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R - Davide Micheli Web Site
Note sulle Orbite usate per i satelliti artificiali e sul dimensionamento di un Radio-Link Satellitare Davide Micheli 1 Agenda • • • • GEO [Geostationary Earth Orbit] Traccia a Terra di un Satellite Zona di acquisizione a terra World Space Satellite Example (www.worldspace.com) • Link Satellitare 2 ORBITE GEOSTAZIONARIE (GEO) Geostationary Earth Orbit Orbite Geostazionarie Peculiarità: •Satellite in posizione fissa relativamente alla superficie terrestre •H=35786 Km •120 ms < Delay< 135 ms •Dimensioni satelliti elevate 4 Caratteristica fondamentale • La traccia del satellite è ridotta ad un punto sull’equatore o allo stesso modo il satellite rimane permanentemente sulla verticale di questo punto. Ad un osservatore terrestre il satellite appare fisso nel cielo. Questo tipo di orbita è utilizzato quando si cerca di vedere in permanenza una larga zona del globo terrestre • Sono sufficienti tre satelliti disposti a 120° rispetto al centro della Terra per coprire l’intero globo ad eccezione delle calotte polari 5 Strategie GEO di copertura 6 Condizioni orbite GEO • Un orbita è detta Geostazionaria (GEO) se si verificano 3 condizioni: – GEOSINCRONA (il periodo di rotazione del satellite deve essere pari al periodo di rotazione terrestre) – EQUATORIALE (l’inclinazione dell’orbita rispetto al piano equatoriale deve essere nulla) – CIRCOLARE (l’eccentricità dell’orbita deve essere nulla) 7 Significato di Orbita Geosincrona: periodo siderale Il satellite deve avere lo stesso periodo di rotazione della Terra attorno al proprio asse. Il punto p (mezzogiorno) di figura si ritrova sulla congiungente Terra Sole dopo un periodo di 24 ore Ma a causa del moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole, in 24 ore la Terra, ruotando su se stessa, compie un angolo pari a (360°+ α) Sole Quindi, Il periodo di rotazione della terra T (giorno siderale pari ad una rot. di 360°) è inferiore alle 24 ore. p α α Terra Terra 8 Orbita Geosincrona: periodo siderale • • L’angolo α è dato da: α= 360° ≅ 0.986[gradi / giorno] 365.25 giorni α= 360° 2π ⋅ ≅ 0.017194[radianti / giorno] 365.25 giorni 360° Il periodo siderale T si ricava dalla proporzione: 24h T = 360° + α 360° T= 24h ⋅ 360° ≅ 23.93 [h] 360° + 0.986 gradi / giorno Tore = 23 Tmin = 0.93 ⋅ 60 min = 55.8 ⇒ = 55 ⇒ T = 23h 56 I 4 ≅ 86164 [s ] II Tsec = 0.8 ⋅ 60 sec = 48 9 Condizioni orbite GEO • Un orbita è detta Geostazionaria (GEO) se si verificano 3 condizioni: – GEOSINCRONA (il periodo di rotazione del satellite deve essere pari al periodo di rotazione terrestre) – EQUATORIALE (l’inclinazione dell’orbita rispetto al piano equatoriale deve essere nulla) – CIRCOLARE (l’eccentricità dell’orbita deve essere nulla) 10 Orbita Geosincrona Equatoriale circolare • Giace sul piano (xy) equatoriale terrestre, l’inclinazione rispetto a tale piano è “i=0° ” z Terra y Orbita equatoriale x 11 Orbita Geosincrona non Equatoriale circolare • Non giace sul piano (xy) equatoriale terrestre, l’inclinazione rispetto a tale piano è “i≠0° ” • In pratica l’orbita dei satelliti geostazionari non è mai perfettmente equatoriale e presenta generalmente un inclinazione residua di circa 0.1°. • In un orbita circolare inclinata geosincrona il punto sub-satellite oscilla intorno ad una posizione sulla Terra. L’oscillazione è principalmente in latitudine. • Applicando la trigonometria sferica (nella ipotesi che i e δ siano piccoli tanto da poter confondere i seni con gli angoli (n=moto medio), si può determinare ad un dato tempo t la latitudine δ del punto sub-satellite: δ ≅ i ⋅ sin(nt ) • La variazione in longitudine del punto sub-satellite dovuto all’inclinazione può essere calcolato, anch’esso, e nell’ipotesi di i e λ piccoli si ottiene: i2 λ = − sin( 2nt ) 4 12 Orbita Geosincrona non equatoriale circolare La proiezione della velocità V1 sul piano equatoriale è Vx=V1⋅Cos(i) < V1 pertanto rispetto alla stazione di Terra (che ruota con velocità V1), il satellite rallenta sciftando in longitudine e contemporaneamente salendo in latitudine, la vista con riferimento alle velocità è la seguente: k Orbita non equatoriale Orbita equatoriale V1 Terra j i≠0 V1 Asse vernale Γ=i Linea dei nodi Vx Proiezione della velocità del satellite sul piano equatoriale 13 Orbita Geosincrona non equatoriale circolare All’istante generico t il satellite sull’orbita equatoriale ha compiuto un angolo Ω2 mentre il satellite sull’orbita inclinata ha compiuto un angolo Ω1< Ω2 in quanto la proiezione della sua velocità sul piano equatoriale è minore rispetto a quella dell’altro satellite su orbita equatoriale Istante t Proiezione dell’ orbita Inclinata del satellite sul piano equatoriale terrestre Ω1 Ω2 Linea dei nodi In tal modo, nel tratto di salita dell’orbita, rispetto ad un osservatore fisso a Terra, il satellite appare salire in latitudine e rallentare in longitudine sciftando verso Ovest 14 Orbita Geosincrona non equatoriale circolare All’istante generico t2 il satellite sull’orbita equatoriale ha compiuto un angolo Ω3 mentre il satellite sull’orbita inclinata ha compiuto un angolo Ω4> Ω3 in quanto la proiezione della sua velocità sul piano equatoriale è maggiore rispetto a quella dell’altro satellite su orbita equatoriale Istante t2 Proiezione dell’ orbita Inclinata del satellite sul piano equatoriale terrestre Ω3 Ω4 Linea dei nodi In tal modo, nel tratto di discesa dell’orbita, rispetto ad un osservatore fisso a terra, il satellite appare scendere in latitudine e accelerare in longitudine sciftando verso Est 15 Orbita Geosincrona non equatoriale circolare Quindi a causa dell’inclinazione dell’orbita, il punto sub-satellite si muove disegnando una tipica figura ad otto con dei massimi nello scostamento della latitudine δ e della longitudine λ +90° Traccia a terra del satellite Tratto di discesa dell’orbita Latitudine Equatore terrestre Tratto di salita dell’orbita ∆λmax ∆δmax Stazione ricevente a terra -180° Longitudine -90° +180° 16 Orbita geosincrona: periodo siderale Un orbita geosincrona circolare che non giace sul piano equatoriale (i≠0) ha una traccia a terra a forma di un otto La massima variazione in latitudine δ, è pari a ±i mentre la variazione in longitudine λ e la relativa variazione in latitudine sono date utilizzando le precedenti da: ∆λ = 4.36 ⋅10 −3 ⋅ i 2 ∆δ = 0.707 ⋅ i Dalle formule precedenti, valide con un errore inferiore al 5% per i<30°(infatti in radianti si ha che i(rad)=i°⋅π/180 è minore di 1 di conseguena i2<i), si vede che la variazione in latitudine δ è molto più grande della variazione in longitudine λ. Quando entrambi i parametri orbitali ( eccentricità ed inclinazione) sono diversi da zero, come succede in realtà, i loro effetti si sommano. La figura ad otto17si deforma in base alla entità delle grandezze in gioco. Orbita Geosincrona non equatoriale circolare con (A):i=20° (B):i=40° (C):i=60° 18 Surface trace of a circular geosynchronous orbit with 45° inclination 19 Surface trace of an elliptical geosyncronous orbit with 45° inclination and 0.1 ellepticity 20 Condizioni orbite GEO • Un orbita è detta Geostazionaria (GEO) se si verificano 3 condizioni: – GEOSINCRONA (il periodo di rotazione del satellite deve essere pari al periodo di rotazione terrestre) – EQUATORIALE (l’inclinazione dell’orbita rispetto al piano equatoriale deve essere nulla) – CIRCOLARE (l’eccentricità dell’orbita deve essere nulla) 21 Orbita Geosincrona Equatoriale circolare • Un orbita è circolare quando l’eccentricità della conica ellittica che la rappresenta è nulla cioè : e=0. • La velocità V ed il periodo T di rivoluzione del satellite su un orbita circolare sono: µ VO.Circ = T = 2π a a Terra ra g = VO.Circ = costante 3 gio =a Orbita circolare µ a = semiasse dell' orbita ( per un orbita circolare " a" è il raggio dell' orbita) [Km /s ] [m /Kg ⋅ s ] µ = costante gravitazionale = MassaTerra ⋅ G = 398604.3 G = costante gravitazione universale = 6.67 ⋅10-11 3 3 2 2 22 Orbita Geosincorna non circolare (0<e<1) che giace sul piano equatoriale terrestre • • • Usando la seconda legge di Keplero si può mostrare che la velocità angolare del satellite è maggiore al perigeo ed è minore all’apogeo ed è uguale alla velocità angolare della Terra in corrispondenza di due punti caratterizzati da un’anomalia eccentrica di E=π/2 (limite Est) ed E= 3π/2 (limite Ovest). Il punto sub-satellite è al centro del campo di variazione della longitudine quando il satellite si trova in corrispondenza del perigeo o dell’apogeo dell’orbita ed invece si trova ai limiti di tale campo quando l’anomalia eccentrica vale E=π/2 (limite Est) ed E= 3π/2 (limite Ovest). L’ampiezza dello spostamento longitudinale del punto sub-satellite è dipendente dall’eccentricità dell’orbita. La figura successiva dà l’ampiezza ∆Lmax (cioè la differenza in longitudine tra un satellite GEO ed un satellite geosincrono con eccentricità orbitale non nulla) ed il tempo necessario a raggiungerla dal perigeo in funzione della eccentricità. Per eccentricità minori di 0.4 vale la seguente: ∆Lmax (degrees) = 114 ⋅ e = 2 ⋅ e ⋅ 180 π 23 Orbita Geosincorna non circolare (0<e<1) che giace sul piano equatoriale terrestre VApogeo = µ (1 − e ) ⋅ a (1 + e ) VPerigeo = < VO.Circ To+6 ore To+6 ore V1 Orbita non circolare su piano equatoriale To+18 ore ⋅ a (1 − e ) > VO.Circ Orbita circolare su piano equatoriale ∆L=Lmax To+12 ore Apogeo µ (1 + e ) V ∆L=0 Terra To ∆L=0 To Perigeo ∆L=Lmax 24 To+18 ore Orbita Geosincorna non circolare (0<e<1) che giace sul piano equatoriale terrestre • • Per eccentricità minori di 10-3 il massimo di shift in longitudine Lmax è raggiunto dopo 6 ore. La eccentricità non nulla può essere dovuta all’azione della pressione di radiazione solare ma anche al fatto che in pratica il satellite non viene mai messo su di un orbita perfettemente cìrcolare (eccentricità residua=0.001) • Se l’orbita geosincrona giace sul piano equatoriale terrestre ma non è circolare ( e≠0 ), si ha pertanto una oscillazione in longitudine del satellite intorno alla longitudine media della stazione di terra. Tale oscillazione è causata dalla variazione della velocità relativa del satellite rispetto alla superficie terrestre all’equatore. • Dalla figura precedente si nota che scelto un istante T, il punto focalizzato a Terra dal satellite è diverso tra le due orbite di un angolo ∆Lmax corrispondente allo shift in longitudine • la traccia a Terra risulta una riga orizzontale anziché un punto 25 Traccia a terra di un satellite su orbita geosincrona equatoriale non circolare +90° Latitudine Traccia a terra del satellite Equatore terrestre Stazione ricevente a terra -180° Longitudine -90° +180° 26 Orbita geosincrona equatoriale circolare GEO In definitiva quindi una orbita GEO è un caso speciale delle orbite geosincrone. Una GEO giace pertanto nel piano dell’equatore terrestre ed ha un periodo pari a quello di rotazione della Terra, il satellite rimane fermo sopra una data locazione geografica creando l’illusione che il satellite è stazionario I satelliti per TV broadcasting sono esempi di satelliti su orbite Geostazionarie 27 Orbita geosincrona equatoriale circolare GEO The National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) maintains a fleet of active geostationary satellites called the GOES series (Geostationary Operational Environmental Satellite) that allows constant monitoring of a single part of the Earth. 28 Calcolo della quota e della velocità di un satellite su orbita Geostazionaria • • • Un orbita geostazionaria ha una ben determinata quota “h” rispetto alla superficie terrestre Tale quota dipende dal periodo di rotazione della Terra sul proprio asse La quota “h” si determina imponendo il periodo di rotazione della Terra al satellite sull’orbita geostazionaria. 29 Quota “h” per orbita Geostazionaria • Il periodo di un orbita ellittica di cui la circolare è un caso particolare è: T = 2π a3 µ a = semiasse dell' orbita ( per un orbita circolare " a" è il raggio dell' orbita) [ µ = costante gravitazionale = MassaTerra ⋅ G = 398604.3 Km 3 /s 2 [ G = costante gravitazione universale = 6.67 ⋅10-11 m 3 /Kg ⋅ s 2 • ] ] Sostituendo il periodo siderale T=86164 s si trova il raggio ( semiasse maggiore a) dell’orbita circolare: 2 ⎛ T ⎞ a=3 ⎜ ⎟ µ = 42163 Km ⎝ 2π ⎠ 30 Quota “h” del satellite per orbita Geostazionaria (GEO) • Il raggio terrestre all’equatore è mediamente R=6378 Km pertanto la quota sul livello del mare di un satellite geostazionario è: h = a − R = 35785 Km ≅ 5.6 ⋅ RE 31 Velocità del satellite su orbita geostazionaria • la velocità del satellite ha medesima direzione e verso della velocità della Terra all’equatore, il modulo della velocità è: VGEO = µ a = 398601.19 = 3.075 [Km / s ] = 11070 [Km / h] 42164 32 Orbita GEO e angolo di maschera β • • La visibilità da parte del satellite della porzione di superficie terrestre dipende dall’angolo di maschera minimo desiderato L’angolo di maschera è l’angolo di elevazione dell’antenna della stazione di Terra rispetto all’orizzonte terrestre β • • orizzonte terrestre Al fine di ridurre fenomeni di fading è necessario attraversare una porzione quanto più minore possibile di atmosfera pertanto sarebbe opportuno incrementare tale angolo, la condizione ideale è avere il satellite sullo zenit della stazione di Terra. zenit β L’angolo di maschera aumenta nei sistemi di telefonia mobile satellitare. Qui la potenza dell’apparto mobile è orizzonte terrestre piccola e pertanto occorre che il 33 percorso radio verso il satellite sia il minore possibile. Orbita GEO e angolo di maschera β α = 180 ° − 90 ° − θ − β min = 90 ° − (θ + β min ); R cos β min = (R + h )sin (90 ° − (θ + β min )) R cos β min = (R + h ) cos (θ + β min ) satellite α β θ β R ⋅ cos β = (R + h) ⋅ sin α Linea di orizzonte h=5.6*R cos (θ + β min ) = R cos β min (R + h ) ⎡ ⎤ R cos β min ⎥ − β min ⎣ (R + h ) ⎦ θ = cos −1 ⎢ R ⎡ Atmosfera Terrestre circa 1000 Km di spessore Definito l’angolo β si può determinare l’angolo θ di copertura della Terra 1 ⎤ θ ≅ cos −1 ⎢ cos β min ⎥ − β min ⎣ (1 + 5 .6 ) ⎦ Con un angolo di elevazione β=10° Si ottiene : θ=71.5° e α=8.6°; Sono quindi sufficienti 3 satelliti disposti a 120° per coprire tutta la Superficie terrestre. Per TLC mobili deve essere β>60° e h≅600 Km di conseguenza le 34 orbite GEO non sono opportune 35 Caratteristiche geometriche per GEO Link • Angolo di elevazione per un satellite avente longitudine centrata sull’Europa: nel nord Europa si hanno bassi angoli di elevazione 36 Esempi di diverse tiopologie di orbite Types of satellite observations: orbits 1. Geostationary (fixed point over the equator): 60N-60S Only one orbit: 35,800 km; ¼ Earth’s surface 2. Polar: quasi-global (e.g. 600 km Hubble, 225-250 km Shuttle ) 3. Sun-synchronous (fixed equator crossing time) 4. Non sunsynchronous (variable equator crossing time) NOAA-15 NOAA-16 NOAA-17 Polar orbiters LEOs Courtesy J-N Thépaut ECMWF Geostationary satellites GEOs Goes-W Goes-W Met-7 Goes-W GMS(Goes-9) 38 Esempi di diverse tiopologie di orbite Diurnal cycle & orbit 1. Sun-synchronous satellites (e.g. Envisat, Eos Aura): 2. Instruments look away from the sun: no manoeuvre to prevent the sun damaging instruments Cannot observe the diurnal cycle at a particular place: e.g. diurnal cycle of NO, NO2 the Non sunsynchronous satellites (e.g. UARS): Can observe the diurnal cycle at a particular place Have to do manoeuvres to prevent the sun damaging the instruments -> North look/South look for UARS MLS Perturbazioni su orbite GEO • Effetti delle perturbazioni sulle orbite Geostazionarie • Station Keeping BOX 40 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO • Per definizione un orbita Geostazionaria mantiene la posizione del satellite rispetto ad un punto sulla superficie terrestre. • A causa delle perturbazioni: – Asimmetria del geopotenziale (armoniche del campo gravitazionale terrestre soprattutto j2 e j22). In particolare j22 provoca un drift longitudinale dipendente dalla posizione del satellite rispetto ai punti di equilibrio stabile – Attrazione Luni-solare. Questa provoca una variazione dell’inclinazione dell’orbita dell’ordine di 1° all’anno. – Pressione di radiazione solare. Aumenta l’eccentricità dell’orbita causando una oscillazione della longitudine del satellite intorno alla sua posizione nominale. su un esteso periodo di tempo il satellite non mantiene la posizione assunta inizialmente – L’effetto della resistenza aerodinamica alle quote geostazionarie può 41 essere trascurato. Effetti delle perturbazioni su orbite GEO Si esaminano una ad una le principali perturbazioni delle orbite GEO: • • • • Asfericità della Terra ( armonica J2 del campo gravitazionale) Ellitticità dell’equatore terrestre ( armonica tesserale J22 del campo gravitazionale) Pressione da radiazione solare Influenza gravitazionale del Sole e della Luna 42 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: asfericità della Terra (J2) I termini che in genere è sufficiente considerare per studiare l’evoluzione dell’orbita del satellite sono J2 e J22 per cui l’espressione del potenziale di perturbazione Up diventa: Up =U − µ r µ ⎛ R ⎞ ⎡3 2 = ⎤ ⎜ ⎟ ⎢ J 2 + 3 J 22 cos 2( L − L22 )⎥ r ⎝ r ⎠ ⎣2 ⎦ J 2 = 1.0827 ⋅10 −3 ; J l (l > 2) < 10 −6 J 22 = 1.86 ⋅10 −6 ; J lm (l , m > 2) < 10 −6 L22 = −14.91° L’equatore terrestre presenta una differenza tra asse maggiore e asse minore di circa 150 m mentre la differenza tra raggio equatoriale medio e raggio polare è di circa 21 km. Per effetto della J2 la condizione di sincronismo tra rivoluzione del satellite e rotazione terrestre si può scrivere come: • • • • • ω E = ω + Ω+ M = ω + Ω+ n 43 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: asfericità della Terra (J2) Dove: ⎛R⎞ ω = 19.92⎜ ⎟ ⎝r⎠ • 3.5 ⎛R⎞ Ω = −9.97⎜ ⎟ ⎝r⎠ • = 0.026 [gradi / giorno] rotazione della linea degli absidi = 0.013 [gradi / giorno] regressione della linea dei nodi 3.5 (precessione di hˆ intorno al Nord terrestre se i ≠ 0) µ⎡ 3 ⎛R⎞ 1 M= J2⎜ ⎟ + ⎢ 3 a ⎢⎣ 2 ⎝ r ⎠ • 2 ⎤ ⎥ = n + 0.013 ⎥⎦ [gradi / giorno] U = potenziale complessivo µ r = potenziale della Terra se fosse perfettamente sferica µ = (potenziale complessivo ) − (potenziale della Terra se fosse perfettamente sferica ) = r = potenziale di perturbazione 44 Up =U - Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: asfericità della Terra (J2) • Su orbite GEO si tiene soprattutto conto degli effetti di J22 dovuti alla ellitticità della Terra all’equatore. • La perturbazione J2 dovuta allo schiacciamento della Terra ai poli si riduce con la quota ed a 36.000 Km è relativamente piccola, tuttavia essa rappresenta un incremento di massa all’equatore e quindi una maggiore forza di attrazione per i satelliti su orbite geostazionarie che per essere mantenute tali richiedono un aumento di velocità orbitale del satellite. • L’aumento di velocità fa perdere il sincronismo tra la Terra ed il satellite e per mantenerlo occorre aumentare la quota fino a che la velocità angolare del satellite diviene pari a quella terrestre. 45 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: asfericità della Terra (J2) • Con il metodo della costante planetaria usato nello studio delle perturbazioni si trova che il raggio a1 dell’orbita GEO aumenta di circa 500 metri mentre la velocità del satellite rimane praticamente invariata rispetto al caso kepleriano r r r ⎛ µ 3 R2 ⎞ f = f Kepleriana + f perturbazione = ⎜⎜ − 2 − j2 µ 4 ⎟⎟rˆ = 2 r ⎠ ⎝ r µ ⎛ 3 R2 ⎞ µ1 = − 2 ⎜⎜1 + j2 2 ⎟⎟rˆ = − 2 rˆ r ⎝ 2 r ⎠ r 2 ⎡ ⎛ 3 R 2 ⎞⎤ T µ1 dove µ = ⎢ µ ⎜⎜1 + j2 2 ⎟⎟⎥ allora da a = 3 2 π r 2 4 ⎠⎦ ⎣ ⎝ 1 T2 a1 = 3 4π 2 V1 = µ1 a1 si trova che : 2 ⎡ ⎛ 3 R 2 ⎞⎤ T µ ⎢ µ ⎜⎜1 + j2 2 ⎟⎟⎥ > a = 3 2 2 4 r π ⎠⎦ ⎣ ⎝ ≅V = µ a 46 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO Le principali perturbazioni delle orbite GEO sono causate da: • • • • Asfericità della Terra (armonica J2 del campo gravitazionale) Ellitticità dell’equatore terrestre (armonica tesserale J22 del campo gravitazionale) Pressione da radiazione solare Influenza del Sole e della Luna 47 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO:ellitticità dell’equatore (J22) • • Gli effetti dovuti al termine J22 vengono considerati perché questa perturbazione diventa significativa in virtù di un effetto di risonanza; infatti il termine forzante (asimmetria dell’equatore) per la GEO ha nel tempo lo stesso periodo di rivoluzione del satellite e ciò ne amplifica gli effetti. A causa dell’ellitticità dell’equatore terrestre la forza di attrazione gravitazionale non sempre passa per il centro della Terra. Tale forza ha una componente lungo il vettore velocità e provoca quindi l’accelerazione del satellite verso Est o verso Ovest a seconda della longitudine del satellite te sa e llit fθ I fr Or bit aG 1 S EO g h c i nw e e Gr Terra S I1 48 • • Effetti delle perturbazioni su orbite GEO:ellitticità dell’equatore (J22) Le forze di perturbazione, in generale, provocano una variazione di energia e quindi una variazione del semiasse. Infatti il semiasse a e l’energia per unità di massa E dell’orbita ellittica sono legati dalla relazione che è costante se non ci sono forze perturbatrici esterne: E= • E= ⇒ ⇒ µ 1 2 µT v − = − T = costante 2 r 2a In presenza di perturbazioni l’energia varia insieme al semiasse. Derivando la precedente rispetto al semiasse a si ha: 1 2 µT µ =− T v − 2 2a r dE µT = 2 da 2a ⇒ ( • ) µT da = f • v dt 2 2a da 2a 2 = f •v dt µT dE = ( • ) • con ⎧⎪ f = forza ⇒ dE = ( potenza )dt = f • v dt ⎨ ⎪⎩v = velocità ( ) Se f⋅v >0 (cioè f e v formano un angolo minore di 90°) il satellite va su un orbita più alta e (da/dt>0), viceversa se Se f⋅v <0 (cioè f e v formano un angolo maggiore di 90°) il satellite va su un orbita più bassa e (da/dt<0). Pertanto il satellite oltre a variazioni di longitudine subisce quindi anche variazioni di quota. 49 • Effetti delle perturbazioni su orbite GEO:ellitticità dell’equatore (J22) Il semiasse a è a sua volta legato al moto medio del satellite n dalla relazione: a da : T = 2π ⎛ − 12 dn 1 ⎜ µ = ⎜ 3 dt 2 ⎜ − 2 ⎝a 3 µ ⇒ 2π µ n= = T a3 ⇒ dn dn da 1 ⎛ µ ⎞ = ⋅ = ⎜ 3⎟ dt da dt 2 ⎝ a ⎠ ⎞ ⎟ − 3a 2 µ da 3 − 12 +1 2−6+ 32 da 3 12 − 52 da ⋅ =− µ a ⋅ =− µ a ⋅ ⎟⋅ 6 dt dt dt 2 2 ⎟ a ⎠ ( ) dn 3 12 − 52 2a 2 =− µ a ⋅ f • v = −3 dt µ 2 1 1 2 µ a 1 2 ( f • v ) = −3 1 1 2 µ a 2− 3 2 • • ( f • v ) = −3 1 1 2 − 3 2 µ a a 2 1 µ a a 3 ( f • v ) = −3 na1 ( f • v ) 2 2 1 2 − 3a 2 µ da ⋅ ⋅ = 6 a dt ( ) da 2a 2 = ma : f •v ⇒ dt µ ( f • v) ⇓ dn = −3 dt − ( da 2a 2 = f •v dt µT ( ) 1 dn = −3 2 f • v dt na ) Se f⋅v >0 (cioè f e v formano un angolo minore di 90°) il satellite va su un orbita più alta e (da/dt>0), e la sua velocità n diminuisce rispetto alla Terra (moto verso Ovest) Se f⋅v <0 (cioè f e v formano un angolo maggiore di 90°) il satellite va su un orbita più bassa e (da/dt<0), e la sua velocità n aumenta rispetto alla Terra (moto50verso Est) Quanto dimostrato analiticamente si può dedurre dall’osservazione della figura: f⋅ v > 0 f⋅v < 0 • Drift acceleration v ite l l te a s forza S1 sa λs forza fgravitazionale te l lite fgravitazionale I1 Terra GEO I V Drift acceleration fgravitazionale V Drift acceleration forza forza S lite el ich w n ee r G t sa • Effetti delle perturbazioni su orbite GEO:ellitticità dell’equatore (J22) Drift acceleration • L’armonica tesserale J22 provoca una deflessione del campo gravitazionale terrestre verso il semiasse maggiore dell’equatore ellittico (II1) facendo tendere il satellite verso uno dei due punti di equilibrio stabile S o S1 posti rispettivamente a 62.4° E e 242.9° E dal meridiano di Greenwich λs è la longitudine del punto di equilibrio più vicino alla posizione del satellite 51 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: ellitticità dell’equatore (J22) • Direzione del moto S1 tel sa I1 I Terra wic n ree h • fθ S te elli sat G lite fθ B A Punti di equilibrio stabile S e S1 • Un satellite in posizione A subisce una forza di attrazione terrestre fθ che ha una componente nel verso della velocità del satellite e tende ad avvicinarlo al punto I, si ha quindi un aumento di velocità che tende a portare il satellite su un orbita più alta che però è più lenta della geostazionaria e quindi il satellite si riavvicinerà al punto stabile S (spostamento verso Ovest). Nel punto B la forza fθ diretta verso il punto I si oppone al moto del satellite rallentandolo e facendolo passare su un orbita più bassa. Questa orbita è più veloce della GEO e quindi il satellite si muoverà verso il punto stabile S1 (spostamento verso Est) In questo modo si spiega l’apparente paradosso secondo il quale il satellite sottoposto ad una forza attrattiva verso l’asse maggiore (II1), si avvicina invece52 all’asse minore (SS1) Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: ellitticità dell’equatore (J22) L’accelerazione indotta sul satellite provoca una variazione (drift) della longitudine che può essere espressa a partire dalla variazione del moto medio in radianti dn/dt trovato: •• 360 dn ⋅ = drift della longitudine espresso in gradi : (x° : y rad = 360° : 2π ) 2π dt •• 360 dn ⋅ = KJ 22 sin 2( L − L22 ) che per un' orbita GEO diventa : 2π dt λ= λ= λ = 0.00168 ⋅ sin 2(λ − λS ) [gradi/giorno 2 ] •• con : λS = longitudine del punto di equilibrio più vicino alla posizione del satellite ⎛R⎞ K = 18n 2 ⎜ ⎟ ⎝r⎠ 2 and L22 = −14.91° Per i satelliti geostazionari è richiesta una variazione di longitudine limitata al massimo ad 1°. La variazione di longitudine del satellite si può calcolare 53 mediante l’eq d2λ/dt2= cost con opportune cond. iniziali. Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: ellitticità dell’equatore (J22) Variazione dell’accelerazione longitudinale di un satellite geostazionario S I S’ Se non viene effettuata alcuna manovra correttiva il satellite compie un moto oscillatorio intorno al più vicino punto I’ stabile. L’ampiezza dell’oscillazione è pari alla distanza iniziale λS. Per una GEO il periodo è di circa 80 giorni, la perturbazione è conservativa e di conseguenza il moto è periodico. 54 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO Le principali perturbazioni delle orbite GEO sono causate da: • Asfericità della Terra ( armonica J2 del campo gravitazionale) • Ellitticità dell’equatore terrestre ( armonica tesserale J22 del campo gravitazionale) • Pressione da radiazione solare • Influenza del Sole e della Luna 55 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: Pressione di Radiazione Solare • I fotoni incidenti vengono in parte assorbiti ed in parte riflessi dalla superficie del satellite. • Oltre a provocare variazioni di temperatura della superficie esposta del satellite, i fotoni trasmettono una parte della propria quantità di moto al satellite. • la forza di perturbazione dipende dall’area della superficie investita, dalla massa, e dal tipo di materiale che riveste il satellite. Delle quattro perturbazioni elencate, sia J2,J22 e Luna e Sole agiscono come forze di massa, mentre il Drag e la Pressione di radiazione solare agiscono come forze di superficie. 56 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: Pressione di Radiazione Solare L’ordine di grandezza della forza di perturbazione da radiazione solare è circa 10-6 rispetto all’attrazione gravitazionale terrestre, se ne tiene conto solo per orbite ad elevata quota come le GEO VA Fps Orbita GEO Terra VB Raggi solari • Fps 57 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: Pressione di Radiazione Solare Facendo l’ipotesi di suddividere le forze agenti in tanti impulsi e analizzando la situazione nei punti A e B si ottiene: • Nei punti A e B la forza Fps causata dalla radiazione solare e le velocità orbitale del satellite sono rispettivamente concordi e discordi causando nel primo caso un innalzamento dell’orbita e nel secondo caso un abbassamento dell’orbita. • L’effetto di tale perturbazione è quello di far variare l’eccentricità ed il semiasse e l’energia dell’orbita e quindi la perturbazione ha carattere non conservativo 58 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: Pressione di Radiazione Solare La pressione di radiazione solare (intesa come forza )può essere espressa come: Φ F = (1 + ε ) S cos 2 θ c Dove: ⎤ ⎡ Nm 2 ⎢ s m ⎥ ⎢ 2 ⋅ m ⎥ = [N ] ⎥ ⎢m s ⎦ ⎣ θ -ε = coefficiente di riflessione= rapporto tra flusso riflesso e flusso incidente -Φ =flusso per unità di superficie=1353 W/m2 alla distanza di 1 AU -S=superficie esposta -c= velocità della luce -θ=angolo di incidenza Occorrerebbe aggiungere un termine dovuto al vento solare, consistente di particelle di ioni, elettroni, protoni emessi dal Sole e catturati dal campo magnetico terrestre. Quest’ultimo termine è generalmente, trascurato poiché di qualche ordine di grandezza inferiore al precedente (radiazione elettromagnetica) 59 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: Pressione di Radiazione Solare • L’accelerazione dovuta a questa forza è sempre diretta nel verso che si allontana dal Sole. Se per il satellite assumiamo un rapporto superficie su massa S/m=10-2÷10-1 m2/kg, l’accelerazione dovuta alla radiazione solare se per esempio ε =0.5 sarà: (1 + ε ) Φ S cos 2 θ Φ S cos 2 θ = c m 1353 ⎡m⎤ −7 −8 10 10 = (0.01 − −0.1) ⋅1.5 ⋅ ≅ − − ⎢ s2 ⎥ 3 ⋅108 ⎣ ⎦ a= F = m c m = (1 + ε ) Ovviamente questo termine è zero ogni volta che il satellite è in ombra • L’accelerazione indotta sulla Terra è 10-16 m/s2 per cui risulta S/m=2⋅10-11 m2/Kg. 60 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO: Pressione di Radiazione Solare • • Un’ accurata modellizzazione è molto difficile da ottenere poiché alla luce del sole sono, spesso, esposte superfici con diversi coefficienti di riflessione e sezioni frontali variabili nelle diverse parti dell’orbita. L’unico parametro orbitale perturbato dall’accelerazione di pressione di radiazione solare è l’eccentricità. Il rateo di variazione è dato da: • e= • de 3 Φ S 1 = (1 + ε ) dt 2 c m v Per un satellite geostazionario, assumendo per S/m il valore 10-1—10-2, risulta de 3 1353 1 (0.01 − −0.1)(1 + 0.5) e= = = 0.01 − −0.001 dt 2 300000000 3074 • [anno ] −1 61 Effetti delle perturbazioni su orbite GEO Le principali perturbazioni delle orbite GEO sono causate da: • Asfericità della Terra ( armonica J2 del campo gravitazionale) • Ellitticità dell’equatore terrestre ( armonica tesserale J22 del campo gravitazionale) • Pressione da radiazione solare • Influenza del Sole e della Luna 62 Perturbazione dovuta all’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna su un satellite geostazionario • • • • • L’effetto Luni-Solare sull’inclinazione dell’orbita è dovuto al fatto che il piano orbitale del satellite non coincide con il piano dell’eclittica e con il piano orbitale della Luna Il meccanismo fisico della perturbazione Luni-Solare è simile, in generale, a quello della non asfericità della Terra Quest’ultimo causa una regressione della linea dei nodi in conseguenza del quale il polo dell’orbita, che è la normale al piano orbitale, descrive un cerchio centrato sul polo di rotazione terrestre, poiché l’inclinazione dell’orbita non cambia. L’attrazione gravitazionale Luni-Solare fa la stessa cosa rispetto però all’eclittica, se si considerano gli effetti a lungo periodo. Se la condizione iniziale è un orbita geostazionaria, e non si realizzano manovre di station-keeping, l’inclinazione dell’orbita aumenterà di un massimo di 15° dopo circa 27.5 anni, ritornando a zero dopo 55 anni. Nel contempo la linea dei nodi ruota di 180°. Il moto esatto è alquanto più complicato ed andrebbe analizzato su una superficie sferica piuttosto che su un piano: detto piano di Laplace. 63 Perturbazione dovuta all’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna su un satellite geostazionario • • • • • Quando lo Station-Keeping è previsto si considera solo il moto del piano orbitale intorno all’asse terrestre e la semplificazione piana è applicabile. Si può studiare il comportamento dell’orbita in termini di moto del suo polo, si introduce a questo proposito il concetto di polo di perturbazione per definire la direzione istantanea del corpo perturbante, nel nostro caso il Sole e la Luna. Nel caso di perturbazione dovuta ad oblatness, il polo di perturbazione è l’asse di rotazione terrestre. Il risultato della perturbazione solare sul vettore normale al piano orbitale è un moto ondulato con periodo semiannuale nella direzione Y e con una variazione media nella direzione X pari a 0.267°/anno. La luna ha un effetto simile, solo complicato dal fatto che l’inclinazione dell’orbita lunare varia rispetto al piano equatoriale con un periodo di 18.6 anni. Il drift medio dell’inclinazione varia, pertanto, tra 0.478° e 0.674° in dipendenza del valore dell’inclinazione della Luna nel suo ciclo di 18.6 anni. Il rateo del drift varia tra 0.75° e 0.95° /anno. A tale rateo va aggiunto un altro termine dovuto alla non asfericità della Terra (armoniche zonali) che provoca una rotazione del vettore inclinazione intorno all’asse Z pari a -4.9°/anno (se l’inclinazione non è nulla). 64 Perturbazione dovuta all’attrazione gravitzionale del Sole e della Luna su un satellite geostazionario • Il piano equatoriale della Terra è inclinato di 23.44° rispetto al piano dell’orbita intorno al sole (eclittica), inoltre a causa della precessione degli equinozi tale piano compie una rotazione completa in un periodo di circa 26.000 anni • Il piano dell’orbita lunare è inclinato di circa 5.14° rispetto al piano dell’eclittica, questo ruota con periodo di circa 18.6 anni • Il piano equatoriale della Luna è inclinato di circa 1.5° rispetto al suo piano orbitale 65 Perturbazione dovuta all’attrazione del Sole e della Luna su un satellite GEO Piano orbitale della Luna Inclinato di 5.14° rispetto al Piano dell’eclittica Piano orbitale della Terra Intorno al Sole: eclittica 66 Perturbazione dovuta all’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna su un satellite geostazionario Range variazione per l’iclinazione del piano lunare rispetto all’eclittica Traccia orbita GEO Sole in estate ittic l c e a 4° 1 . +5 Terra Equatore terrestre Piano orbita Luna Luna piena Sole in inverno .44° 3 2 Luna nuova + - 4° 1 . 5 Perturbazione dell’orbita GEO dovuta alla forza F di attrazione gravitazionale diretta verso il Sole e la Luna L’ascensione retta del nodo dell’orbita lunare compie una rotazione completa in 18.6 anni, la traccia dell’orbita lunare rimane quindi all’interno della regione delimitata 67 dalle linee tratteggiate di ∓5.14° Perturbazione dovuta all’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna su un satellite geostazionario • • • • La forza F ha una componente orizzontale ed una normale al piano equatoriale. La componente normale provoca variazioni sull’inclinazione “i” della GEO, circa 0.85°/anno La componente orizzontale provoca variazioni sul semiasse maggiore “a” e sulla eccentricità “e”della GEO Quando la Luna ed il Sole sono allineati sul piano equatoriale lungo la linea dei nodi (equinozi; unico momento in cui può avvenire un eclisse completa), la componente verticale della forza di perturbazione F è nulla. 68 Perturbazione dovuta all’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna su un satellite geostazionario • Relativamente alla variazione dell’inclinazione “i” dell’orbita, si possono riconoscere 3 componenti: – Componente periodica con periodo pari alla metà di quello di rivoluzione della Luna 27.3 giorni circa, ed ampiezza 0.0035° dovuta allo spostamento della Luna lungo la sua orbita, – Componente periodica con periodo pari alla metà di quello di rivoluzione della Terra intorno al Sole, circa 365,25 giorni, ed ampiezza 0.023° (dovuta allo spostamento della Terra lungo la sua orbita intorno al Sole) – Componente a lungo periodo per il Sole e per la Luna le cui espressioni (sempre nella ipotesi di orbita geostazionaria), sono date da: di 3 µ s r 2 i[Sole] = = sin Ω sin is cos is 3 dt 4 h rs • di 3 µl r 2 i[Luna ] = = sin (Ω − Ω l )sin il cos il dt 4 h rl3 • 69 Perturbazione dovuta all’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna su un satellite geostazionario dove: µs=costante gravitazionale del Sole=1.32686⋅1011 km3/s2 rs=distanza Sole-centro della Terra=149592000 km is=inclinazione del piano dell’eclittica rispetto al piano equatoriale=23.45° µl=costante gravitazionale della Luna=4.9028⋅103 km3/s2 rs=distanza Luna-centro della Terra=384000 km il=inclinazione dell’orbita della Luna rispetto al piano equatoriale=23.45°±5.12°, il periodo è 18.6 anni Le due relazioni differiscono nella forma solo perché si può assumere uguale a 0 l’ascensione retta del Sole, mentre quella della Luna varia da -13° a +13° ed è 0 in corrispondenza degli angoli di inclinazione minimo e massimo. Dalla prima delle due, assumendo Ω = 270°, si ottiene : • di i[Sole] = = 0.269 gradi/anno dt dalla seconda assumendo Ω = 90° e Ω l = 0°, si ottiene : ⎧• ⎪⎪i[Luna ] = ⎨• ⎪i[Luna ] = ⎪⎩ di = 0.478 gradi/anno per i = 18.3° dt di = 0.674 gradi/anno per i = 28.6° dt 70 Perturbazioni su orbite GEO • Effetti delle perturbazioni sulle orbite Geostazionarie • Station Keeping BOX 71 Perturbazioni su orbite GEO • Un satellite GEO dovrebbe rimanere fisso rispetto ad un osservatore sulla superficie terrestre, viceversa a causa delle perturbazioni la sua posizione muta nel tempo. • Al fine di programmare un controllo sulla posizione del satellite vengono definite delle tolleranze massime ammesse per lo spostamento in longitudine, latitudine, ed elevazione, rispetto alla posizione di riferimento, per un dato satellite. • Tali tolleranze costituiscono lo Station Keeping Box, e ci si riferisce quindi a quell’insieme di manovre intese a mantenere il satellite all’interno di questa finestra temporale mediante delle correzioni periodiche. Allora il satellite è vincolato a rimanere entro una finestra di spazio che corrisponde circa ad un cubo . 72 Perurbazioni: Station Keeping Box • l’SKB è valorizzato tramite due semi_angoli al vertice rispettivamente nel piano equatoriale EW(est ovest) e in quello del meridiano NS (nord sud), il massimo valore della eccentricità determina invece la variazione della distanza radiale. • L’obiettivo del SKB è controllare la progressione dei parametri orbitali sotto l’effetto delle perturbazioni applicando periodiche correzioni orbitali 73 Perurbazioni: Station Keeping Box Una tipica finestra di Station Keeping Box è: • ∓0.05°=0.1° tot in longitudine • ∓0.05°=0.1° tot in latitudine • eccentricità e=4*10-4 Queste condizioni corrispondono alla possibilità del satellite di muoversi in un cubo con le dimensioni dei lati in figura K 35 N m NS EW 75 Km 75 Km Orbita nominale 74 Perturbazioni: Station Keeping Box Ogni missione impone certe dimensioni della finestra considerando che: • Più le dimensioni del SKB sono piccole, più il sistema di tracking e puntamento antenna della stazione di terra divengono semplici • Satelliti geostazionari con antenne del tipo multispot beams che puntano precisi punti sulla Terra richiedono uno spostamento preciso onde evitare lo spostamento delle aree coperte • Satelliti GEO con antenne a lobo stretto richiedono elevate precisioni di SKB. Tale precisione può consentire sistemi di antenna a puntamento fisso sulla stazione di terra. • L’adozione di strette tolleranze per l’SKB permette una migliore utilizzazione dei satelliti su orbite GEO nonché una più efficiente utilizzazione dello spettro radio Limiti ristretti impongono manovre di controllo più frequenti ed un tracking più preciso e quindi un maggior carico di lavoro alla stazione di controllo a Terra. • • L’ITU-R [ Rec. S.484] impongono per satelliti Broadcast GEO un SKB di ∓ 0.1° in longitudine 75 Perturbazioni: Station Keeping Box Le correzioni sono realizzate mediante incrementi di velocità applicati: • Perpendicolarmente al piano orbitale in corrispondenza del nodo dell’orbita per la cosiddetta manovra Nord-Sud station keeping • Tangenzialmente all’orbita per le manovre Est-Ovest station keeping Nord-Sud Station Keeping Il “Nord-Sud station keeping”, consiste nel cambiare l’inclinazione dell’orbita. L’incremento di velocità ∆V deve essere applicato perpendicolarmente al piano orbitale in corrispondenza del nodo. Gli impulsi di velocità sono dell’ordine di 50m/s per anno nodo ità c o l Ve tellite sa del i ne o i z o e Pian lla corr de a m i r le p a t i Orb ∆V=incremento di velocità Piano equatoriale 76 Perturbazioni: Station Keeping Box Nord-Sud Station Keeping La correzione ha un’ampiezza di ∆V=i⋅V dove: • V è la velocità (3074 m/s) del satellite sull’orbita geostazionaria, ed • i è l’inclinazione in gradi da correggere. L’incremento di velocità necessario in un anno è: ∆V = 3074 ⋅ ( variazione angolare in radianti/anno) = = 3074 ⋅ π di π = 3074 ⋅ ⋅1 ≅ 50 [m / s ] 180 dt 180 ⋅ Data la variabilità del piano orbitale della Luna, con periodo di 18.6 anni, il valore vero di ∆V sarà diverso da un anno all’altro. In particolare, nel 1992 era di 45.48 m/s. Quando la finestra di station keeping, è sufficientemente larga, le correzioni non sono necessarie. Se i è la massima tolleranza possibile durante la vita operativa del satellite, è possibile posizionare il satellite su un orbita iniziale leggermente inclinata, per esempio di i gradi, geosincrona con un opportuno nodo ascendente. In tal modo l’inclinazione diminuirà, passerà per zero, e quindi aumenterà raggiungendo i gradi dopo T=2⋅i/(di/dt) anni. Le manovre Nord-Sud sono molto più onerose di quelle Est-Ovest: 50m/s all’anno 77 contro 2-10m/s all’anno. Perturbazioni: Station Keeping Box Nord-Sud Station Keeping La correzione può anche essere calcolata tenendo conto che la velocità sul piano equatoriale deve essere la medesima velocità del piano non equatoriale (3074 m/s). Pertanto l’impulso di velocità, non più perpendicolare all’orbita, necessario per il solo cambio di inclinazione orbitale per ogni anno di vita del satellite è dato da: ⎛ π variazione angolare in gradi/anno ⎞ ⎛i⎞ ∆V = 2 ⋅ V ⋅ sin ⎜ ⎟ = 2 ⋅ 3074 ⋅ sin ⎜ ⎟ 2 ⎠ ⎝ 180 ⎝2⎠ ⎛ π 1⎞ = 2 ⋅ 3074 ⋅ sin ⎜ ⎟ ≅ 50 [m / s ] 180 2 ⎠ ⎝ nodo ∆V=incremento di velocità ità ite c lo tell e V sa l de i Piano Orbitale prima della correzione Piano equatoriale 78 Perturbazioni: Station Keeping Box Altre considerazioni sulle manovre Nord-Sud Station Keeping La variazione, risultante dalle diverse precessioni, dell’inclinazione dell’orbita geostazionaria è tale per cui il polo h, descrive un moto di precessione risultante intorno ad un asse intermedio, inclinato di 7.5° rispetto al Nord terrestre: Precessione risultante 270° A manovra Asse intermedio C B=N Cerchio di tolleranza sulla variazione di i A B Per ridurre il numero delle manovre necessarie a mantenere l’inclinazione dell’orbita sempre all’interno del cerchio di tolleranza, è conveniente posizionare inizialmente il satellite nel punto A. A partire da tale punto infatti l’inclinazione si riduce fino ad i=0 in B e prosegue nella precessione risultante verso il punto C. Quando arriva in C si effettua la manovra Nord-Sud. Ma in A ed in C il valore di i è lo stesso; quello che varia è invece il valore di Ω: la manovra è tale da far variare unicamente la longitudine del nodo ascendente 79 Ω( C→A; il valore di Ω in A deve essere poco più di 270°). Ω Perturbazioni: Station Keeping Box Est-Ovest Station Keeping Il movimento nel piano equatoriale dovuto alla ellitticità all’equatore, obbedisce alla legge di equazione del moto oscillatorio del satellite intorno al punto di equilibrio stabile λs più vicino: ⎛ dΛ ⎞ 2 ⎜ ⎟ − k cos 2Λ = cost ⎝ dt ⎠ 2 • λ • Dove Λ è la longitudine del + λ0 satellite misurata a partire dal punto di equilibrio più vicino. manovra Assumendo che Limite Ovest l’accelerazione di drift longitudinale λ sia negativa (λ ) (λ0-∆λ) (λ0) s che λ0 sia la longitudine desiderata e che ∆λ sia la massima variazione ift naturale r D • consentita, un tipico ciclo di − λ0 correzione Est-Ovest è così realizzato: Limite Est λ (λ0+∆λ) 80 Perturbazioni: Station Keeping Box Est-Ovest Station Keeping La manovra è realizzata al limite Ovest della longitudine, λ0 - ∆λ,, in modo da impartire al satellite un rateo di drift pari a λ0. L’entità di λ0 è tale che il rateo di drift è zero quando il satellite raggiunge il limite Est. A questo punto il drift è invertito, naturalmente, ed il rateo diventa -λ0 quando il satellite raggiunge il limite λ0 -∆λ . A questo punto una nuova manovra è realizzata per impartire al satellite il rateo di drift λ0 e quindi il ciclo si ripete. Nel caso di accelerazioni di drift positive la manovra è realizzata in corrispondenza del limite λ0 +∆λ di longitudine. • λ • + λ0 manovra Limite Ovest (λs) Limite Est (λ0-∆λ) • − λ0 (λ0) λ (λ0+∆λ) le Drift natura 81 Perturbazioni: Station Keeping Box Est-Ovest Station Keeping Il valore di λ0, può essere calcolato dalle equazioni del moto uniformemente decelerato: • • •• λ = λ0− λ t •• • λ = λ 0 − ∆λ + λ 0 t − λ 2 t2 Osservando che quando λ=λ0+∆λ deve essere dλ/dt=0, allora le precedenti forniscono per λ0 l’espressione: •• ⎧• ⎪λ 0 = λ t • •• ⎧ • •• •• ⎧ ⎧• ⎪ λ 0 = λt ⎪ 0 = − λ λ t 1/ 2 = λ λ t 0 ⎪ ⎪ 0 ⎪ ⎛ ⎪ ⎞ ⇒⎨ ⇒⎨ ⇒⎨ ⎜ ⎨ ⎟ •• • • 2 λ ∆ ⎪ ⎪ ⎪2∆λ = λ tt ⎪t = ⎜ ⎟ 2 ∆ = λ λ t 0 + ∆ = − ∆ + − λ λ λ λ λ t 0 0 0 0 • • ⎩ ⎩ ⎪ ⎜ ⎪⎩ ⎟ ⎪ ⎜ λ ⎟ ⎠ ⎩ ⎝ 82 Perturbazioni: Station Keeping Box Est-Ovest Station Keeping 1/ 2 ⎧ ⎛ ⎞ 1/ 2 ⎜ ⎟ ⎪• •• •• •• 2∆λ ⎧• ⎧• ⎛ ⎞ ⎟ ⎪λ 0 = λ ⎜ ⎪λ 0 = ⎜ λ 2∆λ ⎟ ⎪λ 0 = λ t • • ⎜ ⎟ ⎪ ⎝ ⎠ ⎪ ⎪ λ ⎜ ⎟ ⎪ 1/ 2 1/ 2 ⎪⎪ ⎪ ⎛ ⎝ ⎠ ⎞ ⇒⎪ ⎞ ⇒ ⎨ ⎛⎜ ⎨ ⎜ ⎨ ⎟ 1/ 2 ⎟ ⎞ ⎪t = ⎜ 2∆λ ⎟ ⎪ ⎛ ⎪ ⎜ 2∆λ ⎟ ⎪ ⎜ •• ⎟ ⎪ ⎜ 2∆λ ⎟ ⎪t = ⎜ •• ⎟ ⎪ ⎜ λ ⎟ ⎪t = ⎜ •• ⎟ ⎪ ⎜ λ ⎟ ⎜ ⎟ ⎪⎩ ⎝ ⎠ ⎩ ⎝ ⎠ ⎪ λ ⎟ ⎪⎩ ⎜⎝ ⎠ • •• λ 0 = λ 2∆λ 83 Perturbazioni: Station Keeping Box Est-Ovest Station Keeping L’intervallo di tempo tra due manovre successive può essere sempre calcolato dalla relazione • • •• • λ = λ0− λ t • • ponendo λ = − λ 0 e si trova che •• − λ0 = λ0− λ t T=2 2∆λ •• λ • • • •• − 2λ0 = −λ t ⇒ ⇒ T=2 λ0 •• λ •• =2 λ 2∆λ •• λ 1/ 2 ⎛ 2∆λ ⎞ = ⎜ •• ⎟ ⎟ ⎜ ⎝ λ ⎠ • • La manovra cambia il rateo di drift da − λ 0 a λ0 La velocità necessaria è data da 1/ 2 ⎛ ⎞ ∆V = 2.83 ⋅ ∆ λ = 5.66 ⋅ λ 0 = 11.32⎜ λ ⋅ ∆ λ ⎟ ⎝ ⎠ • • •• • m ⋅ sec -1 / manovra 84 Perturbazioni: Station Keeping Box Est-Ovest Station Keeping Pertanto in un anno la variazione richiesta è • • ∆V = 2.83 ⋅ ∆ λ = 5.66 ⋅ λ 0 365 = 1.74 sin 2(λ − λs ) m ⋅ sec -1 / anno T Alle precedenti si arriva osservando che variazione del moto medio ∆n: n= µ a 3 la variazione in longitudine equivale alla ⇒ dn 1 ⎛ µ ⎞ = ⎜ 3⎟ da 2 ⎝ a ⎠ −1 / 2 5 ⎛ − 3a 2 µ ⎞ 3 −1/ 2 +3 / 2 − 4 3 1/ 2 − 2 ⎜⎜ ⎟⎟ = − µ a µa = − µ a 6 2 2 ⎝ a ⎠ 3 µ ∆n = − ∆a 5 2 a ⇒ ∆n ∆a = 3 µ − 2 a5 Assumendo r costante durante la manovra e ricordando che µ V2 µ E= − =− 2 r 2a 2µ µ ⎛2 1⎞ ⇒ V = − = µ⎜ − ⎟ r a ⎝r a⎠ 2 85 Perturbazioni: Station Keeping Box Est-Ovest Station Keeping Derivando l’espressione della velocità si ha: 1 d 2 d ⎛2 1⎞ dV µ V = = µ 2 ⇒ 2VdV = 2 da µ ⎜ − ⎟ ⇒ 2V da da ⎝ r a ⎠ da a a 1 µ ∆a ∆n si ottiene : sostituendo ∆a = ∆V = 2 2a V 3 µ − 2 a5 ∆n 3 µ − 5 1/ 2 5 µa 1 µ 2 a 1 µ ∆n µ ⎛a ⎞ ⎟ ⎜ ∆n ∆V = = = − 2 ⎜ ⎟ ∆n = − 2 2 2a 2a 3a V ⎝ µ ⎠ 3V V 3 µ V − 2 a5 ricavando µ da n = ∆V = − n µ a 3 : a3 a n a2 ∆n = − ∆n 3V 3V µ =n a3 e sostituendo in ∆V : 86 Perturbazioni: Station Keeping Box Est-Ovest Station Keeping Per un satellite geosincrono per il quale si ha: • a= 42166 [km], • n=2π/(23.9⋅3600)=7.3⋅10-5 [rad/secc] • V=3074 [m/sec] si ottiene: • n a2 ∆V = − ∆n = 14019.24 ⋅ ∆n = 2.83 ⋅ ∆ λ 3V π 1 ∆n = ∆λ [gradi/giorno] 180° 86400 [m/sec] La correzione di eccentricità è ottenuta realizzando le correzioni di semiasse (Est-Ovest Station Keeping) al perigeo quando l’incremento di velocità da applicare è verso Ovest (riduzione del semiasse), oppure all’apogeo quando l’incremento di velocità da applicare è verso Est (aumento del semiasse). 87 Riassunto Precessioni compiute dal polo orbitale Il polo di perturbazione lunare, come detto, non coincide con il polo dell’eclittica ma, come il polo dell’orbita, compie un moto di precessione intorno ad esso (con ampiezza pari a 5.12° e periodo di 18.6 anni). Si ha quindi: --Precessione di h (polo orbitale) introno ad E (Sole) --Precessione di h (polo orbitale) intorno ad M (polo dell’orbita lunare, inclinato rispetto al Nord terrestre di 23,45°±5.14°) --Precessione di h (polo orbitale) intorno al Nord Terrestre N (con ampiezza pari all’inclinazione dell’orbita geostazionaria, che inizialmente è nulla) i Precessione della Luna intorno al Sole 5.12°/anno E N Variazioni complessiva di i Variazioni a breve periodo (moto del Sole e della Luna lungo le rispettive orbite) M 23.45° t 88 Riassunto Precessioni compiute dal polo orbitale Se si considerano fissi i poli di perturbazione si ottiene una soluzione in forma chiusa: • Precessione di h intorno all’asse intermedio con inclinazione di 7.5° rispetto al nord e periodo di 55 anni Se però si vuole tenere conto dell’attrazione solare subita dalla Luna (precessione di M intorno ad E) il polo di perturbazione risultante non è più fisso a 7.5°; si ottiene allora che il polo orbitale h descrive una ellisse sferica (intersezione tra un eslissoide ed una sfera unitaria) che si muove per il moto di M intorno ad E. 89 Vantaggi e Svantaggi Orbite Geostazionarie 90 Orbite Geostazionarie • Vantaggi: – È sufficiente avere tre soli satelliti in orbita a distanza di 120° l’uno dall’altro rispetto al centro della terra per coprire l’intero globo, ad esclusione delle calotte polari – Il satellite rimane stazionario relativamente alla stazione terrestre eliminando così la necessità di commutare il servizio da un satellite ad un altro – In teoria un’antenna a terra può puntare in una direzione fissa dello spazio verso il satellite senza bisogno di tecniche di inseguimento antenna (se il satellite rimane fermo rispetto alla satzione di terra) 91 Orbite Geostazionarie • Svantaggi: – A causa della distanza il satellite è in linea di luce solamente con il 42% della superficie terrestre – Le latitudini maggiori di 80° sia a Nord che a Sud non sono coperte molto bene – Obbligo di usufruire di angoli di elevazione tanto più limitati quanto più le stazioni di Terra sono distanti dall’equatore, questo determina scarsa qualità nelle telecomunicazioni – Ritardo nelle telecomunicazioni a causa della elevata distanza dalla Terra 92 Orbite Geostazionarie: TDRS-7 satellite Below is shown the orbit of the TDRS-7 satellite, one of a series of NASA satellites which used to provide a near continuous communications link with the Space Shuttle, International Space Station & other spacecraft such as the Hubble Space Telescope. View of orbit from ascending node General view of TDRS-7 orbit Compared with the LEO orbit of Mir a much larger portion of the earth's surface is visible from the TDRS-7 spacecraft. The zone of visibility of the spacecraft has been highlighted by a cone. Approximately 40% of the earths surface can be viewed at any one time from geostationary altitude. Additionally, the spacecraft orbit is sunlight apart from a small zone which passes into the earths shadow. Actually, geostationary satellites only experience eclipses at two periods of the year - for a few weeks at a time at the spring and autumn equinoxes. The reason for this is simple. The earths rotation axis is inclined with respect to the ecliptic, hence the earth's shadow cone misses the plane of a zero inclination geostationary orbit apart from the times when the 93 suns declination is close to zero. This occurs twice a year, once at the spring equinox and once at the autumn equinox. Orbite Geostazionarie: TDRS-7 satellite As can be seen from this graphic a perfectly geostationary satellite stays over the same spot on the equator all day. However, if we were to look closely we would see that the satellite does appear to change position, generally describing a small figure of 8 or an arc due to the effect of lunar / solar pertubations dragging the satellite into a slightly elliptical, slightly inclined orbit. There are many non operational satellites in "graveyard" orbits slightly above or below a true geostationary orbit. Since the orbital period is slightly more or less than the earths rotation period these satellites appear to drift slowly around the earth. 94 Modello geom. perturbaz. orbite alte: introduzione • La modellizzazione delle perturbazioni del terzo corpo, di seguito descritta, permette di stimare con una grande accuratezza il moto del piano orbitale di satelliti alti ( semiasse ≥ 3R⊕). • Tale moto è dovuto essenzialmente agli effetti, agenti fuori del piano orbitale, dell’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna ed all’effetto dello schiacciamento terrestre. • Altre perturbazioni, quali la pressione di radiazione Solare e le armoniche superiori del campo gravitazionale terrestre e lunare, hanno un effetto significativo solamente dopo tempi molto più lunghi della durata della vita operativa dei satelliti. In particolare, studi passati, hanno mostrato che per satelliti geostazionari l’inclinazione ha una variazione a lungo termine con periodo pari a circa 53 anni e ampiezza dipendente dalle condizioni iniziali del piano orbitale. • Il meccanismo di azione della perturbazione luni-solare è simile a quello dovuto allo schiacciamento terrestre; l’evoluzione del polo del satellite K – versore del momento della quantità di moto- risulta una combinazione di tre regressioni attorno ai “poli di perturbazione”, rappresentanti le direzioni istantanee dell’asse polare terrestre e dei poli orbitali del Sole, nel suo moto apparente attorno alla Terra, e della Luna. 95 Modello geom. perturbaz. orbite alte: descrizione Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta • Come noto, l’orientamento del piano orbitale di un satellite rispetto ad una terna inerziale, è determinato da due angoli, che tradizionalmente sono identificati nei due parametri kepleriani i (inclinazione del piano orbitale rispetto a quello equatoriale) ed Ω (ascensione retta del nodo ascendente) misurata sul piano equatoriale in senso antiorario, a partire dall’asse vernale. • Se al posto del piano orbitale, si considera la direzione individuata dal versore perpendicolare ad esso (polo orbitale), gli angoli i ed Ω saranno definiti come in figura r M = polo lunare r N = asse polare terrestre r E = polo eclittica r r r r N K E M nare u l ita O rb a 5.14° eclittic (ortogonale al piano dell' eclittica) r K = polo orbitale del satellite 23.45° Orbita s equatore i atellite 96 Modello geom. perturbaz. orbite alte: descrizione Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta • L’evoluzione temporale del polo orbitale k, per un orbita circolare, risulta descritta in un riferimento inerziale dalla seguente equazione: • ( ) r r r * r K = K × ∇ kr R K dove: ( ) ( ) ( ) r r 1 R K = 2RK; na r R K = funzione di disturbo mediata ripetto all' anomalia media del satellite e dei corpi perturbanti lungo le loro orbite descritte rispetto alla Terra * ⎛ ⎞ µ ⎜ anomalia media M = ⎟; = nt 3 ⎜ ⎟ a ⎝ ⎠ µ = moto medio; 3 a a = semiasse maggiore dell' orbita r r ∇ kr = gradiente rispetto a K n= 97 Modello geom. perturbaz. orbite alte: descrizione Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta • La funzione di disturbo di cui sopra è la seguente: 2 ω ⎤ r r r ⎡ 2 j 2 1 R K = na ⎢ ∑ ω j K • Z j − ∑ ⎥ j =0 6 ⎦ ⎣ 2 j =0 ( ) dove: ( ) r Z 0 = versore normale al piano equatoriale, r Z1 = versore normale al piano dell' eclittica, r Z 2 = versore normale al piano orbitale lunare, le costanti ω j sono espresse da : 3 j2 R⊕2 ω0 = n 2 2 a 3 nh ωh = Mh 4 n ⎡n j = moto medio dei corpi perturbanti calcolato rispetto ⎤ ⎥ ⎫⎢ al centro di massa della Terra, ⎥ ⎪⎪⎢ ⎬⎢ M h = rapporto tra massa del corpo perturbante e massa totale ⎥ ⎢ ⎥ con h = 1,2 ⎪⎢ + del sistema (Terra corpo perturbant e) ⎥ ⎪⎭ 98 ⎢ j = seconda armonica zonale del campo gravitazionale terrestre⎥ ⎣ 2 ⎦ Modello geom. perturbaz. orbite alte: descrizione Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta • Per satelliti geosincroni vale gradi anno gradi ω1 = 0.73726 anno gradi ω0 = 1.615 anno ω0 = 4.8996 Effettuando il gradiente della funzione di disturbo si ottiene l’espressione dell’evoluzione temporale del polo orbitale: r r r * r r r ⎧⎪ na 2 ⎡ 1 2 r r 2 2 ω j ⎤ ⎫⎪ K = K × ∇ kr R K = K × ∇ kr ⎨ 2 ⎢ ∑ ω j K • Z j − ∑ ⎥ ⎬ = ⎪⎩ na ⎣ 2 j =0 j =0 6 ⎦ ⎪ ⎭ r r ⎧⎪⎡ 1 2 r r 2 ⎤ ⎫⎪ r r ⎧⎪⎡ 2 ω j ⎤ ⎫⎪ = K × ∇ kr ⎨⎢ ∑ ω j K • Z j ⎥ ⎬ + K × ∇ kr ⎨⎢− ∑ ⎥ ⎬ = ⎪⎩⎣ 2 j =0 ⎪⎩⎣ j =0 6 ⎦ ⎪⎭ ⎦ ⎪⎭ • ( ) ( ( ) ) r ⎧⎪⎡ 1 2 r r r 2 ⎤ ⎫⎪ r ⎧⎪⎡ 2 r ω j ⎤ ⎫⎪ = K × ⎨⎢ ∑ ω j ∇ kr K • Z j ⎥ ⎬ + K × ⎨⎢− ∑ ∇ kr ⎥⎬ = 6 ⎦ ⎪⎭ ⎪⎩⎣ j =0 ⎪⎩⎣ 2 j =0 ⎦ ⎪⎭ ( ) 99 Modello geom. perturbaz. orbite alte: descrizione Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta r r ⎧⎪⎡ 1 2 r r r r r ⎤ ⎫⎪ K = K × ⎨⎢ ∑ ω j 2 K • Z j ∇ kr K • Z j ⎥ ⎬ + 0 = ⎪⎩⎣ 2 j =0 ⎦ ⎪⎭ r ⎧⎪⎡ 1 2 r r r r r r r r r = K × ⎨⎢ ∑ ω j 2 K • Z j ∇ k K • Z j + K • ∇ kr Z j ⎪⎩⎣ 2 j =0 ( • ) ( ( ) )( ⎤ ⎫⎪ ⎥⎬ = ⎦ ⎪⎭ ) r r ricordando che il gradiente di un versore restituisce una diade unitaria ∇ kr K = u ⇒ r ⎧⎪⎡ 1 2 r r r r r ⎤ ⎫⎪ r ⎧ 2 r r r ⎫ r = K × ⎨⎢ ∑ ω j 2 K • Z j ∇ k K • Z j ⎥ ⎬ = K × ⎨∑ ω j K • Z j u • Z j =⎬ ⎪⎩⎣ 2 j =0 ⎩ j =0 ⎦ ⎪⎭ ⎭ ricordando che il prodotto di un vettore per una diade unitaria u restituisce il vettore ⇒ ( )( ) ( )( ) r r ⎧2 r r r ⎫ r ⎧2 r r r ⎫ K = K × ⎨∑ ω j K • Z j u • Z j ⎬ = K × ⎨∑ ω j K • Z j Z j ⎬ ⎩ j =0 ⎭ ⎩ j =0 ⎭ r * ⎧2 r r r ⎫ r r dove ∇ K RK = ⎨∑ ω j K • Z j Z j ⎬ ⎩ j =0 ⎭ • ( )( ) ( ) ( ) 100 Modello geom. perturbaz. orbite alte: descrizione Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta r r ⎧2 r r r ⎫ r r r r r r r r r r r r K = K × ⎨∑ ω j K • Z j Z j ⎬ = K × ω0 K • Z 0 Z 0 + K × ω1 K • Z1 Z1 + K × ω2 K • Z 2 Z 2 ⎭ ⎩ j =0 • ( ) ( ) ( ) ( ) • Questa equazione evidenzia il fatto che il versore K opera una r rregressione attorno al corrispondente polo Zj con velocità costante pari a ω j K • Z j ( ) • Pertanto il moto di lungo periodo del polo orbitale di un satellite in orbita alta, ed in particolare di un satellite geostazionario, è una combinazione di regressioni attorno a Z0, Z1, Z2, rispettivamente (versore del polo nord terrestre), (versore dell’eclittica), (versore del polo lunare). • Va comunque tenuto conto che il polo lunare regredisce attorno a quello dell’eclittica con un periodo pari a 18.6 anni ed un inclinazione quasi costante iM=5.145°. 101 Modello perturbaz: interpretazione geometrica. Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta • Per brevi intervalli di tempo, le simultanee precessioni del polo orbitale, avvengono attorno ad assi fissi Z0, Z1, Z2, pertanto l’equazione precedente del moto di lungo periodo può essere risolta in forma chiusa. In tal caso i due integrali primi del moto vengono così individuati: • Il primo è dato dalla condizione che K è un vettore unitario (momento normalizzato della quantità di moto costante); r * • Il secondo è dato dal fatto che la funzione di disturbo R K = cost (la funzione è indipendente dal tempo). ( ) • Per quanto riguarda quest’ultima infatti si ha: * r r 2 2 ω j ⎤ ⎫⎪ ⎡ 1 2 r r d r r ⎤ dR d ⎧⎪ na 2 ⎡ 1 2 K • Z j − 0⎥ = = ⎨ 2 ⎢ ∑ω j K • Z j − ∑ ⎥⎬ = ⎢ ∑ ω j 2 K • Z j 6 2 dt dt ⎪⎩ na ⎣ 2 j =0 dt j =0 ⎦ ⎪⎭ ⎣ j =0 ⎦ r r ⎛d r r r r ⎛ d r r ⎞⎤ ⎡ 2 d r r ⎞⎤ ⎡ 2 = ⎢∑ ω j K • Z j ⎜ K • Z j + Z j • K ⎟ ⎥ = ⎢∑ ω j K • Z j ⎜ K • Z j ⎟ ⎥ = dt ⎠⎦ ⎝ dt ⎠⎦ ⎣ j =0 ⎝ dt ⎣ j =0 r r ⎛ •r r ⎞⎤ ⎡ 2 r r r ⎤ •r ⎡ 2 = ⎢∑ ω j K • Z j ⎜⎜ K • Z j ⎟⎟⎥ = ⎢∑ ω j K • Z j Z j ⎥ • K = ⎠⎦ ⎣ j =0 ⎝ ⎦ ⎣ j =0 r r r ⎤ ⎧⎪ r ⎡ 2 r r r ⎤ ⎫⎪ r r r ⎡ 2 * * r r = ⎢∑ ω j K • Z j Z j ⎥ • ⎨ K × ⎢∑ ω j K • Z j Z j ⎥ ⎬ = ∇ K R K • K × ∇ K R K = 0 ⎣ j =0 ⎦ ⎪⎭ ⎣ j =0 ⎦ ⎪⎩ ( ( ) ( ) ( ) ) ( ( ( ( ) ( ) ) ) ) [ ( )] { [ ( )]} 102 Modello perturbaz: interpretazione geometrica. Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta • Segue pertanto che la funzione di disturbo R * ( )= r K cost è costante. • Si ricava allora immediatamente che ( r r ∑ω j K • Z j 2 j =0 ) 2 = cost = λ0 • Nella precedente, λ0 rappresenta l’energia totale del sistema e dipende dalle condizioni iniziali del polo orbitale (posizione iniziale di K rispetto ai poli di perturbazione). • Il primo integrale del moto è rappresentato geometricamente da una sfera di raggio unitario. • Per quanto riguarda il secondo integrale del moto, se si riferisce l’eq. precedente ad un sistema inerziale, essa rappresenta la superficie di una quadrica: ( r r ∑ω j K • Z j 2 j =0 ( ) ) 2 = cost = λ0 ( ) ⇒ ( r r 2 r r 2 r r ω0 K • Z 0 + ω1 K • Z1 + ω2 K • Z 2 ω0 cos 2 i + ω1 cos 2 n + ω2 cos 2 m = L0 ) 2 = L0 I,n,m sono gli angoli tra i versori K e Zj. 103 Modello perturbaz: interpretazione geometrica. Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta • Gli autovalori λ1, λ2, λ3 della matrice associata alla quadrica risultano positivi pertanto la quadrica è un ellissoide. Le dimensioni di questo ellissoide dipendono dagli autovalori che sono funzione dalla posizione del polo orbitale K rispetto ai poli di perturbazione. • Quando, a causa del moto dei poli di perturbazione, il polo lunare Z2, e complanare con Z0 , Z1 e, Z2 è un autovalore nullo, allora l’ellissoide degenera in un cilindro ellittico. • In generale il polo orbitale K si muoverà su un’ellisse sferica data dall’intersezione dell’ellissoide con la sfera di raggio unitario e le cui dimensioni dipendono dalle condizioni iniziali di K (i0,Ω0). Ellisse sferica r r r Z ζ N M E Ellissoide Sfera unitaria r K Per evoluzioni a lungo termine del satellite è necessario considerare la regressione del polo lunare attorno a quello dell’eclittica. In tal caso infatti, gli assi principali (ξ, η, ζ) dell’ellissoide ruotano (con periodo pari a quello orbitale lunare) attorno ai corrispondenti assi principali X,Y,Z del cilindro ellittico. nare u l ita O rb a 5.14° eclittic 23.45° Orbita s X ξ η Y=y i atellite 104 Modello perturbaz: interpretazione geometrica. Moto a lungo periodo del piano orbitale di un satellite in orbita alta • Per questioni di convenienza il riferimento (X,Y,Z) assunto, è coincidente con quello individuato dagli assi principali della quadrica nel caso in cui i tre poli di perturbazione siano complanari (quadrica degenerata in un cilindro ellittico). In particolare per satelliti geosincroni, l’asse Z, si trova sul piano ortogonale all’asse vernale ed è inclinato di 7.4° rispetto all’asse polare terrestre N, verso il polo dell’eclittica E. • Per evoluzioni a lungo termine del satellite è necessario considerare la regressione del polo lunare attorno a quello dell’eclittica. In tal caso infatti, gli assi principali (ξ, η, ζ) dell’ellissoide ruotano (con periodo pari a quello orbitale lunare) attorno ai corrispondenti assi principali X,Y,Z del cilindro ellittico. Il moto del polo orbitale lunare fa si che K nel suo moto a lungo termine descriva una traiettoria, che non si chiude, come accadeva invece nel caso di polo lunare fisso. • Infatti a causa della regressione del polo lunare (ellissoide basculante) tale intersezione varia nel tempo (K istante per istante si trova su archi infinitesimi di ellissi sferiche differenti in dimensione). In tal caso, partendo dalle condizioni iniziali associate (i0,Ω0), l’evoluzione del polo K può essere ottenuta attraverso una procedura “step-by-step” 105 ORBITE PASHA. Controllo passivo del piano orbitale • Il modello descritto permette sia di prevedere l’evoluzione a lungo termine di satelliti abbandonati, sia di studiare le migliori strategie di controllo passivo del piano orbitale. • Possono infatti venire identificate sulla sfera di raggio unitario (integrale primo del moto) delle aree o zone, “compatibili” con i vincoli assegnati (tempo di vita del satellite e tolleranza ∆i sull’inclinazione), rappresentative di tutte quelle orbite il cui piano orbitale viene controllato passivamente dalle perturbazioni. • Questo tipo i orbite chiamate PASHA (Passive Stabilized High Altitude), presentano quindi il vantaggio di avere un piano orbitale stabile, se per esso vengono scelte opportune condizioni iniziali del polo orbitale K (inclinazione ed ascensione retta del nodo ascendente). • Le forme e dimensioni di tali zone sulla sfera unitaria dipendono dalla quota e dalla tolleranza sull’inclinazione. 106 Agenda • • • • GEO [Geostationary Earth Orbit] Traccia a Terra di un Satellite Zona di acquisizione a terra World Space satellite example (www.wordlspace.com) • Link Satellitare 107 Traccia a Terra di un Satellite Cos'è un Propagatore Orbitale Interpretazione della posizione di un satellite Un propagatore orbitale è un software in grado di calcolare la posizione di un corpo in orbita, nel nostro caso intorno alla Terra, considerando tutte le perturbazioni agenti su di esso come, ad esempio, gli effetti gravitazionali legati alla non sfericità della Terra. Note quindi le forze agenti, si integrano le equazioni fino a conoscere, in un certo istante di tempo, la posizione di un satellite sinteticamente esprimibile in: • • • Altitudine: quota del satellite dal livello del mare (la ISS si troverà ad esempio ad una quota media di 400Km); Longitudine: angolo, riferito al centro della Terra, calcolato a partire dal Meridiano 0 (meridiano passante per Greenwich) e positivo verso EST (es.: Roma ha una longitudine pari a circa +12,5° ovvero 12,5°Est); Latitudine: angolo, riferito al centro della Terra, calcolato a partire dall'Equatore (Paralleo 0) e positivo verso NORD (es.: Roma ha una latitudine di +42° ovvero 42°Nord). 108 Traccia a Terra di un Satellite Si hanno i seguenti: • Propagatore Orbitale (Interpretazione della posizione di un satellite) • Traccia a terra del passaggio di un satellite (Riferimento piano longitudine-latitudine) • Terminatore (Ora attuale e posizione del Sole) • Porzione di Terra Visibile 109 Traccia a Terra di un Satellite • Traccia a Terra del passaggio di un satellite Riferimento piano longitudine-latitudine • Essendo in grado di conoscere la posizione di un satellite in un certo istante di tempo, siamo anche in grado di estrapolare una curva che indichi le posizioni future e passate del satellite stesso. • Per una facile interpretazione dei dati si è soliti rappresentare queste curve in un riferimento longitudine-latitudine cartesiano, ovvero "stirando" il globo terrestre (sferico) su di un piano. Così facendo, non leggeremo più angoli in un riferimento sferico, ma lunghezze in un sistema di riferimento piano centrato nell'intersezione tra l'Equatore e il Meridiano passante per Greenwich. Il risultato di quanto detto sono le tipiche curve sinusoidali che vediamo rappresentate da un propagatore orbitale. 110 Traccia a Terra di un Satellite • Terminatore Ora attuale e posizione del Sole • L'interpretazione dei dati è ulteriormente semplificata se su questo grafico inseriamo un'informazione sull'ora attuale. Tale esigenza è risolta non solo dall'indicazione della posizione relativa del sole, ma anche dal Terminatore (linea di separazione giorno/notte) e dalla evidenziazione della zona in ombra della Terra. In questo modo, siamo anche in grado di sapere immediatamente se e quando un satellite finirà "in ombra" e quando invece è esposto al Sole, informazioni fondamentali per valutazioni energetiche e termiche. A soddisfare ogni altro dubbio è bene inserire un dato esplicito quale un Timer. Nel nostro caso, oltre all'indicazione della data, sono stati inclusi quattro timer relativi all'ora di Houston, Greenwich, Roma e Mosca rispettivamente. • E' inoltre interessante osservare, in merito al Terminatore, ovvero a quella linea di separazione tra la zona della Terra illuminata dal sole (giorno) e quella in ombra (notte), che, nel riferimento adottato, abbiamo l'immediata interpretazione della diversa illuminazione al variare delle stagioni. Si vede come, ad esempio, da Aprile a Settembre (Primavera/Estate), l'emisfero Nord sia più illuminato rispetto a quello Sud con addirittura il Polo Nord al disopra del Terminatore, ovvero sempre illuminato 111e, viceversa, il Polo Sud sempre in ombra. Traccia a Terra di un Satellite Porzione di Terra Visibile A bordo del satellite è visibile, ovviamente, solo una certa porzione di Terra. Tale porzione è la calotta sferica ricavabile, geometricamente, tracciando le tangenti alla Terra passanti per il punto di osservazione dal satellite (nel nostro caso il centro di massa). Quello che si ricava, riportato sul piano precedentemente descritto, è un curva, generalmente chiusa per satelliti in orbite basse non polari, che si deforma spostandosi ad elevate latitudini. Tale deformazione, però, è solo un effetto dello stiramento del riferimento terrestre su un piano: è ovvio che dalla stazione è sempre e comunque visibile una calotta sferica, con perimetro quindi quasi circolare (ricordiamo che la Terra non è sferica ma leggermente schiacciata ai poli). L'informazione fornita da questa curva risulta assai utile per conoscere non solo le zone "viste" da un satellite ma, soprattutto, per saper quali zone in quel momento "vedono" il satellite, informazione molto utile nella trasmissione e ricezione dati, per il puntamento delle antenne. 112 Traccia a Terra di un Satellite 1) Orbital Inclination (i) I valori di latitudine massimi e minimi raggiunti da una traccia per un orbita • Diretta sono uguali al valore di ±i • Retrograda uguali al valore di ±(180-i) L’inclinazione di un orbita non può essere inferiore alla latitudine del luogo di lancio e la minima inclinazione possibile è raggiunta solamente lanciando verso Est (azimut di lancio=90°) 113 Traccia a Terra di un Satellite 2) Ground track It is interesting to note that if a ground observer at the Equator visually tracks a satellite as it crosses the Equator through the zenith, (the point directly overhead), and notes the angle its track makes with respect to the East-West direction, the observer can tell instantly the maximum latitude that the satellite's ground track will reach during its orbit. For example, if a spacecraft crosses over the Earth's equator, heading North at an angle of 55 degrees, the spacecraft's track will carry it northward to 55°N latitude, and then it will begin to head southward along its track. 114 Traccia a Terra di un Satellite Orbit 1 Effects of the Earth's Rotation • Looking down on the Earth's North Pole from space, the Earth rotates in an eastward (counter-clockwise) direction. In the absence of any external force, the plane of a satellite's orbit is fixed with respect to a frame of reference defined by the stars. This is called an inertial frame of reference. As a consequence, the satellite's orbital motion is independant of the Earth's rotation. • Consider the satellite orbit in the example shown to the left. On this orbit, the satellite's orbit carries it over central Mexico and northward, passing just West of the Great Lakes 115 Traccia a Terra di un Satellite Orbit 2 Effects of the Earth's Rotation • As the satellite orbits the Earth, the Earth rotates (eastward), on its axis and causes an apparent westward drift of the satellite's orbit. Keep in mind that the plane of the satellite's orbit is fixed with respect to the stars and is not linked to the diurnal rotation of the Earth. During the time it takes the satellite to complete its orbit the Earth has been constantly rotating eastward. • The next orbit of the satellite takes it over southern California and then northward towards western Hudson's Bay. 116 Traccia a Terra di un Satellite • • Orbit 3 Effects of the Earth's Rotation By the time the satellite begins its third orbit, the Earth has rotated still further eastward. The orbital track now carries the spacecraft over Vancouver and the Canadian High Arctic. Satellites are usually placed in orbits which are high enough so that the widths of their visual "footprint" (the distance from horizon to horizon on the Earth's surface as seen from the spacecraft) overlap on each successive orbit. Satellites placed in such orbits and which have high angles of inclination are capable of surveying almost the entire surface of the Earth each day. 117 Traccia a Terra di un Satellite Westward Regression C -120 A - time zero B - after one orbit C - after two orbits -90 -60 B -30 A 0 30 60 Traccia a Terra di un Satellite Inclination 60 45N 30 0 30 45S 60 Inclination = 45 degrees Eccentricity ~ 0 Traccia a Terra di un Satellite Eccentricity apogee perigee Ground Track for Molnyia orbit eccentricity = 0.7252 Traccia a Terra di un Satellite Orbital Footprint • • Orbital Tracks 1, 2, and 3. Since the spacecraft is in low Earth orbit (less than about 500 kilometres altitude), it can only "see" a small patch of the Earth's surface at any one moment. This small visible patch of the Earth's surface is called the spacecraft's "footprint" (yellow disks in the illustration to the left). For Earth surveillance spacecraft the orbital path and altitude are selected so that the satellite's footprint overlaps slightly on successive orbital paths. In this way the entire planet can be surveyed each day. 121 Traccia a Terra di un Satellite ISS Orbital Footprint The image to the left is an actual ground track of the International Space Station showing its present track and the next two tracks (westward). The red circle denotes the "footprint" of the International Space Station. Note that the footprint of each orbit overlaps the footprint of the previous orbit so that the ISS passes directly over the western horizon of the previous orbit. 122 Traccia a Terra di un Satellite La Terra ruota verso Est con una velocità angolare di 15° per ora, il punto sulla Terra dal quale la prima traccia partiva si muoverà sempre verso Est durante l’orbita ma la seconda traccia orbitale risulterà spostata verso Ovest (figura seguente) di un angolo ∆L° dipendente dal periodo orbitale T del satellite: ⎞ ⎛ velocità di rotazione ⎞ ⎛ periodo ⎟⎟ ⎟⎟ ⋅ ⎜⎜ ∆L° = v ⋅ t = (15° / h ) ⋅ T [h] = ⎜⎜ ⎝ Terra (gradi/ora) ⎠ ⎝ orbitale (ore) ⎠ Il pattern di copertura del satellite dipende dalla relazione tra il periodo T del satellite ed il periodo siderale di rotazione della terra E. Il rapporto Q=E/T è il repetition factor 3 E (86164 / 3600 )[h] a Il periodo orbitale è T (h) = 2π Q= = T T [ h] µ 3600 • Se Q=1/1=1 si ha un orbita al giorno • Se Q=2/1=2 si hanno 2 orbite al giorno • Se Q=15/3 si hanno 15 orbite in 3 giorni=5 orbite al giorno Ogni traccia successiva sarà spostata dello stesso valore in longitudine verso Ovest 123 creando una famiglia di traccie. Se l’orbita è circolare le curve sono completamente simmetriche. Traccia a Terra di un Satellite Ricordando la relazione di periodicità delle orbite mediante il ciclo di ripetitività m: mDn = N T Tn m= (n°traccie) ⋅ (periodo nodale) NT Tn NT Tn = = Dn E giorno nodale = giorno siderale se Ω = cost Dove Dn e Tn sono definiti come: Dn = 360° • ωE − Ω [ giorni ] se Ω = cost ⎤ e a 3 ⎡ 3 RT2 2 Tn = 2π ⎢1 − J 2 2 4 cos i − 1 ⎥ µ⎣ 2 a ⎦ ( ) (4cos i − 1) = 0 2 Dn = 360° ωE = 360° =E 360 Tsiderale Allora se Ω=cost si vede che dividendo NT per m si ottiene proprio il repetition factor Q: E NT Q= = Tn m se Ω = cost Pertanto mentre il ciclo di ripetitività m rappresenta il rapporto tra il tempo necessario a compiere tutte le orbite del ciclo, ed il giorno nodale (giorno siderale se Ω=cost), il 124 ripetition factor Q rappresenta il numero di orbite compiute durante un giorno siderale Effect of rotating earth on an orbital ground track Con una Terra non rotante al termine di ogni orbita il satellite ritornerebbe sopra il suo punto di partenza, le tracce successive cadrebbero esattamente sulla prima B A 125 Several ground track for the same geocentric orbit A causa della rotazione della Terra, ogni traccia successiva sarà spostata dello stesso valore in longitudine, verso ovest, creando una famiglia di curve 126 Effect of different inclination angles on the ground tracks of circular orbits Tracce al suolo di quattro orbite aventi inclinazioni diverse e stesso periodo. Un orbita polare(i=90°) passerebbe su entrambi i poli e fornirebbe una copertura in latitudine completa A B i=90° C D 127 Effect of increasing orbital altitude until displacement becomes easterly Come il semiasse aumenta, il periodo T e quindi lo spostamento angolare tra le tracce. Sebbene ∆L sia sempre verso Ovest, vi sono valori del semiasse a (2.6 fino a 4.2 Rterra) per i quali l’aumento longitudinale è così forte da far apparire le tracce spostate verso Est Tracce satellite con T=4800 s, a=4.016 RE, ∆Lreale=170° Ovest, ∆Lapparente =190° Est, ∆Lreale=170° Ovest ∆Lapparente=190° Est 128 Effect of inclination angle on geosynchronous orbits All’aumentare del semiasse e quindi della quota, le tracce divengono più compatte fino a che esse divengono geosincrone, con un solo punto di attraversamento del piano equatoriale. Questo accade quando il periodo orbitale del satellite è pari al periodo siderale di rotazione della terra T=86164 s =giorno siderale, ovvero il fattore di ripetizione Q=1 Tracce satellite con • T≅12 h, a=4.166 RE, ∆Lreale=180° Ovest, → due punti d’intersezione con l’equatore sfasati tra loro di 180° ed il satellite passa sulle stesse zone geografiche 2 volte al giorno • T=23.96 h, a=6.23 RE≅35860 Km quota, ∆Lreale=360° Ovest, → i punti d’intersezione con l’equatore sono sfasati di 360° cioè è un solo punto di intersezione con l’equatore, la traccia diventa una figura ad otto che viene ripetuta continuamente Se l’inclinazione è i=0° la figura ad otto si riduce ad un punto sull’equatore ed il satellite diventa un satellite Geostazionario, le orbite sono dette in tal caso GEO (Geosynchronous Erth Orbit) 129 Altitude of 7DU (a=8RE) for a direct orbit leads to an apparent retrograde orbit Un ulteriore aumento del semiasse fino ad a=8 RE, porta le tracce simmetriche (indicando che l’orbita è circolare), a fare dei loops alle latitudini più alte, l’orbita è ancora un orbita diretta che si muove verso Est in uno spazio inerziale, anche se l’osservatore ha l’impressione che si muovano verso Ovest Tracce satellite con a=8 RE, • T≅32 h, ∆Lreale=480° Ovest, • Più le orbite sono alte più il tratto di attraversamento dell’equatore è quasi una linea retta ∆Lapparente=120° Ovest 130 Direct orbit at an altitude of 9 DU (a=10RE) Un ulteriore aumento del semiasse fino ad a=10 RE, porta le tracce simmetriche (indicando che l’orbita è circolare), ad esse simili a linee rette nell’attraversamento dell’equatore. Le tracce della Luna che ha un orbita con a=60.3 RE con 18.5<i(=23.45±5.14°)<28.5 sono delle linee dirette verso Ovest che richiedono T= 27.5 giorni per coprire i 37° o 57° di latitudine. 131 Track A is a low-altitude retrograde orbit track B is high- altitude direct orbit Il periodo ed il semiasse delle orbite dirette / retrograde possono essere trovate dallo spostamento longitudinale delle tracce, che sarà verso Ovest come e le massime latitudini saranno ± i /±(180-i) . ⎞ ⎛ velocità di rotazione ⎞ ⎛ periodo ⎟⎟ ⎟⎟ ⋅ ⎜⎜ ∆L° = v ⋅ t = (15° / h ) ⋅ T [h] = ⎜⎜ ⎝ Terra (gradi/ora) ⎠ ⎝ orbitale (ore) ⎠ ⎧a [km] 2 a3 T s [ ] ⎪ ⎛ ⎞ T [ s ] = 2π ⇒ a=3 ⎜ ⎟ µ ⎨T [s ] µ ⎝ 2π ⎠ ⎪ µ 398604 km3 /s 2 ⎩ [ ] La figura sotto mostra le similarità tra un orbita diretta ad alta quota (B) ed un orbita retrograda a bassa quota (A); entrambe circolari. • L’orbita (B) ha : i=50° a=12.1 RE, T=59.3 h • L’orbita (A) ha: i=130°, a= 4.02 RE, T=11.3 h B A 132 Direct orbit with e=0.35 and ω=270° Una traccia a terra deve passare due verifiche di simmetria per essere circolare: 1. Simmteria di Linea (ogni metà di un orbita è simmetrica rispetto alla linea di longitudine passante per i punti di massima latitudine)→ω=90° o ω=270° (emisfero Boreale o Australe) 2. Simmetria di Cardine (la porzione di traccia sopra l’equatore può essere ruotata e sovrapposta alla porzione sotto l’equatore)→ω=0° o ω=180° (nodo Ascendente o nodo Discendente) Simmetria di linea perigeo • L’orbita a fianco rispetta la simmetria di linea ma non quella di cardine. • con una tale simmetria l’argomento del perigeo può essere sia a ω=90° sia a ω=270° cioè il perigeo può essere nell’emisfeto Boreale o Australe. • Per individaure il perigeo è sufficiente osservare che essendo la velocità maggiore anche la distanza coperta attorno alla Terra sarà maggiore di conseguenza la traccia risulta più espansa. 133 Two direct orbits with different arguments of periapsis ωA=0° and ωB=180° Le traccie di figura (a=4.02 RE ed e=0.35) hanno simmetria di cardine ma non di linea, il perigeo è rispettivamente al nodo ascendente ωA=0° e discendente ωB=180° .Infatti in tali punti lo spazio percorso è maggiore indicando una maggiore velocità del satellite lungo l’orbita ellittica. B Perigeo nodo ascendente Curva A A Simmetria di cardine Perigeo nodo discendente Curva B 134 Three direct sinchronous orbits with different eccentricities and arguments of periapsis La figura mostra tre insiemi di orbite sincrone (traccie chiuse) con medesima inclinazione di 50°, per differenti valori di eccentricità ed argomento del perigeo A B C B C A Simmetria di linea Simmetria di cardine B Apogeo C • La traccia A corrisponde ad un orbita circolare • La traccia B (e=0.35) ed (ω=180°) • La traccia C (e=0.7) ed (ω=180°) • B e C hanno simmetria di cardine ma non di linea ed infatti hanno (ω=180°) • Il terzo esempio di curve B e C, con differenti ω non hanno alcuna simmetria per cui il perigeo non è in nessuna delle posizioni canoniche. Il restringimento di entrambe le tracce ( piccolo loop) nell’emisfero sud, indica che l’apogeo è in quella regione. 135 Agenda • • • • GEO [Geostationary Earth Orbit] Traccia a Terra di un Satellite Zona di acquisizione a terra World Space satellite example (www.worldspace.com) • Link Satellitare 136 Stazione di acquisizione Il ruolo della stazione di acquisizione delle immagini telerilevate è quello di ricevere, pretrattare e di registrare e generare i prodotti ai vari livelli di elaborazione. Per realizzare queste funzioni la stazione è in contatto con altri centri quali: •centro di controllo del satellite •centro di consultazione e documentazione, •eventuali centri utente Dal centro di controllo la stazione di acquisizione riceve i dati orbitali del satellite per calcolare il puntamento automatico dell’antenna di ricezione ed effettuare l’acquisizione dei dati immagine insieme ai dati di telemetria sullo stato della piattaforma. La stazione invia a sua volta al centro di controllo un resoconto periodico sullo stato di funzionamento del satellite e delle attrezzature di bordo oltre alle informazioni sulla qualità delle immagini ricevute Il centro di consultazione e documentazione ha le funzioni di: •Costruire un catalogo multi-missione a partire dalle informazioni periodicamente inviate dalle stazioni di acquisizione (coordinate geografiche dei centri frame, copertura nuvolosa, tipi di pre-trattamento impiegati, strumenti e bande trattate etc,) •Estrarre e diffondere gli elementi di tale catalogo verso i centri utente (interrogazione a distanza..) •Registrare e trasmettere alle stazioni le richieste degli utenti •Tenere una gestione per il centro di missione dello stato di insieme delle forniture e trasmettere verso quest’ultimo le richieste degli utilizzatori. I centri utente ricevono direttamente dalle stazioni i dati richiesti, insieme alle informazioni 137 necessarie al trattamenti dei dati (angolo di vista, assetto,etc.). Copertura o zona di acquisizione traccia del satellite Cerchio di Acquisiz. visto dall’altio sulla Terra A orizzonte B L β A’ θ R B’ R Stazione acquisizione O a=R+h orbita L’acquisizione diretta dei dati provenienti da un satellite è possibile quando questo è “visibile” dalla stazione, ovvero quando la traccia del satellite cade all’interno di un area della superficie terrestre, detta area di acquisizione. Come prima approssimazione (Terra Sferica ed orbite circolari) il limite dell’area di acquisizione avrà la forma di una circonferenza con centro della stazione e raggio dipendente dalla quota del satellite, dall’altitudine della stazione e dalla elevazione β minima sul piano dell’orizzonte per la quale il satellite è acquisibile. Se si indica con L la posizione della stazione di acquisizione e con β l’angolo di elevazione minima ( in genere è assunto β=5°) la porzione di orbita osservata dalla stazione è l’arco AB, cui corrisponde sulla superficie terrestre 138 l’arco A’B’ Copertura o zona di acquisizione A orizzonte L β A’ R θ R R Il limite della zona di acquisizione è formato quindi dall’intersezione di un cono di asse OL con vertice in L ed ampiezza pari a (π/2-β), cono ABL, ed una sfera di raggio a B (semiasse maggiore dell’orbita). Tale Stazione intersezione è un cerchio. Da ciò si può dire acquisizione che il cerchio di acquisizione può essere tracciato sulla superficie della Terra, B’ realizzando l’intersezione della Terra stessa (supposta sferica) con un cono di asse OL, centro O, ed angolo θ. O π/2+β A L a=R+h a=R+h [180-(π/2+β)-θ]= =[π/2-(β+ θ)] R θ O [180-(π/2+β)] R ⋅ sin[180-(π/2+β)] =R⋅cos(β) a⋅sin[180-(π/2+β)-θ]= a⋅sin[π/2-(θ +β)]= a⋅cos[θ +β]= 180- π/2-[180-(π/2+β)]= β 139 Copertura o zona di acquisizione Dal triangolo OLA discende: π/2+β A R ⋅ cos β min = a ⋅ sin[π / 2 − (θ + β min )] L R ⋅ cos β min = a ⋅ cos[θ + β min ] R ⋅ cos β min = cos[θ + β min ] a ⎡R ⎤ cos −1 ⎢ ⋅ cos β min ⎥ = θ + β min ⎣a ⎦ a=R+h 180-(π/2+β)-θ= π/2-(β+ θ) R θ O [180-(π/2+β)] R⋅cos(β) a⋅sin[180-(π/2+β)-θ]= a⋅sin[π/2-(θ +β)]= a⋅cos[θ +β]= 180- π/2-[180-(π/2+β)]= β ⎡R ⎣a ⎤ ⎦ ⎡ R ⎤ ⋅ cos β min ⎥ − β min ⎣R + h ⎦ θ = cos −1 ⎢ ⋅ cos β min ⎥ − β min = cos −1 ⎢ 1. L’angolo θ È l’angolo di copertura della Terra che si ottiene una volta fissata la quota h del satellite e l’angolo di maschera minimo βmin 2. Si vede come il valore dell’angolo θ è definito una volta fissati il semiasse a e elevazione minima β. Inoltre si vede come l’angolo θ cresca all’aumentare del 140della semiasse a, al diminuire dell’elevazione minima β e al diminuire della quota stazione (equivalente ad un aumento della quota del satellite). Copertura o zona di acquisizione Al medesimo risultato si arriva seguendo uno schema simile: satellite α β θ β R ⋅ cos β = (R + h) ⋅ sin α Linea di orizzonte h=5.6*R R α = 180 ° − 90 ° − θ − β min = 90 ° − (θ + β min ); R cos β min = (R + h )sin (90 ° − (θ + β min )) R cos β min = (R + h ) cos (θ + β min ) cos (θ + β min ) = Atmosfera Terrestre circa 1000 Km di spessore R cos β min (R + h ) ⎡ ⎤ R cos β min ⎥ − β min ⎣ (R + h ) ⎦ θ = cos −1 ⎢ ⎡ ⎤ 1 cos β min ⎥ − β min ⎣ (1 + 5.6) ⎦ θ ≅ cos −1 ⎢ 141 Copertura o zona di acquisizione in funzione dell’angolo di maschera Angolo di copetura in funzione della quota h del satellite dalla terra 90 ⎤ R cos β min ⎥ − β min ⎦ ⎣ (R + h ) ⎡ θ = cos −1 ⎢ 80 ⎤ 1 cos β min ⎥ − β min ⎦ ⎣ (1 + 5.6) ⎡ θ ≅ cos −1 ⎢ 60 50 angolo copertura con B=10° angolo copertura con B=15° 40 angolo copertura con B=45° angolo copertura con B=60° 30 20 Microsoft Excel Worksheet All'aumentare dell'angolo di maschera B, il corrispondente angolo di copertura si riduce. 10 quota h (km) 40000 38000 36000 34000 32000 30000 28000 26000 24000 22000 20000 18000 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 0 angolo copertura( in gradi) 70 142 Copertura o zona di acquisizione Se M è un punto del cerchio di acquisizione di coordinate geografiche ϕ (latitudine) e λ (longitudine) e (ϕL, λL) sono le coordinate geografiche della stazione di acquisizione L allora dovrà essere: L= (ϕL, λL) z L θ z Cerchio di acquisizione θ ρ M ϕ O O M= (ϕ, λ) y λ x OM OM ⋅ OL OL = cos θ 143 Copertura o zona di acquisizione ma ⎡cos ϕ cos λ ⎤ ⎡ xˆ ⎤ OM ⎢ = ⎢ cos ϕ sin λ ⎥⎥ ⎢⎢ yˆ ⎥⎥ = (cos ϕ cos λ )xˆ + (cos ϕ sin λ ) yˆ + (sin ϕ )zˆ OM ⎢⎣ sin ϕ ⎥⎦ ⎢⎣ zˆ ⎥⎦ ⎡cos ϕ L cos λL ⎤ ⎡ xˆ ⎤ OL ⎢ = ⎢ cos ϕ L sin λL ⎥⎥ ⎢⎢ yˆ ⎥⎥ = (cos ϕ L cos λL )xˆ + (cos ϕ L sin λL ) yˆ + (sin ϕ L )zˆ OL ⎢⎣ sin ϕ L ⎥⎦ ⎢⎣ zˆ ⎥⎦ ⎡cos ϕ L cos λL ⎤ ⎡cos ϕ cos λ ⎤ OM OL ⎢ cos θ = ⋅ = ⎢ cos ϕ L sin λL ⎥⎥ ⋅ ⎢⎢ cos ϕ sin λ ⎥⎥ = OM OL ⎢⎣ sin ϕ L ⎥⎦ ⎢⎣ sin ϕ ⎥⎦ ⇓ cos θ = cos ϕ L cos λL cos ϕ cos λ + cos ϕ L sin λL cos ϕ sin λ + sin ϕ L sin ϕ Per la stazione del FUCINO risulta ( ϕL=42° N, λL=13.4° E, R=6372 Km) risulta θ≅25° Noti i valori di ϕL, λL e conoscendo θ, allora si verifica che tutte le coppie di valori di ϕ, λ rimanenti che soddisfano l’equazione sopra portano alla formazione 144 di un’area di acquisizione Sono rappresentate le aree di acquisizione o coperture per il LANDSAT e per lo SPOT dalla stazione del FUCINO. Il raggio di acquisizione è di circa 2400 Km per il Landsat mentre è leggermente maggiore per lo SPOT (2600 Km) in quanto quest’ultimo si trova ad una quota superiore. Copertura o zona di acquisizione LANDSAT e SPOT SPOT LANDSAT 145 Copertura o zona di acquisizione LANDSAT e SPOT La capacità di acquisizione di una stazione è espressa in termini di numero nominale di immagini che può essere acquisito. Il satellite sarà infatti visibile dalla stazione solamente durante un numero limitato di passaggi al giorno, numero che dipende oltre che dalle dimensioni del cerchio di acquisizione anche dalla latitudine della stazione. L’avvicinamento delle tracce al suolo, che si presenta muovendosi verso le latitudini più alte, incrementa il numero delle tracce all’interno del cerchio e quindi il numero acquisibile di passaggi giornalieri. Tuttavia il numero delle immagini realmente utilizzabile dipende anche da altri fattori. Se i satelliti sono orientati alla osservazione delle risorse terrestri (ovvero alle applicazioni marine) è importante la percentuale di terraferma (o di mare) presente nell’area di acquisizione. Se invece è presente una copertura nuvolosa i satelliti che non montano sensori a microonde non producono informazioni utili per l’analisi della superficie. Inoltre possono presentarsi limitazioni operative, quali passaggi contemporanei con un altro satellite da acquisire, o potenza di bordo insufficiente a rilevare e trasmettere tutti i dati relativi all’area di acquisizione. Esistono stazioni sparse su tutti i continenti che attualmente acquisiscono dati per le risorse terrestri; tuttavia, pur essendo in numero sensibile, non riescono a coprire con i loro cerchi di acquisizione tutte le terre emerse. Per poter utilizzare dati relativi ad aree al di fuori della acquisizione diretta sono previste due possibilità. La prima impiegata per i satelliti LANDSAT di prima generazione e per SPOT, prevede a bordo del satellite l’uso di registratori a nastro magnetico che 146 memorizzano i dati di immagine relativi alla zona geografica desiderata e li inviano a terra non appena il satellite è in visibilità di una stazione. Copertura o zona di acquisizione LANDSAT e SPOT La scarsa affidabilità di questi registratori, unita alla limitata capacità di memoria a portato a considerare una seconda possibilità, ovvero l’impiego di satelliti in orbita geostazionaria come ponte per la trasmissione di dati tra satellite su orbita eliosincrona (e quindi bassa) e stazione di acquisizione. Unico inconveniente sono i costi più elevati e la maggiore potenza di bordo richiesta per inviare dati a quota geostazionaria Satellite eliosincrono Link radi o Copertura GEO Satellite GEO 147 Cerchio di acquisizione Dalla relazione ⎡R ⎣a ⎤ ⎦ ⎡ R ⎤ ⋅ cos β min ⎥ − β min ⎣R + h ⎦ θ = cos −1 ⎢ ⋅ cos β min ⎥ − β min = cos −1 ⎢ Si può determinare il cerchio di acquisizione che è definito dal raggio ρ =R⋅θ ; (con θ espresso in radianti) ρ = RE ⋅θ (rad ) β=βmin L ρ È chiaro che ai bordi dl cerchio si ha β=βmin. Per un orbita eliosincrona si ha ad esempio a≅7000 km, βmin=5° ⇒ θ≅25°, ⇒ ρ≅2500 km, 148 Cerchio di acquisizione Il tempo di visibilità del satellite dalla stazione L dipende poi dalla disposizione della traccia all’interno del cerchio di acquisizione: β=βmin β=βmin ρ L ρ L È bene inoltre tener presente che in realtà il cerchio di acquisizione presenta delle irregolarità perché dipende dall’orografia del terreno (orizzontale locale o di stazione): Pochi minuti di acquisizione: β=βmin Cerchio di acquisizione teorico ρ L Cerchio reale 149 Agenda • • • • GEO [Geostationary Earth Orbit] Traccia a Terra di un Satellite Zona di acquisizione a terra World Space satellite (www.warldspace.com) • Link Satellitare 150 World Space •WorldSpace uses its two satellites, AfriStar™ and AsiaStar™, to broadcast digitalquality audio channels •Each satellite has three beams and each beam is able to send up to 80 channels directly to portable satellite radios. •Eeach WorldSpace satellite radio is equipped with a data port that transforms it into a wireless modem able to download data to personal computers at rates of up to 128kbps. Thus, the WorldSpace satellite radio can also broadcast multimedia content •WorldSpace satellites are "geostationary", orbiting over the globe in fixed positions more than 35,000 kilometers above the equator. Using powerful spot beams, the satellites transmit to three overlapping coverage areas approximately 14 million square kilometers each. •The WorldSpace system does not currently broadcast full-motion video and programming. However, WorldSpace portable digital receivers with built in dataports are capable of delivering multimedia and real time video, power point and multimedia content at the rate of up to 128 kilobits per second/channel. •Automobile receivers will be introduced in conjunction with activating terrestrial repeater 151 networks. World Space AfriStar Antenna Pointing Guide AsiaStar Antenna Pointing Guide Abbreviations • • • • • • • EIRP Effective Isotropic Radiated Power ERP Effective Radiated Power ESDR European Satellite Digital Radio ISI Inter Symbol Interferences MTBF Mean Time Between Failure RMS Root Mean Square SFN Single Frequency Network 152 World Space Afristar satellite NSSDC ID: 1998-063A Launch Information 1998-10-28 at 22:16:00 UTC Launch Site/Country: Kourou, French Guiana Vehicle: Ariane 44L Launch Date/Time: Orbital Information Orbit Synchronous Central Body Epoch Start/End Date/Time Periapsis Apoapsis Period Inclination Eccentricity Earth 1998.323:1 2:00:00 (19 Nov) 35767 km 35805 km 1446.05 m .04° .00045 • The high L band power is achieved by a pair of 150 watt traveling wave tube amplifiers (TWTA) operating in parallel. • The ability to set frequencies, in both reception and transmission, makes the System very flexible. • In orbit antenna reconfiguration allows antenna coverage optimization and enables one satellite to replace another whenever necessary. 153 Afristar satellite ??? World Space • The satellite is a geostationary satellite located at 21 degrees East. • The minimum radiated power is 50 dBW. The modulation is QPSK, with a symbol rate of 1.84 Msps (TBC). The code rate is variable. Interleavers are used to combat blockages. Interleavers lengths of up to 8 seconds can be used to fight against temporary blockages. The threshold is variable and depends on the code rate. • In line-of-sight conditions, the minimum power flux density at antenna level from the satellite is therefore -138.8 dBW/m²/4kHz, corresponding to a minimum field strength of 32.8 dBµV/m (within a 1.536 MHz block). • Assuming an antenna G/T of -21 dB/K and a C/N threshold of 0 dB on the satellite path, the minimum required field strength would be 25.1 dBµV/m, thus approximatively providing for 8 dB of margin compared to the threshold. This margin is required to ensure the reception of the satellite in mobile conditions. EIRPsatellite (dBW ) = 10 ⋅ Log ( PTX ⋅ GTx − antenna ) = 10 ⋅ Log ( PTX ) + 10 ⋅ Log (GTx − antenna ) ⇒ if EIRP = 50 dBW and supposing G TX -antenna = 36dB ⇒ PTX = 10 50 −36 10 = 25 [W ] 154 Afristar satellite ??? World Space • Flux density: PG F (W / m 2 ) = t t 2 ⇒ 4π R Assuming = R = 36.000(km) ⇒ F (dBW / m 2 ) = EIRP(dBW ) − 10 LOG (4π ) − 20 LOG ( R ) F (dBW / m 2 ) ≅ 50 − 11 − 151 ≅ −112 (dBW / m 2 ) 1536 ⋅106 ) ≅ −112 − 56 ≅ −168(dBW / m 2 / 4kHz ) F (dBW / m / 4kHz ) ≅ 50 − 11 − 151 − 10 LOG ( 3 4 ⋅10 it is under the CCIR limit : 2 Fmax = −152 + Θ dBW / m 2 15 •Assuming Loss: •Clear Atmospheric Loss=0.5 dB •Station at edge of coverage zone Loss=3 dB •Polarization Loss on receive antenna=1 dB •Pointing Error in receive antenna=1 dB •Losses in the receiver before LNA=1 dB 155 Afristar satellite ??? World Space •Assuming Margin: •Fading Margin=2 dB •Assuming Noise: •Noise at Receiver≅Ta+Trx=50+20=70K then •→ N=KTsB= -228.6(dBW/K/Hz)+18.4(dBK)+91.8(dBHz)=-119.2(dBW) •Assuming Noise C/N threshold for PSK demodulator: •C/NPSK=15 dB for 99% of time •and allowing 7 dB system margin •Then •C/NPSK=15 (dB)+7(dB)=22 (dB) •then •→ C=22(dB)+N(dBW)=22-119.2(dBW)= -97.2dBW At the input to the Earth station Low-Noise amplifier is required 156 World Space Afristar satellite ??? •Assuming RxAntenna Gain=16 dB •Then •→ Total Satellite Transmitted Power would be: WTx _ sat = 2 WRB ⎛ λ ⎞ ⎟⎟ GA(ΘA,ΦA )GB(ΘB,ΦB ) = ⎜⎜ WTA ⎝ 4π r ⎠ WRx ⎛ c ⎜⎜ ⎝ 4π R0 f 2 ⎞ ⎟⎟ GTx GRx ⎠ WTx _ sat (dBW ) = −97.2(dBW ) + 190(dB) − 36(dB) − 16(dB) = 40.8(dBW ) 157 Afristar satellite ????? G potenza ricevuta C PG = = t t r rumore N KTs B World Space PG 1 1 ⎡ λ ⎤ t t ⎡ λ ⎤ Gr = ⎢⎣ 4π R ⎥⎦ Losses KB ⎢⎣ 4π R ⎥⎦ T Losses s 2 2 Gr C ⎡ 4π R f ⎤ ( ) (dB ) − Losses(dB ) + dB = Pt Gt (dBW ) − KB (dB ) − ⎢ ⎥ Ts N ⎣ c ⎦ 2 Pt Gt (dBW ) ≈ 50(dBW ) [ ] [ ] KB(dB ) ≈ 10 LOG 1.38 ⋅10 − 23 ( J / K ) ⋅ B = 10 LOG 1.38 ⋅10 − 23 ( J / K ) ⋅1536 ⋅106 (1 / s ) = −136.7(dBW / K ) ⎡ 4π R A0 (dB ) = ⎢ ⎣ c 2 f⎤ ⎥⎦ ≈ 190(dB ) per f ≈ 1(GHz) e R = 36000 (Km) Gr (dB ) = −21(dB ) is known Ts Losses (dB ) ≈ 3(dB ) is assumed ⇓ C N = 50 − (−136.7) − 190 − 21 − 3 ≈ −28(dB) Rx − terra ????? 158 World Space Background • WORLDSPACE is planning to deploy a pan-European broadcasting radio and data transmission system for mobile receivers installed mainly in vehicles. • The WORLDSPACE system is composed of a Space Segment, combined with national Terrestrial Repeater networks mainly located in urban areas. • The satellite and terrestrial transmissions use different channels, both in the upper part of the LBand (1479.5 MHz – 1492 MHz). • A WORLDSPACE terminal receives and decodes both signals concurrently. 159 World Space Background • The system is thus designed to cope with vehicular mobility in outdoor environments. It is not initially designed to offer indoor mobile reception. • A key differentiation of the WORLDSPACE mobile system from terrestrial radio will be its national, near ubiquitous coverage. This is to be accomplished using a • high power satellite, • time diversity in the signal from the satellite, and a • network of terrestrial repeaters. • Terrestrial repeaters are an important component of the system in dense urban area characterized by “urban canyons.” • A Single Frequency Network (SFN) is assumed when a single repeater is not sufficient to meet coverage requirements. • These repeaters will receive through a Ku-band satellite feed the same source information as the one transmitted by the satellite and re-broadcast it at much higher power levels and using modulation techniques more adapted to this channel of propagation. This allows receivers to pick up signals which have been reflected by buildings, other cars, etc. and ensures reception in the densest areas. 160 World Space Background • Advanced modulation and coding schemes (turbo codes) will enable the transmission of about 50 audio channels and data services digitally encoded (MPEG4 AAC+v2) representing roughly a 2Mb/s throughput in 1.536MHz bandwidth for the terrestrial link and 4 to 5 MHz for the satellite. • The terrestrial waveform is an OFDM modulated signal (also called MCM) carrying QPSK or 16QAM • The satellite signal is a QPSK or 8PSK single carrier. • Terrestrial transmission will take place in the upper 12.5 MHz of the 1452-1492.MHz, ie 1479.5-1492 MHz Polygon Acceptance Reviews (PAR) • For each polygon (metropolitan areas) and following completion of each individual site within the targeted polygon, drive tests shall be performed according to the agreed test plan. In the case of SFN (multiple repeaters), this may involve tuning the various repeater delays to fine tune the SFN. 161 • The drive tests will also check the actual performance versus the coverage prediction. World Space Coverage • WORLDSPACE intends to ensure the coverage of more than 99% of the roads of the major Italian urban areas through the use of terrestrial repeaters. • The satellite signal should bring this percentage to a higher value. • The targeted Polygons gathering 50% of the Italian total population. These Polygons are the areas within which the targeted Quality of Service (99% of the locations with the terrestrial repeaters only, almost anytime (99.9%)) should be met, using one or more terrestrial repeaters. For Italy, there are 125 such Polygons, • Most of Polygons are small in surface and are expected to only require one repeater. A few of them are large and are expected to require a Single Frequency Network. • In this context, the terrestrial quality of service is defined as the percentage of time that the signal strength from terrestrial repeater(s) is equal to or exceeds the minimum necessary signal strength to receive the service for a user with a reference receiver and antenna. This value, which will vary depending on terrain, vegetation, direction of motion, road-size, traffic, and other factors, is independent of the receiver design. 162 World Space Repeater DataSheet The repeater comes in various power configurations – typically 4 . The powers indicated herebelow are the rms power at the output of the amplifier, prior the cavity filter and the rms power measured at the output of the cavity filter. • 130 W - 100 W • 260 W – 200 W • 480 W – 380 W • 900 W – 700 W The Ku-band dish diameter is less than or equal to 1 meter. 163 Quality of Service: World Space • 99 % in percentage of outdoor roads locations within the above polygons (this objective shall be computed taking into account only the terrestrial contribution) • A location is covered if the required C/N is achieved for 99.9 % of the time • Single Frequency Network design for each configuration that would require multiple transmitters to meet the QoS objective. The waveform is using OFDM and incorporates a guard interval. 164 Quality of Service: World Space • Minimum field strength within the area of any polygon • The minimum field strength to be achieved at 1.5 m height within the area of any polygon is : • Eterr [dBµV/m] = 46 dBµV/m • This field strength value will be confirmed at EDC. • Maximum Field Strength Outside the Area of a Polygon • The aggregate interference potential of any network (single transmitter or SFN) designed to be deployed within a Polygon should not exceed the field strength limits (1% of the time, 10 m height) provided in Appendix D outside its area. • It should be possible to use all Network Design proposed sites to deploy a Single Frequency Network over the whole country. 165 Quality of Service: World Space Guard time • One guard interval shall be considered in the study : • 60 microseconds • This value will be confirmed at EDC. • The contractor should work under the assumption that networks pertaining to neighbouring polygons may eventually use the same 1.536 MHz frequency block, within the above mentioned 1479.5-1492 MHz frequency band. 166 Agenda • • • • • GEO [Geostationary Earth Orbit] Traccia a Terra di un Satellite Zona di acquisizione a terra World Space Link Satellitare 167 Potenza Ricevuta dalla stazione di Terra Si consideri lo schema di una tratta radio satellitare di figura La potenza Pr, ricevuta nella stazione a terra può essere calcolata nel modo seguente: EIRPsatellite ( dBW ) = 10 Log10 ( PG t t) ⎛ 4π ⎞ Gr = 10 Log10 ⎜ 2 Aeff ⎟ ⎝λ ⎠ Aeff = η AGeometrica EIRPsatellite Loss Lta satellite Path Loss LP Atmospheric Loss La R ⎛ 4π R ⎞ Lp = path loss = 10 Log10 ⎜ ⎟ ⎝ λ ⎠ La = attenuazione atmosfera(dB ) 2 Earth station Antenna Gain Gr Loss Lra LNA Lta = perdita antenna trasmissione (dB ) Lra = perdita antenna ricezione (dB ) 1 ⎡ λ ⎤ Pr = Pt Gt Gr ⎢ ⎣ 4πR ⎥⎦ Losses 2 Received Power Pr ovvero in dBW: Pr = EIRPsatellite + Gr − L p − La − L168 ta − Lra Bande satellitari ed attenuazione di spazio libero • • • • • • • Microsoft Excel Worksheet L BAND 1-2 GHZ S BAND 2.5-4 GHZ C BAND 3.7-8 GHZ X BAND 7.25-12 GHZ Ku BAND 12-18 GHZ Ka BAND 18-30.4 GHZ V BAND 37.5-50.2 GHZ MOBILE SERVICES MOBILE SERVICES FIXED SERVICES MILITARY FIXED SERVICES FIXED SERVICES FIXED SERVICES Free Space Loss GEO A0 250 225 175 150 A0(dB) f=1GHz 125 A0(dB) f=10 GHz 100 A0(dB) f=100 GHz 75 ⎛ 4⋅π ⋅ R⋅ f ⎞ A0 [dB ] = 10 ⋅ Log ⎜ ⎟ c ⎝ ⎠ 50 25 2 Dista nce (km ) 36000000 10000000 1000000 100000 10000 1000 100 10 1 0 0 Attenuation (dB) 200 169 Scelta della frequenza di lavoro • Se l’obiettivo è la trasmissione dalla Terra allo spazio, l’energia elettromagnetica che si vuole trasferire deve attraversare l’atmosfera, la ionosfera, ed eventualmente strati di nuvole. • La ionosfera è opaca al di sotto della sua frequenza critica (legata alla concentrazione degli elettroni liberi) che è dell’ordine di qualche KHz. • Le nuvole sono opache al di sopra dei 10-12 GHz • Infine l’atmosfera è trasparente al di sotto dei 20 GHz circa oltre che naturalmente nella gamma del visibile. • Il diagramma di figura sotto illustra la situazione e mette in evidenza la banda di frequenze sempre utilizzabili per le comunicazioni spaziali. Banda sempre disponibile per TLC spaziali 30Mhz—10 Ghz Ionosfera Nuvole Atmosfera Hz 104 106 108 1010 1012 1014 1016 Visibile Onde radio Infrarosso Ultravioletto 1018 Raggi X 170 Scelta della frequenza di lavoro • Per ottimizzare la scelta della frequenza di lavoro nella banda 30Mhz—10GHz, occorre dare la preferenza alla gamma di frequenze entro la quale il rumore esterno è minimo, e dove contemporaneamente l’attenuazione è minima. . La gamma risultante che è sempre funzione dell’angolo di elevazione dell’antenna è per un angolo di 30° compresa tra 800 MHz ed 10 GHz. Sopra i 10 GHz ci sono due punti intorno a 22 GHz e 55 GHz dove l’attenuazione 171 atmosferica dovuta a risonanza delle molecole di H20 e O2 aumenta. Definizione del C/N per un collegamento satellitare Solitamente per una stazione di terra si usa definire il rapporto C/N in questo modo: G ⎡ λ ⎤ PG potenza ricevuta C PG 1 1 t t ⎡ λ ⎤ Gr = = t t r⎢ = rumore N KTs B ⎣ 4π R ⎥⎦ Losses KB ⎢⎣ 4π R ⎥⎦ Ts Losses 2 2 dove : Pt Gt KB è il fattore di merito del trasmettitore lato satellite Losses sono le perdite complessive dei cavi più antenne 1 ⎡ λ ⎤ ⎢⎣ 4πR ⎥⎦ Gr Ts 2 è il path loss dello spazio libero è la figura di merito del ricevitore della stazione di terra 172 Definizione del C/N per un collegamento satellitare Il C/N globale del collegamento FM tra stazione di terra e satellite può essere determinato a partire dai contributi sulle tratte Up_link e D_Link e aggiungendo il C/N di intermodulazione sulla tratta D-Link a causa della saturazione del High Power Amplifier (Travelling Wave Tube) del satellite: C C 1 = = N N U −link + N D −link + N I −intermod ⎛ N U −link ⎞ ⎛ N D −link ⎞ ⎛ N I −intermod ⎞ ⎟ ⎟+⎜ ⎟+⎜ ⎜ C ⎠ ⎝ C ⎠ ⎝ C ⎠ ⎝ 1 = 1 1 1 + + ⎛ C ⎞ ⎛ C ⎞ ⎛ ⎞ C ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ N U −link ⎠ ⎝ N D −link ⎠ ⎝ N I −intermod ⎠ 173 Definizione del C/N per un collegamento satellitare TRATTA DOWN-LINK Nel verso D-Link i contributi di rumore ricevuti sulla stazione di terra sono: • Prodotti di intermodulazione del HPA: problema del Backoff ; • Temperatura del Sole circa 6000 K; • Ts temperatura di sistema del ricevitore; • Sky Noise cioè rumore dovuto all’atmosfera; • Rumore da interferenza CCI e ACI. Le specifiche a seconda della frequenza richiedono che al C/N sia ammesso di andare sotto una data soglia per una % di tempo non superiore alla specifica. Per esempio: • 6/4 Ghz tale percentuale è 0,01 % dell’anno; • 14/11 Ghz dove la rain attenuation è maggiore si parla dello 0.1% dell’anno • 30/20 Ghz dello 0.2% dell’anno. Calcolo del C/N: Pt Gt Gr ⎡ λ ⎤ 1 1 ⎡ λ ⎤ Gr 1 ⎡C ⎤ = = P G t t⎢ ⎢⎣ 4πR ⎥⎦ BO ⎢⎣ N ⎥⎦ KT B ⎣ 4πR ⎥⎦ Ts KB BOoutput D s otput 2 ⎡ λ2 ⎤ G r 1 1 = EIRP ⎢ ⎥ ⎣ 4π ⎦ Ts KB BOoutput 2 174 Definizione del C/N per un collegamento satellitare Sia il C/N D-Link che il C/N di Intemodulazione dipendono dal Output Backoff ovvero dalla potenza di uscita del TWT che non deve operare nella regione di saturazione. Quanto maggiore è il l’output Backoff cioè quanto minore è la potenza di uscita del TWT, tanto maggiore cioè migliore risulterà il C/N di intemodulazione Sulla tratta Up-Link all’aumentare della potenza di flusso in ingresso al satellite il C/NUP tende a migliorare e così fa anche il C/NDL, ma raggiungendo la regione di saturazione il C/NDL rimane stabile ed una volta oltrepassata la regione di saturazione inizia a decadere al crescere del C/NUL Il termine C/NI decresce monotonamente al crescere del C/NU il risultato è la curva ci C/N totale con un massimo che corrisponde al punto ottimale di operating point del TWT amplifier. C/N dB UP-LINK: C/NU D-LINK: C/ND Optimum Overall C/N INTERMOD: C/NI TWT input Power 175 Fenomeni di attenuazione e depolarizzazione durante la propagazione radio del segnale Attenuazione non dovuta a pioggia o ghiaccio • Assorbimento atmosferico in corrispondenza delle frequenze di risonanza del vapore acqueo circa 21 Ghz e dell’ossigeno circa 60 Ghz; • Attenuazione troposferica evidente soprattutto per angoli di elevazione dell’antenna minori di 5°; • Scintillazione cioè rapide fluttuazioni del segnale radio; • Muiltipath, fading selettivo in frequenza per il quale si considera un margine aggiuntivo di sicurezza ed è da intendersi come attenuazione da superare solo per una data percentuale di tempo; • Land e sea multipath. • Faraday rotation nella Ionosfera: • tra 50 e 350 Km di altitudine a causa delle particelle ionizzate si considera la ionosfera come un plasma all’interno della quale l’onda si propaga secondo due polarizzazioni inizialmente ortogonali. • A causa del percorso nella ionosfera tali polarizzazioni dell’onda subiscono un’attenuazione differente e la somma vettoriale restituisce una polarizzazione diversa da quella di partenza. 176 Fenomeni di attenuazione e depolarizzazione durante la propagazione radio del segnale Per un antenna cassegrain; è riportata la variazione del rumore di cielo in funzione dell’angolo di elevazione 177 Fenomeni di attenuazione e depolarizzazione durante la propagazione radio del segnale Attenuazione dovuta a Rain effect • Attenuazione: per frequenze maggiori di 10 Ghz la lunghezza d’onda è tale che le gocce di pioggia provocano uno scatter dell’onda elettromagnetica. Questa diffrazione diffonde parte dell’energia dell’onda in direzioni diverse da quella principale di propagazione provocando complessivamente un’attenuazione del segnale. • Depolarizzazione: avviene in misura differente a seconda della polarizzazione dell’onda incidente, questo è dovuto alla forma schiacciata ad ellissoide della goccia di acqua in caduta. L’attenuazione è minima se l’onda si propaga con il campo elettrico parallelo all’asse minore dell’elissoide. Un onda polarizzata linearmente in una direzione qualunque può essere vista come composta dalla somma vettoriale di una polarizzazione verticale e una orizzontale, ne consegue che se ad opera della pioggia una delle due polarizzazioni viene attenuata maggiormente allora la polarizzazione complessiva cambia. • Aumento temperatura di rumore dell’antenna: La pioggia oltre ad introdurre un attenuazione contribuisce all’incremento della temperatura di antenna sul quale cade, tale effetto può in alcuni casi essere peggiore che la sola attenuazione introdotta. 178 Fenomeni di attenuazione e depolarizzazione durante la propagazione radio del segnale Attenuazione dovuta a Rain effect • Poiché complessivamente come si è visto il C/N dipende sia dall’attenuazione del segnale utile C, sia dal rumore N, è evidente che l’effetto della pioggia si traduce in un aumento di N ed una riduzione di C pertanto in un peggioramento del C/N. • La legge è la seguente: Tb=280(API-1) • Dove 280 K è l’effettiva temperatura media della pioggia ed API è l’attenuazione da essa introdotta sul collegamento radio. 179 Esempio 1 calcolo di link satellitare Si consideri un satellite geostazionario a circa 40.000 Km di altitudine. Dati stazione terra: • • • • • • • • Banda B=36 Mhz; Angolo Elevazione antenne stazione terra terra : θ>5° Temperatura di Clear Sky con θ>5° circa pari a Ta= 50 K Temperatura del ricevitore TRX=20 K C/N richiesto per FDMA=11 dB per il 99.9% del tempo Margine di 3 dB per Noise Sun Margine di 3 dB per Fading θ>5° Margine 1 dB di implementazione Dati satellite: • potenza trasmessa Ptx: EIRP=21 dBw • si vuole calcolare l’area dell’antenna della stazione di terra considerando una efficienza di antenna η=0.65. 180 Esempio calcolo di link satellitare Risoluzione: • N=KTsB=K(Ta+Ts)B=K(50+20)B=K(70)B=-134 dBW è la potenza di rumore termico all’ingresso del ricevitore della stazione di terra. • Flux-density-satellite TX=EIRP/4πR2= EIRP/4π(40*106)=-142 dBW/m2 • Poiché il C/N FDM richiesto è 11 dB e poiché i margini introducono una attenuazione complessiva di 3+3+1=7 dB allora il C/N(99.9% tempo)=18 dB. • Da C/N=18 dB e N=-134 dBw si ricava C(99.9 %tempo)>=18dB+N(dBw)=18dB-134dBw= -116 dBw • Cutile=TX_Flux-density-satellite*(AEFFICACE-ANTENNA_RX )= =TX_Flux-density-satellite*(AGEOMETRICA* η) • pertanto AGEOMETRICA=[C(dBW) - Fflux-density-satelliteTX(dBW/m2)- η(dB)] • Ovvero per ricavare l’area geometrica risulta: C FFLUX • η • AGEOMETRICA− ANT − RX = N N 181 Esempio 2 calcolo di link satellitare Si consideri un satellite geostazionario a circa 40.000 Km di altitudine. Dati stazione di terra: • f=14 / 11 Ghz • GRX / TS=40,3 dB • GRX=64 dB • Angolo Elevazione antenne stazione terra terra : θ=10° • Antenna aperture efficiency ηA=71.3% • Sky Noise at 10° elevation angle = Ta=30 K • TLNA=150 K • TLOSS antenna da determinare ? • Temperatura sistema: Ts-clear-sky=Tantenna+TLNA=(TLOSS-antenna+Tcaptato-antenna)+TLNA= 234 K Dati Meteo: • Durante heavy rain la crescita dell’attenuazione slant path attenuation è 8 dB per lo 0.01 % dell’anno Problema: • Calocolare il G/T ed il C/N per la frazione dell 0.01% dell’anno. 182 Esempio 2 calcolo di link satellitare Risoluzione: • TS=Tantenna+TLNA=(TLOSS antenna+Tcaptato antenna)+TLNA=234 K • Tcaptato antenna =30K ⋅ ηA =30K ⋅ 0.713=21.4 K è il contributo dello sky noise sull’antenna • TLOSS antenna= TS- TLNA- Tcaptato antenna=234-150-21.4=62.6 K • La temperatura equivalente della pioggia è: TE=TP(1-G) con TP=270 K che è temperatura fisica della pioggia a 11 GHz; e G=1/Aslant = -8 dB=0.158 (scala Lineare) pertanto la temperatura equivalente agli 8 dB di attenuazione della pioggia è: TE=TP(1-0.158)=227 K • Si nota che 8 dB di attenuazione della pioggia originano un delta di temperatura di 227 K che risultando >> di 30 K relativi a clear sky condition implicano che quest’ultimo può essere trascurato. • Il contributo sull’antenna dipende come prima dall’efficienza di apertura dell’antenna: • Tcaptato antenna=227 x 0.713=161.8 K → la temperatura del sistema è ora: • TS=Tantenna+TLNA=(TLOSS antenna+Tcaptato antenna)+TLNA=62.6+161.8+150 =374 K che in dB corrispondono a 25.7 dBK • Il nuovo G/T è (GRX / TS)(dB)= GRX (dB)- TS (dB)=64-25.7=38.3 dB, rispetto al valore iniziale di 40.3 dB si ha un peggioramento di 2 dB a causa della pioggia sul sistema di antenna. • Poiché l’attenuazione del segnale per pioggia corrisponde ad 8 dB allora il C/N si riduce di 8 dB. • Essendo il C/N dipendente anche dal rapporto G/T ed essendo questo peggiorato 2 di 2 dB allora a P G RX C λ ⎤ ⎡ 183 causa della pioggia il C/N peggiora complessivamente di 10 dB. = TX ⎢ ⎥ N KB ⎣ 4πR ⎦ TS Unità Logaritmiche per esprimere le potenze 184 Unità Logaritmiche per esprimere le potenze • L’unità adimensionale dB esprime il rapporto in maniera logaritmica tra due grandezze, per esempio per i livelli di potenza P(W); di solito si sceglie un riferimento: ⎛ P ⎞ ⎟⎟ dB = 10 Log ⎜⎜ ⎝ P0 ⎠ • Usando misure di tensione è necessario tenere conto dell’impedenza attraverso cui ciascuna tensione viene misurata: ⎛ ⎜ ⎛ P ⎞ ⎟⎟ = 10 Log ⎜ 10 Log ⎜⎜ ⎜ ⎝ P0 ⎠ ⎜⎜ ⎝ ⇓ V 2 R V 02 R0 ⎞ ⎟ ⎟ = 20 Log ⎛⎜ V ⎞⎟ + 10 Log ⎛⎜ R ⎞⎟ = ⎜ R ⎟ ⎜V ⎟ ⎟ 0 ⎠ ⎝ 0 ⎠ ⎝ ⎟⎟ ⎠ ⎛ V ⎞ ⎛ P ⎞ ⎟⎟ ⎟⎟ = 20 Log ⎜⎜ 10 Log ⎜⎜ P V ⎝ 0 ⎠ ⎝ 0 ⎠ se : R = R0 185 Unità Logaritmiche dBm e dBµV • Considerando come grandezze di riferimento le seguenti: P0 = 1 [mW V 0 = 1 [µ V P [dB mW ] ] ] = P [dB m ] = 10 Log = 10 Log (P [W ]) + 10 Log (10 ) = 3 (P [W ]) + 30 Log (10 ) = 10 Log (P [W ]) + 30 (P [W ]) = P [dBW ] dove : 10 Log P [dB ] = 20 Log µV ⎛ P [W ] ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ = 10 Log −3 ⎝ 10 [W ] ⎠ ⎛ ⎞ V ⎜⎜ ⎟⎟ = 20 Log (V ) + 20 Log 10 −6 [ ] 10 V ⎝ ⎠ ( 6 )= = 20 Log (V ) + 120 Log (10 ) = 20 Log (V ) + 120 dove : 20 Log (V ) = P [dBV ] 186 Unità Logaritmiche dBm e dBµV • Le relazioni reciproche sono : P[dBm ] − 30 = 10 Log (P[W ]) 10 10 10 P [dBm ]−30 = 10 Log (P [W ] ) = P[W ] P[W ] = 10( P [dBm ]−30 ) 1 / 10 = 10 P [dBm ]−30 10 = 10 P [dBm ] −3 10 = P [dBm ] 10 10 103 P[dBµV ] − 120 = 20 Log (V ) 10 [ ] P dBµV −120 P[V ] = 10 = 10 Log (V ) 20 (P [dBµV ]−120 )1 / 20 [ = 10 ] P dBµV −120 20 [ = 10 P dBµV 20 P [dBµV ] ] 10 20 −6 10 = 106 187 Unità Logaritmiche: passaggio da dBµV a dBm V2 da : P = R ⇒ V = PR ⎛ PR ⎞ ⎛ V ⎞ 1/ 2 P[dBµV ] = 20 Log ⎜ −6 ⎟ = 20 Log ⎜⎜ −6 ⎟⎟ = 20 Log (PR ) + 20 Log 10 6 ⎝ 10 ⎠ ⎝ 10 ⎠ ( ) = 10 Log (PR ) + 120 = 10 Log (P[W ]) + 10 Log (R ) + 120 = ⎛ P[W ]⋅10 −3 ⎞ ⎛ P[W ] ⎞ −3 ⎟ ( ) = 10 Log ⎜⎜ + 10 Log R + 120 = 10 Log ⎜ −3 ⎟ + 10 Log (R ) + 120 + 10 Log (10 ) −3 ⎟ ⎝ 10 ⎠ ⎝ 10 ⎠ = P[dBm] + 10 Log (R ) + 120 − 30 se [ R = 50Ω allora si ottiene : ] P dBµV = P[dBm] + 10 Log (50 ) + 120 − 30 = P[dBm] + 17 + 120 − 30 ⇓ [ ] P dBµV = P[dBm] + 107 188 Unità Logaritmiche: passaggio da dBµV a dBµV/m • È necessario introdurre il fattore di antenna K pertanto considerando un onda incidente su un antenna collegata ad un carico zL come in figura si ha: Dipolo Ei (µV/m) zL(Ω) VL(µV) Carico • •Ei campo elettrico incidente •VL tensione ai morsetti di antenna chiusa su un carico specifico Per definizione l’Antenna Factor (AF) che si misura in [m-1] è dato da: AF = Ei VL [m ] -1 ⇓ ⇒ ⎛ E [µV / m] ⎞ ⎟ = Ei [dBµV / m] − VL [dBµV ] AF dBm −1 = 20 Log ⎜⎜ i ⎟ ⎝ VL [µV ] ⎠ ( ) ( Ei [dBµV / m] = VL [dBµV ] + AF dBm −1 ) 189 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a • dBµV/m Il passaggio è immediato utilizzando le relazioni già viste: ( Ei [dBµV / m] = P[dBm] + 107 + AF dBm −1 10 Ei [dBµV / m ] = 10 10 ⎛⎡ V ⎤⎞ ⎜ ⎢ −6 ⎥ ⎟ Log ⎜ ⎣ 10 ⎦ ⎟ ⎜ m ⎟ ⎜ ⎟ ⎝ ⎠ ⎛⎡ V ⎤⎞ ⎜ ⎢ −6 ⎥ ⎟ 20 Log ⎜ ⎣ 10 ⎦ ⎟ ⎜ m ⎟ ⎜ ⎟ ⎝ ⎠ ) −1 = 10 P [dBm ]+107 + AF (dBm ) 20 20 ⎛⎡ V ⎤⎞ ⎜ ⎢ −6 ⎥ ⎟ −1 10 ⎦ ⎟ = 10 P [dBm ]+107 + AF (dBm ) =⎜⎣ ⎜ m ⎟ ⎟ ⎜ ⎠ ⎝ ⎡ V ⎤ P [ dBm ]+107 + AF ⎛⎜ dBm−1 ⎞⎟ ⎠ ⎝ ⎢⎣10 −6 ⎥⎦ 1 / 20 P [dBm ]+107 + AF (dBm −1 ) 20 = 10 = 10 m ( ) Ei [V / m] = 10 ⋅10 −6 ( P [dBm ]+107 + AF dBm −1 20 ) 190 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a • dBµV/m Alla relazione precedente si arriva anche mediante i seguenti passaggi: sia δ è la densità di potenza generata dall’antenna trasmittente in un punto a distanza d δ= • In condizioni di campo lontano cioè per un onda piana tale densità di potenza è anche uguale a: δ= • Pt × Gt 4×π × d 2 E2 η •η è l’impedenza caratteristica del vuoto, •λ è la lunghezza d’onda del segnale utile, •Pr è la potenza ricevuta dal ricevitore nel punto considerato (W), •Gr è il guadagno del ricevitore, •freq è la frequenza in Hz moltiplicando la densità di potenza per l’area efficace dell’antenna ricevente si ottiene si ottiene la potenza ricevuta: Pr = δ × Aeff . 191 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a dBµV/m • si sa che l’area efficace di un’antenna è legata al suo guadagno attraverso la seguente relazione: Aeff . • λ2 = × Gr 4 ×π sostituendo tale valore nell’espressione della potenza ricevuta si ha λ2 λ2 E2 × Gr = × × Gr Pr = δ × 4×π η 4×π • invertendo la relazione si ottiene: η × Pr× 4 × π Er = λ 2 × Gr 192 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a dBµV/m • Dal momento che esiste una relazione che lega l’Antenna Factor al guadagno si può scrivere: η 4π η 4π ⇒ = AF = G RX λ2 RradiazioneGRX λ2 Rradiazione AF 2 sostituendo GRX nell' espressione del E= η ⋅ Pr⋅ 4π η ⋅ Pr⋅ 4 ⋅ π = = η π 4 λ2 ⋅ Gr λ2 ⋅ 2 λ Rradiazione AF 2 = AF Pr⋅ Rradiazione campo elettrico si ha : Pr 1 = Rradiazione AF 2 ⎡ W ⋅V / A ⎤ ⎡ V ⋅ A ⋅V / A ⎤ miurato in ⎢ ⎥=⎢ ⎥ = [V / m] m m ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ ⎡V / 10 −6 ⎤ ⎡ µV ⎤ AF Pr⋅ Rradiazione = E⎢ = E ⎥ ⎢ ⎥ 10 −6 ⎣ m ⎦ ⎣ m ⎦ ⎧ ⎡V / 10 −6 ⎤ ⎫ AF Pr⋅ Rradiazione 20 Log ⎨ E ⎢ 20 = Log ⎥⎬ 10 −6 m ⎦⎭ ⎩ ⎣ 193 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a dBµV/m E[dBµV / m] = 20Log( AF) +10Log(Pr[W]) +10Log(Rradiazione) + 20Log106 = 10−3 = 20Log( AF) +10Log(Pr[W]⋅ −3 ) +10Log(Rradiazione) +120= 10 = 20Log( AF) + P[dBm] +10Log(10−3 ) +10Log(Rradiazione) +120= = 20Log( AF) + P[dBm] − 30+10Log(50) +120= = 20Log( AF) + P[dBm] +107 [ ] = AF dBm−1 + P[dBm] +107 ⎛ f [MHz ] ⎞ ⎟⎟ + Gr [dB ] + Eeff [dBµV / m ] Pr [dBm ] = −77.213 − 20 log10 ⎜⎜ ⎝ 1 MHz ⎠ 194 Tratta radio • Una trasmissione radio può essere schematizzata mediante i seguenti blocchi fondamentali: TRATTA RADIO G1 Mu Mo Tx AL1 G2 AF AL2 Rx De Mu A0 A AT •Mu: •Mo: •T: •R: antenna •De: • multiplex modulatore RF trasmettitore ricevitore AT: attenuazione complessiva di tratta hertziana A: attenuazione di tratta A0: attenuazione fondamentale di trasmissione AL: attenuazione delle connessioni demodulatore AF: attenuazione aggiuntiva di fading G1,2: guadagno di antenna 195 di Tratta radio: trasmissione in spazio libero • Per la parte radio, l’attenuazione complessiva di tratta hertziana si trova mediante la seguente: AT = A0 − (G1 + G2 ) + AL1 + AL 2 + AF • (dB) La parte di tratta che comprende antenna trasmittente ed antenna ricevente caratterizza la trasmissione nello spazio che ipotizziamo essere “spazio libero” ricevitore trasmettitore WTA • • • WTA: WTB: G(Θ,Ф): radiazione Tx(A) r (B Rx WRB ) ΘB,ФB ΘA,ФA potenza trasmessa in ingresso all’antenna A potenza ricevuta in uscita dall’antenna B guadango delle antenne rispetto alla direzione di massima 196 Tratta radio: trasmissione in spazio libero • Su suppongono soddisfatte le seguenti ipotesi: – Campo lontano (cioè distanza r > 2d2/λ con d=dimensione maggiore lineare dell’antenna) – Adattamento dei carichi ( in quanto si vuole il max trasferimento di potenza senza effetti di potenza riflessa) – Adattamento di polarizzazione (per evitare perdite di potenza dovute a polarizzazione diversa delle tra trasmissione e ricezione) W PB = TA2 G A(ΘA ,Φ A ) densità di potenza [W/m 2 ] ricevuta a distanza " r" da A 4π r WRB = PB ⋅ Aeff B (Θ B ,ΦB potenza [W ] ai morsetti dalla antenna B ) dalla relazione che lega area efficace al guadagno di antenna si ha : Aeff B (Θ B ,ΦB ) = GB (ΘB ,ΦB ) 4π 2 λ 2 dove Aeff = η Ageom ⎛D⎞ =η ⎜ ⎟ π ⎝2⎠ 2 1 ⎛D⎞ ⎛πD⎞ ⇒ G = 4π 2 η ⎜ ⎟ π = η ⎜ ⎟ λ ⎝2⎠ λ ⎝ ⎠ 2 2 ⎛D⎞ D = diametro antenna, η = efficienza antenna, Ageom = area geometrica = ⎜ ⎟ π ⎝2⎠ di conseguenza la potenza ricevuta ai morsetti dell' antenna B è : WRB = PB ⋅ GB (ΘB ,ΦB ) 4π λ2 = GB (ΘB ,ΦB ) 2 WTA G λ ⋅ A 4π r 2 (ΘA ,Φ A ) 4π 197 Tratta radio: attenuazione fondamentale di tratta • Pertanto si ottiene l’equazione di FRIIS: 2 WRB ⎛ λ ⎞ ⎟⎟ GA(ΘA,ΦA )GB(ΘB,ΦB ) = ⎜⎜ WTA ⎝ 4π r ⎠ • l’attenuazione fondamentale di tratta A0 di spazio libero è: 2 1 W ⎛ 4π rf ⎞ A0 = TA = ⎜ ⎟ WRB ⎝ c ⎠ G AGB 2 ⎛ rc ⎞ 1 W A0 = TA = ⎜⎜ ⎟⎟ WRB ⎝ f ⎠ Aeff A Aeff B per antenne ad apertura l' area effettiva è Aeff = η ⋅ Ageometrica 0.5 ≤ η ≤ 0.75 198 Tratta radio: attenuazione fondamentale di tratta • Esprimendo l’equazione di Friis in decibel si ottiene: ⎛ λ ⎞ ⎟⎟ + G A(ΘA ,Φ A ) (dB ) + GB (ΘB ,ΦB ) (dB) = ∆W (dB ) = WRB (dBm) − WTA (dBm) = 2 ⋅10 Log ⎜⎜ 4 π r ⎝ ⎠ ⎛c⎞ = 2 ⋅10 Log ⎜⎜ ⎟⎟ − 2 ⋅10 Log (4π r ) + G A(ΘA ,Φ A ) (dB ) + GB (ΘB ,ΦB ) (dB) = ⎝f⎠ = 20 Log (c ) − 20 Log ( f ) − 20 Log (4π ) + 20 Log (r ) + G A(ΘA ,Φ A ) (dB) + GB (ΘB ,ΦB ) (dB) = ≅ 147,6 − 20 Log ( f ) + 20 Log (r ) + G A(ΘA ,Φ A ) (dB) + GB (ΘB ,ΦB ) (dB ) con : r ≡ [m] f ≡ [Hz ] 199 Tratta radio: attenuazione fondamentale di tratta • In condizioni reali all’attenuazione fondamentale di tratta A0 va aggiunta l’attenuazione dovuta a fading (evanescenza) AF : A = A0 + A F ( dB ) con : riflession e ⎧ ⎪ rifrazione ⎪ AF ⎨ difrazione da ostacoli ⎪ assorbimen to ⎪ depolarizz azione ⎩ ⎫ ⎪ ⎪ ⎬ ⎪ ⎪ ⎭ 200 fine 201