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kit didattico - Greenpeace Italia

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kit didattico - Greenpeace Italia
te
le sette foreas
del pianet
In viaggioso il pianeta
attraver
Boog ed Elliot sono in viaggio.
Eh si’, si sono informati e ora ne sanno abbastanza: e’ tempo
di agire! Hanno deciso di visitare tutti i propri amici, di
conoscere le loro foreste una per una, affrontare con loro
le micce che corrono e aiutarli a trovare una soluzione.
Siete pronti ad accompagnarli? Attenzione, si tratta di
una cosa seria, perche’ oltre a fare un mucchio di scoperte
interessanti e di conoscere nuovi amici specialissimi,
dovrete affrontare imprese complicate per trovare una
soluzione e fermare la distruzione delle foreste. Una cosa
certa, Boog ed Elliot sono in gamba, ma da soli non ce la
possono fare, quindi ogni amico al loro fianco sara’
preziosissimo. Tutti pronti a partire?
introduzione
Piazza dell'Enciclopedia Italiana 50
00186 Roma
telefono 06.68136061
fax 06.45439793
[email protected]
www.greenpeace.it
al cinema dal 7 dicembre
Via Cantalupo in Sabina, 29
00191 Roma
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© 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED.
GREENPEACE È UN’ASSOCIAZIONE
NON VIOLENTA, CHE UTILIZZA AZIONI
DIRETTE PER DENUNCIARE IN MANIERA
CREATIVA I PROBLEMI AMBIENTALI
E PROMUOVERE SOLUZIONI PER
UN FUTURO VERDE E DI PACE.
GREENPEACE È INDIPENDENTE E NON
ACCETTA FONDI DA ENTI PUBBLICI,
AZIENDE O PARTITI POLITICI.
foreste
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s
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"Hey, Boog, ma che sono poi queste foreste primarie?"
"Non dirmi che non lo sai, Elliot. Ci vivi dentro!
Hai presente casa nostra? Ecco, quella
e’ una foresta primaria."
"Ah, be', io la chiamavo foresta e basta"
"E infatti hai ragione. Ma primaria vale di piu’. Perche’ mica tutte le foreste
sono come la nostra! Ci sono un sacco di boschi - carini, mica no - che pero’
sono molto meno importanti. Alcuni sono piccoli piccoli, tanto che noi non ci
potremmo vivere, proprio non basterebbero. Oppure sono tagliati in due da
autostrade, villaggi, impianti. C'e’ sempre un sacco d'umani che vanno in giro,
e gli animaletti piu’ timidi se ne vanno da un'altra parte.
Poi ci sono foreste secondarie, ossia dove sono passati i taglialegna e hanno
portato via un bel po' d'alberi. Ora ne sono ricresciuti di nuovi, ma sono un
po' tutti uguali… Insomma e’ pur sempre un bosco, ma non e’ piu’ come prima…"
"Eccerto! Ci vogliono migliaia d'anni per fare una foresta come si deve,
mica basta piantare due alberelli…"
"Bravo Elliot, proprio cosi’. Per questo le nostre foreste
primarie valgono tanto!"
1
DESCRIZIONE
Con il termine di foreste primarie
s'intende quell'insieme d'ecosistemi
forestali sviluppatisi spontaneamente nel
corso dei millenni. Si stima che fino a
circa 8.000 anni fa questo tipo di
copertura vegetale interessasse buona
parte del Nordamerica, la regione centronord del Sudamerica, buona parte
dell'Africa centrale, tutta l'Europa e larga
parte dell'Asia. Nel complesso, circa il
50% delle terre emerse era ricoperto di
foreste primarie.
In Italia non ci sono più grandi foreste
incontaminate. Le foreste primarie sono
grandi boschi che non hanno mai
E
FORESTE •
CR IZIO
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N
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1
I diversi alberi delle foreste primarie si
sono formati attraverso i secoli all'interno
dell'ambiente circostante, nel quale
vivono in perfetta armonia (a differenza
degli alberi di piantagione).
Le foreste primarie custodiscono il tesoro
del pianeta: esse conservano più della
metà della diversità biologica (dei tipi
d'animali e piante). Questa biodiversità e
l'affascinante relazione tra specie diverse
in un unico grande ambiente naturale,
rende le foreste così preziose. L'uomo
deve imparare ad essere parte di
quest'ambiente naturale, e a non esserne
più il "distruttore".
Dove si trovano
le grandi foreste
del pianeta?
Quando pensiamo alle
foreste, ci viene subito in
mente 1'Amazzonia. Pochi
sanno che le grandi foreste
vergini si trovano anche in
altri continenti.
Ecco le sette grandi foreste,
le Magnifiche Sette del
nostro pianeta:
5
conosciuto un utilizzo industriale da
parte dell'uomo. Vi crescono alberi
antichi, che danno vita a centinaia di
creature. Alberi alti fino a cento metri,
con mille anni d'età. Il tronco arriva ad
un diametro di 3,5 metri. Intorno
crescono i giovani alberi. Le ampie
fronde degli alberi adulti proteggono
l'umidità e il clima. Quando i vecchi
alberi muoiono e cadono al suolo,
aprono lo spazio alle giovani piante per
slanciarsi verso l'alto. Al tempo stesso
creano uno strato protettivo di soffice
terriccio di legno, su cui crescono
funghi, insetti e nuove piante.
In nessun luogo ci sono tanti tipi
d'animali e piante diverse come nelle
ultime foreste primarie del pianeta. Molti
ancora non sono stati scoperti. Il suolo
brulica d'insetti, animaletti e
microorganismi. Sono loro a trasformare
rapidamente le foglie morte e i rami
secchi in humus, per creare nuova vita.
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1 La foresta tropicale amazzonica
2 Le giungle del sud-est asiatico
La foresta pluviale africana
3 del Bacino del Congo
4 Le foreste vergini del Nordamerica
La foresta pluviale temperata
5 del Sudamerica
Le ultime grandi foreste europee
6 in Russia
Le foreste innevate della
7 taiga siberiana
cembre
al cinema dal 7 di
foreste
Sette ameicfi oreste
per sett
Voi non ci crederete, ma Boog ed Elliot hanno un sacco
d'amici per il mondo. Ognuno di loro vive in una grande
foresta, assieme a tanti altri animali. Si tratta di luoghi
diversissimi tra loro, caldi come un forno o coperti di neve
e di ghiaccio. Ma ovunque ci sono tanti alberi antichissimi,
e sono tutti animati da forme di vita incredibili.
Ma andiamo a vedere gli amici di Boog e Elliot. Attenzione,
perche’ saranno loro ad invitarci nelle loro foreste.
2
GLI ANMALI
FORESTE •
MALI
ANI
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I lupi hanno la pessima fama d'animali
cattivi e sanguinari, ma è un'ingiustizia.
In realtà sono molto sociali, vivono e
cacciano sempre insieme. I lupi, un
tempo vivevano in gran parte
dell'Europa, in Asia e in Nord America.
Il loro ambiente naturale nel frattempo si
è molto ristretto, e spesso sono uccisi
non appena si avvicinano ad un
insediamento umano.
Il giaguaro è il più grande felino delle
Americhe. È lungo fino a 1,80 m. Il suo
territorio arriva a 30 Km per ogni
singolo animale. I suoi artigli possono
attaccare la corazza di un carro armato.
È in grado di arrampicarsi sugli alberi e
di nuotare. Vive nascosto nel profondo
della foresta, ma quando è spaventato si
difende con furia.
L'elefante di foresta ha delle grandi
orecchie e una lunga proboscide con la
quale odora, tasta e tira via foglie ed erba.
Ma bevono come qualsiasi altro animale,
non usano il naso! Cacciati dalla presenza
dei taglialegna, a volte gli elefanti si
concentrano così tanti nelle piccole aree
protette che alcuni devono essere
abbattuti, altrimenti distruggerebbero
tutta la natura circostante.
La tigre siberiana ha una pelliccia più
lunga e folta delle altre tigri, e molto più
grassa, perché l'inverno siberiano è
estremamente freddo. La pelliccia è
anche più chiara, per mimetizzarsi nella
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neve. La distruzione dei boschi siberiani
ha ridotto il suo ambiente naturale e,
spinta dalla fame, a volte attacca anche
gli animali domestici. Di conseguenza è
cacciata dai contadini, oltre che dai
bracconieri che vendono la sua pelliccia.
Ci sono due tipi di orango, quello del
Borneo e quello di Sumatra. Il nome
significa "uomo della foresta". Per molto
tempo si è conosciuto pochissimo della
sua vita. I ricercatori sanno ora che si
nutre prevalentemente di frutta e piante
ma ogni tanto mangia anche insetti e
uccelli. Ogni notte si costruisce un
nuovo riparo tra i rami degli alberi. .
Il cervo delle Ande (o Hemul, o Taruca)
è detto anche "cervo sudamericano" e ha
strane lunghissime orecchie. Insieme al
Condor delle Ande è un tipico animale
cileno. Le corna le portano solo i maschi,
che possono arrivare ad una lunghezza di
80 cm. e un peso di 100 kg. Le foreste
naturali del Cile sono state distrutte per
creare villaggi e pascoli, e il cervo delle
Ande diventa sempre più raro inoltre
viene anche cacciato, e ora ne restano al
mondo appena 1500 esemplari. Vivono
in piccoli gruppi, ritirati nei pendii
inaccessibili delle Ande.
L'orso bruno è una forza, un vero e
proprio concentrato d'energia! La sua
pelliccia può variare da chiara a marrone
scuro. I cuccioli possono arrampicarsi
sugli alberi utilizzando gli artigli. Gli
adulti perdono questa capacità (per
fortuna: sono troppo pesanti!) nuotano
con agilità e possono alzarsi sulle zampe
posteriori senza difficoltà. Nelle grandi
foreste europee (Scandinavia e Russia)
restano appena 6000 orsi, nei boschi di
pino e abeti, tra laghi e arbustaie. Gli orsi
si nutrono d'erbe, bacche, noci, frutta,
ma anche di formiche, insetti, larve,
miele e pesci.
foreste
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d
n
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I popol
E chi l'ha detto che a Boog e Elliot non piacciono gli umani?
Al contrario, hanno un sacco d'amici tra i popoli della
foresta. Eh si’, perche’ chi davvero vive da centinaia d'anni
nella foresta e si costruisce le capanne con i rami degli
alberi, non ci pensa nemmeno a distruggerla, perche’ sarebbe
come distruggere la propria casa.
Eh si’, sono proprio come amici a due zampe. E una cosa e’
certa, le foreste si salveranno solo se saranno affidate agli
indigeni che le abitano, e che ne sono stati ospiti e guardiani
per tanto tempo.
3
POPOLI
FORESTE •
OL I
POP
3
Le foreste non sono soltanto dei posti
meravigliosi e pieni di vita. Le foreste
sono anche la casa di milioni di persone.
In particolare i popoli indigeni non
possono vivere senza la loro foresta.
I popoli nativi, come gli Indios
amazzonici, i Pigmei in Africa, i Penan in
Malesia, i Sami in Finlandia e Russia
ecc… Tutti vivono nella foresta, vi
trovano il cibo e tutto quello che gli serve
per vivere. Le foreste rappresentano il
loro supermercato, il loro negozio di
casalinghi, la loro biblioteca…
Si tratta di popoli che nei secoli hanno
sviluppato conoscenze profonde e
hanno imparato a convivere con la
foresta senza distruggerla.
In genere sono le prime vittime
dell'assalto alla foresta. L'arrivo
dell'industria porta con se la distruzione
degli alberi che forniscono loro frutti o
medicinali, ma anche punti di
riferimento nei loro spostamenti.
Lungo le strade aperte dalle ruspe, si
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muovono bande di bracconieri che
ripuliscono la foresta di tutta la
selvaggina. Le successive ondate
d'insediamenti tolgono loro la terra, la
cultura ed il diritto a vivere.
Le foreste danno da vivere anche a
numerose popolazioni di raccoglitori,
come i "seringueiros" in Amazzonia, che
vivono estraendo gomma o raccogliendo
noce brasiliana.
L'industria del legno tropicale africano
non genera ricchezza per la gente
della foresta. Un esempio? I paesi
africani esportatori di legno sono tra i
50 paesi più poveri del mondo, sono
tra i paesi a più basso indice di
sviluppo umano, e il loro reddito pro
capite è tra i più miserabili. Questi
paesi compaiono nella lista dei Paesi
poveri altamente indebitati. Mentre
immense quantità di legno prezioso
venivano incamminate verso l'Europa
e l'Asia, debito estero dell'Africa subsahariana cresceva del 225%.
Molti popoli indigeni, che da tempi
immemorabili sono di casa nelle
foreste, sono cacciati dai loro territori e
le loro foreste vengono abbattute.
Quasi mai sono consultati, e finiscono
col ritrovarsi senza casa.
foreste
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a
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G
"Secondo te, come sarebbe il mondo senza alberi?"
Si chiede Boog, mentre sdraiato su un letto di foglie guarda incantato i
frammenti azzurri di cielo che trapelano dalle fronde degli alberi.
"Brutto di sicuro" risponde Elliot, ma in realta’ non riesco neppure ad
immaginarmelo. Perche’ senza alberi e foreste, da dove verrebbero fiumi e
ruscelli? Chi ci darebbe l'aria ricca d'ossigeno? Chi ci proteggerebbe dal
deserto? No, davvero, non voglio neppure immaginare un mondo senza alberi".
Ma un ronzio in lontananza disturba il filosofeggiare quieto dei nostri amici.
il verso di una motosega. E questo vuol dire una cosa sola: che se non fanno
qualcosa, presto l'immagine di un mondo senza alberi potrebbe diventare
realta’. Quando si dice un incubo vivente in arrivo?
4
APPROFONDIMENTO
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ENTO
IM
FORESTE •
ROF
APP OND
Il regno vegetale è ricchissimo di forme
viventi molto diverse tra loro, dai
microscopici esseri viventi alle
gigantesche sequoie. La maggior parte di
questi organismi presenta dei tipici
organelli cellulari di forma sferica i
cloroplasti, veri e propri laboratori dove
l'anidride carbonica viene utilizzata per
produrre nuova materia organica
necessaria alla crescita e alla
riproduzione della pianta. Gli alberi,
hanno consistenza legnosa in ogni loro
parte, escluse le foglie, sono alti oltre i
5-6 metri e il tronco è la struttura di
sostegno che consente di tenere molto in
alto le foglie, i fiori e i frutti, così da
garantire la diffusione dei semi e quindi,
della specie.
Immaginiamo di osservare una “fetta” di
tronco. Procedendo dall'esterno verso
l'interno, s'incontra la CORTECCIA, o
sughero, costituita da cellule con pareti
molto spesse: protegge la pianta dagli
sbalzi di temperatura dall'umidità
esterna e dai danni provocati dagli
animali. Viene poi il FLOEMA, o libro,
di colore rosato, formato da cellule di
piccole dimensioni, nel quale scorre la
linfa elaborata. Segue il CAMBIO, non
visibile ad occhio nudo ma
importantissimo: le sue cellule,
dividendosi, raggiungono le altre del
floema, e dello xilema che è lo strato
successivo verso l'interno. Lo XILEMA, o
legno, comprende a sua volta due strati,
l'alburno più esterno e il durame,
all'interno. L'ALBURNO è di colore
chiaro e si concentrano i vasi per il
trasporto della linfa grezza destinata alla
crescita; ha perciò un alto grado
d'umidità che lo rende appetitoso ai
funghi e insetti. Il DURAME o massello,
più scuro e compatto, non è altro che
alburno invecchiato, in cui l'attività di
trasporto della linfa è cessata; ha
funzioni di sostegno ed è la parte del
tronco commercialmente più richiesta,
perché indenne dagli attacchi dei
parassiti e ricca di sostanze che
conferiscono ad ogni legno le sue
particolari caratteristiche di colore e
resistenza. Al centro del tronco c'è il
MIDOLLO, di dimensioni variabili da
specie a specie, privo di funzioni
specifiche nelle piante adulte.
La sezione trasversale del tronco è
caratterizzata da una serie d'anelli
d'accrescimento, concentrici, ognuno
corrispondente ad un anno di vita.
Il periodo di un anno è dunque
segnalato da una striscia chiara alternata
ad una striscia scura.
Glossario
LINFA ELABORATA
Liquido organico prodotto dalla fotosintesi. Si trova
soprattutto nelle foglie-nelle quali è più alto il numero di
cloroplasti -a partire dalla linfa grezza. E' ridistribuito a
tutta la pianta attraverso i vasi del floema.
LINFA GREZZA
Soluzione d'acqua e sostanze disciolte che la pianta assorbe
dal terreno attraverso le radici. Convogliata nei vasi dello
xilema, raggiunge le foglie,
dove è usata per produrre linfa elaborata.
ORGANULI CELLULARI
Strutture presenti nel liquido cellulare dove avvengono
importanti trasformazioni d'energia e materia,
fondamentali per la sopravvivenza degli organismi.
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foreste
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Le forest
Cosa fanno Boog ed Elliot tutto l'inverno, quando fa troppo freddo
per andarsene in giro per la foresta, e le notti sono lunghissime?
Beh, innanzi tutto dormono davvero tanto. E poi scrivono ai loro
amici animali sparsi per il mondo.
Lunghe lettere scritte sulla candida corteccia di betulla, o brevi
messaggi buttati giu’ su foglie dalle forme strane. I loro amici
uccellini portano il messaggio d'albero in albero, poi lo danno in
consegna a un uccello migratore, che lo passa a un collega
transcontinentale. E cosi’ i loro messaggi attraversano deserti e
oceani, portando la voce e le leggende di foreste lontanissime,
tutte antiche come la stessa storia.
5
APPROFONDIMENTO
5
ENTO
IM
FORESTE •
ROF
APP OND
EUROPA
NORDAMERICA
Rare parti di foresta primaria boreale
rimangono intatte in zone della
Penisola Scandinava, mentre sono più
abbondanti nella Russia europea, a
partire dal versante occidentale dei
Monti Urali. Circa 30 paesi dell'Europa
occidentale e orientale sono rimasti
privi di questo tipo di foreste, mentre
la Finlandia e la Svezia conservano solo
l'1% e il 3% rispettivamente della
copertura forestale originaria.
Qui le foreste primarie sono
rappresentate da diverse associazioni,
come la foresta boreale che si allunga
tra Terranova e l'Alaska, le foreste
pluviali temperate che si estendono
sulle coste dell'Alaksa (Alaska) e del
Canada occidentale e una miriade di
“isole” di foreste temperate delle aree
più remote. Le foreste di conifere che si
trovano in questa parte di mondo,
ospitano le specie più grandi e vecchie
che si conoscono, ma si stima che
l'odierna superficie forestale sia appena
il 6% di quell'originaria.
AFRICA
La foresta tropicale africana si estende tra
il Camerun, la Repubblica Centrafricana,
il Congo Brazzaville, la Repubblica
Democratica del Congo, la Guinea
Equatoriale e il Gabon.
PACIFICO ASIATICO
La foresta vergine amazzonica si
estende quasi interamente nei confini
del Brasile ma tocca anche la Guyana, il
Venezuela, la Colombia, il Suriname, la
Guiana Francese, l'Ecuador, il Perù e la
Bolivia, con una superficie più ampia
dell'Europa occidentale.
Foreste primarie tropicali sono presenti
in Indonesia, Papua Nuova Guinea e
nell'arcipelago delle Foreste del
Paradiso. Queste sono localizzate sulle
isole che si trovano tra la costa asiatica e
l'Australia. Oltre alle specie sempreverdi,
sono presenti quelle decidue nelle zone
più aride e in quelle montane. Si stima
che le foreste primarie dell'Indonesia e
della Nuova Guinea siano il 35% circa
di quelle originarie.
SUDAMERICA
RUSSIA ASIATICA
La giungla temperata copre regioni del
Cile meridionale e dell'Argentina e
rappresenta la maggior estensione al
mondo di foresta temperata primaria.
Questo territorio occupa 1/3 circa del
continente asiatico, con un'estensione di
663 milioni d'ettari, pari a 2/3 circa degli
Stati Uniti. Il 45% dell'intero territorio è
coperto da foreste, che vanno dalla zona
artica nord-orientale alle regioni
subtropicali lungo il corso dei fiumi
Amur e Ussuri nella zona meridionale.
AMAZZONIA
Glossario
BOREALE
L'emisfero che si trova a nord dell'Equatore. Ma per foresta
boreale, o taiga, s'intende il sistema forestale caratterizzato
da una breve, calda estate e da un lungo inverno. Si trovano
in Europa, Asia, Siberia e America Settentrionale, di solito
tra il cinquantesimo e il sessantesimo parallelo. Sono
caratterizzate da una prevalenza di conifere come pini,
abeti, larici, e alcune latifoglie resistenti al freddo, come le
betulle e i pioppi Due terzi delle foreste boreali si trovano in
Siberia. A causa del freddo, la crescita degli alberi è molto
lenta, ed è altrettanto lenta la rigenerazione dopo il taglio.
DECIDUE o CADUCIFOGLIE
Piante che perdono le foglie durante periodi d'avversità
climatiche. Questo fenomeno è più frequente nelle foreste
delle aree temperate, caratterizzate da un equilibrio tra la
stagione calda e la stagione fredda.
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foreste
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s
i
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Forest
Non tutti i messaggi che Boog ed Elliot ricevono dai loro
amici sparsi per il mondo, sono lieti. Certo, le buone
notizie non mancano, un cucciolo nato al giaguaro,
un nuovo ramo di corna per il cervo delle Ande, ma arrivano anche
informazioni preoccupanti.
"La nostra foresta scompare di giorno in giorno! - scrive l'orango
dall'Indonesia - Non sappiamo piu’ dove andare ad abitare! Se continua cosi’
non avremo piu’ figli e sara’ la fine della nostra famiglia".
"La nostra casa cammina sui camion - gli fa eco la tigre siberiana, ma non e’
una roulotte. Sono i nostri alberi che se ne vanno tronco dopo tronco,
verso le grandi cartiere oltre confine!"
No, non sono lamentele. Queste sono richieste d'aiuto. Perche’ l'amicizia serve
proprio a questo, ad aiutarsi nel momento del bisogno. Per questo Boog ed
Elliot hanno deciso di informarsi a fondo su quello che sa succedendo alle
foreste del pianeta. E hanno scoperto una vera e propria catastrofe in arrivo,
ma hanno trovato anche tante soluzioni. Ora cercano nuovi amici che li
aiutino nel loro viaggio e nell'impresa in cui si sono cacciati: salvare le grandi
foreste primarie del pianeta!
6
DENUNCIA
FORESTE •
UNC
DEN IA
6
L'80% delle grandi aree originarie di
foresta è stato praticamente distrutto.
Il restante 20% è essenziale per la
sopravvivenza di specie animali e
vegetali, alcune delle quali ci sono
ancora sconosciute.
Queste foreste primarie, sono ancora
abbastanza vaste da assicurare la
sopravvivenza a tutte le specie animali e
vegetali, anche a quelle che per vivere
hanno bisogno di un territorio molto
ampio. Qui da millenni vivono animali e
piante che non sono mai stati disturbati
dalla presenza umana.
Ottomila anni fa le foreste si
stendevano su vaste aree del pianeta.
Oggi ne abbiamo perso la meta’, e solo un quinto
sussiste ancora su vaste aree.
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La distruzione marcia ad una velocità
impressionante: ogni giorno sono
distrutti circa 350 chilometri quadrati
di foreste del nostro pianeta. Ogni due
secondi un'area di foresta grande
quanto un campo di calcio è distrutta.
Dove scompare la foresta, scompaiono
anche gli animali e le piante che la
abitano. Possiamo quindi parlare di
una vera e propria crisi globale delle
foreste. Ovunque sulla terra, le ultime
foreste millenarie sono minacciate.
Chi distrugge le foreste? E perchè?
Alberi secolari sono abbattuti per farne
legno o cellulosa, per l'industria del
mobile o della carta. Intere foreste sono
date alle fiamme per farne immensi
pascoli o piantagioni. Che si tratti di
taglio a raso o taglio selettivo - i metodi
di distruzione, sono diversi - il risultato
è sempre lo stesso: ambienti naturali
d'incalcolabile ricchezza biologica
vengono trasformati in paesaggi lunari.
Popoli indigeni, animali e piante sono
vittime d'interessi economici che non si
fermano di fronte a nulla. Le foreste e i
loro abitanti hanno bisogno d'aiuto.
Cambiare dipende anche da noi.
Le attività distruttive dell'industria del
legno sono solo il primo anello di una
lunga catena di distruzione: le strade da
esse costruite nel cuore della foresta,
consentono l'accesso a nuovi
insediamenti, a successive ondate di
abbattimenti, alla caccia su vasta scala
di specie rare, che sta minacciando di
estinzione i grandi primati.
Discorsi e dichiarazioni non aiutano le
foreste... servono azioni concrete.
foreste
C
S
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L
Riusciranno i nostri eroi a salvare le grandi foreste primarie del
pianeta? Noi crediamo di si’. Infatti, ci sono un mucchio di strumenti
per poter proteggere le foreste. Non solo la creazione di aree
protette (quella e’ una decisione dei politici, anche se un po' di pressione
da parte nostra puo’ sempre aiutare!). E come? Boog ed Elliot sembrano avere le idee chiare:
"Beh, tanto per cominciare trovando un modo per "usare" meno foresta. Le foreste vengono
abbattute per fabbricare carta? E allora noi da oggi useremo carta riciclata, ossia
fabbricata con carta vecchia, cosi’ non servira’ abbattere nuovi alberi."
"E poi -aggiunge Elliot - abbiamo saputo che esiste un modo per prendere il legno dalla foresta
senza farle male. Proprio vero! Si chiama certificazione FSC. Sembra una parolaccia, e invece
un'autentica parola magica! Infatti, significa che chi prende il legno si impegna ad essere molto
ma molto attento alla vita della foresta, a non disturbarla. Certo, il legno prelevato alla
fine sara’ un pochino di meno, ma la foresta resta intatta: ne vale la pena! Si tratta di
imitare i fenomeni che avvengono comunemente in natura, che so, un albero che cade, quando c'e’
troppa neve, o un fulmine in un giorno di pioggia. Tutta quest'operazione e’ controllata da
ispezioni accurate, per evitare che qualcuno faccia il furbo, che dica una cosa e ne faccia
poi un'altra. E alla fine, questo legno certificato viene marcato e tenuto separato dal legno
normale (che non si sa come e’ stato tagliato), in modo che noi possiamo riconoscerlo
e sceglierlo! e’ piu’ bello sedersi su una sedia di legno sapendo che nessuna foresta
e’ stata distrutta per fabbricarla, e che tutti gli animali sono ancora la’, che saltellano
di ramo in ramo, a caccia di noci.
7
SOLUZIONI
FORESTE •
UZIONI
SOL
7
Il legno può essere un materiale
prezioso. È ecologico, caldo, naturale.
Un unico dubbio: da dove viene? Cosa è
stato distrutto per portarlo fino a noi?
Quante volte abbiamo sentito dire
"proteggere le foreste vuol dire
rinunciare per sempre ad usare il legno".
Ma non è affatto vero.
La buona notizia è che non tutto il legno
proviene dalla distruzione delle foreste.
Anzi, una foresta gestita bene continuerà
a produrre legno per sempre. Una foresta
distrutta invece smette di darci legno.
Certo, dovremmo evitare di comprare
legno che viene da preziose foreste
incontaminate, da alberi centenari, da
ecosistemi fragili. Eppure produrre legno
senza danneggiare la foresta è possibile.
Si tratta di "imitare" processi che
avvengono comunemente nelle foreste
naturali: piccoli incendi, cadute naturali
eccetera. Questi fenomeni, se non sono
troppo diffusi, contribuiscono alla
crescita della foresta e alla sua
diversificazione. Ma non bisogna
esagerare: il legno certificato FSC
garantisce che la foresta è stata gestita
correttamente e che non subirà alcun
danno dall'estrazione di legno.
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Forest Stewardship Council (FSC) buono
per il bosco e buono per gli uomini
Forest Stewardship Council (FSC)
significa Consiglio per la Gestione
Forestale Sostenibile ed è
un'organizzazione internazionale
indipendente e senza scopo di lucro
fondata da un gruppo di associazioni
ambientaliste tra cui Greenpeace,
rappresentanze di popoli indigeni,
sindacati, industrie del legno, scienziati e
tecnici forestali per creare un'alternativa
alla distruzione delle foreste: la
certificazione.
Il logo FSC identifica i prodotti
in legno proveniente da foreste
gestite in modo responsabile secondo
i rigorosi riferimenti ambientali,
sociali ed economici del Forest
Stewardship Council.
Questa certificazione avviene secondo
procedure ben definite, trasparenti
e verificabili sul campo, elaborati
insieme da centinaia di rappresentanti
di tutti i settori sociali, economici
e ambientali interessati alla gestione
delle foreste nel mondo.
Il FSC dimostra che il mercato può
cambiare le cose. Chi vuole ora
comprare legno certificato, incontra ora
l'offerta di produttori forestali capaci di
gestire le foreste mantenendo la
biodiversità e portando reali benefici alle
comunità locali.
Già oggi circa 30 milioni d'ettari di
foreste in 56 paesi ed oltre 2.200 aziende
nel mondo sono certificati FSC per la
buona gestione forestale.
foreste
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s
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de
eta’
10-14
obiettivo
Apprendere parti
dell'ecosistema foreste nelle
sue specificita’, diventare
“giornalisti per le foreste”
e dar vita a “Il Giornale
delle foreste”.
8
elaboriamo
I record
delle foreste
Dividetevi in gruppi di lavoro
(3 persone ciascuno).
L'insegnante vi consegnerà un tema o
singole domande sulle foreste.
Tramite questi, sviluppate un
elaborato scritto o un articolo e riportatelo
sul “Giornale delle foreste”.
E' possibile usare il libro di testo
o le schede di conoscenza di questo
kit per aiutarsi.
Un'ottima idea è quella di pubblicare il
vostro giornale per poi consegnarlo ad
amici, genitori e insegnanti.
Questa attività vi permette di abituarvi ad
elaborare pensieri e risposte su argomenti
di cui molte persone non conoscono le
soluzioni e che grazie a voi potrebbero
conoscere e imparare ad affrontare.
O
FORESTE •
BOR
ELA IAM
8
u
s
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c
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Rif
e scrivi!
eta’
10-14
obiettivo
Il gioco consiste nel
rispondere alle domande della
“tabella di lavoro” riportata
di seguito. Il primo gruppo
che completa le risposte
correttamente, e’ il vincitore
Tabella
di lavoro
Dividetevi in piccoli gruppi di lavoro
dopo aver letto le schede di conoscenza e
approfondimento del Kit
Cosa identifica il logo FSC?
J Le iniziali di una compagnia del legno
J Una marca di dentifricio
J Una gestione forestale sostenibile
Dove vive il Giaguaro?
J Nella taiga siberiana
J Nelle foreste dell'America
J Nelle foreste costiere canadesi
Cosa si intende per foreste primarie?
J Le prime foreste ad essere state
visitate dall'uomo.
J Le foreste arrivate prime nei
guinness dei primati.
J Foreste sviluppatesi spontaneamente
nel corso dei millenni.
La piu’ grande foresta del mondo
si trova:
J In Amazzonia
J In Siberia
J In Africa
Come si chiamano gli organelli
presenti nelle foglie?
J Corteccia
J Linfa
J Cloroplasti
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Ogni due secondi muore una parte
di foresta quanto:
J L’aula della vostra classe
J Un campo di calcio
J Un campo di tennis
L'Hemul delle Ande ha delle strane:
J Corna
J Zampe
J Orecchie
foreste
eta’
8-14
obiettivo
Per crescere le piante
hanno bisogno di luce solare.
Con quest'esperimento
scopriremo che e’ vero.
piante
affamate
9
FORESTA
IN CLASSE
Prendete dei tovagliolini, bagnateli bene e
1 spargeteci sopra alcuni semini.
Infilate tutto in un sacchetto chiudetelo e
2 mettetelo su un davanzale soleggiato
3
Nel frattempo riempite due vasetti di
sabbia.Mescolate terra e compost e
riempite gli altri due vasetti
Metteteli su una teglia e aggiungete acqua
4 fino a 1 cm d'altezza.
5 In ogni vasetto piantate due germogli
(saranno ormai cresciuti nei vostri
tovagliolini!)
Mettete la teglia in un luogo assolato e
innaffiate i vasi ogni 3 4 giorni.
Nei vasetti di sabbia sono quasi assenti le
sostanze nutritive in quelli pieni di terra e
compost sono invece abbondanti.
Quale terreno preferiscono i vostri semini?
9
S SE
CLA
FORESTE •
ESTA I
N
FOR
eta’
A caccia
di sole…
Per iniziare:
1
Prendete una scatola di cartone
e ritagliate un buco su uno dei lati.
2
Chiudete la pianta nella scatola
e mettetela sul davanzale.
8-14
obiettivo
Per crescere le piante
hanno bisogno di luce solare.
Con quest'esperimento
scoprirete che e’ vero.
Innaffiate due volte a settimana.
3 Dopo qualche giorno toglietela
dalla scatola e osservate.
Si piega verso il sole? E' affamata di luce!
4 Ora mettetela in una scatola
con un buco in un'altra posizione.
Cosa succede?
eta’
10-14
…e di
ossigeno
1 Riempite d'acqua una bacinella
Ponete alcuni rametti in un vaso
2 di vetro e riempitelo d'acqua.
obiettivo
Attraverso quest'esperimento
si puo’ osservare come le
piante acquatiche cosi’ come
quelle terrestri alla
presenza di luce solare
liberano ossigeno.
3
Chiudete l'imboccatura del vaso
con una cartolina e capovolgetelo
tenendo la mano sul cartoncino.
4 Immergete tutto nella bacinella.
Togliere la cartolina ed esponete la
5 bacinella alla luce del sole.
Che cosa succede?
Sulle foglie compaiono delle bollicine
d'aria (sono piene d'ossigeno)che salgono
verso la superficie. Data la trasparenza
dell'ossigeno questa funzione delle foglie
è visibile solo nell'acqua.
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foreste
Agisci!
eta’
10-14
Stand informativo
per le foreste
Montate un banchetto informativo (potete
utilizzare un banco della classe su cui sistemerete
del materiale informativo). I vostri compagni
diventeranno curiosi se c'è qualcosa da vedere o da
fare; per esempio se lo stand delle foreste è molto
colorato o ha un bello striscione ed offerte
allettanti. Ecco alcune idee che potete usare:
obiettivo
Azioni informative
sulle foreste e giornate
dedicate ai progetti.
10
attivita’
Mettere una cassetta con suoni della foresta
e di una motosega;
Appendere su una corda per stendere i panni,
un panno di un bel verde intenso con animali di
stoffa e fiori di carta;
Travestirvi e truccarvi da alberi o da animali della
foresta (rane, leopardi, renne, tigri, orsi, uccelli
del paradiso, gorilla…). Basta ritagliare delle
sagome di cartone e verniciarle con le tempere.
Prendere magliette e dipingetele e pitturarle o
stamparle con disegni della foresta;
Costruire delle sculture con materiali e oggetti di
legno della foresta (per esempio carta igienica e
riviste) e metterci accanto una scritta: "io una
volta ero un albero della foresta";
Dipingere una carta del mondo su uno striscione
per lo stand con le zone di foresta e gli animali;
Disegnare cartoline postali con disegni della
foresta: farne più copie e metterli in bella vista
nello stand della foresta (ad esempio come
premio per un quiz sulla foresta).
Verifica dello zainetto
amico delle foreste.
Ottima azione da fare la mattina poco prima
dell'inizio della scuola o durante l'intervallo:
travestitevi da animali della foresta oppure
mettetevi delle tute con la scritta : "Pattuglia
Forestale" (le tute potete trovarle nei negozi di
articoli da costruzioni. Molto più economico è
una fascetta sul braccio, dipinta in casa).
Cominciate a parlare con insegnanti e studenti e
chiedetegli di farvi ai loro zaini. Poi con l'aiuto di
una lista "Zaino amico della foresta" fate il
controllo chi ha una buona media avrà una
"ricompensa forestosa"
FORESTE •
IVIT
ATT A’
10
Teatro vivo:
cura intensiva per una
foresta malata.
Costruite una capanna di arbusti nell'aula magna.
Accanto ad una targa con la scritta "cura intensiva per
la foresta morente" alcuni studenti travestiti da medici
operano un albero di cartapesta. Insegnati studenti e
genitori curiosi vengono trascinati nella capanna che
in realtà è uno stand informativo, dove vengono messi
a conoscenza sulla "Scuola della foresta" e viene
spiegato loro come ognuno può contribuire.
Importante: Quando il vostro progetto è terminato
mandate a Greenpeace i lavori di cui vi riuscite a
separare. Degli altri mandateci la foto!
E ancora..
Per chi conosce un guardaboschi:
fatevi dare una fetta di un tronco e dipingetela.
Forse vi potrà dare anche un piccolo tronco da
dipingere per farne un Totem.
Costruire degli animali con carta pesta
o legno di scarto, mettendoli insieme segandoli.
Dipingere con colori allegri e metterli come
elemento di attrazione.
Disegnare i contorni di un'immagine della foresta
con animali su un lenzuolo (aiutandovi con
un proiettore per lucidi) e colorarlo insieme
agli studenti.
Costruire un Totem con scatole di cartone
ammucchiate una sull'altra e colorarlo insieme:
i cartoni delle scarpe vanno benissimo, ed i negozi
spesso sono felici di liberarsene.
Fare un'inchiesta tra gli insegnati. Ad esempio:
"che carta utilizza?" "Trova giusto che le foreste
vengano distrutte per fare carta?", eccetera.
I risultati vengono poi pubblicati allo stand.
Potete farlo anche con i vostri compagni.
Decorare una parete di legno o un cartone con
animali della foresta, e aggiungere degli slogan.
Tagliate un buco per la testa e fateci mettere i
vostri compagni e fotografateli. Mandate le foto a
Greenpeace (http: //www.greenpeace.it/kids).
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Albero informativo
sulla foresta
Fare un albero cavo con carta pesta, dipingetelo per poi
affiggervi le informazioni sulla foresta o sullo stato del
vostro progetto nella scuola e piazzarlo nell'aula magna.
Fate una pausa in mezzo
alla foresta
Travestiti da animali della foresta potete portare nella
vostra pancia dei biscotti o dei dolci, ispirati alla vita nelle
foreste, assieme informazioni sul vostro progetto. Chi si
dichiara pronto a collaborare e riempie il questionario di
"Ambasciatore delle foreste" avrà un dolce.
Piazzisti
Esporre nello stand informativo carta ecologica e carta
"cattiva". Annunciare come un piazzista vantaggi e
svantaggi (per la foresta e per il produttore). Quando
parlate della carta bianca mettetevi gli occhiali da sole
e dite: "La carta degli imbroglioni acceca". Spiegate ai
vostri compagni curiosi cosa c'entra la carta con la
distruzione della foresta, e che cosa possono fare loro
per contribuire.
Spettacolo della
foresta. Titolo: "Fuga
degli animali"
Costruitevi dei costumi della foresta o degli animali.
Negli intervalli o durante le giornate di progetto
attraversate la scuola, distribuite volantini e informate
tutti: "Noi animali della foresta stiamo perdendo la
nostra casa. Per favore aiutateci, e partecipate
all'azione Scuola per la Foresta!" Informate i vostri
compagni circa i vostri obiettivi e le possibilità di
partecipare al progetto.
foreste
?
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M
eta’
10-14
obiettivo
Riflettere sugli
argomenti appresi
attraverso le schede
di questo modulo.
11
Ma lo sai che...?
TEST
L'80 per cento delle grandi foreste
primarie è già stato distrutto?
Le poche foreste primarie rimaste
vengono deforestate con metodi illegali
o distruttivi (taglio a raso)?
Più della metà degli animali e delle
piante della terra vivono nelle foreste
tropicali e scompariranno con loro?
Con la deforestazione scompaiono per
sempre anche i popoli che le abitano e
le loro antiche culture, lingue, religioni?
Con la distruzione delle foreste
cambia il clima?
Preziosissimi alberi millenari delle
foreste vergini vengono abbattuti per
farne prodotti di basso valore,
come compensato e carta igienica?
Di molte delle grandi aree di foresta
non si sa neppure a chi appartengano
e chi le stia sfruttando?
La maggior parte delle foreste tropicali
viene distrutta dalla fame di carta e di
legno dei paesi più ricchi del mondo?
Se le foreste vengono ancora usate come è
accaduto finora, i poveri saranno sempre
più poveri, e i ricchi sempre più ricchi?
Distruggiamo molte più foreste di quante
ne possano ricrescere, e le poche leggi che
le proteggono non vengono rispettate?
Molte foreste millenarie vengono distrutte
per far posto alle piantagioni?
La maggior parte delle piantagioni sono
gestite in modo tale che creano molti più
danni di quanti non ne risolvano
(erosione del suolo, prosciugamento della
falda acquifera, disturbo concorrenza alle
specie native ecc).
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africa
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Il c
Boog ed Elliot non credono ai loro occhi,
lo spettacolo che hanno di fronte e’ meraviglioso.
Alberi giganteschi sostengono il cielo, grandi uccelli azzurri volteggiano
sbattendo le ali (Flap-flap-flap!).
I due amici si inoltrano nella foresta alla ricerca del
loro amico elefante.
"Ma non ci saranno pericolosissime tigri?" Domanda Boog preoccupato.
"Ma no, intanto la tigre e’ amica nostra. E poi la incontreremo
in Asia, mica vive in Africa".
"Pero’ il leone si’ che vive in Africa. L'ho visto nei film di Tarzan!"
"e’ vero, ma si sono sbagliati. Infatti, il leone vive nella savana,
in questa foresta non si e’ mai visto. Invece, chi vedremo, e molto presto,
e’ il nostro amico elefante di foresta!"
1
DESCRIZIONE
AFRICA •
DE
SCRIZIONE
1
La Foresta Africana, si estende attraverso
il Camerun, Repubblica Centroafricana,
Congo Brazzaville, Repubblica
Democratica del Congo,Guinea
Equatoriale e Gabon.
La sua estensione è seconda solo alla
Foresta pluviale Amazzonica ed è la
regione più ricca di specie di tutta
l'Africa. La foresta africana del Bacino del
Congo è meravigliosamente ricca.. ospita
oltre 1000 Specie di uccelli e 400 Specie
di mammiferi, molti dei quali non si
trovano in nessun altro luogo del pianeta.
Queste foreste sono particolarmente fitte
e ricche di specie vegetali proprie di
regioni a clima caldo con piogge
abbondanti in tutte le stagioni.
Queste regioni forestali forniscono una
gran quantità d'ossigeno.
Il massiccio disboscamento a cui sono
sottoposte le foreste pluviali provoca
quindi conseguenze molto gravi non
solo per le popolazioni locali, ma anche
per l'intera umanità, perché si riduce un
vero e proprio "polmone della Terra”.
cembre
al cinema dal 7 di
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L'elefant
"E infatti eccolo, e’ la!!"
Nel mezzo di una radura circondata da alberi altissimi, il nostro
amico elefante sta avvisando i suoi compagni del pericolo
imminente.”Sapevo che li avrei trovati tutti qui! -spiega Boog
ad Elliot- infatti noi elefanti andiamo pazzi per l'acqua salata
di queste pozze. La verdura che mangiamo e’ senza sale, lo sapete,
e quindi integriamo i sali in questo modo. Guarda la’ quella e’ la zia
Trudy, che bello ha un cucciolo! L'ultima volta che l'ho vista
e’ stato 5 anni fa. Noi elefanti viaggiamo tutto il tempo,
ma poi torniamo sulle stesse strade.”Abbiamo proprio una memoria
da elefanti!!” He he he!
2
ANIMALI
AFRICA •
MALI
ANI
2
L'Elefante di foresta (Loxodonta
africana cyclotis) vive nelle foreste
pluviali dell'Africa. È una sottospecie
più piccola dell'elefante africano
(Loxodonta africana africana) che vive
nell'Africa occidentale e centrale.
È più piccolino, perchè deve muoversi
in mezzo agli alberi (se fosse grosso
grosso non ci passerebbe).
Questo animale ha enormi orecchi che
oltre ad assicurargli un udito molto fine
sono anche utili per la dispersione di
calore. La struttura fisica presenta
diverse differenze con il parente
asiatico. Le dimensioni sono più
piccole, le orecchie di forma rotonda e
la proboscide presenta due “dita”,
le quali odorano, tastano tirano via
foglie ed erba. Le zanne che sono gli
incisivi superiori allungati, sono molto
grandi e nei maschi superano il metro e
mezzo di lunghezza. Il suo nome
scientifico "Loxodonta" significa in
greco "dente obliquo" e si riferisce
proprio a queste poderose appendici.
Gli elefanti nutrono un sentimento
molto forte per la famiglia. Essi
osservano con simpatia i piccoli che
con agili movimenti si danno la caccia,
si azzuffano e sgambettano. Gli elefanti
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appena nati inclinano la proboscide
lateralmente per succhiare con le
labbra il latte della mamma. Da quando
è stato proibito il commercio delle sue
zanne per ricavarne l'avorio, la
maggiore minaccia per elefante viene
dalla distruzione delle foreste che abita.
La caccia rappresenta un pericolo,
favorita dall'apertura di strade nel cuore
della foresta, costruite per portare via i
tronchi, utilizzate anche da bande
organizzate di bracconieri, che possono
così raggiungere rapidamente anche
aree remote.
Nella Foresta Africana vivono anche
tanti altri animali. Tra cui i nostri
quattro più vicini parenti del regno
animale:i grandi primati. Delle cinque
specie di grandi Scimmie, solo l'Homo
Sapiens cioè noi -non rischia
l'estinzione. Tre delle altre - il Gorilla,
lo Scimpanze’ e il Bonobo, dipendono
dalle foreste pluviali africane (resta
l'Orango, delle foreste asiatiche). Altri
animali della foresta sono l'okapi
animale di medie dimensioni che
assomiglia alla giraffa per le strisce
bianche orizzontali sulle zampe nere.
La loro lingua è talmente lunga che è
l'unico mammifero in grado di leccare
le proprie orecchie.
africa
I "Pigmei"
“Ah! Che caldo, che sete…
ci vorrebbe un po' di frutta fresca!”
“Vuoi una banana? L'ho raccolta proprio ora dall'albero.”
“Mmmh … buona… ma… la senti anche tu questa voce? La’ dietro
quel grande albero, c'e’ qualcuno che parla”
Improvvisamente di fronte a loro compare una figura minuta,
un bambino con la pelle color cappuccino.
"Che ci fa tutto solo nella foresta? Si e’ perso? Allora dobbiamo
aiutarlo” “No, non ti preoccupare: e’ un ragazzo “Pigmeo”- spiega
l'elefante - abita nella foresta e ne custodisce ogni segreto
da generazioni e generazioni. Come farebbe a perdersi?"
"Ciao, io mi chiamo Elliot, e questo e’ il mio amico Boog.
Che ne dici di fare amicizia?
3
POPOLI
AFRICA •
POLI
PO
3
Circa 12 milioni di persone abitano le
foreste africane, tra cui i “Pigmei”, per i
quali la foresta è dimora, cibo, medicina,
oltre che cultura e vita spirituale.
Sono molto probabilmente la
popolazione più antica che abiti le
foreste equatoriali e tropicali africane.
Le popolazioni “Pigmee” sono
distribuite lungo tutta la zona tropicoequatoriale di questi stati: Camerun,
Repubblica Centro-Africana, Gabon,
Repubblica del Congo (capitale:
Brazzaville), Repubblica Democratica
del Congo (ex Zaire, capitale:
Kinshasa), EST Uganda e EST Ruanda
(regione del massiccio del Ruwenzori e
dei vulcani che delimitano il confine
tra Uganda e Ruanda e la Repubblica
Democratica del Congo).
Alcune popolazioni “Pigmee”sono:
BAKA (Camerun), BABINGA (Gabon),
BAMBUTI-BASHWA-BAEFE, BAPOO,
BALESE (Repubblica Democratica del
Congo), BATWA (Uganda e Ruanda),
Il nome di “Pigmeo” deriva dalla parola
greca "pygmâios" = alto un cubito, cioè
piccolo. Infatti gli uomini sono alti in
media 140cm e le donne 130cm.
Vivono in villaggi di capanne, mentre
nella stagione della caccia migrano per
alcuni mesi, costruendo degli
accampamenti fatti di piccoli igloo di
foglie e rami.
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Ogni villaggio è composto di 15-20
capanne. In ogni capanna vive una
famiglia composta in media da: papà,
mamma e almeno 4 figli. Vi sono anche
capanne adibite a diversi usi: tribunali,
scuola, incontri per racconti popolari e
talvolta anche per ospiti di passaggio.
Le capanne sono costruite con rami o
alberelli e con specie d'alberi resistenti
alle termiti. All'interno delle capanne
non è presente nessun mobile e il letto
si riduce a due grandi foglie di banano
a terra. I vestiti sono appesi alle liane
tese tra i pali dei muri.
Si procurano il cibo direttamente dalla
foresta attraverso la caccia, la pesca e la
raccolta dei prodotti spontanei. Dalla
foresta i “Pigmei” traggono tutto ciò
che è necessario per soddisfare i propri
bisogni quotidiani.
Lo strumento di caccia che utilizzano è
l'arco con frecce di legno imbevute di
veleno vegetale. I frutti sono raccolti
quotidianamente dalle donne, uomini e
bambini. Si raccolgono funghi, radici,
erbe e frutti selvatici, piccoli animali e
insetti commestibili.
La giornata ha inizio al canto del gallo
verso le 5:30 del mattino. Il primo a
svegliarsi è il capo villaggio che
accende il fuoco da una brace al centro
del villaggio. Una volta che tutti si sono
alzati mangiano il pasto rimasto della
sera precedente e la giornata ha inizio.
Le donne alla ricerca di frutta nella
foresta, gli uomini a caccia o pesca, altri
con il capo e altri ancora rimangono al
villaggio a rammendare le reti di caccia
o a confezionare archi frecce o lance.
Di tanto in tanto mangiucchiano una
banana,o una radice di manioca
arrostita, ma il vero pranzo è alla sera,
tra le 18:00 e le 19:00.
Dopo cena le donne si preparano per le
danze dipingendosi il viso con il succo
della frutta, mentre gli uomini
occupano il tempo libero con il gioco
del pallone insieme a bambini e ragazzi.
Alla sera dopo aver mangiato, passano
il tempo insieme intorno al fuoco.
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La
“Mamma mia che caldo…
sembra di stare dentro una serra.”.
"Macche’ serra, pare una sauna. Sono tutto sudato. E poi ad ogni passo bisogna
scavalcare un tronco una liana o un cespuglio. Non ce la faccio proprio piu’!"
"Pero’, quando si dice foresta millenaria… Questa foresta invece ha milioni di
anni. Milioni di anni… Riesci a immaginartelo? I resti dei primi uomini
(Australopiteco, si chiamava) sono stati trovati proprio in Africa.
Non qui, ma in Etiopia. Anche li’ milioni di anni fa un tempo era pieno di foreste,
poi quella regione e’ diventata secca, e quei primi uomini hanno dovuto
adattarsi alla savana, e sono diventati nomadi. Alla fine, cammina cammina,
hanno colonizzato tutto il mondo."
"Si’, e a momenti non colonizzavano anche la nostra foresta… Li abbiamo
cacciati via giusto in tempo!"
4
APPROFONDIMENTO
4
NTO
ME
AFRICA •
PROFONDI
AP
Nella foresta africana prosperano alberi
giganti fornitori di preziosi legni come
ad esempio il sapelli ed il mogano
africano (Meliacee). Altre forme vegetali
proprio delle foreste sono le epifite.
Le liane si sviluppano enormemente in
altezza avvolgendo gli alberi e svolgendo
in tal modo un importante azione nel
sostenerli che avendo radici molto corte
sfruttano le liane come ancore. Queste
foreste tropicali sono ecosistemi
organizzati in strutture stratificate. Il
gradiente luminoso che si sviluppa in
questa struttura consente la formazione
di numerose nicchie ecologiche occupati
da differenti gruppi faunistici.
Glossario
BIODIVERSITÀ
L'insieme delle forme di vita sulla Terra, di tutte le specie animali e vegetali.
ECOSISTEMA
Sistema costituito da una comunità e dall'ambiente circostante
con cui si vengono a creare delle interazioni.
EPIFITA
Piante autotrofe che vivono su un altra pianta,
non come parassita ma condividendo uno spazio insieme.
GRADIENTE LUMINOSO
Variazione della luminosità percepibile lungo una verticale
immaginaria dall' alto verso il basso.
NICCHIA ECOLOGICA
Indica il posto che una specie occupa in un ecosistema
determinato dalle condizioni che gli permettono di vivere.
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Le ruspe corrono come impazzite nella foresta buttando
giu’ alberi e terrorizzando tutti gli animali col loro
frastuono. Boog ed Elliot si guardano intorno esterrefatti.
Ovunque alberi abbattuti, piante morte mentre
bande di cacciatori perlustrano la foresta a caccia
del loro amico elefante.
“Nasconditi bene” -si raccomandano- “Intanto noi
cerchiamo di contattare i nostri amici nelle scuole per
ottenere aiuto. Ci servono rinforzi!!
5
DENUNCIA
AFRICA •
NUNCIA
DE
5
Le foreste dell'Africa Occidentale
Nigeria, Ghana e Costa d'Avorio sono
state quasi interamente distrutte. Gran
parte delle ricche foreste millenarie,
che ospitavano l'elefante e i grandi
primati, sono perdute per sempre e il
futuro di questi animali è incerto. Negli
ultimi 30 anni l'Africa ha perso due
terzi delle proprie foreste tropicali e le
foreste millenarie sono ora ridotte
all'8% della superficie originaria.
La minaccia più grave della foresta
tropicale in Africa è il taglio illegale o
distruttivo degli alberi. L' industria del
legno non riesce a gestire le proprie
foreste in modo responsabile. Spesso
sono costruite intere strade nel cuore
della vegetazione su cui scorazzano
buldozzer che portano via i tronchi, o le
compagnie del legno attuano un taglio
selettivo solo su alcuni alberi: Moabi,
Afrormosia, Bubinga, Ayous e Wengè,
questi sono ricercati con tanta intensità
da correre il rischio d'estinzione.
Questo processo è alimentato dalla
richiesta sempre più insistente che arriva
da Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
L' Italia in particolare compra legno
africano, che trasforma in mobili che
successivamente esporta all'estero.
L'aspetto più preoccupante è che la
distruzione delle foreste nei paesi più
poveri aumenta i problemi economici e
non aiuta il paese a svilupparsi. I
guadagni, infatti, vanno alle aziende
multinazionali e agli amministratori
corrotti, mentre la foresta muore, con
le sue risorse necessarie alla gente del
posto. Molti alberi forniscono anche
oli, frutti o principi attivi, questi
prodotti superano notevolmente il
valore del legname: per esempio, in
una decina d'anni, un albero di moabi
fornisce prezioso olio per un valore più
alto di tutto il legno che può fornire
una volta abbattuto.
In alcuni casi l'industria del legno, è
direttamente legata alla guerra. Come
accade per il petrolio, i diamanti, l'oro
e l'uranio, spesso le ricchezze naturali
si rivelano una minaccia per le
popolazioni locali, in quanto attirano
spietati eserciti desiderosi di
appropriarsene. Il legno è scambiato
con i carichi d’armi trasportati dagli
stessi mezzi dei mercanti di legno.
Le compagnie del legno, si rendono
complici delle guerre e del traffico
d'armi senza curarsi delle conseguenze.
Dobbiamo fare qualcosa!
Glossario
TAGLIO ILLEGALE
Il taglio illegale è così chiamato quando il legname è
estratto, trasportato, acquistato o venduto in violazione alle
leggi nazionali. È illegale: usare la corruzione per ottenere
l'accesso alla foresta, recidere gli alberi in aree protette,
rimuovere specie d’alberi in via d'estinzione senza avere un
permesso per poterlo fare, estrarre quantità di legno in
eccesso rispetto ai limiti consentiti.
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africa
Proteggerre este
queste fo
"Non posso giocare con voi ora,
mi dispiace davvero" dice il bambino pigmeo.
"Devo subito avvertire la mia gente che stanno arrivando le ruspe. Dovremo
trovare un'altra casa, un'altra foresta intatta, se ce n'e’ ancora"
"No, non puo’ andare a finire cosi’.
Non possiamo sempre subire. Dobbiamo fermare la distruzione". "Eh, mica e’ facile
amici miei… Quel legno e’ molto richiesto in tanti paesi lontani, come l'Italia,
la Cina, la Francia, la Malesia… Sono tutti paese che consumano tantissimo
legname per produrre mobili… e lasciano noi senza casa!"
"No, non ci possiamo rassegnare! Avanti Elliot, all'attacco! Dobbiamo difendere
la foresta!""Si’, si’, d'accordo, sono pronto. Ma prima di partire all'attacco,
dobbiamo pensare alle soluzioni".
"Le soluzioni? Uhm… non ci avevo pensato. Mi sa che dobbiamo chiedere un
consiglio ai nostri amici di Greenpeace.."
6
SOLUZIONI
AFRICA •
UZIONI
SOL
6
Greenpeace si batte per fermare
l'avanzata delle ruspe e sta da anni
investigando per denunciare gli abusi
illegali della foresta. L'obiettivo?
Nessuna occupazione di foreste
primarie! Le foreste primarie sono
troppo ricche per metterle a
rischio. Per questo e’ necessario
adottare il "Principio Precauzionale"
che significa fermare l'espansione del
taglio industriale su nuove aree di
foresta primaria.
le operazioni forestali gia’ attive
devono essere controllate per
eliminare davvero gli abusi
e i comportamenti illegali.
I controlli devono essere
rafforzate e le istituzioni aiutate
a svolgere il loro compito.
servono nuove aree protette, dove
gli animali possano vivere in pace, e
i popoli della foresta come i
"Pigmei" possano continuare a
condurre il proprio stile di vita,
senza paura. Soprattutto nella
Repubblica Democratica del Congo,
dove vaste aree di foresta
primaria sono ancora intatte, e’
necessario fermare l'espansione
dell'industria e sperimentare
soluzioni diverse, creando una rete
di aree protette, riserve indigene,
piccole aree di foresta gestite
dalla gente del posto, aree
riservate alla raccolta di
prodotti alternativi al legno
(noci, olii, piante medicinali) e aree
dedicate all'ecoturismo che
permette di vedere le bellezze
naturali senza distruggerle.
Ma questo non basta: le imprese del
legno devono impegnarsi a
rispettare la foresta e le
comunita’ che la abitano,
innanzitutto certificandosi FSC.
Glossario
PRINCIPIO PRECAUZIONALE
Significa che si deve evitare qualsiasi attività che possa danneggiare in modo
serio l'ambiente, la salute o la sicurezza. Non è necessario avere le prove degli
effetti dannosi di un'attività (un impianto industriale, un'installazione o altro),
al contrario, è necessario provare scientificamente che quest'attività non
rappresenti nessun rischio. Nel dubbio è meglio non correre rischi. Per esempio,
nessuno scienziato 30 anni fa era in grado di provare scientificamente che la
distruzione delle foreste avrebbe avuto gravi impatti sul clima del pianeta.Oggi
sappiamo che è così, ma nel frattempo un grave danno si è già verificato, se
allora fosse stato adottato il principio precauzionale, oggi forse avremmo
evitato tanti disastri e catastrofi naturali legate al cambiamento climatico.
Questo principio è stato riconosciuto dal vertice dei Capi di Stato di tutto il
mondo (adottato alla Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo di
Rio de Janeiro nel 1992) e dovrebbe regolare l'azione dei governi.
"Al fine di proteggere l'ambiente, l'approccio precauzionale dovrebbe essere
ampiamente utilizzato dagli Stati in relazione alle loro rispettive possibilità”.
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Confr
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obiettivo
Familiarizzare con
la gestione sostenibile
della foresta e avviare
una riflessione.
7
elaboriamo
Per cominciare l'insegnante può leggervi
alcune definizioni di sostenibilità per
analizzarne il senso del termine e ciò
che richiama in ciascuno di voi.
Alcune domande sorgeranno spontanee,
proprio perché ognuno di voi ha
interpretato, capito o forse non ancora, il
significato e l'importanza d'alcuni concetti.
Cercate di dare voce ad ogni dubbio,
perplessità, idee quello che state facendo è
un momento molto importante che vi
aiuterà a consolidare le vostre conoscenze.
Al termine del confronto l'insegnante
vi consegnerà un foglietto di carta
chiedendo di scrivere tutto ciò che
vi è venuto in mente.
Tutti i foglietti saranno attaccati su un
unico cartellone e saranno appesi in classe
o nel corridoio della scuola.
Questa attività è molto importante perché vi
abitua a prendere confidenza con le vostre
opinioni e a renderle visibili agli altri!!
Sviluppo Sostenibile: alcune definizioni:
“..uno sviluppo che va incontro alle
necessità del presente senza
compromettere la possibilità per le future
generazioni di andare incontro alle loro”
(World Commission on the Environment
and Development)
“..migliorare la qualità della vita umana,
rimanendo all'interno della capacità di
carico di un ecosistema.”
(Caring for the Earth)
“Sviluppo sostenibile è il processo
di costruzione di strutture produttive
eque e partecipative che siano gestite e
controllate dalle comunità locali.
(Interfaith Center on Corporate
Responsabilità)
“Una comunità sostenibile: valorizza e
rispetta tutti i popoli, favorisce relazioni
di rispetto tra i popoli, le organizzazioni e
le istituzioni, coopera per il bene comune,
favorisce le opportunità di comunicazione
e d'insegnamenti, prosegue uno sviluppo
e non solamente una crescita economica”
(MACED Comunities by Choice)
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eta’
8-10
Confrontate tramite la tabella in basso la
vostra giornata tipo e quella di un coetaneo
“Pigmeo”. Insieme all'insegnante potrete
osservare le varietà di situazioni,
analizzarne i fattori in comune e prendere
atto delle differenti risorse a disposizione.
La mia giornata
obiettivo
Riflettere su come le azioni
per soddisfare i propri
bisogni cambino secondo
l'ambiente circostante.
La giornata di un
ragazzo” Pigmeo”
Mi alzo alle……………..........................
Mi alzo alle……………..........................
Mangio………........................................
Mangio………........................................
Mi lavo…………....................................
Mi lavo…………....................................
Vado a scuola……………......................
Vado a scuola……………......................
Il mio gioco preferito è………………....
Il mio gioco preferito è………………....
In famiglia siamo……………….............
In famiglia siamo……………….............
Domande:
Quali sono le differenze più evidenti che avete
riscontrato nel compilare la tabella?
Quali i fattori in comune?
Riflettete se e come le risorse possono modificare
nei diversi ambienti in cui vi trovate.
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nella mi
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obiettivo
Scoprire da quale regione
arriva il legno con cui sono
fatti i mobili della camera
da letto, che tipo di legno e’
stato utilizzato e qual e’
stato il percorso dall'albero
al negozio.
Non vorrete mica dormire
in un letto fatto
con il legno di foresta
di uno scimpanze’! vero?
Il risultato di questa ricerca deve essere
presentato in maniera creativa.
Ovviamente potete fare questo lavoro anche
con tutti gli altri materiali di legno di casa
vostra (tavoli, sedie) o addirittura farne un
lavoro in classe con diversi gruppi di lavoro.
Se scoprite che il legno utilizzato deriva dalle
foreste, potete proporre al rivenditore con
gentilezza ma anche con fermezza le
alternative compatibili con le foreste.
1
Indagate con la aiuto dell'insegnante,
su chi sono i produttori dei vostri mobili
della vostra cameretta e chiedetegli la
provenienza del legno su cui lavorano.
8
FORESTA
IN CLASSE
4
Disegnate in un fumetto i protagonisti
del ciclo del guadagno.
Multinazionali, compagnie del legno,
popoli indigeni, consumatori finali.
5 Spedite il disegno ai produttori del legno
e chiedete garanzie che non sia utilizzato
legno proveniente da queste foreste.
RICORDATE! È IMPORTANTE CHE
Dopo aver ricevuto le informazioni
2 richieste, seguendo il tracciato
sul mappamondo scoprite quale
viaggio ha compiuto il tronco
dell''albero dal momento del taglio
alla vendita in negozio.
3
Riflettete: chi ci ha guadagnato in
quest'operazione e chi invece ci ha perso?
Se tu fossi un venditore di mobili quale
alternativa proporresti?
6 INFORMIATE TUTTI E CHE FACCIATE
PUBBLICITA'DELLA VOSTRA
INIZIATIVA!
7
Aprite gli occhi. Se non riuscite a sapere
dal rivenditore da dove viene il legno,
fermatevi a riflettere: potrebbe provenire
da qualsiasi foresta. Ma allora qualcosa
non va! Vendere un prodotto senza sapere
da dove arriva non garantisce nessun
controllo e tutela.
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ASSE
CL
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RESTA IN
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Salviamo u
eta’
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obiettivo
Apprendere come l'ambiente di
tutte le forme di vita a
causa della distruzione
degli alberi, si restringe
sempre piu’.
Dopo che insieme all'insegnante avrete
discusso del problema della distruzione
delle foreste seguite questi piccoli passi:
L'insegnante disegna sul suolo
5 Il gioco finisce qui.
con alcuni vecchi giornali che avete
prima raccolto in classe e che
rappresenteranno ognuno di loro un albero.
6 Sarebbe utile discutere in cerchio sulle
1 un cerchio di circa 6 metri di diametro
2
3
4
Ognuno di voi sceglierà un essere vivente
della foresta da interpretare e si cercherà
un posto sopra il cerchio di giornali.
Se non ricordate quali animali sono
presenti, sfogliate il kit e trascrivetevi su
un foglio una lista di nomi.
Quando tutti avrete preso posto,
l'insegnante ricorderà alcune cause della
distruzione della foresta dell'Africa Allo
stesso tempo allontanerà un giornale dal
cerchio. Per ogni causa sarà allontanato
un foglio A mano a mano che si enumera
le cause della distruzione, il cerchio di
giornali si farà sempre più ristretto.
Dovrete stringervi sempre di più, fino a,
quando non riuscirete più a mantenervi in
bilico sui giornali rimasti.
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sensazioni che avete provato, mentre i
fogli venivano tolti da sotto i piedi e porvi
alcune domande: Come sarebbe per me se
le piante scomparissero dalla foresta?
Quali animali potrebbero sopravvivere
ancora nella foresta rappresentata dai
pochi giornali rimasti? Quante possibilità
di sopravvivenza hanno gli animali nel
lungo periodo?
Potreste proporre questo gioco ad altri
amici dopo avergli spiegato le
conseguenze del taglio illegale in Africa.
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Aiutaci a a cartolina
foresta! L
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obiettivo
Dare voce alle proprie
opinioni
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ATTIVITA'
Pensate se tutti i ragazzi
e i bambini di tutto il mondo
spedissero cartoline
a quei furboni dei rivenditori...
vorrei proprio vedere le loro
facce!! Ha Ha Ha!
C' è un modo per far sentire il “peso”
delle vostre opinioni a chi produce mobili
con legno non certificato.
Non è di certo stando seduti a
non far niente che le cose cambiano
intorno a noi.
Quindi:
1 Prendete un cartoncino o un foglio FSC
e ritagliate un rettangolo di circa
15 cm per 10 cm.
2 Su un lato disegnate e rappresentate il
Attraverso la costanza, il coinvolgimento e
l'azione concreta possiamo migliorare la
realtà intorno a noi, diventando
consumatori responsabili e decidendo noi
cosa comprare o meno.
Una buon'idea è quella di spedire ai
produttori non certificati una cartolina
con un disegno e un breve messaggio che
testimoni la vostra disapprovazione alle
loro scelte di mercato.
vostro messaggio.
3 Sull' altro scrivete una frase semplice
e immediato tipo: “NON VOGLIO
ALBERI TAGLIATI ILLEGALMENTE
A CASA MIA!”
4 Invitate i vostri amici a preparare
altre cartoline creando immagini
e messaggi nuovi.
5 Spedite!
AFRICA •
TIV ITA’
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obiettivo
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Aiutaci a!
la forest
Organizzare una
giornata dedicata alla
protezione della
foresta africana.
Le attivita’ che potete
organizzare durante la
giornata di sensibilizzazione
sono diverse:
Tombola delle foreste
Fare una tombola con domande sulla foresta. I
premi per esempio possono essere cartoline
delle foreste fatte a mano, oppure piccole
Sensibilizzare
piantine d'alberi dentro dei vasetti come
Informare più persone possibili creando un passa polmone verde della casa (questi si trovano
parola, favorisce la comunicazione e diffonde la
nei parchi o nella foresta).
possibilità e la volontà di scelta sugli acquisti.
Organizzate una vostra
esposizione della foresta
Fate diventare creativi i vostri compagni,
In che modo?
facendoli partecipare a giornate a progetto o a
singole lezioni. Potete addirittura organizzare un
concorso all'interno della scuola “quale classe
Attraverso un evento specifico
contribuisce con il miglior lavoro alla vostra
Non dobbiamo essere solo spettatori di quello esposizione sulla foresta?”. L'esposizione rimarrà
che accade: attraverso il coinvolgimento
poi nella vostra aula o nel corridoio per tutta la
personale possiamo migliorare le cose.
durata del progetto, per catturare l'attenzione di
studenti, insegnanti, genitori e stampa.
Che fare?
Con quali strumenti?
Con una raccolta firme
Potete dimostrare e spedire ai produttori del
legno che i bambini e ragazzi della vostra
scuola sostengono comportamenti ambientali
corretti. La lista delle firme deve contenere la
vostra richiesta esatta (a chi vi rivolgete e cosa
volete) e quattro spazi per la raccolta delle
firme: nome e cognome, via e numero civico,
CAP, Comune e firma. Ricordatevi di scrivere
in maniera chiara e cortese.
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Teatro della foresta
Allestite nel cortile della scuola uno spazio di 50
metri quadrati con un nastro bianco e rosso.
Questa è la quantità di foresta che è distrutta
ogni decimo di secondo. Fate ascoltare agli
studenti i rumori di una motosega e travestitevi
da animali. Poi proponete la soluzione: una
“Scuola per la foresta” degli attivisti (con tute
bianche che si possono comprare nei negozi
specializzati, con una scritta fatta in casa)
entrano sulla scena e rimettono in piedi gli
alberi. Lo stand informativo serve ad informare
tutti del vostro progetto e di come si può
contribuire alla preservazione della foresta.
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No, non e’ un concerto rock, e’ rumoroso,
ma molto piu’ antico. In effetti, e’ il concerto piu’ antico
della terra: sono migliaia di uccelli dAi colori mai visti che
cantano tutti assieme. Un insieme di Kjiouu, Schkiopp, Craacuqcl, Pfiiiumpf, Chiiietschchiouok, Toc-toc-toc, Uick-uick… Boog ed Elliot devono gridare per potersi parlare,
tanto e’ il frastuono. Pero’ gli sembra un sogno… Avevano sempre desiderato visitare
la foresta amazzonica. “Maestosa, meravigliosa, immensa”… solo versi di stupore
riuscivano a dire i nostri amici. “Ehi Boog visto quanti animali abitano qui?”
“Si’ Elliot. E quanti pesci in quel fiume.. ”
“Ma guarda che frutti bellissimi! Gnam gnam ho giusto una fame.”
“E quanti tipi di piante e -Aiii!-quanti insetti.” In effetti, quella che in un primo
momento sembrava un'aria umida e densa, e’ un brulicare di zanzare, moscerini, tafani,
ed un'infinita serie di microscopici animaletti dalle forme e dai colori piu’ impensati,
tutti a caccia del sangue fresco dei nostri amici.
Boog non si preoccupa, intento com'e’ a riempirsi la pancia di frutti buonissimi, ma
Elliot non vede l'ora di incontrare il suo amico giaguaro...
1
DESCRIZIONE
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IONE
AMAZZON
• DESCRIZ
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Gran parte della foresta pluviale si
trova in Brasile, solo in questo Stato è
grande quanto l'Europa occidentale o
come gli Stati Uniti. Questa foresta
millenaria si estende anche su Guyana,
Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù
Bolivia Suriname e Guyana Francese. .
Il bacino amazzonico copre il cinque
per cento della superficie del pianeta,
estendendosi su 7,8 milioni di km2. Vi
si trovano 25.000 km di fiumi
navigabili che rappresentano il 20%
dell'acqua dolce del pianeta. Le sue
foreste rappresentano il più ricco
ecosistema della terra, che rappresenta
da solo il 45% delle foreste tropicali e
immagazzina il 40% del carbonio della
vegetazione terrestre. Circa la metà
Questa regione è stata a lungo
considerata solo sotto l'aspetto dello
sfruttamento, in quanto terra di
favolose ricchezze era l'ultima frontiera
da conquistare a causa d'imprenditori
disonesti. A favorire l'emergenza
ambientale vi sono interessi economici
e politici che favoriscono un modello di
sviluppo che sta portando negli ultimi
anni ad una rapida deforestazione.
Secondo un rapporto pubblicato nel
2002 da IMAZON (Istituto dell'Uomo e
dell'Ambiente dell'Amazzonia) circa il
95% del legno estratto nell'Amazzonia
brasiliana è prodotto con pratiche
distruttive. Il risultato è che
l'Amazzonia ha uno dei più alti livelli
di deforestazione. Compagnie del
legno, latifondisti, allevatori e molti
politici vedono ancora oggi
l'Amazzonia come un vasto territorio
da sequestrare, occupare e sfruttare.
delle specie animali conosciute vive in
Amazzonia. Tra loro, 353 specie di
mammiferi, 3.000 specie di pesci,
1.000 specie di uccelli, 60.000 specie
di piante e un numero enorme di
specie di insetti, stimato attorno ai 10
milioni. L'Amazzonia svolge un ruolo
essenziale nel preservare la biodiversità
e il clima su scala planetaria. Secondo
la comunità scientifica ogni giorno
circa 150 tipi di piante o animali
scompaiono, e nella maggior parte dei
casi questo avviene a causa della
perdita di habitat.
cembre
al cinema dal 7 di
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amazzo
La notte e’ ancora animata:
i canti degli uccelli lasciano il posto al gracidare delle rane e al
Cri-cri dei grilli. Ma non pensiate che si limitino a un banale Cra-cra
o cri-cri…. Eh, no, qui siamo in Amazzonia. Le rane fanno rumori
stranissimi: Tic-tic-tic, Crglouack, Poc-tic-tock,
e anche i grilli non sono da meno.
Ma un suono improvviso dritto dritto dentro l'orecchio
fa saltare Boog fino a battere la testa sul primo ramo dell'albero
cui era appoggiato.
Era solo un "Salve amici!" dell'amico giaguaro. Solo che e’ talmente
silenzioso nella foresta, che i due viaggiatori non l'avevano neppure
sentito arrivare.
2
ANIMALI
AMAZZON
• ANIMAL
I
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2
Il giaguaro ( Pantera onca) è il più
grande felino delle Americhe. È lungo
fino a 1,80 m, la coda tocca i 60-70 cm
e può pesare da 130 a 180 kg.
La pelliccia nella parte superiore è
prevalentemente giallo-rossiccia
macchiata di nero con macchie grandi
irregolari o circolari. È un ottimo
nuotatore e tende ad agguati a tapiri
ma anche agli uccelli, tartarughe ratti e
pesci di cui si nutre.
Il suo territorio arriva a 30 Km per
ogni singolo animale, caccia
preferibilmente di notte è un solitario e
non caccia mai in gruppo. I suoi artigli
possono attaccare la corazza di un
carro armato. È in grado di
arrampicarsi sugli alberi e di nuotare.
Vive nascosto nel profondo della
foresta, ma quando è spaventato si
difende con furia. Alla nascita del
piccolo giaguaro, cieco ma ricoperto di
pelo, è la mamma che se ne prende
cura e lo protegge.
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L'Amazzonia è il paradiso di tanti altri
animali. Per esempio le scimmie
urlatrici rosse sono scimmie musicanti
instancabili delle foreste vergini
dell'America meridionale, le quali
specialmente al mattino e alla sera
fanno udire i loro concerti sonori ma
all' avvicinarsi di un pericolo
rimangono in silenzio ritirate sulle
cime più alte degli alberi.
Più coraggiosi sono i grossi felini
rampicatori come il Puma che compie,
infatti, potenti e grandi slanci di 5-6
metri. I suoi nemici sono serpenti come
l'Anaconda e l'uomo.
La più strana è senza dubbio la
Scimmia ragno che con il corpo smilzo
e gli arti lunghi quando si stende tra i
rami assomiglia proprio ad un ragno!
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"Ma allora, giaguaro, riusciremo a conoscere
i mitici Indios amazzonici?"
"Certo. Siamo gia’ nel territorio del popolo Deni, uno di popoli
indios… Ecco le prime capanne… Ora pero’ sono andati a caccia.
Dovremo aspettarli qui. Ma nel frattempo vi posso
raccontare di come sono riusciti a salvare la loro foresta.
Non e’ una storia lunga, ma vale la pena di ascoltarla".
3
POPOLI
AMAZZON
• POPOLI
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3
Quando Greenpeace ha saputo che una
compagnia del legno si apprestava a
tagliare nella foresta ancestrale dei Deni,
ha subito avvertito questo popolo, ma a
quel punto è sorto un problema: le loro
terre non erano demarcate, ossia, non
erano stati depositati alle autorità i loro
confini. Allora i Deni hanno chiesto a
Greenpeace di aiutarli a identificare e
segnalare questi confini, per evitare che
altri vi entrassero a danno: compagnie
del legno, pescherecci a caccia di pesce,
cacciatori di tartarughe o selvaggina.
TABELLA DESCRITTIVA
Famiglia linguistica
Arawa
Popolazione totale
666 persone (censimento 1998)
distribuite tra 116 regioni,
9 villaggi lungo i fiumi..
Area di demarcazione
1530000 ettari di terreno.
Posizione
Sud Est dello Stato dell'Amazzonia.
Glossario
LA DEMARCAZIONE DEI TERRITORI INDIGENI
La demarcazione dei territori è un riconoscimento del governo
del dominio indigeno un veicolo legale che usato dalle
popolazioni preserva il loro territorio e garantisce il diritto di
tenere l'invasore(le compagnie del legno)fuori dei loro confini e
di scegliere i mezzi di sostentamento all'interno della foresta.
Una volta che sono demarcati i confini, questi divengono
protetti dall'Unione Federale e sono designati per l'uso
esclusivo della popolazione indigena che hanno quindi diritto
di sfruttare le risorse naturali, fiumi, laghi e suolo. Il FUNAI,
l'agenzia governativa ha come obiettivo di mettere in atto i
diritti degli indigeni. Secondo l'agenzia solo la metà dei
territori in Amazzonia è stata demarcata.
La demarcazione dei territori è basata su studi antropologici
che identificano i confini, i dati sociali, storici e ambientali.
Dieta
Pesce, cacciagione, tapiri e maiali
selvatici, polli domestici e anatre, piccole
piantagione di manioca, patate, banane e
papaia frutti selvatici (frutti di palma).
Artigianato
Realizzazione di prodotti artigianali
esperti nella manifattura di collane, anelli,
frecce, giocattoli, archi e altri oggetti.
Economia
Si basa sulla raccolta dell'olio estratto
dall'albero copaiba è il prodotto
principale commerciato dai Deni, anche
se a loro viene pagato un quinto del suo
valore in città. L'olio di copaiba è
utilizzato nell'industria cosmetica
farmaceutica e per produrre vernici.
Farmacologia etnica
I Deni raccolgono molte specie di piante
rampicanti, usano veleni per pescare e
cacciare e lattice per malattie e dolori.
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A
amazzo
"Guardate questo fiume" dice il giaguaro mostrando un fiume
grande quanto il mare. "Hey, e’ mezzo bianco e mezzo nero!"
"Eh si, qui si incontrano due fiumi, si chiamano Rio Negro e Rio
Solim es, uno dall'acqua nera di terra e uno dall'acqua chiara, e se ne vanno
braccetto senza mescolarsi per chilometri e chilometri. E diventano il Rio delle
Amazzoni, il grande fiume dell'Amazzonia!
"E le amazzoni dove stanno?" "Nella leggenda, come sempre"
"Amazzoni? Che roba sono?"
"Boog, ma non hai studiato neppure un po' di mitologia greca?
"No, pero’ ho studiato la scienza delle api. Ma invece di fare il secchioncello,
dimmi che sono 'sti amazzoni, se sei cosi’ bavo"
"Tanto per cominciare sono LE amazzoni. Infatti erano donne guerriere
che vivevano sulle sponde del Mar Nero…"
"Ma che Mar Nero e Mar Nero, qui siamo sulle sponde del Rio Negro! Insomma,
non capisco piu’ niente." "E infatti c'e’ stata un po' di confusione.
Se hai un po' di pazienza ti racconto la buffa storia delle Amazzoni dell'Amazzonia.
Una leggenda nella leggenda!"
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APPROFONDIMENTO
AMAZZON
4
DIMENTO
ON
• APPROF
IA
L'Amazzonia prende il nome dal
grande fiume che l'attraversa, il Rio
delle Amazzoni. Ma questo fiume da
chi prende il nome? I conquistatori
spagnoli credevano che vi fosse un
regno di donne guerriere, come le
amazzoni della mitologia, forse
scambiandole con l'indomabile tribù
india degli Yanguas, e i cui membri
portavano capelli fino alla cintura (e
quindi agli spagnoli dovevano
sembrare donne).
Il primo a scoprire la tribù di guerriere
o di guerrieri chiomati fu Francisco de
Orellana, che faceva parte dell'esercito
dello spagnolo Francisco Pizarro.
Orellana si era imbarcato sul Rio delle
Amazzoni per una spedizione
abbastanza semplice: doveva trovare
viveri per rifocillare i combattenti
spagnoli che si apprestavano a partire
per la caccia all'Eldorado e per scoprire
dov'era la leggendaria "terra della
Cannella". Invece di trovare cibo e
rifornimenti, scoprì il fiume che
attraversa quasi tutto il Sudamerica.
Da Iquitos, in Perù, discese il fiume
assieme a Gonzalo Pizarro e una truppa
di 220 spagnoli e 4 mila indigeni. La
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spedizione dovette affrontare ben presto
molti problemi: diserzioni, morti per
malattia, attacchi di tribù ostili.
Orellana, assieme a 50 uomini e al frate
domenicano Gaspare di Carvajal, fu
inviato lungo il fiume Napo alla ricerca
di viveri. "Orellana", scrive Carvajal,
"prese con sé 57 uomini con i quali
salparono a bordo di tre barche per
seguire il flusso della corrente. E subito
rischiammo di perderci, perché
confluiva nel nostro fiume un altro con
acque turbolente e piene di tronchi
d'albero". Ma dopo i primi problemi con
la corrente (che avrebbe trasportato
inesorabilmente le barche fino all'oceano
Atlantico) finalmente la spedizione
riuscì a fermarsi in un villaggio.
Qui, nella piazza centrale, Orellana e i
suoi uomini scoprirono un curioso
bassorilievo di legno che raffigurava
una città murata con torri, cancelli e
due grandi leoni, o forse giaguari, che
facevano la guardia. Nel villaggio
successivo, Orellana scoprì un altro
tronco d'albero decorato con gli stessi
intagli. E questo accese la sua curiosità.
La flotta spagnola venne attaccata da
un gruppo di indiani, che erano guidati
da una dozzina di "Amazzoni".
"Queste donne, le Amazzoni, hanno la
pelle molto bianca, e davvero una di loro
lanciò tante di quelle frecce su una delle
nostre imbarcazioni da farlo sembrare un
porcospino" scrive frate Carvajal nel suo
diario, dopo la battaglia nel corso della
quale perse un occhio, colpito da una
freccia. Lui non se la passò molto bene. I
poveri indios, sterminati prima dagli
spagnoli e poi dai portoghesi, se la
passarono molto peggio. Ma intanto è
nata così la leggenda - il nome - del Rio
delle Amazzoni.
La guerra vita
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amazzo
"Hey Elliot, senti anche tu qualcosa di strano?"
"Beh, in effetti, sento te. Voglio dire, riesco a sentirti,
e questo e’ strano. Il concerto degli uccelli si e’
improvvisamente zittito. Che succede, amico giaguaro?"
"Sssst! Lasciatemi ascoltare... Dannazione, sono proprio loro!"
Un improvviso rumore assordante colpi’ la loro attenzione sembrava
pervadesse ogni angolo della foresta, gli uccelli che da prima volavano da un
ramo all'altro ora svolazzavano spaventati in modo disordinato, sbattendo le
ali sui tronchi degli alberi. I nostri amici si nascosero dietro un gruppo di
liane si avvicinarono verso la provenienza del rumore cio’ che videro sconvolse
le loro menti. Alberi che cadevano come birilli, trascinando con se’ altri
alberi, abbattendo nidi e tane, mentre la luce, improvvisamente penetrata nel
cuore della foresta, accecava tutti gli animali.
"Ecco quello che vi volevo mostrare - fece il giaguaro dobbiamo fermarli!"
5
Denuncia
A
AMAZZON
• DENUNC
I
IA
5
La Foresta Amazzonica è l'ecosistema
più ricco del pianeta. Essa ospita: 6000
specie di piante, 1.000 specie di uccelli
e oltre 300 specie di mammiferi .
Inoltre il Rio delle Amazzoni ospita
2.000 specie di pesci d'acqua dolce,
oltre a mammiferi acquatici come il
delfino rosa e la lontra gigante.
La Foresta Amazzonica è patria di 20
milioni di persone, tra cui 180.000
amerindi e molti cabocli - tradizionali
abitanti della foresta, discendenti da
amerindi e portoghesi.Questi popoli
contano sulla foresta per sopravvivere:
essa assicura loro cibo, riparo, medicine,
e svolge un ruolo importantissimo nella
loro vita spirituale.
violenza e minacce. Pistoleros e banditi
assoldati dai latifondisti eliminano ogni
residua resistenza da parte delle
comunità locali.
Alberi di prezioso mogano sono
individuati perfino con l'elicottero, e si
aprono strade nel cuore della foresta
per prelevare anche una singola pianta
di "oro verde". Di tutta questa ricchezza
predata, non rimane nulla nelle mani
della gente del posto. I tagliaboschi
sono attirati con promesse di facili
guadagni, ma quando si trovano nella
foresta possono comprare cibo e attrezzi
solo dal barone del legno che li ha
assunti (non ci sono negozi nella
foresta!) a prezzi esorbitanti. Così in
poco tempo s'indebitano e sono
costretti ad abbattere sempre più alberi,
perché non sono più liberi di
andarsene. La foresta continua a morire.
Dobbiamo fare qualcosa!
In aree remote, polizia e giudizio non
arrivano, e vige la legge del più forte.
Qui i "baroni del legno" fabbricano false
certificazioni di proprietà, invadono le
terre pubbliche e cacciano i piccoli
contadini che vi abitano, facendo uso di
Glossario
LATIFONDISTI
Proprietari terrieri che dispongono di vaste
estensioni di terra, grandi fino quanto
un'intera regione italiana, ottenuta legalmente
o con titoli falsificati. Centinaia di contadini vi
lavorano la terra o allevano bestiame per
conto del proprietario.
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Il 58% della foresta amazzonica è già
stata distrutta. Dagli anni '70 un'area
grande come la Francia è andata
perduta. Un'altra metà di quel che
rimane è seriamente minacciato.
Dal 1992, quando il Brasile ha ospitato
il Summit della Terra delle Nazioni
Unite a Rio, si è fatto ben poco per
proteggere la Foresta pluviale
Amazzonica. Si calcola che tra il 1990 e
il 1995 l'Amazzonia abbia perso diversi
milioni d'ettari di foresta naturale.
!
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S
amazzo
"Guarda quella nave sul fiume?"
"Strano, Boog. Sembra un rompighiaccio, di quelli che circolano
d'inverno dalle nostre parti… Che ci fa qui ai tropici, che non c'e’
manco un ghiacciolo mezzo squagliato?"
"Ma davvero non lo sapete? - fece il giaguaro - e’ la nave di
Greenepace! Si chiama Arctic Sunrise, che vuol dire “alba sull’artico”,
perche’ in effetti e’ davvero un rompighiacci. Ma e’ stata riadattata
per navigare lungo il Rio delle Amazzoni, per andare a fermare i
predatori della foresta. Siamo venuti qui proprio per cercare
aiuto… Se c'e’ qualcuno che ci dara’ una mano a fermare le
motoseghe, beh, sono proprio loro!"
6
SOLUZIONI
AMAZZON
6
I
ON
• SOLUZI
IA
Greenpeace da dieci anni ha una base
nel cuore dell'Amazzonia, a Manaus.
Dotata di mezzi quali imbarcazioni
fluviali ed un piccolo aereo.
Greenpeace è riuscita a salvare
3.600.0000 ettari di foresta aiutando il
popolo indigeno dei Deni a demarcare
le proprie foreste, dove una compagnia
malese del legname aveva già iniziato
ad abbattere alberi e acquistato terreni
a loro insaputa. Per lunghi tempi
attivisti di GP, uomini e bambini dei
Deni si sono uniti per demarcare le
loro terre e mandare un messaggio
chiaro al resto del mondo: via le
multinazionali dai territori indigeni.
Ma non basta: in Parà Greenpeace si è
alleata alle comunità locali ed è
riuscita, ad ottenere la proteggere altri
1.300.000 ettari di foresta, per fermare
l'avanzata dei baroni del legname e dei
grandi allevatori di bestiame.
Contemporaneamente Greenpeace ha
seguito le rotte del legno tagliato
illegalmente, aiutando a sventare
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organizzatissime organizzazioni
mafiose, legate al commercio
internazionale di legname.
"Eh già, ma noi che possiamo fare?" si
chiedono Boog ed Elliot. Semplice:
comprare il legno certificato FSC, che di
certo non è illegale, e che viene da una
gestione forestale attenta e responsabile.
Un'altra cosa è usare i prodotti della
foresta, come la noce brasiliana (si trova
nelle botteghe del commercio equo e in
diverse catene di supermercati). Infatti
questi prodotti sono raccolti dalle
cooperative degli abitanti
dell'Amazzonia: raccolgono la gomma
naturale, la noce brasiliana, oli e frutti,
così la foresta offre loro un reddito, e al
tempo stesso nessuno la abbatte.
E per difenderla si oppongono ai grandi
baroni del legno e della terra (allevatori
o grandi coltivatori di soia) e gli
impediscono di abbattere la loro foresta.
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g
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V
amazzonia
eta’
8-10
obiettivo
Evidenziare le
sensazioni provate
durante il gioco
7
Immaginiamo
la foresta
In classe a turno ogni bambino/ragazzo
con gli occhi chiusi immagina la foresta
descrivendo ogni più piccolo particolare:
suoni, colori, animali, l'insegnante
trascrive le impressioni di tutti e insieme
si elaborano le sensazioni provate.
La foresta
umana
Ogni partecipante sceglie un animale o
una pianta della foresta che più lo ispira e
s'immedesima. Ancora meglio se siete una
classe numerosa, perchè potete creare
diversi suoni e versi degli animali o se
siete un albero muovervi al soffiare del
vento. Potrete interpretare di diventare un
tucano che riposa su un albero o un
pappagallo dallo splendido piumaggio blu
o un picchio che lavora attivamente per
bucare un tronco di legno Concentrandovi
vi sembrerà d'essere proprio in foresta.
elaboriamo
Strategie delle piante per arrivare alla luce:
Crescita veloce
Grandi scorte nel seme, per poter crescere più a lungo.
Aggrapparsi ai tronchi come le piante rampicanti e le liane.
Crescere direttamente in alto, sui rami degli alberi
(bromelie, orchidee ecc).
Iniziamo:
Solo l'11% della luce del sole arriva al suolo
1 della foresta, quali sono le difficoltà che devono
affrontare le piante che crescono dal basso? Le luci
sono spente e le finestre serrate, si accende una
candela. Inizia un viaggio verso l'immaginazione.
Come secondo passo l'insegnante vi consegnerà
2 un foglietto con il nome di una pianta, da decifrare
quanto più velocemente possibile.
Per farlo vi porterete ovviamente verso la candela,
verso la fonte della luce, ma sarete tanti,
e la candela è una sola. In questo modo
capirete subito cosa vuol dire la lotta per la luce.
Con l'aiuto dell'insegnante potete discutere
3 sull'esperienza fatta, sulla necessità per le piante di
arrivare alla luce, che nelle foreste tropicali è
trattenuta dalle fitte fronde degli alberi adulti.
Ponetevi questa domanda quali strategie
svilupperanno le piante per raggiungere la luce?
4 Riflettete sulle diverse strategie delle piante.
L'insegnante può aiutarvi consegnandovi la scheda
5 d'approfondimento.
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AMAZZON
Immaginate un palazzo dall’alto verso il basso.
Il tetto e composto dalle fronde degli alberi più alti.
Diversi alberi delle foreste pluviali tropicali possono
raggiungere i 70 metri (come l'albero della noce
brasiliana), quanto un palazzo di venti piani. Per
proteggersi dal sole e dai parassiti, le foglie sono
resistenti o capaci di crescere rapidamente. A causa del
sole e delle forti piogge, a questo piano vivono pochi animali, a
parte le scimmie. Il primo piano si trova circa a 45 metri dal
suolo. Le fronde del piano superiore fermano la violenza della
pioggia e lasciano passare appena alcuni raggi di sole. Qui vive
la maggior parte degli animali: volano fin qui o ci si
arrampicano. Sui tronchi e sui rami degli alberi crescono anche
il muschio, i licheni e le piante epifite, come le bromelie e le
orchidee. Le liane pendono dall'alto verso il suolo.
Il piano terra è già privo di vento. Qui vivono tutte le piante
e gli animali che non hanno bisogno del sole diretto. Muschi,
felci e funghi qui prosperano. È umido e scuro, come in mezzo
ad una serra. Al contrario dei nostri boschi, qui non ci sono
molte foglie, e neppure molti animali, a parte le formiche e le
termiti, e numerosi insetti. Molti alberi hanno le radici
sollevate dal suolo, altri invece scendono dal fusto fino a terra.
Attorno ai tronchi si annodano le piante rampicanti.
• ELABOR
IA
7
MO
IA
La lotta ce
per la lu
eta’
12-14
obiettivo
Gli studenti apprendono come appena 11%
della luce raggiunge il suolo nelle foreste
pluviali dei tropici, e che le piante vi si
devono adattare per vivere. Apprendono che
le foreste pluviali dei tropici si sviluppano
su tre livelli caratterizzati da ambienti e
organismi molto differenti.
6 Ora provate voi: disegnante le varie piante (liane,
piante rampicanti, piante parassite, bromelie ecc)
ordinate a seconda del piano che occupano, sulla base
delle loro caratteristiche. In un grande foglio di carta
dipingete una foresta pluviale dei tropici, divisa sui tre
piani. Il disegno può essere anche un po'
tridimensionale: per esempio, le liane possono essere
fatte con pezzetti di corda, e così via. Insieme
discutete quale pianta deve essere in quale piano, e in
quale parte della foresta ognuno preferirebbe vivere.
Glossario
PIANTE EPIFITE
Il nome significa che queste piante crescono direttamente sui rami o sui
tronchi degli alberi. Utilizzano altri alberi per raggiungere la luce. In
alcuni casi possono prendere il nutrimento e l'acqua dall'atmosfera,
attraverso le radici aeree. Queste piante non hanno bisogno di terra
per crescere. Sono i muschi, le felci, le orchidee, le bromelie.
LIANE
Le liane sono piante rampicanti. Appena il loro seme si apre, il
germoglio si arrampica lungo i tronchi degli alberi in tempo
rapidissimo, fino a raggiungere i 400 metri di lunghezza ma anche loro
hanno bisogno d'altri alberi per vivere eppure sono fortissime e
resistentissime, e sono usate come mezzo di trasporto dagli animali.
Gli uomini a volte le usano, per costruire ponti sui fiumi.
STRANGOLATRICI
Sono piante come il ficus benghalensis, che cresce su un altro albero,
lasciando strisciare radici verso il suolo. A mano a mano che la pianta
ospite cresce, le radici avvolgono l'albero stringendolo in una morsa
che blocca la linfa, fino a, quando l'albero circondato muore, dopo una
lotta che può durare centinaia d'anni.
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amazzon
eta’
9-12
obiettivo
Imparare a realizzare
un cartone animato
8
FORESTA
IN CLASSE
Disegnate su un bloc-notes o un quaderno
con molte pagine, un tagliaboschi nell'atto di
tagliare un albero, è importante che il disegno
rappresenti una scena in movimento.
Procedete in questo modo: disegnate la scena
iniziale e poi pagina dopo pagina, trascrivete
tutti gli impercettibili movimenti che portano
alla caduta dell'albero, fate attenzione a
disegnare foglio dopo foglio sempre nella
stessa posizione.
Coloratelo bene anche nei particolari
A lavoro finito potrete facendo scorrere
velocemente gli angoli del foglio vedere quel
che accade in una foresta.
Proponete quest'attività anche nelle altre
classi, ognuno può disegnare altre scene e
farle vedere in giro.
8
IN CLASSE
AMAZZON
A
• FOREST
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La pi
innaffiante
eta’
12-14
obiettivo
Osservare come l'acqua
assorbita dal terreno, sale fino
alle foglie che trasudando
vapore acqueo e non potendo
uscire rimane attaccata alle
pareti del sacchetto ricadendo
sulla pianta.
Cosa vi occorre:
Una pianta in vaso
Un sacchetto di plastica
Un laccio metallico
Annaffiate la pianta come fareste
normalmente, mettetela nel sacchetto e
chiudete bene con un laccio.
Lasciate la pianta al solito posto e osservate
ciò che succede nei giorni seguenti.
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a banana
L
amazzonia in viaggio
eta’
12-14
obiettivo
Individuare gli alimenti
che provengono dalla foresta
e analizzare le tappe del
lungo viaggio.
“Boog hai capito come
comprare un prodotto
puo’ avere ripercussioni
su un altro Stato anche
cosi’ tanto distante
da casa nostra?”
Ognuno di voi può portare in classe
(meglio sarebbe in mensa! si possono
informare più bambini, insegnanti e
personale della cucina) un prodotto
alimentare che proviene dalla foresta.
Al centro della sala disponete un
mappamondo grande per terra e cercate
di attribuire ogni prodotto alla regione
di provenienza. Può aiutarvi l'insegnante
o un libro in questo compito.
Insieme agli altri bambini o ragazzi
cercate di invogliare alla discussione
i vostri compagni magari aiutandovi
con queste domande:
Quali altri prodotti provengono dalle
foreste in Amazzonia?
Avete idea del perché questi prodotti sono
così diffusi? (grande fabbisogno dei paesi
industrializzati, alimenti gustosi, materia
prima per altri prodotti, proprietà
vantaggiose per l’industria...)
9
ATTIVITA'
Quale sarà la ragione del basso prezzo di
questi prodotti? (basso costo del lavoro,
materia prima già esistente...)
Quali saranno le conseguenze del basso
prezzo? (aumento della richiesta e quindi
della distruzione...)
Quali potrebbero essere le alternative?
(guadagno maggiore dei lavoratori,
più rispetto dell'ambiente, gestione
sostenibile...)
Non dimenticate di annotare tutte le risposte
su un foglio potrebbero diventare dei cartelloni
da attaccare all' entrata della mensa.
eta’
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TA
AMAZZON
• ATTIVI
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obiettivo
Organizzare un concerto con
strumenti musicali costruiti con
materiale da riciclo e riprodurre i
suoni dei popoli indigeni per attirare
l'attenzione dei propri compagni.
maracas
oboe
Cosa ti occorre:
• Bottiglie di plastica vuote e asciutte
• Graffette
• Piselli secchi
• Chicchi di riso
• Pasta grossa
Infila nelle bottiglie i diversi materiali: in una
1 delle graffette, in un'altra i piselli, in un'altra
ancora i chicchi di riso.
Cosa ti occorre:
• Una cannuccia
• Un paio di forbici
Schiacciate una delle due punte di una cannuccia
1 per 12-19 mm.
Tagliate via i due angoli in modo che rimanga
2 una specie di cuneo.
2 Chiudi bene le bottiglie con il tappo
3 Ora con i tuoi amici prova suonare diversi ritmi.
animale maracas
Cosa ti occorre:
• Una bottiglia di plastica
• Cartone
• Colla
1. Taglia il fondo di una bottiglia di plastica per
1 ottenere il corpo dell'animale.
Su di un cartone spesso disegna una sagoma di un
2 animale che caratterizza la foresta dell'Amazzonia.
Fate tre piccoli tagli allineati longitudinalmente
3 sulla cannuccia, distanti circa 2,5 cm l'uno
dall'altro e apriteli in modo che diventino rotondi.
Ora tenendola con una mano, portate la punta
4 della cannuccia tra le labbra fino al limite degli
angoli ma senza stringerle, e, chiudendo con un
dito dell'altra mano il primo foro soffiate forte.
Fate la stessa cosa con il secondo e terzo foro.
trombone
ad acqua
Cosa ti occorre:
• Una bottiglia vuota
• Una cannuccia
3 Ritagliala (stai attento a non tagliarti!).
1 Riempite fino al bordo la bottiglietta d'acqua
4 Colora la sagoma e lascia asciugare
Infilate la cannuccia nella bottiglia e soffiate
2 lateralmente all'estremo libero.
Spalma la colla a caldo sulla sagoma
5 del bordo della bottiglia.
3 Producete il suono
6 Introduci un po' di semi all'interno del fondo
di bottiglia e incollalo alla sagoma
Attendi che la colla asciughi bene
7 e la maracas è pronta.
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Alzate la cannuccia o, che è lo stesso, abbassate
4 leggermente la bottiglia, continuando a soffiare
Ora che sapete come fare per diventare dei musicisti,
esercitatevi proponendo dei brevi brani da alternare
con messaggi di sensibilizzazione sulla foresta.
asia
Le foresteiso
del Parad
"Hey, Elliot, guarda che bello qui.
Secondo te li incontriamo Adamo ed Eva?"
"Ma no, stupidotto, le chiamano foreste del Paradiso perche’ sono
bellissime, ma non c’entrano niente con il Paradiso Terrestre. Anche se
devono assomigliargli un bel po'. Guarda che natura rigogliosa, e che
bellezza di colori. Facesse solo un pochino meno caldo…"
I due camminavano nella foresta scivolando tra liane e orchidee
abbarbicate agli alti tronchi degli alberi. Piante di tutti i tipi
giocavano a rincorrersi verso la luce, e uccelli multicolori
saltavano di ramo in ramo lanciando richiami stranissimi.
1
DESCRIZIONE
ASIA •
E
SCRIZION
DE
1
Tra le foreste più minacciate figurano le
Foreste del Paradiso. Queste si
estendono dal Sud-est Asiatico fino alle
isole indonesiani, alla Papua Nuova
Guinea e alle Isole Salomone nel
Pacifico. Queste meravigliose foreste,
abitate da specie animali introvabili
altrove, ospitano anche centinaia di
culture indigene.
Nell'isola della Nuova Guinea, la
seconda nel modo, si trovano i più ampi
tratti di foresta primaria di tutta la
regione asiatica. L'isola è divisa in due
regioni, il territorio indonesiano nella
parte occidentale dell'isola, e lo stato
della Papua Nuova Guinea. Pochi luoghi
al mondo sono in grado di eguagliare in
varietà, volume e importanza la ricca
biodiversità delle Foreste del Paradiso.
cembre
al cinema dal 7 di
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asia
L'Orango
L'orango gonfio’ le guance e
lancio’ il suo richiamo:
"Hey, siamo qui, siamo qui! Venite, presto!"
L'uccello del paradiso muoveva elegantemente la propria coda
multicolore per dare il benvenuto ai nostri amici.
La tigre e il rinoceronte salutavano con la testa.
E poi c'erano animali stranissimi, farfalle giganti, enormi lucertoloni verdi,
dei tipi simili a struzzi ma piu’ eleganti, e perfino degli umani, ognuno
vestito in modo diverso… Insomma, un vero e proprio Gran Consiglio.
Appena Boog ed Elliot si sedettero, la riunione inizio’ ufficialmente.
L'orango prese la parola e dichiaro’:
"Le nostre foreste sono in pericolo. Tutti siamo minacciati, dalla piu’
piccola delle formiche al piu’ grande dei rinoceronti, ed anche i nostri
amici umani dei clan indigeni rischiano di sparire dalla faccia della
terra. Dobbiamo agire subito."
2
ANIMALI
ASIA •
IMALI
AN
2
Ci sono due tipi di orango:
l'Orangutan del Borneo e l'Orangutan
di Sumatra. Il nome significa "uomo
della foresta". Per molto tempo si è
conosciuto pochissimo della sua vita.
I ricercatori sanno ora che si nutre
prevalentemente di frutta e piante ma
ogni tanto mangia anche insetti e
uccelli. Ogni notte si costruisce un
nuovo riparo tra i rami degli alberi.
L'isola della Nuova Guinea ospita
17.000 specie di piante, 233
mammiferi, 650 tipi d'uccelli e 275
specie di rettili. La metà dei mammiferi
identificati in quest'isola non si trova in
nessun'altra regione - e si tratta solo
degli animali fino ad oggi identificati,
mentre vengono scoperte di volta in
volta nuove specie.
Una recente spedizione scientifica nelle
montagne di Foja in Papua, nel
dicembre 2005 ha scoperto un mondo
perduto ed incontaminato nel cuore
delle Foreste del Paradiso. Un'area che
non ha mai visto la presenza
dell'uomo, ricca di animali sconosciuti.
Nel corso della spedizione sono state
scoperte 20 specie di rane, quattro di
farfalle, un canguro arboricolo dalla
pelle d'oro, oltre a nuove specie di
palma ed a molte altre piante ancora
non classificate, tra cui il più grande
fiore di rododendro.
L'Orangutan è il più pesante abitante
degli alberi! I maschi adulti possono
pesare fino a 90 kg e rigonfiano in modo
impressionante le guance, per lanciare il
loro poderoso richiamo nella foresta.
Ma l'orango non è solo.
C'e' una folla di animali straordinari
con lui in queste foreste.
Delle 43 specie conosciute dell'uccello
del paradiso, 38 si trovano nella sola
Nuova Guinea. Le residue foreste
millenarie dell'Indonesia offrono rifugio
anche al al rinoceronte di Sumatra e
Java che un tempo popolava tutto il
Sud-est asiatico.
© 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED.
E ancora, la spettacolare farfalla Queen
Alexandra's Birdwing, si trova solo
nelle foreste di pianura di specifiche
aree della provincia settentrionale della
Papua Nuova Guinea. Con un'apertura
alare di 30 centimetri, questo
gigantesco insetto è minacciato come
la foresta in cui vive.
asia
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e
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g
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d
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e
700 lingu
Prese la parola uno degli uomini.
"Sono d'accordo con voi. Le ruspe delle compagnie del legno
distruggono la casa di tutti, e anche la nostra gente non ha piu’ dove andare.
Per noi la foresta e’ come il supermercato, la ferramenta, la chiesa, la
biblioteca. Ci troviamo il cibo, gli strumenti di tutti i giorni, la nostra
cultura, la nostra spiritualita’ e la nostra conoscenza sono basate sulla
foresta. Quando la foresta muore anche noi moriamo. Per questo siamo qui a
firmare un'alleanza: tutti assieme per proteggere la nostra foresta. Sara’ una
guerra pacifica, ma dura. Dobbiamo vincerla per il futuro del pianeta ".
Diamine, questi sembrano proprio decisi - pensava Boog, mentre gli indigeni
disegnavano nella terra con un bastone i confini della foresta,
e indicavano le strade dove avrebbero bloccato i camion dei tronchi
per fermare la distruzione - Vuoi vedere che stavolta riescono davvero
a salvare la loro foresta?
3
POPOLI
ASIA •
POLI
PO
3
Milioni di persone vivono nelle Foreste
del Paradiso. Le loro comunità hanno
sviluppato una relazione con la foresta
che non siamo neppure in grado di
immaginare. La foresta per loro è
essenziale come per noi l'acqua del
rubinetto, il negozio di alimentari,
l'ospedale o la farmacia.
La diversità culturale di queste
comunità è stupefacente. Nella sola
isola di Nuova Guinea vengono parlate
più di 700: un sesto di tutte le lingue
parlate nel mondo!
Il taglio di alberi illegale o distruttivo
ha conseguenze spaventose su queste
comunità. Distrugge la loro casa, la
fonte di vita e l'ambiente della loro
cultura. La loro vita, sostenuta dalla
foresta per migliaia di anni, si
trasforma in una povertà senza radici
né mezzi di sussistenza dignitosi.
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"Ha distrutto il nostro sistema di
fiumi. Non possiamo pescare, non
possiamo bere l'acqua.
E ha distrutto la nostra fonte di vita.
La nostra foresta era il nostro
supermercato. Oggi non à più così"
John Danaiye, leader del villaggio di
Musula, Provincia occidentale, Papua
Nuova Guinea
La foresta in Papua Nuova Guinea
appartiene alle tribù indigene, ma
sempre più spesso vengono violate.
Per questi popoli, i confini del
territorio tradizionale, non sono scritti
negli atlanti, ma nei racconti degli
antenati, nelle storie dei loro viaggi,
nelle loro battute di caccia, nelle loro
avventure. Per loro sono chiarissimi,
ma per l'amministrazione, che si basa
sulle carte geografiche, non vogliono
dire molto. Di questa incertezza
approfittano imprese senza scrupoli per
impossessarsi della loro terra.
Quindi corrompono i funzionari
pubblici (in aree remote vige spesso la
legge del più forte, e perfino i
funzionari statali possono essere
corrotti da chi fa la voce grossa e
dispone di molto denaro), affinché
minacciano la popolazione. In alcuni
casi si arriva a veri e propri episodi di
violenza contro le famiglie indigene.
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P
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Ridateci
Si’. Stavolta forse il lieto fine e’
anche grazie agli umani, alleati agli animali. I popoli indigeni
si vogliono riprendere il paradiso rubato.
Un uomo, il piu’ vecchio, con la barba bianca e la schiena curva aggiunse:
"La foresta e’ di chi ci abita. Noi e gli animali, la rispettiamo
e la usiamo con parsimonia. Ora che sono di nuovo nostre, non lasceremo
piu’ che qualcuno venuto da chissa’ dove le distrugga,
ma ci batteremo tutti insieme pacificamente, per proteggerle.”
Il suo sguardo era determinato, il tono della sua
voce calmo e sicuro.
Ora erano davvero pronti…
4
Denuncia
ASIA •
NUNCIA
DE
4
La straordinaria biodiversità di queste
foreste è minacciata da operazioni
forestali distruttive, volte a rifornire il
mercato del legno.
Il taglio illegale si sta espandendo
nelle Foreste del Paradiso. Una delle
principali sfide è assicurare il rispetto
della legge ed eliminare la corruzione
diffusa tra le compagnie del legno e i
pubblici ufficiali.
Si stima che in Indonesia il taglio
illegale sia tra il 76% e l'80% di tutto il
legname in circolazione.
Praticamente tutto il legname abbattuto
in Papua Nuova Guinea è illegale, in
quanto prelevato senza il pieno ed
informato consenso da parte dei
proprietari tradizionali.
Nelle Isole Salomone, il taglio è
controllato da una manciata di
multinazionali asiatiche. Queste
imprese hanno un lungo curriculum di
pratiche distruttive ed illegali, mentre
ben pochi benefici hanno portato al
paese. Di volta in volta sono state
coinvolte nel taglio illegale,
nell'esportazione illegale di legname,
nella corruzione, nella distruzione delle
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fonti idriche e nella prostituzione.
Benché in Papua Nuova Guinea tutta la
terra sia teoricamente di proprietà delle
comunità indigene, le compagnie del
legno sono ancora in grado di
distruggere la foresta a ritmi di record.
Queste si sono già impadronite del
70% delle risorse forestali disponibili in
Papua Nuova Guinea. Il governo sta
ora pianificando di assegnare in
concessione alle compagnie del legno
gran parte delle restanti foreste
facilmente raggiungibili, a costo di
violare la legge.
Il risultato è la distruzione di questo
meraviglioso paradiso. Il rinoceronte di
Java, un tempo esteso in tutto il Sudest Asiatico, si riduce oggi ad una
popolazione di meno di 100 individui.
La tigre di Sumatra, l'ultima delle tigri
insulari, è anch'essa in pericolo, e non
supera il numero di 500 individui t
500 in natura.
L'orango-tango vive solo nelle Foreste
del Paradiso. Uno de nostri parenti più
vicini nel mondo animale, l'orango
deve far fronte a numerose minacce,
tra cui il taglio di alberi e la caccia.
Alla fine del 2002, nell'isola di
Sumatra, era ridotto a 3.500 individui,
ma questi si trovano in aree protette
troppo ristrette per assicurarne la
sopravvivenza. Il rapporto redatto dalla
Banca Mondiale per il 2001 avverte che
diverse tra le più ricche aree di foresta
della regione indonesiana rischiano di
scomparire tra i 3 e i 10 anni, se il
governo non prenderà misure concrete
per fermare le pratiche illegali e la
distruzione dell'ambiente.
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E che diamine, aveva funzionato. Chi l'avrebbe mai detto?
Non era stato semplice. Mentre i clan indigeni bloccavano
pacificamente ma con determinazione la strada ai camion
dei tronchi, gli animali tiravano noci, rami e pallette di cacca sugli ingegneri che
comandavano le ruspe (si sa, quando gli animali si arrabbiano davvero sono un po'
meno pacifici di quel che si dovrebbe… ma hanno anche le loro ragioni).
Intanto Greenpeace in tutto il mondo avvertiva i consumatori di non comprare quel
legno che proveniva dalla distruzione della foresta: chi distrugge non deve piu’
trovare clienti! Poi c'erano state cause legali, processi, articoli sui giornali…
Insomma, alla fine la compagnia del legno aveva dovuto abbandonare la foresta.
Ora tra gli alberi si sentiva solo il richiamo dei piccioni selvatici (piccioni si’, ma
vedessi che piumaggio!!!) e degli uccelli del paradiso. Ah, ora ci riposiamo penso’ Boog. Macche’, invece bisognava rimboccarsi le maniche.
"Ma va'? "Certo! - risposero in coro tutti gli animali della foresta - Mica
possiamo addormentarci sugli allori… ora dobbiamo assicurare per sempre
che la nostra foresta sia protetta!"
5
SOLUZIONI
ASIA •
LU ZIONI
SO
5
Non c'è solo distruzione, nelle Foreste
del Paradiso. C'è anche una nuova
speranza: per oltre un decennio,
Greenepace ha lavorato assieme ai
proprietari tradizionali e ad
associazioni locali, per proteggere le
Foreste del Paradiso. Innanzitutto
mandando via le compagnie illegali, e
poi aiutando i clan indigeni a
demarcare le loro terre tradizionali,
ossia segnando sulla carta i confini
della loro foresta in modo che nessuno
gliela possa più rubare.
In alcune aree, i proprietari tradizionali
hanno invitato Greenpeace ad aiutarli a
demarcare le proprie foreste. Cosa
significa? Vuol dire riportare i loro
confini delle foreste dalla memoria
degli antichi racconti alla carta
geografica, utilizzando sistemi satellitari
per ottenere coordinate geografiche che
non possano essere messe in
discussione (Global Position System).
Insomma, tradurre i confini della
foresta dalla memoria tradizionale alle
carte geografiche ufficiali, e registrarle
presso gli archivi pubblici.
Una volta demarcate e protette le
proprie foreste, i clan decidono di
usarle da soli, senza invasioni delle
multinazionali, alternando il prelievo
responsabile di legno agli altri usi
tradizionali della foresta (raccolta di
frutti e erbe, pesca ecc.)
Così al posto della distruzione, creano
soluzioni che permettono loro una vita
dignitosa, nel pieno rispetto della foresta.
Utilizzo comunitario, demarcazione dei
confini e mappatura delle terre
ancestrali, sono le prime basi su cui
sviluppare progetti per un utilizzo
ecologico della foresta, al riparo dalle
mire delle compagnie del legno.
Glossario
GPS
Il Global Position System (abbreviato in GPS), è un sistema satellitare
che consente di individuare con estrema precisione le coordinate
geografiche del luogo in cui si trova la persona che lo sta usando (con un
margine di errore di circa 10-20 m).
Il sistema e' a copertura globale, ed e supportato da un sistema di 24
satelliti artificiali. Il principio di funzionamento consiste nel misurare il
tempo impiegato dal segnale a percorrere la distanza satellite-ricevitore.
Conoscendo l'esatta posizione di almeno 3 satelliti per avere una
posizione 2D (bidimensionale) e 4
Per avere una posizione 3D (tridimensionale) ed il tempo impiegato dal
segnale per giungere al ricevitore, è possibile determinare la posizione
nello spazio del ricevitore stesso.
Il GPS è stato inizialmente progettato per scopi militari, ma fin da subito
sono apparse evidenti le potenzialità per uso anche civile.
Esistono in commercio ricevitori GPS ("esterni") connettibili mediante
porta USB o connessioni senza fili come il Bluetooth che consentono di
realizzare navigatori GPS su vari dispositivi: palmari, PC, computer
portatili, cellulari se dotati di sufficiente memoria.
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Geog
foresta
eta’
12-14
obiettivo
Confronto tra
la geografia della memoria
e la geografia delle carte
6
elaboriamo
1 Descrivi la strada che fai per andare da
casa a scuola (esco dal portone, giro a
destra fino all'edicola, attraverso la
strada… ecc.)
2 Disegna il percorso aiutandoti con una
carta stradale
3 Individua le coordinate geografiche di
ogni punto di svolta del percorso (per
esempio utilizzando Google map sul web)
4 Ragiona su questi tre diversi sistemi di
descrivere geograficamente il tuo percorso
(geografia della memoria, geografia
topografica, geografia cartografica)
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S
eta’
10-14
obiettivo
Immaginate un viaggio
all'interno di una foresta,
unendo alla fantasia le
conoscenze apprese grazie
alla lettura delle schede.
7
FORESTA
IN CLASSE
Quante volte avete immaginato di poter
fare un viaggio da soli, in una bellissima
isola per vivere un avventura
indimenticabile...Tante?! Bene, perché
questo è il momento per partire!
Per iniziare vi occorrono una cartina o un
atlante geografico. Aprite alla pagina in
cui sono rappresentate le isole in cui si
espandono le foreste del paradiso. Le
ricordate? Isole Indonesiane, Papa Nuova
Guinea, Isole Salomone nel Pacifico.
Ora chiudete gli occhi, afferrate una
matita e puntate su un punto a caso di
una di queste splendide isole…proprio
quello sarà il punto in cui sarete
magicamente catapultati e da dove
inizierà la vostra avventura!
A vostra disposizione avrete:
Una borraccia piena d'acqua
Un panino
Uno zainetto
Una mappa
Lo zainetto vi servirà non per portar via i
prodotti delle foreste ma per trasportare i
valori, esperienze e riflessioni durante il
vostro viaggio.
A questo punto stabilite un luogo dell'isola
da raggiungere: sarà l'obiettivo della vostra
missione. Non solo: descrivete tutto il
percorso che farete per arrivare al luogo
che avete scelto, segnatevi come vi
procurate da mangiare e cosa mangiate,
quali animali incontrerete e quali persone
vi aiuteranno nella vostra missione.
Tutte queste preziose informazioni vi
serviranno una volta raggiunto il vostro
obiettivo, perché sarà allora che, per
completare la missione, dovrete fare un
resoconto del vostro viaggio e di tutto ciò
che avrete imparato. Controllate il vostro
zaino e guardate quante cose avete
raccolto! Ne rimarrete stupiti!
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Bu
la foresta
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obiettivo
Con i burattini, ancora meglio se costruiti
da voi è possibile:
Intrattenere e sensibilizzare con racconti a
tema ecologico.
12-14
Affrontare tramite uno spettacolo
di burattini, temi di sensibilizzazione
delle foreste in modo che bambini e
ragazzi facciano propri principi e
modi di comportamento che siano
strumenti per migliorare la
situazione attuale.
8
Mostrare situazioni del mondo reale (il
taglio degli alberi, la vita degli animali,
le funzioni di un ecosistema)
ATTIVITA'
Portare alle riflessioni
Trovare soluzioni ai problemi
3 Impastate la colla con la carta, dopo
Una gran risorsa per costruire burattini è
utilizzare cose che andrebbero buttate,
utilizzare una scatola di fiammiferi o un
fiore che dialoga con le forbici che lo
hanno tagliato un rotolo di carta igienica
finito. Se invece volete costruire dei veri
personaggi leggete di seguito:
Cosa vi occorre:
• Carta da giornale
• Colla
• 1 Calza
• Semi di riso
• Stoffa colorata
averla lavorata e spezzata finemente.
Attenzione: nell'impastare non devono
rimanere bolle d'aria.
Riempite una calza con semi di riso e
4 fissatela ad un bastone. Bagnate
velocemente il calzettino con la colla
diluita e si inizia a modellare la testa con
l'impasto di carta.
Lo strato di cartapesta deve essere sottile e
5 uniforme ad eccezione del collo.
Una volta asciutto si svuota il sacchettino.
Spezzate finemente della carta da
1 giornale in un secchio d' acqua lasciate
a mollo per almeno una settimana.
6 Si dipinge e si aggiungono particolari
Per preparare la colla fate bollire tre
2 tazze di farina con 9 d'acqua,
se verserete un cucchiaio d'aceto
impedirete che vada tutto a male.
7
(baffi, capelli).
Con della stoffa potete modellare
dei vestiti per poi muoverli inserendo
la mano all'interno.
In questo modo è possibile costruire
8 burattini che personificano vari personaggi.
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"Ma che freddo che fa da queste parti!"
borbotta Boog.
"Ovvio, siamo al di sopra del Circolo Polare Artico!
Eppure la magia di questa foresta mi ricorda le meraviglie della
nostra. Anche se qui tutto sembra essere piu’ antico, piu’ lento…"
"Brrrr… Mi stai inquietando. Speriamo che il nostro amico
orso bruno arrivi subito".
"Ma non dire sciocchezze! Guarda che pace… E poi vedi tutte queste
renne? Se ci fosse un pericolo scapperebbero via."
"Quante sono… Chissa’ se si trova proprio qui la casa di Babbo Natale!
"Beh, non lontano di certo!"
1
DESCRIZIONE
1
E
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FINLANDIA
ESC
• D RIZI
L'Europa ha perso quasi tutte le proprie
grandi foreste primarie. Le residue
foreste primarie europee sono
composte da tratti di taiga (foresta
boreale) della Finlandia e dalle foreste
temperate della Russia Europea.
Assieme, queste foreste, benché
frammentate, hanno assicurato la
sopravvivenza di una ricca biodiversità.
Governo finlandese e industria della
carta dichiarano di seguire alti standard
ambientali, ma lo standard di
certificazione forestale creato
dall'industria non ha alcuna credibilità
tra gli ambientalisti.
In Finlandia queste foreste sono
concentrate nella regione nordorientale. Si tratta appena del 5%
delle foreste del pianeta, che si
estendono su 20 milioni di ettari,
un'area non essenziale all'industria.
Queste foreste sono importantissime
per la conservazione degli organismi
viventi, come per la vita e la cultura dei
popoli nativi Sami. Malgrado gli appelli
della comunità scientifica alla
protezione di questo prezioso
patrimonio, il governo continua a
tagliare in habitat fragili e rari, spinto
dalla domanda internazionale di carta e
legno. Dietro questo scenario di
distruzione, appaiono i giganti
industriali della carta.
cembre
al cinema dal 7 di
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FINLANDIA L'or
"Diamine Boog, non sapevo che avessi un cugino europeo.
Siete proprio forti voi orsi!"
"e’ vero, e’ che non abbiamo poi molti contatti…
Guarda, e eccolo la’, siamo arrivati!"
"Ma che fa, legge il giornale? Questa si’ che e’ una cosa originale"
"No, ragazzi - fa loro l'orso bruno accogliendoli nella sua caverna - non
leggo il giornale, noi orsi mica sappiamo leggere. Stavo cercando il cibo".
"Il cibo nel giornale? Ma questo e’ tutto matto!"
sussurra Elliot all'orecchio di Boog.
"No, non sono tutto matto, e per inciso, ci sento benissimo. Questo giornale
tutto quello che mi resta del mio bosco. L'hanno buttato giu’ per
fabbricare la carta. Niente piu’ miele, niente frutti di bosco. Su questo
hai ragione tu, e’ stupido cercare il cibo dentro un giornale. Ma allora a
me chi mi rida’ indietro la mia foresta?
2
GLI ANIMALI
FINLANDIA
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• AN LI
2
L'orso bruno è una forza, un vero e
proprio concentrato di energia!
La sua pelliccia può variare da chiara a
marrone scuro. I cuccioli possono
arrampicarsi sugli alberi utilizzando gli
artigli. Gli adulti perdono questa
capacità (per fortuna: sono troppo
pesanti!) ma nuotano con agilità e
possono alzarsi sulle zampe posteriori
senza difficoltà.
Nelle grandi foreste europee
(Scandinavia e Russia) restano appena
seimila orsi, nei boschi di pino, larice e
abete, tra laghi e arbustaie.
Gli orsi si nutrono di erbe, bacche,
noci, frutta, ma anche di formiche,
insetti, larve, miele e pesci.
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In Nord America vive il cugino più
grande dell'orso bruno,il grizzly, che è
anche l'orso più grande del mondo,
infatti può pesare fino a 500 chili
raggiungere un'altezza di un metro e
venti centimetri. È una animale pacifico
e solitario, ma può divenire molto
feroce ed aggressivo se molestato o
affamato; ha paura di ben poche cose:
l'uomo, suo nemico per eccellenza,il
fuoco e probabilmente i fulmini.
Le foreste della Finlandia sono
assolutamente necessarie per centinaia
di altri animali, alcuni dei quali
minacciati di estinzione: lo scoiattolo
volante (Pteromy volans), la Ghiandaia
siberiana (Perisoreus infaustus) e il
Picchio Tridattilo (Picoides tridactylus).
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"Ecco Babbo Natale con le renne!"
"Babbo Natale? Guarda che sembra un pastore. Non ha
neppure il costume rosso… Hey, signor pastore, come va la
vita da queste parti?"
"Eh, mica tanto bene… Le mie povere renne sono affamate.
L'estate mangiano l'erba, ma quando c'e’ la neve si nutrono
dei licheni che crescono sugli alberi piu’ antichi.
Voi li vedete gli alberi antichi qui attorno? Io no, li hanno
tagliati tutti per farne carta. Di che vivranno le mie
povere renne il prossimo inverno?"
3
POPOLI
FINLANDIA
PO
• PO LI
3
Un migliaio di chilometri a nord della
capitale finlandese Helsinki, si trovano
alcune delle più vaste aree di foreste di
renne della Lapponia.
In queste foreste vive l'unico popolo
indigeno europeo, i Sami.
I Sami vivono nelle regioni
settentrionali della Svezia, Norvegia,
Finlandia e nella penisola russa di
Kola. Le loro renne si nutrono dei
licheni che crescono abbondanti nelle
foreste primarie.
L'allevamento all'aperto di renne è alla
base della cultura Sami.
Nel lungo inverno artico, le foreste
centenarie della Lapponia assicurano
loro la sopravvivenza: sui rami e sul
tronco degli alberi cresce il lichene
delle renne, che diventa il cibo
invernale di questi animali quando
l'erba è irraggiungibile.
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Il diritto al pascolo dei popoli Sami è
protetto dalla legge e dalla stessa
costituzione, ma l'agenzia forestale di
stato continua a tagliare le foreste
primarie, anche nelle terre Sami, ai
danni dei “pascoli” delle renne. Infatti,
anche quando nuovi alberi crescono, vi
si trovano molti meno licheni che sugli
alberi secolari.
Negli ultimi due decenni, l'agenzia
forestale statale ha però continuato a
tagliare alberi in importanti forestepascolo delle renne. Oggi molte di
queste aree sono già state tagliate.
Nel 2003 gli allevatori di renne Sami
della Lapponia settentrionale, assieme a
Greenpeace e all'Associazione
Finlandese per la Protezione della
Natura (FANC) hanno creato delle
carte delle foreste essenziali al pascolo
invernale delle renne.
Sulla base di queste mappe,hanno
richiesto una sospensione del taglio in
queste aree, fino a quando non fosse
stato raggiunto un accordo sul futuro
delle foreste e sulla loro protezione dal
taglio industriale. Questa richiesta è
stata ignorata.
Intanto, per ogni foglio di carta che
viene stampato usato e buttato via, le
renne perdono ampi pezzi di foresta, e
i Sami con loro.
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Foreste ta straccia?
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"Eh, ma qui a me mica la stanno raccontando giusta!
Secondo me esagerate un po'. Del resto con un albero si fa un bel
mucchio di carta… Non sara’ mica qualche foglietto sottile
sottile a buttare giu’ il bosco, no?"
"Magari fosse vero - gli risponde il cugino orso scuotendo la
testa - ma foglio dopo foglio, sai quanta carta viene prodotta
ogni anno? 300 milioni di tonnellate! Se si facesse una pila di
tutta questa carta, ne verrebbe una torre enorme, alta quanto
la distanza dalla terra alla luna moltiplicata per sedici
volte! E lo chiami qualche foglietto?”
4
Denuncia
FINLANDIA
ENU
• D NCIA
4
Stime del World Watch Institute ci
ricordano che oggi più del 40% del
legno viene tagliato per produrre carta.
Questo legno proviene in gran parte
dalle foreste primarie. La distruzione
delle foreste primarie potrebbe quindi
essere contenuta, se nei paesi che
consumano più si consumasse di meno
e si usasse più carta riciclata.
L'Italia consuma molto ma ha poche
risorse di foreste, dunque importa
legno e cellulosa e carta dall'estero
(Canada, Scandinavia, Russia,
Indonesia, Cile ecc.). Spesso, al posto
delle originarie foreste primarie,
subentrano le piantagioni, vale a dire
un paesaggio di alberi tutti uguali, della
stessa età e della stessa specie, senza
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sottobosco, che per crescere
rapidamente hanno bisogno di concimi
e veleni con prevedibili effetti sui livelli
di inquinamento. Spesso si tratta di
specie aliene, ossia che vengono da altri
continenti e che possono creare seri
problemi alla biodiversità locale. Questi
alberi inoltre sono a crescita rapida, e
creano diversi danni al suolo (erosione,
assorbimento eccessivo di acqua).
Senza contare le conseguenze della
deforestazione e la minaccia di
estinzione delle specie animali che
avevano nelle foreste il loro habitat e la
minaccia per le popolazioni indigene
che vi abitano. Nelle foreste canadesi,
alberi che raggiungono altezze anche di
100 metri e 1000 anni di età vengono
abbattuti per farne cellulosa e finiscono
in cartiere, che fabbricano carta per
scrivere, carta igienica, riviste e giornali!
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"Questa storia delle foreste triturate
e trasformate in giornali e quaderni non mi convince
per niente!" borbotta Boog.
"Dobbiamo saperne di piu’" annuisce Elliot.
"E a chi chiediamo? Guarda che siamo nel mezzo di un bosco!"
"Appunto. Basta trovare uno gnomo dei boschi. Sono gente sapiente, e pronta
ad aiutare. Aiutami a cercare una Ammanita Muscaria"
"Amma che???"
"Ammanita Muscaria. Quel simpatico funghetto rosso a puntini bianchi. Ma non
prenderlo perche’ e’ velenoso. Pero’ quasi sempre ci vive uno gnomo dei boschi."
"Toc! Toc! Signor gnomo? Siamo venuti per saperne di piu’ sulla carta.
Non e’ che gentilmente ci potrebbe spiegare un po' cos'e’ questa storia delle
foreste distrutte per fare carta?"
Gli gnomi non perdono tempo in convenevoli. Gli gnomi agiscono. E questo comincia
subito a raccontare la storia delle foreste e della carta.
5
APPROFONDIMENTO
5
IMENTO
ND
FINLANDIA
PR
• AP OFO
Quanta carta proviene dalle foreste
primarie? È presto detto: la maggior
parte della carta per uso grafico (quella
impiegata per produrre quaderni e
risme da fotocopie e stampante, per
stampare libri e diari) viene fabbricata
con cellulosa vergine, proveniente
anche dall'abbattimento di alberi
millenari in Finlandia, Canada, Russia
e perfino Indonesia.
In tutto il mondo il consumo di carta
ammonta a circa 300 milioni di
tonnellate ogni anno, ed è un dato
sempre crescente. L'Italia partecipa in
misura considerevole alla costruzione
di questa torre gigante. Nel 2000
abbiamo consumato quasi 11 milioni
di tonnellate, pari a 250 milioni di
alberi. Ogni italiano in media consuma
circa 200 kg.
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Una notevole percentuale della carta
prodotta la ritroviamo quotidianamente
anche in forma di riviste e volantini
pubblicitari. Una parte della carta finisce
anche in imballaggi e carta igienica.
Quanta di questa carta proviene dalle
foreste primarie? Il problema è che non
è facile stabilirlo perché nessun
produttore garantisce che nella carta
non ci sia una percentuale pur piccola
di legno proveniente dalle foreste.
Certo è che la maggior parte della carta
per uso grafico (quella impiegata per
produrre quaderni e risme da fotocopie
e stampante, per stampare libri e diari)
viene fabbricata con cellulosa vergine,
proveniente anche dall'abbattimento di
alberi millenari in Finlandia, Canada,
Russia e perfino Indonesia.
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"Bah… allora io la carta
non la voglio piu’ vedere" bofonchia Boog.
"Ahem - lo interrompe lo gnomo - non credo che sia una buona
soluzione. Senza carta non ci sarebbero libri, racconti,
favole, disegni. Non ci sarebbero neppure i fumetti! E poi mica
e’ necessario buttar giu’ tutti quegli alberi per fare la
carta! Si possono usare altre fibre vegetali, come la canapa,
il mais, le alghe, o ancora meglio si puo’ riciclare la carta
vecchia! Mi sa che dovete ascoltare un'altra storia, ben piu’
antica: la storia della carta".
6
UN PO'
DI STORIA
FINLANDIA
OR
• ST IA
6
La carta è nata in Cina agli inizi dell'era
cristiana; la data più accreditata sembra
essere quella del 105 d.C. quando, secondo
alcuni antichi cronisti, il gran dignitario di
corte Ts'ai Lun presentò all'imperatore cinese
i primi fogli di carta.
Da allora in Cina la carta fu adibita agli usi
più disparati: carta per scrivere cronache e
bibliografie, carta per ornare case e templi,
carta per avvolgere, tovaglioli di carta e
perfino carta igienica. E svariate erano anche
le modalità di produzione della carta (con la
canapa, con steli di bambù,coi bozzoli del
baco da seta, con paglia di grano e riso, con
la scorza del gelso, con germogli di giunco,
con muschio e licheni), anche se la più
diffusa rimase quella che adoperava gli
stracci. A lungo, fino all'VIII secolo, la carta
rimase un segreto della Cina e ci vollero
molti secoli perché, attraverso il mondo
arabo, si diffondesse anche in Europa.
Per capire questa lentezza nella sua diffusione
vanno tenuti presenti alcuni aspetti che
resero le località cinesi particolarmente
idonee ad ospitare le prime cartiere e che al
contrario ne ostacolarono la diffusione
altrove: l'esistenza delle materie prime, la
vicinanza di un centro abitato e la presenza
di un flusso d'acqua puro e uniforme erano
tre condizioni che si ritrovavano in Cina fin
dal I secolo, mentre in Europa una simile
favorevole congiuntura si presenterà solo
gradualmente tra il XII e il XVI secolo.
Inoltre, mentre in Cina la carta non subiva la
concorrenza di altri prodotti, in Europa la
pergamena rivaleggiò a lungo con le prime
carte e cedette il passo solo progressivamente
con lo sviluppo dell'arte tipografica. Va infine
tenuto presente che il livello di cultura
dell'Europa medievale era assai meno elevato
di quello cinese o arabo.
A lungo, dunque, furono le città arabe
(Samarcanda, Baghdad, Tunisi, Fez) ad essere
le capitali della fabbricazione della carta. Ed è
proprio dalla città di Fez nell'Africa del Nord
che la carta penetrò in Spagna, dove sorse la
prima cartiera d'Europa, per diffondersi poi
nelle città dell'Italia settentrionale e centrale
che divennero rapidamente importanti centri
cartari. Amalfi nel 1220 e Fabriano nel 1276
furono le prime cartiere italiane a cui si
aggiunsero in seguito Bologna, Padova,
Genova e molte altre. Per 200 anni l'Italia
domino il mercato della carta, sostituendosi
nell' approvvigionamento dell'Europa alla
Spagna e a Damasco.
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La carta veniva fabbricata logorando i tessuti
di lino fino a ridurli in stracci; il problema
fondamentale del cartaio era dunque quello
di procurarsi in grande quantità stracci o
cordami usati, perciò le cartiere vennero
installate di preferenza vicino alle città o ai
porti e l'attività dei cenciaioli (raccoglitori e
rivenditori di stracci) divenne
particolarmente redditizia. Furono proprio le
crisi nell' approvvigionamento di stracci a
sollecitare già nel XIII secolo la ricerca di
materiali sostitutivi coma la pasta di legno, il
cui impiego però si diffonderà solo nel XIX
secolo. Prima di allora, nel 700,
un'importante innovazione fu introdotta
grazie all'invenzione del cilindro olandese, un
cilindro munito di lame metalliche che
tagliavano, strappavano e riducevano gli
stracci in poltiglia. Ciò permetteva di ottenere
carta più raffinata in tempi molto più brevi.
Un'altra rivoluzione fu rappresentata
dall'introduzione della macchina "sans fin"
ideata nel 1799 da Nicolas Louis Robert, che
oltre a meccanizzare la fabbricazione dei fogli
di carta, indusse anche dei cambiamenti nei
luoghi di produzione, essendo la macchina di
notevoli dimensioni.
Si deve attendere invece la metà dell'800 per
la scoperta della cellulosa alla quale sono
legati i nomi di Meiller e Tilgham che riuscì a
produrre cellulosa partendo dal legno e
usando una soluzione di bisolfito di calcio.
Oggi la carta viene prodotta utilizzando
essenzialmente le fibre vegetali provenienti
dagli alberi di conifere (pino, abete: fibre
lunghe) e di latifoglie (eucalipto, pioppo,
betulla, faggio, acacia: fibre corte). Ed è dalla
diversa combinazione delle fibre, lunghe o
corte, e dalla presenza o meno di lignina (la
lignina è il collante naturale che tiene unite le
fibre di cellulosa contenute nel legno) che
derivano i diversi tipi di carta. Ultimamente
si sta riscoprendo l'utilizzo delle piante
annuali e delle erbacee (kenaf, sorgo, paglia
di grano o di riso, canne, canapa, lino,) che
era stato del tutto abbandonato perché poco
adatte ad un uso industriale. Una maggiore
diffusione di tali fibre annuali sarebbe
auspicabile perché permetterebbe di ridurre
fino ad un 20% l'uso delle cellulose ricavate
dalle specie arboree.
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A
I
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U
FINLAND
Scusa, ma che ci fa
quell'elefante sul banco?
"Elefante? Quale elefante Mica siamo in Africa qui?
Ma no, e’ un modo di dire: una classe di 30 alunni consuma in
un anno scolastico una quantita’ di carta pari al peso di un
elefante adulto. Infatti ogni individuo in Italia consuma in
media 200kg di carta all'anno.
Tutta la classe mette assieme sei tonnellate di carta o meglio, sei tonnellate di foresta abbattuta.
Siamo proprio sicuri che non ci sia una soluzione?
7
SOLUZIONI
I
FINLANDIA
LU
• SO ZION
7
Quanta di questa carta proviene dalle
foreste primarie? non è facile stabilirlo
perché nessun produttore garantisce che
nella carta non ci sia una percentuale
pur piccola di legno proveniente dalle
foreste. Ma la soluzione c'e' ed è a
disposizione di tutti: comprare libri e
quaderni fabbricati con carta riciclata:
per fabbricarla non è stato abbattuto
nessun albero. Ovviamente bisogna fare
attenzione che nella fabbricazione di
carta riciclata non siano stati utilizzati
prodotti nocivi, come il cloro.
3 PER CONSUMO E INQUINAMENTO
DELL'ACQUA
Anche qui vince la carta riciclata.
Serve meno acqua e si producono
minori acque di scarico, che sono
anche meno inquinanti.
4 PER INQUINAMENTO DELL'ARIA
Le cartiere sono tra le industrie più
inquinanti per la nostra aria. Fumi
inquinanti fuoriescono per esempio
dalla "cottura" della carta. Per
produrre carta da fibre vergini senza
legno , la cellulosa va separata dalla
lignina e ciò produce velenosi
RICICLARE 1000 KG DI CARTA...
composti solforosi, polveri, e ossidi di
SALVA 17 ALBERI
azoto. Anche la produzione di carta
SALVA ENERGIA SUFFICIENTE A RIFORNIRE UNA CASA PER 6 MESI
riciclata ha bisogno di energia, ma in
ELIMINA 3 METRI CUBI DI MATERIALI INERTI
misura molto minore ed inoltre
RISPARMIA 31.780 LITRI D'ACQUA
PRODUCE IL 75% IN MENO DI INQUINAMENTO NELL'ARIA
produce meno anidride solforosa e
IMPIEGA IL 57% DELL'ENERGIA IMPIEGATA PER PRODURRE
ossidi di azoto.
UNA TONNELLATA DI FIBRA VERGINE
5 PER I RIFIUTI
PRODUCE IL 35% IN MENO DI INQUINAMENTO DELL'ACQUA.
Qualsiasi produzione crea scarti, vale a
Fonte: http://www.oldgrowthfree.com
dire materiali residui. Nel caso della
produzione di carta si tratta di fanghi
CARTA RICICLATA-CARTA DA FIBRE
che si formano durante il processo di
VERGINI: CHI VINCE?
sbiancamento della carta fatta di fibre
PER QUANTO RIGUARDA IL CONSUMO
1 DI LEGNO (E DI FORESTE)
vergini, o durante la
disinchiostrazione della carta da
La carta riciclata non salvaguarda solo
macero. Però anche in questa
le foreste primarie, ma anche i nostri
categoria, la carta riciclata vince.
boschi. Le fibre da macero invece
possono essere riutilizzate fino a sei
volte. Ogni tonnellata di carta riciclata
salva 1,8 tonnellate di legno.
2 PER CONSUMO DI ENERGIA
Le cartiere sono grossi consumatori di
energia, indispensabile per sfibrare il
legno e per sbiancare la carta. Per la
produzione di carta riciclata è
necessario tra il 28% e il 70% in meno
di energia. Meno consumo di energia
vuol dire anche meno anidride
carbonica e quindi più respiro per
l'atmosfera del nostro pianeta.
CONSUMO TOTALE DI ENERGIA (IN GJ) PER OGNI TONNELLATA DI CARTA
CARTA DI FIBRE
VERGINI SENZA LEGNO
(CELLULOSA SBIANCATA)
CARTA DI FIBRE
VERGINI
CON LEGNO
CARTA
RICICLATA
53,4 - 34,6
36,8 - 29,1
13,0 - 16,8
(Fonte: Tiedemann, A.: Umweltargumente zum
Recyclingpapier. Hrsg. Umweltbundesamt, 1992)
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r
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c
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Quan
FINLANDIA usiamo?
eta’
12-14
obiettivo
Rendere i ragazzi consapevoli
di quanta carta consumano,
cosi’ da poter successivamente
elaborare delle strategie per
ridurre lo spreco di questa
risorsa.
8
elaboriamo
Ogni italiano consuma circa 200 Kg di
carta all'anno. Una classe consuma in
media una quantità di carta pari al peso di
un elefante adulto. Fotocopie, disegni,
fogli di lavoro, libri, quaderni... la carta è
davvero ovunque nella scuola. L'Italia è
un importante consumatore di cellulosa
per fabbricare carta.
Calcolate quanto legno è necessario per
produrre la carta consumata in un anno,
ed elaborate possibili strategie per ridurre
il consumo.
Nella discussione in classe raccogliete tutti
gli usi che fate della carta. Considerate
che in media una persona consuma 200kg
all'anno. Per poter immaginare
concretamente una quantità simile,
potreste procedere a pesare risme di carta,
quaderni e libri, in modo da arrivare ad
una rappresentazione possibile di una pila
di carta del peso di 200kg. Ricordatevi
che la carta viene prodotta dalla cellulosa,
la quale proviene dal legno. Calcolate
quanti metri cubi di legno servono per
produrre la carta che consumate.
8
MO
FINLANDIA
AB
• EL ORIA
Base del
calcolo
1kg di carta necessita
0, 7kg cellulosa
Tornati in classe ogni gruppo calcola il
1kg di cellulosa viene prodotta
da 0,0036 m3 di legno
(questi sono valori medi)
Chi ha finito calcola quanto legno
1 consuma tutta la classe.
2 In gruppi di due, scegliete nella
vicinanza della scuola tutti gli alberi che
secondo voi servono per produrre il
legno che serve per il fabbisogno di
carta della classe intera. Di questi alberi
misurate il diametro dell' albero
all'altezza di un metro dal suolo. (Per
misurare facilmente il diametro
dell'albero, uno studente posa due
righelli o aste sul tronco dell'albero,
paralleli tra di loro ai due lati opposti,
ed il secondo studente misura la
distanza tra essi.)
3 volume dei loro alberi secondo la
formula diametro x diametro (in
decimetri) diviso 10 = volume in m3
Quale gruppo è più vicino al
fabbisogno della classe? Quanti alberi
devono essere abbattuti ogni anno per
soddisfare il consumo della classe?
4 Discussione: Cosa possiamo fare come
singolo, come classe, come scuola per
ridurre il nostro consumo di carta?
Cambiare abitudini negli acquisti non sempre è così
facile, l'importante è non arrendersi di fronte alle
prime difficoltà: potreste, infatti, ritrovarvi a chiedere
carta riciclata in una cartoleria ed avere come unica
risposta "Carta riciclata? No, non ne abbiamo".
Purtroppo la legge del mercato fa sì che se per un
prodotto non c'è richiesta, finisce col diventare
un'impresa riuscire a trovarlo. Ciò non significa che il
gioco non possa essere invertito, esercitando
consapevolmente il proprio potere di consumatore: se
aumenta la richiesta, allora forse qualcuno comincerà
a provvedere! Dunque, non arrendetevi e continuate a
chiedere, anche le richieste che sembrano andare a
vuoto, servono a cambiare il mercato.
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Stavoltao noi!
FINLANDIA ricicliam
eta’
8-14
obiettivo
Prendere coscienza
sull'importanza
dell'uso razionale
della carta e imparare
a riciclarla noi stessi
9
FORESTA
IN CLASSE
Come si fa?
1
2
3
Strappate le pagine di più quotidiani
in minuscoli pezzettini (tagliuzzatela
per bene)
Mettete i pezzetti di carta in una bacinella
e aggiungete 1 litro d’acqua.
Prendete un passaverdura(di quelli che
la mamma utilizza per fare quei
buonissimi minestroni di verdure) e
tritate per alcuni secondi o finché non
vedete che la carta è ridotta in poltiglia.
4 Versate nel catino la poltiglia
Mettete un telaio (tipo un setaccio da
5 farina con i bordi rialzati in legno) e
Per ottenere 100 chilogrammi di carta
servono 200 chilogrammi di legname è
quindi un bene prezioso che possiamo
riutilizzare più volte. Abituiamoci quindi a
recuperarla per avviarla al riciclo.
Spunti di riflessione
Calcola il tuo consumo settimanale di
fogli e quello della tua classe.
Un foglio di carta non riciclata è costituito
per il 70-80% da pasta di legno.
sollevate facendo scolare l'acqua.
6 Rigirate il telaio su un pezzo
di stoffa o su una tavola di legno.
7 Fate asciugare!
Considerando che un foglio di carta pera
sui 5 grammi, quanti chilogrammi
d'albero consumi in un anno?
9
CLASSE
IN
FINLANDIA
RE
• FO STA
iclata?"
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"Perche’ usdaegli
Sommario i convincenti
argoment
la carta riciclata:
1. salvaguarda le ultime foreste
2. salvaguarda l'ambiente
3. crea meno inquinamento dell'aria e dell'acqua
4. fa risparmiare risorse
importanti come legno, energia e acqua
5. crea meno residui chimici
La carta riciclata e’ utile.
I pregiudizi verso la carta riciclata
sono solo dannosi
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Idee
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FINLA
e sul
eta’
8-14
obiettivo
Azione "Raccolta
differenziata"
Una vostra ricerca sulla situazione nella scuola ha
evidenziato che la raccolta differenziata nella vostra
scuola non è efficace? Allora è arrivato il momento
dell'azione "Raccolta Differenziata". Procuratevi dei
raccoglitori per carta e cartone (magari decorati in
maniera simpatica) e distribuirteli nelle classi.
Possibilmente con un'azione di grande impatto, per
esempio: travestiti da spazzini entrate nella classe
all'inizio delle lezioni (mettersi d'accordo con gli
insegnanti) e piazzate con gran fracasso i
raccoglitori. Perché non mettere anche in palio un
premio per la classe che suddivide meglio la
spazzatura? Questi raccoglitori possono essere
vuotati o dalle persone addette o da studenti
incaricati due volte a settimana. Posizionate anche
in alcuni punti dell'edificio scolastico dei
raccoglitori per sola carta.
Questa azione di raccolta differenziata potrebbe
iniziare in maniera fantasiosa, ad esempio facendo
un'asta per i raccoglitori.
Azione da fare durante
l'intervallo: "Percorso
della carta"
Durante l'intervallo costruite un percorso formato
da varie postazioni. In queste postazioni i vostri
compagni otterranno informazioni importanti
circa il tema "Carta e Foresta". All'ultima
postazione verrà distribuito un questionario, e ci
saranno dei premi per chi risponde meglio. Quali
premi? Ovviamente quaderni di carta riciclata,
oppure piccole piantine di alberi da mettere a
casa come polmone verde.
Comprendere l'importanza
del riciclo. attraverso
attivita’ di gioco
10
ATTIVITA'
Buffi mostri di carta
come "Mostri pubblicitari
per risparmiare la carta"
Costruite un grande mostro di carta con la carta
straccia che avete raccolto nella scuola in una
settimana. La parte interna del mostro è fatta di fil
di ferro. Su questa impalcatura fate il mostro con la
cartapesta. Ovviamente il mostro trasmette anche
un messaggio: su una targhetta c'è scritto per
esempio: "Questa è la carta utilizzata da una classe
in una settimana/un mese/un anno. Risparmiare
carta significa salvare le foreste".
Ovviamente il mostro verrà piazzato in una parte
importante della scuola.
eglio"
La lista dei "M
Meglio asciugamani di spugna che
di carta nei bagni.
Meglio piatti veri che piatti
di carta nella mensa.
Meglio bottiglie di vetro che buste
per le bevande.
Meglio un'unica circolare che tante
fotocopie per tutti gli insegnanti.
Meglio fotocopie fronte-retro che il
doppio dei fogli su singola facciata.
Cartelloni con
effetto sorpresa
Appendete alla parete dei grandi, cartelloni
completamente vuoti sui quali c'è scritto, in un
angolino in basso: "Soltanto il 10% dei quaderni
di scuola sono in carta riciclata. La carta riciclata
aiuta a salvare le foreste della Terra". Poi si
aggiunge una grossa freccia che punta a questa
informazione. Questo è anche un'ottima
pubblicità per un punto vendita di carta riciclata
nella scuola. Questa idea funziona ovviamente
anche con altre informazioni, per esempio: "80%
delle foreste di questa terra sono già distrutte. Se
vuoi collaborare per salvare le foreste mettiti in
comunicazione con....". Il testo si scrive su una
parte del cartellone che corrisponde al 20% del
cartellone stesso.
Consigli per la
fotocopiatrice
Riflettete prima se le fotocopie sono
davvero necessarie.
Riflettete prima: ho messo l'originale giusto,
nella posizione giusta? Ho premuto i tasti
giusti? Quante fotocopie mi servono?
Vecchie fotocopie su singola facciata possono
servirvi per scriverci sopra. Mettete una
scatola per raccoglierle vicino alla
fotocopiatrice. Chi ha bisogno di carta per
appunti si fornisca lì.
Fotocopiate sempre sui due lati.
Idee per la casa
La carta per regali può essere facilmente fatta con
carta di vecchi giornali, colorata. Provate a
mettere un "Non si desidera pubblicità" sulla
vostra cassetta delle lettere: la pubblicità è molto
spesso solo un inutile spreco di carta.
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’
FINLANDIA
TIV
• AT ITA
10
Visita alla
cartiera
Perché non farsi un'idea concreta di cosa succede in
una cartiera? Può essere un' ottima occasione per
porre delle domande, magari anche un po' critiche,
sui criteri utilizzati per la salvaguardia dell'ambiente.
Il mondo della
carta in classe
Si può organizzare una giornata della carta a classi
aperte, in modo da coinvolgere più studenti
affidando a ciascun gruppo una diversa funzione.
Potreste così imbastire una sorta di percorso da
presentare agli altri: uno o più raccontastorie
danno il benvenuto ai visitatori esponendo la storia
della carta; altri studenti possono quindi preparare
la carta con le proprie mani (vedi istruzioni). Il
percorso può continuare con una mostra sulla
relazione tra il consumo di carta e la distruzione
delle foreste. Al mostro di carta viene quindi
affidato il compito di illustrare le possibili
alternative che consentono di partecipare
attivamente alla salvaguardia delle foreste
(risparmio di carta, uso di carta riciclata).
Nell'ultima aula potrebbero essere proiettate delle
diapositive, utilizzando come sottofondo i suoni
della foresta, interrotti dal rumore delle motoseghe.
Sulla Luna,
andata e ritorno
Fate una grande torre di carta, e in cima metteteci
una luna fatta da voi. Attaccateci una targhetta con
scritto: "Otto volte alla luna e ritorno, questa è la
quantità di carta che viene usata in tutto il mondo
in un anno (circa 300 miliardi di tonnellate)".
Oppure dipingete un elefante su un grande
cartellone con la nuvoletta: "La vostra classe usa in
un anno tanta carta quanto il mio peso". Accanto
mettete delle idee su come risparmiare la carta. Il
poster dell'elefante viene fatto passare in tutte le
classi o viene messo in aula magna.
CANADA
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v
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p
La foresta
"Elliot, dove sei?"
"Sono qui, dietro di te, Boog".
"Che nebbia! Non vedo niente".
"e’ ovvio che ci sia nebbia: e’ una foresta pluviale…"
"Elliot, hai parlato tu?"
"No, io sto qua dietro…"
"Aaaargh!!! Oddio un lupo!!!
"Scendimi dalle spalle Boog, che non vedo niente!"
"Hey ragazzi, niente paura, sono il vostro amico".
"Scusa, hai ragione, e’ che con tutta questa nebbia…"
"Si’ si’ … intanto pero’ ce l'avete tutti con noi lupi, ancora per quella storia
di Cappuccetto Rosso, che poi era tutta colpa dei cacciatori. Brutta storia,
quella. Va bene, comunque benvenuti a casa mia. Bella no? e’ una delle
pochissime foreste pluviali temperate, vi piace? Sembra una foresta tropicale,
perche’ piove sempre ed e’ molto umido, ma mica fa caldo. e’ una vera e propria
meraviglia della natura! E poi guardate che alberi… Questo qui si chiama Red
Cedar, e’ germogliato quando Carlo Magno veniva incoronato in Francia."
"Fiuuu!!!! Vecchietto l'amico!"
1
DESCRIZIONE
CANADA
ESCR IZI
E
ON
•D
1
È un paesaggio da sogno. Fitte foreste
che scendono a picco sull'oceano e su
fiordi coperti di nebbia, animali quasi
mitologici come lo "Spirit Bear", un orso
bruno dal mantello candido, fiori dai
colori intensi, ed una vegetazione
rigogliosa sempre verde, come riesce ad
esserlo solo dove l'acqua non cessa mai
di scorrere. Sembra una terra
dimenticata. Eppure sotto le brue sottili
si combatte un conflitto che dura da
decenni. Da quando cioè l'industria del
legno meccanizzata ha iniziato a portar
via su larga scala ampie fette di quel vero
e proprio tesoro universale che è l'ultima
grande foresta pluviale del pianeta.
Secoli fa, le foreste pluviali si estendevano
lungo le fasce costiere degli Stati Uniti
occidentali, della Norvegia, della Scozia,
dell'Irlanda, della Russia, dell'Australia e
della Nuova Zelanda.
Oggi, soltanto la Columbia Britannica,
l'Alaska ed il Cile conservano parti
significative di foresta costiera.
Anticamente, nella Columbia Britannica
le foreste fluviali ricoprivano l'intera
superficie della fascia costiera. Circa metà
dell'estensione originaria è scomparsa. Il
responsabile di questa distruzione ha un
nome: industria del legno.
Come in ogni sistema naturale, la vita
nelle foreste costiere canadesi è
fortemente interconnessa: ogni
intervento su di una parte (una specie
animale, una pianta, un'area) finisce
inevitabilmente per avere effetti su
tutto l'ecosistema. Ad esempio, la
distruzione di un semplice corso
d'acqua attraversato dai salmoni può
avere profonde ripercussioni sugli orsi,
sulle aquile, e anche sulle orche, che
dei salmoni si cibano. Uno Sitka
Spruce, che può sembrare un semplice
albero, rappresenta invece un
popolatissimo condominio per un
vasto spettro di creature della foresta.
La vita nella foresta pluviale è stabile e
tranquilla, se non disturbata
gravemente dall'intervento umano.
cembre
al cinema dal 7 di
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CANADA
Il lupo
Eh si, sono proprio io, il lupo grigio. Mi dipingono
come quello cattivo, zanne bianche e occhi
cattivi nel buio della foresta, la macchina per
uccidere, pronta a saltare addosso al
viaggiatore sprovveduto. Ma non e’ cosi’.
Al contrario, noi siamo stati vittima di calunnie
e di una vera e propria persecuzione, per secoli
e secoli. Invece non siamo affatto aggressivi,
anzi, a dire il vero siamo piuttosto timidi.
E siamo molto socievoli. Pochi animali sono
socievoli come noi!
2
GLI ANMALI
CANADA
•A
NIMALI
2
Il Lupo Grigio è un autentico corridore.
Infatti ha un'ottima capacità di resistenza
grazie alla quale può coprire oltre 30 km
con un trotto costante alla velocità di 610 chilometri orari. L'odorato è il senso
più sviluppato del lupo. Infatti l'olfatto è
100 volte più sensibile di quello
dell'uomo. Il branco tipico comprende
dai 4-5 membri ai 20 o 30. I più giovani
si mettono costantemente alla prova:
i più veloci, forti, coraggiosi e intelligenti
dominano sugli altri. Una popolazione di
circa 8.000 esemplari caratterizza la
Foresta del Grande Orso, lungo la costa
occidentale del Canada.
Il Grizzly è un altro degli abitanti della
foresta della Foresta del Grande Orso,
che offre habitat ad una delle più alte
concentrazioni residue di tale orso.
Il grizzly vive cacciando salmoni nei
torrenti della foresta. I salmoni
costituiscono un 95% della dieta delle
popolazioni che abitano le foreste
costiere. L'erosione dei corsi d'acqua
minori da parte di pratiche forestali
inappropriate, pone a rischio le
popolazioni di salmoni, e con esse quelli
di orsi grizzly. Il grizzly è considerato in
via di estinzione.
La capra di montagna è un altro tipico
abitante della foresta del Grande Orso.
Se ne trovano a centinaia nel Gardner
Canal, e spesso scendono fino alla costa
per nutrirsi di alghe.
La capra è alta alle spalle da 100 a 115
cm e lunga da 1,2 a 1,8 m, con una coda
che va da 8 a 20 cm. La femmina è più
piccola del maschio e il colore va dal
bianco al grigio. La capra delle nevi è
attiva tutto il giorno, rosicchia da
mattina a sera ed è in grado di digerire
cibi che gli altri non tollererebbero.
Lo Spirit Bear, o Kermode, è il più
caratteristico e particolare tra le decine
di orsi che popolano la Foresta del
Grande Orso. Fa parte della famiglia
dell'orso bruno, ma ha un gene
recessivo che rende il manto bianco
(un esemplare su dieci circa).
Lo Spirit Bear vive esclusivamente nella
costa settentrionale della Columbia
Britannica. La maggiore concentrazione
si trova sulla Princess Royas Island, nelle
isole adiacenti, e in alcune vallate della
vicina terraferma.
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"Gli indiani, guarda Boog, gli indiani!"
"Che bello Elliot! Guarda che bei copricapo di penne…. Speriamo che arrivi anche
il generale Custer"
"Speriamo proprio di no, cari amici, senno’ qui e’ una carneficina.
Ma vi consiglio di non chiamarli indiani, a loro non piace. Infatti siamo mica in
India qui. Cristoforo Colombo che quando e’ arrivato pensava di avere
raggiunto l'India, e ha chiamato tutti "indiani". Poteva almeno chiedere…"
"E allora come li devo chiamare"
"Loro chiamano se’ stessi 'First Nation' ossia le nazioni che c'erano per prima".
"Prima di che?"
"Prima che gli europei si prendessero tutta la loro terra e la chiamassero
America, Canada, Stati Uniti eccetera. Eh si, questa era la loro terra prima.
E la terra di noi animali, perche’ la condividevamo senza troppi problemi.
Vedrete, sono dei veri amici, gente di prima qualita’!"
3
I POPOLI
CANADA
•P
OPOLI
3
Nelle foreste del Canada i popoli nativi
"First Nation" vedono i propri territori
tradizionali sempre più ridotti dalle
compagnie. Diritti ambientali e diritti dei
popoli nativi si fondono strettamente nei
boschi che conservano le anime
ancestrali e un'identità sempre più
minacciata. Quel che resta delle loro
foreste dopo il taglio a raso, è un deserto
dilavato dalle piogge.
Dipinti per secoli come i 'feroci
indiani' in realtà sono gente
pacifica, per questo tutti si
ritengono in diritto di rubar loro
la terra. Dall'Ontario, all'Alberta, al
Quebec, il governo continua a dare in
concessione alle grandi compagnie terre
tradizionali dei popoli 'First Nation'
spesso senza consultarli. Una pratica la
cui legalità è messa in dubbio da molti,
mentre l'intera comunità scientifica
concorda sul grave prezzo che l'ambiente
paga per i profitti di poche compagnie
del legname e della carta.
I loro fiumi sono inquinati dalle cartiere,
le foreste saccheggiate per prendere il
legno. Alle First Nation non resta che
rinunciare alla loro identità culturale e
assimilarsi nelle città.
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CANADA
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Il ta
"Aaaaargh! Aiutooo!!!!"
"Elliot, stai bene?"
"Ora si, ma quel bulldozer quasi quasi mi abbatteva"
"Beh, in effetti e' il suo mestiere abbattere tutto quello che
trova. In genere abbatte la foresta… Venite, guardate qui dietro…"
Boog e Elliot seguono il loro amico lupo attraverso gli alberi,
e appena giunti in cima ad una collinetta uno spettacolo terribile
si apre di fronte ai loro occhi. Una spianata immensa
di trucioli e segatura. Valli e colline, a perdita d'occhio,
sono nudi, senza piu’ un albero. Sembra un paesaggio lunare.
"Ma… ma che e’ successo?"
"e’ il taglio a raso, amici miei. Il modo con cui l'industria
del legno si porta via la nostra foresta.
4
DENUNCIA
CANADA
•D
ENUNCIA
4
Le foreste canadesi sono un autentica
meraviglia. Estese su spazi immensi - il
20% della superficie del paese - sono
composte da conifere e latifoglie, ed
ospitano specie come la renna, il lupo, il
castoro canadese, l'alce e l'orso bruno,
oltre a una grande quantità di uccelli, tra
cui anatre migratorie e l'oca del Canada.
Le foreste boreali canadesi sono tagliate a
raso ad un ritmo allarmante per
produrre carta e legname da costruzione.
Ogni anno l'industria del legno sta
buttando giù alberi in oltre 400.00 ettari
di foresta nel Quebec e oltre 220.000
ettari in Ontario. La martora del
Labrador e la lince canadese sono già
minacciate, così come la renna e il
licaone sono considerati “vulnerabili”.
Si chiama clearcutting, taglio a raso,
ossia l'abbattimento di tutti gli alberi in
vaste aree di foresta - a volte oltre 100
ettari di terreno: da paradiso a deserto di
trucioli. Questo sistema è ovviamente il
più conveniente per le compagnie: è
molto più facile rimuovere i tronchi coi
mezzi cingolati e trasportarli fino alla
strada dove li attendono i camion. Ma è
un sistema molto dannoso, perché
distrugge per sempre intere parti di
foresta. Se anche un giorno gli alberi
ricresceranno, la complessità della foresta
millenaria coi suoi equilibri costruiti nel
tempo sarà perduta per sempre.
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Le compagnie del legno sostengono che
il taglio a raso riproduce fenomeni che
avvengono naturalmente nella foresta.
Non è vero: un'apertura naturale nella
foresta non supera generalmente i due
alberi. Nelle rarissime occasioni in cui
avvengono fenomeni di più ampia scala,
non arrivano comunque ad uccidere tutti
gli alberi e a rimuoverli sin dalla base.
Anche dopo un incendio, un gran parte
del manto rimane intatto, garantendo
l'ombra e il microclima necessari alla
protezione degli alberi più giovani. In
seguito ad un taglio a raso, questo
processo di crescita è completamente
interrotto: quando la copertura della
foresta è compromessa, gli arbusti
rimangono esposti alla piena luce del
sole, che ne minaccia la crescita. Al
tempo stesso è molto più facile che
acqua e piogge impoveriscano il terreno,
non più protetto dagli alberi.
Inoltre l'abbattimento a raso rimuove
tanto gli alberi morti quanto i vivi:
almeno 56 specie di mammiferi ed
uccelli usano come casa gli alberi morti,
rimasti ancora in piedi. E quando, alla
fine, un albero si schianta al suolo,
diventa la casa di tutta un'altra serie di
piante, animali ed insetti: infine, gli alberi
morti e in decomposizione garantiscono
il letto spugnoso, umido e nutriente che
occorre ai nuovi arbusti per germogliare e
crescere. Fino al 97% degli arbusti di
conifere della Columbia Britannica cresce
su alberi in decomposizione.
Alberi centenari sono tagliati senza
discriminazioni e finiscono in quaderni,
carta igienica, fazzolettini da naso. Ogni
volta che gettiamo via della carta
inutilmente e che evitiamo di metterla
nei contenitori per il riciclo, è come se
tirassimo via un pezzo di questi alberi.
E con gli alberi perdiamo un intero
mondo, perché le foreste pluviali
temperate ospitano animali unici.
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E
"Ma e’ terribile… Allora non si puo’ proprio fare niente!"
"Non dire cosi’ Boog. Siamo qui per trovare una soluzione,
non ricordi?"
"Non e’ per vantarmi, ma qui la soluzione ce la siamo gia’ trovata".
"Ma va?"
"Certo. Assieme a Greenpeace, alle First Nation e a tante altre associazioni, ci
siamo battuti per decenni per proteggere queste foreste. E ora ce l'abbiamo
fatta. Non tutte, non credete. Come avete visto la distruzione continua piu’ a
est. Ma nella mia foresta, qui sulla costa occidentale, ora le cose sono ben
diverse. Qui nella "Foresta del Grande Orso" alla fine anche il governo e
l'industria hanno concordato un piano intelligente di gestione.
Questo vuol dire che molte di queste foreste sono ora protette, sono parchi
naturali. Al tempo stesso sono stati promossi usi diversi della foresta (ossia
non prendere il legno ma bacche, funghi e altro, lasciando la foresta in piedi).
E anche dove si possono tagliare alberi, bisogna seguire delle regole molto ma
molto attente: quelle del FSC. Mica male, no? Ora si tratta di fare lo stesso
in tutto il resto del paese!"
5
SOLUZIONI
CANADA
OLUZION
I
•S
5
Si chiama Foresta del Grande Orso.
È la foresta costiera occidentale, l'ultima
vasta area di foresta pluviale temperata.
Un ecosistema unico, caratterizzato da
una speciale combinazione di condizioni
climatiche riscontrabili all'estremità
orientale dei mari costieri e degli oceani:
i venti che soffiano dal largo incontrano
le montagne costiere e rilasciano umidità
in abbondanza, favorendo una rigogliosa
vegetazione. Queste condizioni
climatiche hanno permesso il formarsi di
uno degli scenari naturali più ricchi e
spettacolari del pianeta. Lo sitka spruce
(Picea sitchensis) e il cedro rosso
occidentale (Thuja plicata) raggiungono i
100 metri di altezza, e possono arrivare a
1500 anni di età.
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Dopo un decennio di conflitto
ambientale che ha visto Greenepace e i
popoli nativi affrontare pacificamente
l'industria del legno, oggi è stata
finalmente trovata una soluzione:
L'industria ha accettato
ad rinunciare a molte aree di
foresta, e si e’ impegnata
a metodologie di taglio molto
attente e responsabili.
Il governo si e’ impegnato non solo
a finanziare le aree protette, ma a
sostenere le forme di gestione
forestale alternativa al taglio
(turismo, raccolta di prodotti
non legnosi ecc.)
Un modello che potrebbe essere
riprodotto non solo in tutto il
Canada, ma in tutto il mondo.
E salvare le foreste.
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eta’
12-14
obiettivo
“Pesare” il contributo
di ognuno per ridurre
il consumo di carta
in classe.
6
elaboriamo
Cosa vi occorre:
• Scatolone di cartone
• Barattolo di vetro
• Sassolini
Per prima cosa eleggete un
rappresentante che gestirà
e coordinerà il gioco, questo
sarà utile per organizzarvi meglio.
Coinvolgete tutte le classi in
una riunione straordinaria per
spiegare le regole del gioco.
Su ciascun barattolo incollate
un'etichetta con la classe
e il numero dei partecipanti.
.
Procuratevi dei ceci e iniziate.
FASI DEL GIOCO
1 Ogni classe costruisce un eco carta il più
creativo, colorato e divertente possibile
d'uguale dimensione per tutte le classi.
La carta che NON può più essere riutilizzata
2 è buttata nell'eco carta. Nel caso in cui
finissero fogli di carta bianca riutilizzabili, il
rappresentante sarà autorizzato a togliere un
semino dal barattolo della classe che ha
commesso l'errore.
3
4
Ogni volta che l'eco carta sarà pieno
di fogli non più utilizzabili, potrete
mettere un sassolino in un barattolo
di vetro trasparente.
Alla fine del mese pesate il barattolo su
una bilancia o contate i semini.
Vincerà la classe che ha accumulato un
maggio numero di semini.
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all'antic
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9-14
obiettivo
Imparare a fare la carta
riciclata in modo semplice
senza l'aiuto di un
frullatore e di un telaio
per l' asciugatura.
7
FORESTA
IN CLASSE
Che cosa occorre:
• Fogli d'alluminio
• Un paio di forbici
• Una matita
• Un giornale
• Un vaso di vetro con tappo
• Acqua calda
• Un cucchiaio o una spatola di legno
• Una teglia metallica
da forno rettangolare.
• 3 cucchiai di farina di granoturco
Che cosa fare:
Tagliate 4 pezzi di fogli d'alluminio e
1
ripiegateli su se stessi fino realizzare
quattro quadrati di 15 cm di lato.
(saranno usati come supporti per
la pasta di carta macera e per consentire
il drenaggio dell'acqua.).
2 Con la punta della matita fate dei
forellini in questi supporti distanziati
di circa 1 cm e in file verticali.
4
Mettete i pezzetti di carta nel vaso di vetro
e riempitelo fino al bordo con acqua calda
e lasciate macerare per tre ore.
5 Quando la carta è diventata una zappetta
versatela nella teglia.
6
Spalmatela con il chucchiaio di legno in
modo da individuare e rimuovere
eventuali grumi.
Sciogliete 3 cucchiai di farina in mezza
7 tazza d'acqua calda e versatela nella teglia.
8
9
Mettete sopra all'impasto uno dei telaietti
d'alluminio che avete preparato.
Premete con il palmo della mano sul
fondo della teglia in modo che sia
ricoperto dalla poltiglia(che filtrerà
attraverso i fori) e appoggiatelo sul tavolo.
Mettete i telaietti ad asciugare e dopo 3
3
Tagliate il giornale in strisce
lunghe e sottili e poi tagliate queste
strisce in tanti pezzettini.
10 ore con delicatezza togliete dal telaietto lo
strato di carta e tagliatelo con precisione
nella misura che preferite.
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obiettivo
Impedire ai tagliaboschi di
tagliare gli alberi della
foresta canadese.
8
ATTIVITA'
Chiedete la possibilità di usufruire
del campo della scuola oppure incontratevi
in un parco o in un centro sportivo.
Dividetevi in tre squadre:
Se indovina può portarsi via l'albero
Squadra alberi
6 altrimenti un membro del popolo
indigeno può allontanare il taglialegna
fuori dall'area di gioco.
Squadra d'uomini che lavorano
in una compagnia del legno.
Squadra Popoli indigeni
Scegliete voi chi volete essere.
Gli alberi si riuniscono con i popoli
1 indigeni.
7
Ora tocca al popolo indigeno, anche lui
cerca di indovinare il numero di un
taglialegna nel caso ci riesce è autorizzato
a mandarlo via altrimenti dovrà
consegnargli un albero.
Vince la squadra che allontana per
2
Ad ogni bambino è assegnato un numero,
da 1 fino all'ultimo in modo da poter
assegnare ad ogni bambino un numero.
Devono esserci tanti tagliaboschi
3 quanti indigeni.
Gli alberi si dispongono nella piazza fermi
4 e con i piedi ben saldi per terra.
5
Il taglialegna cerca di indovinare a quale
numero corrisponde l'albero scelto.
8 prima gli avversari.
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"Questa foresta non finisce mai".
"E infatti e’ la piu’ grande del mondo".
"Sara’, pero’ io intanto ho una certa fame…. Oh ecco, finalmente si vede una
casa. Proviamo a bussare, magari potremmo fermarci per uno spuntino…"
"Dunque, qui non … Neppure qui… Ma che strano… Questa casa non ha la porta!"
"Credo di sapere perche’ "
"Dai Elliot, ma non e’ possibile, come fanno a entrare in casa…
Saltano dal tetto?"
"Mi sa che abbiamo trovato la casa della strega BabaYaga’. Vedi? Invece che su
fondamenta, poggia su zampe di gallina, che fanno girare la casa, cosi’ gli
ospiti indesiderati non trovano mai la porta. Meglio cosi’, non sono sicuro che
vorrei entrare la’ dentro. Andiamo a cercare la nostra amica tigre, che e’
meglio. Da lei un pasto caldo non ce lo nega nessuno!
1
DESCRIZIONE
RUSSIA
ESCRIZIO
NE
•D
1
È la più grande foresta del mondo. La
foresta delle Nevi della Russia asiatica
comprende aree di foresta intatta che
vanno dall'area artica della Sakha
settentrionale, fino alle regioni
subtropicali che costeggiano i fiumi
Amur e Ussuri. Le foreste coprono il
45% del territorio, e vanno dalle
arbustaie della tundra settentrionale,
alle ricche foreste composte del sud.
Un'area di oltre 663 milioni di ettari
(oltre due terzi della superficie degli
Stati Uniti).
Per esempio, il distretto di Primorye
(Regione della Russia posizionata di
fronte al Mar del Giappone)è stato
definito dall'IUCN (Unione Mondiale
per la Conservazione della Natura)
centro fondamentale per la diversità
vegetale (Centre of Plant Diversity).
Infatti, secondo lo IUCN, nella regione
vivono almeno 2.000 specie vegetali,
tra cui 150 piante medicinali (questa
regione è parte dell'area di
distribuzione del ginseng coreano, il
più raro e prezioso). La regione ospita
anche 60 aree protette, 100 riserve
naturali ed una riserva di biosfera di
3470 chilometri quadrati.
Le foreste siberiane rappresentano il
25% delle riserve mondiali di legname,
il doppio cioè dell'Amazzonia.
Queste foreste sono assai diversificate e
offrono habitat a molte specie di animali
e piante, tra cui il leopardo dell'estremo
oriente, l'orso dell'Himalaya, il cervo
muschiato e soprattutto la famosa tigre
siberiana (o tigre dell'Amur), uno tra gli
animali più minacciati.
cembre
al cinema dal 7 di
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La tig
"Ma che freddo che fa qui.
Non abbiamo un termosifone portatile?"
"No, ma ci scaldera’ la nostra amica tigre, facendoci
accomodare nella sua folta pelliccia invernale".
"Salve amici, benvenuti nella mia grotta! Venite subito
a scaldarvi, prima che il mago Gelo vi porti con se’."
Entrate prego, cosa vi posso offrire? Un formichiere alla
brace? oppure un pezzetto di cinghiale arrosto?
2
GLI ANMALI
RUSSIA
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NIMALI
2
La tigre più grande è la tigre siberiana
(Pantera tigris altaica) i maschi
raggiungono anche i 380 kg di peso e
la lunghezza di quasi 4 metri.
La tigre è un'animale solitario.
C'è un comportamento sociale
differente tra la femmina e il maschio:
la femmina vive con i suoi cuccioli fino
a circa 3 anni dalla loro nascita,
praticamente fino a che non riescono a
cacciare le prede da soli. Non caccia
dunque in branco e predilige attaccare
le sue prede nascosta tra la vegetazione,
dove poi tende agguati a cervi, capre e
pecore selvatiche, formichieri, gibboni,
tapiri, cinghiali (preda preferita) e,
talvolta, bufali e bestiame.
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La tigre può mangiare anche 30\35 kg
di carne al giorno, ma di solito arriva a
malapena a 15 kg, visto la grande
difficoltà ad appropriarsi della
selvaggina. La tigre della Siberia ha
una pelliccia più lunga e folta delle
altre tigri, e molto più grassa, perché
l'inverno siberiano è estremamente
freddo. La pelliccia è anche più chiara,
per mimetizzarsi nella neve. Le strisce
sulla pelliccia la rendono invisibile,
quando si avvicina ad antilopi, cervi o
cinghiali. La distruzione dei boschi
siberiani ha ridotto il suo ambiente
naturale e, spinta dalla fame, a volte
attacca anche gli animali domestici.
Di conseguenza viene cacciata dai
contadini, oltre che dai bracconieri che
vendono la sua pelliccia.
La pressione delle compagnie del legno
nella Siberia,minaccia gli ultimi 300
esemplari di tigre siberiana.
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I 'picco eria
della Sib
"Guarda, gli igloo degli esquimesi!"
"Ma va’ la’ gli esquimesi sono molto piu’ a nord. E poi non
vedi che quelle sono tende di pelle?
"E allora di chi sono?"
"Sono di uno dei popoli piu’ antichi della terra". Spiego’ la tigre. "Hanno dei nome
che per voi saranno stranissimi e nuovi, come Nanai o Uedege. Ma per noi che
viviamo in queste foreste, sono gente conosciuta da secoli e secoli. Alcuni di
loro adorano l'albero sacro, un albero gigantesco che unisce il cielo e la
terra, e in pratica tiene assieme tutto l'universo. Secondo loro le anime dei
morti vanno a posarsi come uccelli sui rami di questo immenso albero, e non
soffrono piu’ il freddo dell'inverno siberiano. A volte ci vanno anche gli
sciamani, che sono una specie di sacerdoti, quando compiono un viaggio mistico
per guarire la gente del villaggio".
"Noi pero’ dobbiamo proseguire il nostro di viaggio".
"Si’, ma non prima di aver salvato anche questa foresta!"
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I POPOLI
RUSSIA
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OPOLI
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Anche la Foresta delle Nevi della
Russia asiatica offre riparo e vita a
numerosi popoli indigeni, come i
Nanai della regione di Khabarovsk o i
Uedege, presso i fiumi Kungari e
Anyuy. I russi li hanno chiamati 'piccoli
popoli' per contrapporli al loro (il
'grande popolo' russo).
Vivono nella foresta e vi traggono tutto
ciò che serve per la loro vita. Infatti
vivono della raccolta di piante
selvatiche, di pesca e dell'allevamento
delle renne.
I circa 170 Nanai sono per tradizione
pescatori e cacciatori sedentari.
La maggioranza vive sul continente e
solo un piccolo gruppo vive su
Sakhalin. Sono dediti prevalentemente
alla pesca e all'allevamento di bestiame.
Gli Udege invece raggiungono quasi le
duemila persone, e vivono nel sud est
della Siberia. Malgrado il numero,
eppure continuano a preservare le loro
tradizioni. Il loro mondo è ricco di
spiriti e forze naturali, e si tramandano
di padre in figlio complessi racconti
della creazione del mondo. I loro
sciamani compiono viaggi mentali per
mettersi in contatto con gli spiriti al
fine di guarire malattie o altri disagi,
per lo più offrendo sacrifici.
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In Siberia vivono oltre 30 popoli
tribali. Nonostante la politica russa di
insediamento fin nei territori più isolati
della tundra e della taiga, i popoli
indigeni riuscirono a conservare le loro
strutture tradizionali.
Il loro territorio dei 'piccoli popoli'
ricopre circa il 50% del suolo russo, ma
spesso il suolo è ricco di risorse naturali
(minerali e petrolio nel sottosuolo o
foreste in superficie) e questa ricchezza
attira avventurieri e imprese.
La vita delle 26 comunità indigene che
vivono nelle foreste di caccia e pesca è
messa in pericolo dall'arrivo delle
compagnie multinazionali che
distruggono le foreste ormai da anni,
violando le leggi e tagliando la raso. Le
popolazioni locali soffrono delle
conseguenze del taglio indiscriminato
lungo i fiumi, dell'inquinamento delle
acque causato dallo scarico di
lubrificanti, che ha portato a diverse
morie di salmoni, loro alimento base.
Di fronte all'avanzata delle compagnie
del legno russe e multinazionali nel
loro piccolo territorio, gli Uedege
chiedono che questo sia protetto e
dedicati esclusivamente all'utilizzo
tradizionale delle risorse naturali.
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"Davvero pensi che incontreremo i cow-boy?"
Fece Boog. La tigre se lo guardo’ come fosse matto…
"Ma quali cow-boy? e’ il 'Far-east, non il Far-west. Significa
l'estremo oriente. Infatti qui c'e’ il punto piu’ a est del continente.
"e’ un area sterminata…."
"Si’, ma e’ un gigante malato. I nostri alberi cadono uno ad uno,
e senza riparo siamo alla merce’ della caccia. Ma lo sai che ci sono
piu’ tigri siberiane nei vari zoo del mondo che non in liberta’?
Io in prigione nello zoo non ci voglio andare, non ho fatto niente
di male. Ma non voglio neppure finire appesa al muro
di qualche cacciatore!"
4
Denuncia
RUSSIA
•D
ENUNCIA
4
Il taglio di alberi, insieme alle attività
minerarie e ad altri interventi
industriali su larga scala, mette a
repentaglio il futuro della Foresta delle
Nevi della Russia asiatica. In diverse
regioni le foreste millenarie sono già
state distrutte e negli ultimi anni
compagnie multinazionali del legno,
con una pessima fama di distruzione
nei paesi asiatici, si sono assicurate
contratti di sfruttamento a lungo
termine in queste foreste. Il gigante
malese Rimbunan Hijau, ha appena
ottenuto due contratti che gli
assicurano per 50 anni lo sfruttamento
delle foreste lungo il Mar del
Giappone, per esportare tronchi grezzi
verso i mercati della Cina, del
Giappone e della Corea del Sud.
Sebbene la Russia abbia une
legislazione forestale assai rigorosa,
molte delle infrazioni non sono
punibili, e il sistema di controllo e
verifica è carente e antiquato. Il crollo
del sistema sovietico, l'incertezza
economica e la frammentazione
dell'apparato burocratico centralizzato
e della struttura integrata di
produzione economica, hanno aperto
la strada alla massiccia penetrazione
delle compagnie multinazionali
asiatiche. Per accedere alle ricche
risorse forestali della regione del FarEast (Primorye, Vladivostok), diverse
compagnie giapponesi, hanno concluso
contratti di joint-venture con le
autorità locali , e possono operare
indisturbate nella regione, aiutate dalla
tacita complicità delle autorità che
dovrebbero proteggere le foreste.
Il taglio illegale di legno è divenuto
purtroppo una pratica comune in
Russia, e a seconda delle regioni,
l'estrazione illegale di legno continua a
crescere. Almeno un 20% del legname
russo è estratto illegalmente, ma si tratta
di una pratica in forte espansione.
Nel 2.000 l'amministrazione è stata in
grado di condurre investigazioni su
8.253 violazioni del codice forestale, che
hanno portato a 860 processi. Ma si
tratta appena della punta dell'iceberg,
rispetto alle 30.000 violazioni del codice
forestale, riportate dalle stese autorità.
Il taglio illegale e l'esaurimento delle
singole specie di maggior valore, sono
fortemente incentivati dalla pressante
richiesta dei mercati cinese e giapponese,
che rappresentano al momento la
maggiore minaccia per queste ricche
foreste temperate della regione
sudorientale della Foresta delle Nevi.
Questa, insieme alla crescita della
domanda russa che preme sulle foreste
nordorientali, rappresenta nei prossimi
10 anni una grave minaccia
alla sopravvivenza di queste
stupefacenti foreste.
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Il danno provocato dall'estrazione
illegale è duplice: la minaccia alla
biodiversità, e il calo delle entrate in
seguito alla corruzione. Il taglio
illegale è sostenuto dalla pressante
richiesta del mercato internazionale.
Innanzitutto Cina e Giappone, ma
anche l'Italia importa sempre più abete
russo e larice siberiano. Questa
richiesta di legno rappresenta per i
prossimi 10 anni il maggiore fattore di
rischio per queste stupefacenti foreste.
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"Uhm… Eliot, dobbiamo trovare un modo per salvare la nostra
amica Tigre Siberiana e la sua foresta!"
"Si’, diamoci da fare… C'e’ una guardia forestale, forse puo’
aiutarci. Hey! Venga qua, guardi che distruzione!"
"Come posso aiutarvi?"
"Deve fermare quei signori che stanno abbattendo alberi illegalmente"
"Ehm, beh, non saprei, in base alla legge 1233bis, articolo 49c, comma 119 possono tagliare se
sono in accordo con la legge 9239a articolo 12 comma 4, 5 e 18. Ma secondo gli articoli
123, 125 e 131 del codice forestale, sentiti i pareri dell'autorita’ provinciale in base alla
normativa speciale numero…" "Aaaaargh!!! Basta! Non se ne verra’ mai a capo in questo modo!"
"Unm… Mi sa che se vogliamo riuscire a salvare la Foresta delle Nevi e la Tigre Siberiana
convincere il governo russo a cambiare la legge, semplificandola e facendola rispettare
con controlli efficaci, e proteggendo le terre tradizionali".
"Beh, sara’ una bella battaglia. Parola di Tigre! Pero’ c'e’ una cosa che potete fare: cambiare
il mercato, ossia convincere chi compra prodotti in legno. Per esempio, di recente sono stati
certificate grandi foreste russe secondo gli standard FSC, proprio grazie alla richiesta di
legno certificato. In questo modo, e’ possibile aiutare a proteggere anche la mia foresta.
Ma bisogna far presto, non c'e’ piu’ tanto tempo!"
5
SOLUZIONI
RUSSIA
OLUZIONI
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5
Cosa si può fare per aiutare Boog ed
Elliot a salvare anche questa foresta?
Beh, ci aiuterà l'esperienza…
camminando in giro per le altre foreste,
avete raccolto diversi strumenti che vi
saranno utili per proteggerle!
Si tratta di usarli!
Usa la testa: compra solo
legno certificato FSC
Ricicla: Butta la carta solo
nel contenitore per il riciclo!
Ancora ricicla: Usa carta
riciclata!
Risparmia: usa meno e usa
meglio!
Riusa: l'altro lato del foglio,
i pezzi di mobili vecchi ecc.
In questo modo la foresta
vive meglio… E noi potremo
continuare a utilizzare il
legno e la carta!
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eta’
10-14
obiettivo
Osservare due impronte
differenti, la mano
e la foglia.
L'impronta
della foglia
6
Occorrente:
• 750 g di gesso
• 1⁄2 litro d acqua
• Una scatola di cartone
• Olio
• Una foglia
• Un bastoncino
elaboriamo
1 Procuratevi una scatola dai bordi rialzati
Ungete il fondo della scatola di cartone
2 con un po' d’olio.
L'impronta della
vostra mano
Ungete anche la parte inferiore
3 della foglia.
4 Deponete la foglia sul fondo della scatola
Mescolate acqua e gesso fino a quando
5 non otterrete un impasto morbido.
Appoggiate la vostra mano su un foglio di
1 carta, disegnate i contorni e ritagliatela.
Seguite la stessa procedura che avete
2 svolto per la foglia.
3 Osservate la vostra impronta
Versate l'impasto sulla foglia per
6 almeno 2-3 cm.
7 Lasciate asciugare per almeno 1 giorno
Togliete la tavoletta di gesso dalla scatola
8 compresa anche la foglia.
9 Osservate l'impronta lasciata dalla foglia
Come le mani sono le nostre
impronte non pensi che le foglie siano
le impronte degli alberi?
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Alto tanto
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12-14
obiettivo
misurare l'altezza di un albero per
riconoscere la differenza fra un bosco
naturale ed uno artificiale. In natura
gli individui non hanno la stessa eta’,
lo stesso vale per gli alberi. Gli alberi
di un bosco, hanno quindi altezze
differenti l'uno dall'altro. Gruppi di
alberi con altezze identiche indicano
che gli alberi sono stati piantati
artificialmente tutti assieme.
7
FORESTA
1 Lavorate a coppie
2 Uno di voi due si disporrà a fianco
del tronco dell'albero (servirà da unità
di riferimento)
L'altro (l'osservatore) si sistema ad una
3 distanza sufficiente che gli permetta di
vedere l'intera altezza dell' albero.
4
L'osservatore deve riuscire ad
immaginare quanti bambini vanno
sovrapposti uno sull'altro per arrivare
fino alla cima dell'albero.
A questo punto va effettuata la moltiplicazione
fra l'altezza del compagno a fianco all'albero
per il numero di bambini che servirebbero per
raggiungere la cima (importante: contate anche
il primo bambino, cioè il vostro compagno).
IN CLASSE
7
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CLA E
RUSSIA
ORESTA IN
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UN ALBERO,ERI
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8-14
obiettivo
Imparare a piantare un
albero per approfondire
alcuni processi della Natura
e imparare a sviluppare un
atteggiamento di cura e
attenzione nei suoi confronti.
1
2
Scavate una buca larga tre volte la radice
della piantina e si lasciate arieggiare per
qualche giorno.
Deponete la piantina delicatamente e
ricoprite leggermente le radici premendo
il terreno.
Se necessario in caso di siccità annaffiare
3 con cautela.
Il periodo migliore per piantare
alberi è compreso da: ottobre/novembrefebbraio/ marzo.
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Gioca
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8-14
obiettivo
Coinvolgere attraverso
il gioco
Durante una giornata di sensibilizzazione per la foresta
possiamo costruire giochi e giocattoli da regalare, o
invitare le persone che si avvicinano a costruire dei
giochi. Scoprirete come il gioco è un richiamo di
esperienze passate, di idee, risoluzione dei problemi.
Scoprirete come attraverso il gioco si elabora
concretamente quello che è stato appreso o quello che
si vuole cercare di capire. Il materiale semplice così
come lo ritroviamo in natura c'insegna tante cose.
Scopriamole insieme!
8
ATTIVITA'
Paracadutista
Le biglie
Occorrente:
• Biglie
• Una cassetta di legno della frutta
Staccate alcune assicelle dalla cassetta
1 2 corte, 2 lunghe e il fondo.
Su una delle due disegnate alcune porte e
2 servendovi dell'archetto da traforo ritagliate
e numeratele in progressione.
Con chiodi e martello assemblate il fondo
3 che fungerà da tetto e le altre assi rimaste.
Da una lunghezza prestabilita tirate
4 le vostre biglie e cercate di mirare la porta.
Vince chi ottiene il punteggio più alto.
Occorrente:
• Stoffa leggera
• Filo di cotone
• Tavola di compensato
1 Tagliate un quadrato di stoffa di 30 cm per 30.
Fissate ad ogni angolo con un nodo un filo di
2 cotone lungo almeno 50 cm.
Su un pezzo di compensato disegnate un omino
3 che rappresenterà il paracadutista.
4 Ritagliate e coloratelo.
Fate un foro sulla testa e infilate i quattro fili con
5 un nodo.
Piegate il paracadute prima a metà e poi
6 arrotolatelo su se stesso.
Lanciatelo più in alto che potete, una volta
lanciato il paracadute si srotolerà da solo
RUSSIA
TTIVITA’
•A
Yo-Yo
8
Occorrente:
• asse di legno
• Spago
Prendiamo un'asticella di legno e disegnate due
1 cerchi grandi e uno piccolo.
2 Con il seghetto ritagliate e colorateli.
Prendete un pezzo di spago lungo almeno 1 m e
3 fissatelo a un chiodino che inserirete nel cerchio
più piccolo.
Ping-Pong
4 Incollate le due ruote più grandi a quella piccola.
5 Colorate con colori vivaci o inserite le vostre iniziali.
Occorrente:
• Tavola di legno
• Carta vetrata
Su di una tavola di legno ritagliate le
1 forme delle due racchette con il seghetto
Con la carta vetrata arrotondate
2 i contorni e l'impugnatura.
3 Potete colorare le racchette a vostro piacimento.
Per la pallina prendete un tappo di sughero e infilate
4 dei fili colorati o dei nastrini in modo che quando
lanciate il tappo i nastrini svolazzino in aria.
Le papere
Occorrente:
• asse di legno
• spago
Prendiamo un'assicella di legno e disegniamo le
1 tre parti che in seguito ritaglieremo con l'archetto.
Due avranno la base di 15 cm e l'altezza di 10. La
2 terza parte avrà compreso nella lunghezza il manico.
3 Con il trapano foriamo in due punti le tra basi.
Il Coccode’
Occorrente:
• vasetto di yogurt
• pece greca
• spago
Prendiamo un vasetto vuoto di yogurt
1 e foriamo al centro con un punteruolo.
Prendiamo un pezzo di spago e facciamolo
2 passare attraverso il foro.
4 Unite i tre pezzi con uno spago.
5 Agitate velocemente in aria.
Sciangai
Occorrente:
• spiedini di legno
• vernici
Spalmiamo con le dita su tutta la lunghezza
4 dello spago della pece greca (si compra
nei negozi di vernice).
Prendete un mazzo di 42 spiedini di legno.
1 Colorateli in cinque colori diversi seguendo
questo schema:
20 bastoncini di colore giallo: valore 3 punti
12 bastoncini in rosso: valore 5 punti
5 bastoncini in blu: valore 19 punti
3 Bastoncini in verde: valore 15 punti
2 bastoncini in rosso e bianco: valore 20 punti
Con dei piccoli strappi sentirete il tipico verso
5 della chioccia.
Cercate di recuperare il bastoncino con il
2 punteggio più alto senza far cadere gli altri.
Da un'estremità facciamo un nodo in modo da
3 non farlo più uscire.
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P
alla
cile
"Secondo me sto sognando.
Sembra di stare nel bosco di casa, ma e’ pieno di animali
strani. Saro’ mica ubriaco?"
"Impossibile, Boog, gli orsi non bevono. E poi li vedo anche io tutti
questi animaletti".
“Be’ allora siamo messi bene tutti e due... pensa se incontriamo un vigile glielo
spieghi tu che non abbiamo bevuto?”
"Ma va'!!! Guardati attorno piuttosto. Chi avrebbe mai pensato di trovare una
foresta pluviale dove non fa caldo"
"Beh, se e’ per questo ne abbiamo vista una quando eravamo in Canada.
Ti ricordi la Foresta del Grande Orso? O ti si e’ spappolata la memoria da
quel microcervelletto che ti porti appresso sotto le corna?"
"Non ti preoccupare, la mia memoria e’ sana come un pesce, ma qui e’ tutta
un'altra cosa. Ci sono animali che non abbiamo visto da nessuna parte"!
1
DESCRIZIONE
CILE •
SCRIZIONE
DE
1
Quando i venti umidi che vengono
dall'oceano incontrano la catena
montuosa delle Ande, Sono costretti a
risalire e a incontrare correnti fredde.
L'umidità diventa pioggia, una pioggia
che cade quasi tutto l'anno
permettendo una vitalità incredibile.
Fino a 5000 litri annui per metro
quadrato, rendono permanentemente
umide le foreste del Cile e
dell'Argentina, che dalle Ande
degradano verso la Patagonia.
La giungla temperata del Sud America
copre le regioni meridionali del Cile e
dell'Argentina e presenta alcune delle
maggiori estensioni al mondo di foresta
temperata essenzialmente incontaminata.
Le foreste temperate del Cile ospitano
almeno 50 specie di alberi da legno, e
almeno 700 altri tipi di piante, metà
delle quali non esistono altrove.
Dominate da faggio, olmo e alloro,
queste foreste millenarie rappresentano
un habitat per numerosi animali e
piante che vivono esclusivamente in
questa regione. Tra essi la rana di
Darwin, il cervo delle Ande, o Pudúla,
la volpe Chilote e il pino cileno.
cembre
al cinema dal 7 di
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Il Cervo
cile
"Toh, un albero che cammina…"
"Non dire stupidaggini Boog. Non lo vedi che e’ un cervo?"
"Un altro cervo? Uhmpf! Se e’ un furbacchione come te, siamo a
cavallo!" "Certo che e’ un cervo. Brillante e simpatico come il sottoscritto,
ma e’ un cugino molto lontano. Si chiama Cervo delle Ande".
"Ciao ragazzi! Qui mi chiamano anche Hemul, o Taruca, ma voi potete chiamarmi
semplicemente Cervo, che non mi offendo. Benvenuti nella mia foresta! e’ un posto tutto
speciale, vedrete. Pronti alla scalata?”
“Non vorrai mica portarci sulla cima delle Ande spero?”
“E perche’ no? Ci sono dei posti bellissimi! Guardate, si chiama Cordigliere delle Ande perche’
sono piu’ catene montuose parallele tra loro. In mezzo ci sono delle valli profonde e vasti
altopiani. e’ qui che abito io. Vedrete che posti spettacolari!!!
- BROOATHHH!!!! Improvvisamente un frastuono impedi’ al cervo di continuare la sua interessante spiegazione.
"Boog, non fare questi versi, sai che e’ maleducazione!"
”Ma non sono io…" si scuso’ Boog leggermente preoccupato.
"Non preoccupatevi amici, sulle Ande e’ normale! Ci sono vulcani ancora attivi che ogni
tanto.. fanno sentire la loro voce”
2
GLI ANMALI
CILE •
IMALI
AN
2
Il Cervo delle Ande (o Hemul, o
Taruca) è detto anche "cervo
sudamericano" e ha strane lunghissime
orecchie. Insieme al Condor delle Ande
è un tipico animale cileno. Le corna le
portano solo i maschi, che possono
arrivare ad una lunghezza di 80 cm. e a
un peso di 100 kg. Le foreste naturali
del Cile sono state distrutte per creare
villaggi e pascoli, e il cervo delle Ande
diventa sempre più raro. Inoltre viene
anche cacciato, e ora ne restano al
mondo appena 1500 esemplari. Vivono
in piccoli gruppi, ritirati nei pendii
inaccessibili delle Ande.
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M
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cile
"In queste valli abitano i Mapuche"
"I Mapu-che’? Che roba sono?"
"I Mapuche! Sono uno dei popoli nativi. Pensate, che vivono
qua da numerosi millenni. Una cultura antichissima.
E infatti quando sono arrivati i conquistadores spagnoli,
glie ne hanno cantate quattro, mica si sono lasciati
invadere come fosse niente…
“Dai, dai!! raccontaci di quel popolo che ha resistito con
tenacia alle invasioni spagnole”
3
I POPOLI
CILE •
POLI
PO
3
Queste foreste sono anche la terra
ancestrale delle comunità indie di
Pehuenche, nella valle di Quinquen,
degli indios Mapuche di Huitrapulli e di
altre comunità locali che storicamente
dipendono dalla foresta per mantenere il
loro stile di vita fisico, culturale e
spirituale e che per secoli
hanno vissuto in stretta interconnessione
con queste foreste naturali.
I Mapuche rappresentano una cultura
millenaria, dotata di una lingua, uno
stile di vita e un'organizzazione
propria, e che dominava il territorio del
Cile e dell'Argentina.
Queste comunità, situate
geograficamente in Cile e Argentina,
hanno resistito alle invasioni spagnole
fino al 1881, fino alla terribile guerra
che li ha ridotti un una minoranza
etnica oppressa e impoverita. Da allora,
nel solo Cile, lo Stato ha sottratto
illecitamente al popolo Mapuche il 95%
del territorio tradizionale, pari a
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9.500.000 ettari di superficie. Lo stesso
è successo in Argentina. Oggi, la
maggior parte delle loro terre sono di
proprietà di grandi aziende, come
imprese forestali, peschiere, minerarie,
petrolifere e idroelettriche.
Lo sfruttamento delle foreste, produce
rischi seri per l'ecosistema. Nel
territorio Mapuche infatti esistono
esemplari di 'alerce' vecchi fino a
quattro mila anni d'età e alti più di 50
metri. Nel parco del Conguillìo poi, si
trova l'unica foresta di sole araucarie
del mondo. I boschi muoiono poco a
poco, avvelenati dagli scarichi chimici
delle cartiere, e sostituiti da alberi di
piantagione. Al posto di encina, maòeo,
roble e rauli (specie vegetali a rischio
d'estinzione) vengono piantati pinus
radiata e eucaliptus, esemplari
d'importazione a rapida crescita. Le
coltivazioni intensive provocano
erosione del suolo e impoverimento
delle risorse idriche.
La riduzione degli spazi, dapprima
destinati alle colture di tradizionali dei
Mapuche e l'impoverimento del suolo
privato, spingono la popolazione
Mapuche verso le città.
Il popolo Mapuche cerca ora di lottare
per recuperare il suo territorio, e
assieme ad esso, la sua dignità e i diritti
civili e sociali e culturali. Più volte i
Mapuche sono stati in conflitto con le
grandi cartiere, che oltre a spazzar via
le foreste native, inquinavano l'aria e
l'acqua delle loro vallate.
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cile
"Hey, amico cervo, ma e' un vero bosco o siamo finiti dentro un
videogioco? Questi alberi tutti uguali, cammini e corrono file di
tronchi… Ma dove siamo finiti? Ho paura!"
"Questa un tempo era una foresta bellissima. Ci abitava la mia famiglia, poi
sono arrivate le ruspe e siamo dovuti andare via. La cosa piu’ triste e’ che in tutte le
statistiche del mondo, questa risulta essere ancora una foresta, tale e quale a prima.
"E che cos'e’ invece?"
"e’ una piantagione. Una specie di coltivazione di alberi. Quando vengono a tagliare la
foresta, distruggono tutto, non solo gli alberi piu’ belli, ma proprio tutto quanto. Poi su
quel deserto piantano alberi, e dicono che hanno rimesso tutti a posto. Ma non e’ affatto
cosi’. Spesso sono alberi straneri, importati. E poi sono tutti uguali, non c'e’ vita, non ci sono
animali, non c'e’ la ricca vegetazione delle nostre foreste. E spesso sono pieni di chimica:
concimi e pesticidi. e’ solo una fabbrica di legno a cielo aperto".
"Ma allora quello che scrivono sulle pubblicita’…"
"Si’, lo so: ‘per ogni albero abbattuto ne viene piantato uno nuovo' oppure 'viene da
piantagioni e non da foreste'… Tutto vero, ma cosa c'era prima della piantagione? E che
gusto c'e' a vedere una fila di alberi tutti uguali al posto di una meravigliosa foresta
millenaria, piena di muschi, licheni, felci, di animali diversissimi tra loro?"
4
APPROFONDIMENTO
CILE •
4
NTO
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PROFONDI
AP
Nella maggior parte dei casi, le foreste
esaurite vengono poi trasformate in
piantagioni, con alberi non nativi
(Pinus radiata ed Eucalyptus). Le
piantagioni, oltre non essere in alcun
modo paragonabili alle foreste naturali,
portano con sé forti guasti di carattere
ambientale e sociale. Invece di
imparare le tecniche di sfruttamento
degli indigeni Araucanos, che per secoli
hanno praticato una gestione
compatibile delle foreste, le imprese
hanno preferito di norma abbattere gli
alberi per sostituirli con specie aliene
a crescita rapida. Il risultato è che la
conversione delle foreste native in
piantagioni nel Cile centrale e
meridionale ha raggiunto i 7 milioni di
ettari nel 1995 .
Le piantagioni coprono oggi 2,1
milioni di ettari, e consistono in specie
importate (per il 75% Pinus radiata e
per il restante Eucalyptus e in misura
meno rilevante Acacia e Douglas) .
Innumerevoli studi hanno sottolineato
gli impatti dannosi delle piantagioni .
In particolare sono stati osservati gli
effetti delle piantagioni di pinus radiata
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in Nuova Zelanda e di eucalyptus in
Asia, per quanto riguarda gravi
fenomeni di erosione del suolo e
l'interferenza nel ciclo dell'acqua, che
porta all'esaurimento delle falde
acquifere. Per quanto si sostenga spesso
che le piantagioni siano in genere
stabilite in aree degradate, un recente
studio dell' European Forest Institute
riporta di pratiche di sostituzione
diretta di foreste native con piantagioni
nelle regioni meridionali.
Oltre alla ricaduta sociale dovuta alla
rapida espansione delle piantagioni, tra
cui l'espulsione di centinaia di piccoli
agricoltori dalle loro terre, salta agli
occhi il danno ambientale, che si
risolve in una significativa riduzione
delle popolazioni appartenenti a specie
minacciate o endemiche .
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Foreste i
cile
"Questa era una foresta"
dice il cervo, indicando con le sue corna pelose un'enorme
montagna di trucioli.
"Li chiamano 'woodchips', ossia patatine di legno, e li comprano
fino in Giappone per farne carta. Visto che li riducono in
pezzetti piccolissimi, non gli interessa prendere solo gli
alberi piu’ grandi. Rimuovono tutto e lo sbriciolano. Anche
alberi centenari vengono ridotti in frammenti, come se non
valessero nulla"
5
DENUNCIA
CILE •
NUNCIA
DE
5
Una parte significativa della giungla
temperata del Sud America è già stata
distrutta o degradata e tutto quel che
rimane è ora in pericolo. Delle foreste
native cilene, la cui estensione
originaria è stimabile intorno ai 30
milioni di ettari, restano 15 milioni di
ettari In questi anni le foreste primarie
cilene sono state distrutte ad un tasso
di 120.000 - 200.000 ettari l'anno.
Molte delle foreste millenarie del Cile
sono state abbattute per alimentare
l'industria della carta. Un rapporto della
Banca Centrale del Cile ha stimato che
700.000 ettari di foresta sono stati
abbattuti tra il 1984 e il 1994, e
aggiunge che all'attuale tasso di
sfruttamento tutte le foreste native non
salvaguardate dallo status di protezione
(parchi nazionali e aree protette)
saranno perdute nei prossimi 20-30
anni. Tutto il Cile centrale è minacciato.
L'avvertimento non è stato recepito:
all'opposto, una volta esaurite le foreste
centrali, la produzione tende ora a
spostarsi verso le residue foreste del sud.
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Il principale impiego delle specie native
sono i trucioli (woodchips, o cippati)
diretti all'industria della carta.
Le foreste native vengono ridotte
in trucioli ed esportate verso
i mercati giapponesi.
La produzione industriale di legno in
Cile è cresciuta dell'83%, negli anni
novanta, rispetto al decennio
precedente. Anche le piantagioni per
produrre cellulosa si sono espanse in
modo impressionante, mentre le aree
protette sono cresciute appena dello
0,4%. Le foreste temperate del Cile
ospitano almeno 50 specie di alberi da
legno, e almeno 700 altri tipi di piante,
metà delle quali endemiche, ossia che
non esistono altrove.
Nel 1995 il Cile ha prodotto 2,5
milioni di m3 di trucioli dei quali 1,55
milioni di metri cubi provenivano da
foreste native. Fino agli anni recenti la
maggior parte erano dirette all'industria
della carta giapponese, mentre gli Stati
Uniti sono divenuti un importante
acquirente di infissi in legno.
Nel 2000, l'insieme delle esportazioni
di legno, di trucioli (woodchips) e
cellulosa hanno superato gli 1,8
miliardi di dollari previsti dal governo
cileno per l'anno.
…
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"Le foreste non ci piacciono sbriciolate.
Le preferiamo vive!" "Che dici Elliot, ce la faremo a
salvare anche questa foresta?"
"Ma certo! Ti ricordi come abbiamo fatto in Finlandia? Come qui, buttavano giu’
tutto per farne carta. E noi abbiamo riciclato la carta cosi’ servivano molti
meno alberi, no?
"E qui cosa dobbiamo fare allora?"
"Ma riciclare ancora, fessacchiotto! Si puo’ fare fino a sei volte" Mica ci
vorremo fermare!"
"No, no, ma mi sembra che non siano convinti ancora tutti. Non avresti qualche
modo per convincere la gente?"
"Ma certo! Dobbiamo combattere un pericolo in agguato; le leggende
metropolitante secondo cui la carta riciclata fa male, e’ brutta e
inquina…Ecco qui la nostra arma segreta: lo Scaccia-pregiudizi! Contiene
tutti i validi motivi per usare la carta riciclata!!!"
6
SOLUZIONE
CILE •
LUZIONE
SO
6
LO SCACCIA-PREGIUDIZI
SULLA CARTA RICICLATA.
Circolano molte leggende sulla carta
riciclata. Ma si tratta, appunto,
di leggende. La realtà è un'altra:
Qualita’ di scrittura
Per scrivere sui quaderni di scuola serve
qualità. Bisogna poterci scrivere con
matite, stilo, pennarelli, inchiostro. La
carta riciclata garantisce questa qualità
quanto la carta vergine.
Prezzo
"Ma la carta riciclata costa di più". Ma
davveroooo? Una cosa è sicura, la
produzione della carta riciclata costa di
meno. Se al consumatore alla fine costa
di più è per un unico motivo: non c'è
una grande richiesta, non c'è mercato in
Italia. Tocca a noi cambiarlo! Però già ora
non è detto che la carta riciclata non si
possa trovare a costo uguale o addirittura
inferiore a quello della carta bianca.
Invecchia
Questo a volte è vero. A volte ingiallisce
un po' col tempo. Ma secondo studi
scientifici, la carta recuperata può durare
oltre 100 anni. Non basta???
Inquina di piu’...
Eh no, niente di più sbagliato!!! Al
contrario, se la carta viene riciclata con
procedure ecologiche, evitando il cloro e
gestendo attentamente l'acqua ecc,
contribuisce a evitare l'eccessivo
sfruttamento delle foreste e
l'inquinamento delle acque con sostanze
chimiche. Si risparmia anche molta
energia (carbone, petrolio) a vantaggio
della qualità dell'aria e del clima
Fotocopiatrici
"Danneggia la nostra fotocopiatrice...".
Non è per niente vero! I più noti
produttori di fotocopiatrici e stampanti
affermano chiaramente che i loro
apparecchi funzionano indistintamente
sia con carta riciclata che con carta
nuova, e in molti paesi, per ogni
prodotto venduto offrono una risma di
carta riciclata. I guasti spesso derivano
dal fatto che la carta è conservata o
caricata in modo scorretto.
Colore
"Ma non posso mica scrivere una
lettera al ministero su questa carta
grigia...". Non necessariamente la carta
riciclata deve essere grigia, esiste anche
bianca. In ogni caso il grigio va
preferito perché inquina meno. Se
proprio deve essere bianchissima (per
esempio per riprodurre quadri e opere
d’arte) si può usare quella contenente
cellulosa vergine certificata FSC.
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Difficile da trovare
Non è vero. Tutti i grandi distributori
offrono carta riciclata.
Non ...riciclabile
Falso. Può essere recuperata fino a sei
volte. Inoltre, dato che non viene
riciclato sempre lo stesso foglio,
nell'impasto vi sarà sempre una certa
percentuale di carta riciclata per la
prima volta. E, qualora servisse un
prodotto più resistente, vi si possono
aggiungere delle parti di cellulosa
vergine certificata FSC.
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Occh
La tua carta è riciclata per intero o solo in parte?
Questo ce lo può dire solo un'attenta lettura
dell'etichetta. C'è scritto "carta ecologica"? Ma come
fare a sapere se lo è davvero?
La vera carta riciclata lo è: bisogna assicurarsi che ci
sia scritto "prodotta da 100% di carta riciclata (o carta
da macero)", meglio ancora se provenienti da rifiuti
riciclati, o post-consumo (non tutti i maceri vengono
da rifiuti: ci sono anche i maceri industriali).
Attenzione alle etichette di fantasia:
spesso la carta viene definita "carta ecologica"
anche quando non è carta riciclata. Ma da sola
questa definizione non significa niente: chiunque
può scriverlo, senza impegno. Non ci assicura la
protezione delle foreste primarie.
spesso la carta viene definita "proveniente da
rimboschimento programmato". Ma di nuovo,
non ci dice nulla su cosa c'era prima del
“rimboschimento”. Se è stata distrutta una foresta
primaria, e sostituita con una piantagione ad una
allora si tratta di un bel danno ecologico. Una
foresta è ben di più di un insieme di alberi: una
foresta è un insieme di ecosistemi che vivono e si
sviluppano assieme, in una delicatissima rete di
interdipendenze. Questo viene ignorato dalle
etichette ingannatrici!
spesso la carta viene definita "proveniente da
piantagioni controllate". Che piantagioni? Sono
certificate in qualche modo? Non si sa. Quindi
questa dicitura non certifica un bel niente.
Un simbolo sicuro che certifica la carta
riciclata pura è l'Angelo Azzurro:
'L'angelo azzurro". La carta con questo
marchio è fatta al 100% di carta riciclata
e quindi non avrà certamente
danneggiato le foreste primarie.
7
APPROFONDIMENTO
Un altro simbolo per il rispetto delle
foreste primarie è quello del FSC
(Forest Stewardship Council). Il logo
FSC identifica i prodotti in legno e carta
provenienti da foreste gestite in modo
responsabile secondo i rigorosi standard
ambientali. Da qualche anno il FSC
certifica anche la carta riciclata, perché aiuta le foreste
a “respirare” abbattendo meno alberi.
FSC Trademark © 1996 Forest Stewardship Council
A.C. - FSC - ITA 0002
Cambiare abitudini è essenziale: gettare sempre la
carta nei cassonetti differenziati, comprare prodotti in
carta riciclata offre un'altra vita alla carta, diminuisce
il consumo di cellulosa vergine e con esso allenta la
pressione sulle foreste, che potranno così essere
gestite secondo pratiche di buona gestione forestale,
come quelle indicate dagli standard del FSC (Forest
Stewardship Council).
Ma a volte trovare la carta riciclata sembra
un'impresa. Benché sia disponibile in grandi quantità
la carta riciclata arriva con fatica all'utente finale.
L'importante è non arrendersi di fronte alle prime
difficoltà, e sapere che anche se non la ritrova, è
sempre importante richiederla. Il potere dei
consumatori è nella richiesta: se aumenta la richiesta,
allora forse qualcuno comincerà a provvedere! Per
questo è importante non arrendersi e continuare a
chiedere: anche le richieste che sembrano andare a
vuoto, servono a cambiare il mercato. Allo stesso
tempo, pochi sanno che esistono delle disposizioni
che impongono per esempio alle amministrazioni di
fare uso di carta riciclata .
CILE •
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Prendete un cartone grande e spesso.
(se ne trovano facilmente fuori
dei centri commerciali).
Sdraiatevi sopra e chiedete ad un compagno
di tracciare il vostro contorno a matita.
Ultimate il disegno aggiungendo
i particolari, i vestiti e altro
Colorate e ritagliate.
Cercate un modo per farlo stare in piedi
(per esempio fissatelo ad un sostegno
incrociato oppure fissate nella parte posteriore
due sostegni rigidi).
Nel momento in cui avrete ultimato
questa parte, disegnate su un cartone
la figura di un albero che deve avere
le stesse vostre dimensioni.
Cercate di fissarlo in modo da sostenerlo.
Prendete un quaderno o un diario, dove
saranno appuntate le frasi di seguito.
nome
Sono nato a..
Mi nutro di..
Per respirare io..
Sono alto ..
I miei anni sono..
L' energia la ricavo dal..
I miei amici sono..
I pericoli della mia vita sono..
Con me abitano..
La stagione che preferisco è..
Al variare delle stagioni cambio..
Se io non esistessi...
Se aumenta il caldo io..
Per prendere meglio il sole sposto..
Per equilibrare i liquidi dentro me..
Per eliminare le sostanze inutili o in eccesso..
Ho voglia di crescere perché..
I miei genitori si chiamano..
Quando soffia il vento mi si muovono..
Sto bene quando..
Potrete scrivere le risposte anche su un gran cartellone
da appendere in classe o nella scuola vicino alla figura
di riferimento. Siete rimasti stupiti?
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eta’
8-12
obiettivo
Riflettere sulle
caratteristiche comuni tra
noi e l'albero.
albero
Sono nato in..
Mi nutro di..
Per respirare io..
Sono alto ..
I miei anni sono..
L' energia la ricavo dal..
I miei amici sono..
I pericoli della mia vita sono..
Con me abitano..
La stagione che preferisco è..
Al variare delle stagioni cambio..
Se io non esistessi...
Se aumenta il caldo io..
Per prendere meglio il sole sposto..
Per equilibrare i liquidi dentro me..
Per eliminare le sostanze inutili o in eccesso..
Ho voglia di crescere perché..
I miei genitori si chiamano..
Quando soffia il vento mi si muovono..
Sto bene quando..
cile
Il sudorente
delle pia
eta’
12-14
obiettivo
Osservare come le piante
traspirano rilasciando
vapore acqueo attraverso
gli stomi.
8
FORESTA
Occorrente:
1 Plastilina o creta
IN CLASSE
2 2 bottiglie di vetro
3 Un chiodo lungo o una matita
4 Una foglia dotata di gambo
5 1 lente d'ingrandimento
Che cosa fare:
Modellate tra le mani un cilindro di creta o
1 plastilina e formate un cilindro di circa 4 cm.
6
Riempite una bottiglia d’acqua e
introducete il cilindretto con la foglia in
modo che il gambo tocchi l'acqua.
Infilate il cilindro nel collo delle
2 bottiglie con la funzione di collegare
una bottiglia sull'altra essendo quella
superiore capovolta.
7
Fate con un chiodo un foro
3 nella plastilina.
Infilate il gambo di una foglia nel cilindro
4
in modo da essere visibile solo un
pezzetto di gambo ad un estremo e la
foglia all' altro estremo.
5
Premete un pochino sulla plastilina in
modo da far aderire le pareti al gambo.
8
Capovolgete l'altra bottiglia e piano piano
infilate anche la foglia, in modo che le
bottiglie aderiscano collo contro collo con
all' interno il cilindretto di plastilina e con
all' interno una foglia con gambo lungo.
Sigillate bene tutto intorno con la
plastilina e mettete tutto al sole.
Dopo un ora osservate con la lente di
9 ingrandimento cosa accade sulla foglia.
Nella bottiglia superiore si sono formate
piccole, ma ben visibili goccioline sulla foglia
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cile
e
t
s
e
r
o
F
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Tris d
eta’
8-14
obiettivo
Approfondire le
conoscenze attraverso
il gioco delle carte
9
elaboriamo
Giocare a carte in classe? Magari anche con
l'insegnante? Ora si può.
Per iniziare fotocopiatevi il retro di questa
scheda che contiene i campioni delle carte:
conoscenza, denuncia e soluzione su cui voi
scriverete i relativi testi (prima di stamparli!).
Lasciatevi sempre una scheda d'originali vuoti,
così potrete giocare cambiando i testi in seguito.
Ogni carta da gioco dovrà essere completata
da voi tramite le vostre conoscenze.
Importante
Per ogni carta conoscenza vi deve essere la
carta di denuncia e soluzione corrispondente.
Dopo aver preparato il materiale
da gioco potete anche incollare le carte
su un cartoncino rigido in modo da renderle
più resistenti. A questo punto dovreste avere
almeno 21 carte in totale (conoscenza,
denuncia e soluzione) e 1 carta jolly.
Per giocare sono necessarie:
N 7 Carte Conoscenza
Nelle carte della conoscenza potrete
scrivere tutte le informazioni che avete
appreso fino a d ora.
(Es per la carta Amazzonia potrete
parlare del popolo Deni).
N 7 Carte di denuncia
Denuncia dei problemi della foresta.
N 7 Carte soluzioni
Soluzioni affrontate nel kit.
1 Carta Greenpeace
Questa carta rappresenta il jolly e
sostituisce qualsiasi carta che non
esce dal mazzo.
Come si gioca?
Mescolate tutte insieme le carte e
distribuitene una per ciascun compagno.
obiettivo
Ogni bambino a turno pesca una carta
e cerca di formare un tris di carte
corrispondente al tipo di foresta.
Esempio:
Carta conoscenza: argomento Amazzonia,
Carta denuncia: taglio illegale.
Carta soluzione: Aree protette.
Il gioco finisce quando il bambino
pescando e scartando forma il tris.
Il jolly cioè la carta di Greenpeace
rappresenta l'intervento in più e permette
di sostituire la carta mancante.
conoscenza
soluzioni
soluzioni
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denuncia
denuncia
soluzioni
soluzioni
denuncia
denuncia
conoscenza
conoscenza
conoscenza
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