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Leggi la rassegna del 20 gennaio 2012

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Leggi la rassegna del 20 gennaio 2012
Sulla strada – Rassegna stampa 20 gennaio 2012
PRIMO PIANO - SPECIALE SPARATORIA IN A/12
Sparatoria sull'A12/Davanti ai pm i due agenti non parlano
LA SPEZIA 20.01.2012 - Nessuna parola. I due agenti della Polizia Stradale si sono avvalsi
della facoltà di non rispondere nel primo interrogatorio svoltosi ieri al Tribunale della Spezia
davanti ai pm Monteverde e Lottini. Per entrambi l'accusa è di reato di omicidio volontario, in
seguito alla convulsa morte di Karim Azouz, ricordato questa mattina dai suoi connazionali in
un corteo partito dalla stazione centrale della Spezia e terminato all'obitorio dove si è svolta
anche l'autopsia sul corpo del giovanissimo tunisino. Per ora gli agenti sono sospesi dal lavoro,
in stato di ferie, e vivono la situazione in uno stato di shock. D'altro canto rimangono
particolarmente nebulosi i contorni dell'accaduto: i due complici di Azouz nell'interrogatorio
hanno spiegato che dentro l'auto quella notte erano soltanto in tre e che nessuno di loro era
armato. La versione della polizia è ben diversa: sulla Volvo sarebbero stato in quattro e dopo
l'inseguimento di 12 chilometri, uno di loro avrebbe aperto il fuoco, obbligando gli agenti a
rispondere. Della pistola così come del proiettile sparato non v'è ancora traccia. E le indagini
proseguono serrate.
Fonte della notizia: cittadellaspezia.com
Urla, silenzio e preghiere per Karim Azouz
La comunità tunisina pisana si è costituita parte civile al processo contro l'agente che
ha sparato.
di Thomas De Luca
LA SPEZIA 20.01..2012 - Un centinaio di membri della comunità tunisina di Pisa sono arrivati
in treno in stazione centrale, e da lì hanno raggiunto l'obitorio dell'ospedale Sant'Andrea,
scortati dalle forze dell'ordine, per raggiungere il luogo dove la salma di Azouz Karim era in
attesa dell'autopsia. Viveva a Pisa infatti il 20enne tunisino di Qayrawan, morto sulla A12 nella
notte tra lunedì e martedì, trafitto da una pallottola partita dalla pistola di un agente della
polizia stradale di Pontremoli. Hanno chiesto a gran voce giustizia per Karim, urlando la loro
voglia di verità per le strade della città. Quando sono giunti davanti all'obitorio, il tenore della
manifestazione è cambiato: un minuto di silenzio e una preghiera per il giovane connazionale.
Poi Said Talbi, portavoce della comunità tunisina della città toscana, ha preso il megafono e ha
detto: "La giustizia va avanti lentamente, ci vorrà pazienza per scoprire la verità. Con tutto il
rispetto la versione dei fatti che conosciamo noi è diversa da quella fornita dalle autorità. Ci
siamo costituiti parte civile nel processo a carico dell'agente che ha sparato e il nostro
avvocato e il nostro medico legale seguiranno da vicino tutta la vicenda. Continueremo a
lottare qua e in Tunisia sino a che non sarà fatta giustizia. Siamo alla ricerca della verità,
pacificamente, abbiamo sfilato qua alla Spezia e lo faremo anche a Roma, dove l'ambasciata è
mobilitata. Nel processo si parlerà di uguaglianza, di diritti umani, di discriminazione e di
rispetto della costituzione. Siamo una parte delle comunità immigrate in Italia, che
contribuiscono per l'11 per cento al Pil di questo Paese. Siamo qua per vivere in pace e con
rispetto reciproco, nessuno deve più sparare a nessun altro. L'Italia non è il Paese dove si
spara e si ammazza senza motivo, questo lo sappiamo e lo vogliamo dire con forza". "Karim ricorda Said - era arrivato in Italia tre anni e mezzo fa, era irregolare e aveva avuto precedenti
con la giustizia italiana. Ma non meritava questa fine. Eravamo della stessa città e ogni tanto
giocavamo a calcetto insieme". Poco più in là gli amici più intimi piangono senza sosta, anche
mentre cantano la prima sura del Corano, un'orazione funebre in ricordo del ragazzo che non
c'è più. La ricostruzione fornita dalla questura attribuisce a Karim la responsabilità di aver
esploso il primo colpo d'arma da fuoco. "Parlano di questo sparo e di un quarto uomo, ma sino
ad oggi - spiega uno dei manifestanti - non è stata trovata né la pistola né il fuggitivo. Le
nostre informazioni sono differenti". In Tunisia i genitori sono andati all'ambasciata a chiedere
giustizia e verità: il Paese maghrebino ha vissuto una rivoluzione pochi mesi fa, la vicenda di
Karim potrebbe trasformarsi in un caso diplomatico. "Chi ha sbagliato deve pagare", affermano
alcuni. Ma non deve essere inteso come una forma di vendetta, ma come una richiesta di
giustizia. Durante tutto il tragitto il centinaio di africani ha recitato una sorta di slogan:
"Ricordiamo con l'anima il sangue che ha versato Karim".
Fonte della notizia: cittadellaspezia.com
Tunisino ucciso in autostrada Momenti di tensione alla stazione
I manifestanti hanno cercato di forzare lo sbarramento della polizia Volevano
raggiungere La Spezia e manifestare contro l'uccisione nella notte di un marocchino,
ferito a morte dalla polizia stradale dopo un inseguimento in autostrada. Un gruppo è
poi salito sul treno, partecipando a un corteo nella città ligure
PISA, 20 gennaio 2012- Momenti di tensione stamani alla stazione ferroviaria di Pisa, con una
breve carica di contenimento da parte delle forze dell'ordine. Circa 60 persone, tra tunisini e
antagonisti hanno cercato di forzare lo sbarramento della polizia per accedere al binario dove
stava arrivando un treno intercity diretto a La Spezia: volevano prendere ad ogni costo il
convoglio senza pagare il biglietto per raggiungere la città ligure e manifestare contro
l'uccisione, nella notte tra lunedì e martedì scorsi, di un tunisino, ferito a morte dalla polizia
stradale dopo un inseguimento in autostrada. Il gruppo e' poi partito alle 11 diretto a La
Spezia, dopo aver pagato il biglietto. Già ieri sera tunisini e antagonisti avevano dato vita a un
corteo per le vie del centro di Pisa per esprimere solidarietà alla famiglia del marocchino
morto. Stamani poi un gruppo ha raggiunto la stazione pisana: è stato contenuto dalle forze
dell'ordine e per precauzione il convoglio è rimasto fermo per alcuni minuti fuori dallo scalo
ferroviario. Quando l'intecity ha raggiunto la stazione alcune decine di nordafricani e
antagonisti hanno tentato di oltrepassare il blocco della polizia che li ha respinti con una breve
carica di contenimento. I manifestanti, saliti poi sul treno, hanno esposto anche cartelli con
scritto "contro false informazioni" e "giustizia per Karim". La comunita' tunisina di Pisa ha poi
raggiunto La Spezia per la manifestazione. Un centinaio le persone che hanno manifestato per
le vie del centro. ''Chediamo giustizia - ha spiegato il portavoce, Nostaldi Sahid - Non e' giusto
che un ragazzo di 20 anni venga ucciso in modo cosi' barbaro. La comunita' si costituira' parte
civile''. Imponente il servizio di sicurezza organizzato dalla forze dell'ordine.
Fonte della notizia: lanazione.it
Ventenne morto sulla A12, l'inseguimento e la sparatoria
I particolari della ricostruzione delle forze dell'ordine: l'auto in fuga trasportava
eroina. Manca una pistola all'appello e si cerca il quarto uomo.
di Thomas De Luca
LA SPEZIA 17.01.2012 - Trasportava eroina insieme ad altre tre persone a bordo di una Volvo,
Karim Azoz, il tunisino di 20 anni morto la notte scorsa sulla A12, ucciso da un colpo di pistola
esploso da un agente della Polizia stradale di Pontremoli. Secondo una prima ricostruzione
fornita dalle autorità il poliziotto avrebbe risposto al fuoco nel corso dell'inseguimento del
fuggitivo, al termine di una folle rincorsa sul filo dei 200 chilometri orari durata una dozzina di
chilometri. Sono ancora in corso le ricerche della pistola del tunisino. "L'agente ha visto un
bagliore e ha sentito il rumore di uno sparo – ha spiegato il questore della Spezia Gaetano
D'Amato – così ha impugnato la pistola e ha sparato ferendo a morte il fuggiasco". Tutto era
cominciato pochi minuti prima, quando due pattuglie della Stradale di Pontremoli avevano
individuato una Volvo sospetta che procedeva a gran velocità sulla A15 all'altezza di Santo
Stefano Magra. Le due vetture hanno acceso i lampeggianti e affiancato l'auto, che in un primo
momento avrebbe accennato ad accostare. Poi, improvvisamente uno scartamento sulla
sinistra, lo speronamento dell'auto della Polizia e l'inizio della fuga verso sud. Dodici chilometri
a tavoletta, con numerosi speronamenti nel tentativo di mettere fuori gioco gli agenti. E ad un
certo punto il lancio di qualcosa fuori dalla Volvo, dal finestrino del passeggero. Al chilometro
103 della A12, in località "Due laghi", vicino a Sarzana, le auto semidistrutte riuscivano a
bloccare la vettura contro il guard rail. Due dei malviventi, un italiano di 40 anni di Pescia, e un
tunisino di 21 anni, venivano immediatamente fermati, mentre gli altri due tentavano la fuga a
piedi, gettandosi nella scarpata e proseguendo per i campi. A quel punto il bagliore e il rumore
dell'espolsione. Uno degli agenti, di cui non sono state rese note le generalità, rispondeva al
fuoco, mentre gli altri colleghi esplodevano alcuni spari a scopo intimidatorio. Azoz è rimasto a
terra, colpito mortalmente al torace. Il quarto occupante della Volvo, invece, è riuscito a
scappare. Sul posto, intanto, giungeva una terza pattuglia della Stradale, questa volta della
stazione di Brugnato, che aveva visto le auto dei colleghi sfrecciare a sirene spiegate dietro la
vettura lanciata a folle velocità. Sono stati vani i tentativi di rianimazione del ventenne operati
dal personale del 118 chiamato sul posto dagli agenti: Azoz è deceduto nel trasporto verso il
pronto soccorso. Nelle ore successive gli uomini della Squadra mobile della Spezia, insieme ai
tecnici della Scientifica, hanno effettuato i rilievi del caso e hanno rinvenuto un panetto di 290
grammi di eroina a lato dell'autostrada. Non si esclude che il quantitativo di sostanza
stupefacente presente sulla Volvo fosse superiore e che i quattro occupanti, probabilmente
corrieri della droga, abbiano per questo deciso di tentare la fuga a qualunque costo. Le
indagini, affidate ai pm Lottini e Monteverde della procura spezzina, sono in corso, per
ricostruire nei dettagli l'accaduto, rinvenire la pistola dei malviventi e rintracciare il quarto
fuggitivo, di cui non è nota la nazionalità. I due arrestati al momento si trovano nella caserma
della Polizia di Pontremoli, in attesa di essere tradotti in carcere.
Fonte della notizia: cittadellaspezia.com
NOTIZIE DALLA STRADA
Lecce, maxi inchiesta sugli incidenti
Risarcimenti gonfiati per 10 milioni
di Erasmo MARINAZZO
LECCE
20.01.2012 - Oltre 500 incidenti stradali fra quelli inventati di sana pianta o fatti
risultare molto più gravi sotto il profilo del risarcimento del danno. E ai nomi dei 17 indagati se
ne potrebbero presto aggiungere altri - e non pochi - nell’inchiesta del pubblico ministero
Antonio Negro sulle ipotesi di reato di associazione a delinquere e di truffa. Un’inchiesta
prorogata di sei mesi proprio nei giorni scorsi e si parla di cifre da capogiro che sarebbero state
truffate alla compagnia assicurativa Unipol. Oltre dieci milioni di euro: questa la cifra stimata
secondo i primi calcoli. Possibile si sia arrivati a tanto? Parrebbe proprio di sì, se si tiene conto
del malcostume diffuso di gonfiare gli importi da liquidare agli assicurati vittime di un
incidente, direttamente attraverso il carrozziere quando si tratta di soli danni ai mezzi. Quel
malcostume che consente di rifare nuova di zecca tutta la carrozzeria con un danno, ad
esempio, ad uno sportello e ad un paraurti. Ma a far lievitare fino a dieci milioni di euro la cifra
individuata finora dagli inquirenti, ci sono anche indennizzi da capogiro. Il record. Uno in
particolare fra i tanti casi al vaglio degli investigatori della Stradale e della sezione di polizia
giudiziaria della polizia di Stato distaccata in Procura. Uno da record: 300mila euro. Lo ha
ottenuto un professionista per le lesioni riportate ad una mano in un incidente stradale. Un
professionista che, con le mani, si è costruito fama e carriera. A rendere possibili raggiri di
questo livello sarebbero stati anche i due liquidatori della Unipol, Lorenzo Micocci e Nicola
Scardino, 39 anni entrambi, di Botrugno il primo e di Grottaglie l’altro (in provincia di Taranto)
a cui gli investigatori nei primi giorni di gennaio hanno sequestrato pratiche, computer, agende
ed altro ancora che abbia avuto attinenza con le pratiche dei sinistri. Sono difesi dall’avvocato
Francesca Conte. Anche loro rispondono delle due accuse su cui è stata incardinata l’inchiesta
del pubblico ministero Negro. E per questo sono inseriti in quel gruppo in cui ogni figura
avrebbe avuto un ruolo specifico e funzionale a creare tutti i presupposti per far risultare sulla
carta incidenti inesistenti oppure con danni molto più consistenti di quelli reali. I nomi. In
questo giro qualificato al momento con l’accusa di associazione a delinquere, sono stati inseriti
anche avvocati, medici, carrozzieri e periti, oltre ai liquidatori. Ci sono gli avvocati Mauro Calò,
41 anni, di Lecce; Donato Maruccia, 26 anni, di Corigliano d’Otranto; Maurizio Spedicato, 34
anni, di Lecce; e Monica Vinci, 38 anni, di Lecce. I medici Donatella Russo, 38 anni, di
Alessano, in servizio nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce; Angela Leone, 39 anni, di Botrugno; ed
Alfonso De Carlo, 49 anni, consigliere comunale di Monteroni, in servizio nel reparto di
Ortopedia dell’ospedale “San Giuseppe da Copertino”. I periti Osvaldo Dell’Onze e Giorgio
Stomeo. I carrozzieri Antonio Martella, 49 anni, di Surbo; Santino Pepe, 59 anni, di Lecce e
Leonardo Corlianò, di Zollino. E Concetto Vilei, titolare della “Falco Investigazioni” di Trepuzzi.
Altre due persone risultano indagate in questa inchiesta, quelle i cui nomi compaiono affianco a
Micocci ed a Scardino nel decreto di sequestro a firma del magistrato. Ma l’elenco è destinato
ad allungarsi poiché gli investigatori non hanno ancora vagliato tutte le denunce presentate dal
servizio antifrode della Unipol. Non tutti gli oltre 500 incidenti sono stati analizzati e riscontrati
e, tra l’altro, non è stato ancora affrontato il problema di che ruolo contestare ai singoli
proprietari delle auto incidentate o ai trasportati. E sono tanti. Insomma, l’inchiesta promette
sviluppi. Fermo restando che le indagini in questa fase sono ancora nella fase di accertamento
e delle ipotesi. Il quadro indiziario si sta formando e per questo i fatti contestati si stanno
ancora definendo per verificare i contenuti della denuncia presentata dalla Unipol. Fra sei mesi
il punto. Se non prima.
Fonte della notizia: quotidianodipuglia.it
Rc auto, rivolta contro la scatola nera «Falsi incidenti sono un alibi»
NAPOLI 20.01.2012 - Tariffe ridotte a chi accetta di guidare sotto controllo di una «scatola
nera» installata sulla propria auto: la novità - nella bozza del decreto liberalizzazioni oggi al
vaglio del Consiglio dei ministri - sembra mettere d’accordo compagnie assicuratrici e
consumatori, ma a Napoli è scontro a colpi di accuse e denunce sul tema caldissimo dei costi
delle polizze Rc auto. Da una parte le società: la scatola nera servirà a ridurre gli incidenti
denunciati dagli italiani; dall’altra, le associazioni: il controllo via satellite segnerà la fine
dell’«alibi» utilizzato dalle compagnie per giustificare l’aumento dei prezzi delle polizze al Sud.
E i consumatori a Napoli rincarano la dose: no alla scatola nera, i falsi incidenti sono solo un
alibi delle assicurazioni per tartassare gli automobilisti, tariffe Rc auto uguali in tutta Italia.
Buone notizie, intanto, sul fronte dei tassisti: a Napoli tornano al lavoro in attesa delle decisioni
del governo dopo l’accordo con i sindacati.
Fonte della notizia: ilmattino.it
Sicurezza stradale: il primato vittime a provincia Teramo
Regione Abruzzo stanzia 4,3 mln per ridurre gli incidenti
PESCARA 20.01.2012 - Maglia nera degli incidenti stradali alla provincia di Teramo (1.070
incidenti), prima in Abruzzo anche per il numero di vittime (33). I dati, riferiti al 2009, sono gli
ultimi disponibili ricavati dal Piano nazionale sulla sicurezza stradale. Teramo e' seguita da
Chieti (1.048 incidenti, 22 mortali); Pescara (957, 15); L'Aquila che pur registrando il minor
numero di incidenti, 778, ha in proporzione un numero di vittime che la posiziona al secondo
posto. Per contrastare il fenomeno la Regione Abruzzo indetto un bando con 4,3 milioni.
Fonte della notizia: ansa.it
Viabilita': Anas; stop traffico per lavori tratto statale 18
Dal 23 gennaio al 30 aprile a Vibo per rotatoria e sottopasso
CATANZARO 20.01.2012 - Da lunedi' 23 gennaio a lunedi' 30 aprile prossimi, per lavori di
realizzazione di una rotatoria e di un sottopasso a Vibo Valentia, verra' interrotto il traffico su
un tratto della strada statale 18 ''Tirrena Inferiore''. Lo comunica l'Anas in una nota. ''La
limitazione - prosegue la nota - prevede la deviazione, in entrambe le direzioni, sulla
sovrastante rotatoria. Il percorso alternativo dovra' essere percorso alla velocita' massima di
30 km/h e con divieto di sorpasso.
Fonte della notizia: ansa.it
Anziano in auto girava con 280mila euro in contanti
Fermato dai carabinieri per un controllo; portato in ospedale
PADOVA 19.01.2012 - Un 84enne residente in provincia di Udine, fermato per un controllo
dai carabinieri a Monselice, aveva in auto 280mila euro in contanti, di fatto gran parte dei suoi
risparmi che aveva voluto ritirare dalla banca alcuni giorni fa. I carabinieri erano intervenuti
dopo aver notato che l'anziano alla guida non appariva del tutto lucido. Chiamato il 118, che
ha condotto l'anziano in pronto soccorso e poi reparto nel reparto di psichiatria, e' stata
esaminata la vettura e in uno zaino e' stato trovato il denaro.
Fonte della notizia: ansa.it
SCRIVONO DI NOI
Truffa dello specchietto nel parcheggio della città ospedaliera: arrestate 3 donne
AVELLINO 20.01.2012 - Si facevano risarcire per danni mai avvenuti con 50 euro utilizando la
truffa «dello specchietto»: lanciando un sassolino contro l'auto a cui si affiancavano,
lamentavano danni alla carrozzeria della propria auto a causa di un tamponamento che in
realtà non era mai avvenuto. Il danno, puntualmente, faceva riferimento allo specchietto
retrovisore esterno già opportunamente danneggiato. Da qui partiva la richeista di risarcimento
bonario. Le tre truffatrici, originarie di San Paolo Belsito (Napoli) operavano all'interno dei
parcheggi della «Città Ospedaliera» , l'esteso complesso sanitario dove ha sede l'azienda «San
Giuseppe Moscati» di Avellino. A notarle è stato un carabiniere in borghese che è intervenuto e
fermato le truffatrici, una delle quali è poi risultata con analoghi precedenti penali proprio per
questo genere di truffe. Le donne, che sono state trovate in possesso di una busta piena di
sassolini, dopo essere state identificate presso il Comando Provinciale dei Carabinieri sono
state proposte per la misura di prevenzione del rimpatrio nel luogo di residenza con foglio di
via obbligatorio.
Fonte della notizia: ilmattino.it
Droga e armi da un continente all'altro: arrestato dopo anni
Preso a Venezia All'aeroporto, quando i poliziotti hanno pronunciato la parola
'Ravenna', R.F. ha laconicamente risposto “ho capito”
RAVENNA 20.01.2012 - Ad aspettarlo all’aeroporto di Venezia, proveniente da Madrid, ove
aveva fatto scalo partendo da Bogotà, c’erano i poliziotti dell’Antidroga di Ravenna coadiuvati
dai colleghi della Polizia dello scalo aeroportuale che, da anni, lo cercavano sapendo che aveva
scelto di vivere nel paese sudamericano. Più volte avevano avuto contatti con le autorità di
quel paese che, all’inizio di quest’anno, hanno confermato di un volo prenotato dall’italiano con
diversi conti in sospeso con la giustizia. L’uomo è noto agli Uffici di Polizia sin dal 1998. Il 26
febbraio di quell’anno, nel corso di una complessa attività d’indagine contro la criminalità
organizzata e il traffico di stupefacenti, furono arrestate due persone: R.F a Lido di Dante con
5 chili e mezzo di hashish, un’altra in provincia di Bergamo, con un bazooka sovietico, 7
mitragliette con silenziatore e 3 pistole automatiche. L’uomo, scarcerato nel 2001, fa
nuovamente parlare di sé dopo quattro anni. Durante l’estate del 2005, viene fermato in
Venezuela ed arrestato all’Aeroporto Simon Bolivar di Maiquetia di Caracas perché trasportava
sei chili e mezzo di cocaina. Nel corso della sua attività in Ravenna, a capo di una sua società,
che produceva e commercializzava mobili e attrezzature per la casa, era stato denunciato e
condannato per reati di truffa, ricettazione e per bancarotta fraudolenta a diversi anni di
reclusione con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’inabilitazione all’esercizio di impresa
commerciale. Ieri, sono stati interrotti i suoi propositi e programmi futuri, allorquando gli è
stato notificato il provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e ordine di esecuzione a
firma del Procuratore Capo di Ravenna. Appena il finger si è collegato all’aereo i poliziotti, una
volta che dall’aeromobile è uscita gran parte dei viaggiatori, sono entrati e, dopo averlo
riconosciuto, si sono qualificati. Come hanno pronunciato la città di Ravenna, R.F. ha
laconicamente risposto “ho capito”.
Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it
Due milioni di multe non pagate
SANTO STEFANO MAGRA 20.01.2012 - Mancano 2 milioni di euro per multe non pagate alle
casse del comune di Santo Stefano: quasi 442mila euro a ruolo per il 2011 a fronte dei
270mila euro incassati. Il comandante della Polizia Municipale Carlo Monticelli e l’assessore
Paola Lazzoni, annunciano «una maggiore vicinanza e compartecipazione per i servizi forniti ai
cittadini», e approfittano per fare un bilancio dell’anno scorso. «Il nostro problema –
aggiungono -, è quello di reperire gli intestatari di tante vetture che violano il codice della
strada. La stragrande maggioranza delle multe infatti si perdono nei meandri di veicoli di cui
sono proprietari società a responsabilità imitata, che cambiano continuamente e poi non sono
più individuabili». Tanti i numeri, con un aumento a 700 multe per divieto di sosta (di cui 300
inflitte a chi ha occupato spazi per i disabili); complessivamente sono state emesse 3434
sanzioni, con un totale di 2873 punti della patente decurtati. «Il dato di cui andiamo
maggiormente fieri sono i sinistri sulla Cisa: rispetto ai 64 registratisi nel 2010, il 2011 ha
portato una netta regressione, con 52 incidenti, e, soprattutto nessuno di questi mortale. Il
deterrente – aggiungono Monticelli e Lazzoni -, è sicuramente rappresentato dai due autovelox
(2.160 le multe erogate) in nostra dotazione, che ogni giorno posizioniamo in strade diverse.
Fonte della notizia: ilsecoloxix.it
Scoperto meccanico evasore totale
Redditi non dichiarati per oltre 700 mila euro L'autofficina dal 2008 non ha istituito
le scritture contabili previste per legge e, conseguentemente, non ha presentato
alcuna dichiarazione ai fini fiscali
FIRENZE, 20 gennaio 2012 - Aveva spostato la sua attività di officina meccanica da Firenze in
una zona periferica di una frazione del comune di Pontassieve, per svolgere tranquillamente la
sua attività, rimanendo magari al riparo dal fisco. I controlli che, le fiamme gialle fiorentine
svolgono quotidianamente, in materia di ricevute fiscali hanno consentito di individuare
l'ennesimo caso di evasione fiscale. Si tratta di un 47enne, originario della provincia di
Grosseto, che sino all'anno 2005 ha svolto regolarmente la sua attività di riparazioni
meccaniche di autovetture presso la sua officina a Firenze. Nel 2006, l'attività viene chiusa e si
realizza il trasferimento nel comune di Pontassieve. Qui, in un capannone, ubicato in una zona
isolata, ha ripreso a svolgere il suo lavoro. Dal 2008 però ai fini fiscali non dichiara più niente.
Il meccanico emette le ricevute fiscali nei confronti dei suoi numerosi clienti e, tuttavia,
"dimentica" di registrarle e, conseguentemente, di dichiarare i ricavi conseguiti nonché di
versare la dovuta IVA ed IRAP e le ritenute assistenziali e previdenziali. Inoltre, per essere
totalmente impermeabile ad eventuali recuperi coattivi, omette di intestarsi alcun bene
immobile e mobile, utenze, contratti assicurativi, posizioni bancarie. I controlli fiscali svolti dai
finanzieri della Tenenza di Pontassieve hanno permesso di accertare che l'autofficina dal 2008
non ha istituito le scritture contabili previste per legge e, conseguentemente, non ha
presentato alcuna dichiarazione ai fini fiscali. Per i 3 dipendenti impiegati presso l'autofficina
non sono mai state versate altresì le ritenute alla fonte sul lavoro dipendente. In questo modo
l'imprenditore ha omesso di dichiarare al fisco, tra il 2008 e 2009, ricavi per 702 mila euro e
ha omesso di versare iva per 82.800 e ritenute previdenziali, assistenziali e IRAP per circa 10
mila euro.
Fonte della notizia: lanazione.it
Non si fermano all'alt e spunta un coltello a serramanico, nei guai due giovani
LA SPEZIA 20.01.2012 - Li fermano e spunta con coltello a serramanico, sono scattate così due
denunce a carico di due cittadini marocchini fermati dai Carabinieri di Sarzana. Tutto è
cominciato nel centro di Ortonovo alle 2.30 di ieri quando una pattuglia del nucleo radiomobile
ha fermato un'automobile su cui viaggiavano i due uomini. In principio di due giovani non si
sono fermati all'alt ma poco dopo la corsa è finita poco distante. Il primo dei due mostrava
chiari segni di alterazione psicofisica dovuta all'assunzione di cannabinoidi a peggiorare la
posizione del giovane, un ventottenne, la mancanza della patente di guida mai conseguita.
L'altro uomo, un venticinquenne marocchino, è stato sorpreso con un coltellaccio a
serramanico che aveva accuratamente occultato in un sedile dell'automobile. Il primo oltre alla
denuncia per guida sotto effetto di stupefacenti e senza patente ha rimediato una
contravvenzione per non essersi fermato, per l'altro è scattata una denuncia per detenzione di
armi atte ad offendere.
Fonte della notizia: cittadellaspezia.com
Guidava senza aver mai preso la patente, denunciato un operaio
LA SPEZIA 20.01.2012 - E' stato sorpreso inottemprante all'obbligo di dimora e senza patente
perché non l'aveva mai conseguita. Così per un operaio albanese di 25 anni sono scattati i
guai, soprattutto quando i carabinieri lo hanno fermato in Via Carducci. Il controllo è scattato
all'alba in una citta che ancora dormiva, erano le 5, il ragazzo era a bordo di una Renault Clio e
risultava già noto alle forze dell'ordine. Il veicolo non era di sua proprietà è stato sequestrato
e per il giovane i problemi non sono finiti qui. Avendo l'obbligo di dimora non poteva circolare
dalle 24 alle 6 del mattino, ora rischia la revoca del beneficio.
Fonte della notizia: cittadellaspezia.com
Anche i vigili urbani danno la caccia agli evasori
Ici, Tia e affitti in nero, gli agenti bussano alla porta Il caso di un rumeno a basso
reddito intestatario di auto e garage scovato dalla polizia municipale
LA SPEZIA, 19 gennaio 2012 - L’IMPEGNO contro l’evasione fiscale è la nuova frontiera della
polizia municipale. Il vigile urbano, da ora in avanti, non sarà più identificato con chi mette il
fogliettino rosa sul parabrezza delle auto in divieto di sosta, bensì con chi contribuisce a
scovare chi non paga le tasse. E la polizia municipale della Spezia, da questo punto di vista, ha
già colto nel segno smascherando un immigrato romeno a basso reddito, residente e in una
palazzina dell’Arte, risultato intestatario di 83 autoveicoli tra cui Porsche Cayenne e Mercedes
5000 nonché di un’autorimessa. E si annunciano tempi duri anche per i ‘furbetti’ che hanno
dichiarato residenze fittizie per non pagare l’Ici e la Tia, chi percepisce gli affitti in nero oppure
dichiarando un canone più basso, oppure chi non ha accatastato gli immobili. E’ quanto emerge
dalla presentazione del sindaco Massimo Federici, dell’assessore Corrado Mori e del
comandante Alberto Pagliai del 174° anniversario del corpo che si festeggia domani, venerdì
20 gennaio, nella ricorrenza del patrono San Sebastiano. Sarà anche l’occasione per tracciare
un bilancio di questi cinque anni di mandato della giunta.
Fonte della notizia: lanazione.it
SALVATAGGI
Ritorno alla vita dal regno dei morti Grazie a due poliziotti
Il salvataggio. Il giovane operaio siciliano trovato dentro casa con una corda al collo
e il cuore ormai fermo
Fano, 20 gennaio 2012 - Se il 34enne originario di Palermo che mercoledì pomeriggio ha
tentato il suicidio nella sua abitazione di Pontemurello è ancora vivo lo deve alla prontezza di
riflessi e al sangue freddo dei due agenti del Commissariato che per primi sono giunti sul
posto. Quando Luca Del Papa e Samuele Canapini si sono ritrovati davanti agli occhi il corpo
del ragazzo appeso ad una fune che era stata legata ad una scala a chiocciola, tutto lasciava
intendere che per il ragazzo non c’era più nulla da fare. Il polso era assente, il viso era
cianotico. I due poliziotti però non hanno perso tempo e dopo averlo liberato dalla stretta della
corda hanno iniziato a rianimarlo prima con le mani e poi con il defibrillatore portatile. Per
fortuna le «scosse» hanno dato i frutti sperati e nel giro di qualche secondo il cuore del 34enne
ha iniziato nuovamente a battere. A quel punto Del Papa e Canapini hanno affidato il giovane
alle cure del personale del 118 che nel frattempo aveva raggiunto Pontemurello. «Sono stati
davvero in gamba — commenta Silio Bozzi, dirigente del Commissariato di Fano — perché quel
giovane sembrava già morto. Farò il possibile per far ricevere un riconoscimento a Del Papa e
Canapini. Vorrei ringraziare anche l’associazione Fano Cuore ed il dottore Alberto Caverni per
aver donato il defibrillatore e aver collaborato, con il coordinamento dell’ispettore Michele
Nardella, alla formazione del personale del Commissariato». Le condizioni del 34enne
palermitano, che si trova ricoverato all’ospedale Santa Croce, sono considerate gravi anche se
stabili. All’origine del gesto sembra ci siano dei problemi con la moglie che da alcuni giorni era
ritornata a Palermo insieme alle due figlie piccole della coppia. Chi conosce il 34enne lo
descrive come un ragazzo buono e gentile che probabilmente ha accusato non solo i problemi
dell’ultimo periodo, ma anche il distacco dai suoi cari. Fortunatamente sulla sua strada ha
trovato Luca Del Papa e Samuele Canapini.
Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it
PIRATERIA STRADALE
Incidente su via della Magliana: preso pirata della strada. Grave un motociclista
È stato arrestato dopo un'ora l'uomo che è scappato dopo aver avuto un incidente in
via della Magliana all'altezza di via Tempio degli Arvali. Grave il motociclista
ROMA 20.01.2012 - Quest'oggi in via della Magliana all'altezza di via Tempio degli Arvali si è
verificato un incidente stradale tra uno scooter Yamaha e un autocarro Iveco, il cui conducente
è scappato lasciando a terra esanime il motociclista. L'uomo ferito ha 41 anni ed è stato
ricoverato in gravi condizioni all'ospedale San Camillo. L'impatto è stato così violento da
catapultare il casco del motociclista a venti metri di distanza tra i binari della adiacente
ferrovia. Il conducente dell'autocarro si è dato immediatamente alla fuga, senza prestare
nessun soccorso al ferito. Gli agenti del XV Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale
intervenuti sul posto per i rilievi hanno immediatamente diramato via radio una nota di ricerca
dell'autocarro pirata. Un'altra pattuglia lo ha ritrovato abbandonato in via Portuense. Dagli
accertamenti è emerso che il proprietario risiede nel campo nomadi di via Candoni e qui sono
proseguite le ricerche dei vigili unitamente a una pattuglia della Polizia di Stato. Nel campo
nomadi si è proceduto al fermo del proprietario che ha indicato il figlio quale conducente del
mezzo. Rintracciato presso il pronto soccorso del San Camillo, il figlio è stato fermato e portato
presso gli uffici del XV Gruppo diretti dal comandante Lorenzo Botta. il ventiduenne serbo è
risultato privo di patente di guida perché mai conseguita e messo alle strette dagli agenti ha
ammesso le sue responsabilità.
Fonte della notizia: romatoday.it
Auto pirata Torino: legale Grauso chiede scarcerazione
Contestata misura cautelare, 'era solo un passeggero'
AOSTA, 20 GEN - L'avvocato Sandro Sorbara inoltrera' oggi al gip di Torino la richiesta di
scarcerazione del suo assistito Francesco Grauso, di 25 anni, uno dei due fermati ad Aosta per
aver investito lo scorso 3 dicembre nel capoluogo piemontese una famiglia che attraversava la
strada sulle strisce pedonali, uccidendo Alessandro Sgro', di sette anni. ''Contesto la misura
cautelare in carcere applicata al mio assistito, che era semplice passeggero al momento
dell'incidente'', ha dichiarato Sorbara.
Fonte della notizia: ansa.it
CONTROMANO
Anziana contromano sulla SS 36 Momenti di terrore sulla super
All'altezza di Costa Masnaga La donna alla guida e il marito hanno riportato ferite
lievi. Peggio è andata alla donna che si trovava sul sedile posteriore, rimasta
incastrata fra le lamiere dopo l’impatto con due mezzi.
COSTA MASNAGA, 19 gennaio 2012 - L'indecisione ha giocato un brutto scherzo una signora
che questa mattina ha preso la Superstrada 36 in contromano in direzione di Milano. Erano da
poco passate le nove quando una donna di 68 anni di Olgiate Molgora si è immessa sulla Super
nel senso contrario all’altezza dell’uscita di Costa Masnaga. Con lei a bordo del mezzo c’erano il
marito di 73 anni e una donna di 59 anni di Santa Maria Hoè. I conducenti di un camion e di
una jeep però hanno notato il mezzo in lontananza e hanno cercato di rallentare il traffico
anche se ormai era troppo tardi. L’auto ha colpito i due veicoli. La donna alla guida e il marito
hanno riportato ferite lievi. Peggio è andata alla donna che si trovava sul sedile posteriore,
rimasta incastrata fra le lamiere dopo l’impatto. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare
parecchio per liberarla.
Fonte della notizia: ilgiorno.it
INCIDENTI STRADALI
Con l'auto tampona un tir morto 29enne bancario a Sassano
SASSANO 20.01.2012 - Un automobilista di 29 anni, Antonio Arnone, è morto in un incidente
avvenuto nel primo pomeriggio a Sassano, nel Salernitano. Arnone, forse a causa dell'asfalto
reso viscido dalla pioggia, ha perso il controllo dell'auto ed ha sbandato, tamponando
violentemente un Tir in località Varco Notar Ercole. L'uomo - che lavorava nella locale Banca di
Credito cooperativo - è morto prima dell' arrivo dell' ambulanza del 118.
Fonte della notizia: ilmattino.it
Muore in incidente stradale 24enne perugina
Un'allieva ostetrica che stava andando a lezione
PERUGIA
20.01.2012
- Incidente stradale mortale stamani alla periferia di Perugia: la
vittima e' una giovane perugina di 24 anni e l'incidente e' avvenuto sulla strada che collega
Bagnaia a Castel del Piano. Per cause in corso d'accertamento da parte della polizia
municipale, la vettura che la 24enne stava guidando avrebbe cominciato a sbandare, andando
infine a schiantarsi contro un albero. Sul posto anche i vigili del fuoco. La vittima era una
allieva ostetrica dell'ospedale di Perugia che stamattina si stava probabilmente recando a
lezione.
Fonte della notizia: ansa.it
Incidente stradale a Pineto: muore istruttore di spinning
L'uomo, 45 anni, era noto nell'ambiente delle palestre
PINETO 20.01.2012 Giampaolo D'Oliva, 45 anni, istruttore di spinning e' deceduto ieri
dopo le 22 in un incidente stradale avvenuto nei pressi della Torre di Cerrano fra i comuni di
Silvi e Pineto. D'Oliva era noto nell'ambiente sportivo. Secondo una prima ricostruzione,
l'uomo stava percorrendo la strada statale Adriatica in direzione di Pineto sulla sua Citroen C3
quando ha perso il controllo della vettura finendo contro un palo per poi rimbalzare contro un
muretto nella parte opposta della carreggiata. La vettura si e' accartocciata dopo essersi
infilata tra il muretto ed un albero. Straziato dalle lamiere, per D'Oliva non c'e' stato nulla da
fare.
Fonte della notizia: primadanoi.it
Schianto in Molise, due giovani di Napoli in fin di vita: nell'auto 20mila euro
NAPOLI 20.01.2012 - Due ventenni di Napoli sono rimasti gravemente feriti in un incidente
stradale avvenuto lungo la fondovalle Trignina. La loro auto è finita contro il guard rail qualche
chilometro prima dello svincolo per Isernia. Il giovane che era alla guida - risultato positivo al
drug test e per questo denunciato - è ricoverato con una prognosi di 50 giorni all'ospedale di
Venafro (Isernia); per la ragazza che viaggiava con lui, sottoposta a un delicato intervento
chirurgico all'ospedale di Isernia, la prognosi è riservata. Gli agenti della Polstrada di Isernia,
intervenuti sul posto, durante i rilievi hanno trovato 20.000 euro. I due giovani erano diretti a
Napoli e provenivano dall'Abruzzo dove, secondo gli investigatori, avrebbero prelevato
l'ingente somma di denaro.
Fonte della notizia: ilmattino.it
Incidenti stradali: autoarticolato a fuoco, morto a Lavello
Intrappolato nella cabina, uomo carbonizzato sulla statale 93
LAVELLO (POTENZA) 19.01.2012
- Un uomo e' morto carbonizzato nella cabina di un
autoarticolato in seguito a un incidente stradale avvenuto in serata sulla strada statale 93, alla
periferia di Lavello (Potenza). Per cause in fase di accertamento, l'uomo ha perso il controllo
dell'autoarticolato che ha urtato contro un guard-rail e ha preso fuoco. Altri automobilisti che
hanno assistito all'incidente hanno cercato di aiutare l'uomo a uscire dalla cabina, ma non ci
sono riusciti a causa delle fiamme.
Fonte della notizia: ansa.it
Auto contro scooter in via Pertini, 16enne trasportato dalla Misericordia in ospedale
di Micky Guidetti
TERMOLI 20.01.2012 - Incidente stradale questa mattina intorno alle ore 8 all’uscita dello
svincolo della tangenziale e via Sandro Pertini. Una Renault Kangoo guidata da una signora,
che uscendo dalla tangenziale doveva immettersi in via Sandro Pertini direzione San Giacomo,
in un orario a dir poco trafficato, non si è accorta dell’arrivo di uno scooter ch si dirigeva verso
Termoli, guidato da un sedicenne del luogo, che stava recandosi a scuola. L’impatto è stato
inevitabile e ad avere la peggio è stato il ragazzo sullo scooter. Seppur dolorante già botta
calda, agli occhi dei sanitari del 118 e dei volontari della Misericordia l’adolescente non
sembrava aver accusato gravi traumi, ma per evitare qualsiasi complicazione e maggior
rassicurazioni, il ragazzo è stato portato al pronto soccorso del nosocomio termolese. Sul
posto per i rilievi del caso si è portata una pattuglia della Polizia Municipale.
Fonte della notizia: termolionline.it
Incidenti stradali: tir perde carico vetro, chiusa la A7
In direzione Genova tra Bolzaneto e il bivio con la A12
GENOVA 20.01.2012 - L'autostrada A7 Milano-Genova e' stata chiusa al traffico, in direzione
del capoluogo ligure tra Bolzaneto e il bivio con l'A12, per un incidente autonomo di un mezzo
pesante che ha perso un carico di vetro. Sul posto stanno operando pattuglie della polizia
stradale e soccorsi meccanici, oltre al personale della Direzione primo Tronco di Genova. Al
momento sul luogo dell'incidente si registra 1 chilometro di coda in direzione sud. Autostrade
per l'Italia consiglia, per chi e' diretto verso Genova, di prendere la diramazione A26-A7 per poi
raggiungere Genova attraverso l'A26.
Fonte della notizia: ansa.it
Savona: auto contro moto nella rotonda di via Pirandello
Incidente verso le 7.30 di questa mattina nella rotonda di via Pirandello, davanti al
dopo lavoro ferroviario di Savona
Incidente verso le 7.30 di questa mattina nella rotonda di via Pirandello, davanti al dopo lavoro
ferroviario di Savona. Una moto, che stava percorrendo la rotonda, è stata urtata da un'auto
che si sta immettendo nella rotatoria, facendo cadere il centauro a terra. Sul posto, a prestare
i primi soccorsi, sono intervenuti i militi della croce Rossa di Savona, che hanno trasportato il
centauro al Pronto Soccorso dell'ospedale di Savona.
Fonte della notizia: savonanews.it
Incidente stradale, 60enne in ospedale
LECCE 20.01.2012 - Nel corso della notte verso le 03.30, sulla Via Imperatore Adriano
all’altezza del Bar Palio si è verificato un incidente stradale che ha coinvolto una Renault
SCENIC condotta da una 60enne residente a Cavallino e una Ford Mondeo condotta da un
cittadino albanese. L’auto della donna priva di assicurazione è stata sequestrata, la Ford ha
subito notevoli danni, altri danni anche a scapito di altre tre vetture parcheggiate sulla strada.
La signora è stata ricoverata per accertamenti presso l’ospedale di Lecce.
Fonte della notizia: ilquotidianoitaliano.it
Dramma nel dramma La figlia muore in scooter mentre lui salva i naufraghi
Tragedia per un carabiniere impegnato al Giglio Un'auto alle Saline ha investito Ilaria
Di Pierro che tornava a casa. Il padre comandava la motovedetta dei carabinieri di
Santo Stefano all'Isola del Giglio durante i soccorsi
GROSSETO, 19 gennaio 2012 - L'Isola del Giglio e Orbetello legati a filo doppio dalla tragedia.
Il comandante Di Pierro stava ancora impartendo gli ordini sulla motovedetta dei carabinieri
nelle acque del naufragio della Costa Concordia, quando gli è arrivata la terribile notizia della
morte della figlia in un incidente stradale. Ilaria Di Pierro stava tornando a casa sullo
scooter, percorreva la provinciale della Giannella, quando un'auto nella corsia opposta l'ha
investita frontalmente. La ragazza è stata sbalzata sull'asfalto riportando gravissime ferite in
tutto il corpo. Il 118, giunto sul posto e resosi conto della gravità della situazione ha dovuto
rianimare la ragazza prima di portarla all'Ospedale Misericordia di Grosseto: il suo cuore per
ben due volte si è fermato. Giunta all'ospedale in condizioni disperate i medici non hanno
potuto far altro che constatarne il decesso.
Fonte della notizia: lanazione.it
ESTERI
Scontro tra auto: cinque i feriti
Sulla strada cantonale di Bubendorf, nel Cantone di Basilea Campagna
BUBENDORF (BL) 20.01.2012
- Grave incidente della circolazione stradale alle 12.15 di
venerdì, sulla strada cantonale nel Comune di Bubendord (Basilea Campagna). Lo scontro tra
due automobili alla fermata Talhaus, è scaturito nel ferimento di cinque persone, due delle
quali - un uomo di 52 anni e una donna di 49 - sono in gravi condizioni. Entrambe sono state
liberate dalle lamiere della propria vettura con le pinze idrauliche. Alla base dell'incidente,
come riferito dalla Polizia cantonale del luogo, vi sarebbe il mancato rispetto di uno stop.
Fonte della notizia: cdt.ch
MORTI VERDI
Buddi Buddi, trattore contro auto Ferito gravemente l'agricoltore
SASSARI 19.01.2012 - Incidente sulla Buddi Buddi all'altezza della Fattoria, stasera intorno
alle 18. Un trattore si è scontrato contro un'auto. Chi ha avuto la peggio è stato l'agricoltore: il
trattore infatti si è capovolto e lui ha rischiato di rimanere schiacciato. L'uomo è stato estratto
da sotto il mezzo gravemente ferito ma vivo ed è stato immediatamente trasportato con
un'ambulanza all'ospedale civile di Sassari, dove è ricoverato. Ferito ma in maniera meno
grave anche il conducente dell'auto. Sul posto, oltre agli uomini del 118, anche i Vigili del
fuoco che hanno estratto l'uomo e messo in sicurezza la strada e la Polizia, che sta svolgendo i
rilievi del caso per ricostruire la dinamica dell'incidente.
Fonte della notizia: sassarinotizie.com
SBIRRI PIKKIATI
"I documenti? Li do solo al Padreterno". E aggredisce agenti della municipale
Il fatto davanti ad un supermercato. I vigili urbani volevano identificarlo, ma ha
risposto malamente, brandendo anche una bottiglia di birra. E' finito in arresto, dopo
un breve inseguimento. Per i due agenti, lievi lesioni.
NARDO' 20.01.2012 - Si sarebbe rifiutato di esibire i documenti a due comuni mortali. "Li do
soltanto al Padreterno", la risposta, di quelle che hanno un senso di definitivo. Matthew
Odemwnigie, 24enne, nigeriano, alla fine, sarebbe comunque stato identificato, non senza aver
però spedito al pronto soccorso i due suddetti comuni mortali (alias, agenti di polizia
municipale), opponendosi con vigore, perché sapeva che sarebbero arrivati guai, visto che
irregolare sul suolo italiano. Solo che ora deve rispondere anche di resistenza, violenza e
minaccia a pubblico ufficiale. La vicenda è avvenuta a Nardò, nel pomeriggio di ieri, all'esterno
di un supermercato, dove una pattuglia di agenti è intervenuta su richiesta di alcuni cittadini,
con il fine di identificare il giovane.
Sin dalle prime battute, però, il 24enne non si sarebbe reso collaborativo, rifiutandosi di
declinare le generalità. Fino a opporre strenua resistenza, riuscendo in un primo momento
anche a darsi alla fuga, non senza, però, secondo quanto ricostruito finora, aver esercitato
anche violenza, aggiungendo minacce con tanto di bottiglia di birra brandita fra le mani. Gli
agenti della municipale, dopo aver inseguito e bloccato il nigeriano nei pressi della stazione
ferroviaria, hanno richiesto l'intervento in supporto di una pattuglia dei carabinieri. Giunti sul
posto, i militari hanno preso in consegna il giovane e l'hanno portato, per gli atti conseguenti,
prima presso la caserma neretina, poi nella sede del comando compagnia di Gallipoli, per la
corretta identificazione. Sentito il magistrato di turno, il 24enne è stato condotto in carcere. I
due agenti della municipale, visitati presso "Sambasi", hanno riportato lievi lesioni, giudicate
guaribili in pochi giorni. "Esprimo sentimenti di profonda vicinanza e solidarietà ai vigili di
Nardò aggrediti, nella giornata di ieri, da un uomo di nazionalità nigeriana", dichiara il
presidente dell'Associazione nazionale tutela diritti, Salvatore Antonazzo. "Quest'ennesima
aggressione - prosegue Antonazzo - l'ultima di una lunga serie di atti violenti nei confronti
degli agenti di polizia municipale, dimostra come le polizie locali si trovino nelle condizioni, in
alcune circostanze, di fronteggiare determinate situazioni, essendo maggiormente esposte a
condizioni di pericolo. Una ragione in più - conclude Antonazzo - per tornare a ribadire la
vicinanza agli uomini e alle donne della polizia municipale, che ogni giorno, sono in prima linea
nel fornire assistenza e sostegno all'intera cittadinanza".
Fonte della notizia: lecceprima.it
Genova, aggrediscono poliziotti: due arresti
GENOVA 20.01.2012 - Due arresti ieri nei confronti di altrettante persone responsabili di
aggressioni ad agenti di Polizia. Il primo episodio ieri pomeriggio in via di Prè dove un
trentacinquenne tunisino, con numerosi precedenti penali e provvedimenti di espulsione sulle
spalle, ubriaco, ha aggredito gli agenti del Commissariato Prè, colpevoli di averlo redarguito
perché stava orinando sulla pubblica via. L’uomo è stato arrestato per resistenza a P.U. Gli
sono stati inoltre contestati l’ubriachezza manifestata e il rifiuto di fornire le proprie generalità.
Il secondo episodio ieri sera in un bar di via Gramsci, dove personale del Reparto Prevenzione
Crimine di Genova è stato aggredito da un avventore, che evidentemente voleva sottrarsi al
controllo. L’uomo, un quarantaduenne rumeno, è stato arrestato per resistenza a pubblico
ufficiale.
Fonte della notizia: genova24.it
Donna rom 49enne ruba in diversi negozi e minaccia gli agenti che l'hanno scoperta
TERMOLI 20.01.2012 - Nella tarda mattinata di ieri in un supermercato di Termoli, una
quarantanovenne di etnia rom, residente in quella città, è stata colta nella flagranza di reato di
furto di alcuni prodotti esposti negli scaffali. Giunta la segnalazione di una persona sospetta
che si aggirava nell’esercizio commerciale, veniva immediatamente inviata una volante del
Commissariato di Termoli che fermava la donna appena uscita dal negozio. Alla vista degli
operatori, la stessa cercava di occultare la merce appena rubata nel bagagliaio della macchina,
inveendo contro gli operatori con palesi minacce. La donna, non nuova a simili reati, veniva
condotta negli uffici di Via Cina e, nel corso di un controllo effettuato sul veicolo, veniva
rinvenuta molta altra merce, di cui la stessa non era in grado di dimostrare il regolare
acquisto. Si procedeva, quindi, alle opportune ed immediate verifiche presso altri supermercati
cittadini i cui responsabili riconoscevano i prodotti in possesso della donna come merce
proveniente dai propri negozi. La donna è stata denunciata dagli uomini del Commissariato di
Termoli per furto aggravato e minacce a Pubblico ufficiale.
Fonte della notizia: termolionline.it
NON CI POSSO CREDERE!!!
Fa fumare hashish al figlio 14enne: imprenditore arrestato
L'adolescente si è sentito male Il ragazzino racconta tutto alla mamma che fa
denuncia ai carabinieri: l'uomo è agli arresti domiciliari ma nega le accuse. Il suo
avvocato: "Conflittualità dovuta alla separazione". Durissimo il giudice: "Ha abdicato
al suo ruolo"
BOLOGNA, 20 gennaio 2012 - Ha fatto fumare hashish al figlio 14enne e per questo e' stato
arrestato. E' la storia che vede protagonista un 42enne finito agli arresti domiciliari dopo che la
madre del ragazzino, venuta a sapere dell'accaduto, ha presentato denuncia ai carabinieri. Il
42enne, imprenditore nel settore dei mobili, stando al racconto del 14enne gli avrebbe fatto
fumare hashish almeno due volte, a fine novembre, una volta in un centro commerciale e
un'altra per strada. Dopo questo secondo episodio, il 14enne si e' sentito poco bene ed e'
tornato a casa dalla madre sconvolto: le ha raccontato tutto e questo ha convinto la donna,
che si sta separando dall'uomo ma e' in buoni rapporti con lui, a correre dai carabinieri a fare
denuncia. Non prima, pero', che un test in farmacia confermasse l'effettivo uso della droga. Sul
caso sono subito partite le indagini della Procura: il pm Lorenzo Gestri, dopo che una
perquisizione ha confermato la presenza a casa dell'uomo di alcuni grammi di marijuana, ha
chiesto al gip la misura degli arresti domiciliari, concessa nei giorni scorsi dal gip Alberto
Ziroldi. E' stata eseguita sabato: l'uomo e' accusato di cessione di droga continuata e
aggravata e di induzione all'uso di sostanze stupefacenti. E' stato denunciato, poi, anche per la
detenzione di droga (5-6 grammi di marjuana) e per tre pistole che deteneva illegalmente: due
a tamburo e una lanciarazzi. Il padre dal canto suo nega le accuse: nei giorni scorsi e'
comparso davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia. In quella sede, il 42enne ha
respinto le accuse, negato di essere stato lui a dare la droga al figlio e accusato la moglie.
Quanto accaduto, secondo lui, e' legato alla situazione di grande conflittualita' che si e' creata
tra i due genitori nell'ambito della loro separazione. Di una situazione di pesante conflitto tra i
due coniugi parla anche il legale che assiste il 42enne, Marco D'Apote, molto sorpreso e
contrariato per la diffusione della notizia. "Manifesto sorpresa rispetto all'uscita della notizia di
un fatto in relazione al quale non e' stato svolto nessun tipo di indagine", afferma l'avvocato.
Insomma, la vicenda al momento "si basa esclusivamente su una denuncia proveniente dalla
madre, che si trova in una situazione di grave conflitto con il padre nell'ambito di una causa di
divorzio, promossa dal padre, di cui lei ha avuto notizia 15 giorni prima della denuncia".
Insomma, la donna aveva saputo che l'uomo le aveva fatto causa per il divorzio appena due
settimane prima di correre a denunciarlo ai carabinieri per lo spinello. Duro il giudice nel suo
provvedimento. Il magistrato giudica quanto accaduto come un "fatto di assoluta gravita',
sintomatico di una radicale abdicazione al ruolo parentale, di fatto distorto, in una specie di
eterogenesi dei fini, in strumento di persuasione all'assunzione di condotte potenzialmente
lesive della salute". . Il gip parla anche di "assenza della minima consapevolezza del disvalore
dell'azione criminale" e di "assenza di remore a indurre il figlio all'uso di stupefacenti", il che
"rende del tutto verosimile che tale condotta possa consumarsi con terzi estranei".
Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it
La Guerra dei Roses all’ombra dell’Arma
A processo due coniugi carabinieri tra denunce e inchieste collegate
20.01.2012 - Un matrimonio ormai naufragato. Denunce reciproche. Processi paralleli e
inchieste trasversali. In comune ormai i protagonisti di questa storia sembrano avere solo la
divisa. Quella della Benemerita. Lei è maresciallo dei carabinieri. Lui appuntato. Entrambi
lavorano a Ferrara, anche se in sedi diverse. La loro storia ricorda per certi versi il celebre film
“La guerra dei Roses”, se non fosse che la tragicità del reale non lascia troppo spazio alla
commedia brillante orchestrata sul grande schermo da Danny De Vito. Ieri si è aperto il
processo che vede imputato l’appuntato, Christian Giuseppe Mussari, già di stanza a San
Bartolomeo in Bosco, per tutta una serie di reati che sarebbero stati commessi nella seconda
parte di ottobre 2010. Mussari si sposò con il maresciallo Maria Concetta Rollo – prima in
servizio presso la procura di Ferrara come ufficiale di polizia giudiziaria e successivamente in
forza alla stazione di Porotto – il 25 agosto dello stesso anno. La coppia però naufraga dopo
pochissimo tempo. Secondo l’accusa lui sarebbe stato accecato dalla gelosia, tanto da porre in
essere una serie di comportamenti che gli valgono oggi più di un capo di imputazione. A partire
dalla tentata estorsione, per cercare di ottenere condizioni di favore in sede di separazione, per
arrivare ai maltrattamenti in famiglia, consistiti per lo più in frasi ingiuriose, offese e
intromissioni nella sfera privata della moglie. In mezzo ci sono anche la violazione degli
obblighi di assistenza familiare, la violenza privata (per costringerla a fargli leggere la sua
posta personale), la violazione della posta elettronica, la sostituzione di persona (per aver
creato un account facebook a nome della donna), la minaccia aggravata (per aver promesso di
rovinarla raccontando ai suoi superiori di presunte condotte indecorose) e infine la
diffamazione (per aver riferito a colleghi di supposti rapporti extraconiugali). A queste si era
aggiunto in fase di indagini anche il furto con strappo, per averle preso il cellulare per
controllare chiamate e messaggi. Questa ipotesi di reato però cadde già in udienza preliminare,
dove il militare venne prosciolto da quest’altra accusa. Ieri, davanti al giudice Alessandro
Rizzieri, si è aperto il dibattimento, con l’ammissione delle prove delle parti e la costituzione di
parte civile della persona offesa (assistita dall’avvocato Erminia Imperio, del foro di Pisa). Tra
queste anche le liste testimoniali di pm, parte civile e difesa (sostenuta dall’avvocato Francesco
Pagliuso del foro di Lamezia Terme), che vedono un elenco composto anche da alti ufficiali
dell’Arma. “Sono assolutamente certo – commenta l’avvocato Pagliuso – che la produzione dei
documenti accolta oggi varrà ad escludere, dopo quella del furto già caduta davanti al gup,
anche tutte le altre accuse nei confronti del mio assistito”. In attesa della prossima udienza,
fissata in marzo, il difensore fa notare anche un altro aspetto: “la moglie ha querelato il marito
solo dopo che lui fece rapporto, senza denunciarla, per l’arma che si vide puntare in faccia”.
Già perché anche l’odierna parte lesa è stata portata davanti al giudice. A fine mese, infatti, si
terrà il processo che vede i due coniugi (praticamente ex) vestire il ruolo opposto. Lui sarà
parte offesa nel procedimento che vede lei imputata di minacce aggravate, per avergli puntato
contro la pistola d’ordinanza. Ma la diatriba, legale, non è ancora finita. Maria Concetta Rollo
ha denunciato anche un collega del marito per falso e diffamazione (accuse cassate dalla
sentenza di non luogo a procedere del gup contro cui l’avvocato Imperio ricorrerà in
Cassazione e alla quale potrebbe seguire l’accusa di calunnia a carico del maresciallo) ed è
parte lesa in un altro procedimento per abuso di ufficio, mobbing e falso ancora al vaglio della
procura.
Fonte della notizia: estense.com
TECNOLOGIA STRADALE
Vetri posteriori magici come in Mission Impossible
La General Motors sta sperimentando una rivoluzionaria tecnologia per trasformare i
finestrini posteriori in schermi interattivi dove condividere musica, lanciare messaggi
agli altri automobilisti, disegnare o giocare
di Vincenzo Borgomeo
20.01.2012 - Ormai è certo: con i finestrini fra poco ci si potrà fare di tutto. Dopo lo
sconvolgente progetto Toyota "Windows to the World" (messo a punto con il Copenaghen
Institute of Interaction Design e che consente di disegnare sui finestrini posteriori o
visualizzare informazioni sulle distanze degli oggetti e degli edifici e zoomare su di essi con un
sistema multitouch) ora la General Motors rilancia con qualcosa di ancora più incredibile. Ossia
il Windows of Opportunity Project (WOO) che trasforma i finestrini posteriori in schermi dove
condividere musica, lanciare messaggi agli altri automobilisti, disegnare o giocare. E se il
"Windows to the World" di Toyota per ora è solo un progetto sulla carta con simulazioni al
computer, il WOO della General Motors funziona davvero, anche se in un complicato
laboratorio con porte staccate dall'automobile. Un primo passo importante perché quello che
consente di fare questo sistema è da film del futuro, roba "da rivoluzionare l'intero settore"
come sostiene la GM. Effettivamente fino ad oggi l'intrattenimento in auto è sempre stato
affidato a schermi e lettori DVD e consolle varie, ma il WOO trasforma di fatto i finestrini in un
parco giochi virtuale. Sviluppato attraverso una partnership fra General Motors e il Future Lab
della Bezalel Academy of Art and Design in Israele, il nuovo sistema usa infatti proprio i vetri
come display interattivi. Gli studenti di Bezalel sviluppato quattro applicazioni differenti per il
sistema, tra cui Otto - un personaggio animato con il quale giocare - e Spindow, che permette
all'utente di vedere fuori dalla finestra di un altro utente in qualsiasi parte del mondo in tempo
reale. "Tradizionalmente - ha spiegato Tom Seder, manager del settore ricerca e sviluppo della
General Motors - l'uso di schermi interattivi in auto è stato limitato al guidatore e passeggero
anteriore, ma ora pensiamo che ci sia la possibilità di fornire una interfaccia tecnologia
progettata specificamente per i passeggeri posteriori. Insomma finestre avanzate - ha concluso
Seder - che sono in grado di interagire con la velocità del veicolo e la posizione sulla strada". Il
sistema per ora è allo stadio di prototipo ma presto potrebbe diventare realtà grazie allo
sviluppo della tecnologia dei vetri touch screen. E i finistrini delle auto si trasformeranno in
elementi virtuali come quelli che Tom Cruise usava in Mission Impossible.
Fonte della notizia: repubblica.it
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