazione e riqualificazione del patrimonio ambientale e
culturale".
La pesca in mare ha i propri centri principali a Goro, dove tuttavia la crescita della vongola ha
ridotto fortemente la pesca di altura, a Porto Garibaldi (Comacchio) e nel porto peschereccio di
Ravenna.
Si tratta come noto di un’attività in forte crisi, chiamata nei prossimi anni a imboccare quello
stesso percorso di multifunzionalità ed integrazione di reddito, con attività rivolte alla fruizione
turistica ed alla valorizzazione della qualità, conosciuto dal mondo agricolo a partire dall’inizio
degli scorsi anni ‘90.
Sempre legato al tema della pesca tradizionale, va considerata la peculiarità di molti specchi e
corsi d’acqua dell’area del delta, caratterizzata dalla presenza di capanni da pesca. Queste
strutture, sorte o ricostruite tra gli scorsi anni ‘50 e ’80, pur non avendo perso del tutto la funzione
al servizio della pesca con le bilance, sono ormai percepiti ed utilizzati come luoghi di svago e
ritrovo.
Diffusi in Valle a Comacchio, lungo il corso dei fiumi Reno, Lamone e Bevano, a Cervia, ma
soprattutto nella piallassa ravennate della Baiona, i capanni che fanno capo alla Associazione
Capannisti di Ravenna - la più grande di tutta la costa adriatica, con soci che vanno da Goro a
Cesenatico - sono 750, dei quali 290 nella sola Baiona.
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Piano Strategico 2014-2017
Si tratta di costruzioni problematiche sotto diversi punti di vista, nonostante facciano ormai parte
del paesaggio di valle, soprattutto nel territorio ravennate: in primis perché sorte su territorio
demaniale, spesso senza alcuna autorizzazione, anche perché nati in un periodo in cui i
regolamenti edilizi e di occupazione del suolo erano meno cogenti, e ancora oggi con casi non
isolati di abusivismo.
A ciò si aggiungono, quali lo sversamento diffuso di oli esausti e reflui, il degrado e la fatiscenza
per molti di essi, il rumore e l’inquinamento prodotti dai generatori elettrici a gasolio.
Il Comune di Ravenna ha avviato, in collaborazione con l’Ente di Gestione, una rivisitazione del
proprio regolamento che potrà diventare un utile strumento anche di riordino paesaggistico delle
zone umide in tutto il Parco.
La costa e gli stabilimenti balneari: il rapporto con le Associazioni di categoria, dell’ospitalità e
dell’accoglienza turistica.
La Costa, che va dall’apparato deltizio del Po all’abitato di Pinarella di Cervia raggruppa uno dei
principali distretti del turismo balneare di Europa: dai sette lidi comacchiesi (Lido di Volano, Lido
delle Nazioni, Lido di Pomposa, Lido degli Scacchi, Porto Garibaldi, Lido degli Estensi, Lido di Spina)
ai lidi nord (Casalborsetti, Porto Corsini/Marina Romea, Marina di Ravenna) e sud (Punta Marina,
Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe, Lido di Savio) ravennati, fino ai centri balneari di Cervia
(Milano Marittima, Cervia, Pinarella), sono milioni le presenze turistiche registrate ogni estate sulle
coste comacchiese e romagnola.
Il turismo balneare costituisce ormai una delle principali attività economiche della Costa. I centri
balneari, sempre più organizzati, con alberghi, ristoranti e strutture ricettive di ogni tipologia, si
sviluppano immediatamente a ridosso delle spiagge.
Nell’analisi del turismo balneare della costa interessata dal parco del delta del Po, vanno rimarcati
due ulteriori caratteri: il primo, riguarda l’evoluzione conosciuta da una decina di anni dalla località
di Marina di Ravenna, rilanciatasi per un turismo giovane, interessato ai giochi da spiaggia e alla
fruizione notturna; si tratta di un nuovo tipo di offerta, che ha consentito alla più importante
località balneare ravennate di uscire dalla ultra-decennale crisi in cui si dibatteva, ma che ha già
iniziato a mostrare il proprio impatto in termini di problemi sia diretti (traffico, rumore, ordine
pubblico). Il secondo riguarda invece la vocazione “ambientale” e quindi più legata ad una
fruizione lenta e attenta alla qualità anche naturalistica della vacanza per alcune località, quali Lido
di Volano nella parte comacchiese e Marina Romea nella parte ravennate.
L’impegno dell’Ente verso questo settore, oltre che a favorire e anche a partecipare ad azioni per il
miglioramento dell’assetto complessivo delle strutture sotto l’aspetto dell’efficientamento
energetico, è rivolto a programmi condivisi di “capitalizzazione” degli allestimenti e strutture dei
centri visita a favore degli ospiti della costa.
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Piano Strategico 2014-2017
Il settore agricolo, l’energia da biomassa e biogas e le produzioni di qualità: il rapporto con le
Associazioni di categoria
Il territorio del Parco del Delta del Po - e più in generale le stesse province di Ferrara e Ravenna
emerge nel panorama regionale ed in quello nazionale per una presenza ancora significativa
dell’agricoltura all’interno dell’economia locale.
La morfologia pianeggiante, la presenza di acque irrigue dal Po e una vocazione che deriva dalla
tradizione della bonifica, definiscono tutta la zona nord-est dell’Emilia Romagna come luogo
privilegiato per la coltivazione dei cereali.
Ad ovest, nell’area a maggiore vocazione agricola di tutto il parco, ovvero quella che comprende i
comuni di Argenta e di Alfonsine, le colture tipiche della Stazione si suddividono tra cereali
(frumento duro e tenero, granoturco, riso, orzo); piante industriali (barbabietola da zucchero,
soia), ortaggi (patate, pomodori, asparago, melone, zucca) e alberi da frutto. Le colture orticole,
per lo più in pieno campo e modesta presenza di serre, sono più diffuse nell’area ferrarese,
mentre la zona da Sant’Alberto (nella Stazione ravennate più settentrionale) al litorale è luogo di
origine del vino DOC Bosco Eliceo. Nella zona ravennate, le aree agricole sono caratterizzate dalla
cosiddetta “larga”, vasti appezzamenti a seminativo semi-intensivo su terreni di recente bonifica,
con bassa giacitura e substrato pedologico prevalentemente sabbioso, aspetto che ne determina
una modesta produttività media. La campagna è coltivata in prevalenza a grano, erba medica,
mais, soia e girasole.
Nella parte ferrarese del Delta la presenza di una agricoltura di qualità fa sì che l’opzione delle
colture energetiche sia poco esplorata.
A Ravenna (1)negli ultimi anni si va assistendo ad una proliferazione crescente della produzione di
colture destinate alle bioenergie. Oggi nell’agro ravennate, su 6.000 ettari destinati mais, circa la
metà va ad alimentare biodigestori, spesso localizzati in province limitrofe che mancano della
disponibilità di suoli, ad esempio perché caratterizzate da un’agricoltura specializzata nella
produzione di frutta.
Non quindi per contrastare il passato, ma invece per valorizzare le peculiarità territoriali attraverso
l’applicazione delle nuove misure del P.R.S.R., in un nuovo rapporto finalizzato a raggiungere
anche “accordi agro-ambientali” per la “coltivazione” del paesaggio e la valorizzazione di
particolari produzioni (riso, asparago, radicchio, prodotti del sottobosco, ecc,..).
1
Se ad aprire la strada, una decina di anni fa, sono state aziende di privati, oggi la febbre delle biomasse ha investito in pieno le
cooperative agricole, secondo due modelli di massima: il primo, in cui piccoli conduttori affittano la terra e si associano in cooperativa
appositamente per conferire il prodotto (tipicamente mais) ad una centrale a biomassa di proprietà di un’altra cooperativa, di solito la più
grande del circuito. Il secondo caratterizzato dal coinvolgimento dei bieticoltori, il cui schema tipico prevede il recupero del sottoprodotto
(che, a polpa zuccherina, eleva il rendimento all’interno del biodigestore) unitamente al conferimento di mais e triticale, oltre che a una
percentuale di letame e pollina, prodotto da associati della cooperativa in terreni vicini all’impianto….
Per quanto concerne le centrali, si tratta nella maggior parte dei casi di biodigestori senza processo di combustione, per le ragioni
illustrate in precedenza di dimensioni appena inferiori a 1 MW di potenza, alimentate a mais, liquami zootecnici e scarti agricoli. Da
segnalare la imminente costruzione di un impianto da 1 MW di potenza alimentato a biomassa; l’impianto, di proprietà della
multinazionale Sorgenia, è previsto nella frazione di San Romualdo, tra Ravenna ed Alfonsine….
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Piano Strategico 2014-2017
Le iniziative per l’energia ed il cambiamento climatico: il rapporto con ENI e l’applicazione del
Protocollo di Kyoto.
L’Ente per i Parchi e la Biodiversità è già oggi al centro di programmi e progetti correlati al tema
dell’energia. Un esempio è la questione che vede confrontarsi l’Ente con ENI, la principale impresa
del settore energetico.
A seguito di un accordo fra ENI, Regione ed Ente di Gestione, ENI ha provveduto a elaborare sulla
base di un progetto di fattibilità predisposto dal Parco, un progetto esecutivo per la realizzazione
di un impianto di sollevamento delle acque per lo scarico idrico delle Valli di Comacchio,
integrando i manufatti esistenti con sistemi di sollevamento meccanico. In questo modo l’effetto
di subsidenza dovuto al prelievo e la conseguente modifica dell’equilibrio tra acque dolci ed acque
marine all’interno della valle, particolarmente dannosa per l’allevamento delle specie ittiche
lagunari, dovrebbe essere neutralizzato.
Il progetto prevede quindi la realizzazione di due stazioni di sollevamento (idrovore) in
corrispondenza delle chiaviche di Caldirolo e Foce, in cui sono presenti i manufatti in cemento
armato che ospitano le paratoie per le manovre idrauliche. Le idrovore così posizionate potranno
assicurare lo scarico anche in periodi di dislivelli sfavorevoli, migliorando la circolazione idrica nelle
Valli grazie alla creazione del gradiente salino utile alla biodiversità dell’intero habitat.
Oltre a questa opera, le cui spese saranno coperte interamente da ENI, l’Ente per la biodiversità
del delta del Po – nell’ottica della collaborazione sui temi dell’energia con un soggetto competente
quale ENI e della realizzazione di azioni di sostenibilità ambientale e socioeconomica dell’area intende valutare ulteriori compensazioni, in area ravennate (2).
L’altro progetto legato al tema, finalizzato in particolare alla creazione di sink di carbonio come
contributo al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, ha visto il Parco del delta del
Po aderire al progetto Parchi per Kyoto, promosso da Federparchi, Kyoto Club e Legambiente, con
il supporto tecnico della ESCo AzzeroCO2. Attraverso una raccolta fondi e una campagna nazionale
di informazione e sensibilizzazione, Parchi per Kyoto si pone l’obiettivo di aumentare l’estensione
delle aree forestate all’interno delle Aree Protette Italiane come misura complementare di
abbattimento delle emissioni dei gas serra, necessari a contrastare i cambiamenti climatici (3).
Il nuovo P.R.S.R. darà l’opportunità al Parco di realizzare, in accordo con i privati disponibili, altri
(come quello realizzato a Campotto di Argenta) rimboschimenti, da localizzare possibilmente nella
logica di costruire l’”infrastruttura” verde, ovvero i corridoi ecologici pianificati a scala almeno
interprovinciali, in particolare si promuoveranno interventi nella logica di ricostruire il Bosco Eliceo
e di rafforzare i segni del paesaggio, oggi “Sito Unesco”, di impianto “Estense”.
3
Gli strumenti previsti dal Protocollo di Kyoto per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas clima alteranti sono di due tipi: le
politiche/misure e i meccanismi flessibili. Nella prima categoria rientrano i programmi nazionali volti a ridurre in maniera diretta nel territorio
nazionale la quantità di emissioni prodotta; nella seconda rientrano invece strumenti di natura economica, che le Parti del Protocollo.
di Kyoto possono utilizzare per ridurre i potenziali impatti economici delle misure di riduzione di gas serra. Tra questi strumenti, il Protocollo di
Kyoto riconosce una funzione di “sequestro di CO2” (carbon sink ) a foreste e suoli agricoli. Nello specifico rientrano nel calcolo del sequestro di CO2
interventi di afforestazione, riforestazione, deforestazione, rivegetazione, gestione forestale, gestione delle colture agrarie, gestione dei prati e dei
pascoli.
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Piano Strategico 2014-2017
PROGETTI IN CORSO DI COMPLETAMENTO
LIFE09NATIT110 “Conservation of habitats and species in the Natura 2000 sites in the Po Delta”
Capofila
Partners
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po
Ente Parco Delta del Po Veneto
Consorzio di Bonifica Delta Po
Veneto Agricoltura
WWF Italia
L'obiettivo generale di progetto è la conservazione in uno stato soddisfacente ai sensi della
Direttiva Habitat DI alcune vaste aree umide del delta del fiume Po caratterizzate dall'habitat
lagune costiere, Salicornia and other annuals colonising mud and sand, Mediterranean salt
meadows (Juncetalia maritimi), Mediterranean and thermo-Atlantic halophilous scrubs
(Sarcocornetea fruticosi), Mediterranean salt steppes (Limonietalia) e varie specie di uccelli, anfibi
e rettili ad esse associate.
Al raggiungimento di tale obiettivo concorrono gli obiettivi di seguito elencati.
 L'avvio di un processo di condivisione e compartecipazione agli obiettivi di conservazione
dei siti della Rete Natura 2000 tra proprietari privati ed Enti pubblici, in cui le produzioni
ecocompatibili rappresentano un aspetto fondamentale per la conservazione dei siti stessi.
 Il miglioramento della circolazione idrica nelle Valli di Comacchio e nella Sacca di Scardovari
(miglioramento dello status di conservazione dell'habitat lagune costiere*), in Valle
Bagliona e Valle Cà Pisani (miglioramento dello status di conservazione del mosaico di
habitat).
 La realizzazione di circa 8,7 ettari di nuovi siti di nidificazione per Sterna albifrons, Sterna
sandvicensis, Sterna hirundo, Gelochelidon nilotica, Charadrius alexandrinus, Recurvirostra
avosetta, Larus genei, Larus melanocephalus, Alcedo atthis
 La realizzazione di nuovi siti di riproduzione per Pelobates fuscus insubricus*, ed il
miglioramento di siti riproduttivi Emys orbicularis.
I risultati attesi sono il miglioramento della circolazione idraulica nei due principali bacini delle Valli
di Comacchio, nella Sacca di Scardovari, in Valle Bagliona e Valle Cà Pisani.
 La realizzazione di circa 8,7 ettari di superficie utile per la nidificazione di specie di
Sternidae, tra nuovi dossi ed ampliamento degli stessi o degli scanni. Di questi circa 2,7 ha
saranno realizzati nelle Valli di Comacchio ed i rimanenti 6 ha nella Sacca di Scardovari.
 La realizzazione di 3 nuovi stagni d'acqua dolce per la riproduzione di anfibi ed Emys
orbicularis all'interno di Bosco Nordio, di 5 chiari d'acqua dolce a Cà Mello idonei alla
riproduzione di anfibi ed Emys orbicularis.
 La realizzazione a Cà Mello di 20 siti artificiali galleggianti per la nidificazione di specie di
Sternidae e due terrapieni per il martin pescatore, per complessivi 100 mq circa di
scarpata.
Contributo Unione Europea € 2,172,385.00 (50%), al capofila Parco del Delta del Po dell'EmiliaRomagna € 2.482.430,00 TOTAL € 4.344.770,00.
Fine progetto: novembre 2014
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Piano Strategico 2014-2017
LIFE10NATIT000256 – MC SALT “Environmental Management and Conservation in
Mediterranean salt works and coastal lagoons”
Capofila
Partners
Parco Delta Po Emilia-Romagna
Parco naturale Molentargius-Saline
Parc naturel Camargue
Green Balkans NGO
Compagnie des Salins du Midi et des Salines de l’Est
Tour du Valat
L’obiettivo generale del Progetto è la conservazione in uno stato favorevole degli habitat e delle
specie di uccelli all’interno di 10 siti Natura 2000 situati in Italia, Francia e Bulgaria caratterizzati da
Saline, sia produttive sia non produttive
Obiettivi attesi sono anche: l’elaborazione di un modello di gestione per le saline, l’elaborazione di
linee guida per la mitigazione del disturbo da parte di Larus michahellis, il miglioramento della
fruizione turistica e la riduzione del disturbo indotto potenziale, l’elaborazione e l’approvazione
del piano di gestione per il sito di Cervia.
Azioni principali per il sito di Cervia: Ripristino della circolazione idraulica, interramento dei cavi
elettrici, creazione di nuovi isolotti per la nidificazione.
Risultati attesi: Ripristino degli habitat, incremento della popolazione di specie uccelli, rimozione
delle specie vegetali invasive. Costruzione di nuovi siti di nidificazione, riduzione del disturbo da
parte del gabbiano.
Costo totale del progetto:
Coofinanziamento europeo:
Beneficiario Parco Delta Po:
€ 4.949.869
€ 2.395.663
€ 1.466.137
Fine progetto: marzo 2016
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Piano Strategico 2014-2017
SLOWTOURISM: Valorizzazione e promozione di itinerari turistici "slow" tra l'Italia e la Slovenia
Capofila
Partners
DELTA 2000 (I)
Parco Delta del Po Emilia-Romagna (I);
Provincia di Ferrara (I);
Provincia di Ravenna (I);
Provincia di Rovigo (I);
GAL POLESINE DELTA PO (I);
GAL VENEZIA ORIENTALE – VEGAL (I);
Ente Parco Regionale Veneto delta del Po (I);
Dipartimento di Scienze dell’Uomo - Università di Trieste (I);
GAL dell’Alta Marca Trevigiana (I);
GAL Terre di Marca, Dir. Stefano Guerrini (I);
BSC – Business Support Center L.T.D. (SL)
LTO Bohinj (SL);
ZTK Zavod za turizem in kulturo Žirovnica (SL);
CTRP Center za razvoj podeželja Kranj (SL);
TNP Triglavski Narodni Park (SL)
Municipatilities (SL)
Il progetto si propone di sviluppare una strategia per lo sviluppo congiunto del turismo lento
concentrato sulle acque e l'attuazione di alcuni progetti pilota che sono pre-condizione per lo
sviluppo congiunto di prodotti turistici come il ciclismo, la pesca, la caccia fotografica, il turismo /
sport sulle acque ed il birdwatching.
Pianificazione strategica per il turismo lento concentrato sulle acque;
Sviluppo congiunto di turismo lento tramite azioni pilota;
Azioni di marketing congiunto;
Programmi di formazione;
Disseminazione dei risultati;
Gestione e coordinamento attività progettuali.
Durata
Budget totale
Budget Parco
36 mesi
€ 3.615.700,00
€ 168.500,00 €
Fine progetto: giugno 2014
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Piano Strategico 2014-2017
SALTWORKS – Valorizzazione ecosotenibile delle saline tra Italia e Slovenia – “Italia-Slovenia”
Capofila
Partners
Parco del Delta del Po Emilia-Romagna (IT)
Comune di Cervia
Park Strunjan (SL);
Krajinski park Soline (SL);
I contenuti del progetto riguardano i seguenti aspetti:
quello di tutela degli ecosistemi creati dall’uomo per la produzione del sale e in cui hanno trovato
ambienti idonei diverse specie di avifauna protetta;
quello turistico ambientale con progetti di valorizzazione turistica e di promozione congiunta delle
visite nelle località delle tre saline;
quello produttivo di valorizzazione del “sale dolce” prodotto con metodi tradizionali nelle saline
situate più a nord nel bacino del Mediterraneo;
quello storico culturale relativo alla civiltà del sale che trova in queste zone alcune delle
testimonianze più antiche e significative della storia dell’uomo e del ruolo svolto dal sale nelle
vicende storiche.
Realizzazione di laboratori didattici creativi per le scuole e attività di training per insegnanti
Realizzazione di un calendario congiunto di visita nelle saline
Produzione di materiale promozionale
Organizzazione di una rete di eventi "Sapore di sale"
Procedere ad un intervento di recupero e valorizzazione di alcuni edifici siti nelle Saline coinvolte
nel presente progetto
Piano di comunicazione
Durata
Budget totale
Budget Parco
30 mesi
€ 1.400.000,00
€ 450.000,00
Fine progetto: giugno 2014
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
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Piano Strategico 2014-2017
School-oriented Interactive Identification Tools: exploring biodiversity in a cross-border area
(S.i.i.T.) – “Italia-Slovenia”
SIIT: Strumenti interattivi per l’identificazione della biodiversità: un progetto educativo in un’area transfrontaliera.
Capofila
Partners
Università di Trieste, Dip. di Scienze della Vita, (UNITS) (IT)
Parco Delta del Po Emilia-Romagna (IT);
Museo di Storia Naturale di Lubiana;
Università di Capodistria;
Parco Nazionale del Triglav (SLO);
ZRSS (IT);
Riserva della Val Rosandra - Comune di S. Dorligo/Dolina (TS) (IT);
Università di Padova (IT);
ARPA-FVG (IT);
VEGAL (IT);
Università di Nova Gorica;
Il progetto triennale SIIT mira a valorizzare la biodiversità dell'area di programma, sia facilitandone
la conoscenza che raccogliendo e organizzando il patrimonio linguistico e culturale originato da
secoli di interazione tra natura e comunità locali. L’uso degli innovativi strumenti di identificazione
interattiva degli organismi sviluppati dal progetto pan-europeo KeyToNature verrà implementato,
creando nuove guide multilingui consultabili in internet e in campo tramite palmari e telefonini e
sviluppando strumenti di e-learning per insegnare la biodiversità. Saranno sviluppate anche guide
per non vedenti e guide ad organismi indicatori di qualità ambientale. Verrà organizzata “dal
basso” – coinvolgendo le scuole - la raccolta informatica di informazioni etnobiologiche. Si
prevedono dimostrazioni, seminari di formazione, attività sperimentali e didattiche con le scuole,
la costruzione di un portale, di un motore di ricerca e di un repositorio di risorse educative per
moduli didattici sulla biodiversità, dalle scuole primarie all’università.. Sono previsti un concorso
per le scuole e una fiera scientifica. Il progetto si articola in 9 workpackage, ha come partners
Università, Istituzioni Pedagogiche, Musei di Scienze Naturali, Parchi ed Agenzie per lo sviluppo
locale e per il monitoraggio ambientale, coprendo tutta la catena del valore e della conoscenza in
materia di biodiversità ed educazione
Azioni progetto:
Censimento dei database sulla biodiversità;
Nuove guide e contenuti digitali interattivi per l’educazione alla biodiversità;
Portale multilingue per l’educazione alla biodiversità e repositorio di strumenti e risorse per
studenti ed insegnanti;
Attività di formazione per formatori;
Organizzazione di progetti pilota;
Concorso transfrontaliero per le scuole e Fiera sulla scienza e la biodiversità
Creazione di una rete transfrontaliera di Stakholders
Piano di comunicazione, disseminazione e sostenibilità post progetto;
Gestione e coordinamento delle attività progettuali.
Durata
Budget totale
Budget Parco
36 mesi
€ 1.500.000,00
€ 116.175,00
Fine progetto: settembre 2014
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Piano Strategico 2014-2017
Progetto “Destinazione Parchi del Delta del Po” - “Parchi delta del Po”
Codice progetto I-L-IT004-003-001, PSR 2007/2013 della Regione Emilia-Romagna, Asse 4 “Attuazione dell’approccio
Leader”, Misura 421 “Cooperazione interterritoriale e transnazionale”, PAL del Delta emiliano-romagnolo, con
particolare riferimento ai seguenti obiettivi della Misura 413.7 (CUP H52I13000060006).
Il GAL DELTA 2000 tramite convezione affida all’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità –
Delta del Po la realizzazione delle azioni comuni del progetto denominato “Destinazione Parchi del
Delta del Po – Parchi Delta Po”, come da scheda progetto approvata dal Consiglio di
amministrazione del GAL DELTA 2000 con verbale del 19.09.2013 formulata con espressa
indicazione dei seguenti elementi:
- riferimento al PSR 2007/2013 della Regione Emilia-Romagna;
- Asse 4 “Attuazione dell’approccio Leader”, Misura 421 “Cooperazione interterritoriale e
transnazionale”;
- finalità e obiettivi del progetto condivisi dal PAL del Delta emiliano-romagnolo, con
particolare riferimento ai seguenti obiettivi della Misura 413.7:
- realizzazione di interventi per migliorare la fruizione integrata delle risorse locali;
- favorire iniziative per la gestione, organizzazione e promozione di itinerari e percorsi ecoturistici;
- mettere in rete le risorse ambientali con il patrimonio storico-architettonico locale;
- affermare l’identità del Delta e coinvolgere la popolazione locale nella progettazione ed
allestimento del territorio attraverso l’approccio partecipativo.
Il progetto infatti, intende organizzare e promuovere congiuntamente nuove offerte turisticoculturali che esaltino le specificità di un territorio che morfologicamente è unico come zona
deltizia a livello internazionale che va oltre i confini geografici amministrativi che divide il Delta del
Po in due Regioni , in tre Province (Ravenna, Ferrara, Rovigo) ed amministrativamente gestito da
due Enti diversi e che un progetto congiunto su un tema “nuovo” del Cineturismo nel Delta del Po
possa rappresentare una ulteriore opportunità per promuovere lo sviluppo delle aree rurali in cui
operano i GAL e i due Parchi con vantaggi economici anche per gli operatori delle aree rurali che
lavorano nelle aree Leader e per la collettività in generale. In particolare verranno attivate le
seguenti azioni per promuovere e valorizzare iniziative culturali sul territorio e mettere in rete le
strutture che sono in grado di conservare e promuovere le opere cinematografiche e audiovisive
edite ed inedite del Delta del Po, predisponendo e gestendo un Centro di Documentazione
Cinematografica del Delta organizzato in diverse Sezioni che sono localizzate in tre aree del Delta
del Po (Comacchio, Porto Viro, Comune di Baiga) dove ciascuno avrà una sua funzionalità specifica
ma che saranno collegati ed interrelati tra loro, dove raccogliere e catalogare materiale
cinematografico e audiovisivo al servizio di un pubblico generico e/o specializzato, valorizzando
elementi e contenuti legati ad attività storico-culturali e paesaggistico-territoriali, predisponendo
azioni di promozione e momenti di scambio e di conoscenza, non solo a livello nazionale, ma
anche internazionale, visitando i luoghi della “memoria” storica e cinematografica ed elaborando e
predisponendo attività laboratoriali per studenti e interessati.
Totale importo progetto: € 146.000,00
Tempi di esecuzione: entro il 31/12/2014
Progetto interterritoriale con il GAL ER, GAL Veneto e l’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del
Po
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Piano Strategico 2014-2017
Consolidamento del sistema di messa in rete dei centri visita e dei centri di informazione del
Parco. – (Programma Investimenti Regione Emilia-Romagna) integrato con il progetto “In viaggio
nei centri visita”.
Si intende creare un network in grado di coordinare i Centri Visita come luogo di ascolto e di studio
della domanda, luogo di esposizione, vetrina dinamica del mondo del Parco, Medium per
comunicare, punto di riferimento anche per i residenti, in analogia con quanto ha già realizzato
l’associazione “Centri per l’Educazione Ambientale della Sicilia”, che ha messo in rete 14
associazioni che da anni si occupano di Educazione Ambientale e sostenibilità nei loro territori di
riferimento.
Tutte queste funzioni si basano su di un approccio che vede il Centro Visita come uno strumento di
comunicazione e conoscenza del territorio del Parco, che richiede una gestione attiva, e necessita
di competenze adeguate da parte del personale. A tale scopo, si sono individuati alcuni aspetti che
andranno approfonditi, ossia:
 creazione di un’immagine-logo coordinata dei Centri Visita del Parco
 creazione di totem multimediali (grafica coordinata) da posizionare all’interno dei Centri
Visite, e di bacheche esterne informative degli aspetti territoriali e storico-culturali degli
stessi, con materiale riciclato MAG e acciaio
 acquisto n.16 audioguide per ciascun Centro Visita legate ai percorsi naturalistico-culturali
e alla descrizione delle attività del Centro e possibilità di scaricare il file MP3 dal sito del
Parco
 integrazione delle attrezzature e degli allestimenti dei Centri Visita, utili per ottimizzare lo
svolgimento delle attività (realizzazione di una divisa congiunta, banconi settore
accoglienza, dotazione di n.50 binocoli per ciascun centro, n. 25 stereoscopi, n. 25
microscopi ottici, rinnovare la dotazione dei computers inserendo touch screen tematici)
 riprogettare e migliorare l’arredamento, la logistica e le dotazioni tecnologiche di n.1
stanza del Centro Visita della Salina di Cervia
 acquisto di n.1 pulmino elettrico da n.8 posti, attrezzato per il trasporto di persone
diversamente abili, per percorsi di particolare suggestione in aree esclusive e di elevato
pregio ambientale e paesaggistico
 organizzazione del sistema territoriale-culturale dei Centri Visita del Parco
Il progetto permetterà ai Centri Visita di incrementare le proprie attività informative, didattiche,
conoscitive del territorio del Parco, con modalità di gestione sinergiche e con un’attenzione e una
sensibilità maggiore verso azioni volta a mettere in rete e a sistema le reciproche conoscenze,
attività laboratoriali, iniziative legate ai percorsi di visita sul territorio, organizzazione di eventi e
loro comunicazione.
Ciò permetterà di incrementare la fruizione dei Centri Visita e uniformarla a standard più alti.
QUADRO TECNICO-ECONOMICO
Euro .310.000,00
Fine progetto: settembre 2014
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Piano Strategico 2014-2017
NAVIGANDO NELLO SPAZIO RURALE – B Allestimento e accessibilità
Progetto dimostrativo e sperimentale per migliorare la connessione tra gli itinerari fluviali e il
mondo rurale nell’area del Delta emiliano-romagnolo.
MISURA 413 “MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA E DIVERSIFICAZIONE ATTIVITA’
ECONOMICHE” - AZIONE 7 “ATTUAZIONE DI STRATEGIE INTEGRATE E MULTISETTORIALI”
INTERVENTO 7 C.2 AZIONI DI SUPPORTO ED INCENTIVAZIONE A FORME DI GESTIONE ANCHE
PUBBLICO-PRIVATA DI SITI INTERESSE NATURALISTICO, PERCORSI CICLOTURISTICI E PERCORSI
FLUVAILI
Il progetto si compone di due schede progettuali:
 Navigando nello spazio rurale – A. progettazione e promozione, che verrà realizzato dal
GAL DELTA 2000 con modalità regia diretta
 Navigando nello spazio rurale – B. allestimento e accessibilità, che verrà realizzato dall’Ente
di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po con modalità a convenzione.
Si tratta di un progetto integrato che si inserisce nella misura 413 Azione 7 del PAL del Delta
emiliano-romagnolo e rappresenta un esempio di integrazione tra interventi progettuali
immateriali (progettazione integrata e promozione) realizzati dal GAL DELTA 2000 ed interventi
materiali di allestimento dello spazio rurale, finalizzati alla costruzione e promozione dell’offerta di
fruizione in una delle aree più importanti dal punto di vista naturalistico del Delta del Po come
quella della stazione Volano-Mesola-Goro.
Piccoli interventi strutturali volti a favorire l’accessibilità ai diversamente abili e migliorare la
fruizione dei siti di accesso alla navigazione.
Interventi previsti località Faro di Gorino: per realizzazione passerella, realizzazione di n. 3 nuovi
pontili in legno per operazioni di imbarco e sbarco presso il Faro di Gorino
Interventi previsti località Gorino-Lanterna Vecchia: organizzazione percorso etnografico e
sistemazione accessibilità per disabili
Interventi previsti località Madonnina per passerella di accesso, info point informativo da
realizzarsi con gazebo che riprenda la tipologia architettonica dei manufatti realizzati con erbe
palustri quale esempio unico e tipico sul territorio
Interventi previsti località Mesola per organizzazione percorso di collegamento tra Gorino e Bosco
Mesola, Località Locanda Passo Pomposa per collegamento all'Abbazia di Pomposa
Realizzazione e messa in opera di cartellonistica informativa sugli itinerari fluviali e connessi a
terra e sulle modalità di funzionamento e di accesso alle aree dei pontili e degli approdi.
QUADRO ECONOMICO
Importo totale
Spese tecniche
Consulenze specialistiche
Sommano
IVA 21%
TOTALE
Euro 140.000,00
Euro 14.000,00
Euro 15.000,00
Euro 169.000,00
Euro 35.490,00
Euro 204.490,00
Fine progetto: dicembre 2014
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Piano Strategico 2014-2017
Progetto Adriatic Holistic Forest Fire protection - “HOLISTIC”
Programma di cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico
Il progetto strategico HOLISTIC coinvolge 20 partner provenienti da Croazia, Slovenia, BosniaErzegovina, Albania, Montenegro, Grecia e da altre regioni Italiane, si propone di definire politiche
e individuare soluzioni in grado di prevenzione e mitigare i rischi naturali legati al rischio incendi e
in misura minore al rischio terremoto.
Il progetto si pone il raggiungimento di due obiettivi strategici:
a. rafforzamento delle politiche di prevenzione e di lotta agli incendi e contenimento dei danni
causati dai terremoti attraverso nuovi strumenti di pianificazione, nonché di gestione delle
emergenze;
b. rafforzamento delle strutture operative e delle loro modalità di funzionamento in caso di eventi
calamitosi e di strumenti di prevenzione o sensibilizzazione dei vari attori coinvolti.
Nell’ambito di questo progetto l’Ente Parco si pone quale obiettivo prioritario quello di definire
nuove modalità di monitoraggio delle aree boscate rivierasche, nonché di nuove modalità di
comunicazione del rischio incendi rivolto ai vari attori del territorio siano essi cittadini che
operatori economici.
Oltre alle due componenti funzionali alla gestione e alla comunicazione del progetto l’Ente sarà
coinvolto nelle seguenti componenti:
WP3 - Capitalizzazione di progetti già avviati o di pratiche già operative la cui pratica può essere
messa al servizio del presente progetto;
WP4 - Gestione coordinata delle politiche di lotta agli incendi;
WP5 – Nuove modalità di analisi territoriale relative alla prevenzione e lotta agli incendi;
WP6 – Nuove strumentazioni ICT per rafforzare le attività di monitoraggio, prevenzione e lotta agli
incendi boschivi;
WP8 – Attività di educazione e sensibilizzazione rivolto a tutti gli attori economici e sociali e alla
popolazione;
WP9 – Definizione di strumenti e politiche per la prevenzione ed il controllo del rischio sismico
sugli edifici strategici.
In merito alle attività de WP 8 relative ad attività e modalità di sensibilizzazione l’Ente Parco dovrà
garantire il coordinamento delle attività degli altri partner progettuali ed in particolare le attività
da realizzare sono le seguenti:
• redazione di un rapporto sulle politiche di comunicazione esistenti nelle aree target di Croazia,
Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Albania, Montenegro, Grecia e nelle regioni Italiane di Friuli, Veneto,
Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise (attività 8.1.1);
• realizzazione di una conferenza internazionale sul tema della prevenzione e della lotta agli
incendi (attività 8.1.2);
• sviluppo di una campagna di comunicazione mirata alla prevenzione degli incendi (attività 8.1.3);
• monitoraggio delle azioni pilota svolte dai partner progettuali e delle relative attività di
comunicazione (attività 8.2);
• Ciclo di incontri e infodays indirizzati alla cittadinanza o agli studenti da realizzarsi in una area del
parco e da replicare in altre aree del parco (attività 8.2.2);
• monitoraggio delle attività di valutazione dei risultati raggiunti (attività 8.3).
Budget progetto: € 9.363.801,29 (LP Croazia + 19 Partners)
Budget Parco: € 544.301,95
Tempi di esecuzione: Aprile 2016
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Piano Strategico 2014-2017
Interventi selvicolturali finalizzati alla tutela e all’incremento della biodiversità nella Pineta
Comunale di Marina di Ravenna (P.R.S.R./Delta 2000);
Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, Asse 4, Misura 412, Azione 5, Attivazione Misura 227,
“Sostegno agli investimenti forestali non produttivi”.
Il progetto prevede nello specifico interventi in linea con gli obiettivi generali e operativi previsti
dalla Misura 227 del P.S.R. della Regione Emilia-Romagna. L’area di intervento è circoscritta alla
zona perimetrale della Pineta rispetto all’asse stradale Via Trieste.
In tale area verranno eseguiti diradamenti selettivi, di alberi secchi e di alberature in parte già
gravemente compromesse e deperenti. Le piante eliminate lasceranno spazio per uno sviluppo
corretto al rinnovamento già presente di Quercus ilex e robur.
IMPORTO PROGETTO: € 120.824,21
ENTI COINVOLTI: Comune di Ravenna e Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità.
Fine progetto: dicembre 2014
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Piano Strategico 2014-2017
Pineta di Cervia – Interventi di forestazione della pineta di Cervia - (P.R.S.R./Delta 2000);
Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, Asse 4, Misura 412, Azione 5, Attivazione Misura 227,
“Sostegno agli investimenti forestali non produttivi”.
Il progetto riguarda interventi di forestazione nell’ambito del territorio della Pineta di Cervia
previsti dal Piano di Gestione Naturalistica valido per il periodo 2011-2020 ed in linea con gli
obiettivi generali e operativi previsti dalla Misura 227 del P.S.R. della Regione Emilia-Romagna.
Gli interventi selvicolturali previsti sono i seguenti:
 esbosco di tutto il materiale legnoso derivante dagli interventi sia di utilizzo che di
miglioramento boschivo;
 cure colturali nei giovani impianti di conifere, consistenti nel controllo delle infestanti;
 spalcature fino a due metri degli impianti per l’arboricoltura da legno, con rimozione
obbligatoria del materiale di risulta;
 ripuliture del ciglio erboso e spalcature delle conifere lungo la viabilità ordinaria e forestale
più frequentata.
IMPORTO PROGETTO: € 151.219,14
ENTI COINVOLTI: Comune di Cervia e Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità.
Fine progetto: dicembre 2014
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Piano Strategico 2014-2017
Recinzione e segnaletica nella pineta di Spina – Installazione di recinzione e segnaletica nella
pineta di Spina (P.R.S.R./Delta 2000);
Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, Asse 4, Misura 412, Azione 5, Attivazione Misura 227,
“Sostegno agli investimenti forestali non produttivi”.
Il progetto prevede nello specifico interventi in linea con gli obiettivi generali e operativi previsti
dalla Misura 227 del P.S.R. della Regione Emilia-Romagna.
I lavori consistono nella messa in sicurezza delle Pinete demaniali di Lido di Spina, ricadenti
parzialmente nel perimetro della stazione Valli di Comacchio del Parco Regionale del Delta del Po
dell’Emilia Romagna, con interventi di recinzione degli ambiti boschivi da effettuarsi tramite
staccionate in castagno funzionali alla diminuzione del rischio di incendio attraverso l’interdizione
dell’accesso degli autoveicoli agli ambiti boschivi demaniali.
IMPORTO PROGETTO: € 109.000,00
ENTI COINVOLTI: Comune di Comacchio e Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità.
Fine progetto: dicembre 2014
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Piano Strategico 2014-2017
Interventi selvicolturali finalizzati alla tutela e dell’incremento della biodiversità nella pineta
comunali di Classe – Interventi selvicolturali (P.R.S.R./Delta 2000);
Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, Asse 4, Misura 412, Azione 5, Attivazione Misura 227,
“Sostegno agli investimenti forestali non produttivi”.
Il progetto prevede nello specifico interventi in linea con gli obiettivi generali e operativi previsti
dalla Misura 227 del P.S.R. della Regione Emilia-Romagna.
Gli interventi selvicolturali previsti sono i seguenti:
 eliminazione dei soggetti soprannumerari;
 eliminazione di soggetti aduggianti per liberare la rinnovazione insediatasi;
 eliminazione di soggetti stramaturi, deperienti, malati e mutilati, qualora non abbiano un
ruolo significativo da un punto di vista colturale o ecologico;
 messa in rinnovazione di popolamenti stramaturi, deperienti, malati o comunque
irrecuparabili;
 interventi di miglioramento o di riequilibrio della struttura e della composizione in
popolamenti disetaneiformi o irregolari;
 prosecuzioni di conversioni già avviate;
 interventi di rinfoltimento, sottopiantagione rinnovazione artificiale posticipata che
concorrano al miglioramento dell’assetto colturale dei singoli tipi strutturali.
IMPORTO PROGETTO: € 120.321,51
ENTI COINVOLTI: Comune di Ravenna e Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità.
Fine progetto: dicembre 2014
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Piano Strategico 2014-2017
ALLEGATO N. 1
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
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Piano Strategico 2014-2017
ALLEGATO N. 2/a
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 41
Piano Strategico 2014-2017
ALLEGATO N. 2/b –(Legenda habitat natura 2000)
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
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Piano Strategico 2014-2017
ALLEGATO N.3
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 43
Piano Strategico 2014-2017
ALLEGATO N.4
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 44
Piano Strategico 2014-2017
ALLEGATO N. 5
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
Pag. 45
Piano Strategico 2014-2017
ALLEGATO N. 6
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
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Piano Strategico 2014-2017
ALLEGATO N. 7
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
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Piano Strategico 2014-2017
Documento redatto da:
Massimo Medri
Presidente
Lucilla Previati
Direttore
Maria Pia Pagliarusco
Dirigente
Comacchio, 30 maggio 2014
Illustrazioni e grafica
Filippo Baldassari
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
C.so Mazzini, 200 - 44022 Comacchio (FE) Italia
Tel. +39 0533 314003 Fax +39 0533 318007
E-mail: [email protected]
E-mail certificata: [email protected]
http://www.parcodeltapo.it
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po
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Piano Strategico 2014-2017
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