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LA GUNA SIAMO NOI!

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LA GUNA SIAMO NOI!
LA GUNA SIAMO NOI!
Assolombarda, per la XVII edizione della Giornata Nazionale “Orientagiovani”, ha proposto a
Guna di aderire all’iniziativa proponendo che un “giovane talento” con laurea scientifica
raccontasse la propria esperienza a ragazzi delle scuole superiori partecipanti al convegno
incentrato sul rapporto tra giovani, scienza e tecnologia. Nell’ottica di “generare cultura”
diffondendo esperienze aziendali positive, la proposta è stata accolta con entusiasmo, e come
testimonial aziendale è stato scelto Gilberto Busnelli, Responsabile assicurazione qualità. Di
seguito vi presentiamo una sintesi dell’intervista che ci ha rilasciato.
Quando è nato il tuo interesse per la scienza?
Da piccolo piccolo, avrò avuto sei anni, quando davanti a un banco di vendita di libri all’entrata
della mia scuola elementare ho insistito tantissimo perché mia mamma mi comprasse “I miei giochi
i miei esperimenti, viaggio nel mondo della natura e della scienza”. Da quel libro, che ancora oggi
è esposto ben in vista su una mensola di casa, presero spunto i miei primi tentativi di
sperimentazione, test, verifiche… Sono poi passato al “piccolo chimico” e la curiosità e la voglia di
scoprire di allora non mi hanno mai abbandonato!
Ci racconti in breve la tua formazione prima della tua entrata nel mondo del lavoro?
Dopo le medie, senza nessuna titubanza, ho scelto di iscrivermi al Liceo Scientifico e in seguito con
la stessa convinzione ed entusiasmo ho deciso di proseguire la mia formazione iscrivendomi alla
Facoltà di Chimica presso l’Università Statale di Milano. In cinque anni mi sono laureato. Grazie ad
una borsa di studio sono stato esonerato dal servizio militare ed oltre ad essere impegnato
quotidianamente nella ricerca ho deciso di fare un Master in Sintesi Chimica.
Insomma, non hai perso un attimo….ci racconti di qualche ricordo legato alla tua esperienza
di laboratorio negli anni universitari?
In effetti non mi sono mai fermato, nemmeno nella ricerca di borse di studio che mi garantissero
ogni anno una fonte di reddito. Di ricordi di ricerche di team con ottimi giovani collaboratori negli
anni trascorsi presso il Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari della Facoltà di Agraria
ne ho molti, ad esempio l’uno legato alla ricerca di dolcificanti naturali e l’altro “alla sintesi di
composti ad effetto rinfrescante” con l’obiettivo di creare una sensazione di freschezza ma che non
fosse associata al sapore di mentolo...entrambi i risultati delle ricerche sono stati poi brevettati.
E dopo la conclusione del dottorato nel 2006 hai dovuto scegliere tra la carriera universitaria
o l’entrata nel mondo aziendale, corretto?
Esatto, e non è stata una scelta semplice…ma sono felice di essere poi approdato in Guna.
Conoscevi l’omeopatia? Come sono stati primi tempi in azienda?
Non la conoscevo ma mi ha appassionato fin da subito, nonostante la complessità della chimica che
ne sta alla base. Sono stato subito catapultato a tempo pieno nell’attività aziendale con un corso a
Poggibonsi di due settimane, conservo ancora una mail di quel periodo delle 06.31 del mattino…da
quel momento ho iniziato a conciliare le conoscenze sui processi chimici con le competenze
industriali legate al buon funzionamento degli impianti e alla loro sicurezza.
Hai vissuto il passaggio da Vanvitelli a Palmanova?
Assolutamente sì, in tutti i suoi aspetti. Ho vissuto questa fase aziendale in prima persona ed è stata
un’esperienza stimolante ed entusiasmante.
I laboratori di Guna sono ritenuti i più avanzati in Europa…come ti senti a lavorarci tutti i
giorni?
Quando si è dentro a una realtà a volte non se ne coglie la “grandezza” e così sono diventato
consapevole del valore dell’esperienza che vivo quotidianamente attraverso gli occhi e le parole
degli ispettori Aifa e di tutti coloro ai quali ho avuto il piacere di mostrare i nostri laboratori.
Ora passiamo all’esperienza dell’Orientagiovani: come hai vissuto la proposta di partecipare
a questa iniziativa da parte dell’azienda? Ti sei rivisto nei giovani studenti del pubblico?
Ho apprezzato molto l’invito da parte della Presidenza dell'azienda a partecipare a questo evento,
per me è stato un motivo d’orgoglio, l’ho vissuto come una forma di riconoscimento per il mio
impegno quotidiano, portato avanti con passione e dedizione. Al convegno mi sono trovato davanti
un pubblico composto da centinaia di studenti delle scuole superiori che si sono mostrati interessati
e che hanno partecipato attivamente al dibattito ponendo domande intelligenti e per nulla scontate, a
volte addirittura “scomode”…ai miei tempi eravamo più passivi, come studenti, e mai avremmo
osato tanto, ma questo è un segnale positivo, che denota lo spirito critico delle nuove generazioni.
Chi erano gli altri testimonial aziendali? Cecchi Paone, che presentava l’evento e che ti ha
intervistato, ti ha messo a tuo agio?
C’erano altri giovani che come me mostravano le applicazioni della conoscenza scientifica in
ambito industriale, sperando così di aiutare gli studenti nella scelta universitaria. C’erano tre
ingegneri e una biotecnologa. Cecchi Paone, che è stato comunque molto bravo a condurre il
dibattito, ha cercato di mettermi in difficoltà con una battuta poco felice sull’efficacia
dell’omeopatia... ma non ci è riuscito! Ho comunque potuto raccontare la mia esperienza positiva
con disinvoltura, senza dovere giustificare nulla, dal momento che non era quella un’ occasione di
confronto tra chi è a favore e chi è contro la medicina biologica.
Condividi l’impegno di Guna in attività come questa, che rientrano nella politica di
responsabilità sociale adottata dall’azienda?
Assolutamente sì, ho anche avuto l’opportunità di collaborare al progetto di “Estrazione
supercritica” in Camerun (una joint-venture africana di Guna, con il supporto dell'Unione Europea,
per creare un piccolo stabilimento per l'estrazione di olii essenziali dalla pianta del Neem, vedi
http://www.guna.it/olioneem ) ed è stato davvero bello formare i colleghi camerunensi fornendo
loro competenze che potranno almeno in minima parte contribuire allo sviluppo del loro Paese!
L’intervista si conclude con la visita dei laboratori di Palmanova 69, su proposta di Gilberto, che
mostra i reparti e spiega i processi di ogni impianto con lo stesso entusiasmo e con lo stesso sorriso
con cui ha risposto alle domande dell’intervista. Basterebbe una conversazione di pochi minuti con
lui per sfatare tutti i luoghi comuni sui giovani di oggi “insicuri, irresponsabili, poco motivati,
etc…”
Intervista a cura di Francesca Delpiano (staff di Luca Poma)
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