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Il Monte Legnone - Alta Valsassina

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Il Monte Legnone - Alta Valsassina
Il Monte Legnone
Il Monte Legnone è una montagna delle Alpi alta 2.609 m. È la cima più alta della provincia di Lecco ed il
settore più occidentale delle Alpi Orobie.
Di bella forma piramidale con linee regolari, rappresenta il poderoso pilastro d'angolo tra il bacino del
Lago di Como e la Valtellina, separando quest'ultima dalla Val Varrone, solco vallivo adiacente alla
Valsassina.
Non risulta alpinisticamente molto interessante, dacché formata su tutti i suoi versanti soprattutto da
sfasciumi ad eccezione del versante nord, che sprofonda per quasi 2.500 metri sulla piana di Delebio
tuttavia in modo piuttosto irregolare e senza una vera e propria parete rocciosa. La via normale di salita,
abbastanza facile, è sul versante della Val Varrone, ed ha inizio presso la località Roccoli Lorla (sede del
rifugio omonimo), salendo quindi lungo il crestone Ovest.
La vetta offre in assoluto uno dei migliori panorami della Alpi Centrali, non avendo alcuna sommità di
simile altitudine nelle vicinanze e protendendosi sul lago e sulla bassa Valtellina tanto da restare isolata
rispetto alla cresta orobica di cui è parte. La cima è attrezzata con corde fisse per agevolare la salita.
Risulta ancora più facile la salita dal paese di Pagnona, non presentando difficoltà di rilievo, di seguito
suggeriamo alcune vie alternative per raggiungere la sommità del monte, dalla quale si gode un
magnifico panorama della catena alpina e dei laghi di Como e Lugano. In occasioni delle giornate più
terse e ventose è possibile scorgere in lontananza le vette del Cervino e del monte Rosa.
La cresta che dalla vetta scende verso Est lungo lo spartiacque orobico presenta alcuni interessanti
manufatti di trincea risalenti alla Prima Guerra Mondiale, parte di una seconda linea difensiva italiana che
sarebbe diventata "prima" in caso di sfondamento della linea di combattimento attestata sui monti
dell'Ortles-Cevedale.
Nel massiccio del Legnone è presente una cima secondaria, posta ad occidente della vetta principale, che
prende il nome di Legnoncino (1.711 m).
Salire sul Monte Legnone
Il Monte Legnone è una delle montagne meno conosciute e frequentate tra quelle delle Prealpi Orobie,
almeno tra le Prealpi Lecchesi, ed è indubbiamente meno conosciuta, ad esempio, delle Grigne, del Pizzo
dei Tre Signori e del Resegone.
Eppure il Legnone è un monte di straordinario fascino e bellezza, oltre a rappresentare la cima più alta,
tra le montagne delle Prealpi Lecchesi con i suoi 2609 mt..
Privo di fama è il Legnone, così come lo sono i luoghi che si trovano alle sue pendici. Aspra e selvaggia
montagna che divide la Valvarrone dalla Valtellina e che si affaccia imperiosa sull’affluenza del fiume Adda
nell’alto Lario, dalla sua cima è possibile ammirare un panorama a 360° gradi che spazia dalle Alpi
Valtellinesi, alle Alpi Italo-svizzere (Monte Rosa e Cervino), al gruppo delle Grigne, alle Prealpi
bergamasche.
PERCORSO N° 1 di h. 6.00 Difficoltà: M - Tabella cronologica:
• Pagnona h 0.00
• A. Subiale h 0.25
• A. Böc h 2.00
• A. Deleguaggio h 2.15
• Lago basso h 3.15
• Bocchetta di Deleguaggio o Usciöl h 3.45
• Bocchetta bassa del Legnone h 4.30
• Bocchetta alta del Legnone h 5.30
• M. Legnone h 6.00
A Nord dell’abitato di Pagnona attraversata la strada provinciale 67 che conduce a Dervio si sale in Via
concordato, superate le ultime case dell’abitato, il sentiero s’inerpica tra prati e splendidi boschi di
castagno fino all’alpeggio di Subiale (mt.1073), gradevole e molto animato nei mesi estivi.
Raggiunto il pozzo collocato ad Est dell’abitato, ci
fermiamo per sorseggiare l’acqua fresca e limpida
prima di riprendere il cammino sul sentiero che
conduce all’alpe Böc.
Il sentiero inizialmente in leggero falso piano, prende
poi
notevolmente
a
salire
inoltrandosi
quasi
immediatamente in un fitto bosco di castagni, faggi e
betulle, l’ombra delle piante e l’altitudine crescente
rendono l’aria particolarmente frizzante. Dopo circa 45
min. di cammino superiamo, proseguendo diritti, una
deviazione a sinistra su un sentiero che conduce
all’alpe Bedoledo (mt. 1216), ancora 15 min. e
giungiamo nei pressi di un grande faggio secolare,
quest’area chiamata nel dialetto locale Foo Puscansch
è attrezzata con tavolino e panche di legno per brevi
soste.
Nella foto sopra: l'Alpe Subiale
Nella foto sotto: la località di Bedoledo
Continuiamo il nostro cammino ancora in salita; i castagni e
i faggi sono ormai un ricordo, betulle, pini e larici ne
prendono il posto con il classico sottobosco pulito e molto
ombreggiato, poi la vegetazione si dirada e attraversiamo
una valle detta valle di Praglione, qui l’ambiente si fa più
aspro, si cammina su grandi placche rocciose umide e
scivolose e a tratti il fieno selvatico (sciarnioon in dialetto)
altrettanto scivoloso invade il sentiero, è quindi consigliato
prestare molta attenzione.
Dopo circa 10 min. attraversiamo la valle del Legnone e ci
troviamo a questo punto sul versante a Sud – Est della
montagna, qui un breve tratto in discesa su placche
rocciose umide e poi in salita attrezzato con catene ci porta
all’alpe Böc ( mt. 1613) dove si può trovare riparo in caso
d’emergenza in una piccola struttura adibita a tale scopo;
da qui il sentiero in leggera salita ci conduce velocemente ai 1682 mt. dell’alpe Deleguaggio collocata su
un pianoro verdissimo con una fantastica panoramica su tutta la costa Sud – Est e Sud – Ovest del
Legnone. Ci fermiamo anche qui alla gelida sorgente per abbeverarci e per rifocillarci un poco, ci aspetta
ancora una camminata dura per arrivare in vetta.
Finita la pausa riprendiamo il cammino; cartelli ben visibili poco distanti dalla sorgente ci indicano la
direzione che dobbiamo seguire, il laghetto basso che vogliamo raggiungere è indicato ad 1h di strada. Il
sentiero è subito molto ripido e sassoso ma in circa un 1h o poco più si arriva ai 2090 mt. del Lago basso.
L’aria qui e veramente pungente e si rimane estasiati alla vista del profondo ed ampio bacino che l’acqua
si è scavato erodendo le montagne circostanti, davanti a noi un’acqua dal colore blu notte e un sentiero
che sale, prima dolcemente sul fianco destro della montagna sovrastante il lago, poi totalmente verticale
insinuandosi in un canalone, per raggiungere in 30 min. il secondo Laghetto a quota 2115 mt., sentiero
totalmente attrezzato con catene alle quali occorre tenersi saldamente, e da consigliare solo a persone
abituate alla montagna.
Il nostro percorso non prevede di salire al secondo lago, pertanto alzando leggermente lo sguardo ad
Ovest osserviamo il sentiero che sale lungo la cresta in direzione del Legnone, quello è il nostro itinerario.
Lasciamo il laghetto e la piccola casetta privata, che si trova poco distante dalle sponde e ci
incamminiamo salendo per circa 30 min. su un sentiero ripido, ma non difficile, che ci porta ai 2192 mt.
della bocchetta di Deleguaggio detta altrimenti Usciöl; qui siamo decisamente in cresta, quindi occorre
fare molta attenzione e soprattutto non soffrire di vertigini, in compenso il paesaggio è davvero
mozzafiato, a destra (Nord) la Valtellina con i pascoli di Luserna, la Val Lesina e tanto altro, a sinistra
(Sud) l’ampia visuale sull’Alta Valsassina e la Grigna, dietro di noi (Est) il Pizzo alto e molto più in la il
Pizzo dei Tre Signori, davanti a noi il sentiero dell’Alta via della Valsassina e la meravigliosa cresta del
Legnone.
Ora possiamo scegliere di percorrere due sentieri diversi che si ricongiungono nei pressi della Bocchetta
bassa del Legnone ai 2249 mt. . Il primo transita salendo verso il Pizzo di Valtorta (mt. 2225) e la cima di
Moncale a 2306 mt, per poi ridiscendere verso la Bocchetta di Moncale (mt. 2247) e quindi ricongiungersi
con
il
secondo
sentiero
che
transita
leggermente
più
in
basso.
A h 4.30 di cammino circa siamo giunti alla Bocchetta bassa del Legnone, rimane ancora un’ora prima di
raggiungere la Bocchetta alta del Legnone e quindi le gallerie (mt. 2395), dobbiamo perciò seguire i
saliscendi della cresta prestando molta attenzione su tutto il tracciato perché molto esposto, attenzione in
particolare ai tratti attrezzati con catene; uno dei principali fattori di disturbo da non sottovalutare è
senza dubbio il vento che qui è sempre presente.
Giunti alla Bocchetta alta del Legnone dopo la spettacolare traversata, la vetta è ormai vicina a circa 30
min. quindi in circa 6 ore complessive siamo sulla cima del Legnone, dalla quale godiamo di un paesaggio
che compensa pienamente tutta la fatica per arrivarci.
PERCORSO N° 2 Percorso n° 2 di h. 6.00 Difficoltà: I - Tabella cronologica:
• Pagnona h 0.00
• Loc. Giabi h 0.10
• A. Gianello h 0.30
• A. Gianello alto h 0.45
• A. Deleguaggio h 2.00
• Lago basso h 3.00
• Bocchetta di Deleguaggio o Usciöl h 3.30
• Bocchetta bassa del Legnone h 4.30
• Bocchetta alta del Legnone h 5.30
• M. Legnone h 6.00
Partendo da Pagnona raggiungiamo la Località Giabi ( mt. 814 ) percorrendo la provinciale n° 67 in
direzione Premana. Giunti al piccolo ponte d’acciaio che attraversa il torrente varroncello prendiamo un
sentiero che sale a sinistra e che attraversa la località Giabi dove Pagnonesi e turisti possono trovare nei
mesi estivi, relax e refrigerio nelle acque del torrente, costeggiato da una vegetazione soprattutto di
noccioli e salici. Il sentiero sale dapprima dolcemente costeggiando il varroncello passando in mezzo ad
alcune abitazioni, poi se ne distacca a destra salendo lungo il prato in modo più ripido, ad una deviazione
prendiamo la strada a sinistra ed arriviamo così al Turisc piccolo alpeggio immerso in un fitto bosco di
castagni, da qui in 10 min. siamo all’alpe Gianello ( mt. 1119), per poi proseguire subito a Nord
dell’abitato lungo il sentiero che conduce a Gianello alto ( mt. 1250 ) dove un altro sparuto gruppo di case
si affaccia sui ripidi prati, che sembrano essere piccole macchie verdi tra boschi di castagno. Da qui
possiamo vedere, guardando a Sud l’Alta Valsassina, più in basso la strada provinciale che conduce a
Premana ed alcune case di Pagnona non nascoste dalla montagna; di fronte a noi, tutte le rocce e i boschi
della parte di costa attraversata da Ovest ad Est dai due sentieri decritti negli itinerari precedenti, ovvero
quello che da Subiale conduce all’alpe Delegguaggio, e quello più alto (DOL), che dall’alpe Stavello arriva
fino all’alpe Moncale.
Proseguiamo il nostro cammino lungo un’agevole mulattiera che sale ad Ovest dell’abitato per
raggiungere l’alpe Deleguaggio, il sentiero a scalini, è subito ripido e faticoso ed i castagneti lasciano
gradualmente spazio a boschi di faggio, perveniamo così alla casetta del Baitoc dove è situato il secondo
troncone della teleferica necessaria per il trasporto di materiale all’alpe Deleguaggio; da qui il sentiero
prosegue, sempre ripido, ma non difficile, fino ad un’edicola posta proprio di fronte all’Alpe Böc dalla
quale è possibile vedere l’alpe Deleguaggio e soprattutto il Monte Legnone con la croce posta sulla cima.
In quest’area, nei mesi estivi, i rododendri in fiore offrono uno spettacolo di assoluta bellezza. Il tratto di
sentiero per Deleguaggio è a questo punto breve e dopo complessive 2h di cammino raggiungiamo la
nostra meta e lo splendido paesaggio
offerto dall’alpe, già descritto negli
itinerari precedenti. Si segnala che il
10 Luglio di ogni anno, ha luogo il
tradizionale “Past” (tradizione per la
verità diffusa in ogni alpeggio con
date
diverse)
con
l’altrettanto
tradizionale Sky Race, Premana –
Delegguaggio.
Per raggiungere il Monte Legnone, è
ora necessario seguire lo stesso
percorso indicato nell’itinerario n° 3,
arriviamo così in vetta dopo 6 h circa
di cammino.
Monumento agli Alpini Caduti presso l'Alpe Deleguaggio
Percorso n° 3 di h. 6.15 Difficoltà: I - Tabella cronologica:
• Pagnona h 0.00
• A. Subiale h 0.25
• A. Bedoledo h 0.45
• A. Casniella h 1.15
• Alpe Campo h 1.35
• Passo Forcellino h 2.45
• Passo Pik h 4.00
• Cà de Legn h 5.00
• M. Legnone h 6.15
Da Pagnona raggiungiamo l’alpe Casniella seguendo la variante alta DOL dell’itinerario n°1, da qui
possiamo proseguire verso Nord su un ripido sentiero, che lasciata sulla sinistra una deviazione ( che
conduce sulla strada militare, all’altezza di un tornante a metà tra A. Vesina e Campo, detto Sparavère)
sale a destra lungo il ripido pendio (molto faticoso) per raggiungere la piazza del Cucher in prossimità del
monumento dedicato agli Alpini.
Raggiunta l’alpe Campo in poco più di 1h e 30, grazie ad un tracciato più breve, anche se certamente più
faticoso rispetto al tracciato n°1, scendiamo verso la strada militare percorrendo il sentiero che dalla
piazza del Cucher scende passando a fianco della baracca ristoro Alpini; arrivati alla strada militare nei
pressi del pozzo dell’alpe, ci incamminiamo per circa 200 mt. fino al tornante della strada, qui un sentiero
si distacca a sinistra della strada che prosegue a destra, noi andiamo a sinistra.
Da qui il sentiero si fa ripido, davanti ai nostri occhi la selvaggia ed impegnativa costa Sud Ovest del
Legnone, che dal M. Legnoncino (mt. 1714) sale lungo la Val d’Avano e sempre in cresta seguendo il
percorso dell’Alta Via della Valsassina arriva prima ai 2107 mt. della Porta dei Merli poi ai 2142 mt. della
Cà de Legn per giungere poi sulla vetta.
Il sentiero scelto sale subito ripido portandoci ai 1802 mt. del Passo del Forcellino, qui il paesaggio è
davvero aspro, dominato dalle rocce e dall’erba magra (sciarnioon); la strada è qui impegnativa per
ripidità e pericolosità di esposizione. Giungiamo così al Passo Pik (mt. 1950), dove è indispensabile
prestare molta attenzione, attraverso un passaggio attrezzato con catene superiamo la valle d’avano,
molto bella e selvaggia, per salire fino al sentiero dell’Alta Via della Valsassina ed andare poi a destra,
salendo fino ai 2142
mt. della Cà de
Legn. Da questo
punto
in
poi
camminiamo
in
cresta
su
un
sentiero molto ripido
ed esposto con un
tratto
attrezzato,
per coprire in 1h e
15 min. circa i 468
mt. di dislivello che
ci separano dalla
vetta del Legnone,
che
raggiungiamo
dopo h 6.15 di
cammino
in
un
ambiente veramente
selvaggio
e
spettacolare.
Percorso n° 4 di h. 5.30 Difficoltà: S/M - Tabella cronologica:
• Pagnona h 0.00
• A. Gallino h 0.30
• A. Termine h 0.45
• A. Vesina h 1.30
• A. Campo h 2.15
• Bocchetta alta del Legnone h 5.00
• M. Legnone h 5.30
Da Pagnona (mt. 828) seguendo a piedi la strada provinciale n°67 della Valvarrone ( percorribile in auto)
in direzione Dervio, si raggiunge dopo circa 20 min. una sorgente posta sulla destra della carreggiata,
chiamata dai residenti Acqua di S. Carlo poiché quest’acqua fu benedetta, come narra una leggenda, dal
Cardinale di Milano S. Carlo Borromeo per la prima volta in visita pastorale a Pagnona nel 1566.
Lasciatasi alle spalle detta sorgente considerata per i motivi sopra citati “pura e benefica” si giunge in
circa 10 min. all’alpe Gallino (mt. 1012) le cui abitazioni sono collocate poco sopra il tracciato della strada
militare costruita tra il 1915 e il 1918.
Questa strada sterrata, un tempo percorsa interamente con i mezzi militari, permette ancora oggi di
raggiungere a piedi la Valtellina, salendo fino ai 2395 mt. della Bocchetta del Legnone per poi
ridiscendere
verso
Nord
–
est
in
prossimità
dell’abitato
di
Delebio
(So).
Proseguendo dall’alpe Gallino lungo la strada la vegetazione s’infittisce e il bosco per lo più di castagni e
faggi prende gradualmente il posto dei prati; si giunge così all’alpe Termine (mt. 1150).
Continuando lungo la strada, il bosco s’infittisce e cambia aspetto, i castagni lasciano il posto ai faggi e
alle betulle e l’aria comincia a farsi più frizzante.
Dopo circa 45 min. di cammino si raggiunge l’alpe Vesina ( mt. 1431), qui il bosco si dirada aprendo la
visuale al magnifico paesaggio della facciata Sud – Ovest del M. Legnone. Le betulle ed i faggi che
caratterizzavano il paesaggio sono sostituiti da prati scoscesi e isolati larici e da una vegetazione sempre
più fitta di ontani verdi ( “morosen” nel dialetto locale) che si estendono lungo i prati fino all’alpe Campo
(mt. 1647).
Qui gli occhi rimangono incantati da un paesaggio splendido e godibile a 360 gradi; A Nord la spettacolare
facciata Sud del M. Legnone con le sue asperità, ad Ovest una visione completa della Valvarrone e del
Lago di Como, in particolare su Dervio e buona parte del ramo Com’asco, infine alzando leggermente lo
sguardo a Sud Ovest si scorge chiaramente il Lago di Lugano quasi nella sua interezza. Quando poi gli
occhi e il cuore sembrano già soddisfatti da tale bellezza, si scorgono in lontananza le maestose Alpi tra le
quali, con un po’ d’attenzione, anche ad occhio nudo si possono distinguere chiaramente il massiccio del
Monte Rosa e la vetta del Cervino.
In 2h e 15min circa di cammino siamo quindi giunti all’alpe Campo; lungo i prati a destra della strada
militare incontriamo le strutture per il ricovero del bestiame che nei mesi estivi è condotto fin quassù,
passando prima per l’alpe Vesina poco più in basso, dove per circa 3 – 4 mesi l’anno i pastori presenti,
producono con l’abbondante latte della mungitura, ottimo burro, formaggi e ricotte da vendere
direttamente in loco ai turisti di passaggio e nei negozi del fondo valle. Presso l’alpe sgorga una sorgente,
la cui acqua limpida e gelida è fonte di rinfresco per gli escursionisti, oltre a consentire di abbeverare il
bestiame. In loco si trova inoltre il bivacco recentemente restaurato dal Comune di Pagnona, che può
ospitare circa 10 persone, punto d’appoggio interessante per un’eventuale ascesa in 2 tappe al M.
Legnone.
Seguendo un breve sentiero che sale dolcemente verso Est si può fare una breve sosta laddove la prima
domenica del mese d’Agosto, si organizza la tradizionale Festa a Campo, presso lo spiazzo verde chiamato
in dialetto Piazza del Cucher (mt. 1700), dove troviamo il punto di ristoro di proprietà del gruppo Alpini
utilizzato solo in occasione della festa; ed il monumento in pietra fatto erigere dagli stessi alpini nel 1979
in memoria degli alpini caduti nelle 2 guerre mondiali.
Da qui la vista si allarga ad Est sulla catena montuosa collegata
al Legnone tra cui si distinguono particolarmente i 2 Laghetti
naturali, il primo a 2090 ed il secondo a 2115 mt., il Pizzo Alto
(mt. 2512), ed il maestoso Pizzo dei Tre Signori (mt. 2553).
Decisamente a Sud si può osservare l’imponente mole della
Grigna (mt. 2410), che domina il paesaggio dell’Alta Valsassina.
Abbandonata la Piazza del cucher, torniamo sulla strada militare
salendo lungo il prato in direzione Nord, oppure ridiscendendo il
sentiero verso Est, e da qui riprendiamo il cammino verso il
Legnone.
La strada s’inerpica sulla montagna tra una vegetazione non
fitta di ontani verdi, rari larici e mirtilli e caratterizzata da una
totale assenza d’altri arbusti, dopo 10 min. di cammino giungiamo nei pressi di una conca collocata a Sud
della strada dove sarà presto funzionante il rifugio alpino “Griera Vecchia”, costruito sul residuato della
vecchia sosta esistente e fortemente voluto dalla Comunità Montana e dal Comune di Pagnona, per
rilanciare turisticamente il versante Sud del Legnone. A Nord sopra la strada proprio poco distante dalla
conca possiamo trovare l’ultima sorgente di acqua freschissima ed incontaminata prima della cima.
A questo punto la strada ci porta fino ad uno spiazzo detto Piazza degli Asini dalla quale si può ammirare
tutta la costa est del Legnone, da qui si possono scegliere 2 itinerari diversi per raggiungere la vetta: la
direttissima della costa, come già accennato nella descrizione dell’itinerario n°1; ed un secondo itinerario
più agevole, poiché prevede il passaggio su tutto il tracciato militare, sicuramente meno impegnativo.
La strada, un tempo percorribile con mezzi militari diventa da qui in poi un sentiero agevole, accanto ai
pochi larici, resistono seppure più rari gli ontani, l’erba diventa più folta. Da questo punto in poi la strada
è agevole e piuttosto lunga fino ad arrivare ai 2310 mt. del Matoch dul Petuun, qui il percorso volge a
sinistra fiancheggiando la montagna, e mantenendo costantemente una visuale della vetta, fino a
raggiungere la bocchetta del Legnone (mt. 2395) dove la strada, ormai ridotta ad un sentiero, scende sul
versante valtellinese e si perde fra rocce e pietraie.
Come già è stato scritto a proposito di questo itinerario sono numerose le testimonianze delle
fortificazioni facenti parte della cosiddetta “ Linea Cadorna”, tracciata durante la Grande Guerra, un
esempio lo sono le 2 gallerie cieche poste a 2400 mt. d’altitudine ora utilizzate come rifugio in caso
d’emergenza. La cima del Legnone a questo punto è a 30 minuti di cammino circa, si sale seguendo i bolli
in vernice entrando sul percorso dell’Alta Via della Valsassina, e senza particolari difficoltà (difficoltà M) si
prosegue su massi e piccole rocce fino a giungere in vetta ai 2610 mt. del Monte Legnone. In 5 h e 30
min. circa di cammino
siamo
finalmente giunti sulla vetta, lo
spettacolo da quassù è veramente
eccezionale, il Legnone, l’ultimo e più
alto baluardo ad Ovest della catena
delle Prealpi Orobie permette al
visitatore di osservare un panorama
assolutamente unico a 360°, difficile
da raccontare.
Lasciamo quindi a chi salirà sulla
cima di questa montagna ogni parola
per
descriverne
l’eccezionale
bellezza…….
Il Rifugio Griera Vecchia
I laghetti di Deleguaggio
La Croce sulla cima del Monte Legnone
Alcune immagini e i testi della
www.comune.pagnona.lc.it.
scheda
sono
stati
tratti
dal
sito
del
Comune
COMUNE DI PAGNONA
Via Nuova, 2 - 23833 Pagnona (Lc)
Tel : 0341 890420
Fax : 0341/819026
Web : www.comune.pagnona.lc.it
Mail : [email protected]
RIFUGIO GRIERA
Loc. Campo - Pagnona (LC)
Gestore: Serena Sironi
Cellulare: 333 8496661
E-Mail: seresiros [at] libero [dot] it
Web: sites.google.com/site/rifugiogriera
Agenzia di Sviluppo Turistico Alta Valsassina
Consulta la pagina relativa alle ESCURSIONI del nostro sito
www.altavalsassina.com/escursioni.php
Sul territorio trovi le nostre cartine "Guida ai sentieri dell'Alta Valsassina".
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di
Pagnona
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