L`apparire di Dio

Leonardo Messinese
L’apparire di Dio
Per una metafisica teologica
Edizioni ETS
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© Copyright 2015
EDIZIONI ETS
Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa
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ISBN 978-884674141-7
Per i rari
che cercano perché
sono stati trovati
Quid dicit aliquis, cum de te dicit?
Et vae tacentibus de te, quoniam loquaces muti sunt.
(Agostino, Confessiones)
Per quanto il λόγος abbia visto confermare le sue
possibilità di conoscenza nel dominio di ciò che è, tuttavia,
resta aperta la questione se le sue forze siano sufficienti a
dischiudere anche l’essenza di ciò che, più che rivelarsi, si
nasconde sotto l’enigmatico nome di ‘Dio’. Voler mostrare tutto questo significa dover affrontare il problema di
quale modo dell’apparire convenga a Dio.
(W. Weischedel, Il Dio dei filosofi)
prologo
Mi trovo qui, in un preciso punto spazio-temporale, che risulta
determinato da un insieme di fattori e situazioni tra loro convergenti.
Questo punto si allarga continuamente, ma è sempre ancora un
qui, sebbene diversamente determinato rispetto a quelli che lo precedevano. Anzi, dal trovarmi semplicemente a “stare qui”, ora sono io
stesso a poter essere legittimamente chiamato un “qui”, o meglio – come
direbbe Heidegger – un Da-Sein che guarda all’indietro e si sospinge in
avanti, fino a quando …
Ecco: fino a quando? e fino a dove? …
Posso andare indietro nel tempo anche fino alla mia nascita, con
l’aiuto dei miei genitori o di qualcun’altro che possa darne diretta testimonianza; e posso avanzare fino al momento della mia morte – qualunque cosa essa sia – almeno considerando la morte degli altri. E poi? …
È sempre Heidegger a esprimere la convinzione che all’uomo resta nascosto il suo “donde” e il suo “dove”, la sua provenienza e il suo
compimento.
In effetti, sulla semplice base dell’esperienza non riesco a dire di
più riguardo a questo “esser qui” che io stesso sono.
Per tale motivo, nella vita mi affido a una fede religiosa, insieme
con altri che continuano a farlo ancora oggi. Intendo dire: “oggi”, quando altre fedi sono senza dubbio più imponenti; non, in verità, nell’assicurare una risposta definitiva per le domande circa le quali l’esperienza
non può che tacere, ma nel fornire alcune ragioni per distogliermi dalla
pena di doverla cercare ancora.
Questa “mia vita”, che è come una fiammella più o meno vivace,
sembra essere chiusa tra due profonde oscurità: tra un buio dal quale
essa è emersa e un buio nel quale andrà a tuffarsi. Qual è il nome di
questa, forse unica, notte?
Un tempo si riteneva che il pensiero fosse in grado di illuminare
questa notte, di darle un nome, così da sciogliere anche l’enigma di me
come “esser qui” e come “esistenza” che non eguaglia l’essere.
12
L’apparire di Dio
Sarà ancora possibile ripetere una tale impresa? E sarà, quella
luce, l’apparire di un “chi”?… L’apparire di Dio? E poi, riceverà nuova
luce, da tale apparire, anche l’apparire del mondo?
indice
Prologo11
Introduzione. Dio e la filosofia13
Parte Prima
Prospettive moderne e contemporanee sulla metafisica
teologica23
I. La soggettività e la dimensione metafisica27
II. Il realismo filosofico e la metafisica39
III. Il terreno della fenomenologia e della filosofia esistenziale51
IV. La via della “fondazione” dell’io in Dio nella fenomenologia
73
V. La filosofia come “teologia filosofica” 83
VI. Il sistema hegeliano interpretato come “Unità dell’Esperienza”95
VII. Il divenire e la “struttura originaria” della verità 103
VIII. La questione circa la “verità dell’essere”
e la tradizione metafisica113
Parte Seconda
Contrappunti per un pensiero filosofico su Dio
121
I. L’esperienza e il pensiero metafisico125
II. L’apparire di Dio nella metafisica. Il creatore del mondo139
III. Il pensiero metafisico e la conoscenza di Dio 157
IV. Il Dio della filosofia e il Dio della fede biblica169
V. Ancora sul rapporto tra la conoscenza filosofica e Dio181
VI. Il pensiero filosofico su Dio come unità di metafisica,
teologia filosofica e filosofia della religione191
Epilogo. La metafisica originaria e l’esistenza 211
Indice dei nomi 215
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Finito di stampare nel mese di febbraio 2015