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kit didattico - Greenpeace Italia
te le sette foreas del pianet In viaggioso il pianeta attraver Boog ed Elliot sono in viaggio. Eh si’, si sono informati e ora ne sanno abbastanza: e’ tempo di agire! Hanno deciso di visitare tutti i propri amici, di conoscere le loro foreste una per una, affrontare con loro le micce che corrono e aiutarli a trovare una soluzione. Siete pronti ad accompagnarli? Attenzione, si tratta di una cosa seria, perche’ oltre a fare un mucchio di scoperte interessanti e di conoscere nuovi amici specialissimi, dovrete affrontare imprese complicate per trovare una soluzione e fermare la distruzione delle foreste. Una cosa certa, Boog ed Elliot sono in gamba, ma da soli non ce la possono fare, quindi ogni amico al loro fianco sara’ preziosissimo. Tutti pronti a partire? introduzione Piazza dell'Enciclopedia Italiana 50 00186 Roma telefono 06.68136061 fax 06.45439793 [email protected] www.greenpeace.it al cinema dal 7 dicembre Via Cantalupo in Sabina, 29 00191 Roma telefono 06.330841 fax 06.33084251 www.sonypictures.it © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. GREENPEACE È UN’ASSOCIAZIONE NON VIOLENTA, CHE UTILIZZA AZIONI DIRETTE PER DENUNCIARE IN MANIERA CREATIVA I PROBLEMI AMBIENTALI E PROMUOVERE SOLUZIONI PER UN FUTURO VERDE E DI PACE. GREENPEACE È INDIPENDENTE E NON ACCETTA FONDI DA ENTI PUBBLICI, AZIENDE O PARTITI POLITICI. foreste a t s e r o f a l e o c s o b l I "Hey, Boog, ma che sono poi queste foreste primarie?" "Non dirmi che non lo sai, Elliot. Ci vivi dentro! Hai presente casa nostra? Ecco, quella e’ una foresta primaria." "Ah, be', io la chiamavo foresta e basta" "E infatti hai ragione. Ma primaria vale di piu’. Perche’ mica tutte le foreste sono come la nostra! Ci sono un sacco di boschi - carini, mica no - che pero’ sono molto meno importanti. Alcuni sono piccoli piccoli, tanto che noi non ci potremmo vivere, proprio non basterebbero. Oppure sono tagliati in due da autostrade, villaggi, impianti. C'e’ sempre un sacco d'umani che vanno in giro, e gli animaletti piu’ timidi se ne vanno da un'altra parte. Poi ci sono foreste secondarie, ossia dove sono passati i taglialegna e hanno portato via un bel po' d'alberi. Ora ne sono ricresciuti di nuovi, ma sono un po' tutti uguali… Insomma e’ pur sempre un bosco, ma non e’ piu’ come prima…" "Eccerto! Ci vogliono migliaia d'anni per fare una foresta come si deve, mica basta piantare due alberelli…" "Bravo Elliot, proprio cosi’. Per questo le nostre foreste primarie valgono tanto!" 1 DESCRIZIONE Con il termine di foreste primarie s'intende quell'insieme d'ecosistemi forestali sviluppatisi spontaneamente nel corso dei millenni. Si stima che fino a circa 8.000 anni fa questo tipo di copertura vegetale interessasse buona parte del Nordamerica, la regione centronord del Sudamerica, buona parte dell'Africa centrale, tutta l'Europa e larga parte dell'Asia. Nel complesso, circa il 50% delle terre emerse era ricoperto di foreste primarie. In Italia non ci sono più grandi foreste incontaminate. Le foreste primarie sono grandi boschi che non hanno mai E FORESTE • CR IZIO DES N 1 7 6 4 2 3 1 I diversi alberi delle foreste primarie si sono formati attraverso i secoli all'interno dell'ambiente circostante, nel quale vivono in perfetta armonia (a differenza degli alberi di piantagione). Le foreste primarie custodiscono il tesoro del pianeta: esse conservano più della metà della diversità biologica (dei tipi d'animali e piante). Questa biodiversità e l'affascinante relazione tra specie diverse in un unico grande ambiente naturale, rende le foreste così preziose. L'uomo deve imparare ad essere parte di quest'ambiente naturale, e a non esserne più il "distruttore". Dove si trovano le grandi foreste del pianeta? Quando pensiamo alle foreste, ci viene subito in mente 1'Amazzonia. Pochi sanno che le grandi foreste vergini si trovano anche in altri continenti. Ecco le sette grandi foreste, le Magnifiche Sette del nostro pianeta: 5 conosciuto un utilizzo industriale da parte dell'uomo. Vi crescono alberi antichi, che danno vita a centinaia di creature. Alberi alti fino a cento metri, con mille anni d'età. Il tronco arriva ad un diametro di 3,5 metri. Intorno crescono i giovani alberi. Le ampie fronde degli alberi adulti proteggono l'umidità e il clima. Quando i vecchi alberi muoiono e cadono al suolo, aprono lo spazio alle giovani piante per slanciarsi verso l'alto. Al tempo stesso creano uno strato protettivo di soffice terriccio di legno, su cui crescono funghi, insetti e nuove piante. In nessun luogo ci sono tanti tipi d'animali e piante diverse come nelle ultime foreste primarie del pianeta. Molti ancora non sono stati scoperti. Il suolo brulica d'insetti, animaletti e microorganismi. Sono loro a trasformare rapidamente le foglie morte e i rami secchi in humus, per creare nuova vita. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. 1 La foresta tropicale amazzonica 2 Le giungle del sud-est asiatico La foresta pluviale africana 3 del Bacino del Congo 4 Le foreste vergini del Nordamerica La foresta pluviale temperata 5 del Sudamerica Le ultime grandi foreste europee 6 in Russia Le foreste innevate della 7 taiga siberiana cembre al cinema dal 7 di foreste Sette ameicfi oreste per sett Voi non ci crederete, ma Boog ed Elliot hanno un sacco d'amici per il mondo. Ognuno di loro vive in una grande foresta, assieme a tanti altri animali. Si tratta di luoghi diversissimi tra loro, caldi come un forno o coperti di neve e di ghiaccio. Ma ovunque ci sono tanti alberi antichissimi, e sono tutti animati da forme di vita incredibili. Ma andiamo a vedere gli amici di Boog e Elliot. Attenzione, perche’ saranno loro ad invitarci nelle loro foreste. 2 GLI ANMALI FORESTE • MALI ANI 2 I lupi hanno la pessima fama d'animali cattivi e sanguinari, ma è un'ingiustizia. In realtà sono molto sociali, vivono e cacciano sempre insieme. I lupi, un tempo vivevano in gran parte dell'Europa, in Asia e in Nord America. Il loro ambiente naturale nel frattempo si è molto ristretto, e spesso sono uccisi non appena si avvicinano ad un insediamento umano. Il giaguaro è il più grande felino delle Americhe. È lungo fino a 1,80 m. Il suo territorio arriva a 30 Km per ogni singolo animale. I suoi artigli possono attaccare la corazza di un carro armato. È in grado di arrampicarsi sugli alberi e di nuotare. Vive nascosto nel profondo della foresta, ma quando è spaventato si difende con furia. L'elefante di foresta ha delle grandi orecchie e una lunga proboscide con la quale odora, tasta e tira via foglie ed erba. Ma bevono come qualsiasi altro animale, non usano il naso! Cacciati dalla presenza dei taglialegna, a volte gli elefanti si concentrano così tanti nelle piccole aree protette che alcuni devono essere abbattuti, altrimenti distruggerebbero tutta la natura circostante. La tigre siberiana ha una pelliccia più lunga e folta delle altre tigri, e molto più grassa, perché l'inverno siberiano è estremamente freddo. La pelliccia è anche più chiara, per mimetizzarsi nella © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. neve. La distruzione dei boschi siberiani ha ridotto il suo ambiente naturale e, spinta dalla fame, a volte attacca anche gli animali domestici. Di conseguenza è cacciata dai contadini, oltre che dai bracconieri che vendono la sua pelliccia. Ci sono due tipi di orango, quello del Borneo e quello di Sumatra. Il nome significa "uomo della foresta". Per molto tempo si è conosciuto pochissimo della sua vita. I ricercatori sanno ora che si nutre prevalentemente di frutta e piante ma ogni tanto mangia anche insetti e uccelli. Ogni notte si costruisce un nuovo riparo tra i rami degli alberi. . Il cervo delle Ande (o Hemul, o Taruca) è detto anche "cervo sudamericano" e ha strane lunghissime orecchie. Insieme al Condor delle Ande è un tipico animale cileno. Le corna le portano solo i maschi, che possono arrivare ad una lunghezza di 80 cm. e un peso di 100 kg. Le foreste naturali del Cile sono state distrutte per creare villaggi e pascoli, e il cervo delle Ande diventa sempre più raro inoltre viene anche cacciato, e ora ne restano al mondo appena 1500 esemplari. Vivono in piccoli gruppi, ritirati nei pendii inaccessibili delle Ande. L'orso bruno è una forza, un vero e proprio concentrato d'energia! La sua pelliccia può variare da chiara a marrone scuro. I cuccioli possono arrampicarsi sugli alberi utilizzando gli artigli. Gli adulti perdono questa capacità (per fortuna: sono troppo pesanti!) nuotano con agilità e possono alzarsi sulle zampe posteriori senza difficoltà. Nelle grandi foreste europee (Scandinavia e Russia) restano appena 6000 orsi, nei boschi di pino e abeti, tra laghi e arbustaie. Gli orsi si nutrono d'erbe, bacche, noci, frutta, ma anche di formiche, insetti, larve, miele e pesci. foreste i n e g i d n i i I popol E chi l'ha detto che a Boog e Elliot non piacciono gli umani? Al contrario, hanno un sacco d'amici tra i popoli della foresta. Eh si’, perche’ chi davvero vive da centinaia d'anni nella foresta e si costruisce le capanne con i rami degli alberi, non ci pensa nemmeno a distruggerla, perche’ sarebbe come distruggere la propria casa. Eh si’, sono proprio come amici a due zampe. E una cosa e’ certa, le foreste si salveranno solo se saranno affidate agli indigeni che le abitano, e che ne sono stati ospiti e guardiani per tanto tempo. 3 POPOLI FORESTE • OL I POP 3 Le foreste non sono soltanto dei posti meravigliosi e pieni di vita. Le foreste sono anche la casa di milioni di persone. In particolare i popoli indigeni non possono vivere senza la loro foresta. I popoli nativi, come gli Indios amazzonici, i Pigmei in Africa, i Penan in Malesia, i Sami in Finlandia e Russia ecc… Tutti vivono nella foresta, vi trovano il cibo e tutto quello che gli serve per vivere. Le foreste rappresentano il loro supermercato, il loro negozio di casalinghi, la loro biblioteca… Si tratta di popoli che nei secoli hanno sviluppato conoscenze profonde e hanno imparato a convivere con la foresta senza distruggerla. In genere sono le prime vittime dell'assalto alla foresta. L'arrivo dell'industria porta con se la distruzione degli alberi che forniscono loro frutti o medicinali, ma anche punti di riferimento nei loro spostamenti. Lungo le strade aperte dalle ruspe, si © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. muovono bande di bracconieri che ripuliscono la foresta di tutta la selvaggina. Le successive ondate d'insediamenti tolgono loro la terra, la cultura ed il diritto a vivere. Le foreste danno da vivere anche a numerose popolazioni di raccoglitori, come i "seringueiros" in Amazzonia, che vivono estraendo gomma o raccogliendo noce brasiliana. L'industria del legno tropicale africano non genera ricchezza per la gente della foresta. Un esempio? I paesi africani esportatori di legno sono tra i 50 paesi più poveri del mondo, sono tra i paesi a più basso indice di sviluppo umano, e il loro reddito pro capite è tra i più miserabili. Questi paesi compaiono nella lista dei Paesi poveri altamente indebitati. Mentre immense quantità di legno prezioso venivano incamminate verso l'Europa e l'Asia, debito estero dell'Africa subsahariana cresceva del 225%. Molti popoli indigeni, che da tempi immemorabili sono di casa nelle foreste, sono cacciati dai loro territori e le loro foreste vengono abbattute. Quasi mai sono consultati, e finiscono col ritrovarsi senza casa. foreste i r e b l a i l G "Secondo te, come sarebbe il mondo senza alberi?" Si chiede Boog, mentre sdraiato su un letto di foglie guarda incantato i frammenti azzurri di cielo che trapelano dalle fronde degli alberi. "Brutto di sicuro" risponde Elliot, ma in realta’ non riesco neppure ad immaginarmelo. Perche’ senza alberi e foreste, da dove verrebbero fiumi e ruscelli? Chi ci darebbe l'aria ricca d'ossigeno? Chi ci proteggerebbe dal deserto? No, davvero, non voglio neppure immaginare un mondo senza alberi". Ma un ronzio in lontananza disturba il filosofeggiare quieto dei nostri amici. il verso di una motosega. E questo vuol dire una cosa sola: che se non fanno qualcosa, presto l'immagine di un mondo senza alberi potrebbe diventare realta’. Quando si dice un incubo vivente in arrivo? 4 APPROFONDIMENTO 4 ENTO IM FORESTE • ROF APP OND Il regno vegetale è ricchissimo di forme viventi molto diverse tra loro, dai microscopici esseri viventi alle gigantesche sequoie. La maggior parte di questi organismi presenta dei tipici organelli cellulari di forma sferica i cloroplasti, veri e propri laboratori dove l'anidride carbonica viene utilizzata per produrre nuova materia organica necessaria alla crescita e alla riproduzione della pianta. Gli alberi, hanno consistenza legnosa in ogni loro parte, escluse le foglie, sono alti oltre i 5-6 metri e il tronco è la struttura di sostegno che consente di tenere molto in alto le foglie, i fiori e i frutti, così da garantire la diffusione dei semi e quindi, della specie. Immaginiamo di osservare una “fetta” di tronco. Procedendo dall'esterno verso l'interno, s'incontra la CORTECCIA, o sughero, costituita da cellule con pareti molto spesse: protegge la pianta dagli sbalzi di temperatura dall'umidità esterna e dai danni provocati dagli animali. Viene poi il FLOEMA, o libro, di colore rosato, formato da cellule di piccole dimensioni, nel quale scorre la linfa elaborata. Segue il CAMBIO, non visibile ad occhio nudo ma importantissimo: le sue cellule, dividendosi, raggiungono le altre del floema, e dello xilema che è lo strato successivo verso l'interno. Lo XILEMA, o legno, comprende a sua volta due strati, l'alburno più esterno e il durame, all'interno. L'ALBURNO è di colore chiaro e si concentrano i vasi per il trasporto della linfa grezza destinata alla crescita; ha perciò un alto grado d'umidità che lo rende appetitoso ai funghi e insetti. Il DURAME o massello, più scuro e compatto, non è altro che alburno invecchiato, in cui l'attività di trasporto della linfa è cessata; ha funzioni di sostegno ed è la parte del tronco commercialmente più richiesta, perché indenne dagli attacchi dei parassiti e ricca di sostanze che conferiscono ad ogni legno le sue particolari caratteristiche di colore e resistenza. Al centro del tronco c'è il MIDOLLO, di dimensioni variabili da specie a specie, privo di funzioni specifiche nelle piante adulte. La sezione trasversale del tronco è caratterizzata da una serie d'anelli d'accrescimento, concentrici, ognuno corrispondente ad un anno di vita. Il periodo di un anno è dunque segnalato da una striscia chiara alternata ad una striscia scura. Glossario LINFA ELABORATA Liquido organico prodotto dalla fotosintesi. Si trova soprattutto nelle foglie-nelle quali è più alto il numero di cloroplasti -a partire dalla linfa grezza. E' ridistribuito a tutta la pianta attraverso i vasi del floema. LINFA GREZZA Soluzione d'acqua e sostanze disciolte che la pianta assorbe dal terreno attraverso le radici. Convogliata nei vasi dello xilema, raggiunge le foglie, dove è usata per produrre linfa elaborata. ORGANULI CELLULARI Strutture presenti nel liquido cellulare dove avvengono importanti trasformazioni d'energia e materia, fondamentali per la sopravvivenza degli organismi. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. foreste e i r a m i r p e Le forest Cosa fanno Boog ed Elliot tutto l'inverno, quando fa troppo freddo per andarsene in giro per la foresta, e le notti sono lunghissime? Beh, innanzi tutto dormono davvero tanto. E poi scrivono ai loro amici animali sparsi per il mondo. Lunghe lettere scritte sulla candida corteccia di betulla, o brevi messaggi buttati giu’ su foglie dalle forme strane. I loro amici uccellini portano il messaggio d'albero in albero, poi lo danno in consegna a un uccello migratore, che lo passa a un collega transcontinentale. E cosi’ i loro messaggi attraversano deserti e oceani, portando la voce e le leggende di foreste lontanissime, tutte antiche come la stessa storia. 5 APPROFONDIMENTO 5 ENTO IM FORESTE • ROF APP OND EUROPA NORDAMERICA Rare parti di foresta primaria boreale rimangono intatte in zone della Penisola Scandinava, mentre sono più abbondanti nella Russia europea, a partire dal versante occidentale dei Monti Urali. Circa 30 paesi dell'Europa occidentale e orientale sono rimasti privi di questo tipo di foreste, mentre la Finlandia e la Svezia conservano solo l'1% e il 3% rispettivamente della copertura forestale originaria. Qui le foreste primarie sono rappresentate da diverse associazioni, come la foresta boreale che si allunga tra Terranova e l'Alaska, le foreste pluviali temperate che si estendono sulle coste dell'Alaksa (Alaska) e del Canada occidentale e una miriade di “isole” di foreste temperate delle aree più remote. Le foreste di conifere che si trovano in questa parte di mondo, ospitano le specie più grandi e vecchie che si conoscono, ma si stima che l'odierna superficie forestale sia appena il 6% di quell'originaria. AFRICA La foresta tropicale africana si estende tra il Camerun, la Repubblica Centrafricana, il Congo Brazzaville, la Repubblica Democratica del Congo, la Guinea Equatoriale e il Gabon. PACIFICO ASIATICO La foresta vergine amazzonica si estende quasi interamente nei confini del Brasile ma tocca anche la Guyana, il Venezuela, la Colombia, il Suriname, la Guiana Francese, l'Ecuador, il Perù e la Bolivia, con una superficie più ampia dell'Europa occidentale. Foreste primarie tropicali sono presenti in Indonesia, Papua Nuova Guinea e nell'arcipelago delle Foreste del Paradiso. Queste sono localizzate sulle isole che si trovano tra la costa asiatica e l'Australia. Oltre alle specie sempreverdi, sono presenti quelle decidue nelle zone più aride e in quelle montane. Si stima che le foreste primarie dell'Indonesia e della Nuova Guinea siano il 35% circa di quelle originarie. SUDAMERICA RUSSIA ASIATICA La giungla temperata copre regioni del Cile meridionale e dell'Argentina e rappresenta la maggior estensione al mondo di foresta temperata primaria. Questo territorio occupa 1/3 circa del continente asiatico, con un'estensione di 663 milioni d'ettari, pari a 2/3 circa degli Stati Uniti. Il 45% dell'intero territorio è coperto da foreste, che vanno dalla zona artica nord-orientale alle regioni subtropicali lungo il corso dei fiumi Amur e Ussuri nella zona meridionale. AMAZZONIA Glossario BOREALE L'emisfero che si trova a nord dell'Equatore. Ma per foresta boreale, o taiga, s'intende il sistema forestale caratterizzato da una breve, calda estate e da un lungo inverno. Si trovano in Europa, Asia, Siberia e America Settentrionale, di solito tra il cinquantesimo e il sessantesimo parallelo. Sono caratterizzate da una prevalenza di conifere come pini, abeti, larici, e alcune latifoglie resistenti al freddo, come le betulle e i pioppi Due terzi delle foreste boreali si trovano in Siberia. A causa del freddo, la crescita degli alberi è molto lenta, ed è altrettanto lenta la rigenerazione dopo il taglio. DECIDUE o CADUCIFOGLIE Piante che perdono le foglie durante periodi d'avversità climatiche. Questo fenomeno è più frequente nelle foreste delle aree temperate, caratterizzate da un equilibrio tra la stagione calda e la stagione fredda. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. foreste o i h c s i r a e Forest Non tutti i messaggi che Boog ed Elliot ricevono dai loro amici sparsi per il mondo, sono lieti. Certo, le buone notizie non mancano, un cucciolo nato al giaguaro, un nuovo ramo di corna per il cervo delle Ande, ma arrivano anche informazioni preoccupanti. "La nostra foresta scompare di giorno in giorno! - scrive l'orango dall'Indonesia - Non sappiamo piu’ dove andare ad abitare! Se continua cosi’ non avremo piu’ figli e sara’ la fine della nostra famiglia". "La nostra casa cammina sui camion - gli fa eco la tigre siberiana, ma non e’ una roulotte. Sono i nostri alberi che se ne vanno tronco dopo tronco, verso le grandi cartiere oltre confine!" No, non sono lamentele. Queste sono richieste d'aiuto. Perche’ l'amicizia serve proprio a questo, ad aiutarsi nel momento del bisogno. Per questo Boog ed Elliot hanno deciso di informarsi a fondo su quello che sa succedendo alle foreste del pianeta. E hanno scoperto una vera e propria catastrofe in arrivo, ma hanno trovato anche tante soluzioni. Ora cercano nuovi amici che li aiutino nel loro viaggio e nell'impresa in cui si sono cacciati: salvare le grandi foreste primarie del pianeta! 6 DENUNCIA FORESTE • UNC DEN IA 6 L'80% delle grandi aree originarie di foresta è stato praticamente distrutto. Il restante 20% è essenziale per la sopravvivenza di specie animali e vegetali, alcune delle quali ci sono ancora sconosciute. Queste foreste primarie, sono ancora abbastanza vaste da assicurare la sopravvivenza a tutte le specie animali e vegetali, anche a quelle che per vivere hanno bisogno di un territorio molto ampio. Qui da millenni vivono animali e piante che non sono mai stati disturbati dalla presenza umana. Ottomila anni fa le foreste si stendevano su vaste aree del pianeta. Oggi ne abbiamo perso la meta’, e solo un quinto sussiste ancora su vaste aree. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. La distruzione marcia ad una velocità impressionante: ogni giorno sono distrutti circa 350 chilometri quadrati di foreste del nostro pianeta. Ogni due secondi un'area di foresta grande quanto un campo di calcio è distrutta. Dove scompare la foresta, scompaiono anche gli animali e le piante che la abitano. Possiamo quindi parlare di una vera e propria crisi globale delle foreste. Ovunque sulla terra, le ultime foreste millenarie sono minacciate. Chi distrugge le foreste? E perchè? Alberi secolari sono abbattuti per farne legno o cellulosa, per l'industria del mobile o della carta. Intere foreste sono date alle fiamme per farne immensi pascoli o piantagioni. Che si tratti di taglio a raso o taglio selettivo - i metodi di distruzione, sono diversi - il risultato è sempre lo stesso: ambienti naturali d'incalcolabile ricchezza biologica vengono trasformati in paesaggi lunari. Popoli indigeni, animali e piante sono vittime d'interessi economici che non si fermano di fronte a nulla. Le foreste e i loro abitanti hanno bisogno d'aiuto. Cambiare dipende anche da noi. Le attività distruttive dell'industria del legno sono solo il primo anello di una lunga catena di distruzione: le strade da esse costruite nel cuore della foresta, consentono l'accesso a nuovi insediamenti, a successive ondate di abbattimenti, alla caccia su vasta scala di specie rare, che sta minacciando di estinzione i grandi primati. Discorsi e dichiarazioni non aiutano le foreste... servono azioni concrete. foreste C S F e n o i z a c i f i t r e c a L Riusciranno i nostri eroi a salvare le grandi foreste primarie del pianeta? Noi crediamo di si’. Infatti, ci sono un mucchio di strumenti per poter proteggere le foreste. Non solo la creazione di aree protette (quella e’ una decisione dei politici, anche se un po' di pressione da parte nostra puo’ sempre aiutare!). E come? Boog ed Elliot sembrano avere le idee chiare: "Beh, tanto per cominciare trovando un modo per "usare" meno foresta. Le foreste vengono abbattute per fabbricare carta? E allora noi da oggi useremo carta riciclata, ossia fabbricata con carta vecchia, cosi’ non servira’ abbattere nuovi alberi." "E poi -aggiunge Elliot - abbiamo saputo che esiste un modo per prendere il legno dalla foresta senza farle male. Proprio vero! Si chiama certificazione FSC. Sembra una parolaccia, e invece un'autentica parola magica! Infatti, significa che chi prende il legno si impegna ad essere molto ma molto attento alla vita della foresta, a non disturbarla. Certo, il legno prelevato alla fine sara’ un pochino di meno, ma la foresta resta intatta: ne vale la pena! Si tratta di imitare i fenomeni che avvengono comunemente in natura, che so, un albero che cade, quando c'e’ troppa neve, o un fulmine in un giorno di pioggia. Tutta quest'operazione e’ controllata da ispezioni accurate, per evitare che qualcuno faccia il furbo, che dica una cosa e ne faccia poi un'altra. E alla fine, questo legno certificato viene marcato e tenuto separato dal legno normale (che non si sa come e’ stato tagliato), in modo che noi possiamo riconoscerlo e sceglierlo! e’ piu’ bello sedersi su una sedia di legno sapendo che nessuna foresta e’ stata distrutta per fabbricarla, e che tutti gli animali sono ancora la’, che saltellano di ramo in ramo, a caccia di noci. 7 SOLUZIONI FORESTE • UZIONI SOL 7 Il legno può essere un materiale prezioso. È ecologico, caldo, naturale. Un unico dubbio: da dove viene? Cosa è stato distrutto per portarlo fino a noi? Quante volte abbiamo sentito dire "proteggere le foreste vuol dire rinunciare per sempre ad usare il legno". Ma non è affatto vero. La buona notizia è che non tutto il legno proviene dalla distruzione delle foreste. Anzi, una foresta gestita bene continuerà a produrre legno per sempre. Una foresta distrutta invece smette di darci legno. Certo, dovremmo evitare di comprare legno che viene da preziose foreste incontaminate, da alberi centenari, da ecosistemi fragili. Eppure produrre legno senza danneggiare la foresta è possibile. Si tratta di "imitare" processi che avvengono comunemente nelle foreste naturali: piccoli incendi, cadute naturali eccetera. Questi fenomeni, se non sono troppo diffusi, contribuiscono alla crescita della foresta e alla sua diversificazione. Ma non bisogna esagerare: il legno certificato FSC garantisce che la foresta è stata gestita correttamente e che non subirà alcun danno dall'estrazione di legno. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Forest Stewardship Council (FSC) buono per il bosco e buono per gli uomini Forest Stewardship Council (FSC) significa Consiglio per la Gestione Forestale Sostenibile ed è un'organizzazione internazionale indipendente e senza scopo di lucro fondata da un gruppo di associazioni ambientaliste tra cui Greenpeace, rappresentanze di popoli indigeni, sindacati, industrie del legno, scienziati e tecnici forestali per creare un'alternativa alla distruzione delle foreste: la certificazione. Il logo FSC identifica i prodotti in legno proveniente da foreste gestite in modo responsabile secondo i rigorosi riferimenti ambientali, sociali ed economici del Forest Stewardship Council. Questa certificazione avviene secondo procedure ben definite, trasparenti e verificabili sul campo, elaborati insieme da centinaia di rappresentanti di tutti i settori sociali, economici e ambientali interessati alla gestione delle foreste nel mondo. Il FSC dimostra che il mercato può cambiare le cose. Chi vuole ora comprare legno certificato, incontra ora l'offerta di produttori forestali capaci di gestire le foreste mantenendo la biodiversità e portando reali benefici alle comunità locali. Già oggi circa 30 milioni d'ettari di foreste in 56 paesi ed oltre 2.200 aziende nel mondo sono certificati FSC per la buona gestione forestale. foreste e l a n r o i g il e t s e r o f e l l de eta’ 10-14 obiettivo Apprendere parti dell'ecosistema foreste nelle sue specificita’, diventare “giornalisti per le foreste” e dar vita a “Il Giornale delle foreste”. 8 elaboriamo I record delle foreste Dividetevi in gruppi di lavoro (3 persone ciascuno). L'insegnante vi consegnerà un tema o singole domande sulle foreste. Tramite questi, sviluppate un elaborato scritto o un articolo e riportatelo sul “Giornale delle foreste”. E' possibile usare il libro di testo o le schede di conoscenza di questo kit per aiutarsi. Un'ottima idea è quella di pubblicare il vostro giornale per poi consegnarlo ad amici, genitori e insegnanti. Questa attività vi permette di abituarvi ad elaborare pensieri e risposte su argomenti di cui molte persone non conoscono le soluzioni e che grazie a voi potrebbero conoscere e imparare ad affrontare. O FORESTE • BOR ELA IAM 8 u s i c i t t e l Rif e scrivi! eta’ 10-14 obiettivo Il gioco consiste nel rispondere alle domande della “tabella di lavoro” riportata di seguito. Il primo gruppo che completa le risposte correttamente, e’ il vincitore Tabella di lavoro Dividetevi in piccoli gruppi di lavoro dopo aver letto le schede di conoscenza e approfondimento del Kit Cosa identifica il logo FSC? J Le iniziali di una compagnia del legno J Una marca di dentifricio J Una gestione forestale sostenibile Dove vive il Giaguaro? J Nella taiga siberiana J Nelle foreste dell'America J Nelle foreste costiere canadesi Cosa si intende per foreste primarie? J Le prime foreste ad essere state visitate dall'uomo. J Le foreste arrivate prime nei guinness dei primati. J Foreste sviluppatesi spontaneamente nel corso dei millenni. La piu’ grande foresta del mondo si trova: J In Amazzonia J In Siberia J In Africa Come si chiamano gli organelli presenti nelle foglie? J Corteccia J Linfa J Cloroplasti © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Ogni due secondi muore una parte di foresta quanto: J L’aula della vostra classe J Un campo di calcio J Un campo di tennis L'Hemul delle Ande ha delle strane: J Corna J Zampe J Orecchie foreste eta’ 8-14 obiettivo Per crescere le piante hanno bisogno di luce solare. Con quest'esperimento scopriremo che e’ vero. piante affamate 9 FORESTA IN CLASSE Prendete dei tovagliolini, bagnateli bene e 1 spargeteci sopra alcuni semini. Infilate tutto in un sacchetto chiudetelo e 2 mettetelo su un davanzale soleggiato 3 Nel frattempo riempite due vasetti di sabbia.Mescolate terra e compost e riempite gli altri due vasetti Metteteli su una teglia e aggiungete acqua 4 fino a 1 cm d'altezza. 5 In ogni vasetto piantate due germogli (saranno ormai cresciuti nei vostri tovagliolini!) Mettete la teglia in un luogo assolato e innaffiate i vasi ogni 3 4 giorni. Nei vasetti di sabbia sono quasi assenti le sostanze nutritive in quelli pieni di terra e compost sono invece abbondanti. Quale terreno preferiscono i vostri semini? 9 S SE CLA FORESTE • ESTA I N FOR eta’ A caccia di sole… Per iniziare: 1 Prendete una scatola di cartone e ritagliate un buco su uno dei lati. 2 Chiudete la pianta nella scatola e mettetela sul davanzale. 8-14 obiettivo Per crescere le piante hanno bisogno di luce solare. Con quest'esperimento scoprirete che e’ vero. Innaffiate due volte a settimana. 3 Dopo qualche giorno toglietela dalla scatola e osservate. Si piega verso il sole? E' affamata di luce! 4 Ora mettetela in una scatola con un buco in un'altra posizione. Cosa succede? eta’ 10-14 …e di ossigeno 1 Riempite d'acqua una bacinella Ponete alcuni rametti in un vaso 2 di vetro e riempitelo d'acqua. obiettivo Attraverso quest'esperimento si puo’ osservare come le piante acquatiche cosi’ come quelle terrestri alla presenza di luce solare liberano ossigeno. 3 Chiudete l'imboccatura del vaso con una cartolina e capovolgetelo tenendo la mano sul cartoncino. 4 Immergete tutto nella bacinella. Togliere la cartolina ed esponete la 5 bacinella alla luce del sole. Che cosa succede? Sulle foglie compaiono delle bollicine d'aria (sono piene d'ossigeno)che salgono verso la superficie. Data la trasparenza dell'ossigeno questa funzione delle foglie è visibile solo nell'acqua. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. foreste Agisci! eta’ 10-14 Stand informativo per le foreste Montate un banchetto informativo (potete utilizzare un banco della classe su cui sistemerete del materiale informativo). I vostri compagni diventeranno curiosi se c'è qualcosa da vedere o da fare; per esempio se lo stand delle foreste è molto colorato o ha un bello striscione ed offerte allettanti. Ecco alcune idee che potete usare: obiettivo Azioni informative sulle foreste e giornate dedicate ai progetti. 10 attivita’ Mettere una cassetta con suoni della foresta e di una motosega; Appendere su una corda per stendere i panni, un panno di un bel verde intenso con animali di stoffa e fiori di carta; Travestirvi e truccarvi da alberi o da animali della foresta (rane, leopardi, renne, tigri, orsi, uccelli del paradiso, gorilla…). Basta ritagliare delle sagome di cartone e verniciarle con le tempere. Prendere magliette e dipingetele e pitturarle o stamparle con disegni della foresta; Costruire delle sculture con materiali e oggetti di legno della foresta (per esempio carta igienica e riviste) e metterci accanto una scritta: "io una volta ero un albero della foresta"; Dipingere una carta del mondo su uno striscione per lo stand con le zone di foresta e gli animali; Disegnare cartoline postali con disegni della foresta: farne più copie e metterli in bella vista nello stand della foresta (ad esempio come premio per un quiz sulla foresta). Verifica dello zainetto amico delle foreste. Ottima azione da fare la mattina poco prima dell'inizio della scuola o durante l'intervallo: travestitevi da animali della foresta oppure mettetevi delle tute con la scritta : "Pattuglia Forestale" (le tute potete trovarle nei negozi di articoli da costruzioni. Molto più economico è una fascetta sul braccio, dipinta in casa). Cominciate a parlare con insegnanti e studenti e chiedetegli di farvi ai loro zaini. Poi con l'aiuto di una lista "Zaino amico della foresta" fate il controllo chi ha una buona media avrà una "ricompensa forestosa" FORESTE • IVIT ATT A’ 10 Teatro vivo: cura intensiva per una foresta malata. Costruite una capanna di arbusti nell'aula magna. Accanto ad una targa con la scritta "cura intensiva per la foresta morente" alcuni studenti travestiti da medici operano un albero di cartapesta. Insegnati studenti e genitori curiosi vengono trascinati nella capanna che in realtà è uno stand informativo, dove vengono messi a conoscenza sulla "Scuola della foresta" e viene spiegato loro come ognuno può contribuire. Importante: Quando il vostro progetto è terminato mandate a Greenpeace i lavori di cui vi riuscite a separare. Degli altri mandateci la foto! E ancora.. Per chi conosce un guardaboschi: fatevi dare una fetta di un tronco e dipingetela. Forse vi potrà dare anche un piccolo tronco da dipingere per farne un Totem. Costruire degli animali con carta pesta o legno di scarto, mettendoli insieme segandoli. Dipingere con colori allegri e metterli come elemento di attrazione. Disegnare i contorni di un'immagine della foresta con animali su un lenzuolo (aiutandovi con un proiettore per lucidi) e colorarlo insieme agli studenti. Costruire un Totem con scatole di cartone ammucchiate una sull'altra e colorarlo insieme: i cartoni delle scarpe vanno benissimo, ed i negozi spesso sono felici di liberarsene. Fare un'inchiesta tra gli insegnati. Ad esempio: "che carta utilizza?" "Trova giusto che le foreste vengano distrutte per fare carta?", eccetera. I risultati vengono poi pubblicati allo stand. Potete farlo anche con i vostri compagni. Decorare una parete di legno o un cartone con animali della foresta, e aggiungere degli slogan. Tagliate un buco per la testa e fateci mettere i vostri compagni e fotografateli. Mandate le foto a Greenpeace (http: //www.greenpeace.it/kids). © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Albero informativo sulla foresta Fare un albero cavo con carta pesta, dipingetelo per poi affiggervi le informazioni sulla foresta o sullo stato del vostro progetto nella scuola e piazzarlo nell'aula magna. Fate una pausa in mezzo alla foresta Travestiti da animali della foresta potete portare nella vostra pancia dei biscotti o dei dolci, ispirati alla vita nelle foreste, assieme informazioni sul vostro progetto. Chi si dichiara pronto a collaborare e riempie il questionario di "Ambasciatore delle foreste" avrà un dolce. Piazzisti Esporre nello stand informativo carta ecologica e carta "cattiva". Annunciare come un piazzista vantaggi e svantaggi (per la foresta e per il produttore). Quando parlate della carta bianca mettetevi gli occhiali da sole e dite: "La carta degli imbroglioni acceca". Spiegate ai vostri compagni curiosi cosa c'entra la carta con la distruzione della foresta, e che cosa possono fare loro per contribuire. Spettacolo della foresta. Titolo: "Fuga degli animali" Costruitevi dei costumi della foresta o degli animali. Negli intervalli o durante le giornate di progetto attraversate la scuola, distribuite volantini e informate tutti: "Noi animali della foresta stiamo perdendo la nostra casa. Per favore aiutateci, e partecipate all'azione Scuola per la Foresta!" Informate i vostri compagni circa i vostri obiettivi e le possibilità di partecipare al progetto. foreste ? o r e v v a d a M eta’ 10-14 obiettivo Riflettere sugli argomenti appresi attraverso le schede di questo modulo. 11 Ma lo sai che...? TEST L'80 per cento delle grandi foreste primarie è già stato distrutto? Le poche foreste primarie rimaste vengono deforestate con metodi illegali o distruttivi (taglio a raso)? Più della metà degli animali e delle piante della terra vivono nelle foreste tropicali e scompariranno con loro? Con la deforestazione scompaiono per sempre anche i popoli che le abitano e le loro antiche culture, lingue, religioni? Con la distruzione delle foreste cambia il clima? Preziosissimi alberi millenari delle foreste vergini vengono abbattuti per farne prodotti di basso valore, come compensato e carta igienica? Di molte delle grandi aree di foresta non si sa neppure a chi appartengano e chi le stia sfruttando? La maggior parte delle foreste tropicali viene distrutta dalla fame di carta e di legno dei paesi più ricchi del mondo? Se le foreste vengono ancora usate come è accaduto finora, i poveri saranno sempre più poveri, e i ricchi sempre più ricchi? Distruggiamo molte più foreste di quante ne possano ricrescere, e le poche leggi che le proteggono non vengono rispettate? Molte foreste millenarie vengono distrutte per far posto alle piantagioni? La maggior parte delle piantagioni sono gestite in modo tale che creano molti più danni di quanti non ne risolvano (erosione del suolo, prosciugamento della falda acquifera, disturbo concorrenza alle specie native ecc). © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. africa e d r e v e r o u Il c Boog ed Elliot non credono ai loro occhi, lo spettacolo che hanno di fronte e’ meraviglioso. Alberi giganteschi sostengono il cielo, grandi uccelli azzurri volteggiano sbattendo le ali (Flap-flap-flap!). I due amici si inoltrano nella foresta alla ricerca del loro amico elefante. "Ma non ci saranno pericolosissime tigri?" Domanda Boog preoccupato. "Ma no, intanto la tigre e’ amica nostra. E poi la incontreremo in Asia, mica vive in Africa". "Pero’ il leone si’ che vive in Africa. L'ho visto nei film di Tarzan!" "e’ vero, ma si sono sbagliati. Infatti, il leone vive nella savana, in questa foresta non si e’ mai visto. Invece, chi vedremo, e molto presto, e’ il nostro amico elefante di foresta!" 1 DESCRIZIONE AFRICA • DE SCRIZIONE 1 La Foresta Africana, si estende attraverso il Camerun, Repubblica Centroafricana, Congo Brazzaville, Repubblica Democratica del Congo,Guinea Equatoriale e Gabon. La sua estensione è seconda solo alla Foresta pluviale Amazzonica ed è la regione più ricca di specie di tutta l'Africa. La foresta africana del Bacino del Congo è meravigliosamente ricca.. ospita oltre 1000 Specie di uccelli e 400 Specie di mammiferi, molti dei quali non si trovano in nessun altro luogo del pianeta. Queste foreste sono particolarmente fitte e ricche di specie vegetali proprie di regioni a clima caldo con piogge abbondanti in tutte le stagioni. Queste regioni forestali forniscono una gran quantità d'ossigeno. Il massiccio disboscamento a cui sono sottoposte le foreste pluviali provoca quindi conseguenze molto gravi non solo per le popolazioni locali, ma anche per l'intera umanità, perché si riduce un vero e proprio "polmone della Terra”. cembre al cinema dal 7 di © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. africa a t s e r o f i d e L'elefant "E infatti eccolo, e’ la!!" Nel mezzo di una radura circondata da alberi altissimi, il nostro amico elefante sta avvisando i suoi compagni del pericolo imminente.”Sapevo che li avrei trovati tutti qui! -spiega Boog ad Elliot- infatti noi elefanti andiamo pazzi per l'acqua salata di queste pozze. La verdura che mangiamo e’ senza sale, lo sapete, e quindi integriamo i sali in questo modo. Guarda la’ quella e’ la zia Trudy, che bello ha un cucciolo! L'ultima volta che l'ho vista e’ stato 5 anni fa. Noi elefanti viaggiamo tutto il tempo, ma poi torniamo sulle stesse strade.”Abbiamo proprio una memoria da elefanti!!” He he he! 2 ANIMALI AFRICA • MALI ANI 2 L'Elefante di foresta (Loxodonta africana cyclotis) vive nelle foreste pluviali dell'Africa. È una sottospecie più piccola dell'elefante africano (Loxodonta africana africana) che vive nell'Africa occidentale e centrale. È più piccolino, perchè deve muoversi in mezzo agli alberi (se fosse grosso grosso non ci passerebbe). Questo animale ha enormi orecchi che oltre ad assicurargli un udito molto fine sono anche utili per la dispersione di calore. La struttura fisica presenta diverse differenze con il parente asiatico. Le dimensioni sono più piccole, le orecchie di forma rotonda e la proboscide presenta due “dita”, le quali odorano, tastano tirano via foglie ed erba. Le zanne che sono gli incisivi superiori allungati, sono molto grandi e nei maschi superano il metro e mezzo di lunghezza. Il suo nome scientifico "Loxodonta" significa in greco "dente obliquo" e si riferisce proprio a queste poderose appendici. Gli elefanti nutrono un sentimento molto forte per la famiglia. Essi osservano con simpatia i piccoli che con agili movimenti si danno la caccia, si azzuffano e sgambettano. Gli elefanti © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. appena nati inclinano la proboscide lateralmente per succhiare con le labbra il latte della mamma. Da quando è stato proibito il commercio delle sue zanne per ricavarne l'avorio, la maggiore minaccia per elefante viene dalla distruzione delle foreste che abita. La caccia rappresenta un pericolo, favorita dall'apertura di strade nel cuore della foresta, costruite per portare via i tronchi, utilizzate anche da bande organizzate di bracconieri, che possono così raggiungere rapidamente anche aree remote. Nella Foresta Africana vivono anche tanti altri animali. Tra cui i nostri quattro più vicini parenti del regno animale:i grandi primati. Delle cinque specie di grandi Scimmie, solo l'Homo Sapiens cioè noi -non rischia l'estinzione. Tre delle altre - il Gorilla, lo Scimpanze’ e il Bonobo, dipendono dalle foreste pluviali africane (resta l'Orango, delle foreste asiatiche). Altri animali della foresta sono l'okapi animale di medie dimensioni che assomiglia alla giraffa per le strisce bianche orizzontali sulle zampe nere. La loro lingua è talmente lunga che è l'unico mammifero in grado di leccare le proprie orecchie. africa I "Pigmei" “Ah! Che caldo, che sete… ci vorrebbe un po' di frutta fresca!” “Vuoi una banana? L'ho raccolta proprio ora dall'albero.” “Mmmh … buona… ma… la senti anche tu questa voce? La’ dietro quel grande albero, c'e’ qualcuno che parla” Improvvisamente di fronte a loro compare una figura minuta, un bambino con la pelle color cappuccino. "Che ci fa tutto solo nella foresta? Si e’ perso? Allora dobbiamo aiutarlo” “No, non ti preoccupare: e’ un ragazzo “Pigmeo”- spiega l'elefante - abita nella foresta e ne custodisce ogni segreto da generazioni e generazioni. Come farebbe a perdersi?" "Ciao, io mi chiamo Elliot, e questo e’ il mio amico Boog. Che ne dici di fare amicizia? 3 POPOLI AFRICA • POLI PO 3 Circa 12 milioni di persone abitano le foreste africane, tra cui i “Pigmei”, per i quali la foresta è dimora, cibo, medicina, oltre che cultura e vita spirituale. Sono molto probabilmente la popolazione più antica che abiti le foreste equatoriali e tropicali africane. Le popolazioni “Pigmee” sono distribuite lungo tutta la zona tropicoequatoriale di questi stati: Camerun, Repubblica Centro-Africana, Gabon, Repubblica del Congo (capitale: Brazzaville), Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire, capitale: Kinshasa), EST Uganda e EST Ruanda (regione del massiccio del Ruwenzori e dei vulcani che delimitano il confine tra Uganda e Ruanda e la Repubblica Democratica del Congo). Alcune popolazioni “Pigmee”sono: BAKA (Camerun), BABINGA (Gabon), BAMBUTI-BASHWA-BAEFE, BAPOO, BALESE (Repubblica Democratica del Congo), BATWA (Uganda e Ruanda), Il nome di “Pigmeo” deriva dalla parola greca "pygmâios" = alto un cubito, cioè piccolo. Infatti gli uomini sono alti in media 140cm e le donne 130cm. Vivono in villaggi di capanne, mentre nella stagione della caccia migrano per alcuni mesi, costruendo degli accampamenti fatti di piccoli igloo di foglie e rami. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Ogni villaggio è composto di 15-20 capanne. In ogni capanna vive una famiglia composta in media da: papà, mamma e almeno 4 figli. Vi sono anche capanne adibite a diversi usi: tribunali, scuola, incontri per racconti popolari e talvolta anche per ospiti di passaggio. Le capanne sono costruite con rami o alberelli e con specie d'alberi resistenti alle termiti. All'interno delle capanne non è presente nessun mobile e il letto si riduce a due grandi foglie di banano a terra. I vestiti sono appesi alle liane tese tra i pali dei muri. Si procurano il cibo direttamente dalla foresta attraverso la caccia, la pesca e la raccolta dei prodotti spontanei. Dalla foresta i “Pigmei” traggono tutto ciò che è necessario per soddisfare i propri bisogni quotidiani. Lo strumento di caccia che utilizzano è l'arco con frecce di legno imbevute di veleno vegetale. I frutti sono raccolti quotidianamente dalle donne, uomini e bambini. Si raccolgono funghi, radici, erbe e frutti selvatici, piccoli animali e insetti commestibili. La giornata ha inizio al canto del gallo verso le 5:30 del mattino. Il primo a svegliarsi è il capo villaggio che accende il fuoco da una brace al centro del villaggio. Una volta che tutti si sono alzati mangiano il pasto rimasto della sera precedente e la giornata ha inizio. Le donne alla ricerca di frutta nella foresta, gli uomini a caccia o pesca, altri con il capo e altri ancora rimangono al villaggio a rammendare le reti di caccia o a confezionare archi frecce o lance. Di tanto in tanto mangiucchiano una banana,o una radice di manioca arrostita, ma il vero pranzo è alla sera, tra le 18:00 e le 19:00. Dopo cena le donne si preparano per le danze dipingendosi il viso con il succo della frutta, mentre gli uomini occupano il tempo libero con il gioco del pallone insieme a bambini e ragazzi. Alla sera dopo aver mangiato, passano il tempo insieme intorno al fuoco. africa e n o i z a t e g e v La “Mamma mia che caldo… sembra di stare dentro una serra.”. "Macche’ serra, pare una sauna. Sono tutto sudato. E poi ad ogni passo bisogna scavalcare un tronco una liana o un cespuglio. Non ce la faccio proprio piu’!" "Pero’, quando si dice foresta millenaria… Questa foresta invece ha milioni di anni. Milioni di anni… Riesci a immaginartelo? I resti dei primi uomini (Australopiteco, si chiamava) sono stati trovati proprio in Africa. Non qui, ma in Etiopia. Anche li’ milioni di anni fa un tempo era pieno di foreste, poi quella regione e’ diventata secca, e quei primi uomini hanno dovuto adattarsi alla savana, e sono diventati nomadi. Alla fine, cammina cammina, hanno colonizzato tutto il mondo." "Si’, e a momenti non colonizzavano anche la nostra foresta… Li abbiamo cacciati via giusto in tempo!" 4 APPROFONDIMENTO 4 NTO ME AFRICA • PROFONDI AP Nella foresta africana prosperano alberi giganti fornitori di preziosi legni come ad esempio il sapelli ed il mogano africano (Meliacee). Altre forme vegetali proprio delle foreste sono le epifite. Le liane si sviluppano enormemente in altezza avvolgendo gli alberi e svolgendo in tal modo un importante azione nel sostenerli che avendo radici molto corte sfruttano le liane come ancore. Queste foreste tropicali sono ecosistemi organizzati in strutture stratificate. Il gradiente luminoso che si sviluppa in questa struttura consente la formazione di numerose nicchie ecologiche occupati da differenti gruppi faunistici. Glossario BIODIVERSITÀ L'insieme delle forme di vita sulla Terra, di tutte le specie animali e vegetali. ECOSISTEMA Sistema costituito da una comunità e dall'ambiente circostante con cui si vengono a creare delle interazioni. EPIFITA Piante autotrofe che vivono su un altra pianta, non come parassita ma condividendo uno spazio insieme. GRADIENTE LUMINOSO Variazione della luminosità percepibile lungo una verticale immaginaria dall' alto verso il basso. NICCHIA ECOLOGICA Indica il posto che una specie occupa in un ecosistema determinato dalle condizioni che gli permettono di vivere. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. africa i r o t a d e r Ip a t s e r o f a l del Le ruspe corrono come impazzite nella foresta buttando giu’ alberi e terrorizzando tutti gli animali col loro frastuono. Boog ed Elliot si guardano intorno esterrefatti. Ovunque alberi abbattuti, piante morte mentre bande di cacciatori perlustrano la foresta a caccia del loro amico elefante. “Nasconditi bene” -si raccomandano- “Intanto noi cerchiamo di contattare i nostri amici nelle scuole per ottenere aiuto. Ci servono rinforzi!! 5 DENUNCIA AFRICA • NUNCIA DE 5 Le foreste dell'Africa Occidentale Nigeria, Ghana e Costa d'Avorio sono state quasi interamente distrutte. Gran parte delle ricche foreste millenarie, che ospitavano l'elefante e i grandi primati, sono perdute per sempre e il futuro di questi animali è incerto. Negli ultimi 30 anni l'Africa ha perso due terzi delle proprie foreste tropicali e le foreste millenarie sono ora ridotte all'8% della superficie originaria. La minaccia più grave della foresta tropicale in Africa è il taglio illegale o distruttivo degli alberi. L' industria del legno non riesce a gestire le proprie foreste in modo responsabile. Spesso sono costruite intere strade nel cuore della vegetazione su cui scorazzano buldozzer che portano via i tronchi, o le compagnie del legno attuano un taglio selettivo solo su alcuni alberi: Moabi, Afrormosia, Bubinga, Ayous e Wengè, questi sono ricercati con tanta intensità da correre il rischio d'estinzione. Questo processo è alimentato dalla richiesta sempre più insistente che arriva da Italia, Francia, Spagna e Portogallo. L' Italia in particolare compra legno africano, che trasforma in mobili che successivamente esporta all'estero. L'aspetto più preoccupante è che la distruzione delle foreste nei paesi più poveri aumenta i problemi economici e non aiuta il paese a svilupparsi. I guadagni, infatti, vanno alle aziende multinazionali e agli amministratori corrotti, mentre la foresta muore, con le sue risorse necessarie alla gente del posto. Molti alberi forniscono anche oli, frutti o principi attivi, questi prodotti superano notevolmente il valore del legname: per esempio, in una decina d'anni, un albero di moabi fornisce prezioso olio per un valore più alto di tutto il legno che può fornire una volta abbattuto. In alcuni casi l'industria del legno, è direttamente legata alla guerra. Come accade per il petrolio, i diamanti, l'oro e l'uranio, spesso le ricchezze naturali si rivelano una minaccia per le popolazioni locali, in quanto attirano spietati eserciti desiderosi di appropriarsene. Il legno è scambiato con i carichi d’armi trasportati dagli stessi mezzi dei mercanti di legno. Le compagnie del legno, si rendono complici delle guerre e del traffico d'armi senza curarsi delle conseguenze. Dobbiamo fare qualcosa! Glossario TAGLIO ILLEGALE Il taglio illegale è così chiamato quando il legname è estratto, trasportato, acquistato o venduto in violazione alle leggi nazionali. È illegale: usare la corruzione per ottenere l'accesso alla foresta, recidere gli alberi in aree protette, rimuovere specie d’alberi in via d'estinzione senza avere un permesso per poterlo fare, estrarre quantità di legno in eccesso rispetto ai limiti consentiti. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. africa Proteggerre este queste fo "Non posso giocare con voi ora, mi dispiace davvero" dice il bambino pigmeo. "Devo subito avvertire la mia gente che stanno arrivando le ruspe. Dovremo trovare un'altra casa, un'altra foresta intatta, se ce n'e’ ancora" "No, non puo’ andare a finire cosi’. Non possiamo sempre subire. Dobbiamo fermare la distruzione". "Eh, mica e’ facile amici miei… Quel legno e’ molto richiesto in tanti paesi lontani, come l'Italia, la Cina, la Francia, la Malesia… Sono tutti paese che consumano tantissimo legname per produrre mobili… e lasciano noi senza casa!" "No, non ci possiamo rassegnare! Avanti Elliot, all'attacco! Dobbiamo difendere la foresta!""Si’, si’, d'accordo, sono pronto. Ma prima di partire all'attacco, dobbiamo pensare alle soluzioni". "Le soluzioni? Uhm… non ci avevo pensato. Mi sa che dobbiamo chiedere un consiglio ai nostri amici di Greenpeace.." 6 SOLUZIONI AFRICA • UZIONI SOL 6 Greenpeace si batte per fermare l'avanzata delle ruspe e sta da anni investigando per denunciare gli abusi illegali della foresta. L'obiettivo? Nessuna occupazione di foreste primarie! Le foreste primarie sono troppo ricche per metterle a rischio. Per questo e’ necessario adottare il "Principio Precauzionale" che significa fermare l'espansione del taglio industriale su nuove aree di foresta primaria. le operazioni forestali gia’ attive devono essere controllate per eliminare davvero gli abusi e i comportamenti illegali. I controlli devono essere rafforzate e le istituzioni aiutate a svolgere il loro compito. servono nuove aree protette, dove gli animali possano vivere in pace, e i popoli della foresta come i "Pigmei" possano continuare a condurre il proprio stile di vita, senza paura. Soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo, dove vaste aree di foresta primaria sono ancora intatte, e’ necessario fermare l'espansione dell'industria e sperimentare soluzioni diverse, creando una rete di aree protette, riserve indigene, piccole aree di foresta gestite dalla gente del posto, aree riservate alla raccolta di prodotti alternativi al legno (noci, olii, piante medicinali) e aree dedicate all'ecoturismo che permette di vedere le bellezze naturali senza distruggerle. Ma questo non basta: le imprese del legno devono impegnarsi a rispettare la foresta e le comunita’ che la abitano, innanzitutto certificandosi FSC. Glossario PRINCIPIO PRECAUZIONALE Significa che si deve evitare qualsiasi attività che possa danneggiare in modo serio l'ambiente, la salute o la sicurezza. Non è necessario avere le prove degli effetti dannosi di un'attività (un impianto industriale, un'installazione o altro), al contrario, è necessario provare scientificamente che quest'attività non rappresenti nessun rischio. Nel dubbio è meglio non correre rischi. Per esempio, nessuno scienziato 30 anni fa era in grado di provare scientificamente che la distruzione delle foreste avrebbe avuto gravi impatti sul clima del pianeta.Oggi sappiamo che è così, ma nel frattempo un grave danno si è già verificato, se allora fosse stato adottato il principio precauzionale, oggi forse avremmo evitato tanti disastri e catastrofi naturali legate al cambiamento climatico. Questo principio è stato riconosciuto dal vertice dei Capi di Stato di tutto il mondo (adottato alla Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro nel 1992) e dovrebbe regolare l'azione dei governi. "Al fine di proteggere l'ambiente, l'approccio precauzionale dovrebbe essere ampiamente utilizzato dagli Stati in relazione alle loro rispettive possibilità”. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. africa i c o m a i t n o Confr eta’ 11-14 obiettivo Familiarizzare con la gestione sostenibile della foresta e avviare una riflessione. 7 elaboriamo Per cominciare l'insegnante può leggervi alcune definizioni di sostenibilità per analizzarne il senso del termine e ciò che richiama in ciascuno di voi. Alcune domande sorgeranno spontanee, proprio perché ognuno di voi ha interpretato, capito o forse non ancora, il significato e l'importanza d'alcuni concetti. Cercate di dare voce ad ogni dubbio, perplessità, idee quello che state facendo è un momento molto importante che vi aiuterà a consolidare le vostre conoscenze. Al termine del confronto l'insegnante vi consegnerà un foglietto di carta chiedendo di scrivere tutto ciò che vi è venuto in mente. Tutti i foglietti saranno attaccati su un unico cartellone e saranno appesi in classe o nel corridoio della scuola. Questa attività è molto importante perché vi abitua a prendere confidenza con le vostre opinioni e a renderle visibili agli altri!! Sviluppo Sostenibile: alcune definizioni: “..uno sviluppo che va incontro alle necessità del presente senza compromettere la possibilità per le future generazioni di andare incontro alle loro” (World Commission on the Environment and Development) “..migliorare la qualità della vita umana, rimanendo all'interno della capacità di carico di un ecosistema.” (Caring for the Earth) “Sviluppo sostenibile è il processo di costruzione di strutture produttive eque e partecipative che siano gestite e controllate dalle comunità locali. (Interfaith Center on Corporate Responsabilità) “Una comunità sostenibile: valorizza e rispetta tutti i popoli, favorisce relazioni di rispetto tra i popoli, le organizzazioni e le istituzioni, coopera per il bene comune, favorisce le opportunità di comunicazione e d'insegnamenti, prosegue uno sviluppo e non solamente una crescita economica” (MACED Comunities by Choice) e t a n r o i g e u D o t n o r f n o c a AFRICA • BORIAM O ELA 7 eta’ 8-10 Confrontate tramite la tabella in basso la vostra giornata tipo e quella di un coetaneo “Pigmeo”. Insieme all'insegnante potrete osservare le varietà di situazioni, analizzarne i fattori in comune e prendere atto delle differenti risorse a disposizione. La mia giornata obiettivo Riflettere su come le azioni per soddisfare i propri bisogni cambino secondo l'ambiente circostante. La giornata di un ragazzo” Pigmeo” Mi alzo alle…………….......................... Mi alzo alle…………….......................... Mangio………........................................ Mangio………........................................ Mi lavo………….................................... Mi lavo………….................................... Vado a scuola……………...................... Vado a scuola……………...................... Il mio gioco preferito è……………….... Il mio gioco preferito è……………….... In famiglia siamo………………............. In famiglia siamo………………............. Domande: Quali sono le differenze più evidenti che avete riscontrato nel compilare la tabella? Quali i fattori in comune? Riflettete se e come le risorse possono modificare nei diversi ambienti in cui vi trovate. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. africa a t s e r o f a t Quan ? a r e m a c a nella mi eta’ 11-14 obiettivo Scoprire da quale regione arriva il legno con cui sono fatti i mobili della camera da letto, che tipo di legno e’ stato utilizzato e qual e’ stato il percorso dall'albero al negozio. Non vorrete mica dormire in un letto fatto con il legno di foresta di uno scimpanze’! vero? Il risultato di questa ricerca deve essere presentato in maniera creativa. Ovviamente potete fare questo lavoro anche con tutti gli altri materiali di legno di casa vostra (tavoli, sedie) o addirittura farne un lavoro in classe con diversi gruppi di lavoro. Se scoprite che il legno utilizzato deriva dalle foreste, potete proporre al rivenditore con gentilezza ma anche con fermezza le alternative compatibili con le foreste. 1 Indagate con la aiuto dell'insegnante, su chi sono i produttori dei vostri mobili della vostra cameretta e chiedetegli la provenienza del legno su cui lavorano. 8 FORESTA IN CLASSE 4 Disegnate in un fumetto i protagonisti del ciclo del guadagno. Multinazionali, compagnie del legno, popoli indigeni, consumatori finali. 5 Spedite il disegno ai produttori del legno e chiedete garanzie che non sia utilizzato legno proveniente da queste foreste. RICORDATE! È IMPORTANTE CHE Dopo aver ricevuto le informazioni 2 richieste, seguendo il tracciato sul mappamondo scoprite quale viaggio ha compiuto il tronco dell''albero dal momento del taglio alla vendita in negozio. 3 Riflettete: chi ci ha guadagnato in quest'operazione e chi invece ci ha perso? Se tu fossi un venditore di mobili quale alternativa proporresti? 6 INFORMIATE TUTTI E CHE FACCIATE PUBBLICITA'DELLA VOSTRA INIZIATIVA! 7 Aprite gli occhi. Se non riuscite a sapere dal rivenditore da dove viene il legno, fermatevi a riflettere: potrebbe provenire da qualsiasi foresta. Ma allora qualcosa non va! Vendere un prodotto senza sapere da dove arriva non garantisce nessun controllo e tutela. 8 ASSE CL AFRICA • RESTA IN FO a t s e r o f a n Salviamo u eta’ 11-14 obiettivo Apprendere come l'ambiente di tutte le forme di vita a causa della distruzione degli alberi, si restringe sempre piu’. Dopo che insieme all'insegnante avrete discusso del problema della distruzione delle foreste seguite questi piccoli passi: L'insegnante disegna sul suolo 5 Il gioco finisce qui. con alcuni vecchi giornali che avete prima raccolto in classe e che rappresenteranno ognuno di loro un albero. 6 Sarebbe utile discutere in cerchio sulle 1 un cerchio di circa 6 metri di diametro 2 3 4 Ognuno di voi sceglierà un essere vivente della foresta da interpretare e si cercherà un posto sopra il cerchio di giornali. Se non ricordate quali animali sono presenti, sfogliate il kit e trascrivetevi su un foglio una lista di nomi. Quando tutti avrete preso posto, l'insegnante ricorderà alcune cause della distruzione della foresta dell'Africa Allo stesso tempo allontanerà un giornale dal cerchio. Per ogni causa sarà allontanato un foglio A mano a mano che si enumera le cause della distruzione, il cerchio di giornali si farà sempre più ristretto. Dovrete stringervi sempre di più, fino a, quando non riuscirete più a mantenervi in bilico sui giornali rimasti. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. sensazioni che avete provato, mentre i fogli venivano tolti da sotto i piedi e porvi alcune domande: Come sarebbe per me se le piante scomparissero dalla foresta? Quali animali potrebbero sopravvivere ancora nella foresta rappresentata dai pochi giornali rimasti? Quante possibilità di sopravvivenza hanno gli animali nel lungo periodo? Potreste proporre questo gioco ad altri amici dopo avergli spiegato le conseguenze del taglio illegale in Africa. africa a l e r a v l a s Aiutaci a a cartolina foresta! L eta’ 11-14 obiettivo Dare voce alle proprie opinioni 9 ATTIVITA' Pensate se tutti i ragazzi e i bambini di tutto il mondo spedissero cartoline a quei furboni dei rivenditori... vorrei proprio vedere le loro facce!! Ha Ha Ha! C' è un modo per far sentire il “peso” delle vostre opinioni a chi produce mobili con legno non certificato. Non è di certo stando seduti a non far niente che le cose cambiano intorno a noi. Quindi: 1 Prendete un cartoncino o un foglio FSC e ritagliate un rettangolo di circa 15 cm per 10 cm. 2 Su un lato disegnate e rappresentate il Attraverso la costanza, il coinvolgimento e l'azione concreta possiamo migliorare la realtà intorno a noi, diventando consumatori responsabili e decidendo noi cosa comprare o meno. Una buon'idea è quella di spedire ai produttori non certificati una cartolina con un disegno e un breve messaggio che testimoni la vostra disapprovazione alle loro scelte di mercato. vostro messaggio. 3 Sull' altro scrivete una frase semplice e immediato tipo: “NON VOGLIO ALBERI TAGLIATI ILLEGALMENTE A CASA MIA!” 4 Invitate i vostri amici a preparare altre cartoline creando immagini e messaggi nuovi. 5 Spedite! AFRICA • TIV ITA’ AT 9 eta’ 11-14 obiettivo e r a v l a s a Aiutaci a! la forest Organizzare una giornata dedicata alla protezione della foresta africana. Le attivita’ che potete organizzare durante la giornata di sensibilizzazione sono diverse: Tombola delle foreste Fare una tombola con domande sulla foresta. I premi per esempio possono essere cartoline delle foreste fatte a mano, oppure piccole Sensibilizzare piantine d'alberi dentro dei vasetti come Informare più persone possibili creando un passa polmone verde della casa (questi si trovano parola, favorisce la comunicazione e diffonde la nei parchi o nella foresta). possibilità e la volontà di scelta sugli acquisti. Organizzate una vostra esposizione della foresta Fate diventare creativi i vostri compagni, In che modo? facendoli partecipare a giornate a progetto o a singole lezioni. Potete addirittura organizzare un concorso all'interno della scuola “quale classe Attraverso un evento specifico contribuisce con il miglior lavoro alla vostra Non dobbiamo essere solo spettatori di quello esposizione sulla foresta?”. L'esposizione rimarrà che accade: attraverso il coinvolgimento poi nella vostra aula o nel corridoio per tutta la personale possiamo migliorare le cose. durata del progetto, per catturare l'attenzione di studenti, insegnanti, genitori e stampa. Che fare? Con quali strumenti? Con una raccolta firme Potete dimostrare e spedire ai produttori del legno che i bambini e ragazzi della vostra scuola sostengono comportamenti ambientali corretti. La lista delle firme deve contenere la vostra richiesta esatta (a chi vi rivolgete e cosa volete) e quattro spazi per la raccolta delle firme: nome e cognome, via e numero civico, CAP, Comune e firma. Ricordatevi di scrivere in maniera chiara e cortese. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Teatro della foresta Allestite nel cortile della scuola uno spazio di 50 metri quadrati con un nastro bianco e rosso. Questa è la quantità di foresta che è distrutta ogni decimo di secondo. Fate ascoltare agli studenti i rumori di una motosega e travestitevi da animali. Poi proponete la soluzione: una “Scuola per la foresta” degli attivisti (con tute bianche che si possono comprare nei negozi specializzati, con una scritta fatta in casa) entrano sulla scena e rimettono in piedi gli alberi. Lo stand informativo serve ad informare tutti del vostro progetto e di come si può contribuire alla preservazione della foresta. e d n a r g ’ u i p La e l a c i p o r t a t s e a r i o n f o z z ama No, non e’ un concerto rock, e’ rumoroso, ma molto piu’ antico. In effetti, e’ il concerto piu’ antico della terra: sono migliaia di uccelli dAi colori mai visti che cantano tutti assieme. Un insieme di Kjiouu, Schkiopp, Craacuqcl, Pfiiiumpf, Chiiietschchiouok, Toc-toc-toc, Uick-uick… Boog ed Elliot devono gridare per potersi parlare, tanto e’ il frastuono. Pero’ gli sembra un sogno… Avevano sempre desiderato visitare la foresta amazzonica. “Maestosa, meravigliosa, immensa”… solo versi di stupore riuscivano a dire i nostri amici. “Ehi Boog visto quanti animali abitano qui?” “Si’ Elliot. E quanti pesci in quel fiume.. ” “Ma guarda che frutti bellissimi! Gnam gnam ho giusto una fame.” “E quanti tipi di piante e -Aiii!-quanti insetti.” In effetti, quella che in un primo momento sembrava un'aria umida e densa, e’ un brulicare di zanzare, moscerini, tafani, ed un'infinita serie di microscopici animaletti dalle forme e dai colori piu’ impensati, tutti a caccia del sangue fresco dei nostri amici. Boog non si preoccupa, intento com'e’ a riempirsi la pancia di frutti buonissimi, ma Elliot non vede l'ora di incontrare il suo amico giaguaro... 1 DESCRIZIONE 1 IONE AMAZZON • DESCRIZ IA Gran parte della foresta pluviale si trova in Brasile, solo in questo Stato è grande quanto l'Europa occidentale o come gli Stati Uniti. Questa foresta millenaria si estende anche su Guyana, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù Bolivia Suriname e Guyana Francese. . Il bacino amazzonico copre il cinque per cento della superficie del pianeta, estendendosi su 7,8 milioni di km2. Vi si trovano 25.000 km di fiumi navigabili che rappresentano il 20% dell'acqua dolce del pianeta. Le sue foreste rappresentano il più ricco ecosistema della terra, che rappresenta da solo il 45% delle foreste tropicali e immagazzina il 40% del carbonio della vegetazione terrestre. Circa la metà Questa regione è stata a lungo considerata solo sotto l'aspetto dello sfruttamento, in quanto terra di favolose ricchezze era l'ultima frontiera da conquistare a causa d'imprenditori disonesti. A favorire l'emergenza ambientale vi sono interessi economici e politici che favoriscono un modello di sviluppo che sta portando negli ultimi anni ad una rapida deforestazione. Secondo un rapporto pubblicato nel 2002 da IMAZON (Istituto dell'Uomo e dell'Ambiente dell'Amazzonia) circa il 95% del legno estratto nell'Amazzonia brasiliana è prodotto con pratiche distruttive. Il risultato è che l'Amazzonia ha uno dei più alti livelli di deforestazione. Compagnie del legno, latifondisti, allevatori e molti politici vedono ancora oggi l'Amazzonia come un vasto territorio da sequestrare, occupare e sfruttare. delle specie animali conosciute vive in Amazzonia. Tra loro, 353 specie di mammiferi, 3.000 specie di pesci, 1.000 specie di uccelli, 60.000 specie di piante e un numero enorme di specie di insetti, stimato attorno ai 10 milioni. L'Amazzonia svolge un ruolo essenziale nel preservare la biodiversità e il clima su scala planetaria. Secondo la comunità scientifica ogni giorno circa 150 tipi di piante o animali scompaiono, e nella maggior parte dei casi questo avviene a causa della perdita di habitat. cembre al cinema dal 7 di © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. o r a u g a i a g i n l I amazzo La notte e’ ancora animata: i canti degli uccelli lasciano il posto al gracidare delle rane e al Cri-cri dei grilli. Ma non pensiate che si limitino a un banale Cra-cra o cri-cri…. Eh, no, qui siamo in Amazzonia. Le rane fanno rumori stranissimi: Tic-tic-tic, Crglouack, Poc-tic-tock, e anche i grilli non sono da meno. Ma un suono improvviso dritto dritto dentro l'orecchio fa saltare Boog fino a battere la testa sul primo ramo dell'albero cui era appoggiato. Era solo un "Salve amici!" dell'amico giaguaro. Solo che e’ talmente silenzioso nella foresta, che i due viaggiatori non l'avevano neppure sentito arrivare. 2 ANIMALI AMAZZON • ANIMAL I IA 2 Il giaguaro ( Pantera onca) è il più grande felino delle Americhe. È lungo fino a 1,80 m, la coda tocca i 60-70 cm e può pesare da 130 a 180 kg. La pelliccia nella parte superiore è prevalentemente giallo-rossiccia macchiata di nero con macchie grandi irregolari o circolari. È un ottimo nuotatore e tende ad agguati a tapiri ma anche agli uccelli, tartarughe ratti e pesci di cui si nutre. Il suo territorio arriva a 30 Km per ogni singolo animale, caccia preferibilmente di notte è un solitario e non caccia mai in gruppo. I suoi artigli possono attaccare la corazza di un carro armato. È in grado di arrampicarsi sugli alberi e di nuotare. Vive nascosto nel profondo della foresta, ma quando è spaventato si difende con furia. Alla nascita del piccolo giaguaro, cieco ma ricoperto di pelo, è la mamma che se ne prende cura e lo protegge. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. L'Amazzonia è il paradiso di tanti altri animali. Per esempio le scimmie urlatrici rosse sono scimmie musicanti instancabili delle foreste vergini dell'America meridionale, le quali specialmente al mattino e alla sera fanno udire i loro concerti sonori ma all' avvicinarsi di un pericolo rimangono in silenzio ritirate sulle cime più alte degli alberi. Più coraggiosi sono i grossi felini rampicatori come il Puma che compie, infatti, potenti e grandi slanci di 5-6 metri. I suoi nemici sono serpenti come l'Anaconda e l'uomo. La più strana è senza dubbio la Scimmia ragno che con il corpo smilzo e gli arti lunghi quando si stende tra i rami assomiglia proprio ad un ragno! i n e a i D n o I z z a m a "Ma allora, giaguaro, riusciremo a conoscere i mitici Indios amazzonici?" "Certo. Siamo gia’ nel territorio del popolo Deni, uno di popoli indios… Ecco le prime capanne… Ora pero’ sono andati a caccia. Dovremo aspettarli qui. Ma nel frattempo vi posso raccontare di come sono riusciti a salvare la loro foresta. Non e’ una storia lunga, ma vale la pena di ascoltarla". 3 POPOLI AMAZZON • POPOLI IA 3 Quando Greenpeace ha saputo che una compagnia del legno si apprestava a tagliare nella foresta ancestrale dei Deni, ha subito avvertito questo popolo, ma a quel punto è sorto un problema: le loro terre non erano demarcate, ossia, non erano stati depositati alle autorità i loro confini. Allora i Deni hanno chiesto a Greenpeace di aiutarli a identificare e segnalare questi confini, per evitare che altri vi entrassero a danno: compagnie del legno, pescherecci a caccia di pesce, cacciatori di tartarughe o selvaggina. TABELLA DESCRITTIVA Famiglia linguistica Arawa Popolazione totale 666 persone (censimento 1998) distribuite tra 116 regioni, 9 villaggi lungo i fiumi.. Area di demarcazione 1530000 ettari di terreno. Posizione Sud Est dello Stato dell'Amazzonia. Glossario LA DEMARCAZIONE DEI TERRITORI INDIGENI La demarcazione dei territori è un riconoscimento del governo del dominio indigeno un veicolo legale che usato dalle popolazioni preserva il loro territorio e garantisce il diritto di tenere l'invasore(le compagnie del legno)fuori dei loro confini e di scegliere i mezzi di sostentamento all'interno della foresta. Una volta che sono demarcati i confini, questi divengono protetti dall'Unione Federale e sono designati per l'uso esclusivo della popolazione indigena che hanno quindi diritto di sfruttare le risorse naturali, fiumi, laghi e suolo. Il FUNAI, l'agenzia governativa ha come obiettivo di mettere in atto i diritti degli indigeni. Secondo l'agenzia solo la metà dei territori in Amazzonia è stata demarcata. La demarcazione dei territori è basata su studi antropologici che identificano i confini, i dati sociali, storici e ambientali. Dieta Pesce, cacciagione, tapiri e maiali selvatici, polli domestici e anatre, piccole piantagione di manioca, patate, banane e papaia frutti selvatici (frutti di palma). Artigianato Realizzazione di prodotti artigianali esperti nella manifattura di collane, anelli, frecce, giocattoli, archi e altri oggetti. Economia Si basa sulla raccolta dell'olio estratto dall'albero copaiba è il prodotto principale commerciato dai Deni, anche se a loro viene pagato un quinto del suo valore in città. L'olio di copaiba è utilizzato nell'industria cosmetica farmaceutica e per produrre vernici. Farmacologia etnica I Deni raccolgono molte specie di piante rampicanti, usano veleni per pescare e cacciare e lattice per malattie e dolori. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. e l l e d a r r La te i n o z z a a i m n A amazzo "Guardate questo fiume" dice il giaguaro mostrando un fiume grande quanto il mare. "Hey, e’ mezzo bianco e mezzo nero!" "Eh si, qui si incontrano due fiumi, si chiamano Rio Negro e Rio Solim es, uno dall'acqua nera di terra e uno dall'acqua chiara, e se ne vanno braccetto senza mescolarsi per chilometri e chilometri. E diventano il Rio delle Amazzoni, il grande fiume dell'Amazzonia! "E le amazzoni dove stanno?" "Nella leggenda, come sempre" "Amazzoni? Che roba sono?" "Boog, ma non hai studiato neppure un po' di mitologia greca? "No, pero’ ho studiato la scienza delle api. Ma invece di fare il secchioncello, dimmi che sono 'sti amazzoni, se sei cosi’ bavo" "Tanto per cominciare sono LE amazzoni. Infatti erano donne guerriere che vivevano sulle sponde del Mar Nero…" "Ma che Mar Nero e Mar Nero, qui siamo sulle sponde del Rio Negro! Insomma, non capisco piu’ niente." "E infatti c'e’ stata un po' di confusione. Se hai un po' di pazienza ti racconto la buffa storia delle Amazzoni dell'Amazzonia. Una leggenda nella leggenda!" 4 APPROFONDIMENTO AMAZZON 4 DIMENTO ON • APPROF IA L'Amazzonia prende il nome dal grande fiume che l'attraversa, il Rio delle Amazzoni. Ma questo fiume da chi prende il nome? I conquistatori spagnoli credevano che vi fosse un regno di donne guerriere, come le amazzoni della mitologia, forse scambiandole con l'indomabile tribù india degli Yanguas, e i cui membri portavano capelli fino alla cintura (e quindi agli spagnoli dovevano sembrare donne). Il primo a scoprire la tribù di guerriere o di guerrieri chiomati fu Francisco de Orellana, che faceva parte dell'esercito dello spagnolo Francisco Pizarro. Orellana si era imbarcato sul Rio delle Amazzoni per una spedizione abbastanza semplice: doveva trovare viveri per rifocillare i combattenti spagnoli che si apprestavano a partire per la caccia all'Eldorado e per scoprire dov'era la leggendaria "terra della Cannella". Invece di trovare cibo e rifornimenti, scoprì il fiume che attraversa quasi tutto il Sudamerica. Da Iquitos, in Perù, discese il fiume assieme a Gonzalo Pizarro e una truppa di 220 spagnoli e 4 mila indigeni. La © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. spedizione dovette affrontare ben presto molti problemi: diserzioni, morti per malattia, attacchi di tribù ostili. Orellana, assieme a 50 uomini e al frate domenicano Gaspare di Carvajal, fu inviato lungo il fiume Napo alla ricerca di viveri. "Orellana", scrive Carvajal, "prese con sé 57 uomini con i quali salparono a bordo di tre barche per seguire il flusso della corrente. E subito rischiammo di perderci, perché confluiva nel nostro fiume un altro con acque turbolente e piene di tronchi d'albero". Ma dopo i primi problemi con la corrente (che avrebbe trasportato inesorabilmente le barche fino all'oceano Atlantico) finalmente la spedizione riuscì a fermarsi in un villaggio. Qui, nella piazza centrale, Orellana e i suoi uomini scoprirono un curioso bassorilievo di legno che raffigurava una città murata con torri, cancelli e due grandi leoni, o forse giaguari, che facevano la guardia. Nel villaggio successivo, Orellana scoprì un altro tronco d'albero decorato con gli stessi intagli. E questo accese la sua curiosità. La flotta spagnola venne attaccata da un gruppo di indiani, che erano guidati da una dozzina di "Amazzoni". "Queste donne, le Amazzoni, hanno la pelle molto bianca, e davvero una di loro lanciò tante di quelle frecce su una delle nostre imbarcazioni da farlo sembrare un porcospino" scrive frate Carvajal nel suo diario, dopo la battaglia nel corso della quale perse un occhio, colpito da una freccia. Lui non se la passò molto bene. I poveri indios, sterminati prima dagli spagnoli e poi dai portoghesi, se la passarono molto peggio. Ma intanto è nata così la leggenda - il nome - del Rio delle Amazzoni. La guerra vita a l o r t n a o i n c amazzo "Hey Elliot, senti anche tu qualcosa di strano?" "Beh, in effetti, sento te. Voglio dire, riesco a sentirti, e questo e’ strano. Il concerto degli uccelli si e’ improvvisamente zittito. Che succede, amico giaguaro?" "Sssst! Lasciatemi ascoltare... Dannazione, sono proprio loro!" Un improvviso rumore assordante colpi’ la loro attenzione sembrava pervadesse ogni angolo della foresta, gli uccelli che da prima volavano da un ramo all'altro ora svolazzavano spaventati in modo disordinato, sbattendo le ali sui tronchi degli alberi. I nostri amici si nascosero dietro un gruppo di liane si avvicinarono verso la provenienza del rumore cio’ che videro sconvolse le loro menti. Alberi che cadevano come birilli, trascinando con se’ altri alberi, abbattendo nidi e tane, mentre la luce, improvvisamente penetrata nel cuore della foresta, accecava tutti gli animali. "Ecco quello che vi volevo mostrare - fece il giaguaro dobbiamo fermarli!" 5 Denuncia A AMAZZON • DENUNC I IA 5 La Foresta Amazzonica è l'ecosistema più ricco del pianeta. Essa ospita: 6000 specie di piante, 1.000 specie di uccelli e oltre 300 specie di mammiferi . Inoltre il Rio delle Amazzoni ospita 2.000 specie di pesci d'acqua dolce, oltre a mammiferi acquatici come il delfino rosa e la lontra gigante. La Foresta Amazzonica è patria di 20 milioni di persone, tra cui 180.000 amerindi e molti cabocli - tradizionali abitanti della foresta, discendenti da amerindi e portoghesi.Questi popoli contano sulla foresta per sopravvivere: essa assicura loro cibo, riparo, medicine, e svolge un ruolo importantissimo nella loro vita spirituale. violenza e minacce. Pistoleros e banditi assoldati dai latifondisti eliminano ogni residua resistenza da parte delle comunità locali. Alberi di prezioso mogano sono individuati perfino con l'elicottero, e si aprono strade nel cuore della foresta per prelevare anche una singola pianta di "oro verde". Di tutta questa ricchezza predata, non rimane nulla nelle mani della gente del posto. I tagliaboschi sono attirati con promesse di facili guadagni, ma quando si trovano nella foresta possono comprare cibo e attrezzi solo dal barone del legno che li ha assunti (non ci sono negozi nella foresta!) a prezzi esorbitanti. Così in poco tempo s'indebitano e sono costretti ad abbattere sempre più alberi, perché non sono più liberi di andarsene. La foresta continua a morire. Dobbiamo fare qualcosa! In aree remote, polizia e giudizio non arrivano, e vige la legge del più forte. Qui i "baroni del legno" fabbricano false certificazioni di proprietà, invadono le terre pubbliche e cacciano i piccoli contadini che vi abitano, facendo uso di Glossario LATIFONDISTI Proprietari terrieri che dispongono di vaste estensioni di terra, grandi fino quanto un'intera regione italiana, ottenuta legalmente o con titoli falsificati. Centinaia di contadini vi lavorano la terra o allevano bestiame per conto del proprietario. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Il 58% della foresta amazzonica è già stata distrutta. Dagli anni '70 un'area grande come la Francia è andata perduta. Un'altra metà di quel che rimane è seriamente minacciato. Dal 1992, quando il Brasile ha ospitato il Summit della Terra delle Nazioni Unite a Rio, si è fatto ben poco per proteggere la Foresta pluviale Amazzonica. Si calcola che tra il 1990 e il 1995 l'Amazzonia abbia perso diversi milioni d'ettari di foresta naturale. ! a i n o z z a m A ' l o m a i v a l i n a S amazzo "Guarda quella nave sul fiume?" "Strano, Boog. Sembra un rompighiaccio, di quelli che circolano d'inverno dalle nostre parti… Che ci fa qui ai tropici, che non c'e’ manco un ghiacciolo mezzo squagliato?" "Ma davvero non lo sapete? - fece il giaguaro - e’ la nave di Greenepace! Si chiama Arctic Sunrise, che vuol dire “alba sull’artico”, perche’ in effetti e’ davvero un rompighiacci. Ma e’ stata riadattata per navigare lungo il Rio delle Amazzoni, per andare a fermare i predatori della foresta. Siamo venuti qui proprio per cercare aiuto… Se c'e’ qualcuno che ci dara’ una mano a fermare le motoseghe, beh, sono proprio loro!" 6 SOLUZIONI AMAZZON 6 I ON • SOLUZI IA Greenpeace da dieci anni ha una base nel cuore dell'Amazzonia, a Manaus. Dotata di mezzi quali imbarcazioni fluviali ed un piccolo aereo. Greenpeace è riuscita a salvare 3.600.0000 ettari di foresta aiutando il popolo indigeno dei Deni a demarcare le proprie foreste, dove una compagnia malese del legname aveva già iniziato ad abbattere alberi e acquistato terreni a loro insaputa. Per lunghi tempi attivisti di GP, uomini e bambini dei Deni si sono uniti per demarcare le loro terre e mandare un messaggio chiaro al resto del mondo: via le multinazionali dai territori indigeni. Ma non basta: in Parà Greenpeace si è alleata alle comunità locali ed è riuscita, ad ottenere la proteggere altri 1.300.000 ettari di foresta, per fermare l'avanzata dei baroni del legname e dei grandi allevatori di bestiame. Contemporaneamente Greenpeace ha seguito le rotte del legno tagliato illegalmente, aiutando a sventare © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. organizzatissime organizzazioni mafiose, legate al commercio internazionale di legname. "Eh già, ma noi che possiamo fare?" si chiedono Boog ed Elliot. Semplice: comprare il legno certificato FSC, che di certo non è illegale, e che viene da una gestione forestale attenta e responsabile. Un'altra cosa è usare i prodotti della foresta, come la noce brasiliana (si trova nelle botteghe del commercio equo e in diverse catene di supermercati). Infatti questi prodotti sono raccolti dalle cooperative degli abitanti dell'Amazzonia: raccolgono la gomma naturale, la noce brasiliana, oli e frutti, così la foresta offre loro un reddito, e al tempo stesso nessuno la abbatte. E per difenderla si oppongono ai grandi baroni del legno e della terra (allevatori o grandi coltivatori di soia) e gli impediscono di abbattere la loro foresta. a i n o z z a m A n i o i g g a i V amazzonia eta’ 8-10 obiettivo Evidenziare le sensazioni provate durante il gioco 7 Immaginiamo la foresta In classe a turno ogni bambino/ragazzo con gli occhi chiusi immagina la foresta descrivendo ogni più piccolo particolare: suoni, colori, animali, l'insegnante trascrive le impressioni di tutti e insieme si elaborano le sensazioni provate. La foresta umana Ogni partecipante sceglie un animale o una pianta della foresta che più lo ispira e s'immedesima. Ancora meglio se siete una classe numerosa, perchè potete creare diversi suoni e versi degli animali o se siete un albero muovervi al soffiare del vento. Potrete interpretare di diventare un tucano che riposa su un albero o un pappagallo dallo splendido piumaggio blu o un picchio che lavora attivamente per bucare un tronco di legno Concentrandovi vi sembrerà d'essere proprio in foresta. elaboriamo Strategie delle piante per arrivare alla luce: Crescita veloce Grandi scorte nel seme, per poter crescere più a lungo. Aggrapparsi ai tronchi come le piante rampicanti e le liane. Crescere direttamente in alto, sui rami degli alberi (bromelie, orchidee ecc). Iniziamo: Solo l'11% della luce del sole arriva al suolo 1 della foresta, quali sono le difficoltà che devono affrontare le piante che crescono dal basso? Le luci sono spente e le finestre serrate, si accende una candela. Inizia un viaggio verso l'immaginazione. Come secondo passo l'insegnante vi consegnerà 2 un foglietto con il nome di una pianta, da decifrare quanto più velocemente possibile. Per farlo vi porterete ovviamente verso la candela, verso la fonte della luce, ma sarete tanti, e la candela è una sola. In questo modo capirete subito cosa vuol dire la lotta per la luce. Con l'aiuto dell'insegnante potete discutere 3 sull'esperienza fatta, sulla necessità per le piante di arrivare alla luce, che nelle foreste tropicali è trattenuta dalle fitte fronde degli alberi adulti. Ponetevi questa domanda quali strategie svilupperanno le piante per raggiungere la luce? 4 Riflettete sulle diverse strategie delle piante. L'insegnante può aiutarvi consegnandovi la scheda 5 d'approfondimento. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. AMAZZON Immaginate un palazzo dall’alto verso il basso. Il tetto e composto dalle fronde degli alberi più alti. Diversi alberi delle foreste pluviali tropicali possono raggiungere i 70 metri (come l'albero della noce brasiliana), quanto un palazzo di venti piani. Per proteggersi dal sole e dai parassiti, le foglie sono resistenti o capaci di crescere rapidamente. A causa del sole e delle forti piogge, a questo piano vivono pochi animali, a parte le scimmie. Il primo piano si trova circa a 45 metri dal suolo. Le fronde del piano superiore fermano la violenza della pioggia e lasciano passare appena alcuni raggi di sole. Qui vive la maggior parte degli animali: volano fin qui o ci si arrampicano. Sui tronchi e sui rami degli alberi crescono anche il muschio, i licheni e le piante epifite, come le bromelie e le orchidee. Le liane pendono dall'alto verso il suolo. Il piano terra è già privo di vento. Qui vivono tutte le piante e gli animali che non hanno bisogno del sole diretto. Muschi, felci e funghi qui prosperano. È umido e scuro, come in mezzo ad una serra. Al contrario dei nostri boschi, qui non ci sono molte foglie, e neppure molti animali, a parte le formiche e le termiti, e numerosi insetti. Molti alberi hanno le radici sollevate dal suolo, altri invece scendono dal fusto fino a terra. Attorno ai tronchi si annodano le piante rampicanti. • ELABOR IA 7 MO IA La lotta ce per la lu eta’ 12-14 obiettivo Gli studenti apprendono come appena 11% della luce raggiunge il suolo nelle foreste pluviali dei tropici, e che le piante vi si devono adattare per vivere. Apprendono che le foreste pluviali dei tropici si sviluppano su tre livelli caratterizzati da ambienti e organismi molto differenti. 6 Ora provate voi: disegnante le varie piante (liane, piante rampicanti, piante parassite, bromelie ecc) ordinate a seconda del piano che occupano, sulla base delle loro caratteristiche. In un grande foglio di carta dipingete una foresta pluviale dei tropici, divisa sui tre piani. Il disegno può essere anche un po' tridimensionale: per esempio, le liane possono essere fatte con pezzetti di corda, e così via. Insieme discutete quale pianta deve essere in quale piano, e in quale parte della foresta ognuno preferirebbe vivere. Glossario PIANTE EPIFITE Il nome significa che queste piante crescono direttamente sui rami o sui tronchi degli alberi. Utilizzano altri alberi per raggiungere la luce. In alcuni casi possono prendere il nutrimento e l'acqua dall'atmosfera, attraverso le radici aeree. Queste piante non hanno bisogno di terra per crescere. Sono i muschi, le felci, le orchidee, le bromelie. LIANE Le liane sono piante rampicanti. Appena il loro seme si apre, il germoglio si arrampica lungo i tronchi degli alberi in tempo rapidissimo, fino a raggiungere i 400 metri di lunghezza ma anche loro hanno bisogno d'altri alberi per vivere eppure sono fortissime e resistentissime, e sono usate come mezzo di trasporto dagli animali. Gli uomini a volte le usano, per costruire ponti sui fiumi. STRANGOLATRICI Sono piante come il ficus benghalensis, che cresce su un altro albero, lasciando strisciare radici verso il suolo. A mano a mano che la pianta ospite cresce, le radici avvolgono l'albero stringendolo in una morsa che blocca la linfa, fino a, quando l'albero circondato muore, dopo una lotta che può durare centinaia d'anni. a t a m i n a a t s e r o F a i amazzon eta’ 9-12 obiettivo Imparare a realizzare un cartone animato 8 FORESTA IN CLASSE Disegnate su un bloc-notes o un quaderno con molte pagine, un tagliaboschi nell'atto di tagliare un albero, è importante che il disegno rappresenti una scena in movimento. Procedete in questo modo: disegnate la scena iniziale e poi pagina dopo pagina, trascrivete tutti gli impercettibili movimenti che portano alla caduta dell'albero, fate attenzione a disegnare foglio dopo foglio sempre nella stessa posizione. Coloratelo bene anche nei particolari A lavoro finito potrete facendo scorrere velocemente gli angoli del foglio vedere quel che accade in una foresta. Proponete quest'attività anche nelle altre classi, ognuno può disegnare altre scene e farle vedere in giro. 8 IN CLASSE AMAZZON A • FOREST IA o t u a a t n a La pi innaffiante eta’ 12-14 obiettivo Osservare come l'acqua assorbita dal terreno, sale fino alle foglie che trasudando vapore acqueo e non potendo uscire rimane attaccata alle pareti del sacchetto ricadendo sulla pianta. Cosa vi occorre: Una pianta in vaso Un sacchetto di plastica Un laccio metallico Annaffiate la pianta come fareste normalmente, mettetela nel sacchetto e chiudete bene con un laccio. Lasciate la pianta al solito posto e osservate ciò che succede nei giorni seguenti. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. a banana L amazzonia in viaggio eta’ 12-14 obiettivo Individuare gli alimenti che provengono dalla foresta e analizzare le tappe del lungo viaggio. “Boog hai capito come comprare un prodotto puo’ avere ripercussioni su un altro Stato anche cosi’ tanto distante da casa nostra?” Ognuno di voi può portare in classe (meglio sarebbe in mensa! si possono informare più bambini, insegnanti e personale della cucina) un prodotto alimentare che proviene dalla foresta. Al centro della sala disponete un mappamondo grande per terra e cercate di attribuire ogni prodotto alla regione di provenienza. Può aiutarvi l'insegnante o un libro in questo compito. Insieme agli altri bambini o ragazzi cercate di invogliare alla discussione i vostri compagni magari aiutandovi con queste domande: Quali altri prodotti provengono dalle foreste in Amazzonia? Avete idea del perché questi prodotti sono così diffusi? (grande fabbisogno dei paesi industrializzati, alimenti gustosi, materia prima per altri prodotti, proprietà vantaggiose per l’industria...) 9 ATTIVITA' Quale sarà la ragione del basso prezzo di questi prodotti? (basso costo del lavoro, materia prima già esistente...) Quali saranno le conseguenze del basso prezzo? (aumento della richiesta e quindi della distruzione...) Quali potrebbero essere le alternative? (guadagno maggiore dei lavoratori, più rispetto dell'ambiente, gestione sostenibile...) Non dimenticate di annotare tutte le risposte su un foglio potrebbero diventare dei cartelloni da attaccare all' entrata della mensa. eta’ ’ TA AMAZZON • ATTIVI IA 9 10-14 r e p a c i s u M a t s e r o f a l obiettivo Organizzare un concerto con strumenti musicali costruiti con materiale da riciclo e riprodurre i suoni dei popoli indigeni per attirare l'attenzione dei propri compagni. maracas oboe Cosa ti occorre: • Bottiglie di plastica vuote e asciutte • Graffette • Piselli secchi • Chicchi di riso • Pasta grossa Infila nelle bottiglie i diversi materiali: in una 1 delle graffette, in un'altra i piselli, in un'altra ancora i chicchi di riso. Cosa ti occorre: • Una cannuccia • Un paio di forbici Schiacciate una delle due punte di una cannuccia 1 per 12-19 mm. Tagliate via i due angoli in modo che rimanga 2 una specie di cuneo. 2 Chiudi bene le bottiglie con il tappo 3 Ora con i tuoi amici prova suonare diversi ritmi. animale maracas Cosa ti occorre: • Una bottiglia di plastica • Cartone • Colla 1. Taglia il fondo di una bottiglia di plastica per 1 ottenere il corpo dell'animale. Su di un cartone spesso disegna una sagoma di un 2 animale che caratterizza la foresta dell'Amazzonia. Fate tre piccoli tagli allineati longitudinalmente 3 sulla cannuccia, distanti circa 2,5 cm l'uno dall'altro e apriteli in modo che diventino rotondi. Ora tenendola con una mano, portate la punta 4 della cannuccia tra le labbra fino al limite degli angoli ma senza stringerle, e, chiudendo con un dito dell'altra mano il primo foro soffiate forte. Fate la stessa cosa con il secondo e terzo foro. trombone ad acqua Cosa ti occorre: • Una bottiglia vuota • Una cannuccia 3 Ritagliala (stai attento a non tagliarti!). 1 Riempite fino al bordo la bottiglietta d'acqua 4 Colora la sagoma e lascia asciugare Infilate la cannuccia nella bottiglia e soffiate 2 lateralmente all'estremo libero. Spalma la colla a caldo sulla sagoma 5 del bordo della bottiglia. 3 Producete il suono 6 Introduci un po' di semi all'interno del fondo di bottiglia e incollalo alla sagoma Attendi che la colla asciughi bene 7 e la maracas è pronta. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Alzate la cannuccia o, che è lo stesso, abbassate 4 leggermente la bottiglia, continuando a soffiare Ora che sapete come fare per diventare dei musicisti, esercitatevi proponendo dei brevi brani da alternare con messaggi di sensibilizzazione sulla foresta. asia Le foresteiso del Parad "Hey, Elliot, guarda che bello qui. Secondo te li incontriamo Adamo ed Eva?" "Ma no, stupidotto, le chiamano foreste del Paradiso perche’ sono bellissime, ma non c’entrano niente con il Paradiso Terrestre. Anche se devono assomigliargli un bel po'. Guarda che natura rigogliosa, e che bellezza di colori. Facesse solo un pochino meno caldo…" I due camminavano nella foresta scivolando tra liane e orchidee abbarbicate agli alti tronchi degli alberi. Piante di tutti i tipi giocavano a rincorrersi verso la luce, e uccelli multicolori saltavano di ramo in ramo lanciando richiami stranissimi. 1 DESCRIZIONE ASIA • E SCRIZION DE 1 Tra le foreste più minacciate figurano le Foreste del Paradiso. Queste si estendono dal Sud-est Asiatico fino alle isole indonesiani, alla Papua Nuova Guinea e alle Isole Salomone nel Pacifico. Queste meravigliose foreste, abitate da specie animali introvabili altrove, ospitano anche centinaia di culture indigene. Nell'isola della Nuova Guinea, la seconda nel modo, si trovano i più ampi tratti di foresta primaria di tutta la regione asiatica. L'isola è divisa in due regioni, il territorio indonesiano nella parte occidentale dell'isola, e lo stato della Papua Nuova Guinea. Pochi luoghi al mondo sono in grado di eguagliare in varietà, volume e importanza la ricca biodiversità delle Foreste del Paradiso. cembre al cinema dal 7 di © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. asia L'Orango L'orango gonfio’ le guance e lancio’ il suo richiamo: "Hey, siamo qui, siamo qui! Venite, presto!" L'uccello del paradiso muoveva elegantemente la propria coda multicolore per dare il benvenuto ai nostri amici. La tigre e il rinoceronte salutavano con la testa. E poi c'erano animali stranissimi, farfalle giganti, enormi lucertoloni verdi, dei tipi simili a struzzi ma piu’ eleganti, e perfino degli umani, ognuno vestito in modo diverso… Insomma, un vero e proprio Gran Consiglio. Appena Boog ed Elliot si sedettero, la riunione inizio’ ufficialmente. L'orango prese la parola e dichiaro’: "Le nostre foreste sono in pericolo. Tutti siamo minacciati, dalla piu’ piccola delle formiche al piu’ grande dei rinoceronti, ed anche i nostri amici umani dei clan indigeni rischiano di sparire dalla faccia della terra. Dobbiamo agire subito." 2 ANIMALI ASIA • IMALI AN 2 Ci sono due tipi di orango: l'Orangutan del Borneo e l'Orangutan di Sumatra. Il nome significa "uomo della foresta". Per molto tempo si è conosciuto pochissimo della sua vita. I ricercatori sanno ora che si nutre prevalentemente di frutta e piante ma ogni tanto mangia anche insetti e uccelli. Ogni notte si costruisce un nuovo riparo tra i rami degli alberi. L'isola della Nuova Guinea ospita 17.000 specie di piante, 233 mammiferi, 650 tipi d'uccelli e 275 specie di rettili. La metà dei mammiferi identificati in quest'isola non si trova in nessun'altra regione - e si tratta solo degli animali fino ad oggi identificati, mentre vengono scoperte di volta in volta nuove specie. Una recente spedizione scientifica nelle montagne di Foja in Papua, nel dicembre 2005 ha scoperto un mondo perduto ed incontaminato nel cuore delle Foreste del Paradiso. Un'area che non ha mai visto la presenza dell'uomo, ricca di animali sconosciuti. Nel corso della spedizione sono state scoperte 20 specie di rane, quattro di farfalle, un canguro arboricolo dalla pelle d'oro, oltre a nuove specie di palma ed a molte altre piante ancora non classificate, tra cui il più grande fiore di rododendro. L'Orangutan è il più pesante abitante degli alberi! I maschi adulti possono pesare fino a 90 kg e rigonfiano in modo impressionante le guance, per lanciare il loro poderoso richiamo nella foresta. Ma l'orango non è solo. C'e' una folla di animali straordinari con lui in queste foreste. Delle 43 specie conosciute dell'uccello del paradiso, 38 si trovano nella sola Nuova Guinea. Le residue foreste millenarie dell'Indonesia offrono rifugio anche al al rinoceronte di Sumatra e Java che un tempo popolava tutto il Sud-est asiatico. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. E ancora, la spettacolare farfalla Queen Alexandra's Birdwing, si trova solo nelle foreste di pianura di specifiche aree della provincia settentrionale della Papua Nuova Guinea. Con un'apertura alare di 30 centimetri, questo gigantesco insetto è minacciato come la foresta in cui vive. asia ! e n e g i d n i e 700 lingu Prese la parola uno degli uomini. "Sono d'accordo con voi. Le ruspe delle compagnie del legno distruggono la casa di tutti, e anche la nostra gente non ha piu’ dove andare. Per noi la foresta e’ come il supermercato, la ferramenta, la chiesa, la biblioteca. Ci troviamo il cibo, gli strumenti di tutti i giorni, la nostra cultura, la nostra spiritualita’ e la nostra conoscenza sono basate sulla foresta. Quando la foresta muore anche noi moriamo. Per questo siamo qui a firmare un'alleanza: tutti assieme per proteggere la nostra foresta. Sara’ una guerra pacifica, ma dura. Dobbiamo vincerla per il futuro del pianeta ". Diamine, questi sembrano proprio decisi - pensava Boog, mentre gli indigeni disegnavano nella terra con un bastone i confini della foresta, e indicavano le strade dove avrebbero bloccato i camion dei tronchi per fermare la distruzione - Vuoi vedere che stavolta riescono davvero a salvare la loro foresta? 3 POPOLI ASIA • POLI PO 3 Milioni di persone vivono nelle Foreste del Paradiso. Le loro comunità hanno sviluppato una relazione con la foresta che non siamo neppure in grado di immaginare. La foresta per loro è essenziale come per noi l'acqua del rubinetto, il negozio di alimentari, l'ospedale o la farmacia. La diversità culturale di queste comunità è stupefacente. Nella sola isola di Nuova Guinea vengono parlate più di 700: un sesto di tutte le lingue parlate nel mondo! Il taglio di alberi illegale o distruttivo ha conseguenze spaventose su queste comunità. Distrugge la loro casa, la fonte di vita e l'ambiente della loro cultura. La loro vita, sostenuta dalla foresta per migliaia di anni, si trasforma in una povertà senza radici né mezzi di sussistenza dignitosi. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. "Ha distrutto il nostro sistema di fiumi. Non possiamo pescare, non possiamo bere l'acqua. E ha distrutto la nostra fonte di vita. La nostra foresta era il nostro supermercato. Oggi non à più così" John Danaiye, leader del villaggio di Musula, Provincia occidentale, Papua Nuova Guinea La foresta in Papua Nuova Guinea appartiene alle tribù indigene, ma sempre più spesso vengono violate. Per questi popoli, i confini del territorio tradizionale, non sono scritti negli atlanti, ma nei racconti degli antenati, nelle storie dei loro viaggi, nelle loro battute di caccia, nelle loro avventure. Per loro sono chiarissimi, ma per l'amministrazione, che si basa sulle carte geografiche, non vogliono dire molto. Di questa incertezza approfittano imprese senza scrupoli per impossessarsi della loro terra. Quindi corrompono i funzionari pubblici (in aree remote vige spesso la legge del più forte, e perfino i funzionari statali possono essere corrotti da chi fa la voce grossa e dispone di molto denaro), affinché minacciano la popolazione. In alcuni casi si arriva a veri e propri episodi di violenza contro le famiglie indigene. asia o s i d a r a P l i Ridateci Si’. Stavolta forse il lieto fine e’ anche grazie agli umani, alleati agli animali. I popoli indigeni si vogliono riprendere il paradiso rubato. Un uomo, il piu’ vecchio, con la barba bianca e la schiena curva aggiunse: "La foresta e’ di chi ci abita. Noi e gli animali, la rispettiamo e la usiamo con parsimonia. Ora che sono di nuovo nostre, non lasceremo piu’ che qualcuno venuto da chissa’ dove le distrugga, ma ci batteremo tutti insieme pacificamente, per proteggerle.” Il suo sguardo era determinato, il tono della sua voce calmo e sicuro. Ora erano davvero pronti… 4 Denuncia ASIA • NUNCIA DE 4 La straordinaria biodiversità di queste foreste è minacciata da operazioni forestali distruttive, volte a rifornire il mercato del legno. Il taglio illegale si sta espandendo nelle Foreste del Paradiso. Una delle principali sfide è assicurare il rispetto della legge ed eliminare la corruzione diffusa tra le compagnie del legno e i pubblici ufficiali. Si stima che in Indonesia il taglio illegale sia tra il 76% e l'80% di tutto il legname in circolazione. Praticamente tutto il legname abbattuto in Papua Nuova Guinea è illegale, in quanto prelevato senza il pieno ed informato consenso da parte dei proprietari tradizionali. Nelle Isole Salomone, il taglio è controllato da una manciata di multinazionali asiatiche. Queste imprese hanno un lungo curriculum di pratiche distruttive ed illegali, mentre ben pochi benefici hanno portato al paese. Di volta in volta sono state coinvolte nel taglio illegale, nell'esportazione illegale di legname, nella corruzione, nella distruzione delle © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. fonti idriche e nella prostituzione. Benché in Papua Nuova Guinea tutta la terra sia teoricamente di proprietà delle comunità indigene, le compagnie del legno sono ancora in grado di distruggere la foresta a ritmi di record. Queste si sono già impadronite del 70% delle risorse forestali disponibili in Papua Nuova Guinea. Il governo sta ora pianificando di assegnare in concessione alle compagnie del legno gran parte delle restanti foreste facilmente raggiungibili, a costo di violare la legge. Il risultato è la distruzione di questo meraviglioso paradiso. Il rinoceronte di Java, un tempo esteso in tutto il Sudest Asiatico, si riduce oggi ad una popolazione di meno di 100 individui. La tigre di Sumatra, l'ultima delle tigri insulari, è anch'essa in pericolo, e non supera il numero di 500 individui t 500 in natura. L'orango-tango vive solo nelle Foreste del Paradiso. Uno de nostri parenti più vicini nel mondo animale, l'orango deve far fronte a numerose minacce, tra cui il taglio di alberi e la caccia. Alla fine del 2002, nell'isola di Sumatra, era ridotto a 3.500 individui, ma questi si trovano in aree protette troppo ristrette per assicurarne la sopravvivenza. Il rapporto redatto dalla Banca Mondiale per il 2001 avverte che diverse tra le più ricche aree di foresta della regione indonesiana rischiano di scomparire tra i 3 e i 10 anni, se il governo non prenderà misure concrete per fermare le pratiche illegali e la distruzione dell'ambiente. asia e t s e r o f e l e r a c r a m e D E che diamine, aveva funzionato. Chi l'avrebbe mai detto? Non era stato semplice. Mentre i clan indigeni bloccavano pacificamente ma con determinazione la strada ai camion dei tronchi, gli animali tiravano noci, rami e pallette di cacca sugli ingegneri che comandavano le ruspe (si sa, quando gli animali si arrabbiano davvero sono un po' meno pacifici di quel che si dovrebbe… ma hanno anche le loro ragioni). Intanto Greenpeace in tutto il mondo avvertiva i consumatori di non comprare quel legno che proveniva dalla distruzione della foresta: chi distrugge non deve piu’ trovare clienti! Poi c'erano state cause legali, processi, articoli sui giornali… Insomma, alla fine la compagnia del legno aveva dovuto abbandonare la foresta. Ora tra gli alberi si sentiva solo il richiamo dei piccioni selvatici (piccioni si’, ma vedessi che piumaggio!!!) e degli uccelli del paradiso. Ah, ora ci riposiamo penso’ Boog. Macche’, invece bisognava rimboccarsi le maniche. "Ma va'? "Certo! - risposero in coro tutti gli animali della foresta - Mica possiamo addormentarci sugli allori… ora dobbiamo assicurare per sempre che la nostra foresta sia protetta!" 5 SOLUZIONI ASIA • LU ZIONI SO 5 Non c'è solo distruzione, nelle Foreste del Paradiso. C'è anche una nuova speranza: per oltre un decennio, Greenepace ha lavorato assieme ai proprietari tradizionali e ad associazioni locali, per proteggere le Foreste del Paradiso. Innanzitutto mandando via le compagnie illegali, e poi aiutando i clan indigeni a demarcare le loro terre tradizionali, ossia segnando sulla carta i confini della loro foresta in modo che nessuno gliela possa più rubare. In alcune aree, i proprietari tradizionali hanno invitato Greenpeace ad aiutarli a demarcare le proprie foreste. Cosa significa? Vuol dire riportare i loro confini delle foreste dalla memoria degli antichi racconti alla carta geografica, utilizzando sistemi satellitari per ottenere coordinate geografiche che non possano essere messe in discussione (Global Position System). Insomma, tradurre i confini della foresta dalla memoria tradizionale alle carte geografiche ufficiali, e registrarle presso gli archivi pubblici. Una volta demarcate e protette le proprie foreste, i clan decidono di usarle da soli, senza invasioni delle multinazionali, alternando il prelievo responsabile di legno agli altri usi tradizionali della foresta (raccolta di frutti e erbe, pesca ecc.) Così al posto della distruzione, creano soluzioni che permettono loro una vita dignitosa, nel pieno rispetto della foresta. Utilizzo comunitario, demarcazione dei confini e mappatura delle terre ancestrali, sono le prime basi su cui sviluppare progetti per un utilizzo ecologico della foresta, al riparo dalle mire delle compagnie del legno. Glossario GPS Il Global Position System (abbreviato in GPS), è un sistema satellitare che consente di individuare con estrema precisione le coordinate geografiche del luogo in cui si trova la persona che lo sta usando (con un margine di errore di circa 10-20 m). Il sistema e' a copertura globale, ed e supportato da un sistema di 24 satelliti artificiali. Il principio di funzionamento consiste nel misurare il tempo impiegato dal segnale a percorrere la distanza satellite-ricevitore. Conoscendo l'esatta posizione di almeno 3 satelliti per avere una posizione 2D (bidimensionale) e 4 Per avere una posizione 3D (tridimensionale) ed il tempo impiegato dal segnale per giungere al ricevitore, è possibile determinare la posizione nello spazio del ricevitore stesso. Il GPS è stato inizialmente progettato per scopi militari, ma fin da subito sono apparse evidenti le potenzialità per uso anche civile. Esistono in commercio ricevitori GPS ("esterni") connettibili mediante porta USB o connessioni senza fili come il Bluetooth che consentono di realizzare navigatori GPS su vari dispositivi: palmari, PC, computer portatili, cellulari se dotati di sufficiente memoria. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. asia a l l e d a i f a r Geog foresta eta’ 12-14 obiettivo Confronto tra la geografia della memoria e la geografia delle carte 6 elaboriamo 1 Descrivi la strada che fai per andare da casa a scuola (esco dal portone, giro a destra fino all'edicola, attraverso la strada… ecc.) 2 Disegna il percorso aiutandoti con una carta stradale 3 Individua le coordinate geografiche di ogni punto di svolta del percorso (per esempio utilizzando Google map sul web) 4 Ragiona su questi tre diversi sistemi di descrivere geograficamente il tuo percorso (geografia della memoria, geografia topografica, geografia cartografica) © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. asia ! … e e e t r a p i S eta’ 10-14 obiettivo Immaginate un viaggio all'interno di una foresta, unendo alla fantasia le conoscenze apprese grazie alla lettura delle schede. 7 FORESTA IN CLASSE Quante volte avete immaginato di poter fare un viaggio da soli, in una bellissima isola per vivere un avventura indimenticabile...Tante?! Bene, perché questo è il momento per partire! Per iniziare vi occorrono una cartina o un atlante geografico. Aprite alla pagina in cui sono rappresentate le isole in cui si espandono le foreste del paradiso. Le ricordate? Isole Indonesiane, Papa Nuova Guinea, Isole Salomone nel Pacifico. Ora chiudete gli occhi, afferrate una matita e puntate su un punto a caso di una di queste splendide isole…proprio quello sarà il punto in cui sarete magicamente catapultati e da dove inizierà la vostra avventura! A vostra disposizione avrete: Una borraccia piena d'acqua Un panino Uno zainetto Una mappa Lo zainetto vi servirà non per portar via i prodotti delle foreste ma per trasportare i valori, esperienze e riflessioni durante il vostro viaggio. A questo punto stabilite un luogo dell'isola da raggiungere: sarà l'obiettivo della vostra missione. Non solo: descrivete tutto il percorso che farete per arrivare al luogo che avete scelto, segnatevi come vi procurate da mangiare e cosa mangiate, quali animali incontrerete e quali persone vi aiuteranno nella vostra missione. Tutte queste preziose informazioni vi serviranno una volta raggiunto il vostro obiettivo, perché sarà allora che, per completare la missione, dovrete fare un resoconto del vostro viaggio e di tutto ciò che avrete imparato. Controllate il vostro zaino e guardate quante cose avete raccolto! Ne rimarrete stupiti! © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. asia r e p i n i t t a r Bu la foresta eta’ obiettivo Con i burattini, ancora meglio se costruiti da voi è possibile: Intrattenere e sensibilizzare con racconti a tema ecologico. 12-14 Affrontare tramite uno spettacolo di burattini, temi di sensibilizzazione delle foreste in modo che bambini e ragazzi facciano propri principi e modi di comportamento che siano strumenti per migliorare la situazione attuale. 8 Mostrare situazioni del mondo reale (il taglio degli alberi, la vita degli animali, le funzioni di un ecosistema) ATTIVITA' Portare alle riflessioni Trovare soluzioni ai problemi 3 Impastate la colla con la carta, dopo Una gran risorsa per costruire burattini è utilizzare cose che andrebbero buttate, utilizzare una scatola di fiammiferi o un fiore che dialoga con le forbici che lo hanno tagliato un rotolo di carta igienica finito. Se invece volete costruire dei veri personaggi leggete di seguito: Cosa vi occorre: • Carta da giornale • Colla • 1 Calza • Semi di riso • Stoffa colorata averla lavorata e spezzata finemente. Attenzione: nell'impastare non devono rimanere bolle d'aria. Riempite una calza con semi di riso e 4 fissatela ad un bastone. Bagnate velocemente il calzettino con la colla diluita e si inizia a modellare la testa con l'impasto di carta. Lo strato di cartapesta deve essere sottile e 5 uniforme ad eccezione del collo. Una volta asciutto si svuota il sacchettino. Spezzate finemente della carta da 1 giornale in un secchio d' acqua lasciate a mollo per almeno una settimana. 6 Si dipinge e si aggiungono particolari Per preparare la colla fate bollire tre 2 tazze di farina con 9 d'acqua, se verserete un cucchiaio d'aceto impedirete che vada tutto a male. 7 (baffi, capelli). Con della stoffa potete modellare dei vestiti per poi muoverli inserendo la mano all'interno. In questo modo è possibile costruire 8 burattini che personificano vari personaggi. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. e t s e r o f e Le ultim a p o r u A E I ' D d N A FINL "Ma che freddo che fa da queste parti!" borbotta Boog. "Ovvio, siamo al di sopra del Circolo Polare Artico! Eppure la magia di questa foresta mi ricorda le meraviglie della nostra. Anche se qui tutto sembra essere piu’ antico, piu’ lento…" "Brrrr… Mi stai inquietando. Speriamo che il nostro amico orso bruno arrivi subito". "Ma non dire sciocchezze! Guarda che pace… E poi vedi tutte queste renne? Se ci fosse un pericolo scapperebbero via." "Quante sono… Chissa’ se si trova proprio qui la casa di Babbo Natale! "Beh, non lontano di certo!" 1 DESCRIZIONE 1 E ON FINLANDIA ESC • D RIZI L'Europa ha perso quasi tutte le proprie grandi foreste primarie. Le residue foreste primarie europee sono composte da tratti di taiga (foresta boreale) della Finlandia e dalle foreste temperate della Russia Europea. Assieme, queste foreste, benché frammentate, hanno assicurato la sopravvivenza di una ricca biodiversità. Governo finlandese e industria della carta dichiarano di seguire alti standard ambientali, ma lo standard di certificazione forestale creato dall'industria non ha alcuna credibilità tra gli ambientalisti. In Finlandia queste foreste sono concentrate nella regione nordorientale. Si tratta appena del 5% delle foreste del pianeta, che si estendono su 20 milioni di ettari, un'area non essenziale all'industria. Queste foreste sono importantissime per la conservazione degli organismi viventi, come per la vita e la cultura dei popoli nativi Sami. Malgrado gli appelli della comunità scientifica alla protezione di questo prezioso patrimonio, il governo continua a tagliare in habitat fragili e rari, spinto dalla domanda internazionale di carta e legno. Dietro questo scenario di distruzione, appaiono i giganti industriali della carta. cembre al cinema dal 7 di © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. o n u r b o s FINLANDIA L'or "Diamine Boog, non sapevo che avessi un cugino europeo. Siete proprio forti voi orsi!" "e’ vero, e’ che non abbiamo poi molti contatti… Guarda, e eccolo la’, siamo arrivati!" "Ma che fa, legge il giornale? Questa si’ che e’ una cosa originale" "No, ragazzi - fa loro l'orso bruno accogliendoli nella sua caverna - non leggo il giornale, noi orsi mica sappiamo leggere. Stavo cercando il cibo". "Il cibo nel giornale? Ma questo e’ tutto matto!" sussurra Elliot all'orecchio di Boog. "No, non sono tutto matto, e per inciso, ci sento benissimo. Questo giornale tutto quello che mi resta del mio bosco. L'hanno buttato giu’ per fabbricare la carta. Niente piu’ miele, niente frutti di bosco. Su questo hai ragione tu, e’ stupido cercare il cibo dentro un giornale. Ma allora a me chi mi rida’ indietro la mia foresta? 2 GLI ANIMALI FINLANDIA I MA • AN LI 2 L'orso bruno è una forza, un vero e proprio concentrato di energia! La sua pelliccia può variare da chiara a marrone scuro. I cuccioli possono arrampicarsi sugli alberi utilizzando gli artigli. Gli adulti perdono questa capacità (per fortuna: sono troppo pesanti!) ma nuotano con agilità e possono alzarsi sulle zampe posteriori senza difficoltà. Nelle grandi foreste europee (Scandinavia e Russia) restano appena seimila orsi, nei boschi di pino, larice e abete, tra laghi e arbustaie. Gli orsi si nutrono di erbe, bacche, noci, frutta, ma anche di formiche, insetti, larve, miele e pesci. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. In Nord America vive il cugino più grande dell'orso bruno,il grizzly, che è anche l'orso più grande del mondo, infatti può pesare fino a 500 chili raggiungere un'altezza di un metro e venti centimetri. È una animale pacifico e solitario, ma può divenire molto feroce ed aggressivo se molestato o affamato; ha paura di ben poche cose: l'uomo, suo nemico per eccellenza,il fuoco e probabilmente i fulmini. Le foreste della Finlandia sono assolutamente necessarie per centinaia di altri animali, alcuni dei quali minacciati di estinzione: lo scoiattolo volante (Pteromy volans), la Ghiandaia siberiana (Perisoreus infaustus) e il Picchio Tridattilo (Picoides tridactylus). i m a A I S D I N A L N I F "Ecco Babbo Natale con le renne!" "Babbo Natale? Guarda che sembra un pastore. Non ha neppure il costume rosso… Hey, signor pastore, come va la vita da queste parti?" "Eh, mica tanto bene… Le mie povere renne sono affamate. L'estate mangiano l'erba, ma quando c'e’ la neve si nutrono dei licheni che crescono sugli alberi piu’ antichi. Voi li vedete gli alberi antichi qui attorno? Io no, li hanno tagliati tutti per farne carta. Di che vivranno le mie povere renne il prossimo inverno?" 3 POPOLI FINLANDIA PO • PO LI 3 Un migliaio di chilometri a nord della capitale finlandese Helsinki, si trovano alcune delle più vaste aree di foreste di renne della Lapponia. In queste foreste vive l'unico popolo indigeno europeo, i Sami. I Sami vivono nelle regioni settentrionali della Svezia, Norvegia, Finlandia e nella penisola russa di Kola. Le loro renne si nutrono dei licheni che crescono abbondanti nelle foreste primarie. L'allevamento all'aperto di renne è alla base della cultura Sami. Nel lungo inverno artico, le foreste centenarie della Lapponia assicurano loro la sopravvivenza: sui rami e sul tronco degli alberi cresce il lichene delle renne, che diventa il cibo invernale di questi animali quando l'erba è irraggiungibile. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Il diritto al pascolo dei popoli Sami è protetto dalla legge e dalla stessa costituzione, ma l'agenzia forestale di stato continua a tagliare le foreste primarie, anche nelle terre Sami, ai danni dei “pascoli” delle renne. Infatti, anche quando nuovi alberi crescono, vi si trovano molti meno licheni che sugli alberi secolari. Negli ultimi due decenni, l'agenzia forestale statale ha però continuato a tagliare alberi in importanti forestepascolo delle renne. Oggi molte di queste aree sono già state tagliate. Nel 2003 gli allevatori di renne Sami della Lapponia settentrionale, assieme a Greenpeace e all'Associazione Finlandese per la Protezione della Natura (FANC) hanno creato delle carte delle foreste essenziali al pascolo invernale delle renne. Sulla base di queste mappe,hanno richiesto una sospensione del taglio in queste aree, fino a quando non fosse stato raggiunto un accordo sul futuro delle foreste e sulla loro protezione dal taglio industriale. Questa richiesta è stata ignorata. Intanto, per ogni foglio di carta che viene stampato usato e buttato via, le renne perdono ampi pezzi di foresta, e i Sami con loro. o n i t s e c l e n Foreste ta straccia? r a c a l l A e I d FINLAND "Eh, ma qui a me mica la stanno raccontando giusta! Secondo me esagerate un po'. Del resto con un albero si fa un bel mucchio di carta… Non sara’ mica qualche foglietto sottile sottile a buttare giu’ il bosco, no?" "Magari fosse vero - gli risponde il cugino orso scuotendo la testa - ma foglio dopo foglio, sai quanta carta viene prodotta ogni anno? 300 milioni di tonnellate! Se si facesse una pila di tutta questa carta, ne verrebbe una torre enorme, alta quanto la distanza dalla terra alla luna moltiplicata per sedici volte! E lo chiami qualche foglietto?” 4 Denuncia FINLANDIA ENU • D NCIA 4 Stime del World Watch Institute ci ricordano che oggi più del 40% del legno viene tagliato per produrre carta. Questo legno proviene in gran parte dalle foreste primarie. La distruzione delle foreste primarie potrebbe quindi essere contenuta, se nei paesi che consumano più si consumasse di meno e si usasse più carta riciclata. L'Italia consuma molto ma ha poche risorse di foreste, dunque importa legno e cellulosa e carta dall'estero (Canada, Scandinavia, Russia, Indonesia, Cile ecc.). Spesso, al posto delle originarie foreste primarie, subentrano le piantagioni, vale a dire un paesaggio di alberi tutti uguali, della stessa età e della stessa specie, senza © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. sottobosco, che per crescere rapidamente hanno bisogno di concimi e veleni con prevedibili effetti sui livelli di inquinamento. Spesso si tratta di specie aliene, ossia che vengono da altri continenti e che possono creare seri problemi alla biodiversità locale. Questi alberi inoltre sono a crescita rapida, e creano diversi danni al suolo (erosione, assorbimento eccessivo di acqua). Senza contare le conseguenze della deforestazione e la minaccia di estinzione delle specie animali che avevano nelle foreste il loro habitat e la minaccia per le popolazioni indigene che vi abitano. Nelle foreste canadesi, alberi che raggiungono altezze anche di 100 metri e 1000 anni di età vengono abbattuti per farne cellulosa e finiscono in cartiere, che fabbricano carta per scrivere, carta igienica, riviste e giornali! e t s e r o f e l e a t r a c A I a L FINLAND "Questa storia delle foreste triturate e trasformate in giornali e quaderni non mi convince per niente!" borbotta Boog. "Dobbiamo saperne di piu’" annuisce Elliot. "E a chi chiediamo? Guarda che siamo nel mezzo di un bosco!" "Appunto. Basta trovare uno gnomo dei boschi. Sono gente sapiente, e pronta ad aiutare. Aiutami a cercare una Ammanita Muscaria" "Amma che???" "Ammanita Muscaria. Quel simpatico funghetto rosso a puntini bianchi. Ma non prenderlo perche’ e’ velenoso. Pero’ quasi sempre ci vive uno gnomo dei boschi." "Toc! Toc! Signor gnomo? Siamo venuti per saperne di piu’ sulla carta. Non e’ che gentilmente ci potrebbe spiegare un po' cos'e’ questa storia delle foreste distrutte per fare carta?" Gli gnomi non perdono tempo in convenevoli. Gli gnomi agiscono. E questo comincia subito a raccontare la storia delle foreste e della carta. 5 APPROFONDIMENTO 5 IMENTO ND FINLANDIA PR • AP OFO Quanta carta proviene dalle foreste primarie? È presto detto: la maggior parte della carta per uso grafico (quella impiegata per produrre quaderni e risme da fotocopie e stampante, per stampare libri e diari) viene fabbricata con cellulosa vergine, proveniente anche dall'abbattimento di alberi millenari in Finlandia, Canada, Russia e perfino Indonesia. In tutto il mondo il consumo di carta ammonta a circa 300 milioni di tonnellate ogni anno, ed è un dato sempre crescente. L'Italia partecipa in misura considerevole alla costruzione di questa torre gigante. Nel 2000 abbiamo consumato quasi 11 milioni di tonnellate, pari a 250 milioni di alberi. Ogni italiano in media consuma circa 200 kg. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Una notevole percentuale della carta prodotta la ritroviamo quotidianamente anche in forma di riviste e volantini pubblicitari. Una parte della carta finisce anche in imballaggi e carta igienica. Quanta di questa carta proviene dalle foreste primarie? Il problema è che non è facile stabilirlo perché nessun produttore garantisce che nella carta non ci sia una percentuale pur piccola di legno proveniente dalle foreste. Certo è che la maggior parte della carta per uso grafico (quella impiegata per produrre quaderni e risme da fotocopie e stampante, per stampare libri e diari) viene fabbricata con cellulosa vergine, proveniente anche dall'abbattimento di alberi millenari in Finlandia, Canada, Russia e perfino Indonesia. a t r a c a l l e d a i r o A I t D S N A FINL "Bah… allora io la carta non la voglio piu’ vedere" bofonchia Boog. "Ahem - lo interrompe lo gnomo - non credo che sia una buona soluzione. Senza carta non ci sarebbero libri, racconti, favole, disegni. Non ci sarebbero neppure i fumetti! E poi mica e’ necessario buttar giu’ tutti quegli alberi per fare la carta! Si possono usare altre fibre vegetali, come la canapa, il mais, le alghe, o ancora meglio si puo’ riciclare la carta vecchia! Mi sa che dovete ascoltare un'altra storia, ben piu’ antica: la storia della carta". 6 UN PO' DI STORIA FINLANDIA OR • ST IA 6 La carta è nata in Cina agli inizi dell'era cristiana; la data più accreditata sembra essere quella del 105 d.C. quando, secondo alcuni antichi cronisti, il gran dignitario di corte Ts'ai Lun presentò all'imperatore cinese i primi fogli di carta. Da allora in Cina la carta fu adibita agli usi più disparati: carta per scrivere cronache e bibliografie, carta per ornare case e templi, carta per avvolgere, tovaglioli di carta e perfino carta igienica. E svariate erano anche le modalità di produzione della carta (con la canapa, con steli di bambù,coi bozzoli del baco da seta, con paglia di grano e riso, con la scorza del gelso, con germogli di giunco, con muschio e licheni), anche se la più diffusa rimase quella che adoperava gli stracci. A lungo, fino all'VIII secolo, la carta rimase un segreto della Cina e ci vollero molti secoli perché, attraverso il mondo arabo, si diffondesse anche in Europa. Per capire questa lentezza nella sua diffusione vanno tenuti presenti alcuni aspetti che resero le località cinesi particolarmente idonee ad ospitare le prime cartiere e che al contrario ne ostacolarono la diffusione altrove: l'esistenza delle materie prime, la vicinanza di un centro abitato e la presenza di un flusso d'acqua puro e uniforme erano tre condizioni che si ritrovavano in Cina fin dal I secolo, mentre in Europa una simile favorevole congiuntura si presenterà solo gradualmente tra il XII e il XVI secolo. Inoltre, mentre in Cina la carta non subiva la concorrenza di altri prodotti, in Europa la pergamena rivaleggiò a lungo con le prime carte e cedette il passo solo progressivamente con lo sviluppo dell'arte tipografica. Va infine tenuto presente che il livello di cultura dell'Europa medievale era assai meno elevato di quello cinese o arabo. A lungo, dunque, furono le città arabe (Samarcanda, Baghdad, Tunisi, Fez) ad essere le capitali della fabbricazione della carta. Ed è proprio dalla città di Fez nell'Africa del Nord che la carta penetrò in Spagna, dove sorse la prima cartiera d'Europa, per diffondersi poi nelle città dell'Italia settentrionale e centrale che divennero rapidamente importanti centri cartari. Amalfi nel 1220 e Fabriano nel 1276 furono le prime cartiere italiane a cui si aggiunsero in seguito Bologna, Padova, Genova e molte altre. Per 200 anni l'Italia domino il mercato della carta, sostituendosi nell' approvvigionamento dell'Europa alla Spagna e a Damasco. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. La carta veniva fabbricata logorando i tessuti di lino fino a ridurli in stracci; il problema fondamentale del cartaio era dunque quello di procurarsi in grande quantità stracci o cordami usati, perciò le cartiere vennero installate di preferenza vicino alle città o ai porti e l'attività dei cenciaioli (raccoglitori e rivenditori di stracci) divenne particolarmente redditizia. Furono proprio le crisi nell' approvvigionamento di stracci a sollecitare già nel XIII secolo la ricerca di materiali sostitutivi coma la pasta di legno, il cui impiego però si diffonderà solo nel XIX secolo. Prima di allora, nel 700, un'importante innovazione fu introdotta grazie all'invenzione del cilindro olandese, un cilindro munito di lame metalliche che tagliavano, strappavano e riducevano gli stracci in poltiglia. Ciò permetteva di ottenere carta più raffinata in tempi molto più brevi. Un'altra rivoluzione fu rappresentata dall'introduzione della macchina "sans fin" ideata nel 1799 da Nicolas Louis Robert, che oltre a meccanizzare la fabbricazione dei fogli di carta, indusse anche dei cambiamenti nei luoghi di produzione, essendo la macchina di notevoli dimensioni. Si deve attendere invece la metà dell'800 per la scoperta della cellulosa alla quale sono legati i nomi di Meiller e Tilgham che riuscì a produrre cellulosa partendo dal legno e usando una soluzione di bisolfito di calcio. Oggi la carta viene prodotta utilizzando essenzialmente le fibre vegetali provenienti dagli alberi di conifere (pino, abete: fibre lunghe) e di latifoglie (eucalipto, pioppo, betulla, faggio, acacia: fibre corte). Ed è dalla diversa combinazione delle fibre, lunghe o corte, e dalla presenza o meno di lignina (la lignina è il collante naturale che tiene unite le fibre di cellulosa contenute nel legno) che derivano i diversi tipi di carta. Ultimamente si sta riscoprendo l'utilizzo delle piante annuali e delle erbacee (kenaf, sorgo, paglia di grano o di riso, canne, canapa, lino,) che era stato del tutto abbandonato perché poco adatte ad un uso industriale. Una maggiore diffusione di tali fibre annuali sarebbe auspicabile perché permetterebbe di ridurre fino ad un 20% l'uso delle cellulose ricavate dalle specie arboree. o c n a b l u s e t n a f e l e A I n U FINLAND Scusa, ma che ci fa quell'elefante sul banco? "Elefante? Quale elefante Mica siamo in Africa qui? Ma no, e’ un modo di dire: una classe di 30 alunni consuma in un anno scolastico una quantita’ di carta pari al peso di un elefante adulto. Infatti ogni individuo in Italia consuma in media 200kg di carta all'anno. Tutta la classe mette assieme sei tonnellate di carta o meglio, sei tonnellate di foresta abbattuta. Siamo proprio sicuri che non ci sia una soluzione? 7 SOLUZIONI I FINLANDIA LU • SO ZION 7 Quanta di questa carta proviene dalle foreste primarie? non è facile stabilirlo perché nessun produttore garantisce che nella carta non ci sia una percentuale pur piccola di legno proveniente dalle foreste. Ma la soluzione c'e' ed è a disposizione di tutti: comprare libri e quaderni fabbricati con carta riciclata: per fabbricarla non è stato abbattuto nessun albero. Ovviamente bisogna fare attenzione che nella fabbricazione di carta riciclata non siano stati utilizzati prodotti nocivi, come il cloro. 3 PER CONSUMO E INQUINAMENTO DELL'ACQUA Anche qui vince la carta riciclata. Serve meno acqua e si producono minori acque di scarico, che sono anche meno inquinanti. 4 PER INQUINAMENTO DELL'ARIA Le cartiere sono tra le industrie più inquinanti per la nostra aria. Fumi inquinanti fuoriescono per esempio dalla "cottura" della carta. Per produrre carta da fibre vergini senza legno , la cellulosa va separata dalla lignina e ciò produce velenosi RICICLARE 1000 KG DI CARTA... composti solforosi, polveri, e ossidi di SALVA 17 ALBERI azoto. Anche la produzione di carta SALVA ENERGIA SUFFICIENTE A RIFORNIRE UNA CASA PER 6 MESI riciclata ha bisogno di energia, ma in ELIMINA 3 METRI CUBI DI MATERIALI INERTI misura molto minore ed inoltre RISPARMIA 31.780 LITRI D'ACQUA PRODUCE IL 75% IN MENO DI INQUINAMENTO NELL'ARIA produce meno anidride solforosa e IMPIEGA IL 57% DELL'ENERGIA IMPIEGATA PER PRODURRE ossidi di azoto. UNA TONNELLATA DI FIBRA VERGINE 5 PER I RIFIUTI PRODUCE IL 35% IN MENO DI INQUINAMENTO DELL'ACQUA. Qualsiasi produzione crea scarti, vale a Fonte: http://www.oldgrowthfree.com dire materiali residui. Nel caso della produzione di carta si tratta di fanghi CARTA RICICLATA-CARTA DA FIBRE che si formano durante il processo di VERGINI: CHI VINCE? sbiancamento della carta fatta di fibre PER QUANTO RIGUARDA IL CONSUMO 1 DI LEGNO (E DI FORESTE) vergini, o durante la disinchiostrazione della carta da La carta riciclata non salvaguarda solo macero. Però anche in questa le foreste primarie, ma anche i nostri categoria, la carta riciclata vince. boschi. Le fibre da macero invece possono essere riutilizzate fino a sei volte. Ogni tonnellata di carta riciclata salva 1,8 tonnellate di legno. 2 PER CONSUMO DI ENERGIA Le cartiere sono grossi consumatori di energia, indispensabile per sfibrare il legno e per sbiancare la carta. Per la produzione di carta riciclata è necessario tra il 28% e il 70% in meno di energia. Meno consumo di energia vuol dire anche meno anidride carbonica e quindi più respiro per l'atmosfera del nostro pianeta. CONSUMO TOTALE DI ENERGIA (IN GJ) PER OGNI TONNELLATA DI CARTA CARTA DI FIBRE VERGINI SENZA LEGNO (CELLULOSA SBIANCATA) CARTA DI FIBRE VERGINI CON LEGNO CARTA RICICLATA 53,4 - 34,6 36,8 - 29,1 13,0 - 16,8 (Fonte: Tiedemann, A.: Umweltargumente zum Recyclingpapier. Hrsg. Umweltbundesamt, 1992) © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. a t r a c a t Quan FINLANDIA usiamo? eta’ 12-14 obiettivo Rendere i ragazzi consapevoli di quanta carta consumano, cosi’ da poter successivamente elaborare delle strategie per ridurre lo spreco di questa risorsa. 8 elaboriamo Ogni italiano consuma circa 200 Kg di carta all'anno. Una classe consuma in media una quantità di carta pari al peso di un elefante adulto. Fotocopie, disegni, fogli di lavoro, libri, quaderni... la carta è davvero ovunque nella scuola. L'Italia è un importante consumatore di cellulosa per fabbricare carta. Calcolate quanto legno è necessario per produrre la carta consumata in un anno, ed elaborate possibili strategie per ridurre il consumo. Nella discussione in classe raccogliete tutti gli usi che fate della carta. Considerate che in media una persona consuma 200kg all'anno. Per poter immaginare concretamente una quantità simile, potreste procedere a pesare risme di carta, quaderni e libri, in modo da arrivare ad una rappresentazione possibile di una pila di carta del peso di 200kg. Ricordatevi che la carta viene prodotta dalla cellulosa, la quale proviene dal legno. Calcolate quanti metri cubi di legno servono per produrre la carta che consumate. 8 MO FINLANDIA AB • EL ORIA Base del calcolo 1kg di carta necessita 0, 7kg cellulosa Tornati in classe ogni gruppo calcola il 1kg di cellulosa viene prodotta da 0,0036 m3 di legno (questi sono valori medi) Chi ha finito calcola quanto legno 1 consuma tutta la classe. 2 In gruppi di due, scegliete nella vicinanza della scuola tutti gli alberi che secondo voi servono per produrre il legno che serve per il fabbisogno di carta della classe intera. Di questi alberi misurate il diametro dell' albero all'altezza di un metro dal suolo. (Per misurare facilmente il diametro dell'albero, uno studente posa due righelli o aste sul tronco dell'albero, paralleli tra di loro ai due lati opposti, ed il secondo studente misura la distanza tra essi.) 3 volume dei loro alberi secondo la formula diametro x diametro (in decimetri) diviso 10 = volume in m3 Quale gruppo è più vicino al fabbisogno della classe? Quanti alberi devono essere abbattuti ogni anno per soddisfare il consumo della classe? 4 Discussione: Cosa possiamo fare come singolo, come classe, come scuola per ridurre il nostro consumo di carta? Cambiare abitudini negli acquisti non sempre è così facile, l'importante è non arrendersi di fronte alle prime difficoltà: potreste, infatti, ritrovarvi a chiedere carta riciclata in una cartoleria ed avere come unica risposta "Carta riciclata? No, non ne abbiamo". Purtroppo la legge del mercato fa sì che se per un prodotto non c'è richiesta, finisce col diventare un'impresa riuscire a trovarlo. Ciò non significa che il gioco non possa essere invertito, esercitando consapevolmente il proprio potere di consumatore: se aumenta la richiesta, allora forse qualcuno comincerà a provvedere! Dunque, non arrendetevi e continuate a chiedere, anche le richieste che sembrano andare a vuoto, servono a cambiare il mercato. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Stavoltao noi! FINLANDIA ricicliam eta’ 8-14 obiettivo Prendere coscienza sull'importanza dell'uso razionale della carta e imparare a riciclarla noi stessi 9 FORESTA IN CLASSE Come si fa? 1 2 3 Strappate le pagine di più quotidiani in minuscoli pezzettini (tagliuzzatela per bene) Mettete i pezzetti di carta in una bacinella e aggiungete 1 litro d’acqua. Prendete un passaverdura(di quelli che la mamma utilizza per fare quei buonissimi minestroni di verdure) e tritate per alcuni secondi o finché non vedete che la carta è ridotta in poltiglia. 4 Versate nel catino la poltiglia Mettete un telaio (tipo un setaccio da 5 farina con i bordi rialzati in legno) e Per ottenere 100 chilogrammi di carta servono 200 chilogrammi di legname è quindi un bene prezioso che possiamo riutilizzare più volte. Abituiamoci quindi a recuperarla per avviarla al riciclo. Spunti di riflessione Calcola il tuo consumo settimanale di fogli e quello della tua classe. Un foglio di carta non riciclata è costituito per il 70-80% da pasta di legno. sollevate facendo scolare l'acqua. 6 Rigirate il telaio su un pezzo di stoffa o su una tavola di legno. 7 Fate asciugare! Considerando che un foglio di carta pera sui 5 grammi, quanti chilogrammi d'albero consumi in un anno? 9 CLASSE IN FINLANDIA RE • FO STA iclata?" ic r a t r a c re "Perche’ usdaegli Sommario i convincenti argoment la carta riciclata: 1. salvaguarda le ultime foreste 2. salvaguarda l'ambiente 3. crea meno inquinamento dell'aria e dell'acqua 4. fa risparmiare risorse importanti come legno, energia e acqua 5. crea meno residui chimici La carta riciclata e’ utile. I pregiudizi verso la carta riciclata sono solo dannosi © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. i n o i z a r e p Idee a t r a A c I D a N l FINLA e sul eta’ 8-14 obiettivo Azione "Raccolta differenziata" Una vostra ricerca sulla situazione nella scuola ha evidenziato che la raccolta differenziata nella vostra scuola non è efficace? Allora è arrivato il momento dell'azione "Raccolta Differenziata". Procuratevi dei raccoglitori per carta e cartone (magari decorati in maniera simpatica) e distribuirteli nelle classi. Possibilmente con un'azione di grande impatto, per esempio: travestiti da spazzini entrate nella classe all'inizio delle lezioni (mettersi d'accordo con gli insegnanti) e piazzate con gran fracasso i raccoglitori. Perché non mettere anche in palio un premio per la classe che suddivide meglio la spazzatura? Questi raccoglitori possono essere vuotati o dalle persone addette o da studenti incaricati due volte a settimana. Posizionate anche in alcuni punti dell'edificio scolastico dei raccoglitori per sola carta. Questa azione di raccolta differenziata potrebbe iniziare in maniera fantasiosa, ad esempio facendo un'asta per i raccoglitori. Azione da fare durante l'intervallo: "Percorso della carta" Durante l'intervallo costruite un percorso formato da varie postazioni. In queste postazioni i vostri compagni otterranno informazioni importanti circa il tema "Carta e Foresta". All'ultima postazione verrà distribuito un questionario, e ci saranno dei premi per chi risponde meglio. Quali premi? Ovviamente quaderni di carta riciclata, oppure piccole piantine di alberi da mettere a casa come polmone verde. Comprendere l'importanza del riciclo. attraverso attivita’ di gioco 10 ATTIVITA' Buffi mostri di carta come "Mostri pubblicitari per risparmiare la carta" Costruite un grande mostro di carta con la carta straccia che avete raccolto nella scuola in una settimana. La parte interna del mostro è fatta di fil di ferro. Su questa impalcatura fate il mostro con la cartapesta. Ovviamente il mostro trasmette anche un messaggio: su una targhetta c'è scritto per esempio: "Questa è la carta utilizzata da una classe in una settimana/un mese/un anno. Risparmiare carta significa salvare le foreste". Ovviamente il mostro verrà piazzato in una parte importante della scuola. eglio" La lista dei "M Meglio asciugamani di spugna che di carta nei bagni. Meglio piatti veri che piatti di carta nella mensa. Meglio bottiglie di vetro che buste per le bevande. Meglio un'unica circolare che tante fotocopie per tutti gli insegnanti. Meglio fotocopie fronte-retro che il doppio dei fogli su singola facciata. Cartelloni con effetto sorpresa Appendete alla parete dei grandi, cartelloni completamente vuoti sui quali c'è scritto, in un angolino in basso: "Soltanto il 10% dei quaderni di scuola sono in carta riciclata. La carta riciclata aiuta a salvare le foreste della Terra". Poi si aggiunge una grossa freccia che punta a questa informazione. Questo è anche un'ottima pubblicità per un punto vendita di carta riciclata nella scuola. Questa idea funziona ovviamente anche con altre informazioni, per esempio: "80% delle foreste di questa terra sono già distrutte. Se vuoi collaborare per salvare le foreste mettiti in comunicazione con....". Il testo si scrive su una parte del cartellone che corrisponde al 20% del cartellone stesso. Consigli per la fotocopiatrice Riflettete prima se le fotocopie sono davvero necessarie. Riflettete prima: ho messo l'originale giusto, nella posizione giusta? Ho premuto i tasti giusti? Quante fotocopie mi servono? Vecchie fotocopie su singola facciata possono servirvi per scriverci sopra. Mettete una scatola per raccoglierle vicino alla fotocopiatrice. Chi ha bisogno di carta per appunti si fornisca lì. Fotocopiate sempre sui due lati. Idee per la casa La carta per regali può essere facilmente fatta con carta di vecchi giornali, colorata. Provate a mettere un "Non si desidera pubblicità" sulla vostra cassetta delle lettere: la pubblicità è molto spesso solo un inutile spreco di carta. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. ’ FINLANDIA TIV • AT ITA 10 Visita alla cartiera Perché non farsi un'idea concreta di cosa succede in una cartiera? Può essere un' ottima occasione per porre delle domande, magari anche un po' critiche, sui criteri utilizzati per la salvaguardia dell'ambiente. Il mondo della carta in classe Si può organizzare una giornata della carta a classi aperte, in modo da coinvolgere più studenti affidando a ciascun gruppo una diversa funzione. Potreste così imbastire una sorta di percorso da presentare agli altri: uno o più raccontastorie danno il benvenuto ai visitatori esponendo la storia della carta; altri studenti possono quindi preparare la carta con le proprie mani (vedi istruzioni). Il percorso può continuare con una mostra sulla relazione tra il consumo di carta e la distruzione delle foreste. Al mostro di carta viene quindi affidato il compito di illustrare le possibili alternative che consentono di partecipare attivamente alla salvaguardia delle foreste (risparmio di carta, uso di carta riciclata). Nell'ultima aula potrebbero essere proiettate delle diapositive, utilizzando come sottofondo i suoni della foresta, interrotti dal rumore delle motoseghe. Sulla Luna, andata e ritorno Fate una grande torre di carta, e in cima metteteci una luna fatta da voi. Attaccateci una targhetta con scritto: "Otto volte alla luna e ritorno, questa è la quantità di carta che viene usata in tutto il mondo in un anno (circa 300 miliardi di tonnellate)". Oppure dipingete un elefante su un grande cartellone con la nuvoletta: "La vostra classe usa in un anno tanta carta quanto il mio peso". Accanto mettete delle idee su come risparmiare la carta. Il poster dell'elefante viene fatto passare in tutte le classi o viene messo in aula magna. CANADA e l a i v u l p La foresta "Elliot, dove sei?" "Sono qui, dietro di te, Boog". "Che nebbia! Non vedo niente". "e’ ovvio che ci sia nebbia: e’ una foresta pluviale…" "Elliot, hai parlato tu?" "No, io sto qua dietro…" "Aaaargh!!! Oddio un lupo!!! "Scendimi dalle spalle Boog, che non vedo niente!" "Hey ragazzi, niente paura, sono il vostro amico". "Scusa, hai ragione, e’ che con tutta questa nebbia…" "Si’ si’ … intanto pero’ ce l'avete tutti con noi lupi, ancora per quella storia di Cappuccetto Rosso, che poi era tutta colpa dei cacciatori. Brutta storia, quella. Va bene, comunque benvenuti a casa mia. Bella no? e’ una delle pochissime foreste pluviali temperate, vi piace? Sembra una foresta tropicale, perche’ piove sempre ed e’ molto umido, ma mica fa caldo. e’ una vera e propria meraviglia della natura! E poi guardate che alberi… Questo qui si chiama Red Cedar, e’ germogliato quando Carlo Magno veniva incoronato in Francia." "Fiuuu!!!! Vecchietto l'amico!" 1 DESCRIZIONE CANADA ESCR IZI E ON •D 1 È un paesaggio da sogno. Fitte foreste che scendono a picco sull'oceano e su fiordi coperti di nebbia, animali quasi mitologici come lo "Spirit Bear", un orso bruno dal mantello candido, fiori dai colori intensi, ed una vegetazione rigogliosa sempre verde, come riesce ad esserlo solo dove l'acqua non cessa mai di scorrere. Sembra una terra dimenticata. Eppure sotto le brue sottili si combatte un conflitto che dura da decenni. Da quando cioè l'industria del legno meccanizzata ha iniziato a portar via su larga scala ampie fette di quel vero e proprio tesoro universale che è l'ultima grande foresta pluviale del pianeta. Secoli fa, le foreste pluviali si estendevano lungo le fasce costiere degli Stati Uniti occidentali, della Norvegia, della Scozia, dell'Irlanda, della Russia, dell'Australia e della Nuova Zelanda. Oggi, soltanto la Columbia Britannica, l'Alaska ed il Cile conservano parti significative di foresta costiera. Anticamente, nella Columbia Britannica le foreste fluviali ricoprivano l'intera superficie della fascia costiera. Circa metà dell'estensione originaria è scomparsa. Il responsabile di questa distruzione ha un nome: industria del legno. Come in ogni sistema naturale, la vita nelle foreste costiere canadesi è fortemente interconnessa: ogni intervento su di una parte (una specie animale, una pianta, un'area) finisce inevitabilmente per avere effetti su tutto l'ecosistema. Ad esempio, la distruzione di un semplice corso d'acqua attraversato dai salmoni può avere profonde ripercussioni sugli orsi, sulle aquile, e anche sulle orche, che dei salmoni si cibano. Uno Sitka Spruce, che può sembrare un semplice albero, rappresenta invece un popolatissimo condominio per un vasto spettro di creature della foresta. La vita nella foresta pluviale è stabile e tranquilla, se non disturbata gravemente dall'intervento umano. cembre al cinema dal 7 di © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. CANADA Il lupo Eh si, sono proprio io, il lupo grigio. Mi dipingono come quello cattivo, zanne bianche e occhi cattivi nel buio della foresta, la macchina per uccidere, pronta a saltare addosso al viaggiatore sprovveduto. Ma non e’ cosi’. Al contrario, noi siamo stati vittima di calunnie e di una vera e propria persecuzione, per secoli e secoli. Invece non siamo affatto aggressivi, anzi, a dire il vero siamo piuttosto timidi. E siamo molto socievoli. Pochi animali sono socievoli come noi! 2 GLI ANMALI CANADA •A NIMALI 2 Il Lupo Grigio è un autentico corridore. Infatti ha un'ottima capacità di resistenza grazie alla quale può coprire oltre 30 km con un trotto costante alla velocità di 610 chilometri orari. L'odorato è il senso più sviluppato del lupo. Infatti l'olfatto è 100 volte più sensibile di quello dell'uomo. Il branco tipico comprende dai 4-5 membri ai 20 o 30. I più giovani si mettono costantemente alla prova: i più veloci, forti, coraggiosi e intelligenti dominano sugli altri. Una popolazione di circa 8.000 esemplari caratterizza la Foresta del Grande Orso, lungo la costa occidentale del Canada. Il Grizzly è un altro degli abitanti della foresta della Foresta del Grande Orso, che offre habitat ad una delle più alte concentrazioni residue di tale orso. Il grizzly vive cacciando salmoni nei torrenti della foresta. I salmoni costituiscono un 95% della dieta delle popolazioni che abitano le foreste costiere. L'erosione dei corsi d'acqua minori da parte di pratiche forestali inappropriate, pone a rischio le popolazioni di salmoni, e con esse quelli di orsi grizzly. Il grizzly è considerato in via di estinzione. La capra di montagna è un altro tipico abitante della foresta del Grande Orso. Se ne trovano a centinaia nel Gardner Canal, e spesso scendono fino alla costa per nutrirsi di alghe. La capra è alta alle spalle da 100 a 115 cm e lunga da 1,2 a 1,8 m, con una coda che va da 8 a 20 cm. La femmina è più piccola del maschio e il colore va dal bianco al grigio. La capra delle nevi è attiva tutto il giorno, rosicchia da mattina a sera ed è in grado di digerire cibi che gli altri non tollererebbero. Lo Spirit Bear, o Kermode, è il più caratteristico e particolare tra le decine di orsi che popolano la Foresta del Grande Orso. Fa parte della famiglia dell'orso bruno, ma ha un gene recessivo che rende il manto bianco (un esemplare su dieci circa). Lo Spirit Bear vive esclusivamente nella costa settentrionale della Columbia Britannica. La maggiore concentrazione si trova sulla Princess Royas Island, nelle isole adiacenti, e in alcune vallate della vicina terraferma. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. CANADA ? " n o i t a N t s r i F " o i n a i Ind "Gli indiani, guarda Boog, gli indiani!" "Che bello Elliot! Guarda che bei copricapo di penne…. Speriamo che arrivi anche il generale Custer" "Speriamo proprio di no, cari amici, senno’ qui e’ una carneficina. Ma vi consiglio di non chiamarli indiani, a loro non piace. Infatti siamo mica in India qui. Cristoforo Colombo che quando e’ arrivato pensava di avere raggiunto l'India, e ha chiamato tutti "indiani". Poteva almeno chiedere…" "E allora come li devo chiamare" "Loro chiamano se’ stessi 'First Nation' ossia le nazioni che c'erano per prima". "Prima di che?" "Prima che gli europei si prendessero tutta la loro terra e la chiamassero America, Canada, Stati Uniti eccetera. Eh si, questa era la loro terra prima. E la terra di noi animali, perche’ la condividevamo senza troppi problemi. Vedrete, sono dei veri amici, gente di prima qualita’!" 3 I POPOLI CANADA •P OPOLI 3 Nelle foreste del Canada i popoli nativi "First Nation" vedono i propri territori tradizionali sempre più ridotti dalle compagnie. Diritti ambientali e diritti dei popoli nativi si fondono strettamente nei boschi che conservano le anime ancestrali e un'identità sempre più minacciata. Quel che resta delle loro foreste dopo il taglio a raso, è un deserto dilavato dalle piogge. Dipinti per secoli come i 'feroci indiani' in realtà sono gente pacifica, per questo tutti si ritengono in diritto di rubar loro la terra. Dall'Ontario, all'Alberta, al Quebec, il governo continua a dare in concessione alle grandi compagnie terre tradizionali dei popoli 'First Nation' spesso senza consultarli. Una pratica la cui legalità è messa in dubbio da molti, mentre l'intera comunità scientifica concorda sul grave prezzo che l'ambiente paga per i profitti di poche compagnie del legname e della carta. I loro fiumi sono inquinati dalle cartiere, le foreste saccheggiate per prendere il legno. Alle First Nation non resta che rinunciare alla loro identità culturale e assimilarsi nelle città. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. CANADA o s a r a o i l g Il ta "Aaaaargh! Aiutooo!!!!" "Elliot, stai bene?" "Ora si, ma quel bulldozer quasi quasi mi abbatteva" "Beh, in effetti e' il suo mestiere abbattere tutto quello che trova. In genere abbatte la foresta… Venite, guardate qui dietro…" Boog e Elliot seguono il loro amico lupo attraverso gli alberi, e appena giunti in cima ad una collinetta uno spettacolo terribile si apre di fronte ai loro occhi. Una spianata immensa di trucioli e segatura. Valli e colline, a perdita d'occhio, sono nudi, senza piu’ un albero. Sembra un paesaggio lunare. "Ma… ma che e’ successo?" "e’ il taglio a raso, amici miei. Il modo con cui l'industria del legno si porta via la nostra foresta. 4 DENUNCIA CANADA •D ENUNCIA 4 Le foreste canadesi sono un autentica meraviglia. Estese su spazi immensi - il 20% della superficie del paese - sono composte da conifere e latifoglie, ed ospitano specie come la renna, il lupo, il castoro canadese, l'alce e l'orso bruno, oltre a una grande quantità di uccelli, tra cui anatre migratorie e l'oca del Canada. Le foreste boreali canadesi sono tagliate a raso ad un ritmo allarmante per produrre carta e legname da costruzione. Ogni anno l'industria del legno sta buttando giù alberi in oltre 400.00 ettari di foresta nel Quebec e oltre 220.000 ettari in Ontario. La martora del Labrador e la lince canadese sono già minacciate, così come la renna e il licaone sono considerati “vulnerabili”. Si chiama clearcutting, taglio a raso, ossia l'abbattimento di tutti gli alberi in vaste aree di foresta - a volte oltre 100 ettari di terreno: da paradiso a deserto di trucioli. Questo sistema è ovviamente il più conveniente per le compagnie: è molto più facile rimuovere i tronchi coi mezzi cingolati e trasportarli fino alla strada dove li attendono i camion. Ma è un sistema molto dannoso, perché distrugge per sempre intere parti di foresta. Se anche un giorno gli alberi ricresceranno, la complessità della foresta millenaria coi suoi equilibri costruiti nel tempo sarà perduta per sempre. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Le compagnie del legno sostengono che il taglio a raso riproduce fenomeni che avvengono naturalmente nella foresta. Non è vero: un'apertura naturale nella foresta non supera generalmente i due alberi. Nelle rarissime occasioni in cui avvengono fenomeni di più ampia scala, non arrivano comunque ad uccidere tutti gli alberi e a rimuoverli sin dalla base. Anche dopo un incendio, un gran parte del manto rimane intatto, garantendo l'ombra e il microclima necessari alla protezione degli alberi più giovani. In seguito ad un taglio a raso, questo processo di crescita è completamente interrotto: quando la copertura della foresta è compromessa, gli arbusti rimangono esposti alla piena luce del sole, che ne minaccia la crescita. Al tempo stesso è molto più facile che acqua e piogge impoveriscano il terreno, non più protetto dagli alberi. Inoltre l'abbattimento a raso rimuove tanto gli alberi morti quanto i vivi: almeno 56 specie di mammiferi ed uccelli usano come casa gli alberi morti, rimasti ancora in piedi. E quando, alla fine, un albero si schianta al suolo, diventa la casa di tutta un'altra serie di piante, animali ed insetti: infine, gli alberi morti e in decomposizione garantiscono il letto spugnoso, umido e nutriente che occorre ai nuovi arbusti per germogliare e crescere. Fino al 97% degli arbusti di conifere della Columbia Britannica cresce su alberi in decomposizione. Alberi centenari sono tagliati senza discriminazioni e finiscono in quaderni, carta igienica, fazzolettini da naso. Ogni volta che gettiamo via della carta inutilmente e che evitiamo di metterla nei contenitori per il riciclo, è come se tirassimo via un pezzo di questi alberi. E con gli alberi perdiamo un intero mondo, perché le foreste pluviali temperate ospitano animali unici. CANADA . o v l a s ’ e o s r O e d n a r G l I ? i r t l a i l g E "Ma e’ terribile… Allora non si puo’ proprio fare niente!" "Non dire cosi’ Boog. Siamo qui per trovare una soluzione, non ricordi?" "Non e’ per vantarmi, ma qui la soluzione ce la siamo gia’ trovata". "Ma va?" "Certo. Assieme a Greenpeace, alle First Nation e a tante altre associazioni, ci siamo battuti per decenni per proteggere queste foreste. E ora ce l'abbiamo fatta. Non tutte, non credete. Come avete visto la distruzione continua piu’ a est. Ma nella mia foresta, qui sulla costa occidentale, ora le cose sono ben diverse. Qui nella "Foresta del Grande Orso" alla fine anche il governo e l'industria hanno concordato un piano intelligente di gestione. Questo vuol dire che molte di queste foreste sono ora protette, sono parchi naturali. Al tempo stesso sono stati promossi usi diversi della foresta (ossia non prendere il legno ma bacche, funghi e altro, lasciando la foresta in piedi). E anche dove si possono tagliare alberi, bisogna seguire delle regole molto ma molto attente: quelle del FSC. Mica male, no? Ora si tratta di fare lo stesso in tutto il resto del paese!" 5 SOLUZIONI CANADA OLUZION I •S 5 Si chiama Foresta del Grande Orso. È la foresta costiera occidentale, l'ultima vasta area di foresta pluviale temperata. Un ecosistema unico, caratterizzato da una speciale combinazione di condizioni climatiche riscontrabili all'estremità orientale dei mari costieri e degli oceani: i venti che soffiano dal largo incontrano le montagne costiere e rilasciano umidità in abbondanza, favorendo una rigogliosa vegetazione. Queste condizioni climatiche hanno permesso il formarsi di uno degli scenari naturali più ricchi e spettacolari del pianeta. Lo sitka spruce (Picea sitchensis) e il cedro rosso occidentale (Thuja plicata) raggiungono i 100 metri di altezza, e possono arrivare a 1500 anni di età. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Dopo un decennio di conflitto ambientale che ha visto Greenepace e i popoli nativi affrontare pacificamente l'industria del legno, oggi è stata finalmente trovata una soluzione: L'industria ha accettato ad rinunciare a molte aree di foresta, e si e’ impegnata a metodologie di taglio molto attente e responsabili. Il governo si e’ impegnato non solo a finanziare le aree protette, ma a sostenere le forme di gestione forestale alternativa al taglio (turismo, raccolta di prodotti non legnosi ecc.) Un modello che potrebbe essere riprodotto non solo in tutto il Canada, ma in tutto il mondo. E salvare le foreste. CANADA e l l e d o s e p Il e t l e c s e r t s no eta’ 12-14 obiettivo “Pesare” il contributo di ognuno per ridurre il consumo di carta in classe. 6 elaboriamo Cosa vi occorre: • Scatolone di cartone • Barattolo di vetro • Sassolini Per prima cosa eleggete un rappresentante che gestirà e coordinerà il gioco, questo sarà utile per organizzarvi meglio. Coinvolgete tutte le classi in una riunione straordinaria per spiegare le regole del gioco. Su ciascun barattolo incollate un'etichetta con la classe e il numero dei partecipanti. . Procuratevi dei ceci e iniziate. FASI DEL GIOCO 1 Ogni classe costruisce un eco carta il più creativo, colorato e divertente possibile d'uguale dimensione per tutte le classi. La carta che NON può più essere riutilizzata 2 è buttata nell'eco carta. Nel caso in cui finissero fogli di carta bianca riutilizzabili, il rappresentante sarà autorizzato a togliere un semino dal barattolo della classe che ha commesso l'errore. 3 4 Ogni volta che l'eco carta sarà pieno di fogli non più utilizzabili, potrete mettere un sassolino in un barattolo di vetro trasparente. Alla fine del mese pesate il barattolo su una bilancia o contate i semini. Vincerà la classe che ha accumulato un maggio numero di semini. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. CANADA a t r a c a l o Facciam a all'antic eta’ 9-14 obiettivo Imparare a fare la carta riciclata in modo semplice senza l'aiuto di un frullatore e di un telaio per l' asciugatura. 7 FORESTA IN CLASSE Che cosa occorre: • Fogli d'alluminio • Un paio di forbici • Una matita • Un giornale • Un vaso di vetro con tappo • Acqua calda • Un cucchiaio o una spatola di legno • Una teglia metallica da forno rettangolare. • 3 cucchiai di farina di granoturco Che cosa fare: Tagliate 4 pezzi di fogli d'alluminio e 1 ripiegateli su se stessi fino realizzare quattro quadrati di 15 cm di lato. (saranno usati come supporti per la pasta di carta macera e per consentire il drenaggio dell'acqua.). 2 Con la punta della matita fate dei forellini in questi supporti distanziati di circa 1 cm e in file verticali. 4 Mettete i pezzetti di carta nel vaso di vetro e riempitelo fino al bordo con acqua calda e lasciate macerare per tre ore. 5 Quando la carta è diventata una zappetta versatela nella teglia. 6 Spalmatela con il chucchiaio di legno in modo da individuare e rimuovere eventuali grumi. Sciogliete 3 cucchiai di farina in mezza 7 tazza d'acqua calda e versatela nella teglia. 8 9 Mettete sopra all'impasto uno dei telaietti d'alluminio che avete preparato. Premete con il palmo della mano sul fondo della teglia in modo che sia ricoperto dalla poltiglia(che filtrerà attraverso i fori) e appoggiatelo sul tavolo. Mettete i telaietti ad asciugare e dopo 3 3 Tagliate il giornale in strisce lunghe e sottili e poi tagliate queste strisce in tanti pezzettini. 10 ore con delicatezza togliete dal telaietto lo strato di carta e tagliatelo con precisione nella misura che preferite. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. CANADA i n a m e l ’ u Gi ! ! i r e b l a i l g da eta’ 10-14 obiettivo Impedire ai tagliaboschi di tagliare gli alberi della foresta canadese. 8 ATTIVITA' Chiedete la possibilità di usufruire del campo della scuola oppure incontratevi in un parco o in un centro sportivo. Dividetevi in tre squadre: Se indovina può portarsi via l'albero Squadra alberi 6 altrimenti un membro del popolo indigeno può allontanare il taglialegna fuori dall'area di gioco. Squadra d'uomini che lavorano in una compagnia del legno. Squadra Popoli indigeni Scegliete voi chi volete essere. Gli alberi si riuniscono con i popoli 1 indigeni. 7 Ora tocca al popolo indigeno, anche lui cerca di indovinare il numero di un taglialegna nel caso ci riesce è autorizzato a mandarlo via altrimenti dovrà consegnargli un albero. Vince la squadra che allontana per 2 Ad ogni bambino è assegnato un numero, da 1 fino all'ultimo in modo da poter assegnare ad ogni bambino un numero. Devono esserci tanti tagliaboschi 3 quanti indigeni. Gli alberi si dispongono nella piazza fermi 4 e con i piedi ben saldi per terra. 5 Il taglialegna cerca di indovinare a quale numero corrisponde l'albero scelto. 8 prima gli avversari. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. russia i v e N e l l e d a t s e r o F a L "Questa foresta non finisce mai". "E infatti e’ la piu’ grande del mondo". "Sara’, pero’ io intanto ho una certa fame…. Oh ecco, finalmente si vede una casa. Proviamo a bussare, magari potremmo fermarci per uno spuntino…" "Dunque, qui non … Neppure qui… Ma che strano… Questa casa non ha la porta!" "Credo di sapere perche’ " "Dai Elliot, ma non e’ possibile, come fanno a entrare in casa… Saltano dal tetto?" "Mi sa che abbiamo trovato la casa della strega BabaYaga’. Vedi? Invece che su fondamenta, poggia su zampe di gallina, che fanno girare la casa, cosi’ gli ospiti indesiderati non trovano mai la porta. Meglio cosi’, non sono sicuro che vorrei entrare la’ dentro. Andiamo a cercare la nostra amica tigre, che e’ meglio. Da lei un pasto caldo non ce lo nega nessuno! 1 DESCRIZIONE RUSSIA ESCRIZIO NE •D 1 È la più grande foresta del mondo. La foresta delle Nevi della Russia asiatica comprende aree di foresta intatta che vanno dall'area artica della Sakha settentrionale, fino alle regioni subtropicali che costeggiano i fiumi Amur e Ussuri. Le foreste coprono il 45% del territorio, e vanno dalle arbustaie della tundra settentrionale, alle ricche foreste composte del sud. Un'area di oltre 663 milioni di ettari (oltre due terzi della superficie degli Stati Uniti). Per esempio, il distretto di Primorye (Regione della Russia posizionata di fronte al Mar del Giappone)è stato definito dall'IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) centro fondamentale per la diversità vegetale (Centre of Plant Diversity). Infatti, secondo lo IUCN, nella regione vivono almeno 2.000 specie vegetali, tra cui 150 piante medicinali (questa regione è parte dell'area di distribuzione del ginseng coreano, il più raro e prezioso). La regione ospita anche 60 aree protette, 100 riserve naturali ed una riserva di biosfera di 3470 chilometri quadrati. Le foreste siberiane rappresentano il 25% delle riserve mondiali di legname, il doppio cioè dell'Amazzonia. Queste foreste sono assai diversificate e offrono habitat a molte specie di animali e piante, tra cui il leopardo dell'estremo oriente, l'orso dell'Himalaya, il cervo muschiato e soprattutto la famosa tigre siberiana (o tigre dell'Amur), uno tra gli animali più minacciati. cembre al cinema dal 7 di © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. russia a n a i r e b i s e r La tig "Ma che freddo che fa qui. Non abbiamo un termosifone portatile?" "No, ma ci scaldera’ la nostra amica tigre, facendoci accomodare nella sua folta pelliccia invernale". "Salve amici, benvenuti nella mia grotta! Venite subito a scaldarvi, prima che il mago Gelo vi porti con se’." Entrate prego, cosa vi posso offrire? Un formichiere alla brace? oppure un pezzetto di cinghiale arrosto? 2 GLI ANMALI RUSSIA •A NIMALI 2 La tigre più grande è la tigre siberiana (Pantera tigris altaica) i maschi raggiungono anche i 380 kg di peso e la lunghezza di quasi 4 metri. La tigre è un'animale solitario. C'è un comportamento sociale differente tra la femmina e il maschio: la femmina vive con i suoi cuccioli fino a circa 3 anni dalla loro nascita, praticamente fino a che non riescono a cacciare le prede da soli. Non caccia dunque in branco e predilige attaccare le sue prede nascosta tra la vegetazione, dove poi tende agguati a cervi, capre e pecore selvatiche, formichieri, gibboni, tapiri, cinghiali (preda preferita) e, talvolta, bufali e bestiame. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. La tigre può mangiare anche 30\35 kg di carne al giorno, ma di solito arriva a malapena a 15 kg, visto la grande difficoltà ad appropriarsi della selvaggina. La tigre della Siberia ha una pelliccia più lunga e folta delle altre tigri, e molto più grassa, perché l'inverno siberiano è estremamente freddo. La pelliccia è anche più chiara, per mimetizzarsi nella neve. Le strisce sulla pelliccia la rendono invisibile, quando si avvicina ad antilopi, cervi o cinghiali. La distruzione dei boschi siberiani ha ridotto il suo ambiente naturale e, spinta dalla fame, a volte attacca anche gli animali domestici. Di conseguenza viene cacciata dai contadini, oltre che dai bracconieri che vendono la sua pelliccia. La pressione delle compagnie del legno nella Siberia,minaccia gli ultimi 300 esemplari di tigre siberiana. russia ' i l o p o p i l I 'picco eria della Sib "Guarda, gli igloo degli esquimesi!" "Ma va’ la’ gli esquimesi sono molto piu’ a nord. E poi non vedi che quelle sono tende di pelle? "E allora di chi sono?" "Sono di uno dei popoli piu’ antichi della terra". Spiego’ la tigre. "Hanno dei nome che per voi saranno stranissimi e nuovi, come Nanai o Uedege. Ma per noi che viviamo in queste foreste, sono gente conosciuta da secoli e secoli. Alcuni di loro adorano l'albero sacro, un albero gigantesco che unisce il cielo e la terra, e in pratica tiene assieme tutto l'universo. Secondo loro le anime dei morti vanno a posarsi come uccelli sui rami di questo immenso albero, e non soffrono piu’ il freddo dell'inverno siberiano. A volte ci vanno anche gli sciamani, che sono una specie di sacerdoti, quando compiono un viaggio mistico per guarire la gente del villaggio". "Noi pero’ dobbiamo proseguire il nostro di viaggio". "Si’, ma non prima di aver salvato anche questa foresta!" 3 I POPOLI RUSSIA •P OPOLI 3 Anche la Foresta delle Nevi della Russia asiatica offre riparo e vita a numerosi popoli indigeni, come i Nanai della regione di Khabarovsk o i Uedege, presso i fiumi Kungari e Anyuy. I russi li hanno chiamati 'piccoli popoli' per contrapporli al loro (il 'grande popolo' russo). Vivono nella foresta e vi traggono tutto ciò che serve per la loro vita. Infatti vivono della raccolta di piante selvatiche, di pesca e dell'allevamento delle renne. I circa 170 Nanai sono per tradizione pescatori e cacciatori sedentari. La maggioranza vive sul continente e solo un piccolo gruppo vive su Sakhalin. Sono dediti prevalentemente alla pesca e all'allevamento di bestiame. Gli Udege invece raggiungono quasi le duemila persone, e vivono nel sud est della Siberia. Malgrado il numero, eppure continuano a preservare le loro tradizioni. Il loro mondo è ricco di spiriti e forze naturali, e si tramandano di padre in figlio complessi racconti della creazione del mondo. I loro sciamani compiono viaggi mentali per mettersi in contatto con gli spiriti al fine di guarire malattie o altri disagi, per lo più offrendo sacrifici. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. In Siberia vivono oltre 30 popoli tribali. Nonostante la politica russa di insediamento fin nei territori più isolati della tundra e della taiga, i popoli indigeni riuscirono a conservare le loro strutture tradizionali. Il loro territorio dei 'piccoli popoli' ricopre circa il 50% del suolo russo, ma spesso il suolo è ricco di risorse naturali (minerali e petrolio nel sottosuolo o foreste in superficie) e questa ricchezza attira avventurieri e imprese. La vita delle 26 comunità indigene che vivono nelle foreste di caccia e pesca è messa in pericolo dall'arrivo delle compagnie multinazionali che distruggono le foreste ormai da anni, violando le leggi e tagliando la raso. Le popolazioni locali soffrono delle conseguenze del taglio indiscriminato lungo i fiumi, dell'inquinamento delle acque causato dallo scarico di lubrificanti, che ha portato a diverse morie di salmoni, loro alimento base. Di fronte all'avanzata delle compagnie del legno russe e multinazionali nel loro piccolo territorio, gli Uedege chiedono che questo sia protetto e dedicati esclusivamente all'utilizzo tradizionale delle risorse naturali. russia t s a E r a F l Laggiu’ ne "Davvero pensi che incontreremo i cow-boy?" Fece Boog. La tigre se lo guardo’ come fosse matto… "Ma quali cow-boy? e’ il 'Far-east, non il Far-west. Significa l'estremo oriente. Infatti qui c'e’ il punto piu’ a est del continente. "e’ un area sterminata…." "Si’, ma e’ un gigante malato. I nostri alberi cadono uno ad uno, e senza riparo siamo alla merce’ della caccia. Ma lo sai che ci sono piu’ tigri siberiane nei vari zoo del mondo che non in liberta’? Io in prigione nello zoo non ci voglio andare, non ho fatto niente di male. Ma non voglio neppure finire appesa al muro di qualche cacciatore!" 4 Denuncia RUSSIA •D ENUNCIA 4 Il taglio di alberi, insieme alle attività minerarie e ad altri interventi industriali su larga scala, mette a repentaglio il futuro della Foresta delle Nevi della Russia asiatica. In diverse regioni le foreste millenarie sono già state distrutte e negli ultimi anni compagnie multinazionali del legno, con una pessima fama di distruzione nei paesi asiatici, si sono assicurate contratti di sfruttamento a lungo termine in queste foreste. Il gigante malese Rimbunan Hijau, ha appena ottenuto due contratti che gli assicurano per 50 anni lo sfruttamento delle foreste lungo il Mar del Giappone, per esportare tronchi grezzi verso i mercati della Cina, del Giappone e della Corea del Sud. Sebbene la Russia abbia une legislazione forestale assai rigorosa, molte delle infrazioni non sono punibili, e il sistema di controllo e verifica è carente e antiquato. Il crollo del sistema sovietico, l'incertezza economica e la frammentazione dell'apparato burocratico centralizzato e della struttura integrata di produzione economica, hanno aperto la strada alla massiccia penetrazione delle compagnie multinazionali asiatiche. Per accedere alle ricche risorse forestali della regione del FarEast (Primorye, Vladivostok), diverse compagnie giapponesi, hanno concluso contratti di joint-venture con le autorità locali , e possono operare indisturbate nella regione, aiutate dalla tacita complicità delle autorità che dovrebbero proteggere le foreste. Il taglio illegale di legno è divenuto purtroppo una pratica comune in Russia, e a seconda delle regioni, l'estrazione illegale di legno continua a crescere. Almeno un 20% del legname russo è estratto illegalmente, ma si tratta di una pratica in forte espansione. Nel 2.000 l'amministrazione è stata in grado di condurre investigazioni su 8.253 violazioni del codice forestale, che hanno portato a 860 processi. Ma si tratta appena della punta dell'iceberg, rispetto alle 30.000 violazioni del codice forestale, riportate dalle stese autorità. Il taglio illegale e l'esaurimento delle singole specie di maggior valore, sono fortemente incentivati dalla pressante richiesta dei mercati cinese e giapponese, che rappresentano al momento la maggiore minaccia per queste ricche foreste temperate della regione sudorientale della Foresta delle Nevi. Questa, insieme alla crescita della domanda russa che preme sulle foreste nordorientali, rappresenta nei prossimi 10 anni una grave minaccia alla sopravvivenza di queste stupefacenti foreste. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Il danno provocato dall'estrazione illegale è duplice: la minaccia alla biodiversità, e il calo delle entrate in seguito alla corruzione. Il taglio illegale è sostenuto dalla pressante richiesta del mercato internazionale. Innanzitutto Cina e Giappone, ma anche l'Italia importa sempre più abete russo e larice siberiano. Questa richiesta di legno rappresenta per i prossimi 10 anni il maggiore fattore di rischio per queste stupefacenti foreste. russia ! ! a t s u i g a t l e c s a l i a F "Uhm… Eliot, dobbiamo trovare un modo per salvare la nostra amica Tigre Siberiana e la sua foresta!" "Si’, diamoci da fare… C'e’ una guardia forestale, forse puo’ aiutarci. Hey! Venga qua, guardi che distruzione!" "Come posso aiutarvi?" "Deve fermare quei signori che stanno abbattendo alberi illegalmente" "Ehm, beh, non saprei, in base alla legge 1233bis, articolo 49c, comma 119 possono tagliare se sono in accordo con la legge 9239a articolo 12 comma 4, 5 e 18. Ma secondo gli articoli 123, 125 e 131 del codice forestale, sentiti i pareri dell'autorita’ provinciale in base alla normativa speciale numero…" "Aaaaargh!!! Basta! Non se ne verra’ mai a capo in questo modo!" "Unm… Mi sa che se vogliamo riuscire a salvare la Foresta delle Nevi e la Tigre Siberiana convincere il governo russo a cambiare la legge, semplificandola e facendola rispettare con controlli efficaci, e proteggendo le terre tradizionali". "Beh, sara’ una bella battaglia. Parola di Tigre! Pero’ c'e’ una cosa che potete fare: cambiare il mercato, ossia convincere chi compra prodotti in legno. Per esempio, di recente sono stati certificate grandi foreste russe secondo gli standard FSC, proprio grazie alla richiesta di legno certificato. In questo modo, e’ possibile aiutare a proteggere anche la mia foresta. Ma bisogna far presto, non c'e’ piu’ tanto tempo!" 5 SOLUZIONI RUSSIA OLUZIONI •S 5 Cosa si può fare per aiutare Boog ed Elliot a salvare anche questa foresta? Beh, ci aiuterà l'esperienza… camminando in giro per le altre foreste, avete raccolto diversi strumenti che vi saranno utili per proteggerle! Si tratta di usarli! Usa la testa: compra solo legno certificato FSC Ricicla: Butta la carta solo nel contenitore per il riciclo! Ancora ricicla: Usa carta riciclata! Risparmia: usa meno e usa meglio! Riusa: l'altro lato del foglio, i pezzi di mobili vecchi ecc. In questo modo la foresta vive meglio… E noi potremo continuare a utilizzare il legno e la carta! © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. russia e t n o r p m i e Du o t n o r f n o c a eta’ 10-14 obiettivo Osservare due impronte differenti, la mano e la foglia. L'impronta della foglia 6 Occorrente: • 750 g di gesso • 1⁄2 litro d acqua • Una scatola di cartone • Olio • Una foglia • Un bastoncino elaboriamo 1 Procuratevi una scatola dai bordi rialzati Ungete il fondo della scatola di cartone 2 con un po' d’olio. L'impronta della vostra mano Ungete anche la parte inferiore 3 della foglia. 4 Deponete la foglia sul fondo della scatola Mescolate acqua e gesso fino a quando 5 non otterrete un impasto morbido. Appoggiate la vostra mano su un foglio di 1 carta, disegnate i contorni e ritagliatela. Seguite la stessa procedura che avete 2 svolto per la foglia. 3 Osservate la vostra impronta Versate l'impasto sulla foglia per 6 almeno 2-3 cm. 7 Lasciate asciugare per almeno 1 giorno Togliete la tavoletta di gesso dalla scatola 8 compresa anche la foglia. 9 Osservate l'impronta lasciata dalla foglia Come le mani sono le nostre impronte non pensi che le foglie siano le impronte degli alberi? © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. russia . . o t n a u q Alto tanto eta’ 12-14 obiettivo misurare l'altezza di un albero per riconoscere la differenza fra un bosco naturale ed uno artificiale. In natura gli individui non hanno la stessa eta’, lo stesso vale per gli alberi. Gli alberi di un bosco, hanno quindi altezze differenti l'uno dall'altro. Gruppi di alberi con altezze identiche indicano che gli alberi sono stati piantati artificialmente tutti assieme. 7 FORESTA 1 Lavorate a coppie 2 Uno di voi due si disporrà a fianco del tronco dell'albero (servirà da unità di riferimento) L'altro (l'osservatore) si sistema ad una 3 distanza sufficiente che gli permetta di vedere l'intera altezza dell' albero. 4 L'osservatore deve riuscire ad immaginare quanti bambini vanno sovrapposti uno sull'altro per arrivare fino alla cima dell'albero. A questo punto va effettuata la moltiplicazione fra l'altezza del compagno a fianco all'albero per il numero di bambini che servirebbero per raggiungere la cima (importante: contate anche il primo bambino, cioè il vostro compagno). IN CLASSE 7 SS CLA E RUSSIA ORESTA IN •F UN ALBERO,ERI TANTI ALB eta’ 8-14 obiettivo Imparare a piantare un albero per approfondire alcuni processi della Natura e imparare a sviluppare un atteggiamento di cura e attenzione nei suoi confronti. 1 2 Scavate una buca larga tre volte la radice della piantina e si lasciate arieggiare per qualche giorno. Deponete la piantina delicatamente e ricoprite leggermente le radici premendo il terreno. Se necessario in caso di siccità annaffiare 3 con cautela. Il periodo migliore per piantare alberi è compreso da: ottobre/novembrefebbraio/ marzo. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. russia a t s e r o f . . . Gioca eta’ 8-14 obiettivo Coinvolgere attraverso il gioco Durante una giornata di sensibilizzazione per la foresta possiamo costruire giochi e giocattoli da regalare, o invitare le persone che si avvicinano a costruire dei giochi. Scoprirete come il gioco è un richiamo di esperienze passate, di idee, risoluzione dei problemi. Scoprirete come attraverso il gioco si elabora concretamente quello che è stato appreso o quello che si vuole cercare di capire. Il materiale semplice così come lo ritroviamo in natura c'insegna tante cose. Scopriamole insieme! 8 ATTIVITA' Paracadutista Le biglie Occorrente: • Biglie • Una cassetta di legno della frutta Staccate alcune assicelle dalla cassetta 1 2 corte, 2 lunghe e il fondo. Su una delle due disegnate alcune porte e 2 servendovi dell'archetto da traforo ritagliate e numeratele in progressione. Con chiodi e martello assemblate il fondo 3 che fungerà da tetto e le altre assi rimaste. Da una lunghezza prestabilita tirate 4 le vostre biglie e cercate di mirare la porta. Vince chi ottiene il punteggio più alto. Occorrente: • Stoffa leggera • Filo di cotone • Tavola di compensato 1 Tagliate un quadrato di stoffa di 30 cm per 30. Fissate ad ogni angolo con un nodo un filo di 2 cotone lungo almeno 50 cm. Su un pezzo di compensato disegnate un omino 3 che rappresenterà il paracadutista. 4 Ritagliate e coloratelo. Fate un foro sulla testa e infilate i quattro fili con 5 un nodo. Piegate il paracadute prima a metà e poi 6 arrotolatelo su se stesso. Lanciatelo più in alto che potete, una volta lanciato il paracadute si srotolerà da solo RUSSIA TTIVITA’ •A Yo-Yo 8 Occorrente: • asse di legno • Spago Prendiamo un'asticella di legno e disegnate due 1 cerchi grandi e uno piccolo. 2 Con il seghetto ritagliate e colorateli. Prendete un pezzo di spago lungo almeno 1 m e 3 fissatelo a un chiodino che inserirete nel cerchio più piccolo. Ping-Pong 4 Incollate le due ruote più grandi a quella piccola. 5 Colorate con colori vivaci o inserite le vostre iniziali. Occorrente: • Tavola di legno • Carta vetrata Su di una tavola di legno ritagliate le 1 forme delle due racchette con il seghetto Con la carta vetrata arrotondate 2 i contorni e l'impugnatura. 3 Potete colorare le racchette a vostro piacimento. Per la pallina prendete un tappo di sughero e infilate 4 dei fili colorati o dei nastrini in modo che quando lanciate il tappo i nastrini svolazzino in aria. Le papere Occorrente: • asse di legno • spago Prendiamo un'assicella di legno e disegniamo le 1 tre parti che in seguito ritaglieremo con l'archetto. Due avranno la base di 15 cm e l'altezza di 10. La 2 terza parte avrà compreso nella lunghezza il manico. 3 Con il trapano foriamo in due punti le tra basi. Il Coccode’ Occorrente: • vasetto di yogurt • pece greca • spago Prendiamo un vasetto vuoto di yogurt 1 e foriamo al centro con un punteruolo. Prendiamo un pezzo di spago e facciamolo 2 passare attraverso il foro. 4 Unite i tre pezzi con uno spago. 5 Agitate velocemente in aria. Sciangai Occorrente: • spiedini di legno • vernici Spalmiamo con le dita su tutta la lunghezza 4 dello spago della pece greca (si compra nei negozi di vernice). Prendete un mazzo di 42 spiedini di legno. 1 Colorateli in cinque colori diversi seguendo questo schema: 20 bastoncini di colore giallo: valore 3 punti 12 bastoncini in rosso: valore 5 punti 5 bastoncini in blu: valore 19 punti 3 Bastoncini in verde: valore 15 punti 2 bastoncini in rosso e bianco: valore 20 punti Con dei piccoli strappi sentirete il tipico verso 5 della chioccia. Cercate di recuperare il bastoncino con il 2 punteggio più alto senza far cadere gli altri. Da un'estremità facciamo un nodo in modo da 3 non farlo più uscire. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. e d n A e l l a D a i n o g a t a P alla cile "Secondo me sto sognando. Sembra di stare nel bosco di casa, ma e’ pieno di animali strani. Saro’ mica ubriaco?" "Impossibile, Boog, gli orsi non bevono. E poi li vedo anche io tutti questi animaletti". “Be’ allora siamo messi bene tutti e due... pensa se incontriamo un vigile glielo spieghi tu che non abbiamo bevuto?” "Ma va'!!! Guardati attorno piuttosto. Chi avrebbe mai pensato di trovare una foresta pluviale dove non fa caldo" "Beh, se e’ per questo ne abbiamo vista una quando eravamo in Canada. Ti ricordi la Foresta del Grande Orso? O ti si e’ spappolata la memoria da quel microcervelletto che ti porti appresso sotto le corna?" "Non ti preoccupare, la mia memoria e’ sana come un pesce, ma qui e’ tutta un'altra cosa. Ci sono animali che non abbiamo visto da nessuna parte"! 1 DESCRIZIONE CILE • SCRIZIONE DE 1 Quando i venti umidi che vengono dall'oceano incontrano la catena montuosa delle Ande, Sono costretti a risalire e a incontrare correnti fredde. L'umidità diventa pioggia, una pioggia che cade quasi tutto l'anno permettendo una vitalità incredibile. Fino a 5000 litri annui per metro quadrato, rendono permanentemente umide le foreste del Cile e dell'Argentina, che dalle Ande degradano verso la Patagonia. La giungla temperata del Sud America copre le regioni meridionali del Cile e dell'Argentina e presenta alcune delle maggiori estensioni al mondo di foresta temperata essenzialmente incontaminata. Le foreste temperate del Cile ospitano almeno 50 specie di alberi da legno, e almeno 700 altri tipi di piante, metà delle quali non esistono altrove. Dominate da faggio, olmo e alloro, queste foreste millenarie rappresentano un habitat per numerosi animali e piante che vivono esclusivamente in questa regione. Tra essi la rana di Darwin, il cervo delle Ande, o Pudúla, la volpe Chilote e il pino cileno. cembre al cinema dal 7 di © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. e d n A e l l e d Il Cervo cile "Toh, un albero che cammina…" "Non dire stupidaggini Boog. Non lo vedi che e’ un cervo?" "Un altro cervo? Uhmpf! Se e’ un furbacchione come te, siamo a cavallo!" "Certo che e’ un cervo. Brillante e simpatico come il sottoscritto, ma e’ un cugino molto lontano. Si chiama Cervo delle Ande". "Ciao ragazzi! Qui mi chiamano anche Hemul, o Taruca, ma voi potete chiamarmi semplicemente Cervo, che non mi offendo. Benvenuti nella mia foresta! e’ un posto tutto speciale, vedrete. Pronti alla scalata?” “Non vorrai mica portarci sulla cima delle Ande spero?” “E perche’ no? Ci sono dei posti bellissimi! Guardate, si chiama Cordigliere delle Ande perche’ sono piu’ catene montuose parallele tra loro. In mezzo ci sono delle valli profonde e vasti altopiani. e’ qui che abito io. Vedrete che posti spettacolari!!! - BROOATHHH!!!! Improvvisamente un frastuono impedi’ al cervo di continuare la sua interessante spiegazione. "Boog, non fare questi versi, sai che e’ maleducazione!" ”Ma non sono io…" si scuso’ Boog leggermente preoccupato. "Non preoccupatevi amici, sulle Ande e’ normale! Ci sono vulcani ancora attivi che ogni tanto.. fanno sentire la loro voce” 2 GLI ANMALI CILE • IMALI AN 2 Il Cervo delle Ande (o Hemul, o Taruca) è detto anche "cervo sudamericano" e ha strane lunghissime orecchie. Insieme al Condor delle Ande è un tipico animale cileno. Le corna le portano solo i maschi, che possono arrivare ad una lunghezza di 80 cm. e a un peso di 100 kg. Le foreste naturali del Cile sono state distrutte per creare villaggi e pascoli, e il cervo delle Ande diventa sempre più raro. Inoltre viene anche cacciato, e ora ne restano al mondo appena 1500 esemplari. Vivono in piccoli gruppi, ritirati nei pendii inaccessibili delle Ande. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. e h c u p a M I cile "In queste valli abitano i Mapuche" "I Mapu-che’? Che roba sono?" "I Mapuche! Sono uno dei popoli nativi. Pensate, che vivono qua da numerosi millenni. Una cultura antichissima. E infatti quando sono arrivati i conquistadores spagnoli, glie ne hanno cantate quattro, mica si sono lasciati invadere come fosse niente… “Dai, dai!! raccontaci di quel popolo che ha resistito con tenacia alle invasioni spagnole” 3 I POPOLI CILE • POLI PO 3 Queste foreste sono anche la terra ancestrale delle comunità indie di Pehuenche, nella valle di Quinquen, degli indios Mapuche di Huitrapulli e di altre comunità locali che storicamente dipendono dalla foresta per mantenere il loro stile di vita fisico, culturale e spirituale e che per secoli hanno vissuto in stretta interconnessione con queste foreste naturali. I Mapuche rappresentano una cultura millenaria, dotata di una lingua, uno stile di vita e un'organizzazione propria, e che dominava il territorio del Cile e dell'Argentina. Queste comunità, situate geograficamente in Cile e Argentina, hanno resistito alle invasioni spagnole fino al 1881, fino alla terribile guerra che li ha ridotti un una minoranza etnica oppressa e impoverita. Da allora, nel solo Cile, lo Stato ha sottratto illecitamente al popolo Mapuche il 95% del territorio tradizionale, pari a © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. 9.500.000 ettari di superficie. Lo stesso è successo in Argentina. Oggi, la maggior parte delle loro terre sono di proprietà di grandi aziende, come imprese forestali, peschiere, minerarie, petrolifere e idroelettriche. Lo sfruttamento delle foreste, produce rischi seri per l'ecosistema. Nel territorio Mapuche infatti esistono esemplari di 'alerce' vecchi fino a quattro mila anni d'età e alti più di 50 metri. Nel parco del Conguillìo poi, si trova l'unica foresta di sole araucarie del mondo. I boschi muoiono poco a poco, avvelenati dagli scarichi chimici delle cartiere, e sostituiti da alberi di piantagione. Al posto di encina, maòeo, roble e rauli (specie vegetali a rischio d'estinzione) vengono piantati pinus radiata e eucaliptus, esemplari d'importazione a rapida crescita. Le coltivazioni intensive provocano erosione del suolo e impoverimento delle risorse idriche. La riduzione degli spazi, dapprima destinati alle colture di tradizionali dei Mapuche e l'impoverimento del suolo privato, spingono la popolazione Mapuche verso le città. Il popolo Mapuche cerca ora di lottare per recuperare il suo territorio, e assieme ad esso, la sua dignità e i diritti civili e sociali e culturali. Più volte i Mapuche sono stati in conflitto con le grandi cartiere, che oltre a spazzar via le foreste native, inquinavano l'aria e l'acqua delle loro vallate. i r e b l a i d a c i r b b a f a L cile "Hey, amico cervo, ma e' un vero bosco o siamo finiti dentro un videogioco? Questi alberi tutti uguali, cammini e corrono file di tronchi… Ma dove siamo finiti? Ho paura!" "Questa un tempo era una foresta bellissima. Ci abitava la mia famiglia, poi sono arrivate le ruspe e siamo dovuti andare via. La cosa piu’ triste e’ che in tutte le statistiche del mondo, questa risulta essere ancora una foresta, tale e quale a prima. "E che cos'e’ invece?" "e’ una piantagione. Una specie di coltivazione di alberi. Quando vengono a tagliare la foresta, distruggono tutto, non solo gli alberi piu’ belli, ma proprio tutto quanto. Poi su quel deserto piantano alberi, e dicono che hanno rimesso tutti a posto. Ma non e’ affatto cosi’. Spesso sono alberi straneri, importati. E poi sono tutti uguali, non c'e’ vita, non ci sono animali, non c'e’ la ricca vegetazione delle nostre foreste. E spesso sono pieni di chimica: concimi e pesticidi. e’ solo una fabbrica di legno a cielo aperto". "Ma allora quello che scrivono sulle pubblicita’…" "Si’, lo so: ‘per ogni albero abbattuto ne viene piantato uno nuovo' oppure 'viene da piantagioni e non da foreste'… Tutto vero, ma cosa c'era prima della piantagione? E che gusto c'e' a vedere una fila di alberi tutti uguali al posto di una meravigliosa foresta millenaria, piena di muschi, licheni, felci, di animali diversissimi tra loro?" 4 APPROFONDIMENTO CILE • 4 NTO ME PROFONDI AP Nella maggior parte dei casi, le foreste esaurite vengono poi trasformate in piantagioni, con alberi non nativi (Pinus radiata ed Eucalyptus). Le piantagioni, oltre non essere in alcun modo paragonabili alle foreste naturali, portano con sé forti guasti di carattere ambientale e sociale. Invece di imparare le tecniche di sfruttamento degli indigeni Araucanos, che per secoli hanno praticato una gestione compatibile delle foreste, le imprese hanno preferito di norma abbattere gli alberi per sostituirli con specie aliene a crescita rapida. Il risultato è che la conversione delle foreste native in piantagioni nel Cile centrale e meridionale ha raggiunto i 7 milioni di ettari nel 1995 . Le piantagioni coprono oggi 2,1 milioni di ettari, e consistono in specie importate (per il 75% Pinus radiata e per il restante Eucalyptus e in misura meno rilevante Acacia e Douglas) . Innumerevoli studi hanno sottolineato gli impatti dannosi delle piantagioni . In particolare sono stati osservati gli effetti delle piantagioni di pinus radiata © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. in Nuova Zelanda e di eucalyptus in Asia, per quanto riguarda gravi fenomeni di erosione del suolo e l'interferenza nel ciclo dell'acqua, che porta all'esaurimento delle falde acquifere. Per quanto si sostenga spesso che le piantagioni siano in genere stabilite in aree degradate, un recente studio dell' European Forest Institute riporta di pratiche di sostituzione diretta di foreste native con piantagioni nelle regioni meridionali. Oltre alla ricaduta sociale dovuta alla rapida espansione delle piantagioni, tra cui l'espulsione di centinaia di piccoli agricoltori dalle loro terre, salta agli occhi il danno ambientale, che si risolve in una significativa riduzione delle popolazioni appartenenti a specie minacciate o endemiche . e l o i c i r b n Foreste i cile "Questa era una foresta" dice il cervo, indicando con le sue corna pelose un'enorme montagna di trucioli. "Li chiamano 'woodchips', ossia patatine di legno, e li comprano fino in Giappone per farne carta. Visto che li riducono in pezzetti piccolissimi, non gli interessa prendere solo gli alberi piu’ grandi. Rimuovono tutto e lo sbriciolano. Anche alberi centenari vengono ridotti in frammenti, come se non valessero nulla" 5 DENUNCIA CILE • NUNCIA DE 5 Una parte significativa della giungla temperata del Sud America è già stata distrutta o degradata e tutto quel che rimane è ora in pericolo. Delle foreste native cilene, la cui estensione originaria è stimabile intorno ai 30 milioni di ettari, restano 15 milioni di ettari In questi anni le foreste primarie cilene sono state distrutte ad un tasso di 120.000 - 200.000 ettari l'anno. Molte delle foreste millenarie del Cile sono state abbattute per alimentare l'industria della carta. Un rapporto della Banca Centrale del Cile ha stimato che 700.000 ettari di foresta sono stati abbattuti tra il 1984 e il 1994, e aggiunge che all'attuale tasso di sfruttamento tutte le foreste native non salvaguardate dallo status di protezione (parchi nazionali e aree protette) saranno perdute nei prossimi 20-30 anni. Tutto il Cile centrale è minacciato. L'avvertimento non è stato recepito: all'opposto, una volta esaurite le foreste centrali, la produzione tende ora a spostarsi verso le residue foreste del sud. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Il principale impiego delle specie native sono i trucioli (woodchips, o cippati) diretti all'industria della carta. Le foreste native vengono ridotte in trucioli ed esportate verso i mercati giapponesi. La produzione industriale di legno in Cile è cresciuta dell'83%, negli anni novanta, rispetto al decennio precedente. Anche le piantagioni per produrre cellulosa si sono espanse in modo impressionante, mentre le aree protette sono cresciute appena dello 0,4%. Le foreste temperate del Cile ospitano almeno 50 specie di alberi da legno, e almeno 700 altri tipi di piante, metà delle quali endemiche, ossia che non esistono altrove. Nel 1995 il Cile ha prodotto 2,5 milioni di m3 di trucioli dei quali 1,55 milioni di metri cubi provenivano da foreste native. Fino agli anni recenti la maggior parte erano dirette all'industria della carta giapponese, mentre gli Stati Uniti sono divenuti un importante acquirente di infissi in legno. Nel 2000, l'insieme delle esportazioni di legno, di trucioli (woodchips) e cellulosa hanno superato gli 1,8 miliardi di dollari previsti dal governo cileno per l'anno. … o d n a l c i c i R cile "Le foreste non ci piacciono sbriciolate. Le preferiamo vive!" "Che dici Elliot, ce la faremo a salvare anche questa foresta?" "Ma certo! Ti ricordi come abbiamo fatto in Finlandia? Come qui, buttavano giu’ tutto per farne carta. E noi abbiamo riciclato la carta cosi’ servivano molti meno alberi, no? "E qui cosa dobbiamo fare allora?" "Ma riciclare ancora, fessacchiotto! Si puo’ fare fino a sei volte" Mica ci vorremo fermare!" "No, no, ma mi sembra che non siano convinti ancora tutti. Non avresti qualche modo per convincere la gente?" "Ma certo! Dobbiamo combattere un pericolo in agguato; le leggende metropolitante secondo cui la carta riciclata fa male, e’ brutta e inquina…Ecco qui la nostra arma segreta: lo Scaccia-pregiudizi! Contiene tutti i validi motivi per usare la carta riciclata!!!" 6 SOLUZIONE CILE • LUZIONE SO 6 LO SCACCIA-PREGIUDIZI SULLA CARTA RICICLATA. Circolano molte leggende sulla carta riciclata. Ma si tratta, appunto, di leggende. La realtà è un'altra: Qualita’ di scrittura Per scrivere sui quaderni di scuola serve qualità. Bisogna poterci scrivere con matite, stilo, pennarelli, inchiostro. La carta riciclata garantisce questa qualità quanto la carta vergine. Prezzo "Ma la carta riciclata costa di più". Ma davveroooo? Una cosa è sicura, la produzione della carta riciclata costa di meno. Se al consumatore alla fine costa di più è per un unico motivo: non c'è una grande richiesta, non c'è mercato in Italia. Tocca a noi cambiarlo! Però già ora non è detto che la carta riciclata non si possa trovare a costo uguale o addirittura inferiore a quello della carta bianca. Invecchia Questo a volte è vero. A volte ingiallisce un po' col tempo. Ma secondo studi scientifici, la carta recuperata può durare oltre 100 anni. Non basta??? Inquina di piu’... Eh no, niente di più sbagliato!!! Al contrario, se la carta viene riciclata con procedure ecologiche, evitando il cloro e gestendo attentamente l'acqua ecc, contribuisce a evitare l'eccessivo sfruttamento delle foreste e l'inquinamento delle acque con sostanze chimiche. Si risparmia anche molta energia (carbone, petrolio) a vantaggio della qualità dell'aria e del clima Fotocopiatrici "Danneggia la nostra fotocopiatrice...". Non è per niente vero! I più noti produttori di fotocopiatrici e stampanti affermano chiaramente che i loro apparecchi funzionano indistintamente sia con carta riciclata che con carta nuova, e in molti paesi, per ogni prodotto venduto offrono una risma di carta riciclata. I guasti spesso derivano dal fatto che la carta è conservata o caricata in modo scorretto. Colore "Ma non posso mica scrivere una lettera al ministero su questa carta grigia...". Non necessariamente la carta riciclata deve essere grigia, esiste anche bianca. In ogni caso il grigio va preferito perché inquina meno. Se proprio deve essere bianchissima (per esempio per riprodurre quadri e opere d’arte) si può usare quella contenente cellulosa vergine certificata FSC. © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. Difficile da trovare Non è vero. Tutti i grandi distributori offrono carta riciclata. Non ...riciclabile Falso. Può essere recuperata fino a sei volte. Inoltre, dato che non viene riciclato sempre lo stesso foglio, nell'impasto vi sarà sempre una certa percentuale di carta riciclata per la prima volta. E, qualora servisse un prodotto più resistente, vi si possono aggiungere delle parti di cellulosa vergine certificata FSC. cile ! o g o l l a o i Occh La tua carta è riciclata per intero o solo in parte? Questo ce lo può dire solo un'attenta lettura dell'etichetta. C'è scritto "carta ecologica"? Ma come fare a sapere se lo è davvero? La vera carta riciclata lo è: bisogna assicurarsi che ci sia scritto "prodotta da 100% di carta riciclata (o carta da macero)", meglio ancora se provenienti da rifiuti riciclati, o post-consumo (non tutti i maceri vengono da rifiuti: ci sono anche i maceri industriali). Attenzione alle etichette di fantasia: spesso la carta viene definita "carta ecologica" anche quando non è carta riciclata. Ma da sola questa definizione non significa niente: chiunque può scriverlo, senza impegno. Non ci assicura la protezione delle foreste primarie. spesso la carta viene definita "proveniente da rimboschimento programmato". Ma di nuovo, non ci dice nulla su cosa c'era prima del “rimboschimento”. Se è stata distrutta una foresta primaria, e sostituita con una piantagione ad una allora si tratta di un bel danno ecologico. Una foresta è ben di più di un insieme di alberi: una foresta è un insieme di ecosistemi che vivono e si sviluppano assieme, in una delicatissima rete di interdipendenze. Questo viene ignorato dalle etichette ingannatrici! spesso la carta viene definita "proveniente da piantagioni controllate". Che piantagioni? Sono certificate in qualche modo? Non si sa. Quindi questa dicitura non certifica un bel niente. Un simbolo sicuro che certifica la carta riciclata pura è l'Angelo Azzurro: 'L'angelo azzurro". La carta con questo marchio è fatta al 100% di carta riciclata e quindi non avrà certamente danneggiato le foreste primarie. 7 APPROFONDIMENTO Un altro simbolo per il rispetto delle foreste primarie è quello del FSC (Forest Stewardship Council). Il logo FSC identifica i prodotti in legno e carta provenienti da foreste gestite in modo responsabile secondo i rigorosi standard ambientali. Da qualche anno il FSC certifica anche la carta riciclata, perché aiuta le foreste a “respirare” abbattendo meno alberi. FSC Trademark © 1996 Forest Stewardship Council A.C. - FSC - ITA 0002 Cambiare abitudini è essenziale: gettare sempre la carta nei cassonetti differenziati, comprare prodotti in carta riciclata offre un'altra vita alla carta, diminuisce il consumo di cellulosa vergine e con esso allenta la pressione sulle foreste, che potranno così essere gestite secondo pratiche di buona gestione forestale, come quelle indicate dagli standard del FSC (Forest Stewardship Council). Ma a volte trovare la carta riciclata sembra un'impresa. Benché sia disponibile in grandi quantità la carta riciclata arriva con fatica all'utente finale. L'importante è non arrendersi di fronte alle prime difficoltà, e sapere che anche se non la ritrova, è sempre importante richiederla. Il potere dei consumatori è nella richiesta: se aumenta la richiesta, allora forse qualcuno comincerà a provvedere! Per questo è importante non arrendersi e continuare a chiedere: anche le richieste che sembrano andare a vuoto, servono a cambiare il mercato. Allo stesso tempo, pochi sanno che esistono delle disposizioni che impongono per esempio alle amministrazioni di fare uso di carta riciclata . CILE • 7 NTO ME PROFONDI AP i d e r o l a v Il o r e b l a n u Prendete un cartone grande e spesso. (se ne trovano facilmente fuori dei centri commerciali). Sdraiatevi sopra e chiedete ad un compagno di tracciare il vostro contorno a matita. Ultimate il disegno aggiungendo i particolari, i vestiti e altro Colorate e ritagliate. Cercate un modo per farlo stare in piedi (per esempio fissatelo ad un sostegno incrociato oppure fissate nella parte posteriore due sostegni rigidi). Nel momento in cui avrete ultimato questa parte, disegnate su un cartone la figura di un albero che deve avere le stesse vostre dimensioni. Cercate di fissarlo in modo da sostenerlo. Prendete un quaderno o un diario, dove saranno appuntate le frasi di seguito. nome Sono nato a.. Mi nutro di.. Per respirare io.. Sono alto .. I miei anni sono.. L' energia la ricavo dal.. I miei amici sono.. I pericoli della mia vita sono.. Con me abitano.. La stagione che preferisco è.. Al variare delle stagioni cambio.. Se io non esistessi... Se aumenta il caldo io.. Per prendere meglio il sole sposto.. Per equilibrare i liquidi dentro me.. Per eliminare le sostanze inutili o in eccesso.. Ho voglia di crescere perché.. I miei genitori si chiamano.. Quando soffia il vento mi si muovono.. Sto bene quando.. Potrete scrivere le risposte anche su un gran cartellone da appendere in classe o nella scuola vicino alla figura di riferimento. Siete rimasti stupiti? © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. eta’ 8-12 obiettivo Riflettere sulle caratteristiche comuni tra noi e l'albero. albero Sono nato in.. Mi nutro di.. Per respirare io.. Sono alto .. I miei anni sono.. L' energia la ricavo dal.. I miei amici sono.. I pericoli della mia vita sono.. Con me abitano.. La stagione che preferisco è.. Al variare delle stagioni cambio.. Se io non esistessi... Se aumenta il caldo io.. Per prendere meglio il sole sposto.. Per equilibrare i liquidi dentro me.. Per eliminare le sostanze inutili o in eccesso.. Ho voglia di crescere perché.. I miei genitori si chiamano.. Quando soffia il vento mi si muovono.. Sto bene quando.. cile Il sudorente delle pia eta’ 12-14 obiettivo Osservare come le piante traspirano rilasciando vapore acqueo attraverso gli stomi. 8 FORESTA Occorrente: 1 Plastilina o creta IN CLASSE 2 2 bottiglie di vetro 3 Un chiodo lungo o una matita 4 Una foglia dotata di gambo 5 1 lente d'ingrandimento Che cosa fare: Modellate tra le mani un cilindro di creta o 1 plastilina e formate un cilindro di circa 4 cm. 6 Riempite una bottiglia d’acqua e introducete il cilindretto con la foglia in modo che il gambo tocchi l'acqua. Infilate il cilindro nel collo delle 2 bottiglie con la funzione di collegare una bottiglia sull'altra essendo quella superiore capovolta. 7 Fate con un chiodo un foro 3 nella plastilina. Infilate il gambo di una foglia nel cilindro 4 in modo da essere visibile solo un pezzetto di gambo ad un estremo e la foglia all' altro estremo. 5 Premete un pochino sulla plastilina in modo da far aderire le pareti al gambo. 8 Capovolgete l'altra bottiglia e piano piano infilate anche la foglia, in modo che le bottiglie aderiscano collo contro collo con all' interno il cilindretto di plastilina e con all' interno una foglia con gambo lungo. Sigillate bene tutto intorno con la plastilina e mettete tutto al sole. Dopo un ora osservate con la lente di 9 ingrandimento cosa accade sulla foglia. Nella bottiglia superiore si sono formate piccole, ma ben visibili goccioline sulla foglia © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. cile e t s e r o F i Tris d eta’ 8-14 obiettivo Approfondire le conoscenze attraverso il gioco delle carte 9 elaboriamo Giocare a carte in classe? Magari anche con l'insegnante? Ora si può. Per iniziare fotocopiatevi il retro di questa scheda che contiene i campioni delle carte: conoscenza, denuncia e soluzione su cui voi scriverete i relativi testi (prima di stamparli!). Lasciatevi sempre una scheda d'originali vuoti, così potrete giocare cambiando i testi in seguito. Ogni carta da gioco dovrà essere completata da voi tramite le vostre conoscenze. Importante Per ogni carta conoscenza vi deve essere la carta di denuncia e soluzione corrispondente. Dopo aver preparato il materiale da gioco potete anche incollare le carte su un cartoncino rigido in modo da renderle più resistenti. A questo punto dovreste avere almeno 21 carte in totale (conoscenza, denuncia e soluzione) e 1 carta jolly. Per giocare sono necessarie: N 7 Carte Conoscenza Nelle carte della conoscenza potrete scrivere tutte le informazioni che avete appreso fino a d ora. (Es per la carta Amazzonia potrete parlare del popolo Deni). N 7 Carte di denuncia Denuncia dei problemi della foresta. N 7 Carte soluzioni Soluzioni affrontate nel kit. 1 Carta Greenpeace Questa carta rappresenta il jolly e sostituisce qualsiasi carta che non esce dal mazzo. Come si gioca? Mescolate tutte insieme le carte e distribuitene una per ciascun compagno. obiettivo Ogni bambino a turno pesca una carta e cerca di formare un tris di carte corrispondente al tipo di foresta. Esempio: Carta conoscenza: argomento Amazzonia, Carta denuncia: taglio illegale. Carta soluzione: Aree protette. Il gioco finisce quando il bambino pescando e scartando forma il tris. Il jolly cioè la carta di Greenpeace rappresenta l'intervento in più e permette di sostituire la carta mancante. conoscenza soluzioni soluzioni © 2006 COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC. ALL RIGHTS RESERVED. denuncia denuncia soluzioni soluzioni denuncia denuncia conoscenza conoscenza conoscenza