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occuparsi di soggetti fragili nell`alto oltrepo: primi interventi operativi

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occuparsi di soggetti fragili nell`alto oltrepo: primi interventi operativi
falsi negativi / falsi positivi
l'esperienza del laboratorio autismo dell'università
di pavia in tema di diagnosi dell'età adulta
pierluigi politi, natascia brondino, stefano damiani,
laura fusar-poli, cristina panisi, umberto provenzani,
matteo rocchetti, marco vercesi
University of Pavia (Italy), Dept. Of Brain and Behavioral Sciences – Autism Lab
Azienda Ospedaliera di Pavia, Unità Operativa di Psichiatria
Cascina Rossago RSD, San Ponzo Semola (PV)
Honorary Staff, Anglia Ruskin University Cambridge and Chelmsford, UK
[email protected]
il ponte tibetano
(Francesca Z.)
[email protected]
setting
[email protected]
setting
► www.cascinarossago.net
► [email protected]
► wikipedia:
 orchestra invisibile
[email protected]
falsi positivi e falsi negativi
toolkit
ADI-R
ADOS
AQ
EQ
RAADS
Raven
WAIS-R
[email protected]
Federico
Federico B, 17 anni, studente di liceo scientifico; inviato al nostro centro perché gli
insegnanti erano preoccupati per numerose difficoltà nel rendimento scolastico.
Federico inoltre presenta “attacchi di panico” se sottoposto a stimoli eccessivi. In
precedenza, seguito da una psicologa, che aveva rassicurato i genitori definendolo
semplicemente come “molto timido”.
La valutazione clinica evidenzia una comunicazione verbale molto scarna,
caratterizzata da eccessiva latenza delle risposte; sono inoltre presenti frequenti
ripetizioni di concetti e vocaboli. Anche la comunicazione non-verbale è impacciata e
faticosa: raramente lo sguardo di Federico incrocia quello dell'interlocutore; sono
presenti stereotipie delle mani. Non è segnalata alcuna relazione sociale all'infuori
del nucleo familiare. Non vengono segnalati interessi particolari
[email protected]
Federico
Federico B, 17 anni, studente di liceo scientifico; inviato al nostro centro perché gli
insegnanti erano preoccupati per numerose difficoltà nel rendimento scolastico.
Federico inoltre presenta “attacchi di panico” se sottoposto a stimoli eccessivi. In
precedenza, seguito da una psicologa, che aveva rassicurato i genitori definendolo
semplicemente come “molto timido”.
La valutazione clinica evidenzia una comunicazione verbale molto scarna,
caratterizzata da eccessiva latenza delle risposte; sono inoltre presenti frequenti
ripetizioni di concetti e vocaboli. Anche la comunicazione non-verbale è impacciata e
faticosa: raramente lo sguardo di Federico incrocia quello dell'interlocutore; sono
presenti stereotipie delle mani. Non è segnalata alcuna relazione sociale all'infuori
del nucleo familiare. Non vengono segnalati interessi particolari
ADOS e ADI-R positivi
Raven>128, no AQ, no EQ
fn
[email protected]
Pietro
Pietro G, single 53, giunge alla nostra attenzione in seguito alle sollecitazioni di una
sua amica che, affetta da autismo, avrebbe visto in lui alcune caratteristiche della
sindrome. Sua madre è in cura da tempo per un quadro di schizofrenia cronica;
anch'egli è stato seguito in passato dal CPS per “depressione”. Laureato in
architettura, ha lavorato per qualche tempo come insegnante; ripetute conflittualità
lavorative lo hanno portato a cambiare diversi lavori. Sostiene di avere elaborato
numerosi progetti e invenzioni. Arriva all'appuntamento con due ore di ritardo,
perché non aveva organizzato il viaggio in anticipo e non aveva con sé le
informazioni necessarie per raggiungerci, eccetto il numero di telefono.
Il contatto clinico con quest'uomo è all'insegna dell'incomprensione e di un certo
grado di bizzarria; tuttavia la comunicazione (verbale e non-verbale) è fluida, senza
particolari difficoltà nel mind reading o nella capacità di instaurare un'interazione
sociale con l'esaminatore. Emergono alcune idee persecutorie e di grandezza, mai
strutturate. Interessi particolari: ecologia e politica.
[email protected]
Pietro
Pietro G, single 53, giunge alla nostra attenzione in seguito alle sollecitazioni di
un'amica che, affetta da autismo, avrebbe visto in lui alcune caratteristiche della
sindrome. Sua madre è in cura da tempo per un quadro di schizofrenia cronica;
anch'egli è stato seguito in passato dal CPS per “depressione”. Laureato in
architettura, ha lavorato per qualche tempo come insegnante; ripetute conflittualità
lavorative lo hanno portato a cambiare diversi lavori. Sostiene di avere elaborato
numerosi progetti e invenzioni. Arriva all'appuntamento con due ore di ritardo,
perché non aveva organizzato il viaggio in anticipo e non aveva con sé le
informazioni necessarie per raggiungerci, eccetto il numero di telefono.
Il contatto clinico con quest'uomo è segnato da incomprensione e bizzarria; tuttavia
la comunicazione (verbale e non) è fluida, senza particolari difficoltà nel mind
reading o nella capacità di instaurare un'interazione sociale con l'esaminatore.
Alcune idee persecutorie e di grandezza, mai strutturate. Interessi particolari:
ecologia e politica.
ADI-R n.a., ADOS negativo
WAIS-R 132 (131/124), AQ 38, EQ 19
[email protected]
fp
Rosaria
Rosaria, madre di famiglia di 46 anni (2 figli di 14 e 13 anni), svolge in autonomia
una professione creativa; in precedenza ha collezionato diversi licenziamenti, dovuti
ad incomprensioni ingravescenti con i colleghi. In famiglia è accettata con affetto,
ma ritenuta parecchio “strana”. Incapace di comprendere il registro sociale della
maggior parte delle situazioni. Assai ristretta la rete sociale dei pari. In passato ha
ricevuto diagnosi dello spettro ansioso e/o depressivo, ovvero disturbo di personalità
NAS.
Clinicamente, si presenta come persona intelligente, sensibile, con un notevole
insight sulle sue “particolarità”, sviluppato attraverso un inesausto apprendistato
sociale. Ad esempio, R ha appreso un buon contatto visivo. Fatica, però, a rispettare
i tempi della conversazione, e deve organizzare le sue attività in modo decisamente
schematico e strutturato, pena l'insuccesso. Tutto ciò viene vissuto come ritualistico
e compulsivo dalla maggior parte delle persone con cui interagisce.
[email protected]
Rosaria
Rosaria, madre di famiglia di 46 anni (2 figli di 14 e 13 anni), svolge in autonomia
una professione creativa; in precedenza ha collezionato diversi licenziamenti, dovuti
ad incomprensioni ingravescenti con i colleghi. In famiglia è accettata con affetto,
ma ritenuta parecchio “strana”. Incapace di comprendere il registro sociale della
maggior parte delle situazioni. Assai ristretta la rete sociale dei pari. In passato ha
ricevuto diagnosi dello spettro ansioso e/o depressivo, ovvero disturbo di personalità
NAS.
Clinicamente, si presenta come persona intelligente, sensibile, con un notevole
insight sulle sue “particolarità”, sviluppato attraverso un inesausto apprendistato
sociale. Ad esempio, R ha appreso un buon contatto visivo. Fatica, però, a rispettare
i tempi della conversazione, e deve organizzare le sue attività in modo decisamente
schematico e strutturato, pena l'insuccesso. Tutto ciò viene vissuto come ritualistico
e compulsivo dalla maggior parte delle persone con cui interagisce.
ADOS e ADI-R positivi
WAIS-R 128, AQ 38, EQ 19, RAADS 160
fn
[email protected]
Corrado
Corrado S, 29 anni. Presenta, dalla nascita, una paraparesi spastica, per cui è stato
seguito a lungo in psicomotricità; parallelamente, l'allenamento costante, ne ha fatto
un atleta paralimpico di livello europeo. Le peculiarità psicologiche di Corrado –
isolato da sempre – sono così passate in secondo piano, quando non interpretate
come l'effetto della sua disabilità. È stato tuttavia a lungo seguito anche in
psicoterapia, senza che sia mai stata formulata alcuna diagnosi.
Corrado presenta evidenti difficoltà nel contatto: lo sguardo non appare integrato con
il discorso; anche l'interazione emotiva – pur risultando egli complessivamente
simpatico – è difficoltosa. I disturbi del linguaggio verbale sono limitati ad un ritmo
irregolare dello stesso e ad un certo appiattimento prosodico. Mimica facciale e
gestualità sono assenti. Presenta scarsa comprensione dei sentimenti e delle
emozioni altrui, arrivando spesso a ferire gli altri attraverso affermazioni
eccessivamente dirette. In ragione di ciò, non può contare su amicizie, né tanto
meno su rapporti sentimentali duraturi. Presenta un interesse selettivo per il nuoto.
[email protected]
Corrado
Corrado S, 29 anni. Presenta, dalla nascita, una paraparesi spastica, per cui è stato
seguito a lungo in psicomotricità; parallelamente, l'allenamento costante, ne ha
fatto un atleta paralimpico di livello europeo. Le peculiarità psicologiche di Corrado –
isolato da sempre – sono così passate in secondo piano, quando non interpretate
come l'effetto della sua disabilità. È stato tuttavia a lungo seguito anche in
psicoterapia, senza che sia mai stata formulata alcuna diagnosi.
Corrado presenta evidenti difficoltà nel contatto: lo sguardo non appare integrato
con il discorso; anche l'interazione emotiva – pur risultando egli complessivamente
simpatico – è difficoltosa. I disturbi del linguaggio verbale sono limitati ad un ritmo
irregolare dello stesso e ad un certo appiattimento prosodico. Mimica facciale e
gestualità sono assenti. Presenta scarsa comprensione dei sentimenti e delle
emozioni altrui, arrivando spesso a ferire gli altri attraverso affermazioni
eccessivamente dirette. In ragione di ciò, non può contare su amicizie, né tanto
meno su rapporti sentimentali duraturi. Presenta un interesse selettivo per il nuoto.
ADOS e ADI-R positivi
WAIS-R 97 (110/84) AQ 32, EQ 20, RAADS 112
[email protected]
fn
Gianmaria
Gianmaria D, single, 47 anni, cerca una ulteriore conferma di appartenere allo spettro
autistico. Reca con sé un voluminoso dossier clinico, che contiene anche alcune
valutazioni psichiatriche, l'ultima delle quali depone per un DSA. Svolge una professione intellettuale, che non sente appagante, e che subisce numerose interruzioni
dovute ai suoi problemi di salute. Non vengono riferite relazioni sociali valide.
Gianmaria appare essersi molto “preparato” per il colloquio clinico, durante il quale
riporta una serie di elementi caratteristici dello spettro autistico. Ciò nonostante,
stabilisce un buon contatto visivo e verbale con l'interlocutore. La conversazione
fluisce nel complesso in modo spontaneo e reciproco, con digressioni umoristiche; in
diverse occasioni manifesta la capacità di assumere il punto di vista dell'interlocutore.
L'unico interesse prevalente di G appare essere quello per le patologie da cui sarebbe
affetto e che lo ha condotto ad affrontare numerosissime indagine specialistiche,
anche cruente.
[email protected]
Gianmaria
Gianmaria D, single, 47 anni, cerca una ulteriore conferma di appartenere allo spettro
autistico. Reca con sé un voluminoso dossier clinico, che contiene anche alcune
valutazioni psichiatriche, l'ultima delle quali depone per un DSA. Svolge una professione intellettuale, che non sente appagante, e che subisce numerose interruzioni
dovute ai suoi problemi di salute. Non vengono riferite relazioni sociali valide.
Gianmaria appare essersi molto “preparato” per il colloquio clinico, durante il quale
riporta una serie di elementi caratteristici dello spettro autistico. Ciò nonostante,
stabilisce un buon contatto visivo e verbale con l'interlocutore. La conversazione
fluisce nel complesso in modo spontaneo e reciproco, con digressioni umoristiche; in
diverse occasioni manifesta la capacità di assumere il punto di vista dell'interlocutore.
L'unico interesse prevalente di G appare essere quello per le patologie da cui sarebbe
affetto e che lo ha condotto ad affrontare numerosissime indagine specialistiche,
anche cruente.
ADI-R e ADOS positivi (?)
WAIS-R 144, AQ 33, EQ 17
fp
[email protected]
Alenka
Alenka P, 28 anni, giunge al nostro centro dopo aver compilato numerose volte
l'Aspie-quiz online, sempre con esito positivo. Aspetto bizzarro, si dichiara vegana e
buddhista. Mai valutata in precedenza, all'infuori di una psicologa scolastica che le
aveva diagnosticato “tratti ossessivi”. Ha abbandonato gli studi universitari da
qualche tempo, non ha amicizie, trascorre il suo tempo in casa: accudisce la nonna,
malata di Alzheimer e ha un interesse particolare per il the.
Dal punto di vista clinico sono presenti stereotipie e manierismi che rendono
problematico il rapporto con lei, per via, sia della scarsa disposizione al contatto,
che per l'inappropriatezza dello stesso. Parla tra sé e sé ad alta voce, anche in
presenza dell'esaminatore. Fatica a mantenere relazioni interpersonali stabili nel
tempo, sembra vivere nel suo mondo e per i suoi interessi.
[email protected]
Alenka
Alenka P, 28 anni, giunge al nostro centro dopo aver compilato numerose volte
l'Aspie-quiz online, sempre con esito positivo. Aspetto bizzarro, si dichiara vegana e
buddhista. Mai valutata in precedenza, all'infuori di una psicologa scolastica che le
aveva diagnosticato “tratti ossessivi”. Ha abbandonato gli studi universitari da
qualche tempo, non ha amicizie, trascorre il suo tempo in casa: accudisce la nonna,
malata di Alzheimer e ha un interesse particolare per il the.
Dal punto di vista clinico sono presenti stereotipie e manierismi che rendono
problematico il rapporto con lei, per via, sia della scarsa disposizione al contatto,
che per l'inappropriatezza dello stesso. Parla tra sé e sé ad alta voce, anche in
presenza dell'esaminatore. Fatica a mantenere relazioni interpersonali stabili nel
tempo, sembra vivere nel suo mondo e per i suoi interessi.
ADOS e ADI-R positivi
WAIS-R 115, AQ 24, EQ 19,
fn
[email protected]
Silvio
Silvio D, 47 anni, giunge al Laboratorio Autismo condotto dai genitori, che ipotizzano
che alcuni sintomi “autistici” del figlio, non siano stati valutati adeguatamente dai
colleghi. Da anni, Silvio risulta in cura con antipsicotici, prescritti dallo psichiatra del
CPS. La sua condizione psicopatologica è caratterizzata prevalentemente da
sospettosità e persecutorietà diffuse, che vanno incontro ad accentuazioni e
remissioni nel corso del tempo. Scarse appaiono le frequentazioni sociali ed il rapporto
con i pari; nessun rapporto sentimentale degno di nota.
Il colloquio clinico non è agevole: Silvio non ripone alcuna fiducia nell'interlocutore.
L'eloquio spontaneo è pressoché assente; tuttavia l'interazione medico/paziente è
possibile, e utilizza sia il registro verbale che quello non verbale. Non si rilevano
interessi particolari, né pattern comportamentali ripetitivi o stereotipati.
[email protected]
Silvio
Silvio D, 47 anni, giunge al Laboratorio Autismo condotto dai genitori, che ipotizzano
che alcuni sintomi “autistici” del figlio, non siano stati valutati adeguatamente dai
colleghi. Da anni, Silvio risulta in cura con antipsicotici, prescritti dallo psichiatra del
CPS. La sua condizione psicopatologica è caratterizzata prevalentemente da
sospettosità e persecutorietà diffuse, che vanno incontro ad accentuazioni e
remissioni nel corso del tempo. Scarse appaiono le frequentazioni sociali ed il rapporto
con i pari; nessun rapporto sentimentale degno di nota.
Il colloquio clinico non è agevole: Silvio non ripone alcuna fiducia nell'interlocutore.
L'eloquio spontaneo è pressoché assente; tuttavia l'interazione medico/paziente è
possibile, e utilizza sia il registro verbale che quello non verbale. Non si rilevano
interessi particolari, né pattern comportamentali ripetitivi o stereotipati.
ADI-R negativo, ADOS positivo
Raven 110, no AQ, EQ
fp
[email protected]
Martino
Martino S, 30 anni, è in carico da circa un anno presso un CPS per psicosi NAS. Nel
corso di un ricovero, motivato da anomalie comportamentali, ai medici dell'SPDC
sorge il sospetto che la sintomatologia negativa presentata (autismo, appiattimento
affettivo, ambivalenza) potesse derivare da un DSA misconosciuto. In anamnesi e
allo stato attuale non si riscontravano peraltro sintomi positivi. Martino risulta inoltre
scarsamente responsivo alla terapia antipsicotica.
Clinicamente M presenta un lieve deficit cognitivo (QI=68) con discrepanza tra le
prove verbali (63) e quelle di prestazione (78). I disturbi della comunicazione
verbale consistono fondamentalmente in un eloquio povero. La comunicazione non
verbale è resa difficoltosa da scarso contatto visivo, ridotta mimica facciale e scarsa
gestualità. M non ha amici, né ha mai lavorato. Sono presenti, invece, un interesse
selettivo per gli Egizi e l'ufologia.
[email protected]
Martino
Martino S, 30 anni, è in carico da circa un anno presso un CPS per psicosi NAS. Nel
corso di un ricovero, motivato da anomalie comportamentali, ai medici dell'SPDC
sorge il sospetto che la sintomatologia negativa presentata (autismo, appiattimento
affettivo, ambivalenza) potesse derivare da un DSA misconosciuto. In anamnesi e
allo stato attuale non si riscontravano peraltro sintomi positivi. Martino risulta inoltre
scarsamente responsivo alla terapia antipsicotica.
Clinicamente M presenta un lieve deficit cognitivo (QI=68) con discrepanza tra le
prove verbali (63) e quelle di prestazione (78). I disturbi della comunicazione
verbale consistono fondamentalmente in un eloquio povero. La comunicazione non
verbale è resa difficoltosa da scarso contatto visivo, ridotta mimica facciale e scarsa
gestualità. M non ha amici, né ha mai lavorato. Sono presenti, invece, un interesse
selettivo per gli Egizi e l'ufologia.
ADOS e ADI-R positivi
WAIS-R 68 (63/78)
fn
[email protected]
Carlotta
Carlotta B, single 38 anni, inviata dallo psicoterapeuta privato da cui è in cura da
anni per valutare una possibile appartenenza allo spettro autistico. La signora
presenta numerosi e complessi rituali che consumano buona parte della giornata,
coinvolgendo i suoi più stretti familiari, con cui trascorre in genere il fine settimana
nella città di origine. Insegnante di scuola media superiore, trascorre il resto della
settimana a Milano, dove lavora, in rigorosa solitudine; afferma di trovarsi bene
così, senza rapporti sociali né sentimentali di sorta.
La prima impressione clinica suscitata da C è quella di trascuratezza: aspetto,
vestiario e igiene personale non sono coltivati. Il contatto oculare è presente e vivo;
l'eloquio spontaneo ricco, piuttosto vario, così come le espressioni mimiche e
prossemiche. Nel corso del colloquio la signora descrive una articolata serie di rituali
che la impegnano per gran parte del tempo libero, senza peraltro incidere
significativamente sul rendimento lavorativo. Non vengono descritti interessi
particolari.
[email protected]
Carlotta
Carlotta B, single 38 anni, inviata dallo psicoterapeuta privato da cui è in cura da
anni per valutare una possibile appartenenza allo spettro autistico. La signora
presenta numerosi e complessi rituali che consumano buona parte della giornata,
coinvolgendo i suoi più stretti familiari, con cui trascorre in genere il fine settimana
nella città di origine. Insegnante di scuola media superiore, trascorre il resto della
settimana a Milano, dove lavora, in rigorosa solitudine; afferma di trovarsi bene
così, senza rapporti sociali né sentimentali di sorta.
La prima impressione clinica suscitata da C è quella di trascuratezza: aspetto,
vestiario e igiene personale non sono coltivati. Il contatto oculare è presente e vivo;
l'eloquio spontaneo ricco, piuttosto vario, così come le espressioni mimiche e
prossemiche. Nel corso del colloquio la signora descrive una articolata serie di rituali
che la impegnano per gran parte del tempo libero, senza peraltro incidere
significativamente sul rendimento lavorativo. Non vengono descritti interessi
particolari.
ADI-R e ADOS negativi
Raven 110, no AQ, EQ
fp
[email protected]
Ludovico
Ludovico R, 22 anni, ha interrotto gli studi universitari perché non tollerava di stare
in mezzo agli altri. Tale difficoltà relazionale si è intensificata a partire dai 17 anni,
insieme ad un calo del rendimento scolastico. Attualmente gli rimangono pochi
amici, con cui è in contatto tramite videogiochi. Visto in CPS, inizialmente gli è stata
prescritta una terapia antidepressiva, senza beneficio. In seguito è passato ad un
servizio per la diagnosi precoce di disturbi psicotici. Da alcuni anni, il suo pensiero è
dominato dalla convinzione di essere particolarmente brutto, il che lo ha portato ad
un intervento di rinoplastica estetica e a vagheggiarne numerosi altri. In seguito ad
un ricovero in SPDC, ha ricevuto una diagnosi di disturbo delirante di tipo somatico.
Al colloquio evita il contatto oculare, che migliora lievemente se l'interlocutore è
conosciuto. La comunicazione verbale è più facile, anche se è presente una ristretta
gamma di interessi (pesca e motori).
[email protected]
Ludovico
Ludovico R, 22 anni, ha interrotto gli studi universitari perché non tollerava di stare
in mezzo agli altri. Tale difficoltà relazionale si è intensificata a partire dai 17 anni,
insieme ad un calo del rendimento scolastico. Attualmente gli rimangono pochi
amici, con cui è in contatto tramite videogiochi. Visto in CPS, inizialmente gli è stata
prescritta una terapia antidepressiva, senza beneficio. In seguito è passato ad un
servizio per la diagnosi precoce di disturbi psicotici. Da alcuni anni, il suo pensiero è
dominato dalla convinzione di essere particolarmente brutto, il che lo ha portato ad
un intervento di rinoplastica estetica e a vagheggiarne numerosi altri. In seguito ad
un ricovero in SPDC, ha ricevuto una diagnosi di disturbo delirante di tipo somatico.
Al colloquio evita il contatto oculare, che migliora lievemente se l'interlocutore è
conosciuto. La comunicazione verbale è più facile, anche se è presente una ristretta
gamma di interessi (pesca e motori).
ADI-R e ADOS negativi
WAIS-R 96, AQ 27, EQ 35
[email protected]
conclusioni
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diagnosi clinica
personalità
comorbidità
evoluzione
[email protected]
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