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03lug15 sparatoria - Comune di Scanzorosciate

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03lug15 sparatoria - Comune di Scanzorosciate
Hinterland 29
L’ECO DI BERGAMO
VENERDÌ 3 LUGLIO 2015
Prima a Gorle poi a Scanzo
Preso per doppia sparatoria
Pergamene rubate
Indagato antiquario
ne ha vendute due
Duplice tentato omicidio. Il trentaquattrenne bloccato mercoledì sera
ha esploso colpi dopo una lite con una donna, quindi ha ferito un agricoltore
SCANZOROSCIATE
MONICA ARMELI
È accusato di duplice
tentato omicidio Sergio Bonassoli, il trentaquattrenne di Scanzorosciate arrestato per le due
sparatorie di mercoledì sera,
l’una a Gorle e l’altra a Scanzorosciate. I due fatti intorno alle
19,30, a distanza di pochi minuti
l’uno dall’altro. Il primo sul ponte di Gorle: Bonassoli era al volante della sua Fiat Panda nera e
ha inchiodato. Una donna al volante dell’auto che lo seguiva ha
frenato in tempo rischiando di
tamponarlo. Il trentaquattrenne è andato su tutte le furie, è
sceso e ha sparato un paio di colpi che non hanno colpito nessuno. Poi la corsa verso Scanzorosciate: è giunto all’altezza di casa, in via Polcarezzo, e ha proseguito dritto nei campi vicini. Ma
all’improvviso la Panda si è fermata per un guasto. A quell’ora,
nella campagna, stavano lavorando due agricoltori: i fratelli
Danilo e Roberto Testa, entrambi residenti a Scanzorosciate.
«Stavamo lavorando il fieno –
racconta Davide Testa – quando
il giovane si è avvicinato urlando. Mio fratello Danilo gli ha
chiesto spiegazioni per la sua
presenza lì. Allora il giovane ha
estratto la pistola dalla tasca e gli
ha sparato a una coscia». Un colpo solo, netto, è stato fatto esplodere da una pistola la cui prove-
I carabinieri nel prato dove è stata fermata la Panda FOTO COLLEONI
nienza è ancora al vaglio delle
forze dell’ordine (gli inquirenti
escludono che possa essere stata
rubata essendoci il numero di
matricola). Danilo Testa, 54 anni, è rimasto ferito ma inizialmente non si era accorto di nulla. «Pensava fosse una scacciacani – prosegue il fratello del ferito –, ha avvertito una sensazione di caldo alla gamba ma non
del dolore. Sono stato io a notare
il foro del proiettile nella coscia». Per fortuna il proiettile è
fuoriuscito dalla gamba e non ha
reciso vasi sanguigni importanti. Immediato l’allarme da parte
del fratello del ferito e di un vicino di casa . Nel frattempo Bonassoli si è allontanato dai campi a
piedi «urlando», come aggiungono i testimoni. Il trentaquattrenne si è recato a casa: prima di
entrare ha scavato un buco nel
giardino e qui ha nascosto la pistola. Sul posto sono intervenuti
i carabinieri e i soccorritori del
118 che hanno trasportato Danilo Testa all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è
tutt’ora ricoverato in Chirurgia.
Guarirà in 15 giorni ed è possibile che tra oggi e domani venga dimesso. L’abbiamo raggiunto in
ospedale ieri mattina ma non se
l’è sentita di ricostruire i momenti di terrore vissuti. Numerose le visite che ha ricevuto ieri.
Nel pomeriggio, anche quella
del sindaco di Scanzorosciate
Davide Casati: «L’ho trovato impaurito e incredulo. La giustizia,
adesso, farà il suo corso», rimarca il primo cittadino.
Sergio Bonassoli, incensurato, è ora nel carcere di via Gleno e
probabilmente già oggi sarà interrogato dal gip Ciro Iacopino
per la convalida dell’arresto. Il titolare dell’inchiesta è il pm Fabrizio Gaverini mentre a difendere Bonassoli sarà l’avvocato
Francesco Manaresi: «È un ragazzo giovane e privo di precedenti penali specifici», commenta il legale.
L’arrestato è residente nella
casa della famiglia, a Scanzorosciate, e ha la passione per le armi, come riportato più volte sul
suo profilo Facebook. È conosciuto nella zona perché figlio di
Luigi, già sindaco di Scanzorosciate dal 1985 al 1990, e fratello
minore di Giorgio, ex assessore
provinciale al Turismo.
«Siamo molto dispiaciuti per
quello che è successo – dice una
familiare del ferito –, la famiglia
Bonassoli è molto stimata e rispettata in paese. Però quello
che è successo mercoledì sera
avrebbe potuto trasformarsi in
tragedia».
Una delle pergamene ritrovate dai carabinieri
Traffico di antichità
Ha venduto due pergamene
rubate nella chiesa
di Sant’Agata a Cremona:
indagato antiquario
È residente nell’hinterland l’antiquario accusato di
ricettazione dai carabinieri del
Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza, che hanno recuperato 277 delle 513 pergamene
rubate risalenti al periodo storico compreso tra l’XI ed il XVI secolo. Erano nel laboratorio di un
restauratore e in abitazioni private a Cremona, Mantova e Milano. Il furto è stato denunciato
dal parroco il 9 febbraio ma secondo gli inquirenti le pergamene sarebbero state rubate poco
alla volta, nel corso di almeno un
anno, da una persona che conosceva la chiesa e l’archivio parrocchiale in cui erano custodite.
Il ladro è stato denunciato: è un
cremonese che non appartiene
alla Diocesi. Lui è l’unico accusato di furto aggravato, mentre al-
Ponteranica, dalla Lega
esposto per danni erariali
«Appalti, norme violate»
Ponteranica
Nel mirino l’ampliamento della
stazione ecologica e fondi alla
onlus Pini. Nevola: falli
calcistici da frustrazione
Quattordici pagine fitte di numeri, nomi, norme, appalti e violazioni. Si parla di danni erariali in atti pubblici nell’esposto che il gruppo di minoranza «Vivi Ponteranica - Lega
Nord» ha presentato mercoledì
mattina alla Corte dei Conti, alla
Procura della Repubblica e al
prefetto di Bergamo.
Tre gli argomenti portati a
galla dall’ex sindaco Cristiano
Aldegani e dai suoi consiglieri
Cinzia Imberti, Santo Giuseppe
Minetti e Nicola Locatelli. Il primo punto riguarda l’ampliamento dell’esistente stazione
ecologica, ed in particolare la
procedura espropriativa e l’affidamento della gestione e dei lavori. Il secondo tratta dell’esecuzione dei lavori di sistemazione
del dosso in via Valbona dalla
ditta Bergamelli di Nembro. La
terza «violazione» riguarderebbe invece la vicenda relativa al-
l’assegnazione di contributi all’associazione Onlus Pini, rappresentata da Francesco Pini,
alla presenza dell’assessore alle
Politiche educative Susanna Pini, figlia dello stesso Francesco
Pini. A 500.000 euro ammonterebbe, secondo il gruppo leghista, l’importo del danno erariale
determinato dalla giunta guidata dal sindaco di Alberto Nevola,
per il quale si chiede al prefetto
di «verificare la sussistenza di
eventuali illeciti riscontrabili
nella condotta» di sindaco e assessori, oltre che nei confronti
del responsabile dell’ufficio tecnico Stefano Stecchetti. «Attraverso una copiosa documentazione – ha affermato Santo Giuseppe Minetti, ex assessore al
Bilancio della giunta Aldegani –
denunciamo la reiterata violazione di norme sugli appalti e
sulle concessioni di servizi pubblici che potrebbero concretare
ipotesi di reato e aver arrecato
danno erariale. Intricata è la vicenda relativa alla stazione ecologica: c’è una sentenza vincolante e non barattabile del Consiglio di Stato. Mi preme ricordare che un interesse pubblico
vale più di un interesse privato.
Mentre per la questione dell’associazione Pini, la vicesindaco
ha votato l’elargizione per un
contributo all’associazione di
suo padre: se un assessore non
differenzia l’interesse pubblico
dal privato, anche solo per 200
euro, è bene che valuti le dimissioni». Aggiunge l’ex sindaco Aldegani: «Ricordo un anno fa al
Parco dei Colli che, se fosse dipeso da Nevola, l’Ente Parco sarebbe andato incontro ad un danno
erariale da 240.000 euro. Deridevano la tesi del nostro gruppo
ma poche settimane dopo hanno dovuto darmi ragione e deliberare urgentemente il rientro
di quanto concesso, cioè
240.000 euro. Si ripeterà la stessa situazione anche con questo
esposto? ».
«Falli calcistici da frustrazione» li definisce il sindaco Alberto Nevola, che sostiene che «amministrare significa affrontare
problemi e risolverli, senza innescare un contenzioso». «Stiamo cercando di risolvere problemi irrisolti da tempo – ha aggiunto Nevola –. Riguardo alla
stazione ecologica, da sottoline-
tri cinque (uno di Mantova e gli
altri di Cremona) sono accusati
a vario titolo di ricettazione, riciclaggio e incauto acquisto. C’è
infatti l’antiquario bergamasco
che è stato sorpreso in un mercatino di Gonzaga (Mantova)
mentre vendeva due pergamene per un migliaio di euro ciascuna, ma ci sono anche pensionati che hanno comprato le pergamene senza tener conto della
loro dubbia provenienza. Le indagini sono ancora in corso: le
pergamene recuperate erano
state acquistate direttamente
dal ladro o nei mercatini settimanali itineranti nelle province
di Cremona e Mantova. Il valore
di quelle recuperate è stimato in
due milioni di euro. Sul mercato
illegale, però, erano vendute a cifre molto inferiori. I carabinieri
invitano chiunque le abbia comprate (o sia stato contattato per
l’acquisto) a rivolgersi a loro, prima di venire scoperti e denunciati.
K. Man.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Inca, Maasai
e Aztechi
si esibiscono
ad Almè
Almè
di imbarcarci nell’ennesimo ricorso dall’esito incerto, abbiamo trovato una soluzione tecnica soddisfacente per tutta la collettività, trovando la collaborazione della ditta esecutrice che
si è fatta carico di parti dei lavori». E sulla questione del contributo all’associazione Pini «sono
stati mantenuti gli stessi importi degli anni precedenti» conclude il sindaco.
Appuntamento domenica pomeriggio all’Agriturismo La Merletta di Almè con
«Lo Spirito del Pianeta», dove
sarà possibile incontrare tre dei
gruppi che partecipano alla manifestazione di Chiuduno (l’ingresso è gratuito). Dal primo
pomeriggio i tre gruppi racconteranno ai presenti dell’arte,
della storia, delle tradizioni dei
propri popoli; a partire dalle 21
lo spettacolo vero e proprio, con
le danze tradizionali. Alla giornata parteciperanno gli Aztechi
del Messico, i Maasai del Kenya
e dal Perù i Sayaka Inca, discendenti diretti del grande popolo
del Sud America. Del gruppo fa
parte anche l’Inca attuale, nominato portavoce dai popoli indigeni del lago Titicaca. Parteciperà alla giornata anche il
gruppo Maasai, popolo nilotico
che vive sugli altopiani al confine fra Kenya e Tanzania. Infine
il gruppo azteco, che si è costituito nel 1999 per portare la
propria antica cultura nel mondo: le danze che propone sono
ispirate all’acqua, al fuoco, alla
terra e all’aria, gli elementi fondanti della vita.
Gabriella Pellegrini
Al. Ba.
Il dosso di via Valbona è uno dei temi dell’esposto
are che il ricorso al Tar è stato
perso: la ragione è stata data ai
ricorrenti e non al Comune di
Ponteranica, mentre per quanto
riguarda il progetto è stata realizzata una modifica che ha previsto la copertura di tutti i cassoni con una tettoia, al fine di contenere gli odori e ciò ha determinato il costo attuale del progetto». Per quanto riguarda il dosso
di via Valbona, Nevola lascia il
giudizio alle autorità: «Al posto
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