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Laboratorio OBIETTIVO CITTADINANZA La curtis e il declino della libertà contadina Obiettivo cittadinanza - Competenze • Imparare a imparare • Comunicare • Collaborare e partecipare • Individuare collegamenti e relazioni • Acquisire e interpretare le informazioni • Perché nacque la curtis? • Chi viveva e lavorava nella proprietà signorile? • In quali condizioni economiche e giuridiche? • Il sistema curtense favorì il mantenimento delle tecniche produttive romane? • Quale tipo di economia caratterizzava la curtis? Il tema A partire dal V secolo, la disgregazione politica e istituzionale dell’Impero romano d’Occidente, le continue guerre e le frequenti ondate di carestie ed epidemie avevano ridotto l’economia europea a una condizione di pura sussistenza. La popolazione diminuì drasticamente, le città persero la loro importanza, i commerci si ridussero, anche a causa dell’insicurezza delle strade, abbandonate senza manutenzione o minacciate dai briganti. Il possesso della terra divenne allora la principale fonte di ricchezza. In un ambiente naturale scarsamente controllato dall’uomo, l’Europa si riempì di boschi e foreste, mentre l’incapacità dell’agricoltura di soddisfare da sola i bisogni alimentari favorì la ripresa dell’economia silvo-pastorale: il bosco tornò a costituire un’enorme fonte di ricchezza, che forniva legname e consentiva la caccia, la raccolta e soprattutto l’allevamento di maiali. In tali condizioni di precarietà, si assistette a un’evoluzione della struttura produttiva tipica del tardo Impero romano, quello della villa signorile: gran parte dei latifondi vennero divisi in lotti (mansi), che furono affidati a famiglie contadine sotto il controllo di amministratori padronali. Le curtes andarono sempre più configurandosi come unità autosufficienti non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello giuridico: esse divennero centri di dominio sulla popolazione contadina. Per ottenere protezione, i contadini in© Pearson Italia spa Contadino medievale con falce a manico lungo, affresco dei mesi del castello del Buonconsiglio, a Trento. dipendenti cedevano al signore della curtis la loro piccola proprietà, di cui recuperavano l’uso in cambio del pagamento di un canone in natura, in moneta o in giornate lavorative (corvées). Il signore, a sua volta, a causa della grave carenza di manodopera determinata dal forte calo demografico, cercava in ogni modo di trattenere i coloni sulla terra, imponendo pesanti vincoli giuridici che, sebbene formalmente fossero il frutto di una “libera” contrattazione (accomandazione), di fatto comportavano una completa soggezione dei contadini al signore. Il modello curtense che conosciamo meglio, soprattutto grazie ai polittici delle grandi abbazie e ai capitolari regi, è quello tipico della Francia settentrionale; in altre zone europee si svilupparono forme diverse di conduzione agricola, non esclusa la sopravvivenza, sempre più difficile e marginale, della libera proprietà contadina. Riservato agli studenti delle classi che adottano il corso I regni e le città. PER IL NUOVO BIENNIO, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori. Schede a cura di Giorgio Giovannetti 1 Laboratorio OBIETTIVO CITTADINANZA La curtis 1 3 Lo storico Prospero d’Aquitania (390 ca-460 ca) traccia un bilancio disastroso della situazione delle campagne europee nel V secolo. Osserva la seguente tabella sull’andamento demografico in Europa tra il II e il VII secolo. Dove sono quelle ricchezze della terra con le quali un tempo ci dilettavamo a lasciar sorprendere le nostre anime? Chi un tempo arava la terra con cento aratri, si agita invano per ottenere un paio di buoi. Chi si faceva spesso trasportare attraverso la città su carri magnifici, ora raggiunge a piedi, spossato, la sua campagna deserta. [...] Aree geografiche 170 Europa mediterranea 20 500 13 650 9 Europa nordoccidentale 8 5,5 3,5 Europa centro-orientale 8 9 5,5 ● Perché la campagna era deserta? ● In quali condizioni versavano i centri urbani? Perché? ● Quali conseguenze sociali ed economiche ebbe la diminuzione della popolazione? ● Che relazione c’è tra calo demografico e carenza di manodopera? 2 4 I seguenti brani sono tratti dalle lettere di Lupo di Ferrières, uomo di cultura legato alla corte carolingia, e ci illustrano il pessimo stato delle vie di comunicazione. I contratti di accomandazione spesso stabilivano un rapporto di totale subordinazione del colono al padrone curtense, mentre altre volte assumevano l’apparente forma di un contratto tra uguali. Leggi i seguenti brani, tratti da una carta di accomandazione dell’VIII secolo. Ad Altuino, 30 aprile 837. Perciò, se ti è necessario incontrarmi, occorre che tu attenda l’estate avanzata, a causa della penuria di foraggio, per passare poi con noi un certo numero di giorni senza preoccuparti dei tuoi cavalli. [...] Io, soprascritto Stavelene, prometto di risiedere in questo casale, di lavorarlo e coltivarlo per quindici anni continuativi senza negligenza o frodi, in modo che tutto venga migliorato e non peggiorato; ogni anno consegnerò un moggio su tre di tutti i cereali che il Signore concederà, un’anfora su tre del vino, da portarsi, sia il grano che il vino, a suo tempo [...] senza ritardo o dilatazione come donativo, due paia di polli e venti uova ogni anno [...]; di lavoro, due giorni in una settimana e un giorno nella successiva, fino alla fine del contratto [...]. A Reginb, scritta fra l’856 e l’858. Vi consigliamo di scegliere con la massima attenzione un cammino sicuro, perché nel regno del nostro re Carlo, in seguito ai recenti disordini, gli atti di brigantaggio riescono impuniti e le violenze e le rapine sono continue. Bisogna dunque cercare dei compagni di viaggio il cui numero e coraggio permettano di evitare le bande di briganti e, se necessario, di respingerle [...] Lupo di Ferrières, Correspondance, a c. di L. Levillain Champion 1927 ● Quali difficoltà limitavano gli spostamenti nell’Alto Medioevo? ● Quali conseguenze ebbe la difficoltà dei trasporti sull’economia curtense? ● Quali effetti produsse, invece, sul ruolo delle città? © Pearson Italia spa E da oggi il soprascritto Walocauso concede a Stavelene un paio di buoi per lavorare il casale, un giogo, un vomere, una pecora, una capra, un porcastro: tutto ciò a patto che, alla fine del contratto, la dotazione suddetta debba essere lasciata sul fondo e, se quel giorno mancherà qualcosa, si dovrà aggiungere il mancante; degli altri animali e utensili, che rispettivamente siano stati allevati o accumulati, alla fine del contratto un quarto rimarrà in dotazione al podere. C. Capra, G. Chittolini, F. Della Peruta, Dall’anno mille alla metà del Trecento ● Da quale esigenza derivò la necessità di stipulare contratti di accomandazione? ● Quali beni e prestazioni doveva fornire il colono al padrone? ● Che cosa il padrone si impegnava a sua volta a concedere al colono? ● Secondo questo documento, il colono perdeva la sua libertà? Riservato agli studenti delle classi che adottano il corso I regni e le città. PER IL NUOVO BIENNIO, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori. Schede a cura di Giorgio Giovannetti 2 Laboratorio OBIETTIVO CITTADINANZA La curtis 5 6 Il più noto tra i polittici (descrizioni dei beni di un grande proprietario fondiario) di età medievale è quello compilato su ordine dell’abate Irminione nell’815: esso descrive i possedimenti dell’abbazia di SaintGermain-des-Prés, vicino a Parigi. Arnolfo, colono, e sua moglie, colona, di nome Farberta, uomini di Saint-Germain hanno con sé 6 bambini [...]; Gausberto, colono di Saint-Germain, ha con sé 4 bambini [...]. I due [Arnolfo e Gausberto] tengono un manso ingenuile [libero], che include 11 bunuaria [1 bunuario=1,28 ettari] di terra arabile, mezzo arpento [1 arpento=12,64 m2] di vigna, 2 arpenti di prato. Pagano per l’esercito 2 soldi d’argento e poi ad anni alterni 1 soldo; pagano per il pascolo 4 denari, arano per l’inverno 4 pertiche [1 pertica=da 600 a 1000 m2], per la semina primaverile 2 pertiche; per la natività del Signore devono un servizio di scavo, 3 polli, 15 uova; corvées, servizi di trasporto su carro, manodopera, tagli d’albero sono tanti quanti vengono loro richiesti. [...] Nadalfredo, schiavo, e sua moglie, colona, di nome Radohis, hanno con sé 5 bambini [...]; tengono un manso ingenuile con 8 bunuaria di terra arabile, 2 parti d’arpento di vigna, 2 arpenti di prato. Stessi canoni. Steso nel IX secolo da Carlo Magno o dal figlio Ludovico il Pio, il Capitulare de villis fornisce agli amministratori imperiali le regole per una buona gestione delle proprietà regie (chiamate ancora villae, secondo l’uso latino). In questo brano vengono elencate le attività artigianali che devono trovarsi in ogni villa. 43. I nostri facciano dare a tempo debito secondo l’uso stabilito i prodotti necessari per il lavoro dei nostri laboratori femminili [ginecei], e cioè: lino, lana, le tinture per il rosso e per il blu, pettini per la lana, cardi, sapone, grasso, recipienti e le altre cose necessarie. 45. Ogni funzionario abbia presso di sé dei buoni artigiani, e cioè fabbri, orefici, argentieri, calzolai, conciatori, carpentieri, fabbricanti di scudi, pescatori, uccellatori, fabbricanti di sapone, persone che sappiano fare la birra, il sidro di mele o di pere e altre bevande, fornai che facciano il pane bianco per il nostro uso, persone che sappiano fare le reti per la caccia, per la pesca e per gli uccelli, e tutti gli altri artigiani che sarebbe troppo lungo elencare. Monumenta Germaniae Historica Ch. M. De La Roncière, R. Delortè e M. Rouche, L’Europe au Moyen Age ● Che cosa distingueva nella curtis la condizione del colono da quella del servo? ● Che cosa indica il fatto che alcuni mansi liberi fossero tenuti da schiavi? ● Quali forme poteva avere il pagamento che gli affittuari dovevano per le terre che coltivavano? ● In che cosa si differenziavano le condizioni della famiglia servile rispetto a quelle degli schiavi di epoca imperiale? ● Perché il capitolare consigliava che ci fossero nella villa tutte le figure di artigiani indicate? ● Che cosa significa che la curtis fu un sistema economico “chiuso”? 7 Questa miniatura del IX secolo mostra le attività che il contadino doveva svolgere in alcuni mesi dell’anno. ● Quali attività produttive e quali strumenti in metallo sono raffigurati nella miniatura? ● Sapresti dire se l’aratro rappresentato è di tipo romano, o “pesante”? Da che cosa lo puoi capire? © Pearson Italia spa Riservato agli studenti delle classi che adottano il corso I regni e le città. PER IL NUOVO BIENNIO, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori. Schede a cura di Giorgio Giovannetti 3 Laboratorio OBIETTIVO CITTADINANZA La curtis 8 Il seguente brano tratto dal Capitulare de villis si occupa della gestione dei boschi di proprietà imperiale. 36. I nostri boschi e foreste siano ben sorvegliati. Se vi sono degli spazi da dissodare, [gli amministratori imperiali] facciano eseguire il dissodamento, ma non permettano ai campi di accrescersi ai danni del bosco. Dove ci devono essere boschi, non permettano che vengano tagliati e danneggiati. [...] Se i funzionari, maggiordomi e loro uomini, mandano i loro porci a ingrassare nei nostri boschi, essi per primi paghino la decima. Monumenta Germaniae Historica ● Perché il capitolare imperiale dedica largo spazio alla conservazione dei boschi? ● Osserva la miniatura: quali usi si potevano fare dei boschi? Con quali vincoli? Attivare le competenze INDIVIDUA COLLEGAMENTI E RELAZIONI 1. Quali erano le caratteristiche del sistema economico europeo in seguito alla disgregazione dell’Impero romano d’Occidente? TROVA E INTERPRETA LE INFORMAZIONI 2. Completa la mappa concettuale inserendo i fattori sotto elencati. a) economia di sussistenza b) affermazione della curtis c) crisi del commercio d) guerre e) spopolamento delle città conseguenza conseguenza conseguenza © Pearson Italia spa f) sfaldamento istituzionale g) agricoltura come unica attività produttiva h) carestie ed epidemie. approfondimento approfondimento approfondimento 3. Quali rapporti giuridici ed economici si instaurarono tra i proprietari e i lavoratori delle curtes (documenti 4 e 5 )? 4. Quali erano le principali attività che si svolgevano nella curtis (documenti 5 , 6 , 7 e 8 )? 5. Utilizzando le informazioni fornite dai documenti 4 e 5 , elabora una relazione, orale o scritta, conseguenza conseguenza conseguenza sulla struttura economico-sociale della curtis, toccando in particolare i seguenti punti: • le parti costituenti della proprietà agricola; • la sua gestione; • gli obblighi dei coloni • gli obblighi del signore. COMUNICA E COLLABORA 6. Dopo aver diviso la classe in due gruppi, utilizzando le informazioni fornite dalle fonti, dal vostro libro di testo e da altri materiali di vostra conoscenza, stendete una bozza di contratto tra un proprietario fondiario e un colono, in cui risultino sviluppati i seguenti punti: • diritti del proprietario fondiario • doveri del proprietario fondiario • diritti del colono • doveri del colono Al termine dell’attività, confrontate e discutete i vostri contratti. Riservato agli studenti delle classi che adottano il corso I regni e le città. PER IL NUOVO BIENNIO, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori. Schede a cura di Giorgio Giovannetti 4