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Il Volo | Marzo 2016
Il portare altrove Notiziario trimestrale PwC www.pwc.com/it 3 Intervista a Lella Costa De-vertere, o il portare altrove 6 Building Trust: una roadmap per Assurance 8 Le Chiavi del Futuro La prima TEDx conference di PwC Italia 10 Kaleydos: key for business 17 Il volo dei talenti CUS-PwC: 67 medaglie 6 Building Trust: una roadmap per Assurance 14 12 Global Mobility Think Global, Be Global! 18 Matching skills: l'arte di unire esperienze e valori Creating value through responsible business part of it: sommario PwC - Cover Story 3 Intervista a Lella Costa di Lia Turri PwC - Il volo dei talenti 17 CUS-PwC: 67 medaglie di Alessandro Castelli, Presidente CUS Milano PwC - Business trasformation 6 Building Trust: una roadmap per Assurance di Andrea Toselli PwC - Corporate Responsibility 18 Creating value through responsible business Part of it: PwC - Formazione 8 Le chiavi del futuro La prima TEDx conference di PwC Italia di Rossana Grigoletti e Roberta Tagliabue PwC - People 20 RLS, i gladiatori della sicurezza di Diana De Vecchi Bye :-) Il saluto dei colleghi che lasciano PwC PwC - CRM 10 Kaleydos: key for business di Sebastian D'Amore, Piero De Lorenzi, Marco Sala 21 Ciao Federica Un saluto alla nostra collega Federica Bettini di Maria Uva e Donata Campostori PwC - Global Mobility 12 Think Global, Be Global! What they think and what they say! PwC - Eventi 22 Riforma contabile: le novità dal 1° gennaio 2016 PwC - Diario di bordo 14 Matching skills: l'arte di unire esperienze e valori PwC - Eventi 23 Global CEO Conference: vince la fiducia Art@PwC 2016 PwC - Eventi 16 PwC Golf Cup 2016 il volo Notiziario trimestrale PricewaterhouseCoopers SpA Direttore responsabile Francesco Ferrara Direttore editoriale Leonardo Cadeddu Coordinamento editoriale Registrazione n. 37 presso il Tribunale e redazione Amelia Donadio di Milano in data 22 gennaio 2007 Consulenza redazionale Studio Lucchini Pubblicazione a uso interno Impaginazione Corinna Corradini - Corigrafica Editore: PricewaterhouseCoopers via Monte Rosa, 91 - Milano Stampa PF -Lasergrafica Polver 2 PwC il volo marzo 2016 Marzo 2016 De-vertere, o il portare altrove Ragionando con Lella Costa di varietà, anomalie, arricchimento, cultura, giovani, vero, finzione e falsità di Lia Turri Avevamo pensato di affrontare con Lella Costa il tema della diversità di genere, ma pochi minuti di conversazione bastano per allargare lo sguardo a tutti i tipi di diversità, o di varietà, come indica, meglio, la parola diversity. E quindi per ragionare su come ci si pone rispetto queste varietà. Lella, ti sei mai sentita “diversa”? Nel lavoro, o nella vita personale, c’è stato un momento in cui hai percepito la presenza di un “dentro” e di un “fuori”, un distaccamento rispetto alla tua identità? Rispondere «sì» o «no» sarebbe impreciso, o incompleto. Io ho scelto consapevolmente di fare un mestiere già poco praticato al maschile. In più, non mi sono posta come un’attrice, un’interprete in senso tradizionale, ma come entertainer, una che sale sul palco e racconta delle storie in prima persona, autorizzando così i presenti a credere che quello che dice sia autobiografico. Questo è un fatto curioso. Normalmente non succede che, se un uomo racconta una cosa, immediatamente si supponga che sia autobiografica. Per una donna spesso è così. È come se si negasse al femminile la capacità di osservare, di intuire, di inventare, di creare un mondo altro da sé. segue a pagina sucessiva PwC il volo marzo 2016 3 PwC - Cover story Se poi penso alle mie figure di riferimento, Franca Valeri, Franca Rame, Bice Valori, loro interpretavano dei personaggi, non si presentavano con la loro faccia. Io mi sono posta in maniera diversa. Intanto è stata una scelta che, se da una parte ha anche portato a delle reazioni, a dei contraccolpi, facendomi sentire a volte molto scoperta nella scelta dell’io narrante, dall'altra è stata un arricchimento. Una bella diversità rispetto a percorsi tradizionali. E non è un caso che io mi sia trovata a lavorare con co-autori, e con registi, che erano dei meticci, come Gabriele Macci, per esempio, o Giorgio Gallione, che vengono dall'architettura. Appartengo a una generazione molto fortunata, che ha avuto la possibilità di utilizzare le diverse formazioni come arricchimento e patrimonio cui attingere. Per questo credo fortemente nelle incursioni in territori contigui. Non ho fatto l'attrice per vocazione: ho scoperto che potevo fare l'attrice mentre seguivo una formazione di psicoterapia: volevamo aprire un consultorio popolare di psicoterapia in un quartiere di Milano, e noi studenti ci addestravamo a simulare i colloqui. A un certo punto interpretavo il ruolo di una ragazza schizofrenica: mi veniva tanto bene che ho capito che, o ero schizofrenica davvero, o avrei potuto fare l'attrice. In molte scuole di psicoterapia si usa la drammatizzazione, si fanno role playing: per te è stato l’inverso, dunque? È così. Cimentandomi in un’attività che non sapevo di saper fare, e che non era il mio sogno nel cassetto, ho potuto riconoscere il mio talento. Confesso: è stata una gratificazione importante. «Ma perché non fai l'attrice?», dicevano i miei compagni, e anche i miei insegnanti, tra cui Enzo Morpurgo, il grande psicanalista. San Paolo è stato folgorato sulla via di Damasco, io sulla via di Niguarda. Nella mia vita, comunque, ho sempre considerato le anomalie come grandi fortune. Come pure è stata per me un’intuizione positiva il capire che non m’interessava piacere a tutti; m’interessava incontrare persone, intraprendere percorsi comuni, e questo mi ha preservato dal sentirmi “diversa”, o “emarginata”. Nel racconto del tuo esordio artistico, la diversità acquisisce grande valore. Se stiamo sull’etimologia, il termine “diverso” ha la 4 PwC il volo marzo 2016 stessa origine di “divertire”, “divertimento”, “de-vertere”, cambiare direzione. Esatto. E la cosa straordinaria del “divertire” è la sua pluralità di significati, come puoi cogliere dalle diverse reazioni del pubblico, direi soprattutto femminile, dal momento che noi donne abbiamo una maggiore capacità di utilizzare codici diversi. Sembra una barzelletta, ma quando un gruppo di amiche va a vedere un film strappalacrime, c'è sempre qualcuna che dice che si è divertita un mondo, e che ha pianto dall'inizio alla fine. Questo ci riporta al valore etimologico del termine. Divertire significa proprio portare da un'altra parte. A fare cosa? Non importa. Può farti ridere o farti piangere, ma la magia è proprio il portare altrove. È il mestiere che spero di aver imparato a fare. Restiamo sui significati: quale attribuisci al termine “inclusione”? Nel mio mestiere, quando decidi di mettere in scena qualcosa, dopo aver fatto una selezione, e dunque un atto arbitrario, si è immediatamente inclusivi. Questo è successo anche nel cogliere le opportunità che la vita mi ha dato, nel poter utilizzare questo poco di notorietà, riconoscibilità, forse anche credibilità, per sostenere cause che mi stavano a cuore. Quando il pubblico ti viene appresso, quando puoi fare il pifferaio magico, c'è inclusione. E non è solo il gradimento che conta, è il riconoscimento di spunti, intuizioni, suggestioni che poi ciascuno traduce nel proprio linguaggio. Il teatro in questo senso è una straordinaria palestra di libertà, di creatività, che prevede un pubblico attivo, dal momento che deve riconoscere il gioco e starci. L'inclusione è dunque per me altrettanto importante del divertimento. Verrebbe da dire che non esiste diversity senza inclusion, e forse viceversa. Spesso si attribuisce al termine “diverso” un’accezione negativa, per apostrofare qualcuno non omologato. Per un artista è il contrario. Sì, questo per noi è un privilegio. La diversità è una qualità preziosa, di cui sei più o meno consapevole, e che ti fa partire con un vantaggio. Poi la devi declinare nel modo giusto, certo, ma è un eccellente punto di partenza che porta inclusione e che fa dire: «che bello, è nuovo, non l'ho mai visto prima». Nel nostro mestiere la diversità non è un handicap, anzi. imparato tutte le risposte, ci hanno cambiato le domande. Credo che sia importante continuare a porre e a porci buone domande. Milano è stata definita terra di frontiera, tra un Mediterraneo che ribolle e un’Europa che si dimostra impreparata a un certo tipo di inclusione. Da milanese, pensi che questa città abbia qualcosa da insegnare sul tema dell’inclusione? In PwC arrivano molti giovani dall'università. Ci aiuti a lasciare un messaggio proprio a loro? Che cosa consigli a un giovane che oggi si affaccia al lavoro, si costruisce una vita, magari una famiglia? Penso di sì. Sono milanese, e sono molto legata alla mia città, anche se per molti anni mi è piaciuta poco. Milano, poi, non è un’entità unica. Non è una città facile, non è una città buona. È una città che devi decifrare. Ma non è una città che esclude. Milano ha una vocazione all'accoglienza, all'inclusione. Un ruolo che secondo me, poi, dovrebbe essere il ruolo dell'Italia intera. La vera vocazione del nostro Paese. Un luogo che per eredità storiche e geografiche, potrebbe vivere di bellezza, di patrimonio artistico, di talenti. Che invece spesso sperperiamo. Mi colpisce quando sento i nostri governanti pronunciare la parola cultura: la dicono con la C maiuscola. Non c'è una vera confidenza dunque, non ci credono veramente che la cultura sia risorsa, bene comune, vocazione profonda. Bisognerebbe fare una riflessione su cosa sia cultura, cosa sia bellezza, e in che cosa crediamo davvero. Altrimenti non ce la fa Milano e non ce la fa il Paese. È vero che siamo crocevia, che abbiamo affacci diversi, che abbiamo una varietà di suoni, lingue, dialetti, dal Nord al Sud, abbiamo tutta la scala armonica. Questo è un grandissimo valore, ma dobbiamo crederci davvero. Tra i personaggi e le culture che hai portato in teatro, c’è una figura che ti ha insegnato di più in termini di diversity e inclusion? Qual è il tuo campione? Non so se c’è un personaggio in particolare. In Stanca di guerra (1996) portavo le parole di Antigone. Credo che le sue domande siano tuttora cruciali: fino a che punto siamo disposti a spingerci in nome dei valori, dei legami? Fino a che punto la tua etica individuale, famigliare, affettiva, relazionale, può prevalere sulle regole del mondo esterno? Come diceva un altro dei miei vati, Eduardo Galeano, quando abbiamo Se riesce a fare tutto questo, è un eroe del nostro tempo, quindi grande ammirazione. Credo che dovremmo smetterla di dire ai giovani che cosa devono fare e come devono comportarsi. Noi che abbiamo vissuto un po' più a lungo, e fatto qualche chilometro in più, dovremmo fare di tutto per offrire loro gli strumenti per riconoscere i propri talenti e le proprie vocazioni. Magari ce la fanno anche, ma prima bisognerebbe aver dato loro del tempo per pensarci, dei luoghi per coltivare degli stimoli, per esercitare la curiosità, il diritto alla contraddizione, il diritto di sbagliare, il diritto di perdere tempo, di andare a vedere un pezzo di mondo, scegliere un percorso che magari li intriga e poi non più, e quindi poter cambiare. Se non hai il diritto di farlo in quella fase della vita, quando potrai farlo? Detto in breve, è il diritto alla formazione del sé. Se non riusciamo a garantire questo ai giovani, non siamo degni di lasciare alcuna eredità. Mi piacerebbe, ancora, che i giovani riuscissero a non confondere i mezzi con i fini. Questo vale innanzitutto per il denaro, che è il più grande paradosso. In sé non ha alcun valore, è nato come strumento, e invece è diventato un fine da raggiungere, da conquistare a ogni costo. Spero di non sembrare troppo antica, ma una riflessione con chi è più giovane sarebbe opportuna, perché magari non ha avuto il tempo di ragionarci sopra. Così come mi piacerebbe ragionare su vero, finto e falso. Viviamo in un mondo in cui si tende a confondere la finzione con la falsità. Fingere è una cosa che facciamo tutti, è la messa in scena, l'adeguamento della nostra comunicazione alle persone che abbiamo di fronte. Quello che ci mettiamo dentro sono i contenuti, che possono essere veri o falsi. La finzione è teatro, ma è anche il modo con cui diamo una notizia, o comunichiamo un sentimento. La finzione fa parte della nostra relazione, ma è ai contenuti che dobbiamo stare attenti. PwC il volo marzo 2016 5 PwC - Business transformation Building Trust: una roadmap per Assurance di Andrea Toselli, Assurance Leader I sistemi economici moderni sono soggetti a continui mutamenti, sempre più difficili da interpretare prima ancora che da gestire. Il cambiamento e la complessità, accelerati nel tempo dall’innovazione in campo tecnologico, sono divenuti la “nuova norma” che scompagina l’agenda delle priorità e rende più arduo per aziende e operatori assumere decisioni informate e formulare previsioni attendibili. In questo contesto, la recente crisi finanziaria internazionale ha posto in luce quanto centrale sia, per l’efficiente funzionamento delle economie, il concetto di Trust e quanto facilmente questo possa essere messo in discussione. Le aziende sono quindi chiamate a intercettare e gestire i bisogni di un sistema di stakeholder sempre più articolato ed interessato a una definizione di valore creato dall’impresa che non è più esclusivamente catturato dai dati contabili. Quale ruolo per l’informativa aziendale Se il mondo cambia, anche il ruolo dell’informativa aziendale, e dell’assurance a corredo di questa, è chiamato a evolvere, per rispondere ai cambiamenti dirompenti in atto, all’incertezza nel business e alle nuove tecnologie. Informazioni attendibili, rilevanti e tempestive che trascendano l’ambito contabile e consentano una rappresentazione organica del rischio e del modello di business, delle strategie e della governance aziendale, sembrano ormai essere essenziali per attrarre investitori e costruire relazioni positive con l’ambiente esterno, ingaggiando i vari stakeholder aziendali in una relazione duratura non più necessariamente legata al profitto di breve periodo. Il modello tradizionale di informativa finanziaria, in questo conteso, manifesta ormai dei chiari segnali di inadeguatezza. Ma se i segnali della crisi sono evidenti, non è così chiara o tracciata la direzione evolutiva che deve essere intrapresa. In tal senso si segnala un amplissimo dibattito sviluppato a livello internazionale intorno al futuro del reporting che coinvolge operatori ai vari livelli: regulator, standard setter, professionisti e aziende. In questa direzione voglio segnalare il recente intervento dell’European Security and Market Authority (ESMA) in materia di linee guida sulle Alternative Performance Measures (APMs) e, di spirito analogo, il progetto Disclosure Initiative dell’International Accounting Standard Board (IASB). Si tratta di iniziative finalizzate a mettere ordine in tema di informativa non–gaap nell’ambito dei bilanci e più in generale a dare ordine e logica agli obblighi in merito alle note di bilancio, oggi vissute troppo frequentemente come mero adempimento formale. Si tratta di passi iniziali verso la inventariazione e la codificazione di informazioni che fino a oggi sono state lasciate alla prassi sia in termini di definizione sia in termini di utilizzo. 6 PwC il volo marzo 2016 Cosa stiamo facendo PwC è al centro del dibattito su questi temi da anni. Con la pubblicazione a cavallo degli anni 2000 del Value Reporting Framework e di Building Public Trust: the future of Corporate Reporting il nostro Network si è posizionato, primo fra gli altri, per l’impegno nella direzione di un modello di reporting che catturi la performance in una prospettiva di creazione di valore sostenibile e allargato. Siamo quotidianamente a fianco dei nostri clienti, aiutandoli nel difficile compito di migliorare il proprio approccio al reporting, scegliendo strategie che migliorino l’efficacia della comunicazione senza compromettere la compliance. Lavoriamo al loro fianco nel fornire servizi di assurance in relazione ad ambiti (non financial information) tradizionalmente non coperti dai nostri interventi, ma egualmente rilevanti in termini di attendibilità per la comunità finanziaria. Sperimentiamo nuove forme di intervento, convinti di avere un ruolo determinante per il Business Trust. Da tempo siamo protagonisti di un dialogo con analisti e investitori per identificare i driver dell’informativa di loro interesse e il divario rispetto alle prassi comunicative in atto. In questo ambito, segnalo una recente ricerca condotta congiuntamente all’Università Bocconi dal titolo Il Gap di comunicazione fra impresa e mercato. Quale ruolo per l’Integrated Reporting, e che ha messo a confronto aziende, analisti e investitori con l’obiettivo di identificare il gap informativo potenzialmente esistente tra domanda e offerta di informazioni finanziarie e non finanziarie, nonché il ruolo che nuovi modelli di reporting stanno assumendo sul mercato. Nuove frontiere per la professione Se cambia la comunicazione aziendale e il contenuto e l’oggetto dei servizi di assurance, anche noi, come professionisti, siamo chiamati a cambiare il nostro modo di operare, sia internamente sia nella relazione con i nostri clienti. Con il supporto delle nuove tecnologie, stiamo ripensando al contenuto del nostro lavoro di assurance, focalizzando i nostri sforzi lì dove si crea valore tangibile per il cliente e per il mercato in generale. Per far questo stiamo ricorrendo anche all’utilizzo di centri specializzati (Delivery Centers “DCs”) il cui contributo s'innesta nelle strategia di esecuzione del singolo incarico e ci consente la fornitura di servizi di elevata qualità, coerenti e ad alta efficienza di esecuzione. Al tempo stesso, stiamo lavorando per arricchire di nuovi contenuti l’esperienza professionale dei revisore, ampliando il suo percorso formativo, differenziando la tipologia di attività svolta sul cliente, favorendo l’apprendimento di nuovi contenuti e l’aggiornamento anche su tematiche tradizionalmente non ritenute necessarie per il classico lavoro del revisore “generalista”, una figura che sta gradualmente lasciando il passo a favore di professionisti versatili e dalla preparazione variegata (Progetto Revisore 2.0). Intendiamo inoltre promuovere esperienze professionali che consentano di integrare competenze ed esperienze provenienti dalle diverse anime della LoS Assurance e della Firm, in una logica di erogazione di valore per il cliente. Crediamo che sia un nostro preciso impegno lavorare per assicurare una crescita sana alla nostra organizzazione, ossia alle nostre persone, enfatizzando attitudini e talenti, contribuendo al rinnovamento e al futuro della nostra professione. In questo contesto, quello che di certo non cambia è la rilevanza del nostro contributo. Mai come oggi c’è bisogno di quello che noi forniamo attraverso i servizi Assurance: il Trust. Il nostro ruolo è quello di mettere la nostra competenza e la nostra integrità a disposizione degli operatori economici, contribuendo a ricostruire un circolo virtuoso di fiducia all’interno della comunità finanziaria, ma con lo sguardo sempre volto al futuro. Siamo fieri di annunciare che PwC è stato nominato il brand più forte nel B2B ed è nella classifica dei 10 brand più potenti al mondo! Brand Finance bit.ly/PwCBrand PwC il volo marzo 2016 7 PwC - Formazione Le chiavi del futuro A Milano, la prima TEDx conference di PwC Italia di Rossana Grigoletti e Roberta Tagliabue «Oggi è un giorno da dedicare alla curiosità, allo scetticismo, all’apertura di idee e al pensiero critico, all’ispirazione e all’azione. Più vi farete coinvolgere, più ne uscirete arricchiti.» Queste sono le parole che abbiamo scelto per invitare i nostri manager alla prima conferenza TEDx di PwC Italia - TEDxPwCMilan - organizzata da L&D al teatro Elfo Puccini di Milano il 19 novembre scorso. Con noi, i colleghi manager di tutte le linee di servizio e da tutti i nostri uffici. Cos’è una “TEDx” È un evento organizzato su licenza internazionale con il format TED, che nasce con l’obiettivo di condividere idee che meritano di essere diffuse (“ideas worth spreading”), un insieme di contributi da parte di pensatori, inventori, autori di idee per il futuro, uomini e donne di azione in un mix di performance e stile, passione e tecnologia, innovazione e tradizione. TED è un’organizzazione no-profit americana che crede fermamente nel potere che le idee innovative hanno di cambiare il comportamento e la vita delle persone e il modo in cui queste si relazionano l’una con l’altra. Questo è lo spirito che ha animato la prima conferenza TED organizzata 26 anni fa in California, con lo scopo di riunire persone provenienti dai tre mondi della Tecnologia, Entertainment e Design (da cui l’acronimo “TED”). Negli anni, TED ha accresciuto la propria mission, attraverso molteplici iniziative che coprono ormai quasi tutti i settori della conoscenza e si svolgono in tutto il mondo. Agli eventi TED internazionali sono via via intervenute personalità di spicco come Bill Gates, il fondatore di Amazon Jeff Bezos, Bono Vox, i co-fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page, Richard Branson, Al Gore, Stephen Hawking, Isabel Allende, Jane Goodall e centinaia di altri influenti intellettuali e opinion leader. TED ha quindi lanciato il programma “TEDx”, eventi locali organizzati in modo indipendente, con l’obiettivo di riunire persone per condividere un’esperienza simile a quella che si vive con le conferenze TED globali. La nostra prima: aprire al cambiamento Da qui la nostra TEDx, “TEDxPwCMilan”, un progetto partito tanti mesi fa e per il quale abbiamo ottenuto la licenza internazionale da parte di TED. Per PwC un’occasione preziosa per promuovere e diffondere idee di valore, condividendo in modo innovativo e originale idee e punti di vista che provengono dal mondo imprenditoriale, della cultura, della comunicazione, della scienza e delle arti. “Le chiavi del futuro” è il titolo che abbiamo scelto. Le chiavi rappresentano l’elemento di apertura che idee e prospettive nuove possono apportare al nostro quotidiano: è importante coltivare la curiosità e dare spazio alla creatività, credere in se stessi e nelle proprie potenzialità. Il futuro è già qui e ognuno di noi è chiamato oggi stesso a partecipare in modo attivo, a trovare nuovi modi di affrontare le sfide e ampliare la propria visione. Il futuro è la direzione di ogni cambiamento e la dimensione della speranza. Testo............................ Fabio Zaffagnini 8 PwC il volo marzo 2016 Emanuele Micheli La giornata si è aperta con il welcome di Rodolfo Pesati e Stefano Bravo e l’intervento di Ezio Bassi, che ha condiviso questa occasione di confronto e riflessione con un contributo sul presente della nostra firm, sulla nostra crescita e quella del Network, sulle sfide e sulle opportunità del nostro futuro. Sette speaker In programma, nella TEDx avviata nel pomeriggio, l’intervento di sette speaker. Abbiamo aperto a tempo di rock con Fabio Zaffagnini e il video ormai virale “Learn to fly” dei suoi Rockin1000, che conta oggi più di 28 milioni di visualizzazioni. Una testimonianza originale e alternativa per parlare di leadership e di come vincere sfide importanti. Paolo Inghilleri, docente di psicologia sociale, ci ha poi portati in paesi e culture lontane per riflettere sulle connessioni tra collettività, senso di appartenenza e sviluppo personale. A seguire due interventi di grande ispirazione per guardare anche un po’ dentro di noi. Francesca Fedeli, imprenditrice e fondatrice dell’associazione FightTheStroke, bellissimo esempio di come la voglia di affrontare e superare un problema personale si possa trasformare in motore di cambiamento sociale. Emanuele Micheli, giovane ingegnere meccanico specializzato in robotica, che ci ha coinvolto con la sua talk in una riflessione sui legami tra uomo e macchina, tecnologia, conoscenza ed etica. Per chiudere, alcuni contributi dal mondo del business. Vincenzo Novari - Chief Executive Officer 3 Italia SpA Luca Rossettini ci ha portato nello spazio con la sua D-Orbit e uno sguardo sul futuro dell’esplorazione spaziale. Ingegnere aerospaziale e imprenditore, ci ha parlato delle nuove frontiere delle B-Corp, aziende impegnate sul fronte della sostenibilità sociale e ambientale, e delle nuove sfide per “people using business as a force for good”. Con Paola Marazzini, Agency Director di Google Italy e Vincenzo Novari, CEO di 3 Italia, ci siamo poi spostati nel mondo delle telecomunicazioni e degli strumenti social. Un viaggio tra tecnologia e business, per parlare di coraggio, di innovazione e del futuro che possiamo immaginare e creare. Arte e magia Coinvolgenti le performance di Massimo Ottoni con la sua sandart e di Paola Berton e Luca Malaspina che hanno saputo intrecciare suoni antichi, danza e suggestioni visive. Qualcosa di speciale e inatteso ha chiuso il nostro pomeriggio in teatro: Ferdinando Buscema, curatore del nostro evento e presentatore della TEDx, ci ha regalato un momento di magia. Vera magia, come solo sanno fare i prestigiatori professionisti come lui. E così, tra incanto e stupore, l’ultima chiave scelta nella nostra giornata ha aperto lo scrigno che custodiva il messaggio finale del nostro evento: “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” (Eleanor Roosvelt). Alla prossima TEDx. Paola Marazzini - Agency Director Google Italy PwC il volo marzo 2016 9 PwC - CRM Kaleydos: key for business Dalla ricerca di nuovi processi per la gestione dei clienti nasce una nuova opportunità per semplificare, arricchire e accedere alle informazioni di Sebastian D'Amore, Piero De Lorenzi e Marco Sala Nelle scorse settimane, molti di noi hanno sentito parlare per la prima volta di Kaleydos. Prima puntata, la frizzante clip pubblicata sul portale aziendale; alcuni colleghi si sono prestati a una sfida molto particolare: da un set radiofonico, in pochi secondi, dovevano “vendere” al pubblico il prodotto Kaleydos. Fin qui semplice, no? Vero, se non che i nostri attori non avevano idea di cosa fosse Kaleydos né a cosa servisse. Così, ciascuno di loro ha immaginato un prodotto differente, e il risultato è stato divertente e per alcuni tratti anche sorprendente, al di là delle aspettative. E allora, complimenti e grazie ai nostri attori improvvisati. La seconda puntata è stata l’intervista pubblicata prima di Natale: Marco Sala, Sebastian D’Amore e Piero De Lorenzi ci svelano finalmente, con semplicità ed efficacia, cos’è Kaleydos e perché questo progetto è importante per PwC. 10 PwC il volo marzo 2016 Partendo dal legame fra tecnologia, processo e modello di business, Marco Sala ci spiega come è nata l’opportunità di rivedere i nostri processi per la gestione dei clienti con l’obiettivo di renderli sempre più aderenti al modello di business di PwC. E di tecnologia ci parla anche Sebastian D’Amore, ricordandoci l’obiettivo di PwC di essere riconosciuta sul mercato come “the best technology enabled firm”, e illustrando come Kaleydos rappresenti un’opportunità anche in questo senso. Infine, Piero De Lorenzi, owner del progetto, sintetizza in 3 parole chiave il significato di Kaleydos: • semplificazione • arricchimento • accessibilità In concreto, cosa cambia? Quando parliamo di semplificazione, ci riferiamo allo sforzo fatto per snellire il più possibile le varie fasi d’inserimento dati nel sistema: dalla creazione di una nuova opportunità, che diventa più semplice e veloce grazie alla selezione delle informazioni strettamente necessarie in questa fase, a tutte le altre fasi del ciclo di vita dell’incarico. Arricchimento significa mettere a disposizione informazioni accurate sia sui clienti attuali sia, e questo è un aspetto fondamentale per lo sviluppo del business, sui “clienti di domani”. Grazie all’integrazione dei dati già presenti in PwC con le informazioni provenienti da banche dati esterne, il nostro business potrà disporre di una base dati ampia e affidabile ed effettuare con facilità attività di monitoraggio, analisi e segmentazione. Infine, accessibilità: uno degli obiettivi del progetto era dotare i nostri professionisti di uno strumento per accedere direttamente alle informazioni sui clienti, in qualsiasi momento. Anche questo è Kaleydos: una finestra sul mercato accessibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Grazie alla collaborazione fra diverse funzioni aziendali, dopo mesi di lavoro intenso e numerose persone coinvolte dal progetto, finalmente ci siamo: il 21 marzo 2016 è il giorno previsto per il Go Live e Kaleydos sarà poi finalmente operativo. Certo, i cambiamenti portano sempre qualche perplessità e qualche difficoltà pratica in fase iniziale, quando le potenzialità del nuovo strumento non ci sono ancora del tutto chiare, e probabilmente Kaleydos non si sottrarrà a questa regola. D’altra parte, citando Sebastian D’Amore: «Kaleydos è un’opportunità: la differenza la faranno, come sempre, le persone». Tieniti pronto. Sta arrivando Kaleydos. PwC il volo marzo 2016 11 PwC - Global Mobility Global Mobility Think Global, Be Global! Networking is our business I am very thankful for the great opportunity the Italian and UK firm, including our Cluster, offered me: joining for a whole week the UK team in London where I lived an insightful and enriching experience. The week was definitively useful, practical and productive. A chance to learn more about how we run our programmes and what challenges we face, sharing ideas and experiences for strenghtening and enriching the Global Mobility programme in both countries. I hope this first meeting will have a significant impact on the Network to offer more of these “exchanges” around the Globe. What they think and what they say! Aranka Kasten / Laura Hepbur Lopez EMEA Global Mobility Network Leaders “ Nora’s work shadowing experience in the UK is a great example of GM network collaboration for mutual benefit - an example to follow!” “ we thoroughly enjoyed you spending the week with us in London. Great to have the opportunity to share our different working practices and to learn more about Global Mobility in each others’ territories ” “ It was fabulous to have Nora join the UK team for a week, she was enthusiastic and eager to learn about all areas of the UK GM team. It’s people, structure, practices, processes and ways of working with our various stakeholders. Nora spent time with each of the team and every effort was made to immerse her into our working lives by attending lots of meetings and assignee events. Knowledge sharing was very much a two way process with Nora giving a presentation to the UK team at the end of her time with us which drew out the significant differences between her day to day experiences in Italy and what she has witnessed in the UK. ” “ It was a real pleasure to have you around. With your ability to embrace new cultures, you are a perfect model for all PwC international assignees. This week was the opportunity to share knowledge and best practices and a great way to strengthen the Global Mobility network. ” “ It was a pleasure to meet you whilst you were visiting PwC London. I hope that we were able to provide you with a good From left to right: Sheila Khetani, Raksha Patel, Kerry Cook, opportunity for you to shadow our team to get an insight into our Andrew McCarthy, Lorenzo Castellanos roles. I note you were very keen to discover and learn about our Up from right to left: Claire Brun, Liz Smith, Michelle Long, Sarah procedures/projects. I found your presentation on PwC Italy very Areguy, Gemma Bailey, Radhika Bathija, Siobhan O’connor, useful and informative so thank you for your time in sharing this with Juliette Eckert, Richard Irons, Anna Boiling, Kate Morris us. It is always so interesting to see what is going on in the network. You are a warm & welcoming person and hope you very much enjoyed our lovely dinner at Kenza. After visiting the UK team, I was It was a great opportunity to meet with Nora lucky to visit our GM team in Médour from PwC Italy as part of her shadowing week Turkey. It is surprising to see how with the PwC UK Global Mobility team. Not only were we run our programme in a we able to learn about how the Global Mobility team different way but all achieve the operates in Italy and how the set up was different but same objective. May be there will also network and strengthen the relationship between be another opportunity to stay the UK and Italian Global Mobility teams. Hopefully longer in the futures. we’ll continue to have similar opportunities to develop our experiences in the future. Siete sempre i benvenuti nel Regno Unito! Global Mobility UK team ” “ ” 12 PwC il volo marzo 2016 Our Assignees and their stories Gabriele Tironi Advisory / DDV - Singapore Damiano Barletta SAP / Compliance - San Francisco (USA) Soccer, the international language October 2015. I’ve always believed soccer to be the international language that has no barriers, and this my new experience with the PwC Singapore team has really strengthened this belife. I love being able to enjoy the game with professionals in PwC, I did this in Italy too. It’s very encouraging to see individuals on the pitch supporting each other independently their origin, LoS or group, and now, my team mates are some of my good friends. Un rêve devenu réalité Era l’estate del 2010 quando timidamente e per la prima volta mi rivolgo al team del Global Mobility: Marina Brindisi, Nora Médour ed Elena Pomesano. Avevo già sentito parlare della possibilità che la PwC offre a tutti i dipendenti di fare un’esperienza all’estero; avevo raccolto un po’ di informazioni in giro. Ora avevo bisogno di informazioni certe. In breve, volevo misurare in concreto le mie possibilità al riguardo. All’inizio non sono riuscito a concretizzare questo mio desiderio/ aspirazione di internazionalità. Sembrava mancassero le opportune condizioni e forse non ero ancora molto convinto. Per qualche tempo ho un po’ accantonato il tutto. In realtà solo in apparenza. Col passare del tempo questo mio progetto è cresciuto fortemente dentro di me fino a quando mi sono deciso: «Voglio andare a lavorare per PwC US, a San Francisco!». Pertanto, dopo aver consultato il portale e scaricato il documento con la spiegazione delle procedure, chiedo di parlare con il team del GM per fare il primo passo concreto verso il mio sogno-progetto. Da quel momento sono passati diversi mesi e oggi finalmente, dal 1° febbraio, sono a San Francisco dove ho iniziato una nuova avventura, che senza la mia testardaggine e senza il supporto e sostegno del GM non avrei potuto certamente realizzare. Welcome and good luck To our new inbound To our leaving outbound Garret McBride from San Diego to Milan Assurance CIPS2 Gabriele Tironi From Milan / Advisory / DDV Singapore Gloria Quadri From Milan / Assurance TICE to Geneva (Switzerland) Natalie Coleman from San Diego to Milan Assurance TICE Damiano Barletta From Milan / SAP - Compliance to San Francisco (USA) Martinelli Claudia From Milan / Assurance CIPS1 to Barcelona (Spain) Willemijn Hooimeijer from Rotterdam - The Netherlands to Milan / Advisory - SBS Suparno Nandi From Mumbai India to Advisory Padua Alex Cataldo From Milan / Assurance CIPS2 to Dubai (Emirates Arab United) Dario Bortot From Milan / Advisory Deals to Shanghai (China) Myriam Rodriguez From Puerto La Cruz Colombia to Assurance Milan CIPS2 Gianpiero Di Gianvittorio From London to Rome/ Advisory - Consulting Tatiana Athanasiou From Athens to Milan / Deals - TS Visit the website www.pwc./it/mobility Denada Cfarku From Milan / Assurance CIPS2 to Dubai (Emirates Arab United) Francesco Muscari Tomajoli From Milan / Assurance TS to New York (USA) Esposito Alessandro From Milan / Assurance TS to New York (USA) Falcone Marianna From Bologna / Advisory Consulting to London (UK) To our leaving inbound Philip Contla From Rome - CM&AAS to London (UK) Edkaterina Podlegaeva From Milan / Assurance FS Banking to London (UK) To our repatriate Andrea A Colombo Back to Milan / Assurance CIPS1 from Hamburg / Germany Michele Cannone Back to Milan / Assurance CIPS1 from Southampton / UK PwC il volo marzo 2016 13 PwC - Diario di bordo Matching skills: l’arte di unire esperienze e valori Stimolare il pensiero “out of the box”. Sì, va bene, diciamolo in italiano, ok: “stimolare il pensiero”. Può bastare, con tutto quello che comporta. Non lasciare il cervello fuori dall’azienda. Metterci passione, energia, impegno, consapevolezza, responsabilità. Rischiare. Pensare che dipende da me, non solo dagli altri. Affrontare la paura di sbagliare. Mettere a frutto il talento. Le matching skills sono le capacità di trovare nessi e di allacciare energie, tra storie e situazioni differenti, tra percorsi paralleli, tra hobby e lavoro, tempo libero e carriera, non profit e profit, tra arte e business, tra storia e cronaca ecc. Requisito importante per le organizzazioni moderne, molto apprezzato da chi si occupa di selezione, formazione, sviluppo organizzativo, perché favorisce la collaborazione, la creatività, il dialogo nelle organizzazioni. E la gioia di vivere :-) Teatro, musica, sport, danza, cucina, filosofia, fotografia, volontariato: ogni abilità personale “altra” può infatti facilitare la soluzione di problemi. Che cos’hai sviluppato nella tua vita, che puoi mettere a frutto anche nel tuo lavoro? E viceversa: cosa riporti, dal lavoro, nella tua vita personale? Questo il senso, dopo tutto, della lista degli hobby nel curriculum. Che gl’importa se sei uno scout, se giochi a pallone, se studi il cinese o la tromba? Altro che! Dove hai applicato una passione, hai di certo arricchito la tua vita, e quella di altri. E se la ricerca dei talenti manageriali, in passato, favoriva i profili professionali simili, con un pieno allineamento ai valori aziendali, oggi privilegia invece l’attitudine a pensare e lavorare in modo diverso, e così a favorire l’innovazione, e servire clienti dai gusti più diversi. Pia illusione? Afflato anarcoide di qualche manager neo-beat? Chissà. Scopriamole insieme, e raccontiamole ai colleghi, da questo numero del Volo, le nostre matching skills. Aprono la rassegna Alberto Re Fraschini, Orazio Arancino, Luca Brenga e Ornella Pellegrino. Oratorio: consulenza per la vita di Alberto Re Fraschini “Matching skills”: ci penso un attimo e subito mi salta in mente un esempio lampante. Sono in PwC da poco meno di un anno, ma il mio seppur breve percorso professionale mi ha permesso di sperimentare fin da subito queste matching skills. Da quasi 10 anni faccio l’educatore in un oratorio, impegno che si traduce in incontri settimanali di riflessione e discussione e nella proposta di iniziative ritagliate su misura per i ragazzi: uscite il sabato sera, proposte di volontariato, vacanze estive… oltre all’attività di “consulenza” per la vita. È un compito sfidante, soprattutto ora che seguo ragazzi delle superiori, iperattivi e tanto “grandi” quanto, in realtà, ancora fragili e non ancora maturi. Dove sarebbero queste matching skills, direte? Mansioni prevalentemente pratiche (l’esperienza oratoriana insegna molto anche sotto questo aspetto) e team allargato. Qualità relazionali-umane e capacità organizzative mi hanno permesso di essere un punto di riferimento per l’operatività del team, pur essendo, per seniority, l’ultimo tra tutti. Insomma, sin da questo progetto, cioè dall’inizio della mia PwC Experience, ho potuto sperimentare molte delle dinamiche sopra citate. A me pare un bel match, in tutti i sensi! Ne ho potute riscontrare molteplici, provo a riassumerle in pochi punti: - capacità di rapportarmi con persone di diverse età, adattandomi al contesto; - capacità di confrontarmi con i colleghi (nel caso, gli altri educatori); - capacità di gestire e organizzare attività per gruppi di persone; - capacità di essere un punto di riferimento, sia dal basso verso l’alto, ma anche dall’alto verso il basso. Tutto questo, ovviamente, senza avere la pretesa di possedere appieno queste capacità. Cito con piacere il primo progetto su cui sono stato pianificato: un inventario cespiti in un ospedale. 14 PwC il volo marzo 2016 La serata di capodanno organizzata con i ragazzi (io sono il ragazzo con baffi e papillon, al centro un altro educatore e intorno alcuni dei ragazzi che seguiamo). Il valore delle azioni di Orazio Arancino Spesso la prima cosa che ci capita di pensare al mattino appena svegli è “Oddio anche oggi si ricomincia”, e non “come posso contribuire a creare valore alla mia vita e a quella delle persone che incontrerò?”. Mi presento: sono un senior consultant di PwC che è entrato nel grande gruppo da pochi mesi e con tutta franchezza ne sono entusiasta. Ma siamo qui per parlare d’altro. Ho una grande passione: il tennis. Quello giocato, non da spettatore. L’adrenalina che scorre nelle mie vene ogni volta che scendo in campo per disputare un incontro è difficile da descrivere, ma posso paragonarla al mare. Quando, infatti, ci capita di osservarlo nelle sue giornate migliori, ci trasmette un senso di serenità e libertà, grazie alla sua apparente tranquillità. Sì, apparente, perché nella sua profondità coesistono forze e migliaia di correnti che, pur invisibili, sono proprio lì, a pochi metri di profondità. Beh la mia partita è simile. Gestisco apparentemente con calma l’incontro, ma in realtà migliaia di sentimenti ed emozioni appaiono e scompaiono di continuo, e creano forze da gestire e tentare di trasformare in energia positiva per poter percorrere punto dopo punto, game dopo game, prima di giungere al match point che, se realizzato, pone fine a quel turbinio di emozioni, e tutto finalmente diventa chiaro. Ma è proprio lì che faccio lo sforzo maggiore, perché se pur l’obiettivo è a un punto da me, contrastare tutte quelle forze è ogni volta una grande prova. Una piccola impresa che ogni giorno ognuno di noi fa con azioni concrete. La stessa cosa la riporto sul lavoro, che, se pur bello, è spesso complicato da gestire a livello emotivo, essendo basato sia su conoscenze tecniche sia su capacità relazionali. Credo che in tutto questo sia l’atteggiamento a fare la differenza. Se si decide di agire con valore, totale apertura, e con la determinazione di voler arrivare al match point, ci si arriva. Si mette da parte la lamentela, la si sostituisce con un bel sorriso e si scende in campo, lasciando fluire le migliaia di emozioni che vivono nel mare che sta dentro noi. Non so se sono andato un po’ fuori tema. Spero comunque di aver condiviso una mia esperienza che mi permette di migliorare sia la mia vita privata sia quella lavorativa. Martin Luther King diceva: «Il progresso umano non avanza sulle ruote dell’inevitabilità». Avanza - aggiungo io - su azioni di valore continue che fanno la differenza. Quattro anni. Diversi, diversissimi. Insieme di Luca Brenga e Ornella Pellegrino Quattro anni. Tanto è il tempo trascorso da quando PwC ha messo Luca e Ornella a lavorare fianco a fianco in L&D. Apparentemente due persone molto diverse: maschio e femmina, l’uno amante della storia e di uno sport individuale come il nuoto, l’altra amante dell’arte ma anche dei balli latini. L’uno più apparentemente portato a costruirsi sul sé, l’altra apparentemente più estroversa verso il prossimo. L’uno protestante, l’altra cattolica. Una bel mix di diversity, che ne pensate? Come chiedere alla neve e al sole d’agosto di fondersi insieme. Eppure, le mezze stagioni esistono. Certo, all’inizio queste due persone si sono viste all’opposto, si sono studiate, analizzate, quasi con reciproco sospetto, ma alla fine dovevano pur convivere. E allora, perché non provare a conoscersi? Luca e Ornella hanno imparato a fidarsi l’uno dell’altra, cercando di apprendere dai reciproci punti di forza. Lui ha imparato da lei ad aprirsi agli altri; lei ha imparato da lui a equilibrare l’invadenza del prossimo. La cordialità di lei ha trovato un contraltare nell’irruenza di lui. Luca ha imparato da Ornella a essere meno “tagliente”, acquisendo quelle capacità che alcuni individuano come prettamente “femminili” (a volte generalizzando), ma che sono molto utili per un approccio meno freddo nei confronti del cliente, anche interno. Lei, dal canto suo, ha appreso la capacità di focalizzarsi più direttamente sul singolo obiettivo, senza divagazioni, concentrazione che, sempre secondo la vulgata, sarebbe da attribuire maggiormente alla parte maschile (sarà poi vero?). A livello di conoscenza, entrambi hanno messo a disposizione dell’altro le proprie conoscenze sugli strumenti di lavoro: lui più bravo in Excel, lei più avanzata e creativa in PowerPoint, per esempio. Questo senza temere che la condivisione delle proprie abilità potesse significare perdere un presunto “potere” sull’altro/a; anzi, convinti che impostando il rapporto in modo costruttivo, costantemente volto alla crescita, vi può essere uno sviluppo continuo, pur permanendo nella medesima funzione. Si è venuto a formare perciò un mix che in ambito lavorativo si è incarnato nella voglia continua di imparare da chi è diverso, dall’altro/a, nella fiducia e nella collaborazione piena che rende il lavoro insieme più efficace, più agevole, e perché no, anche più bello. Insieme riescono a ridere anche nelle situazioni più complesse, a sopportare insieme i reciproci pesi. Anche nelle situazioni di stress, un rapporto così strutturato è una delle armature migliori, oltre alla consapevolezza e fiducia nella propria persona. Spesso viene trattata, anche in ambito formativo, la problematica della “gestione dello stress”. Bene, oltre a dover credere fortemente nel proprio personale valore, è un vero dono quello di poter avere un rapporto solido sul quale poter basare la propria forza. Due consapevolezze forti, unite, costituiscono una base che conduce inevitabilmente alla vittoria. È nata così un’amicizia vera, rara in ambito lavorativo. Questo ha portato, nel rispetto reciproco, alla condivisione di convinzioni profonde e anche opposte, a tal punto che oggi, AD 2016, Ornella, che segue un corso di cresima, chiede a Luca (ricordiamo convintamente protestante) di accompagnarla come padrino in questa sua personalissima esperienza di fede. E vediamo Luca scrivere al parroco, contro ogni realistica possibilità, perché desideroso di essere con Ornella in questo momento importante per lei. Entrambi infatti sono convinti che differenze sessuali, di genere, religiose, di pensiero, non siano un muro, bensì ricchezze che possano convivere armoniosamente tra loro fino a creare qualcosa di meraviglioso, come l’amicizia tra Luca e Ornella. PwC il volo marzo 2016 15 PwC - Eventi 16 PwC il volo marzo 2016 PwC - Il volo dei talenti CUS-PwC: 67 medaglie Abbinare sport e studio in modo continuativo ed efficace di Alessandro Castelli, Presidente CUS Milano Anche quest’anno, con la serata “Il Volo dei Talenti”, CUS Milano e PwC Italia hanno riaffermato un rapporto pluriennale e consolidato di sinergia e collaborazione nel nome dello sport e dei giovani studenti universitari, capaci di ottenere importanti risultati sportivi e di studio nel corso dell’anno. L’evento, che da anni celebra e premia l’impegno e il talento sportivo dei ragazzi, è stato l’occasione per ricordare i successi ottenuti durante l’ultima edizione dei Campionati Nazionali Universitari di Salsomaggiore Terme, ma anche un modo per riconoscere le vittorie e le tante attività delle sezioni federali del CUS Milano. Un binomio vincente, quello tra CUS Milano e PwC Italia, che trova conferme di anno in anno e che consente di primeggiare nella classifica nazionale dei Campionati Universitari con un medagliere di eccellenza: 27 ori, 21 argenti e 19 bronzi. Per il CUS l'affiancamento di PwC è una partnership fondamentale, che ci consente di dare sostegno ai nostri migliori atleti-studenti. I numeri e le attività della polisportiva CUS Milano sono davvero unici e non sempre conosciuti: oltre 15.000 i tesserati, 12 sezioni agonistiche, oltre 3.000 atleti impegnati nelle attività federali olimpiche, numerosi impianti cittadini in gestione, con oltre 100.000 accessi ogni anno. Tra i protagonisti della serata ricordiamo gli universitari Giada Cecchetto, giocatrice di volley di Serie A, Filippo Corti, oro alle Universiadi nel calcio, Alessandro Preti, nazionale di volley, Giulia Riva, nazionale di atletica leggera, Michelangelo Tentori, oro nello sci alpino alle Universiadi invernali, e giovani studenti da tutti riconosciuti come talenti assoluti, come la mezzofondista Nicole Reina e la lanciatrice Sydney Giampietro che, di gara in gara, stanno demolendo i record italiani giovanili di specialità. Sono loro gli atleti dell’anno, autori di una stagione sportiva costellata di straordinari risultati. Nella foto in alto alcuni ragazzi premiati. Qui sopra: Alessandro Castelli Presidente CUS, Rodolfo Pesati Human Capital Leader e la presentatrice della serata Dalila Setti. PwC il volo marzo 2016 17 PwC - Corporate Responsibility Creating value through Cari colleghi, sono molto felice di presentarvi il primo report dedicato alle attività di Corporate Responsibility svolte quest’anno. In questo numero troverete il dettaglio delle principali iniziative realizzate e i risultati, in cifre, raggiunti insieme. Grazie al vostro contributo e alla vostra partecipazione siamo riusciti a sviluppare tanti progetti, che potrete ritrovare in queste pagine. Questo è solo l’inizio! Da gennaio è online la nuova sezione del nostro sito dedicata alla CR, che potete visitare e segnalare ai vostri amici e clienti. Numero 01 | Gennaio 2016 Nei prossimi mesi continueranno le nostre importanti attività che potremo costruire insieme, grazie anche alle vostre segnalazioni. A questo proposito vi ricordo le nuove procedure relative alle attività di CR che potete trovare a questo link. Grazie a tutti per il vostro contributo. A presto, Francesco Il nostro team Francesco Ferrara CR Leader Anna Aristova CR Manager Ilde Martinelli CR Coordinator 18 PwC il volo marzo 2016 InGalera, il ristorante del carcere più stellato d’Italia dalla sua ideazione mettendo il nostro know how al servizio di un’impresa sociale coinvolgendo attivamente nel progetto i nostri migliori talenti. Inaugurato il 26 ottobre 2015, InGalera è il primo ristorante aperto al pubblico all’interno di un carcere, la II Casa Circondariale di Milano - Bollate. responsible busines Corporate Responsibility 2015 in cifre 6.100 ore di volontariato 717 Compagni di viaggio 302mila volontari euro donati Le iniziative di questo programma: InGalera Il primo ristorante sociale all’interno di un carcere Scopri di più 1.383 attività pro bono 9 ore di servizi professionali incarichi #adifferentlearning Formazione in aula per i giovani NEET Scopri di più #foodDrive Scopri di più 1.500 kg di prodotti alimentari 800 ticket restaurant #adifferentclient In collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Scopri di più #adifferentjob Scopri di più 4 associazioni aiutate 351 volontari SHaRe@PwC Campagna di raccolta abiti usati Scopri di più #adifferentshop Scopri di più 60 volontari 170mila euro raccolti SmartWork@PwC Progetto sperimentale di lavoro agile Scopri di più PwC il volo marzo 2016 19 PwC - People RLS, i gladiatori della sicurezza di Donatella De Vecchi Ricordo la prima volta che sentii parlare di RLS: da super fan delle polizie scientifiche di qualsivoglia serie televisiva trasmessa in Italia, pensai fosse un componente del DNA. Ovviamente non potevo essere più fuori strada di così, ma col senno di poi ho realizzato che un RLS, ovvero rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, all’interno del Sistema Sicurezza, è come uno dei componenti del DNA, cioè fondamentale e insostituibile. L’RLS ha il compito di rappresentare i lavoratori esclusivamente per quanto concerne la salute e sicurezza sul lavoro, appoggiando gli interessi dei lavoratori e agevolando un continuo scambio di informazioni tra di loro. Da tempo si sta lottando per diffondere una maggior cultura della sicurezza a tutti i livelli e anche la figura dell’RLS è stata notevolmente rivalutata, mettendola in condizione di partecipare attivamente al miglioramento delle condizioni di sicurezza nei posti di lavoro. Questo per informarvi che anche PwC ha il suo gruppo di RLS ben assortito. Dislocati principalmente nella sede di Milano, quartier generale del Team della Sicurezza (composto da datore di lavoro, medico competente e servizio di prevenzione e protezione, oltre che da RLS), esistono anche tre piccole ma preziose roccaforti a Padova, Roma e Torino. Da maggio 2015 abbiamo 6 new entry, che affiancheranno gli altri 10 già da tempo impegnati in quest'attività. Tutti sono stati sottoposti a una formazione impegnativa e a sessioni di aggiornamento annuali, essenziali per essere sempre al passo con una normativa in continua evoluzione. I nostri “fantastici 16” rappresentano il punto di riferimento sugli aspetti che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoro. PricewaterhouseCoopers SpA Head of HC People Relations Segretaria Coordinator CQO - Assurance Segretaria Segretaria Expert CQO - Assurance Leonardo Cadeddu (MI) Corinna Citeroni (TO) Daniele Liberatori (MI) Mariadele Pozzi (MI) Lidia Tarantino (MI) Melinda Tricskò (RM) PricewaterhouseCoopers Advisory SpA Head of CQO Advisory Manager Risk Assurance Advisory Senior Manager Learning & Development Alberto Chiulli (RM) Emanuele Motta (TO) Giulio Ravanelli (MI) Servizi Aziendali PricewaterhouseCoopers Srl Diego Campanile (RM) Gianfranco Gaspardino (MI) Lucio Irace (MI) Supervisor IT System Operations Coordinator IT System Operations Specialist IT Change TLS Associazione Professionale di Avvocati e Commercialisti Valeria Fedeli (MI) Maida Fiorese (PD) Elena Reina (RM) Segretaria Senior Manager REG NEA Servizi interni HUB M2&M3 PricewaterhouseCoopers Services Srl Emanuela Buzzi (MI) Segretaria PwC - People Bye :-) Il saluto dei colleghi che lasciano PwC Buongiorno, domani è il mio ultimo giorno, prima della mia uscita finale: pensione. Ringrazio tutti per la collaborazione lavorativa, per un saluto, per un semplice ciao. Auguro a tutti voi buon lavoro e una vita serena. È arrivato il momento dei saluti anche per me. Questa mail prevedrebbe il momento “ricordi”, che evito per non tediarvi. Salto quindi ai ringraziamenti. Grazie a PwC, grazie a tutti i colleghi che ho incontrato in questi anni e agli amici che mi porterò via da questa esperienza. Un grazie alle mie colleghe che hanno reso più dolce il trasferimento in via Migliara. 20 PwC il volo marzo 2016 Vi saluto con questa frase (sperando che venga presa con ironia): Non occorre essere matti per lavorare qui, ma aiuta! Sto concludendo la mia prima esperienza lavorativa. Sono uscita dall’università, non avevo idea di cosa significasse “fare consulenza” e sono stata catapultata in questo turbine di obiettivi, deadline, task, progetti, impegni, relazioni, priorità, stress, soddisfazioni, risate, corse, divertimento, riconoscimenti, richieste, urgenze, complimenti, confronti, lezioni, stupore, cene, comunicazioni e persone! Dopo aver maturato un po’ di esperienza, mi sono ritrovata a dire spesso «io farei fare un po’ di consulenza a tutti i neo-laureati», e ne sono tuttora convinta. È una palestra molto formativa da un punto di vista professionale e umano. Ringrazio ogni singolo “attrezzo” della mia palestra: tutti coloro che hanno contribuito a rendere cosi stressatamente belli questi anni in PwC. Spero di continuare a ricevere il volo, l’unica cosa che non prendo-e-straccio della posta, anzi che sfoglio puntualmente (lo ammetto: mi focalizzo su foto, mobilità e iniziative social varie), ma soprattutto di rivedervi per un caffè. PwC - People Ciao Federica di Maria Uva Quando mi è stato chiesto di scrivere qualche riga in ricordo di Federica Bettini, ho accettato subito con entusiasmo. Eravamo ancora travolti dagli eventi e non avevo ancora razionalizzato quanto accaduto, e il parlare di lei era un bisogno. Ora, a qualche settimana dalla sua scomparsa, quello che posso condividere con tutti voi è la sensazione di enorme vuoto, sempre crescente, che ha lasciato intorno a noi. Ogni mattina entro in ufficio e la sua scrivania, la prima vicino all'ingresso, "vuota" mi ricorda che lei non c'è più. Non ho più il suo buongiorno e il suo sorriso contagioso. Se dovessi identificare la cosa che più mi manca, e mi mancherà, di lei è il suo sorriso, a volte di entusiasmo a volte di tensione, ma non mancava mai. Era il suo "strumento per comunicare" agli altri che lei c'era. In dieci anni insieme abbiamo veramente lavorato tanto duramente e i momenti difficili non sono mancati ma lei, sorridendo, mi ricordava sempre le priorità, i suoi bambini, i pilastri della sua vita e i suoi valori che non ha mai tradito. Federica mi ha dato tanto, a livello umano intendo e, in un contesto dove tutto gira intorno al business, è stata per me veramente un dono. di Donata Campostori Chi ha avuto il privilegio di conoscerla non ha mai potuto avere un rapporto asettico o solo professionale con lei e quando perdi una collega come lei, nel modo e con la velocità nel quale ci ha lasciato, è veramente difficile affrontare la sua mancanza e il suo ricordo. Federica era professionale, disponibile, seria, ma soprattutto era “umana”. Il suo modo di interfacciarsi con i colleghi non era mai solo professionale, si sforzava sempre di capirti, di ascoltarti, ti presentava soluzioni che non erano solo tecniche, soluzioni che contenevano una parte di lei perché le aveva ragionate e «Federica, donna giusta e forte, è giunta alla sua perfezione, quella perfezione lontana dai pensate con te. Il team nostri criteri di esattezza e di successo. L’ho conosciuta per la sua passione attiva per i temi Amministrazione e Finanza ha sociali della pace, della giustizia e della solidarietà. L’ho conosciuta per il suo amore tenace avuto a che fare con lei da quando per la famiglia; per la dedizione al lavoro; per una fede forte, scandita dalla preghiera è arrivata in PwC e da subito costante. Una donna giusta e forte che ha collocato la sua esistenza in un orizzonte più grande abbiamo capito che Federica non di quello che gira intorno a noi e al nostro pianeta: un orizzonte eterno e infinito. Così, in era solo una collega brava a questa prospettiva, il numero degli anni, quaranta più, quaranta meno, davvero è poca cosa, risolvere problemi “tecnici”, ma era qualcosa di infinitamente piccolo. Ma non è facile avere fede e determinazione per anche e soprattutto un “dono”. Ci oltrepassare la barriera di questo orizzonte. Forse è dono solo di alcuni. manca molto e credo manchi a tutti quelli che hanno condiviso Una donna giusta e forte che nei mesi della sua malattia non si è mai lasciata ingannare dalle con lei una parte della sua vita. illusioni e ha guardato alla sua condizione con realismo: non si è raccontata bugie anche se era aggrappata alla vita e innamorata della vita. Ha lottato tanto, pensava di avercela fatta, è Ho chiesto a un amico comune, tornata a lottare quando il male si è ripresentato più aggressivo. Ha combattuto ogni giorno, mio e di Federica, di scrivere un mantenendo, per quanto possibile, le relazioni con gli altri e gli impegni lavorativi. Anche per ricordo: Don Bortolo Uberti, questo ci vuole coraggio. Una donna giusta e forte che nel tempo della malattia non ha mai Cappellano dell’Università degli smesso di guardare alla sua famiglia. Non ha pensato solo a sé stessa, e ne avrebbe avuto tutte Studi di Milano. le ragioni, ma ha pensato a Massimo e ai figli. Fin da subito, e questo colpisce davvero, si è preoccupata di “mettere a posto le cose”, di sistemare tutto ciò che era necessario per i figli. Si è preparata. Parola che fa venire la pelle d’oca. Il pensare agli altri, a quei figli che amava, in quel momento doloroso della malattia, è stato il segno di una grande libertà interiore. Un giorno, in cui ci siamo scambiati alcuni messaggi, mi è capitato di notare la frase scritta nel suo stato di whatsapp: «‘cause you’re a sky full of stars»; immagino, ma non ne ho la certezza, che il rimando sia all’incipit di una canzone dei Coldplay (A sky full of stars). In quella lirica, tra l’altro, si sente cantare «‘cause you’re a sky full of stars I’m gonna give you my heart… I wanna die in your arms». Io non so chi sia stato per lei «il cielo pieno di stelle», se la sua famiglia o Dio, forse entrambi, però intuisco che per quel cielo, luminoso anche nella notte più fredda e oscura, luminoso nelle solitudini più laceranti e sofferte, ha dato il suo cuore ed è morta tra le sue braccia». PwC il volo marzo 2016 21 PwC - Eventi Riforma contabile: le novità in vigore dal 1° gennaio 2016 Il DLgs 139/15 che recepisce la Dir. 2013/34 introduce nel nostro ordinamento numerose novità relative alla predisposizione dei bilanci di esercizio e dei bilanci consolidati. Le nuove disposizioni comunitarie sono state recepite in Italia attraverso la modifica a: • alcuni articoli del codice civile relativi alla redazione dei bilanci di esercizio (art. dal 2423 al 2428, art. 2435-bis e art. 2435-ter, art. 2478-bis e art. 2357-ter c.c.); • gli articoli del DLgs 127/91 relativi alla redazione del bilancio consolidato; • gli articoli 2, 14, 16, e 23 del DLgs 173/97 in materia di bilanci delle imprese assicuratrici; • l’art. 2 c. 1 del DLgs 38/2005 per la disciplina in materia di applicabilità degli IFRS a taluni intermediari bancari; • l’art. 14 del DLgs 39/2010 per adeguare il giudizio di coerenza del revisore. Le nuove disposizioni, entrate in vigore dal 1° gennaio 2016, riguardano i bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire da quella data e si applicano alle società per azioni, alle società in accomandita per azioni, alle società a responsabilità limitata, alle società in nome collettivo e alle società in accomandita semplice qualora i soci siano società di capitali. Sono escluse le imprese senza fini di lucro e le imprese regolamentate da altre normative specifiche al settore di loro appartenenza. Tra le novità, sono modificati i prospetti dello stato patrimoniale e del conto economico (del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato) ed è obbligatorio il rendiconto finanziario come schema primario del bilancio. Le novità riguardano anche i principi generali di redazione del bilancio, la rilevazione iniziale di alcune poste, i metodi di valutazione e informazioni da descrivere nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione. Sarà l’Organismo Italiano di Contabilità (“OIC”) che dovrà aggiornare i principi contabili nazionali, ispirandosi alla migliore prassi operativa per la redazione dei bilanci secondo le nuove disposizioni del codice civile e del DLgs 127/91. Non solo effetti contabili Meglio anticipare gli impatti della riforma contabile che recepisce la direttiva 2013/34 per non trovarsi impreparati agli impatti nei bilanci di apertura 2016. Le innovazioni riguarderanno non solo la contabilità e la presentazione del bilancio, ma coinvolgeranno anche i sistemi informativi e saranno richieste delle nuove competenze agli operatori. Senza dimenticare che il bilancio del 2016 richiederà di adattare i dati comparativi dell’esercizio 22 PwC il volo marzo 2016 www.pwc.com/it Riforma Contabile: la bussola delle novità in vigore dal primo gennaio 2016 precedente e alcune considerazioni sono necessarie già dall’anno in corso. Anche se la non retroattività delle norme è un principio generale dell’ordinamento italiano e, dunque, tutte le nuove disposizioni entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2016, questo decreto impatta i dati di apertura del nuovo esercizio. Quindi, considerando che alcuni nuovi criteri di misurazione potranno comportare volatilità nel conto economico (la valutazione al fair value dei derivati), e che l’iscrizione/cancellazione di voci di bilancio potrebbero modificare il patrimonio netto di apertura al 1° gennaio 2016 (fair value, eliminazione delle azioni proprie e dei costi di pubblicità e di ricerca applicata, abolizione del valore costante delle attrezzature, l’evidenziazione di operazioni con società sottoposte al controllo delle controllanti), risulta necessario valutare fin da ora gli impatti derivanti dal primo recepimento della novellata normativa. PwC - Eventi Global CEO Conference: vince la fiducia Art@PwC 2016 La stagione Art@PwC 2016 si apre con la mostra fotografica interamente a firma PwC. Sono infatti 24 le fotografie rimaste esposte per oltre un mese nello spazio espositivo, prime e seconde classificate del contest lanciato a tutti i dipendenti del Network PwC Italia nell’ambito della Global Diversity Week sul tema La diversità per me è… Le prime dodici classificate sono state anche protagoniste del calendario PwC 2016, distribuito a tutti i colleghi e a molti clienti per sottolineare ancora una volta quanto il tema stia a cuore alla firm. Giuliana Besana, BeGiu, è la seconda ospite dello spazio espositivo. Con Emozioni BeGiu rappresenta le donne, fonte d’ispirazione principale delle sue opere. Perché le donne sono forti, concrete, L’importanza della tecnologia e dei talenti sono valutate chiave dai CEO intervistati che sottolineano come infrastrutture fisiche e digitali adeguate e sistemi di formazione delle risorse umane debbano essere non solo una priorità per le aziende, ma soprattutto per il Governo italiano. Creating v through alue diversity , PwC - Eventi del nostro Paese evidenziano due elementi prioritari: una forza lavoro (più) competente, istruita ed adattabile (88%), infrastrutture fisiche e digitali adeguate (77%). Il 48% dei CEO prevede infatti di aumentare l'organico nel corso dei prossimi 12 mesi, in leggero calo rispetto all'anno scorso (50%). In Italia, il 37% dei CEO intervistati afferma di voler aumentare il numero dei dipendenti, valore leggermente in aumento rispetto all’anno scorso, probabilmente per effetto del Jobs Act. Cosa si aspettano dal futuro i CEO italiani? Redditività di medio lungo termine, aspettative dei diversi stakeholder e reporting non finanziario sono i tre temi al centro dell’agenda sia nel breve che a 5 anni. Il 68% dei CEO crede che i migliori talenti preferiscano lavorare in aziende con valori sociali che coincidono con i propri e che tale aspetto debba essere valutato per riuscire ad attrarre le persone in grado di fare la differenza in termini di competenze. Tra le minacce alla crescita del proprio business, emergono l’incertezza geopolitica e l’aumento del carico fiscale. Un sistema fiscale facilmente comprensibile, stabile ed efficace viene citato dall’82% dei CEO italiani come priorità per facilitare la propria attività. L'indagine sottolinea la forza della tecnologia nello spingere al cambiamento e verso una migliore comprensione dei clienti e degli stakeholder nel mondo delle aziende. Per l’87% dei CEO i progressi tecnologici rappresentano il fattore a maggior impatto nei prossimi 5 anni. La tecnologia serve soprattutto a migliorare l’interazione “intelligente” e “dinamica” con i clienti andando oltre il classico concetto di CRM (Customer Relationship Management). Il fenomeno “big data” e l’enfasi alla R&S&I sono evidenziati come fattori abilitanti per una migliore interazione con gli stakeholder. Mostra fot og Brivio, Giu rafica. Espongono : Marco Bre lia Caldirol nn Cicero, Ma i, nuela Cim Giustina Catalano, a, Alessia ino Federico Giovanna De Toni, Ro , Valeria Corti, Ma rco ssa Claudio Lo guercio, Gia na Grigoletti, Chen De Santis, Claudia Pa Jiahao, nluca Lomb nn ardo, Noura Preziosi, Da o, Letizia Piran, Pie Médour, rre Povero, vid Punte l, Benedett Ute Vigan Raffaella ò a Verati, Lu ca Vergnan o, 21 gennaio 2016 | Or Spazio Es positivo Pw e 18.30 | Segu irà cocktai C Milano | Via Monte l Da giove Rosa, 91 dì 21 genn aio a vene rdì 12 feb braio 2016 Q uest’anno la mostra Espositiv o PwC pe di apertura dello Spazio r la stagio omaggio ne all nostre pe a selezione di fot 2016 rende rsone, ne ografie ch l Diversity e le Week 2015 corso della Globa l Pw , hanno rac colto sul tem C “La divers a: ità per me è...’’. Siamo con vinti che, necessario contare su per poter creare e di punti valore, sia una molte di plicità di personale. vista sia sotto il profilo pro competenze Speriamo, fessionale, offrire de con quest gli sia diversa pro spunti di riflession a mostra, di poter e sull’impo vi spettiva, rtanza di che vi po corso di tut un ssano acc to l’anno. ompagnare a nel Aprendo i nos allarghiam tri spazi a mondi inco o i nostri oriz nsu zonti verso eti alla comunicazio ne azienda nuove opp le ma paralle ortunità di linguaggi li nel percor artistici e so di ricerca culturali. e innovazione I CEO italiani sono tra i più ottimisti al mondo riguardo alla crescita dell’economia globale e hanno piena fiducia nella crescita di ricavi delle proprie aziende. Ad affermarlo è la 19° Annual Global CEO Survey di PwC che fotografa il livello di fiducia nello sviluppo globale e del proprio business di oltre 1.400 CEO in 83 Paesi. I risultati italiani dell’indagine, presentata in anteprima alla vigilia del World Economic Forum di Davos (Svizzera) di gennaio, sono stati al centro del dibattito cui hanno preso parte a Milano: Nicola Anzivino, Partner PwC, Ezio Bassi, CEO PwC, Andrea Guerra, Executive President Eataly, Raffaele Jerusalmi, CEO Borsa Italiana, Luigi Pugliese, Managing Partner Strategy& ed Enrico Roselli, CEO La Martina. L’evento ha visto il panel confrontarsi sui principali topic emersi dalla ricerca, sui trend di mercato e sulle strategie che i top manager italiani intendono porre in atto nei prossimi mesi. In Italia i dati registrano un picco di fiducia dagli ultimi 3 anni: il 55% prevede un miglioramento della crescita economica mondiale entro l’anno, il 92% dei CEO crede nell’aumento dei ricavi nel 2016 e le prospettive a tre anni sono ancora migliori, con il 97% dei CEO italiani positivi. I CEO italiani indicano tra i Paesi più attraenti per investire gli USA e la Germania, favorita dal rallentamento delle prospettive di crescita della Cina, che si classifica comunque al terzo posto. La crisi non è ancora alle spalle e nei prossimi 12 mesi si potranno verificare nuove operazioni di ristrutturazione aziendale. Il 63% dei CEO italiani prevede iniziative di riduzione costi anche se in misura minore rispetto allo scorso anno. Il 40% intende avviare una nuova alleanza strategica o joint venture e il 27% ha intenzione di completare una fusione/acquisizione a livello internazionale quale risposta alla pressione competitiva dei concorrenti nazionali ed internazionali. Per riuscire a sfruttare le crescenti opportunità di business i CEO costruttive e perché trasmettono la vita. Il mondo di BeGiu si manifesta agli altri tramite segni forti e decisi dove il colore è protagonista indiscusso. A marzo torna la fotografia, con Maddalena Arcelloni, e aprile sarà dedicato alla Land Art con Marcello Donini. PwC il volo marzo 2016 23 Alumni Story Partecipa in prima persona alla rubrica che ti dà l’opportunità di raccontare la tua esperienza partendo da PwC. Manda il tuo articolo all’indirizzo [email protected] e potrai vederlo pubblicato nel prossimo numero de “il volo”. Invita gli Alumni PwC che conosci a iscriversi alla pagina PwC Alumni Club su LinkedIn: bit.ly/PwCAlumniClub più persone saremo, più opportunità coglieremo. Re-publication and dissemination is expressly prohibited without prior consent. © 2013 PricewaterhouseCoopers SpA. All right reserved. PwC refers to one or more memberfirms of the PwC network, each of which is a separate legal entity