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DAVIDE BUMBACA, IMPRENDITORE MINACCIATO A LOCRI

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DAVIDE BUMBACA, IMPRENDITORE MINACCIATO A LOCRI
DAVIDE BUMBACA,
IMPRENDITORE
MINACCIATO A LOCRI
MASINO MITTIGA
SINDACO
DI BOVALINO
CONTROCOPERTINA
www.rivieraweb.it
DOMENICA 5 APRILE
3
IL 26 MARZO SCORSO ALLE 10 DI MATTINA UN GRUPPO DI MIGRANTI HA MESSO IN ATTO
UNA PROTESTA DI FRONTE LA SEDE DELLA COOPERATIVA PATHOS DI CAULONIA. “INGRATI”LI DEFINISCE
UNA BLOGGER DI PAESE, UNA CONNOTAZIONE PROFONDAMENTE RAZZISTA.
Migranti ai margini.
Caulonia ingrata
A
ELEONORA ARAGONA
A Caulonia un gruppo di migranti, stanchi di attendere la convocazione per la
richiesta della domanda di permesso di soggiorno da parte della Commissione
di Reggio Calabria, ha messo in atto una protesta di fronte la sede della
Cooperativa Pathos. Secondo quando riportato dagli operatori della cooperativa la situazione sarebbe degenerata e alcuni dei rifugiati avrebbero aggredito verbalmente il presidente della Coop., Maria Paola Sorace.
Questi i fatti, una faccia della medaglia.
A supportare questa versione e la cooperativa sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno allontanato quattro facinorosi migranti; le altre associazioni, che hanno fatto scudo intorno alla consorella con comunicati stampa e solidarietà; e un blog che speriamo chieda scusa ai migranti. Ingrati. Così sono stati definiti dalla blogger di paese i rifugiati che hanno protestato a Caulonia nei giorni scorsi. Una difesa, quasi un’apologia degli operatori delle cooperative che si occupano di questi immigrati e un’imbarazzante
contestazione verso gli “ingrati”, questa la chiave di lettura data all’evento. L’empatia e la solidarietà quando giungono le contestazioni si vanno a fare benedire, e questo atteggiamento ha un
retrogusto cattivo e un alito di ipocrisia. Ingrati, questo insulto è stato ciò che ha suscitato la protesta. Non una sana autocritica, ma uno scaricabarile delle responsabilità. “Noi non abbiamo colpa
dei ritardi, spetta alla Commissione la convocazione dei rifugiati”.
Questa è una visione di quanto successo. Ecco un’altra.
Sekou vorrebbe studiare. Questo è un giovane giunto in Calabria dopo aver attraversato il deserto, la guerra e l’inferno. A guardarlo negli occhi si vedono i suoi sogni che svaniscono. Sekou è un
ragazzo arrabbiato e deluso, ha perso la sua famiglia e si trova a dover fare il panettiere per 400
euro al mese. Lui è un immigrato arrivato sulle nostre coste come clandestino. Quando era in Mali
studiava, avrebbe voluto laurearsi. Era molto bravo come studente. Poi la guerra, la fame e la mancanza di futuro lo hanno portato su un barcone e sulle coste italiane. E qui ha trovato i CARA
(Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) e una burocrazia snervante e sfibrante. Si è trovato in un limbo, senza identità e dignità per mesi e mesi. Non poteva lavorare, progettarsi un avve-
nire, non era libero e non era nessuno, perché non aveva un permesso di soggiorno e non era ancora stato riconosciuto come rifugiato politico.
Sekou l’ho conosciuto qualche anno fa. La sua storia potrebbe essere simile a quella di molti dei
migranti ospitati a Riace o a Caulonia. Lui non è un ragazzo violento, non si sarebbe mai sognato di aggredire nessuno. Però provate a immaginare se voi vi foste trovati al suo posto, al posto
degli immigrati che da mesi sono lì a Caulonia in attesa che qualcuno si degni di convocarli e che
ne riconosca l’esistenza, che ridia loro una dignità che la traversata e la clandestinità hanno tolto.
La violenza non è mai uno strumento, non è mai giustificabile. Però la solidarietà e la comprensione non possono essere a fasi alterne, non possono essere a intermittenza. Le persone che hanno
fatto della solidarietà il loro lavoro dovrebbero sostenere queste persone, comprenderne la frustrazione, l’esasperazione, l’impotenza e la delusione. Loro hanno perso tutto, insultarli perché si
lamentano non è giusto. Definirli ingrati perché contestano gli operatori e le associazioni non è
giusto. È ipocrita. Loro sono persone con diritti e hanno il diritto di lamentarsi, di ribellarsi e di
pretendere di più. Hanno diritto a un’identità, a non vivere in un limbo e a che sia restituita loro
una vita.
Perché nessuno ha intervistato i migranti e tutti hanno pubblicato i comunicati delle associazioni?
Ogni storia ha due voci, ma sono i più forti, quelli che possono farsi forza di una rete istituzionale e governativa, che riescono a far prevalere la loro versione dei fatti. Sempre.
L’empatia e la solidarietà
quando giungono le
contestazioni si vanno a
fare benedire, e questo
atteggiamento ha un
retrogusto cattivo di
ipocrisia. La comprensione
non può essere a
intermittenza.
Chi ha fatto della
solidarietà il proprio lavoro
dovrebbe comprendere la
frustrazione,
l’esasperazione,
l’impotenza e la delusione
di coloro che ha deciso di
sostenere.
RIVIERA
ATTUALITÀ
GIUDIZIARIA
I “buongustai”
del narcotraffico
“L
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DOMENICA5 APRILE
4
Nucera (Sel): “Fattore Comune”,l’uomo
al centro della rinascita di Siderno
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
È stata denominata “Buongustaio” una delle ultime operazioni antidroga che lo scorso anno hanno
portato la Dda reggina, in particolare il procuratore aggiunto Nicola Gratteri, a individuare un cartello di presunti narcotrafficanti suddivisi in quattro differenti gruppi che avrebbero concorso in un
vasto traffico tra Sud America e l'Europa.
Il processo è in corso a Reggio Calabria e, per la
Dda, viene istruito dal sostituto procuratore Paolo
Sirleo che fonda il compendio probatorio sui risultati di una informativa della Guardia di finanza.
Nello specifico l'articolata e complessa attività
investigativa avrebbe consentito di cogliere e fotografare un sodalizio criminale sostanzialmente
riconducibile a soggetti ritenuti contigui al locale di
'ndrangheta che sarebbe insediato in quel di Natile
di Careri, storicamente dotato, nell'ambito del traffico internazionale di stupefacenti, di un'autonoma
e ormai accertata operatività.
I gruppi di presunti “buongustai” sono stati suddivisi dagli inquirenti in un sodalizio denominato
“calabrese”, che avrebbe assicurato l'importazione
finalizzata al successivo smercio in Italia di ingenti
quantitativi di stupefacente, in particolare cocaina.
Il secondo gruppo sarebbe quello “brasiliano”
risultato preposto alla produzione e alla fornitura
di stupefacenti verso le più disparate destinazioni a
livello intercontinentale. Quindi il terzo gruppo
definito “europeo” avente a oggetto un'attività di
intermediazione e di raccordo tra i distinti gruppi
organizzati, assicurando la movimentazione finanziaria delle somme per l'acquisto degli stupefacenti. Infine il quarto gruppo, quello “peruviano”
sarebbe preposto alla fornitura di ingenti partite di
cocaina.
L'accertato traffico illecito, quindi, è caratterizzato
da una certa complessità e vastità attesa la disvelata interazione di più sodalizi criminosi attraverso
contatti e meccanismi collaudati e fluidi. Ciò è
tanto vero che alcuni sodali possono ben ritenersi
soggetti che hanno collaborato anche in seno all'altra organizzazione, avendo manifestato una piena
affectio societatis.
Con riferimento alle tecniche di trasporto dello
stupefacente, abbandonata ormai la metodologia
della cd. “nave madre” di grandi dimensioni, la
quale scaricava lo stupefacente in imbarcazioni più
piccole, gli indagati hanno mostrato di avvalersi
della più sicura ed essenziale spedizione transatlantica di containers imbarcati su navi mercantili,
rinunciando al tradizionale occultamento della
droga in mezzo alla merce lecita spedita e privilegiando la tecnica denominata “rip off”, ovvero rendendo la droga facilmente accessibile, all'interno
del container prescelto, al personale portuale dell'approdo di destinazione, rivelatosi contiguo all'organizzazione criminale o corrotto dalla stessa, e
comunque al servizio di quella.
Grazie all'operato del personale in forza al G.O.A.
della Guardia di Finanza di Catanzaro e all'intensa
attività di collaborazione internazionale, che ha
visto il coinvolgimento, mediante apposite rogatorie, delle Forze di polizia e delle Autorità
Giudiziarie di numerosi Paesi, è stato possibile
addivenire al sequestro di oltre 600 kg di cocaina in
diversi porti nel mondo e accertare l'importazione
di ulteriori 130 kg verso l'Italia.
“Siderno è tra
i paesi calabresi
a maggiore
vocazione
turistica.
Bisogna
concretizzare
questa vocazione
e allungarla: i
tre mesi estivi,
che negli ultimi
anni si sono
ridotti a 20
giorni, devono
diventare sei”
mesi”.
o scorso mercoledì è
venuto a trovarci in
redazione il consigliere regionale Giovanni
Nucera (Sel) che, non
appena varcata la
soglia, mi confessa sottovoce l'emozione che
prova ogni qualvolta
metta piede nella
Locride: “Siderno per me ha un
secondo nome: Virgilio Condarcuri.
Ho un ricordo straordinario di lui, era
una persona eccezionale, un comunista che non amava bazzicare i salotti”.
Lo faccio accomodare e iniziamo a
parlare della “fase di start up” che sta
attraversando la regione Calabria.
“Bisogna iniziare dalle macerie e
costruire un'alternativa - esordisce
Nucera - C'è una Calabria che sta cercando di mettersi in linea con le altre
regioni. Dopo le prime sforbiciate ai
costi della politica si è passati alla riorganizzazione degli uffici che ha portato a una riduzione dei Dipartimenti
regionali da 14 a 10, al fine di aumentare l'efficienza e diminuire la spesa”.
Quest'ultimo provvedimento consentirà un risparmio di oltre due milioni
di euro all'anno. Del resto Oliverio l'aveva annunciato in campagna elettorale: “Snelliremo i costi della macchina politica”. Promessa mantenuta.
Chiedo poi a Nucera cos'ha in mente
la giunta Oliverio per venire incontro
ai lavoratori, oggi nella disperazione
più nera, ed evitare che, oltre alle
macerie lasciate dai governi passati, si
debba in futuro raccogliere anche ossa
umane. “La Calabria è la regione più
povera d'Italia - dichiara Nucera - È
davvero al collasso se consideriamo la
disoccupazione e il Pil. Si stima che
circa 100 mila famiglie calabresi vivono in condizione di assoluta povertà.
Nonostante questi dati allarmanti in
Calabria non è garantito un reddito
minimo. Se pensiamo che nazioni che
godono di un'economia assai florida,
come il Belgio, la Francia e Regno
Unito, invece, lo prevedano, sorge
spontanea una domanda: ma la politica regionale, come anche quella
nazionale, in questi anni cos'hanno
fatto?”. Se l'economia in Calabria
continua inesorabilmente a sprofondare, la Locride è quella che farà maggiore fatica a rialzarsi. Chiedo a
Nucera come il governo Oliverio
intenda intervenire. “Servono investimenti straordinari che puntino innanzitutto al rilancio del turismo. Siderno,
come l’intera Locride, è tra i paesi
calabresi a maggiore vocazione turistica. Bisogna concretizzare questa vocazione e allungarla: i tre mesi estivi, che
negli ultimi anni si sono vergognosamente ridotti a 20 giorni, devono
diventare cinque, sei mesi. Sarà necessario puntare alla qualità delle strutture turistiche, all'immagine complessiva del territorio (migliorando i trasporti e risolvendo il problema del dissesto idrogeologico) e alla professionalità degli operatori. È fondamentale che al centro della rinascita ci sia
l’uomo!”. Se la vocazione principale
della Locride è il turismo, il primo
problema è il depuratore consortile
che costituisce un evidente ostacolo al
rilancio turistico. “La regione interverrà anche su questo punto - annuncia Nucera - Stiamo discutendo per
mettere in bilancio 100 milioni di euro
da destinare ai lavori di messa in sicurezza di inceneritori e depuratori”.
Macrolotto
Locri -Ardore,
abortito?
Stralciato. Definanziato. Il progetto esecutivo per il macrolotto Locri-Ardore
è stato appallottolato e cestinato. Canestro. Eravamo convinti che servissero
50 milioni e che la Regione di mister Oliverio sarebbe intervenuta per fare la
sua parte. Sapevamo che per partorire il macrolotto della Locride servissero
120 milioni e che l'Anas ne avesse messi sul banco 70. "Sono 140 i milioni" tuona De Gaetano rivolgendosi a Rosario Condarcuri. L'assessore regionale
ai lavori pubblici la scorsa settimana è venuto a Siderno per discutere sul futuro del nostro lungomare e non solo, ma non ha portato buone nuove per
quanto riguarda la SS 106. Quei 70 milioni messi a disposizione dall'Anas non
ci sono più perchè esauriti per realizzare il tratto da Locri a Siderno. Inoltre,
i 50 che la Regione avrebbe dovuto sborsare, stando a quanto dichiara De
Gaetano, hanno preso un'altra strada (qui è il caso di dirlo). Serviranno, infatti, per finanziare una bretella all'altezza di Sant'Ilario che collega l'area a Locri.
In cassa, quindi, ci sono la bellezza di 0 euro e 0 centesimi.
Sfumata. L'arteria che avrebbe permesso di rimettere in circolo quel sangue
ricco di ossigeno e nutrienti che la Locride attende da una vita non vedrà la
luce. Aborto involontario, con raschiamento.
M.G.C.
ATTUALITÀ
“
“
GIOVEDÌ SCORSO I VANDALI
DELLA #NEOTAMARRIA HANNO
INVASO L'ISTITUTO “F. LA CAVA”
DOVE, SOLO QUALCHE GIORNO
PRIMA, SI DISCUTEVA DI CULTURA E
DEMOCRAZIA.
Gli studenti dell’Istituto “F.La Cava” rimangono in palestra fino alla terza ora perchè alcune aule sono inagibili
Vandalismo vs Cultura:
M. CRISTINA CAMINITI
C
è battaglia!
ultura e inciviltà: brutto risveglio a
Bovalino. I ragazzi dell'Istituto
d'Istruzione Superiore “F. La
Cava” non avevano fatto in tempo
a festeggiare l'arrivo degli studenti
ateniesi, lo scorso 26 marzo, che si
sono ritrovati laboratori e archivi
distrutti da vandali della “#neotamarria”.
La storia offre altre testimonianze
tragicamente simboliche: nell'antica regione greca
dell'Arcadia, mentre alcuni contribuivano al fiorire
dei commerci e al fermento culturale, altri praticavano riti collettivi e cannibalismo.
Ma come fermare questi animi turbolenti? Beh
invocando le bellissime Muse dell'arte che hanno
già assistito gli studenti bovalinesi durante gli
incontri culturali e i dibattiti sulla Democrazia
organizzati dall'istituto, svolgendo un lavoro impeccabile.
Lo sfregio subito dall'istituto però non deve oscurare il lavoro svolto dai docenti i cui sforzi tramanderanno una generazione migliore al futuro della
Locride. Ne siamo convinti, e la vittoria di Naomi
Romeo che ha conquistato il primo posto alle
olimpiadi classiche regionali ci da pronta conferma.
E ancora la conoscenza della lingua greca parlata
con disinvoltura dai ragazzi e l'entusiasmo degli studenti verso l'istruzione e tutti gli eventi culturali
organizzati, alzano il nostro orizzonte. Ci ricaricano
di fiducia. Da evidenziare anche il lavoro di
direzione svolto dal capo dell'istituto Caterina
Autelitano e da tutti i docenti, la professoressa
Mariagrazia Melina che ha dato vita al progetto
“Adelphopisi: crescere senza frontiere”. Desiderio è
infatti quello di estendere l'esperienza del gemellaggio anche per il Commerciale e lo Scientifico con
licei esteri e settentrionali.
Vi è poi la forza di chi, con la voglia di imparare, di
accrescere la propria conoscenza e rapportarsi con
il mondo e la società, può atterrare, chi invece non
trova altra soluzione che distruggere il proprio
futuro. La consapevolezza di avere in mano armi
potenti quali libri, legalità e cultura, può annullare
definitivamente atti vandalici del genere. Basta solo
avere la voglia, ma soprattutto il coraggio di entrare
in battaglia, sconfiggere i Titani dell'ignoranza e
uscirne vittoriosi.
È necessaria
una ferma e
incondizionata
condanna
dell'intera
comunità
e dei suoi
rappresentanti
politici
G
li atti vandalici che hanno prodotto ingenti danni alla struttura e alle attrezzature di
laboratorio dell'I.I.S. “Francesco La Cava” di Bovalino mi
spingono a fare alcune doverose riflessioni in qualità di padre e di operatore dell'educazione.
Ciò che preoccupa in queste circostanze,
oltre alla gravità del gesto, che colpisce la
conoscenza e quindi la libertà di ciascuno
di noi, è l'assordante silenzio della cittadinanza e delle sue istituzioni democratiche.
Tutto questo rischia di far naufragare l'ambizioso progetto di rilancio dell'istruzione
superiore che con fatica, competenza e
abnegazione l'attuale dirigenza sta portando avanti. Dopo qualche anno di incertezza, l'istituto bovalinese si sta muovendo
con la necessaria fermezza nella giusta
direzione, allestendo un progetto educativo moderno, di vasto respiro culturale,
basato sul rispetto delle regole e, quindi,
orientato alle istanze di un territorio in cui
il bisogno di legalità è crescente e improcrastinabile. Per questa ragione la dirigenza da subito ha dato all'istituzione scolastica un assetto organizzativo efficiente in
grado di garantire la realizzazione del
piano educativo e, contestualmente, esaltare tutte le peculiarità che caratterizzano
la funzione docente.
Era inevitabile che qualcuno, avvezzo al
sopruso e all'illegalità, reagisse con violenza al cambiamento, ma, ahimè, non era
prevedibile la mancata indignazione della
cittadinanza e dei suoi rappresentanti istituzionali, i quali, troppo spesso, glissano
su delicate problematiche che, se non efficacemente affrontate, finiranno per
imbarbarire ulteriormente la nostra comunità.
L'episodio descritto, infatti, non rappresenta un caso isolato, ma si aggiunge ad
altri di pari gravità, sempre volti a colpire
coloro i quali, come la dirigente e i docenti del “La Cava”, ostinatamente continuano a credere che soltanto attraverso la cultura e la legalità è possibile ridare la speranza a questa martoriata terra. Spero che
in futuro qualsiasi atto di barbarie che
offende la dignità dei bovalinesi trovi una
ferma e incondizionata condanna dell'intera comunità e dei suoi rappresentanti
politici.
Alla Dirigente, prof.ssa Caterina
Autelitano, ai docenti e a tutto il personale scolastico va il mio apprezzamento per
il lavoro fin qui svolto e, ne sono certo, per
quello che svolgeranno nel prossimo futuro.
Giuseppe Iaconis
Per non rallentare
il cambiamento
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LA COPERTINA
“
DOMENICA 5 APRILE
“
7
Mano Nera a Locri
Prefetti a Bovalino
Il paradosso della legge. Nella Locride, dove le chiacchiere si commissariano e i reati incontrano praterie e porto franco.
A BOVALINO
SPICCANO SOLO
VECCHIE
IMMAGINI,
REMAKE DI
PROTOCOLLI
D'ONORE E
COMPORTAMENTI
NANI, CHE
CONFONDONO I
GOZZI CON I
VAPORI, I
RAFFREDDORI
DEL RITO CON LE
METASTASI DEL
REATO
ERCOLE MACRI
M
angiatoie, abbeveratoi, dondoli e ossi di seppia.
La Locride deve sopravvivere nella gabbia, con
le sbarre negli occhi e il cinguettio mozzato di
quelli venuti male. Una vocazione concertata a
tavolino dagli innominabili, dal Ministero di
Alfano e dalla Prefettura di Reggio Calabria?
Alfano rigassifica Roma, per salvarla agli occhi del mondo e
scioglie Bovalino, per asfissiarla in un cul de sac.
La Prefettura di Reggio Calabria (la più grande industria calabrese dell'ultimo ventennio) sforna occupati con 730 tedesco
e spese pagate, lasciando lungo e attorno i paesi del reggino
forte ritardo di sviluppo e occupazionale.
Commissioni d'accesso e Commissioni straordinarie si succedono con una micidiale staffetta, dappertutto, dal Torbido
all'Amendolea. Un boom boom che non ha risparmiato il governo di Masino Mittica, né quei bovalinesi già vittime dei cattivi. Tutti nella gabbia, quelli che hanno subito la 'ndrangheta e
quelli che hanno preso un caffè con la 'ndrangheta.
Condizionamento mafioso l'accusa: una soluzione semplice,
quasi una pericolosa superficialità che sfocia nella malafede e
nella strafottenza.
Perché una commissione d'accesso, di fronte a un sospetto di
contaminazione di un consiglio comunale, non fa di tutto per
circoscrivere il sospetto, risparmiando tutte quelle persone
perbene che in questi anni hanno agito e operato nella stanze
del municipio più brutto del secolo. E perché la Commissione
d'accesso e non la Procura, dato che si tratta di mafia, e che
mafia?
Il giorno dopo, a Bovalino spiccano solo vecchie immagini,
remake di protocolli d'onore e comportamenti nani, che confondono i gozzi con i vapori, i raffreddori del rito con le metas-
tasi del reato, i padrini, i quartini, i vangeli, i camorristi con i
sindaci, gli assessori, i capi aerea e lavoratori socialmente utili.
Ma che state combinando? Perché proprio i comuni della
Locride oggi e quelli della Piana dieci anni fa? Locride e Piana
andata e ritorno: accanimento itinerante?
Intanto, a Locri, un imprenditore pulito, tra i principali protagonisti di una città nuova, dell'estate
più bella del mar Jonio, che paga i contributi ai suoi dipendenti e rispetta i loro diritti, nei centesimi e nella dignità, viene intimorito, minacciato, lasciato solo. Tre volte negli ultimi anni,
lasciato solo. Solo, solo, solo. Cani sciolti avanzano ogni giorno
con la mano nera armata, come nella New York dei primi del
'900, a Prince Street. Taglieggiano tutti, a Locri. A cosa ha
detto no David Bumbaca? Al cambio di un assegno cabriolet,
a un banchetto “aggratis”, all'ennesimo prestito senza ritorno,
a un posto di lavoro? Sicuramente David non ha accontentato
i soliti rapaci che scambiano parole d'ordine, nel buio, poi
entrano nei locali senza passare dalla cassa.
La gente della Locride non può più accettare questi paradossi. Ridicolizzare così sfacciatamente un popolo non è giusto,
anche quando il popolo non reagisce o ha paura di reagire. La
Locride, dove i sindaci e gli amministratori governano con la
paura di essere i prossimi ad avere un dito contro dell'avamposto dello stato puntato nella tempia.
Avremo altre relazioni antimafia, altri progetti di legalità, altri
appelli dei miglioratori del mondo. Ma i risultati sono sotto gli
occhi di tutti.
Questa terra, i lavoratori di questa striscia di terra che
accetterebbero di lavorare anche a settecento euro al mese,
non hanno più speranza né capretti da mettere in forno il
giorno della Santa pasqua. Gli rimane solo il silenzio, quello
degli innocenti dinanzi a una trama molto più grande di loro.
Buon appetito.
A LOCRI
CANI
SCIOLTI
AVANZANO
OGNI GIORNO
CON LA MANO
NERA ARMATA,
COME NELLA
NEW YORK DEI
PRIMI DEL
NOVECENTO,
A PRINCE STREET.
UN
TAGLIEGGIAMENTO
CONTINUO
ATTUALITÀ
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DOMENICA 5 APRILE
8
In Italia i delinquenti diventano
cavalieri, in Calabria tetano
LA JONICA AGRUMI DEL COMMENDATORE ILARIO DIMASI, UN SOGNO CHE AVREBBE TRASFORMATO
IL VOLTO DEL SUD, SVANÌ IN UNA NOTTE D’ESTATE DI TANTI ANNI FA. A PAGARE FURONO GLI
INNOCENTI MENTRE I POTENTI NON FURONO MAI LAMBITI DALLE INDAGINI.
ILARIO AMMENDOLIA
morto, povero così come
era nato, il “commendatore” Ilario Dimasi, un
nome che alla stragrande maggioranza dei
calabresi non dice assolutamente nulla.
Molti invece si ricorderanno della “Jonica
Agrumi”, con centinaia
di dipendenti fissi e un
migliaio di stagionali! Un’industria che
ha rappresentato un sogno per la
Calabria, fine anni ottanta, e come tutti
i sogni è svanita in una notte d’estate di
tanti anni fa!
Il “Sole 24 ore” l’aveva inclusa tra le
“magnifiche cento” industrie che avrebbero dovuto trasformare il volto del
Sud.
Poi il crollo, il sequestro, centinaia di
arresti.
Dove c’erano le industrie, oggi c’è un
doloroso ammasso di lamiere arrugginite.
Dove c’era la speranza, oggi c’è disperazione.
C’è qualcosa di inquietante e di torbido
in questa cronaca di una morte annunciata di un’importante industria calabrese.
Gli inquirenti parlarono - ed era vero di una colossale truffa all’AIMA e di un
anomalo, quanto imponente e sospetto,
flusso di denaro da parte di alcune banche. Al di là delle vicende processuali
dei singoli, appare pacifico che nessuno
avrebbe potuto truffare l’AIMA senza
la complicità della Guardia di Finanza e
nessuno avrebbe potuto truffare le banche senza la complicità dei banchieri.
Invece gli uni e gli altri furono “graziati”, così come fu “risparmiata” la ‘ndran-
È
gheta che si era ritagliata uno spazio nel
conferimento di agrumi e pomodori.
Come sempre avviene in Calabria, si
creò “ammoinu” per salvare gli intoccabili. Pagarono gli innocenti le responsabilità dei “potenti” che non furono mai
lambiti dalle indagini.
Ma c’è un “crimine” ancora più grave.
Si fece di tutto perché l’azienda affondasse insieme al titolare e si congiurò
affinché gli operai restassero senza lavoro e i coltivatori di agrumi e di pomodori senza speranza.
Anche la “Parmalat”, la “Cirio”, la Fiat,
l’Olivetti, la Fimvest, la Lodigiani, le
coop, solo per citarne alcune, hanno
conosciuto crisi sospette e furono coinvolte in indagini giudiziarie.
Tutte sono state salvate! Intorno a loro,
“
“Per i capitani
di industria
calabresi la vita è
difficile: se sfuggi
dalla mafia ti
uccide lo Stato”
al di là delle responsabilità penali, si
strinse e si sviluppò, una catena di “solidarietà” per salvare le industrie.
In Calabria tutto deve morire.
Tutto deve piegare la testa dinanzi all’avanzare del deserto.
Migliaia sono le industrie calabresi
soffocate nel corso degli anni.
Una tenaglia mafia-stato le stritola e poi
tra gli applausi dei corifei, si portano in
trionfo le “teste mozzate”, di quanti
hanno “osato” tentare il cambiamento
in una terra difficile.
Il “commendatore” aveva frequentato
la terza elementare. Dopo aver lavorato
nelle bonifiche come operaio e ad aver
raccolto arance e gelsomini come bracciante, s’era cimentato - ancora giovanissimo - nel commercio dell’olio e degli
agrumi, quindi aveva realizzato il più
grande allevamento di polli del Sud e
infine la Jonica Agrumi.
Non fu un imprenditore senza “macchia” e senza errori! Così come tali non
sono stati Agnelli, Berlusconi, De
Benedetti, Cuccia, Ferruzzi, Lodigiani,
Cirio, Romiti, Ciarrapico e altri mille a
cui sono stati tributati onori, prebende e
privilegi.
In America John D. Rockefeller che
aveva fatto massacrare centinaia di
immigrati fu celebrato come un padre
della Patria, quasi non fosse lecito dubitare sull’onorabilità di un magnate americano.
In Italia, Gianni Agnelli ebbe funerali
da re.
Io sono convinto che non furono né
santi, né diavoli.
Furono imprenditori e, come tali, quasi
tutti si adattarono alle condizione storiche del momento, guadagnandosi
indubbi meriti ma anche loro, quasi
sempre, hanno lucrato sulle guerre,
hanno finanziato dittature, si sono giovati dello sfruttamento degli operai,
hanno messo le mani sull’informazione
per condizionare l’opinione pubblica,
hanno truffato lo Stato.
In Calabria per i “capitani di industria”
la vita è difficile: se sfuggi dalla mafia ti
uccide lo Stato.
Ancora un anno Dimasi scriveva al presidente Napolitano chiedendo di essere
nominato senatore a vita. Una ingenuità senile da parte di un uomo amareggiato e che non si spiegava come in
altre parti d’Italia autentici “delinquenti” diventano “cavalieri” mentre Lui,
che in fondo delinquente non era, il titolo di commendatore se l’era attribuito
da solo consapevole che fosse una
patacca senza valore.
RIVIERA
LA SETTIMANA
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ELEZIONI
10
PRIMARIE BIANCO:
Anche Ardore si prepara
alla corsa verso le comunali
Il Comitato Politico apartitico di
Ardore apre le porte a tutti i cittadini di
diversa estrazione politica. Da
Vincenzo Zappia, ex assessore comunale appartenente alla storica sinistra
ardorese
e
Maria
Carmela
Monteleone, candidatasi con Tsipras
alle ultime elezioni regionali, fino ad
arrivare a Bruno Fusilli, anch'egli ex
assessore comunale e impegnato nella
destra ardorese, e molti altri cittadini
spinti dalla voglia di rinnovare il modo
di intendere la politica nel proprio
paese. Il portavoce del comitato è
Salvino Marando che, al suo primo
impegno in politica, si è sempre interessato all'ambiente che lo circonda e agli
aspetti sociali del territorio.
DOMENICA 5 APRILE
Il sindaco uscente Campisi lascia invece
spazio alla ricandidatura di Giuseppe
Grenci che, con lo slogan “Ardore riparte” ha accettato l'invito alla candidatura
dal comitato civico coordinato da
Roberto Marando e il gruppo capeggiaro da Nietta Bova. L'intento era quello
di “indicare la persona che potesse rappresentare la sintesi più idonea a essere
candidata a capeggiare la lista di riferimento del gruppo”. Grenci ha già proposto l'organizzazione di una serie di
incontri con la cittadinanza per “provvedere al disbrigo di tutte quelle incombenze necessarie alla formazione di una
lista qualificata volta al rinnovamento di
idee”.
Gioffrè alla guida
dell’ASP di
Reggio Calabria
Santo Gioffrè è il nuovo commissario
dell'ASP
(Azienda
Sanitaria
Provinciale) di Reggio Calabria. È
stato nominato qualche giorno fa
dalla giunta regionale guidata da
Mario Oliverio. Gioffrè, medico attivo in politica fin dall'adolescenza, è
stato assessore ai Beni e alle Attività
Culturali della Provincia di Reggio
Calabria. Circa un mese era venuto a
trovarci presso la nostra redazione
per un'intervista sul suo ultimo
romanzo “Il Gran Capitán e il mistero della Madonna Nera”.
Stasera verdetto finale
per “Il borgo dei borghi”:
GERACEVINCERÀ?
CANTURI VINCE
SU CAVALLARO
Il risultato dei votanti di Bianco alle primarie per la
scelta del candidato a sindaco della coalizione di
centrosinistra è il segno che i cittadini hanno voglia
di partecipare democraticamente alle scelte della
politica. Sono stati, infatti, 533 i votanti alla
competizione
che
vedeva sfidarsi Aldo
Canturi e Pasquale
Cavallaro. Il primo,
uscito
vincente
e
dunque
prossimo
candidato a sindaco, ha
riportato
370
preferenze, Pasquale
Cavallaro
ne
ha
registrate 155, mentre 8
schede sono risultate
nulle. Una grande festa
di
democrazia
e
partecipazione
che
rende questo strumento il metodo più giusto per
coinvolgere i cittadini. Da ora in poi la coalizione di
centrosinistra e il suo candidato a sindaco
lavoreranno alla creazione di un'aggregazione larga
e aperta e a un programma che metta il bene
comune di Bianco al centro dell'azione politica.
Oliverio ricorda Giovanni Donato
Un amico, un compagno, un
uomo con cui ho sempre avuto
un rapporto speciale che, col
passare degli anni, si è intessuto
di umanità fino a diventare un
legame fraterno.
Addio, Giovanni.
Tu vai via, ma lasci un patrimo-
nio incommensurabile di cui il
movimento sindacale, i lavoratori, la Calabria dovranno
sapere trarne giovamento.
Grazie per come hai vissuto e
per tutto quello che hai fatto.
Centro destra
alzati e cammina!
Il centrodestra riparte da questa
bella tavolata. Sotto la sapiente
guida di Scopelliti, è un “tutti per
uno uno per tutti” quello che vede
le mani dei tanti membri di coalizione unirsi al di sopra di una bellissima torta tricolore. Tra i
patriottici destrorsi, è possibile
scorgere i volti sereni e speranzosi
di Orsomarso e Tallini, nomi di
qualità per un futuro che ci si
augura possa rivelarsi più roseo
del passato già dimenticato.
Ripartire è possibile… l'importante e continuare a crederci!
Mario Oliverio
Rappresentanti
d’eccellenza
Alla conferenza StatoRegioni, presieduta dal
Ministro dell'Interno
Angelino Alfano, il presidente Oliverio si è fatto
rappresentare dal fido
Nino De Gaetano, qui
ritratto in un affettuoso
abbraccio con
Mariateresa Fragomeni. I
temi trattati, che spaziavano dai pareri sulle nomine
a quelle per la sanità,
sono poi migrati sulla
questione del riordino
delle Provincie e della
Città Metropolitane della
legge del Rio. Con due
rappresentanti di tal livello, la Calabria sarà stata
indubbiamente incisiva!
L’EnteParco si riunisce attorno al suo presidente
Oggi domenica di Pasqua torna “Il borgo dei borghi” condotto da Camila
Raznovich con Dario Vergassola. Dopo il successo della scorsa edizione, è
arrivato il momento del verdetto finale nella emozionante sfida per l'elezione del "Borgo più bello d'Italia" 2015. Il vincitore sarà incoronato stasera
su RAI3 a partire dalle 21.20.
La sfida ha visto competere inizialmente quaranta Borghi, due per
Regione, che si sono ridotti a venti con l'eliminazione diretta decretata dal
televoto degli spettatori. I 20 finalisti, ciascuno portabandiera di una
Regione d'Italia, si sono poi sfidati con il web-voting e, grazie ad una straordinaria partecipazione popolare, sono pervenute oltre 300.000 preferenze
on line, oltre il doppio dei voti della scorsa edizione della sfida on-line tra
i Borghi più belli d'Italia.
Tra i borghi finalisti c'è la nostra Gerace. Stasera sapremo su quale dei 20
gradini si posizionerà il borgo calabrese. Il nostro augurio naturalmente è
di vederlo in cima!
Il nuovo direttivo dell'Ente
Parco in posa per una foto celebrativa in occasione dell'inaugurazione dei lavori. Tra i presenti, palesa indubbia fiducia
nel percorso appena intrapreso
il sindaco di Bova Santo Casile,
il
consigliere
regionale
Cannizzaro e il primo cittadino
di
Antonimina,
Antonio
Condelli. Tutti riuniti, naturalmente, attorno alla figura del
presidente Bombino, che dà
immagine di sicurezza e consapevolezza di quanto lontano si
possa arrivare. E tutti ci auguriamo che così sia!
Come superare
indenni
le abbuffate
Pasquali?
RIVIERA
Pasqua riunisce le famiglie intorno a tavole super
imbandite, soprattutto di dolci. Per evitare di mettere su
2kg in 2 giorni, il consiglio è di consumare la colomba a
colazione o a merenda piuttosto che subito dopo il pasto e
di optare per l'uovo di cioccolato fondente anziché al latte.
Altro suggerimento è quello di non chiedere il “bis” ed
evitare porzioni fuori norma. Quanto all'alcool, è concesso
un bicchiere di buon vino durante il pasto e anche lo
spumante per brindare in compagnia!
SPECIALE PASQUA
Finalmente! Buona Pasqua a tutti!
Augurando una serena e gioiosa Pasqua ai vostri animi saremo tutti pronti a festeggiare il lieto evento! Tutti a tavola con tantissimi menù che manderanno in crisi
le nostre diete! Questa settimana dichiarerò guerra all’invidiabile linea del mio caro
Ale…
Sempre attento al regime dietetico, già impaurito dai “chili di troppo”spero di riuscire a mettere a tacere il giorno di pasquetta il suo senso di colpa con la buonissima
colomba salata!
Ingredienti:
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600 g di farina 00 (potrebbe servirne un pò di più)
3 dl di latte fresco
1 uovo + 1 tuorlo per spennellare
120 g di burro morbido
1 cucchiaino di zucchero
25 g di lievito di birra
1 cucchiaino di sale
salame q.b.
provola q.b.
noci q.b.
semi di sesamo q.b.
ricotta salata grattugiata q.b.
Preparazione:
Setacciate la farina insieme al sale, sbriciolate il lievito e scioglietelo insieme allo zucchero nel latte tiepido. Versate il latte sulla farina, unite l'uovo leggermente sbattuto
e il burro morbido a tocchetti.
Impastate bene formando una palla e fatela lievitare in luogo tiepido per 1 ora, o
fino a quando l'impasto è raddoppiato.
Lievitato l’impasto sgonfiate la pasta, lavoratela un po' e unite il salame o prosciutto, il formaggio a dadini e le noci sminuzzate.
A questo punto potete dare la forma alla colomba mettendo l’impasto nell’apposito stampo per colombe, spennellate la superficie con il tuorlo leggermente sbattuto e cuocetela in forno già caldo a 190° per 25-30 minuti, sfornate e fate raffreddare su una gratella. Per la copertura, potete renderla simile alla versione dolce classica, usando dei semi di sesamo e della ricotta salata grattugiata, che verranno a
creare una deliziosa crosticina!!!
Intervista fantasma Mario
Caligiuri ex assessore
regionale alla Cultura
- Egregio professore, lei è stato buttato fuori
dalla Giunta Oliverio, in favore di Maria
Carmela Lanzetta, come si sente?
- In occasioni del genere le sensazioni sono
complesse, multiformi e variabili. Provo intensa
dolenzia nel tratto finale del retto.
- Cioè si sente trombato?
- Non la metterei su un piano così materiale.
Diciamo che la mia fisicità ne ha risentito.
- Gli aiuti massonici non sono serviti a niente?
- Bene vixit qui bene latuit.
- E che vuol dire?
- Non lo so.
- Cambiamo argomento: parliamo un po' dei
finanziamenti che ha riversato su due o tre punti
di interesse delle attività calabresi, lasciando gli
altri all'asciutto. Se lo immagina quanto disperati sono i piccoli centri? Potremmo dire che c'è
una Calabria del Nord e una del Sud?
- La tua ingenuità soverchia ogni mia capacità
immaginativa: avendo vissuto e operato sempre
nella Calabria privilegiata, i destini fatali di
quella più marginale non mi concernono affatto.
- Cioè se ne frega di noi?
- Non la metterei su un piano cosi mat…
- … materiale, ho capito, ho capito!
- Fallacia alia aliam trudit.
- Ma che vuol dire?
- Hic manebimus optime.
- Dottò, sa che le dico, apertis verbis?
- In vino veritas? Ipse dixit? Lupus in fabula?
- No, dottò: memento mo
Lidia Zitara
Nail art,
Mari Angela Restretti
il giallo è
perfetto per
la pasqua
Carne e pesce per
il pranzo di pasqua.
E i vegetariani?
Anche i menu vegetariani per il pranzo pasquale
sono da acquolina in bocca. Eccone un esempio
che nulla ha da invidiare ai menu “carnivori”.
Antipasto: cestini di pasta sfoglia con spinaci e
grana, accompagnati da insalata fresca di stagione e cardi. Primo piatto: risotto con asparagi, taleggio, prezzemolo e pepe nero. Secondo piatto:
stracciatella fresca con fondi di carciofi. Dessert:
uova al cioccolato… senza pulcino!
Pastello, sorbetto, fluo,
canarino e qualunque
altra sfumatura del giallo
va benissimo come colore da far indossare alle
vostre unghie il giorno di
Pasqua. Il giallo ricorda il
sole e mette immediatamente di buon umore.
Per chi vuole esagerare,
invece, una nail art da
non perdere è quella che
trasforma le vostre
unghie in uova di pasqua
coloratissime e divertenti.
Natale
con i tuoi,
Pasqua...
pure
Per 51 milioni di Italiani, pari all'85% della popolazione totale,
Pasqua farà rima con permanenza a casa. È la mancanza di
risorse economiche la prima ragione del mancato soggiorno,
secondo il sondaggio della Federazione degli albergatori.
Qualcun altro attribuisce a motivi familiari la mancata vacanza, e poi c'è chi non parte per motivi di salute.
Tra i circa 9 milioni di italiani che trascorreranno invece la
Pasqua fuori casa, il 50% farà visita ad amici e parenti, snobbando le offerte degli impianti turistici italiani.
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Le tradizioni della quaresima a Siderno
In quaresima vi erano ricordi di rappresentazioni sacre.
Dura ancora in Siderno Superiore il vecchio costume
dei Sangelormi. Ogni venerdì di marzo nella sagrestia
della chiesa del Purgatorio si raccoglieva verso le ore 9
di sera una frotta di persone, per vestirsi della rappresentazione sacra dei Sangelormi. La processione usciva
per girare tutte le chiese del paese per ritornare al posto
d’onde era partita, verso la mezzanotte. Precedevano in
numero di quattro o cinque, vestiti d’una mezza mutandina, con gambe e braccia scoperte, quelli che avevano
l’ufficio di cavarsi sangue soprattutto dalle cosce con i
cosiddetti sovarelli, che erano dei pezzi di sughero, su cui
erano infissi degli spilli coperti di cera in modo da lasciar
vedere le sole punte. Con questi ordegni i pazienti si
battevano sulle gambe e sulle cosce fino a fare uscir sangue col quale facevano croci alle mura delle chiese.
Questi erano i più forti dei Sangelormi. Seguivano
accompagnando la croce di legno nera con una fascia
Uova da
record
320 chili di peso, due metri di
altezza. È un uovo di cioccolato
da record decorato con i temi di
Expo 2015 e con la scritta
«Nutrire BENE il pianeta».
È stato realizzato a Napoli nella
storica cioccolateria Gay Odin.
Il messaggio è quello di valorizzare il cibo sano e di qualità, evitando il cosiddetto cibo spazzatura. Il decoro rappresenta l'Italia
divisa in regioni, con la riproduzione in zucchero dei prodotti
tipici locali.
Le pupazze di bova
A Bova, la Domenica
delle Palme, i fedeli celebrano un rito unico e
assai suggestivo: la Festa
delle Pupazze. Grandi
figure femminili, costruite
intrecciando ramoscelli di
ulivo e decorate con fiori,
frutta e nastri, vengono
portate in processione
fino al santuario di San
Leo, principale chiesa del
paese. Dopo la benedizione, le “statue vegetali”
vengono smembrate e i
ramoscelli sono distribuiti
tra la gente.
bianca quelli dell’ignuda con i soli sotto calzoni, e la
disciplina di ferro in numero di quattro o cinque e si battevano di questa disciplina di 3 o 4 ferruzze a 10 o 12
maglie, le spalle. Veniva poi un tale che faceva il Cristo,
circondato e seguito dai Giudei, e quello portava la
croce addosso, e questi in numero di sette o otto facevano la cosiddetta pigliata, cioè fingevano di colpire con
coltelli e lance il Cristo, che cadeva e che fingevano d’inchiodare sulla croce per terra vicino a ogni chiesa.
Ultimi seguivano alquanti, con una catena sulle spalle.
Questa processione dei Sangelormi, che si faceva ogni
notte dei venerdì di marzo, acquistava ancora maggiore
importanza la notte del giovedì santo. Ogni mercoledì o
giovedì di quaresima a due ore di notte si suonava la
campana della Matrice e tutti toglievano i lumi fuori la
finestra o porta per antica devozione.
(da Storia di Siderno dattiloscritto
del 1930 del dott. Francesco Prati)
I vattienti
di Nocera
Terinese
SETTIMANALE
DOMENICA 5 APRILE
13
L’angolo della poesia
Pasqua!
Ecco!
La Pasqua sei tu
figlio mio
tua madre ed io.
È questo dolce
che sa di forno
di frasche
e questo pane nero.
È il tuo viso,
figliuolo,
riflesso allo
specchio
il volto di Cristo.
Ma è anche chi
muore
in un credo
chi tende la
mano
scorato
chi opera
umile
nella dignità dell'essere.
È Pasqua
figliuolo
un gabbiano che vola
un cirro soffuso d'azzurro,
guardare le stelle
e domani il sole,
di nuovo!
CosimoFigliomeni
I durci
Calabrisi
A pignulata calabrisi
E cusì bona
E veni ru miu paisi.
Durante la Settimana santa a Nocera Terinese in provincia di Catanzaro si celebrano dei riti che rappresentano significative commemorazioni della Passione e
della Morte di Gesù Cristo. Tra questi il rito dell'autoflagellazione messo in atto dai vattienti, i flagellanti che si
battono per voto. Con in dosso un pantaloncino nero
rimboccato e una maglietta nera, in segno di lutto, i vattienti si schiaffeggiano cosce e polpacci fino a farvi confluire il sangue, dopodiché si passa all'uso del cardo un
disco in sughero, nel quale sono conficcati 13 pezzi di
vetro acuminati (Gesù e gli apostoli). Con il cardo si
provocano lacerazioni così da far sgorgare il sangue
lungo le gambe. Sulle ferite viene versato dallo spruffature del vino misto ad aceto per disinfettare ed evitare
il coagulo del sangue, e poi passata la rosa, un disco di
sughero ben levigato. Il vattiente è legato tramite una
cordicella all'Ecce Homo, un ragazzino a torso nudo
con alla cintola un drappo rosso e in spalla una croce
rivestita di tela rossa. Il vattiente e l'Ecce Homo insieme rappresentano Cristo: il Cristo flagellato e ricoperto
di sangue, il primo, e il Cristo che dopo la flagellazione
viene portato da Pilato dinanzi al popolo per essere giudicato, il secondo.
È nira e ianca
E pi mia
È comun a pietanza.
I cudduraci pascali
Su cusì boni
Chi corpiscunu lu cori.
Su dorati e n'dannu
L'ovu intra
E parunu tesori.
I nacatuli calabrisi
Su marruni e croccanti
E quando i mangi
Senti i campani squillanti.
Giuseppe Fava
GERENZA
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STAMPA: Martano Editrice
EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048
Siderno
DOMENICA5 APRILE
14
Siderno, Marina di Gioiosa e
Roccella zone carenti per pediatria
Nuove nomine all’orizzonte in vista del trasferimento della dottoressa Giordano
U
na delle qualità più
amene del mestiere
del giornalista è lo
sdoppiamento dimensionale: da un lato si
riscontra una realtà
oggettiva,
visibile,
galileiana, senza un briciolo dell’ipoteticità dettata dalle leggi di
Schrödinger o di Heisenberg.
Dall’altra c’è una serie di persone,
che di questa situazione dovrebbe
essere a conoscenza diretta, che la
nega.
Rimane una sola via d’uscita: fornire dati al lettore, in modo che ognuno tragga le sue conclusioni.
I fatti sono i seguenti: a ridosso delle
feste di Natale, il numero 51 di
«Riviera» esponeva una situazione
di disagio espressa da numerosi
genitori che si sono trovati senza
pediatra dopo il trasferimento del
dottor Bombardieri e il pensiona-
Su chiamata del Vice-Sindaco In data
27/02/2015, si riuniva il Consiglio
Comunale, per il giorno 04/03/2015,
tra l’altro al punto 4 o.g., l’approvazione del (regolamento sul diritto di accesso agli atti amministrativi dei consiglieri comunali.)
Sembrerebbe ordinaria amministrazione se, all’interno dello stesso non si
palesasse un chiaro intento limitativo e
di controllo verso i medesimi.
Evidenziando che in data 24/02 /2015,
avevo inoltrato una denuncia-querela,
nei confronti del Sindaco per (omissioni d’atti d’ufficio) e di tutti coloro che
hanno concorso nel reato, riservandomi di costituirmi parte civile, per il ristoro di tutti i danni: quando si dice la
casualità!
Ma andiamo per ordine
L’esame della questione comporta l’analisi di una tematica complessa.
Necessita partire dalla constatazione
che «La trasparenza» è un principio
non solo dell’ordinamento giuridico
italiano ma anche europeo. In quest’ultimo se ne parla nella risoluzione
n. 81/89 del Consiglio d’Europa e
«nella dichiarazione sul diritto di
accesso» allegata al trattato di
Maastricht, ratificato con legge 3
novembre 1992, n. 454. Nel nostro
ordinamento la disciplina concernente, il diritto di visione degli atti e
all’informazione per l’esercizio del
mandato da parte dei consiglieri
comunali fu introdotta nel 1985 con
l’art. 24 della legge 27 dicembre 1985,
n. 816.
Quindi è stata sostituita nel 1990 con
la legge 8 giugno 1990, n. 142 (artt. 7
e 31), cui hanno fatto seguito la legge
7 agosto 1990, n. 241 (capo V), ed il
D.L.vo 3 febbraio 1993, n. 29 (art. 5,
comma 1, lett. c).
L’attuale normativa all’art. 43 del
D.L.vo n. 267/2000 prevede che «I
consiglieri comunali hanno diritto di
ottenere dagli uffici del Comune nonché
dalle aziende ed enti dipendenti, tutte le
notizie ed informazioni in loro possesso,
utili all’espletamento del proprio mandato».
La giurisprudenza in materia ha chiarito che:
La Finalità
Il diritto di accesso del consigliere comunale non riguarda soltanto le
mento della dottoressa Bettaccini.
Un dato oggettivo.
Sulla vicenda si è poi innestata
un’incomprensione piuttosto comica a proposito di un tourbillon di
pasticcini.
A distanza di mesi dal trasferimento
di Bombardieri, viene nominata la
dottoressa Teodolinda Giordano,
con studio in zona Pirgo, a quanto
riferito dai genitori piuttosto difficile da raggiungere, specie in inverno,
quando sono più frequenti i malanni di stagione. La dottoressa
Giordano non ha imposto il massimale e “si è riempita” in pochi mesi,
con immaginabili disagi per i genitori, dovuti ai lunghi tempi di attesa.
Ci viene confermato che la dottoressa Giordano sarà trasferita a ottobre, e che si è già provveduto ad attivare il necessario iter burocratico
affinché sia sostituta in tempi brevi,
senza interruzione del servizio.
Al momento Roccella viene riconosciuta come zona carente ordinaria,
e una nuova nomina si profila all’orizzonte, sembra con il prossimo
bollettino ufficiale.
Tuttavia Siderno e Marina di
Gioiosa sono in sofferenza e sono
state proposte dagli uffici competenti come zone di carenza straordinaria. La proposta è stata respinta
dalla Regione, ma c’è un ricorso in
appello da parte del Comitato
Aziendale presieduto da Vincenzo
Zappia, segretario regionale della
Federazione
Italiana
Medici
Pediatri (FIMP) Calabria.
Si attende che il Caposervizio regionale, dottoressa Maida, si pronunci.
«Riviera», come sempre, terrà
aggiornati i lettori sugli sviluppi di
una situazione particolarmente delicata che incide moltissimo sulla
quotidianità dei genitori con figli
piccoli.
AGNANA CALABRA
Il Comune, gli atti
e il paracadute
La Pertinenza con l’esercizio del
mandato
Per documenti pertinenti all’esercizio del mandato si devono intendere quelli idonei a chiarire la correttezza
ed
efficacia
dell’attività
dell’Amministrazione, anche riguardo
alla sua coerenza con l’indirizzo politico amministrativo approvato, e perciò i documenti recanti notizie e dati
sull’andamento dell’attività amministrativa.
competenze
amministrative
del
Consiglio comunale ma essendo riferito all’espletamento del mandato,
investe l’esercizio del munus di cui
egli è investito in tutte le sue potenziali implicazioni al fine di una compiuta
valutazione della correttezza e dell’efficacia dell’operato dell’Amministrazione
comunale (Cons. di Stato, Sez. V,
21/02/94, n.119);
La Motivazione della richiesta
Il Consigliere che esercita tale diritto non è tenuto a specificare i motivi
della richiesta «né gli organi burocratici dell’Ente hanno titolo per richiederli, perché, in caso contrario, questi
ultimi sarebbero arbitri di stabilire l’estensione del controllo sul loro operato» (Cons. di Stato, Sez. V, 7 maggio
1996, n. 528);
“
LA POESIA
Il rifiuto di atti d’ufficio:
E’ disciplinato dall’art. 328 c.p., si verifica quando un Pubblico Ufficiale o
un incaricato di Pubblico servizio, si
rifiuta consapevolmente di adottare
un atto che, per ragioni di giustizia, di
sicurezza pubblica o di sanità, deve
essere compiuto senza ritardo; si verifica, inoltre, quando il Pubblico
Ufficiale o l’incaricato di Pubblico
servizio non compie un atto richiestogli, entro 30 giorni, ovvero non espone le ragioni del ritardo.
Orbene:
Non è un esercizio acrobatico sostenere che, nessuna compressione o
limite può reggere, nei confronti di un
consigliere nell’esercizio del proprio
mandato, tese al soddisfacimento di
quel minimo di “chiarezza”, fondamenta di ogni democrazia, salvo che
ad Agnana Calabra; dove, in tanti
mesi, non ci si è preoccupati di veicolare il tutto nell’alveo della “normativa” ma, con kafkiana immaginazione,
ci si è affaticati a procacciarsi un paracadute sui controlli; tentando maldestramente di erodere quel sano principio di trasparenza riconosciuto
anche a livello europeo, da qui l’interrogativo:
Chi controlla il controllore? Il controllato!
Così, con una gestazione precoce e un
parto prematuro, ha effuso i suoi
primi vagiti un neonato, ”regolamento
sul diritto di accesso agli atti amministrativi dei consiglieri
comunali”.
Senza fare retro-politica, inciampando
nella fiera delle banalità, mi chiedo!
Se il controllore è anche il controllato,
che garanzia hanno i cittadini che, le
scelte siano rispettose degli interessi di
tutti e, non di chi vuole espressamente
qualcosa, ed è lui stesso, se decide di
farla o no?
Controllore che in questo lasso transitorio, ha avuto l’ardire di adempiere il
mandato elettorale che, i Cittadini
legittimamente gli hanno accordato:
non scomparendo dopo le elezioni,
non flirtando con la maggioranza, non
facendo da cinghia di trasmissione o
da puleggia condotta di mediatori
interessati; niente di tutto questo,
(atteggiamenti deprecabili che, probabilmente mal si coagulano con certa
politica). Vorrei accendere una luce,
su un trascorso non troppo lontano,
quando, nella passata legislatura, l’attuale Sindaco insieme al suo gruppo,
con continue richieste a cadenza
quasi giornaliera (circa 800, s. e.)
spesso, ha ingolfato la macchina
amministrativa, con gli uffici accaparrati a evadere le richieste, pena, la
chiamata in giudizio (giustamente).
Altri tempi.
Giuseppe Lupis
Capogruppo della lista
“Patti Chiari”
“
SOGNI BUI
Immersa nel buio,
sola in una stanza
in compagnia di un silenzio assordante,
avevo il nulla davanti.
L'angoscia era dominante,
la paura padrona,
mentre la solitudine era di casa
in quella stanza buia.
Mi sembrava di essere in un tunnel,
senza via d'uscita,
gli occhi non vedevano
e la bocca era muta.
Correvo senza fermarmi,
senza meta,
senza coscienza,
alla ricerca di una fine.
E,con il cuore in gola
che batteva a ritmo esagerato,
una luce illuminò il mio cammino,
e mi svegliai da quell'incubo.
CONTROCORRENTE
Vengo travolta da un'onda,
violenta,alta,fino all'inverosimile.
Mi spinge verso il fondo,
verso l'abisso del mare
dove l'aria manca.
Sto per affogare nell'immenso blu,
mi sento persa,
senza più controllo
e tutto intorno si oscura.
Mentre sembrava finire tutto
una forza mi sospinse verso l'alto,
verso la superficie
e il mare sembrò spezzarsi,
per farmi riemergere.
Viaggiavo controcorrente,
sfidando le onde,
superando ostacoli
e costruendo la vita.
Sara Cogliandro
RIVIERA
Forum
Torniamosul viaggio dell'Assocomuni per sentire dagli amministratori quali sono
state le impressioni generate dallo scambio culturale. Lousã, cittadina del centro del
Portogallo è assai simile alla nostra Siderno per numero di abitanti ma sembra avanti
anni luce in quanto a servizi. Eppure, qualcuno crede che, rinnovando l'impegno
dell'assocuomuni, la svolta sia più vicina di quanto non si creda.
Locride, il futuro
F
“
JACOPO GIUCA
rancesco Mollace ci aveva
già raccontato quanto fosse
stata formativa l'esperienza
dei nostri amministratori nel
centro del Portogallo, ma
era importante sentire in
che modo questa li avesse
arricchiti dalla viva voce dei
sindaci Giorgio Imperitura e
Peppe Strangio, del presidente del consiglio comunale di Locri Miki
Maio e del presidente della consulta cittadina di Siderno Mario Diano.
Erano state queste motivazioni a spingerci,
in occasione della nostra precedente intervista, a chiudere con la promessa che saremmo tornati sull'argomento, organizzando un
forum che coinvolgesse tutti i partecipanti e
non abbiamo voluto perdere tempo nel
farlo.
Lo scambio culturale appena conclusosi, che
si inserisce nel quadro di un progetto transnazionale europeo sostenuto da Bruxelles
nell'ambito del Programma “Europa per i
Cittadini. Misura reti di città” e volto a
migliorare le competenze degli amministratori attraverso il confronto e lo scambio di
buone pratiche locali, ha raggiunto pienamente il suo scopo, lasciando un segno
importante nei viaggiatori. È quanto ci riferisce Giorgio Imperitura, che dimostra di
non avere ancora parole dinanzi alle notevoli realizzazioni che la città di Lousã ha compiuto con l'impiego virtuoso dei fondi europei, o alla forma mentis che ha permesso ai
portoghesi di fare dei portatori di handicap
una risorsa anche in una cittadina periferica
grande come Siderno.
«Lo scambio con Lousã - interviene
Strangio - ci mostra una realtà lontana anni
luce rispetto a quella nella quale siamo
immersi, dove lo sfruttamento intensivo di
fondi europei, che giungono persino in misura minore rispetto a quelli concessi al nostro
territorio, ha permesso di compiere imprese
straordinarie».
Perché allora tanta disparità?
Perché ciò che possiede Lousã e che qui
invece manca, è un semplice senso di comunità.
Quando a Lousa ci si
pone un obiettivo non
solo lo si raggiunge con il
pieno sostegno
dell’amministrazione
ma, con l’aiuto di tutti, si
riesce addirittura ad
andare oltre ogni più
rosea aspettativa. Da
noi, invece, ancora si
teme di avanzare idee…
Si badi bene: non stiamo affermando che
nella Locride non ci si aiuti. Anzi, chi ha
buona memoria ricorderà l'articolo in cui si
affermava che, in quanto a ospitalità, non
siamo secondi a nessuno. Il senso di comunità di quella realtà, però, riesce a fare un
passo successivo rispetto al nostro e a coinvolgere non soltanto il senso civico dei cittadini, ma le amministrazioni locali e nazionali.
«Quando a Lousã ci si pone un obiettivo - ci
racconta Francesco Mollace - non solo lo si
raggiunge con il pieno sostegno dell'amministrazione e della comunità locale ma, con
l'aiuto di tutti, si riesce ad andare oltre ogni
più rosea aspettativa. È il caso della Lousã
Summer Cup, un torneo scolastico di pallavolo che, nato con l'intento di diventare una
manifestazione sportiva d'eccellenza per i
giovani all'interno della regione, è oggi
diventata una delle più importanti manifestazioni del settore a livello europeo. O il
caso di una scuola di ballo che, grazie al supporto e alla collaborazione con il comune è
diventata partner del Royal Ballet di Londra
per dare maggiori possibilità formative ai
propri allievi. E l'informatica e le nuove tecnologie? Altra eccellenza: il comune ha
incubato una impresa giovanile che in collaborazione con la scuola ha realizzato un'app
che aiuta l'apprendimento dei ragazzi e che
è stata premiata da Microsoft come migliore
app educativa d'Europa».
Tutto sembra più facile, dunque a Lousã.
Eppure, ci dicono i partecipanti, la distanza
siderale che intercorre tra Siderno, Locri,
Martone, Sant'Agata del Bianco e Lousã
non è affatto impossibile da coprire.
Ne è convinto Miki Maio che era già stato
ospite del Comune di Lousã un anno e
mezzo fa e non ha potuto non notare il grandissimo passo avanti che il centro portoghese ha compiuto dal 2013 a oggi.
«La buona volontà amministrativa e l'utilizzo di qualificate risorse umane - afferma il
Presidente del Consiglio comunale di Locri permette a questa cittadina di sfruttare con
successo i fondi comunitari messi a disposizione dall'Europa per modernizzare le realtà
più deboli. Il nostro territorio, invece, rimane ancora bloccato da logiche campanilistiche che impediscono ai nostri amministrato-
Junchi ci sta a cuore, eccome!
Questa settimana dopo la pubblicazione
sul nostro sito online dell'articolo “Iunchi,
un gioiello conteso-rigettato da Gioiosa,
Marina e Roccella” abbiamo ricevuto
una mail da parte del sindaco di Marina
di Gioiosa, Domenico Vestito che sin dall'oggetto dichiara: “Iunchi ci sta a cuore,
eccome”.
Di seguito riproponiamo l'articolo in questione e la lettera del sindaco.
Contrada Iunchi potrebbe tranquillamente ambire a divenire il centro storico
di Marina di Gioiosa. È un paesino bomboniera, un carillon che suona musica di
altri tempi. In primavera la ballerina danzante indossa il suo abito migliore e sfavillante getta luce su quegli edifici antichi
ingiustamente abbandonati. Contrada
Iunchi vive una stranissima condizione da
paesino conteso-rigettato. Pur ricadendo
sul territorio di Marina di Gioiosa, i fili
della linea telefonica partono dalla centrale di Gioiosa Superiore e, per la troppa
distanza, gli abitanti di Iunchi non possono usufruire del servizio Adsl (mentre se
il paesino fosse servito dalla centrale di
Marina di Gioiosa la distanza sarebbe
minore). Inoltre, il centro abitato è attraversato da una strada provinciale Gioiosa
Superiore-Roccella e persino la posta
viene recapitata dal postino di Gioiosa
Superiore, comprese le tasse da pagare al
comune di Marina…
Carissima Direttore,
ho letto con stupore il pezzo, anonimo,
apparso oggi, martedì 31 marzo, sul sito
di “Riviera”, dal titolo “Iunchi, un gioiello conteso-rigettato da Gioiosa, Marina e
Roccella”. Si, sono d'accordo con l'auto-
re/autrice della corrispondenza, Junchi è
un una bomboniera, di Marina di Gioiosa
Ionica Ionica, senza se e senza ma. E
Marina di Gioiosa Ionica intende custodirlo proprio come un gioiello caro. Alla
mia Amministrazione Junchi e tutte le
altre venticinque frazioni stanno a cuore e
lo stiamo dimostrando nei fatti. Ritengo,
quindi, che le non tanto velate accuse di
indifferenze non siano rivolte alla mia
Amministrazione, che, concretamente,
proprio su Junchi ha messo in campo
azioni chiare e ha in mente progetti seri e
di prospettiva. Abbiamo ripreso, per
esempio, un finanziamento ottenuto
dall'Amministrazione Commisso nel
2007 e rimasto nei cassetti per sette lunghi
anni. Abbiamo condotto, in pochi mesi,
un'azione politica seria e rigorosa, facendo in modo che il Commissario Delegato
per l'emergenza idrogeologica in Calabria
compisse tutti gli atti necessari e adottasse i provvedimenti per spendere
800.000,00 Euro per mettere in sicurezza
tutta la frazione Junchi, che vive una
situazione di grave dissesto geologico.
Grazia al precedente Commissario
Maurizio Croce e all'attuale soggetto
attuatore Carmelo Gallo siamo arrivati
ad un punto in cui i lavori stanno per par-
tire. Tutto questo in cinque mesi.
Abbiamo rispolverato un interessantissimo progetto, elaborato dall'Università
della
Calabria
ai
tempi
dell'Amministrazione Macrì, per fare
della frazione un “paese albergo”.
Questo lavoro, adeguatamente aggiornato, diventerà il nostro strumento per la
programmazione comunitaria 2014/2020,
che, ricordo anzitutto a me stesso, è in
ritardo a livello nazionale. Abbiamo
ripreso il servizio scuolabus riducendone i
costi per le famiglie. Certo, avremmo
voluto fare di più, ma le risorse disponibili, umane ed economiche, sono veramente limitate, per consentire una copertura
capillare dell'intero territorio comunale.
Ma Junchi ci sta a cuore, eccome.
Cordialità,
Domenico Vestito
SETTIMANALE
www.rivieraweb.it
DOMENICA 5 APRILE
17
Il giusto supporto da parte delle amministrazioni ha permesso alla comunità di Lousa
di diventare un punto di riferimento per l’Europa nello sport come nella danza,
nell’informatica e nella musica. Le fratture territoriali che vive quotidianamente la
Locride,invece,cicostringonoavedereifondieuropeisciogliersitralenostremani
come neve al sole.E ne usciamo sempre doppiamente sconfitti...
“
è dietro l’angolo!
ri di fare fronte comune, senza che ci si possa
così concentrare su una buona programmazione e su un nuovo rapporto con gli organi
di amministrazione europei. Dobbiamo fare
più rete positiva sul territorio».
«Questa mancanza di dialogo - chiosa Mario
Diano - è alla base dell'isolamento che ogni
comune locrideo è costretto a subire quotidianamente e dell'esasperazione che continua a far parlare i nostri amministratori della
fusione di tutti i 42 comuni come salvifica per
la nostra terra. Quello che dovremmo imparare a fare, piuttosto, è prendere esempio
dalle buone pratiche della zona, sostenendole e aiutandole sempre come purtroppo non
si fa con l'unione della Valle del Torbido, che
sta finalmente entrando a regime e che
dovrebbe essere d'ispirazione per tutti».
Eppure, questa fusione o unione tra centri,
che creerebbe più macro-centri abitati messi
in rete da un corretto sistema di comunicazione informatizzato, non a tutti sembra risolutivo, sopratutto se si pensa ai 650.000 euro
di fondi comunitari che il Consorzio Locride
Ambiente avrebbe già dovuto utilizzare per
la creazione di un portale online e ancora
non riesce a riscattare.
La pensa in questo modo pessimistico
Strangio che, riprendendo la parola afferma
che «il nostro territorio, intanto, continua a
perdere giovani desiderosi di andare a scuola ingrossando così le fila della criminalità ed
è costretto a sottostare a normative che ci
vedono doppiamente parte lesa, come quanto sta accadendo con gli appalti affidati alla
SUAP, che sta rinunciando agli appalti vinti
facendo perdere a territorio decine di milioni di euro. Grazie a situazioni burocratiche
non efficienti come questa le buone pratiche
territoriali sono vere e proprie mosche bianche tanto che la cittadinanza comincia a soffrire di sindrome abbandonica nei confronti
dell'amministrazione e della politica. Penso conclude Strangio - che dobbiamo innovare
l'Associazione dei Comuni, aprirci all'apporto delle parti sociali e, insieme, elaborare un
progetto di sviluppo adeguato ai tempi».
Quale potrà mai essere, dunque, la ricetta
per uscire da questa situazione tragica?
Mollace, sollecitato dai partecipanti al
Foum, un'idea ce l'ha: «È fondamentale
ripartire dall'umiltà di un confronto e di un
Siamo stati obbligati ad
affidarci alla SUAP per
evitare le infiltrazioni
mafiose, ma la rinuncia
degli appalti a 6 mesi
dalla vittoria delle gare
dimostra una gestione
illegale degli stessi.
Decine di milioni ci
stanno scappando via
da sotto il naso
Grande successo per la settimana
dello studente all’Ivo Oliveti
Il liceo classico di Locri Ivo Oliveti ha
appena concluso con successo la
"Settimana dello studente”. L'iniziativa,
della durata di tre giorni, ha permesso a
tutti gli allievi dell'Istituto di ampliare le
proprie conoscenze attraverso le molteplici attività proposte dagli studenti per gli
studenti.In accordo con la legge 133-2008,
che promuove iniziative autonome di
creatività e progettualità studentesche,
l'intera comunità scolastica dell'Ivo
Oliveti ha partecipato a questo momento
di didattica alternativa interagendo, nell'ottica di una proficua co-gestione con
esperti qualificati, forze dell'ordine e
comunità civile, nell'intento di aprire gli
orizzonti della didattica al territorio e
avviare virtuose sinergie. Il programma
delle attività elaborato con cura e attenzione dalle rappresentanze degli studenti:
Lombardo Francesco, Laganà Fabio,
Camastra Fernando e dalla Presidenza,
ha previsto laboratori teatrali, musicali e
di regia, seminari e dibattiti di filosofia,
psicologia, criminologia, matematica.
Grande attenzione è stata conferita alla
dimensione interculturale e al dialogo
interreligioso, alle tematiche della solidarietà e della legalità. IL Dirigente scolastico, prof.ssa Giovanna Maria Autelitano,
affiancata dallo staff dei docenti, ringrazia
tutti coloro che hanno contribuito all'iniziativa trasformando la scuola in laboratorio di vita e di relazione.
ascolto reciproco, unico modo utile a ideare
qualcosa di concretamente realizzabile per
la nostra regione. Il nostro problema principale è che perseveriamo negli errori, non
apprendiamo da quelli fatti in passato e continuiamo a finire nel vicolo cieco delle follie
burocratiche e in situazioni simili a quella
appena raccontata da Strangio. Le nostre
procedure burocratiche sono totalmente
inadeguate per gestire la complessità dei
fondi europei e vanno totalmente cancellate
con una rivoluzione soprattutto a livello
della Regione, dove molti funzionari non
sono partner per lo sviluppo ma ostacoli alla
realizzazione corretta dei piani progettati.
Fino a quando questo non verrà compreso,
non si potrà uscire dall'impasse nella quale
siamo bloccati da decenni. Pertanto, sono
d'accordo con il Presidente Strangio, quando
dice che dobbiamo per prima cosa creare
un'associazione dei comuni 2.0, non solo con
un nuovo statuto ma aperta a reale partenariato sociale con le forze positive della nostra
comunità. Aperta a gruppi di progetto che si
occupino di innovare la Locride avvicinandoci alle logica di aziende come Google o
Apple, che innovano mettendo a lavoro
gruppi ristretti di visionari. Una volta cambiati i nostri schemi mentali, sarà semplice
raggiungere, come fatto ad esempio a
Lousã, obiettivi di reale modernizzazione
europea. Da portavoce del Forum del Terzo
Settore dico ad esempio che, finché non
interveniamo nella gestione dei due distretti
socio sanitari in merito a una comune, razionale e partecipata gestione delle risorse previste per il sociale, non daremo servizi utili
alla collettività. Certo, raggiungere questo
obiettivo non sarà semplice e sicuramente ci
sarà da scontrarsi con qualche amministratore poco propenso a fare questo salto di qualità, ma creare una rete che vuole innovare è
possibile. L'alternativa è rimanere nel degrado attuale». Civitas Solis e le associazioni
aderenti al Forum del Terzo settore dunque,
sono pronti a supportare i nostri amministratori, mostrando loro altri piccoli/grandi
gioielli come Lousã. La sempre maggiore
consapevolezza è che le nostre città non
hanno nulla da invidiare a quelle dell'estero.
Basta solo trovare la chiave di lettura utile a
rilanciarle.
RIVIERA
5 APRILE 1817:
L’invenzione della bicicletta
L'invenzione della prima bicicletta è da attribuirsi al barone Karl von Drais, un insegnante del Gran
Ducato di Baden in Germania. Sono trascorsi quasi due secoli da quando, il 5 aprile del 1817, il
famoso insegnante propose il prototipo di bicicletta. Il modello non possedeva pedali né freni e il suo
movimento era garantito dalla spinta dei piedi al suolo. I pedali furono aggiunti solo 40 anni dopo.
Precedentemente era stata prodotta un'altra versione a opera di Leonardo da Vinci, che aveva
disegnato un modello provvisto di catena e pedali e che oggi troviamo esposto nel museo di Venezia.
Katia Candido
CULTURA E SOCIETA’
Il cardiologo e medico dello sport
Dr Michele Iannopollo
L’intervista
alregistaDemetrioCasile
ATTIVITÀ FISICA
E STATO DI SALUTE
“Corro perchè è bello, mi rende ottimista, più calmo, meno ansioso perché riesco a concentrarmi più a lungo nel lavoro e perché ho conquistato un miglior
controllo della mia vita”. Così recitava Jimmy Fixx nel suo libro “The complete
Book Of running”. Di fatto già oltre 2000 anni prima, lo stesso Ippocrate nel suo
“Regime” raccomandava con lungimiranza l'attività fisica…”. Non ci si può
mantenere in salute basandosi soltanto sul tipo di alimentazione, ma a questa
bisogna affiancare anche gli esercizi fisici.” Oggi noi sappiamo, supportati da
ampia evidenza scientifica, che una regolare attività fisica, nel contesto di uno
stile di vita corretto, riduce in modo significativo la mortalità e la probabilità di
eventi cardiovascolari, sia in prevenzione primaria che secondaria. In aggiunta,
è scientificamente provato che l'esercizio fisico è in grado di ridurre l'incidenza
di altre patologie, tra cui diabete, osteoporosi, depressione, tumore della mammella e tumore del colon. Giustamente l'esercizio fisico è stato definito una
straordinaria terapia cardiovascolare a bassissimo costo e pochissimi effetti collaterali. Purtroppo, nonostante queste forti evidenze, la sedentarietà rimane
una diffusa abitudine nel mondo occidentale.
Anche in Italia, i dati dell'Istituto Superiore di Sanità e i registri di società di settore, confermano che la popolazione adulta ha una scarsa abitudine alla regolare attività fisica. Ancora più allarmante è un indagine condotta in ambito scolastico che documenta un'inaccettabile prevalenza di sovrappeso nei bambini e
nella scuola primaria, dovuta ad un stile di vita scorretto, nel quale gioca un
ruolo primario la sedentarietà.
Parlare di attività fisica non vuol dire parlare di sport in generale né di un particolare esercizio fisico. Vuol dire parlare del rapporto fra gli esseri umani ed il
loro ambiente, e di come migliorare il benessere umano attraverso il miglioramento di tale rapporto.
Vuol dire usare il corpo che
abbiamo nel modo in cui è
stato progettato, che è quello di camminare spesso, correre a volte, ed essere fisicamente attivi in tutte le nostre
esperienza quotidiane, cioè
a lavoro, a casa negli spostamenti che frequentiamo o
durante il tempo libero.
Essere fisicamente attivi dà
un importante contributo al
benessere fisico e mentale. Risultati positivi comprendono una migliore qualità della vita, miglioramento del sonno, riduzione dello stress fino a maggiore socializzazione. Inoltre, la promozione di
modalità attive di spostamento attraverso l'attività
fisica, quali ad esempio andare a piedi o in bicicletsono salutari per l'ambiente, che a sua volta ha un
IA ERCHIETTO ta,
impatto positivo sulla salute.
IDERNO L'attività fisica ha effetti diretti e indiretti sul sistema
DIETRO cardiovascolare, entrambi possono potenziare la
capacità funzionale e ridurre la probabilità di evenLOSPEDALE ti cardiovascolari. I benefici indiretti includono, la
riduzione dei fattori di rischio, il rafforzamento della
SCALA
scheletrica, ed i cambiamenti su alcuni
NFO muscolatura
stili di vita scorretti, in particolare attraverso la riduzione dello stress. I benefici diretti includono la riduzione della frequenza cardiaca e della pressione
arteriosa a riposo e sotto sforzo, un potenziamento del tono venoso periferico,
un espansione del volume plasmatico ed un aumento della contrattilità cardiaca. Risulta chiaro però che l'attività fisica deve esse anche dosata in quanto se
praticata ad elevata intensità può comportare alcuni rischi soprattutto al carico
dell'apparato cardiovascolare ed essere trigger di spiacevoli eventi come l'infarto, angina pectoris e morte improvvisa. Per tale motivo ogni individuo adulto
che si appresta ad iniziare una attività fisica ad intensità medio-elevata dovrebbe essere sottoposto ad un'attenta valutazione medica con raccolta di dati clinici ed esecuzione di semplici esami strumentali come l'elettrocardiogramma a
riposo e sotto sforzo e l'ecocardiogramma, per verificare l'esistenza di cardiopatie clinicamente silenti in soggetti apparentemente sani e stratificare il rischio
associato alla pratica di attività fisica in caso di cardiopatia, attivando interventi terapeutici eventualmente necessari.
Va fortemente ribadito tuttavia che il livello minimo di attività fisica efficace
come strumento di salute cardiovascolare, raccomandato da tutte le società
scientifiche e linee guida, consiste nel camminare a passo spedito trenta minuti al giorno per 3/5 giorni alla settimana con un'intensità tale da non richiedere
nella stragrande maggioranza dei casi nessun approfondimento specifico rispetto a quanto già accertato nella valutazione del rischio globale.
V C
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“
S
(
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INOSTRISERVIZI
-VISITA CARDIOLOGICA
-ECG A RIPOSO
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Dal Premio Solinas nel 1986 per la migliore
sceneggiatura inedita con “Un ragazzo di Calabria”
alla Dreamworks di Spielberg ai colloqui a New York
Con Robert De Niro, fino al volante dell’ambulanza
del 118. La vita di Demetrio Casile è legata da un
unico filo conduttore: credere nei sogni.
‘Ndrangheta, una
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
“D’altronde a me chi può impedirmi di sognare!” esclama Felice, l’allenatore zoppo che credette in Mimì, il celebre ragazzo di Calabria
che sognava di correre e vincere ai Giochi Olimpici di Roma. La storia che valse a Comencini il Leone D’Oro alla carriera è stata scritta
da Demetrio Casile, calabrese trapiantato a Bologna dove insegna
Pittura ed Educazione Visiva, un uomo-bambino che nella sua vita
non ha mai smesso di sognare. Ultimamente si è messo in testa di
voler realizzare un film grazie alla partecipazione popolare e finora ha
trovato il sostegno di 546 persone.
Professor Casile, il suo prossimo film “Il più sconvolgente matrimonio della storia” sarà girato a Reggio. Quali saranno le location e cosa
ci sarà di sconvolgente?
Le location non sono state definite completamente, si è pensato a
Villa San Giovanni, Bagnara, Melito. Dipenderà anche dai comuni
che si faranno avanti e vorranno sostenerci. La storia raccontata è una
dissacrazione dell’ambiente mafioso. Tutto gira attorno al matrimonio
tra la figlia del boss e il ragazzo più timido del paese. Questo ragazzo
ricco, di cultura, che non accetta la violenza, subirà una sorta di metamorfosi che lo porterà a prendere il posto del suocero mafioso. Ma la
sua mafia non avrà pistole, sarà una mafia senza sangue, fatta di risate. I killer che inizialmente sono al servizio del suocero diventeranno
grandi amici del ragazzo, e insieme risolveranno ogni cosa in maniera
giocosa senza mai ricorrere alla violenza.
Quindi una risata seppellirà la ‘ndrangheta?
Sì, l’intento è esorcizzare la ‘ndrangheta. La gioventù che emerge
sostituisce alla sopraffazione l’ironia e questo è culturalmente interessante. Le istituzioni, tra cui in prefetto, il ministro degli interni ringrazieranno il ragazzo per aver “sconvolto” con il suo matrimonio la
‘ndrangheta.
Girerà un film di cui chiunque può essere produttore così come aveva
fatto Obama il cui slogan era “Compra un pezzo della tua campagna
elettorale”. Il suo è, invece, “Compra un pezzo del tuo film”…
Esatto, anche Obama aveva usato il croundfounding per essere eletto. Il concetto è lo stesso. Chi decide di contribuire, anche con soli 10
euro, entra a far parte di un gruppo di amici che si autofinanzia un
film e di cui ognuno diventa produttore. È come quando si noleggia
un pulmino per andare in gita e ci si dividono i soldi per la benzina. È
una formula vincente, a mio avviso, perché per riuscirci è indispensabile un ingrediente: la passione.
In “Un ragazzo di Calabria”, film autobiografico, correva scalzo
adesso vuole correre senza soldi. Suo padre, che nel film era interpretato da Diego Abatantuono, questa volta pensa che vincerà?
Mio padre è spaventato. Anche quando mi ero messo in testa di correre non ebbi subito il suo sostegno. Mio padre non è un sognatore
Locri: stessa storia, stesso posto, stesso bar
Locri,Italia.
Locri, Calabria.
Locri, piccola provincia.
Locri Epizefiri, nome completo.
Locri, dal nome evocativo.
Locri, città di Magna Grecia.
Locri, la quale, come sussurra Socrate, nel
Timeo di Platone, indicando l’avanzare del
personaggio omonimo che dà il nome al dialogo, che ‘’per abbondanza di sostanze e
gentilezza di sangue’’ non è seconda a nessuno. Locri, le cui bellezze archeologiche sono
il segno di chi la storia l’ha vissuta ma, forse,
l’ha dimenticata. Locri, che forse ignora.
Locri, coi suoi fantastici punti di ristoro ed
un bar che trovi inaspettatamente sui siti
turistici, su google, premiato dagli utenti per
la bontà che elargisce col massimo dei voti.
Locri, con Gerace vicino e poco più in là l’altopiano di Janchina. Locri, col suo teatro che
va a pezzi, nonostante i tentativi, numerosi
va detto, di restauro, perché la pietra è troppo friabile e non ce la fa a resistere contro
troppi nemici e no, stavolta non si parla di
coloni, di guerre o di combattimenti di lancia
all’ultimo sangue. Il nemico non è l’agente
atmosferico, che comunque non aiuta, il
nemico è il tempo. È la memoria che non
lascia tracce. È dal 1849 che si cerca di recuperarla. Perché della propria ricchezza Locri
non si è mai dimenticata. Chissà se gli abitanti quando camminano per le strade,
magari assaggiando una coppetta al gusto
stracciatella di quel famoso bar in via Roma.
Se ne sono consapevoli, sono persone fortunate. Se non lo sanno, dovrebbero. Se non
gli interessa, ebbene, reputo che neanche
mettendo insieme un’equipe di restauratori,
archeologi, agenzie turistiche e promoter si
potrebbe fare qualcosa.
Stessa gente che viene, consuma e poi va...
Locri la guardano tutti, ma la vedono in
pochi. Chissà perché. È tanto facile fare la
sua conoscenza. C’è, esiste, non serve immaginarla. Bisogna scoprirla, come si fece nel
1907, nel 1969. Locri è la stessa di sempre,
da sempre, così come lo sono i suoi posti
misteriosi, semisconosciuti, luoghi ideali da
cui attingere la consapevolezza della propria
storia. Persino i bar hanno una storia antica.
Se non mi credete, la memoria di queste attività commerciali è custodita nelle vetrine 11
, 12 e 13 , sala 3, dell’Antiquarium.
Bisognerebbe andarci, è lì che aspetta dal
1971. Intanto il museo civico è chiuso da un
pezzo e la sua dipartita non è stata cantata
né da Platone, Socrate o altri. Ma tant’è.
Anche l’amnesia smette di essere tale quando sopraggiunge il ricordo e ci si rende conto
che vale la pena sprecare un po’ il fiato per
mantenere viva la memoria di ciò che è stato
e salvaguardarne i simboli. O forse no.
Cosa vuoi, il tempo passa per tutti lo sai
Nessuno indietro lo riporterà, neppure noi...
Ma io spero di sì.
Lidia Caterina Brancia
Lions Roccella: dopo l'intitolazione della scuola di Caulonia
a Falcone e Borsellino, i progetti procedono a gonfie vele!
È nelle intenzioni della dirigente scolastica Maria Rosa Monterosso
esporre, dopo le festività pasquali, i disegni realizzati dai ragazzi
dell'Istituto Comprensivo di Caulonia presso il distaccamento di
Caulonia superiore, così da consentire ai genitori e non solo di
poter ammirare gli elaborati creati in occasione del Concorso internazione “Un poster per la pace”. La competizione, giunta ormai
alla 27^ edizione, quest'anno ha avuto per tema “Pace, amore e
comprensione” e il suo scopo è consentire ai ragazzi tra gli 11 e i 13
anni di “esprimere attraverso il disegno la loro visione di pace”.
Obiettivo centrato in pieno, viste la qualità e la quantità degli elaborati. Tra tutti è prevalso il “poster” dell'allievo della terza “B”
Domenico Tirotta che, giudicato tra i primi anche a livello
Distrettuale (esposto al Congresso di Salerno), sarà tra i pochi disegni in mostra alla 18^ Conferenza Internazionale dei Lions del
Mediterraneo di Pescara. L'esposizione è stata fortemente voluta
dalla Dottoressa Maria Rosa Monterosso e dal Presidente del
Lions Club di Roccella Jonica, architetto Domenico Futia, ed è
concisa con l'inaugurazione della scuola di Caulonia Marina e la sua
intitolazione ai due magistrati siciliani: Paolo Borsellino e Giovanni
Falcone. L'inaugurazione, attesa da tempo, è stato pianificata ancora una volta dalla dirigente Monterosso e dall'architetto Futia, il
quale in soli pochi mesi dalla nascita del club ha realizzato tanti service nelle scuole del territorio e altri sono in itinere, in sinergia con
il corpo Docente e i soci lions.
“
risata ti seppellira!
RIVIERA
TEATRO GIOIOSA: il 10 Aprile
in scena Buon Compleanno
Venerdì 10 aprile, alle 21, al teatro di Gioiosa, andrà in scena “Buon Compleanno” di Pier Francesco
Pingitore. Maurizio compie 50 anni e la moglie Giulia, 45enne piacente, ex Miss Roma, ha preparato
una festa con gli amici/nemici di sempre: Spartaco, 50enne, miglior amico di Maurizio, e Patrizia, sua
moglie. Bussano alla porta. È un fattorino che consegna la torta con le candeline. C'è un biglietto
d'accompagnamento: “Uno tsunami di auguri, tesoro. Ines”. Chi è questa Ines? Da qui parte la
commedia... Iniziano gli interrogatori e ognuno incolpa l'altro... Una pièce teatrale davvero travolgente!
www.larivieraonline.com
A settembre Demetrio Casile
girerà a Reggio Calabria “Il più
sconvolgente matrimonio della storia”grazie
al Crowdfunding, il finanziamento “dal
basso”, già usato da Barack Obama nella
sua campagna elettorale.
come me, è più razionale, più con i piedi per terra. Ma io non demordo, a me il coraggio non manca…
Quindi ci vuole provare “alla faccia di questo schifo di paese”, come
diceva Gian Maria Volonté in “Un Ragazzo di Calabria”?
Assolutamente. Qui in Calabria c’è entusiasmo da parte di molti e poi
c’è una sorte di sotterranea e silenziosa invidia da parte di altri, per i
quali vale il motto “nano sono io, nano devi rimanere tu”. Questi ultimi sono quelli che, in caso di vittoria, improvvisamente e pubblicamente ti osannano “figlio della nostra terra”.
Nel 2003 finisce a Hollywood. Spielberg acquisisce la sceneggiatura
de “Il faraone delle sabbie” tratta da Valerio Massimo Manfredi e
scritta da lei. Dove vi siete incontrati?
Un pomeriggio Spielberg mi chiama e mi fa “Demetrio, esci che ci
prendiamo un caffè”. E Ci siamo incontrati allo Star Back Cafè.
Dovrebbero andare a scuola di umiltà dai grandi di Hollywood i nostri
divi. Anche De Niro, quando l’ho incontrato per la prima volta al suo
ristorante, mi diede una pacca sulla spalla e mi mise subito a mio agio.
Ti fanno entrare nel loro mondo senza difficoltà, è questa la loro bellezza. Non come Nanni Moretti che, quando lo incontrai al festival di
Venezia - nell’anno in cui Comencini ricevette il Leone d’oro alla carriera con “Un ragazzo di Calabria” - e sull’ascensore gli chiesi un consiglio, lui superbo mi rispose: “Mi scriva una lettera”.
Sceneggiatore, regista, scrittore, pittore, sportivo e persino inventore.
Come funzionano i suoi occhiali per automobilisti?
L’invenzione risale al 2001. Qualche tempo fa mi ha chiamato una
ditta dalla Germania chiedendomi i diritti per la commercializzazione dei miei occhiali, che non ricordavo nemmeno di aver inventato e
brevettato. Comunque, come funzionano? All’interno della stanga
laterale c’è un minuscolo meccanismo che appena reclini il capo, a
causa di un colpo di sonno, provoca un forte segnale acustico che ti
ridesta!
Oggi è anche volontario del 118. Da Spielberg alla respirazione bocca
a bocca alla vecchietta. Come mai questa scelta?
Tutto quello che faccio - dipingere, scrivere, inventare, correre - è lega-
to da un unico filo conduttore: raccontare un sogno. Sin da piccolo ho
vissuto di sogni perché ho sofferto una profonda solitudine. Poi la vita
ha iniziato a sorridermi. Noi non siamo venuti su questa terra solo per
mangiare e dormire: bisogna ringraziare il cielo per quello che siamo
e, fin dove possiamo, dobbiamo aiutare gli altri. C’è un grande appagamento dell’anima in questo: quando ho tempo libero salgo su
un’ambulanza e do soccorso. Cerco sempre di aiutare anche i miei
studenti perché con me non l’ha mai fatto nessuno.
Nel 1992 Hollywood le ha copiato il copione! La sceneggiatura del
film “Eroe per caso” del 1992 è stata scritta da lei, e il titolo iniziale
era “Eroe per forza”. La controversia con la Columbia Tree Star finì
in tribunale ma non le è mai stata riconosciuta la paternità…
Questa è una parentesi non so se dolorosa o felice. Felice perché la
mia storia è diventata un film, che tra l’altro ebbe come protagonista
il grande Dustin Hoffman; dolorosa perché stava diventando più
grande di me. Mi sono messo paura e alla fine ho accettato un compromesso con cui hanno comprato il mio silenzio. Però a volte capita
di chiedermi cosa ne sarebbe stato di me se fossi comparso nei titoli
di testa di quel film…
È vero che Fulvio Lucisano le deve ancora 20 milioni di lire?
Si, glielo dico sempre quando lo incontro che mi deve quei soldi per
il mio film “Tra Scilla e Cariddi” e lui scoppia a ridere come se la cosa
non lo tangesse. Gli ho mandato altre sceneggiature ma non mi ha
mai risposto, perché rispondono solo a quei film che promettono
grandi incassi.
Oltre “Il matrimonio più sconvolgente della storia”, quali sono i suoi
programmi futuri?
Sto lavorando a un secondo progetto cinematografico in collaborazione con Medusa. Il film si intitolerà “Le ultime 12 ore di Gesù”, una
storia drammatica ambientata nei giorni nostri in un paese chiamato
Aurora. Il film gira attorno a un interrogativo: duemila anni fa l’hanno messo in croce, che cosa farebbe la società oggi se incontrasse
Gesù? Il senatore Carlo Giovanardi, mio amico, assai credente, ha
letto il copione e ha esclamato: “Questa è una bomba a mano!”
Mammola: Presentato a Palazzo
Ferrari il libro“I diari di mio padre:
1938-1946”di Gregorio Corigliano
Una bellissima e appassionante iniziativa quella organizzata
dall’Associazione
politica-culturale
“Per
il
Cambiamento” a Mammola nello splendido salone di
Palazzo Ferrari che ha visto protagonista il giornalista calabrese Gregorio Corigliano e il suo libro “I diari di mio
padre: 1938-1946”. Ad aprire i lavori l’avv. Nensi Spatari
che dopo i saluti si è soffermata sinteticamente sulla trama
del libro, tracciando un breve profilo biografico di Gregorio
Corigliano. Successivamente sono intervenuti l’assessore
comunale alla Cultura Pino Agostino che ha ricordato
come per Mammola questo tema sia molto caro, visto il
sacrificio in termini di vite umane di molti mammolesi, e
l’avv. Roberto Lanfranco che, dopo aver raccontato le
vicende e i ricordi familiari che il libro di Corigliano gli ha
riportato alla mente (come ad esempio il racconto sulla
campagna di Russia), si è augurato che questo libro possa
essere strumento per le giovani generazioni da divulgare in
tutte le scuole per raccontare la storia d’Italia: è utile rammentare sempre queste vicende del passato cosicché non si
ripetano più e si possa affrontare con occhi diversi il futuro.
A concludere la serata l’autore Gregorio Corigliano con un
suo commosso e a tratti ironico excursus fatto di ricordi
personali della sua infanzia a San Ferdinando e di ricordi
del padre – dall’esperienza militare alla Caserma Raggi di
Cesena alla promozione come Sottotenente a Bengasi
prima dello scoppio della seconda guerra mondiale fino alla
prigionia in India ai piedi dell’Himalaya in attesa della liberazione. Corigliano ha ammaliato e appassionato il pubblico presente con la sua splendida oratoria, frutto della sua
esperienza trentennale televisiva alla testata giornalistica
regionale calabrese. “Un dialogo tra me e lui” – così
Corigliano ha definito la sua opera, frutto di un lavoro di
studio e approfondimento dei diari del padre, diari che
porta sempre con sé e custodisce con cura e i cui scritti con
quell’inchiostro lo hanno emozionato molto durante la
redazione dell’opera. Il dott. Corigliano nelle sue conclusioni ha affermato: «Non ho scritto questo libro perché è
mio padre ma per lasciare una testimonianza per il futuro».
Inoltre, ha evidenziato come sia importante celebrare ogni
anno la giornata della memoria per raccontare quanti
hanno lottato e sono morti per la patria. Nel congedarsi
Corigliano ha voluto ringraziare l’Istituto Nazionale Ciechi
di Vibo Valentia e Catanzaro per averlo omaggiato del suo
libro scritto in brail e ha informato che i soldi del libro
andranno in beneficenza all’associazione del Filo d’Oro,
per aiutare le persone in difficoltà. Durante la serata le giovanissime Natalia Agostino e Graziana Spatari hanno deliziato il pubblico presente con il reading della prefazione di
Vittorio Zucconi e di alcuni passi del libro.
Giuseppe Larosa
DOMENICA 5 APRILE
19
RIVIERA
Ritorna l’azzurro. Mi piaci assai, caro Mar Jonio, mi piaci più dei baci a mezzanotte, più delle
delicatezze dei bambini, mi piaci più delle poesie di Neruda, più dell’Atlantico sconfinato o dei
Caraibi trasparenti, mi piaci più delle gote rosse delle albicocche mature, più dei misteri celesti e
delle nuove scoperte della scienza, mi piaci come confine e come dimensione, come regno e
come provincia, mi piaci come sei, e come dovresti essere. Ormai è Primavera, ritorna l’azzurro, e
tu ricominci a ridere. Azzurro.
Intermezzo Panucci
La giornata lavorativa di
Salvatore Fuda ha avuto un
piacevole intermezzo quando ha
intercettato il Livorno. Non poteva
mancare, infatti, la foto ricordo con
Cristian Panucci, ex giocatore di
Milan e Roma.
Ammicizie immortali…
Carmelina Condarcuri e Riccardo
Ritorto sono protagonisti di un’amicizia
non teme il tempo, infatti li abbiamo
trovati abbracciati! «Occhi azzurri belli come
i vostri non vidimma mai!»
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confusione. E una voltanon poca
questo incrocio? Si sep giunti a
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rispettare l'obbligo?
The Canon Girls
La nostra affascinante grafica
Stefania nei giorni scorsi ha fatto un
salto nella giungla insieme alle sue
amiche Nadia e Francesca, tutte munite
della loro inseparabile Canon, per
paparazzare Tarzan. A giudicare dalle
loro facce Tarzan le ha bidonate.
Cita è un tipo geloso!
Esclusiva!
Orestinho all'Inter!
Il tifoso milanista Oreste Romeo cambia colori e, in questa anteprima delle
figurine 2015-2016, si nota come
abbia deciso di vestire la casacca
nerazzurra in occasione del suo
debutto calcistico!!
Amici per la Regione
Francesco Carnovale, Bruno
Ienco, da Bagnara, e il presidente
del GAL Enzo Minervino non hanno
potuto fare a meno di ricordare la
propria indissolubile amicizia con
una foto ricordo al consiglio
regionale.
Un pubblicitario
per santi
Il candidato a sindaco di Siderno
Pietro Fuda abbraccia il noto serigrafo e genio pubblicitario locrideo
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Marcello Attisano, chiedendo consin rotta esto
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SETTIMANALE
www.larivieraonline.com
Aiuto comunista,
critica fascista
1961Pietro Ieraci, tornato dal Canada,
chiede a Virgilio Condarcuri di fermare
il treno alla stazione di Siderno.
Quel favore diviene opportunità
di critica da parte di Murdaca,
di ideologie opposte…
Piddini da immortalare
Questa foto di gruppo ritrae
l'intera scintillante e giovanissima
rappresentanza del PD. Tony Silipo,
Maria Simone, Joe Infusini, Federico
Managò, Federica Loccisano e Katy
Belcastro sono pronti ad
azzannare la concorrenza!
Ch
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DOMENICA 5 APRILE
23
Pescatrice di uomini
Poco più che ventenne, Maria Fanito incontra muta e fucile, li prova e non
li lascia più! Qui è al 4° Memorial Pino Marando organizzato da Sport
Fishing Siderno immortalata insieme a Tonino Pasqualino.
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