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Leggi la rassegna del 20 gennaio 2012
Sulla strada – Rassegna stampa 20 gennaio 2012 PRIMO PIANO - SPECIALE SPARATORIA IN A/12 Sparatoria sull'A12/Davanti ai pm i due agenti non parlano LA SPEZIA 20.01.2012 - Nessuna parola. I due agenti della Polizia Stradale si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nel primo interrogatorio svoltosi ieri al Tribunale della Spezia davanti ai pm Monteverde e Lottini. Per entrambi l'accusa è di reato di omicidio volontario, in seguito alla convulsa morte di Karim Azouz, ricordato questa mattina dai suoi connazionali in un corteo partito dalla stazione centrale della Spezia e terminato all'obitorio dove si è svolta anche l'autopsia sul corpo del giovanissimo tunisino. Per ora gli agenti sono sospesi dal lavoro, in stato di ferie, e vivono la situazione in uno stato di shock. D'altro canto rimangono particolarmente nebulosi i contorni dell'accaduto: i due complici di Azouz nell'interrogatorio hanno spiegato che dentro l'auto quella notte erano soltanto in tre e che nessuno di loro era armato. La versione della polizia è ben diversa: sulla Volvo sarebbero stato in quattro e dopo l'inseguimento di 12 chilometri, uno di loro avrebbe aperto il fuoco, obbligando gli agenti a rispondere. Della pistola così come del proiettile sparato non v'è ancora traccia. E le indagini proseguono serrate. Fonte della notizia: cittadellaspezia.com Urla, silenzio e preghiere per Karim Azouz La comunità tunisina pisana si è costituita parte civile al processo contro l'agente che ha sparato. di Thomas De Luca LA SPEZIA 20.01..2012 - Un centinaio di membri della comunità tunisina di Pisa sono arrivati in treno in stazione centrale, e da lì hanno raggiunto l'obitorio dell'ospedale Sant'Andrea, scortati dalle forze dell'ordine, per raggiungere il luogo dove la salma di Azouz Karim era in attesa dell'autopsia. Viveva a Pisa infatti il 20enne tunisino di Qayrawan, morto sulla A12 nella notte tra lunedì e martedì, trafitto da una pallottola partita dalla pistola di un agente della polizia stradale di Pontremoli. Hanno chiesto a gran voce giustizia per Karim, urlando la loro voglia di verità per le strade della città. Quando sono giunti davanti all'obitorio, il tenore della manifestazione è cambiato: un minuto di silenzio e una preghiera per il giovane connazionale. Poi Said Talbi, portavoce della comunità tunisina della città toscana, ha preso il megafono e ha detto: "La giustizia va avanti lentamente, ci vorrà pazienza per scoprire la verità. Con tutto il rispetto la versione dei fatti che conosciamo noi è diversa da quella fornita dalle autorità. Ci siamo costituiti parte civile nel processo a carico dell'agente che ha sparato e il nostro avvocato e il nostro medico legale seguiranno da vicino tutta la vicenda. Continueremo a lottare qua e in Tunisia sino a che non sarà fatta giustizia. Siamo alla ricerca della verità, pacificamente, abbiamo sfilato qua alla Spezia e lo faremo anche a Roma, dove l'ambasciata è mobilitata. Nel processo si parlerà di uguaglianza, di diritti umani, di discriminazione e di rispetto della costituzione. Siamo una parte delle comunità immigrate in Italia, che contribuiscono per l'11 per cento al Pil di questo Paese. Siamo qua per vivere in pace e con rispetto reciproco, nessuno deve più sparare a nessun altro. L'Italia non è il Paese dove si spara e si ammazza senza motivo, questo lo sappiamo e lo vogliamo dire con forza". "Karim ricorda Said - era arrivato in Italia tre anni e mezzo fa, era irregolare e aveva avuto precedenti con la giustizia italiana. Ma non meritava questa fine. Eravamo della stessa città e ogni tanto giocavamo a calcetto insieme". Poco più in là gli amici più intimi piangono senza sosta, anche mentre cantano la prima sura del Corano, un'orazione funebre in ricordo del ragazzo che non c'è più. La ricostruzione fornita dalla questura attribuisce a Karim la responsabilità di aver esploso il primo colpo d'arma da fuoco. "Parlano di questo sparo e di un quarto uomo, ma sino ad oggi - spiega uno dei manifestanti - non è stata trovata né la pistola né il fuggitivo. Le nostre informazioni sono differenti". In Tunisia i genitori sono andati all'ambasciata a chiedere giustizia e verità: il Paese maghrebino ha vissuto una rivoluzione pochi mesi fa, la vicenda di Karim potrebbe trasformarsi in un caso diplomatico. "Chi ha sbagliato deve pagare", affermano alcuni. Ma non deve essere inteso come una forma di vendetta, ma come una richiesta di giustizia. Durante tutto il tragitto il centinaio di africani ha recitato una sorta di slogan: "Ricordiamo con l'anima il sangue che ha versato Karim". Fonte della notizia: cittadellaspezia.com Tunisino ucciso in autostrada Momenti di tensione alla stazione I manifestanti hanno cercato di forzare lo sbarramento della polizia Volevano raggiungere La Spezia e manifestare contro l'uccisione nella notte di un marocchino, ferito a morte dalla polizia stradale dopo un inseguimento in autostrada. Un gruppo è poi salito sul treno, partecipando a un corteo nella città ligure PISA, 20 gennaio 2012- Momenti di tensione stamani alla stazione ferroviaria di Pisa, con una breve carica di contenimento da parte delle forze dell'ordine. Circa 60 persone, tra tunisini e antagonisti hanno cercato di forzare lo sbarramento della polizia per accedere al binario dove stava arrivando un treno intercity diretto a La Spezia: volevano prendere ad ogni costo il convoglio senza pagare il biglietto per raggiungere la città ligure e manifestare contro l'uccisione, nella notte tra lunedì e martedì scorsi, di un tunisino, ferito a morte dalla polizia stradale dopo un inseguimento in autostrada. Il gruppo e' poi partito alle 11 diretto a La Spezia, dopo aver pagato il biglietto. Già ieri sera tunisini e antagonisti avevano dato vita a un corteo per le vie del centro di Pisa per esprimere solidarietà alla famiglia del marocchino morto. Stamani poi un gruppo ha raggiunto la stazione pisana: è stato contenuto dalle forze dell'ordine e per precauzione il convoglio è rimasto fermo per alcuni minuti fuori dallo scalo ferroviario. Quando l'intecity ha raggiunto la stazione alcune decine di nordafricani e antagonisti hanno tentato di oltrepassare il blocco della polizia che li ha respinti con una breve carica di contenimento. I manifestanti, saliti poi sul treno, hanno esposto anche cartelli con scritto "contro false informazioni" e "giustizia per Karim". La comunita' tunisina di Pisa ha poi raggiunto La Spezia per la manifestazione. Un centinaio le persone che hanno manifestato per le vie del centro. ''Chediamo giustizia - ha spiegato il portavoce, Nostaldi Sahid - Non e' giusto che un ragazzo di 20 anni venga ucciso in modo cosi' barbaro. La comunita' si costituira' parte civile''. Imponente il servizio di sicurezza organizzato dalla forze dell'ordine. Fonte della notizia: lanazione.it Ventenne morto sulla A12, l'inseguimento e la sparatoria I particolari della ricostruzione delle forze dell'ordine: l'auto in fuga trasportava eroina. Manca una pistola all'appello e si cerca il quarto uomo. di Thomas De Luca LA SPEZIA 17.01.2012 - Trasportava eroina insieme ad altre tre persone a bordo di una Volvo, Karim Azoz, il tunisino di 20 anni morto la notte scorsa sulla A12, ucciso da un colpo di pistola esploso da un agente della Polizia stradale di Pontremoli. Secondo una prima ricostruzione fornita dalle autorità il poliziotto avrebbe risposto al fuoco nel corso dell'inseguimento del fuggitivo, al termine di una folle rincorsa sul filo dei 200 chilometri orari durata una dozzina di chilometri. Sono ancora in corso le ricerche della pistola del tunisino. "L'agente ha visto un bagliore e ha sentito il rumore di uno sparo – ha spiegato il questore della Spezia Gaetano D'Amato – così ha impugnato la pistola e ha sparato ferendo a morte il fuggiasco". Tutto era cominciato pochi minuti prima, quando due pattuglie della Stradale di Pontremoli avevano individuato una Volvo sospetta che procedeva a gran velocità sulla A15 all'altezza di Santo Stefano Magra. Le due vetture hanno acceso i lampeggianti e affiancato l'auto, che in un primo momento avrebbe accennato ad accostare. Poi, improvvisamente uno scartamento sulla sinistra, lo speronamento dell'auto della Polizia e l'inizio della fuga verso sud. Dodici chilometri a tavoletta, con numerosi speronamenti nel tentativo di mettere fuori gioco gli agenti. E ad un certo punto il lancio di qualcosa fuori dalla Volvo, dal finestrino del passeggero. Al chilometro 103 della A12, in località "Due laghi", vicino a Sarzana, le auto semidistrutte riuscivano a bloccare la vettura contro il guard rail. Due dei malviventi, un italiano di 40 anni di Pescia, e un tunisino di 21 anni, venivano immediatamente fermati, mentre gli altri due tentavano la fuga a piedi, gettandosi nella scarpata e proseguendo per i campi. A quel punto il bagliore e il rumore dell'espolsione. Uno degli agenti, di cui non sono state rese note le generalità, rispondeva al fuoco, mentre gli altri colleghi esplodevano alcuni spari a scopo intimidatorio. Azoz è rimasto a terra, colpito mortalmente al torace. Il quarto occupante della Volvo, invece, è riuscito a scappare. Sul posto, intanto, giungeva una terza pattuglia della Stradale, questa volta della stazione di Brugnato, che aveva visto le auto dei colleghi sfrecciare a sirene spiegate dietro la vettura lanciata a folle velocità. Sono stati vani i tentativi di rianimazione del ventenne operati dal personale del 118 chiamato sul posto dagli agenti: Azoz è deceduto nel trasporto verso il pronto soccorso. Nelle ore successive gli uomini della Squadra mobile della Spezia, insieme ai tecnici della Scientifica, hanno effettuato i rilievi del caso e hanno rinvenuto un panetto di 290 grammi di eroina a lato dell'autostrada. Non si esclude che il quantitativo di sostanza stupefacente presente sulla Volvo fosse superiore e che i quattro occupanti, probabilmente corrieri della droga, abbiano per questo deciso di tentare la fuga a qualunque costo. Le indagini, affidate ai pm Lottini e Monteverde della procura spezzina, sono in corso, per ricostruire nei dettagli l'accaduto, rinvenire la pistola dei malviventi e rintracciare il quarto fuggitivo, di cui non è nota la nazionalità. I due arrestati al momento si trovano nella caserma della Polizia di Pontremoli, in attesa di essere tradotti in carcere. Fonte della notizia: cittadellaspezia.com NOTIZIE DALLA STRADA Lecce, maxi inchiesta sugli incidenti Risarcimenti gonfiati per 10 milioni di Erasmo MARINAZZO LECCE 20.01.2012 - Oltre 500 incidenti stradali fra quelli inventati di sana pianta o fatti risultare molto più gravi sotto il profilo del risarcimento del danno. E ai nomi dei 17 indagati se ne potrebbero presto aggiungere altri - e non pochi - nell’inchiesta del pubblico ministero Antonio Negro sulle ipotesi di reato di associazione a delinquere e di truffa. Un’inchiesta prorogata di sei mesi proprio nei giorni scorsi e si parla di cifre da capogiro che sarebbero state truffate alla compagnia assicurativa Unipol. Oltre dieci milioni di euro: questa la cifra stimata secondo i primi calcoli. Possibile si sia arrivati a tanto? Parrebbe proprio di sì, se si tiene conto del malcostume diffuso di gonfiare gli importi da liquidare agli assicurati vittime di un incidente, direttamente attraverso il carrozziere quando si tratta di soli danni ai mezzi. Quel malcostume che consente di rifare nuova di zecca tutta la carrozzeria con un danno, ad esempio, ad uno sportello e ad un paraurti. Ma a far lievitare fino a dieci milioni di euro la cifra individuata finora dagli inquirenti, ci sono anche indennizzi da capogiro. Il record. Uno in particolare fra i tanti casi al vaglio degli investigatori della Stradale e della sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato distaccata in Procura. Uno da record: 300mila euro. Lo ha ottenuto un professionista per le lesioni riportate ad una mano in un incidente stradale. Un professionista che, con le mani, si è costruito fama e carriera. A rendere possibili raggiri di questo livello sarebbero stati anche i due liquidatori della Unipol, Lorenzo Micocci e Nicola Scardino, 39 anni entrambi, di Botrugno il primo e di Grottaglie l’altro (in provincia di Taranto) a cui gli investigatori nei primi giorni di gennaio hanno sequestrato pratiche, computer, agende ed altro ancora che abbia avuto attinenza con le pratiche dei sinistri. Sono difesi dall’avvocato Francesca Conte. Anche loro rispondono delle due accuse su cui è stata incardinata l’inchiesta del pubblico ministero Negro. E per questo sono inseriti in quel gruppo in cui ogni figura avrebbe avuto un ruolo specifico e funzionale a creare tutti i presupposti per far risultare sulla carta incidenti inesistenti oppure con danni molto più consistenti di quelli reali. I nomi. In questo giro qualificato al momento con l’accusa di associazione a delinquere, sono stati inseriti anche avvocati, medici, carrozzieri e periti, oltre ai liquidatori. Ci sono gli avvocati Mauro Calò, 41 anni, di Lecce; Donato Maruccia, 26 anni, di Corigliano d’Otranto; Maurizio Spedicato, 34 anni, di Lecce; e Monica Vinci, 38 anni, di Lecce. I medici Donatella Russo, 38 anni, di Alessano, in servizio nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce; Angela Leone, 39 anni, di Botrugno; ed Alfonso De Carlo, 49 anni, consigliere comunale di Monteroni, in servizio nel reparto di Ortopedia dell’ospedale “San Giuseppe da Copertino”. I periti Osvaldo Dell’Onze e Giorgio Stomeo. I carrozzieri Antonio Martella, 49 anni, di Surbo; Santino Pepe, 59 anni, di Lecce e Leonardo Corlianò, di Zollino. E Concetto Vilei, titolare della “Falco Investigazioni” di Trepuzzi. Altre due persone risultano indagate in questa inchiesta, quelle i cui nomi compaiono affianco a Micocci ed a Scardino nel decreto di sequestro a firma del magistrato. Ma l’elenco è destinato ad allungarsi poiché gli investigatori non hanno ancora vagliato tutte le denunce presentate dal servizio antifrode della Unipol. Non tutti gli oltre 500 incidenti sono stati analizzati e riscontrati e, tra l’altro, non è stato ancora affrontato il problema di che ruolo contestare ai singoli proprietari delle auto incidentate o ai trasportati. E sono tanti. Insomma, l’inchiesta promette sviluppi. Fermo restando che le indagini in questa fase sono ancora nella fase di accertamento e delle ipotesi. Il quadro indiziario si sta formando e per questo i fatti contestati si stanno ancora definendo per verificare i contenuti della denuncia presentata dalla Unipol. Fra sei mesi il punto. Se non prima. Fonte della notizia: quotidianodipuglia.it Rc auto, rivolta contro la scatola nera «Falsi incidenti sono un alibi» NAPOLI 20.01.2012 - Tariffe ridotte a chi accetta di guidare sotto controllo di una «scatola nera» installata sulla propria auto: la novità - nella bozza del decreto liberalizzazioni oggi al vaglio del Consiglio dei ministri - sembra mettere d’accordo compagnie assicuratrici e consumatori, ma a Napoli è scontro a colpi di accuse e denunce sul tema caldissimo dei costi delle polizze Rc auto. Da una parte le società: la scatola nera servirà a ridurre gli incidenti denunciati dagli italiani; dall’altra, le associazioni: il controllo via satellite segnerà la fine dell’«alibi» utilizzato dalle compagnie per giustificare l’aumento dei prezzi delle polizze al Sud. E i consumatori a Napoli rincarano la dose: no alla scatola nera, i falsi incidenti sono solo un alibi delle assicurazioni per tartassare gli automobilisti, tariffe Rc auto uguali in tutta Italia. Buone notizie, intanto, sul fronte dei tassisti: a Napoli tornano al lavoro in attesa delle decisioni del governo dopo l’accordo con i sindacati. Fonte della notizia: ilmattino.it Sicurezza stradale: il primato vittime a provincia Teramo Regione Abruzzo stanzia 4,3 mln per ridurre gli incidenti PESCARA 20.01.2012 - Maglia nera degli incidenti stradali alla provincia di Teramo (1.070 incidenti), prima in Abruzzo anche per il numero di vittime (33). I dati, riferiti al 2009, sono gli ultimi disponibili ricavati dal Piano nazionale sulla sicurezza stradale. Teramo e' seguita da Chieti (1.048 incidenti, 22 mortali); Pescara (957, 15); L'Aquila che pur registrando il minor numero di incidenti, 778, ha in proporzione un numero di vittime che la posiziona al secondo posto. Per contrastare il fenomeno la Regione Abruzzo indetto un bando con 4,3 milioni. Fonte della notizia: ansa.it Viabilita': Anas; stop traffico per lavori tratto statale 18 Dal 23 gennaio al 30 aprile a Vibo per rotatoria e sottopasso CATANZARO 20.01.2012 - Da lunedi' 23 gennaio a lunedi' 30 aprile prossimi, per lavori di realizzazione di una rotatoria e di un sottopasso a Vibo Valentia, verra' interrotto il traffico su un tratto della strada statale 18 ''Tirrena Inferiore''. Lo comunica l'Anas in una nota. ''La limitazione - prosegue la nota - prevede la deviazione, in entrambe le direzioni, sulla sovrastante rotatoria. Il percorso alternativo dovra' essere percorso alla velocita' massima di 30 km/h e con divieto di sorpasso. Fonte della notizia: ansa.it Anziano in auto girava con 280mila euro in contanti Fermato dai carabinieri per un controllo; portato in ospedale PADOVA 19.01.2012 - Un 84enne residente in provincia di Udine, fermato per un controllo dai carabinieri a Monselice, aveva in auto 280mila euro in contanti, di fatto gran parte dei suoi risparmi che aveva voluto ritirare dalla banca alcuni giorni fa. I carabinieri erano intervenuti dopo aver notato che l'anziano alla guida non appariva del tutto lucido. Chiamato il 118, che ha condotto l'anziano in pronto soccorso e poi reparto nel reparto di psichiatria, e' stata esaminata la vettura e in uno zaino e' stato trovato il denaro. Fonte della notizia: ansa.it SCRIVONO DI NOI Truffa dello specchietto nel parcheggio della città ospedaliera: arrestate 3 donne AVELLINO 20.01.2012 - Si facevano risarcire per danni mai avvenuti con 50 euro utilizando la truffa «dello specchietto»: lanciando un sassolino contro l'auto a cui si affiancavano, lamentavano danni alla carrozzeria della propria auto a causa di un tamponamento che in realtà non era mai avvenuto. Il danno, puntualmente, faceva riferimento allo specchietto retrovisore esterno già opportunamente danneggiato. Da qui partiva la richeista di risarcimento bonario. Le tre truffatrici, originarie di San Paolo Belsito (Napoli) operavano all'interno dei parcheggi della «Città Ospedaliera» , l'esteso complesso sanitario dove ha sede l'azienda «San Giuseppe Moscati» di Avellino. A notarle è stato un carabiniere in borghese che è intervenuto e fermato le truffatrici, una delle quali è poi risultata con analoghi precedenti penali proprio per questo genere di truffe. Le donne, che sono state trovate in possesso di una busta piena di sassolini, dopo essere state identificate presso il Comando Provinciale dei Carabinieri sono state proposte per la misura di prevenzione del rimpatrio nel luogo di residenza con foglio di via obbligatorio. Fonte della notizia: ilmattino.it Droga e armi da un continente all'altro: arrestato dopo anni Preso a Venezia All'aeroporto, quando i poliziotti hanno pronunciato la parola 'Ravenna', R.F. ha laconicamente risposto “ho capito” RAVENNA 20.01.2012 - Ad aspettarlo all’aeroporto di Venezia, proveniente da Madrid, ove aveva fatto scalo partendo da Bogotà, c’erano i poliziotti dell’Antidroga di Ravenna coadiuvati dai colleghi della Polizia dello scalo aeroportuale che, da anni, lo cercavano sapendo che aveva scelto di vivere nel paese sudamericano. Più volte avevano avuto contatti con le autorità di quel paese che, all’inizio di quest’anno, hanno confermato di un volo prenotato dall’italiano con diversi conti in sospeso con la giustizia. L’uomo è noto agli Uffici di Polizia sin dal 1998. Il 26 febbraio di quell’anno, nel corso di una complessa attività d’indagine contro la criminalità organizzata e il traffico di stupefacenti, furono arrestate due persone: R.F a Lido di Dante con 5 chili e mezzo di hashish, un’altra in provincia di Bergamo, con un bazooka sovietico, 7 mitragliette con silenziatore e 3 pistole automatiche. L’uomo, scarcerato nel 2001, fa nuovamente parlare di sé dopo quattro anni. Durante l’estate del 2005, viene fermato in Venezuela ed arrestato all’Aeroporto Simon Bolivar di Maiquetia di Caracas perché trasportava sei chili e mezzo di cocaina. Nel corso della sua attività in Ravenna, a capo di una sua società, che produceva e commercializzava mobili e attrezzature per la casa, era stato denunciato e condannato per reati di truffa, ricettazione e per bancarotta fraudolenta a diversi anni di reclusione con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’inabilitazione all’esercizio di impresa commerciale. Ieri, sono stati interrotti i suoi propositi e programmi futuri, allorquando gli è stato notificato il provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e ordine di esecuzione a firma del Procuratore Capo di Ravenna. Appena il finger si è collegato all’aereo i poliziotti, una volta che dall’aeromobile è uscita gran parte dei viaggiatori, sono entrati e, dopo averlo riconosciuto, si sono qualificati. Come hanno pronunciato la città di Ravenna, R.F. ha laconicamente risposto “ho capito”. Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it Due milioni di multe non pagate SANTO STEFANO MAGRA 20.01.2012 - Mancano 2 milioni di euro per multe non pagate alle casse del comune di Santo Stefano: quasi 442mila euro a ruolo per il 2011 a fronte dei 270mila euro incassati. Il comandante della Polizia Municipale Carlo Monticelli e l’assessore Paola Lazzoni, annunciano «una maggiore vicinanza e compartecipazione per i servizi forniti ai cittadini», e approfittano per fare un bilancio dell’anno scorso. «Il nostro problema – aggiungono -, è quello di reperire gli intestatari di tante vetture che violano il codice della strada. La stragrande maggioranza delle multe infatti si perdono nei meandri di veicoli di cui sono proprietari società a responsabilità imitata, che cambiano continuamente e poi non sono più individuabili». Tanti i numeri, con un aumento a 700 multe per divieto di sosta (di cui 300 inflitte a chi ha occupato spazi per i disabili); complessivamente sono state emesse 3434 sanzioni, con un totale di 2873 punti della patente decurtati. «Il dato di cui andiamo maggiormente fieri sono i sinistri sulla Cisa: rispetto ai 64 registratisi nel 2010, il 2011 ha portato una netta regressione, con 52 incidenti, e, soprattutto nessuno di questi mortale. Il deterrente – aggiungono Monticelli e Lazzoni -, è sicuramente rappresentato dai due autovelox (2.160 le multe erogate) in nostra dotazione, che ogni giorno posizioniamo in strade diverse. Fonte della notizia: ilsecoloxix.it Scoperto meccanico evasore totale Redditi non dichiarati per oltre 700 mila euro L'autofficina dal 2008 non ha istituito le scritture contabili previste per legge e, conseguentemente, non ha presentato alcuna dichiarazione ai fini fiscali FIRENZE, 20 gennaio 2012 - Aveva spostato la sua attività di officina meccanica da Firenze in una zona periferica di una frazione del comune di Pontassieve, per svolgere tranquillamente la sua attività, rimanendo magari al riparo dal fisco. I controlli che, le fiamme gialle fiorentine svolgono quotidianamente, in materia di ricevute fiscali hanno consentito di individuare l'ennesimo caso di evasione fiscale. Si tratta di un 47enne, originario della provincia di Grosseto, che sino all'anno 2005 ha svolto regolarmente la sua attività di riparazioni meccaniche di autovetture presso la sua officina a Firenze. Nel 2006, l'attività viene chiusa e si realizza il trasferimento nel comune di Pontassieve. Qui, in un capannone, ubicato in una zona isolata, ha ripreso a svolgere il suo lavoro. Dal 2008 però ai fini fiscali non dichiara più niente. Il meccanico emette le ricevute fiscali nei confronti dei suoi numerosi clienti e, tuttavia, "dimentica" di registrarle e, conseguentemente, di dichiarare i ricavi conseguiti nonché di versare la dovuta IVA ed IRAP e le ritenute assistenziali e previdenziali. Inoltre, per essere totalmente impermeabile ad eventuali recuperi coattivi, omette di intestarsi alcun bene immobile e mobile, utenze, contratti assicurativi, posizioni bancarie. I controlli fiscali svolti dai finanzieri della Tenenza di Pontassieve hanno permesso di accertare che l'autofficina dal 2008 non ha istituito le scritture contabili previste per legge e, conseguentemente, non ha presentato alcuna dichiarazione ai fini fiscali. Per i 3 dipendenti impiegati presso l'autofficina non sono mai state versate altresì le ritenute alla fonte sul lavoro dipendente. In questo modo l'imprenditore ha omesso di dichiarare al fisco, tra il 2008 e 2009, ricavi per 702 mila euro e ha omesso di versare iva per 82.800 e ritenute previdenziali, assistenziali e IRAP per circa 10 mila euro. Fonte della notizia: lanazione.it Non si fermano all'alt e spunta un coltello a serramanico, nei guai due giovani LA SPEZIA 20.01.2012 - Li fermano e spunta con coltello a serramanico, sono scattate così due denunce a carico di due cittadini marocchini fermati dai Carabinieri di Sarzana. Tutto è cominciato nel centro di Ortonovo alle 2.30 di ieri quando una pattuglia del nucleo radiomobile ha fermato un'automobile su cui viaggiavano i due uomini. In principio di due giovani non si sono fermati all'alt ma poco dopo la corsa è finita poco distante. Il primo dei due mostrava chiari segni di alterazione psicofisica dovuta all'assunzione di cannabinoidi a peggiorare la posizione del giovane, un ventottenne, la mancanza della patente di guida mai conseguita. L'altro uomo, un venticinquenne marocchino, è stato sorpreso con un coltellaccio a serramanico che aveva accuratamente occultato in un sedile dell'automobile. Il primo oltre alla denuncia per guida sotto effetto di stupefacenti e senza patente ha rimediato una contravvenzione per non essersi fermato, per l'altro è scattata una denuncia per detenzione di armi atte ad offendere. Fonte della notizia: cittadellaspezia.com Guidava senza aver mai preso la patente, denunciato un operaio LA SPEZIA 20.01.2012 - E' stato sorpreso inottemprante all'obbligo di dimora e senza patente perché non l'aveva mai conseguita. Così per un operaio albanese di 25 anni sono scattati i guai, soprattutto quando i carabinieri lo hanno fermato in Via Carducci. Il controllo è scattato all'alba in una citta che ancora dormiva, erano le 5, il ragazzo era a bordo di una Renault Clio e risultava già noto alle forze dell'ordine. Il veicolo non era di sua proprietà è stato sequestrato e per il giovane i problemi non sono finiti qui. Avendo l'obbligo di dimora non poteva circolare dalle 24 alle 6 del mattino, ora rischia la revoca del beneficio. Fonte della notizia: cittadellaspezia.com Anche i vigili urbani danno la caccia agli evasori Ici, Tia e affitti in nero, gli agenti bussano alla porta Il caso di un rumeno a basso reddito intestatario di auto e garage scovato dalla polizia municipale LA SPEZIA, 19 gennaio 2012 - L’IMPEGNO contro l’evasione fiscale è la nuova frontiera della polizia municipale. Il vigile urbano, da ora in avanti, non sarà più identificato con chi mette il fogliettino rosa sul parabrezza delle auto in divieto di sosta, bensì con chi contribuisce a scovare chi non paga le tasse. E la polizia municipale della Spezia, da questo punto di vista, ha già colto nel segno smascherando un immigrato romeno a basso reddito, residente e in una palazzina dell’Arte, risultato intestatario di 83 autoveicoli tra cui Porsche Cayenne e Mercedes 5000 nonché di un’autorimessa. E si annunciano tempi duri anche per i ‘furbetti’ che hanno dichiarato residenze fittizie per non pagare l’Ici e la Tia, chi percepisce gli affitti in nero oppure dichiarando un canone più basso, oppure chi non ha accatastato gli immobili. E’ quanto emerge dalla presentazione del sindaco Massimo Federici, dell’assessore Corrado Mori e del comandante Alberto Pagliai del 174° anniversario del corpo che si festeggia domani, venerdì 20 gennaio, nella ricorrenza del patrono San Sebastiano. Sarà anche l’occasione per tracciare un bilancio di questi cinque anni di mandato della giunta. Fonte della notizia: lanazione.it SALVATAGGI Ritorno alla vita dal regno dei morti Grazie a due poliziotti Il salvataggio. Il giovane operaio siciliano trovato dentro casa con una corda al collo e il cuore ormai fermo Fano, 20 gennaio 2012 - Se il 34enne originario di Palermo che mercoledì pomeriggio ha tentato il suicidio nella sua abitazione di Pontemurello è ancora vivo lo deve alla prontezza di riflessi e al sangue freddo dei due agenti del Commissariato che per primi sono giunti sul posto. Quando Luca Del Papa e Samuele Canapini si sono ritrovati davanti agli occhi il corpo del ragazzo appeso ad una fune che era stata legata ad una scala a chiocciola, tutto lasciava intendere che per il ragazzo non c’era più nulla da fare. Il polso era assente, il viso era cianotico. I due poliziotti però non hanno perso tempo e dopo averlo liberato dalla stretta della corda hanno iniziato a rianimarlo prima con le mani e poi con il defibrillatore portatile. Per fortuna le «scosse» hanno dato i frutti sperati e nel giro di qualche secondo il cuore del 34enne ha iniziato nuovamente a battere. A quel punto Del Papa e Canapini hanno affidato il giovane alle cure del personale del 118 che nel frattempo aveva raggiunto Pontemurello. «Sono stati davvero in gamba — commenta Silio Bozzi, dirigente del Commissariato di Fano — perché quel giovane sembrava già morto. Farò il possibile per far ricevere un riconoscimento a Del Papa e Canapini. Vorrei ringraziare anche l’associazione Fano Cuore ed il dottore Alberto Caverni per aver donato il defibrillatore e aver collaborato, con il coordinamento dell’ispettore Michele Nardella, alla formazione del personale del Commissariato». Le condizioni del 34enne palermitano, che si trova ricoverato all’ospedale Santa Croce, sono considerate gravi anche se stabili. All’origine del gesto sembra ci siano dei problemi con la moglie che da alcuni giorni era ritornata a Palermo insieme alle due figlie piccole della coppia. Chi conosce il 34enne lo descrive come un ragazzo buono e gentile che probabilmente ha accusato non solo i problemi dell’ultimo periodo, ma anche il distacco dai suoi cari. Fortunatamente sulla sua strada ha trovato Luca Del Papa e Samuele Canapini. Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it PIRATERIA STRADALE Incidente su via della Magliana: preso pirata della strada. Grave un motociclista È stato arrestato dopo un'ora l'uomo che è scappato dopo aver avuto un incidente in via della Magliana all'altezza di via Tempio degli Arvali. Grave il motociclista ROMA 20.01.2012 - Quest'oggi in via della Magliana all'altezza di via Tempio degli Arvali si è verificato un incidente stradale tra uno scooter Yamaha e un autocarro Iveco, il cui conducente è scappato lasciando a terra esanime il motociclista. L'uomo ferito ha 41 anni ed è stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale San Camillo. L'impatto è stato così violento da catapultare il casco del motociclista a venti metri di distanza tra i binari della adiacente ferrovia. Il conducente dell'autocarro si è dato immediatamente alla fuga, senza prestare nessun soccorso al ferito. Gli agenti del XV Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale intervenuti sul posto per i rilievi hanno immediatamente diramato via radio una nota di ricerca dell'autocarro pirata. Un'altra pattuglia lo ha ritrovato abbandonato in via Portuense. Dagli accertamenti è emerso che il proprietario risiede nel campo nomadi di via Candoni e qui sono proseguite le ricerche dei vigili unitamente a una pattuglia della Polizia di Stato. Nel campo nomadi si è proceduto al fermo del proprietario che ha indicato il figlio quale conducente del mezzo. Rintracciato presso il pronto soccorso del San Camillo, il figlio è stato fermato e portato presso gli uffici del XV Gruppo diretti dal comandante Lorenzo Botta. il ventiduenne serbo è risultato privo di patente di guida perché mai conseguita e messo alle strette dagli agenti ha ammesso le sue responsabilità. Fonte della notizia: romatoday.it Auto pirata Torino: legale Grauso chiede scarcerazione Contestata misura cautelare, 'era solo un passeggero' AOSTA, 20 GEN - L'avvocato Sandro Sorbara inoltrera' oggi al gip di Torino la richiesta di scarcerazione del suo assistito Francesco Grauso, di 25 anni, uno dei due fermati ad Aosta per aver investito lo scorso 3 dicembre nel capoluogo piemontese una famiglia che attraversava la strada sulle strisce pedonali, uccidendo Alessandro Sgro', di sette anni. ''Contesto la misura cautelare in carcere applicata al mio assistito, che era semplice passeggero al momento dell'incidente'', ha dichiarato Sorbara. Fonte della notizia: ansa.it CONTROMANO Anziana contromano sulla SS 36 Momenti di terrore sulla super All'altezza di Costa Masnaga La donna alla guida e il marito hanno riportato ferite lievi. Peggio è andata alla donna che si trovava sul sedile posteriore, rimasta incastrata fra le lamiere dopo l’impatto con due mezzi. COSTA MASNAGA, 19 gennaio 2012 - L'indecisione ha giocato un brutto scherzo una signora che questa mattina ha preso la Superstrada 36 in contromano in direzione di Milano. Erano da poco passate le nove quando una donna di 68 anni di Olgiate Molgora si è immessa sulla Super nel senso contrario all’altezza dell’uscita di Costa Masnaga. Con lei a bordo del mezzo c’erano il marito di 73 anni e una donna di 59 anni di Santa Maria Hoè. I conducenti di un camion e di una jeep però hanno notato il mezzo in lontananza e hanno cercato di rallentare il traffico anche se ormai era troppo tardi. L’auto ha colpito i due veicoli. La donna alla guida e il marito hanno riportato ferite lievi. Peggio è andata alla donna che si trovava sul sedile posteriore, rimasta incastrata fra le lamiere dopo l’impatto. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare parecchio per liberarla. Fonte della notizia: ilgiorno.it INCIDENTI STRADALI Con l'auto tampona un tir morto 29enne bancario a Sassano SASSANO 20.01.2012 - Un automobilista di 29 anni, Antonio Arnone, è morto in un incidente avvenuto nel primo pomeriggio a Sassano, nel Salernitano. Arnone, forse a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia, ha perso il controllo dell'auto ed ha sbandato, tamponando violentemente un Tir in località Varco Notar Ercole. L'uomo - che lavorava nella locale Banca di Credito cooperativo - è morto prima dell' arrivo dell' ambulanza del 118. Fonte della notizia: ilmattino.it Muore in incidente stradale 24enne perugina Un'allieva ostetrica che stava andando a lezione PERUGIA 20.01.2012 - Incidente stradale mortale stamani alla periferia di Perugia: la vittima e' una giovane perugina di 24 anni e l'incidente e' avvenuto sulla strada che collega Bagnaia a Castel del Piano. Per cause in corso d'accertamento da parte della polizia municipale, la vettura che la 24enne stava guidando avrebbe cominciato a sbandare, andando infine a schiantarsi contro un albero. Sul posto anche i vigili del fuoco. La vittima era una allieva ostetrica dell'ospedale di Perugia che stamattina si stava probabilmente recando a lezione. Fonte della notizia: ansa.it Incidente stradale a Pineto: muore istruttore di spinning L'uomo, 45 anni, era noto nell'ambiente delle palestre PINETO 20.01.2012 Giampaolo D'Oliva, 45 anni, istruttore di spinning e' deceduto ieri dopo le 22 in un incidente stradale avvenuto nei pressi della Torre di Cerrano fra i comuni di Silvi e Pineto. D'Oliva era noto nell'ambiente sportivo. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo stava percorrendo la strada statale Adriatica in direzione di Pineto sulla sua Citroen C3 quando ha perso il controllo della vettura finendo contro un palo per poi rimbalzare contro un muretto nella parte opposta della carreggiata. La vettura si e' accartocciata dopo essersi infilata tra il muretto ed un albero. Straziato dalle lamiere, per D'Oliva non c'e' stato nulla da fare. Fonte della notizia: primadanoi.it Schianto in Molise, due giovani di Napoli in fin di vita: nell'auto 20mila euro NAPOLI 20.01.2012 - Due ventenni di Napoli sono rimasti gravemente feriti in un incidente stradale avvenuto lungo la fondovalle Trignina. La loro auto è finita contro il guard rail qualche chilometro prima dello svincolo per Isernia. Il giovane che era alla guida - risultato positivo al drug test e per questo denunciato - è ricoverato con una prognosi di 50 giorni all'ospedale di Venafro (Isernia); per la ragazza che viaggiava con lui, sottoposta a un delicato intervento chirurgico all'ospedale di Isernia, la prognosi è riservata. Gli agenti della Polstrada di Isernia, intervenuti sul posto, durante i rilievi hanno trovato 20.000 euro. I due giovani erano diretti a Napoli e provenivano dall'Abruzzo dove, secondo gli investigatori, avrebbero prelevato l'ingente somma di denaro. Fonte della notizia: ilmattino.it Incidenti stradali: autoarticolato a fuoco, morto a Lavello Intrappolato nella cabina, uomo carbonizzato sulla statale 93 LAVELLO (POTENZA) 19.01.2012 - Un uomo e' morto carbonizzato nella cabina di un autoarticolato in seguito a un incidente stradale avvenuto in serata sulla strada statale 93, alla periferia di Lavello (Potenza). Per cause in fase di accertamento, l'uomo ha perso il controllo dell'autoarticolato che ha urtato contro un guard-rail e ha preso fuoco. Altri automobilisti che hanno assistito all'incidente hanno cercato di aiutare l'uomo a uscire dalla cabina, ma non ci sono riusciti a causa delle fiamme. Fonte della notizia: ansa.it Auto contro scooter in via Pertini, 16enne trasportato dalla Misericordia in ospedale di Micky Guidetti TERMOLI 20.01.2012 - Incidente stradale questa mattina intorno alle ore 8 all’uscita dello svincolo della tangenziale e via Sandro Pertini. Una Renault Kangoo guidata da una signora, che uscendo dalla tangenziale doveva immettersi in via Sandro Pertini direzione San Giacomo, in un orario a dir poco trafficato, non si è accorta dell’arrivo di uno scooter ch si dirigeva verso Termoli, guidato da un sedicenne del luogo, che stava recandosi a scuola. L’impatto è stato inevitabile e ad avere la peggio è stato il ragazzo sullo scooter. Seppur dolorante già botta calda, agli occhi dei sanitari del 118 e dei volontari della Misericordia l’adolescente non sembrava aver accusato gravi traumi, ma per evitare qualsiasi complicazione e maggior rassicurazioni, il ragazzo è stato portato al pronto soccorso del nosocomio termolese. Sul posto per i rilievi del caso si è portata una pattuglia della Polizia Municipale. Fonte della notizia: termolionline.it Incidenti stradali: tir perde carico vetro, chiusa la A7 In direzione Genova tra Bolzaneto e il bivio con la A12 GENOVA 20.01.2012 - L'autostrada A7 Milano-Genova e' stata chiusa al traffico, in direzione del capoluogo ligure tra Bolzaneto e il bivio con l'A12, per un incidente autonomo di un mezzo pesante che ha perso un carico di vetro. Sul posto stanno operando pattuglie della polizia stradale e soccorsi meccanici, oltre al personale della Direzione primo Tronco di Genova. Al momento sul luogo dell'incidente si registra 1 chilometro di coda in direzione sud. Autostrade per l'Italia consiglia, per chi e' diretto verso Genova, di prendere la diramazione A26-A7 per poi raggiungere Genova attraverso l'A26. Fonte della notizia: ansa.it Savona: auto contro moto nella rotonda di via Pirandello Incidente verso le 7.30 di questa mattina nella rotonda di via Pirandello, davanti al dopo lavoro ferroviario di Savona Incidente verso le 7.30 di questa mattina nella rotonda di via Pirandello, davanti al dopo lavoro ferroviario di Savona. Una moto, che stava percorrendo la rotonda, è stata urtata da un'auto che si sta immettendo nella rotatoria, facendo cadere il centauro a terra. Sul posto, a prestare i primi soccorsi, sono intervenuti i militi della croce Rossa di Savona, che hanno trasportato il centauro al Pronto Soccorso dell'ospedale di Savona. Fonte della notizia: savonanews.it Incidente stradale, 60enne in ospedale LECCE 20.01.2012 - Nel corso della notte verso le 03.30, sulla Via Imperatore Adriano all’altezza del Bar Palio si è verificato un incidente stradale che ha coinvolto una Renault SCENIC condotta da una 60enne residente a Cavallino e una Ford Mondeo condotta da un cittadino albanese. L’auto della donna priva di assicurazione è stata sequestrata, la Ford ha subito notevoli danni, altri danni anche a scapito di altre tre vetture parcheggiate sulla strada. La signora è stata ricoverata per accertamenti presso l’ospedale di Lecce. Fonte della notizia: ilquotidianoitaliano.it Dramma nel dramma La figlia muore in scooter mentre lui salva i naufraghi Tragedia per un carabiniere impegnato al Giglio Un'auto alle Saline ha investito Ilaria Di Pierro che tornava a casa. Il padre comandava la motovedetta dei carabinieri di Santo Stefano all'Isola del Giglio durante i soccorsi GROSSETO, 19 gennaio 2012 - L'Isola del Giglio e Orbetello legati a filo doppio dalla tragedia. Il comandante Di Pierro stava ancora impartendo gli ordini sulla motovedetta dei carabinieri nelle acque del naufragio della Costa Concordia, quando gli è arrivata la terribile notizia della morte della figlia in un incidente stradale. Ilaria Di Pierro stava tornando a casa sullo scooter, percorreva la provinciale della Giannella, quando un'auto nella corsia opposta l'ha investita frontalmente. La ragazza è stata sbalzata sull'asfalto riportando gravissime ferite in tutto il corpo. Il 118, giunto sul posto e resosi conto della gravità della situazione ha dovuto rianimare la ragazza prima di portarla all'Ospedale Misericordia di Grosseto: il suo cuore per ben due volte si è fermato. Giunta all'ospedale in condizioni disperate i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Fonte della notizia: lanazione.it ESTERI Scontro tra auto: cinque i feriti Sulla strada cantonale di Bubendorf, nel Cantone di Basilea Campagna BUBENDORF (BL) 20.01.2012 - Grave incidente della circolazione stradale alle 12.15 di venerdì, sulla strada cantonale nel Comune di Bubendord (Basilea Campagna). Lo scontro tra due automobili alla fermata Talhaus, è scaturito nel ferimento di cinque persone, due delle quali - un uomo di 52 anni e una donna di 49 - sono in gravi condizioni. Entrambe sono state liberate dalle lamiere della propria vettura con le pinze idrauliche. Alla base dell'incidente, come riferito dalla Polizia cantonale del luogo, vi sarebbe il mancato rispetto di uno stop. Fonte della notizia: cdt.ch MORTI VERDI Buddi Buddi, trattore contro auto Ferito gravemente l'agricoltore SASSARI 19.01.2012 - Incidente sulla Buddi Buddi all'altezza della Fattoria, stasera intorno alle 18. Un trattore si è scontrato contro un'auto. Chi ha avuto la peggio è stato l'agricoltore: il trattore infatti si è capovolto e lui ha rischiato di rimanere schiacciato. L'uomo è stato estratto da sotto il mezzo gravemente ferito ma vivo ed è stato immediatamente trasportato con un'ambulanza all'ospedale civile di Sassari, dove è ricoverato. Ferito ma in maniera meno grave anche il conducente dell'auto. Sul posto, oltre agli uomini del 118, anche i Vigili del fuoco che hanno estratto l'uomo e messo in sicurezza la strada e la Polizia, che sta svolgendo i rilievi del caso per ricostruire la dinamica dell'incidente. Fonte della notizia: sassarinotizie.com SBIRRI PIKKIATI "I documenti? Li do solo al Padreterno". E aggredisce agenti della municipale Il fatto davanti ad un supermercato. I vigili urbani volevano identificarlo, ma ha risposto malamente, brandendo anche una bottiglia di birra. E' finito in arresto, dopo un breve inseguimento. Per i due agenti, lievi lesioni. NARDO' 20.01.2012 - Si sarebbe rifiutato di esibire i documenti a due comuni mortali. "Li do soltanto al Padreterno", la risposta, di quelle che hanno un senso di definitivo. Matthew Odemwnigie, 24enne, nigeriano, alla fine, sarebbe comunque stato identificato, non senza aver però spedito al pronto soccorso i due suddetti comuni mortali (alias, agenti di polizia municipale), opponendosi con vigore, perché sapeva che sarebbero arrivati guai, visto che irregolare sul suolo italiano. Solo che ora deve rispondere anche di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. La vicenda è avvenuta a Nardò, nel pomeriggio di ieri, all'esterno di un supermercato, dove una pattuglia di agenti è intervenuta su richiesta di alcuni cittadini, con il fine di identificare il giovane. Sin dalle prime battute, però, il 24enne non si sarebbe reso collaborativo, rifiutandosi di declinare le generalità. Fino a opporre strenua resistenza, riuscendo in un primo momento anche a darsi alla fuga, non senza, però, secondo quanto ricostruito finora, aver esercitato anche violenza, aggiungendo minacce con tanto di bottiglia di birra brandita fra le mani. Gli agenti della municipale, dopo aver inseguito e bloccato il nigeriano nei pressi della stazione ferroviaria, hanno richiesto l'intervento in supporto di una pattuglia dei carabinieri. Giunti sul posto, i militari hanno preso in consegna il giovane e l'hanno portato, per gli atti conseguenti, prima presso la caserma neretina, poi nella sede del comando compagnia di Gallipoli, per la corretta identificazione. Sentito il magistrato di turno, il 24enne è stato condotto in carcere. I due agenti della municipale, visitati presso "Sambasi", hanno riportato lievi lesioni, giudicate guaribili in pochi giorni. "Esprimo sentimenti di profonda vicinanza e solidarietà ai vigili di Nardò aggrediti, nella giornata di ieri, da un uomo di nazionalità nigeriana", dichiara il presidente dell'Associazione nazionale tutela diritti, Salvatore Antonazzo. "Quest'ennesima aggressione - prosegue Antonazzo - l'ultima di una lunga serie di atti violenti nei confronti degli agenti di polizia municipale, dimostra come le polizie locali si trovino nelle condizioni, in alcune circostanze, di fronteggiare determinate situazioni, essendo maggiormente esposte a condizioni di pericolo. Una ragione in più - conclude Antonazzo - per tornare a ribadire la vicinanza agli uomini e alle donne della polizia municipale, che ogni giorno, sono in prima linea nel fornire assistenza e sostegno all'intera cittadinanza". Fonte della notizia: lecceprima.it Genova, aggrediscono poliziotti: due arresti GENOVA 20.01.2012 - Due arresti ieri nei confronti di altrettante persone responsabili di aggressioni ad agenti di Polizia. Il primo episodio ieri pomeriggio in via di Prè dove un trentacinquenne tunisino, con numerosi precedenti penali e provvedimenti di espulsione sulle spalle, ubriaco, ha aggredito gli agenti del Commissariato Prè, colpevoli di averlo redarguito perché stava orinando sulla pubblica via. L’uomo è stato arrestato per resistenza a P.U. Gli sono stati inoltre contestati l’ubriachezza manifestata e il rifiuto di fornire le proprie generalità. Il secondo episodio ieri sera in un bar di via Gramsci, dove personale del Reparto Prevenzione Crimine di Genova è stato aggredito da un avventore, che evidentemente voleva sottrarsi al controllo. L’uomo, un quarantaduenne rumeno, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Fonte della notizia: genova24.it Donna rom 49enne ruba in diversi negozi e minaccia gli agenti che l'hanno scoperta TERMOLI 20.01.2012 - Nella tarda mattinata di ieri in un supermercato di Termoli, una quarantanovenne di etnia rom, residente in quella città, è stata colta nella flagranza di reato di furto di alcuni prodotti esposti negli scaffali. Giunta la segnalazione di una persona sospetta che si aggirava nell’esercizio commerciale, veniva immediatamente inviata una volante del Commissariato di Termoli che fermava la donna appena uscita dal negozio. Alla vista degli operatori, la stessa cercava di occultare la merce appena rubata nel bagagliaio della macchina, inveendo contro gli operatori con palesi minacce. La donna, non nuova a simili reati, veniva condotta negli uffici di Via Cina e, nel corso di un controllo effettuato sul veicolo, veniva rinvenuta molta altra merce, di cui la stessa non era in grado di dimostrare il regolare acquisto. Si procedeva, quindi, alle opportune ed immediate verifiche presso altri supermercati cittadini i cui responsabili riconoscevano i prodotti in possesso della donna come merce proveniente dai propri negozi. La donna è stata denunciata dagli uomini del Commissariato di Termoli per furto aggravato e minacce a Pubblico ufficiale. Fonte della notizia: termolionline.it NON CI POSSO CREDERE!!! Fa fumare hashish al figlio 14enne: imprenditore arrestato L'adolescente si è sentito male Il ragazzino racconta tutto alla mamma che fa denuncia ai carabinieri: l'uomo è agli arresti domiciliari ma nega le accuse. Il suo avvocato: "Conflittualità dovuta alla separazione". Durissimo il giudice: "Ha abdicato al suo ruolo" BOLOGNA, 20 gennaio 2012 - Ha fatto fumare hashish al figlio 14enne e per questo e' stato arrestato. E' la storia che vede protagonista un 42enne finito agli arresti domiciliari dopo che la madre del ragazzino, venuta a sapere dell'accaduto, ha presentato denuncia ai carabinieri. Il 42enne, imprenditore nel settore dei mobili, stando al racconto del 14enne gli avrebbe fatto fumare hashish almeno due volte, a fine novembre, una volta in un centro commerciale e un'altra per strada. Dopo questo secondo episodio, il 14enne si e' sentito poco bene ed e' tornato a casa dalla madre sconvolto: le ha raccontato tutto e questo ha convinto la donna, che si sta separando dall'uomo ma e' in buoni rapporti con lui, a correre dai carabinieri a fare denuncia. Non prima, pero', che un test in farmacia confermasse l'effettivo uso della droga. Sul caso sono subito partite le indagini della Procura: il pm Lorenzo Gestri, dopo che una perquisizione ha confermato la presenza a casa dell'uomo di alcuni grammi di marijuana, ha chiesto al gip la misura degli arresti domiciliari, concessa nei giorni scorsi dal gip Alberto Ziroldi. E' stata eseguita sabato: l'uomo e' accusato di cessione di droga continuata e aggravata e di induzione all'uso di sostanze stupefacenti. E' stato denunciato, poi, anche per la detenzione di droga (5-6 grammi di marjuana) e per tre pistole che deteneva illegalmente: due a tamburo e una lanciarazzi. Il padre dal canto suo nega le accuse: nei giorni scorsi e' comparso davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia. In quella sede, il 42enne ha respinto le accuse, negato di essere stato lui a dare la droga al figlio e accusato la moglie. Quanto accaduto, secondo lui, e' legato alla situazione di grande conflittualita' che si e' creata tra i due genitori nell'ambito della loro separazione. Di una situazione di pesante conflitto tra i due coniugi parla anche il legale che assiste il 42enne, Marco D'Apote, molto sorpreso e contrariato per la diffusione della notizia. "Manifesto sorpresa rispetto all'uscita della notizia di un fatto in relazione al quale non e' stato svolto nessun tipo di indagine", afferma l'avvocato. Insomma, la vicenda al momento "si basa esclusivamente su una denuncia proveniente dalla madre, che si trova in una situazione di grave conflitto con il padre nell'ambito di una causa di divorzio, promossa dal padre, di cui lei ha avuto notizia 15 giorni prima della denuncia". Insomma, la donna aveva saputo che l'uomo le aveva fatto causa per il divorzio appena due settimane prima di correre a denunciarlo ai carabinieri per lo spinello. Duro il giudice nel suo provvedimento. Il magistrato giudica quanto accaduto come un "fatto di assoluta gravita', sintomatico di una radicale abdicazione al ruolo parentale, di fatto distorto, in una specie di eterogenesi dei fini, in strumento di persuasione all'assunzione di condotte potenzialmente lesive della salute". . Il gip parla anche di "assenza della minima consapevolezza del disvalore dell'azione criminale" e di "assenza di remore a indurre il figlio all'uso di stupefacenti", il che "rende del tutto verosimile che tale condotta possa consumarsi con terzi estranei". Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it La Guerra dei Roses all’ombra dell’Arma A processo due coniugi carabinieri tra denunce e inchieste collegate 20.01.2012 - Un matrimonio ormai naufragato. Denunce reciproche. Processi paralleli e inchieste trasversali. In comune ormai i protagonisti di questa storia sembrano avere solo la divisa. Quella della Benemerita. Lei è maresciallo dei carabinieri. Lui appuntato. Entrambi lavorano a Ferrara, anche se in sedi diverse. La loro storia ricorda per certi versi il celebre film “La guerra dei Roses”, se non fosse che la tragicità del reale non lascia troppo spazio alla commedia brillante orchestrata sul grande schermo da Danny De Vito. Ieri si è aperto il processo che vede imputato l’appuntato, Christian Giuseppe Mussari, già di stanza a San Bartolomeo in Bosco, per tutta una serie di reati che sarebbero stati commessi nella seconda parte di ottobre 2010. Mussari si sposò con il maresciallo Maria Concetta Rollo – prima in servizio presso la procura di Ferrara come ufficiale di polizia giudiziaria e successivamente in forza alla stazione di Porotto – il 25 agosto dello stesso anno. La coppia però naufraga dopo pochissimo tempo. Secondo l’accusa lui sarebbe stato accecato dalla gelosia, tanto da porre in essere una serie di comportamenti che gli valgono oggi più di un capo di imputazione. A partire dalla tentata estorsione, per cercare di ottenere condizioni di favore in sede di separazione, per arrivare ai maltrattamenti in famiglia, consistiti per lo più in frasi ingiuriose, offese e intromissioni nella sfera privata della moglie. In mezzo ci sono anche la violazione degli obblighi di assistenza familiare, la violenza privata (per costringerla a fargli leggere la sua posta personale), la violazione della posta elettronica, la sostituzione di persona (per aver creato un account facebook a nome della donna), la minaccia aggravata (per aver promesso di rovinarla raccontando ai suoi superiori di presunte condotte indecorose) e infine la diffamazione (per aver riferito a colleghi di supposti rapporti extraconiugali). A queste si era aggiunto in fase di indagini anche il furto con strappo, per averle preso il cellulare per controllare chiamate e messaggi. Questa ipotesi di reato però cadde già in udienza preliminare, dove il militare venne prosciolto da quest’altra accusa. Ieri, davanti al giudice Alessandro Rizzieri, si è aperto il dibattimento, con l’ammissione delle prove delle parti e la costituzione di parte civile della persona offesa (assistita dall’avvocato Erminia Imperio, del foro di Pisa). Tra queste anche le liste testimoniali di pm, parte civile e difesa (sostenuta dall’avvocato Francesco Pagliuso del foro di Lamezia Terme), che vedono un elenco composto anche da alti ufficiali dell’Arma. “Sono assolutamente certo – commenta l’avvocato Pagliuso – che la produzione dei documenti accolta oggi varrà ad escludere, dopo quella del furto già caduta davanti al gup, anche tutte le altre accuse nei confronti del mio assistito”. In attesa della prossima udienza, fissata in marzo, il difensore fa notare anche un altro aspetto: “la moglie ha querelato il marito solo dopo che lui fece rapporto, senza denunciarla, per l’arma che si vide puntare in faccia”. Già perché anche l’odierna parte lesa è stata portata davanti al giudice. A fine mese, infatti, si terrà il processo che vede i due coniugi (praticamente ex) vestire il ruolo opposto. Lui sarà parte offesa nel procedimento che vede lei imputata di minacce aggravate, per avergli puntato contro la pistola d’ordinanza. Ma la diatriba, legale, non è ancora finita. Maria Concetta Rollo ha denunciato anche un collega del marito per falso e diffamazione (accuse cassate dalla sentenza di non luogo a procedere del gup contro cui l’avvocato Imperio ricorrerà in Cassazione e alla quale potrebbe seguire l’accusa di calunnia a carico del maresciallo) ed è parte lesa in un altro procedimento per abuso di ufficio, mobbing e falso ancora al vaglio della procura. Fonte della notizia: estense.com TECNOLOGIA STRADALE Vetri posteriori magici come in Mission Impossible La General Motors sta sperimentando una rivoluzionaria tecnologia per trasformare i finestrini posteriori in schermi interattivi dove condividere musica, lanciare messaggi agli altri automobilisti, disegnare o giocare di Vincenzo Borgomeo 20.01.2012 - Ormai è certo: con i finestrini fra poco ci si potrà fare di tutto. Dopo lo sconvolgente progetto Toyota "Windows to the World" (messo a punto con il Copenaghen Institute of Interaction Design e che consente di disegnare sui finestrini posteriori o visualizzare informazioni sulle distanze degli oggetti e degli edifici e zoomare su di essi con un sistema multitouch) ora la General Motors rilancia con qualcosa di ancora più incredibile. Ossia il Windows of Opportunity Project (WOO) che trasforma i finestrini posteriori in schermi dove condividere musica, lanciare messaggi agli altri automobilisti, disegnare o giocare. E se il "Windows to the World" di Toyota per ora è solo un progetto sulla carta con simulazioni al computer, il WOO della General Motors funziona davvero, anche se in un complicato laboratorio con porte staccate dall'automobile. Un primo passo importante perché quello che consente di fare questo sistema è da film del futuro, roba "da rivoluzionare l'intero settore" come sostiene la GM. Effettivamente fino ad oggi l'intrattenimento in auto è sempre stato affidato a schermi e lettori DVD e consolle varie, ma il WOO trasforma di fatto i finestrini in un parco giochi virtuale. Sviluppato attraverso una partnership fra General Motors e il Future Lab della Bezalel Academy of Art and Design in Israele, il nuovo sistema usa infatti proprio i vetri come display interattivi. Gli studenti di Bezalel sviluppato quattro applicazioni differenti per il sistema, tra cui Otto - un personaggio animato con il quale giocare - e Spindow, che permette all'utente di vedere fuori dalla finestra di un altro utente in qualsiasi parte del mondo in tempo reale. "Tradizionalmente - ha spiegato Tom Seder, manager del settore ricerca e sviluppo della General Motors - l'uso di schermi interattivi in auto è stato limitato al guidatore e passeggero anteriore, ma ora pensiamo che ci sia la possibilità di fornire una interfaccia tecnologia progettata specificamente per i passeggeri posteriori. Insomma finestre avanzate - ha concluso Seder - che sono in grado di interagire con la velocità del veicolo e la posizione sulla strada". Il sistema per ora è allo stadio di prototipo ma presto potrebbe diventare realtà grazie allo sviluppo della tecnologia dei vetri touch screen. E i finistrini delle auto si trasformeranno in elementi virtuali come quelli che Tom Cruise usava in Mission Impossible. Fonte della notizia: repubblica.it