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DAVIDE BUMBACA, IMPRENDITORE MINACCIATO A LOCRI
DAVIDE BUMBACA, IMPRENDITORE MINACCIATO A LOCRI MASINO MITTIGA SINDACO DI BOVALINO CONTROCOPERTINA www.rivieraweb.it DOMENICA 5 APRILE 3 IL 26 MARZO SCORSO ALLE 10 DI MATTINA UN GRUPPO DI MIGRANTI HA MESSO IN ATTO UNA PROTESTA DI FRONTE LA SEDE DELLA COOPERATIVA PATHOS DI CAULONIA. “INGRATI”LI DEFINISCE UNA BLOGGER DI PAESE, UNA CONNOTAZIONE PROFONDAMENTE RAZZISTA. Migranti ai margini. Caulonia ingrata A ELEONORA ARAGONA A Caulonia un gruppo di migranti, stanchi di attendere la convocazione per la richiesta della domanda di permesso di soggiorno da parte della Commissione di Reggio Calabria, ha messo in atto una protesta di fronte la sede della Cooperativa Pathos. Secondo quando riportato dagli operatori della cooperativa la situazione sarebbe degenerata e alcuni dei rifugiati avrebbero aggredito verbalmente il presidente della Coop., Maria Paola Sorace. Questi i fatti, una faccia della medaglia. A supportare questa versione e la cooperativa sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno allontanato quattro facinorosi migranti; le altre associazioni, che hanno fatto scudo intorno alla consorella con comunicati stampa e solidarietà; e un blog che speriamo chieda scusa ai migranti. Ingrati. Così sono stati definiti dalla blogger di paese i rifugiati che hanno protestato a Caulonia nei giorni scorsi. Una difesa, quasi un’apologia degli operatori delle cooperative che si occupano di questi immigrati e un’imbarazzante contestazione verso gli “ingrati”, questa la chiave di lettura data all’evento. L’empatia e la solidarietà quando giungono le contestazioni si vanno a fare benedire, e questo atteggiamento ha un retrogusto cattivo e un alito di ipocrisia. Ingrati, questo insulto è stato ciò che ha suscitato la protesta. Non una sana autocritica, ma uno scaricabarile delle responsabilità. “Noi non abbiamo colpa dei ritardi, spetta alla Commissione la convocazione dei rifugiati”. Questa è una visione di quanto successo. Ecco un’altra. Sekou vorrebbe studiare. Questo è un giovane giunto in Calabria dopo aver attraversato il deserto, la guerra e l’inferno. A guardarlo negli occhi si vedono i suoi sogni che svaniscono. Sekou è un ragazzo arrabbiato e deluso, ha perso la sua famiglia e si trova a dover fare il panettiere per 400 euro al mese. Lui è un immigrato arrivato sulle nostre coste come clandestino. Quando era in Mali studiava, avrebbe voluto laurearsi. Era molto bravo come studente. Poi la guerra, la fame e la mancanza di futuro lo hanno portato su un barcone e sulle coste italiane. E qui ha trovato i CARA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) e una burocrazia snervante e sfibrante. Si è trovato in un limbo, senza identità e dignità per mesi e mesi. Non poteva lavorare, progettarsi un avve- nire, non era libero e non era nessuno, perché non aveva un permesso di soggiorno e non era ancora stato riconosciuto come rifugiato politico. Sekou l’ho conosciuto qualche anno fa. La sua storia potrebbe essere simile a quella di molti dei migranti ospitati a Riace o a Caulonia. Lui non è un ragazzo violento, non si sarebbe mai sognato di aggredire nessuno. Però provate a immaginare se voi vi foste trovati al suo posto, al posto degli immigrati che da mesi sono lì a Caulonia in attesa che qualcuno si degni di convocarli e che ne riconosca l’esistenza, che ridia loro una dignità che la traversata e la clandestinità hanno tolto. La violenza non è mai uno strumento, non è mai giustificabile. Però la solidarietà e la comprensione non possono essere a fasi alterne, non possono essere a intermittenza. Le persone che hanno fatto della solidarietà il loro lavoro dovrebbero sostenere queste persone, comprenderne la frustrazione, l’esasperazione, l’impotenza e la delusione. Loro hanno perso tutto, insultarli perché si lamentano non è giusto. Definirli ingrati perché contestano gli operatori e le associazioni non è giusto. È ipocrita. Loro sono persone con diritti e hanno il diritto di lamentarsi, di ribellarsi e di pretendere di più. Hanno diritto a un’identità, a non vivere in un limbo e a che sia restituita loro una vita. Perché nessuno ha intervistato i migranti e tutti hanno pubblicato i comunicati delle associazioni? Ogni storia ha due voci, ma sono i più forti, quelli che possono farsi forza di una rete istituzionale e governativa, che riescono a far prevalere la loro versione dei fatti. Sempre. L’empatia e la solidarietà quando giungono le contestazioni si vanno a fare benedire, e questo atteggiamento ha un retrogusto cattivo di ipocrisia. La comprensione non può essere a intermittenza. Chi ha fatto della solidarietà il proprio lavoro dovrebbe comprendere la frustrazione, l’esasperazione, l’impotenza e la delusione di coloro che ha deciso di sostenere. RIVIERA ATTUALITÀ GIUDIZIARIA I “buongustai” del narcotraffico “L www.rivieraweb.it DOMENICA5 APRILE 4 Nucera (Sel): “Fattore Comune”,l’uomo al centro della rinascita di Siderno MARIA GIOVANNA COGLIANDRO È stata denominata “Buongustaio” una delle ultime operazioni antidroga che lo scorso anno hanno portato la Dda reggina, in particolare il procuratore aggiunto Nicola Gratteri, a individuare un cartello di presunti narcotrafficanti suddivisi in quattro differenti gruppi che avrebbero concorso in un vasto traffico tra Sud America e l'Europa. Il processo è in corso a Reggio Calabria e, per la Dda, viene istruito dal sostituto procuratore Paolo Sirleo che fonda il compendio probatorio sui risultati di una informativa della Guardia di finanza. Nello specifico l'articolata e complessa attività investigativa avrebbe consentito di cogliere e fotografare un sodalizio criminale sostanzialmente riconducibile a soggetti ritenuti contigui al locale di 'ndrangheta che sarebbe insediato in quel di Natile di Careri, storicamente dotato, nell'ambito del traffico internazionale di stupefacenti, di un'autonoma e ormai accertata operatività. I gruppi di presunti “buongustai” sono stati suddivisi dagli inquirenti in un sodalizio denominato “calabrese”, che avrebbe assicurato l'importazione finalizzata al successivo smercio in Italia di ingenti quantitativi di stupefacente, in particolare cocaina. Il secondo gruppo sarebbe quello “brasiliano” risultato preposto alla produzione e alla fornitura di stupefacenti verso le più disparate destinazioni a livello intercontinentale. Quindi il terzo gruppo definito “europeo” avente a oggetto un'attività di intermediazione e di raccordo tra i distinti gruppi organizzati, assicurando la movimentazione finanziaria delle somme per l'acquisto degli stupefacenti. Infine il quarto gruppo, quello “peruviano” sarebbe preposto alla fornitura di ingenti partite di cocaina. L'accertato traffico illecito, quindi, è caratterizzato da una certa complessità e vastità attesa la disvelata interazione di più sodalizi criminosi attraverso contatti e meccanismi collaudati e fluidi. Ciò è tanto vero che alcuni sodali possono ben ritenersi soggetti che hanno collaborato anche in seno all'altra organizzazione, avendo manifestato una piena affectio societatis. Con riferimento alle tecniche di trasporto dello stupefacente, abbandonata ormai la metodologia della cd. “nave madre” di grandi dimensioni, la quale scaricava lo stupefacente in imbarcazioni più piccole, gli indagati hanno mostrato di avvalersi della più sicura ed essenziale spedizione transatlantica di containers imbarcati su navi mercantili, rinunciando al tradizionale occultamento della droga in mezzo alla merce lecita spedita e privilegiando la tecnica denominata “rip off”, ovvero rendendo la droga facilmente accessibile, all'interno del container prescelto, al personale portuale dell'approdo di destinazione, rivelatosi contiguo all'organizzazione criminale o corrotto dalla stessa, e comunque al servizio di quella. Grazie all'operato del personale in forza al G.O.A. della Guardia di Finanza di Catanzaro e all'intensa attività di collaborazione internazionale, che ha visto il coinvolgimento, mediante apposite rogatorie, delle Forze di polizia e delle Autorità Giudiziarie di numerosi Paesi, è stato possibile addivenire al sequestro di oltre 600 kg di cocaina in diversi porti nel mondo e accertare l'importazione di ulteriori 130 kg verso l'Italia. “Siderno è tra i paesi calabresi a maggiore vocazione turistica. Bisogna concretizzare questa vocazione e allungarla: i tre mesi estivi, che negli ultimi anni si sono ridotti a 20 giorni, devono diventare sei” mesi”. o scorso mercoledì è venuto a trovarci in redazione il consigliere regionale Giovanni Nucera (Sel) che, non appena varcata la soglia, mi confessa sottovoce l'emozione che prova ogni qualvolta metta piede nella Locride: “Siderno per me ha un secondo nome: Virgilio Condarcuri. Ho un ricordo straordinario di lui, era una persona eccezionale, un comunista che non amava bazzicare i salotti”. Lo faccio accomodare e iniziamo a parlare della “fase di start up” che sta attraversando la regione Calabria. “Bisogna iniziare dalle macerie e costruire un'alternativa - esordisce Nucera - C'è una Calabria che sta cercando di mettersi in linea con le altre regioni. Dopo le prime sforbiciate ai costi della politica si è passati alla riorganizzazione degli uffici che ha portato a una riduzione dei Dipartimenti regionali da 14 a 10, al fine di aumentare l'efficienza e diminuire la spesa”. Quest'ultimo provvedimento consentirà un risparmio di oltre due milioni di euro all'anno. Del resto Oliverio l'aveva annunciato in campagna elettorale: “Snelliremo i costi della macchina politica”. Promessa mantenuta. Chiedo poi a Nucera cos'ha in mente la giunta Oliverio per venire incontro ai lavoratori, oggi nella disperazione più nera, ed evitare che, oltre alle macerie lasciate dai governi passati, si debba in futuro raccogliere anche ossa umane. “La Calabria è la regione più povera d'Italia - dichiara Nucera - È davvero al collasso se consideriamo la disoccupazione e il Pil. Si stima che circa 100 mila famiglie calabresi vivono in condizione di assoluta povertà. Nonostante questi dati allarmanti in Calabria non è garantito un reddito minimo. Se pensiamo che nazioni che godono di un'economia assai florida, come il Belgio, la Francia e Regno Unito, invece, lo prevedano, sorge spontanea una domanda: ma la politica regionale, come anche quella nazionale, in questi anni cos'hanno fatto?”. Se l'economia in Calabria continua inesorabilmente a sprofondare, la Locride è quella che farà maggiore fatica a rialzarsi. Chiedo a Nucera come il governo Oliverio intenda intervenire. “Servono investimenti straordinari che puntino innanzitutto al rilancio del turismo. Siderno, come l’intera Locride, è tra i paesi calabresi a maggiore vocazione turistica. Bisogna concretizzare questa vocazione e allungarla: i tre mesi estivi, che negli ultimi anni si sono vergognosamente ridotti a 20 giorni, devono diventare cinque, sei mesi. Sarà necessario puntare alla qualità delle strutture turistiche, all'immagine complessiva del territorio (migliorando i trasporti e risolvendo il problema del dissesto idrogeologico) e alla professionalità degli operatori. È fondamentale che al centro della rinascita ci sia l’uomo!”. Se la vocazione principale della Locride è il turismo, il primo problema è il depuratore consortile che costituisce un evidente ostacolo al rilancio turistico. “La regione interverrà anche su questo punto - annuncia Nucera - Stiamo discutendo per mettere in bilancio 100 milioni di euro da destinare ai lavori di messa in sicurezza di inceneritori e depuratori”. Macrolotto Locri -Ardore, abortito? Stralciato. Definanziato. Il progetto esecutivo per il macrolotto Locri-Ardore è stato appallottolato e cestinato. Canestro. Eravamo convinti che servissero 50 milioni e che la Regione di mister Oliverio sarebbe intervenuta per fare la sua parte. Sapevamo che per partorire il macrolotto della Locride servissero 120 milioni e che l'Anas ne avesse messi sul banco 70. "Sono 140 i milioni" tuona De Gaetano rivolgendosi a Rosario Condarcuri. L'assessore regionale ai lavori pubblici la scorsa settimana è venuto a Siderno per discutere sul futuro del nostro lungomare e non solo, ma non ha portato buone nuove per quanto riguarda la SS 106. Quei 70 milioni messi a disposizione dall'Anas non ci sono più perchè esauriti per realizzare il tratto da Locri a Siderno. Inoltre, i 50 che la Regione avrebbe dovuto sborsare, stando a quanto dichiara De Gaetano, hanno preso un'altra strada (qui è il caso di dirlo). Serviranno, infatti, per finanziare una bretella all'altezza di Sant'Ilario che collega l'area a Locri. In cassa, quindi, ci sono la bellezza di 0 euro e 0 centesimi. Sfumata. L'arteria che avrebbe permesso di rimettere in circolo quel sangue ricco di ossigeno e nutrienti che la Locride attende da una vita non vedrà la luce. Aborto involontario, con raschiamento. M.G.C. ATTUALITÀ “ “ GIOVEDÌ SCORSO I VANDALI DELLA #NEOTAMARRIA HANNO INVASO L'ISTITUTO “F. LA CAVA” DOVE, SOLO QUALCHE GIORNO PRIMA, SI DISCUTEVA DI CULTURA E DEMOCRAZIA. Gli studenti dell’Istituto “F.La Cava” rimangono in palestra fino alla terza ora perchè alcune aule sono inagibili Vandalismo vs Cultura: M. CRISTINA CAMINITI C è battaglia! ultura e inciviltà: brutto risveglio a Bovalino. I ragazzi dell'Istituto d'Istruzione Superiore “F. La Cava” non avevano fatto in tempo a festeggiare l'arrivo degli studenti ateniesi, lo scorso 26 marzo, che si sono ritrovati laboratori e archivi distrutti da vandali della “#neotamarria”. La storia offre altre testimonianze tragicamente simboliche: nell'antica regione greca dell'Arcadia, mentre alcuni contribuivano al fiorire dei commerci e al fermento culturale, altri praticavano riti collettivi e cannibalismo. Ma come fermare questi animi turbolenti? Beh invocando le bellissime Muse dell'arte che hanno già assistito gli studenti bovalinesi durante gli incontri culturali e i dibattiti sulla Democrazia organizzati dall'istituto, svolgendo un lavoro impeccabile. Lo sfregio subito dall'istituto però non deve oscurare il lavoro svolto dai docenti i cui sforzi tramanderanno una generazione migliore al futuro della Locride. Ne siamo convinti, e la vittoria di Naomi Romeo che ha conquistato il primo posto alle olimpiadi classiche regionali ci da pronta conferma. E ancora la conoscenza della lingua greca parlata con disinvoltura dai ragazzi e l'entusiasmo degli studenti verso l'istruzione e tutti gli eventi culturali organizzati, alzano il nostro orizzonte. Ci ricaricano di fiducia. Da evidenziare anche il lavoro di direzione svolto dal capo dell'istituto Caterina Autelitano e da tutti i docenti, la professoressa Mariagrazia Melina che ha dato vita al progetto “Adelphopisi: crescere senza frontiere”. Desiderio è infatti quello di estendere l'esperienza del gemellaggio anche per il Commerciale e lo Scientifico con licei esteri e settentrionali. Vi è poi la forza di chi, con la voglia di imparare, di accrescere la propria conoscenza e rapportarsi con il mondo e la società, può atterrare, chi invece non trova altra soluzione che distruggere il proprio futuro. La consapevolezza di avere in mano armi potenti quali libri, legalità e cultura, può annullare definitivamente atti vandalici del genere. Basta solo avere la voglia, ma soprattutto il coraggio di entrare in battaglia, sconfiggere i Titani dell'ignoranza e uscirne vittoriosi. È necessaria una ferma e incondizionata condanna dell'intera comunità e dei suoi rappresentanti politici G li atti vandalici che hanno prodotto ingenti danni alla struttura e alle attrezzature di laboratorio dell'I.I.S. “Francesco La Cava” di Bovalino mi spingono a fare alcune doverose riflessioni in qualità di padre e di operatore dell'educazione. Ciò che preoccupa in queste circostanze, oltre alla gravità del gesto, che colpisce la conoscenza e quindi la libertà di ciascuno di noi, è l'assordante silenzio della cittadinanza e delle sue istituzioni democratiche. Tutto questo rischia di far naufragare l'ambizioso progetto di rilancio dell'istruzione superiore che con fatica, competenza e abnegazione l'attuale dirigenza sta portando avanti. Dopo qualche anno di incertezza, l'istituto bovalinese si sta muovendo con la necessaria fermezza nella giusta direzione, allestendo un progetto educativo moderno, di vasto respiro culturale, basato sul rispetto delle regole e, quindi, orientato alle istanze di un territorio in cui il bisogno di legalità è crescente e improcrastinabile. Per questa ragione la dirigenza da subito ha dato all'istituzione scolastica un assetto organizzativo efficiente in grado di garantire la realizzazione del piano educativo e, contestualmente, esaltare tutte le peculiarità che caratterizzano la funzione docente. Era inevitabile che qualcuno, avvezzo al sopruso e all'illegalità, reagisse con violenza al cambiamento, ma, ahimè, non era prevedibile la mancata indignazione della cittadinanza e dei suoi rappresentanti istituzionali, i quali, troppo spesso, glissano su delicate problematiche che, se non efficacemente affrontate, finiranno per imbarbarire ulteriormente la nostra comunità. L'episodio descritto, infatti, non rappresenta un caso isolato, ma si aggiunge ad altri di pari gravità, sempre volti a colpire coloro i quali, come la dirigente e i docenti del “La Cava”, ostinatamente continuano a credere che soltanto attraverso la cultura e la legalità è possibile ridare la speranza a questa martoriata terra. Spero che in futuro qualsiasi atto di barbarie che offende la dignità dei bovalinesi trovi una ferma e incondizionata condanna dell'intera comunità e dei suoi rappresentanti politici. Alla Dirigente, prof.ssa Caterina Autelitano, ai docenti e a tutto il personale scolastico va il mio apprezzamento per il lavoro fin qui svolto e, ne sono certo, per quello che svolgeranno nel prossimo futuro. Giuseppe Iaconis Per non rallentare il cambiamento www.rivieraweb.it LA COPERTINA “ DOMENICA 5 APRILE “ 7 Mano Nera a Locri Prefetti a Bovalino Il paradosso della legge. Nella Locride, dove le chiacchiere si commissariano e i reati incontrano praterie e porto franco. A BOVALINO SPICCANO SOLO VECCHIE IMMAGINI, REMAKE DI PROTOCOLLI D'ONORE E COMPORTAMENTI NANI, CHE CONFONDONO I GOZZI CON I VAPORI, I RAFFREDDORI DEL RITO CON LE METASTASI DEL REATO ERCOLE MACRI M angiatoie, abbeveratoi, dondoli e ossi di seppia. La Locride deve sopravvivere nella gabbia, con le sbarre negli occhi e il cinguettio mozzato di quelli venuti male. Una vocazione concertata a tavolino dagli innominabili, dal Ministero di Alfano e dalla Prefettura di Reggio Calabria? Alfano rigassifica Roma, per salvarla agli occhi del mondo e scioglie Bovalino, per asfissiarla in un cul de sac. La Prefettura di Reggio Calabria (la più grande industria calabrese dell'ultimo ventennio) sforna occupati con 730 tedesco e spese pagate, lasciando lungo e attorno i paesi del reggino forte ritardo di sviluppo e occupazionale. Commissioni d'accesso e Commissioni straordinarie si succedono con una micidiale staffetta, dappertutto, dal Torbido all'Amendolea. Un boom boom che non ha risparmiato il governo di Masino Mittica, né quei bovalinesi già vittime dei cattivi. Tutti nella gabbia, quelli che hanno subito la 'ndrangheta e quelli che hanno preso un caffè con la 'ndrangheta. Condizionamento mafioso l'accusa: una soluzione semplice, quasi una pericolosa superficialità che sfocia nella malafede e nella strafottenza. Perché una commissione d'accesso, di fronte a un sospetto di contaminazione di un consiglio comunale, non fa di tutto per circoscrivere il sospetto, risparmiando tutte quelle persone perbene che in questi anni hanno agito e operato nella stanze del municipio più brutto del secolo. E perché la Commissione d'accesso e non la Procura, dato che si tratta di mafia, e che mafia? Il giorno dopo, a Bovalino spiccano solo vecchie immagini, remake di protocolli d'onore e comportamenti nani, che confondono i gozzi con i vapori, i raffreddori del rito con le metas- tasi del reato, i padrini, i quartini, i vangeli, i camorristi con i sindaci, gli assessori, i capi aerea e lavoratori socialmente utili. Ma che state combinando? Perché proprio i comuni della Locride oggi e quelli della Piana dieci anni fa? Locride e Piana andata e ritorno: accanimento itinerante? Intanto, a Locri, un imprenditore pulito, tra i principali protagonisti di una città nuova, dell'estate più bella del mar Jonio, che paga i contributi ai suoi dipendenti e rispetta i loro diritti, nei centesimi e nella dignità, viene intimorito, minacciato, lasciato solo. Tre volte negli ultimi anni, lasciato solo. Solo, solo, solo. Cani sciolti avanzano ogni giorno con la mano nera armata, come nella New York dei primi del '900, a Prince Street. Taglieggiano tutti, a Locri. A cosa ha detto no David Bumbaca? Al cambio di un assegno cabriolet, a un banchetto “aggratis”, all'ennesimo prestito senza ritorno, a un posto di lavoro? Sicuramente David non ha accontentato i soliti rapaci che scambiano parole d'ordine, nel buio, poi entrano nei locali senza passare dalla cassa. La gente della Locride non può più accettare questi paradossi. Ridicolizzare così sfacciatamente un popolo non è giusto, anche quando il popolo non reagisce o ha paura di reagire. La Locride, dove i sindaci e gli amministratori governano con la paura di essere i prossimi ad avere un dito contro dell'avamposto dello stato puntato nella tempia. Avremo altre relazioni antimafia, altri progetti di legalità, altri appelli dei miglioratori del mondo. Ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Questa terra, i lavoratori di questa striscia di terra che accetterebbero di lavorare anche a settecento euro al mese, non hanno più speranza né capretti da mettere in forno il giorno della Santa pasqua. Gli rimane solo il silenzio, quello degli innocenti dinanzi a una trama molto più grande di loro. Buon appetito. A LOCRI CANI SCIOLTI AVANZANO OGNI GIORNO CON LA MANO NERA ARMATA, COME NELLA NEW YORK DEI PRIMI DEL NOVECENTO, A PRINCE STREET. UN TAGLIEGGIAMENTO CONTINUO ATTUALITÀ www.rivieraweb.it DOMENICA 5 APRILE 8 In Italia i delinquenti diventano cavalieri, in Calabria tetano LA JONICA AGRUMI DEL COMMENDATORE ILARIO DIMASI, UN SOGNO CHE AVREBBE TRASFORMATO IL VOLTO DEL SUD, SVANÌ IN UNA NOTTE D’ESTATE DI TANTI ANNI FA. A PAGARE FURONO GLI INNOCENTI MENTRE I POTENTI NON FURONO MAI LAMBITI DALLE INDAGINI. ILARIO AMMENDOLIA morto, povero così come era nato, il “commendatore” Ilario Dimasi, un nome che alla stragrande maggioranza dei calabresi non dice assolutamente nulla. Molti invece si ricorderanno della “Jonica Agrumi”, con centinaia di dipendenti fissi e un migliaio di stagionali! Un’industria che ha rappresentato un sogno per la Calabria, fine anni ottanta, e come tutti i sogni è svanita in una notte d’estate di tanti anni fa! Il “Sole 24 ore” l’aveva inclusa tra le “magnifiche cento” industrie che avrebbero dovuto trasformare il volto del Sud. Poi il crollo, il sequestro, centinaia di arresti. Dove c’erano le industrie, oggi c’è un doloroso ammasso di lamiere arrugginite. Dove c’era la speranza, oggi c’è disperazione. C’è qualcosa di inquietante e di torbido in questa cronaca di una morte annunciata di un’importante industria calabrese. Gli inquirenti parlarono - ed era vero di una colossale truffa all’AIMA e di un anomalo, quanto imponente e sospetto, flusso di denaro da parte di alcune banche. Al di là delle vicende processuali dei singoli, appare pacifico che nessuno avrebbe potuto truffare l’AIMA senza la complicità della Guardia di Finanza e nessuno avrebbe potuto truffare le banche senza la complicità dei banchieri. Invece gli uni e gli altri furono “graziati”, così come fu “risparmiata” la ‘ndran- È gheta che si era ritagliata uno spazio nel conferimento di agrumi e pomodori. Come sempre avviene in Calabria, si creò “ammoinu” per salvare gli intoccabili. Pagarono gli innocenti le responsabilità dei “potenti” che non furono mai lambiti dalle indagini. Ma c’è un “crimine” ancora più grave. Si fece di tutto perché l’azienda affondasse insieme al titolare e si congiurò affinché gli operai restassero senza lavoro e i coltivatori di agrumi e di pomodori senza speranza. Anche la “Parmalat”, la “Cirio”, la Fiat, l’Olivetti, la Fimvest, la Lodigiani, le coop, solo per citarne alcune, hanno conosciuto crisi sospette e furono coinvolte in indagini giudiziarie. Tutte sono state salvate! Intorno a loro, “ “Per i capitani di industria calabresi la vita è difficile: se sfuggi dalla mafia ti uccide lo Stato” al di là delle responsabilità penali, si strinse e si sviluppò, una catena di “solidarietà” per salvare le industrie. In Calabria tutto deve morire. Tutto deve piegare la testa dinanzi all’avanzare del deserto. Migliaia sono le industrie calabresi soffocate nel corso degli anni. Una tenaglia mafia-stato le stritola e poi tra gli applausi dei corifei, si portano in trionfo le “teste mozzate”, di quanti hanno “osato” tentare il cambiamento in una terra difficile. Il “commendatore” aveva frequentato la terza elementare. Dopo aver lavorato nelle bonifiche come operaio e ad aver raccolto arance e gelsomini come bracciante, s’era cimentato - ancora giovanissimo - nel commercio dell’olio e degli agrumi, quindi aveva realizzato il più grande allevamento di polli del Sud e infine la Jonica Agrumi. Non fu un imprenditore senza “macchia” e senza errori! Così come tali non sono stati Agnelli, Berlusconi, De Benedetti, Cuccia, Ferruzzi, Lodigiani, Cirio, Romiti, Ciarrapico e altri mille a cui sono stati tributati onori, prebende e privilegi. In America John D. Rockefeller che aveva fatto massacrare centinaia di immigrati fu celebrato come un padre della Patria, quasi non fosse lecito dubitare sull’onorabilità di un magnate americano. In Italia, Gianni Agnelli ebbe funerali da re. Io sono convinto che non furono né santi, né diavoli. Furono imprenditori e, come tali, quasi tutti si adattarono alle condizione storiche del momento, guadagnandosi indubbi meriti ma anche loro, quasi sempre, hanno lucrato sulle guerre, hanno finanziato dittature, si sono giovati dello sfruttamento degli operai, hanno messo le mani sull’informazione per condizionare l’opinione pubblica, hanno truffato lo Stato. In Calabria per i “capitani di industria” la vita è difficile: se sfuggi dalla mafia ti uccide lo Stato. Ancora un anno Dimasi scriveva al presidente Napolitano chiedendo di essere nominato senatore a vita. Una ingenuità senile da parte di un uomo amareggiato e che non si spiegava come in altre parti d’Italia autentici “delinquenti” diventano “cavalieri” mentre Lui, che in fondo delinquente non era, il titolo di commendatore se l’era attribuito da solo consapevole che fosse una patacca senza valore. RIVIERA LA SETTIMANA www.larivieraonline.com ELEZIONI 10 PRIMARIE BIANCO: Anche Ardore si prepara alla corsa verso le comunali Il Comitato Politico apartitico di Ardore apre le porte a tutti i cittadini di diversa estrazione politica. Da Vincenzo Zappia, ex assessore comunale appartenente alla storica sinistra ardorese e Maria Carmela Monteleone, candidatasi con Tsipras alle ultime elezioni regionali, fino ad arrivare a Bruno Fusilli, anch'egli ex assessore comunale e impegnato nella destra ardorese, e molti altri cittadini spinti dalla voglia di rinnovare il modo di intendere la politica nel proprio paese. Il portavoce del comitato è Salvino Marando che, al suo primo impegno in politica, si è sempre interessato all'ambiente che lo circonda e agli aspetti sociali del territorio. DOMENICA 5 APRILE Il sindaco uscente Campisi lascia invece spazio alla ricandidatura di Giuseppe Grenci che, con lo slogan “Ardore riparte” ha accettato l'invito alla candidatura dal comitato civico coordinato da Roberto Marando e il gruppo capeggiaro da Nietta Bova. L'intento era quello di “indicare la persona che potesse rappresentare la sintesi più idonea a essere candidata a capeggiare la lista di riferimento del gruppo”. Grenci ha già proposto l'organizzazione di una serie di incontri con la cittadinanza per “provvedere al disbrigo di tutte quelle incombenze necessarie alla formazione di una lista qualificata volta al rinnovamento di idee”. Gioffrè alla guida dell’ASP di Reggio Calabria Santo Gioffrè è il nuovo commissario dell'ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Reggio Calabria. È stato nominato qualche giorno fa dalla giunta regionale guidata da Mario Oliverio. Gioffrè, medico attivo in politica fin dall'adolescenza, è stato assessore ai Beni e alle Attività Culturali della Provincia di Reggio Calabria. Circa un mese era venuto a trovarci presso la nostra redazione per un'intervista sul suo ultimo romanzo “Il Gran Capitán e il mistero della Madonna Nera”. Stasera verdetto finale per “Il borgo dei borghi”: GERACEVINCERÀ? CANTURI VINCE SU CAVALLARO Il risultato dei votanti di Bianco alle primarie per la scelta del candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra è il segno che i cittadini hanno voglia di partecipare democraticamente alle scelte della politica. Sono stati, infatti, 533 i votanti alla competizione che vedeva sfidarsi Aldo Canturi e Pasquale Cavallaro. Il primo, uscito vincente e dunque prossimo candidato a sindaco, ha riportato 370 preferenze, Pasquale Cavallaro ne ha registrate 155, mentre 8 schede sono risultate nulle. Una grande festa di democrazia e partecipazione che rende questo strumento il metodo più giusto per coinvolgere i cittadini. Da ora in poi la coalizione di centrosinistra e il suo candidato a sindaco lavoreranno alla creazione di un'aggregazione larga e aperta e a un programma che metta il bene comune di Bianco al centro dell'azione politica. Oliverio ricorda Giovanni Donato Un amico, un compagno, un uomo con cui ho sempre avuto un rapporto speciale che, col passare degli anni, si è intessuto di umanità fino a diventare un legame fraterno. Addio, Giovanni. Tu vai via, ma lasci un patrimo- nio incommensurabile di cui il movimento sindacale, i lavoratori, la Calabria dovranno sapere trarne giovamento. Grazie per come hai vissuto e per tutto quello che hai fatto. Centro destra alzati e cammina! Il centrodestra riparte da questa bella tavolata. Sotto la sapiente guida di Scopelliti, è un “tutti per uno uno per tutti” quello che vede le mani dei tanti membri di coalizione unirsi al di sopra di una bellissima torta tricolore. Tra i patriottici destrorsi, è possibile scorgere i volti sereni e speranzosi di Orsomarso e Tallini, nomi di qualità per un futuro che ci si augura possa rivelarsi più roseo del passato già dimenticato. Ripartire è possibile… l'importante e continuare a crederci! Mario Oliverio Rappresentanti d’eccellenza Alla conferenza StatoRegioni, presieduta dal Ministro dell'Interno Angelino Alfano, il presidente Oliverio si è fatto rappresentare dal fido Nino De Gaetano, qui ritratto in un affettuoso abbraccio con Mariateresa Fragomeni. I temi trattati, che spaziavano dai pareri sulle nomine a quelle per la sanità, sono poi migrati sulla questione del riordino delle Provincie e della Città Metropolitane della legge del Rio. Con due rappresentanti di tal livello, la Calabria sarà stata indubbiamente incisiva! L’EnteParco si riunisce attorno al suo presidente Oggi domenica di Pasqua torna “Il borgo dei borghi” condotto da Camila Raznovich con Dario Vergassola. Dopo il successo della scorsa edizione, è arrivato il momento del verdetto finale nella emozionante sfida per l'elezione del "Borgo più bello d'Italia" 2015. Il vincitore sarà incoronato stasera su RAI3 a partire dalle 21.20. La sfida ha visto competere inizialmente quaranta Borghi, due per Regione, che si sono ridotti a venti con l'eliminazione diretta decretata dal televoto degli spettatori. I 20 finalisti, ciascuno portabandiera di una Regione d'Italia, si sono poi sfidati con il web-voting e, grazie ad una straordinaria partecipazione popolare, sono pervenute oltre 300.000 preferenze on line, oltre il doppio dei voti della scorsa edizione della sfida on-line tra i Borghi più belli d'Italia. Tra i borghi finalisti c'è la nostra Gerace. Stasera sapremo su quale dei 20 gradini si posizionerà il borgo calabrese. Il nostro augurio naturalmente è di vederlo in cima! Il nuovo direttivo dell'Ente Parco in posa per una foto celebrativa in occasione dell'inaugurazione dei lavori. Tra i presenti, palesa indubbia fiducia nel percorso appena intrapreso il sindaco di Bova Santo Casile, il consigliere regionale Cannizzaro e il primo cittadino di Antonimina, Antonio Condelli. Tutti riuniti, naturalmente, attorno alla figura del presidente Bombino, che dà immagine di sicurezza e consapevolezza di quanto lontano si possa arrivare. E tutti ci auguriamo che così sia! Come superare indenni le abbuffate Pasquali? RIVIERA Pasqua riunisce le famiglie intorno a tavole super imbandite, soprattutto di dolci. Per evitare di mettere su 2kg in 2 giorni, il consiglio è di consumare la colomba a colazione o a merenda piuttosto che subito dopo il pasto e di optare per l'uovo di cioccolato fondente anziché al latte. Altro suggerimento è quello di non chiedere il “bis” ed evitare porzioni fuori norma. Quanto all'alcool, è concesso un bicchiere di buon vino durante il pasto e anche lo spumante per brindare in compagnia! SPECIALE PASQUA Finalmente! Buona Pasqua a tutti! Augurando una serena e gioiosa Pasqua ai vostri animi saremo tutti pronti a festeggiare il lieto evento! Tutti a tavola con tantissimi menù che manderanno in crisi le nostre diete! Questa settimana dichiarerò guerra all’invidiabile linea del mio caro Ale… Sempre attento al regime dietetico, già impaurito dai “chili di troppo”spero di riuscire a mettere a tacere il giorno di pasquetta il suo senso di colpa con la buonissima colomba salata! Ingredienti: • • • • • • • • • • • • 600 g di farina 00 (potrebbe servirne un pò di più) 3 dl di latte fresco 1 uovo + 1 tuorlo per spennellare 120 g di burro morbido 1 cucchiaino di zucchero 25 g di lievito di birra 1 cucchiaino di sale salame q.b. provola q.b. noci q.b. semi di sesamo q.b. ricotta salata grattugiata q.b. Preparazione: Setacciate la farina insieme al sale, sbriciolate il lievito e scioglietelo insieme allo zucchero nel latte tiepido. Versate il latte sulla farina, unite l'uovo leggermente sbattuto e il burro morbido a tocchetti. Impastate bene formando una palla e fatela lievitare in luogo tiepido per 1 ora, o fino a quando l'impasto è raddoppiato. Lievitato l’impasto sgonfiate la pasta, lavoratela un po' e unite il salame o prosciutto, il formaggio a dadini e le noci sminuzzate. A questo punto potete dare la forma alla colomba mettendo l’impasto nell’apposito stampo per colombe, spennellate la superficie con il tuorlo leggermente sbattuto e cuocetela in forno già caldo a 190° per 25-30 minuti, sfornate e fate raffreddare su una gratella. Per la copertura, potete renderla simile alla versione dolce classica, usando dei semi di sesamo e della ricotta salata grattugiata, che verranno a creare una deliziosa crosticina!!! Intervista fantasma Mario Caligiuri ex assessore regionale alla Cultura - Egregio professore, lei è stato buttato fuori dalla Giunta Oliverio, in favore di Maria Carmela Lanzetta, come si sente? - In occasioni del genere le sensazioni sono complesse, multiformi e variabili. Provo intensa dolenzia nel tratto finale del retto. - Cioè si sente trombato? - Non la metterei su un piano così materiale. Diciamo che la mia fisicità ne ha risentito. - Gli aiuti massonici non sono serviti a niente? - Bene vixit qui bene latuit. - E che vuol dire? - Non lo so. - Cambiamo argomento: parliamo un po' dei finanziamenti che ha riversato su due o tre punti di interesse delle attività calabresi, lasciando gli altri all'asciutto. Se lo immagina quanto disperati sono i piccoli centri? Potremmo dire che c'è una Calabria del Nord e una del Sud? - La tua ingenuità soverchia ogni mia capacità immaginativa: avendo vissuto e operato sempre nella Calabria privilegiata, i destini fatali di quella più marginale non mi concernono affatto. - Cioè se ne frega di noi? - Non la metterei su un piano cosi mat… - … materiale, ho capito, ho capito! - Fallacia alia aliam trudit. - Ma che vuol dire? - Hic manebimus optime. - Dottò, sa che le dico, apertis verbis? - In vino veritas? Ipse dixit? Lupus in fabula? - No, dottò: memento mo Lidia Zitara Nail art, Mari Angela Restretti il giallo è perfetto per la pasqua Carne e pesce per il pranzo di pasqua. E i vegetariani? Anche i menu vegetariani per il pranzo pasquale sono da acquolina in bocca. Eccone un esempio che nulla ha da invidiare ai menu “carnivori”. Antipasto: cestini di pasta sfoglia con spinaci e grana, accompagnati da insalata fresca di stagione e cardi. Primo piatto: risotto con asparagi, taleggio, prezzemolo e pepe nero. Secondo piatto: stracciatella fresca con fondi di carciofi. Dessert: uova al cioccolato… senza pulcino! Pastello, sorbetto, fluo, canarino e qualunque altra sfumatura del giallo va benissimo come colore da far indossare alle vostre unghie il giorno di Pasqua. Il giallo ricorda il sole e mette immediatamente di buon umore. Per chi vuole esagerare, invece, una nail art da non perdere è quella che trasforma le vostre unghie in uova di pasqua coloratissime e divertenti. Natale con i tuoi, Pasqua... pure Per 51 milioni di Italiani, pari all'85% della popolazione totale, Pasqua farà rima con permanenza a casa. È la mancanza di risorse economiche la prima ragione del mancato soggiorno, secondo il sondaggio della Federazione degli albergatori. Qualcun altro attribuisce a motivi familiari la mancata vacanza, e poi c'è chi non parte per motivi di salute. Tra i circa 9 milioni di italiani che trascorreranno invece la Pasqua fuori casa, il 50% farà visita ad amici e parenti, snobbando le offerte degli impianti turistici italiani. www.larivieraonline.com Le tradizioni della quaresima a Siderno In quaresima vi erano ricordi di rappresentazioni sacre. Dura ancora in Siderno Superiore il vecchio costume dei Sangelormi. Ogni venerdì di marzo nella sagrestia della chiesa del Purgatorio si raccoglieva verso le ore 9 di sera una frotta di persone, per vestirsi della rappresentazione sacra dei Sangelormi. La processione usciva per girare tutte le chiese del paese per ritornare al posto d’onde era partita, verso la mezzanotte. Precedevano in numero di quattro o cinque, vestiti d’una mezza mutandina, con gambe e braccia scoperte, quelli che avevano l’ufficio di cavarsi sangue soprattutto dalle cosce con i cosiddetti sovarelli, che erano dei pezzi di sughero, su cui erano infissi degli spilli coperti di cera in modo da lasciar vedere le sole punte. Con questi ordegni i pazienti si battevano sulle gambe e sulle cosce fino a fare uscir sangue col quale facevano croci alle mura delle chiese. Questi erano i più forti dei Sangelormi. Seguivano accompagnando la croce di legno nera con una fascia Uova da record 320 chili di peso, due metri di altezza. È un uovo di cioccolato da record decorato con i temi di Expo 2015 e con la scritta «Nutrire BENE il pianeta». È stato realizzato a Napoli nella storica cioccolateria Gay Odin. Il messaggio è quello di valorizzare il cibo sano e di qualità, evitando il cosiddetto cibo spazzatura. Il decoro rappresenta l'Italia divisa in regioni, con la riproduzione in zucchero dei prodotti tipici locali. Le pupazze di bova A Bova, la Domenica delle Palme, i fedeli celebrano un rito unico e assai suggestivo: la Festa delle Pupazze. Grandi figure femminili, costruite intrecciando ramoscelli di ulivo e decorate con fiori, frutta e nastri, vengono portate in processione fino al santuario di San Leo, principale chiesa del paese. Dopo la benedizione, le “statue vegetali” vengono smembrate e i ramoscelli sono distribuiti tra la gente. bianca quelli dell’ignuda con i soli sotto calzoni, e la disciplina di ferro in numero di quattro o cinque e si battevano di questa disciplina di 3 o 4 ferruzze a 10 o 12 maglie, le spalle. Veniva poi un tale che faceva il Cristo, circondato e seguito dai Giudei, e quello portava la croce addosso, e questi in numero di sette o otto facevano la cosiddetta pigliata, cioè fingevano di colpire con coltelli e lance il Cristo, che cadeva e che fingevano d’inchiodare sulla croce per terra vicino a ogni chiesa. Ultimi seguivano alquanti, con una catena sulle spalle. Questa processione dei Sangelormi, che si faceva ogni notte dei venerdì di marzo, acquistava ancora maggiore importanza la notte del giovedì santo. Ogni mercoledì o giovedì di quaresima a due ore di notte si suonava la campana della Matrice e tutti toglievano i lumi fuori la finestra o porta per antica devozione. (da Storia di Siderno dattiloscritto del 1930 del dott. Francesco Prati) I vattienti di Nocera Terinese SETTIMANALE DOMENICA 5 APRILE 13 L’angolo della poesia Pasqua! Ecco! La Pasqua sei tu figlio mio tua madre ed io. È questo dolce che sa di forno di frasche e questo pane nero. È il tuo viso, figliuolo, riflesso allo specchio il volto di Cristo. Ma è anche chi muore in un credo chi tende la mano scorato chi opera umile nella dignità dell'essere. È Pasqua figliuolo un gabbiano che vola un cirro soffuso d'azzurro, guardare le stelle e domani il sole, di nuovo! CosimoFigliomeni I durci Calabrisi A pignulata calabrisi E cusì bona E veni ru miu paisi. Durante la Settimana santa a Nocera Terinese in provincia di Catanzaro si celebrano dei riti che rappresentano significative commemorazioni della Passione e della Morte di Gesù Cristo. Tra questi il rito dell'autoflagellazione messo in atto dai vattienti, i flagellanti che si battono per voto. Con in dosso un pantaloncino nero rimboccato e una maglietta nera, in segno di lutto, i vattienti si schiaffeggiano cosce e polpacci fino a farvi confluire il sangue, dopodiché si passa all'uso del cardo un disco in sughero, nel quale sono conficcati 13 pezzi di vetro acuminati (Gesù e gli apostoli). Con il cardo si provocano lacerazioni così da far sgorgare il sangue lungo le gambe. Sulle ferite viene versato dallo spruffature del vino misto ad aceto per disinfettare ed evitare il coagulo del sangue, e poi passata la rosa, un disco di sughero ben levigato. Il vattiente è legato tramite una cordicella all'Ecce Homo, un ragazzino a torso nudo con alla cintola un drappo rosso e in spalla una croce rivestita di tela rossa. Il vattiente e l'Ecce Homo insieme rappresentano Cristo: il Cristo flagellato e ricoperto di sangue, il primo, e il Cristo che dopo la flagellazione viene portato da Pilato dinanzi al popolo per essere giudicato, il secondo. È nira e ianca E pi mia È comun a pietanza. I cudduraci pascali Su cusì boni Chi corpiscunu lu cori. Su dorati e n'dannu L'ovu intra E parunu tesori. I nacatuli calabrisi Su marruni e croccanti E quando i mangi Senti i campani squillanti. Giuseppe Fava GERENZA Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 NOTE E SCHERMAGLIE Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Ercole Macrì, Jacopo Giuca, Stefania Gitto, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta. www.rivieraweb.it Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Martano Editrice EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno DOMENICA5 APRILE 14 Siderno, Marina di Gioiosa e Roccella zone carenti per pediatria Nuove nomine all’orizzonte in vista del trasferimento della dottoressa Giordano U na delle qualità più amene del mestiere del giornalista è lo sdoppiamento dimensionale: da un lato si riscontra una realtà oggettiva, visibile, galileiana, senza un briciolo dell’ipoteticità dettata dalle leggi di Schrödinger o di Heisenberg. Dall’altra c’è una serie di persone, che di questa situazione dovrebbe essere a conoscenza diretta, che la nega. Rimane una sola via d’uscita: fornire dati al lettore, in modo che ognuno tragga le sue conclusioni. I fatti sono i seguenti: a ridosso delle feste di Natale, il numero 51 di «Riviera» esponeva una situazione di disagio espressa da numerosi genitori che si sono trovati senza pediatra dopo il trasferimento del dottor Bombardieri e il pensiona- Su chiamata del Vice-Sindaco In data 27/02/2015, si riuniva il Consiglio Comunale, per il giorno 04/03/2015, tra l’altro al punto 4 o.g., l’approvazione del (regolamento sul diritto di accesso agli atti amministrativi dei consiglieri comunali.) Sembrerebbe ordinaria amministrazione se, all’interno dello stesso non si palesasse un chiaro intento limitativo e di controllo verso i medesimi. Evidenziando che in data 24/02 /2015, avevo inoltrato una denuncia-querela, nei confronti del Sindaco per (omissioni d’atti d’ufficio) e di tutti coloro che hanno concorso nel reato, riservandomi di costituirmi parte civile, per il ristoro di tutti i danni: quando si dice la casualità! Ma andiamo per ordine L’esame della questione comporta l’analisi di una tematica complessa. Necessita partire dalla constatazione che «La trasparenza» è un principio non solo dell’ordinamento giuridico italiano ma anche europeo. In quest’ultimo se ne parla nella risoluzione n. 81/89 del Consiglio d’Europa e «nella dichiarazione sul diritto di accesso» allegata al trattato di Maastricht, ratificato con legge 3 novembre 1992, n. 454. Nel nostro ordinamento la disciplina concernente, il diritto di visione degli atti e all’informazione per l’esercizio del mandato da parte dei consiglieri comunali fu introdotta nel 1985 con l’art. 24 della legge 27 dicembre 1985, n. 816. Quindi è stata sostituita nel 1990 con la legge 8 giugno 1990, n. 142 (artt. 7 e 31), cui hanno fatto seguito la legge 7 agosto 1990, n. 241 (capo V), ed il D.L.vo 3 febbraio 1993, n. 29 (art. 5, comma 1, lett. c). L’attuale normativa all’art. 43 del D.L.vo n. 267/2000 prevede che «I consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune nonché dalle aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie ed informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato». La giurisprudenza in materia ha chiarito che: La Finalità Il diritto di accesso del consigliere comunale non riguarda soltanto le mento della dottoressa Bettaccini. Un dato oggettivo. Sulla vicenda si è poi innestata un’incomprensione piuttosto comica a proposito di un tourbillon di pasticcini. A distanza di mesi dal trasferimento di Bombardieri, viene nominata la dottoressa Teodolinda Giordano, con studio in zona Pirgo, a quanto riferito dai genitori piuttosto difficile da raggiungere, specie in inverno, quando sono più frequenti i malanni di stagione. La dottoressa Giordano non ha imposto il massimale e “si è riempita” in pochi mesi, con immaginabili disagi per i genitori, dovuti ai lunghi tempi di attesa. Ci viene confermato che la dottoressa Giordano sarà trasferita a ottobre, e che si è già provveduto ad attivare il necessario iter burocratico affinché sia sostituta in tempi brevi, senza interruzione del servizio. Al momento Roccella viene riconosciuta come zona carente ordinaria, e una nuova nomina si profila all’orizzonte, sembra con il prossimo bollettino ufficiale. Tuttavia Siderno e Marina di Gioiosa sono in sofferenza e sono state proposte dagli uffici competenti come zone di carenza straordinaria. La proposta è stata respinta dalla Regione, ma c’è un ricorso in appello da parte del Comitato Aziendale presieduto da Vincenzo Zappia, segretario regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Calabria. Si attende che il Caposervizio regionale, dottoressa Maida, si pronunci. «Riviera», come sempre, terrà aggiornati i lettori sugli sviluppi di una situazione particolarmente delicata che incide moltissimo sulla quotidianità dei genitori con figli piccoli. AGNANA CALABRA Il Comune, gli atti e il paracadute La Pertinenza con l’esercizio del mandato Per documenti pertinenti all’esercizio del mandato si devono intendere quelli idonei a chiarire la correttezza ed efficacia dell’attività dell’Amministrazione, anche riguardo alla sua coerenza con l’indirizzo politico amministrativo approvato, e perciò i documenti recanti notizie e dati sull’andamento dell’attività amministrativa. competenze amministrative del Consiglio comunale ma essendo riferito all’espletamento del mandato, investe l’esercizio del munus di cui egli è investito in tutte le sue potenziali implicazioni al fine di una compiuta valutazione della correttezza e dell’efficacia dell’operato dell’Amministrazione comunale (Cons. di Stato, Sez. V, 21/02/94, n.119); La Motivazione della richiesta Il Consigliere che esercita tale diritto non è tenuto a specificare i motivi della richiesta «né gli organi burocratici dell’Ente hanno titolo per richiederli, perché, in caso contrario, questi ultimi sarebbero arbitri di stabilire l’estensione del controllo sul loro operato» (Cons. di Stato, Sez. V, 7 maggio 1996, n. 528); “ LA POESIA Il rifiuto di atti d’ufficio: E’ disciplinato dall’art. 328 c.p., si verifica quando un Pubblico Ufficiale o un incaricato di Pubblico servizio, si rifiuta consapevolmente di adottare un atto che, per ragioni di giustizia, di sicurezza pubblica o di sanità, deve essere compiuto senza ritardo; si verifica, inoltre, quando il Pubblico Ufficiale o l’incaricato di Pubblico servizio non compie un atto richiestogli, entro 30 giorni, ovvero non espone le ragioni del ritardo. Orbene: Non è un esercizio acrobatico sostenere che, nessuna compressione o limite può reggere, nei confronti di un consigliere nell’esercizio del proprio mandato, tese al soddisfacimento di quel minimo di “chiarezza”, fondamenta di ogni democrazia, salvo che ad Agnana Calabra; dove, in tanti mesi, non ci si è preoccupati di veicolare il tutto nell’alveo della “normativa” ma, con kafkiana immaginazione, ci si è affaticati a procacciarsi un paracadute sui controlli; tentando maldestramente di erodere quel sano principio di trasparenza riconosciuto anche a livello europeo, da qui l’interrogativo: Chi controlla il controllore? Il controllato! Così, con una gestazione precoce e un parto prematuro, ha effuso i suoi primi vagiti un neonato, ”regolamento sul diritto di accesso agli atti amministrativi dei consiglieri comunali”. Senza fare retro-politica, inciampando nella fiera delle banalità, mi chiedo! Se il controllore è anche il controllato, che garanzia hanno i cittadini che, le scelte siano rispettose degli interessi di tutti e, non di chi vuole espressamente qualcosa, ed è lui stesso, se decide di farla o no? Controllore che in questo lasso transitorio, ha avuto l’ardire di adempiere il mandato elettorale che, i Cittadini legittimamente gli hanno accordato: non scomparendo dopo le elezioni, non flirtando con la maggioranza, non facendo da cinghia di trasmissione o da puleggia condotta di mediatori interessati; niente di tutto questo, (atteggiamenti deprecabili che, probabilmente mal si coagulano con certa politica). Vorrei accendere una luce, su un trascorso non troppo lontano, quando, nella passata legislatura, l’attuale Sindaco insieme al suo gruppo, con continue richieste a cadenza quasi giornaliera (circa 800, s. e.) spesso, ha ingolfato la macchina amministrativa, con gli uffici accaparrati a evadere le richieste, pena, la chiamata in giudizio (giustamente). Altri tempi. Giuseppe Lupis Capogruppo della lista “Patti Chiari” “ SOGNI BUI Immersa nel buio, sola in una stanza in compagnia di un silenzio assordante, avevo il nulla davanti. L'angoscia era dominante, la paura padrona, mentre la solitudine era di casa in quella stanza buia. Mi sembrava di essere in un tunnel, senza via d'uscita, gli occhi non vedevano e la bocca era muta. Correvo senza fermarmi, senza meta, senza coscienza, alla ricerca di una fine. E,con il cuore in gola che batteva a ritmo esagerato, una luce illuminò il mio cammino, e mi svegliai da quell'incubo. CONTROCORRENTE Vengo travolta da un'onda, violenta,alta,fino all'inverosimile. Mi spinge verso il fondo, verso l'abisso del mare dove l'aria manca. Sto per affogare nell'immenso blu, mi sento persa, senza più controllo e tutto intorno si oscura. Mentre sembrava finire tutto una forza mi sospinse verso l'alto, verso la superficie e il mare sembrò spezzarsi, per farmi riemergere. Viaggiavo controcorrente, sfidando le onde, superando ostacoli e costruendo la vita. Sara Cogliandro RIVIERA Forum Torniamosul viaggio dell'Assocomuni per sentire dagli amministratori quali sono state le impressioni generate dallo scambio culturale. Lousã, cittadina del centro del Portogallo è assai simile alla nostra Siderno per numero di abitanti ma sembra avanti anni luce in quanto a servizi. Eppure, qualcuno crede che, rinnovando l'impegno dell'assocuomuni, la svolta sia più vicina di quanto non si creda. Locride, il futuro F “ JACOPO GIUCA rancesco Mollace ci aveva già raccontato quanto fosse stata formativa l'esperienza dei nostri amministratori nel centro del Portogallo, ma era importante sentire in che modo questa li avesse arricchiti dalla viva voce dei sindaci Giorgio Imperitura e Peppe Strangio, del presidente del consiglio comunale di Locri Miki Maio e del presidente della consulta cittadina di Siderno Mario Diano. Erano state queste motivazioni a spingerci, in occasione della nostra precedente intervista, a chiudere con la promessa che saremmo tornati sull'argomento, organizzando un forum che coinvolgesse tutti i partecipanti e non abbiamo voluto perdere tempo nel farlo. Lo scambio culturale appena conclusosi, che si inserisce nel quadro di un progetto transnazionale europeo sostenuto da Bruxelles nell'ambito del Programma “Europa per i Cittadini. Misura reti di città” e volto a migliorare le competenze degli amministratori attraverso il confronto e lo scambio di buone pratiche locali, ha raggiunto pienamente il suo scopo, lasciando un segno importante nei viaggiatori. È quanto ci riferisce Giorgio Imperitura, che dimostra di non avere ancora parole dinanzi alle notevoli realizzazioni che la città di Lousã ha compiuto con l'impiego virtuoso dei fondi europei, o alla forma mentis che ha permesso ai portoghesi di fare dei portatori di handicap una risorsa anche in una cittadina periferica grande come Siderno. «Lo scambio con Lousã - interviene Strangio - ci mostra una realtà lontana anni luce rispetto a quella nella quale siamo immersi, dove lo sfruttamento intensivo di fondi europei, che giungono persino in misura minore rispetto a quelli concessi al nostro territorio, ha permesso di compiere imprese straordinarie». Perché allora tanta disparità? Perché ciò che possiede Lousã e che qui invece manca, è un semplice senso di comunità. Quando a Lousa ci si pone un obiettivo non solo lo si raggiunge con il pieno sostegno dell’amministrazione ma, con l’aiuto di tutti, si riesce addirittura ad andare oltre ogni più rosea aspettativa. Da noi, invece, ancora si teme di avanzare idee… Si badi bene: non stiamo affermando che nella Locride non ci si aiuti. Anzi, chi ha buona memoria ricorderà l'articolo in cui si affermava che, in quanto a ospitalità, non siamo secondi a nessuno. Il senso di comunità di quella realtà, però, riesce a fare un passo successivo rispetto al nostro e a coinvolgere non soltanto il senso civico dei cittadini, ma le amministrazioni locali e nazionali. «Quando a Lousã ci si pone un obiettivo - ci racconta Francesco Mollace - non solo lo si raggiunge con il pieno sostegno dell'amministrazione e della comunità locale ma, con l'aiuto di tutti, si riesce ad andare oltre ogni più rosea aspettativa. È il caso della Lousã Summer Cup, un torneo scolastico di pallavolo che, nato con l'intento di diventare una manifestazione sportiva d'eccellenza per i giovani all'interno della regione, è oggi diventata una delle più importanti manifestazioni del settore a livello europeo. O il caso di una scuola di ballo che, grazie al supporto e alla collaborazione con il comune è diventata partner del Royal Ballet di Londra per dare maggiori possibilità formative ai propri allievi. E l'informatica e le nuove tecnologie? Altra eccellenza: il comune ha incubato una impresa giovanile che in collaborazione con la scuola ha realizzato un'app che aiuta l'apprendimento dei ragazzi e che è stata premiata da Microsoft come migliore app educativa d'Europa». Tutto sembra più facile, dunque a Lousã. Eppure, ci dicono i partecipanti, la distanza siderale che intercorre tra Siderno, Locri, Martone, Sant'Agata del Bianco e Lousã non è affatto impossibile da coprire. Ne è convinto Miki Maio che era già stato ospite del Comune di Lousã un anno e mezzo fa e non ha potuto non notare il grandissimo passo avanti che il centro portoghese ha compiuto dal 2013 a oggi. «La buona volontà amministrativa e l'utilizzo di qualificate risorse umane - afferma il Presidente del Consiglio comunale di Locri permette a questa cittadina di sfruttare con successo i fondi comunitari messi a disposizione dall'Europa per modernizzare le realtà più deboli. Il nostro territorio, invece, rimane ancora bloccato da logiche campanilistiche che impediscono ai nostri amministrato- Junchi ci sta a cuore, eccome! Questa settimana dopo la pubblicazione sul nostro sito online dell'articolo “Iunchi, un gioiello conteso-rigettato da Gioiosa, Marina e Roccella” abbiamo ricevuto una mail da parte del sindaco di Marina di Gioiosa, Domenico Vestito che sin dall'oggetto dichiara: “Iunchi ci sta a cuore, eccome”. Di seguito riproponiamo l'articolo in questione e la lettera del sindaco. Contrada Iunchi potrebbe tranquillamente ambire a divenire il centro storico di Marina di Gioiosa. È un paesino bomboniera, un carillon che suona musica di altri tempi. In primavera la ballerina danzante indossa il suo abito migliore e sfavillante getta luce su quegli edifici antichi ingiustamente abbandonati. Contrada Iunchi vive una stranissima condizione da paesino conteso-rigettato. Pur ricadendo sul territorio di Marina di Gioiosa, i fili della linea telefonica partono dalla centrale di Gioiosa Superiore e, per la troppa distanza, gli abitanti di Iunchi non possono usufruire del servizio Adsl (mentre se il paesino fosse servito dalla centrale di Marina di Gioiosa la distanza sarebbe minore). Inoltre, il centro abitato è attraversato da una strada provinciale Gioiosa Superiore-Roccella e persino la posta viene recapitata dal postino di Gioiosa Superiore, comprese le tasse da pagare al comune di Marina… Carissima Direttore, ho letto con stupore il pezzo, anonimo, apparso oggi, martedì 31 marzo, sul sito di “Riviera”, dal titolo “Iunchi, un gioiello conteso-rigettato da Gioiosa, Marina e Roccella”. Si, sono d'accordo con l'auto- re/autrice della corrispondenza, Junchi è un una bomboniera, di Marina di Gioiosa Ionica Ionica, senza se e senza ma. E Marina di Gioiosa Ionica intende custodirlo proprio come un gioiello caro. Alla mia Amministrazione Junchi e tutte le altre venticinque frazioni stanno a cuore e lo stiamo dimostrando nei fatti. Ritengo, quindi, che le non tanto velate accuse di indifferenze non siano rivolte alla mia Amministrazione, che, concretamente, proprio su Junchi ha messo in campo azioni chiare e ha in mente progetti seri e di prospettiva. Abbiamo ripreso, per esempio, un finanziamento ottenuto dall'Amministrazione Commisso nel 2007 e rimasto nei cassetti per sette lunghi anni. Abbiamo condotto, in pochi mesi, un'azione politica seria e rigorosa, facendo in modo che il Commissario Delegato per l'emergenza idrogeologica in Calabria compisse tutti gli atti necessari e adottasse i provvedimenti per spendere 800.000,00 Euro per mettere in sicurezza tutta la frazione Junchi, che vive una situazione di grave dissesto geologico. Grazia al precedente Commissario Maurizio Croce e all'attuale soggetto attuatore Carmelo Gallo siamo arrivati ad un punto in cui i lavori stanno per par- tire. Tutto questo in cinque mesi. Abbiamo rispolverato un interessantissimo progetto, elaborato dall'Università della Calabria ai tempi dell'Amministrazione Macrì, per fare della frazione un “paese albergo”. Questo lavoro, adeguatamente aggiornato, diventerà il nostro strumento per la programmazione comunitaria 2014/2020, che, ricordo anzitutto a me stesso, è in ritardo a livello nazionale. Abbiamo ripreso il servizio scuolabus riducendone i costi per le famiglie. Certo, avremmo voluto fare di più, ma le risorse disponibili, umane ed economiche, sono veramente limitate, per consentire una copertura capillare dell'intero territorio comunale. Ma Junchi ci sta a cuore, eccome. Cordialità, Domenico Vestito SETTIMANALE www.rivieraweb.it DOMENICA 5 APRILE 17 Il giusto supporto da parte delle amministrazioni ha permesso alla comunità di Lousa di diventare un punto di riferimento per l’Europa nello sport come nella danza, nell’informatica e nella musica. Le fratture territoriali che vive quotidianamente la Locride,invece,cicostringonoavedereifondieuropeisciogliersitralenostremani come neve al sole.E ne usciamo sempre doppiamente sconfitti... “ è dietro l’angolo! ri di fare fronte comune, senza che ci si possa così concentrare su una buona programmazione e su un nuovo rapporto con gli organi di amministrazione europei. Dobbiamo fare più rete positiva sul territorio». «Questa mancanza di dialogo - chiosa Mario Diano - è alla base dell'isolamento che ogni comune locrideo è costretto a subire quotidianamente e dell'esasperazione che continua a far parlare i nostri amministratori della fusione di tutti i 42 comuni come salvifica per la nostra terra. Quello che dovremmo imparare a fare, piuttosto, è prendere esempio dalle buone pratiche della zona, sostenendole e aiutandole sempre come purtroppo non si fa con l'unione della Valle del Torbido, che sta finalmente entrando a regime e che dovrebbe essere d'ispirazione per tutti». Eppure, questa fusione o unione tra centri, che creerebbe più macro-centri abitati messi in rete da un corretto sistema di comunicazione informatizzato, non a tutti sembra risolutivo, sopratutto se si pensa ai 650.000 euro di fondi comunitari che il Consorzio Locride Ambiente avrebbe già dovuto utilizzare per la creazione di un portale online e ancora non riesce a riscattare. La pensa in questo modo pessimistico Strangio che, riprendendo la parola afferma che «il nostro territorio, intanto, continua a perdere giovani desiderosi di andare a scuola ingrossando così le fila della criminalità ed è costretto a sottostare a normative che ci vedono doppiamente parte lesa, come quanto sta accadendo con gli appalti affidati alla SUAP, che sta rinunciando agli appalti vinti facendo perdere a territorio decine di milioni di euro. Grazie a situazioni burocratiche non efficienti come questa le buone pratiche territoriali sono vere e proprie mosche bianche tanto che la cittadinanza comincia a soffrire di sindrome abbandonica nei confronti dell'amministrazione e della politica. Penso conclude Strangio - che dobbiamo innovare l'Associazione dei Comuni, aprirci all'apporto delle parti sociali e, insieme, elaborare un progetto di sviluppo adeguato ai tempi». Quale potrà mai essere, dunque, la ricetta per uscire da questa situazione tragica? Mollace, sollecitato dai partecipanti al Foum, un'idea ce l'ha: «È fondamentale ripartire dall'umiltà di un confronto e di un Siamo stati obbligati ad affidarci alla SUAP per evitare le infiltrazioni mafiose, ma la rinuncia degli appalti a 6 mesi dalla vittoria delle gare dimostra una gestione illegale degli stessi. Decine di milioni ci stanno scappando via da sotto il naso Grande successo per la settimana dello studente all’Ivo Oliveti Il liceo classico di Locri Ivo Oliveti ha appena concluso con successo la "Settimana dello studente”. L'iniziativa, della durata di tre giorni, ha permesso a tutti gli allievi dell'Istituto di ampliare le proprie conoscenze attraverso le molteplici attività proposte dagli studenti per gli studenti.In accordo con la legge 133-2008, che promuove iniziative autonome di creatività e progettualità studentesche, l'intera comunità scolastica dell'Ivo Oliveti ha partecipato a questo momento di didattica alternativa interagendo, nell'ottica di una proficua co-gestione con esperti qualificati, forze dell'ordine e comunità civile, nell'intento di aprire gli orizzonti della didattica al territorio e avviare virtuose sinergie. Il programma delle attività elaborato con cura e attenzione dalle rappresentanze degli studenti: Lombardo Francesco, Laganà Fabio, Camastra Fernando e dalla Presidenza, ha previsto laboratori teatrali, musicali e di regia, seminari e dibattiti di filosofia, psicologia, criminologia, matematica. Grande attenzione è stata conferita alla dimensione interculturale e al dialogo interreligioso, alle tematiche della solidarietà e della legalità. IL Dirigente scolastico, prof.ssa Giovanna Maria Autelitano, affiancata dallo staff dei docenti, ringrazia tutti coloro che hanno contribuito all'iniziativa trasformando la scuola in laboratorio di vita e di relazione. ascolto reciproco, unico modo utile a ideare qualcosa di concretamente realizzabile per la nostra regione. Il nostro problema principale è che perseveriamo negli errori, non apprendiamo da quelli fatti in passato e continuiamo a finire nel vicolo cieco delle follie burocratiche e in situazioni simili a quella appena raccontata da Strangio. Le nostre procedure burocratiche sono totalmente inadeguate per gestire la complessità dei fondi europei e vanno totalmente cancellate con una rivoluzione soprattutto a livello della Regione, dove molti funzionari non sono partner per lo sviluppo ma ostacoli alla realizzazione corretta dei piani progettati. Fino a quando questo non verrà compreso, non si potrà uscire dall'impasse nella quale siamo bloccati da decenni. Pertanto, sono d'accordo con il Presidente Strangio, quando dice che dobbiamo per prima cosa creare un'associazione dei comuni 2.0, non solo con un nuovo statuto ma aperta a reale partenariato sociale con le forze positive della nostra comunità. Aperta a gruppi di progetto che si occupino di innovare la Locride avvicinandoci alle logica di aziende come Google o Apple, che innovano mettendo a lavoro gruppi ristretti di visionari. Una volta cambiati i nostri schemi mentali, sarà semplice raggiungere, come fatto ad esempio a Lousã, obiettivi di reale modernizzazione europea. Da portavoce del Forum del Terzo Settore dico ad esempio che, finché non interveniamo nella gestione dei due distretti socio sanitari in merito a una comune, razionale e partecipata gestione delle risorse previste per il sociale, non daremo servizi utili alla collettività. Certo, raggiungere questo obiettivo non sarà semplice e sicuramente ci sarà da scontrarsi con qualche amministratore poco propenso a fare questo salto di qualità, ma creare una rete che vuole innovare è possibile. L'alternativa è rimanere nel degrado attuale». Civitas Solis e le associazioni aderenti al Forum del Terzo settore dunque, sono pronti a supportare i nostri amministratori, mostrando loro altri piccoli/grandi gioielli come Lousã. La sempre maggiore consapevolezza è che le nostre città non hanno nulla da invidiare a quelle dell'estero. Basta solo trovare la chiave di lettura utile a rilanciarle. RIVIERA 5 APRILE 1817: L’invenzione della bicicletta L'invenzione della prima bicicletta è da attribuirsi al barone Karl von Drais, un insegnante del Gran Ducato di Baden in Germania. Sono trascorsi quasi due secoli da quando, il 5 aprile del 1817, il famoso insegnante propose il prototipo di bicicletta. Il modello non possedeva pedali né freni e il suo movimento era garantito dalla spinta dei piedi al suolo. I pedali furono aggiunti solo 40 anni dopo. Precedentemente era stata prodotta un'altra versione a opera di Leonardo da Vinci, che aveva disegnato un modello provvisto di catena e pedali e che oggi troviamo esposto nel museo di Venezia. Katia Candido CULTURA E SOCIETA’ Il cardiologo e medico dello sport Dr Michele Iannopollo L’intervista alregistaDemetrioCasile ATTIVITÀ FISICA E STATO DI SALUTE “Corro perchè è bello, mi rende ottimista, più calmo, meno ansioso perché riesco a concentrarmi più a lungo nel lavoro e perché ho conquistato un miglior controllo della mia vita”. Così recitava Jimmy Fixx nel suo libro “The complete Book Of running”. Di fatto già oltre 2000 anni prima, lo stesso Ippocrate nel suo “Regime” raccomandava con lungimiranza l'attività fisica…”. Non ci si può mantenere in salute basandosi soltanto sul tipo di alimentazione, ma a questa bisogna affiancare anche gli esercizi fisici.” Oggi noi sappiamo, supportati da ampia evidenza scientifica, che una regolare attività fisica, nel contesto di uno stile di vita corretto, riduce in modo significativo la mortalità e la probabilità di eventi cardiovascolari, sia in prevenzione primaria che secondaria. In aggiunta, è scientificamente provato che l'esercizio fisico è in grado di ridurre l'incidenza di altre patologie, tra cui diabete, osteoporosi, depressione, tumore della mammella e tumore del colon. Giustamente l'esercizio fisico è stato definito una straordinaria terapia cardiovascolare a bassissimo costo e pochissimi effetti collaterali. Purtroppo, nonostante queste forti evidenze, la sedentarietà rimane una diffusa abitudine nel mondo occidentale. Anche in Italia, i dati dell'Istituto Superiore di Sanità e i registri di società di settore, confermano che la popolazione adulta ha una scarsa abitudine alla regolare attività fisica. Ancora più allarmante è un indagine condotta in ambito scolastico che documenta un'inaccettabile prevalenza di sovrappeso nei bambini e nella scuola primaria, dovuta ad un stile di vita scorretto, nel quale gioca un ruolo primario la sedentarietà. Parlare di attività fisica non vuol dire parlare di sport in generale né di un particolare esercizio fisico. Vuol dire parlare del rapporto fra gli esseri umani ed il loro ambiente, e di come migliorare il benessere umano attraverso il miglioramento di tale rapporto. Vuol dire usare il corpo che abbiamo nel modo in cui è stato progettato, che è quello di camminare spesso, correre a volte, ed essere fisicamente attivi in tutte le nostre esperienza quotidiane, cioè a lavoro, a casa negli spostamenti che frequentiamo o durante il tempo libero. Essere fisicamente attivi dà un importante contributo al benessere fisico e mentale. Risultati positivi comprendono una migliore qualità della vita, miglioramento del sonno, riduzione dello stress fino a maggiore socializzazione. Inoltre, la promozione di modalità attive di spostamento attraverso l'attività fisica, quali ad esempio andare a piedi o in bicicletsono salutari per l'ambiente, che a sua volta ha un IA ERCHIETTO ta, impatto positivo sulla salute. IDERNO L'attività fisica ha effetti diretti e indiretti sul sistema DIETRO cardiovascolare, entrambi possono potenziare la capacità funzionale e ridurre la probabilità di evenLOSPEDALE ti cardiovascolari. I benefici indiretti includono, la riduzione dei fattori di rischio, il rafforzamento della SCALA scheletrica, ed i cambiamenti su alcuni NFO muscolatura stili di vita scorretti, in particolare attraverso la riduzione dello stress. I benefici diretti includono la riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa a riposo e sotto sforzo, un potenziamento del tono venoso periferico, un espansione del volume plasmatico ed un aumento della contrattilità cardiaca. Risulta chiaro però che l'attività fisica deve esse anche dosata in quanto se praticata ad elevata intensità può comportare alcuni rischi soprattutto al carico dell'apparato cardiovascolare ed essere trigger di spiacevoli eventi come l'infarto, angina pectoris e morte improvvisa. Per tale motivo ogni individuo adulto che si appresta ad iniziare una attività fisica ad intensità medio-elevata dovrebbe essere sottoposto ad un'attenta valutazione medica con raccolta di dati clinici ed esecuzione di semplici esami strumentali come l'elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo e l'ecocardiogramma, per verificare l'esistenza di cardiopatie clinicamente silenti in soggetti apparentemente sani e stratificare il rischio associato alla pratica di attività fisica in caso di cardiopatia, attivando interventi terapeutici eventualmente necessari. Va fortemente ribadito tuttavia che il livello minimo di attività fisica efficace come strumento di salute cardiovascolare, raccomandato da tutte le società scientifiche e linee guida, consiste nel camminare a passo spedito trenta minuti al giorno per 3/5 giorni alla settimana con un'intensità tale da non richiedere nella stragrande maggioranza dei casi nessun approfondimento specifico rispetto a quanto già accertato nella valutazione del rischio globale. V C ’ “ S ( , ) B I 0964/342340 INOSTRISERVIZI -VISITA CARDIOLOGICA -ECG A RIPOSO -ECG SOTTO SFORZO -HOLTER ECG -HOLTER PRESSORIO -CARDIOLOGIA dello SPORT -ECOCARDIOGRAMMA COLOR DOPPLER -ECOCARDIOGRAMMA COLOR DOPPLER TRANSESOFAGEO -ECOCARDIOGRAMMA CON STRESS FARMACOLOGICO -ECOCOLOR DOPPLER TSA -ECOCOLOR DOPPLER TRANSCRANICO PER RICERCA DI PFO “ Campagna di Prevenzione Per una Primavera all'insegna dello Sport! Bambini + Ragazzi (da 5 a 20 anni) = 50 € Visita + Elettrocardiogramma + Ecocardiogramma color doppler Adulti = 100 € Visita + Elettrocardiogramma + Ecocardiogramma color doppler + Ecocolordoppler carotideo Dal Premio Solinas nel 1986 per la migliore sceneggiatura inedita con “Un ragazzo di Calabria” alla Dreamworks di Spielberg ai colloqui a New York Con Robert De Niro, fino al volante dell’ambulanza del 118. La vita di Demetrio Casile è legata da un unico filo conduttore: credere nei sogni. ‘Ndrangheta, una MARIA GIOVANNA COGLIANDRO “D’altronde a me chi può impedirmi di sognare!” esclama Felice, l’allenatore zoppo che credette in Mimì, il celebre ragazzo di Calabria che sognava di correre e vincere ai Giochi Olimpici di Roma. La storia che valse a Comencini il Leone D’Oro alla carriera è stata scritta da Demetrio Casile, calabrese trapiantato a Bologna dove insegna Pittura ed Educazione Visiva, un uomo-bambino che nella sua vita non ha mai smesso di sognare. Ultimamente si è messo in testa di voler realizzare un film grazie alla partecipazione popolare e finora ha trovato il sostegno di 546 persone. Professor Casile, il suo prossimo film “Il più sconvolgente matrimonio della storia” sarà girato a Reggio. Quali saranno le location e cosa ci sarà di sconvolgente? Le location non sono state definite completamente, si è pensato a Villa San Giovanni, Bagnara, Melito. Dipenderà anche dai comuni che si faranno avanti e vorranno sostenerci. La storia raccontata è una dissacrazione dell’ambiente mafioso. Tutto gira attorno al matrimonio tra la figlia del boss e il ragazzo più timido del paese. Questo ragazzo ricco, di cultura, che non accetta la violenza, subirà una sorta di metamorfosi che lo porterà a prendere il posto del suocero mafioso. Ma la sua mafia non avrà pistole, sarà una mafia senza sangue, fatta di risate. I killer che inizialmente sono al servizio del suocero diventeranno grandi amici del ragazzo, e insieme risolveranno ogni cosa in maniera giocosa senza mai ricorrere alla violenza. Quindi una risata seppellirà la ‘ndrangheta? Sì, l’intento è esorcizzare la ‘ndrangheta. La gioventù che emerge sostituisce alla sopraffazione l’ironia e questo è culturalmente interessante. Le istituzioni, tra cui in prefetto, il ministro degli interni ringrazieranno il ragazzo per aver “sconvolto” con il suo matrimonio la ‘ndrangheta. Girerà un film di cui chiunque può essere produttore così come aveva fatto Obama il cui slogan era “Compra un pezzo della tua campagna elettorale”. Il suo è, invece, “Compra un pezzo del tuo film”… Esatto, anche Obama aveva usato il croundfounding per essere eletto. Il concetto è lo stesso. Chi decide di contribuire, anche con soli 10 euro, entra a far parte di un gruppo di amici che si autofinanzia un film e di cui ognuno diventa produttore. È come quando si noleggia un pulmino per andare in gita e ci si dividono i soldi per la benzina. È una formula vincente, a mio avviso, perché per riuscirci è indispensabile un ingrediente: la passione. In “Un ragazzo di Calabria”, film autobiografico, correva scalzo adesso vuole correre senza soldi. Suo padre, che nel film era interpretato da Diego Abatantuono, questa volta pensa che vincerà? Mio padre è spaventato. Anche quando mi ero messo in testa di correre non ebbi subito il suo sostegno. Mio padre non è un sognatore Locri: stessa storia, stesso posto, stesso bar Locri,Italia. Locri, Calabria. Locri, piccola provincia. Locri Epizefiri, nome completo. Locri, dal nome evocativo. Locri, città di Magna Grecia. Locri, la quale, come sussurra Socrate, nel Timeo di Platone, indicando l’avanzare del personaggio omonimo che dà il nome al dialogo, che ‘’per abbondanza di sostanze e gentilezza di sangue’’ non è seconda a nessuno. Locri, le cui bellezze archeologiche sono il segno di chi la storia l’ha vissuta ma, forse, l’ha dimenticata. Locri, che forse ignora. Locri, coi suoi fantastici punti di ristoro ed un bar che trovi inaspettatamente sui siti turistici, su google, premiato dagli utenti per la bontà che elargisce col massimo dei voti. Locri, con Gerace vicino e poco più in là l’altopiano di Janchina. Locri, col suo teatro che va a pezzi, nonostante i tentativi, numerosi va detto, di restauro, perché la pietra è troppo friabile e non ce la fa a resistere contro troppi nemici e no, stavolta non si parla di coloni, di guerre o di combattimenti di lancia all’ultimo sangue. Il nemico non è l’agente atmosferico, che comunque non aiuta, il nemico è il tempo. È la memoria che non lascia tracce. È dal 1849 che si cerca di recuperarla. Perché della propria ricchezza Locri non si è mai dimenticata. Chissà se gli abitanti quando camminano per le strade, magari assaggiando una coppetta al gusto stracciatella di quel famoso bar in via Roma. Se ne sono consapevoli, sono persone fortunate. Se non lo sanno, dovrebbero. Se non gli interessa, ebbene, reputo che neanche mettendo insieme un’equipe di restauratori, archeologi, agenzie turistiche e promoter si potrebbe fare qualcosa. Stessa gente che viene, consuma e poi va... Locri la guardano tutti, ma la vedono in pochi. Chissà perché. È tanto facile fare la sua conoscenza. C’è, esiste, non serve immaginarla. Bisogna scoprirla, come si fece nel 1907, nel 1969. Locri è la stessa di sempre, da sempre, così come lo sono i suoi posti misteriosi, semisconosciuti, luoghi ideali da cui attingere la consapevolezza della propria storia. Persino i bar hanno una storia antica. Se non mi credete, la memoria di queste attività commerciali è custodita nelle vetrine 11 , 12 e 13 , sala 3, dell’Antiquarium. Bisognerebbe andarci, è lì che aspetta dal 1971. Intanto il museo civico è chiuso da un pezzo e la sua dipartita non è stata cantata né da Platone, Socrate o altri. Ma tant’è. Anche l’amnesia smette di essere tale quando sopraggiunge il ricordo e ci si rende conto che vale la pena sprecare un po’ il fiato per mantenere viva la memoria di ciò che è stato e salvaguardarne i simboli. O forse no. Cosa vuoi, il tempo passa per tutti lo sai Nessuno indietro lo riporterà, neppure noi... Ma io spero di sì. Lidia Caterina Brancia Lions Roccella: dopo l'intitolazione della scuola di Caulonia a Falcone e Borsellino, i progetti procedono a gonfie vele! È nelle intenzioni della dirigente scolastica Maria Rosa Monterosso esporre, dopo le festività pasquali, i disegni realizzati dai ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Caulonia presso il distaccamento di Caulonia superiore, così da consentire ai genitori e non solo di poter ammirare gli elaborati creati in occasione del Concorso internazione “Un poster per la pace”. La competizione, giunta ormai alla 27^ edizione, quest'anno ha avuto per tema “Pace, amore e comprensione” e il suo scopo è consentire ai ragazzi tra gli 11 e i 13 anni di “esprimere attraverso il disegno la loro visione di pace”. Obiettivo centrato in pieno, viste la qualità e la quantità degli elaborati. Tra tutti è prevalso il “poster” dell'allievo della terza “B” Domenico Tirotta che, giudicato tra i primi anche a livello Distrettuale (esposto al Congresso di Salerno), sarà tra i pochi disegni in mostra alla 18^ Conferenza Internazionale dei Lions del Mediterraneo di Pescara. L'esposizione è stata fortemente voluta dalla Dottoressa Maria Rosa Monterosso e dal Presidente del Lions Club di Roccella Jonica, architetto Domenico Futia, ed è concisa con l'inaugurazione della scuola di Caulonia Marina e la sua intitolazione ai due magistrati siciliani: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. L'inaugurazione, attesa da tempo, è stato pianificata ancora una volta dalla dirigente Monterosso e dall'architetto Futia, il quale in soli pochi mesi dalla nascita del club ha realizzato tanti service nelle scuole del territorio e altri sono in itinere, in sinergia con il corpo Docente e i soci lions. “ risata ti seppellira! RIVIERA TEATRO GIOIOSA: il 10 Aprile in scena Buon Compleanno Venerdì 10 aprile, alle 21, al teatro di Gioiosa, andrà in scena “Buon Compleanno” di Pier Francesco Pingitore. Maurizio compie 50 anni e la moglie Giulia, 45enne piacente, ex Miss Roma, ha preparato una festa con gli amici/nemici di sempre: Spartaco, 50enne, miglior amico di Maurizio, e Patrizia, sua moglie. Bussano alla porta. È un fattorino che consegna la torta con le candeline. C'è un biglietto d'accompagnamento: “Uno tsunami di auguri, tesoro. Ines”. Chi è questa Ines? Da qui parte la commedia... Iniziano gli interrogatori e ognuno incolpa l'altro... Una pièce teatrale davvero travolgente! www.larivieraonline.com A settembre Demetrio Casile girerà a Reggio Calabria “Il più sconvolgente matrimonio della storia”grazie al Crowdfunding, il finanziamento “dal basso”, già usato da Barack Obama nella sua campagna elettorale. come me, è più razionale, più con i piedi per terra. Ma io non demordo, a me il coraggio non manca… Quindi ci vuole provare “alla faccia di questo schifo di paese”, come diceva Gian Maria Volonté in “Un Ragazzo di Calabria”? Assolutamente. Qui in Calabria c’è entusiasmo da parte di molti e poi c’è una sorte di sotterranea e silenziosa invidia da parte di altri, per i quali vale il motto “nano sono io, nano devi rimanere tu”. Questi ultimi sono quelli che, in caso di vittoria, improvvisamente e pubblicamente ti osannano “figlio della nostra terra”. Nel 2003 finisce a Hollywood. Spielberg acquisisce la sceneggiatura de “Il faraone delle sabbie” tratta da Valerio Massimo Manfredi e scritta da lei. Dove vi siete incontrati? Un pomeriggio Spielberg mi chiama e mi fa “Demetrio, esci che ci prendiamo un caffè”. E Ci siamo incontrati allo Star Back Cafè. Dovrebbero andare a scuola di umiltà dai grandi di Hollywood i nostri divi. Anche De Niro, quando l’ho incontrato per la prima volta al suo ristorante, mi diede una pacca sulla spalla e mi mise subito a mio agio. Ti fanno entrare nel loro mondo senza difficoltà, è questa la loro bellezza. Non come Nanni Moretti che, quando lo incontrai al festival di Venezia - nell’anno in cui Comencini ricevette il Leone d’oro alla carriera con “Un ragazzo di Calabria” - e sull’ascensore gli chiesi un consiglio, lui superbo mi rispose: “Mi scriva una lettera”. Sceneggiatore, regista, scrittore, pittore, sportivo e persino inventore. Come funzionano i suoi occhiali per automobilisti? L’invenzione risale al 2001. Qualche tempo fa mi ha chiamato una ditta dalla Germania chiedendomi i diritti per la commercializzazione dei miei occhiali, che non ricordavo nemmeno di aver inventato e brevettato. Comunque, come funzionano? All’interno della stanga laterale c’è un minuscolo meccanismo che appena reclini il capo, a causa di un colpo di sonno, provoca un forte segnale acustico che ti ridesta! Oggi è anche volontario del 118. Da Spielberg alla respirazione bocca a bocca alla vecchietta. Come mai questa scelta? Tutto quello che faccio - dipingere, scrivere, inventare, correre - è lega- to da un unico filo conduttore: raccontare un sogno. Sin da piccolo ho vissuto di sogni perché ho sofferto una profonda solitudine. Poi la vita ha iniziato a sorridermi. Noi non siamo venuti su questa terra solo per mangiare e dormire: bisogna ringraziare il cielo per quello che siamo e, fin dove possiamo, dobbiamo aiutare gli altri. C’è un grande appagamento dell’anima in questo: quando ho tempo libero salgo su un’ambulanza e do soccorso. Cerco sempre di aiutare anche i miei studenti perché con me non l’ha mai fatto nessuno. Nel 1992 Hollywood le ha copiato il copione! La sceneggiatura del film “Eroe per caso” del 1992 è stata scritta da lei, e il titolo iniziale era “Eroe per forza”. La controversia con la Columbia Tree Star finì in tribunale ma non le è mai stata riconosciuta la paternità… Questa è una parentesi non so se dolorosa o felice. Felice perché la mia storia è diventata un film, che tra l’altro ebbe come protagonista il grande Dustin Hoffman; dolorosa perché stava diventando più grande di me. Mi sono messo paura e alla fine ho accettato un compromesso con cui hanno comprato il mio silenzio. Però a volte capita di chiedermi cosa ne sarebbe stato di me se fossi comparso nei titoli di testa di quel film… È vero che Fulvio Lucisano le deve ancora 20 milioni di lire? Si, glielo dico sempre quando lo incontro che mi deve quei soldi per il mio film “Tra Scilla e Cariddi” e lui scoppia a ridere come se la cosa non lo tangesse. Gli ho mandato altre sceneggiature ma non mi ha mai risposto, perché rispondono solo a quei film che promettono grandi incassi. Oltre “Il matrimonio più sconvolgente della storia”, quali sono i suoi programmi futuri? Sto lavorando a un secondo progetto cinematografico in collaborazione con Medusa. Il film si intitolerà “Le ultime 12 ore di Gesù”, una storia drammatica ambientata nei giorni nostri in un paese chiamato Aurora. Il film gira attorno a un interrogativo: duemila anni fa l’hanno messo in croce, che cosa farebbe la società oggi se incontrasse Gesù? Il senatore Carlo Giovanardi, mio amico, assai credente, ha letto il copione e ha esclamato: “Questa è una bomba a mano!” Mammola: Presentato a Palazzo Ferrari il libro“I diari di mio padre: 1938-1946”di Gregorio Corigliano Una bellissima e appassionante iniziativa quella organizzata dall’Associazione politica-culturale “Per il Cambiamento” a Mammola nello splendido salone di Palazzo Ferrari che ha visto protagonista il giornalista calabrese Gregorio Corigliano e il suo libro “I diari di mio padre: 1938-1946”. Ad aprire i lavori l’avv. Nensi Spatari che dopo i saluti si è soffermata sinteticamente sulla trama del libro, tracciando un breve profilo biografico di Gregorio Corigliano. Successivamente sono intervenuti l’assessore comunale alla Cultura Pino Agostino che ha ricordato come per Mammola questo tema sia molto caro, visto il sacrificio in termini di vite umane di molti mammolesi, e l’avv. Roberto Lanfranco che, dopo aver raccontato le vicende e i ricordi familiari che il libro di Corigliano gli ha riportato alla mente (come ad esempio il racconto sulla campagna di Russia), si è augurato che questo libro possa essere strumento per le giovani generazioni da divulgare in tutte le scuole per raccontare la storia d’Italia: è utile rammentare sempre queste vicende del passato cosicché non si ripetano più e si possa affrontare con occhi diversi il futuro. A concludere la serata l’autore Gregorio Corigliano con un suo commosso e a tratti ironico excursus fatto di ricordi personali della sua infanzia a San Ferdinando e di ricordi del padre – dall’esperienza militare alla Caserma Raggi di Cesena alla promozione come Sottotenente a Bengasi prima dello scoppio della seconda guerra mondiale fino alla prigionia in India ai piedi dell’Himalaya in attesa della liberazione. Corigliano ha ammaliato e appassionato il pubblico presente con la sua splendida oratoria, frutto della sua esperienza trentennale televisiva alla testata giornalistica regionale calabrese. “Un dialogo tra me e lui” – così Corigliano ha definito la sua opera, frutto di un lavoro di studio e approfondimento dei diari del padre, diari che porta sempre con sé e custodisce con cura e i cui scritti con quell’inchiostro lo hanno emozionato molto durante la redazione dell’opera. Il dott. Corigliano nelle sue conclusioni ha affermato: «Non ho scritto questo libro perché è mio padre ma per lasciare una testimonianza per il futuro». Inoltre, ha evidenziato come sia importante celebrare ogni anno la giornata della memoria per raccontare quanti hanno lottato e sono morti per la patria. Nel congedarsi Corigliano ha voluto ringraziare l’Istituto Nazionale Ciechi di Vibo Valentia e Catanzaro per averlo omaggiato del suo libro scritto in brail e ha informato che i soldi del libro andranno in beneficenza all’associazione del Filo d’Oro, per aiutare le persone in difficoltà. Durante la serata le giovanissime Natalia Agostino e Graziana Spatari hanno deliziato il pubblico presente con il reading della prefazione di Vittorio Zucconi e di alcuni passi del libro. Giuseppe Larosa DOMENICA 5 APRILE 19 RIVIERA Ritorna l’azzurro. Mi piaci assai, caro Mar Jonio, mi piaci più dei baci a mezzanotte, più delle delicatezze dei bambini, mi piaci più delle poesie di Neruda, più dell’Atlantico sconfinato o dei Caraibi trasparenti, mi piaci più delle gote rosse delle albicocche mature, più dei misteri celesti e delle nuove scoperte della scienza, mi piaci come confine e come dimensione, come regno e come provincia, mi piaci come sei, e come dovresti essere. Ormai è Primavera, ritorna l’azzurro, e tu ricominci a ridere. Azzurro. Intermezzo Panucci La giornata lavorativa di Salvatore Fuda ha avuto un piacevole intermezzo quando ha intercettato il Livorno. Non poteva mancare, infatti, la foto ricordo con Cristian Panucci, ex giocatore di Milan e Roma. Ammicizie immortali… Carmelina Condarcuri e Riccardo Ritorto sono protagonisti di un’amicizia non teme il tempo, infatti li abbiamo trovati abbracciati! «Occhi azzurri belli come i vostri non vidimma mai!» ia ofo sof o los a fi nese lla filo scors dosd , tito ver de . Lo a in are Ves lla Ta ll'arteioiosa stito hesent to r e ne e d di G o Ve er p tes p on a un ac ozi Marin l sind vesti nese to. m i r o e n r a , e h e p d v ti La assa infat tonic a Ta rgom p se, pla eme ll'a u e i o s m sat ass Dubbi da strad Questo scatto dimost a quanto a viabilità strad ra che, in ale, pare che ha Reggio ci sia confusione. E una voltanon poca questo incrocio? Si sep giunti a ara la macchina a metà per rispettare l'obbligo? The Canon Girls La nostra affascinante grafica Stefania nei giorni scorsi ha fatto un salto nella giungla insieme alle sue amiche Nadia e Francesca, tutte munite della loro inseparabile Canon, per paparazzare Tarzan. A giudicare dalle loro facce Tarzan le ha bidonate. Cita è un tipo geloso! Esclusiva! Orestinho all'Inter! Il tifoso milanista Oreste Romeo cambia colori e, in questa anteprima delle figurine 2015-2016, si nota come abbia deciso di vestire la casacca nerazzurra in occasione del suo debutto calcistico!! Amici per la Regione Francesco Carnovale, Bruno Ienco, da Bagnara, e il presidente del GAL Enzo Minervino non hanno potuto fare a meno di ricordare la propria indissolubile amicizia con una foto ricordo al consiglio regionale. Un pubblicitario per santi Il candidato a sindaco di Siderno Pietro Fuda abbraccia il noto serigrafo e genio pubblicitario locrideo a istr il Marcello Attisano, chiedendo consin rotta esto a isulenza per la produzione dei d ri i è r qu e e oss i “santini” in vista delle olo rigo s on pe rrider Non p guri d d elzioni… ie e a Er a n i so ici. i au Giosabett tro, m glia d i polit sentit e! Eli sinis la vo color ostri rigion ccio erso uoi e i n gua a br ha p ere i s e farl onta pr ch ten sos amo SETTIMANALE www.larivieraonline.com Aiuto comunista, critica fascista 1961Pietro Ieraci, tornato dal Canada, chiede a Virgilio Condarcuri di fermare il treno alla stazione di Siderno. Quel favore diviene opportunità di critica da parte di Murdaca, di ideologie opposte… Piddini da immortalare Questa foto di gruppo ritrae l'intera scintillante e giovanissima rappresentanza del PD. Tony Silipo, Maria Simone, Joe Infusini, Federico Managò, Federica Loccisano e Katy Belcastro sono pronti ad azzannare la concorrenza! Ch C Vit rede e fin Epp protag ale avrvamo c e ha fa pareure, a qonista ebbe ri he Mic tto?! non ualc nelle vesti helan gel sar he s imm to u domà così…ettima inent n ruoloo i n e and d a a il e persi di dis lezioni a perc no tanz . hé… lui si a, i n ta d ma ite i di Dorosariodette. leta i h h t i a s c o La ony W lle ve a il su . Bern a tutti qua... T e ne ciol di S re a Pa enura on rà s oc uia hit y W sco sna reliq er aug na bumo av a? n o e u T nc i all ta p ra, ia at Fra vant profit Rivie i chied chiam da e ap ri di noi c to la ti to ma ti ese tan essi e abro! l n a e a c s r o tte uon pre y. T tin a, bo ino b e rap inital Agos ascin le, a l e l i Ne 'è il v oltor con Voseph ella C y Rea Pepp c inic nto e J a, d hon o e o! itiv me der lott nt Ra eri ri v unta o ve Mice lluri, A tano io Oliv t s I no ll'appossiamttorio mbe a Gae Mar a p Vi Sga eme ffa e i Ra ins DOMENICA 5 APRILE 23 Pescatrice di uomini Poco più che ventenne, Maria Fanito incontra muta e fucile, li prova e non li lascia più! Qui è al 4° Memorial Pino Marando organizzato da Sport Fishing Siderno immortalata insieme a Tonino Pasqualino. Side Siam o r esemrappre no Sup le no st s il sin e e p n dan dac lari de tati d riore e re azio do l o D M a n 'illu e Le lla sapi quest onast i stre o pa enz i me erac a ieri ch rlano calab ravigli e son e li ha r dell'og ra: Futi osi o. esi c gi ric a e iò c he or- grande Piccola Giulia! iulia Maria ttrice Maria G scorla a , e a t d premia la gran ro La picco rlando è statafilm di Catanza O l e n d a Naum na, alla Casa te Eugenio a i en sa settimstesso presid sia il primo d dallo tanasio. Che i! At rem molti p sa ere sa a riat riatere in un litiche vi a M o a o n chia ip o & e M tra Pin anese incon stazion già le e stia ata si ha o: ch spett fe lb o A eni ani Lui Pin agom nte m iorni. in man n'inso Fr lle ta sti g uto do u ga? fu de i que dell'a paran d pre