Comments
Description
Transcript
Città vecchia (ed. 1948)
Città vecchia (ed. 1948) Autore : Umberto Saba Nascita : Trieste, nel 1883 Morte : Gorizia, nel 1957 A vissuto a Trieste, Firenze (1905-1908), poi a Roma e finalmente in Gorizia. Ha molto errato nelle vie di Trieste e ha molto osservato la gente. Città vecchia : i quartieri popolari del porto, erano la parte più antica della città. Parafrasi : Spesso, per ritornare alla mia casa prendo un'oscura via di città vecchia. Giallo in qualche pozzanghera si specchia qualche fanale, e affollata è la strada. Spesso per tornare a casa mia prendo una via buia della città vecchia il color giallo di qualche fanale si riflette in qualche pozzanghera (flaque d'eau) e la strada è piena di persone Qui tra la gente che viene che va dall'osteria alla casa o al lupanare, dove son merci ed uomini il detrito di un gran porto di mare, io ritrovo, passando, l'infinito nell'umiltà. Qui prostituta e marinaio, il vecchio che bestemmia, la femmina che bega, il dragone che siede alla bottega del friggitore, la tumultuante giovane impazzita d'amore, sono tutte creature della vita e del dolore: s'agita in esse, come in me, il Signore. Qui tra la via va della gente tra l'osteria e la casa o al bordello (au bordel) dove gli uomini sono merci e sono come il detrito di un gran porto di mare, io qui trovo quando passo l'infinito nell'umiltà. Qui prostitute, marinai e il vecchio che bestemmia, la ragazza che litiga il soldato che siede alla bottega del friggitore (vendeur frites) la giovane agitata e impazzita d'amore sono tutte differente, ma fanno parte della stessa vita e provano anche il dolore ritrovo la divinità in ciò che è più umile Qui degli umili sento in compagnia il mio pensiero farsi più puro dove più turpe è la via. Qui sento la compagnia delle persone più umili Sento il mio pensiero divenire più puro Proprio laddove più miserabile è la realtà → trova la poesia nelle cose basse e non in ciò che è raro, scopre nelle cose piccole le cose più grandi Prima strofa: sviluppo della situazione Seconda strofa: descrizione della via Terza strofa: conclusione Prima occhiata : 3 strofe irregolare (stile di Saba), rime irregolare endecasillabo, versi brevi (ternario al settenario), con libero gioco di rime. quartina terzina Spesso, per ritornare alla mia casa prendo un'oscura via di città vecchia. Giallo in qualche pozzanghera si specchia qualche fanale, e affollata è la strada. 11 11 11 11 Qui tra la gente che viene che va dall'osteria alla casa o al lupanare, dove son merci ed uomini il detrito di un gran porto di mare, io ritrovo, passando, l'infinito nell'umiltà. Qui prostituta e marinaio, il vecchio che bestemmia, la femmina che bega, il dragone che siede alla bottega del friggitore, la tumultuante giovane impazzita d'amore, sono tutte creature della vita e del dolore: s'agita in esse, come in me, il Signore. 10 11 11 7 ... Qui degli umili sento in compagnia il mio pensiero farsi più puro dove più turpe è la via. Figure retoriche Spesso, per ritornare alla mia casa prendo un'oscura via di città vecchia. Giallo in qualche pozzanghera si specchia* qualche fanale , e affollata è la strada. Avverbio: immersione Qui tra la gente che viene che va dall'osteria alla casa o al lupanare, dove son merci ed uomini il detrito* di un gran porto di mare, io ritrovo, passando, l'infinito* nell'umiltà. Qui prostituta e marinaio, il vecchio* che bestemmia, la femmina che bega, il dragone che siede alla bottega* del friggitore, la tumultuante giovane impazzita* d'amore, sono tutte creature della vita* e del dolore: s'agita in esse, come in me, il Signore. Anafora: Vuole farci entrare nella città, farci pensare che si è Metafora: classe sociale più bassa Ossimoro * enjambement: proprio al suo stile Qui degli umili sento in compagnia il mio pensiero farsi* più puro dove più turpe è la via. Assonanza Inversione: proprio al suo stile (ce ne è in tutto la poesia) Iperbole: esagerare→ sottolineare la frenesia della giovane Opposizione: contrasto Temi Tema dell'umiltà →qualche: tono dimesso (modeste) Spesso, per ritornare alla mia casa prendo un'oscura via di città vecchia. Giallo in qualche pozzanghera si specchia qualche fanale, e affollata è la strada. Qui tra la gente che viene che va dall'osteria alla casa o al lupanare, dove son merci ed uomini il detrito di un gran porto di mare, io ritrovo, passando, l'infinito nell'umiltà. Qui prostituta e marinaio, il vecchio che bestemmia, la femmina che bega, il dragone che siede alla bottega del friggitore, la tumultuante giovane impazzita d'amore, sono tutte creature della vita e del dolore: s'agita in esse, come in me, il Signore. Qui degli umili sento in compagnia il mio pensiero farsi più puro dove più turpe è la via. Elementi della città Verbi di spostamenti Gente della strada Possiamo ritrovare l'amore, il dolore e il Signore nell'umiltà: rima