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Le sciovie escono dall`Arpiet
www.baggi-lux.com JNNBHJOF DPNVOJDB[JPOF Pubblicità Partners srl Tel 0171/697232 $6/&0 7JB4UBUVUPJOUFSOPDPSUJMF 5FM 5FM 'BY Maggio 2009 4 Anno XVII - E1,03 Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB/CN Iscrizione Trib. Cuneo -14/6/1989 n. 426 Edito dal C.S.I. Cuneo - Contiene I.P. Direttore Responsabile: Fabrizio Pepino Chiuso in redazione il 31 marzo 2009 Redazione Autorivari studio associato Tel 0171/601962 Fax 0171/436301 [email protected] JOGP!QBSUOFSTDOJU]XXXQBSUOFSTDOJU N° Terremoto in Abruzzo La solidarietà delle industrie della Granda Casa Betania Concorso di idee per il restauro Sonia Pellegrino a pag. 6 Confindustria in Russia [email protected] 0171 85404 lucernari evacuatori di fumo e calore Vinitaly Andata e ritorno da Cuneo a Mosca Le luci e le ombre del mercato Servizio a pag. 10 Gilberto Manfrin a pag. 13 sezione turismo. impianti a fune Beppe Malò a pag. 9 confindustria cuneo Giunta candida Le sciovie escono dall’Arpiet La Nicoletta Miroglio I gestori sono usciti dall’associazione regionale per protesta contro la Regione “Il nostro non è un atteggiamento di rottura - spiega Bruno Vallepiano, rappresentante della sottosezione Impianti a fune all’interno della sezione Turismo di Confindusria Cuneo -, ma la volontà di riunire tutti i gestori della provincia di Cuneo che si sentono discriminati, per fare lobbing e ottenere quanto ci spetta, superando una certa frammentarietà che talvolta ci ha impedito di essere solidali nel difendere le ragioni comuni. Lo scopo è aumentare il livello di attenzione nei nostri confronti, considerando che l’industria della neve nella Granda è quella che conta il maggior numero di dipendenti”. Tutte le stazioni sciistiche cuneesi della Granda si sono riunite in “Cuneo neve” per denunciare la disparità di trattamento a favore della Valle Susa nella distribuzione dei finanziamenti pubblici regionali Giovedì 14 maggio alle ore XX, presso il Centro incontri della Provincia in corso Dante 41 a Cuneo, l’assemblea dei soci di Confindustria sarà chiamata ad eleggere - in seduta privata - il suo nuovo presidente. Lo scorso 21 aprile, la commissione di designazione costituita dai tre saggi Roberto Bosio, Attilio Ferrero e Alberto Rinero, ha indicato alla Giunta come candidato alla presidenza Nicoletta Miroglio (Miroglio), alla vice presidenza Marco Brandani (Maina). In quell’occasione la Giunta stessa ha attribuito all’attuale vice presidente reggente Maurilio Verna la carica di Past President, con diritto di presenza in Consiglio diret- L’assemblea privata dei soci, che eleggerà il nuovo presidente, è stata convocata per il 14 maggio tivo. Proprio la composizione del Consiglio direttivo in questi giorni è allo studio della costituenda squadra di presidenza, che comunque manterrà, come da Statuto, la presenza del presidente della Piccola Industria, Mauro Gola e del presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Alessandro Battaglia. Servizio di Ilario Bruno a pag. 2 Arnaudo trasporto pubblico Le autolinee cuneesi L’industria in cerca tra dubbi e speranze di segnali di ripresa Dopo la protesta che aveva portato le aziende di trasporto pubblico della Granda a scendere in piazza il 2 aprile scorso, dalla Provincia arrivano i primi segnali positivi sia sulla prossima pubblicazione del bando europeo che sul saldo del debito pregresso. Energia dal sole Energia dalla terra Energia dalle biomasse Energia dall’acqua Ilaria Blangetti a pag. 3 C’è attesa per i contenuti del bando europeo. Trattativa in corso sul debito pregesso 2007 Se l’indagine previsionale della congiuntura del II° trimestre 2009 conferma il crollo di produzione, occupazione e ordini, qualche segnale positivo arriva dall’export. Intanto Confindustria mette in atto alcune misure per aiutare le aziende in difficoltà. Servizi alle pag. 4 e 5 Confindustria costituisce una Unità di crisi e fa un accordo con Banca Popolare di Novara W Piscine in legno ONDA NE m..itit rm. aform 800-577385 Gardinali e Bindolo alle pag. 20-21 w w.acqu ww Godetevi tutti i giorni una vacanza nel vostro giardino! Energia dal vento e-mail: [email protected] L’arte in nome del progresso Trattamento acqua ESTREMA SEMPLICITÀ DI REALIZZAZIONE* • SI INTEGRA ALLA PERFEZIONE NEL VOSTRO GIARDINO no (CN) ACQUAFORM srl - Loc. Piana, 55/P - Verdu - Tel. 0172.470204 Fax 0172.470900 - [email protected] zioni *contattateci per ricevere maggiori informa www.idrocentro.com Fabrizio Pepino a pag. 19 aaenergy.it Quando l’arte fa impresa numero verde Futurismo Dentro la crisi Sterilizzazione a raggi UV tecniche su membrana addolcimento recupero acqua piovana trattamento biologico scarichi 0172.912391 E-mail: [email protected] Maggio 2009 GRANDAngolo finanziamenti regionali. disparità di trattamento Le sciovie della Granda abbandonano l’Arpiet di Ilario Bruno Si chiamerà per ora “Cuneo neve” il gruppo nel quale si riconoscono tutti i gestori degli impianti a fune della provincia di Cuneo che hanno abbandonato l’Arpiet (l’associazione regionale piemontese delle imprese esercenti il trasporto a fune in concessione) per confluire nella sezione Turismo di Confindustria Cuneo. La decisione è la conseguenza di un braccio di ferro che durava da almeno un anno, tra i gestori stessi e la Regione Piemonte, in relazione a finanziamenti pubblici di cui continua, nonostante le proteste e la recente legge sulla sicurezza delle piste approvata in da palazzo Lascaris, a usufruire quasi esclusivamente la valle Susa, Sestrière in particolare. “Abbiamo ritenuto inevitabile questo passo nei confronti dell’Arpiet - spiega Bruno Vallepiano, che rappresenta la sottosezione Impianti a fune - perché non ci siamo sentiti rappresentati nei confronti della Regione. C’è stata e c’è una disparità di trattamento che non ha ragione di esistere. Il nostro non è un atteggiamento di rottura, ma la volontà di riunire tutti i gestori della provincia di Cuneo che si sentono discriminati, per fare lobbing e ottenere quanto ci spetta, superando una certa frammentarietà che talvolta ci ha Le società di impianti a fune cuneesi si raggruppano in “Cuneo neve” per protesta contro la politica della Regione che favorisce i gestori della Valle Susa provazione della legge sulla sicurezza delle piste, con la previsione di uno stanziamento di risorse di cui avrebbero potuto fruire tutte le stazioni sciistiche, ma Sestrière continua a beneficiare di sostanziosi contributi (2,5 milioni di euro, che minano i fragili equilibri di mercato) in virtù di una convenzione con la regione Piemonte. “Peraltro - spiega Pietro Blengini, sindaco di Frabosa Sottana - la impedito di essere solidali nel difendere le ragioni comuni”. I gestori della Granda denunciano infatti, da tempo, l’atteggiamento della Regione come causa di una concorrenza sleale che si verrebbe a creare tra le diverse realtà. Dopo le proteste formali dello scorso anno, di cui si sono fatti portavoce, in particolare, i vertici degli impianti di Artesina e Limone, si era arrivati, a fine anno, all’ap- Vuoi centrare i tuoi obiettivi? con noi puoi... 8DCHJA:CO69>G:O>DC6A: 8DCHJA:CO6DG<6C>OO6I>K6 HIGJB:CI>9>B6C6<:B:CI/BD9:AAD:;FB 8DCIGDAAD9><:HI>DC: 7>A6C8>DHD8>6A: EGD<:II6O>DC:!>BEA:B:CI6O>DC:9:>H>HI:B> 9><:HI>DC:!FJ6A>I¿!6B7>:CI:!H>8JG:OO6! G:HEDCH67>A>I¿HD8>6A: HI6C96G96A>B:CI6G>7G8!>;H!:JG:E<6E!=688E ;DGB6O>DC:>C6B7>ID/DG<6C>OO6O>DC:! <:HI>DC:G>HDGH:JB6C:!FJ6A>I¿!6B7>:CI:! H>8JG:OO6 “Free Managers S.r.l. è certificata per progettazione, realizzazione e manutenzione/ aggiornamento di Sistemi di Gestione Qualità, Ambiente, Sicurezza. Progettazione ed erogazione di servizi consulenziali in ambito tecnico ed organizzativo. Progettazione ed erogazione di servizi di formazione manageriale”. ^c[d5[gZZbVcV\Zgh#^i 8DCHJA:CI>9>9>G:O>DC: lll#[gZZbVcV\Zgh#^i K^VD\c^hhVci^!(%$W"&'%*&6A768C"IZa#%&,('-,(,)";Vm%&,('-%-,* protesta di alcuni imprenditori del settore, sollevata con una lettera inviata sia alla Regione, sia alla Provincia di Cuneo e ai presidenti di alcune Comunità Montane non ha sortito alcun effetto: nessuno ha risposto, né si è premurato di fissare un incontro chiarificatore”. Anche la Lift, società che gestisce gli impianti di Limone Piemonte, ritrova le ragioni per rientrare in Confindustria ma chiede prove concrete di interesse verso il settore turistico, vero volano dell’economia locale. Oltre al rientro di Limone, a Confindustria Cuneo si sono associati e si stanno associando le imprese che fanno capo alle stazioni più piccole. “Lo scopo - precisa ancora Vallepiano - è aumentare il livello di attenzione nei nostri confronti, considerando che l’industria della neve nella Granda è quella che conta il maggior numero di dipendenti.” Per queste ragioni il nuovo gruppo ha deciso di incontrare anche i candidati alla presidenza della Provincia di Cuneo e i vertici della Camera di Commercio, per insistere sulla necessità di investire fortemente sulla voce turismo che, direttamente e con il suo indotto, contribuisce in misura importante a sostenere il reddito del territorio. La decisione di costituirsi in associazione è stata comunicata all’Arpiet, alla presidente della Giunta regionale ed all’assessore al Turismo e all’Anef (l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) per richiedere un rappresentante delle stazioni cuneesi nel consiglio nazionale. Le società che gestiscono gli impianti di risalita che saranno rappresentate dalla sezione turismo di Confindustria Cuneo sono: Artesina, Cabinovie di Lurisia, Frabosa Ski 2000, Impianti sciistici di Pontechianale, Impianti sciistici di Sampeyre, Lift, Mondolè Ski, Prato Nevoso, Pina Munè Paesana, Robur Coop., Rucas Ski, Sciovie del Viver Entracque, Valle Stura Ski. Ora la nuova associazione intende partecipare attivamente alla definizione del regolamento della legge regionale in materia di sicurezza delle piste, approvata nel mese di gennaio. Maggio 2009 primo piano bando europeo. verso la pubblicazione di Ilaria Blangetti Cresce l’attesa delle aziende di trasporto cuneesi per i contenuti della nuova gara della Provincia Le autolinee tra dubbi e speranze trasporto Cento milioni a base d’asta per sei anni. è questo il valore del tanto atteso bando relativo al trasporto pubblico locale che avrà il compito di garantire il servizio a 10 milioni di passeggeri ogni anno. Il bando sarà pubblicato entro la fine di maggio e riguarderà i trasporti extraurbani di competenza provinciale e quelli urbani dei Comuni di Alba, Bra, Fossano, Mondovì (compresa la funicolare), Saluzzo e Savigliano. Dopo il bando europeo della primavera 2008, andato deserto a causa di importi insufficienti e requisiti non attualizzati, le 23 aziende del Trasporto pubblico locale sperano ora nei contenuti di questo nuovo bando, di cui non si conosce ancora il testo, ma che è stato oggetto di delibera di giunta il 15 aprile scorso. “Le condizioni del precedente bando - ricorda Michele Marengo, presidente della sezione autolinee di Confindustria Cuneo - erano inaccettabili: il prezzo al chilometro percorso era pari a 1,10 euro, appena 4 centesimi in più rispetto al prezzo fissato nel 2007”. La nuova gara si assesterà, invece, a 1,40 per i servizi minimi extraurbani di competenza provinciale, mentre sarà di 1,55 euro per i servizi urbani dei Comuni facenti parte del bando (eccezioni si registrano per alcuni servizi particolari e per la funicolare di Mondovì). Arriva, però, un’allerta sull’adattamento dei valori in relazione all’inflazione: “Si prevede una rivalutazione annua - puntualizza Federica Galleano, della saluzzese Ati - con il 50% dell’inflazione programmata dallo Stato rispetto ai valori base 2008. L’inflazione programmata è già di gran lunga inferiore a quella reale, se la rivalutazione comprende solo la metà di quella programmata rischiamo di avere valori nuovamente non attualizzati. Speriamo che questo problema venga affrontato”. Nella delibera di giunta è comunque inserito un punto che dovrebbe almeno in LA PROTESTA. I mezzi delle autolinee della Granda hanno sfilato a Cuneo il 2 aprile debito pregresso. verso l’accordo Presto il saldo 2008 Trattativa sul 2007 Sembra essere vicina alla risoluzione della questione che ha tenuto sul filo del rasoio i gestori del trasporto pubblico locale per mesi. Dopo manifestazioni, scioperi annunciati, incontri in Provincia a breve dovrebbe esserci lo sblocco degli oltre 5 milioni di euro che le ditte del trasporto pubblico locale aspettano per le annualità 2007 e 2008, a fronte di un contratto scaduto il 31 dicembre 2006. La situazione aveva iniziato a distendersi qualche settimana fa quando, dopo mesi senza risposte, le aziende cuneesi erano state ricevute in Provincia e avevano ottenuto l’impegno ufficiale del presidente Raffaele Costa. “Siamo finalmente vicinissimi all’accordo per quanto riguarda il 2008 - spiega Michele Marengo, presidente della sezione autolinee di Confindustria Cuneo - mentre stiamo ancora trattando per il 2007. Presto, comunque, incasseremo il pregresso 2008, dando respiro alle nostre aziende”. La situazione, per le 23 aziende del trasporto pubblico locale, era diventata davvero insostenibile. Momento non facile per le autolinee che avevano esternato le loro difficoltà, sottolineando l’indebitamento con le banche e la possibilità che, nel caso che i soldi non fossero arrivati in breve tempo, alcuni delle aziende del Tpl non sarebbero riuscite a pagare gli stipendi ai dipendenti. “Abbiamo avuto - commenta l’assessore provinciale Ambrogio Invernizzi - un incontro in Provincia con i rappresentanti del Trasporto pubblico locale e siamo riusciti ad accordarci per l’anno 2008. Speriamo di risolvere presto tutta la vicenda”. i.b. parte tranquillizzare i gestori del trasporto pubblico e che riguarda l’inserimento di un “meccanismo di rivalutazione automatica su base annuale del corrispettivo per vettura al chilometro, in modo da poter superare la rivalutazione standard garantita dalla Regione in caso di forti scostamenti tra il tasso di inflazione programmato ed il tasso di inflazione reale”. Un altro punto contestato dalle aziende del Trasporto pubblico locale è la mancata proroga del protocollo d’intesa sull’acquisizione del parco mezzi circolante da parte del soggetto aggiudicatario nel caso sia diverso dagli attuali gestori. “Si andrà a gara senza aver nessun accordo - continua Federica Galleano - con i gestori dei mezzi”. “Per noi questa mancanza - precisa Marengo - può trasformarsi in un enorme danno, proprio per questo avevamo chiesto di essere tutelati, ma dalla delibera di giunta sembra ormai evidente che nel bando non si parlerà di cessione dei bus”. “Siamo in un regime di libera concorrenza, - ribatte Ambrogio Invernizzi, assessore provinciale ai Trasporti e alla mobilità - e questo si sarebbe trasformato in un vincolo all’entrata sul mercato. Gli attuali gestori sono tutelati dal fatto che abbiamo inserito nel bando ampi criteri di valutazione qualitativa, pari al 70%”. I dubbi da parte dei gestori del trasporto pubblico rimangono perché la proroga del protocollo d’intesa avrebbe obbligato l’eventuale subentrante ad acquistare il parco mezzi in circolazione evitando, così, l’azzeramento del valore dei beni strumentali in uso. Nel corso di una riunione, lo scorso 23 aprile, le Province piemontesi e la Regione hanno deciso, unitamente, di pubblicare i bandi di gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale su gomma. Alessandria, Asti, Novara, Torino e, per l’appunto, Cuneo, provvederanno quindi entro la fine del mese di maggio. Maggio 2009 misura straordinaria dentro la crisi accesso al credito Confindustria Cuneo Accordo con Banca vara l’Unità di crisi Popolare di Novara Muove i primi passi l’Unità di crisi di Confindustria Cuneo, la commissione interna temporanea presieduta dal presidente della Piccola industria, Mauro Gola, incontratasi lo scorso 28 aprile per vagliare ed attuare le azioni da intraprendere per sostenere la piccola impresa in questo periodo di difficile congiuntura economica. “La nostra volontà - spiega il presidente Mauro Gola - è quella di essere vicini all’impresa che sta attraversando un periodo di crisi, capendo prima qual è il suo problema e in funzione di quello valutare quali interventi adottare”. Due le linee guida che porterà avanti l’Unità di crisi per cercare di aiutare le imprese in difficoltà: “Una volta contattata l’azienda e capito il problema - spiega ancora il presidente Mauro Gola - si cercherà di risolverlo tramite un servizio di consulenza gestito direttamente dall’associazione oppure tramite l’ausilio di società di consulenza esterna, attivate tramite lo sportello Credito, che farà da tramite tra noi Mauro Gola Presieduta da Mauro Gola, cercherà di dare un aiuto alle imprese mettendo a disposizione un servizio di consulenza e la società coordinando gli interventi; di fatto, il braccio operativo dell’Unità di crisi”. L’Unità di crisi si radunerà ogni 15 giorni o su espressa richiesta degli associati. Su indicazione delle aziende, verranno inoltre offerti servizi di check-up finanziario, un’analisi approfondita di dati di bilancio, dati fondamentali, situazione dell’indebitamento bancario, al fine di impostare azioni migliorative e correttive della situazione finanziaria aziendale. Il servizio potrà essere svolto in collaborazione con importanti strutture esterne che, tramite una convenzione, potranno mettere a disposizione strumenti e personale. “Nella riunione della prossima giunta - conclude Mauro Gola - l’associazione metterà a disposizione un budget economico affinché il servizio di check-up costi il meno possibile alle aziende che ne faranno richiesta”. L’Unità di crisi è composta, oltre che dal presidente Mauro Gola, anche da Giorgio Meinardi, imprenditore delegato dal Consiglio direttivo, dal direttore di Confindustria Cuneo, Francesco Villani e dal funzionario responsabile dell’ufficio Credito, Vincenzo Bergadano. Centocinquanta milioni di euro per operazioni a breve termine e altri venticinque per favorire gli investimenti a medio termine delle imprese associate. Sono questi i termini principali dell’accordo operativo che Confindustria Cuneo - rappresentata dal vice presidente facente funzioni, Maurilio Verna e dal presidente della Piccola Industria, Mauro Gola - ha stipulato con la Banca Popolare di Novara, per fronteggiare i pesanti effetti della crisi economica sul tessuto industriale cuneese. Un’iniziativa che promette di favorire l’accesso al credito per quelle imprese che hanno bisogno di liquidità di breve e medio periodo, permettendo loro di tirare una boccata d’ossigeno. In questa delicata congiuntura economica, l’accesso al credito rappresenta una risorsa vitale per le imprese: perciò, Confindustria Cuneo non solo ha deciso di rafforzare il proprio servizio “Credito e rapporti con le banche”, per affiancare L’istituto di credito stanzia 175 milioni per operazioni a breve e medio termine destinati alle aziende associate all’Uic le aziende nella gestione di ogni problematica creditizia, ma anche di adoperarsi concretamente con iniziative che possano essere rispondenti alle esigenze di liquidità delle aziende. L’intesa tra l’associazione degli industriali e la Banca Popolare di Novara prevede l’istituzione di un fondo di 150 milioni di euro (che scadrà il 30 settembre 2009) utilizzabili per operazioni a breve termine, come anticipi sbf, anticipo fatture, import, export, anticipo ordini, sostegno alla liquidità aziendale con finanziamenti a 18 mesi meno un giorno. Ma non è finita qui. Per gli investimenti a medio termine le imprese associate a Confindustria Cuneo avranno a disposizione un plafond di 25 milioni di euro, per operazioni di finanziamento di durata da 18 fino a 60 mesi, con garanzie da valutare caso per caso con la banca. Infine, l’istituto di credito ha studiato particolari forme di finanziamento per intervenire a favore delle aziende che investano in ricerca e innovazione. “Non possiamo che essere soddisfatti sia dell’attenzione che la Banca Popolare di Novara ha voluto prestare alle aziende che operano nella nostra provincia, sia per i termini dell’accordo ha affermato Verna -: abbiamo ottenuto la certezza che i tempi di risposta da parte dell’istituto di credito alle domande di affidamento non supereranno i quindici giorni lavorativi. Ci pare un grande valore aggiunto in un momento così incerto, nel quale le decisioni aziendali devono essere prese sempre più rapidamente”. sfide possibili BERTERO MARIO COSTRUZIONI CARPENTERIA METALLICA LAVORAZIONI ACCIAIO INOX - SERRAMENTI IN ACCIAIO SANTO STEFANO ROERO (CN) - FRAZIONE N.S. DELLE GRAZIE, 96 Divenire responsabili per esser competitivi di Sonia Pellegrino W W W . B E R T E R O C A R P E N T E R I A . I T e-mail: [email protected] - tel. 0173 99271 fax 0173 969963 - cell. 335 6508501 - [email protected] Nell’era della comunicazione, ci siamo abituati ad usare alcuni termini senza chiederci quale sia il significato primitivo, originario, delle parole che stiamo adoperando. Un esempio è rappresentato dal sostantivo crisi. Se si va ad analizzare l’etimo della parola crisi, si scopre che il vocabolo greco da cui deriva non ha un’accezione negativa: krisis, infatti, significa cambiamento. Il discorso comincia a farsi interessante se passiamo a considerare il termine, nella sua ritrovata accezione, dal piano puramente semantico ad un livello superiore. Se alla domanda “come affrontare la crisi?” sostituissimo il termine crisi con la parola cambiamento, la risposta al quesito apparirebbe meno ostica e preoccupante. È tutta questione di punti di vista: sono in molti a sostenere che un diverso approccio intellettuale al problema gioverebbe non solo sul piano comunicativo. Oggi più che mai, per affrontare questa complessa congiuntura economica, è necessaria una “rivoluzione culturale”: gli operatori economici non devono limitarsi al persegui- mento del solo profitto, ma all’interno di una più ampia strategia d’impresa, devono diventare “responsabili”. Che cosa sia la responsabilità sociale d’impresa - o Corporate Social Responsibility, abbreviato in Csr - è stato chiarito nel corso di un convegno dal titolo “Imprese femminili: come coniugare competitività & responsabilità sociale per vincere le sfide della crisi”, organizzato dal Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di commercio di Cuneo in collaborazione con la Fondazione Icsr di Milano, che si è svolto in Camera di commercio lo scorso 31 marzo. Con l’aiuto di Giovanna Bottani, responsabile relazioni esterne e comunicazione della Fondazione Icsr, è stato spiegato come la responsabilità sociale d’impresa non sia riducibile ad operazioni di beneficenza o filantropia, ma faccia parte di una visione strategica dell’azienda che, adottando un comportamento socialmente responsabile, cioè rispondendo alle aspettative economiche, ambientali, sociali di tutti i portatori di interesse (stakeholders) coglie anche l’obiettivo di conseguire un vantaggio competitivo nel lungo periodo. Si tratta di un concetto innovativo: per valutare l’operato di un’impresa occorre fare riferimento non solo agli aspetti economici, ma anche a quelli di sostenibilità ambientale e sociale. È necessario che le aziende operino in equilibrio rispetto a tutte e tre le dimensioni: economica, ambientale, sociale e siano consapevoli delle connessioni esistenti tra ambiti apparentemente diversi e lontani. Non si tratta di un obbligo o di una norma, ma di un’opportunità: prestare attenzione agli aspetti sociali e ambientali nelle operazioni che l’impresa compie può dare valore aggiunto all’azienda stessa. Una nuova visione, un diverso approccio al mercato nato, è innegabile, per la grande industria, ma valido oggi - e forse di più - per la piccola e media impresa: come è stato evidenziato nel corso dell’incontro camerale, molte aziende svolgono attività di Csr in maniera inconsapevole senza conoscerne la definizione ufficiale e senza comunicare le iniziative intraprese. Maggio 2009 dentro la crisi previsioni. indagine congiunturale II° trimestre 2009 L’industria cerca segnali di ripresa Dal sondaggio su 109 aziende intervistate, rispetto alla fine del 2008 sono confermati i crolli di produzione, occupazione e nuovi ordini, mentre ripartono le esportazioni Occupazione. Gli imprenditori ottimisti sono solo l’1%: permane l’emergenza legata alla ricerca di personale tecnico specializzato; in particolare, le imprese segnalano difficoltà nella reperibilità di personale altamente qualificato ai livelli amministrativi. La crisi dell’indicatore è ancor più accentuata dall’aumento del numero dei disoccupati in Provincia: i dati Istat segnalano un aumento del tasso di disoccupazione dal 2,2% di fine 2007 al 3,2% nei primi 9 mesi del 2008. Produzione. Le previsioni pessimistiche riguardano i settori della meccanica, del tessile ed abbigliamento, della lavorazione dei metalliferi e carta-grafica. A conferma del crollo dell’indicatore, giungono anche i dati di Unioncamere Piemonte relativi all’ultimo trimestre 2008, che confermano la brusca battuta d’arresto del sistema produttivo cuneese; infatti, nel periodo ottobredicembre 2008, la Granda ha lasciato sul campo il 6,5%. “Il dato risulta ancora peggiore, considerando che le previsioni su tale indicatore, sono ormai in calo a partire dall’ultimo trimestre del 2007 - afferma il vice-presidente reggente di Confindustria Cuneo, Maurilio Verna -. Preoccupa anche l’indicatore occupazionale: fino allo scorso trimestre le aziende prevedevano una sostanziale tenuta, invece le previsioni dell’attuale rilevazione sono molto pessimistiche. Il rischio è che le aziende inizino soltanto ora ad avere problemi di esubero di personale, in aggiunta al ricorso alla Cassa integrazione, il cui utilizzo ha raggiunto livelli elevatissimi”. Nuovi ordini totali. Per il secondo trimestre consecutivo, l’indicatore risulta decisamente negativo. Si salva solo l’industria del legno, mentre tutti gli altri principali settori manifatturieri manifestano valori poco elevati. Il settore più pessimistico è quello delle lavorazioni di minerali non metalliferi. Nuovi ordini export. A ridare fiato all’economia provinciale ci pensano i dati relativi ai nuovi ordini export: le 109 aziende che hanno contribuito all’indagine hanno segnalato in primis la ripresa degli ordinativi export, che ha continuato a mantenersi su livelli elevati, anche nei mesi scorsi, in cui la crisi economica era più grave. La Granda ha contribuito nel 2008 per circa il 16% all’export piemontese, seconda solo a Torino. A livello nazionale l’export cuneese rappresenta l’1,9% del totale e rientra tra le migliori 16 province italiane maggiormente vocate all’esportazione. Da segnalare infine come il 13% delle aziende intervistate ricorreranno ancora alla cassa integrazione nei prossimi mesi, in aumento di due punti percentuali rispetto al trimestre precedente. I dati positivi provengono dalla stima al ribasso dei costi delle materie prime e dalla speranza che il costo del credito bancario si riduca nel prossimo futuro, conseguentemente alle riduzioni dei i tassi Bce, avvenute negli ultimi mesi. Nonostante un panorama segnato ancora dalla presenza di fosche nubi all’orizzonte, le stime del centro Studi di Confindustria risultano più rosee: “L’economia - aggiunge il presidente Maurilio Verna - trarrà infatti beneficio dagli effetti ritardati delle misure espansive monetarie (tassi di interesse ai minimi storici, iniezioni di liquidità) e di bilancio (i Paesi comunitari hanno stanziato risorse pari allo 0,9% del Prodotto interno lordo nell’Unione europea), degli incentivi selettivi ai consumi, dei risparmi sulla bolletta energetica e alimentare, della riduzione dell’inflazione e della minor forza dell’euro. Il ripristino delle scorte e la decompressione degli investimenti e del commercio internazionale possono generare un rimbalzo più deciso di quello incorporato nel nuovo scenario previsivo”. Maurilio Verna L’ANDAMENTO Le previsioni trimestrali nel saldo tra ottimisti e pessimisti controtendenza nel 2008 l’export della granda cresce dello 0,84% È Il “made in Cuneo” resiste ai colpi della crisi. Dai dati diffusi dal Centro Studi di Confindustria Cuneo è emerso, infatti, che nell’anno appena trascorso l’export cuneese è aumentato dello 0,84% rispetto al 2007. Con i suoi 6.096 milioni di euro la provincia di Cuneo ha contribuito per il 16,12% all’export piemontese (in totale ammonta a 37.817 milioni di euro il valore dei beni esportati dalla nostra regione), collocandosi in seconda posizione dopo Torino (49,86%) e prima di Novara (10,66%). Dall’analisi dell’export risulta evidente la tradizionale vocazione cuneese nel comparto alimentare: anche nel 2008 è questo settore a registrare i valori più elevati. I dati Istat indicano che il comparto alimenti e bevande, con un export di circa 1.600 milioni di euro, rappresenta oltre il 27% del totale provinciale, con un aumento del 5,61% rispetto al 2007. Il secondo settore più vocato all’export in provincia risulta essere quello dei mezzi di trasporto, che ha totalizzato vendite per quasi 922 milioni di euro, pari al 20,58% dell’export della Granda, in crescita rispetto all’anno precedente del 5,58%. Il comparto macchine e apparecchi meccanici detiene la terza posizione con oltre 760 milioni di euro esportati, pari al 13% del totale cuneese, in crescita rispetto al 2007 (+13%). Con vendite all’estero pari a 536,5 milioni di euro, il 9,22% del totale provinciale, il settore della gomma e delle materie plastiche detiene il quarto posto, con, però, esportazioni in calo rispetto al 2007 (-11,7%). In quinta posizione si colloca il settore metalli e prodotti in metallo che, con circa 348 milioni di euro esportati (il 5,97% del dato complessivo), manifesta un aumento del 5,13% rispetto al 2007. Con una quota del 5,75% sul totale dell’export cuneese, il settore pasta-carta ed editoria nel 2007 risulta essere in sesta posizione, totalizzando vendite all’estero pari a 334,5 milioni di euro, con un incremento dello 0,14% rispetto all’anno precedente. Precipita dalla quinta alla settima posizione il settore tessile ed abbigliamento, che nel 2007 rappresentava oltre il 6% delle esportazioni cuneesi. Nel 2008 tale quota è scesa al 5,67%, registrando un calo delle vendite all’estero pari al –15,4%, rispetto all’anno precedente. Il risultato è sintomo della crisi congiunturale che ha colpito in modo particolare tale comparto manifatturiero. L’analisi dei partner commerciali della provincia di Cuneo evidenzia come il naturale mercato di sbocco delle aziende cuneesi sia l’Europa. La Francia risulta il principale destinatario dell’export cuneese, con un fatturato di 1.375 milioni di euro (il 22,55% delle esportazioni provinciali) in costante crescita dal 2003 e con un incremento del 1,67% rispetto al 2007 (nel 2007 tale crescita era stata del 6,27%, rispetto al 2006). In seconda posizione si colloca la Germania, verso la quale sono state esportate merci per 1.035 milioni di euro, pari a circa il 17% del totale e con una crescita del 3,6% rispetto al 2007. Segue la Spagna, che convoglia il 7,97% dell’export cuneese, pari a 485,7 milioni di euro, in calo del 3,77% rispetto al 2007. Con 391 milioni di euro esportati risultano in calo, rispetto al 2007, le vendite verso il Regno Unito (-7,7%), che rappresentano il 6,41% delle vendite provinciali. A livello comunitario, nell’ultimo anno si sono ridotti gli acquisti dei prodotti cuneesi da parte di Danimarca (-8,48%), Islanda (-38,5%), Estonia (-7%), Lituania (-14,5%), Polonia (-3,13%), Repubblica Ceca (-7,6%) ed Ungheria (-14,9%), mentre si è registrato un consistente aumento dell’export verso Grecia (+14,1%), Portogallo (+19,2%), Norvegia (+11,2%), Lettonia (+22,4%), Slovacchia (+27,6%), Romania (+32,1%) e Bulgaria (+15%). Le esportazioni verso i Paesi extra-Ue incidono per il 23,4% sul totale provinciale, contro il 25,5% del 2006 ed il 22,4% del 2003. L’export delle imprese cuneesi verso la Russia è aumentato da 232 milioni di euro del 2007 a 180 milioni del 2008, evidenziando un decremento pari al -22,5%. Tuttavia la Russia rimane il settimo partner estero della Provincia di Cuneo, ed il primo tra i Paesi Extra-UE, con una quota del 2,95% sul totale delle esportazioni della Granda. Al di fuori del continente europeo, gli Stati Uniti si riconfermano il principale partner del cuneese con 160 milioni di euro, pari al 2,62% del totale export provinciale, con un calo del -4,5% rispetto al 2007. In Asia una particolare attenzione va posta al mercato cinese che in questi ultimi anni si sta affermando fortemente nelle economie locali soprattutto dal punto di vista dei prodotti importati. partners-cn.it di Gilberto Manfrin Crollo della produzione e dell’occupazione e previsioni per il secondo trimestre dell’anno decisamente pessimistiche. L’indagine congiunturale provinciale in previsione del secondo trimestre del 2009 non lascia spazio a dubbi: l’onda lunga della crisi che sta colpendo in modo generalizzato tutta l’Italia, è arrivata anche in provincia di Cuneo. Non a caso il Fondo Monetario Internazionale prevede una forte caduta del Pil italiano, pari al -4,4% quest’anno e, più contenuta, al -0,4%, l’anno prossimo. Così la Granda, oltre a registrare il crollo della produzione e dell’occupazione (rispettivamente -33 e -22%), deve fare i conti anche con il segno meno relativo ai nuovi ordini totali (-21%), mentre torna positivo il dato relativo ai nuovi ordini export (+1%). L;D:?J7DKELE;KI7JEr7II?IJ;DP7J;9D?97rJEHD?JKH7r<H;I7JKH7rB7LEH7P?ED;B7C?;H; N U O V O R E PA RT O G:K>H>DC:B688=>C:JI:CH>A> G:IGD;>II>C< 8DBEA:I> q B6CJI:CO>DC> q >BE>6CI> :A:IIG>8> K:GC>8>6IJG6q69:<J6B:CIDCDGB6I>K:6CI>C;DGIJC>HI>8=: P E R S O N A L E Q U A L I F I C AT O T E C N O I N M A C C H I N E U T E N S I L I s.r.l. Via Vecchia di Cuneo, 89 | 12011 Borgo S.Dalmazzo (CN) Tel./Fax 0171.26.06.58 | e-mail: [email protected] Maggio 2009 calamità naturali terremoto. solidarietà di Sonia Pellegrino Cuneo si riscopre terra di grande solidarietà. Le tragiche immagini del sisma che ha colpito l’Abruzzo, hanno riportato alla mente dei Cuneesi il dolore provato nel 1994, quando l’alluvione mise in ginocchio la provincia. Ci siamo riconosciuti nella composta sofferenza degli Aquilani e nella loro ferma volontà di rimboccarsi le maniche e di ricominciare, perciò, fin da subito, dalla Granda la macchina degli aiuti si è messa in moto. Sono davvero tante le segnalazioni giunte da parte delle aziende associate a Confindustria Cuneo, che si sono mobilitate e hanno contribuito fattivamente a portare aiuto alla popolazione abruzzese. Molte le iniziative che sono state portate avanti nel momento del primo soccorso: la Giesse di Castellinaldo ha messo a disposizione una copertura telonata di propria produzione, utile come mensa, che è stata installata, grazie al personale dell’azienda e alla collaborazione con la Protezione civile ed un’impresa edile locale, nella frazione de L’Aquila Sassa Scalo. All’interno della struttura sono state distribuite dalla Protezione civile le uova pasquali e le merendine che la Ferrero di Alba ha inviato, già a partire dal 7 aprile, al fine di regalare L’industria della Granda si muove per l’Abruzzo La copertura telonata messa a disposizione dei terremotati dalla Giesse di Castellinanldo Dai mezzi alla manodopera, dalla produzione al denaro: sono tanti i modi in cui le aziende si sono attivate per le popolazioni terremotate. Eccone alcuni. un sorriso ai bambini. Tra i volontari partiti da Alba c’era un gruppo di anziani Ferrero, specializzati nella gestione di cucine da campo. Anche l’azienda Fonti di Vinadio ha inviato diecimila litri di acqua minerale in bottiglia, mentre il Caseificio Valle Stura di Demonte ha messo a disposizione dei terremotati altrettanti litri di latte. Non solo acqua e latte, alla popolazione colpita dal sisma tro Italia, per cui le aziende cuneesi hanno pensato anche a riscaldare le tende degli sfollati: la Munters di Mondovì ha donato 30 generatori d’aria calda, così come la Biemmedue di Cherasco, che ha affidato alcune macchine alla Protezione civile. Non sono, poi, mancate le iniziative di solidarietà da parte delle aziende dell’abbigliamento: per esempio, la Trinitas di Boves ha fornito è arrivato anche il vino delle Langhe, grazie alla Prunotto srl di Alba. Da segnalare, poi, l’iniziativa della Monetti Spa di Racconigi che ha inviato a titolo gratuito 14.000 tovagliette monouso per i vassoi utilizzati nelle mense allestite per la distribuzione dei pasti. Anche l’Arce spa di Dronero non ha fatto mancare la propria solidarietà e ha inviato materiale (tavolini, attrezzi per l’agricoltura, barbecue, posate, poltrone e cuscini) a favore della popolazione terremotata. C’è anche chi, come la Giletta spa di Revello ha messo a disposizione gratuitamente all’Asm, l’azienda municipalizzata del Comune de L’Aquila, una spazzatrice di grandi dimensioni per la pulizia delle strade urbane e extraurbane. Con i suoi oltre 700 metri d’altitudine, L’Aquila è una delle città più fredde del cen- capi di abbigliamento intimo bimbo e bimba. Non solo alimenti e merci, c’è anche chi ha deciso come i titolari e i dipendenti della Golden-car di Caramagna Piemonte di devolvere il corrispettivo di quattro ore di lavoro per la causa abruzzese. Non si contano, poi, le donazioni e le sottoscrizioni da parte delle associate all’organizzazione degli industriali cuneesi, dei gruppi e delle sezioni confindustriali. Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria ha donato in favore della popolazione terremotata 1.000 euro: analoga cifra è stata devoluta sia da parte del Club Rspp sia dalla Normec di Castagnito. Duemila sono gli euro che la Fim, Fonderie industriali Mondovì, ha donato per l’Abruzzo, mentre l’Abc servizi di Racconigi ha operato una donazione attraverso Mediaset Friends. Ricordiamo, infine, a tutti coloro che volessero offrire un contributo ai terremotati che Confindustria Abruzzo ha attivato un conto corrente bancario per la raccolta dei fondi da destinare agli aiuti: C/C intestato a Confindustria Abruzzo - Località Campo di Pile - 67100 L’Aquila IBAN IT 12 F 06040 40730 000000155768 - Cassa di Risparmio della Provincia de L’Aquila - filiale di Rivisondoli. Causale: solidarietà terremoto L’Aquila. alluvione. rilocalizzazione Nessuna traccia dei 144 milioni spariti di Ilario Bruno Continua la battaglia di Confindustria Cuneo per ottenere risposte certe e possibilmente rapide in merito alle risorse che dovrebbero finanziare la ricollocazione di aziende site in zone alluvionate. All’appello mancano 144 milioni di euro, che lo Stato avrebbe dovuto garantire finanziando l’apposito fondo attraverso i proventi ricavati dal 50% dell’imposta di bollo relativa agli invii degli estratti conto bancari. Un modo semplice e, si può dire, automatico, per garantire le risorse necessarie. Difficile pensare che la burocrazia potesse infierire anche contro un sistema così lineare. Eppure, ancora oggi, oltre 200 imprese in tutto il Piemonte (di queste la maggior parte concentrate nel Cuneese) stanno aspettando il contributo. Sulla questione sono state interessate la Provincia, la Regione, i ministri alle Finanze Tremonti e allo Sviluppo economico Scajola - peraltro avvicinato anche dal vice presidente di Confindustria Maurilio Verna durante il suo inter- Le risorse stanziate dallo Stato per le 200 aziende del Piemonte rimaste colpite dagli eventi alluvionali non sono ancora state ritrovate vento a Cuneo, in occasione degli Stati Generali della Granda - il sottosegretario alle Finanze Vegas. Una lettera per spiegare la situazione ormai insostenibile è stata recapitata anche alla presidente nazionale di Confindustria Emma Marcegaglia. Dopo un incontro con i parlamentari piemontesi si era anche sperato in un intervento bipartisan in Parlamento, ma un apposito emendamento che avrebbe risolto il problema è stato respinto. La Regione, da parte sua, si è impegnata a snellire l’iter burocratico dei procedimenti ed a riattivare i Comitati che hanno i compito di esaminare le pratiche, stanziando inoltre 5 milioni di euro per garantire liquidità per l’anno in corso. Le imprese interessate danno lavoro a 8 mila dipendenti e fatturano complessivamente 2 miliardi. Dal 2007 avevano attivato le procedure per una ricollocazione, dando per scontato l’intervento dello Stato: a qualcuno è andata bene, altre decine di imprenditori sono in lista d’attesa, rischiando di dover far fronte a un’ingente esposizione nei confronti delle banche, qualora abbiano già realizzato le opere o a dover rinunciare a lavorare in luoghi sicuri, se la decisione di una ricollocazione resta vincolata ad un intervento statale ormai inspiegabilmente senza copertura. Anche su un altro fronte caldo - il pagamento alle imprese edili delle opere post alluvione - tutto tace. Gli Enti locali sono al verde e le imprese che hanno consegnato i lavori ne pagano le spese. Maggio 2009 intoppi burocratici centraline idroelettriche. procedimenti sospesi di P. Barale e C. Demaria Sono saliti a 24 i procedimenti per le centraline idroelettriche sospesi a tempo indeterminato dalla Provincia di Cuneo, con il blocco di una produzione di 80 MegaWatt e per una spesa complessiva per gli impianti di oltre 80 milioni di euro. Ci siamo impegnati in sede europea a raggiungere entro il 2020 il 20% di energia pulita, della quale l’idroelettrico fa parte. Con il blocco in atto sono state vanificate le iniziative degli operatori che sarebbero - se realizzate nei tempi di legge - utilissime per contrastare la crisi economica ed energetica, alleggerire la dipendenza dalle fonti non rinnovabili e l’immissione di anidride carbonica in atmosfera. Lo Stato percepirebbe canoni rilevanti, particolarmente utili in vista delle spese per la ricostruzione dell’area terremotata dell’Abruzzo. La situazione - sotto il profilo giuridico - è complessa, quasi incredibile e presenta numerose illegittimità. La normativa europea, recepita nel nostro ordinamento fin dal 2003, regolamenta in modo dettagliato, chiaro e tassativo le modalità, demandate alle regioni, le quali delegano le province, per l’esame delle richieste. Entro 180 giorni occorre istruire le pratiche ed accoglierle o rigettarle motivatamente. La Regione Salgono a 24 i progetti bloccati dalla Provincia La sospensione deriva da un comportamento contraddittorio dell’Autorità di Bacino del Po e presenta molte illegittimità a livello normativo sotto il profilo giuridico Piemonte ha regolamentato il procedimento nel 2003, senza coordinarlo con la successiva normativa europea, sicchè sussiste una situazione particolare, idonea già di per sé di creare illegittimità sotto il profilo operativo per le Province delegate alla verifica delle istanze. Esse debbono procedere al giudizio di compatibilità ambientale, superato il quale subentra la valutazione idraulica. Tra progetti concorrenti per lo stesso sito - la situazione è frequente - si sceglie quello costituente il miglior utilizzo della risorsa idrica, nell’interesse generale di ottenere una produzione rilevante. La Regione e la Provincia non possono regolamentare o tanto meno difficoltare appalti. pubblici o privati L’Ance rilancia la procedura negoziata di Gilberto Manfrin Nel campo dell’edilizia esite una trattativa ancora troppo poco applicata dalle stazioni appaltanti: è la trattativa privata o procedura negoziata, ossia la modalità di affidamento nella quale l’amministrazione pubblica aggiudicatrice consulta le imprese di propria scelta e negozia con una o più di esse i termini del contratto. Nell’ordinamento comunitario la trattativa privata, o procedura negoziata, può essere con o senza bando. Si tratta di procedure eccezionali, che si pongono in deroga al principio secondo cui le amministrazioni aggiudicano appalti pubblici mediante procedura aperta o mediante procedura ristretta. Di qui l’obbligo, nel caso di procedure negoziate, di riportare a verbale le circostanze che giustificano il ricorso a queste procedure. L’amministrazione aggiudicatrice ha quindi l’obbligo di redigere un verbale per ogni appalto. Il verbale deve contenere almeno le seguenti informazioni: nome e indirizzo dell’am- ministrazione aggiudicatrice; oggetto e valore dell’appalto; candidati o offerenti presi in considerazione con i nomi e i motivi della scelta e gli eventuali candidati o offerenti esclusi con nomi e motivi dell’esclusione. Ma perché tale procedura è ancora poco applicata dalle stazioni appaltanti? Prova a spiegarne il motivo il geometra Ivano Rosso, della Cogibit di Scarnafigi: “Ormai le amministrazioni pubbliche, nell’assegnazione dei lavori, preferiscono ricorrere alle aste pubbliche piuttosto che procedere tramite procedure nogoziate - afferma Rosso -. Il motivo è molto semplice: con le procedure negoziate c’è il rischio di non contattare tutte le aziende ammissibili ad un bando, di dimenticarne qualcuna e di ricorrere dunque in possibili ricorsi. Oggi, il 60-70% delle amministrazioni procede dunque tramite aste pubbliche - aggiunge Rosso -. Sono prassi certamente più trasparenti, ma c’è un però: con la procedura negoziata le amministrazioni decidono loro stesse quali imprese contattatare, ed è chiaro che affideranno i lavori a ditte di fiducia; con le aste pubbliche questo discorso non vale, perché l’appalto può aggiudicarselo chiunque, con il rischio però di non sapere come sarà portato a termine il lavoro affidato”. “Noi che abbiamo sempre rispettato le normative aggiunge Filippo Monge, presidente di Ance Cuneo - vediamo la procedura negoziata non come uno strumento protezionistico, ma come occasione di tutela dei nostri stakeholders, nonchè un procedimento utile per favorire il rilancio delle varie economie locali. Il Consiglio direttivo di Ance Cuneo è stato recentemente in Provincia, alla presenza dell’assesore ai Lavori pubblici Giovanni Negro, a chiedere a gran voce che la procedura negoziata torni ad essere canale preferenziale da parte delle amministrazioni pubbliche nell’assegnazione dei lavori. La speranza - conclude Monge - è che con la prossima amministrazione provinciale, la promessa di applicazione sia veramente mantenuta”. o anche solo ritardare, con propri criteri o indicazioni, sia pure finalizzate a privilegiare Comunità montane o Comuni, le realizzazioni progettate dai privati, tutelati nella loro attività imprenditoriale dalla normativa europea. Si pretenderebbe infatti di riservare - con legge regionale - il rilascio delle concessioni di derivazione agli enti locali ove vengono collocate le centraline, indicando i siti, limitando il numero e la consistenza degli impianti, per attribuire agli enti la gestione effettiva della risorsa idrica a fini energetici. Le Province, secondo questa impostazione, diventerebbero puri esecutori tecnici delle istruttorie. La normativa europea non consente nulla di tal genere, poiché la libera concorrenza per le iniziative e l’esecuzione dei progetti garantisce gli operatori e sono vietate le imposizioni di corresponsioni di qualunque genere a vantaggio di enti locali. Tutte le acque sono di proprietà dello Stato come rappresentante della collettività. La sospensione dei 24 procedimenti deriva da un comportamento quasi incredibile dell’Autorità di Bacino del Po di Parma, che aveva in qualche caso addirittura approvato i progetti. Nell’estate scorsa ha rivisto negativamente sia quelli già approvati sia quelli di nuova richiesta. Ciò a seguito dei diversi compiti assegnati a tale Autorità dalla intervenuta normativa statale in materia ambientale. Si attende ora il parere del ministro dell’Ambiente sulla legittimità di tale linea. Appare assurda la motivazione dell’Autorità di Bacino di ritenere che le derivazioni per la captazione dell’acqua destinata alle centraline non possano essere collocate negli alvei dei torrenti, cioè nell’unico posto dove l’acqua scorre. Pare incredibile che questa tesi possa essere sostenuta da tecnici idraulici e funzionari, ritenuta ostativa dei rilasci anche in sede regionale e provinciale e sia necessario il parere del ministro per superare tale ostacolo. Maggio 2009 dalla provincia ospedale alba bra. rinnovo vertici fondazione piano territoriale Gli imprenditori confermano Approvazione Elisa Miroglio e Dario Rolfo della Regione di Beppe Malò Sabato 18 aprile la Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra onlus ha provveduto al rinnovo dei propri vertici istituzionali. Elisa Miroglio è stata confermata alla presidenza ed il braidese Dario Rolfo vicepresidente vicario. I componenti del CdA sono Maria Cristina Vignola Ascheri, Emilio Barbero, Pio Boffa, Roberta Ceretto, Oscar Farinetti, Roberto Fogliato, Sandra Lesina, Dario Stroppiana, Stefania Stroppiana, Serena Tosa e Gian Carlo Veglio. Luciano Scalise è stato nominato Direttore della Fondazione, Enzo Demaria è il nuovo segretario dell’Assemblea dei Partecipanti mentre Luigi Carosso è stato chiamnato alla presidenza del Comitato Scientifico. Il nuovo Collegio dei revisori risulta composto da Francesco Ardino, Giovanni Bosticco e Carlo Castellengo quali membri effettivi e da Cesare Girello e Uberto Sona in qualità di membri supplenti. Tutte le cariche resteranno valide fino al 31 dicembre del 2011. L’Assemblea dei Fondatori è composta da Miroglio La votazione del nuovo consiglio della fondazione il 18 aprile scorso Spa, Ceretto Srl, Eataly srl e Dario Stroppiana di Alba; Fin.Bra Spa e Montello Spa di Bra; Emilio Barbero di Canale; Vincenzo Toppino di Castellinaldo; Dimar Spa di Cherasco, Ferruccio Stroppiana di Grinzane Cavour e dall’Associazione Santo Spirito e Aziende Cortemiliesi di Cortemilia. Fanno invece parte dell’Assemblea dei Partecipanti Franco Barberis, Caraglio Srl, Pio Cesare Srl, Enzo Demaria, Egea Spa e Mollo Spa di Alba; Maria Cristina Vignola Ascheri, Baratti e Milano Srl, Bra Servizi Spa, Germanetti Srl, Olicar Spa e Tesi Spa di Bra; Burdese Spa, Life Srl, Italgelatine SpA, Severino Gas Srl e Simplast Snc per l’area del Roero; Mtm Srl, Tosa Srl ed Eugenio Rabino per l’area delle Langhe. L’assemblea ha inoltre deliberato di accogliere Angelo Gaia come socio ad honorem in quanto titolare di un’iniziativa svolta a Verona nelle giornate del Vinitaly che ha portato nelle casse della Fondazione un contributo di 25.200 euro. La Fondazione si è dotata di uno strumento prezioso per svolgere la sua mission a sostegno del nuovo ospedale di Verduno: si tratta del Comitato scientifico di cui faranno parte personalità eminenti nel campo sanitario, medico, biologico, culturale e sociale: Cesare Boffa (fisico, docente del Politecnico), Pier Vincenzo Bondonio (docente di Scienza delle finanze), Francesco Enrichens (coordinatore regionale 118), Leonardo Falduto (docente di Economia aziendale), Leonardo La Pietra (direttore sanitario dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano), Francesco Morabito (direttore sanitario Asl Cn 2), Giorgio Palestro (preside facoltà di Medicina a Torino), Francesco Profumo (Rettore del Politecnico), Piera Spotorno (Presidente Ordine degli architetti), Giovanni Vacca (docente di fisiologia umana) e Gian Carlo Veglio esperto in energie rinnovabili e membro del CdA della Fondazione. grandi opere. asti-cuneo e tenda bis Arrivano i “fondi Crosetto” (24,5 milioni) per l’autostrada di Ilario Bruno Archiviato il successo del mese scorso con il via libera per l’adozione, per il tratto albese dell’Asti-Cuneo della procedura semplificata di Via, con conseguente dimezzamento ad un anno del ritardo che sarebbe stato provocato dal ricorso alla strada ordinaria, un’altra buona notizia è nel frattempo giunta sul tavolo della provincia di Cuneo e delle altre Istituzioni: l’autorizzazione all’utilizzo dei cosiddetti “Fondi Crosetto”, circa 24 milioni e mezzo di euro stanziati per far fronte agli oneri della viabilità secondaria, di adduzione alla nuova autostrada. Con tali risorse (un contributo assegnato dal Cipe e destinato al territorio con decorrenza dal 2008 al 2022), di cui da tempo il territorio attendeva la possibilità di utilizzo, si provvederà a realizzare le opere complementari all’Asti-Cuneo ed al miglioramento della viabilità che sorgerà introno all’autostrada. L’autorizzazione è sancita in un decreto a firma congiunta dei ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e Finanze. Gli interventi costituiranno un volano per l’economia locale e per la circolazione stradale nell’area albese. Nel dettaglio i fondi saranno destinati alla realizzazione della variante all’abitato di Cherasco con un nuovo collegamento tra le provinciali 661 e 12 e il casello di Cherasco; alla variante est all’abitato di Alba con un nuovo ponte sul fiume Tanaro, alla messa in sicurezza delle strade provinciali 7 e 661 con lo scopo di migliorare i collegamenti dell’area albese e braidese con i caselli di Alba Ovest e Cherasco, alla realizzazione della variante di Pollenzo. Si attende intanto l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione del Tenda bis. Come noto il progetto è stato approvato dall’Anas e la gara pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Chi si aggiudicherà l’appalto dovrà redigere anche il progetto esecutivo e poi partire con i lavori, con inizio previsto entro il 2010. L’intervento prevede la costruzione di una nuova galleria, mentre l’attuale tunnel verrà ampliato ed ammodernato. “Per completare l’ope- LEVALDIGI Botto presidente e Pepino Ad della geac L’imprenditore fossanese Guido Botto, già presidente del Gruppo Giovani dell’Unione industriale di Cuneo è il nuovo presidente della Geac, la società di gestione dell’aeroporto cuneese. Lo ha nominato l’assemblea degli azionisti lo scorso 29 aprile, designando l’uscente Gian Pietro Pepino amministratore delegato. Confermati in Consiglio Guido Bonino e Vittorio Sabbatini. E Olimpica, nelle prossime settimane, giocherà una partita importante, quella che riguarda la tanto attesa continuità territoriale. Se qualche compagnia dimostrerà interesse al bando pubblicato sulla Gazzetta Ue, sarà possibile per Levaldigi ripristinare, magari stavolta in maniera definitiva, il collegamento con Roma (con un contributo dello Stato per un milione) integrato da fondi della Regione (150 mila euro). Da parte sua il neo presidente, che era stato amministratore dello scalo cuneese negli anni Novanta, esprime ottimismo: “L’obiettivo che mi sono prefissato sarà aumentare il numero delle rotte e dei voli. Il miglioramento dei dati di bilancio ci porta a credere che nei prossimi anni arriverà il pareggio.” Intanto il 2008 si chiude con una perdita inferiore rispetto al 2007 (1 milione e 340 mila euro contro un milione e 452 mila). Nello stesso anno il traffico è aumentato del 41% rispetto al 2007 con quasi 79 mila passeggeri. Negli ultimi mesi si constata una crescita costante rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. ra - spiega il presidente della Provincia Raffaele costa serviranno 7 anni: i primi 3 e mezzo per la nuova galleria che sarà subito operativa, gli altri per allargare quella esistente ed eliminare i due tornanti di accesso sul versante francese. Al termine ci sa- ranno due canne d’accesso, una per ogni senso si marcia con una carreggiata larga 6,5 metri con corsia d’emergenza”. Costo dell’opera 209 milioni di euro: a carico dell’Italia saranno 122 milioni, metà garantiti dallo Stato metà dall’Anas. di Sonia Pellegrino Importanti novità legislative nell’edilizia pubblica. L’Amministrazione provinciale dovrà pronunciarsi su tutti gli strumenti urbanistici comunali, compresi i Piani regolatori. La Giunta regionale ha, infatti, approvato il Piano territoriale provinciale che rende obbligatoria la verifica di compatibilità di tutti gli strumenti urbanistici comunali (varianti strutturali specifiche e parziali, varianti generali e nuovi Piani regolatori), adottati successivamente al 12 marzo scorso, data in cui il provvedimento è diventato esecutivo. La Giunta provinciale sarà tenuta ad esprimersi con delibera entro i termini previsti dalla legge regionale per la presentazione delle osservazioni (60 giorni dall’inizio della pubblicazione) e comunque in tempo utile per consentire al Comune di tener conto del parere nella predisposizione del Piano regolatore da adottare. Inoltre, il parere dovrà essere trasmesso per conoscenza alla Regione. Sulla legge che ha avuto un complesso iter ed una gesta- Ora la Provincia si pronuncerà su gli strumenti urbanistici dei Comuni, Piani regolatori inclusi zione durata anni, l’associazione dei costruttori edili cuneesi esprime le proprie perplessità. “Prendiamo atto del provvedimento, che è al vaglio dei nostri uffici - afferma il presidente dell’Ance di Cuneo, Filippo Monge -. Tuttavia ci lasciano alquanto perplessi le metodologie di pianificazione adottate che, a nostro avviso, sono quantomeno non rispettose delle nuove dinamiche e urgenze socioeconomiche e territoriali: oggi la programmazione, non solo in Europa ma anche in realtà italiane più vicine alla nostra provincia, è quanto più possibile condivisa, negoziata e discussa con tutti gli attori del territorio e non imposta, come in questo caso, dall’alto”. lavori in corso NODI IN VAL BORMIDA E NEL BRAIDESE La Giunta provinciale ha approvato in linea tecnica il progetto definitivo dei lavori sulla strada provinciale 439, nel tratto compreso tra il Comune di Prunetto e il confine regionale. Gli interventi di adeguamento del tracciato stradale nel territorio di competenza del Comune di Mombasiglio comporteranno una spesa complessiva di 655 mila euro e rientrano nel cosiddetto nodo 8 della valle Bormida. Analogo parere favorevole è stato espresso anche per il progetto esecutivo riguardante il nodo 2, nel tratto tra Bra e Sommariva Bosco. I lavori prevedono la variante agli abitati di Sommariva Bosco, Sanfrè e Bandito, la connessione alla tangenziale di Bra e il successivo collegamento alla provinciale 7, tramite sottopasso. Entrambi i cantieri fanno parte del Piano regionale di investimenti sulla rete stradale trasferita dallo Stato, o Piano nodi con cui è previsto il finanziamento di interventi in Granda per complessivi 169.914.320 euro, di cui 89.347.044 sulla rete stradale regionale e 80.567.276 per la viabilità provinciale. ROTONDA SULLA PROVINCIALE 29 Realizzazione dell’aiuola centrale e della pavimentazione in calcestruzzo, allargamento della sede stradale, delimitazione di nuovi accessi, asfaltatura: sono, in sintesi, i lavori previsti per la realizzazione di una rotonda in località Sant’Anna di Monteu Roero, lungo la provinciale 29 nel tratto compreso tra Canale e Monteu Roero. Il progetto esecutivo dei cantieri, approvato dalla Provincia, comporta una spesa complessiva di 120 mila euro. PROGETTO DEFINITIVO PER LA FONDOVALLE La Giunta provinciale si è espressa a favore del progetto definitivo di intervento lungo la provinciale 164 di Fondovalle Casotto. Redatto dalla Ripartizione tecnica – Servizio geologico, il piano dei lavori prevede la stabilizzazione dei versanti a progressive viarie. I cantieri avranno un costo complessivo pari a 125.763,44 euro. ALTERNATIVA PER LA SALUZZO-BUSCA Via libera ad un tracciato stradale alternativo per il tronco Saluzzo-Busca. La soluzione sostituisce l’ipotesi contenuta nel Piano territoriale provinciale, esecutivo a partire dal 12 marzo scorso. Approvata dalla Giunta, l’infrastruttura deriva da uno studio effettuato dai Comuni di Costigliole Saluzzo, Verzuolo e Manta e assicura il collegamento interurbano tra i singoli centri. Maggio 2009 dalla provincia dopo il vinitaly. punti di vista indagine. fabbisogno formativo Le luci e le ombre La meccanica cerca del mercato del vino nuove professionalità di Beppe Malò Giunto alla 43° edizione, Vinitaly è diventato con gli anni un importantissimo punto di riferimento per tutti gli operatori del settore enologico. L’edizione che si è conclusa lo scorso 6 aprile è andata in archivio con numeri record: 150.000 visitatori, 4.200 espositori da una trentina di Paesi, 91.000 mq d’esposizione, 2.400 giornalisti accreditati, 157.000 operatori professionali di cui oltre 45.000 di 110 nazioni estere. Tutto il settore, uno dei più importanti in Italia per fatturato, numero di aziende e di addetti, ha guardato alla manifestazione come ad una cartina di tornasole dal cui viraggio trarre indicazioni e auspici in questo momento di difficoltà. In questo senso Vinitaly 2009 va letto applicando la metafora del bicchiere, mai come in questo caso, pieno a metà. Il grande numero dei visitatori ha confermato che l’attenzione e l’interesse per il settore resta alto: il vino conserva un forte appeal nonostante i venti di crisi. Se invece, da Verona, si attendevano squilli di tromba ad indicare che la crisi batteva in ritirata, allora la musica non è stata - almeno in parte - quella che si sarebbe voluta ascoltare. Vinitaly non poteva avere il potere di cancellare la crisi generale ma segnali positivi per il futuro del vino sono giunti dagli Usa, dal Nord Europa, dai Paesi dell’Est ed anche dall’Asia, tutti presenti con osservatori e buyers. Per capire come sono andate le cose abbiamo chiesto lumi ad alcuni dei produttori più interessanti della nostra zona. Pio Boffa vede il nostro bicchiere decisamente mezzo vuoto. “Certamente - spiega - nessuno può dire che a Verona non abbiamo visto moltissimi visitatori. In questo senso però la mia sensazione è che la kermesse veronese stia diventando sempre più una manifestazione promozionale Dietro il successo della kermesse ci sono i dubbi degli imprenditori vitivincoli e che stia perdendo i connotati di un evento determinante per il marketing aziendale. La gente paga il biglietto, entra e degusta i vini di cui è curiosa o appassionata. Di qui a dire che si siano gettate le basi per sbocchi commerciali che ci portino fuori dalla crisi attuale la strada è molto lunga. Contatti, relazioni e premesse interessanti se ne sono viste poche. Attenzione: l’interesse e l’immagine dei nostri prodotti è sempre molto positiva, ma - dati alla mano - dalla fine di gennaio ad oggi il mercato è debole e, almeno per ora, non si avvertono segnali in controtendenza.” Contatti importanti, qualificati e seri in particolare con Paesi Scandinavi, Cina e addirittura Aruba per Anna Abbona della Marchesi di Barolo. “Abbiamo registrato entusiasmo e nessuna richiesta di abbassare prezzi o praticare sconti: tutti segni che indicano che il mercato è sano. In questo momento - aggiunge il marito Ernesto Abbona, titolare della Marchesi di Barolo - posso dire che al Vinitaly si è vista davvero molta gente e che il nostro staff di 9 persone non ‘mollava mai’ dalle 8 alle 20 per tutti i giorni della rassegna. Vinitaly ha due aspetti che vanno rivisti: la logistica e la sempre maggiore sovrapposizione dei settori merceologici che certo giova agli organizzatori, ma penalizza chi per 40 anni ha fatto la storia della manifestazione”. Bruno e Marcello Ceretto, invece, al Vinitaly non ci sono proprio andati. “Non si tratta di essere snob inguaribili - puntualizzano - è che preferiamo avere un rapporto più personale e curato con importatori e clienti. A Verona spazio e tempo sono contingentati e quindi non funzionali alle nostre esigenze. Dai colleghi abbiamo però avuto notizie in chiaro scuro: tante persone, ma non tutte determinate a firmare contratti. Resta comunque una manifestazione di grandissima valenza che mette in moto grandi numeri e dunque interessanti possibilità d’incontro tra le due fasi del mercato”. Affidiamo a Gianluigi Minetti, direttore di Fontanafredda, la conclusione della nostra recensione. Per l’azienda, recentemente tornata a parlare piemontese con l’ingresso nel capitale sociale di Oscar Farinetti, l’esperienza veronese è stata decisamente positiva. “A Verona - spiega - Fontanafredda ha presentato molte novità nei confronti delle quali abbiamo riscontrato un forte interesse e viva curiosità. Potremmo quasi parlare di una ‘rivoluzione’ articolata in più punti: il primo è la nostra trasformazione in ‘Riserva bionaturale’ costituita dai 122 ettari di superficie della tenuta, 84 coltivati a vigneto, 6 a noccioleto, 2 a prato e orto, 13 a bosco, e i rimanenti occupati dagli edifici, dalle cantine storiche, dalla Villa Reale e dal parco. Nel vigneto si è provveduto a eliminare diserbanti e concimi chimici per ottenere il risultato di un’uva a residuo zero. In cantina perseguiamo tre obiettivi: la riduzione dei lieviti industriali utilizzati nelle fermentazioni, il contenimento dell’impiego dei solfiti nei vini finiti e l’utilizzo di un packaging integralmente riciclabile. Abbiamo infine presentato tre ‘volumi bollati’ per rispondere alla necessità di bere meno e bere meglio: tre nuovi formati da mezzo litro, un litro e un litro e mezzo che corrispondono al consumo ‘a prova di etilometro’ per due, quattro o sei persone”. Lo scorso 24 aprile, presso il Centro Afp di Dronero, sono stati presentati i risultati dell’indagine, promossa da Provincia di Cuneo e Regione Piemonte, sui fabbisogni professionali del settore meccanico. Alla giornata era presente, in rappresentanza di Confindustria Cuneo, il vice presidente della sezione Meccanica, Domenico Annibale. Nell’ambito del progetto Rif, rete indagine fabbisogni, che mira a capire quali sono le figure professionali necessarie al settore e a formare le maestranze, sono stati rielaborati 87 questionari compilati da altrettante aziende meccaniche della provincia di Cuneo. I dati evidenziano che nella Granda c’è un notevole ricorso al contratto a tempo determinato rispetto al resto della regione (16,6% di contratti a tempo determinato, contro il 6% di Asti, il 3,4% di Biella, il 3,6% di Novara, il 4,1% di Torino, il 7,4% di Vercelli, il 5,9% del Verbano Cusio Ossola). Le figure tipiche dell’area produzione registrano nel loro insieme un peso pari al 51,6% del totale degli Dai dati emerge come il settore nella Granda abbia bisogno di nuove figure organici, quelle dell’area R&S/tecnologie il 14,3%, seguite dalle figure dell’amministrazione (8,7%), del commerciale (8,3%), della logistica/organizzazione della produzione (7,9%). Rispetto ai dati di media di tutti i settori indagati risultano avere un maggior peso le figure dell’area R&S/tecnologie, soprattutto nelle imprese di maggiori dimensioni. Circa il ricorso a risorse esterne le figure più esternalizzate sono quelle delle manutenzioni, dell’ambiente e sicurezza, dell’amministrazione. Rispetto alla previsione di assunzioni, si registrano segnali più “preoccupati” da parte delle aziende di minori dimensioni: nel complesso delle aziende intervistate i trend di assunzioni più positivi riguardano le figure di progettazione, quelle del commerciale-marketing e di installazione-montaggio. Per le aziende campione le figure per le quali si registrano le maggiori difficoltà di reperimento sul mercato locale si collocano nell’area della R&S tecnologie, della produzione e del commerciale. A livello provinciale, nel Cuneese risulta difficile reperire progettisti di prodotto/impianto, tecnologi di industrializzazione di prodotto/processo, progettisti meccanici, tecnici di produzione, costruttori su macchine utensili, stampisti, aggiustatori, attrezzisti, montatori, assemblatori, installatori, saldatori e carpentieri. Relativamente al livello di istruzione ideale delle persone da inserire in organico il titolo di studio maggiormente ricercato per il 73,9% si concentra nella fascia che va dalla qualifica professionale, al diploma ed alla specializzazione post-diploma, mentre la percentuale di indicazioni relative all’obbligo scolastico è molto contenuta (6,7% contro il 10,2% delle media intersettoriale). cciaa cuneo e ceipiemonte presentato il nuovo progetto “piemonte incontract” È stato presentato alla fine di aprile presso il salone d’onore della Camera di commercio di Cuneo il nuovo progetto “Piemonte InContract”, promosso dal sistema camerale e gestito da Ceipiemonte, l’organismo regionale dedicato all’internazionalizzazione del territorio. Obiettivo del progetto è aprire nuovi sbocchi commerciali all’estero per le imprese eccellenti del settore contract, specializzate nell’assicurare forniture complete destinate a grandi utenti, tra cui operatori dei settori alberghiero, aeroportuale, congressuale e della cantieristica navale, responsabili di edifici ricreativi, scolastici, ristorazione e ospedalieri. Si tratta quindi di un comparto molto articolato, espresso in una molteplicità di ambiti, dalla realizzazione di pavimenti, ai rivestimenti, ai serramenti, alla rubinetteria sanitaria, ai materiali elettrici e elettronici, ai mobili, all’arredo tessile, sino agli allestimenti, ai complementi di arredo, alla domotica e alla sicurezza. Il progetto è triennale, con durata dal 2009 al 2011 e nasce dalla convinzione che realizzare un’offerta aggregata di imprese del contract sia la strada vincente per promuovere all’estero la capacità produttiva regionale, fatta di piccole e medie imprese che in molti casi non avrebbero la possibilità di competere singolarmente. Attraverso Piemonte InContract, le Camere di commercio piemontesi intendono selezionare un team di circa 100 aziende, diversificate per provenienza territoriale e prodotto, per rispondere alle commesse internazionali del settore. È già ora di pensare all’estate, e per i nostri figli ecco la soluzione ideale Una vacanza studio è certamente il modo migliore per imparare una lingua, ma sono molti i genitori che preferiscono non mandare ancora i propri figli all’estero. Per loro un’interessante opportunità: un college inglese in Italia. Ad offrire questa occasione, ormai da molti anni, c’è “New English in Italy”, struttura torinese che organizza vacanze studio per ragazzi da 6 a 14 anni, proponendo lezioni di inglese svolte da insegnanti madrelingua, alternate ad attività sportive e ricreative. Il tutto a costi decisamente interessanti. Animatori madrelingua e assistenti seguiranno i ragazzi nel tempo libero e negli sport preferiti: equitazione, tennis, arrampicata, tiro con l’arco, percorso avventura, calcio, pallavolo, basket, nuoto, vela, windsurf e rafting. Nelle varie strutture è garantita la presenza di un medico. Tre le località tra cui scegliere: per chi ama la montagna, Antey St. André in Valle d’Aosta presso il “Villaggio La Gran Becca” e Pragelato in Piemonte, ospiti del “Villaggio Kinka”; per gli amanti del mare Noli in Liguria nella Residenza Balneare del Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri. Tutte le strutture sono riservate ai partecipanti e dotate di impianti sportivi. E anche quest’anno, in seguito al successo ottenuto la scorsa estate, “New English in Italy” propone la settimana “full immersion” riservata ai ragazzi dai 14 ai 18 anni nel centro di Pragelato dal 12 al 18 luglio. In questa settimana, considerata la maggiore preparazione linguistica dei partecipanti, sia gli insegnanti che gli animatori saranno madrelingua, in modo da favorire l’uso della lingua inglese in ogni momento della giornata. no Giugglio u l e informazione pubblicitaria In vacanza imparando l’inglese New English in Italy: dal 1996 professionalità, serietà e competenza New English in Italy srl • C.so Ferrucci, 15 • 10138 TORINO • Tel. e Fax 011.4347984 - 011.4333723 • [email protected] • www.newenglishinitaly.it 10 Maggio 2009 confindustria notizie nuovo servizio. ufficio studi e mercati bando pubblico Confindustria e Ccia di Nizza Casa Betania attivano lo ‘Sportello Francia’ si rifà il look I confini, si sa, sono un’invenzione dell’uomo, una convenzione. Così, spesso accade che popolazioni che hanno affinità di cultura e tradizioni e vivono in territori con le stesse caratteristiche morfologiche, si trovino in due Nazioni diverse. Questo discorso è tanto più valido per la nostra provincia e il Sud della Francia: da tempo immemorabile i popoli che vivono a cavallo del confine superano la barriera della Alpi per scambiarsi i prodotti. Data la vicinanza geografica, la Francia è da sempre il bacino commerciale per eccellenza delle aziende della Granda e l’importanza di questo mercato è alquanto accresciuta specie nel periodo di profonda crisi mondiale che stiamo attraversando. Per favorire e incrementare gli scambi commerciali tra l’Italia e la Francia, Confindustria Cuneo, in collaborazione con la Camera di commercio italiana di Nizza, ha attivato lo “Sportello Francia”, che è stato presentato lo scorso 23 aprile nella sede dell’organizzazione degli industriali cuneesi, dove i rappresentanti della Camera di commercio italiana di Nizza hanno incontrato le imprese della Granda interessate a conoscere in maniera più approfondita il mercato francese. Un importante momento di scambio e di confronto che agli imprenditori di casa nostra è stato utile per avere ulteriori nozioni sugli strumenti più adeguati per operare in Francia, in materia legale e commerciale. Lo “Sportello Francia”, seguito dall’ufficio Studi e Mercati di Confindustria Cuneo, si propone di fornire consulenza gratuita a tutte le associate che vogliono approfondire e consolidare rapporti economici e commerciali con la Francia. Inoltre, intende supportare le aziende cuneesi e francesi nella ricerca di partner, fornire servizi di incontri imprenditoriali, informare adeguatamente le aziende di opportunità d’affari, eventi e manifestazioni. A contorno del servizio consulenziale, si svolgeranno attività e iniziative di socializzazione che coinvolgeranno i due Paesi: il primo evento in programma è la due giorni di golf del 30-31 maggio al Golf Club di Cuneo a Boves. © Elena [email protected] eleganza & design Uno scorcio della facciata di Casa Betania in via Bersezio a Cuneo Acquaform srl unisce eleganza & design per garantirvi un prodotto di qualità realizzato con i sistemi più all’avanguardia nella costruzione delle piscine, con particolare attenzione nella cura di particolari e materiali. Acquaform, grazie alla sua pluriennale esperienza nel settore, realizza piscine uniche e originali, adatte a qualsiasi esigenza, offrendovi un servizio che va dalla progettazione, all’installazione e alla messa in funzione. www.acquaform.it FA PIÙ RICCO IL TUO GIARDINO ACQUAFORM srl | Loc. Piana, 55/P | Verduno (CN) | Tel. 0172.470204 | [email protected] Un intervento che combini composizione architettonica, tecnologie edilizie ed impianti di moderna concezione con l’elevata qualità ed il rispetto per l’ambiente, senza dimenticare che si opera su un edificio che ha un’importante valenza storica. Una sfida stimolante attende gli architetti e gli ingegneri che parteciperanno al concorso di idee, bandito dall’Immobiliare Confindustria Cuneo, per l’intervento di ristrutturazione della Casa di Betania, la nuova sede degli industriali cuneesi. “Nei loro elaborati i progettisti dovranno combinare una molteplicità d’aspetti dichiara il presidente dell’Immobiliare Confindustria, Giovanni Battista Mellano -: essi non solo dovranno porre particolare attenzione all’uso di moderne tecnologie, ma anche al risparmio energetico e al benessere di chi lavora e fruisce dei locali. Un aspetto da sottolineare è la scelta dell’associazione di aprire un bando pubblico: avremmo potuto affidare il recupero di riqualificazione edilizia della nuova sede ad una squadra di professionisti di fiducia, invece, abbiamo preferito bandire un concorso di idee. Ciò, a mio avviso, è indice di trasparenza e di apertura nei confronti dei giovani architetti e ingegneri, che avranno modo così di farsi conoscere”. Attraverso l’uso di tecnologie d’avanguardia, secondo quelli che sono i dettami del bando, i progettisti dovranno adattare la struttura ad uso ufficio, tenendo presente quelle che sono le esigenze di Confindustria Cuneo. Eccellenza dovrà essere la parola d’ordine dell’intervento: sono richiesti, infatti, elevati livelli di qualità non solo architettonica e costruttiva ma anche funzionale, non disgiunti da un elevato standard di salubrità e confort ambientale interno. La domanda energetica, poi, dovrà essere soddisfatta con la minima emissione dei gas serra: a tale esigenza si dovrà affiancare la massima riduzione nell’uso delle risorse Concorso di idee di Confindustria aperto a architetti e ingegneri per il restauro della nuova sede naturali. Insomma, il recupero di un edificio storico dovrà passare attraverso le più moderne, efficienti e avanzate soluzioni architettoniche e tecnologiche. I progetti in concorso dovranno prevedere anche la costruzione di posti auto interrati, su un massimo di due piani, e di alcuni parcheggi temporanei in superficie. Anche l’area verde dovrà essere oggetto di recupero: essa, nelle intenzioni dell’associazione, dovrà essere una zona piacevole di sfogo e svago ma anche un’area attrezzata dove Confindustria potrà organizzare eventi all’aperto. La partecipazione alla selezione è aperta agli architetti e ingegneri iscritti ai rispettivi ordini professionali: i concorrenti potranno partecipare in gruppo o avvalersi di collaboratori e consulenti in forma associata. I candidati avranno tempo fino al 22 maggio per presentare il proprio progetto. Un’apposita commissione - composta dal presidente dell’Immobiliare Confindustria Giovanni Battista Mellano, dalla presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Cuneo, Piera Spotorno e dal direttore di Confindustria Cuneo, Francesco Villani - dopo aver vagliato i lavori pervenuti, stilerà la graduatoria dei progetti di massima, selezionando i primi progetti ritenuti meritevoli, che saranno ammessi alla fase successiva. Quindi, i tre candidati che avranno superato questo primo stadio, dovranno stilare i progetti definitivi, che saranno nuovamente giudicati dalla commissione. I risultati dei lavori verranno pubblicati sul sito internet di Confindustria Cuneo. Maggio 2009 confindustria notizie business game. “managers 2009... on the web” 11 seminario. “quando il gioco si fa duro...” Gioco per imparare Come convivere con a gestire un’impresa la crisi economica La crisi economica in corso non sembra potersi risolvere nel giro di pochi mesi ed in tal senso le prospettive dei massimi esperti non sono rassicuranti. Il presente e l’incertezza del futuro sono gli aspetti meno evidenti ma strettamente connessi alla profonda crisi che stiamo vivendo. Imprese e imprenditori possono dotarsi di strumenti utili a governare e finalizzare in modo costruttivo la realtà negativa. Imparare infatti a gestire i periodi difficili è l’atteggiamento più opportuno per meglio affrontare la congiuntura attuale e trovarsi pronti alla ripresa. In quest’ottica, il Gruppo Giovani Imprenditori Edili guidato da Elena Lovera, unitamente al Gruppo Giovani di Confindustria Cuneo guidato da Alessandro Battaglia, in collaborazione con due massimi esperti nel campo della formazione e dell’impresa, Maria Ludovica Lombardi Varvelli e Riccardo Varvelli, organizzano martedì 19 maggio dalle ore 15 alle 17,30, presso la sede di Confindustria Cuneo, “Quando il gioco si fa duro...”, una seminario motivazionale per una riflessione sulla gestione dei periodi difficili. All’incontro verranno affrontate, tra le altre, le seguenti tematiche: “Lavorare in una realtà negativa. Come affrontare e gestire i momenti critici”; “Il cruscotto dei 10 indicatori”; “Cambiamento dei caratteri e dei comportamenti. Ansia e stress”, “Il prezzo delle difficoltà”; “Esercitare attenzione, vigilanza, coraggio”; “Ma soprattutto l’esempio!”. Foto di gruppo con gli studenti che hanno partecipato all’edizione 2009 del business game di Ilaria Blangetti Imprenditori per gioco. Venerdì 24 aprile, la sede cuneese di Confindustria, ha ospitato le premiazioni del business game “Managers 2009… on the web”, pensato dal gruppo Giovani Imprenditori per formare i futuri industriali, appassionando i ragazzi delle scuole alla gestione di un’azienda. “Managers 2009” è un software studiato per simulare le problematiche più comuni che si affrontano nel gestire una moderna impresa. Sei squadre per sei differenti consigli d’amministrazione, in rappresentanza di altrettante imprese impegnate, in un regime di concorrenza perfetta, con costi di produzione, azioni commerciali, conduzione del magazzino e gestione delle risorse finanziaria, insomma tutto ciò che compete ai vertici di un’azienda. Obiettivo? Aumentare il valore dell’impresa. La gara, com’è intuibile dal nome del gioco, avviene tutta per via telematica. La squadra composta dai ragazzi dell’istituto di istruzione superiore “Guala” di Bra, sono quelli che sono riusciti meglio a combinare logica e ragionamento, strappando il primo posto all’istituto tecnico commerciale “Bonelli” di Cuneo. Per i primi classificati, premiati dal vice presidente Gruppo Giovani Imprenditori, Pietro Putetto, un assegno di 800 euro, per i secondi uno da 200 euro e cioccolatini offerti dalla ditta “Ferrero” per le altre squadre in gara. La premiazione è stata preceduta dall’intervento di Piermario Lucchini dell’agenzia di ricerca e selezione del personale “L-gest”, tra gli ideatori del software “Managers 2009”, che ha parlato di “Disorientamento dopo gli studi”. Lucchini ha spiegato ai ragazzi presenti, con un intervento diretto e divertente, le problematiche che si incontrano durante la ricerca del lavoro una volta terminato il ciclo di studi, affrontando i metodi di selezione, le modalità di stesura di un curriculum e i problemi la classifica 1° - Istituto di Istruzione Superiore “Guala” di Bra (Bruno Ellena, Ilenia Fissore, Manuela Magliano, Simone Di Bilio, Cristina Olocco) 0N 2° - Istituto tecnico commerciale “Bonelli” di Cuneo (Davide Tuveri, Lorenzo Cavallo, Nicolò Mandrile, Gabriele Cardone) 3° - Istituto tecnico commerciale e per geometri “Einaudi” di Alba (Francesca Dellavalle, Claudio Cavagnero, Veronica Calissano) 4° - Istituto di istruzione superiore “Marconi/ Cravetta” di Savigliano (Lorena Gili, Rosa Foti, Stela Kapulani, Sara Mei) 5° - Istituto di istruzione superiore “Virginio” di Cuneo (Valter Bramardo, Antonella Mauro, Marco Racca, Marco Rinaudo) 0BTJEJSFMBY/P[[FEB4PHOP 6° - Istituto tecnico industriale “Del Pozzo” di Cuneo (Fabio Silvestro, Luca Bertaina, Alessandro Baudino, Daniele Caraglio) legati alle difficoltà del capire “ciò che ci piace”. Tramite un’improbabile mappa del futuro, Lucchini ha invitato i ragazzi a prendere in esame tutti i valori che compongono la vita, per scegliere, in base ad una personalissima scala, il lavoro che più ci soddisferà. L’istituto “Guala” e l’istituto “Bonelli”, partecipano, in quanto primo e secondo classificato, alla sfida finale in programma il 13 maggio. In gara altre tre squadre delle province di Novara, Vercelli e Prato per tentare di ottenere la “Managers Challenge Cup 2009”, la coppa degli imprenditori di domani. felicitazioni Da parte del Gruppo Giovani Imprenditori, al suo presidente Alessandro Battaglia e alla consorte Monica, novelli sposi il 2 maggio 2009. "HSJUVSJTNP3JTUPSBOUF4FSWJ[JP$PNQMFUP$FSJNPOJFBODIFBMMµBQFSUP 4BMF$POWFHOJ$BNFSF$FOUSP#FOFTTFSF1JTDJOB 1SPEV[JPOJ7JOJF(SBQQFDPO%FHVTUB[JPOF OMAGGI SPOSI: auto con autista, pernottamento in suite, trattamento centro benessere VIGNALE/ALTAVILLA MONFERRATO (AL) - Tel. 0142 930029 - Fax 0142 930735 www.vinisanmartino.com - info@vinisanmartino. com 12 Maggio 2009 ance cuneo Gli edili interpellano gli ordini professionali Un momento dell’incontro tra i vertici di Ance e gli Ordini professionali di Gilberto Manfrin Uniti si può. I vertici di Ance Cuneo e quelli dell’Ordine professionale degli Architetti, dei Geometri e degli Ingegneri della Provincia di Cuneo si sono dati appuntamento in Confindustria nelle scorse settimane per provare a stendere un documento d’intenti comune da inviare alle amministrazioni comunali. All’incontro erano presenti oltre al presidente della sezione Filippo Monge, i due vice presidenti Alberto Fantino e Marisa Tomatis e il capo gruppo del Comitato di settore edile, Mario Giletta. Per gli ordini erano presenti i rispettivi presidenti: per l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia, Piera Spotorno; per il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Cuneo, Giuseppe Rinaudo e per l’Ordine degli Ingegneri della Provincia, Adriano Gerbotto. Due, essenzialmente, le questioni al centro dell’incontro: la volontà di adottare una linea comune nei rapporti con le amministrazioni pubbliche e la richiesta di una minor burocrazia nell’espletamento delle pratiche edilizie. “È importante che noi per primi possiamo trovare un punto d’incontro sulle azioni da sviluppare e sul modo di lavorare - afferma Alberto Fantino, vice presidente di Ance Cuneo -. Rileviamo ogni giorno la necessità di fare progetti con prezzi realistici e la cosa vale anche per le amministrazioni pubbliche”. Fantino poi puntualizza: “Non si può far realizzare lavori che sul mercato costerebbero milioni di euro a prezzi nettamente più inferiori. Certo, oggi per un’azienda o un professionista rinunciare ad un lavoro diventa quasi complicato considerando il difficile periodo congiunturale, ma è necessario darsi tutti una regolata ed agire per il bene della comunità. La nostra vuole anche essere un’azione moralizzatrice rivolta alle amministrazioni pubbliche - prosegue Fantino -, che non possono continuare a comportarsi come vogliono. Se i lavori non vengono realizzati ‘a regola d’arte’ - come si dice in questi casi - poi se ne pagano le conseguenze, arrivando a rifare sempre le stesse opere. Quanto accaduto in Abruzzo con alcune costruzioni è l’emblema di ciò che voglio dire: opere recenti collassate come se niente fosse. Per l’esperienza che ho sul campo - prosegue Fantino - sono sempre le amministrazioni che non I costruttori hanno incontrato i rappresentanti degli architetti, dei geometri e degli ingegneri per parlare dei problemi con le amministrazioni permettono lo svolgimento di lavori a regola d’arte. Vorrà pur dire qualcosa”. Ma l’attenzione dei presenti si è spostata anche sul gravoso carico burocratico cui devono far fronte le imprese edili ogni qual volta devono ottenere le licenze per dare avvio ai lavori: “Una situazione annosa per la quale è arrivato il momento di risolvere la questione - dice Fantino -. Se esistono i Prg, è mai possibile che tutti i professionisti e tutte le imprese debbano sempre recarsi presso gli uffici Edilizia comunali per ottenere lumi e delucidazioni per avviare i lavori”? Per Fantino la soluzione è una sola: “Anche qui serve un’azione di concertazione con gli ordini professionali: chiederemo alle amministrazioni comunali delle ‘Sette Sorelle’ (Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Savigliano, Saluzzo, Mondovì) di poter costruire senza dover sempre adempiere a quegli obblighi burocratici che non fanno altro che dilatare nel tempo l’avvio dei lavori. È necessario snellire la prassi, perchè oggi per vedere ultimata un’opera occorrono troppi anni. L’Ance si farà carico di fare precisa richiesta in tal senso: la speranza - conclude Fantino - è che anche gli ordini professionali si aggiungano a noi”. i corsi di formazione di MAGGIO CORSO RSPP MODULO A 28 ORE 4/7//11/14 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 Il corso è finalizzato alla preparazione dei Responsabili ed Addetti dei Servizi di Prevenzione e Protezione, in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore. Il Modulo A è propedeutico agli altri e la sua idoneità, una volta conseguita, resta valida per tutti i percorsi formativi successivi, costituendo credito formativo permanente. CORSO “FONDAMENTI DI MARKETING” 7/8 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 Il corso è strutturato come introduzione per coloro che dovranno occuparsi di marketing, per manager e quadri delle vendite e tutti i manager di funzioni che si occupano di creare valore verso il mercato. La lezione svilupperà concetti di creazione del valore, strategia, ciclo del prodotto, analisi di concorrenza, segmentazione del mercato, posizionamento e marketing relazionale. CORSO SULLA NUOVA DISCIPLINA DEI TEMPI DI GUIDA E DI RIPOSO E SUL TACHIGRAFO DIGITALE 8 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 Il corso è rivolto alle aziende che si occupano di trasporto e che necessitano di aggiornamenti per il tachigrafo digitale, con l’obiettivo di: mettere a conoscenza del Regolamento (Ce) 561/2006 entrato in vigore l’11 aprile 2007, che modifica e aggiorna le norme sui tempi di guida e di riposo dei conducenti, nonché delle recenti normative in materia di controlli; far acquisire le competenze necessarie per l’utilizzo del tachigrafo digitale; insegnare a gestire le carte tachigrafiche; far acquisire le competenze per la gestione dei dati. CORSO “GESTIONE DEI LAVORI IN APPALTO” 8 e 22 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Alba, corso Nino Bixio 58/2 La lezione è rivolta ai responsabili e agli addetti al servizio di prevenzione e protezione, agli addetti ufficio acquisti, agli addetti manutenzione e si pone come obiettivo quello di permettere di far riconoscere i criteri generali della normativa vigente e applicare le disposizioni per la corretta scelta, organizzazione e gestione degli appalti nell’ambito aziendale. CORSO DI AGGIORNAMENTO DI PRONTO SOCCORSO AZIENDE GRUPPO A 14 maggio, h. 9-13/14-16 – Confindustria Alba, corso Nino Bixio 58/2 I corsi hanno la finalità di fornire le conoscenze e le capacità operative di base necessarie per l’attuazione degli interventi di primo soccorso in caso di infortunio sul lavoro (art. 3, comma 3, d.m. 388/2003) e sono rivolti agli operatori incaricati di attuare le misure di pronto soccorso (designati ai sensi del D.Lgs. 81/2008 - d.m. 388/2003) in aziende o unità produttive classificate nella tipologie di gruppo A ai sensi dell’art. 1 del d.m. 388/2003. CORSO “TOTAL PRODUCTION MANAGEMENT” 14/15 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 Il corso è indirizzato a responsabili di produzione, capi reparto, persone deputate alla progettazione ed alla gestione della produzione e racchiude una sintesi delle metologie vincenti che hanno portato alcune aziende italiane a livelli di eccellenza. Finalità del corso sarà quella di assicurare solidi fondamenti nella gestione e nella progettazione di un’organizzazione produttiva. CORSO “IL BILANCIO DELLE COMPETENZE” 15 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 La giornata formativa è rivolta ai responsabili delle risorse umane, ai manager e ai dirigenti, con l’obiettivo di introdurre i partecipanti alle procedure di analisi delle competenze dei professionisti operanti in ambito aziendale. Saranno proposti strumenti di valutazione utilizzabili anche da coloro che non hanno una formazione psicologica e non sono abilitati all’utilizzo di test. CORSO AVANZATO DI PRIVACY 21 maggio, h. 9-13/14-16 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 Il corso è rivolto ai responsabili privacy, agli imprenditori, agli incaricati del trattamento dei dati personali con l’intento di consentire un’analisi approfondita dei recenti interventi del Garante sulla Privacy su: sistema di gestione sicurezza dell’informazione (SGSI); sicurezza dei dati e dei sistemi (D.Lgs. 196/03); principi normativi di sicurezza previsti dal Codice (Disciplinare Tecnico - allegato B) Il segreto nelle comunicazioni; privacy e lavoro; le verifiche ispettive, analisi dei processi; Provvedimento 13/07 - Linee guida del Garante per posta elettronica ed Internet; Provvedimento Garante Prot. Dati Pers. 27/11/2008. CORSO “LA FATTURAZIONE E LA CONSERVAZIONE ELETTRONICA DEI DOCUMENTI” 22 maggio, h. 10,30-13/14-17,30 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 Il corso, rivolto ai responsabili e addetti delle aree contabilità, fisco, amministrazione, It, di aziende di ogni tipo e dimensione persegue l’obiettivo di informare e formare sullo status quo normativo ed operativo. Questi gli argomenti che verranno trattati: fonti normative; interpretazioni dell’Amministrazione finanziaria; terminologia tecnica, individuazione dei documenti che possono essere sottoposti al processo di conservazione; fatturazione elettronica; conservazione sostitutiva; compiti e ruolo del responsabile della conservazione; quadro sulle firme elettroniche per comprendere meglio gli eventuali servizi presi in outsourcing. CORSO PREVENZIONE INCENDI RISCHIO MEDIO 25 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 I corsi sono rivolti ai lavoratori incaricati di attuare le misure di prevenzione incendi in luoghi di lavoro classificati a livello di rischio di incendio medio ed hanno la finalità di fornire ai partecipanti le conoscenze di base per lo svolgimento dei compiti previsti a carico dei lavoratori addetti alla prevenzione incendi (attività a rischio di incendio medio), attraverso l’erogazione dei contenuti previsti Artt. 21 e 22 del Dlgs. 81/08 e art. 7 del D.M. 10 marzo 1998. CORSO BASE DI PRONTO SOCCORSO AZIENDE GRUPPO A 25/26 maggio, h. 9-13/14- 18– Confindustria Alba, corso Nino Bixio 58/2 I corsi hanno la finalità di fornire le conoscenze e le capacità operative di base necessarie per l’attuazione degli interventi di primo soccorso in caso di infortunio sul lavoro (art. 3, comma 3, d.m. 388/2003) e sono rivolti agli operatori incaricati di attuare le misure di pronto soccorso (designati ai sensi del D.Lgs. 81/2008 - d.m. 388/2003) in aziende. o unità produttive classificate nella tipologie di gruppo A ai sensi dell’art. 1 del d.m. 388/2003. detto & fatto tardivo ha fotografato per l’ucid la realtà economica della granda Organizzato dalla sezione di Cuneo dell’Ucid, Unione cristiana imprenditori dirigenti, il convegno, che si è tenuto lo scorso 28 aprile, in Confindustria Cuneo ha fotografato la realtà economica della Granda, in questo momento di oggettiva complessità. Con l’intervento dal titolo “l’economia cuneese: il coraggio di investire e la capacita’ di innovare”, il professor Giuseppe Tardivo, ordinario di Economia e direzione delle imprese all’Università di Torino e coordinatore della Facoltà di Economia di Cuneo, ha affrontato il tema sotto due interessanti e stimolanti profili: il primo aspetto, evidenziato dal professor Tardivo, è il coraggio delle aziende “star” cuneesi di continuare ad investire; l’altra prospettiva che è stata indagata è quella relativa alla capacità di innovare e quindi proseguire sui percorsi virtuosi di tenuta e sviluppo delle performance economiche della nostra provincia. Dopo aver analizzato la congiuntura attuale, il professor Tardivo ha esposto alcuni dati di sintesi che ben chiarificano l’andamento dell’economia provinciale, analizzando quella che è la specificità della provincia di Cuneo. confindustria notizie CORSO ADDETTI ALLA GUIDA DEI CARRELLI ELEVATORI 27 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 I corsi hanno la finalità di fornire le conoscenze e le capacità operative di base per il corretto impiego dei carrelli elevatori nel rispetto delle specifiche prescrizioni di sicurezza e sono rivolti agli addetti alla conduzione dei carrelli elevatori secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008). I partecipanti devono essere in possesso della patente di guida (almeno tipo B). CORSO PER PREPOSTI 28 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 I corsi sono rivolti a tutti coloro che sovrintendono all’attività lavorativa e garantiscono l’attuazione delle direttive ricevute (preposti) e perseguono le seguenti finalità: fornire ai preposti la necessaria formazione/ informazione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro; fornire una conoscenza sui fattori di rischio e sulla valutazione dei rischi; informare i preposti sulle proprie responsabilità in materia di igiene e sicurezza sul lavoro; assolvere gli obblighi normativi previsti dal D.lgs. 81/08 (Testo Unico Sicurezza); fornire le basi in tema di comunicazione e relazione con i collaboratori per gestire al meglio il proprio ruolo di “capo”. CORSO DI FORMAZIONE “SET-UP REDUCTION” 29 maggio, h. 9-13/14-18 – Confindustria Cuneo, corso Dante 51 Il corso è destinato a responsabili di produzione, capi reparto, capi manutenzione, operatori e tecnologi con il fine di ridurre le scorte intermedie e quindi il capitale circolante necessario al funzionamento dell’azienda. La lezione svilupperà concetti di riduzione del tempo di attrezzaggio. Il professor Giuseppe Tardivo Info: Ufficio Formazione Confindustria Cuneo (tel. 0171/455.532/425/424 - mail: [email protected]) Maggio 2009 confindustria notizie 13 consorzi. granda e mechanical export Andata e ritorno da Cuneo a Mosca Successo per la missione imprenditoriale in Russia organizzata da Confindustria, Ice, Abi e ministero dello Sviluppo economico. Ampia partecipazione dell’industria cuneese. di Gilberto Manfrin Alla conquista della Russia. Dal 5 al 9 aprile scorsi Confindustria Cuneo ha preso parte ad una missione imprenditoriale nella Federazione Russa, organizzata da Confindustria nazionale in collaborazione con l’Ice (Istituto per il Commercio Estero) e l’Abi (Associazione Bancaria Italiana), sotto l’egida del Ministero dello Sviluppo Economico. L’iniziativa ha rappresentato la più grande missione di sistema mai organizzata da Confindustria ed ha coinvolto circa 500 aziende associate, provenienti da tutta l’Italia. L’associazione ha partecipato al meeting con una delegazione composta dal vice-presidente Amilcare Merlo, presidente del consorzio Mechanical Export Cuneo e da Andrea Oitana, membro di giunta di Confindustria Cuneo, presidente del consorzio Granda Export e membro del Comitato Tecnico Affari internazionali di Confindustria nazionale, in rappresentanza di tutte le imprese cuneesi associate. Un viaggio all’ombra del Cremlino per rafforzare la presenza del sistema industriale cuneese e presentare alle imprese il mercato russo e le sue eccellenze, con lo scopo di incrementare le vendite e promuovere accordi di collaborazione. Sotto questo punto di vista, il piano di riforme economiche annunciato dal presidente russo Medvedev si propone proprio di sostenere ulteriormente lo sviluppo del Paese attraverso una sua maggiore apertura al sistema internazionale degli scambi e il progressivo rafforzamento del partenariato con l’Unione Europea (già oggi primo partner commerciale russo). I tassi di crescita economica registrati negli ultimi anni infatti, hanno fatto della Russia uno dei mercati di maggiore interesse per le strategie di internazionalizzazione delle imprese italiane. E Confindustria Cuneo non ha voluto farsi scappare l’occasione: “Le innovazioni e le proposte tecnologiche offerte ai potenziali partner hanno testimoniato la vitalità e la capacità del tessuto imprenditoriale ed industriale italiano di saper progredire nonostante la crisi - ha sottolineato il vice-presidente Amilcare Merlo -. Le grandi potenzialità che il nostro Paese offre nel fare impresa, di sviluppare i rapporti con altre grandi realtà come quella russa sono state il filo conduttore della missione. La presenza delle massime autorità, come il premier Putin, i vari ministri del commercio estero e delle diverse aree macroeconomi- Il vice presidente di Confindustria Cuneo Amilcare Merlo e Nicolo Cometto e, a fianco, la sala in cui si è svolto il Forum Economico Italia-Russia che, sono un chiaro segnale di apprezzamento che i nostri partner russi hanno voluto riserbare alla nostra delegazione”. La missione si è aperta a Mosca i giorni 6 e 7 aprile con l’organizzazione di un seminario tecnico dedicato al quadro giuridico e agli strumenti per operare nel Paese: a questo ne sono seguiti altri quattro settoriali, con incontri bilaterali. Martedì 7 aprile, si è inoltre tenuto il Forum Economico Italia-Russia, a cui hanno partecipato tra gli altri il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Primo Ministro della Federazione Russa Vladimir Putin, nonché Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico ed Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. commenti imprenditori soddisfatti degli incontri con i buyers russi La missione in Russia è entrata nel vivo con quattro tappe parallele in quattro differenti città russe, nelle quali la delegazione imprenditoriale è stata suddivisa in funzione del settore di attività: Ekaterinburg (per i settori Macchine utensili, Meccanica, Beni strumentali e dei metalli); San Pietroburgo (Beni di consumo, Alta tecnologia, Logistica, Cantieristica navale); Krasnodar (Agroindustria, Macchine agricole, Materiali da costruzione); Novosibirsk (Macchinari per la lavorazione del legno, Bio e nano tecnologie, Beni di consumo). Oltre alla delegazione confindustriale cuneese guidata da Amilcare Merlo ed Andrea Oitana, hanno partecipato anche le aziende Alpitour World di Cuneo, Boema di Neive, Buzzi Unicem di Robilante, Cosmo di Busca, Fenice di Savigliano, Fonti di Vinadio di Vinadio e Monetti di Racconigi. “Sono stati numerosi, durante la missione, gli incontri bilaterali e le visite ad insediamenti produttivi, con dimostrazioni di notevole interesse da parte degli interlocutori russi - ha affermato il presidente del Consorzio Granda Export, Andrea Oitana, della Monetti di Racconigi -. I risultati di questi primi contatti si potranno cominciare a vedere nei prossimi mesi. Certo è che, se si riuscirà a fare ‘sistema’ tra il mondo confindustriale, camerale ed i vari enti locali e regionali che operano per lo sviluppo delle aziende cuneesi all’estero, le nostre imprese avranno sicuramente grandi opportunità di crescita”. Positivi riscontri anche per Marco Bosio, direttore commerciale della Boema di Neive: “Già conoscevamo il mercato russo e l’occasione è stata buona per poter incontrare i buyers russi e rafforzare il rapporto di collaborazione con loro. Opportuna la suddivisione in base ai settori di appartenenza, perché ha dato modo alle aziende di meglio inserirsi nel contesto della missione”. Ha preso parte al viaggio anche la Buzzi Unicem di Robilante: “Da tempo operiamo sul mercato russo - afferma Sandro Buzzi, presidente del Gruppo Buzzi Unicem -. Abbiamo preso parte alle giornate introduttive e agli incontri ‘B to B’ (business to business, ndr) che si proponevano di portare a contatto in modo concreto i nostri operatori con quelli russi. Il mercato russo è per noi di fondamentale importanza”. Maggio 2009 14 confindustria notizie comitato piccola industria e consorzio granda in rete Convegno sul divario digitale nella Granda Appuntamento martedì 5 maggio dalle 16,30 alle 18,30 nel salone di Confindustria di Cuneo di Silvia Marra In provincia, il fenomeno del divario digitale è particolarmente evidente, a causa anche della sua particolare configurazione morfologica e geografica. La disponbilità di infrastrutture a banda larga, di tecnologie e di servizi ad essa correlati, è ormai un fattore strategico per sostenere e incrementare il livello di competitività di tutto il sistema economico provinciale. In virtù del suo ruolo di rappresentanza del comparto industriale territoriale, il Comitato Piccola Industria, in collaborazione con il Consorzio Granda in Rete di Confindustria Cuneo, organizza per martedì 5 maggio dalle 16,30 alle 18,30, presso il Salone di Confindustria Cuneo, un convegno sul Digital Divide in provincia di Cuneo. L’incontro, rivolto alle aziende associate, alla Regione, alla Provincia, ai sindaci, alle Comunità Montane, alle associazioni di categoria, al Consorzio Granda in Rete, agli interessati, si pone come obiettivo quello di orientare un focus sulla realtà industriale riguardo al Digital Divide, in prospettiva di eliminare su tutto il territorio il problema, presentando anche soluzioni alternative per le zone ancora scoperte. Aprirà e chiuderà i lavori Mauro Gola, presidente del Comitato Piccola Industria. Interverranno Ambrogio Invernizzi, assessore provinciale ai Trasporti, Fabio Ruggeri, responsabile Telecom per i rapporti con le Istituzioni Locali (“Lo scenario generale del Digital Devide”); Roberto Moriondo, responsabile Sistemi informativi ed Informatica della Regione Piemonte (“Il piano della Regione per il Digital Devide”); Sergio Duretti, direttore del Csp, struttura di Innovazione e ricerca della pubblica amministrazione piemontese nel campo delle tecnologie della Società dell’Informazione; Alessandro Risso, dirigente Settore Informatico Provincia di Cuneo (“La situazione provinciale”); Fabrizio Nanni responsabile Telecom Network NordOvest (“Le infrastrutture provinciali di Telecom”); Michele Ferraudo del Consorzio Granda in Rete; Luca Conterio, responsabile Telecom Top Clients NordOvest (“I servizi di Telecom”). gestione del personale incontro sul regime sanzionatorio Mercoledì 6 maggio dalle ore 16,30 alle 18,30, presso la sede di Confindustria Cuneo, si terrà “Il regime sanzonatorio e la gestione della criticità”, terzo appuntamento del “Ciclo di incontri per lo sviluppo delle conoscenze base per la gestione del personale”, organizzato dal Comitato Piccola Industria in collaborazione con la Sezione Terziario innovativo. A tenere l’incontro sarà l’avvocato Roberto Bausardo, che analizzerà cinque punti fondamentali della gestione dei contratti di lavoro e le diverse forme di retribuzione, ovvero: collaborazioni occasionali; associazione in partecipazione; utilizzo di cooperative, appalti e subappalti; aspetti formali, pratici e legali per interpretare al meglio il complesso insieme dei rapporti di lavoro; analisi della giurisprudenza e casi pratici. “aperitivi con il politecnico”/5 Manutenzione intelligente di componenti Concessionaria BMW MINI Cuneo Motori Via F.lli Ceirano, 15/17 - Tel. 0171 413293 Madonna dell’Olmo - CUNEO Concessionaria BMW Savona Motori Via Naz. Piemonte, 31/r - Tel. 019 8485270 - SAVONA Concessionaria BMW Ferrero Corso Canale, 8 - Tel. 0173 361306 GUARENE D’ALBA (CN) Via Circonvallazione Giolitti - Tel. 0172 96222 TORRE SAN GIORGIO (CN) Il tema “La prognostica: una nuova tecnica al servizio della manutenzione intelligente di componenti e sistemi”, sarà al centro dell’ultimo appuntamento della rassegna “Aperitivi con il Politecnico”, la serie di 5 incontri organizzati presso la propria sede da Confindustria Cuneo, in collaborazione con il Politecnico di Torino. Relatori della serata, che si terrà il 19 maggio alle ore 18, presso la Confindustria di Cuneo saranno Giovanni Jacazio e Massimo Sorli. La prognostica e gestione dello stato di un componente o di un sistema, tipicamente indicate con l’acronimo Phm (Prognostics and Health Management) costituiscono una tecnica emergente che sta progressivamente conducendo ad un cambiamento del paradigma in base al quale sistemi dinamici complessi, ma anche i loro componenti, vengono progettati, controllati e manutenuti. Rispetto alle tecniche di semplice rilevamento di un guasto e del suo isolamento, la prognostica si pone l’obiettivo di identificare i sintomi precursori di un guasto futuro e di valutare la vita utile rimanente al sistema prima che il guasto si manifesti. Un’efficace prognostica consente quindi di massimizzare la vita operativa di un sistema e di ridurre al minimo i costi di manutenzione e quelli del ciclo di vita del prodotto. Rispetto alle costose procedure di manutenzione programmata, necessarie per garantire la continuità operativa di un sistema, la prognostica con- Martedì 19 maggio ultimo appuntamento del ciclo ideato da Confindustria e Politecnico sente quindi la creazione di una manutenzione intelligente eliminando interventi non necessari e consentendo di pianificare nel modo ottimale quelli che devono essere condotti in seguito all’allerta che un determinato guasto si manifesterà dopo un determinato periodo di tempo. L’interesse verso la prognostica, inizialmente confinato ai settori dell’aerospazio e della difesa, sta progressivamente allargandosi al settore industriale più vasto per le potenzialità offerte nel garantire la miglior gestione della vita di un prodotto. Un’efficace prognostica richiede l’integrazione di competenze in molte discipline al fine di identificare correttamente i precursori di futuri guasti, ed in particolare necessita di capire come individuare i sintomi di un guasto, come trasferirli nel campo di grandezze misurabili, come misurarli, come distinguere una reale tendenza dalle normali variazioni delle caratteristiche operative in servizio per ridurre al minimo i falsi allarmi ed evitare guasti non riconosciuti, come costruire un modello di previsione di vita rimanente. Maggio 2009 aziende e imprenditori molino f.lli chiavazza 15 unifarma Bartolomeo, una vita La grande farmacia fatta di tante imprese di Silvio Bonelli di Paolo Gerbaldo Da azienda artigianale a industria nazionale. è questa l’evoluzione del Molino Chiavazza. Una realtà posta a Casalgrasso che ha alle spalle il lavoro e le intuizioni di Bartolomeo Chiavazza, nato a Casalgrasso il 6 febbraio 1925 e scomparso il 3 aprile 2009. Bartolomeo Chiavazza, fondatore insieme al fratello Giuseppe del Molino F.lli Chiavazza, costantemente attento alle problematiche del settore e all’evoluzione del mercato, aveva lasciato, da alcuni anni, la guida dell’azienda al figlio Luigi. Nell’estate del 1943, il giovane Bartolomeo, precettato, venne avviato al lavoro nella Francia meridionale occupata dalle forze armate italiane da dove fuggì in occasione del bombardamento del porto di Tolone. Nel dopoguerra Bartolomeo Chiavazza incominciò a lavorare come procacciatore di affari ed entrò in contatto anche con l’On. Mattei con il quale concluse la vendita in Piemonte di alcune aree destinate ad ospitare le stazioni di servizio Supercortemaggiore. Furono questi gli anni in cui ebbe inizio la sua intensa avventura imprenditoriale. Negli anni del boom economico, per la precisione nel 1955, i fratelli Chiavazza (Andrea e Luigi), proprietari di una panetteria, presero in affitto il Molino di Casalgrasso (capacità di produzione di 120 q.li al giorno) e ne affidano la gestione a Bartolomeo e al fratello Giuseppe, nato nel 1936. Si trattava di un vecchio molino a palmenti alimentato dalle acque del canale Rio Freddo, utilizzato per la macinazione del frumento, della segale e la battitura della canapa. Nello stesso anno, Bartolomeo sposò Giuseppina Bauducco Bartolomeo Chiavazza di Pancalieri che sarà al sua fianco anche nella gestione dell’azienda. I figli di Bartolomeo e Giuseppina Chiavazza saranno Domenica e Luigi. Nel 1959, i fratelli Chiavazza acquistarono il molino e avviarono la costruzione del fabbricato adibito a silos e magazzino. La potenzialità del molino venne portata a 280 quintali al giorno che salirà a 700 cinque anni dopo per arrivare a 1.300 nel 1970. Nel 1970 si ebbe la determinante svolta commerciale. Il molino iniziò infatti a confezionare farina in pacchetti per servire i primi supermercati della Lombardia. Una sfida che presto darà i suoi frutti. Nel 1977 l’impianto di confezionamento raddoppiò, mentre all’inizio degli anni Ottanta la potenzialità di grano macinato saliva a 2.600 quintali al giorno. Nel 1988 saranno 4.000. All’inizio degli anni ’90 venne realizzato un moderno fabbricato per la produzione di pacchetti di farina destinati ai supermercati. Oggi il Molino F.lli Chiavazza spa è una delle più significative aziende molitorie e uno dei principali produttori nazionali di farine, confezionate a marca privata e a marchio proprio, destinate al consumo finale e professionale. L’azienda può pro- durre ogni giorno oltre 300 tonnellate di farina di grano tenero e confezionare un’ampia gamma di prodotti. Bartolomeo Chiavazza è stato una figura di imprenditore fortemente legato al territorio che si è sempre adoperato a sviluppare la propria azienda e a favorire lo sviluppo in zona di attività produttive. A metà degli anni Ottanta acquisì a Pancalieri un’area industriale di 60.000 mq riqualificandola e mettendola a disposizione di imprenditori locali, dando così l’opportunità a parecchie famiglie di trovare un’occupazione in zona. di Ilaria Blangetti Silvio Bonelli, fondatore dell’Unifarma, è morto il 5 aprile, all’età di 87 anni. Bonelli, nel 1948, è stato uno dei soci fondatori dell’Unifarma, azienda fossanese che è diventata, nell’arco di sessant’anni, una delle realtà della distribuzione farmaceutica più importanti a livello nazionale. Nato il 19 aprile del 1921 a Saluzzo, si diploma ragioniere e vive ben presto la triste esperienza della guerra in Albania. Prigioniero dei tedeschi, viene internato nel campo di concentramento di Witzendorf, liberato dagli americani torna in Italia dove scopre il bisogno Silvio Bonelli di assicurare la fornitura di quei pochi farmaci reperibili nell’immediato dopoguerra. Nasce così Unifarma, l’azien- saega La pesante eredità di Ernesto Rapalino di Beppe Malò È stato grande il cordoglio che la città ha vissuto per la scomparsa di Ernesto Rapalino. 70 anni, imprenditore, dal 1989 responsabile della Saega spa di Alba, azienda del settore edile per la produzione di sabbia, ghiaia e calcestruzzi. Era una persona molto nota e stimata tanto per la sua attività professionale, che nel 2008 gli era valsa il conferimento della Stella al merito del lavoro, quanto per il sostegno appassionato messo a disposizione di numerosi progetti sportivi tra cui tra cui la Pallonistica Albese, il Tiro a volo di Alba, l’Albese Calcio e l’Alba Volley. Ernesto Rapalino era nato a Cissone, in alta Langa, il 5 aprile 1938. Superate le mille difficoltà degli anni che videro la tragedia della guerra e le difficoltà della ripresa economica, si trasferì a Monforte Ernesto Rapalino d’Alba negli anni Sessanta con la famiglia iniziando il suo percorso lavorativo nella società Sam spa inizialmente come autista sino a diventare responsabile della gestione dell’impianto di produzione di asfalto e della relativa logistica. Nel corso degli anni ha formato parecchi giovani grazie alla enorme esperienza maturata e messa a frutto nel mondo del lavoro. Dal 1989, grazie alle sue capacità ed esperienza è divenuto responsabile della Saega spa di Alba oggi guidata dal figlio Marco in qualità di amministratore delegato. “Come figlio e successore in azienda - sottolinea Marco Rapalino ricordando la figura del padre - non potrò fare altro che far tesoro dei suoi consigli e seguire l’esempio che ci ha lasciato in questi anni di lavoro vissuti insieme, ben sapendo che il vuoto lasciato sarà difficilmente colmabile: per le sue innate qualità di attitudine al lavoro e correttezza professionale, per l’esperienza e per l’attaccamento al nostro patrimonio di valori. Un ricordo indelebile, infine, sarà quello di un affettuosissimo nonno legato da un profondissimo affetto alle nipotine”. da che vede la sua prima sede in corso Emanuele Filiberto a Fossano, per poi trasferirsi nel ’55 nella nuova sede, sempre di corso Emanuele Filiberto, e spostarsi, definitivamente, nel ’73 in quella che è l’attuale collocazione, ossia via Nazario Sauro. Silvio Bonelli è stato per lungo tempo direttore generale di Unifarma e, negli ultimi anni, dopo il pensionamento, era diventato presidente onorario. Per questa sua dedizione al lavoro, Bonelli, nominato Cavaliere della Repubblica, è stato insignito del premio della Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico della Camera di Commercio nel ’87 e nel ’98 è diventato Maestro del Lavoro dell’Unione Industriale in occasione dei cinquant’anni di attività imprenditoriale. Oggi Unifarma garantisce farmaci in tempo reale in Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta: un giro di 6 mila pacchi al giorno per permettere a tutte le farmacie un rifornimento rapido e capillare, all’insegna dell’efficienza, anche nelle vallate e nei luoghi più lontani dai centri cittadini. “La peculiarità di Unifarma - dice Giorgio Bonelli, uno dei due figli di Silvio Bonelli ed attuale amministratore delegato dell’azienda, - è quella di essere nata con il connotato di essere al servizio dei farmacisti e, al tempo stesso, proprietà degli stessi”. Attualmente, nell’edificio di via Nazario Sauro, sono centralizzati gli uffici dell’amministrazione e commerciali ed il centro elaborazione dati. Nello stesso complesso sono anche ubicate le Società del gruppo Farmaline e Farmalease. Le attività della sede sono ripartite in tre grandi aree che complessivamente occupano 50 persone: area amministrativa, commerciale e centro elaborazione dati, dipendente da Farmaline Srl. MAGGIO MESE DELLE CROCIERE! : mbre FRENCIA e v o 3 n N LUCA ESO O OMPR C C A O R T TUT OCIE IN CR da 890 € tire a par PRENOTA SUBITO daa € 5590 90 PRENOTA SUBITO daa € 5590 90 PRENOTA SUBITO daa € 4490 90 PRENOTA SUBITO daa € 4490 90 PRENOTA SUBITO da € 530 E’ UN’ESCLUSIVA: POLARIS VIAGGI Bagnolo P.te Tel. 0175/348424 - POLARIS VIAGGI Revello Tel. 0175/257396 Solo da Polaris Viaggi prenota una crociera nel mese di maggio con questi vantaggi: • Alla prenotazione solo 100 € di acconto per persona • Un pacchetto bevande gratis incluso per cabina • Possibilità di annullare la prenotazione 45 giorni prima della partenza senza perdere nulla • Trasporto al porto di Savona gratis (min. 6 persone) E’ ARRIVATO IL CATALOGO COSTA CROCIERE 2010! Passa in agenzia! Maggio 2009 16 tecnogranda Continua la crescita del parco tecnologico Una società in crescita: raddoppiano i ricavi e pareggia, per il secondo anno consecutivo, il bilancio. Un consuntivo positivo, quello di Tecnogranda nell’anno passato, che è stato discusso e approvato, lo scorso 23 aprile, nel corso dell’assemblea dei soci del Parco scientifico tecnologico per l’AgroIndustria di Dronero. Nel 2008, dando corso alla nuova mission aziendale, che ha individuato nell’agro-industria una vocazione economica e culturale dei territori del Cuneese, Tecnogranda ha concluso con successo la fase di riposizionamento, intessendo la trama di un sistema a rete che, attraverso i laboratori della struttura e la condivisione di competenze offerte da centri di ricerca, Università e Politecnico, consente la diffusione di conoscenze alle imprese nel segno dell’innovazione. Consulenze utili ad accedere alla finanza agevolata dei bandi europei: tracciabilità e rintracciabilità alimentare, nanotecnologie applicate al confezionamento ed alla sicurezza dei cibi, soluzioni Bilancio chiuso in pareggio per il secondo anno consecutivo. Nel 2008 sono stati eleborati oltre 600 progetti per la logistica e il trasporto, energie rinnovabili e marketing sono alcuni dei settori in cui si è sviluppata la collaborazione della società con le aziende. Nell’arco del 2008 Tecnogranda ha fornito supporto nella presentazione di progetti finanziabili a 30 aziende. Il trasferimento tecnologico, soprattutto nei confronti di operatori mediopiccoli, più esposti alle difficoltà di accesso all’innovazione, rimane l’obiettivo di Tecnogranda anche per gli anni a venire. Il 2008 è stato contraddistinto anche dal complesso lavoro necessario per la presentazione della candidatura di Tecnogranda a soggetto gestore del Polo regionale di innovazione per l’Agroalimentare. Un iter che ha dimostrato la forza della domanda di innovazione scaturita dalle aziende. Riunite in un’associazione temporanea di scopo, oltre 240 imprese si sono servite delle strutture e conoscenze di Tecnogranda per elaborare oltre 600 progetti innovativi. “L’importanza di questa iniziativa, tuttora in corso di completamento, è strategica e fondamentale per lo sviluppo delle attività di Tecnogranda - spiega il presidente della società Mauro Chiotasso -. Ciascuna impresa aderente ha manifestato mediamente l’interesse ad avviare 2-3 progetti di innovazione: il quadro delle possibili attività di Tecnogranda si allarga quindi in modo sostanziale e consente di operare sul mercato agro-alimentare ed agro-industriale in modo non soltanto più consistente, ma soprattutto più consapevole e strategico, scegliendo le linee di intervento che forniscono possibilità di ritorno sul territorio più promettenti”. barbero group aziende e imprenditori in breve “Stella al merito del lavoro” per 11 dipendenti di aziende albesi Sono 11 i dipendenti di cinque aziende cuneesi che, lo scorso 1° maggio, nel corso della cerimonia che si è tenuta al Conservatorio Verdi di Torino, hanno ricevuto, anche grazie alla segnalazione di Confindustria Cuneo, la “Stella al merito del Lavoro”. Ogni anno il Ministero del Lavoro conferisce, nel giorno della festa del lavoro, le decorazioni ai dipendenti che si siano particolarmente distinti per singolari meriti di condotta morale, perizia, laboriosità, anzianità di servizio, innovazioni nel campo tecnico e produttivo. Tra gli ottanta premiati, hanno meritato l’ambito riconoscimento i dipendenti della Ferrero spa di Alba: Renato Battaglio, Luigi Gallo, Renato Giordano, Armando Manassero, Cesarina Sobrero e Giancarla Traversa; Giuseppe Bornelli, dipendente della Società cooperativa Vitale Robaldo di Alba; Candida Margiaria, dipendente della Barberis Aldo impresa costruzioni spa di Alba; Giancarlo Pascale e Giovanni Franco Vezza, dipendenti della Miroglio spa di Alba; Pasquale Toppi, dipendente della Navello spa di Monchiero. sabato 16 maggio l’inaugurazione dell’ “acino ceretto” La Cantina Monsordo Bernardina di Bruno e Marcello Ceretto svelerà ufficialmente il suo nuovo volto sabato 16 maggio ospitando una giornata di studio dedicata ai temi del turismo, della qualità dell’accoglienza e del rapporto tra il “terroir” e i vari aspetti della cultura materiale ad esso collegati. La cantina, rinnovata nell’aspetto e nei contenuti offerti al visitatore, resterà aperta per tutta la giornata mentre l’inaugurazione ufficiale avrà luogo alle ore 17. Sarà l’Acino Ceretto, nuovo cuore della cantina, ad accogliere il sottosegretario con delega al Turismo Michela Vittoria Brambilla, il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, il direttore generale dell’Enit Eugenio Magnani e il presidente di “Relais&Chateaux” Eugenio Magnani che saranno relatori sul tema della possibilità che il turismo può offrire allo sviluppo economico e occupazionale del comprensorio albese. “Siamo convinti - spiega Roberta Ceretto - che occorra puntare ad un prodotto turistico curato nei minimi dettagli. La zona può mettere in gioco risorse uniche per quanto attiene all’enogastronomia, all’ambiente e ai contenuti storici e culturali. Bisogna perfezionare gli aspetti dell’accoglienza, delle “coccole” che un certo tipo di target turistico apprezza e si aspetta di trovare. Il nuovo aspetto e la nuova organizzazione della Bernardina vanno esattamente in questa direzione e mi pare interessante che l’inaugurazione sia l’occasione per riflettere ad alto livello sullle potenzialità del turismo come volano per l’economia locale”. Alberto bertone interviene alla facoltà di economia di torino Giovedì 23 aprile, presso l’Aula Magna della facoltà di Economia di Torino, l’imprenditore Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato delle Fonti di Vinadio spa, azienda produttrice del marchio leader nazionale Acqua Sant’Anna, è stato chiamato a spiegare ad oltre 250 studenti del quarto anno (il 1° anno della laurea specialistica in Economia e direzione delle imprese) le ragioni di uno dei successi aziendali più eclatanti degli ultimi dieci anni. L’iniziativa fa parte di un ciclo di incontri con gli imprenditori per avvicinare gli studenti al mondo dell’impresa organizzato dalla facoltà. Alberto Bertone ha raccontato agli studenti la case history aziendale di Acqua Sant’Anna e la scalata in poco più di dieci anni del mercato delle acque minerali: un’impresa cominciata dal nulla per un’azienda che oggi ha raggiunto un fatturato di circa 170 milioni di euro. Proprio l’innovazione è una delle carte vincenti dell’azienda: sin dall’inizio, Alberto Bertone ha puntato sull’investimento in tecnologia e innovazione, arrivando ad avere linee di imbottigliamento tra le più grandi al mondo e uno stabilimento totalmente automatizzato, dove operano robot e avveniristici veicoli a guida laser. bilancio e numero dei soci in crescita per la bam di carrù il tribunale di mondovì chiude la controversia “garessio” Barbero Group s.r.l., holding del Gruppo Barbero controllante di Società Italiana Grissini s.r.l., comunica che in data 22 aprile 2009 il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Mondovì ha pronunciato piena sentenza di proscioglimento perché “il fatto non sussiste” in merito ad ogni reato, ipotizzato ma mai esistito, attribuito alla Signora Franca Mantovani, già amministratore della suddetta società, in relazione all’acquisizione nel 2003 dal Comune di Garessio dell’immobile incubatore industriale, ora sede di uno degli stabilimenti più all’avanguardia tecnologica del Gruppo. Con l’avvenuto accertamento giudiziale, pur dopo anni, della verità dei fatti si è così definitivamente posto fine alla controversia “Garessio” , controversia che ha visto ingiustamente coinvolta una Società del Gruppo Barbero che aveva semplicemente aderito ad un progetto di insediamento industriale “in aree economicamente svantaggiate ” senza aver mai usufruito di alcun finanziamento pubblico ne tantomeno di aiuti di Stato, insediandosi con uno stabilimento produttivo con la conseguente creazione di 40 nuovi posti di lavoro. Centodieci anni, ma non li dimostra. Anzi, stando ai risultati conseguiti nel corso del 2008 la Banca Alpi Marittime di Carrù, dà l’immagine di una realtà quanto mai giovane e in buona salute. Consolidata anche da un ottima crescita dei soci: passati fra il 31 marzo 2008 e il 31 marzo 2009, da 4.240 a 4.608, con un incremento di quasi il 10%. È quanto emerge dall’assemblea dei soci della stessa, svoltasi domenica 19 aprile a Carrù per l’approvazione del Bilancio 2008. Una assemblea – vi hanno partecipato 600 persone per un totale di 1.325 voti - che ha provveduto anche al rinnovo dell’intero Consiglio di amministrazione, in scadenza, riconfermando sia il presidente Gianni Cappa che sette degli altri otto consiglieri già facenti parte del Consiglio (Adriano Bottero, Clerico Fabrizio, Gian Piero Gasco, Pierluigi Gonella, Domenico Massimino, Aldo Morra e Carlo Navello) con un solo nuovo ingresso, quello di Giovanni Bracco, presidente della Cantina Clavesana. Nel 2008 il bilancio ha segnato un risultato operativo lordo di 5 milioni di euro (+83 % sul 2007) che al netto delle imposte e degli accantonamenti ha registrato un utile di 292 mila euro. La raccolta complessiva diretta è stata pari a 624 milioni di euro con un aumento del 21,31% sull’anno precedente (514 milioni di euro); la raccolta diretta più indiretta ha raggiunto un miliardo e 79 milioni di euro (+5%) mentre gli impieghi sono stati pari a 452 milioni e 663 mila euro (+ 32,7% rispetto alla quota del 2007, di 341 milioni di euro). 97HH;BB? ;B;L7JEH? ; I?IJ;C? :? CEL?C;DJ7P?ED; ?DJ;HD7 9edY[ii_edWh_W [iYbki_lW f[h9kd[e [Fhel_dY_W dei Fratelli Rosso Costanzo e Marco s .n.c LAVORAZIONE ACCIAO INOX ATTREZZATURA PER INDUSTRIE ALIMENTARI ZaZkViVW\\_ZWX_b_j} K:C9>I6CJDKD:9JH6ID6HH>HI:CO6G>86B7>CDA:<<>D K:C9>I6CJDKD:9JH6ID 6HH>HI:CO6 G>86B7> CDA:<<>D 8eh]eIWd:WbcWppeK^V8jcZd!&%+IZa#%&,&'+&(&' _ d \ e 6 l W k Z W ] d W Y W h h [ b b _ $ Y e c m m m $ l W k Z W ] d W Y W h h [ b b _ $ Y e c Produzione tavoli e banchi da lavoro in acciaio. Scaffalature, contenitori e serbatoi. Vasche a gas o elettriche a bagno olio per cottura salumi e prodotti alimentari. CUNEO Via Pollino, 52 - Fraz. Ronchi Tel. e Fax: 0171 43393 e-mail: aver [email protected] aziende e imprenditori Maggio 2009 17 carbonteam Studentessa brasiliana vince “Linea design” L’azienda saluzzese di Pietro Putetto realizzerà il vassoio in fibra di carbonio di Betina Carnet di Nicola La Fauci La studentessa brasiliana del Politecnico di Torino Betina Carnet, coadiuvata da Karla Roman, è la vincitrice del concorso “Linea design” indetto dalla Ygroup lo scorso ottobre in collaborazione col Gruppo Giovani Industriali di Cuneo e con la Carbonteam di Saluzzo, azienda specializzata nella lavorazione dei materiali compositi che ha prototipato l’elaborato. A premiare la vincitrice lo scorso 4 aprile presso la Galleria Porta Rose di Garessio, erano presenti oltre al titolare della Carbonteam, Pietro Putetto ed al presidente della Ygroup, Giacomo Luigi Gaiotti anche il consigliere provinciale Gianni Barberis, il presidente del Gruppo Giovani Industriali di Cuneo Alessandro Battaglia, l’architetto Daniela Bosia, il presidente del Consiglio comunale di Mondovì Rocco Pulitanò ed il noto designer Giorgetto Giugiaro, che ha svolto il ruolo di presidente della giuria del concorso, valutando gli elaborati consegnati dagli studenti di tutte le sedi del Politecnico di Torino. Il concorso prevedeva lo studio e l’elaborazione di un vassoio in fibra di carbonio che soddisfacesse i criteri di funzionalità, originalità, estetica e facilità di realizzazione. L’idea vincente che ha consentito alla Carnet di aggiudicarsi i 500 euro messi in palio dalla Carbonteam, è stata quella di studiare un vassoio-origami in carbonio impreziosito successivamente con fili d’argento composti dai maestri orafi di Valenza; al secondo posto si è piazzato il giapponese Takahashi Yoshiomi ed al terzo Serena Elisabetta Ciliberti. “Il vassoio - spiega Pietro Putetto - ha un’importante valenza strutturale: anche se sottilissimo e leggero, la forma geometrica unita alla colorazione nera del carbonio in contrasto con l’argento, lo rendono davvero particolare. Ci complimentiamo con Betina e Karla per la fantasia con cui hanno saputo interpretare i requisiti richiesti dal concorso, la fibra di carbonio è un materiale difficile da trattare e richiede una cura attenta e dettagliata nelle varie fasi di realizzazione e progettazione zeta Bi internet Concluso progetto di sicurezza stradale di Lorenzo Boratto “Abbiamo deciso di realizzare un progetto sulla sicurezza stradale con slogan e iniziative dei giovani, dedicati e rivolti ai loro coetanei: si tratta di un messaggio fondamentale nella provincia di Cuneo. Inoltre, noi stessi siamo stati toccati personalmente con la morte di alcuni amici sulle strade della Granda. L’iniziativa ha preso avvio a settembre, e solo in un secondo momento abbiamo deciso di concludere con delle prove pratiche, in piazza Galimberti, aperte a tutti”. Spiega così Giorgio Proglio, amministratore della Zeta Bi Internet, azienda albese che ha organizzato “La vita parte in pole position”, un progetto per la sicurezza stradale ideato con il portale internet di informazione locale www. grandain.com e riservato alle scuole medie superiori della Granda. Oltre 250 studenti di 10 scuole di tutta la provincia hanno presentato 76 diversi progetti con messaggi postivi sull’importanza di mettersi alla guida in condizioni ottimali, mettendo al primo posto l’incolumità propria e degli altri. Sabato 4 aprile c’è stata la premiazione al Centro incontri dela Provincia a Cuneo; poi, al pomeriggio, in piazza Galimberti, sono seguite “prove dinamiche” con automobili sportive, dimostrazioni di guida sicura riservate ai neopatentati, l’esposizione di mezzi di soccorso e apparecchiature a disposizione di polizia, carabinieri, vigili urbani e del fuoco, Croce rossa. Così Da sinistra: Livio Oggero, Giuseppe Airaldi e Giorgio Proglio “La vita parte in pole position” è stato ideato da grandain.com decine di cuneesi e curiosi si sono sottoposti gratuitamente a test di guida in assoluta sicurezza, a fianco di piloti professionisti della Bmw Academy pronti a insegnare i segreti per affrontare le manovre giuste per ben comportarsi sulla strada. Il direttore di Grandain, Livio Oggero, aggiunge: “I ragazzi hanno proposto filmati, slogan, video musicali sui rischi di mettersi al volante dopo aver abusato di alcol o droga, o in stato di alterazione anche solo per aver dormito troppo poco. L’idea di giovani che lanciano messaggi responsabili ai coetanei ha funzionato oltre le nostre aspettative. ‘Pole position’ significa partire in testa nella gare come nella vita, tenendo sempre la parte ‘pulita’ del percorso. Molto partecipata anche la premiazione di inizio aprile: una giornata all’insegna dell’educazione alla vita, anzitutto, il bene più prezioso che abbiamo”. A riprova dell’importanza del progetto, “La vita parte in pole position” aveva il patrocinio di Regione, Provincia e Comune di Cuneo oltre a Polizia Stradale, Vigili del fuoco e Croce rossa. Nella categoria “statica” (cioè slogan e messaggi) i primi presi sono andati a Alessandro Galia e Simone Ghio del Liceo Scientifico “Peano” di Cuneo, Stefano Perdichizzi e Federica Ponzio del “Marconi Cravetta” di Savigliano. Nella categoria “dinamica” (usando le tecnologie di Internet e del computer) riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria a Giulia Dogliani, Linda Taliano e Martina Trinchero del Liceo artistico “Gallizio” Alba, e premi anche a alla IV B del “Bonelli” di Cuneo e la IIIA del “Vallauri” di Fossano. cosa che, come abbiamo con piacere constatato date le 34 pregevoli proposte pervenute, in molti hanno capito; non escludiamo perciò una futura collaborazione tra la nostra azienda ed il Politecnico, fucina di giovani talenti”. A conclusione della premiazione il presidente Ygroup Gaiotti ha ringraziato l’azienda, il Politecnico e gli studenti che hanno risposto positivamente all’iniziativa, dichiarando che con il concorso “Linea design” si apre una nuova occasione, un trampolino di lancio e di lavoro per il Politecnico di Mondovì e le aziende locali che possono così usufruire di un bacino dal potenziale creativo elevato come quello offerto dai giovani studenti universitari. Betina Carnet (a destra) e Karla Roman con Pietro Putetto Z IO NI C FIDI ASSOCIA IM P R E SA IT A V IC IN I L IA . T U A IM A L L A V IC IN I P R E S A , T E R R ITA L T U O O R IO . IA REDIT OR N IC ON U IL NOS T IMPEG RO NO PER LE MED IE IMPRE SE. DI CATE G Maggio 2009 il personaggio. gianni arnaudo di Fabrizio Pepino L’arte fa impresa con la creatività Intervista a 360° sulle reciproche connessioni tra la produzione industriale e quella artistica bellezza “L’arte fa impresa e la creatività è l’unica cosa che riusciremo ad esportare in Cina, in India e nei mercati emergenti. Ci possono copiare tutto, ma non avranno mai la nostra creatività”. Gianni Arnaudo, nato a Dronero, è l’architetto cuneese in attività a più alto tasso di export. Eppure, nonostante le sue opere siano esposte permanentemente al parigino Beaubourg, in una decina di Musei nel mondo (dal Moma al Vitra, al Museo D’arte Moderna di Monaco, di Berlino, di Sidney...) e le sue idee siano realizzate da Gufram e Frau (chi non ha in mente le celebri poltrone “Capitello” e “Bocca” dello Studio 65 ed il tavolo “Dejeuner sur l’arbre” ), ha il suo studio in Piazza Europa a Cuneo. Architetto Arnaudo, nel suo progetto di riqualificazione dell’area del Foro Boario di Cuneo, da lei realizzato con lo studio A.I di Torino, a seguito di Concorso Internazionale indetto dal Ministero e dal Comune di Cuneo, c’è anche un Museo del design. Perché proprio a Cuneo? “Cuneo è il palmo di una mano le cui dita sono le sue vallate - parla tra l’onirico ed il metaforico -, siamo in un posto ideale, all’incrocio tra il corridoio 5 ed il 24, al centro dell’Europa. Qui c’è una creatività da esaltare, non da inventare! Quando si restaura una chiesa poi non si sa cosa fare e si mette dentro un museo, che spesso serve solo ad imbalsamare una mancanza di idee. Ma a Cuneo è tutta un’altra storia. Qui i contenuti ci sono! Basta pensare a realtà industriali come la Merlo, la Mondo, la Miroglio, la Dromont o la Ferrero (per citarne alcune): tutte industrie che hanno una immensa creatività, condizione e causa del loro sviluppo e del loro successo. Io penso ad un museo del design come un luogo di attività creativa e di scambio, concepito per confrontarsi e produrre altre idee, come è successo nella vicina Sant’Etienne grazie ad un sindaco illuminato, che in dieci anni ha creato attorno ad una cittadina di provincia un evento come la Biennale Internazionale del Design che è diventata centro propulsore della cultura e dell’economia locale così come è avvenuto a Graz o a Zollverein-Essen o a Bilbao se vogliamo citare alcuni esempi più significativi”. Bella idea, ma qualcuno obietterà che, data la spesa ingente, forse bisognerebbe impiegare il denaro pubblico diversamente... “Credo che il modo migliore per impiegare il denaro pubblico sia quello di creare strutture che a loro volta creano nuovi posti di lavoro chi è Gianni Arnaudo, laureato al Politecnico di Torino nel 1971, inizia l’attività nello Studio 65. Appartengono a quegli anni le prime espressioni di architettura radicale e la collaborazione con Gufram per la presentazione dei Multipli: Capitello, Bocca, Attica, Babilonia. Contemporaneamente si occupa della realizzazione di restauri significativi per concomitanti scoperte archeologiche e per l’attento lavoro filologico su diversi beni culturali della Granda e del Piemonte. Componente per più di un decennio del Comitato Tecnico Urbanistico della Regione Piemonte, è docente di Tecnologia Ambientale presso la II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Con la recente mostra BigBang al Centre George Pompidou di Parigi, Arnaudo è stato collocato fra le personalità più significative in campo artistico del XX secolo. Non a caso le sue opere di design, e i suoi progetti, fanno parte delle collezioni permanenti di diversi musei d’arte contemporanea, come il Centre Pompidou di Parigi, il Moma di New York, il Vitra di Basilea e i musei d’arte moderna di Denver, Sidney e Monaco. Le sue opere di design sono realizzate da Fontanarte, Poltrona Frau, Gufram, Slide, Olivari, Lualdi. L’UOMO DELLE IDEE Dall’alto: l’architetto Gianni Arnaudo, la copertina del suo ultimo libro; il divano “Milo” di Gufram; uno scorcio della Dromont di Alba. e danno la possibilità a splendide realtà industriali, come ne abbiamo nella nostra provincia, di farsi conoscere ad un pubblico più ampio. Troppo caro? Vedrete, saranno le aziende stesse a volerlo finanziare. A Bilbao hanno speso 50 milioni per inventare il Guggenheim, ma con i 400 milioni di ricavi dall’indotto (soprattutto turistico) hanno costruito scuole, la metropolitana e un auditorium. Oggi un grande museo della creatività industriale e artigianale è l’unico in grado di comunicare con il mondo, capace di creare opportunità di impiego. Dall’idea di un designer, infatti, si passa alla realizzazione di un prototipo e alla sua riproduzione seriale su scala industriale, che porta il nome dell’ideatore e di chi lo realizza a spasso per il mondo: è la creatività, l’opera dell’ingegno e delle nostre straordinarie capa- cità su cui possiamo ancora contare per conquistare nuovi mercati. In Piemonte ci sono circa 1.000 aziende interessate al design, alcune delle quali associate all’Adi (Associazione per il disegno industriale, ndr), di cui 200 sono in provincia di Cuneo. Siamo nel posto giusto, solo che siamo sempre stati abituati, anche per il nostro carattere riservato, a non mostrare del tutto le nostre notevoli capacità,la nostra intelligenza imprenditoriale, senza pensare che potevamo diventare noi un polo di attrazione capace di parlare al mondo, di attirarne l’attenzione. Questo è uno dei motivi per cui non temo la crisi, ma credo si risolverà grazie alla nostra capacità di scommettere su quello che siamo già capaci di fare”. Dal design al cemento. Per ogni azienda che ha saputo fare del binomio arte-pro- duzione un’arma vincente, ce ne sono dieci che hanno dato un contributo involontario a deturpare il paesaggio. Dostoevskij sosteneva che la bellezza avrebbe salvato il mondo, ma come la mettiamo con tutti i capannoni sparsi per la Granda? “Bisogna sapersi adattare alle circostanze e, oltre a prendere le misure per il futuro, intervenire sull’esistente in maniera intelligente. Non è difficile e nemmeno così caro; a volte basta semplicemente lavorare sull’involucro e su possibili aree verdi, che possano mimetizzare interventi a volte dissennati del passato. La mia teoria, che sto sviluppando attraverso un progetto con i miei studenti della Facoltà di Architettura, è basata sull’idea che si possa intervenire per gradi sulla realtà esistente. Si vedono in provincia, in Piemonte, aggregati industriali molto squallidi, che possono essere ricondizionati tramite il verde e con poche spese, sull’architettura, sul ‘guscio’ degli edifici in modo tale da ‘smaterializzarli’, mimetizzarli all’interno di paesaggi alcune volte splendidi. A volte il costo di questi interventi, che può essere molto minore di quanto si pensi, serve anche a conferire una nuova ‘visibilità’ all’impresa; l’architettura diviene un valore aggiunto di marketing per pubblicizzare l’attività di questa o quell’altra fabbrica, con un notevole ritorno di immagine. Per quanto riguarda i nuovi interventi è bene ricordare che fare un edificio bello o brutto costa esattamente lo stesso e ci possono essere infinite strade per creare o ripristinare edifici, dimostrando l’intelligenza e la sensibilità dell’imprenditore rispetto al proprio territorio e al proprio futuro. Questo come correttivo a ciò che è stato fatto, e per il futuro? “Cambiare l’industria dal di fuori significa cambiarla anche dal di dentro. Nell’immaginario collettivo, infatti, la fabbrica è sempre stata intesa come un luogo di sofferenza, in cui le alte mura e i grandi cancelli servivano a racchiudere la fatica del lavoro degli operai. Questa, lo sappiamo, è una visione distorta. Se noi cominciamo a costruire luoghi di lavoro belli, vedasi nuovi stabilimenti della Ferrari, della Brembo, della Tod’s e tantissimi altri, anche chi lavora ne risentirà in modo positivo. I casi cuneesi della Dromont e di Terre da vino, credo possano rappresentare uno dei tanti esempi di concretizzazione di queste teorie”. Il suo ultimo lavoro bibliografico, “Le case del vino”, porta alla luce accanto ai capannoni prefabbricati da inglobare - di cui sopra anche l’esistenza di un passato da preservare intatto così com’era: le cascine. “‘Le case del vino’, un testo edito dall’Artistica di Savigliano con l’introduzione di Carlo Petrini, è stato una scommessa, che consiste nell’applicare lo stesso metodo di Slow Food al territorio. Conoscerne il Dna è la prima cosa da fare per non deturparlo ogni volta che si interviene, sia costruendo qualcosa di nuovo sia ristrutturando l’esistente. Il paesaggio della Langa, se veramente vuole diventare Patrimonio dell’Umanità sotto l’egida dell’Unesco, deve imparare a creare le condizioni, con un’opportuna normativa per la propria tutela e il proprio sviluppo. Vede, in questo libro la vera novità è che oltre a far capire in termini abbastanza semplici il linguaggio architettonico dei contadini delle Langhe, si è aggiunta (finalmente) una proposta di normativa concreta, che non è un intervento imbalsamatorio o meramente impositivo, ma l’indicazione di come si può ristrutturare in modo intelligente e senza elevati costi, per salvare la storia di chi prima di noi ha posto le basi di quella ricchezza, che adesso caratterizza un vastissimo territorio. A questo punto i sindaci del Comuni delle Langhe, del Roero, del Monferrato sono posti di fronte ad un metodo concreto di ‘salvaguardia attiva’ che si esprime in forma propositiva. So che potranno trovarsi a fare una scelta, fra opportunità politica e vero amore della propria terra, nella convinzione che il bello non solo, come dice lei, salverà il mondo, ma certamente aumenterà il valore economico, turistico e culturale di tutta una Regione”. Maggio 2009 20 impresa e cultura di Fabrizio Gardinali futurismo 1909-2009. l’avanguardia cento anni dopo Il 20 febbraio del 1909 Filippo Tommaso Marinetti fa pubblicare sul popolarissimo quotidiano parigino “Le Figarò” il “Manifesto del Futurismo”. Organizzato in undici “punti” più un’introduzione di tipo narrativo, esalta come valori fondanti i concetti di “vitalismo” e “dinamismo”, con toni sovente esasperati e volutamente provocatori. Si leggono affermazioni di questo tenore: “Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un (sic) automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della ‘Vittoria di Samotracia’”. E ancora: “Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa. Canteremo le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti che fiutano l’orizzonte, le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta”. Era nata la prima avanguardia in senso proprio, con un programma, un progetto e una profonda e intrinseca serie di novità. Prima fra tutte l’aver compreso che il mondo, l’Europa e l’Italia, erano profondamente mutati e dietro la critica, avvolta dai toni eccessivi, contro l’arte La scienza e l’industria sono state la principale fonte d’ispirazione del movimento L’arte in nome del progresso tradizionale vi è la consapevolezza della necessità di trovare nuovi linguaggi e nuovi stimoli che conducessero gli operatori culturali a misurarsi, non che a compenetrarsi, con i cambiamenti che erano avvenuti in campo economico e sociale fra fine ‘800 e inizi ‘900 in tutto il continente. A titolo esemplificativo, all’Esposizione Universale di Parigi del 1889 viene presentata la Tour Eiffel. Oggi un simbolo della capitale transalpina, ma all’epoca esempio della capacità di utilizzare il ferro nelle costruzioni edili. Alta 324 metri, è formata da 18.038 pezzi di ferro forgiato, uniti da mezzo milione di bulloni (in seguito sostituiti da rivetti saldati). Per venire all’Italia, dopo l’Unità si ebbe un notevole sviluppo economico; anche se l’originario progetto di Cavour e Destra storica era alquanto scettico sulla possibilità di un processo di industrializzazione nei settori pesante e di base. Si rite- neva piuttosto possibile, e anche perseguibile, uno sviluppo nel settore alimentare e tessile; nelle migliori delle ipotesi, in certi campi della meccanica e della chimica. Erano previsioni che vennero smentite dai fatti, ma nel frattempo si avviò, nel periodo 1861-1887, un programma di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture assolutamente imponente. Le strade nazionali passarono da 22.500 a 35.500 Km., gli uffici postali da 1.632 a 3.328, quelli telegrafici da 335 a 1.565, e le relative linee da 9.900 a 26.100 km. L’ampiezza della rete ferroviaria quadruplicò e alla fine degli anni ’80 dell’Ottocento tutte le maggiori città italiane erano raggiungibili su rotaia. A inizio 1880 vi fu la prima fase di sviluppo industriale, specie nel Settentrione, e in particolare nelle aree del cosiddetto “triangolo industriale”. Era nei comparti più moderni: siderurgia, chimica, meccanica e, in un secondo tempo, elettrico. Venne supportato da un sistema creditizio ormai maturo; in particolare Banco di Roma, Credito italiano, Banca commerciale si erano impegnati fin da fine secolo a finanziare i settori più avanzati e a maggior densità di capitale delle attività produttive italiane, facendole decollare. è con l’età giolittiana che si ebbe, sia pure nelle zone circoscritte a Milano, Torino e Genova, il raggiungimento di livelli europei di industrializzazione, con saggi di incremento del prodotto interno lordo fra i più elevati a livello continentale e mondiale. Si ridusse, per la prima volta, il ritardo dell’Italia dai Paesi più sviluppati, sia in termini di produzione sia di reddito pro capite. Nacque una “società industriale” con conseguenze, almeno al Nord, notevoli. Diminuì il tasso di mortalità infantile in modo drastico e altrettanto decisamente aumen- in mostra “energie sottili della materia” alla castiglia di saluzzo La Castiglia, l’antico carcere di Saluzzo ora recuperato come spazio espositivo e per attività culturali, ha il fascino un po’ inquietante di tutte quelle strutture dove la manifestazione del potere si esprime attraverso il suo volto severo di costrizione e giudizio. L’ospitare arte figurativa e in particolare scultura, che per sua intrinseca caratteristica e funzione è espansione nello spazio, occupazione e modificazione dello stesso, in un complesso destinato per secoli proprio all’opposto, cioè alla limitazione dello spazio, ne accentua il contrasto e aumenta l’attrazione. Tant’è che è stata scelta, in accordo col Comune di Saluzzo, dall’IGAV, Istituto Garuzzo per le Arti Visive, organizzazione no – profit nata nel 2005 con scopo la valorizzazione e la conoscenza dell’arte contemporanea italiana, come tappa finale della mostra collettiva di scultura “Energie Sottili della Materia”. Negli spazi dello storico edificio fino al 10 maggio (orari: dal venerdì alla domenica dalle 15 alle 19, il sabato fino alle 23) hanno trovato collocazione le opere di 31 scultori italiani, selezionate da Marisa Vescovo e Alessandro Carrer. Sono presenti lavori di alcuni maestri, come Gilberto Zorio, Giulio Paolini, Pietro Consagra e Luigi Mainolfi, accanto a giovani legati alle espressioni più recenti di avanguardia, in un mix di estremo interesse e coinvolgente, che riesce nel dichiarato intento dei curatori di fornire al visitatore una sintesi, meglio uno sguardo, sull’insieme dell’arte contemporanea nazionale degli ultimi decenni nei suoi mutabili e variegati aspetti. Si pensi all’estrema espansione nella scelta dei materiali: dalla pietra ai polimeri, dal legno alle plastiche, agli acciai. O a quella altrettanto vasta degli strumenti espressivi, comprese installazioni, video, “macchine” con supporti elettronici; tanto che, a volte, la parola “scultura” pare limitativa a designare questo panorama. “Energie Sottili della Materia” giunge nell’antica città del cuneese dopo un lungo percorso fuori dai confini, in Estremo Oriente, per la precisione a Shanghai, Pechino, Shenzhen e Seoul, in occasione dell’Anno dell’Italia in Corea, avendo destato un buon interesse di pubblico e attenzione da parte dei “media”. “Per questa mostra abbiamo quindi messo in primo piano le problematiche della materia”, ha scritto Marisa Vescovo nella presentazione, in catalogo, dell’evento. “E’ soprattutto la scultura che fa affluire nel suo alveo l’insieme delle idee e delle figurazioni per salvare solo quelle che possiedono una scintilla. In fondo un po’ tutti gli artisti portano in scena il punto di vista alchemico, che rappresenta l’evoluzione da uno stato dove predomina la materia rispetto allo spirito: trasformare i metalli in oro equivale a trasformare l’uomo in puro spirito”. f.g “Tremula” di Roberto Almagno (foto dal catalogo della mostra) Maggio 2009 impresa e cultura 21 aeronautica & aeropittura UOMINI E OPERE Nella pagina a fianco: Umberto Boccioni (a sinistra) e Filippo Tommaso Marinetti all’inaugurazione della mostra dei pittori futuristi alla Galerie Bernheim-Jeune di Parigi il 5 febbraio 1912. Sopra: Fortunato Depero, “Treno partorito dal sole” (1924) A destra: un manifesto pubblicitario di un’auto di Antonio Chiribiri tarono e mutarono i consumi individuali dell’intera popolazione settentrionale, avvicinandosi a quelli delle società industriali avanzate. In queste aree, fra il 1903 e il 1911, le manifatture passarono dal 58,1% al 67,6% del totale nazionale. Non fu a costo zero: comportò una frattura netta fra la struttura produttiva del Nord e quella del Mezzogiorno, dal quale, fra 1900 e 1914, si allontanarono gran parte degli otto milioni di emigranti italiani, in cerca di fortuna specie oltreoceano. Di fronte a questo la gran parte del mondo culturale era rimasto come stupito, spiazzato e per lo più non lo aveva capito, sentendo- sene estraneo, avulso. La letteratura e l’arte, più in generale, quella contro cui il Futurismo si scaglia, si era sentita emarginata dalla nuova società borghese e dai suoi valori. Aveva reagito in modi opposti. Da un lato in un ripiegamento su se stessa, nel ripianto di tempi ed epoche perdute o nel sogno di un mondo “piccolo”, “sano”, fatto di affetti familiari, di consuetudini immutabili. O con un senso di distacco, di superiorità e diversità, alla ricerca di una eccezionalità dell’artista rispetto al resto della “gente”, del “popolo”, che è sovente velleitaria o eccessivamente raffinata e preziosa. Il movimento di Marinetti, invece, proprio nel progresso industriale e scientifico trae la sua motivazione. Ha compreso che la scienza e le sue applicazioni tecniche pratiche hanno cambiato le esigenze e i modi di sentire di tutti gli strati sociali e li vuole interpretare. Calarsi in essi per farli suoi. Intuisce che sono necessarie nuove motivazioni e che il ruolo tradizionale dell’arte è andato in crisi con le enormi trasformazioni degli ultimi decenni. Non sempre nella sua storia ci riuscì, anzi alcuni suoi tentativi saranno insuccessi, ma ebbe il merito di provarci e lasciarne ampie tracce. Nasce come movimento letterario, ma presto diventerà onnicomprensivo, “invadendo” tutti i campi: pittura, cinema, scultura, musica, teatro, fotografia, fino alla moda e anche alla “cucina futurista”. Ebbe una risonanza enorme. E dopo la mostra di pittura futurista alla Galleria Bernheim Jeune di Parigi e un “tour” in diverse capitali europee nel 1912, ha il merito di riportare a livello internazionale la produzione artistica italiana, cosa non più accaduta dall’epoca barocca. Anche il metodo utilizzato da Marinetti, la pubblicazione sui giornali dei suoi manifesti, l’uso di volantini e specie le famose “serate futuriste”, aperte a tutti e dove tutti potevano, in modo anche acceso e violento, esprimere il proprio dissenso, rivelano la grande e nuova abilità nell’uso di strumenti per creare “eventi”, raggiungere tutti gli strati sociali e farsi conoscere. Molte delle “invenzioni” proclamate dal Futurismo saranno poi applicate in vari campi. Influenzeranno sia la letteratura sia l’arte in genere, ma troveranno spazio pure in settori diversi, come la grafica, la pubblicità, la cartellonistica e il design, andando ben oltre il sia pur lungo tempo, Marinetti muore nel 1944 e con lui il movimento, della sua vita. Chiribiri e le officine appese alle nuvole di Pierpaolo Bindolo Nell’anno in cui si celebra il centenario della nascita del movimento futurista (19092009) numerose sono, in tutto il mondo, le iniziative dedicate all’avanguardia artistica. Molte città hanno infatti predisposto un fitto calendario di eventi per conoscere e riflettere sul movimento nato nel febbraio del 1909 con la pubblicazione - sulle pagine del giornale francese “Le Figaro” - del manifesto ideato e scritto da Filippo Tommaso Marinetti. Molte mostre, convegni e seminari organizzati per celebrare questa ricorrenza hanno messo in evidenza il legame tra futurismo e sviluppo della produzione industriale, avvenuta nei primi anni del secolo scorso. Così durante la rassegna “Modena terra di Motori” sono stati esposti, accanto ad alcuni capolavori di artisti futuristi, manifesti pubblicitari ed auto quali la Fiat Chiribiri e modelli di Bugatti. Nel capoluogo lombardo invece lo scorso 8 aprile, nell’ambito del ciclo di incontri “Tra Fin de Siècle e Futurismo”, si è svolta una conferenza dal titolo “Fabbriche e società a Milano: tra documenti e fotografie”. Per rimanere vicino a noi, l’avanguardia guidata da Marinetti è stata protagonista, nel mese di marzo, presso il centro di interpretazione e documentazione storica dell’Ecomuseo di Torino, dello spettacolo-dibattito dal titolo “Officine appese alle nuvole: fabbriche e futurismo”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’associazione culturale Mano d’Opera. Nella sala incontri in via Milillo a Torino, attraverso la lettura di brani e la proiezione di immagini, si è tentato di tracciare la storia di due realtà strettamente intrecciate: quella della nascente industria aeronautica e quella dell’areopittura futurista. Infatti, uno degli oggetti di culto particolarmente esaltato dai futuristi, accanto all’automobile e al treno, fu l’aeroplano, simbolo del dinamismo, della leggerezza e della velocità tanto ricercata e decantata. All’Ecomuseo è stata raccontata e presentata la figura e l’attività dell’inventore e imprenditore Antonio Chiribiri che nel 1911, dopo due anni di tentativi, riuscì a produrre e a far volare a Torino il primo monoplano italiano costruito completamente da una medesima ditta: la Chiribiri & C. Il costruttore di aerei torinesi impiegò tutte le risorse finanziarie e le capacità tecniche conseguite durante l’apprendistato in varie officine del nord Italia, riuscendo a realizzare con un gruppo di meccanici piemontesi il Torino celebra l’inventore del primo monoplano italiano costruito dalla stessa ditta motore e il telaio del monoposto che egli stesso pilotò e collaudò. La qualità dei suoi prodotti, ricambi e accessori per aerei, realizzati nelle officine di via Don Bosco, gli fecero aggiudicare “su licenza” importanti commesse. Con questi introiti fece costruire, sempre a Torino, una scuola di pilotaggio, dalla quale uscirono eccellenti aviatori. Voli dimostrativi con il Chiribiri 3 - un monoplano dotato di un motore da 100HP con raffreddamento ad aria - vennero effettuati nel 1912 in diverse città della Penisola, fra cui Cuneo. L’Italia fu la prima nazione durante la guerra in Libia ad impiegare, anche se solamente come ricognizione, l’aviazione in azioni belliche. Negli anni successivi l’interesse del costruttore di aerei si spostò verso la progettazione e la produzione di automobili anche sportive. Nel 1923 Tazio Nuvolari, con l’auto da corsa Chiribiri Tipo Monza Spinto, vincerà numerose corse e gran premi. Fino alla vendita degli stabilimenti industriali alla Lancia nel 1927, molti saranno i modelli di autovetture costruiti dalla piccola casa torinese. Figura eccentrica e geniale, Chiribiri fu per gli artisti di quegli anni un esempio di modernità e coraggio. Ricordiamo che egli arrivò a Torino e lì iniziò la propria professione nel 1909, anno in cui Marinetti presentava il manifesto futurista. Secondo le intenzioni del fondatore del movimento d’avanguardia i poeti e i pittori futuristi avrebbero dovuto “amare ciò che gli uomini” stavano inventando “di più meraviglioso: la macchina. La macchina” ritenuta “nuovo corpo vivo quasi umano che moltiplica il nostro”. Motori, ruote dentate e pulegge avrebbero prodotto a loro “volta infinite conseguenze e modificazioni nella sensibilità, nello spirito, nella vita” di ogni uomo e nella società. La trasformazione dei mezzi meccanici in nuovi oggetti del desiderio è stato uno dei temi affrontati durante il dibattito di Torino. Questa città e il Piemonte nei primi anni del secolo scorso sono stati interessati da un progresso tecnologico e manifatturiero senza precedenti. Le costruzioni industriali, gli ingranaggi, le automobili, gli aerei e gli operai rappresentarono per i futuristi le “forme dinamiche” e ispiratrici delle loro opere. Così come Chiribiri realizzava motori a scoppio e telai d’acciaio che potevano viaggiare e volare, Balla, Boccioni, Depero e Sant’Elia con i loro quadri, progetti e poesie celebravano la velocità e le conquiste del progresso. I manufatti e gli oggetti prodotti nelle fabbriche e nelle officine erano ritenuti opere d’arte al pari degli affreschi e delle statue dell’antichità. è importante ricordare che il futurismo è stato fin dalla sua fondazione quell’esperienza innovatrice che vide nel mito della velocità e della macchina l’aspetto fondante della vita moderna. Sicuramente la concezione di bellezza di quella avanguardia portò alcuni esponenti a violare regole e consuetudini sociali e ad estremizzare certe opinioni e tendenze. La novità fu quella di dare un riconoscimento non solo economico ma soprattutto culturale al lavoro di tecnici, operai e imprenditori. L’immagine di un aereo in movimento o di una fabbrica fumante procurava in quegli artisti nuove sensazioni e tensioni da descrivere e cantare. Non è sicuramente un caso che proprio sulle pagine di un giornale letto e stampato in Piemonte, “La Gazzetta del Popolo” di Torino, venne pubblicato per la prima volta nel 1929 il manifesto dell’Areopittura Futurista. Fra i firmatari e gli ideatori di questa nuova tecnica espressiva vi era anche il revellese Luigi Colombo, in arte Fillia. I futuristi ritenevano che attraverso “le prospettive mutevoli” di una visione dall’alto pittori e scrittori avrebbero osservato “una realtà assolutamente nuova”. Una realtà che nulla aveva in comune con i tradizionali paesaggi costituiti dalle “prospettive terrestri”. Nelle sue varie sfaccettature la passione per il volo in Piemonte non si è mai fermata, anzi negli anni è continuato l’interesse per lo sviluppo scientifico e manifatturiero del settore aeronautico. I giochi dell’aria, i World Air Games che si disputeranno tra Torino, Avigliana e Mondovì dal 6 al 14 giugno 2009, rappresentano nel centenario del futurismo un riconoscimento a questa vocazione e tradizione. 22 Maggio 2009 impresa e cultura il libro/1 La veduta lunga di Padoa Schioppa L’autorevole economista e tecnocrate italiano sostiene che la crisi affonda le sue radici nel 15 agosto 1971, quando il presidente Nixon dichiarò l’inconvertibilità del dollaro di Elio Ambrogio Se qualcuno chiedesse chi, in Italia, impersona meglio la figura del “commis d’état” o, per gli anglofili, quella del “civil servant”, la risposta sarebbe con tutta probabilità: Tommaso Padoa-Schioppa. Economista, una vita passata in Banca d’Italia e alla Banca centrale europea e, infine ministro dell’economia nel governo Prodi (2006-2008), Tps, come viene chiamato dagli affezionati, è stato sicuramente uno dei tecnocrati italiani più conosciuti e stimati all’estero, e forse più all’estero che in Italia. Padoa-Schioppa è uomo di alta levatura intellettuale e morale e, soprattutto, è uomo dalle vedute non provinciali, né sotto il profilo geografico né sotto quello temporale. Ed è proprio questo suo cosmopolitismo intellettuale che gli fa guardare le vicende economiche e politiche dall’alto di una consapevolezza intellettuale molto spiccata che può sedurre ma anche sconcertare nello stesso tempo. Già nel titolo (“La veduta corta”, edizioni Il Mulino, 2009) il suo ultimo libro sintetizza questa ambiguità. Si tratta di una analisi a tutto campo degli ultimi drammatici eventi finanziari ed economici condotta sotto forma di conversazione con Beda Romano, corrispondente da Francoforte per “Il Sole 24 Ore”. Nel novembre 2008, la regina Elisabetta d’Inghilterra, in visita alla London School of Economics, chiese: “Ma perché nessuno se n’è accorto?”. E poi: “Se queste cose erano tanto grosse, com’è che tutti le hanno trascurate? è orribile…” Tomaso Padoa Schioppa Secondo “Tps” i mutui subprime concessi dalle banche Usa a clienti inaffidabili sono stati solo una causa occasionale percezione di tali squilibri. Fin dagli anni Novanta, un economista americano, Hyman Minsky, aveva messo in guardia contro gli eccessi dell’indebitamento americano, tant’è che fu coniata l’espressione “Minsky moment” per indicare il giorno in cui tale indebitamento sarebbe esploso (o imploso). Ma per Padoa-Schioppa la crisi affonda le sue radici in una data remota, quel 15 agosto 1971 in cui Richard Nixon dichiarò l’inconvertibilità del dollaro, ponendo fine al sistema di Bretton Woods e all’era dei cambi fissi. Da quel momento l’economia mondiale viene privata dell’ancoraggio dato dalla stabilità dei cambi e i governi rinunciano di fatto al coordinamento delle loro politiche valutarie e monetarie. Comincia a delinearsi, per usare le parole di PadoaSchioppa, la prevalenza di Hobbes su Kant, cioè la prevalenza di una politica basata sulla forza rispetto ad una politica fondata sulla concertazione internazionale delle regole e finalizzata alla cooperazione fra le nazioni. In questo quadro si inseriscono poi due fatti, uno intellettuale e uno reale. Il primo è dato dall’ideologia del potere autoregolante dell’economia, anche a livello internazionale. La deregolamentazione dei sistemi economici iniziata con Reagan e la Thatcher ha trovato in anni più recenti altri attori nel mondo finanziario e monetario, come Paul Volcker e Alan Greenspan, governatori della Federal Reserve, i quali hanno fondamentalmente assecondato quel liberismo finanziario che ha poi generato il potere incontrollato della speculazione finanziaria. La “veduta corta” che ne è derivata consiste essenzialmente nel prendere decisioni di investimento a brevissimo termine per lucrare nell’immediato, seguendo le indicazioni giornaliere dei mercati, indicazioni spesso fondate solo su tendenze momentanee e staccate da visioni più profonde e razionali. “è un fatto - scrive Padoa-Schioppa -, che nella finanza la forza del vero può essere temporaneamente soverchiata dall’inverarsi del falso, cioè dell’opinione prevalente”. Purtroppo, prima o poi, la realtà prevale drammaticamente con tutto il peso dei fatti, come nel 2007 e nel Toamso Padoa Schioppa, La veduta corta, Il Mulino, Bologna 2009, pp. 188, euro 14. Una semplicità che PadoaSchioppa paragona a quella del bambino di Andersen il quale vede e - unico fra tutti - dice che il re è nudo. “La veduta corta” tenta di rispondere a questa semplice domanda, spiegando le cause e le prospettive del Grande Crollo degli anni 2008-2009. Tutto sembrerebbe partire, come ritiene l’opinione comune, dai mutui “subprime” concessi dalle banche americane ai clienti inaffidabili, ma l’autore definisce questo fatto un “epifenomeno”, nel senso che esso è solo una causa occasionale. Quando, nel 1901, il brigante Musolino fu arrestato, dette la colpa della sua cattura non ai molti delitti che aveva commesso ma a “nu filu”, un fil di ferro che lo fece inciampare mentre sfuggiva ai carabinieri attraverso i campi. Così gli economisti attribuiscono la crisi finanziaria a un banale errore creditizio, ignorando le cause macroscopiche di uno squilibrio generale dell’economia americana e delle relazioni finanziarie globalizzate. Più che a una bolla finanziaria, le responsabilità vanno attribuite a una “bolla mentale” che per anni ha falsato la 2008. Anche nella finanza, come nell’economia reale, esistono dei “fondamentali” destinati a ricondurre tutti dolorosamente alla ragione. Il secondo fatto, che costituisce la causa più profonda e più determinante del collasso dell’economia americana e, indirettamente, di quella mondiale consiste nello squilibrio strutturale del rapporto reddito-risparmio degli Usa e nello squilibrio della loro bilancia commerciale, una situazione che PadoaSchioppa definisce “consumo a credito”. Da venti-trent’anni l’America consuma troppo e non crea più risparmio: il suo disavanzo commerciale con l’estero ha raggiunto la cifra straordinaria del 6% del Pil e per consumare ha usato il risparmio di altre nazioni. Al deficit nei conti con l’estero si è poi aggiunto il deficit del bilancio federale (i “deficit gemelli”) che è stato finanziato in parte consistente col risparmio della Cina, Paese che ha consumi interni molto limitati e quindi produce una grande quantità di risparmio. Un quadro profondamente squilibrato e di grande fragilità. A questa situazione americana si contrappone quella europea, meno drammatica. Padoa-Schioppa non dimentica la sua esperienza di banchiere centrale europeo e vede nell’euro la principale causa di stabilità dell’Unione europea, ma non perde occasione per stigmatizzare l’incompiutezza della costruzione europea e per lamentare la mancanza di una vigilanza bancaria europea che avrebbe attenuato ancor più la crisi. Emerge dal complesso del volume una visione indubbiamente ampia e articolata della realtà politica ed economica internazionale, una visione ben strutturata e consapevole delle più attuali analisi teoriche e pratiche. Una visione che si potrebbe definire pienamente “illuministica”. E questo non solo per quel riferimento a Kant e alla sua proposta di una pace universale basata sul diritto internazionale, sulla rinuncia agli eccessi di sovranità, sul contenimento della forza come strumento risolutivo delle controversie, ma anche per un certo atteggiamento elitario, tecnocratico, costruttivistico, che rende il volume sicuramente arioso dal punto di vista intellettuale ma anche, come si diceva all’inizio, un po’ snobisticamente ideologico. Tra le due idee di “market failure” e di “policy failure”, Padoa-Schioppa tenta di mantenere una certa equidistanza, ma accentua la prima rispetto alla seconda: per un tecnocrate innamorato di Kant, il mercato lasciato a se stesso non può che generare entropia economica e, se non intervengono le “vedute lunghe” della politica economica (o della politica “tout court”), vedute che vanno oltre i tempi e i confini degli egoismi nazionali, non c’è scampo alle crisi. Di tutte queste vedute lunghe, PadoaSchioppa insiste su quella europea e sulle sue virtù progressive e salvifiche, peraltro ancora frustrate da una miope impostazione intergovernativa. Visione alta e nobile, profondamente razionale, ma che talvolta pare proprio una di quelle “bolle mentali” che Tps condannava all’inizio del libro. colophon Chiuso in redazione il 4 maggio 2009 Tiratura: 10.000 copie Direttore responsabile: FABRIZIO PEPINO Redazione: Autorivari studio associato Via Quintino Sella, 10 12100 - Cuneo Tel. 0171.601962 Fax 0171.436301 E-mail: [email protected] Editore: C.S.I. Centro servizi per l‘industria Corso Dante, 51 12100 - Cuneo Tel. 0171.455455 Stampa: ARTI GRAFICHE L.C.L. SpA Busca - Fraz. Roata Raffo, 63 Tel. 0171.934616 Pubblicità: PARTNERS srl Via Statuto, 6 12100 - Cuneo Tel. 0171.697232 Maggio 2009 impresa e cultura il libro/2 di Paolo Gerbaldo Tra la produzione editoriale sul fenomeno finanziario, il saggio di Antonio Mutti, docente di Sociologia economica e Sociologia dello sviluppo e del mutamento all’Università di Pavia, è uno dei pochi che affrontano il problema ricorrendo agli strumenti, ancora poco usati in Italia, della sociologia dei mercati finanziari, una branca della sociologia economica. Incertezza e asimmetria dell’informazione sono i cardini attorno a cui ruota l’indagine sociologica di Mutti fondata su un retroterra teorico di derivazione statunitense che viene attentamente presentata nel primo capitolo. L’autore sottolinea infatti che “le relazioni tra gli operatori finanziari e gli investitori formano La crisi in chiave sociologica Antonio Mutti mette in evidenza l’incertezza e l’asimmetria dell’informazione Antonio Mutti, Finanza sregolata? Le dimensioni sociali dei mercati finanziari, Il Mulino, Bologna 2008, pp. 110, euro 11. una rete reputazionale complessa in cui l’azione volta a tenere sotto controllo l’insopprimibile incertezza sul futuro chiama in causa dimensioni non solo cognitive, ma anche emotive” (p. 38). Quella che viene interpretata è quindi una storia di intrecci tra sistema economico, globa- lizzazione, opacità dei mercati finanziari, comportamenti degli attori di questi mercati che risultano tutti condizionati da aspetti decisivi di carattere sociale, come la fiducia, la sfiducia, la reputazione e la regolazione dei mercati. Temi che si ritrovano nel secondo e nel terzo capitolo in cui emerge una matassa aggrovigliata, non facile da districare. Mutti si muove con accortezza mettendo sotto la lente, nel secondo capitolo, le agenzie di revisione contabile e di valutazione del credito evidenziandone l’incapacità statistica di prevedere le crisi finanziarie, i cambiamenti economici e le crisi delle grandi imprese. Il loro ruolo risulta quindi non quello di diffondere certezze perché “in parte riducono le asimmetrie informative, in parte trasformano le informazioni mancanti in suggerimenti rassicuranti, propagandando così, grazie alla reputazione di cui godono, fiducia e sfiducia” (p. 47). Il ruolo cruciale giocato dalla fiducia, dalla sfiducia e dalla reputazione nei mercati finanziari è al centro del terzo e ultimo capitolo che cerca di illuminare i coni d’ombra di questi meccanismi. L’autore dedica ad essi un taglio più marcatamente sociologico, attento a cogliere gli aspetti emotivi e del mutamento, con l’intento di instaurare un dialogo costruttivo con la teoria economica e la finanza comportamentale. Il sistema di certificazione e di valutazione ritorna, ancora una volta, ad essere letto come punto di snodo di tutto il lavoro di indagine: “L’analisi delle agenzie di revisione contabile e di valutazione del credito ha mostrato come si sia prodotta progressivamente, nel mercato, un’egemonia di tipo oligopolistico, dove le 23 agenzie capofila hanno finito con l’indurre, sul resto delle agenzie, isomorfismo valutativo nei criteri di valutazione. Su questi sviluppi del mercato, accentuati dai processi di deregolazione degli ultimi tre decenni, si è innescato, poi, il frequente riconoscimento da parte delle autorità pubbliche del ruolo di certificazione e di regolazione del mercato svolto dalle agenzie capofila” (p. 88). Un lavoro che, complessivamente, guardando con attenzione alla realizzazione più piena che il processo di globalizzazione abbia fino ad oggi avuto, quello all’interno dei mercati finanziari, segnala inoltre l’esigenza di aprire nuove strade di ricerca integrata facendo dialogare la sociologia economica con la teoria economica. il libro/3 La scomparsa del ceto medio di Paolo Gerbaldo In che modo l’attuale congiuntura economica ha modificato, e modifica, la vita degli italiani e delle italiane? è questa la risposta che cerca di fornire Luigi Furini, giornalista di lunga esperienza, qui alla sua terza prova dopo i fortunati “Volevo solo vendere la pizza” (2007) e “Volevo solo lavorare” (2008). La forma de “L’Italia in bolletta” è quella giornalistica, scorrevole e accattivante, gli argomenti, però, sono decisamente attuali. Furini cerca infatti di spiegare in che termini, e con che limiti, l’Italia, e soprattutto gli italiani, stanno vivendo la progressiva perdita del ceto medio. Il viaggio di Furini è basato sull’osservazione concreta, si allontana dalle teorie finanziarie per coglierne però le ricadute, non certo piacevoli, nella vita quotidiana. Attraverso storie ordinarie, egli cerca di capire come molti italiani siano precipitati nella spirale che, dai mutui alle speculazioni finanziarie e ai titoli tossici, ha finito per tosarne i risparmi. Agili capitoletti per raccogliere storie di vita, a partire da quella sui mutui, al termine dei quali l’autore giunge a sintetiche conclusioni che delineano uno spaccato sociale di riferimento non privo di sorprese: “Molti finiscono in mano agli usurai perché incappano in eventi straordinari: separazioni, divorzi, malattie, debiti di gioco, acquisti di seconde case. Solo una volta su dieci la crisi finanziaria di una famiglia è dovuta al mutuocasa. Negli altri nove casi ci sono debiti di tipo diverso. Pare incredibile ma c’è chi si è rovinato per acquistare vini pregiati” (p. 22). Il problema della spesa, la funzione delle lotterie e dei casinò, principalmente per chi ha redditi bassi e spera in una svolta decisiva, le carte di MASCOTT 130 CV/150 CV Euro 4, cc 3000, cambio 6 marce, climatizzatore, chiusura centralizzata, vetri elettrici, sedile molleggiato.Ribaltabile tre lati con sponde in lega. Luigi Furini, L’Italia in bolletta. Risparmi in fumo, debiti alle stelle come si estingue il ceto medio, Garzanti, Milano 2009, pp. 194, euro 11. credito revolving, i bond argentini, i matrimoni a rate, le obbligazioni, i fondi d’investimento, le agenzie di rating, il ruolo delle banche. Sono solo alcuni degli argomenti presenti nei ventiquattro capitoletti dal taglio tematico. I temi, trattati a volte solo tangenzialmente, sono affrontati basandosi sulle testimonianze di amici e conoscenti dell’autore. Un variegato insieme di esperienze che offre però una valida lettura del tempo presente: “Quando tutto va bene, quando la Borsa sale, quando il denaro gira, la gente spesso non capisce di essere stata fregata. Magari non vede arrivare l’interesse promesso, però ha fiducia e pensa di poter recuperare l’anno successivo. Appena il vento cambia direzione e il momento volge al negativo, allora i nodi vengono al pettine” (p. 152). Il viaggio nell’Italia in bolletta, Furini lo conclude partendo dalle parole di Nouriel Roubini, docente di Economia e International Business alla Stern School of Business, New York University: “Era una festa dove tutti erano ubriachi e nessuno se l’è sentita di spegnere le luci”. Da questa efficace definizione della bolla speculativa globale, l’autore trae una semplice quanto realistica conclusione: “Io vorrei sapere quando le riaccendono, ‘ste luci. Non per fare grandi cose, ma per tornare alla vita normale, al lavoro, a qualche sera in pizzeria e a due settimane di vacanze. Non alle Mauritius, mi basterebbe la Liguria” (p. 183). MAXITY 130 CV/150 CV Euro 4 versione eco, cc 2500, cambio,5 marce, chiusura centralizzata, alzavetri elettrici. Ribaltabile tre lati con sponde in lega. 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