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Massoni famosi della Basilicata.xps

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Massoni famosi della Basilicata.xps
Alcuni massoni illustri della Basilicata
Dal libro “L’Italia dei Liberi Muratori, piccole biografie di massoni famosi” di Vittorio Gnocchini
FRANCESCO D'ALESSIO, giurista e politico
Nacque a Montescaglioso (Matera) il 27 maggio 1886. Studiò a Molfetta e a Taranto e si
laureò in giurisprudenza a Roma nel 1907. Fu iniziato massone il 28 ottobre 1910 nella
Loggia "Peucetia" di Bari. Nel 1912 conseguì la libera docenza in diritto amministrativo,
tenne un corso libero di diritto amministrativo nell'università di Roma e nel 1914 ebbe la
nomina a professore universitario nella Libera Università di Urbino. Nel 1919 fu eletto nel
collegio di Potenza al Parlamento nella lista antinittiana "Opposizione costituzionale".
Riconfermato nel 1921, si iscrisse al gruppo della Democrazia sociale. In questo periodo
romano fu affiliato alla Loggia "Rienzi". Nel 1924 fu ancora eletto deputato e assunse
importanti incarichi di governo. Infatti, nel 1925 il ministro delle Finanze Volpi, lo nominò
sottosegretario nel suo dicastero. Nel marzo del 1926 fu proclamato prebiscitariamente
segretario federale di Potenza. Nel 1935 si trasferì all'università di Napoli per assumere la cattedra di istituzioni di
diritto pubblico e dal 1936 passò a quella di diritto finanziario e scienza delle finanze. Caduto il fascismo, nel novembre
1944, D’Alessio fu sospeso dall'ufficio di professore in base al decreto legge sull'epurazione del 29 luglio e allora chiese il
collocamento a riposo. Il decreto legge del presidente del Consiglio del dicembre 1947, annullando il collocamento a
riposo, gli consentì dì riprendere servizio presso l'università di Napoli. Si spense a Roma il 1° aprile 1949.
FLORIANO DEL ZIO, avvocato e filosofo
Nacque a Melfi (Potenza) il 2 aprile 1831. Compì gli studi nel seminario di Melfi e,
per l'entusiasmo con cui visse i fatti del 1848, fu ben presto sospettato di simpatie
liberali dal vescovo. Poi, si laureò in legge a Napoli, ma non volle esercitare
l'avvocatura. Spinto dalla necessità di un guadagno immediato, dal 1853 si dedicò
all'insegnamento privato della filosofia, a cui si era sempre più appassionato nel
corso dei suoi studi. Egli apparteneva all'esiguo gruppo di pensatori liberali che
continuò a diffondere a Napoli nel decennio preunitario la dottrina filosofica e
giuridica tedesca, insegnando clandestinamente l'hegelismo. Nel 1860, si batté
valorosamente al Volturno, a Caserta e a Sant'Angelo. Quindi, fece ritorno a Napoli
dove riaprì la scuola privata e riprese gli studi sulla filosofia hegeliana e i suoi
interpreti in Germania e in Italia. Nel febbraio 1862, Francesco De Sanctis, ministro
della Pubblica Istruzione, lo nominò professore di filosofia nel liceo di Cagliari, dove
collaborò alla "Gazzetta Popolare" organo della democrazia sarda. Nel 1865 fu
eletto deputato nel collegio di Melfi dove batté il genenerale Giorgio Pallavicino, ormai impopolare per aver fermato
Garibaldi in Aspromonte, e rinunciò all'insegnamento per dedicarsi completamente alla politica. Non è dato sapere dove e
quando fu iniziato massone; nel 1869 fu eletto maestro venerabile della Loggia "Vulture Riacceso" di Melfi e, nello
stesso anno, partecipò all'Assemblea costituente di Firenze in cui fu eletto Gran Maestro Lodovico Frapolli; nel 1871 fu
eletto Grande Oratore. Fu rielettó al Parlamento per cinque legislature fino al 1880 e di nuovo nel 1882. Battuto nel
maggio 1886, si ritirò a Melfi per dedicarsi agli studi. Su proposta del presidente del Consiglio, Giovanni Nícotera, il 20
novembre 1891 fu nominato senatore nonostante le sue forti reticenze. Morì a Roma il 1° febbraio 1914.
PIETRO LACAVA, avvocato e ministro
Nacque a Corleto Perticara (Potenza) nel 1835. Mazziniano, tra il 1857 e il 1860 a Napoli
svolse attiva opera antiborbonica e, nel 1860, fu segretario generale del governo
prodittatoriale lucano. Non si sa quando e dove sia stato iniziato in Massoneria, ma la sua
appartenenza è certa: nel 1869 fu membro del Grande Oriente all'Assemblea Costituente di
Firenze e nel 1871 a quella di Roma; la Loggia "Emanuele De Deo" di Bari, nel 1872, lo elesse
suo rappresentante presso il Grande Oriente e, verso gli anni Ottanta, fu affiliato alla Loggia
"Propaganda Massonica" di Roma; nel 1896 fu tra i consiglieri delegati dal Supremo Consiglio
presso il Grande Oriente d'Italia. Deputato della sinistra dal 1867 fino al 1912, fu
sottosegretario agli Interni nel 1876 e ai Lavori Pubblici nel 1878; fu ministro delle Poste dal
marzo 1889 al febbraio 1891; dell'Agricoltura (il primo nella storia d'Italia) dal maggio 1892
al novembre 1893, ancora dei Lavori Pubblici dal giugno 1898 al giugno 1900, e infine delle
Finanze dall'aprile 1907 al dicembre 1909 nel terzo dicastero Giolitti. Morì a Roma nel 1912.
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Alcuni massoni illustri della Basilicata
Dal libro “L’Italia dei Liberi Muratori, piccole biografie di massoni famosi” di Vittorio Gnocchini
ACHILLE LORDI, generale
Nacque nel 1860 a Muro Lucano (Potenza). Sottotenente di fanteria nel 1879, passò nei Carabinieri Reali nel 1884.
Decorato di medaglia d'argento al valore civile, ebbe in Sicilia la medaglia d'argento di benemerenza durante il terremoto
del 1908. Colonnello comandante la legione Cagliari nel 1914, comandò poi la legione di Roma e, nel 1917, durante lo
scoppio di una polveriera, ebbe la medaglia di bronzo. Maggior generale comandante il 2° gruppo di legioni nel 1918, poco
dopo andò in zona di guerra al comando superiore dei Carabinieri Reali. Nel 1919, con l’istituzione della Regia Guardia,
ebbe il comando di essa con il grado di tenente generale. Non si sa dove e quando sia stato iniziato; il 22 febbraio 1922 fu
affiliato alla Loggia "Propaganda Massonica" di Roma.
FRANCESCO LOVITO, avvocato e politico
Nacque il 22 ottobre 1830 a Moliterno (Potenza). Secondogenito dei maschi, fu educato alla severità degli studi e all'amore
per la patria. Iniziò a studiare legge ma, essendo cagionevole di salute e di costituzione gracile, fu costretto a rientrare in
famiglia nel 1850 e in questo periodo mantenne i contatti con Giacomo Racioppi e Tiberio Petruccelli, reduci dal carcere
per reati politici. Anch'egli divenne un fervente cospiratore e si adoperò per l'unità e l'indipendenza italiana. Fu uno dei
promotori dell'insurrezione in Basilicata contro il regime borbonico, insieme a Arcieri, Lacava e Giacinto Albini. Fu eletto
sindaco di Moliterno e rimase in carica dal 1858 fino all'agosto 1860 quando, scoppiata la rivoluzione, fu chiamato a
Potenza per prendere parte al Governo Prodittatoriale, dove ebbe la direzione dell'Ufficio della Guerra. Nel 1861 fu eletto
deputato al Parlamento dal collegio di Chiaromonte e in seguito, dal 1899 al 1905, fu rieletto dal collegio di Brienza e da
quello di Potenza. Nel 1870 fu segretario generale dell'Agricoltura con il Ministro Castagnola e poì dell'Interno con
Depretis dal 1881 al 1883. Non si conosce dove e quando fu iniziato massone; il 19 luglio 1888 fu affiliato alla Loggia
"Propaganda Massonica" di Roma. Ospitò a Moliterno il Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli (anch’egli massone)
in visita in Basilicata. Lovito fu un patriota convinto e, sia nella vita privata che pubblica, rivelò sempre una coscienza pura
e inflessibile. A causa di un'infermità cerebrale che lo colpì nel giugno del 1904, non chiese più il mandato politico e morì a
Moliterno il 6 gennaio 1906.
FRANCESCO MARIO PAGANO, giureconsulto, filosofo e patriota
Nato a Brienza (Potenza) l'8 dicembre 1748, nel 1762 partì per Napoli e iniziò gli studi
umanistici. Allievo di Genovesi, ebbe come insegnanti anche Giovanni Spena, Niccolò de
Martino, Padre Gerardo degli Angioli e Pasquale Cirillo; si interessò con l'amico Gaetano
Filangieri di criminologia. Si laureò giovanissimo in giurisprudenza; a 27 anni ottenne la
cattedra di morale e poco dopo quella di giurisprudenza. Le sue opere, "Considerazioni sul
processo criminale", "Principi del codice penale", "Logica dei probabili o teoria delle prove",
saranno tradotte in molte lingue e, insieme alle opere del Filangieri e del Beccaria,
rappresentano il rinnovamento del pensiero giuridico illuministico del Settecento.
S’impegnò per l'abolizione della tortura: "la confessione, estorta tra i tormenti, è
l'espressione del dolore, non già l'indizio della verità". Non si sa dove e quando fu iniziato
Massone; nel 1780 fece parte della Loggia "Della Vittoria" di Napoli, fondata dal matematico
e botanico Nicola Pacifico per lavorare secondo i principi dettati dalle Costituzioni di
Anderson ed elevata dalla Gran Loggia di Londra a Gran Loggia Provinciale. Tra gli appartenenti vi furono anche Francesco
Caracciolo, Domenico Cirillo, Giuseppe Albanese e Donato Tommasi. Nel 1796 fu Maestro Venerabile della Loggia "La
Philantropia", sorta a Napoli all'obbedienza della Gran Loggia Provinciale inglese. Nel 1794 fu difensore dei congiurati
della "Società Patriottica" e, nonostante il suo impegno a dimostrare l'infondatezza giuridica della delazione, il processo si
concluse con la condanna a morte di tre giovanissimi, l'ergastolo e l'esilio per altri 48 e due sole assoluzioni. Ma la bravura
di Pagano è tale che la stessa corte lo nomina giudice del Tribunale dell'Ammiragliato. A seguito di una falsa accusa di un
avvocato corrotto, nel febbraio 1796 Pagano finì in carcere e vi rimase per oltre due anni senza processo. Una volta uscito,
si rifugiò prima a Roma poi a Milano. Proclamata la Repubblica tornò a Napoli il 1° febbraio 1799 e si segnalò come il
principale artefice della neonata Repubblica soprattutto con il "Progetto di Costituzione", ispirato alla "dichiarazione dei
diritti dell'uomo e del cittadino", che non si riuscirà ad approvare per la breve durata della Repubblica. Arrestato e
condannato a morte, fu impiccato, in Piazza Mercato, il 29 ottobre 1799.
VITTORIO SPINAZZOLA, archeologo
Nacque a Matera il 29 giugno 1897. Professore, il suo nome è legato agli scavi di Pompei che diresse dal 1910 al 1923,
studiando particolarmente l'architettura delle "insulae". Fu soprintendente agli scavi e musei archeologici di Napoli,
Avellino, Benevento, Caserta, Salerno e Campobasso. Iniziato Libero Muratore il 1° maggio 1911 nella Loggia "Propaganda
Massonica di Roma, fu promosso Compagno d'Arte ed elevato al grado di Maestro il 17 febbraio 1912. Si spense a Roma nel
1943.
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