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Brunate - Capanna Mara

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Brunate - Capanna Mara
ESCURSIONI 2007
U.O.E.I. Unione Operaia Escursionisti Italiani
Sezione “Alberto Casari” Bergamo
L.go Porta Nuova, 10
24122 Bergamo
Tel. Fax. 036.238405
www.bergamo.uoei.it
Gita BRUNATE m. 715 - Capanna MARA m.
1125 Prealpi Comasche
da Como m. 200 salita con la funicolare a Brunate m. 715, indi
traversata per la bocchetta di Molina m.1116 alla Capanna Mara
m.1125 in ore 2:30 circa.
Discesa: all'Alpe del Viceré m. 858 in ore 1:00
Partenza alle ore 7:00
Coordinatori: Bonacina Piera - Vecchi Gabriele.
In caso di necessità comunicare
Con il: 3 4 0 . 9 6 7 3 6 4 4
Rifugio Capanna Mara
Il rifugio Capanna Mara è situato tra i monti Bolettone e Palanzone e precisamente poco sotto il valico che mette
in comunicazione la Val Bova e la Val di Gaggia.Una scritta sopra la porta recita: "Beata solitudo, sola beatitudo".
Parole sante, ma bisogna dire che questo è il rifugio più trafficato della zona.
Informazioni generali
Bellissima escursione sui monti lariani;
molto panoramica: il percorso è aperto a
sud sulle colline della Brianza e sulla
pianura Padana, a nord sul Lago di Como
e sulle montagne che lo circondano. Più
in lontananza, nelle giornate più limpide,
appare l'inconfondibile massiccio del
Monte Rosa, poi le montagne del Vallese
e dell'Oberland, il gruppo del Pizzo
Badile e del Monte Disgrazia. Talvolta, a
sud-ovest, è possibile individuare la
piramide isolata del Monviso.
Il percorso non presenta alcuna difficoltà
tecnica e si svolge su facili sentieri
oppure lungo stradine.
Il grosso del percorso (Da Brunate alla
capanna Mara) segue il segnavia n.1,
lungo la dorsale del Triangolo Lariano
che porta da Como fino a Bellaggio. L'ultimo tratto, che porta dalla capanna Mara all'Alpe del Vicerè (sopra Erba)
segue il sentiero n. 23B.
Rifugio Capanna Mara
Praticabilità: in qualsiasi stagione purchè senza innevamento
Consigliata la primavera per le varietà floristiche e l’autunno per i colori del manto boschivo e delle faggete.
Località di partenza: Como Stazione della Funicolare per Brunate (m. 450) – Brunate (m. 715)
Località di arrivo: Alpe del Vicerè (m. 903)
Segnaletica Frecce della Comunità Montana del Triangolo Lariano; Segnavia bianco-Rossi- Sentiero n° 1 (dalla
Capanna Mara segnavia n. 23/B)
Cartografia: Kompass n. 91 – Lago di Como, Lago di Lugano. Scala 1: 50.000
Altitudine massima: Monte Bollettone,m. 1317.
Punti di Ristoro:
Rifugio CAO - località Piazzale CAO, tel. ++39 031.220264 Comune di Brunate
Baita Bondella - Pizzo Tre Termini, tel. ++39 031.220307 Comune di Como
Baita Boletto – Monte Boletto, tel. ++39 031.220235 Comune di Tavernerio
Baita Carla - Monte Uccellera, tel. ++39 031.220186 Comune di Blevio
Rifugio Bolettone – Monte Bolettone, tel. ++39 031.628163 Comune di Albavilla
Capanna Mara – Bocchetta di Lemna, tel. 333.2898899 Comune di Albavilla
(Rifugio Palanzone/Riella – Monte Palanzone, tel. ++39 031.378600 Comune di Faggeto Lario)
Lo spicchio di montagne incuneato fra i due rami di Como e Lecco del Lario fendeva nell’Era Quaternaria il
grande ghiacciaio Abduano che dalla Valtellina si spingeva verso la pianura lombarda. Questo sperone roccioso
resistette al ghiacciaio e ne suddivise le propaggini meridionali in due lingue che colmarono i solchi di ancor più
antichi fiumi alpini preistorici.
Con il loro scioglimento al termine delle ultime grandi glaciazioni avrebbero scavato gli attuali due rami del lago
di Como: quello di Lecco e di Como. I contrafforti montuosi del Triangolo si innalzano ripidi dalle dolci rive del
Lario costellate di ville splendide e dai colli della Brianza punteggiati di castelli aristocratici a formare un
comprensorio prealpino molto vario.
Il territorio è ricco di fenomeni carsici e di grotte – la più nota è il Buco del Piombo, usata come rifugio forse
già prima del neolitico, oltre a vere curiosità geologiche, come i Funghi di Terra a Rezzago e gli enigmatici
Trovanti, enormi massi erratici trascinati a valle dal piede del Ghiacciaio e costituiti di rocce cristalline molto
resistenti: granito, gneiss o serpentino, o di serizzo e ghiandone, tanto usati nell’arte dei Maestri Comacini.
Questi Trovanti si trovano abbandonati sul territorio e gli antichi abitanti del Lario gli hanno dato nomi arcaici ed
evocativi: Pietra Pendula, Pietra Neirola, Sasso Lentina, Pietra di Luna. In epoca tardo-antica, fra il V e VI
secolo, essi furono spesso scavati, forse dai Goti e forgiati in tombe a vasca note con il nome di Massi Avelli, che
erano riservate alla sepoltura di personaggi eminenti e condottieri.
Superati i paesi di mezza costa e le fasce boschive si stendono i pascoli e le cime della dorsale Lariana:
un’escursione a piedi lungo questi panoramici e mai troppo impegnativi crinali ci regala impareggiabili paesaggi
del Lario e della Brianza con i suoi laghetti, fino alla pianura padana e agli appennini; addentrandosi più a nord
nel Triangolo si sovrasta il centro lago e Bellagio con bellissime viste sulle montagne di Lecco: Resegone, Grigne
e Legnone e sul ramo nord del Lario.
Da Como a Brunate e a San Maurizio
Da Como per salire a Brunate (715 m), da dove si deve proseguire fino alla località chiamata San Maurizio (906
m), si può decidere di andare a piedi o in funicolare. Quest’ultima, recentemente restaurata in occasione del
centenario della sua attivazione, conduce dal lungolago cittadino al paese di Brunate in soli sette minuti, durante i
quali è possibile godere un panorama amplissimo e portarsi in fretta fuori dal traffico, dai rumori e
dall’inquinamento.
Variante a piedi
Richiede 0.45- 0-75 minuti.
Questa variante ha una valenza di interesse storico significativo, costituendo l’antica e fino all’ottocento unica via
di comunicazione fra il paese collinare di Brunate e la città. Da Como, alla fine della via Tommaso Grossi quando
la carrozzabile curva a destra e sale per Civiglio e Brunate, sul lato sinistro si diparte un sentiero selciato che sale
tra le case e un torrentello. Seguendone la traccia che sale zigzagando nel bosco ormai sopra il livello dell’abitato
cittadino si raggiunge in h. 0.15 l’agglomerato di case di San Donato, un tempo eremo di frati, che palesa ancora
le antiche strutture del monastero cinquecentesco e offre un bel punto panoramico sulla città da un’elevazione di
453 m. Da qui si sale evitando le diramazioni laterali per tratti prima più ripidi poi blandi fino alle prime case di
Brunate. Si sbuca dal sentiero sulla carrozzabile che si segue in salita tra belle ville liberty ed eclettiche e ombrosi
giardini, utilizzando anche le scorciatoie con segnavia che tagliano le curve della carrozzabile all’interno di
Brunate (e che è consigliabile percorrere anche per evitare il traffico automobilistico). Alla fine del nucleo abitato
poi si seguono i tornanti della rotabile che salgono fino a a San Maurizio, a 906 m.
Variante in Funicolare
Per un veloce trasferimento da Como a Brunate, si consiglia la
panoramica e storica Funicolare Como-Brunate, inaugurata nel
1894 - che parte dalla inconfondibile stazione in legno posta in
Piazza De Gasperi, sul lungolago est di Como. Con un tracciato
a cremagliera di 1074 metri questa funicolare davvero unica nel
suo genere in Europa risale in diagonale la collina di Brunate
vincendo un dislivello di 493 metri in nemmeno 7 minuti e con
pendenza media del 46%. Mentre saliamo comodamente seduti
ci gustiamo il panorama dall’alto del porto turistico di Como, e
della Città Murata cioè il centro storico-monumentale di Como,
con l’antico impianto viario del castrum romano e poi della città
fortificata medievale di Como delineato dai tracciati a
intersezione perpendicolare. Salendo, la vista spazia ben oltre la
città sulla verde pianura lombarda in provincia di Como,
disegnata da intrichi di strade e dagli aggregati dei centri abitati.
Sullo sfondo si disegnano le vette dell’arco alpino con il
massiccio del Monte Rosa in grande evidenza.
Il Servizio Funicolare collega in andata e ritorno Como e
Brunate e inizia alle ore 6.00 del mattino, trasportando ogni 15
minuti fino a 80 passeggeri per volta e offrendo il trasporto
gratuito di biciclette e mountain bike dei passeggeri.
All’arrivo in Brunate paese, per raggiungere San Maurizio, vero
punto di partenza della nostra escursione: occorre proseguire a piedi seguendo i cartelli per Rifugio CAO. Giunti a
San Maurizio, possiamo fare una piccola deviazione risalendo la grande scalinata che conduce al Faro Voltiano
costruito sul culmine in onore di Alessandro Volta nel 1927 e tuttora funzionante e al relativo punto panoramico su
tutta Como, su sette laghi, sulla Brianza, con lo sfondo della catena alpina e del Canton Ticino.
Brunate San Maurizio – Bocchetta di Lemna – Rifugio Capanna Mara
Dal Piazzale di San Maurizio si sale in direzione opposta al Faro Voltiano percorrendo la panoramica carrozzabile
esposta a sud che corre alle falde del Monte Uccellera e vien detto “Alle Baite” con cui si raggiunge il Rifugio
CAO a 980 m (proprietà del CAO, il Club Alpino Operaio, fondato a Como nel lontano 1885, tuttora operante e
molto amato dai comaschi). Dal piazzale del rifugio CAO si procede praticamente in piano lungo una mulattiera
immersa nel bosco fino a raggiungere la vicina baita Carla (997 m) , poi proseguendo lungo la cresta su una
sterrata in discreta salita si sale prima alla Baita Bondella (m. 1075) sul versante sud del Pizzo Tre Termini, e poi
alla Baita Boletto (m. 1100, nota anche come baita Fabrizi) che precede di poco la cima Bolletto.
Questo tratto si snoda sul versante sud dei contrafforti del triangolo lariano affacciati sulla Brianza, con
spettacolari viste sulla pianura lombarda fino agli appennini Pavese e Ligure. Dalla baita Boletto la carrareccia si
fa più ripida per raggiungere la sella posta sul costone occidentale del monte Bolletto, superata la quale ci si porta
sul versante del lago di Como dove la vista si apre e spazia sulle acque del ramo comasco del Lario.. Da questa
sella il tracciato si fa di nuovo pianeggiante, attraversando il bosco sulle pendici nord del Bolletto e prosegue
percorrendo in discesa la costola orientale del monte fino alla Bocchetta di Molina, dove si trova la Capanna
San Pietro.
Alla bocchetta si ignora il sentiero di destra e si segue il sentiero di sinistra segnalato con segnavia, che supera la
dorsale discendente dal monte Bollettone portandosi sul suo versante occidentale. Qui si incontra un nuovo bivio
dove si rimane ancora a sinistra sul sentiero dei faggi che affronta una fitta faggeta di straordinaria bellezza (una
caratteristica dei boschi di faggio consiste nel fatto che essi mantengono il sottobosco estremamente pulito, per cui
si può godere maggiormente la loro indubbia bellezza).
Si sbuca fuori dal bosco e si superano il piano di Foeu e l’Acqua Fregia, una sorgente asciutta, raggiungendo
subito dopo la Bocchetta di Lemna posta a 1167 m. su un largo quadrivio segnalato con crocevia sulla cresta tra i
monti Bollettone e Palanzone.
Qui si lascia il sentiero n. 1 e si prosegue sul sentiero di destra (n. 23B), si valica la bocchetta e dopo pochi minuti
di discesa su comoda mulattiera, si incontra la Capanna Mara (1125 m), una delle più antiche strutture ricettive
per escursionisti sorta sulle montagne di questa zona.
Rifugio Capanna Mara – Monte Palanzone (facoltativo)
Quello che congiunge la Capanna Mara (1125 m) con la vetta del Monte Palanzone (1436 m) è uno dei tracciati
più frequentati da coloro che compiono escursioni nel Triangolo Lariano; il percorso, che non presenta difficoltà
di sorta, si svolge lungo una strada carrareccia predisposta dalla forestale al fine di consentire un intervento rapido
in caso di incendio.
Dalla Capanna Mara si deve risalire alla Bocchetta di Lemna e da qui raggiungere, in circa mezz’ora di cammino,
la Bocchetta di Palanzo (1210 m) che mette in collegamento la Valle di Cairo, sovrastante Palanzo, con la erbese
Valle Piot.
Da questa bocchetta, percorrendo la comoda carrareccia che taglia il versante occidentale del Monte Palanzone si
perviene in breve tempo al rifugio conosciuto come Capanna Palanzone o come Rifugio Riella (1275 m) oltre il
quale, superata un’ulteriore salita, si tocca facilmente la vetta (1436 m).
Dalla Capanna Mara al Parco del Vicerè
Tempo percorrenza: ore 0:30 - Dislivello: m. 225
Una breve discesa dalla Capanna Mara porta all'inizio di un tratto boscato, da qui si procede alternando tratti in
piano ad altri con lieve pendenza fino alla località Dos di Carei, dopo avere incrociato, sulla destra, il sentiero che
si inerpica verso il Bolettone.
Il percorso in lieve discesa diventa più ripido e scende rapidamente fino al rifugio Cacciatori (m. 903) dove
termina la strada sterrata e comincia il tratto asfaltato. Si sprosegue lungo la strada asfaltata oltrepassando un bar,
fino a raggiungere il Parco del Vicerè (m. 900). Qui c'è un ampio parcheggio, a pagamento nei giorni festivi.
La località è così chiamata perché nel 1810 fu eletta a dimora estiva, per la sua scuderia, dal Viceré d’Italia
Eugenio di Beauharnais.
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