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Chiara lascia l`ospedale con un esposto

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Chiara lascia l`ospedale con un esposto
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Cronaca di Pordenone
SABATO 23 APRILE 2016 MESSAGGERO VENETO
25
chirurgia
Chiara lascia l’ospedale con un esposto
Il primario da ieri in pensione: «Mi hanno aperto la corrispondenza». Un addio amaro dopo 20 anni di apprezzato servizio
di Donatella Schettini
Due lettere ricevute aperte e
tanta amarezza. Ieri era l’ultimo giorno di lavoro, prima della pensione, per il primario della I Chirurgia di Pordenone
Giordano Bruno Chiara. Nel
suo studio, ieri mattina, il Chiara ha tracciato il bilancio dell’attività svolta e annunciato un
esposto in Procura.
«Lo scorso anno mi sono arrivare due lettere dall’università
di Parigi – ha detto – a cui avevo
chiesto un consulto. Dall’ufficio protocollo mi sono state recaputate aperte». Lo prevede
un regolamento approvato nel
2010 dall’allora direttore generale Luciano Zanelli. «Mi hanno
spiegato che possono aprire la
corrispondenza, ma mantenere la massima segretezza – ha
proseguito – ma questa è una
palese violazione dell’articolo
15 della Costituzione, una violazione della privacy della mia paziente e della mia dignità. Ho
parlato lo scorso giugno con il
direttore generale Paolo Bordon che mi aveva promesso che
lo avrebbe modificato. Ora il
tempo è scaduto e procedo perché nessuno può aprire la corrispondenza di altri».
Addio amaro, dunque, per
Chiara, arrivato da Treviso nel
1996: «Ho portato a Pordenone
la chirurgia bariatrica – ha raccontato – epatica che non si faceva e una certa chirurgia toracica. Il bilancio è positivo, come
lo è stato il rapporto con i colleghi “valorosi” e il personale. Mi
sono trovato a mio agio con loro».
Negli ultimi giorni lo hanno
salutato con le lacrime agli occhi. L’amarezza, però, resta per
un ospedale che non riconosce
più: «Hanno creato – ha proseguito – un clima in cui tutti sono scontenti. La gente viene a
lavorare non con la gioia di fare,
ma con la nausea. Ma gli amministratori non vengono a senti-
la reazione
Poche ore dopo
il grazie
via mail
dalla direzione
in Mozambico con il Cuamm.
«Voglio dedicarmi al terzo mondo, dove forse avrò più soddisfazioni di quelle che ho avuto dai
nostri amministratori». E poi il
ritorno sui libri: «Mi iscrivo alla
facoltà di storia a Trieste. Per
cui chi mi vuole trovare, in questo periodo, dovrà venire a Barcola...».
Nemmeno il tempo di fine l’intervista a Chiara che, nel pomeriggio, è arrivata la mail di ringraziamento da parte dell’ospedale. «Si è chiuso oggi, per pensionamento – recita la nota, a firma del responsabile di presidio
Giuseppe Sclippa – il rapporto
di lavoro del direttore della Chirurgia 1 dell’ospedale di Pordenone, dottor Giordano Bruno
Chiara, con l'Azienda Friuli Occidentale. Il reparto, con la sua
direzione, ha sviluppato e qualificato la propria attività nel campo della chirurgia oncologica
maggiore, epatica e polmonare
in particolare, e ha rappresentato un punto di riferimento in regione per il trattamento chirurgico della obesità. A nome di tutta la direzione aziendale, desidero formulargli i migliori auguri
per il futuro e, soprattutto, esprimergli gratitudine e riconoscimento per il lavoro svolto con
competenza e professionalità».
Nessuna sostituzione, però.
La programmazione regionale
prevede che le due chirurgie diventino una. Sempre ieri pomeriggio è stata pubblicata la nomina del facente funzioni, il dottor Paolo Ubiali, primario della
II chirurgia, che diventerà responsabile del reparto unico.
Dalla prossima settimana i due
reparti di fatto cominceranno a
lavorare insieme, così come gestiranno insieme le sale operatorie. Per l’unificazione formale
occorrerà, invece,attendere alcuni mesi.
(d.s.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
©RIPRODUZIONERISERVATA
Il primario Giordano Bruno Chiara e le lettere al centro del caso, aperte, come si può notare, nella parte superiore. Sono le missive oggetto dell’esposto
Via anche Stuto: «Qui, rispetto al privato, poche motivazioni e macchinari obsoleti»
re cosa c’è che non va. Mancano personale, medici e infermieri. Io me ne vado regalando
all’ospedale 170 giorni di ferie e
2 mila ore di straordinario. Ho
continuato a lavorare fino a oggi perché da 6 anni sono senza
un medico e da settembre senza 2. Vado via senza aver ricevuto nessuna telefonata dalla direzione dopo 20 anni non dico di
Altro addio eccellente
all’ospedale di Pordenone.
Lascerà la 2° chirurgia il 17
maggio il dottor Angelo Stuto (in
foto), che andrà a guidare il
reparto di coloprocotologia e
pavimento pelvico del Gruppo
Policlinico di Abano Terme, con
sedi anche a Ancona e Pescara,
struttura privata accreditata.
Dal 1989 all’ospedale di
Pordenone, Stuto è cresciuto
professionalmente alla scuola di
Giancarlo Tosolini.
«A me dispiace - ha detto - essere
estremamente contento di
questa nuova esperienza
lavorativa. Dispiace perché non
ho potuto trovare le stesse
motivazioni professionali qui,
dove sono nato e cresciuto come
medico». A gennaio è arrivata la
proposta della struttura privata
della provincia di Padova e Stuto
ha deciso di accettare: «La
differenza tra il privato e il
pubblico - ha proseguito - è che
loro cercano la professionalità e
sfruttamento, perché io amo la
mia professione, ma di grande
lavoro. Gli amministratori hanno un personale medico che
non meritano, che continua a
lavorare tra grandi disagi ma
con grande abnegazione».
Tra i tanti ricordi il paziente
arrivato dal Venezuela con una
recidiva di cancro al polmone.
Nessuno voleva operarlo: «Con
un intervento di Abruzzini che
nessuno fa più – ha rivelato – gli
ho tolto il moncone bronchiale.
Mi ha lasciato un biglietto di notes a quadretti su cui ha scritto:
“Dio le renderà merito per le cose che ha fatto per me”. E’ ancora vivo». Per il futuro «non andrò sicuro a operare». A maggio
partirà per due settimane in un
ospedale del Chapas e a giugno
il fatto di aver ricevuto la
proposta per quello che sono e ho
fatto in questi anni è un motivo di
grande gratificazione». Stuto ha
anche evidenziato che «ad Abano
avrò a disposizione le più
moderne tecnologie, come la
chirurgia robotica, una
innovazione tecnologica che fa
ancora difetto all’ospedale di
Pordenone. Mi auguro, come
pordenonese, che questo difetto
e questa mancanza vengano
colmati al più presto». (d.s.)
Via Romans, 17 - Cordenons (PN)
Tel. e Fax 0434.932769 - [email protected]
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