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Il Volo | Marzo 2016

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Il Volo | Marzo 2016
Il portare
altrove
Notiziario
trimestrale PwC
www.pwc.com/it
3 Intervista a Lella Costa
De-vertere, o il portare
altrove
6 Building Trust:
una roadmap per
Assurance
8 Le Chiavi del Futuro
La prima TEDx
conference di PwC Italia
10 Kaleydos: key for
business
17 Il volo dei talenti
CUS-PwC: 67 medaglie
6
Building Trust:
una roadmap per
Assurance
14
12
Global Mobility
Think Global, Be
Global!
18
Matching skills:
l'arte di unire
esperienze e valori
Creating value
through responsible
business
part of it:
sommario
PwC - Cover Story
3 Intervista a Lella Costa
di Lia Turri
PwC - Il volo dei talenti
17 CUS-PwC: 67 medaglie
di Alessandro Castelli, Presidente CUS Milano
PwC - Business trasformation
6 Building Trust:
una roadmap per Assurance
di Andrea Toselli
PwC - Corporate Responsibility
18 Creating value through responsible business
Part of it:
PwC - Formazione
8 Le chiavi del futuro
La prima TEDx conference di PwC Italia
di Rossana Grigoletti e Roberta Tagliabue
PwC - People
20 RLS, i gladiatori della sicurezza
di Diana De Vecchi
Bye :-)
Il saluto dei colleghi che lasciano PwC
PwC - CRM
10 Kaleydos: key for business
di Sebastian D'Amore, Piero De Lorenzi,
Marco Sala
21 Ciao Federica
Un saluto alla nostra collega Federica Bettini
di Maria Uva e Donata Campostori
PwC - Global Mobility
12 Think Global, Be Global!
What they think and what they say!
PwC - Eventi
22 Riforma contabile: le novità
dal 1° gennaio 2016
PwC - Diario di bordo
14 Matching skills: l'arte di unire
esperienze e valori
PwC - Eventi
23 Global CEO Conference: vince la fiducia
Art@PwC 2016
PwC - Eventi
16 PwC Golf Cup 2016
il volo
Notiziario trimestrale
PricewaterhouseCoopers SpA
Direttore responsabile Francesco Ferrara
Direttore editoriale Leonardo Cadeddu
Coordinamento editoriale
Registrazione n. 37 presso il Tribunale e redazione Amelia Donadio
di Milano in data 22 gennaio 2007
Consulenza redazionale Studio Lucchini
Pubblicazione a uso interno
Impaginazione
Corinna Corradini - Corigrafica
Editore: PricewaterhouseCoopers
via Monte Rosa, 91 - Milano
Stampa PF -Lasergrafica Polver
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PwC il volo marzo 2016
Marzo 2016
De-vertere, o
il portare altrove
Ragionando
con Lella Costa di varietà,
anomalie, arricchimento,
cultura, giovani, vero, finzione
e falsità
di Lia Turri
Avevamo pensato di affrontare con Lella Costa il
tema della diversità di genere, ma pochi minuti di
conversazione bastano per allargare lo sguardo a
tutti i tipi di diversità, o di varietà, come indica,
meglio, la parola diversity. E quindi per ragionare
su come ci si pone rispetto queste varietà.
Lella, ti sei mai sentita “diversa”? Nel
lavoro, o nella vita personale, c’è stato un
momento in cui hai percepito la presenza
di un “dentro” e di un “fuori”, un
distaccamento rispetto alla tua identità?
Rispondere «sì» o «no» sarebbe impreciso, o
incompleto. Io ho scelto consapevolmente di fare
un mestiere già poco praticato al maschile. In più,
non mi sono posta come un’attrice, un’interprete
in senso tradizionale, ma come entertainer, una che sale sul palco e racconta delle
storie in prima persona, autorizzando così i presenti a credere che quello che dice
sia autobiografico. Questo è un fatto curioso. Normalmente non succede che, se
un uomo racconta una cosa, immediatamente si supponga che sia autobiografica.
Per una donna spesso è così. È come se si negasse al femminile la capacità di
osservare, di intuire, di inventare, di creare un mondo altro da sé.
segue a pagina sucessiva
PwC il volo marzo 2016
3
PwC - Cover story
Se poi penso alle mie figure di riferimento, Franca
Valeri, Franca Rame, Bice Valori, loro interpretavano
dei personaggi, non si presentavano con la loro faccia.
Io mi sono posta in maniera diversa. Intanto è stata
una scelta che, se da una parte ha anche portato a
delle reazioni, a dei contraccolpi, facendomi sentire a
volte molto scoperta nella scelta dell’io narrante,
dall'altra è stata un arricchimento.
Una bella diversità rispetto a percorsi tradizionali. E
non è un caso che io mi sia trovata a lavorare con
co-autori, e con registi, che erano dei meticci, come
Gabriele Macci, per esempio, o Giorgio Gallione, che
vengono dall'architettura. Appartengo a una
generazione molto fortunata, che ha avuto la
possibilità di utilizzare le diverse formazioni come
arricchimento e patrimonio cui attingere.
Per questo credo fortemente nelle incursioni in
territori contigui. Non ho fatto l'attrice per vocazione:
ho scoperto che potevo fare l'attrice mentre seguivo
una formazione di psicoterapia: volevamo aprire un
consultorio popolare di psicoterapia in un quartiere di
Milano, e noi studenti ci addestravamo a simulare i
colloqui. A un certo punto interpretavo il ruolo di una
ragazza schizofrenica: mi veniva tanto bene che ho
capito che, o ero schizofrenica davvero, o avrei potuto
fare l'attrice.
In molte scuole di psicoterapia si usa la
drammatizzazione, si fanno role playing:
per te è stato l’inverso, dunque?
È così. Cimentandomi in un’attività che non sapevo di
saper fare, e che non era il mio sogno nel cassetto, ho
potuto riconoscere il mio talento. Confesso: è stata
una gratificazione importante. «Ma perché non fai
l'attrice?», dicevano i miei compagni, e anche i miei
insegnanti, tra cui Enzo Morpurgo, il grande
psicanalista. San Paolo è stato folgorato sulla via di
Damasco, io sulla via di Niguarda.
Nella mia vita, comunque, ho sempre considerato le
anomalie come grandi fortune. Come pure è stata
per me un’intuizione positiva il capire che non
m’interessava piacere a tutti; m’interessava incontrare
persone, intraprendere percorsi comuni, e questo mi
ha preservato dal sentirmi “diversa”, o “emarginata”.
Nel racconto del tuo esordio artistico, la
diversità acquisisce grande valore. Se stiamo
sull’etimologia, il termine “diverso” ha la
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PwC il volo marzo 2016
stessa origine di “divertire”, “divertimento”,
“de-vertere”, cambiare direzione.
Esatto. E la cosa straordinaria del “divertire” è la sua
pluralità di significati, come puoi cogliere dalle
diverse reazioni del pubblico, direi soprattutto
femminile, dal momento che noi donne abbiamo una
maggiore capacità di utilizzare codici diversi. Sembra
una barzelletta, ma quando un gruppo di amiche va a
vedere un film strappalacrime, c'è sempre qualcuna
che dice che si è divertita un mondo, e che ha pianto
dall'inizio alla fine. Questo ci riporta al valore
etimologico del termine. Divertire significa proprio
portare da un'altra parte. A fare cosa? Non importa.
Può farti ridere o farti piangere, ma la magia è proprio
il portare altrove. È il mestiere che spero di aver
imparato a fare.
Restiamo sui significati: quale attribuisci al
termine “inclusione”?
Nel mio mestiere, quando decidi di mettere in scena
qualcosa, dopo aver fatto una selezione, e dunque un
atto arbitrario, si è immediatamente inclusivi. Questo
è successo anche nel cogliere le opportunità che la vita
mi ha dato, nel poter utilizzare questo poco di
notorietà, riconoscibilità, forse anche credibilità, per
sostenere cause che mi stavano a cuore. Quando il
pubblico ti viene appresso, quando puoi fare il
pifferaio magico, c'è inclusione. E non è solo il
gradimento che conta, è il riconoscimento di spunti,
intuizioni, suggestioni che poi ciascuno traduce nel
proprio linguaggio. Il teatro in questo senso è una
straordinaria palestra di libertà, di creatività, che
prevede un pubblico attivo, dal momento che deve
riconoscere il gioco e starci. L'inclusione è dunque per
me altrettanto importante del divertimento. Verrebbe
da dire che non esiste diversity senza inclusion, e
forse viceversa.
Spesso si attribuisce al termine “diverso”
un’accezione negativa, per apostrofare
qualcuno non omologato. Per un artista è il
contrario.
Sì, questo per noi è un privilegio. La diversità è una
qualità preziosa, di cui sei più o meno consapevole, e
che ti fa partire con un vantaggio. Poi la devi
declinare nel modo giusto, certo, ma è un eccellente
punto di partenza che porta inclusione e che fa dire:
«che bello, è nuovo, non l'ho mai visto prima». Nel
nostro mestiere la diversità non è un handicap, anzi.
imparato tutte le risposte, ci hanno cambiato le
domande. Credo che sia importante continuare a
porre e a porci buone domande.
Milano è stata definita terra di frontiera, tra
un Mediterraneo che ribolle e un’Europa che
si dimostra impreparata a un certo tipo di
inclusione. Da milanese, pensi che questa
città abbia qualcosa da insegnare sul tema
dell’inclusione?
In PwC arrivano molti giovani
dall'università. Ci aiuti a lasciare un
messaggio proprio a loro? Che cosa consigli a
un giovane che oggi si affaccia al lavoro, si
costruisce una vita, magari una famiglia?
Penso di sì. Sono milanese, e sono molto legata alla
mia città, anche se per molti anni mi è piaciuta poco.
Milano, poi, non è un’entità unica. Non è una città
facile, non è una città buona. È una città che devi
decifrare. Ma non è una città che esclude. Milano ha
una vocazione all'accoglienza, all'inclusione. Un ruolo
che secondo me, poi, dovrebbe essere il ruolo
dell'Italia intera. La vera vocazione del nostro
Paese. Un luogo che per eredità storiche e
geografiche, potrebbe vivere di bellezza, di
patrimonio artistico, di talenti. Che invece spesso
sperperiamo.
Mi colpisce quando sento i nostri governanti
pronunciare la parola cultura: la dicono con la C
maiuscola. Non c'è una vera confidenza dunque, non
ci credono veramente che la cultura sia risorsa, bene
comune, vocazione profonda. Bisognerebbe fare una
riflessione su cosa sia cultura, cosa sia bellezza, e
in che cosa crediamo davvero. Altrimenti non ce la fa
Milano e non ce la fa il Paese. È vero che siamo
crocevia, che abbiamo affacci diversi, che abbiamo
una varietà di suoni, lingue, dialetti, dal Nord al Sud,
abbiamo tutta la scala armonica. Questo è un
grandissimo valore, ma dobbiamo crederci davvero.
Tra i personaggi e le culture che hai portato in
teatro, c’è una figura che ti ha insegnato di
più in termini di diversity e inclusion? Qual è
il tuo campione?
Non so se c’è un personaggio in particolare. In Stanca
di guerra (1996) portavo le parole di Antigone. Credo
che le sue domande siano tuttora cruciali: fino a che
punto siamo disposti a spingerci in nome dei valori,
dei legami? Fino a che punto la tua etica individuale,
famigliare, affettiva, relazionale, può prevalere sulle
regole del mondo esterno? Come diceva un altro dei
miei vati, Eduardo Galeano, quando abbiamo
Se riesce a fare tutto questo, è un eroe del nostro
tempo, quindi grande ammirazione. Credo che
dovremmo smetterla di dire ai giovani che cosa
devono fare e come devono comportarsi. Noi che
abbiamo vissuto un po' più a lungo, e fatto qualche
chilometro in più, dovremmo fare di tutto per offrire
loro gli strumenti per riconoscere i propri talenti e le
proprie vocazioni.
Magari ce la fanno anche, ma prima bisognerebbe
aver dato loro del tempo per pensarci, dei luoghi per
coltivare degli stimoli, per esercitare la curiosità, il
diritto alla contraddizione, il diritto di sbagliare, il
diritto di perdere tempo, di andare a vedere un
pezzo di mondo, scegliere un percorso che magari li
intriga e poi non più, e quindi poter cambiare. Se non
hai il diritto di farlo in quella fase della vita, quando
potrai farlo? Detto in breve, è il diritto alla formazione
del sé. Se non riusciamo a garantire questo ai giovani,
non siamo degni di lasciare alcuna eredità.
Mi piacerebbe, ancora, che i giovani riuscissero a non
confondere i mezzi con i fini. Questo vale
innanzitutto per il denaro, che è il più grande
paradosso. In sé non ha alcun valore, è nato come
strumento, e invece è diventato un fine da
raggiungere, da conquistare a ogni costo.
Spero di non sembrare troppo antica, ma una
riflessione con chi è più giovane sarebbe opportuna,
perché magari non ha avuto il tempo di ragionarci
sopra. Così come mi piacerebbe ragionare su vero,
finto e falso. Viviamo in un mondo in cui si tende a
confondere la finzione con la falsità. Fingere è una
cosa che facciamo tutti, è la messa in scena,
l'adeguamento della nostra comunicazione alle
persone che abbiamo di fronte. Quello che ci
mettiamo dentro sono i contenuti, che possono essere
veri o falsi. La finzione è teatro, ma è anche il modo
con cui diamo una notizia, o comunichiamo un
sentimento. La finzione fa parte della nostra
relazione, ma è ai contenuti che dobbiamo stare
attenti.
PwC il volo marzo 2016
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PwC - Business transformation
Building Trust:
una roadmap per Assurance
di Andrea Toselli, Assurance Leader
I sistemi economici moderni sono soggetti a continui mutamenti,
sempre più difficili da interpretare prima ancora che da gestire. Il
cambiamento e la complessità, accelerati nel tempo dall’innovazione
in campo tecnologico, sono divenuti la “nuova norma” che
scompagina l’agenda delle priorità e rende più arduo per aziende e
operatori assumere decisioni informate e formulare previsioni
attendibili.
In questo contesto, la recente crisi finanziaria internazionale ha
posto in luce quanto centrale sia, per l’efficiente funzionamento
delle economie, il concetto di Trust e quanto facilmente questo
possa essere messo in discussione. Le aziende sono quindi chiamate
a intercettare e gestire i bisogni di un sistema di stakeholder sempre
più articolato ed interessato a una definizione di valore creato
dall’impresa che non è più esclusivamente catturato dai dati
contabili.
Quale ruolo per l’informativa aziendale
Se il mondo cambia, anche il ruolo dell’informativa aziendale, e
dell’assurance a corredo di questa, è chiamato a evolvere, per
rispondere ai cambiamenti dirompenti in atto, all’incertezza nel
business e alle nuove tecnologie.
Informazioni attendibili, rilevanti e tempestive che trascendano
l’ambito contabile e consentano una rappresentazione organica del
rischio e del modello di business, delle strategie e della governance
aziendale, sembrano ormai essere essenziali per attrarre investitori
e costruire relazioni positive con l’ambiente esterno, ingaggiando i
vari stakeholder aziendali in una relazione duratura non più
necessariamente legata al profitto di breve periodo.
Il modello tradizionale di informativa finanziaria, in questo conteso,
manifesta ormai dei chiari segnali di inadeguatezza.
Ma se i segnali della crisi sono evidenti, non è così chiara o tracciata
la direzione evolutiva che deve essere intrapresa. In tal senso si
segnala un amplissimo dibattito sviluppato a livello internazionale
intorno al futuro del reporting che coinvolge operatori ai vari livelli:
regulator, standard setter, professionisti e aziende.
In questa direzione voglio segnalare il recente intervento
dell’European Security and Market Authority (ESMA) in materia di
linee guida sulle Alternative Performance Measures (APMs) e, di
spirito analogo, il progetto Disclosure Initiative dell’International
Accounting Standard Board (IASB). Si tratta di iniziative finalizzate
a mettere ordine in tema di informativa non–gaap nell’ambito dei
bilanci e più in generale a dare ordine e logica agli obblighi in
merito alle note di bilancio, oggi vissute troppo frequentemente
come mero adempimento formale. Si tratta di passi iniziali verso la
inventariazione e la codificazione di informazioni che fino a oggi
sono state lasciate alla prassi sia in termini di definizione sia in
termini di utilizzo.
6
PwC il volo marzo 2016
Cosa stiamo facendo
PwC è al centro del dibattito su questi temi da anni.
Con la pubblicazione a cavallo degli anni 2000 del Value Reporting
Framework e di Building Public Trust: the future of Corporate
Reporting il nostro Network si è posizionato, primo fra gli altri, per
l’impegno nella direzione di un modello di reporting che catturi la
performance in una prospettiva di creazione di valore sostenibile e
allargato.
Siamo quotidianamente a fianco dei nostri clienti, aiutandoli nel
difficile compito di migliorare il proprio approccio al reporting,
scegliendo strategie che migliorino l’efficacia della comunicazione
senza compromettere la compliance.
Lavoriamo al loro fianco nel fornire servizi di assurance in relazione
ad ambiti (non financial information) tradizionalmente non coperti
dai nostri interventi, ma egualmente rilevanti in termini di
attendibilità per la comunità finanziaria. Sperimentiamo nuove
forme di intervento, convinti di avere un ruolo determinante per il
Business Trust.
Da tempo siamo protagonisti di un dialogo con analisti e investitori
per identificare i driver dell’informativa di loro interesse e il divario
rispetto alle prassi comunicative in atto. In questo ambito, segnalo
una recente ricerca condotta congiuntamente all’Università Bocconi
dal titolo Il Gap di comunicazione fra impresa e mercato. Quale ruolo
per l’Integrated Reporting, e che ha messo a confronto aziende,
analisti e investitori con l’obiettivo di identificare il gap informativo
potenzialmente esistente tra domanda e offerta di informazioni
finanziarie e non finanziarie, nonché il ruolo che nuovi modelli di
reporting stanno assumendo sul mercato.
Nuove frontiere per la professione
Se cambia la comunicazione aziendale e il contenuto e l’oggetto dei
servizi di assurance, anche noi, come professionisti, siamo chiamati
a cambiare il nostro modo di operare, sia internamente sia nella
relazione con i nostri clienti.
Con il supporto delle nuove tecnologie, stiamo ripensando al
contenuto del nostro lavoro di assurance, focalizzando i nostri sforzi
lì dove si crea valore tangibile per il cliente e per il mercato in
generale.
Per far questo stiamo ricorrendo anche all’utilizzo di centri
specializzati (Delivery Centers “DCs”) il cui contributo s'innesta
nelle strategia di esecuzione del singolo incarico e ci consente la
fornitura di servizi di elevata qualità, coerenti e ad alta efficienza di
esecuzione.
Al tempo stesso, stiamo lavorando per arricchire di nuovi contenuti
l’esperienza professionale dei revisore, ampliando il suo percorso
formativo, differenziando la tipologia di attività svolta sul cliente,
favorendo l’apprendimento di nuovi contenuti e l’aggiornamento
anche su tematiche tradizionalmente non ritenute necessarie per il
classico lavoro del revisore “generalista”, una figura che sta
gradualmente lasciando il passo a favore di professionisti versatili e
dalla preparazione variegata (Progetto Revisore 2.0).
Intendiamo inoltre promuovere esperienze professionali che
consentano di integrare competenze ed esperienze provenienti dalle
diverse anime della LoS Assurance e della Firm, in una logica di
erogazione di valore per il cliente.
Crediamo che sia un nostro preciso impegno lavorare per assicurare
una crescita sana alla nostra organizzazione, ossia alle nostre
persone, enfatizzando attitudini e talenti, contribuendo al
rinnovamento e al futuro della nostra professione.
In questo contesto, quello che di certo non cambia è la rilevanza del
nostro contributo. Mai come oggi c’è bisogno di quello che noi
forniamo attraverso i servizi Assurance: il Trust. Il nostro ruolo è
quello di mettere la nostra competenza e la nostra integrità a
disposizione degli operatori economici, contribuendo a ricostruire
un circolo virtuoso di fiducia all’interno della comunità finanziaria,
ma con lo sguardo sempre volto al futuro.
Siamo fieri di
annunciare
che PwC è stato
nominato il
brand più forte
nel B2B ed è
nella classifica
dei 10 brand
più potenti al
mondo!
Brand Finance
bit.ly/PwCBrand
PwC il volo marzo 2016
7
PwC - Formazione
Le chiavi del futuro
A Milano, la prima TEDx conference di PwC Italia
di Rossana Grigoletti e
Roberta Tagliabue
«Oggi è un giorno da dedicare alla curiosità, allo scetticismo,
all’apertura di idee e al pensiero critico, all’ispirazione e
all’azione. Più vi farete coinvolgere, più ne uscirete arricchiti.»
Queste sono le parole che abbiamo scelto per invitare i nostri
manager alla prima conferenza TEDx di PwC Italia - TEDxPwCMilan
- organizzata da L&D al teatro Elfo Puccini di Milano il 19 novembre
scorso. Con noi, i colleghi manager di tutte le linee di servizio e da
tutti i nostri uffici.
Cos’è una “TEDx”
È un evento organizzato su licenza internazionale con il format TED,
che nasce con l’obiettivo di condividere idee che meritano di essere
diffuse (“ideas worth spreading”), un insieme di contributi da parte
di pensatori, inventori, autori di idee per il futuro, uomini e donne
di azione in un mix di performance e stile, passione e tecnologia,
innovazione e tradizione.
TED è un’organizzazione no-profit americana che crede
fermamente nel potere che le idee innovative hanno di cambiare
il comportamento e la vita delle persone e il modo in cui queste si
relazionano l’una con l’altra.
Questo è lo spirito che ha animato la prima conferenza TED
organizzata 26 anni fa in California, con lo scopo di riunire persone
provenienti dai tre mondi della Tecnologia, Entertainment e Design
(da cui l’acronimo “TED”).
Negli anni, TED ha accresciuto la propria mission, attraverso
molteplici iniziative che coprono ormai quasi tutti i settori della
conoscenza e si svolgono in tutto il mondo.
Agli eventi TED internazionali sono via via intervenute personalità di
spicco come Bill Gates, il fondatore di Amazon Jeff Bezos, Bono Vox, i
co-fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page, Richard Branson, Al
Gore, Stephen Hawking, Isabel Allende, Jane Goodall e centinaia di
altri influenti intellettuali e opinion leader.
TED ha quindi lanciato il programma “TEDx”, eventi locali
organizzati in modo indipendente, con l’obiettivo di riunire persone
per condividere un’esperienza simile a quella che si vive con le
conferenze TED globali.
La nostra prima: aprire al cambiamento
Da qui la nostra TEDx, “TEDxPwCMilan”, un progetto partito tanti
mesi fa e per il quale abbiamo ottenuto la licenza internazionale
da parte di TED. Per PwC un’occasione preziosa per promuovere
e diffondere idee di valore, condividendo in modo innovativo
e originale idee e punti di vista che provengono dal mondo
imprenditoriale, della cultura, della comunicazione, della scienza e
delle arti.
“Le chiavi del futuro” è il titolo che abbiamo scelto.
Le chiavi rappresentano l’elemento di apertura che idee e prospettive
nuove possono apportare al nostro quotidiano: è importante coltivare
la curiosità e dare spazio alla creatività, credere in se stessi e nelle
proprie potenzialità.
Il futuro è già qui e ognuno di noi è chiamato oggi stesso a
partecipare in modo attivo, a trovare nuovi modi di affrontare le
sfide e ampliare la propria visione. Il futuro è la direzione di ogni
cambiamento e la dimensione della speranza.
Testo............................
Fabio Zaffagnini
8
PwC il volo marzo 2016
Emanuele Micheli
La giornata si è aperta con il welcome di Rodolfo Pesati e Stefano
Bravo e l’intervento di Ezio Bassi, che ha condiviso questa occasione
di confronto e riflessione con un contributo sul presente della nostra
firm, sulla nostra crescita e quella del Network, sulle sfide e sulle
opportunità del nostro futuro.
Sette speaker
In programma, nella TEDx avviata nel pomeriggio, l’intervento di
sette speaker.
Abbiamo aperto a tempo di rock con Fabio Zaffagnini e il video
ormai virale “Learn to fly” dei suoi Rockin1000, che conta oggi
più di 28 milioni di visualizzazioni. Una testimonianza originale
e alternativa per parlare di leadership e di come vincere sfide
importanti.
Paolo Inghilleri, docente di psicologia sociale, ci ha poi portati in
paesi e culture lontane per riflettere sulle connessioni tra collettività,
senso di appartenenza e sviluppo personale.
A seguire due interventi di grande ispirazione per guardare anche un
po’ dentro di noi.
Francesca Fedeli, imprenditrice e fondatrice dell’associazione
FightTheStroke, bellissimo esempio di come la voglia di affrontare
e superare un problema personale si possa trasformare in motore
di cambiamento sociale. Emanuele Micheli, giovane ingegnere
meccanico specializzato in robotica, che ci ha coinvolto con la sua
talk in una riflessione sui legami tra uomo e macchina, tecnologia,
conoscenza ed etica.
Per chiudere, alcuni contributi dal mondo del business.
Vincenzo Novari - Chief Executive Officer 3 Italia SpA
Luca Rossettini ci ha portato nello spazio con la sua D-Orbit
e uno sguardo sul futuro dell’esplorazione spaziale. Ingegnere
aerospaziale e imprenditore, ci ha parlato delle nuove frontiere
delle B-Corp, aziende impegnate sul fronte della sostenibilità
sociale e ambientale, e delle nuove sfide per “people using business
as a force for good”.
Con Paola Marazzini, Agency Director di Google Italy e Vincenzo
Novari, CEO di 3 Italia, ci siamo poi spostati nel mondo delle
telecomunicazioni e degli strumenti social. Un viaggio tra
tecnologia e business, per parlare di coraggio, di innovazione e del
futuro che possiamo immaginare e creare.
Arte e magia
Coinvolgenti le performance di Massimo Ottoni con la sua sandart
e di Paola Berton e Luca Malaspina che hanno saputo intrecciare
suoni antichi, danza e suggestioni visive.
Qualcosa di speciale e inatteso ha chiuso il nostro pomeriggio
in teatro: Ferdinando Buscema, curatore del nostro evento e
presentatore della TEDx, ci ha regalato un momento di magia.
Vera magia, come solo sanno fare i prestigiatori professionisti
come lui.
E così, tra incanto e stupore, l’ultima chiave scelta nella nostra
giornata ha aperto lo scrigno che custodiva il messaggio finale del
nostro evento: “Il futuro appartiene a coloro che credono nella
bellezza dei propri sogni” (Eleanor Roosvelt).
Alla prossima TEDx.
Paola Marazzini - Agency Director Google Italy
PwC il volo marzo 2016
9
PwC - CRM
Kaleydos:
key for business
Dalla ricerca di nuovi processi per la gestione dei clienti nasce
una nuova opportunità per semplificare, arricchire e accedere
alle informazioni
di Sebastian D'Amore, Piero De Lorenzi e Marco Sala
Nelle scorse settimane, molti di noi hanno sentito
parlare per la prima volta di Kaleydos.
Prima puntata, la frizzante clip pubblicata sul portale
aziendale; alcuni colleghi si sono prestati a una sfida
molto particolare: da un set radiofonico, in pochi
secondi, dovevano “vendere” al pubblico il prodotto
Kaleydos.
Fin qui semplice, no? Vero, se non che i nostri attori non
avevano idea di cosa fosse Kaleydos né a cosa servisse.
Così, ciascuno di loro ha immaginato un prodotto
differente, e il risultato è stato divertente e per alcuni
tratti anche sorprendente, al di là delle aspettative. E
allora, complimenti e grazie ai nostri attori
improvvisati.
La seconda puntata è stata l’intervista pubblicata prima
di Natale: Marco Sala, Sebastian D’Amore e Piero De
Lorenzi ci svelano finalmente, con semplicità ed
efficacia, cos’è Kaleydos e perché questo progetto è
importante per PwC.
10
PwC il volo marzo 2016
Partendo dal legame fra tecnologia, processo e
modello di business, Marco Sala ci spiega
come è nata l’opportunità di rivedere i nostri
processi per la gestione dei clienti con
l’obiettivo di renderli sempre più aderenti al
modello di business di PwC.
E di tecnologia ci parla anche Sebastian
D’Amore, ricordandoci l’obiettivo di PwC di
essere riconosciuta sul mercato come “the best
technology enabled firm”, e illustrando come
Kaleydos rappresenti un’opportunità anche in
questo senso.
Infine, Piero De Lorenzi, owner del progetto,
sintetizza in 3 parole chiave il significato di
Kaleydos:
• semplificazione
• arricchimento
• accessibilità
In concreto, cosa cambia?
Quando parliamo di semplificazione, ci riferiamo allo
sforzo fatto per snellire il più possibile le varie fasi
d’inserimento dati nel sistema: dalla creazione di una nuova
opportunità, che diventa più semplice e veloce grazie alla
selezione delle informazioni strettamente necessarie in
questa fase, a tutte le altre fasi del ciclo di vita dell’incarico.
Arricchimento significa mettere a disposizione informazioni
accurate sia sui clienti attuali sia, e questo è un aspetto
fondamentale per lo sviluppo del business, sui “clienti di
domani”. Grazie all’integrazione dei dati già presenti in PwC
con le informazioni provenienti da banche dati esterne, il
nostro business potrà disporre di una base dati ampia e
affidabile ed effettuare con facilità attività di monitoraggio,
analisi e segmentazione.
Infine, accessibilità: uno degli obiettivi del progetto era dotare
i nostri professionisti di uno strumento per accedere
direttamente alle informazioni sui clienti, in qualsiasi
momento. Anche questo è Kaleydos: una finestra sul mercato
accessibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Grazie alla collaborazione fra diverse funzioni aziendali, dopo
mesi di lavoro intenso e numerose persone coinvolte dal
progetto, finalmente ci siamo: il 21 marzo 2016 è il giorno
previsto per il Go Live e Kaleydos sarà poi finalmente operativo.
Certo, i cambiamenti portano sempre qualche perplessità e
qualche difficoltà pratica in fase iniziale, quando le potenzialità
del nuovo strumento non ci sono ancora del tutto chiare, e
probabilmente Kaleydos non si sottrarrà a questa regola. D’altra
parte, citando Sebastian D’Amore: «Kaleydos è un’opportunità:
la differenza la faranno, come sempre, le persone».
Tieniti pronto. Sta arrivando Kaleydos.
PwC il volo marzo 2016
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PwC - Global Mobility
Global Mobility
Think Global, Be Global!
Networking is our business
I am very thankful for the great opportunity the Italian and UK firm, including our Cluster, offered me: joining for a whole week
the UK team in London where I lived an insightful and enriching experience. The week was definitively useful, practical and
productive. A chance to learn more about how we run our programmes and what challenges we face, sharing ideas and experiences
for strenghtening and enriching the Global Mobility programme in both countries. I hope this first meeting will have a significant
impact on the Network to offer more of these “exchanges” around the Globe.
What they think and what they say!
Aranka Kasten / Laura Hepbur Lopez
EMEA Global Mobility Network Leaders
“ Nora’s work shadowing
experience in the UK is a
great example of GM
network collaboration for
mutual benefit - an
example to follow!”
“
we thoroughly enjoyed you spending the week with us in London.
Great to have the opportunity to share our different working practices
and to learn more about Global Mobility in each others’ territories
”
“
It was fabulous to have Nora join the UK team for a week, she was
enthusiastic and eager to learn about all areas of the UK GM team. It’s
people, structure, practices, processes and ways of working with our
various stakeholders. Nora spent time with each of the team and
every effort was made to immerse her into our working lives by
attending lots of meetings and assignee events. Knowledge sharing
was very much a two way process with Nora giving a presentation to
the UK team at the end of her time with us which drew out the
significant differences between her day to day experiences in Italy and
what she has witnessed in the UK.
”
“
It was a real pleasure to have you around. With your ability to
embrace new cultures, you are a perfect model for all PwC
international assignees. This week was the opportunity to share
knowledge and best practices and a great way to strengthen the
Global Mobility network.
”
“
It was a pleasure to meet you whilst you were visiting PwC
London. I hope that we were able to provide you with a good
From left to right: Sheila Khetani, Raksha Patel, Kerry Cook,
opportunity for you to shadow our team to get an insight into our
Andrew McCarthy, Lorenzo Castellanos
roles. I note you were very keen to discover and learn about our
Up from right to left: Claire Brun, Liz Smith, Michelle Long, Sarah
procedures/projects. I found your presentation on PwC Italy very
Areguy, Gemma Bailey, Radhika Bathija, Siobhan O’connor,
useful and informative so thank you for your time in sharing this with
Juliette Eckert, Richard Irons, Anna Boiling, Kate Morris
us. It is always so interesting to see what is going on in the network.
You are a warm & welcoming person and hope you
very much enjoyed our lovely dinner at Kenza.
After visiting the UK team, I was
It was a great opportunity to meet with Nora
lucky to visit our GM team in
Médour from PwC Italy as part of her shadowing week
Turkey. It is surprising to see how
with the PwC UK Global Mobility team. Not only were
we run our programme in a
we able to learn about how the Global Mobility team
different way but all achieve the
operates in Italy and how the set up was different but
same objective. May be there will
also network and strengthen the relationship between
be another opportunity to stay
the UK and Italian Global Mobility teams. Hopefully
longer in the futures.
we’ll continue to have similar opportunities to develop
our experiences in the future. Siete sempre i benvenuti
nel Regno Unito!
Global Mobility UK team
”
“
”
12
PwC il volo marzo 2016
Our Assignees and their stories
Gabriele Tironi
Advisory / DDV - Singapore
Damiano Barletta
SAP / Compliance - San Francisco (USA)
Soccer, the international language
October 2015. I’ve always believed soccer to be the international
language that has no barriers, and this my new experience with the
PwC Singapore team has really strengthened this belife. I love being
able to enjoy the game with professionals in PwC, I did this in Italy
too. It’s very encouraging to see individuals on the pitch supporting
each other independently their origin, LoS or group, and now, my
team mates are some of my good friends.
Un rêve devenu réalité
Era l’estate del 2010 quando timidamente
e per la prima volta mi rivolgo al team del
Global Mobility: Marina Brindisi, Nora
Médour ed Elena Pomesano.
Avevo già sentito parlare della possibilità
che la PwC offre a tutti i dipendenti di fare un’esperienza all’estero; avevo
raccolto un po’ di informazioni in giro. Ora avevo bisogno di informazioni
certe. In breve, volevo misurare in concreto le mie possibilità al riguardo.
All’inizio non sono riuscito a concretizzare questo mio desiderio/
aspirazione di internazionalità. Sembrava mancassero le opportune
condizioni e forse non ero ancora molto convinto. Per qualche tempo ho
un po’ accantonato il tutto.
In realtà solo in apparenza. Col passare del tempo questo mio progetto è
cresciuto fortemente dentro di me fino a quando mi sono deciso: «Voglio
andare a lavorare per PwC US, a San Francisco!».
Pertanto, dopo aver consultato il portale e scaricato il documento con la
spiegazione delle procedure, chiedo di parlare con il team del GM per fare
il primo passo concreto verso il mio sogno-progetto.
Da quel momento sono passati diversi mesi e oggi finalmente, dal 1°
febbraio, sono a San Francisco dove ho iniziato una nuova avventura, che
senza la mia testardaggine e senza il supporto e sostegno del GM non
avrei potuto certamente realizzare.
Welcome and good luck
To our new inbound
To our leaving outbound
Garret McBride
from San Diego to Milan Assurance CIPS2
Gabriele Tironi
From Milan / Advisory / DDV
Singapore
Gloria Quadri
From Milan / Assurance TICE
to Geneva (Switzerland)
Natalie Coleman
from San Diego to Milan Assurance TICE
Damiano Barletta
From Milan / SAP - Compliance
to San Francisco (USA)
Martinelli Claudia
From Milan / Assurance CIPS1
to Barcelona (Spain)
Willemijn Hooimeijer
from Rotterdam - The
Netherlands to Milan /
Advisory - SBS
Suparno Nandi
From Mumbai India to
Advisory Padua
Alex Cataldo
From Milan / Assurance CIPS2
to Dubai (Emirates Arab United)
Dario Bortot
From Milan / Advisory Deals to
Shanghai (China)
Myriam Rodriguez
From Puerto La Cruz Colombia to Assurance Milan
CIPS2
Gianpiero Di Gianvittorio
From London to Rome/
Advisory - Consulting
Tatiana Athanasiou
From Athens to Milan /
Deals - TS
Visit the website www.pwc./it/mobility
Denada Cfarku
From Milan / Assurance CIPS2
to Dubai (Emirates Arab
United)
Francesco Muscari Tomajoli
From Milan / Assurance TS to
New York (USA)
Esposito Alessandro
From Milan / Assurance
TS to New York (USA)
Falcone Marianna
From Bologna / Advisory Consulting to London (UK)
To our leaving inbound
Philip Contla
From Rome - CM&AAS to
London (UK)
Edkaterina Podlegaeva
From Milan / Assurance FS
Banking to London (UK)
To our repatriate
Andrea A Colombo
Back to Milan / Assurance CIPS1
from Hamburg / Germany
Michele Cannone
Back to Milan / Assurance CIPS1
from Southampton / UK
PwC il volo marzo 2016
13
PwC - Diario di bordo
Matching skills: l’arte
di unire esperienze e valori
Stimolare il pensiero “out of the box”.
Sì, va bene, diciamolo in italiano, ok: “stimolare il pensiero”. Può
bastare, con tutto quello che comporta. Non lasciare il cervello fuori
dall’azienda. Metterci passione, energia, impegno, consapevolezza,
responsabilità. Rischiare. Pensare che dipende da me, non solo dagli
altri. Affrontare la paura di sbagliare. Mettere a frutto il talento.
Le matching skills sono le capacità di trovare nessi e di allacciare
energie, tra storie e situazioni differenti, tra percorsi paralleli, tra
hobby e lavoro, tempo libero e carriera, non profit e profit, tra arte e
business, tra storia e cronaca ecc. Requisito importante per le
organizzazioni moderne, molto apprezzato da chi si occupa di
selezione, formazione, sviluppo organizzativo, perché favorisce la
collaborazione, la creatività, il dialogo nelle organizzazioni. E la
gioia di vivere :-)
Teatro, musica, sport, danza, cucina, filosofia, fotografia,
volontariato: ogni abilità personale “altra” può infatti facilitare la
soluzione di problemi. Che cos’hai sviluppato nella tua vita, che puoi
mettere a frutto anche nel tuo lavoro? E viceversa: cosa riporti, dal
lavoro, nella tua vita personale? Questo il senso, dopo tutto, della lista
degli hobby nel curriculum. Che gl’importa se sei uno scout, se giochi
a pallone, se studi il cinese o la tromba? Altro che! Dove hai applicato
una passione, hai di certo arricchito la tua vita, e quella di altri.
E se la ricerca dei talenti manageriali, in passato, favoriva i profili
professionali simili, con un pieno allineamento ai valori aziendali,
oggi privilegia invece l’attitudine a pensare e lavorare in modo
diverso, e così a favorire l’innovazione, e servire clienti dai gusti più
diversi.
Pia illusione? Afflato anarcoide di qualche manager neo-beat? Chissà.
Scopriamole insieme, e raccontiamole ai colleghi, da questo numero
del Volo, le nostre matching skills.
Aprono la rassegna Alberto Re Fraschini, Orazio Arancino, Luca
Brenga e Ornella Pellegrino.
Oratorio: consulenza per la vita
di Alberto Re Fraschini
“Matching skills”: ci penso un attimo e subito mi salta in mente
un esempio lampante.
Sono in PwC da poco meno di un anno, ma il mio seppur breve
percorso professionale mi ha permesso di sperimentare fin da
subito queste matching skills.
Da quasi 10 anni faccio l’educatore in un oratorio, impegno che
si traduce in incontri settimanali di riflessione e discussione e
nella proposta di iniziative ritagliate su misura per i ragazzi:
uscite il sabato sera, proposte di volontariato, vacanze estive…
oltre all’attività di “consulenza” per la vita.
È un compito sfidante, soprattutto ora che seguo ragazzi delle
superiori, iperattivi e tanto “grandi” quanto, in realtà, ancora
fragili e non ancora maturi.
Dove sarebbero queste matching skills, direte?
Mansioni prevalentemente pratiche (l’esperienza oratoriana insegna
molto anche sotto questo aspetto) e team allargato.
Qualità relazionali-umane e capacità organizzative mi hanno
permesso di essere un punto di riferimento per l’operatività del team,
pur essendo, per seniority, l’ultimo tra tutti.
Insomma, sin da questo progetto, cioè dall’inizio della mia PwC
Experience, ho potuto sperimentare molte delle dinamiche sopra
citate.
A me pare un bel match, in tutti i sensi!
Ne ho potute riscontrare molteplici, provo a riassumerle in
pochi punti:
- capacità di rapportarmi con persone di diverse età,
adattandomi al contesto;
- capacità di confrontarmi con i colleghi (nel caso, gli altri
educatori);
- capacità di gestire e organizzare attività per gruppi di persone;
- capacità di essere un punto di riferimento, sia dal basso verso
l’alto, ma anche dall’alto verso il basso.
Tutto questo, ovviamente, senza avere la pretesa di possedere
appieno queste capacità.
Cito con piacere il primo progetto su cui sono stato pianificato:
un inventario cespiti in un ospedale.
14
PwC il volo marzo 2016
La serata di capodanno organizzata con i ragazzi (io sono il ragazzo con baffi e
papillon, al centro un altro educatore e intorno alcuni dei ragazzi che seguiamo).
Il valore delle azioni
di Orazio Arancino
Spesso la prima cosa che ci capita di pensare al mattino appena
svegli è “Oddio anche oggi si ricomincia”, e non “come posso
contribuire a creare valore alla mia vita e a quella delle persone
che incontrerò?”.
Mi presento: sono un senior consultant di PwC che è entrato nel
grande gruppo da pochi mesi e con tutta franchezza ne sono
entusiasta. Ma siamo qui per parlare d’altro.
Ho una grande passione: il tennis. Quello giocato, non da spettatore.
L’adrenalina che scorre nelle mie vene ogni volta che scendo in
campo per disputare un incontro è difficile da descrivere, ma posso
paragonarla al mare. Quando, infatti, ci capita di osservarlo nelle
sue giornate migliori, ci trasmette un senso di serenità e libertà,
grazie alla sua apparente tranquillità. Sì, apparente, perché nella
sua profondità coesistono forze e migliaia di correnti che, pur
invisibili, sono proprio lì, a pochi metri di profondità.
Beh la mia partita è simile. Gestisco apparentemente con calma
l’incontro, ma in realtà migliaia di sentimenti ed emozioni appaiono
e scompaiono di continuo, e creano forze da gestire e tentare di
trasformare in energia positiva per poter percorrere punto dopo
punto, game dopo game, prima di giungere al match point che, se
realizzato, pone fine a quel turbinio di emozioni, e tutto finalmente
diventa chiaro.
Ma è proprio lì che faccio lo sforzo maggiore, perché se pur
l’obiettivo è a un punto da me, contrastare tutte quelle forze è ogni
volta una grande prova. Una piccola impresa che ogni giorno
ognuno di noi fa con azioni concrete.
La stessa cosa la riporto sul lavoro, che, se pur bello, è spesso
complicato da gestire a livello emotivo, essendo basato sia su
conoscenze tecniche sia su capacità relazionali.
Credo che in tutto questo sia l’atteggiamento a fare la differenza.
Se si decide di agire con valore, totale apertura, e con la
determinazione di voler arrivare al match point, ci si arriva. Si
mette da parte la lamentela, la si sostituisce con un bel sorriso e si
scende in campo, lasciando fluire le migliaia di emozioni che
vivono nel mare che sta dentro noi.
Non so se sono andato un po’ fuori tema. Spero comunque di aver
condiviso una mia esperienza che mi permette di migliorare sia la
mia vita privata sia quella lavorativa.
Martin Luther King diceva: «Il progresso umano non avanza sulle
ruote dell’inevitabilità». Avanza - aggiungo io - su azioni di valore
continue che fanno la differenza.
Quattro anni.
Diversi, diversissimi. Insieme
di Luca Brenga e Ornella Pellegrino
Quattro anni. Tanto è il tempo trascorso da quando PwC ha messo
Luca e Ornella a lavorare fianco a fianco in L&D. Apparentemente
due persone molto diverse: maschio e femmina, l’uno amante della
storia e di uno sport individuale come il nuoto, l’altra amante
dell’arte ma anche dei balli latini. L’uno più apparentemente portato
a costruirsi sul sé, l’altra apparentemente più estroversa verso il
prossimo. L’uno protestante, l’altra cattolica. Una bel mix di
diversity, che ne pensate? Come chiedere alla neve e al sole d’agosto
di fondersi insieme. Eppure, le mezze stagioni esistono.
Certo, all’inizio queste due persone si sono viste all’opposto, si sono
studiate, analizzate, quasi con reciproco sospetto, ma alla fine
dovevano pur convivere. E allora, perché non provare a conoscersi?
Luca e Ornella hanno imparato a fidarsi l’uno dell’altra, cercando di
apprendere dai reciproci punti di forza. Lui ha imparato da lei ad
aprirsi agli altri; lei ha imparato da lui a equilibrare l’invadenza del
prossimo. La cordialità di lei ha trovato un contraltare nell’irruenza
di lui. Luca ha imparato da Ornella a essere meno “tagliente”,
acquisendo quelle capacità che alcuni individuano come prettamente
“femminili” (a volte generalizzando), ma che sono molto utili per un
approccio meno freddo nei confronti del cliente, anche interno. Lei,
dal canto suo, ha appreso la capacità di focalizzarsi più direttamente
sul singolo obiettivo, senza divagazioni, concentrazione che, sempre
secondo la vulgata, sarebbe da attribuire maggiormente alla parte
maschile (sarà poi vero?).
A livello di conoscenza, entrambi hanno messo a disposizione
dell’altro le proprie conoscenze sugli strumenti di lavoro: lui più
bravo in Excel, lei più avanzata e creativa in PowerPoint, per
esempio. Questo senza temere che la condivisione delle proprie
abilità potesse significare perdere un presunto “potere” sull’altro/a;
anzi, convinti che impostando il rapporto in modo costruttivo,
costantemente volto alla crescita, vi può essere uno sviluppo
continuo, pur permanendo nella medesima funzione.
Si è venuto a formare perciò un mix che in ambito lavorativo si è
incarnato nella voglia continua di imparare da chi è diverso,
dall’altro/a, nella fiducia e nella collaborazione piena che rende il
lavoro insieme più efficace, più agevole, e perché no, anche più bello.
Insieme riescono a ridere anche nelle situazioni più complesse, a
sopportare insieme i reciproci pesi. Anche nelle situazioni di stress,
un rapporto così strutturato è una delle armature migliori, oltre alla
consapevolezza e fiducia nella propria persona.
Spesso viene trattata, anche in ambito formativo, la problematica
della “gestione dello stress”. Bene, oltre a dover credere fortemente
nel proprio personale valore, è un vero dono quello di poter avere un
rapporto solido sul quale poter basare la propria forza. Due
consapevolezze forti, unite, costituiscono una base che conduce
inevitabilmente alla vittoria.
È nata così un’amicizia vera, rara in ambito lavorativo. Questo ha
portato, nel rispetto reciproco, alla condivisione di convinzioni
profonde e anche opposte, a tal punto che oggi, AD 2016, Ornella, che
segue un corso di cresima, chiede a Luca (ricordiamo convintamente
protestante) di accompagnarla come padrino in questa sua
personalissima esperienza di fede. E vediamo Luca scrivere al
parroco, contro ogni realistica possibilità, perché desideroso di essere
con Ornella in questo momento importante per lei.
Entrambi infatti sono convinti che differenze sessuali, di genere,
religiose, di pensiero, non siano un muro, bensì ricchezze che
possano convivere armoniosamente tra loro fino a creare qualcosa di
meraviglioso, come l’amicizia tra Luca e Ornella.
PwC il volo marzo 2016
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PwC - Eventi
16
PwC il volo marzo 2016
PwC - Il volo dei talenti
CUS-PwC: 67 medaglie
Abbinare sport e studio in modo continuativo ed efficace
di Alessandro Castelli, Presidente CUS Milano
Anche quest’anno, con la serata “Il Volo dei
Talenti”, CUS Milano e PwC Italia hanno
riaffermato un rapporto pluriennale e consolidato
di sinergia e collaborazione nel nome dello sport e
dei giovani studenti universitari, capaci di ottenere
importanti risultati sportivi e di studio nel corso
dell’anno. L’evento, che da anni celebra e premia
l’impegno e il talento sportivo dei ragazzi, è stato
l’occasione per ricordare i successi ottenuti durante
l’ultima edizione dei Campionati Nazionali
Universitari di Salsomaggiore Terme, ma anche un
modo per riconoscere le vittorie e le tante attività
delle sezioni federali del CUS Milano.
Un binomio vincente, quello tra CUS Milano e PwC
Italia, che trova conferme di anno in anno e che
consente di primeggiare nella classifica nazionale
dei Campionati Universitari con un medagliere di
eccellenza: 27 ori, 21 argenti e 19 bronzi.
Per il CUS l'affiancamento di PwC è una
partnership fondamentale, che ci consente di dare
sostegno ai nostri migliori atleti-studenti.
I numeri e le attività della polisportiva CUS Milano
sono davvero unici e non sempre conosciuti: oltre
15.000 i tesserati, 12 sezioni agonistiche, oltre
3.000 atleti impegnati nelle attività federali
olimpiche, numerosi impianti cittadini in gestione,
con oltre 100.000 accessi ogni anno.
Tra i protagonisti della serata ricordiamo gli
universitari Giada Cecchetto, giocatrice di volley
di Serie A, Filippo Corti, oro alle Universiadi nel
calcio, Alessandro Preti, nazionale di volley,
Giulia Riva, nazionale di atletica leggera,
Michelangelo Tentori, oro nello sci alpino alle
Universiadi invernali, e giovani studenti da tutti
riconosciuti come talenti assoluti, come la
mezzofondista Nicole Reina e la lanciatrice
Sydney Giampietro che, di gara in gara, stanno
demolendo i record italiani giovanili di specialità.
Sono loro gli atleti dell’anno, autori di una stagione
sportiva costellata di straordinari risultati.
Nella foto in alto alcuni ragazzi premiati. Qui sopra: Alessandro Castelli Presidente CUS,
Rodolfo Pesati Human Capital Leader e la presentatrice della serata Dalila Setti.
PwC il volo marzo 2016
17
PwC - Corporate Responsibility
Creating value through
Cari colleghi,
sono molto felice di presentarvi il primo report dedicato alle attività
di Corporate Responsibility svolte quest’anno. In questo numero
troverete il dettaglio delle principali iniziative realizzate e i risultati,
in cifre, raggiunti insieme.
Grazie al vostro contributo e alla vostra partecipazione siamo riusciti
a sviluppare tanti progetti, che potrete ritrovare in queste pagine.
Questo è solo l’inizio! Da gennaio è online la nuova sezione
del nostro sito dedicata alla CR, che potete visitare e segnalare
ai vostri amici e clienti.
Numero 01 | Gennaio 2016
Nei prossimi mesi continueranno le nostre importanti attività
che potremo costruire insieme, grazie anche alle vostre segnalazioni.
A questo proposito vi ricordo le nuove procedure relative alle attività
di CR che potete trovare a questo link.
Grazie a tutti per il vostro contributo.
A presto,
Francesco
Il nostro team
Francesco Ferrara
CR Leader
Anna Aristova
CR Manager
Ilde Martinelli
CR Coordinator
18
PwC il volo marzo 2016
InGalera, il ristorante del carcere
più stellato d’Italia
dalla sua ideazione mettendo il nostro know how al servizio
di un’impresa sociale coinvolgendo attivamente nel progetto
i nostri migliori talenti.
Inaugurato il 26 ottobre 2015, InGalera è il primo ristorante
aperto al pubblico all’interno di un carcere, la II Casa
Circondariale di Milano - Bollate.
responsible busines
Corporate Responsibility 2015
in cifre
6.100
ore di volontariato
717
Compagni
di viaggio
302mila
volontari
euro donati
Le iniziative di questo programma:
InGalera
Il primo ristorante sociale
all’interno di un carcere
Scopri di più
1.383
attività pro bono
9
ore di servizi
professionali
incarichi
#adifferentlearning
Formazione in aula per
i giovani NEET
Scopri di più
#foodDrive
Scopri di più
1.500
kg di prodotti
alimentari
800
ticket restaurant
#adifferentclient
In collaborazione con
Fondazione Banco Alimentare
Scopri di più
#adifferentjob
Scopri di più
4
associazioni
aiutate
351
volontari
SHaRe@PwC
Campagna di raccolta
abiti usati
Scopri di più
#adifferentshop
Scopri di più
60
volontari
170mila
euro raccolti
SmartWork@PwC
Progetto sperimentale
di lavoro agile
Scopri di più
PwC il volo marzo 2016
19
PwC - People
RLS, i gladiatori della sicurezza
di Donatella De Vecchi
Ricordo la prima volta che sentii parlare di RLS: da super fan
delle polizie scientifiche di qualsivoglia serie televisiva
trasmessa in Italia, pensai fosse un componente del DNA.
Ovviamente non potevo essere più fuori strada di così, ma col
senno di poi ho realizzato che un RLS, ovvero
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, all’interno
del Sistema Sicurezza, è come uno dei componenti del DNA,
cioè fondamentale e insostituibile.
L’RLS ha il compito di rappresentare i lavoratori
esclusivamente per quanto concerne la salute e sicurezza sul
lavoro, appoggiando gli interessi dei lavoratori e agevolando
un continuo scambio di informazioni tra di loro.
Da tempo si sta lottando per diffondere una maggior cultura
della sicurezza a tutti i livelli e anche la figura dell’RLS è stata
notevolmente rivalutata, mettendola in condizione di
partecipare attivamente al miglioramento delle condizioni di
sicurezza nei posti di lavoro.
Questo per informarvi che anche PwC ha il suo gruppo di RLS
ben assortito. Dislocati principalmente nella sede di Milano,
quartier generale del Team della Sicurezza (composto da
datore di lavoro, medico competente e servizio di
prevenzione e protezione, oltre che da RLS), esistono anche
tre piccole ma preziose roccaforti a Padova, Roma e Torino.
Da maggio 2015 abbiamo 6 new entry, che affiancheranno gli
altri 10 già da tempo impegnati in quest'attività. Tutti sono
stati sottoposti a una formazione impegnativa e a sessioni di
aggiornamento annuali, essenziali per essere sempre al passo
con una normativa in continua evoluzione.
I nostri “fantastici 16” rappresentano il punto di riferimento
sugli aspetti che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoro.
PricewaterhouseCoopers SpA
Head of HC People Relations
Segretaria
Coordinator CQO - Assurance
Segretaria
Segretaria
Expert CQO - Assurance
Leonardo Cadeddu (MI)
Corinna Citeroni (TO)
Daniele Liberatori (MI)
Mariadele Pozzi (MI)
Lidia Tarantino (MI)
Melinda Tricskò (RM)
PricewaterhouseCoopers
Advisory SpA
Head of CQO Advisory
Manager Risk Assurance Advisory
Senior Manager Learning & Development
Alberto Chiulli (RM)
Emanuele Motta (TO)
Giulio Ravanelli (MI)
Servizi Aziendali
PricewaterhouseCoopers Srl
Diego Campanile (RM)
Gianfranco Gaspardino (MI)
Lucio Irace (MI)
Supervisor IT System Operations
Coordinator IT System Operations
Specialist IT Change
TLS Associazione
Professionale di Avvocati e
Commercialisti
Valeria Fedeli (MI)
Maida Fiorese (PD)
Elena Reina (RM)
Segretaria
Senior Manager REG NEA
Servizi interni HUB M2&M3
PricewaterhouseCoopers
Services Srl
Emanuela Buzzi (MI)
Segretaria
PwC - People
Bye :-)
Il saluto dei colleghi che lasciano PwC
Buongiorno,
domani è il mio ultimo giorno, prima della mia
uscita finale: pensione. Ringrazio tutti per la
collaborazione lavorativa, per un saluto, per
un semplice ciao. Auguro a tutti voi buon
lavoro e una vita serena.
È arrivato il momento dei saluti anche per me.
Questa mail prevedrebbe il momento “ricordi”,
che evito per non tediarvi. Salto quindi ai
ringraziamenti.
Grazie a PwC, grazie a tutti i colleghi che ho
incontrato in questi anni e agli amici che mi
porterò via da questa esperienza.
Un grazie alle mie colleghe che hanno reso più
dolce il trasferimento in via Migliara.
20
PwC il volo marzo 2016
Vi saluto con questa frase (sperando che
venga presa con ironia): Non occorre essere
matti per lavorare qui, ma aiuta!
Sto concludendo la mia prima esperienza
lavorativa. Sono uscita dall’università, non
avevo idea di cosa significasse “fare
consulenza” e sono stata catapultata in
questo turbine di obiettivi, deadline, task,
progetti, impegni, relazioni, priorità, stress,
soddisfazioni, risate, corse, divertimento,
riconoscimenti, richieste, urgenze,
complimenti, confronti, lezioni, stupore,
cene, comunicazioni e persone!
Dopo aver maturato un po’ di esperienza,
mi sono ritrovata a dire spesso «io farei fare
un po’ di consulenza a tutti i neo-laureati»,
e ne sono tuttora convinta. È una palestra
molto formativa da un punto di vista
professionale e umano. Ringrazio ogni
singolo “attrezzo” della mia palestra:
tutti coloro che hanno contribuito a
rendere cosi stressatamente belli questi
anni in PwC.
Spero di continuare a ricevere il volo,
l’unica cosa che non prendo-e-straccio
della posta, anzi che sfoglio
puntualmente (lo ammetto: mi focalizzo
su foto, mobilità e iniziative social varie),
ma soprattutto di rivedervi per un caffè.
PwC - People
Ciao Federica
di Maria Uva
Quando mi è stato chiesto di scrivere qualche riga in ricordo di Federica Bettini, ho
accettato subito con entusiasmo. Eravamo ancora travolti dagli eventi e non avevo
ancora razionalizzato quanto accaduto, e il parlare di lei era un bisogno.
Ora, a qualche settimana dalla sua scomparsa, quello che posso condividere con tutti
voi è la sensazione di enorme vuoto, sempre crescente, che ha lasciato intorno a noi.
Ogni mattina entro in ufficio e la sua scrivania, la prima vicino all'ingresso, "vuota" mi
ricorda che lei non c'è più. Non ho più il suo buongiorno e il suo sorriso contagioso.
Se dovessi identificare la cosa che più mi manca, e mi mancherà, di lei è il suo sorriso, a
volte di entusiasmo a volte di tensione, ma non mancava mai. Era il suo "strumento per
comunicare" agli altri che lei c'era.
In dieci anni insieme abbiamo veramente lavorato tanto duramente e i momenti
difficili non sono mancati ma lei, sorridendo, mi ricordava sempre le priorità, i suoi
bambini, i pilastri della sua vita e i suoi valori che non ha mai tradito.
Federica mi ha dato tanto, a livello umano intendo e, in un contesto dove tutto gira
intorno al business, è stata per me veramente un dono.
di Donata Campostori
Chi ha avuto il privilegio di conoscerla non ha mai potuto avere un rapporto asettico o solo professionale
con lei e quando perdi una collega come lei, nel modo e con la velocità nel quale ci ha lasciato, è
veramente difficile affrontare la sua mancanza e il suo ricordo. Federica era professionale, disponibile,
seria, ma soprattutto era “umana”. Il suo modo di interfacciarsi con i colleghi non era mai solo
professionale, si sforzava sempre di capirti, di ascoltarti, ti presentava soluzioni che non erano solo
tecniche, soluzioni che
contenevano una parte di lei
perché le aveva ragionate e
«Federica, donna giusta e forte, è giunta alla sua perfezione, quella perfezione lontana dai
pensate con te. Il team
nostri criteri di esattezza e di successo. L’ho conosciuta per la sua passione attiva per i temi
Amministrazione e Finanza ha
sociali della pace, della giustizia e della solidarietà. L’ho conosciuta per il suo amore tenace
avuto a che fare con lei da quando
per la famiglia; per la dedizione al lavoro; per una fede forte, scandita dalla preghiera
è arrivata in PwC e da subito
costante. Una donna giusta e forte che ha collocato la sua esistenza in un orizzonte più grande
abbiamo capito che Federica non
di quello che gira intorno a noi e al nostro pianeta: un orizzonte eterno e infinito. Così, in
era solo una collega brava a
questa prospettiva, il numero degli anni, quaranta più, quaranta meno, davvero è poca cosa,
risolvere problemi “tecnici”, ma era
qualcosa di infinitamente piccolo. Ma non è facile avere fede e determinazione per
anche e soprattutto un “dono”. Ci
oltrepassare la barriera di questo orizzonte. Forse è dono solo di alcuni.
manca molto e credo manchi a
tutti quelli che hanno condiviso
Una donna giusta e forte che nei mesi della sua malattia non si è mai lasciata ingannare dalle
con lei una parte della sua vita.
illusioni e ha guardato alla sua condizione con realismo: non si è raccontata bugie anche se
era aggrappata alla vita e innamorata della vita. Ha lottato tanto, pensava di avercela fatta, è
Ho chiesto a un amico comune,
tornata a lottare quando il male si è ripresentato più aggressivo. Ha combattuto ogni giorno,
mio e di Federica, di scrivere un
mantenendo, per quanto possibile, le relazioni con gli altri e gli impegni lavorativi. Anche per
ricordo: Don Bortolo Uberti,
questo ci vuole coraggio. Una donna giusta e forte che nel tempo della malattia non ha mai
Cappellano dell’Università degli
smesso di guardare alla sua famiglia. Non ha pensato solo a sé stessa, e ne avrebbe avuto tutte
Studi di Milano.
le ragioni, ma ha pensato a Massimo e ai figli. Fin da subito, e questo colpisce davvero, si è
preoccupata di “mettere a posto le cose”, di sistemare tutto ciò che era necessario per i figli. Si è
preparata. Parola che fa venire la pelle d’oca. Il pensare agli altri, a quei figli che amava, in
quel momento doloroso della malattia, è stato il segno di una grande libertà interiore.
Un giorno, in cui ci siamo scambiati alcuni messaggi, mi è capitato di notare la frase scritta nel
suo stato di whatsapp: «‘cause you’re a sky full of stars»; immagino, ma non ne ho la certezza,
che il rimando sia all’incipit di una canzone dei Coldplay (A sky full of stars). In quella lirica,
tra l’altro, si sente cantare «‘cause you’re a sky full of stars I’m gonna give you my heart… I
wanna die in your arms». Io non so chi sia stato per lei «il cielo pieno di stelle», se la sua famiglia
o Dio, forse entrambi, però intuisco che per quel cielo, luminoso anche nella notte più fredda e
oscura, luminoso nelle solitudini più laceranti e sofferte, ha dato il suo cuore ed è morta tra le
sue braccia».
PwC il volo marzo 2016
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PwC - Eventi
Riforma contabile: le novità in
vigore dal 1° gennaio 2016
Il DLgs 139/15 che recepisce la Dir. 2013/34 introduce nel nostro
ordinamento numerose novità relative alla predisposizione dei
bilanci di esercizio e dei bilanci consolidati.
Le nuove disposizioni comunitarie sono state recepite in Italia
attraverso la modifica a:
• alcuni articoli del codice civile relativi alla redazione dei bilanci
di esercizio (art. dal 2423 al 2428, art. 2435-bis e art. 2435-ter,
art. 2478-bis e art. 2357-ter c.c.);
• gli articoli del DLgs 127/91 relativi alla redazione del bilancio
consolidato;
• gli articoli 2, 14, 16, e 23 del DLgs 173/97 in materia di bilanci
delle imprese assicuratrici;
• l’art. 2 c. 1 del DLgs 38/2005 per la disciplina in materia di
applicabilità degli IFRS a taluni intermediari bancari;
• l’art. 14 del DLgs 39/2010 per adeguare il giudizio di coerenza
del revisore.
Le nuove disposizioni, entrate in vigore dal 1° gennaio 2016,
riguardano i bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a
partire da quella data e si applicano alle società per azioni, alle
società in accomandita per azioni, alle società a responsabilità
limitata, alle società in nome collettivo e alle società in
accomandita semplice qualora i soci siano società di capitali.
Sono escluse le imprese senza fini di lucro e le imprese
regolamentate da altre normative specifiche al settore di loro
appartenenza.
Tra le novità, sono modificati i prospetti dello stato patrimoniale
e del conto economico (del bilancio di esercizio e del bilancio
consolidato) ed è obbligatorio il rendiconto finanziario come
schema primario del bilancio.
Le novità riguardano anche i principi generali di redazione del
bilancio, la rilevazione iniziale di alcune poste, i metodi di
valutazione e informazioni da descrivere nella nota integrativa e
nella relazione sulla gestione.
Sarà l’Organismo Italiano di Contabilità (“OIC”) che dovrà
aggiornare i principi contabili nazionali, ispirandosi alla migliore
prassi operativa per la redazione dei bilanci secondo le nuove
disposizioni del codice civile e del DLgs 127/91.
Non solo effetti contabili
Meglio anticipare gli impatti della riforma contabile che recepisce
la direttiva 2013/34 per non trovarsi impreparati agli impatti nei
bilanci di apertura 2016. Le innovazioni riguarderanno non solo
la contabilità e la presentazione del bilancio, ma coinvolgeranno
anche i sistemi informativi e saranno richieste delle nuove
competenze agli operatori. Senza dimenticare che il bilancio del
2016 richiederà di adattare i dati comparativi dell’esercizio
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PwC il volo marzo 2016
www.pwc.com/it
Riforma Contabile:
la bussola delle novità in vigore dal primo gennaio 2016
precedente e alcune considerazioni sono necessarie già
dall’anno in corso.
Anche se la non retroattività delle norme è un principio generale
dell’ordinamento italiano e, dunque, tutte le nuove disposizioni
entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2016, questo decreto
impatta i dati di apertura del nuovo esercizio. Quindi,
considerando che alcuni nuovi criteri di misurazione potranno
comportare volatilità nel conto economico (la valutazione al fair
value dei derivati), e che l’iscrizione/cancellazione di voci di
bilancio potrebbero modificare il patrimonio netto di apertura
al 1° gennaio 2016 (fair value, eliminazione delle azioni proprie
e dei costi di pubblicità e di ricerca applicata, abolizione del
valore costante delle attrezzature, l’evidenziazione di
operazioni con società sottoposte al controllo delle
controllanti), risulta necessario valutare fin da ora gli impatti
derivanti dal primo recepimento della novellata normativa.
PwC - Eventi
Global CEO Conference: vince la fiducia
Art@PwC 2016
La stagione Art@PwC 2016 si apre con la mostra fotografica
interamente a firma PwC. Sono infatti 24 le fotografie rimaste
esposte per oltre un mese nello spazio espositivo, prime e seconde
classificate del contest lanciato a tutti i dipendenti del Network PwC
Italia nell’ambito della Global Diversity Week sul tema La diversità
per me è…
Le prime dodici classificate sono state anche protagoniste del
calendario PwC 2016, distribuito a tutti i colleghi e a molti clienti per
sottolineare ancora una volta quanto il tema stia a cuore alla firm.
Giuliana Besana, BeGiu, è la seconda ospite dello spazio espositivo.
Con Emozioni BeGiu rappresenta le donne, fonte d’ispirazione
principale delle sue opere. Perché le donne sono forti, concrete,
L’importanza della tecnologia e dei talenti sono valutate chiave dai
CEO intervistati che sottolineano come infrastrutture fisiche e digitali
adeguate e sistemi di formazione delle risorse umane debbano essere
non solo una priorità per le aziende, ma soprattutto per il Governo
italiano.
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PwC - Eventi
del nostro Paese evidenziano due
elementi prioritari: una forza lavoro (più)
competente, istruita ed adattabile (88%),
infrastrutture fisiche e digitali adeguate
(77%). Il 48% dei CEO prevede infatti
di aumentare l'organico nel corso dei
prossimi 12 mesi, in leggero calo rispetto
all'anno scorso (50%). In Italia, il 37%
dei CEO intervistati afferma di voler
aumentare il numero dei dipendenti,
valore leggermente in aumento rispetto
all’anno scorso, probabilmente per effetto
del Jobs Act.
Cosa si aspettano dal futuro i CEO italiani?
Redditività di medio lungo termine, aspettative dei diversi stakeholder
e reporting non finanziario sono i tre temi al centro dell’agenda sia
nel breve che a 5 anni. Il 68% dei CEO crede che i migliori talenti
preferiscano lavorare in aziende con valori sociali che coincidono con i
propri e che tale aspetto debba essere valutato per riuscire ad attrarre le
persone in grado di fare la differenza in termini di competenze.
Tra le minacce alla crescita del proprio business, emergono l’incertezza
geopolitica e l’aumento del carico fiscale. Un sistema fiscale facilmente
comprensibile, stabile ed efficace viene citato dall’82% dei CEO italiani
come priorità per facilitare la propria attività.
L'indagine sottolinea la forza della tecnologia nello spingere al
cambiamento e verso una migliore comprensione dei clienti e degli
stakeholder nel mondo delle aziende.
Per l’87% dei CEO i progressi tecnologici rappresentano il fattore a
maggior impatto nei prossimi 5 anni. La tecnologia serve soprattutto a
migliorare l’interazione “intelligente” e “dinamica” con i clienti andando
oltre il classico concetto di CRM (Customer Relationship Management).
Il fenomeno “big data” e l’enfasi alla R&S&I sono evidenziati come
fattori abilitanti per una migliore interazione con gli stakeholder.
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I CEO italiani sono tra i più ottimisti
al mondo riguardo alla crescita
dell’economia globale e hanno piena
fiducia nella crescita di ricavi delle
proprie aziende. Ad affermarlo è la
19° Annual Global CEO Survey di
PwC che fotografa il livello di fiducia
nello sviluppo globale e del proprio
business di oltre 1.400 CEO in 83
Paesi.
I risultati italiani dell’indagine,
presentata in anteprima alla vigilia
del World Economic Forum di Davos
(Svizzera) di gennaio, sono stati al
centro del dibattito cui hanno preso parte a Milano: Nicola Anzivino,
Partner PwC, Ezio Bassi, CEO PwC, Andrea Guerra, Executive
President Eataly, Raffaele Jerusalmi, CEO Borsa Italiana, Luigi
Pugliese, Managing Partner Strategy& ed Enrico Roselli, CEO La
Martina.
L’evento ha visto il panel confrontarsi sui principali topic emersi
dalla ricerca, sui trend di mercato e sulle strategie che i top manager
italiani intendono porre in atto nei prossimi mesi.
In Italia i dati registrano un picco di fiducia dagli ultimi 3 anni: il
55% prevede un miglioramento della crescita economica mondiale
entro l’anno, il 92% dei CEO crede nell’aumento dei ricavi nel 2016
e le prospettive a tre anni sono ancora migliori, con il 97% dei CEO
italiani positivi.
I CEO italiani indicano tra i Paesi più attraenti per investire gli USA e
la Germania, favorita dal rallentamento delle prospettive di crescita
della Cina, che si classifica comunque al terzo posto.
La crisi non è ancora alle spalle e nei prossimi 12 mesi si potranno
verificare nuove operazioni di ristrutturazione aziendale. Il 63%
dei CEO italiani prevede iniziative di riduzione costi anche se in
misura minore rispetto allo scorso anno. Il 40% intende avviare una
nuova alleanza strategica o joint venture e il 27% ha intenzione di
completare una fusione/acquisizione a livello internazionale quale
risposta alla pressione competitiva dei concorrenti nazionali ed
internazionali.
Per riuscire a sfruttare le crescenti opportunità di business i CEO
costruttive e perché trasmettono la vita. Il mondo di BeGiu si
manifesta agli altri tramite segni forti e decisi dove il colore è
protagonista indiscusso.
A marzo torna la fotografia, con Maddalena Arcelloni, e aprile sarà
dedicato alla Land Art con Marcello Donini.
PwC il volo marzo 2016
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