I ballerini della Scala nel ricordo della grande maestra che li ha formati
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I ballerini della Scala nel ricordo della grande maestra che li ha formati
[DANZA] DI GIUSI GALIMBERTI - FOTO DI SATOSHI SAÏKUSA PER FREDDY LA BELLEZZA CON LE ALI I ballerini della Scala nel ricordo della grande maestra U Sotto: Il Corpo di ballo della Scala. Nel riquadro: Annamaria Prina, per trent’anni direttrice della Scuola di ballo della Scala. Nella foto grande: Mick Zeni e Gilda Gelati, primi ballerini 40 MARZO 2007 CLUB3 n grande fotografo giapponese e la sua magia in bianco e nero. Come sfondo, il luogo più affascinante che un appassionato di teatro possa visitare: i polverosi e labirintici Laboratori della Scala di Milano, nell’ex fabbrica dell’Ansaldo, dove vengono costruite le scenografie, creati e immagazzinati i costumi delle più importanti opere prodotte per il mitico palco milanese. Infine, soprattutto, la leggerezza e l’eleganza di alcuni dei migliori ballerini del mondo, gli artisti del Corpo di ballo del Teatro alla Scala. Gli ingredienti ci sono tutti: li ha messi insieme la Freddy, azienda specializzata nell’abbigliamento per la danza, per festeggiare con una rassegna fotografica la prestigiosa collaborazione con il teatro milanese. Alcuni degli scatti di quella mostra li avete sotto gli occhi. Per commentarli abbiamo chiamato una delle massime esperte di danza: Annamaria Prina, pensionata d’eccezione, appena ritirata dopo trent’anni di direzione della Scuola di ballo della Scala. Una vita dedicata alla danza, prima come ballerina, poi come insegnante, infine come direttrice di una delle più importanti accademie del mondo. Quasi tutti i ragazzi che vedete in queste pagine hanno studiato con lei. Come in un album dei ricordi di scuola, ce li racconta com’erano da ragazzini e come li conosce adesso, ballerini ormai affermati. Due di loro non sono in queste foto, ma sono i primi che vuole menzionare: i primi della classe, magari non da bambini ma certo oggi, nella vita professionale. «Alessandra Ferri ha studiato da noi sei anni», racconta della grandissima étoile milanese, 43 anni, sposata con il fotografo Fabrizio Ferri e madre di due bambine: «Non ha finito la Scuola della Scala perché a 15 anni ha partecipato a un’audizione per il Royal Ballett di Londra, dove l’hanno immediatamente presa: era molto preparata e aveva doti naturali rare. Alessandra scelse di entrare alla scuola del Royal Ballett perché allora chi studiava nell’accademia di Londra entrava di diritto nel Corpo di ballo del teatro», continua Annamaria Prina. «Entrare in quello della Scala, 씮 che li ha formati “ ” Mick Zeni ha una forte personalità. Gilda Gelati ha classe e stile CLUB3 41 MARZO 2007 [DANZA] 씮 allora, era più difficile. In realtà, lei volò ancora più in alto. Il suo talento fu notato dal grande coreografo Mac Millan, che ne fece una stella. Da ragazza era un “peperino” ma il suo carattere si è stemperato con gli anni. Quando se ne andò da Milano, per anni parlò male della Scuola di ballo della Scala. Poi, è tornata anche da me per scusarsi. Ora è la prima ballerina étoile del teatro. Sta meditando di smettere e secondo me è una cosa intelligente: è all’apice della carriera, ha una splendida famiglia e l’età giusta per lasciare. Non apprezzo chi balla oltre una certa età. La danza è giovane, è volo…». È ancora giovane e vola alta un’altra étoile che lei conosce bene: Roberto Bolle… «Me lo ricordo ragazzino. Arrivava da Casale Monferrato, dalla provincia, ed en- trò al secondo anno della scuola. Era timido e aveva già una muscolatura potente, forse anche troppo per un ballerino. I primi anni faticò a stare lontano dalla famiglia, era fin troppo riservato, comunicava poco. La mamma lo ha seguito molto nei primi anni, ma con il suo talento sarebbe arrivato comunque ai massimi livelli. L’unico suo punto debole, quello su cui abbiamo dovuto lavorare negli anni di scuola, è stata l’espressività. Del resto è sempre stato di una bellezza straordinaria e questo gli bastava. Oggi è diventato anche intenso nelle interpretazioni. È maturato e oggi è uno dei pochi che ha sempre il coraggio di dire ciò che pensa». Riconosce i ragazzi di queste fotografie? Ci può raccontare anche qualcosa di loro? «Oh, eccoli i miei disgraziati. Scherzan- «I miei disgraziati. Li chiamavo così, con tenerezza, do li chiamavo così, con tenerezza, quando erano ragazzini a scuola. A volte ci facevano impazzire. Qualcuno oggi mi dice di ricordare con affetto quei giorni. Mick Zeni, per esempio, ha sempre avuto una grande personalità. Scontroso, spesso contestatore. Finita la scuola ha cominciato a volermi bene ed è diventato affettuoso. Nelle lezioni si pretendeva molto da loro, mi rendo conto che in certi momenti per alcuni è stata dura. Oggi Mick ha ancora quel carattere forte che lo ha reso personaggio e sulla scena lo fa brillare e diventare ancor più bello. Nino (Antonino Sutera, ndr) da piccolo aveva gambe lunghe lunghe e saltava altissimo, un’incredibile dote naturale. Dopo la scuola ha fatto progressi enormi, oggi è un uomo molto maturo. Forse anche perché è di- quando erano ragazzini» ventato papà giovanissimo, appena ventenne. Tra le prime allieve della mia direzione c’è la prima ballerina Gilda Gelati, che è sempre stata una ragazza deliziosa, carina, educata. Come ballerina ha grande stile e classe. Anche Chiara Borgia era disciplinata, sempre calma, un po’ riservata. Ah ecco la Deborina (Deborah Gismondi, ndr): un bel caratterino, molto volitiva e al tempo stesso dolce e fragile. Lorella Ferraro è invece buffa, persino un po’ strampalata. Pian씮 Sopra: a sinistra, i ballerini in gruppo; a destra, Deborah Gismondi. Sotto: a sinistra, Mick Zeni; a destra, Chiara Borgia (con i capelli neri) e Lorella Ferraro. Nella foto grande, la prima ballerina Marta Romagna 42 MARZO 2007 CLUB3 CLUB3 43 MARZO 2007 [DANZA] 씮 ge, poi ride… Ancora oggi se c’è qualcuno che nel Corpo di ballo sbaglia un passo puoi essere quasi certo che è lei. Ed è comunque bellissima». Qual è stata la sua allieva prediletta? «Forse una delle mie preferite è stata Marta Romagna, oggi prima ballerina. Ha un carattere schietto, aperto, positivo. Ha sempre amato studiare e non si è mai lamentata di nulla. Ed è anche una delle pochissime italiane ad avere il fisico perfetto per una ballerina di danza classica». Naturalmente nelle foto tutti i ragazzi sono vestiti con capi della Freddy, l’azienda che ha ideato il set fotografico e che da due stagioni collabora con il Teatro alla Scala di Milano. «Siamo davvero orgogliosi di questo rapporto», spiega Luca Sordi, responsabile dell’immagine e amministratore delegato dell’azienda. «Abbiamo un contratto di quattro anni come fornitori ufficiali del Corpo di ballo e ci auguriamo di continuare anche in futuro. Per i ballerini abbiamo disegnato una divisa che però non è uguale per tutti. Abbiamo presentato loro una gamma di prodotti dai colori facilmente combinabili e ciascun ragazzo ha scelto i capi che preferiva. Come appendice della nostra linea Dance Academy, la nostra principale per il settore danza, abbiamo proposto la nuova linea Freddy la Scala, che ha avuto un grande successo. Soprattutto nel nuovo dance store presso il Teatro alla Scala, la gente compra i nostri capi come fossero un souvenir, un bel ricordo del soggiorno a Milano». 왎 «Non apprezzo chi balla oltre una certa età. Per me Sopra: a sinistra, Antonino Sutera e Lorella Ferraro; a destra, Beatrice Carbone e Andrea Volpintesta. Sotto: a sinistra, Lara Montanaro, Massimo Dalla Mora e Riccardo Massimi; a destra, Mick Zeni e Gilda Gelati 44 MARZO 2007 CLUB3 la danza è giovane, è volo» In questa foto: Maurizio Licitra (in volo) e Andrea Volpintesta CLUB3 45 MARZO 2007