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Il Quaderno del Nonno
POESIA IN LINGUA SCUOLE PRIMARIA Direzione Didattica 2° Circolo “E. Mattei” CASSINO NONNO Sei come uno scrigno di saggezza che ... Nonno, tu sei come un angelo custode che protegge il mio cammino; il tuo grande cuore mi dà amore e calore. Sei come una roccia dura e mi dai tanta,tanta cura. Sei sempre sorridente e mi raccomandi di essere obbediente. Sei tu il mio libro antico e Il mio migliore amico Lui grande, io piccino facciamo mano nella mano un pezzo di cammino. Ti voglio bene : il tuo Giovanni Giovanni Teti Clase IV^ Swz. B I Nonni: scrigno di sapienza,esperienza e ... I miei nonni sono come un grande scrigno, che non contiene oro, ma la saggezza, l'altruismo e la bontà in grande quantità. I miei nonni sono come un grande libro che ti racconta le esperienze di una vita lontana. Con i miei nonni mi sento protetta e, tra le loro braccia, al caldo. I miei nonni sono i miei angeli custodi. Margherita D’Arpino Clsse IV Sez. B MIO NONNO E’ ASSAI SPECIALE io ho un nonno assai speciale che con il trattore i campi va ad arare, poi veloce va a seminare e con il tubo ad innaffiare. quando ha finito di lavorare mi viene subito ad abbracciare lui e’ proprio speciale perche’ non e’ mai stanco nemmeno per giocare. se poi vede che son triste lui viene e mi fa le feste. il mio nonno per me è speciale e a tutti lo voglio raccontare. Jenny Chiappini Classe V sezz. B Nonno, scrigno di esperienza, di sapienza e … Da quanto sono nato, tu, subito mi hai amato, mi parlavi da piccino di te quanto eri bambino. Mi hai spesso raccontato Di un tempo ormai passato, delle cose che facevi e di quelle che volevi. Con il tuo modo di parlare e di agire, tante cose mi hai fatto capire. Raccontando le nostre storie mi hai insegnato cos’è l’”Amore”, poi attraverso le nostre avventure mi hai fatto superare tante paure. Perciò ti dico con tutto il cuore: “Caro Nonno, tu sei il migliore. Matteo Tomeo Classe IV sez. A POESIA SUL NONNO Sono una bambina fortunata, perché da quattro anni sono coccolata. Ho anche un bisnonno ultra novantenne che però sembra sessantenne. Se con i nonni ti fermi a Chiacchierare, ti aprono il loro cuore e iniziano a raccontare. Con la loro esperienza sono fonte di sapienza per noi piccoli nipotini, tanto affezionati ai loro cari nonnini. Marta Scalia Classe II sez. A NONNO PERFETTO Nonno, nonnino Mi sei sempre vicino, non sei d’oro, non sei d’argento, ma sei un nonno al 100%. Come il cielo è azzurro, come il cielo è stellato, tu sei il nonno che ho sempre sognato. Grazie perché resti accanto a me, come io faccio con te. Enrico Caruso Classe II sez. A Il sorriso dei nonni Coi nonni vicino non hai paura, loro sono giganti pronti a sfidare mostri, streghe e in ogni avventura loro sono eroi per farti sognare. A volte sono tristi pensando al passato alla fame, al lavoro della terra, a fratelli e sorelle in un mondo sbagliato portati via da una brutta guerra. Ma subito un sorriso gli appare sul volto se li prende per mano il loro piccino, di bene, nonno, te ne voglio davvero molto, non mi lasciare, stammi sempre vicino. I nonni sono angeli senza ali, dai capelli d'argento e dai poteri speciali. Francesco Lanni Classe IV sez. C IL NONNO Nonno, non sento da tanto le tue carezze, che ora si allontanano come brezze, non vedo più quel tuo sorriso, quel riso, che mi riempiva il cuore di felicità. Non ho mai smesso di pensarti, di amarti, perché tu mi hai indicato la strada dell’amore. Vorrei stare nel cielo azzurro con te, così passeresti più tempo con me. Nonno, sento molto la tua mancanza, che è viva dentro di me e si agita a passo di danza. Nonno, griderò al mondo intero cosa sei stato per me e tutto il mio amore sincero Noemi Di Salvo Classe III sez. B A TE NONNO ! Nonno, tu sei per me prezioso ti voglio tanto bene Sei il mio migliore amico fai sempre tutto per me. Mi diverto quando facciamo lunghe passeggiate e lunghe chiacchierate! Elena Miele Classe IV sez D NONNO ANTONIO Nonno Antonio è l'amico Più carino che ci sia. Le sue mani dolci e forti Mi riscaldano e mi rendono forte. Lui mi dice “Sei la luce dei miei occhi, sei la vita del mio cuore", io gli do la mia manina e felice gli sorrido. Mio nonno Antonio è un angioletto Ed è sempre nel mio cuore. Con amore e fantasia, Gli dono questa poesia. Alessandro Esposito Classe I sez.B ……………….. Il mio nonno Nonno Peppe, vecchio brontolone, grande giocherellone, sei un'esplosione di saggezza che riempie il mio cuore. Quanta dolcezza nel tuo cuore! Sei il mio eroe che mi salva dal dolore. Andrea Masella Classe l sez. A Mio Nonno Nonno Aldo, sei instancabile, unico e speciale. La saggezza dei tuoi consigli illumina il mio cammino. Tu mi vuoi molto bene e stiamo sempre insieme, La mamma dice: "Non si fa!" Tu, l'occhiolino mi fai e coraggio mi dai! Un nonno come te, credo proprio che non c'è!' Il mio eroe sei e ti voglio tanto bene! Alessia D’Adamo Classe I sez. A FILASTROCCA Nonna Maria, scrigno di esperienza sapienza e ... ' amore ogni giorno mi regala la sua allegrezza. Lei mi vuole sempre a casa per abbracciarmi e viziarmi con sorpresa. Ogni giorno vado a scuola, e non vorrei lasciarla sola, con il cane e lo scaldino, senza il proprio nipotino. Quando torno mi rivolge un gran sorriso e e mi dice: « Umbertino la vita è un Paradiso. Non sprecare nessun attimo di secondo per goderti la tua vita, ogni giorno.» Un abbraccio poi mi dà e la giornata felice passerà. Umberto D'Aliesio Classe sez. B Il Nonno scrigno di esperienza Quando mio nonno era piccolo, ha vissuto la guerra mondiale e ha sofferto molto. Per fortuna si è salvato e tutto è finito bene. Giulio Quagliozzi Classe 1 sez. B NONNO Nonno tu sei una stella che illumina la mia vita. Nonno nessuno è bravo come te. Nonno ti ringrazio per l'amore che mi hai donato. Nonno farei tutto per te se fossi vicino a me. Nonno caro, ti voglio bene. Andrea Falcone Classe I sez. B La mia nonna La mia nonna Si chiama Antonietta Ed è una bella non netta. Insieme studiamo Perché tanto ci amiamo. Poi giochiamo E tanto tanto ci abbracciamo. Quante storie mi racconta La mia Nonna meravigliosa! Angelica Altrui Classe I sez. B IL MIO NONNO Mano nella mano guidi i miei passi mentre il sole ci bacia nel giardino della casa. Tutto ho nella mia mente: le tue storie, i tuoi racconti, quanta saggezza nelle tue parole e nei tuoi consigli! Tu sei la mia sicurezza, la mia guida e nei tuoi occhi profondi io leggo tanto amore per me. Vincenzo Giuseppone Classe I B IL MIO CARO NONNO Nel mio cuore C’è un fiore tutto per te, caro nonno –Gino ! Quando mi sei vicino farei tutto con te. Giochiamo e riqtocbiamo e insieme mai ci stanchiamo. La tua vita. il tuo lavoro. i tuoi grandi socriiici. tutto è .qutdavarma me. Tu sei quida, sei speranza ' Comprensione e tonto -amore. Emanuele CAMASSO Classe I sez. B NONNO Nonno sei dolce ... quando di notte ti faccio svegliare e sorridendo mi vieni ad accarezzare. Nonno sei buono ... quando ti faccio inquietare ma tu sei sempre pronto a perdonare. Nonno sei grande ... quando giochiamo insieme come due bambini e mi aiuti ad operare i miei delfini. Nonno per me tu sei tutto, anche se- per farti dispetto ti dico "brutto"! Mirko Pontone Classe I sez. B Il nonno scrigno di esperienza, sapienza e ... La mia nonna Anna Mafalda è una signora di media statura, con gli occhi e i capelli marroni. Spesso lei mi racconta le storie vere di quando era bambina. Dai suoi racconti ho capito che la guerra è molto brutta perché porta morte e distruzione. Come è bello quando mi fa divertire a impastare biscotti con lei. La mia nonna è speciale perché mi sa ascoltare ed è sempre vicino me . Andrea Fiore Classe I sez. B IL NONNO mio nonno, affettuoso e gentile, gioca con me in cortile. e' un nonno divertente, che mi segue attentamente. lui e' molto generoso, e come me, un po' goloso. non sa dire mai di no, e io questo ben lo so! nonno mio e' assai prezioso, e di lui sono orgoglioso. Gabriele Vecchiano Classe I sez. B LA MIA NONNA nonna assunta e' una cuoca molto brava. lei mi viene sempre a trovare e dorme con me nella mia camera. prima di dormire mi mette sulle sue ginocchia, lei mi fa le coccole e mi dice: < annalisetta sei la mia sposetta> e poi mi riempie di bacetti. ogni giorno mi da' tanti buoni consigli e mi sta vicino quando faccio i compiti, mi incoraggia sempre. giochiamo insieme con le bambole, con le casette e mi fa sempre vincere. nonna assunta e' indispensabile per me perche' mi fa capire molto bene, e' il mio angelo custode. Annalisa Hasshro Classe I sez. B NONNA DOMENICA nonna domenica e' dolce e sincera e quando mi vede la sua gioia e' vera. v a differenza di mamma e papa' lei mi vizia come fossi un pascia'. della sua vita tutto mi racconta con saggezza e verita'. quanto amore ella mi da'! Camilla Capezzoli Classe I sez. B A NONNO LUIGI nonno, nonnino tu mi sei sempre vicino. quando torno da scuola, tu mi dici un "ciao" da favola. il tuo nome io porto e mi piace molto. quando voglio giocare, tu mi fai saltare. nonno, nonnino ti ho sempre nel mio cuoricino. Luigi Bianchi Classe I sez. B La mia nonna Nonna Maria Pia è davvero speciale. A lei piace molto cucinare spesso mi prepara squisiti biscotti e tante altre cose buone. Quando stiamo insieme il tempo passa velocemente. Lei mi racconta le storie di quando era giovane e io mi emoziono sempre. E' una nonna super buona e io le voglio un mondo di bene,anche quando stò male lei mi è sempre vicina a coccolare. Chiara Di Nallo Classe I sez. B Mio nonno Il mio nonno mi sa sempre ascoltare e fa di' tutto per accontentare: anche quando faccio i capricci, sa come togliermi dagl' impicci Mio nonno mi dà tutto l’amore usa sempre le parole del cuore. Serena Franco Classe I sez. B Una stella chiamata Nonna Chiuso nella mia cameretta, ricordo la tua vita, piena di sacrificio e dolore, ma anche di saggezza e amore. Anche ora che sei piena di riccioli d'argento sei forte e paziente, senza mai un lamento. Incantevole come un fiordaliso, il tuo viso è tutto un sorriso e il tuo cuore è uno scrigno di poesia e di paradiso. Come una stella illumini non solo il mio cammino, ma anche il mio cuoricino. Thomas Evangelista Classe I sez. B Nonno ti voglio bene Tu sei bontà ed esperienza, dolcezza e sapienza. Ma quante cose sai! Raccontamele, dai! Quanti ricordi hai! Ma non ti stanchi mai? Ho bisogno del tuo consiglio, lo sono figlia di tuo figlio, speriamo che ti assomiglio! Serena Neri Classe I sez. B Nonna Concetta Nonnina cara, voglio dirti tutto quello che ho nel mio cuoricino, e ringraziarti per tutto quello che fai per me. Sei sempre super impegnata, hai tante passioni ma questo non ti impedisce di occuparti di me. Anche se le difficoltà della vita hanno segnato il tuo bel viso, tu non ti scoraggi mai e sei sempre pronta a ricominciare. Sei una donna coraggiosa, forte e soprattutto speciale: speciale perché non ti arrabbi mai neanche quando scopri le mie bugie, speciale per le storie che mi racconti mentre facciamo colazione, speciale per tutte le cose che mi insegni. Tu sei il mio tesoro nonna cara, tu sei come un angelo con le ali d'oro. Quando ti vedo il mio cuore batte per la felicità. Tu diventi il mio angelo custode ogni volta che mamma e papà vanno a lavoro. La notte, piano piano, ti avvicini al mio letto per vedere come dormo e qualche volta, nonna cara, ho sentito la tua mano che accarezzava il mio viso e io dopo un po' venivo nel tuo letto per farmi coccolare. Grazie nonna per l'amore che mi doni in ogni istante della tua vita. Camilla Carnevale Classe I sez. B Il mio nonno giocherellone Caro nonno, tu mi sembri un mappamondo con il tuo pancione così rotondo. Nonno nonnino è bello fare la passeggiata nel parco con te la mattina, quando mi tieni la mia manina. Amo sentire le storie della tua gioventù passata e di nonna Bruna, che è sempre stata la tua amata. Ti voglio bene mio nonno giocherellone, con la tua pancia tonda come un melone. Aurora Evangelista Classe I sez. B La poesia per i nonni del mondo I nonni sono allegri e con noi giocano lieti. Hanno capelli bianchi e raccolgono fiori che regalano alle nonne per la gioia dei loro cuori. Hanno tanto da offrire e ci danno il loro amore. Gli vogliamo tanto bene abbracciamo li tutti insieme con l'abbraccio più grande del mondo facciamo tutti un bel girotondo. Tiziano Marandola Classe II B I MIEI NONNI E LE MIE NONNE Nonna Anna è piena di energia in mezz'ora passa da casa sua, in parrocchia e poi a casa mia. Nonna Gilda è brava a cucinare e prepara cose buone da mangiare. Nonno Bruno pensa sempre a lavorare ma la sera non vede l'ora di mangiare. Nonno Emilio è il più ordinato, è sempre elegante e ben pettinato. Serena Verrecchia Classe II B Mio nonno lo amo nonno con tutto il cuore e gli dono tutto il mio amore. E' bravo, buono e molto bello e d'inverno mette sempre il cappello. Da giovane amava l'arte ora ha a che fare con molte carte, il suo lavoro è l'ingegnere perciò fa tardi tutte le sere. Mio nonno è silenzioso ed è sempre pensieroso. Ha uno sguardo soddisfatto perché è contento di ciò che ha fatto. E' il nonno più buono del mondo quando gioca con me al girotondo. E' il mio migliore amico ed altro più non dico. Solo a lui racconterò quello che nel cuore io ho. Francesco Grimaldi Casse II B NONNI E NONNE Ci sono delle cose che solo i nonni sanno, sono storie più lontane di quelle di quest'anno. Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro ogni giorno è il tuo compleanno. Ci sono dei nonni che ancora vanno a lavorare e quando tornano con te vorrebbero restare. ci sono dei nonni che hanno grandi talenti e altri che ti consolano nei tristi momenti. Ci sono nonni dai bianchi capelli che sorridono sempre ai bimbi monelli. Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti insieme nel tempo stanno. I nonni sono parte di te: tra le loro braccia ti senti su un trono come un piccolo re. Angelica Evangelista Classe II C UN NONNO SPECIALE Il mio nonno è speciale lui non è per niente male! Giocare con lui è bello ha un garage che è un macello! Giochiamo con i palloni ma non siamo dei campioni. Ha una portina che è piccolina. È tifoso di una squadrina che si chiama Fiorentina. Luca Belardino Valente Classe II C FILASTROCCA V1VA I NONNI Viva i nonni buffi che hanno anche i baffi e che san far ridere i bambini grandi e piccini. Lo nonna cucina le patate al forno prelibate, il nonno intanto con i suoi amici fa delle lunghe passeggiate. L a nonna si mette il rossetto mentre il nonno butta la spazzatura nel cassonetto. Saluto lassù lo mia cara nonna e il mio caro nonno che purtroppo non ci son più. Viva i nonni che in ogni cosa che fanno ci mettono sempre la buona volontà e la fantasia, così tutto diventa magia. Viva i nonni che ci sono e i nonni che non ci sono più e con tutti i loro sorrisi mi fanno felice ogni giorno di più. Teniamoci per mano e facciamo un grande girotondo e tutti insieme gridiamo Viva. Viva TUTTI I NONNI DEL MONDO!! Alice Grancagnolo Classe II C "IL MIO SUPERNONNO" Il mio nonno è carino, giocava tanto con il cagnolino. Tanto lavoro lui fa, ma quando si stancherà? Mi ha insegnato ad impastare, a stendere e cucinare le fettuccine da mangiare le domeniche e a Natale. Lui mi porta sempre a calcio, ma qualche volta si sente uno straccio. Riposa sempre sul lettuccio mentre io sul divanuccio. Vede sempre la tv ma quando si stanca più? Gli dico di mettere i cartoni ma lui mi dice di no a mozzichi e bocconi. Mia nonna gli ricuce i calzoni e gli rimette anche i bottoni. Lui strappa le magliette e rompe le camicette, mia nonna lo sgrida e lui emette delle grida !!! Giacomo Francesco Pacitto Classe II C Nonni miei ... Nonni, miei nonni tra tutti i più bravi mi siete si cari che un bacio vi do. Nonni gentili, in questo mio cuore conservo l'amore che voi date a me. Nonni pazienti così divertenti tra giochi e risate a passeggio con me. Nonni miei cari, voi siete il mio dono di volervi bene contento io sono. Alessandro Marsella Classe II C IL NONNO Ottant'anni son 'passati sembrano volati, di ricordi ce ne sono tanti da arricchire tutti quanti. Noi bambini della tua storia dobbiamo far tesoro affinchè la nostra vita sia tutta d'oro. Sei un maestro di vita di una storia infinita. Apostolico Renato Classe II C NONNO ANGELO Mio nonno si chiama Angelo. E' un uomo alto ed ha un bel fisico. E' una persona molto buona e per me è un gran chiacchierone. Lui gioca molto con me: mi costruisce spade di legno e insieme diamo la caccia alle lucertole. Mi piace quando passeggiamo insieme, perché amo ascoltare le sue storie . Nonno Angelo,per me sei unico .... Ti voglio bene! Angelo Tregua Classe II C Mio nonno Mio nonno è divertente, ha il viso sempre sorridente, ma, se lo fanno arrabbiare, è meglio lasciarlo stare. Gli piace lavorare, trova sempre qualcosa da fare. Quando lavora, va sempre dì fretta e corre come una saetta. Poi si ferma a riposare, ma noi nipotini lo facciamo svegliare e insieme dì nuovo andiamo a giocare. Davide Mazzini Classe II C Mio nonno ,\ Mio nonno è molto divertente, anche se è spesso assente .. Vive in un paese molto lontano, ci si arriva con l'aereo. ., Mio nonno vive nella città di Dublino egli beve la birra e mangia un panino. Mio nonno lì è un bravo cuoco lavora tanto e dorme poco ! .. Al computer certe sere ci possiamo anche vedere e ogni volta che lo vediamo · con tanta gioia lo salutiamo! Ogni tanto ci viene a trovare e assieme a lui voglio stare . Marrocco Rebecca Classe II C Antico scrigno prezioso Antico scrigno prezioso segnato dal tempo che passa. Antico scrigno prezioso ricco di ricordi pensieri e affetto. Antico scrigno prezioso illuminato da bianca luce di saggezza ed esperienza. Antico scrigno prezioso con te allegramente gioco. Antico scrigno prezioso con te mi sento al sicuro. Antico scrigno prezioso di storie arricchisci la mia mente. Antico scrigno prezioso a volte poco apprezzato perché rovinato Antico scrigno prezioso perderti non vorrei mai. Antico scrigno prezioso nel mio cuore sempre preziosamente resterai. Luigi Vittiglio Classe III A Camminando con il nonno Mi piace camminare con il nonno, i suoi passi sono brevi come i miei, non dice: "Sbrigati", lui ha sempre il suo tempo. Mi piace camminare con il nonno, i suoi occhi vedono le cose come i miei: una stella luminosa, una nuvola divertente, una lucciola che brilla davvero! Tutti vanno di fretta, non si fermano a guardare ... lo sono felice che Dio ha creato il nonno, che non è sbrigativo ed è quasi giovane come me! Federica Nacci Classe III A UNA NONNA PREZIOSA Nonna sei dolce come una rosa, ti accompagnerò da qualunque parte, sei la più brava e la più sorridente. Nonna io non ho mai una nonna cosi brava e giovane. Ti dirò tutto ciò che so anche nello studio. Nonna tu sei la più bella e la più chiacchierona. Nonna tu non ti arrabbi mai, ti darò tutto ciò che ho. Nonna tu sei la nonna più felice e brava del mondo. Francesco Coppola Classe III A IL NONNO : SCRIGNO DI ESPERIENZA, SAPIENZA … Il nonno, lunatico ma buono. Nonno, non più un orso giovane, nonno. Niente ti può sostituire, oh! Nonno mio ti voglio bene. Arianna D’Agostino Classe III A Il nonno : Scrigno di esperienza, sapienza e saggezza: Il mio nonno ha tutti i capelli bianchi, ma ne ha ancora tanti, ha due occhi grandi che non sono mai stanchi, ha un sorriso davvero splendente e una voce dolce e suadente, mi racconta tante storie che parlano di fantastiche avventure. "Tu per me sei un libro antico, sei il mio migliore amico ti cerco per chiederti se sei stanco, ma hai sempre una carezza al tuo fianco. Il tuo cammino non è più tanto leggero e quando mi prendi per mano voliamo lontano, il mondo racchiuso nel tuo cuore è come un orologio che batte a tutte le ore." Giorgia Pia Arciero Classe III A IL MIO TESORO AI nonno mio adorato, che dal mio cuore è sempre amato, dedico una poesia, perché da tutti sia sempre ricordato. Sei la gioia infinita. Mi hai dato l'amore, le cure e il cuore Ed io ti sono debitore. Ti ricorderò in ogni momento, perché adesso so: sei l'angioletto che mi aiuta a correggere ogni difetto, che mai mi lascerà, che la mia vita seguirà. Antonio Esposito Classe III B Il nonno Scrigno di saggezza e di sapienza, con aggiunta di esperienza e amore. Tu sei un tesoro in mezzo al deserto E nei racconti sei un esperto. Nonno tu sei buffo, quasi come un puffo! Sei un nonno speciale, il mio compagno ideale. Tu sei bellissimo e anche buonissimo. Hai un buonumore, che è grande come il tuo amore. Nonno sei un po’ “ciccione” , ma hai un gran cuorone! Nonno ti voglio tanto,tanto bene. Davide Verrecchia Classe III B Il mio gioiello Mio sogno d'amore e di saggezza tu che mi racconti la tua infanzia e che mi dai consigli su tutto quello che mi è difficile ..... Tu. resterai sempre nel mio cuore custodito come un tesoro. Amleto Federico Balsamo Classe III B Al mio angelo Nonno, scrigno delle mie brame, eri il più bello del reame, come un delfino che voleva giocare in una notte da illuminare. Scrigno di saggezza e di pensieri tu per me sei, di desideri rinati e mai dimenticati, tu sei i miei sogni nel cassetto che io realizzerei insieme a te che ora sei un angioletto. I Gaia Ficaccio Classe III B UN TESORO DI NONNO Caro nonno, sei bravo a far tutto: raccontare fiabe, insegnarmi ad andare in bici, scrivere la ricetta per essere felici. Tu sei come un diamante e sei un bravo cantante, sei attivo e forte e sapresti superare anche la morte. Sei un gran tesoro ricco di un cuore d'oro. Nonno, tu sei un'anima da raccontare, una vita da imitare. Francesca Di Meo Classe III B PER I NONNI Nonni miei adorati, in mezzo al prato come fiori colorati, con il sole che splende in cielo insieme all'arcobaleno!! L'orologio fa tic tac mentre il tempo passa e va. Voi mi pensate sempre, dalla mattina alla sera, come lacrime in piena, in una giornata serena. V oi siete per me una speranza, un fiore che sboccia con eleganza. Vi voglio bene! Agbonifo Sarah Classe III sez. D Ai miei nonni Nonni nonnetti, vi darei tanti bacetti. Vi stringerei forte al petto, con tanto tanto affetto. Vi darei un fiore, per dirvi con amore "Vi amo con tutto il cuore". Siete sempre a me vicino, dalla sera al mattino. Siete come un arcobaleno come il sole nel cielo sereno, come l'acqua pura di una sorgente che corre veloce verso il torrente, siete come un fiume in piena e con gioia mi rendete serena. Alessandra Pace Classe III sez. D ALLE NONNE nonna, ti voglio tanto bene, nonna,per me sei molto speciale. vorrei portarti con me ovunque, sei la persona piu' brava del mondo e, vorrei stare sempre con te ! nonna,hai un cuore d'oro. nel tuo scrigno di saggezza, conservi la tua dolcezza. nonna ti voglio un mondo di bene. voglio rimanere per sempre la tua nipotina preferita. Giada Vincentini Classe III sez. D Nonni, nonnetti, Che mi date sempre tanti bacetti, e che mi stringete sempre forte al petto con tanto affetto e con tanto amore, restate sempre nel mio cuore. Nonni vi voglio un mondo di bene, e voglio che resterete sempre con me ovunque io vada. voglio che resterò sempre, la vostra nipotina preferita. Miriam Auciello Classe III sez. D Ai nonni Nonni adorati, come nastri dorati. Siete per me la mia creatura, e siete un dono della natura. Siete come un arcobaleno che splende in un cielo sereno come stelle luminose. Vi voglio tanto tanto bene e mi sento come una dea sempre gioiosa e serena. Voi siete la mia vita Perché me la rendete piena. Siete il mio amore immenso e ogni giorno ne risento Valentina Scalena Classe III sez. D Nonni scrigno di saggezza e di esperienza I miei nonni sono bravissimi, sono uno scrigno di gentilezza, semplicità, forza, esperienza e sapienza. Mi date ogni giorno calore e accoglienza, mi date tanto amore e pensiero. Siete dei nonni mitici, non voglio mai perdervi. Siete i migliori nonni di tutto il mondo. Siete giocherelloni e tutti e due formate uno scrigno di buon senso. lo sono onorato di essere vostro nipote. Enio Maria Sacco Classe III C Pensierino per i nonni Cari nonni vi voglio tanto bene Siete molto affettuosi con me. Voi fate sempre tante cose belle per me e ora io vi voglio donare questo mio pensiero e spero che sia molto speciale per voi. Ma ricordatevi che sono felice che voi siete i miei nonni. Siete perfetti così. Gaia Miele Classe III C Nonni, scrigno di saggezza, sapienza e … nonni cari siete i più bravi perché posso sempre cont'are su di voi ~ con la vostra saggezza mi aiutate a crescere, con la vostra esperienza posso imparare tutto. da 0661 in poi saro’ io a prendermi cura di voi e insieme supereremo tutto. Domenico Di Giorgio Classe III C Ti chiami Lidia E sei la nonna mia. Sei molto gentile e mi fai giocare anche quando hai da fare. Sei brava e simpatica e mi fai fare merenda sempre in allegria. Tante cose mi puoi insegnare E io sono felice di poterti ascoltare. La mia nonna è molto speciale E sa sempre cosa voglio fare. Ti voglio tanto bene E su di lei posso sempre contare. Allegro Giulia Classe III C "Nonno:scrigno di esperienza, di sapienza e di dolcezza.., Caro Nonno, il tuo orto è come uno scrigno dove ci trovo ciò di cui ho bisogno pieno di buoni frutti fa mangiare che poi il mio palato fai deliziare frutta e verdura lavate e pulite per farmi crescere forte e in salute. Cara Nonna, la tua dispensa è come uno scrigno dove ci trovo sempre ciò che voglio caramelle, merende e tante bontà per farmi crescere in piena libertà. Nonni le cose che fate per me le fate con il vostro cuore ed io vi voglio ringraziare con tutto il mio amore. Giorgia Marcoccia Classe III C Nonno di scrigno di esperienza e di sapienza .... Quanto è dolce la mia nonnina che mi veste ogni mattina e quel caro nonnettino che si lamenta ogni mattino lo li cerco ogni momento ricevere un complimento sempre pronta è la parola che mi conforta ogni quarto d'ora ridono e scherzano allegramente I miei nonni cordialmente. Matteo Lanni Classe III C PER I NONNI Nonni miei adorati, in mezzo al prato come fiori colorati, con il sole che splende in cielo insieme all'arcobaleno!! L'orologio fa tic tac mentre il tempo passa e va. Voi mi pensate sempre, dalla mattina alla sera, come lacrime in piena, in una giornata serena. V oi siete per me una speranza, un fiore che sboccia con eleganza. Vi voglio bene! Agbonifo Sarah Classe III sez. D Ai miei nonni Nonni nonnetti, vi darei tanti bacetti. Vi stringerei forte al petto, con tanto tanto affetto. Vi darei un fiore, per dirvi con amore "Vi amo con tutto il cuore". Siete sempre a me vicino, dalla sera al mattino. Siete come un arcobaleno come il sole nel cielo sereno, come l'acqua pura di una sorgente che corre veloce verso il torrente, siete come un fiume in piena e con gioia mi rendete serena. Alessandra Pace Classe III sez. D ALLE NONNE nonna, ti voglio tanto bene, nonna,per me sei molto speciale. vorrei portarti con me ovunque, sei la persona piu' brava del mondo e, vorrei stare sempre con te ! nonna,hai un cuore d'oro. nel tuo scrigno di saggezza, conservi la tua dolcezza. nonna ti voglio un mondo di bene. voglio rimanere per sempre la tua nipotina preferita. giada vincentini classe iii sez. d Nonni, nonnetti, Che mi date sempre tanti bacetti, e che mi stringete sempre forte al petto con tanto affetto e con tanto amore, restate sempre nel mio cuore. Nonni vi voglio un mondo di bene, e voglio che resterete sempre con me ovunque io vada. voglio che resterò sempre, la vostra nipotina preferita. Miriam Auciello Classe III sez. D Ai nonni Nonni adorati, come nastri dorati. Siete per me la mia creatura, e siete un dono della natura. Siete come un arcobaleno che splende in un cielo sereno come stelle luminose. Vi voglio tanto tanto bene e mi sento come una dea sempre gioiosa e serena. Voi siete la mia vita Perché me la rendete piena. Siete il mio amore immenso e ogni giorno ne risento Valentina Scalena Classe III sez. D HO BISOGNO DI TE Caro nonno, oggi voglio dirti che io ho bisogno di te ... per parlare, per andare a passeggio, per farmi aggiustare i giocattoli quando non vanno più, per chiederti le cose che tutti i bambini vogliono sapere ... Caro nonno, io ho bisogno di te ... che mi mostri la strada, per insegnarmi il rispetto per diventare saggio come te, per sedermi sulle tue ginocchia e sussurrarti all'orecchio: 'Ti voglio bene nonno". Riccardo Nacci Classe IVA, NONNO AMATO Nonno, solo tu, mi hai insegnato tutto. Nessun nonno è migliore di te. Aspetto sempre la notte Per guardarti sorridere nei sognI per abbracciarti. Con entusiasmo aspetto la domenica per donarti un bel fIore e parlarti. Con gioia e serenità aspetto che tu mi apparga ogni giorno per regalarti un bacio. E aspetto che il sole sorga per dirti: «TI VOGLIO BENE NONNO». Nonno, anche se non ci sei più io ti penso sempre, sempre di più. Nonno amato e mai dimenticato. Moira Di Lucio Classe IVB SONO I NONNI sono i nonni le persone di cui ci possiamo fidare, sono i nonni quelli che la guerra hanno affrontato, sono i nonni l' esempio della famiglia, sono i nonni quelli che anche essendo vicini alla morte sorridono, sono i nonni quelli che davvero ci amano. Luca Vessella Classe IVB Nonno Gino Nonno Gino, tu sei carino sei simpatico e tiri sempre il nasino ai tuoi nipotini. Tu sembri un po' cattivo con il tuo fucile, ma non ammazzi gli uccellini. Il tuo orto sembra un giardino e coltivi pesche, insalata e pisellini. Nonno Gino, con il tuo grande trattore ci porti in giro ore e ore. Sei stato sempre un golosone perciò tante buone torte ti portiamo e insieme le gustiamo. Tu sei un nonno buono e gentile con tutte le persone specialmente con noi nipotini e noi con tante coccole e baci sempre ti abbracciamo e ti amiamo. Martina Notarangelo Classe IV B I NONNI ... I nonni sono come astri che Illuminano il firmamento. Sono guide sicure nei cammini Tortuosi della vita. Sono come fari che guidano Nel mare in tempesta La nave verso la terra sicura. I nonni ..... se non ci fossero bisognerebbero inventarli. Aurora Marandola Classe IV B Cerco, cerco ... Un giorno cercando intorno a me, in uno scrigno mai aperto ho trovato un tesoro, e un bagliore mi colpisce gli occhi: forse è il capo di un gigante pronto a raccontare storie fantasiose cerco, cerco, forse son gioielli che di bellezza brillano cerco, cerco, forse sono dei libri antichi che nascondono quali segreti cerco, cerco, no è il viso della mia cara nonna Laura. La tua esperienza e la saggezza mi riempiono il cuore. Mi hai imparato grandi cose, mi doni sempre il tuo sorriso il tuo sapere lo metti sempre a nostra disposizione. Ma una cosa che ho trovato dentro quello scrigno con te è la volontà di iniziare a sognare. Aurora Midolo Classe IV" C I NONNI Ci sono cose che solo i nonni sanno, sono storie favolose che tanta gioia mi danno. Sono amici niente male con loro scherzo, parlo e rido, ogni giorno è speciale di loro io mi fido. Ci sono coccole che solo i nonni fanno, Cl sono sempre quando ho un malanno. Sono uno scrigno di sapienza e per me bambina, sono maestri di scienza e io la loro stellina. Giulia Mancini Classe IV" C I nonni Fonte inesauribile, di amore immenso, aiutate e raccontate a noi, voi che siete pieni di esperienza con la vostra pazienza dei vostri momenti più belli, a volte dite: avete troppe comodità, ma oggi questa è la realtà. Siete voi per me uno scrigno di saggezza Che vale più di mille tesori. Siamo noi nipoti i vostri grandi amori Questa è pura verità Federico Evangelista Classe IV" C IL DONO Nonno tu hai per me un bagaglio di tutta la tua saggezza me lo doni con contentezza! Mi doni anche un borsone con dentro le tue esperienze piene di sapienze che per fortuna mia mi doni per la vita mia. O nonno mio sei il miglior amico mio. Grazie per il dono tu sei proprio un nonno buono. Matteo Petrilli Classe IV" C IL NONNO LAVORATORE Il mio nonno si chiama Giuseppe, ma io lo chiamo nonno Peppe. Faceva il muratore e ci voleva un gran fiatone per ristrutturare case e costruire tante cose. Poi faceva l'agricoltore ed era un gran lavoratore ma lo fa ancora oggi piantando tanti tipi di ortaggi. Ora è in pensione ma lavora molte ore. Lui è per me il lavoratore più speciale che c'è Teresa Maddalena Classe IV" C CARI NONNI Ciao Nonni, vi voglio molto bene vi prometto che qualunque cosa voi vogliate io ve la darò voi per me rimarrete sempre speciali. So che a volte vi faccio infuriare ma vi prometto che non lo farò più. Nonni, so che quando mi sgridate è per il mio bene. Voi per me siete preziosi come l'oro e io vi adoro, vi voglio un mondo di bene e per me siete il mio mondo. Vi prometto che non vi abbandonerò mai! Ciao nonni e non vi dimenticate che se avrete bisogno di qualcosa io sarò sempre al vostro fianco. Un abbraccio nonni. Sara Petrucci Classe IV" C NONNO GIUSEPPE Per gli amici mio nonno è Peppino e lo chiamavano così anche da bambino. A scuola volentieri non andava e con gli amici sempre giocava. Da mattina a sera con la mamma litigava perché di fare i compiti non gli andava. Da ragazzo è stato un abile cacciatore e nella vita un gran lavoratore. Nel suo orto cresce tanta verdura che nonno Peppino coltiva con premura. Quando guida la sua "vespetta" corre veloce come una saetta. Mi piace tanto stare in sua compagnia perché mi porta tanta allegria. Valerio Branca Classe IV" C Cara nonna, Tu sei brava, hai la voce bella. Mi offri sempre qualcosa, hai capelli tutti bianchi, hai le mani da una vera lavoratrice, sei sempre stata gentile con mia madre e con me. Tu mi vuoi tanto bene e, io a te. Grazie nonna, perche mi hai accolto nella tua dolce casa. Grazie nonna, perche tu mi fai ridere, quando ho il morale giù .. Tu sei la nonna piu brava. Grazie nonna! Giulio Rodi Classe IV" C I miei nonni Dei miei nonni voglio parlare, in modo che li possiate apprezzare. Sono gentili e affettuosi e molto generosi. Ci sanno sempre ascoltare, in modo che vi possono accontentare, ci viziano, è la verità per la troppa bontà. Quando facciamo i capricci ci tolgono dagli impicci, dire che all’ occorrenza mostrano la loro sapienza. Certe volte hanno il mal di testa ma quando ci vedono fanno festa. Ci danno l'amore delle parole dal cuore ma non son tutti uguali perché i nostri nonni sono proprio speciali. Syria Petrucci Classe 4^D I nonni da piccini Oggi nonno Ercole ho incontrato e con lui ho parlato, della sua infanzia mi ha raccontato. Pian pianino con martello lui correva dietro al fratello, poi le pietre raccoglieva e sotto l’abete le nascondeva. Pochi giochini egli aveva ma quanti dispetti riceveva, il più piccolo di quattro fratelli amava giocare con gli agnelli. Dall’atro lato c’è nonno Gino che ha lavorato fin da piccino, stava sovente col suo papà aiutandolo di qua e di là. Scappava dai campi e dal fienile correndo dagli amici nel cortile. A nascondino talvolta giocava e i fratelli lui imbrogliava, poi pian pianino rincasava e a letto se ne andava. Manuel D’Ettorre Classe 4^D I MIEI NONNI I miei nonni son gentili, sanno sempre tirarmi su di morale, con un sorriso, un bacio e un abbraccio. I miei nonni son preziosi, hanno un cuore grande come il mare, perché sono i nonni più speciali del mondo. Questi nonni mi hanno dato la felicità, perché hanno un potere speciale, rendere i bambini felici, per questo si chiamano: nonni! Sofia Luzzi Classe 4^D La saggezza dei nonni I miei Nonni si sa son avanti con l’età ma quando sono in mia compagnia i lori anni volano via e mi sembra di giocare con bambini un po’ speciali con i capelli brizzolati e i visi dal tempo segnati. Ogni giorno passato con loro è per me una grande ricchezza perché i miei nonni sono scrigni di saggezza. Quella saggezza che solo il tempo può regalare e che io ora posso solo sognare. Che bello poter con loro giocare, passeggiare, scherzare, parlare …. perché i miei nonni sono davvero speciali e per niente al mondo li vorrei cambiare! Giada Candelaresi Classe 4^D L’albero della saggezza Nell' immenso bosco della esperienza ci sono piante piene di leggerezza e piante con tanta saggezza, ci sono piante gentili e piante un po' ostili in uno di questi alberi, vedo te,nonna mia, piena di saggezza, di gentilezza e di tenerezza!!! Marco Savelli Classe 4^D "La saggezza del nonno" "Nella botte piccola c'è il vino buono" così dice la mia nonna. A volte, non avendo niente da fare un detto sempre mi vuole raccontare. Ma uno è il mio preferito: «Rosso di sera bel tempo si spera". La nonna è una persona da amare, che non bisogna mai dimenticare. Lei ha tanta saggezza che mi trasmette con tanta tenerezza. Delle sue parole dobbiamo farne tesoro, perché contano anche più dell' oro. Francesco Candelaresi Classe 4^D Nonno:scrigno di esperienza sapienza e …… Nonno Stefano ha settantasei anni ma sembra un don Giovanni, è magro e abbronzato è un po' brizzolato. Parla tanto e racconta la sua vita E ci incanta con allegria divertita. Trova sempre risposte adatte Alle mie domande complicate, è un uomo maturo e saggio con esperienza e coraggio. Ne ha passate tante senza barcollare E tutti lo cercano per farsi consigliare Giorgio Hailu Classe 4^D "Nonno: scrigno di esperienza, sapienza e ... " Da mattina a sera con in testa il bianco della neve . i nonni non si fermano mai pronti a risolvere tutti i guai. Giocare con loro è divertente perché non ti senti mai un perdente, giochi nuovi o di vecchia data sono sempre una "capata". Sempre pronti a raccontare di ieri, di oggi e sul da fare. Vecchia quercia del sapere dove sotto tutti vanno a sedere per chiedere una parola o un piacere, Pozzo senza fine di amore e affetto hanno tutto il nostro rispetto pronti sempre anche da lontano a tenderci la loro mano. Leonardo Nardone Classe 4^ D Il nonno: scrigno di esperienza, sapienza e ... I nonni sono un bene prezioso. Loro sono ricchi di esperienza e i giovani non dovrebbero starne senza. La nostra ricchezza è la loro saggezza. I miei nonni hanno vissuto tante difficoltà , ma le hanno sempre superate con tanta forza e volontà. Dobbiamo sempre rispettare e amare i nostri nonni, perché si sono sempre sacrificati ed ora hanno bisogno di essere amati. Non dimenticare quello che ha fatto per te il nonno e ricorda ... lui ci sarà ogni volta che ne avrai bisogno. Samuele Di Mambro Classe 4^ D Una scatola vivente. Mio nonno è una scatola, una scatola vivente. Ne ha viste di belle e di brutte, ha provato tante diverse emozioni e le ha conservate dentro di sé. Ha saggezza a volontà e Mi aiuta ad usarla con gli altri. Quando ho un problema Lui trova la risposta più Semplice: :" Affrontalo con forza e volontà e lo risolverai" ; Sono felice di avere un nonno scatola Perché le cose belle che abbiamo passato insieme le terrà per sempre: in vita e in morte. G. Tedesco Classe V B Il nonno Con il mio nonno, scherzo, parlo, rido ... Lui è sempre accanto a me. Giorno, notte, sera alba o primavera con lui sto sempre bene. Estate oppure autunno, lui è il nonno migliore .. Sharon Paola Chiara Pacitto Classe V B Il nonno Il nonno è un grande scrigno, dove puoi trovare saggezza e tanta esperienza!. Dove puoi navigare nel tempo Con i suoi racconti. Il nonno è uno scrigno luminoso Dove la luce della pace regna. È un grande tesoro dove racchiusi, ci sono i desideri,la gioia,1' amore .... Il nonno è una grande "caverna", dove puoi trovare rifugio e serenità. Il nonno ha una vita lunga, tutta da raccontare! È l' amico sincero, davvero importante. Lui ha un cuore d'oro, che illumina il sentiero che porta sulla via giusta Il nonno è un è un fiore che non perde mai il colore, perché quel colore si chiama Amore! S. Fittolo Classe V B NONNO, SCRIGNO DI ESPERIENZA SAPIENZA E ... Lui è speciale, è sempre al mio fianco, e mi aiuta continuamente, è colui che è vicino a me nei giorni più difficili della mia vita. Lui mi dà consigli utili e quando li seguo, non sbaglio mai. Lui è il meglio del meglio. Lui è mio nonno. Kevin De Lucia Classe V B LA NONNA PERFETTA faccia rosa, capelli splendenti, occhi chiari, bocca rossa, sorriso smagliante, è la faccia perfetta. corpo snello, braccia e gambe dolci, rughe ovunque, è il corpo perfetto. aggiungiamo una dolce carezza e un po' di simpatia. mischiamo tutto e diamole un nome, anna, e’ la nonna perfetta. Franchitto Carmine Classe V B io nonno è come una rondine Mio nonno è come una rondine Viaggia e poi ritorna per raccontarmi le sue imprese. Mio nonno è come un libro Quando lo apri non vorresti mai chiuderlo . Mio nonno è come un tesoro Contiene sapienza e amore per me . Gaia Risini Classe V B IL NONNO Nonno! Nonno! Corri, corri veloce. lo volo con te nel cielo, tra le nubi che scintillano, da su in giù. Tienimi forte, abbracciami forte e non mi lasciare. Tu sei più caro di tutti! Molti bambini non hanno nonni, ma se io non avessi te soffrirei. Tu sei il dono di tutti. Per me sei il miglior nonno del mondo. Alexandru Sebastian Classe V B NONNA, LA MIA STELLA Nonna, cerco tra le ombre il tuo sguardo, passo dopo passo colgo i ricordi volati, d'incanto spunta l'arcobaleno e vedo finalmente il tuo sorriso. Nonna, quanti bei momenti passati insieme ... dipingevamo e tu mi raccontavi le storie e guardavamo dalla finestra le stelle che brillavano. Ma da quando sei salita in cielo, sei tu, la stella che brilla più di tutte. Nonna, proteggimi sempre con le tue ali e non lasciarmi mai sola, perché io mi rispecchio in te, la luce della tua stella, guiderà il mio cammino. Nonna, io ti voglio tanto bene. Eleonora Luciano Classe V B I NONNI nonni cari siete preziosi e premurosi un libro aperto nel passato lontano. pieni di saggezza e gentilezza ci date infiniti consigli come avete fatto con i vostri figli. insieme giochiamo, scherziamo e passeggiamo. noi vi vogliam bene oggi domani e per sempre. Elisa D’Agostino Classe V C Nonni:tesori della vita I nonni sanno spiegare e saggiamente consigliare e nel momento del bisogno anche aiutare. Nonni: scrigni di esperienze. A volte ci raccontan La loro vita passata, piena di brutte e belle cose e dicono: "Studiate !" E noi subito a sbuffare andiamo a studiare. Nonni: scrigni di sapienza. I nonni ci addormentano con un sorriso, parlandoci della loro vita, in guerra,dei giochi che s'inventavano e dicono: "Lasciate stare quel computer, andate un po' in giardino!" e noi subito a sbuffare, corriamo a giocare. Nonni: tesori della vita. Loro sanno bene Qual è il gusto della vita. Ci consigliano delle cose, dicendoci: "Andate pian piano, godetevi la vita!" Beh hanno proprio ragione I nonni sono persone Che non si trovano da tutte le parti: sono tesori, tesori della vita. Noemi D’Agostino Classe V C NONNO o quante volte hai ripetuto questa frase a noi germogli del tuo prato. I tuoi insegnamenti impressi nella mente scolpiti nel nostro cuore renderanno il nostro futuro più sicuro. Nella tua vita hai dimostrato di valere, per questo non posso fare altro che dirti "Grazie, nonno!" Adua Corlianò Classe V C Il nonno, la mia fonte di saggezza. Tutti il nonno dovrebbero ascoltare è una persona che ti sa consigliare ti sa amare; mio nonno mi ha insegnato a parlare a rincorrere gli ideali non abbassare mai la testa. Il nonno con la sua saggezza ti può dare insegnamenti che ti rimarranno in testa e ti faranno far festa, abbiamo uguali radici e saremo sempre felici. Gianmarco Palombo Classe V C A nonno Tonino Nonno, tu sei pace e allegria, tu porti amore e armonia. Il tuo cuore ha un grande amore, per me. Tu sei speciale perchè so che posso fidarmi di te. Il tuo amore per me è immenso, tu non mi perderesti mai. Anche se sei malato E non puoi muoverti, questo non ci impedisce di ridere e giocare insieme. Tu per me sei il nonno Più speciale che esista. Oreste Fortuna Classe V C Nonno scrigno di esperienza sapienza e ... Nonno tu sei il migliore. Ogni volta che sono con te tutto diventa più chiaro, tutto diventa ...solo noi due. Anche se a volte sei un po' noioso mi fai sempre ridere con qualche battuta a ripetizione. Anche se a volte io dico alla nonna: «Ma come fai !?» Lo dico ridendo perché tu sei il migliore. Anche se a volte io gioco con te, e ti do un po' fastidio lo faccio per stare insieme a te. Sono un po' birichina lo so però c'è un cosa che voglio dirti: nonno tu sei il migliore, ti voglio tanto bene, e cosa più grande non voglio perderti mai Giulia Di Loreto Classe V C IL NONNO Nonno tu per me sei speciale senza di te non posso stare ed hai tanto da dare. I tuoi consigli per me sono indispensabili. Nonno sei un pilastro dove io posso appoggiarmi quando ne ho bisogno. Vieni sempre in mio aiuto, sei il mio rifugio. Nonno ti voglio tanto bene e spero che tu viva a lungo per condividere con te tante altre avventure. Mi fai sorridere sempre anche quando sono triste perché sei simpatico e spontaneo. Come te non c'è nessuno Sei unico. Simone D’Aliesio Classe V C Nonno scrigno d'esperienza Caro nonno saggio e buono per me vali più dell' oro. Prezioso consigliere scrigno sapiente per me più caro di te non c'è niente . Consigli preziosi ogni giorno mi dai perché più buono di te nessuno c’è. Mille esperienze tu hai vissuto per me tesoro prezioso . Racconta, racconta racconta ancora, ogni ora. Immenso piacere di stare con te caro nonno io ho. . Dimmi ancora della tua vita io non mi stancherò, perché niente di più caro di te io ho. Parlami ancora delle tue esperienze affinché, nel mondo che verrà, di VIOLENZE NON SI SENTIRA’ PIU’ NIENTE. Francesca Gradini Classe V C Nonno! Nonno! o nonnino! Che ti svegli presto al mattino per andare a lavorare, e al più presto vuoi tornare per poter con noi pranzare. Insieme a te giochiamo e la tele guardiamo. Poi torni a lavorare, e la sera tu sei stanco, ma con noi ridi e scherzi. Per rilassarti a pesca vai e quando torni una sorpresa sempre hai. Sulla sedia a volte dormi e con le mani fastidio noi ti diamo, ma tu ridi e ci sorridi, cosi ricominciamo a giocare e a dormire non voliamo andare. Elisa Pontone Classe V C Le virtù del nonno\nonna Nonno Giulio Mio nonno è unico, si chiama Giulio: lui mi protegge, mi aiuta mi sostiene. Lui è intelligente, è gentile. Lui mi accontenta. Mio nonno è unico E non lo cambierei per nessun altro. Francesco D'Aliesio Classe V D Il nonno Il nonno è una persona un po' speciale, una persona fuori dal normale. E’ affettuoso e scherzoso, rigido e severo. Un piccolo lavoratore, che tiene le sue piante come piccoli tesori. Il nonno è speciale, che vive nel suo regno particolare, un nonno del tutto originale. Ilaria Mazzini Classe V D IL MIO DOLCE NONNO Il mio caro nonno, era un poliziotto audace e coraggioso salvava vite, arrestava. Poi mi cullava. Sei il mio consigliere ed il mio amico perfetto io ti amo con i tuoi pregi e difetti non vorrei mai perderti. Nel mio cuore e nella mia anima sarai sempre il mio caro e dolce nonno. Graziano Vittorio Classe V D Nonno Nonno, nonnino sei bello e sei carino. Mi fai giocare con l'altalena e nuoti veloce come una balena. Dici sempre che sono bravino perché io sono il tuo piccolino. Ogni giorno mi accompagni a scuola volentieri mi fa sempre tanti piaceri Nonno, nonnino ti porto sempre nel mio cuoricino . Gianmarco Miele Classe V D A te …. mia dolce nonna Cara nonnina, come sei dolce i tuoi occhi trasparenti rivelano il tuo animo sensibile. Hai una grande dote quella di farmi rivivere attraverso i tuoi racconti le cose belle e brutte del passato. Anche se qualche volta mi sgridi lo fai con dolcezza e mai con asprezza. Sei sempre sorridente e mi accogli con parole tenere ed affettuose. Hai sempre una frase gentile e garbata con tutti e ti preoccupi delle persone che sono in difficoltà. Sei buona ed altruista, sei impegnata nel sociale. Ti ho dedicato questa semplice poesia Per dirti soltanto: ti voglio tanto bene. Ludovica Apostolico Classe V D NONNO Caro nonno, tu sei la saggezza in persona, come la campana che suona. Tu ora sei un contadino, ma prima eri un bambino. Tu mi porti a scuola e mi dici sempre qualche parola. Tu sei la mia felicità e la mia umiltà. Tu sei per me una grande gioia, che mi porta alla gloria. Matteo Tomasso Classe V D Mio nonno Mio nonno è pelatino, e anche mingherlino. È sempre il più caro ... Ma è chiaro: il più speciale, è Lui. Con me è sempre buono Non alza mai il tono ma anche quando sto male mi fa sentire una reale, mi vuole tanto bene e anch'io gliene voglio. Simona Panaccione Classe V D nonno è molto paziente, quando gli parli sente. Il nonno è sempre gentile, quando lo accusi è sempre virile. Il nonno è per tutti speciale, quando gli dici qualcosa è sempre disciplinato. Il nonno è tutta la mia vita, perchè è molto gentile e ti offre sempre tutta la sua vita. Francesca Giuseppone Classe V D Poesia per il nonno Caro Nonno, tu sei il più saggio dottore, il nonno migliore; specialista in cardiologia, della tua vita ne hai fatto una filosofia e il tuo esempio mi indica la retta via. Sei stato un medico speciale, ancora oggi io ti vedo studiare e anche impegnato a lavorare. I nipoti a scuola sei pronto ad aiutare e con la tua sapienza li sai guidare. In un nonno migliore non potevo sperare! Claudio Manlio Del Foco Classe V D Un dono speciale Accadde tanto tempo fa quando ancor ero piccina, accettai un don divino rilasciato dal cielo ero un pacchetto piccolino rivestito di fiocchetti colorati ognuno con un significato. C'era il bianco, la purezza della sua anima; il giallo, la sua gioia. C'era il rosa, la sua tolleranza; l'azzurro, la sua comprensione. Questo dono è il meglio della mia vita. Ti voglio bene, nonno. Serena Meta Classe V D L'artefice di tutto Nonno, tu sei l'artefice del mio cammino tu sei l'artefice del mio saper ridere tu sei l'artefice del mio sapere tu sei l'artefice della mia storia tu sei l'artefice di tutto tu, scrigno di sapienza, forte come una quercia, tu uomo della semplicità tu Nonno ... tu che mi guardi giocare tu che mi guardi crescere donami tanto amore. Edoardo Evangelista Classe V E Il nonno Il mio caro nonno è speciale, ha tante storie da raccontare: mi accoccolo vicino a lui e mi metto ad ascoltare! Poi a carte vuole giocare e mi fa anche imbrogliare Il mio caro nonno è speciale e con lui mi piace stare. Andrea De Luca Classe V E Se il nonno fosse ... Se il nonno fosse di mascarpone ne mangerei uno a colazione. Se il nonno fosse un gelatone a mezzogiorno lo mangerei in un boccone. Se il nonno fosse di panna lo mangerei prima della nanna. Per concludere, nonni di cioccolata ne mangerei tre in una giornata. Lorenzo Trotta Classe V E Poesia per la nonna Nonna anche se non ci sei più a me pare di averti sempre qui. Stare con te com'era bello ! Averti vicino a me com'era bello! E adesso sono ancor più convinta che tu sei qui. Lucrezia Caprio Classe V E Il nonno Nonno mio, ricordo i tuoi occhioni azzurri, i tuoi sussurri. Immensa era la tua dolcezza, la tua bontà e luminosità. Grande era anche la tua tristezza per la tua malattia misteriosa era la freddezza del tuo dolore. Oggi piango, perché non ci sei più: ma ti sorrido sempre da quaggiù! Povero nonno mio Che sei lassù! Nonna anche se non ci sei più A me pare di averti sempre qui. Stare con te com'era bellol! Averti vicino a me com'era bello! E adesso sono ancor più convinta che tu sei qui. Lucrezia Caprio Classe V E Poesia per il nonno C'è un nonno assai speciale con cui gioco niente male; con lui scherzo, parlo, rido, e felice a lui m'affido. Se ho i compiti da fare o se invece vo giocare non importa, sai perché? Lui è sempre accanto a me! Che sia giorno, notte o sera, inverno o primavera, che sia estate oppure autunno io sto bene con il mio nonno! Letizia Di Stefano Classe V E Grazie nonni Nonni con me giocate nonni con me restate, Sapete che siete per me il tesoro più grande che c'è. Voi grandi e io piccino, voi nonni e io bambino; ma stiamo insieme bene perché ci vogliamo bene. Grazie, grazie, grazie perché restate con me, Grazie, grazie, grazie perché affetto più grande non c'è. Letizia Di Stefano Classe V E Il Nonno C’è un nonno in disparte che gioca a carte, le gioca da solo: nessuno lo vuole. C’è un nonno in giardino che beve del vino, lo beve da solo: nessuno lo vuole. C’è un nonno per strada non so dove vada, cammina da solo: nessuno lo vuole. C’è un nonno che dorme speriamo che in sogno qualcuno di sia in sua compagnia Antonio Alfonso Azzoli Classe V E ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE BOVILLE ERNICA Via Torrione dei Nobili,2 - 03022 BOVILLE ERNICA SCUOLA PRIMARIA Nonno: Scrigno di Saggezza e di Sapienza... Nonno molte esperienze ha vissuto e ora le racconta un po’ dispiaciuto, non erano per niente belle e gioiose ma, quasi tutte tristi e dolorose. Alla 2° guerra mondiale partecipò e fortunatamente, salvo ritornò. Di vederla era molto curioso, lo spettacolo, spesso, diventava pauroso. Una scheggia di bomba in tasca gli andò a finire, che fortunatamente non lo fece morire. Come Gambalesta era diventato e ancora oggi non è cambiato. Nonno un cane, per amico, aveva e a lui tutto, proprio tutto, diceva. Carbone era il suo nome, perché era nero come un “tizzone “ ! “Non ti preoccupare “ ! Nonno gli diceva perché era l’ unico amico che aveva. Nonno voleva molto bene al cagnolino perché era dolce, tenero e piccolino. Da piccolo la sete e la fame soffriva e molto poco, nonno si nutriva. Pane secco e duro mangiava e ai genitori nulla importava. Non aveva la possibilità di studiare perché nei campi doveva lavorare. Non aveva tempo nemmeno per giocare perché i genitori doveva aiutare . Tanta allora era la povertà…. che tutti facevano fatica a campà. Non bisogna sprecare tutte le nostre “cose” perché in questi tempi sono molto preziose. Una volta l’ affetto della famiglia era importante ed era il valore più significante. Oggi, non esiste più quel rispetto che prima si provava con tanto affetto. Perciballi Natalia VA Capoluogo Nonno: Scrigno di Saggezza e di Sapienza ... La presenza dei nonni è davvero importante: raccontano ai nipoti la loro vita interessante. Con le esperienze e con l’affetto cercano di guidarli verso un cammino perfetto. I consigli dei nonni sono molto importanti, i nipoti che non li ascoltano, sono tanti. I nonni hanno delle idee strepitose, i ragazzi preferiscono, però, sentire altre cose. Tanti altri insegnamenti avrei avuto se due miei nonni avessi conosciuto. Nonna Giulia e nonna Rosa sono state per me una cosa preziosa. Nonna Rosa per mostrare il suo affetto ogni tanto mi dava un buffetto. Nonna Giulia, sempre gentile con me, da piccolo e anche adesso mi tratta da Re. Ogni bambino riceve tanto amore se i nonni vede a tutte le ore. I nonni sono la cosa più importante del mondo e di insegnamenti sono un pozzo senza fondo. Paluzzi Giuseppe Classe V B Capoluogo Il mio Nonno Nonno è scrigno di sapienza e di esperienza anche se non ha molta pazienza, in ogni suo racconto appassionante lui è simpatico e birbante. E’ veramente un burlone ma un po’ troppo golosone, è un po’ rotondetto e paffutello e devo ammettere che è proprio bello. Da giovane il militare faceva e si trasferì a Milano che tanto gli piaceva. A Milano doveva restare, tornò perché mia Nonna voleva sposare. A 55 anni è già brizzolato e della Nonna è ancora innamorato, non è ancora pensionato, quest’anno in cassa integrazione si è ritrovato. Perde la pazienza facilmente, io gli voglio bene ugualmente. Simpatico, dolce e bello, sembra ancora un giovane fringuello! Iori Barbara – Classe V A Capoluogo La nonna e le sue mani Nonna, nonna, come ti voglio bene. Rimpiango molto la carezza delle tue mani rovinate dal lavoro nei campi. Con la vecchiaia si sono macchiate, indurite, diventate ruvide. Sappi che non importa la bellezza delle tue mani, Sara Lisi importa la sincerità e la saggezza che hai dentro. Sara Lisi Classe Terza Plesso De Andrè Mia nonna Mia nonna è piena di saggezza e anche di bellezza. Ha avuto tante esperienze è stata molte volte a Firenze, ha visitato molti luoghi ed è andata anche ai laghi. Partiva dalle stazioni, e viveva molte emozioni. Tante storie sa raccontare e sta sempre a fantasticare. Buona e molto generosa a volte è anche scherzosa. Sempre allegra e sorridente ma spesso sembra un tenente. Lei ha una casina molto bellina e piccolina. È brava e ha molta forza ed è andata anche una volta in carrozza molti giochi sa fare fuori sempre deve andare. Tante cose mi ha insegnato che mi hanno aiutato. Stefano Lisi Classe V A Casavitola Mio nonno A mio nonno l’avventura piaceva perché così esperienze viveva. Tante storie ha vissuto dalle quali saggezza ha avuto. A fare il militare è andato e Gianni Morandi ha incontrato che per lui un caro amico è stato e non l’ha mai dimenticato. Mio nonno è un tesoro d’aprire con mille esperienze tutte da scoprire. I suoi sogni ha realizzato e mille cose ha imparato che a me purtroppo non ha insegnato per colpa della malattia che lo ha imprigionato. Un caro nonno è stato e da me non sarà mai più dimenticato. ANNA PERCIBALLI Classe V A Casavitola Nonno: scrigno di esperienza e …….. Nonno scrigno di grande esperienza e saggezza, tu che hai vissuto la vita con tanta leggerezza, hai avuto poco da mangiare, niente giochi per giocare, senza la possibilità di studiare. Solo campi da lavorare e guerra da superare. con tutti i sacrifici che hai dovuto affrontare, sulle tue spalle la casa da abitare, chi è stato accanto a te, hai voluto sempre aiutare. Un uomo grande e grosso quante volte per abbracciarti ti saltavo addosso. Un uomo attento e quieto quante volte ti ho sussurrato un mio segreto! Sento la mancanza di nonno in casa mia, che in ogni momento mi dava compagnia. Nonno, che sintonia c’è stata fra di noi! Il bene che ti voglio e che da lassù, mi vuoi! Della famiglia sei stato il più saggio. In ogni momento mi hai dato il coraggio. Posso sentirti vicino solo con le preghiere: a letto, ti penso tutte le sere! Voglio dirti grazie per la tua grande bontà e per aver fatto crescere così bene il mio papà! Alessia Astolfi Classe V B Capoluogo Nonno: Scrigno di Saggezza e di Sapienza e ... Mio nonno per me è come un albero d’argento che fa volare i miei pensieri nel vento. I suoi immensi abbracci mi riempiono d’amore, il sentimento che ho nel cuore ... Io gli voglio bene da morire, se non ci fosse, potrei addirittura impazzire! Lui sa come tirarmi su il morale, quando io veramente sto male. Di me si è sempre preso cura e grazie a lui ho superato ogni mia paura. La sua saggezza e la sua esperienza sono state fonti di vera conoscenza. Finora hanno arricchito la mia infanzia di ricordi, di risate e di speranza. Aggiungo infine che lui è per me: un tesoro grande, il più prezioso che c’è. Giorgia Fratarcangeli Classe V B Capoluogo Nonno saggio Il nonno alla sua bambina racconta di quando era piccolino. Gli dice:- Nipotina mia nella vita tutto passa. Passa la tristezza, e viene la gioia; prendi tutto ciò che a vita ti donerà. Il nonno ha le mani ruvide, e screpolate. Mani che ricordano gioie vissute tanto tempo fa. Ricordi della polvere dei cantieri dove lavorava, al freddo e al gelo. Mani che conservano il ricordo della vita. Melissa Cervoni Classe III Plesso De Andrè Nonno Nonno, scrigno di saggezza, ascoltare i tuoi ricordi è una bellezza. Nonno, scrigno di esperienza, ma dove trovi tutta la tua pazienza? Tu non mi rimproveri mai, neanche quando combino guai. La tua vita è stata dura, forse per questo non hai paura, e ora mi dici che sono la tua stella. Da ragazzino andasti ad una fiera e un pappagallo ti predisse una cosa vera. Estrasse un biglietto con su scritto: diventerai sindaco del tuo paese e tu pensasti ad una burla senza pretese. Per trenta anni sei stato primo cittadino, mio caro buon nonnino, ora primo lo sei ancora e sempre lo sarai nel mio cuore, non scordarlo mai! ALESSIA GRECI Classe IV Casavitola ……………………….. Il nonno lavoratore Ogni giorno lui lavorava, al cantiere andava: si alzava molto presto, e si portava il pranzo nel cesto. Quando tornava, stanco, prendeva il secchio e andava a dar da mangiare agli animali. Tornava a casa affamato e mangiava il pane conservato. Mangiava di tutto e dopo, stanco, si addormentava. Il giorno dopo la storia ricominciava. Simone Veronesi Classe terza Plesso De Andrè Il nonno Il nonno ha le mani ruvide, perché il freddo gliele ha spaccate; con quelle mani ha lavorato nel cantiere. Le sue mani sono sporche: di polvere, calce, cemento. Le sue mani sono sagge, perché conservano il ricordo di una vita; con quelle mani ha tenuto il suo mondo, ha retto i dolori patiti. Nonno, con quelle mani grandi , tutto ha accolto. Piermatteo Marmioni Classe Terza Plesso De Andrè Le mani di nonna Le mani di nonna sono un po’ sporche: dalla terra, dall’erba, dal granturco, dalle spine… e dal lavoro. Se le chiedo come erano, nonna mi risponde: Una volta erano belle. Ora sono diventate scure dal sole delle giornate estive, passate negli orti, nei campi e nei frutteti. Le mani di nonna ora sono ruvide, lei rivorrebbe le mani di prima, quelle belle del passato, perché allora era giovane. Kevin Tuzi Classe Terza Plesso De Andrè Mio nonno Il tempo è passato e molte cose ha cambiato. Mio nonno è invecchiato, soprattutto le mani sono rovinate dalle macchie che il tempo gli ha regalato, dalle ferite sporche di sangue, dalla calce, dal freddo dell’inverno. Quando tornava a casa solo rimaneva e stanco restava. Quando andava a dormire stanco riposava nella lunga notte, perché l’indomani si riaffaticava. Sofia Genovesi Classe Terza Plesso De Andrè Nonno caro. Sei uno scrigno che non racchiude oro, ma le esperienze che hai vissuto. I bei campi che hai coltivato nella bella Romania tutti hanno ammirato. Tanti frutti hanno dato, quanto sudore e fatica! Hai lavorato come una formica, tutto a casa portavi per la tua famiglia che tanto amavi. Nel tuo cuore c’è tanta saggezza che racchiudi in una carezza, che, per la distanza, mi manca e di aspettare sono stanca. Al telefono ci sentiamo solo in estate ci vediamo e sempre mi racconti una storia sulla tua vita alla fattoria senza boria. Quanta esperienza nei tuoi gesti quanta saggezza nei tuoi passi lesti! O nonno, chissà, quanto hai da raccontarmi ancora e io non vedo l’ora. Armenia Anastasia G: Casavitola Classe IV Nonno e gli altri Papà non gli da mai ascolto e nonno alla sua vita è rivolto. Nonno e nonna stano bene insieme e a stare più a lungo insieme nonno tiene. Nonno è grandioso e per niente scontroso; le sue mani si macchiano perché per lavorare volano. Le sue mai sono sempre pronte a fare e non teme di lavorare. Le sue mani sono rovinate e non sono per niente fatate. Mamma e nonno vanno d’accordo e qualche volta parlano di un ricordo. Bene mio nonno mi vuole ed anche a tutta la sua prole. Le mani di nonno sono per me importanti: le usa per darmi un bell’abbraccio quando gli sono in braccio, per andare nel suo orto a coltivare e cibi buoni farmi mangiare. Quando nonno vede le mie piccole mani, pensa ai vecchi tempi, quando le guarda è felice per me ma un po’ è scontento per lui , perché ricorda la sua infanzia. Luca Perciballi Classe Terza Plesso De Andrè Mio Nonno Mio nonno viveva in una casina dove c’era soltanto una camera da letto ed una piccola cucina non aveva quasi niente da mangiare anche se stava sempre a lavorare; il latte portava pochi soldi guadagnava con una piccola autocisterna il latte distribuiva e poi a sera la parcheggiava sotto una pianta d’ulivo. Questa è la storia del mio nonnino che è nato in un bel paesino Boville Ernica è chiamato dove mio nonno ha sempre abitato. Mio nonno era un po’ birichino ogni giorno con il suo mestiere riusciva a guadagnare un soldino. Giocattoli non aveva ma tanti scherzi faceva. Leonardo Germogli 5° A Casavitola Scuola Primaria “Giglio” VEROLI IL NONNO Mio nonno è Forte, potente e intelligente. Dormiglione e un po’ pigrone. Mio nonno è un po’ severo ma so che ha un cuore grande come un impero. Mi ha insegnato a giocare e pregare ad andare in bicicletta anche se io non sono mai riuscito a raggiungere la vetta. Marcoccia Valerio Classe IV B IL NONNO Mio nonno è buono e caro e non è mai amaro. Fa la ninna e la nanna poi mangia fragole con le panna. mi accompagna sempre a letto e poi con un bacio se ne va scontento. Rufa Giulia Classe IV A IL NONNO Mio nonno è molto intelligente è anche molto paziente nella mia vita è davvero importante. Di avventure con lui ne ho vissute tante: con la fantasia mi fa volare in vacanza mi porta al mare le primizie mi fa gustare e mi porta a pescare. Vongole, cozze e gamberetti sono i cibi da lui prediletti. Quando guida con i suoi occhialoni il mio cuore si riempie di emozioni. Penso a lui con tanto affetto perché è il mio nonno prediletto. Martufi Mariagiulia Classe IV B IL NONNO Mio nonno è molto buono ed è veloce come un tuono lui mi insegna tante cose che sono molto fantasiose. Con gli animali è molto gentile anche se a me sembra infantile. Mi ha insegnato ad essere generoso con chi è più bisognoso. Mi ha cresciuto e amato anche se io sempre non l’ho rispettato. Mi ha insegnato a pescare anche se non sono mai andato al mare. Lui adora le balene mentre io amo le falene. Rossi Matteo Classe IV A MIO NONNO Mio nonno è come un re, dolce e carino come me. Mi ha insegnato le tabelline Cantando tante canzoncine. Quando devo studiare lui mi viene ad ascoltare scienze, storia e geografia poi felice se ne va via. Lui è molto intelligente come tutta la brava gente. mio nonno mi ha insegnato a fare ilo cioccolato, il frappè e il suo buon caffè a cantare, a saltare e con me lui vuole ballare. Ha i capelli radi radi ma son belli e colorati tutti azzurri, blu e fumè, È proprio il nonno che piace a me. Patroni Chiara Classe IV B IL NONNO Ho un nonno tanto buono sembra un angelo su un trono. Ha tanta pazienza e anche molta esperienza è molto alto e sa fare un gran salto. Mi fa fare una passeggiata mentre nonna è molto assonnata. Mi ha insegnato a cantare e poi insieme a ballare. È un gran burlone ed anche un po’ furbone. È un buon sognatore soprattutto davanti al televisore. Nobili Pierpaolo Classe IV A Scuola Primaria “Casamari” VEROLI Un regalo per i nonni Nonni cari, voi ci fate tanti regali e per questo ci chiediamo: Noi che dono vi facciamo? (Carlos Lorenzo Campoli) Un orologio prezioso? Un braccialetto tutto d’oro? Un vestito color castoro? Un dolce liquore? (Simona Fadione) Un dolce liquore?! Ma no, un cuore pieno d’amore! (Samanta Trulli) – IV A Cari nonni Cari nonni, con il vostro sorriso rendete felice il nostro piccolo viso. (Burca Daniela) Il vostro cuore è uno scrigno sicuro che custodisce con cura il nostro futuro. (Iannetta Giulia) Voi che ci insegnate tante cose, siete gemme davvero preziose. (Sigismondi Filippo) Di doni molti ce ne fate, ma più importanti sono i baci e gli abbracci che ci date, (Burca Daniela) voi siete la casa che tanto amiamo e quando siamo soli a voi pensiamo! (Iannetta Giulia) – IV A Cari nonni Cari nonni, vi vogliamo un mondo di bene per la vostra comprensione, la vostra educazione, il vostro buon esempio la vostra allegria. (Daniel Rrapi) Nei momenti di malinconia ci fate sempre compagnia. (Francesco Di Veronica) Insieme siam contenti, e Felici vi diciamo che Tanto tanto vi amiamo. (Lorenzo Luffarelli) – IV A Non ti dimenticherò mai Nonno, da quando sei morto mi manchi tanto. Ti voglio un mondo di bene e sono sicura che me ne vuoi anche tu, a giocare, a disegnare, a nuotare. Ricordo allegramente quando vicino a casa tua, a come stavamo bene insieme, alle risate che ci facevamo. Seduta vicino a te mi sentivo sicura. Nonno, mi manchi tanto, ma ogni volta che guardo all’insù il mio cuoricino ti si avvicina sempre più. Elisa Fabrizi – IV A I nonni Con i nonni non ci sono regole da rispettare ma solo tanti giochi da fare. Con i nonni vola il tempo e tutto passa in un momento. Dai nonni non te ne vuoi mai andare se prima non hanno qualcosa da regalare. Quando li facciamo arrabbiare trovano sempre un modo per dimenticare. Cari nonni non vi sdoriamo e con calore vi abbracciamo. Manuel Iacoucci Francesco Luffarelli – IV A Nonni Non c’è al mondo Ovunque cerchiamo Nonni così speciali Nulla li può separare Immensamente bene vi vogliamo Classe IV B – Casamari Nonna Nonna Anna tu sei una rosa per questo voglio dirti una cosa: Tu sei la più bella, Tu sei una regina Tu sei proprio brava, anche in cucina! Tu sei la più bella di tutto il mondo facciamo insieme un giro tondo. Angelica Zeppieri – IV B Lontani ma vicini Nonno noi siamo lontani, ma i nostri cuori sono vicini Tu sei in cielo però sei dentro di me. Nonno sei tu il più buono, sei tu il mio tesoro! Alin Dabija – IV B I miei nonni I miei nonni fan tutto per me, mi vogliono bene più che ce n’è, mi abbracciano e baciano, mi sanno capire ed io, son sincera, sono felice! Sara Fabrizi – IV B Nonno, scrigno di saggezza Nonno, scrigno di saggezza, forte come un castagno, sei per me un compagno. Un compagno per la salita, la salita della vita. Sei per me un tesoro che vale più dell’oro, sei per me un amico, ed io sai che ti dico: Per mia esperienza tu sei la lenza, io il pesciolino attratto dalla tua sapienza. Francesco Masci – IV B Nonna mia fatina Nonna nonnina, i una fatina ed ogni volta che in me c’è malinconia vieni tu e appare l’allegria! Nonna nonnina, sei una fatina ed ogni volta che mi faccio male vieni tu e tutto mi fai passare. Nonna nonnina sei proprio una fatina! Lucia Continanza – IV B Stammi vicino Nonno nonnino stammi vicino per farmi fare un riposino. Dammi un bacetto, mettimi a letto. Quando mi alzo per fare il pranzo mi prendi in braccio perché non mangio. Nonno nonnino stammi vicino. Daniel Diamanti – IV B Grazie nonni! Nonni! Voi mi state vicino e qualche volta mi date un bacino. Vi voglio ringraziare per quello che fate, indispensabile per me! Giorgia Panetta – IV B Direzione Didattica 2° Circolo “Riccardo Gulia” Sora La bambola di mia nonna Guardi i miei tanti giocattoli e ti ritornano in mente gli anni della tua fanciullezza; nei tuoi occhi velati l’immagine della tua bambola di pezza. Eri tu a crearla; ago e filo prendevi di nascosto: il vestito un pezzo di straccio, non aveva le gambe, neanche le braccia. Sul viso un’espressione sorridente le disegnavi, con un pezzo di carbone. Sempre con te la portavi, la notte la stringevi forte al cuore: e fingendo di essere la sua mamma le cantavi la ninna nanna. Valeria Lombardi – 5 A I nonni I miei nonni sono divertenti e ogni giorno sorridenti; mi portano a spasso mentre saltello ad ogni passo. Ascolto i rumori, sento il profumo dei fiori, guardo i miei nonni e dico: ecco i miei tesori! Melissa Di Poce – 4 A SCUOLA ELEMENTARE DI SORA I MIEI NONNI I miei nonni mi sono sempre accanto Specie quando sono inquieto e stanco Con l'amore e la dolcezza allontanano da me ogni incertezza Una loro dolce carezza riempie il mio cuore di tenerezza Il momento, e' sempre giusto Per ridere insieme di gusto E la sera quando vado a letto I loro baci con gioia aspetto Nei miei sogni tante notti Fanno sempre capolino E al mattino al mio risveglio Viene sempre la mia nonna ma la voglia di dormire non si passa facilmente quindi nonna con amore mi prepara la ricca colazione. Quando penso a nonno e nonna Sento sempre il loro amore E io voglio ricambiarli Col rispetto e l'obbedienza. Samuele Bruni Sora SCUOLA PRIMARIA “FORLI’” ISOLALIRI I Nonni che felicità Con i miei Nonni sto proprio bene, specialmente quando Nonna tra le braccia mi tiene. Guarda la televisione, legge il giornale questo mio Nonno è assai speciale. Mi fa l’occhiolino, mi sorride e mi abbraccia mentre una carezza sfiora la mia faccia. Son proprio affettuosi questi nonni, e altrettanto buoni, generosi e carini. I miei nonni sono miei amici e tutti insieme siamo felici. Martina Mezzone Classe II I miei Nonni in rima Nonna Maria è una nonna piena di energia è mi rende le giornate di allegria. E’ molto fantasiosa ed io ne sono orgogliosa. Nonno Antonio è un grande lavoratore ed io lo osservo con stupore. E’ buono e simpatico ma a volte anche drammatco. I miei nonni sono così speciali e adoro di loro tutti i particolari. Chiara Catallo Ai Nonni Cari Nonni non vi ho conosciuti, ma tanto bene mi avresti voluto. Caro Nonno Natalino, se fossi ancora qua mi saresti sempre vicino. Nonno Mimmo, non ti ho mai visto, ma ogni sera ti percepisco. Nonna Loreta e Nonna Speranza che ancora ho, io anche per loro vi amerò. Giulia Di Maio Classe II Indovina Indovinello… Indovina Indovinello … Mio nonno va a lavorare con l’asinello, certe volte in compagnia e va anche in fattoria. Va a dormire sul divano perché si chiama Antonio Vano. Indovina Indovinello… Mia nonna gioca con l’anello, lei sa anche un’altra arte, quella di giocare a carte, taglia bene la pancetta perché si chiama Iaconelli Antonietta Yessica Vano Classe II Ai miei Nonni Mi piacerebbe averti incontrato, ma sei andato via appena sono nato. Tu da lassù mi vedi e mi proteggi e da te ho tanti privilegi. Lo so che desideravi vedermi cresciuto ed io per questo sono dispiaciuto. Mi consola saperti semre vicino quando sarò grande e ora che sono bambino. La mia nonna preferita sarà con me tutta la vita. Maria è il suo nome, Gismondi è il suo cognome. E’ buona gentile e generosa e con me tanto affettuosa. Con lei vorrei sempre stare per giocare, sognare ed amare. Lorenzo Schirinzi Classe II Ai miei Nonni I Nonni sono come cioccolatini e piacciano ai loro nipotini. Loro ti fanno tanta compagnia e ti fanno vivere momenti di allegria Dei Nonni non puoi farne a meno Ed entrano nel tuo cuore in un baleno. I miei Nonni sono dolci ed affettuosi E per me sono come dei fiori meravigliosi. Loro mi abbracciano con affetto Ed io poggio la mia testa sul loro petto. Grazie Gesù che me li hai regalato, perché noi bambini ad averli siamo fortunati. Danny Baglione Classe II Nonna Concetta in rima Mia Nonna è attenta a cucinare perché non vuole ingrassare. Ogni mattina va a camminare, ma non le iace nuotare. Ha gli occhi e i capelli marroni e le piacciono molto i torroni. Il suo nome è Concetta e non va mai tanto di fretta. Giulia Carugno Classe II Indovina Indovinello … Indovina Indovinello … Nonno Pietro è magro e snello. Indovina Indovinello … L’altro nonno è tarchiatello. Nonno Pietro veste elegante e la sua voce è rimbombante. Nonno Rocco è più sportivo e pota sempre l’albero di ulivo. I miei nonni sono belli e per niente cattivelli f Vincenzo Ferazzoli Classe II I miei Nonni in rima Ecco Nonna Filomena, torna a casa con un’altalena. Ha i capelli castani, ma ha paura dei cani. Le piace tanto camminare, e ama tanto chiacchierare. Mi dà un sacco di bacetti, e mi compra tanti dolcetti. Alex Quadrini Classe II Ai miei Nonni I miei nonni sono tre Piccoli e belli come me. C’è un nonno che non c’e, ma è insieme sempre con me. Sono allegri e sorridenti tutti e tre intelligenti. Hanno un cuore così d’oro che mi regalano il loro tesoro. Nonna Anna, Nonno Gino, Nonna Rosa, Nonno Antonio sono i miei Nonni e anche se invecchiati, sono da me molto amati. Erica Bartolomucci Classe II Poesie in Lingua Scuola Secondaria di 1° grado ISTITUTO COMPRENSIVO DI ARCE “Giovanni Paolo II Il Grande” SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO ARCE Nonno: un pozzo di Sapienza e…” Nonno,quante esperienze racchiudi in te stesso. A volte guardandoti vedo sul tuo volto tanti ricordi che tra le rughe rimangono chiusi: dentro uno scrigno. I tuoi racconti per me sono stati speciali, insieme alle nostre passeggiate pomeridiane, quando mi raccontavi della tua sofferenza: un bambino durante la guerra; il tuo arruolamento nella marina e di quando hai salvato tante persone mentre eri imbarcato. Le nostre serate vicino al camino a raccontare le tue esperienze: un bambino un po’ cresciuto. Ora che son grande, caro nonnino, continuo a guardare il tuo volto ogni mattino e sento dentro il mio cuore tanta gioia per aver un nonno intelligente,buono e gentile e sempre pronto a darmi lezioni. Ora ho imparato, dalla tua esperienza a non far spreco di qualsiasi cosa, ma soprattutto ad aiutare il prossimo. Voglio essere il tuo orgoglio e domani chissà, forse tra le mie rughe, questa bellissima storia si tramanderà. Francesca Corsetti Classe I B IL NONNO IL mio nonnino si chiama Giacomino e con un soldino mi compra un cioccolatino . Abita a Roma, città molto bella e adora pane e mortadella. Quando ci incontriamo ci abbracciamo, ci salutiamo con affetto e ci diamo un bacetto. Questi incontri in città ci danno molta felicità. Nella sua cucina fa colazione la mattina e in soggiorno dipinge ogni giorno. Fa dei quadri molto belli anche con gli acquerelli. Legge sempre il giornale, indossando gli occhiali. Guarda le partite di pallone alla televisione, ma segue anche le biciclette e le corse di motociclette. Cucina dei piatti eccellenti E li serve sempre bollenti. Ci vogliamo molto bene anche se non stiamo spesso insieme. Sara Simonelli Classe I B Uno scrigno di tesori Nonno sei uno scrigno di esperienza, di sapienza e di tesori. Nonno ,sei un mondo tutto da scoprire; e un cuore pieno di amore . A casa dei nonni sto quasi tutto il giorno e non mi fa piacere fare ritorno. Con te ho vissuto gli attimi più belli e non mi piacerebbe scordare quelli . Egli mi ha sempre viziato e di questo non mi sono mai lamentato. Con nonno mi sono sempre divertito e di questo non mi sono mai pentito. Vorrei restare vicino a te per sempre: è un desiderio che,appena ti incontro, esprimo immediatamente. Leonardo Sera Classe I B “ Storia di uno Scrigno di Esperienza , Sapienza e …” Nonno caro, dolce nonno . Questa poesia pur semplice che sia , mi viene dal cuore ; parla di te , il nonno più Sapiente che ci sia . Fin dai primi giorni mi sei stato vicino , io l’ ho sentito nel mio cuoricino . O nonno caro ! non trovo le parole Per descrivere il tuo immenso amore . Io ti voglio tanto bene ; Spero di restare , ancora molto tempo insieme a te , perché mi dovrai insegnare come nella vita mi dovrò comportare , come la vita dovrò affrontare ma so che con il tuo immenso sapere mi potrai aiutare. Alessia Ricci Classe I B Nonno: un libro da sfogliare Nonno, quante cose hai da raccontare, sei come un libro da sfogliare. Parli della guerra, dei soldati e dei bombardamenti, quante immagini impresse nella mente. Da giovane hai fatto il carabiniere, hai sempre avuto il senso del dovere. Nel tuo lavoro tante esperienze hai vissuto e tanto coraggio hai dimostrato. Nonno, quanta saggezza nelle tue parole, quanti ricordi ricchi di particolari. Porterò sempre con me queste pagine di storia, che fanno parte della tua memoria. Arianna Colantonio I C Grazie… Nonno Grazie, nonno, per la tua esistenza, grazie, per la tua potenza. Tu la guerra l’hai vissuta, con forza e coraggio non l’hai temuta. Con te, nonno, non ho paura con te, io, mi sento sicura. Sei un tesoro di esperienza sei un pozzo di sapienza. Da te, nonno, ricevo saggezza e anche tanta gentilezza. Con te, nonno, mi trovo bene da te, non ricevo pene. Grazie, nonno per la gioia che mi dai, grazie, per tutto quello che tu sai. E’ bello stare in tua compagnia perché tutto è in perfetta armonia. Tu per me sei prezioso tu per me sei famoso. La dolcezza del tuo cuore è per me un gran tesoro che vale più dell’oro. Francesca Battista Classe I C Nonno: sapienza infinita Sempre dolce e affettuoso, sempre col sorriso in viso, con un bacio mi saluti e sempre poi mi aiuti con tutto il tuo Sapere. Senza te non sarei niente perche’ sei un nonno sorprendente e per me questo e’ sufficiente! Se son triste mi consoli e tanto amore tu mi doni; così son felice tanto qui protetta dal tuo manto. Se mi abbracci forte a te sento felicità dentro di me. Se mi baci , o mi accarezzi lo fai sempre piano piano… …e con me sei molto caro. Sei al centro del mio cuore e lo dico con amore. Seguo sempre il tuo cammino come pure i tuoi consigli e se un po’ rimango indietro, tu rallenti e poi ti giri. Mi incoraggi a proseguire e dal buio rifuggire.. Solo un grazie posso dirti che non basta a ripagarti. Francesca Battista Classe I C “Nonno: Scrigno di Esperienze,Sapienza e........” Il nonno è importante, il nonno è intelligente; Il nonno per noi è come Un secondo papà; egli ci vuole bene e noi vogliamo a lui. Quando i genitori sono assenti, per qualche problema, il nonno è sempre lì che ci aspetta. Tu sei il nonno migliore Di tutto il mondo!! Nonno tu sorridi come un sole. Tu sai molte cose E dal tuo pozzo di esperienza voglio imparare. Nonno tu vivi in quel paese lontano dal mio, ma il tuo cuoricino sarà sempre vicino al mio . Tu che mi hai visto nella mia culla che per quanto strillavo sembravo una julla. Ti voglio bene mio caro nonn Giulia Cafollo 1°B Mia nonna. I suoi occhi sono stanchi ; hanno visto la gioia e le difficoltà, la campagna e le città. Ora sente l’armonia della famiglia e della mia compagnia. La mia nonna è un tesoro E a me è cara Più dell’oro. Aurora Lunnini 1°B ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE BOVILLE ERNICA Via Torrione dei Nobili,2 - 03022 BOVILLE ERNICA SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO LE STELLE Mio nonno, Mario si chiama, e i nipoti tanto ama. A costruire diversi oggetti mi ha insegnato e ad azionarli mi ha aiutato: trenini,automobiline e coloratissime palline. Oh!Ma come dimenticare il giorno in cui le stelle mi ha insegnato a contare? La stella polare, la più luminosa, racchiude la magia di quella estate favolosa. Antinori Alessandro Classe. II B MIO NONNO, LA MIA FONTE DI SAGGEZZA Tutte le parole che tu mi hai lasciato tanto calore mi hanno donato….. Ogni tuo racconto è come un bel tramonto. Ti cercavo….ti chiedevo ti trovavo….sorridevo… E tutto il mio mondo all’improvviso era lì sul tuo viso. Ogni giorno mi cercavi,ogni giorno mi amavi. Eri lì,tutto per me…. E io non avevo bisogno che di te. Quante cose mi hai insegnato, e io non so dove l’hai imparate. Una risposta avevi sempre tu, oh, nonnino ora non ci sei più! Una risorsa eri tu per me, ora che di domande più ce n’è, ora che la vita diventa complicata, una tua parola mi avrebbe aiutata. Tutto quello che mi hai lasciato in uno scrigno l’ho adagiato, e quando sarò in difficoltà in esso troverò la verità. Zaronni Francesca Classe. II B NONNO: SCRIGNO DI SAGGEZZA E DI SAPIENZA Paolo era il nome del mio caro nonnino ma per tutti era Paolino. A lui piaceva stare all’aria aperta e stare insieme a noi su una coperta. Amava pascolare le sue pecorelle e nel frattempo mi raccontava tante storielle, tutto quanto lui sapeva e con noi nessun segreto nascondeva. Mi ha insegnato che per ottenere bisogna faticare e che la scuola è utile per andare a lavorare, purtroppo mio nonno è morto quattro anni fa ma i suoi insegnamenti sono sempre qua. Palmigiani Alessandra Classe. II B NONNO DOMENICO Nonno Domenico mi ha raccontato tutte le sue esperienze,quelle brutte e quelle belle, mi ha insegnato soprattutto a fare le frittelle. Con lui a giocare a carte ho imparato, nell’orto mi ha portato e gli ortaggi con lui ho piantato. Quando torna stanco da lavoro trova le energie per raccontarmi tante storie sui suoi tempi d’oro. Lo ascolto e lo ringrazio di cuore, ricambiando con tutto il mio amore. Capogna Francesco Classe. II B ………………………….. Il nonno lavoratore Ogni giorno lui lavorava, al cantiere andava: si alzava molto presto, e si portava il pranzo nel cesto. Quando tornava, stanco, prendeva il secchio e andava a dar da mangiare agli animali. Tornava a casa affamato e mangiava il pane conservato. Mangiava di tutto e dopo, stanco, si addormentava. Il giorno dopo la storia ricominciava. Simone Veronesi Classe terza Plesso De Andrè Il nonno Il nonno ha le mani ruvide, perché il freddo gliele ha spaccate; con quelle mani ha lavorato nel cantiere. Le sue mani sono sporche: di polvere, calce, cemento. Le sue mani sono sagge, perché conservano il ricordo di una vita; con quelle mani ha tenuto il suo mondo, ha retto i dolori patiti. Nonno, con quelle mani grandi , tutto ha accolto. Piermatteo Marmioni Classe Terza Plesso De Andrè Le mani di nonna Le mani di nonna sono un po’ sporche: dalla terra, dall’erba, dal granturco, dalle spine… e dal lavoro. Se le chiedo come erano, nonna mi risponde: Una volta erano belle. Ora sono diventate scure dal sole delle giornate estive, passate negli orti, nei campi e nei frutteti. Le mani di nonna ora sono ruvide, lei rivorrebbe le mani di prima, quelle belle del passato, perché allora era giovane. Kevin Tuzi Classe Terza Plesso De Andrè Mio nonno Il tempo è passato e molte cose ha cambiato. Mio nonno è invecchiato, soprattutto le mani sono rovinate dalle macchie che il tempo gli ha regalato, dalle ferite sporche di sangue, dalla calce, dal freddo dell’inverno. Quando tornava a casa solo rimaneva e stanco restava. Quando andava a dormire stanco riposava nella lunga notte, perché l’indomani si riaffaticava. Sofia Genovesi Classe Terza Plesso De Andrè Nonno caro. Sei uno scrigno che non racchiude oro, ma le esperienze che hai vissuto. I bei campi che hai coltivato nella bella Romania tutti hanno ammirato. Tanti frutti hanno dato, quanto sudore e fatica! Hai lavorato come una formica, tutto a casa portavi per la tua famiglia che tanto amavi. Nel tuo cuore c’è tanta saggezza che racchiudi in una carezza, che, per la distanza, mi manca e di aspettare sono stanca. Al telefono ci sentiamo solo in estate ci vediamo e sempre mi racconti una storia sulla tua vita alla fattoria senza boria. Quanta esperienza nei tuoi gesti quanta saggezza nei tuoi passi lesti! O nonno, chissà, quanto hai da raccontarmi ancora e io non vedo l’ora. Armenia Anastasia G: Casavitola Classe IV Nonno e gli altri Papà non gli da mai ascolto e nonno alla sua vita è rivolto. Nonno e nonna stano bene insieme e a stare più a lungo insieme nonno tiene. Nonno è grandioso e per niente scontroso; le sue mani si macchiano perché per lavorare volano. Le sue mai sono sempre pronte a fare e non teme di lavorare. Le sue mani sono rovinate e non sono per niente fatate. Mamma e nonno vanno d’accordo e qualche volta parlano di un ricordo. Bene mio nonno mi vuole ed anche a tutta la sua prole. Le mani di nonno sono per me importanti: le usa per darmi un bell’abbraccio quando gli sono in braccio, per andare nel suo orto a coltivare e cibi buoni farmi mangiare. Quando nonno vede le mie piccole mani, pensa ai vecchi tempi, quando le guarda è felice per me ma un po’ è scontento per lui , perché ricorda la sua infanzia. Luca Perciballi Classe Terza Plesso De Andrè Mio Nonno Mio nonno viveva in una casina dove c’era soltanto una camera da letto ed una piccola cucina non aveva quasi niente da mangiare anche se stava sempre a lavorare; il latte portava pochi soldi guadagnava con una piccola autocisterna il latte distribuiva e poi a sera la parcheggiava sotto una pianta d’ulivo. Questa è la storia del mio nonnino che è nato in un bel paesino Boville Ernica è chiamato dove mio nonno ha sempre abitato. Mio nonno era un po’ birichino ogni giorno con il suo mestiere riusciva a guadagnare un soldino. Giocattoli non aveva ma tanti scherzi faceva. Leonardo Germogli 5° A Casavitola ISTITUTO COMPRENSIVO “Evan Gorga” BROCCOSTELLA - CAMPOLI APPENNINO- POSTA FIBRENO SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO Nonno, scrigno di esperienza, sapienza… Il nonno, persona saggia, affettuosa, volte severa, persona vera. Il nonno, amico sincero a volte può lasciarti sovrappensiero. Il nonno, semplice e deciso come ad annunciarti un avviso. Il nonno, persona sapiente, un po’ all’antica farà sempre parte della tua vita. Il nonno, mestiere difficile, da gran maestro deve riuscire bene come fare un canestro. Il nonno, con lui puoi confidarti segretamente senza che nessuno sappia niente. Il nonno, persona contenta, è pronto a consolarti se qualcosa ti spaventa. Il nonno, amorosamente, sarà sempre con te, nel tuo cuore e nella tua mente. Quadrini Alessia Classe I^ B Poesia birichina per i nonni Nonnino nonnetto che ogni giorno lavori sul tetto che sai come coltivare e anche come premiare che hai molta esperienza nell’attaccare la lenza e pescare pesci. Tu che stai con la nonnina esperta in cucina che sa cucinare il pollo nel forno e le torte di un colore veramente forte. La nonnina si deve sgolare per urlare quando nonno sporca il pavimento perfino (come farà?) con il suo mento. Che coppia perfetta, veramente eletta! Allora in questo, io ho letto delle parole d’oro che dicono quanto è bello stare sempre insieme. Urbano Alessia Classe I^ B Il nonno scrigno di esperienza, sapienza e… Il nonno è un uomo speciale e per me come oro vale. Mio nonno sa molte cose, va tutti gli anni al Giro d’Italia! Il nonno ti aiuta nelle situazioni in cui ti trovi in difficoltà. Il nonno è il diario segreto, un amico. Io e mio nonno giochiamo a chi vuol più bene ma vince lui e in mezzo alla natura e con gli animali domestici scopro che è un dono Averti non smettendo di divertirmi. Ricci Arianna Classe I^ B Come giocava il nonno Tanto tempo fa per me antichità il nonno giocava con le cose che trovava. Giocava a corda, a nascondino, a salta montone e non a bigliardino, saltava tra l’erbetta come una cavalletta. La chitarra suonava e la notte cantava. Al mattino il lavoro lo richiamava E,anche se bambino, di giocar lasciava. Come era bello giocare e ……. brutto lavorare! Conte Maria Grazia Classe II C La via che mi insegni Quando stai male mi prendo cura di te ti do compagnia e anche tu, fai la stessa cosa. Il mi amore nei tuoi confronti copre tutti i tuoi dolori lenendoli e allontanandoli da te ma quando sono distante ti attaccano e ti fanno stare male. Il mio cuore è uno scrigno dorato, tu gli hai messo dentro una filigrana azzurra, color del cielo. Ho cercato di leggerla c’era scritta la parola di Dio, lo so perché l’hai fatto: vuoi farmi prendere la via del Signore. Serapiglia Luca Classe I^ B Il mento di mio nonno Nonno, quanti anni trascorsi insieme raccolti tutti in un seme dorato! Sprigiona ricordi che tavolgono e li abbiamo messi in un angolo pronti per volare con ali d’angelo. Ogni volta che ti vedo, tutto diventa più chiaro forse perché quello che dici è raro. Quando ragioni e ti strofini il mento per me sei il punto di riferimento. Nonno, devo dirti una cosa, molto preziosa al mi cuore: tu per me sei come una rosa. Urbano Francesca Classe I^ B Nonno…. È cuor contento vederti mi appari come raggio di sole tra nuvole e se il bagliore sembra tenue, di più rischiarano i tuoi occhi. Al fondo dei tuoi occhi vedo una strada polverosa, ma distinguo la meta. Una meta che già so, non sarà mai sbagliata se sarai con me a pulire la mia via dalla polvere, perché con te più netta è la mia meta ed è questo il racconto del mio sogno. Urbano Giulia Classe I^ B Istituto comprensivo Scuola media ex Bais Isola del Liri Grazie nonno Caro nonno tu per me sei molto importante tu mi dai consigli, mi aiuti nelle mie piccole decisioni. Tu mi fai capire il vero significato della parola saggezza. Io senza di te non saprei che fare, perché solo tu mi sai consigliare. Anche nelle più piccole cose: una partita a carte, le verdure nell’orto tu mi dici sempre cosa fare. Nonno, tu per me sei un tesoro basta che lo apra ed escono fuori: tutti i consigli che voglio, i piccoli rimproveri che mi aiutano a capire il vero significato della vita. Nonno se sapessi quanto ti vorrei ringraziare per quello che fai per me per i tuoi consigli per le tue storie piene di significato. Grazie nonno per tutto. Emanuele Santoro Classe II C Poesie in Lingua Scuola Secondaria di 2° grado Liceo Classico Dante Alighieri Anagni A mio nonno La piccola mano graziosa e ribelle stringeva, mai invano la ruvida pelle. Amavo ascoltare, a volte distratta quel signore parlare con voce benfatta. Quell’uomo un po’ rude, che rude era affatto le storie più crude addolciva con tatto. Restava rapita la bimba che ero dalla calma infinita di quell’uomo sincero. Dei ricordi che avevo, se son tutti belli gran parte lo devo a quei grigi capelli. Mi hai accompagnato nonno, mio caro con fare garbato sei stato il mio faro. REBECCA VITELLI Classe I Istituto Magistrale Statale "Marco Terenzio Varrone" Cassino (FR) Liceo Linguistico Al padre della madre. Oh,saggio uomo, potei perdere la fede in Dio,ma credei sempre in Te, Ministro della travagliosa vita e della dolce morte. Oh,saggio uomo, piansi lacrime amare, non volli lasciarti andare, ma ancor sento la tua mano sul cuore nelle notti buie della non morte. Oh,saggio uomo, ero solo una piccola creatura, ma sul tuo antico viso, vedevo la luce dell'amore. Sulle ginocchia mi tenesti come io ora nel cuore: l'unico uomo la cui morte fu un lutto nell'anima e non solo negli occhi. Ed ora che hai lasciato la vita, tu vivi nella morte di e guidi e ami i tuoi cari, con la gentilezza che nessun dio potrà mai avere. Mariapaola Marotta Classe: III A I.T.C.G. “Medaglia d’Oro città di Cassino”. Roccasecca Encomio di Antonio Noto a tutti il tuo ingegno, la tua lealtà e magnificenza, saggio e pieno di sapienza, esperto lavoratore del legno. Ti distingui per la tua intelligenza mentre Dio manda il suo segno che ti illumina e ti rende degno della sua infinita conoscenza. Mi racconti sempre le tue storie, mi descrivi gli orrori della guerra con la tua abilità nel parlare. Attaccato e radicato alla tua terra narro le tue gesta e le tue memorie rimanendo un idolo da imitare. Dario Piccirilli Liceo Psicopedagogico “V.Gioberti” Sora RITORNO A CASA Ritorno nella casa dove abitavo da bambino, riconosco ogni grigio e marrone oggetto gli oggetti sono pochi; pochissimi. Apro il cassetto della mia stanza, vedo due grigi panni che le mie mani potrebbero indossare e non so se ridere o se piangere; rido,perché mi accorgo del tempo passato rido,perché ora ho dei panni molto più decenti. E all’avanguardia. Rido,perché c’è mio nipote che indossa i miei panni Rido, perché so la faccia che farebbe se vedesse questi panni lattanti. Ma piango,perché questi dannati panni da lattante, mi hanno fatto venire le rughe. Va bene,ho fatto tante belle e care cose ,altrove E queste cose belle hanno generato altre cose belle, però avrei voluto aspettare, prima di farle; per esempio,avrei voluto mettere più spesso, questi panni da bimbo. Purtroppo l’Italia dagli anni venti ha preso uno scrigno e ha messo dentro tutte le cose belle, lasciando fuori solo orrori. Questi orrori hanno separato me dai miei vestiti e la saggezza che portavano. Solo molti anni più tardi sono arrivati Astolfo e Jhonny ad aprire lo scrigno. Comunque siano andate le cose, io non ci sono più ritornato, ad aprire i cassetti perché ho avuto un’altra nuova vita, altrove. Questa baracca più piccola dei miei occhi con questo sputo di giardino oggi ,dopo il giorno che mi sono venute le rughe l’ho comprata. Era il mio desiderio da quando l’ho lasciata e ho pensato che ritornerà ad essere mia quando sarò ricco. Marco Alonzi Classe III B Poesie in Vernacolo Direzione Didattica II° Circolo Veroli Scuola primaria Statale di Casamari Nonno mi racconta che… Na vota pé raccoglie la gliva addoprevo le mane e gli mancuti fatti co canne e sauci. Lom raccolto era faticuso perché a chigli tiempi ce steva sulo na zappetta, no gli tratturi comme a mo: i facevo tutto da sulo e nisciuno m’aiutèva, me stancheva ma no me né ievo pecchè sennò rescotevo da patemo che me steva a guardà. I allora recomencevo a zappà, a mette le piante, a sudà e quann’ero finito di faticà, me ne ievo a casa a piedi senza fiatà. N’ ce stevene tutte ste cos d’uoi: la televisione o chelle cose che mò chiamene “elettrodomestici”, i le case n’erano accusì, ma erene ciuche* e ci steva na cucinetta, nu bagnetto e na camera cu lu lietto. Prima s’era chiù poveri,, sa magnava ca vota nu tuoccio de pano e cipolla, ma se steva mèglio: era tutto chiù tranquillo, i ce volevamo chiù bene. (Ciuche* = piccole) Chiara Campoli – IV B Nonno Antonio Nonno Antonio mi diceva sempre: - Chi se fa na bona mazza ce se vatte, Chi s’ fa nu bonu letto se ce addorme. I chesto pe famme capì ca tengo du studià se meglie voglio campà. Guido Gaspare Marcuccilli – IV B Nonno Psersno Tu si pe me chiù de ‘n padro che me porta andò vogl’ì, non m’ importa che si senza capigli, si chiù bono de ‘na pastarella appena sfornata. Si pè me comme a ‘na fonte de quadrini comm all’oro. Luca Campoli – IV B ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE BOVILLE ERNICA Via Torrione dei Nobili,2 - 03022 BOVILLE ERNICA SCUOLA PRIMARIA A Nonn mia Tiengu ‘n nonn smpatc assai, Sul ch’ a nonna fa passà gl’ guai…. Mille cose iss uo’ fa i è assai lest’ a cummanna. Nui, ca vota, n’ gl’sentam. Ma,duopp, com agl’ turd, lest’ riam agl’appull. Iss è gruoss com na cerqua, ngima gl’ram c’acchiappa i n protegg sempr da tutt. Uoi è la festa sia, iu vuogl’ fa na poesia. C’ uogl’ dic ca è gl’ miegl’, senza e ng gl’ cappiegl. C’ uogl’ dic ca ci uogl’ ben assai, pur quan m fa passà gl’ guai. Ca uota pur a me m dà ca slleccura….. me trat n’ciocca cu na mucchia d’fretta. A me e agl’atr, pur,c mpara na mucchia d cos, c dic d chell che succiess tant tiemp fa ma, c pur mo, s puot rapprsntà i prciò, tnam sapè com tnam da fa. A chist gruoss nonn mia sol natra cos c uogl’ dic: “Nonn Gin mia, te lo prometto, per te diventerò un angioletto”. Luca Paglia Classe V A Capoluogo ISTITUTO COMPRENSIVO “Evan Gorga” BROCCOSTELLA - CAMPOLI APPENNINO- POSTA FIBRENO SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO Nonn’m (Dialetto Postese) Stregn’ le man’ e l’aria raccogl’ m’ guard’ attorn’ indiffrenza ved’ dop’ ch’ sò perdut’ ogn’ orguogl’ m’ assett’ in terra p’ chied’ pietà. Non p’ ave’ gl’ sold’ ch’ na persona dstratta t’ po’ dà vuogl’ l’amicizia calor’ comprension’ e m’ addmann’ s’ s’ po’ capì, ma in mies’ a chessa gent’ ch’ n’vede e n’sent’ in nu camp’ strmnat’ d’egoismo ce sta’ sempr’ “Nonn’m ch’ n’jètta nient’. M’ allunga na man’ m’ uarda m’ rid’ m’ aiuta m’ raddrizza e ie reprov’ a campà a retrvà gl’ curagg’ Mio nonno (Traduzione in Italiano) Stringo le mani ed aria accolgo mi guardo intorno indifferenza vedo poi avendo perduto ogni orgoglio mi siedo in terra a chiedere pietà. Non certo per avere la moneta che un passante distratto può offrire. Voglio amicizia Calore, comprensione e mi domando se si può capire, ma, in mezzo a gente che non vede e sente, in un campo sterminato di egoismo c’è sempre il “mio nonno” che non getta niente. Mi tende le mani mi guarda mi sorride mi rincuora mi aiuta mi rialza ed io riprovo a vivere a ritrovar coraggio. Carbone Laura Classe II B La mia nonna Donata… A far la nonna è n’ grand e n’ bjègl mestier, e cumm s’ sent la vcchiaia ch’ cammina! Ma, cumm è bjeglie a tené glje nepute ch’ stann ‘nzieme a té dalla sera alla matina! Tu siè chiena d’sperienza, ch gl amor tja, na grossa pazienza e tanta bona volontà, me sjè cresciuta! Tant beglie record tenem ch nù dentr a glje còre! Per té, je ptess pur teccà gli ciele Recordatenne ca te voglie bene assaj, nnèttà mea! Traduzione A fare la nonna, è un grande e bel mestiere, e come si sente la vecchiaia che cammina! Ma come è bello stare con i nipoti, che sono insieme a te dalla sera alla mattina. Tu sei piena di esperienza, con il tuo amore, una grande pazienza e tanta buona volontà, mi hai cresciuta! Tanti bei ricordi abbiamo con noi dentro il nostro cuore! Per te potrei toccare il cielo Ricordati che ti voglio tanto bene nonnina mia!... Graco Roberta Classe II B Direzione Didattica 2° Circolo “Riccardo Gulia” Sora A Nennetta mia… Quanne te uede ente a’ sse lètte i’ còre me batte fòrte ‘npette. ‘Nche quanta malinconia repènze a quanne siue bbòna: cuciue , cantaue i ‘nche me pazziàue. Èra cuntenta i’ nche te ‘mbececletta: me pertaue alla bettega i m’accattaue tutte chelle ch’iuleva. Se mamma ‘nce steua ‘nche te remaneua: de je tèmpe antiche m’atrraccuntau, ‘nzine a tè, sitta sitta, attecchiaua. Mò tu stà male i tante stà a paté; ma i sto ucine a te a farete chempagnia. Te uoje sèmpe cunselà: ‘nen mè ‘mporta ‘e i’ a pazzià! Chiara Tersigni – 5^ A Nonne Lione I’ nonne mè se chiama Elio ma i je chiame nonne Lione: m’aspetta ogne ‘mmatina pè fà la culazione ‘nchempagnia. Quanne èntre alla cuina già sta pronte aje tàuline, me uè subbete uscine; i capisce ca è felice. Se ca jorne nnè me uède ‘nchmènza a male penmzà: “Cella ùttèta addò stà?” Da nonna Rosina me fa chiamà. “Uene a tèrra, a nonne tè, caccòsa reposte ce stà pè tè!” “Dù geràcia, na caramèlla; ‘ne cantucce ‘e ciammella; la bazzettaa pure tròue se la penzione è ite a rescòte. Me racconta i tempe antic ‘e quann’era uaglinièglie: ieua a Sora ‘nche je brech c’ pertaua “Facciabbèlla”. E’ propria ‘ne nònne affezionàte: i ce uoglie bène assaje! Giorgia Tatangelo – 4 A SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CECCANO Poesia n° 1 Nonn’m s’ arrizza all’ cinq i non fa ‘ colazion’ ma va’ agli ort a cummatta cu gli pullastri Doppu va’ a ‘ magna ‘ l’ ansalata cu gli pimpidori , se fa na ‘ pennichella e quando s’ risbiglia esc’ addafor rtorna agli ort’ pu scaccia’ gli cillitti dall’ cirasa . A sera arrentra alla casa magna, s’ attrippa e s’ addorme n’ cima agli lett’. Nonn’m s’ ncazza sempr co tutti , biastema, dice n mucchi di parolacce ma anche se fa tutto q’ est pu mi e’ n’ nonn special Simone Spinelli Poesia n° 2 Gli nonn’ s’ arrizza prest’ madd’ man’ iss s’ magna pan ‘ i puparoli dopp’ esc ‘addafor a’ pascia l’ pecur i l’ crap ; ss’ arrentra e all’ dui magna finit la sagna cui fasoli va’ agl’ orticegli a’ zappa’ la terra i a’ da ‘ a ‘ magna’ agli gaglinacci. Annanzi ch’ è notte, iss arrentra alla casa, magna la pecora cu gli sugu i va a’ dormì. Gl’ nonn’ mei e’ n’ omo felic i solar e ie ci vogli assai bene Leonardo Celenza Poesia n° 3 Nonn’m te’ gli trattor’ i la moto zappa ; alla matina cu nu vicchiar ‘ s’ magna l’ latt dopp’ va agli ort ‘ a coltiva’ gli tutari , l’ foglia , l’ ansalata … Rentrat’ alla casa s’ magna l’ zazzicchie, la coratella e gli scafi cu gli pecurin. Dopp’ va’ girenn cu gli trattor pu la via. Massera , annanzi ch’e’ nott s’ magna gli avanzi e s’ addorm ‘ annanzi agli foc ‘. Nonn’ m s’ lamenta sta quasi sempre angustiat’ comunque ie ci vogli bene assai Matteo Turriziani Poesia n° 4 Nonn’ ma la mattina s’ arrizza lesti pù ammassà cu gli nalcatur gli gnicchitti, gli cucina chiama tutti a magnà i da na pizza mm’ occà a chi stà a lagnà. Gli pomeriggi cu gli battipanni, ‘mmano corre appresso alla iatta che pu la paura s’ ietta ‘mmes’ alla fratta. La sera quand tutti a finit dice a padr’ m ca sa rmbambito, dopp alla fin, s’ va’ a dormì e la giornata rcumenza assì pu mi nonn’ ma e cummi na mamma anch’ se s’ impiccia sempr degli affari mei ie ci vogli bene assai e non sacci cum facaria senz’ essa. Alessandra Di Cola Poesia n° 5 Nonn’m s’ arrizza alla mattina verso l’ nov’ dopp fa colazione cu latt’ e biscotti dopp camminenn, camminenn, va agli ort’, zappa la terra e scaccia le ciammotte dall’ ansalata. Quand’ sa fatt n’ begli giretto s’ n’rva dentr i s’ legg gli giornal o s’ fa n’ cruciverba. A mes giorn s’ magna n’ piatt’ d’ pasta i dopp’ s fa’ n’ atra passeggiata n’ coccia agli sol’, litiga pur’ agli nipoti che vann’ curren’ d’qua e d’ là cu la solita fras ‘’m’facc gli vinghi’’. Alla sera s’addorm agli lett. Gli nonn’ mei è molt simpaticu, ci vogli ben assai e ci pass’ gli megli tempu. Simone Celenza Poesia n° 6 S’arrizza lesti i va a zappà la terra agli ort’. Doppu ghiappa gli runci i va a taglià la lena pu gli focu, co gli trattor radduci l fen. A l’ora d magnà, s magna n begli piatt d fettuccin agli sug. Gli pomerigg va a pascia l pecura, i va a mogna l vaccu. Quand s fa nott arrentra i s magna l zazzicchi i gli gallinacci. Dopu s guarda gli tempu ca fa gli giorn, dopu s guarda pur Gerry Scotti. I dopu n cò s’addorm n’gima agli divan. Gli nonn pur se è n cò pazzi e ci vogli bene . I quand vad da nonn’m ci dongu na mani accita gli gallinacci i gli abbacchi. Dopu quand va a pascia l pecura s n’cazza perché ci cacan n’gima all scarp i biastema com agli Turchi. Quand stamu alla casa iss è sempre gli primu a finì da magnà, i s mett a s’nà gli ogranett. Jacopo Staccone e Marco Malizia Istituto di Istruzione Superiore “Tulliano” ARPINO LETIZIA I’ VIUCC Nònneme se chima Davio, pe gl’amice “Taviucce”. Abbeta che Letizia: ‘na femmina arzilla i chiena de malizia. Sta ‘n cima a mè, quante glie vaglie a truvà tè sèmpe coccola da raccuntà, i attacca a parlà me’mpara a petà i a zappà ca a chèsse addenèma returnà! Se lamènta sèmpe del chèlle che dice la televisione I dice ca glie senature addenèssena i’ tutte ‘n pensione. Sta sèmpe a baccaglià, i quante nen magne attacca a prederà i dice: “ I’ve mannaria tutte all’A’freca chèssa è robba che zappe, ce iètte glie sudore, i vù addenta magnà”. Quante ce chiede connota della guerra mondiale, dice a Letizia: “ Assèttete i lèvete glie senile i quanne attacca a raccuntà nen diche notte, ma sèra si fa! Quannen è fenite, cumme d’abbetudene se va a cammenà. Nònnema ‘nvèce m’è’mparate tante còse; l’ùneca còsa can en me rrèsce a’mparà è a còce, è uèr è! La demèneca mmatina Quann fa la pasta agl’uòve Me ‘mpara a mmeserà la fàrina I daglie tavuline nem me schiove. Quanne èva na creatura, i màmmema ièva a fatìa, i’rimanèva ch’èssa , i la stèva stèva sèmpe a scuccià! Allora chiappèva la carrozzina I me ne purtèva a spasse Mèntre cuciva la minestrina. Pozze dice ca sò fertenate; ca me vuonne bène da quanne so’ nate. Sènza d’èssa nen putiva scrive sta poesia, ca se sacce glie dialètte è tutta opera sia…! NICO MATTEI Classe I A LETIZIA E DAVIO - Traduzione in italiano Mio nonno si chiama Davio, per gli amici taviuccio. Vive con letizia, una donna arzilla e piena di malizia. Abita al piano sopra il mio, quando vado a fargli visita, ha sempre qualcosa da raccontare, e attacca a parlare. Mi insegna a potare e a zappare perché a questo dobbiamo ritornare! Si lamenta sempre per quello che dicono alla televisione e dice che i senatori dovrebbero andare tutti in pensione. Alza sempre la voce e quando non mangio inizia a predicare e mi dice: "io vi manderei in Africa, questa è roba zappo, ci butto il sudore e voi dovete mangiarla". Quando gli chiedo qualcosa sulla guerra mondiale, dice a Letizia:"siediti e togliti il grembiule" e quando inizia a raccontare, non dico sera,ma pomeriggio si fa! Quando ha finito,come d'abitudine se ne va a camminare. Mia nonna,invece,mi ha insegnato tante cose; l'unica cosa che non riesco ad imparare è cucire,è vero è! La domenica mattina, quando fa la pasta all'uovo, mi insegna a dosare la farina e dal tavolo non mi schiodo. Quando ero piccolo e mia madre andava a lavorare io restavo con lei e la scocciavo continuamente. Lei prendeva il passeggino e mi portava a spasso mentre si cuocva la minestrina. Posso dire che sono fortunato; perché mi vogliono bene da quando sono nato. Senza di lei non avrei potuto scrivere questa poesia, perché se so il dialetto è tutto merito suo. NICO MATTEI Classe I A RACCONTI SCUOLA PRIMARIA Direzione Didattica 2° Circolo “E. Mattei” CASSINO I NONNI Per me i nonni sono degli eroi perché ciascuno di essi ha fatto qualcosa di unico. Tutto questo ce lo fanno capire sia materialmente che tramite i loro racconti. Infatti i miei nonni mi parlano di quando erano piccoli e del loro passato, dei loro giochi semplici ma allo stesso tempo molto divertenti. Il mio nonno materno mi fa sempre ridere; dice tanti proverbi divertenti e spesso mi porta a fare una passeggiata insieme a lui, comprandomi sempre il gelato. I nonni sono persone su cui puoi contare sempre, gli puoi raccontare quello che è successo di brutto oppure parlargli di cose allegre, perché tutte le cose che stiamo passando noi, loro le hanno già vissute. I nonni sono sempre pronti ad aiutarti in qualsiasi situazione e hanno sempre la risposta giusta per ogni quesito. I nonni sono persone che ti trattano sempre bene, che si preoccupano sempre per te e che non ti lasciano mai soli. Sono come amici per noi! Stare con i nonni mi diverte moltissimo! Salvatore Domenico Classe II sez.A Il nonno: scrigno di esperienza, sapienza e ... Mio nonno Mio nonno si chiama Modesto; lui ha vissuto la guerra, ma ha sempre amato la sua vita. Si potrebbe dire che io ho un nonno super!. Ma tutti direbbero che tutti i nonni sono così, ma per me questo non è vero, lui fa di tutto per me. Ogni giorno mi accompagna a scuola e poi mi viene a riprendere. La sua casa è attaccata alla mia, perciò posso vederlo spesso. A volte vado dietro casa sua e lo trovo a fare qualche lavoretto di falegnameria, oppure non lo vedo perché si trova tra le sue api. Mi vuole tanto bene! Se gli chiedo qualcosa da comprarmi, lui me lo compra in un battibaleno! Mio nonno mi ha insegnato ad andare in bicicletta, dalla più piccola alla più grande. Nonostante abbia la mano destra chiusa per aver toccato una bomba durante la guerra, lui sa fare tutto! Mi racconta sempre tante cose, mi porta in giro, mi insegna cose nuove e corregge i miei errori. Trova sempre una ragione per scherzare, ma lo fa per farmi ridere. lo gli voglio molto bene! Lui, per me, è un esempio da seguire, la sua mente è piena di saggezza, ma il suo cuore è pieno d'amore; lui è un amico, un angelo, lui è il mio angelo. Federica Barrella Classe IV sez. C "Il nonno: Scrigno d' esperienza, sapienza e ..... ." Grazie nonno per gli insegnamenti e i consigli che mi hai dato. Eri il mio tesoro, perché dal tuo cuore e dalle tue parole sgorgavano i sentimenti più preziosi. Il tuo sorriso sicuro mi raccontava di avventure belle e brutte ma sempre superate, i tuoi occhi bonari mi trasmettevano fiducia e lealtà. La luce che li animava ha ispirato i miei pensieri, aiutandomi a continuare il cammino della vita. Mi hai sempre seguito e sostenuto, dicendomi cosa fare con saggezza, mentre la tua mano ferma mi accarezzava le guance con affetto e tenerezza. Hai donato al mio spirito gentilezza e amore anche quando mi raccontavi le esperienze del passato che ti hanno fatto maturare. Ora cerco fortemente di ricordare quelle parole che mi spalancavano gli occhi sulla vita il tesoro più grande era proprio sapere che avevo un nonno così saggio. E adesso che non ci sei più, la cosa straordinaria è che continui ad arricchirmi, attraverso la finestra dello spazio e del tempo, di quello che mai potrà finire, insieme all'amore per te: la Fede. Sono felice di sapere che sei tra le braccia di Gesù. Alessandro Pacitti Classe IV sez. C Nonni scrigno di esperienza, di sapienza e ... I miei nonni mi possono insegnare tante cose. lo ho tre nonni ,due di loro abbastanza tradizionali, mentre una è una nonna moderna. La mia nonna paterna di nome Celeste, mi insegna tante cose soprattutto della cucina tradizionale del nostro paese, quando arriva il periodo di Pasqua insegna a me mia sorella e mia cugina a preparare le pigne. Mio nonno paterno che si chiama Mario, invece mi insegna i detti i proverbi, in più parla anche un bel dialetto con delle parole simpatiche che mi fanno ridere e che a volte ripeto. La mia nonna materna e moderna è la nonna della moda perché sembra sempre uscita da un negozio di New York. Con nonna franca mi diverto tanto, come con nonna Celeste e nonno Mario. I miei nonni fantastici mi insegnano sempre tante cose, insomma sono uno scrigno di esperienza e di sapienza. Sono tutti e tre scrigni di sapienza e di saggezza. Gli voglio bene, tanto bene. Matilde Rotondo Classe III sez. C MIO NONNO lo ho un solo nonno, il nonno materno che si chiama Emilio. È in pensione da tanti anni ed è una persona affettuosa, dolce e sensibile. Sono molto legato a lui e quando mi sono trasferito ho sofferto molto perché purtroppo sapevo che non avevo più la possibilità di vederlo tutti i giorni. Con lui ho trascorso momenti bellissimi, ho giocato tanto e gli voglio molto bene. È molto paziente ed è sempre pronto a difendermi se i miei genitori mi rimproverano, ma è anche severo, perché a volte anche lui mi rimprovera. Adesso posso vederlo solo il fine settimana e sono veramente felice di poterlo riabbracciare. È a lui che racconto come ho trascorso la settimana, i miei successi a scuola, le mie preoccupazioni. Per me nonno Emilio è un amico, il mio grande amico, lui mi è sempre stato molto vicino e quando ci vediamo parliamo tanto. Anche lui mi racconta tante cose, mi fa sempre trovare qualche sorpresa e mi riempie di affetto. Abbiamo diverse passioni in comune come il calcio e l'amore per la campagna. Mio nonno è anziano, ma è agile e continua a fare le cose che faceva prima, non dimostra l'età che ha. Spesso mi racconta del passato, della guerra ed io lo ascolto con grande passione e interesse, perché so che i suoi racconti sono veri e li ha vissuti direttamente. Durante la settimana conto i giorni che mi separano da lui e spero che passino in fretta. Finalmente arriva il Sabato e vado da lui con i miei genitori. La mia gioia è talmente grande che non riesco a controllarla!!! Cerco di passare più tempo possibile con mio nonno e quando la Domenica si avvicina il momento di tornare a casa, divento triste e a volte piango. Salgo in macchina, guardo su e vedo mio nonno affacciato alla finestra o al balcone pronto a salutarmi. Divento sempre più triste e durante il viaggio di ritorno non dico una parola e nella mia mente rimane impresso il suo volto, il suo sorriso e le sue mani che mi salutano. Poi però penso che presto lo rivedrò, che la settimana passerà velocemente e ricomincio a fare il conto alla rovescia per poterlo rivedere. Credo che il nonno sia una persona speciale e sono contento di averlo ancora. Purtroppo non ho avuto la possibilità di conoscere il nonno paterno, perché è morto molti anni prima che io nascessi. Sarebbe stato bello poter passare del tempo anche con lui ... Alessandro Pelosi Classe III sez. B NONNO MICHELE Tutti i nonni sono speciali, se non ci fossero bisognerebbe inventarli . Per me ce n'è uno tanto speciale: Nonno Michele ! Mio nonno Michele è tanto buono e tanto bravo, infatti mi insegna tante cose, mi coccola quando sono triste, mi fa fare tante passeggiate ma soprattutto è sempre presente quando non c'è mamma o papà. Lui è il mio angelo custode sulla terra, quando ho bisogno lui c'è, quando lo chiamo lui c' è, quando gioco lui c' è. E' il mio grande nonno Michele. Davide Simeone Classe I sez.B Il Nonno : scrigno di sapienza ed esperienza I miei nonni sono molto giovani e si chiamano: Anna, Angela, Giustino e Pino. Abitano tutti in campagna ed hanno delle case grandissime e terreni. Ogni volta che vado dai nonni, Pino e come , dato che hanno un allevamento di bovini e tanti altri animali, imparo tante cose da loro. Fanno il vino e quindi so come si fa anche l’olio così buono sulla bruschetta! Loro arano, seminano i campi e tutto quello che si fa in campagna. Invece dalle mie nonne Anna e Angela imparo a piantare i fiori perché hanno un giardino grandissimo e spesso le aiuto. Mia nonna Anna con grande pazienza mi aiuta a fare i compiti. Ogni nonno è comunque necessario alla mia crescita perché ognuno di loro mi insegna qualcosa. Domenico Evangelista Classe II A I Ricordi del Nonno Caro Nonno, che fortuna averti qui con me ogni giorno. E’ bello vederti lavorare i campi, tornare stanco, sudato, ma soddisfatto. Mi piace vederti con il sorriso sulle le labbra e gli occhi sempre attendi e luminosi. E’ bello d’inverno stare con te vicino al focolare. Mi parli sempre della guerra, dei tuoi continui spostamenti e di quando sei ritornato: della casa erano rimaste solo le mura, ma hai avuto la forza ed il coraggio di ricominciare. Oggi sei un uomo soddisfatto, orgoglioso dei tuoi risultati. Grazie per il tuo continuo esempio e per il tuo affetto. Alessia Tedesco Classe II B Nonno: scrigno di esperienza, sapienza e… Il Nonno è una figura veramente importante nella famiglia. Il mio si chiama Bruno ed ha 74 anni. Vado a casa sua ogni mercoledì e quando mi annoio lui risolve il problema e la noi non c’è più ! Giochiamo a carte e guardiamo la TV, ma la cosa più bella è ascoltare i suoi racconti. Ci sediamo su una poltrona e mi parla della sua vita e spesso racconta della seconda guerra mondiale: io l’ascolto con assione e con attenzione. Il Nonno è come una macchina d’informazione, perché mi istruisce solo con i suoi racconti. Così accumuliamo molte conoscenze e riusciamo a scoprire il passato. Quando sono con lui mi piace guardarlo con ammirazione quando lavoro nell’orto, o quando taglia l’erba. Io lo aiuto volentieri perché mi piace molto farlo. Anche a lui piace la mia compagnia e per questo dico: il nonno è una persona molto speciale !!! Simone Picano Classe IV A Nonno: scrigno di esperienza, sapienza e… Mio nonno si chiama Tonino: ha 72 anni ed è molto allegro. E’ moro, ha gli occhi neri, il naso regolare, la bocca rotonda e le orecchie grandi: “per ascoltarti meglio” come dice la favola di Cappuccetto Rosso. Non è molto alto ed è molto pesante, nonostante il medico gli raccomanda di non mangiare. Si veste sempre sportivo. Nonno Tonino ha un carattere molto bello ma è chiacchierone, nonostante sia malato. E’ appassionato di ciclismo, alpinismo, calcio ed è un bersagliere in congedo e partecipa alle riunioni di questi militari. Mi stupisce molto per chè non sta mai fermo ed è … juventino. Nonno sta semre con i suoi amici, soprattutto con Giampiero. Di sera va al C.A.I. che significa “Club Alpino Italiano” per ritrovarsi con gli amici ed organizzare le uscite. Va a raccogliere gli asparagi, anche se un giorno un cane randagio gli ha morso un polaccio. Nonostante ciò è ancora molto attivo. Va a Terelle sulla neve e d’estate ci andiamo tutti insieme perché lì abbiamo una casa. In TV vede sempre il TG , il calcio, ma soprattutto il ciclismo. Vicino casa ha una bottega artigiana dove ha una mostra di oggetti antichi raccolti durante la guerra. Qui incontra i suoi amici e ci lavora, perché il suo mestiere era fare l’artigiano. Quando a casa si rompe qualcosa è sempre pronto a ripararla perciò ko chiamiamo “Manny Tutto Fare”. Con Nonno gioco tanto e quando non era malato mi faceva fare tante capriole. Ahh ! Come mi sarebbe piaciuto vivere con i miei adorati nonni. Claudia Larena Classe IV ……………….. La mia nonna lo ho una nonna che si chiama Alessandra e le voglio tanto bene. Qualche volta giochiamo, ma siccome è anziana si stanca presto. Nonna mi racconta le storie sui briganti che hanno fatto tante cose cattive quando lei era piccola. Poi mi racconta che lei preparava la polenta e la mangiava quasi tutti i giorni. Anche io le racconto le mie cose e i miei piccoli dispiaceri e mi dà tanti buoni consigli. Mi piace molto quando mi abbraccia e mi dà tanti baci e il mio cuore è pieno di amore per lei. Giorgia Orlandi C1asse I serie B Nonna Salvina Nonna Salvina sa tante cose, è la mia amica più cara perché mi sa capire e aiutare. Mi racconta sempre della sua Sicilia, delle corse tra gli alberi di ulivo e dei nascondini nei vicoli insieme a tanti altri bambini. Mi piace sentire la storia della sua vita e di quando stava con i suoi alunni perché lei era una brava maestra. Quando mi viene a prendere a scuola mi abbraccia, mi stringe forte forte con un grosso bacio e io le do la manina. In quel momento sento tanta gioia nel mio cuore. Letizia Golini Petrarcone Classe I sez. B Il nonno scrigno di sapienza ed esperienza … Purtroppo io conosco un solo nonno che si chiama nonno Matteo. Mio nonno mi vuole tanto bene. Lui da giovane faceva il maestro. Ricordo con molto affetto, quando, l'anno scorso, in vacanza, siamo andati in Sicilia. Ah! dimenticavo: mio nonno è siciliano. E' stata una vacanza splendida, allegra e divertente. Mio nonno mi portava al mare e mi guardava divertito e preoccupato mentre io scomparivo tra tuffi e cavalloni. Mio nonno Matteo, ogni estate, compra dai pescatori un pescespada piccolo, intero. L'anno scorso ho visto, da vicino, il pescespada con una lunga spada sul naso. Era bellissimo, ma io avevo un po' di paura. Il nonno ha messo il pescespada su un tavolo di legno e con un coltello affilato ha tagliato a fette il pescespada. Il giorno di Ferragosto mio nonno con me ha preparato una ottima brace ed abbiamo mangiato uno squisito pescespada alle erbe. C'era una grande festa quel ma purtroppo era finito nelle nostre pance tutto il giorno, pescespada. Nonno Matteo mi piace quando lavora con me ed è pure severo. Lui dice che lo fa per il mio bene .Sarà ! Ma per me è più divertente quando siamo amici: lui è più bambino di me! Mio nonno sa aggiustare tante cose, anche la mia bici che perde ogni tanto dei pezzi. Farà delle magie? Sono tanto felice perché ho proprio un nonno speciale. Matteo Caraudella Classe II A IL NONNO Noi nipotini vogliamo tanto bene al nonno, perché è bravo e ci fa tanti regali. Il nonno quando abbraccia noi nipotini è molto felice, riempiendoci di tante coccole. Io amo molto il nonno perché mi vuole tanto bene. Dopo aver fatto i compiti, mio nonno mi porta all'orto e io lo aiuto. Tante volte mangio con lui a pranzo e a cena. E spesso dormo a casa sua. Io amo tanto mio nonno. Giulia Minchella Classe II A LA GUERRA DI MIO NONNO In questo racconto voglio parlare del mio bisnonno che io considero come un nonno. Di bisnonni non ne ho conosciuti altri, ma ne ho uno davvero speciale che si chiama Nello Razio, che io chiamo "Papì", che è il nonno paterno di mio padre. E' nato nel 1915, ha dunque 97 anni, ma nonostante l'età, gode di ottima salute e ha molta energia. Ogni volta che io vado a trovarlo, infatti, lo trovo nell'orto a coltivare la verdura. Papì adora raccontare la sua storia e io sono contentissimo di ascoltare le sue avventure perché lui ha girato il mondo con camion, navi e aerei. Il mio bisnonno ha combattuto la Seconda Guerra mondiale e spesso mi racconta della battaglia più feroce che ha vissuto.quella in Africa in un luogo deserto chiamato EL-ALAMEIN. Lui racconta questa brutta storia con le lacrine agli occhi, perché lì morirono molti suoi amici e perché dice che fu un vero inferno, sia per la guerra, sia per il caldo e le tempeste di sabbia. Dopo la battaglia, dove gli italiani furono battuti, lui fu fatto prigioniero e portato in India dove fu tenuto in prigione per sette anni. Quando la guerra finì lui tornò a casa, ma suo figlio non lo riconobbe perché era aveva vissuto per tanto tempo solo con la madre. Papì, allora dovette ricominciare tutto da capo,con volontà e affetto. Emigrò in Francia con la sua famiglia, lavorò tanto e quando mise da parte un po' di soldini tornò in Italia dove è nato,costruì una casa dove adesso ancora vive circondato dall'affetto dei suoi cari, dei nipoti e pronipoti. E' per questo che io adoro il mio bisnonno, perché un'avventura così non capiterà a nessuno. Alessandro Marocco Classe II B NONNO DADDO Nonno Arnaldo, che in famiglia chiamano Daddo, quando era giovane combinava sempre tanti guai. Mi racconta di avere fatto molti lavori: il muratore, il minatore, il pastore. Dopo aver preso la licenza media alle scuole serali è diventato dirigente della FIAT. La cosa che mi diverte di più dei racconti del nonno è di quando faceva il lavapiatti in un ristorante di Napoli .Per ogni piatto che rompeva doveva pagare 100 Lire di multa. Poichè i soldi allora erano sempre pochi, tutti i piatti rotti li nascondeva sotto il lavello. Quando si licenziò, sotto il lavandino c'era una montagna di piatti rotti, ma per fortuna nessuno se ne accorse. Nonno adesso i piatti li lava, però non li rompe perché ha imparato la lezione! Alice Ciorra Classe II B AL MIO NONNO SPECIALE Ciao nonno, voglio dirti una cosa: sei una persona importante e speciale. Con te io scherzo, parlo e rido e sono contenta di averti accanto a me. Mi sento orgogliosa quando mi racconti le tue storie,tristi o felici di quando eri piccolo. Tu hai sofferto molto durante la guerra e hai fatto molti sacrifici, ma non ti preoccupare perché io con i miei sorrisi e con il mio affetto ti farò dimenticare quei brutti ricordi. Ti amo con tutto il cuore e ti abbraccio. La tua nipotina Maria Luisa Di Paolo Classe II B La storia della mia bisnonna Voglio raccontare la stai-la delia mia bisnonnaVirginia, che è nata durante la prima guerra mondiale nel millenovecentosedici. Il padre di mia bisnonna era militare e si chiamava Amedeo Era stato ferito da una scheggia. Per non dover andare in battaglia e sparare agli altri ne era contento è così non voleva farsi operare. Quando la mia bisnonna era appena nata e aveva pochi giorni venne :1 vederla, ma dopo essere partito la sua ferita si infettò, così si aggravò c morì. La moglie, Domenica, dopo la perdita di suo marito fu molto coraggiosa e dovette occuparsi delle sue fìglie, la mia bisnonna e una sorella più grande di nome Angelina. Quando tu un po' più grande, con la sorella cucivano le bambole con gli avanzi di stoffa e facevano la gara a chi cuciva la bambola più bella. La mia bisnonna andava a scuola nelle vicinanze della sua casa. Il pomériggio con le altre bambine tornava a scuola e la maestra le insegnava a ricamare. Per Pasqua una volta le venne regalato un agnellino. Le due sorelline non vollero che tosse ucciso perché gli si erano affezionate. L'agnellino si chiamava Gioacchino. Quando fu grande l'agnellino diventò un ariete e stava sempre con la Stia padroncina e la difendeva come un cagnolino. Una volta la mia bisnonna 1itigò con il suo fidanzato, allora disse all'ariete: "Carica!" E.. quello iniziò a correre e fece spaventare molto ii povero ragazzo. La mia bisnonna ebbe tre figli e il più grande è mio nonno. Durante la seconda guerra mondiale dovette trasferirsi con i suoi tigli a , San Michele e per non lasciare le sue cose le andava a prende, a mano a mano. Un giorno le venne i'idea di salvare anche il letto e se lo mise sulla testa. Mentre camminava i soldati la videro e siccome portava il letto sulla testa la scamhiarono per un nemico e cominciarono a sparare. Per fortuna non la presero mai perché si nascose tra gli alberi e riuscì ad arrivare a San Michele. Silvia Di Palma . Classe II B Mio nonno Mio nonno si chiamava Ernesto, Sto per raccontare la storia di quando mori. Nel 2010. un giorno, è stato portato in ospedale per grave mancanza di ossigeno. Tutti eravamo preoccupati, soprattutto papà. lo speravo che guarisse subito e che tornasse ad essere mio nonno, tutto aliegro e scherzoso. ma mi sbagliavo. lA mese dopo, di Dicembre, si sentì molto male e morì. Quando ho saputo della notizia, ho pianto molto. Nei giorni che seguirono pensavo spesso a lui, ma il pensiero svaniva presto: forse perché era talmentebrutto che non lo volevo ricordare. Mi è costato molto rinunciare a lui, perché era molto generoso, scherzoso e poi, era mio nonno, non una persona qualsiasi . E poi penso che se fosse vissuto più a lungo mi avrebbe insegnato che la vita è una cosa splendida. I nonni sono importanti per i bimbi, perché ci danno molto affetto e ci trattano con dolcezza. Filippo Ernesto Cassone Classe Il B I RICORDI CHE HO DI NONNO Mio nonno sei anni fa, è salito in cielo, con gli angeli. lo non ricordo molto. Da piccola mi portava a fare lunghe passeggiate con la bicicletta e.poi .comprava il gelato. AI mio 1° compleanno mi ha regalato una moto rosa, al 2° uno scivolo e al 3° il banco-scuola. Lui da piccola, cantava canzoni per farmi addormentare. Alcune volte, io, dormivo con lui. Io, a un anno per la prima volta, dal balcone chiamavo "NONNO, NONNO", lui si è girato ed era felicissimo. Ho molte foto di lui e una la ho in camera. Ogni volta che lo penso mi viene da piangere e, quando vado al cimitero, non posso guardare la sua foto, altrimenti scoppio in un mare di lacrime. Prego sempre per lui. Moira Di Lucio Classe IVB UN NONNO SPECIALE Mio nonno si chiama Nando e quest'anno compirà 60 anni. Quando mamma ha qualche impegno è lui che si prende cura di me. Spesso viene a prendermi a scuola e il tragitto fino a casa è tutto una risata perché ogni volta che ascoltiamo una canzone alla radio dice che è lui a cantarla, ad averla inventata e poi si inventa sempre che lui ha giocato contro Bjorn Borg, uno dei più grandi tennisti del mondo e lo ha anche battuto! A volte il pomeriggio mi porta con lui al campo sportivo a vedere gli allenamenti che fa zio Fulvio insieme agli altri calciatori ed io ne approfitto per giocare a pallone. Se capita, mi aiuta a fare i compiti, mi accompagna alla scuola di tennis, viene a prendermi al catechismo ed io penso:"Meno male che è andato in pensione, altrimenti non avrebbe potuto fare tutte queste cose con me!" Una cosa che fa arrabbiare mamma è che nonno mi compra sempre patatine, caramelle e cioccolatini in quantità industriali. Quando sto a casa sua giochiamo tutto il tempo a biliardino, a ping pong, a carte e anche alla "WII”. Nonno Nando è un nonno fantastico, il migliore del mondo, il nonno che vorrebbero tutti i bambini ed io gli voglio un bene immenso. Lorenzo Treglio Classe IV B MIO NONNO VINCENZO Mio nonno si chiama Vincenzo. Ha i capelli gialli e gli occhi sono marroni. E' robusto e veste in modo sportivo. E' tranquillo e calmo. Non è molto severo. Gli piace molto coltivare l'orto. Lui ha anche le galline e qualche volta ci dà un uovo fresco per la frittata. E' molto bravo a giocare a carte e gli piace tanto, ci giochiamo spesso e io vinco quasi sempre. Mi piace molto stare con lui. Lui mi spiega tutto quello che coltiva nel suo piccolo orto. Mamma mi racconta che quando ero piccolo mi piaceva molto stare a sentire le sue storie. lo ho quattro nonni, voglio molto bene a tutti, ma lui è il mio preferito, è davvero un nonno speciale. Andrea Valente Classe IV B IL NONNO Mio nonno si chiamava Agostino Comarca ed era un commerciante. Lui viveva a Cassino e aveva tanti fratelli. Da piccolo seguiva i genitori nella vendita di noccioline e caramelle durante le feste di paese,ora la sua attività è rimasta a mio padre e a mio zio. Mentre mio zio come nonno Agostino vende noccioline,mio padre ha seguito il suo lavoro ma distinguendosi con la vendita di panini e bevande. Nonno Agostino da piccolo amava giocare x strada con i suoi compagni,a nascondino, oppure in piazza con il pallone. Quando ero piccolino ricordo che veniva spesso a casa nostra ,mi prendeva in braccio e giocava spesso con me,purtroppo però non ho avuto molto tempo per conoscerlo perché è morto 6 anni fa all'età di 56 anni mentre io ne avevo solo 3. Tutto ciò che so di lui mi è stato raccontato dai miei genitori ma il suo breve ricordo è rimasto nella mia mente. Comarca Christian Classe IV" C LA STORIA DI MIA NONNA MIA NONNA HA PERSO LA MAMMA QUANDO ERA TANTO PICCOLA, QUANDO MI RACCONTA LA SUA STORIA MI SEMBRA DI ASCOLTARE QUELLA DI CENERENTOLA. IL SUO PAPA' FACEVA IL MARINAIO ED ERA SEMPRE FUORI IN MARE, LEI CON IL SUO FRATELLINO VIVEVANO CON LA SUA NONNA, NON AVEVANO TANTI SOLDI, SUA NONNA LE REGALO’ UNA BAMBOLA, CE LA FACEVA GIOCARE UNA VOLTA ALLA SETIIMANA, AVEVA UN VESTITI NO PER USCIRE E UNO PER GIOCARE. CRESCENDO, E'ANDATA A LAVORARE DA UNA SARTA, LA SIGNORA DOVE LAVORAVA ERA FIDANZATA CON UN AGENTE DI CUSTODIA,UN GIORNO SI FECERO UNA FOTO E IL FIDANZATO DELLA PROPRIETARIA LA PORTO' A FAR VEDERE AI SUI AMICI, MIO NONNO LA VIDE E S'INNAMORO' SUBITO DI MIA NONNA. L’HA VOLUTA CONOSCERE, E SI E' FIDANZATO CON LEI. ANCHE MIO NONNO HA SOFFERTO TANTO QUANDO ERA PICCOLO, IL PAPA' E' MORTO IN GUERRA E LA MAMMA NON AVEVA TANTI SOLDI PER FARLI MANGIARE ,E PER AIUTARLI DECISE DI METIERLI IN COLLEGGIO. QUANDO E' USCITO DAL COLLEGGIO SI E' ARRUOLATO NELL'ESERCITO PER NON SOFFRIRE PIU' E POTER AIUTARE ANCHE I SUOI FRATELLI. QUANDO HA INCONTRATO MIA NONNA, LUI DICE CHE E' STATO UN COLPO DI FULMINE, COME L'HA VISTA IN FOTO HA DETIO CHE ERA STUPENDA E DOPO TRE ANNI DI FIDANZAMENTO SI SONO SPOSATI. ORA SONO 48 ANNI CHE SONO SPOSATI,HANNO AVUTO TRE FIGLI,HANNO 7 NIPOTI, LITIGANO E FANNO PACE MA SONO SEMPRE PIU' INNAMORATI. Alessandro Piccirillo Classe IV" C BRICIOLE DI PIETRA: Prendere 5 pietre, lanciarne una in aria e mentre sta in aria prenderne un' altra. Lanciare le cinque pietre in aria ,girare la mano e le pietre per miracolo dovrebbero cadere sulle dita del personaggio. Incrociare le dita e mettere una pietra sulla mano. Fare un tunnel e mandare la pietra rotonda nel tunnel e farla riuscire sulla mano. BAMBOLE DI TERRA Impastare la terra e usare degli stampi a forma di persone animali e cose per il presepe. PRESEPE IN PIETRA Prendere dei mattoni e metterli uno sull'altro,infilare le bambole di terra nella casetta e abbellirla. Luca Tortolani Classe IV" C I MIEI NONNI lo ho quattro nonni e sono: Marianna,Teresa, Amerigo, Antonio. Nonna Marianna cuciva, ricamava,giocava a nascondino, con le bambole, andava a scuola, aiutava a fare i lavori di casa. Nonna Teresa invece giocava con le trottole, con le bambole, inventava giochi, andava a scuola e aiutava a fare i lavori di casa. Nonno Amerigo andava a scuola, prendeva le rane, pascolava le pecore e molte volte era in punizione. Nonno Antonio andava a scuola, aiutava il suo papà, giocava con le trottole e con i tamburelli. Teresa Maddalena Classe IV" C I nonni Ho un nonno e una nonna giovani. Mia nonna ha 53 anni e mio nonno 62. Mio nonno è uno molto interessato alla televisione e mia nonna fa molte cose va a spasso con il cane, se ne va a passeggio, va al bar a prendere il caffè. Mia nonna è giovane si chiama Bruna e mio nonno Giovanni. lo gli voglio tanto bene. Luca Donato Pio Classe IV" C NONNO: scrigno di esperienza, sapienza e ..... Il nonno è …… fonte di saggezza, perché in sè racchiude il sapere di una vita. Sa insegnarci cos’è buono e cos’è. cattivo, cos’è. giusto e cos’è. sbagliato, vede oltre la ragione, dai suoi errori ha imparato e ci insegna a non ripeterli. Lui e' la quercia di quel giardino che e' la nostra famiglia. Con i suoi grandi rami ci fa volare e giocare ondeggiando con il vento,ma soprattutto ci ripara dalla pioggia, proteggendoci nei momenti di paura. Lui e' il mio libro preferito,le sue favole sono tante e a volte difficili da capire,ma so di ritrovarle in quello che faccio, spero che un giorno io sia in grado di ricordarle per poterle raccontare ai mie nipoti. Federica Evangelista Classe 4^D Nonno: scrigno di esperienza, sapienza e ….. Mio nonno mi racconta sempre delle sue numerose avventure di quando era un bambino come me. In particolare di quando aveva sette anni e frequentava la prima elementare, ma a causa della guerra, i suoi genitori dovettero abbandonare il paese di Colfelice per rifugiarsi in una contrada di montagna, chiamata Fraioli . La guerra si intensificava e i tedeschi avanzavano. Suo padre e i suoi fratelli più grandi erano costretti a rifugiarsi in luoghi molto nascosti per non essere presi prigionieri dai tedeschi per poi portarli al fronte. Lui era il più piccolo e perciò non correva rischi di essere preso prigioniero se non da qualche proiettile. I suoi genitori avevano anche del bestiame in particolare una capra e due pecorelle che mio nonno portava ogni giorno a pascolare, ma appena vedeva i soldati correva a dirlo agli adulti. Appena finita la guerra mio nonno e la sua famiglia fecero ritorno nella loro casa a Colfelice. La casa era tutta rovinata allora mio nonno aiutava suo padre a fare le svariate riparazioni. Passato il periodo di riparazione ricominciò la vita normalmente, però nessuno dimenticò quello che era successo nel tempo scorso. Anche mio nonno,), ricominciò la scuola e visto che, in quel tempo si era molto poveri mio nonno studiava e nel frattempo aiutava anche i suoi genitori a lavorare. Con i suoi amici nonno giocava ma con giochi molto semplici come corsa al sacco, chiapparella, il gioco del barattolo, nascondino, campana e il gioco della pallina in buca. Nonno non mi racconta solamente la sua vita ma anche quella del mio papà e di mio zio, dei loro litigi e tutte le marachelle che combinavano! Beh questo è il mio racconto spero che vi sia piaciuto CIAO!!! Rachele Germani Classe 4^D La saggezza del nonno! Caro nonno, sono felice di essere tuo nipote, perchè per me tu sei il più saggio di tutti. Ricordo quando correvo da te, per le sfide più coraggiose, mi consigliavi di non abbandonare quelle dove potevo vincere e di affrontare invece con orgoglio e dignità quelle più ardue. Tengo a mente e faccio tesoro dei tuoi consigli e la tua saggezza mi guiderà per sempre aiutandomi a crescere ed a diventare uomo. Antonio Vettese Classe 4^D MIO NONNO PASQUALE! Purtroppo non sono stata così fortunata da conoscere il mio nonno Pasquale. Infatti quando io sono nata lui era già in cielo. Però i miei genitori mi hanno sempre parlato tanto di nonno Lino e sempre molto bene. Ricordo, tra le tante cose, che di lui dicevano tutti che era simpatico, gentile, buono e sempre disponibile per aiutare chiunque ne avesse bisogno. Prima di andare in pensione, nonno Lino lavorava in una Cartiera. Era anche un gran lavoratore, infatti anche quando non si sentiva molto bene andava comunque a lavorare. Ho visto molte foto di nonno Lino e posso provare a descriverlo: era di media altezza, robusto, con un viso paffuto e con le rughe, aveva pochi capelli ed erano corti e bianchi. Portava gli occhiali e i suoi occhi erano scuri e di forma normale e sempre gioiosi; le ciglia invece erano abbastanza folte. Il suo sguardo era a volte un po’ curioso ed altre molto rassicurante. Il naso era un po’ a patata, ma bellissimo e di colore rosa. Ho saputo che aveva un carattere molto positivo, non amava viaggiare tanto, amava soprattutto di stare in famiglia con le persone che portava sempre nel suo cuore. Era anche un discreto mangione, infatti mangia-va di tutto e non lasciava mai nulla nel piatto, addirittura quando mangiava il pesce mangiava anche la testa, la coda e le spine. Lui, che aveva fatto la guerra e sofferto la fame, diceva che era un peccato enorme buttare anche una sola briciola di pane. Se avessi avuto la possibilità di conoscerlo, gli avrei voluto dare tanti baci e abbracci e dirgli che non doveva cambiare per nulla il suo carattere perché lui per me era perfetto cosi, era proprio il nonno dei miei sogni Ylenia Concetta Pagano Classe V B La mia nonna paterna Mia nonna si chiama Michelina Pittiglio. Ha i capelli rossi, gli occhi marroni, il naso a patata e la bocca sottile. Mia nonna è un po' bassina e robustella. Ha un bel carattere: si innervosisce raramente e per il resto è sempre gentile. Di solito indossa la camicetta, la gonna, le scarpe con i tacchi, porta sempre la borsa e qualche volta mette anche i pantaloni. E' nata a Cassino e da grande, ha deciso di andare in Francia per trovare lavoro. I genitori l'hanno voluta mandare da sola a solo quindici anni perché dovevano crescere gli altri sei figli. Lì mia nonna è rimasta fino a quando ha conosciuto un ragazzo (che poi sarebbe diventato mio nonno) e con lui ha avuto due figli (Gianni ed Enrico). Enrico è il mio dolce papà. Dopo quattro anni che è nato mio padre hanno deciso di tornare a Cassino. Mia nonna è un'ottima cuoca e cucina di tutto e di più: pizza e pasta fatta in casa, ero state , ciambellani, carne, patate... Insomma, ai fornelli è imbattibile! Sa anche cucire molto bene. Infatti, tutti le chiedono sempre di sistemare magliette, giacche, pantaloni, gonne e mia nonna, siccome è gentilissima, non sa dire di no. Durante il tempo libero canta in un piccolo coro insieme al marito. Le piace molto leggere e non le piace truccarsi. Ogni tanto mi dà qualche caramella. E' una Nonna bravissima. Ester Sabatini Classe V D Nonna OIga Al mattino, nonna si alza, indossa la vestaglia e , piano piano, scende le scale per andare in cucina. Arriva con la sua infantile dolcezza e prepara la colazione al nonno. Finita la colazione, va a vestirsi e a prendere gli ortaggi nell' orto per preparare il suo buon pranzetto. E' arrivata la sera. Si prepara per uscire con il nonno per andare in piazza. Tornati a casa, si mettono il pigiama e vanno a dormire. E' una vita semplice la loro, piena di affetto e d' amore ma che può insegnare Silenziosamente nonna sei andata via, ma nel mio cuore è tutto come prima. Ti voglio bene, nonna, hai sentito!? molto. Andrea Martucci Classe V D MIO NONNO Mio nonno , il padre di mia madre si chiama Oliviero, è nato a Roma nel 1947. Ha i capelli brizzolati, gli occhi sul grigiastro. All' età di due anni mio none perse suo padre, mentre, lui aveva anche un fratello di nome Giancarlo che all' età di quattro anni morì a causa della malaria. Così fu cresciuto dalla madre ovvero la mia adorata bisnonna che morì nel 2002 quando io avevo solo cinque mesi. Così intorno agli anni sessanta con sua madre dovettero emigrare in Francia a causa del poco lavoro che c'era in Italia. Con grande difficoltà, a causa anche della lingua straniera, pro piano riuscirono ad ambientarsi e nonno conobbe alcuni ragazzini della sua età con i quali si divertiva a giocare a pallone ,(era il gioco che preferiva di più) nascondino, biglie, acchiapparella e a nizza che consisteva nel tirare il bastone e vinceva chi lo tirava più lontano. A mio nonno piaceva la scuola ma presto fu costretto a cercare lavoro. Incominciò a riparare auto nei garage nel centro di Parigi . Intorno agli anni settanta decise di tornare a vivere in Italia, dove trovò subito un lavoro presso lo stabilimento FIAT di Cassino. Il suo ruolo era quello di impiegato. Avendo iniziato a lavorare da giovanissimo ha avuto la fortuna di andare in pensione molto giovane. Adesso si occupa dei suoi tre nipotini , infatti, puntualmente è li che mi aspetta all'uscita di scuola ogni giorno . A mio nonno voglio molto bene anche se a volte e un po' duro con me . Nonostante i tanti problemi che ha avuto nella sua vita è riuscito ad andare avanti. Gli voglio tanto bene . Io penso che i nonni sono la cosa più bella al mondo. Noemi Risini Classe V D LA NONNA La mia nonna è lo persona più importante per me dopo i miei genitori. Lei vive a Napoli con i miei zii, ma quando può ci viene a trovare. La mia nonna è molto speciale perché è molta brava con noi nipoti e ci vuole tanto bene. Ogni estate viene sempre con noi al mare e casi possiamo recuperare tutto il tempo perso. I nonni sono molto importanti per noi bambini perché ci insegnano tante cose e hanno tanta pazienza con noi, perciò a me piacerebbe tanto stare vicino alla mia nonna e abitare nella stessa città. Matteo Reali Classe V E Mia nonna Mia nonna si chiama Rita, ha sessantaquattro anni e abita a Napoli con i miei zii. Io ho un rapporto bellissimo con lei, ma purtroppo stiamo poco tempo insieme perché abitiamo in due città diverse. Quando vado a Napoli mi diverto tanto perché è molto disponibile con noi e ci accontenta sempre, perciò vorrei che quella giornata non finisse mai. Quando rientriamo a Cassino, Matteo ed io siamo sempre tristi di non essere più lì con lei. Vorrei che mia nonna abitasse vicino a noi, vorrei vederla sempre sorridere, e render la orgogliosa di noi. Gianluca Reali Classe V E ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE BOVILLE ERNICA Via Torrione dei Nobili,2 - 03022 BOVILLE ERNICA SCUOLA PRIMARIA Nonno, scrigno di esperienza e di saggezza e… Nonno Pietro è molto buono e simpatico, ha sessantatrè anni, si mantiene in forma, perché la sua passione preferita è camminare e la sta trasmettendo anche a me. Cammino spesso con lui e mi diverto tanto. Un mese fa abbiamo percorso circa sei chilometri, pensavo proprio di non farcela, ma testarda come sono, mi sono sforzata, ce l’ho messa tutta e ho fatto tutto il percorso, senza dare ascolto al consiglio del nonno, che mi pregava di fermarmi ad aspettarlo. Il giorno dopo avevo tanto dolore alle gambe e i miei piedi erano gonfi, gonfi, sembravano grosse palle. Avessi dato ascolto al nonno! Bisogna dare sempre ascolto alle persone più grandi, perché hanno molta più esperienza di noi e quando dicono una cosa lo fanno per il nostro bene. E’un nonno molto presente , se ho bisogno di parlare ascolta con molta pazienza e se ho un problema mi aiuta a risolverlo. Trascorro molto tempo con il nonno e ogni giorno scopro nuove cose di lui , i suoi racconti, le sue esperienze mi fanno conoscere un mondo diverso dal mio, fatto di piccole cose, ma molto più saggio. Prego ogni sera per il nonno, è l’unico nonno che ho, perchè una brutta malattia, alcuni anni fa, ha portato in cielo l’altro nonno Pietro, che sono sicura è il mio angelo custode. Grazie, nonno, grazie di esistere, ti voglio un mondo di bene!!! BIETONI BEATRICE CASAVITOLA CLASSE III Nonna, scrigno di Esperienza, Saggezza e… La mia bisnonna Natalina mi racconta sempre alcuni episodi dei tempi passati ed io ne faccio tesoro quando compongo i testi a scuola. E’una donna molto buona e paziente con me e ancora una grande lavoratrice. Svolge lavori faticosi in casa , nell’orto, raccoglie le uova nel pollaio, pulisce la stalla, nonostante i suoi ottantatrè anni, ed io spesso l’aiuto. Mi fa mangiare cose buonissime che solo lei sa cucinare e tutto è squisito. Dice sempre che devo mangiare tutto e di tutto per diventare grande e forte. Un grigio giorno d’inverno sono andata a trovare la bisnonna e si sentiva nell’aria un odore gradevole, un odore di cose buone del passato. Nel vecchio camino di mattoni rossi c’era una pentola di rame in cui bollivano i fagioli, che emanavano quel profumo delizioso. La nonna ha preso un pezzo di legna e lo ha buttato sugli altri per dare forza alla fiamma. Più tardi ha voluto farmi assaggiare i fagioli, che io non amo tanto, ma aveva ragione erano proprio buoni. Quanta esperienza nei suoi gesti e saggezza! Mi parla spesso della scuola, della sua “scuola”. Per la sua età era più alta e più robusta dei compagni, che la prendevano in giro dicendole di andare a lavorare in campagna. Povera nonnina, ogni giorno costretta ad ascoltare quelle parole offensive! Decise di smettere di frequentare la scuola ed andare a lavorare in campagna. Oggi racconta che non doveva dare ascolto ai compagni ed imparare a leggere e a scrivere e mi dice sempre di non ascoltare i compagni che mi prendono in giro, di andare per la mia strada e di aiutare chi è in difficoltà. Ho capito che le sue parole sono molto sagge e devo ascoltarle. Spero che la mia bisnonna abbia una vita lunga, è davvero speciale e molto, molto saggia. RIELLO CRISTINA CASAVITOLA CLASSE III I nonni scrigno di esperienza e saggezza Nonno Mario abita di fronte a casa mia quindi, trascorro tanto tempo con lui. D’inverno mi aiuta a fare i compiti: matematica, storia e geografia; in matematica mi aiuta a fare le divisioni a due cifre; in storia e in geografia mi ascolta quando devo ripetere. D’estate passa ore ad “aggiustare” la mia bicicletta, soprattutto le gomme perché spesso giocando buco le ruote. Dato che a pranzo e a cena stiamo tutti insieme racconta delle belle storie. Quando ci sono anche le mie sorelle, siccome lui lavorava a Roma e quindi la conosce come le sue tasche, insegna loro delle scorciatoie, oppure delle belle piazze da visitare. A nonno piace tanto leggere e legge di tutto: giornali, libri, fumetti, riviste ….; gli piace essere informato su tutto e per questo vede il telegiornale per sapere le notizie, mi dice sempre che devo leggere tanto anche io e mi da tanti consigli per finire prima i compiti. Il programma televisivo preferito di mio nonno è “L’eredità” di Carlo Conti e se io sto guardando i cartoni lui mi dice – Dai vediamo cosa stanno facendo a “L’eredità”; alcune volte indovina anche le parole sui giochi, lui sa tutte le cose degli anni passati e mi dice sempre che prima e poi me ne insegnerà qualcuna; mi dice anche tutte le cose che ha imparato da piccolo e mi fa venire in mente tanti ricordi. Quando è bel tempo parla di tutto con la mia vicina di casa e arrivano sempre allo stesso discorso: la politica e le tasse. Alcune volte mi accompagna a fare i capelli con la sua macchina, una panda molto vecchia e, io mi diverto perché sembra di stare ad un rally e tutti, quando rientriamo dicono:- é tornata la Ferrari!!!Ogni volta che mi aiuta a fare i compiti mi dice che devo studiare e così potrò fare una bella vita! Da un po’ di tempo è rimasto solo perché mia nonna è morta e lui è sempre triste, io cerco di farlo sorridere in tutti i modi ma è difficile riuscirci, certe volte sorride però quando pensa alla moglie, il suo cuore è pieno di dolore perché gli manca e vederlo così mi fa tanta tristezza. Quando mio nonno si abbandona ai ricordi è come un vecchio che sta accoccolato sulla soglia del casolare con il bastone fra le gambe e le mani sulle ginocchia. Quando nonno mi racconta le sue avventure gli dico che possiede uno scrigno pieno di ricordi e non ne dimentica neppure uno. Mio nonno è davvero saggio, sempre pronto a dire una parola buona a chi ne ha bisogno; con tutte le esperienze che ha fatto durante la sua vita, ora non lo spaventa niente e affronta ogni problema con calma e io per questo lo ammiro e gli voglio tanto bene. Se non esistessero i nonni bisognerebbe inventarli. Zili Diego Clsse VA Casavitola Mio nonno vecchio saggio Mio nonno ha gli occhi verdi, i capelli bianchi. Lui mi vuole molto bene, infatti mi compera tutte le cose che voglio. Lui si occupa di tutti gli animali, e certe volte anche delle piante del’orto. Mio nonno ha le mani rugose; lui ha una gamba un po’ storta perché ha lavorato tanto nella vita. Nonno è molto saggio perché mi da sempre consigli per quando sarò grande. Io lo guardo quando lavora e lui mi dice:- Guardami perché da grande , questo lo dovrai fare tu. Allora io lo osservo attentamente. Quando lui mi racconta della sua vita passata io prima non gli credo, ma alla fine devo credergli perché lui non dice bugie , dice sempre la verità. Andrea Marmioni Classe Terza Plesso De Andrè Nonna: Scrigno di Saggezza e di Sapienza e …….. Che meraviglia sentire la mia nonna raccontare la sua infanzia! A volte mi piacerebbe poter rivivere con lei quei momenti di spensieratezza che avevano i bambini di una volta. “Alessia esci fuori all’aria aperta, non stare sempre sui libri! Ai tempi nostri chi aveva fatto la terza elementare poteva diventare Sindaco di Bauco”. Questa è una delle tante frasi che puntualmente mi ripete ogni giorno soprattutto se è bel tempo. I bambini tanti anni fa, dedicavano poco tempo allo studio perché dovevano aiutare i genitori in campagna. Solo qualche volta si riunivano e giocavano; le femmine giocavano a madre e figlia, a campana, con la corda, mentre i maschi giocavano con i sassi, con bottoni dice nonna a “zebedina”, o andavano a caccia di lucertole. Quando arrivava la Pasqua, nonna mi racconta che l’atmosfera era diversa. Si sentivano da lontano le campane di S. Pietro a Boville che suonavano a festa e per le strade voci allegre dei bambini. Finalmente avevano il vestito nuovo, ma guai a romperlo o a sporcarlo. A sette anni le venne regalato un vestitino di pizzo giallo, se lo ricorda ancora oggi! Andò a giocare fuori all’aperto con la paura addosso di romperlo o sporcarlo. Era come una reliquia! E così fu. Giocando con una carrozza di legno il vestito si bucò. Sua mamma la riempì di botte. Un giorno doveva andare a prendere l’acqua al pozzo e portava al collo per la festa una collanina d’oro. Dopo aver lavato i panni, doveva lavarsi addosso, quindi poggiò la catenina sul pozzo e le cadde giù. Per paura inventò la scusa che le era caduta mentre raccoglieva le spighe di grano in mezzo ad un campo. E’ dovuta stare due giornate intere a testa bassa a cercare la catenina, ma lei nel cuore sapeva di non trovarla perché aveva detto una bugia. Diventata più grande, le feste le passava in chiesa con Don Carlo, imparava a cantare le canzoni e a recitare il rosario. Per lei questi incontri erano una grande gioia, soprattutto quando organizzavano la compagnia cantando e andando a piedi al Santuario per la festa di Santa Liberata. Il giovedì Santo andavano a piedi a Boville per visitare i Sepolcri. “Alessia voi non ci andate nemmeno con la macchina, perché non avete mai tempo, non siete abituati ai sacrifici!” Mi piace tantissimo ascoltare i racconti di mia nonna che iniziano sempre così: “ Quann’eua guagliona …….. !” Nonna i tempi sono cambiati, per noi la vita è completamente diversa, la tua è stata comunque interessante e stupefacente. Carla Astolfi Classe VA Capoluogo Nonno: Scrigno di Saggezza e di Sapienza... Mio nonno si chiama Antonio, da tutti viene chiamato Tonino. Nella sua vita ha vissuto un’infanzia felice pur essendo stata cortissima, perché prima i bambini, verso gli undici anni, dovevano trovarsi un lavoro. Mio nonno mi ha raccontato che quando lui era bambino non c’erano i computer, videogiochi, telefoni e tutto ciò che noi abbiamo ora; loro giocavano con i bottoni a “zebedina”, alla campana, con i soldi per fare a battimuro, oppure con lo strummolo. Quei pochi anni di scuola che si facevano allora, erano molto faticosi perché gli zaini non esistevano ancora, per questo ogni bambino doveva farsi costruire una borsa di legno, nella quale c’era il libro di lettura, il pennino per poter scrivere da intingere nell’inchiostro nero e il quaderno. A scuola il maestro o la maestra erano per tutti un mito, le persone che tutti dovevano rispettare. Prima i bambini, avevano timore dell’Insegnante e spesso non riuscivano ad esprimere ciò che pensavano, oggi siamo tutti più sicuri, sappiamo esprimere ciò che pensiamo e sappiamo rispettare l’Insegnante che riesce a comunicare con noi. A dodici anni mio nonno riuscì a trovare un piccolo lavoro in campagna, quello di pascolare le pecore, i maiali e poi doveva anche accudire le mucche e vangare la terra con i buoi e l’aratro. A quattordici anni invece iniziò a fare il mestiere del falegname: partiva da Veroli e arrivava a Frosinone a piedi tutti i giorni per guadagnarsi qualche lira; dopo quattro anni comprò una bicicletta per andare al lavoro. Le donne, invece al riguardo stavano nei campi a raccogliere la gramigna, poi andavano a prendere l’acqua con la conca di rame perché nessuno aveva l’acqua in casa. Nonostante il lavoro dei campi ed i lavori in casa, le donne erano contente, il loro unico svago era andare in chiesa la domenica. Mio nonno durante la seconda guerra mondiale, pur essendo giovane in quel periodo, ricorda tutto quello che accadde. Vicino a casa sua c’erano le case dei tedeschi, i quali ai bambini davano tutte le mattine il latte dopo aver fatto colazione. Assisteva spesso al gioco dei tedeschi che fingevano di fucilare gli italiani che avevano radunato prima e fatti schierare vicino alla rete della casa, dove abitavano. I viveri durante la guerra erano ben pochi e non venivano dati a chi ne aveva bisogno, ma solo alle famiglie più importanti. Ecco questo è tutto, con queste poche parole che ho scritto della vita di mio nonno ho capito molte cose ad esempio che prima i ragazzini o meglio le bambine non avevano tutto quello che volevano, con quel poco che avevano si divertivano comunque. Non tutti potevano permettersi di studiare come abbiamo la possibilità noi oggi, per questo dobbiamo sfruttare al meglio questa possibilità che abbiamo. Io ho capito che non bisogna mai volere tutto, ma accettare ciò che abbiamo e pensare che alcuni bambini al mondo oggi non hanno proprio niente. I veri valori che nonno mi ha trasmesso sono quelli della famiglia, del rispetto del prossimo e che bisogna accontentarsi di ciò che si ha perché la vera felicità sta in se stessi. Capogna Chiara Classe V B Capoluogo Nonno:scrigno di esperienza,sapienza e ... Mio nonno Franco è proprio da ammirare, perchè lui da piccolo era davvero povero e nonostante soffrisse la fame è riuscito a sopravvivere. Suo padre (il mio bisnonno Tito Santoloci) aveva un lavoro, faceva l'impiegato all'anagrafe del comune di Boville Ernica. Purtroppo loro non vivevano in campagna e così non potevano raccogliere le verdure e la frutta, ma dovevano andare a comprarle. Per fortuna qualche contadino che era loro amico portava loro un pò di grano da macinare, ma visto che era tempo di guerra c'era sempre qualche piombino in mezzo al grano. E loro per la fame che avevano, avrebbero mangiato anche i piombini. Un altro episodio accaduto a mio nonno era che un giorno i tedeschi radunarono un pò di uomini di Boville per portarli a San Lucio a scavare le trincee. Quando arrivarono lì il mio bisnonno Tito pregò i tedeschi di far lavorare lui al posto del figlio, perchè era delicato e gracile. Divenuto maggiorenne mio nonno dovette andare in guerra in Libia. Lui guidava il carro armato ed era il sergente del suo gruppo. Egli tornò a casa sua dopo due anni, triste, distrutto e sofferente per ciò che aveva visto in guerra; ma il pensiero di essere tornato dai suoi figli e da sua moglie lo risollevò molto. Santoloci Giorgia Classe VA – Capoluogo Nonno Gino Mio nonno si chiama Gino. Lui è molto saggio perché mi fa capire la vita che conducevano le persone quando lui era piccolo ; mi dice quasi sempre che era un po’ dolorosa. Nonno Gino mi da anche dei buon consigli su come affrontare le cose. Quando lui dice qualcosa a papà, lui non lo ascolta mai, ma quando io gli chiedo qualcosa me lo da o me lo fa subito. Nonno ha un carattere quasi sempre curioso; lui è del segno dell’acquario, quindi è logico ed intelligente. Nonno è nato il 10 febbraio del 1940, perciò ha 72 anni. Le mani di nonno Gino sono un po’ rovinate perché lavora molto. I suoi occhi sono azzurri, i capelli sono grigi, le sue orecchie sono sempre pronte a sentire tutto. La bocca la usa per dare buoni consigli. Di statura è abbastanza alto ed è anche robusto. Di solito esce sempre. Qualche volta si fa aiutare dalla nonna a fare le cose. Quando sono solo casa nonno mi fa sempre compagnia. Lui mi ha detto che la sua vita non è stata bella nel passato, come neanche quella di oggi. Lui è un tifoso laziale. A me fa molto piacere essere suo nipote perché è molto saggio. Nonno da consigli anche a Gianmarco, mio fratello, anche se lui non ha un buon rapporto con nonno Gino perché preferisce l’altro nonno e nemmeno gli vuole bene tanto. Invece, per me, è il nonno preferito e gli voglio tanto bene, ma si capisce che lui vuole più bene a me , che io a lui. Al pranzo della domenica, lui di solito sgrida con tono rabbioso papà, perché ha fatto sicuramente qualcosa che non gli è piaciuto, ma qualche volta sgrida anche noi nipoti perché ci comportiamo male. Nonno non ha paura di niente, ed è molto attento alla casa, ma pensa anche alle prospettive future della famiglia. Nella vita nonno avrà fatto sicuramente anche lui qualcosa di sbagliato, ma da questo qualcosa ha imparato a non farlo più e a dare a tutti noi consigli preziosi. Luca Perciballi Classe Terza Plesso de Andrè NONNO: SCRIGNO DI SAGGEZZA E DI SAPIENZA E... Mia nonna mi ha raccontato che durante la sua vita le sono successi molti episodi sia brutti che belli. Quando siamo in casa lei ci racconta sempre tante sue esperienze che ha vissuto e, ci dice di studiare perché è molto importante, ci dice spesso che lei non ha potuto studiare perché erano tanti figli e per comperare un quaderno doveva piangere per tre giorni. A diciassette anni si è sposata e la storia più bella è stato quando a diciannove anni ha avuto la prima bambina. Lei era felicissima ed aveva anche un po’ paura perché pensava di avere poca esperienza, però l’ha cresciuta benissimo e poi quando ha avuto le altre due bambine ha pensato di non riuscire a crescerle bene perché i soldi scarseggiavano, ma le ha fatte diventare: belle, brave ed intelligenti. Mia nonna legge di tutto, i miei libri li conosce a memoria e quando voglio sapere qualcosa del passato vado da lei. Le poesie le impara prima lei che io, perché le imparo assieme a lei. Un altro episodio che lei ci racconta, un po’ triste, è stato quando un giorno tornando da scuola ha vissuto una tragedia orribile, perché un camion aveva investito una sua sorellina di quattro anni di nome Mafalda che lei non dimentica mai. L’insegnamento che a noi nipoti ci trasmette è quello di amare il prossimo, di non giudicare mai gli altri, e soprattutto di rispettare gli anziani: è incredibile! Io una nonna così vorrei che non mancasse mai a nessun bambino al mondo, perché è speciale! Claudia Fabrizi Classe VA Capoluogo MIO NONNO QUANDO VADO A TROVARE MIO NONNO LO TROVO SEDUTO SULLA SOGLIA DELLA SUA CASA, CON ARIA ASSORTA E LO SGUARDO RIVOLTO VERSO L’ORIZZONTE. IO, COME AL SOLITO, MI SIEDO ACCANTO A LUI, INIZIO A FARGLI DOMANDE SULLE ESPERIENZE CHE HANNO SEGNATO LA SUA VITA. E’ SEMPRE UN PIACERE ASCOLTARE I SUOI RACCONTI E I SUOI PENSIERI. LA COSA CHE MI RIPETE IN CONTINUAZIONE E’ CHE I TEMPI SONO CAMBIATI. AD ESEMPIO QUANDO LUI ERA SOLO UN RAGAZZO LE PERSONE ANZIANE ERANO MOLTO RISPETTATE E I BAMBINI SI COMPORTAVANO CON LORO IN MODO EDUCAO E RIUSCIVANO A DIVERTIRSI CON GIOCHI MOLTO SEMPLICI; AVEVANO TEMPO ANCHE DI STARE IN COMPAGNIA, COSA CHE OGGI E ’ MOLTO DIFFICILE! MI RACCONTA ANCHE CHE IL POSTO DOVE LUI ABITAVA PRIMA ERA MOLTO DIVERSO, C’ ERANO PICCOLE CASE ARREDATE CON COSE MOLTO SEMPLICI, GIUSTO L’ ESSENZIALE. LUI ERA MOLTO POVERO E IN CASA NON C’ ERA SEMPRE DA MANGIRE, MA TUTTI SI ACCONTENTAVANO DEL POCO CHE AVEVANO, AL CONTRARIO DI OGGI CHE E’ DIVERSO. OGNUNO HA TANTE COSE MA E’ SEMRE SCONTENTO E VA ALLA RICERCA DI COSE NUOVE , ANCHE IL CIBO E’ POCO APPREZZATO FORSE PERCHE’ CE N’E’ MOLTO E ALLORA LO SI SPRECA E NON SI PENSA AI TEMPI DI UNA VOLTA QUANDO PER MANGIARE LE PERSONE FATICAVANO TUTTO IL GIORNO. MIO NONNO RIMPIANGE I SUOI TEMPI E DICE, CHE ANCHE SE OGGI NON GLI MANCA NIENTE SI STAVA MEGLIO PRIMA E, LEGGO NEI SUI OI OCCHI UN PO’ DI NOSTALGIA PER LA SUA GIOVINEZZA. CONTINUA A RACCONTARMI STORIE NUOVE E TUTTE LE ESPERIENZE CHE HA FATTO DURANTE LA SUA VITA. QUANDO VADO VIA LO SALUTO E LUI RIMANE ANCORA LI’, ACCOCCOLATO SULLA SOGLIA INMERSO NEI SUOI RICORDI E MI FA UNA GRAN TENEREZZA. GERMOGLI LEONARDO …………… Nonno caro… CLASSE V A CASAVITOLA Nonno Roberto ha fatto il sarto a Roma da suo zio, dall’età di quattordici anni. Poi ha aperto una propria sartoria a Veroli. Cuciva giacche, cappotti e pantaloni a mano ed era diventato molto bravo ed esperto nelle rifiniture e aveva clienti perfino a Roma. E’ molto saggio, mi dice sempre di studiare ed imparare un mestiere, perché prima o poi si è ripagati. Nonno è anche un grande appassionato di cucina e, da quando è andato in pensione, passa le sue giornate a cucinare. E’molto bravo a cucinare la pasta e la carne: fettuccine con asparagi, funghi e piselli o abbacchio alla scottadito sono alcune delle sue specialità. Quando vado a casa sua sono contenta, perchè nonno mi cucina piatti saporiti e squisiti, ma non sempre finisco tutto o ho voglia di mangiare e allora mi dice:”Irene mangia, mangia tutto, altrimenti ti sentirai male!”Io rispondo che non ho voglia, ma poi mi fa male lo stomaco e capisco che aveva ragione: bisogna ascoltare i suoi consigli sempre. Quando ero più piccola vedevo troppa televisione e nonno mi diceva di spegnerla e andare a giocare fuori, altrimenti mi avrebbero fatto male gli occhi, ma io non ascoltavo e dopo mi facevano veramente tanto male gli occhi. Lo avessi ascoltato! Con nonno faccio molte passeggiate e mi compra sempre il gelato, ma mi raccomanda di non mangiarne troppi, perché uno fa bene, tanti fanno male. Io, ormai, ascolto sempre i suoi consigli, perché ho capito che la sua saggezza viene dalle sue esperienze di vita vissuta. FIORINI IRENE CASAVITOLA CLASSE III Scuola Primaria 2° Circolo “R. Gulia” SORA (13/1ER) Nonno Antonio Nonno Antonio ha ottantaquattro anni. E’ un arzillo vecchietto che, nonostante la sua età, è sempre molto indaffarato. Vive a Mezzano poco distante da casa mia. Spesso trascorro con lui interi pomeriggi e lo osservo mentre è intento a realizzare i collari in legno, dove si attaccano i campanacci per le mucche. Ha imparato a fare queste cose grazie a suo padre Biagio con cui, quando era ancora bambino, faceva la transumanza. Da Mezzano partivano a fine Novembre con il gregge; scendevano a Isola e Fontana, proseguivano per San Giovanni Incarico, Pico, Civita, Itri per raggiungere infine Formia. Nella zona di Santa Maria le noci, ricca di pascolo, dopo aver sistemato gli animali e aggiustato la “mandria”, il recinto con pietre a secco, trascorrevano tutto l’inverno. Nonno Antonio ha sempre avuto una passione per il mulo con cuoi va ancora oggi in montagna a caricare le legna. In questo periodo è molto impegnato a falciare il fieno per il suo mulo. Grazie a Dio sta bene in salute, non prende medicine e ha solo un piccolo problema: è un po’ sordo e poi, siccome si alza alle tre e mezza di mattino, comincia a fare tanto rumore con i suoi attrezzi e sveglia tutto il vicinato. Io ascolto sempre con tanta attenzione i racconti della sua infanzia, del suo modo semplice e genuino di vivere; gli basta poco per essere felice! Tutti i suoi ricordi sono vivi nella sua memoria, scrigno prezioso di notizie per me. Il suo amore per la vita lo rivela con queste parole: “Morte ch’ nen uè, uai ‘nche la pala!” (13/2ER) Nonno Pietro Mio nonno paterno si chiama Pietro ed è molto simpatico; infatti, quando stiamo insieme, ci divertiamo molto. Nonno Pietro è stato sempre un grande lavoratore e faceva il fabbro. A me passare il tempo con lui, perché mi insegna a riconoscere gli attrezzi del suo mestiere e a fare piccoli lavoretti in fero. Spesso andiamo in montagna insieme e giochiamo in mezzo all’erba e al solito posto troviamo una grossa pozzanghera d’acqua e qui facciamo la gara a lanciare piccole pietre. Nonno Pietro sa tante cose e ricorda e recita a memoria le poesie di quando andava a scuola. È davvero un forziere pieno d’oro per le tante qualità che ha. Però ha anche qualche difetto: borbotta con nonna Eugenia, non ama entrare nei centri commerciali e quando sta male non vuole andare dal dottore. Mia nonna dice che è testardo ma io lo difendo sempre, perché gli voglio tanto bene e qualche volta mi compra le patatine. Penso che avere un nonno così sia davvero bello soprattutto perché in ogni cosa che dice e che fa mi dà sempre il buon esempio. (13/3ER) Intervista alla mia nonna paterna: Giovanna In famiglia eravamo 18 persone: madre, padre, nonni, nonne e dodici bambini. Vivevamo in un appartamento con cucina e camino che riscaldava tutti; due camere, una dei genitori e l’altra con il divano che si apriva. Avevamo vestiti normali come adesso che si cambiavano due volte la settimana. Facevamo il bagno in una specie di bagnarola e solo dopo qualche anno mettemmo la doccia, perché era arrivata l’acqua corrente in casa, che invece prima si prendeva con i secchi da otto litri alla fontana pubblica o dai pozzi. Si mangiava come adesso ma di meno perché i soldi erano pochi. Con il denaro che riportava il papà, i nonni o qualche fratello maggiore si poteva comprare il cibo. Tutti erano andati a scuola in famiglia, ma fino alla terza media, perché mia madre si era ammalata ed io me ne occupavo, visto che i miei fratelli nel frattempo si erano quasi tutti sposati. Nessuno per il loro lavoro poteva aiutare l’altro; nel tempo libero giocavo con le amiche introno ai palazzi, a carte o a campana, ma soprattutto si usava l’immaginazione. Nella nostra famiglia si stava sempre insieme, c’era un forte legame che ci si voleva molto bene. Non ci si menava mai, anche se mio padre era molto severo e si faceva capire solo con lo sguardo, ma in fondo aveva un cuore d’oro. Nella mia famiglia c’erano regole severe, specialmente a pranzo e a cena e in più c’erano degli orari da rispettare. Le decisioni più importanti venivano prese dai miei genitori. Scuola Primaria “A. Lauri” Sora “Nonno di Anna” Mio nonno materno si chiama Arcangelo,ha poco più di settantacinque anni, è alto ,robusto,occhi chiari che danno sul verde e labbra carnose come le mie. La vita di mio nonno è una vita piena di tante esperienze,tanti incontri e tante difficoltà ma anche di tanto “AMORE”. La sua vita inizia con un abbandono. La mamma appena nato lo lascia in un brefotrofio a Roma ed è qui che gli danno nome e cognome. Piccolino viene affidato ad una famiglia numerosissima. Mio nonno non sarà mai adottato ma questi nuovi genitori e tutti quei fratelli gli hanno voluto sempre un gran bene. Da ragazzo inizia a lavorare in una falegnameria per imparare il mestiere che ha amato più di tutti gli altri. All’età di diciotto anni raggiunse due dei suoi fratelli in Inghilterra. Lì ha fatto diversi lavori;ha lavorato in una fattoria,poi nelle ferrovie come operaio ed infine in una fabbrica che produceva macchine. Ha vissuto in Inghilterra per quasi venti anni. Quando è tornato in Italia ,ha fatto prima diversi mestieri e poi ha lavorato fino alla pensione alla “Valeo”,una fabbrica che produceva pezzi di ricambio per le macchine. La sua vera passione era lavorare il legno,infatti, quando stava bene e appena poteva realizzava sempre qualche oggetto. Ad ogni nipote ha costruito il letto e la scrivania e a me, che sono la più piccola,ha fatto anche una libreria. Adesso, anche se non sta bene,quando vado a trovarlo scherza sempre con me. E’ felicissimo quando tutti i suoi nipoti sono a casa sua. Tutti gli vogliamo tanto bene e lui vuole bene a tutti noi. Penso proprio che non avrei potuto desiderare un nonno migliore! Anna Di Mario classe IV/B “Nonno di Filippo” Mio nonno Luigi è nato nel 1942 durante la guerra in un piccolo paesino chiamato Santa Vittoria in Matenano, in provincia di Fermo. A tre anni perse il padre nello stesso giorno del suo compleanno; quindi visse con gli zii e la madre. Si creo,da subito, una condizione in cui nonno fu trattato dallo zio al pari dei suoi figli,così fu mandato a Fermo in collegio a studiare all’istituto per chimici. A diciannove anni,finita la scuola, cominciò ad aiutare lo zio nell’attività di famiglia. A ventidue anni si trasferì a Milano, perché assunto come rappresentante,da una ditta tedesca di parafarmaceutici e gli furono assegnate nove province dell’Italia centrale. A Roma conobbe mia nonna Rita e, dopo tre anni,si sposarono. Continuò a fare ” il rappresentante”fino al 1976,quando abbandonò questo lavoro per stare vicino alla famiglia e incominciò a fare l’ottico con il suocero. Ancora oggi continua a gestire il negozio. Nel 2004 fu operato al cuore e attualmente è in ospedale per un intervento all’intestino. Di mio nonno mi piace il fatto che è scherzoso e gioca sempre con noi nipoti;ciò che invece non mi piace è che è un po’ irascibile con le persone che gli stanno intorno,specialmente quando sta lavorando e non sopporta confusione nel negozio. Avendo avuto una vita difficile è una persona che cerca sempre di essere ottimista e di trovare una soluzione ai problemi che gli si presentano. Anche adesso che si trova in ospedale e che ha forti dolori,cerca di non mostrarsi abbattuto e dimostra sempre molto coraggio. E’ molto generoso e alla sua famiglia non fa mancare nulla,mentre ritiene per lui tutto superfluo. Secondo me,si comporta così perché da piccolo è stato abituato a non chiedere mai nulla. Filippo Florio classe IV/B “Nonno di Flavia” Mio nonno ha ottantotto anni e si chiama Federico Siciliani,vive a Balsorano ed è soprannominato da tutti “Nonno Chico”. E’ un uomo non molto alto, ha una corporatura robusta ed ha una pancetta rotonda che lo rende simpaticissimo. Ha un viso grande ed ovale,con due occhi celesti brillanti che sembrano due gemme color blu elettrico. Sotto il naso grosso e aquilino ha dei baffi a forma dei mezzaluna, tutti bianchi,con sfumature grigie. Indossa sempre piccoli occhialini da vista, con una montatura metallica. La testa di mio nonno è quasi completamente calva e solo ai lati ha dei ciuffetti molto morbidi di capelli bianchi. Indossa spesso camicie a quadri con maglioni di lana o gilet e adora i pantaloni di velluto. Mio nonno “Chico”,anche se non può più camminare bene perché è malato,calza sempre belle scarpe alla moda,di gomma e pelle scamosciata. Adora gli animali,in particolare i cani e i pappagalli e ama mangiare gelato e pasta all’uovo con il tartufo nero grattugiato. Adora ascoltare la musica classica e gli piace guardare la TV seduto sopra la sua morbida poltrona. Quello che mi piace di mio nonno è il carattere mite e tranquillo: è una persona gentile con tutti, non è mai sgarbato neanche con chi se lo merita ed è molto saggio. Con me è sempre buono e disponibile,mi ospita nella sua casa facendomi sentire una principessa! Quando era giovane è andato in guerra ed è stato anche prigioniero ,è stato un cacciatore,per fortuna ha smesso ,e come lavoro faceva il geometra. A proposito…voglio raccontarvi degli episodi che riguardano proprio queste ultime due attività. Pentimento di un cacciatore” Mio nonno Federico da giovane era un cacciatore. Una sera si trovava con un suo amico tra i boschi dell’Appennino Abruzzese quando i due si divisero,per trovare dei buoni posti di avvistamento. Ad un certo punto mio nonno ,che si trovava dietro un cespuglio da dove vedeva poco perché era quasi buio,sentì un rumore curioso. Gli sembrò un fruscio di foglie,ma anche un fitto calpestio misto a soffi e sbuffi. All’improvviso si trovò di fronte un cinghiale intento ad annusare il terreno:subito scoprì che si trattava di una femmina,perché dietro di lei c’erano due cuccioli. Mio nonno e la “cinghiala” si guardarono negli occhi, mio nonno aveva impugnato e caricato il fucile ma mai…avrebbe voluto sparare a quella mamma. Dopo pochi secondi da quando si osservavano,la “ cinghiala” emise un grugnito(forse per richiamare i suoi piccoli)e riprese il suo cammino. Mio nonno rimase impietrito per alcuni minuti,poi si avviò verso l’appostamento del suo amico per raccontargli la sua avventura. Fortunatamente, mio nonno, ha un cuore d’oro e,rispetto ad altri cacciatori crudeli,non avrebbe mai sparato a quella mamma. “Misure pericolose” Mio nonno come lavoro,da giovane, faceva il geometra. Un giorno era andato da un signore a prendere le misure di un buco causato dalla neve,che aveva letteralmente sfondato il tetto. Lui si affacciò dal buco per prendere le misure e … che paura! Dal buco vide che dentro c’era un allevamento di tori e uno di essi scalciava paurosamente! Prese velocemente le misure e fu felice di andarsene. Ogni giorno mio nonno con la sua saggezza e con la sua maturità mi fa sentire una regina e ogni volta che mi racconta una delle sue fantastiche avventure mi fa sembrare più grande. Anche se è malato,mio nonno ,è pieno di gioia di vivere e io gli ho voluto,gli voglio e gli vorrò bene per sempre ,perché è sempre stato dolce e saggio con me ma soprattutto perché è “MIO NONNO” Flavia Di Sano classe IV B “Nonno di Francesca” Mio nonno si chiama Giovanni Battista. E’ di statura media, sulla testa ha pochi capelli e per di più grigi,ha un naso un po’ arrotondato e gli occhi verdi. Di solito si veste con dei jeans,una maglia e un giubbetto senza maniche,invece, per le feste indossa:pantaloni,camicia e cravatta. E’ molto scherzoso e anche tanto paziente ,ci compra sempre tutto quello che gli chiediamo:se mia cugina Giulia e mia sorella Maria Chiara vogliono farsi comprare le merendine lui subito risponde di sì! E’ molto chiacchierone quando inizia a parlare non la smette più ed io penso di aver ripreso da lui questo aspetto del carattere; perché le mie maestre mi dicono che sono brava ma ”chiacchierina”. E’ sempre disponibile con tutti e non si tira mai indietro di fronte a richieste di aiuto e di consigli sia da parte dei familiari che di parenti o amici. Nonno ha una sorella che si chiama Annamaria e si vogliono tanto bene. Il suo hobby è la caccia. La mia bisnonna mi ha raccontato che quando nonno era giovane,di giorno andava sempre a giocare con gli amici e allora lei per assicurarsi che avesse studiato la sera gli faceva ripetere il francese così come stava scritto sul libro,per non essere imbrogliata. Questo perché il nonno era un giocherellone e voleva divertirsi con gli amici e,quindi, si riduceva a fare i compiti la sera; nonostante ciò a scuola era bravo. Quando frequentava le scuole superiori, ha partecipato anche a delle gare dove ha vinto una medaglia che, per ricordo,porta sempre attaccata al portachiavi della macchina. Finita la scuola, ha iniziato a insegnare a Foiano,poi è andato a lavorare all’estero. Tornato in Italia, ha lavorato in un’azienda dove ora ,strana coincidenza lavora anche il mio papà. E’ stato capo reparto alla Bassetti ed infine ha aperto un laboratorio di confezioni che ora ha ereditato mia madre. Che schianto,questo nonno! E’ proprio un nonno speciale. Francesca Cancelli classe IV /A Le mie bravissime nonne Mia nonna materna si chiama Anna Maria ma tutti la chiamano solo Anna ed è nata il 14 maggio del 1939. A nonna,quando era piccola, piaceva andare a scuola, ma a causa della seconda guerra mondiale ,e poiché la sua famiglia era composta da nove figli è arrivata fino alla quinta elementare però, ancora oggi, è bravissima in matematica. La madre di nonna inizialmente aveva sei figli,poi quando fu emanata una legge che diceva che chi avesse avuto sette figli non avrebbe pagato le tasse fece altri tre figli. Nella casa di nonna c’era una macelleria e un mattatoio privato e lei si occupava sia dell’uno che dell’altro. Nonna sapeva:cucire,ricamare,cucinare e coltivare l’orto . D’inverno aiutava a raccogliere le olive che venivano portate al frantoio e, grazie alle macine,si ricavava l’olio. D’estate mieteva il grano con il falcetto, poi lo portava al mulino per ottenere la farina ed impastandola ne ricavava il pane e la pasta necessari a soddisfare le esigenze della famiglia. Poi nonna si è sposata con il suo amato Luigi ,che tutti chiamavano “Gino”,e lei lo aiutava nel suo lavoro che consisteva nel vendere le pelli. Mia nonna paterna,invece,si chiama Irene ed è nata il 1° aprile del 1935. Anche la famiglia di nonna Irene era numerosa ma mai come quella di nonna Anna,infatti erano solo quattro figli. A nonna piaceva tanto andare a scuola, come a nonna Anna ,però, sempre a causa della seconda guerra mondiale, frequentò anche lei fino alla quinta elementare. La madre di nonna vendeva la frutta e lei l’aiutava. Nonna Irene di giorno puliva la casa,faceva da mangiare e provvedeva a tutte le necessità della famiglia,mentre la sera ricamava la biancheria. Nonna ha lavorato prima in Svizzera nella fabbrica “Eterna” dove si costruivano gli orologi. Poi si è licenziata ed è andata a lavorare in una fabbrica che produceva lana :la “Cancall”. Tornata in Italia; è andata a lavorare in una fabbrica che produceva le sedie; la “Panceri”. Lei si è sposata con il suo adorato Vincenzo e da loro è nato mio padre. Poi sono arrivato io che porto lo stesso nome del nonno e ne sono molto fiero. E’ stato bello intervistare le nonne così ho appreso come hanno trascorso la loro vita:molto movimentata ,ricca di lavoro ma anche di tanto amore. Vincenzo Del Vecchio classe IV A . ISTITUTO COMPRENSIVO DI ARCE “Giovanni Paolo II Il Grande” SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO ARCE Nonno: un ricordo… Il nonno come dice questo titolo è davvero uno scrigno di esperienza e sapienza. Caro nonno, per me i tuoi insegnamenti sono stati come pane quotidiano,mi hai dato le basi per camminare nel mondo con le mie forze. Nonno,tu avevi sempre un ‘ espressione allegra sul tuo viso segnato dal tempo e dalla malattia. Tu riuscivi a trasformare le cose più difficili in cose più facili. Ti piaceva caro nonno , camminare nella natura , rimanere fermo ad ascoltare i suoni della campagna.. Ti piaceva sentire il canto degli uccellini che volavano nel cielo immenso. Caro nonno, noi due,ci divertivamo in qualunque momento della giornata, giocavamo a fare gli spadaccini con le dita. Con me, raccoglievi le fragole, che dopo le gustavamo con tanto piacere. Da giovane , mi ha raccontato papà che avevi un fisico da velocista; eri robusto ed agile, ora invece sei invecchiato, e non sei il giovane ed agile che eri un tempo. Purtroppo come te non ho vissuto molto tempo , però sei stato nei miei primi cinque anni di vita,come un papà per me. Un brutto giorno una malattia ti ha portato via , oggi però sono fiero e felice di portare come secondo nome il tuo. Addio caro nonno Eligio … Simone Cavalosci Classe I B ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE BOVILLE ERNICA Via Torrione dei Nobili,2 - 03022 BOVILLE ERNICA SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO LE PERLE DI SAGGEZZA Mio nonno è un tipo molto riservato..una parola è poca,due sono troppe!!!! Ma le perle di saggezza di mio nonno sono sempre azzeccate… Mi ricordo da piccola, verso Pasqua, nevicò e noi tutti eravamo felici per l’evento, ma nonno disse :”La neu d marz n’ la regg manc gl’ sacch…. E infatti la mattina dopo la neve cominciò a sciogliersi…..poi aggiunse:”La rondn a marz n’ fa prmauera”, perché le prime rondini arrivano quando ancora il tempo fa capricci. Quando persi il primo dentino, all’età di sei anni, nonno mi propose di buttarlo sul tetto recitando una filastrocca:”Titt mi titt ecch gl’ stuort i damm gl’ ritt”. Adesso che siamo cresciuti,noi ragazzi pensiamo a tante frivolezze: la maglia di marca,le scarpe all’ultimo grido…e lui guardandoci dice sempre:”Rcordt ca l puoch fa l’assai”. Capita spesso che la sera,quando è pronta la cena e papà rientra tardi da lavoro,io e mio fratello andiamo in cucina, scoperchiamo le pentole e stuzzichiamo un po’ qui, un po’ là….e anche in questa occasione mio nonno deve puntualizzare:”Gl’ cannaril è larg i stritt, s’agliotta la casa c tutt gl’titt”. Due anni fa circa, mentre ci recavamo ad una festa di contrada, io sentii un suono che faceva cosi:”CuCu” e lui subito mi disse :”Quann i cuccr comenza a cantà, l prosutt è buon a magnà”. Insomma , mio nonno ne ha sempre una pronta. A volte, tutti questi aforismi mi fanno sorridere ma ,se ci rifletto, sono tutte lezioni di VITA. Fabrizi Giulia Classe II B NONNO: SCRIGNO DI SAGGEZZA E DI SAPIENZA E……. Mio nonno è come uno scrigno contenente preziosi che hanno veramente valore, al contrario dei soldi e dell’oro:la sapienza, la saggezza,la conoscenza,l’esperienza…. Mi indica cosa fare in situazioni difficili, mi dà i consigli e mi fa conoscere cose nuove, perché lui, come gli altri nonni, è la persona più saggia che esista, a cui si può chiedere consiglio. Fin dall’antichità infatti gli anziani avevano un ruolo molto importante. Oggi, invece hanno perso il loro ruolo:i ragazzi spesso non li considerano, non vogliono restare in loro compagnia,perché ritenuti noiosi, quando invece, sono divertenti e intelligenti, sono quelli più esperti! Mio nonno mi ha insegnato ad apprezzare le cose che ho, raccontandomi come si viveva quando lui era giovane e si pativa la miseria e la fame. Al solo pensiero della fame sofferta vedo le sue guance rugose solcate da lacrime amare. Farò tesoro di quello che mi ha insegnato e lo ricorderò, per dare poi, quando sarò più grande gli stessi insegnamenti ai miei nipoti che faranno così con i loro. Milani Daniele Classe. II B ……………………….. SCRIGNO DI SAGGEZZA E DI SAPIENZA Il nonno; cos’è il nonno? Bhè! Il nonno è un libro che non annoia. Trasmette sicurezza e gioia ; ti lascia senza sospiro e ti trasporta in mondi lontani. In questi anni mio nonno mi ha insegnato molto; l’estate con lui mi diverto a colorare e a dipingere. Nell’agosto del 2010, in attesa della mia prima comunione, nelle belle e fresche mattine d’estate ci siamo divertiti a dipingere alcuni ramoscelli ,fatti precedentemente seccare al sole, per abbellire la cucina. Ora dopo tanto tempo sono variopinti e brillanti: è uno spettacolo bellissimo. Mi ha aiutato a riparare la bici quando l’ho “distrutta” in una brutta caduta. Lui per me è molto speciale! Spero che nessuno me lo porti via! Voglio tenerlo stretto stretto a me come tutti gli insegnamenti del fai da te che mi ha trasmesso e che mi serviranno in futuro. Osvaldi Roberta Classe II B ISTITUTO COMPRENSIVO “Evan Gorga” BROCCOSTELLA - CAMPOLI APPENNINO- POSTA FIBRENO SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO “NONNO: SCRIGNO di ESPERIENZA, SAPIENZA E…” La parola NONNO, nel significato oggettivo, vuole specificare un legame di parentela in una famiglia, ma in realtà esprime molto di più. Il nonno è colui che ti tiene tra le braccia da piccola, che è sempre pronto a proteggerti e aiutarti quando sei in difficoltà, è quella persona che non ti dirà mai di no e ti comprenderà e sosterrà sempre. Non tutti hanno la gioia di vivere una infanzia e una adolescenza con il proprio nonno e non è piacevole vedere felici tutti gli altri ragazzi intorno a te “viziati” e “coccolati” dai propri nonni. Per un bimbo piccolo è fondamentale la presenza del nonno perché dà fiducia e coraggio in sé stesso e lo è altrettanto nel periodo dell’adolescenza in cui ha un ruolo di primaria importanza proprio per questi due fattori. Con il nonno si può scherzare, giocare, ma soprattutto imparare molte cose sulla sua vita perché ha più esperienza e situazioni vissute. Il nonno ci aiuta a crescere, ad accettare ogni condizione, a farci capire quando abbiamo sbagliato continuando ad andare avanti sempre, senza abbattersi. Beh, per chi non ha la fortuna di avere accanto a sé la figura del nonno e parlo per esperienza personale, è molto triste. E’ spiacevole vedere gli altri ragazzi farsi comprare il gelato dal nonno, è triste non vedere quella persona a te cara a ogni saggio di danza, di canto, di violino; è deprimente tornare a casa e non potergli raccontare la giornata trascorsa a scuola, i bei voti meritati, i litigi con i compagni, le nuove amicizie sbocciate: E’ triste non sentire la sua voce al telefono quando sei in vacanza, o continuare a guardare quella foto nel portafoglio che porti sempre con te. Mi manca ogni cosa di lui: il suo viso, il suo sguardo affettuoso, il suo orgoglio di cui ho ripreso, i suoi jeans blu sempre sporchi di calce, le sue mani laboriose che hanno creato meravigliosi cestini di vimini; oh, quanto avrei voluto imparare a farne uno! Mi manca anche quando mi chiamava “ciuccia” dopo aver preso un bel voto a scuola per farmi offendere, mi manca il suo sorriso nascosto, il suo stuzzicadenti in bocca e soprattutto mi manca lui, il mio adorabile nonno. Quanto avrei voluto ascoltare le sue vicende che ha personalmente vissuto in un’epoca che ormai non esiste più, farmi accompagnare a scuola, ballare con lui il giorno della mia Prima Comunione, scattare le foto ai compleanni a cui è stato sempre assente, ma non per sua volontà. Ripenso al compleanno trascorso con lui, vorrei non farlo mai finire, bloccare il tempo. Con questo racconto voglio far capire a tutti che avere un nonno accanto e sempre disponibile in qualsiasi momento della vita è davvero una fortuna. Bisogna essere felici e non vergognarsi nel camminare per strada insieme al nonno davanti agli amici e ogni volta che lo si vede, abbracciarlo e dirgli “Grazie di esistere” o un semplice “ Ti voglio bene” perché lo merita e, purtroppo, tutti capiamo il valore di una persona solo quando viene a mancare. Occorre perciò capirlo prima, condividere con lui ogni momento e cogliere ogni occasione per stare insieme. Il nonno è un pezzo di vita una parte che emana una luce di cui non si può fare a meno e della quale bisogna approfittare finché non si spegnerà. Per me ormai si è spenta ma è sempre nel mio cuore e nella mia mente; è quella luce che mi fa essere forte come mio nonno che ha lottato con la morte. Ti voglio bene nonno, sai ti sento più di quando eri qui……… ora sei lì e non morirai mai. Alunna Conte Letizia Classe II C SCUOLA MEDIA SECONDARIA DI 1° GRADO “Ex- Bais” ISOLA DEL LIRI Nonno: scrigno di saggezza e di sapienza e … Il nonno, scrigno di saggezza e di sapienza, portale verso un mondo di segreti e di amore. La cosa che amo di più dei miei nonni è quando raccontano le loro storie, storie di speranze passate, di avventure, spesso anche di dolori, ma che amano raccontare e ricordare. Forse le virtù più belle dei nonni sono nascoste in questi racconti: la voglia di non mollare mai, anche con la guerra che infuriava intorno, l’amore verso i propri genitori e di conseguenza, anche verso i loro figli e nipoti, i sorrisi e i giochi infantili cioè la voglia di essere felici anche se si viveva nella miseria più assoluta, l’esperienza maturata in anni di sconfitte ma anche di vittorie … Dopo tanti anni rimango ancora incantata a sentire questi racconti, ce ne sono tantissimi, ma non è tanto quello che viene raccontato, piuttosto quello che sono in grado di insegnare, a distanza di anni e anni. Con loro ho capito che non è tanto la ricchezza e il benessere che tanto desideriamo a darci la felicità, ma questa nasce solo dalle cose semplici: un bacio, un ricordo felice, la cena di natale, un sorriso aspettato da tanto tempo, il mare, il sole, i sogni, un paio di amici con cui giocare. E anche da ciò si vede la vera saggezza, non uno di studio di tanti anni in qualche accademia, ma lo studio della vita e la sua applicazione, che ,da come mi hanno insegnato, prima agisce e poi insegna. C’è un racconto in particolare che mi ha sempre colpito molto. Mi sembra di tornare indietro nel tempo, quando il mio bisnonno prendeva sulle ginocchia la sua bambina, l’accarezzava e cominciava a parlare di quando era un giovane militare e di una battaglia qualsiasi in uno dei tanti giorni che passavano tra fuoco, fumo e morte. Era una battaglia dura quella di quel giorno, la mitragliatrice a cui il mio bisnonno era stato assegnato, sterminava fuoco e dolore ormai da ore e il sole cominciava a tramontare. Ad un tratto, le mitragliatrici di entrambe le frontiere consumarono tutti i loro proiettili, e da tutti e due le parti il fuoco cessò. Un gran silenzio avvolse il campo. Uno spettacolo di morte, spietato e reale si presentò ai due superstiti: nessuno era ancora in vita, tutti erano morti sotto il fuoco di quelle mitragliatrici. I due giovani, si guardarono: grosse lacrime irrigavano le loro guance, si raggiunsero e si guardarono in silenzio, poi, un lungo e spontaneo abbraccio ruppe il vetro di quell’inimicizia imposta e rispettata e rivelò le lacrime e i dolori di due ragazzi sconosciuti fra di loro, lontani centinaia di chilometri, ma con lo stesso destino segnato da altri. Non importava di quale nazionalità erano i due ragazzi, ma contavano le emozioni che entrambi provavano, emozioni che si possono capire solo se vissute in prima persona. C’è una bellissima magia in tutto questo, una magia che quel soldato trasmise a sua figlia che la trasmise di nuovo a me e che io voglio donare ai miei figli. E’ una magia bellissima che ci insegna come è importante non vedere la divisa che si indossa, la bandiera sotto cui si sventola o il colore della nostra pelle, ma soltanto il cuore e la sua semplicità. In chiunque si può trovare un amico, uno sconosciuto con cui si può condividere il dolore più grande della nostra vita o l’esperienza più bella che possa capitarci, basta saper eliminare i pregiudizi e le differenze esteriori e essere in grado di aprire il nostro cuore. Credo sia questo l’esempio più bello per dare prova di quanto nella vita si possa imparare e dimostrare che una povera contadina, in tutta la sua semplicità, ha scoperto questo insegnamento ed è stata in grado di applicarlo nella sua vita e donarlo a chi le sta intorno. Miriam Santoro Liceo Classico Dante Alighieri Anagni "Nonno scrigno di esperienza e sapienza". Ho tante foto di te…nonno, tanti ricordi, tante esperienze che mi hanno avvicinato a te negli ultimi anni. Penso a te e subito mi vengono in mente le tue mani rugose, calde, ferme: delle mani consumate dal tempo, mani di un uomo che ha lavorato a lungo per la sua famiglia, un uomo dedito agli altri che ha saputo fare tanto e che malgrado i suoi impegni mi è sempre stato vicino. Un uomo dalla bassa statura e dagli occhi chiari, di un verde intenso, occhi dai quali usciva un mare di dolcezza. Quei capelli brizzolati, corti, tirati all’indietro, la fronte alta e rugosa, la bocca sottile… Un uomo apprensivo e pacato che mi ha insegnato a saper crescere, a poter contare solo sulle mie forze, ma soprattutto un uomo che nella sua vita ha affrontato molte difficoltà e che dal niente è riuscito a creare una famiglia, una casa, una sua vita. Pian piano sfoglio le foto dell’album di famiglia e mi rendo conto che nella maggior parte ci sei tu…con me. Affiorano leggeri alla memoria i ricordi, i giorni, le avventure, le feste, i viaggi, gli anni; anni che passano velocemente, anni che mi hanno fatto crescere, anni che ti hanno invecchiare. Mi soffermo su una foto, mi tieni in braccio, ho circa quattro anni, mi guardi intensamente e ti sorrido poggiando una mano sul viso. Purtroppo non riesco a ricordare nulla, non ricordo quel momento, ero troppo piccola, non ricordo quegli anni felici, gli anni spensierati, gli anni in cui si è piccoli e il solo obiettivo è ricevere il proprio giocattolo preferito per Natale, gli anni in cui tutti ti danno delle attenzioni, gli anni in cui tu,nonno, dedicavi la maggior parte del tuo tempo a me. Mano a mano che sfoglio ritrovo ricordi di posti nuovi e il numero di candeline sulla torta del mio compleanno continua a crescere. Arrivo all’età di sei- sette anni e da lì inizio a ricordare tutto… I tuoi sorrisi, i tuoi discorsi, la tua voglia di trascorrere del tempo con me oltre qualsiasi altra cosa e di tenermi sempre compagnia, quando sapevi che a casa ero sola. I tuoi sguardi di apprensione quando ti raccontavo delle lunghe mattinate di scuola, dove già a quell’età la campanella sembrava non suonasse più. Ho sempre avuto un impellente bisogno della tua figura, del tuo corpo che mi trasmetteva sicurezza, delle tue molteplici esperienze e dei tuoi lunghi racconti della tua vita passata. Ricordo quando ci sedevamo a un angolo del tavolo e tu iniziavi a raccontarmi di quando eri bambino e ragazzo. Tutte quelle storie e avventure impresse nella tua memoria e trasmesse a me. Ora ho anch’io impressa nella mente una parte della tua vita, forse la migliore, la parte della tua vita che ricordi meglio, la parte della tua vita che mi hai sempre voluto raccontare, la parte della tua vita in cui allora mi rispecchiavo. Tutti quei racconti per me sono stati una sorta di aiuto e di preavviso alla vita che mi aspettava, alla vita che sarebbe cambiata nel tempo, che mi avrebbe fatto diventare ragazza e che mi avrebbe fatto maturare. Sapevi in cosa dovevi aiutarmi, sapevi cosa dovevi rafforzare del mio carattere; ero una bambina timida e indecisa che aveva difficoltà a relazionarsi con gli altri, così tu, splendido uomo, mi hai raccontato delle volte in cui ti vedevi con i tuoi amici, delle volte in cui andavi a fare lunghe passeggiate in campagna per raccogliere i frutti della natura, delle volte in cui andavi a scuola ed eri il primo della classe e delle volte in cui giocavi fino a sera, fino allo sfinimento pur di avere una giornata movimentata. Eri un ragazzo molto sicuro di sé, con tanti pregi, fermezza, coraggio e spontaneità. Sono rimasta colpita, una volta, quando mi dicesti di aver raccolto un piccolo pulcino per strada e di aver deciso di prenderti cura di lui finchè non sarebbe diventato grande. Grazie ai racconti del tuo passato sei riuscito a trasmettermi dolcezza, gioia e sicurezza. Mi hai fatto capire quanto siano stati importanti i tuoi amici in un tempo dove ciò che contava per la propria famiglia era il duro lavoro della terra. Sei stato capace di farmi capire che nella vita bisogna anche avere cura degli altri e sei stato capace di farmi aprire di più, di nascondere quel pizzico di timidezza e sostituirlo con grinta e coraggio e sei stato capace di tutto ciò in brevissimo tempo e fin dalla mia giovane età. Ricordo che una volta terminati i tuoi racconti che ascoltavo con estrema attenzione seguiva la quotidiana partita a carte. Quante cose mi hai insegnato a fare…e quanto mi hai dato. Mi hai insegnato a giocare in mille modi, mi hai insegnato le tabelline quella volta che ero malata e non ero potuta andare a scuola, mi hai insegnato a scrivere in corsivo e a distaccare una parola dall’altra, mi hai insegnato ad avere rispetto per i miei genitori ed a accoglierli dopo una lunga giornata di lavoro. Ho imparato a conoscere tutta la tua vita, da quando eri bambino a quando eri ragazzo, poi militare, a quando hai conosciuto mia nonna, ti sei sposato, hai avuto dei figli, fino a quando sei diventato mio nonno. Tanti sono stati i lavori che hai fatto nella tua vita, tanto il lavoro che hai dovuto sopportare, tanta la forza di alzarsi ogni giorno per andare a lavorare e prenderti cura del tuo orto per poi tornare da lavoro e occuparti di nuovo della terra, lavorata con cura, al fine di riportare sempre qualcosa a casa. Ogni cosa che riportavi era un tesoro custodito con cura per la tua famiglia e questa era lo stesso per te. Alla tua immagine affianco immediatamente quella del tuo orto, che ogni giorno lavoravi con cura e amore, eri un uomo dalle mille virtù: mi hai insegnato a mettere i primi semi ed a attendere con pazienza, a proteggere quelle piccole piante ed a irrigarle ogni giorno per farle crescere. Penso davvero che una delle tue miglior virtù, nonno, sia quella della terra per questo te ne sono riconoscente. Tu nonno, uomo intelligente, sei andato sempre alla ricerca di posti nuovi, hai praticato il tuo lavoro come un’arte e perseverato per dare tutto alla tua famiglia, hai dato il massimo, sempre. Sei l’uomo con cui sono cresciuta, l’uomo dai mille insegnamenti che non dimenticherò mai e a cui mi sono ispirata e continuerò a ispirarmi nella mia vita…mio nonno. Irene Antonelli Classe I B Il Nonno Purtroppo mio nonno Antonio è venuto a mancare recentemente, precisamente il 16 aprile di quest'anno. Voglio non solo ricordarlo a me stessa ma anche alle persone che mi sono accanto e che hanno sofferto per la sua perdita in modo tale che riaffiori in loro non il dolore per la perdita ma un dolce ricordo. Dai diversi racconti che ho potuto ascoltare tra le mura di casa ho sempre creduto che mio nonno fosse la persona migliore del mondo e non lo scrivo perchè è mio nonno e che quindi come tutti i nipoti immagino che sia un super eroe, ma perchè credo fermamente che sia stata una persona speciale nella vita di molti. Iniziamo dal principio. Antonio è nato( per me ancora è) il 21.11.1942 in un piccolo quartiere di Napoli da genitori non molto ricchi, ma che, come tutti sanno, a differenza delle nuove generazioni, dedicavano le loro attenzioni più al lavoro e alla casa piùttosto che ai propri figli, almeno questo è quanto avveniva a casa di mio nonno, perciò già da adolescente dovette farsi le ossa da solo, trovarsi un lavoro e dare un sostegno economico e delle volte anche morale alla sua famiglia. Un sostegno morale perchè la storia dei Russo, la famiglia di mio nonno, non ha avuto proprio una tradizione felice. Molti dei suoi familiari sono morti di tumore, compresi il padre e il fratello. Per questo motivo infatti Antonio, mio nonno, per sostenere le spese della casa e per stare vicino alla madre dovette fare molti sacrifici, ma nonostante tutti i drammi e tutte le sue sofferenze, non smise mai di sorridere e di aiutare le persone che avevano più bisogno. Mio nonno infatti è ricordato dai suoi figli e dagli altri parenti come una delle persone più generose al mondo. Aiutò moltissimi uomini e donne rimasti senza denaro o addirittura senza famiglia ma l'episodio più divertente che mia madre mi raccontò, quando ero una bambina, e che ancora adesso ricordo, per farvi comprendere meglio la sua illimitata generosità, è questo. Durante il durissimo periodo della seconda guerra mondiale egli decise di comprare una casa assieme alla sua amatissima Anna, una donna di cui era pazzamente innamorato, mia nonna, ma poco dopo iniziarono ad arrivare proprio presso Napoli e accanto al loro quartiere l'esercito degli Amercani, arrivati per sconfiggere i tedeschi di Hitler e i soldati di Mussolini. Gli Americani cercavano ospitalità presso le case dei cittadini per potersi proteggere, per poter mangiare e lavarsi, ma a quel tempo nel caso in cui un italiano avesse ospitato uno di quei militari sarebbe stato incarcerato o direttamente ucciso. Per questo motivo nessuno apriva le porte agli sranieri. Solo mio nonno tra tutti i napoletani di Fuori Grotta decise di far entrare gli americani nella propria casa e di nasconderli, ma dal momento che ai sodati di Mussolini non <scampava neanche un topolino>, decise di chiuderli nelle botti di vino per il tempo del controllo da parte dei soldati di Mussolini e di liberarli nel momento in cui se ne fossero andati, per poi farli finalmente mangiare e riposare. Proprio durante questo periodo in cui ospitava in casa propria i soldati americani mio nonno iniziò a fumare e a lucidarsi le scarpe, perchè l'unico mezzo per poterlo ringraziare da parte degli americani era offrirgli una sigaretta luky strike e un barattolo di lucido da scarpe. Oltre ad avere la generosità tra le sue più belle qualità mio nonno era anche un bellissimo uomo ed un bellissimo nonno. Mia nonna infatti lo ricorda come uno tra i ragazzi più belli, questo è decisamente uno dei motivi per cui l'ha sposato, era alto e magro ma la cosa che in lui si notava al primo impatto, oltre quelle orecchie leggermente a sventola, erano i suoi occhi. Amavo i suoi occhi perchè sono il suo ricordo più bello che mi ha lasciato, ho il suo stesso colore: è un misto tra azzurro cielo nelle giornate più fredde di dicembre, quando cerchiamo invano il sole per riscaldarci, e un azzurro mare nel periodo di settembre, sul finire dell'estate quando si prova a prendere quello stralcio d'ora che ti riporta ai primi gioni della vacanza. Questo è stato il dono più prezioso che ho ricevuto, poichè ogni volta che qualcuno mi fa un complimento o semplicemente vedo i miei occhi allo specchio, penso alla grandezza d mio nonno Antonio. Ma oltre ad essere bello e generoso la particolarità di mio nonno era l'ingegno. Antonio non frequentò mai le scuole medie, frequentò solo quelle che gli diedero la possibilità di saper leggere e scrivere, ma era un uomo brillante, geniale. Non c'era un problema idraulico elettrico o di altro genere che lui non sapesse risolvere. Per la nonna era un tuttofare, riparava qualsiasi cosa; mi ricordo che se durante il periodo in cui rimanevo dai nonni, in particolare durante le feste, si scaricava uno stereo o si rompeva qualsiasi altro aggeggio elettronico c'era sempre lui pronto a cambiare una batteria o a prendere le pinzette per aggiustare tutto. I suoi attrezzi da lavoro si trovano ancora tutti nello scantinato dove lui li riponeva accuratamente, ognuno nel proprio scompartimento...da una parte le pile, dall'altra le viti, gli elastici, e altri piccoli attrezzi sempre pronti per ogni evenienza, ma il suo ingegno mi stupiva ogni anno durante le vacanze di Natale. Durante il periodo festivo invernale con la mia famiglia almeno per tre, quattro giorni ci rechiamo a Napoli per poter festeggiare assieme ai miei parenti una tra le festività più importanti dell'anno che riesce sempre a far riunire tutti. Oltre il pranzo eccezionale, i regali e tutti i miei parenti riuniti la tradizione che mi ha sempre affascinato è stato il presepe di mio nonno. Il presepe è sempre stato un elemento che non è mai mancato nella sua casa, ogni anno arricchio da qualche "chicca" che sorprendeva l'intera famiglia e in cui si notava il suo amore per ogni singolo dettaglio. Ricordo un anno in particolare in cui riuscì a costruire il presepe più bello di tutti gli altri Natali. Era costruito su una vecchia lavatrice e si divideva in ben tre piani: al primo c'erano i pastori che conducevano il gregge verso la capanna e i fabbri che lavoravano il ferro al fuoco, e naturalmente non poteva mancare un fuocherello proprio nel loro laboratorio; al secondo piano, che si congiungeva al primo tramite una scalinata su cui sarebbero passati i pastorelli, si trovava proprio la capanna, sempre costruita dal nonno, dove Maria e Giuseppe esponevano il Bambinello, poco più a destra c'era addirittura una cascata d'acqua. La cascata era vera perché l'acqua corrente scendeva , senza mai fermarsi, per mezzo del motore della vecchia lavatrice, un meccanismo che ancora oggi non riesco a capire. Era la cosa più bella che avevo mai visto in un presepe e ricordo che da piccola mi divertivo a toccare l'acqua con le dita per assicurarmi che non fosse una mia immaginazione perchè rimanevo davvero stupita che mio nonno fosse riuscito a costrire dei macchingegni così difficili per me . All' ultimo piano per rispettare la tradizione c’erano alcuni pastorelli e l'angelo sulla capanna. A vederlo mi ricordava ogni volta un cartone animato, infatti nei primi natali credevo addirittura che i personaggi prendessero vita, che i fabbri davvero lavoravano nei laboratori e che le pecore in fila salivano verso la capanna guidate dal pastore. Un altro ricordo che riaffiora mentre scrivo è l'ultimo che ho, durante le vacanze di Pasqua, una settimana prima che mio nonno venisse a mancare. È abitudine delle famiglie napoletante che il capo famiglia dia la benedizione prima del pranzo con un ramoscello di palma e dell'acqua santa appena presa in chiesa. Il ricordo più bello non è solo il momento in cui mio nonno intingeva il ramoscello nell'acqua e benediva tutti i suoi figli e nipoti, ma è proprio quello della sua ultima Pasqua, in cui anche se indebolito e stanco a causa della sua malattia, non lasciò fare la benedizione a qualcun'altro….. lui doveva dare la benedizione e così fece. Penso che attraverso quella antica tradizione abbia trovato il modo per vederci ancora una volta tutti insieme, tutti uniti come lui aveva sempre voluto e per darci un ultimo saluto. Questo è mio nonno, il padre di mia madre, le radici della mia famiglia, e questo è il ricordo che ho di lui. È stata una tra le persone più importanti della mia vita come lo è ogni componente della mia famiglia. Da quando è mancato ho potuto lavorare su un mio concetto di vita riguardo la figura del nonno potendomi confrontare con i miei coetani e rivivendo la mia esperienza, credo che ogni nipote sottovaluti questa figura. Prima del 16 aprile, giorno della sua morte, ho sempre creduto di essere fortunata ad avere la mia famiglia ancora qui con me, ho sempre creduto che il nonno ci sarebbe stato per sempre e quindi non ho mai pensato profondamente a lui come se mi avesse dovuto lasciare, forse a causa della distanza o forse perchè lo avrei capito solo in seguito alla sua perdita, ma ora so che il nonno è il punto forte della famiglia, l'unica figura tra tutte le altre che riesce a esprimere davvero il concetto di famiglia. Il nonno dà l'esempio concreto ed è l'esperienza di vita perchè ha vissuto nel passato della storia e vive anche con le nuove generazioni, lui è il vero inizio da cui dobbiamo partire per cercare noi stessi e da lui dobbiamo imparare. Io spero di seguire nel miglior modo possibile il suo esempio, come mia madre ha fatto e come i miei figli faranno seguendo il mio e della loro nonna. Lo porterò nel cuore, parlerò di lui con le persone che amo e che amerò nella mia vita. Iacoangeli Giulia Classe I B Cara nonna, ti scrivo questa lettera perché questa notte, più delle altre, sento la tua mancanza. Ogni notte penso ai bei momenti passati insieme. La tua assenza pesa, tu non ci sei più ed io ancora non riesco a farmene una ragione. So che da qualche parte mi osservi, mi guidi nelle varie scelte che la vita mi costringe a fare e che ora sicuramente starai leggendo le parole che sto scrivendo. Ho iniziato a scrivere con la paura di non riuscire a mettere nero su bianco tutti i miei sentimenti. Sai, nonna, una lettera è fatta di troppi ricordi, troppe parole; è un mare di emozioni e in un mare tanto grande a volte capita di perdersi. Ogni goccia d’acqua che compone questo mare sconfinato è un ricordo, una lacrima di dolore, tristezza e felicità insieme. Ogni lacrima che perdo è un qualcosa di me che se ne va, un qualcosa che mi ricorda te e che ho paura di perdere. Mentre ti scrivo osservo delle foto. C’è una foto in bianco e nero, molto vecchia: si vede una donna bellissima, giovane, con dei lunghissimi ricci che le scendono sulle spalle e un sorriso smagliante che sta facendo ingresso in una grande chiesa. Sei tu. E’ il giorno in cui hai deciso di amare e di onorare il nonno (che io non ho avuto la fortuna di conoscere) per tutta la tua vita. Nei tuoi occhi grandi e lucenti come due stelle capaci di illuminare una malinconica notte autunnale si legge la felicità di chi è riuscito a realizzare un sogno tenuto troppo tempo all’interno di un cassetto. Ecco, è proprio questo che tu mi hai insegnato a fare: a credere nei sogni, anche in quelli che sembrano impossibili perché sono proprio grazie ad essi che troviamo la forza di continuare ad andare avanti. Mi hai insegnato che è possibile realizzare un sogno, basta soltanto crederci e combattere per esso. L’uomo vive di sogni e per fare di essi una realtà. L’uomo che per anni ha sognato di toccare il cielo volando e c’è riuscito. L’uomo che ha sognato di andare sulla Luna e ci è andato. Tutti i sogni sono possibili anche se inizialmente non lo sembrano, anche se la vita di tutti i giorni rende il nostro sogno una semplice illusione. Eh sì, mia cara nonna, tu hai insegnato a me e a tutti i tuoi nipoti la bellezza di credere talmente tanto in un sogno da realizzarlo. Ricordi invece i pomeriggi passati insieme? Io sì, non potrò mai dimenticarli e c’è anche una foto che me li ricorda ogni giorno: due braccia gracili di una bambina un po’ troppo magra per la sua età che si attorcigliano intorno a te fino a creare un dolce abbraccio, saggia, antica ma allo stesso tempo giovane e combattiva nonna. I nostri pomeriggi non erano fatti di grandi cose, discorsi o giochi; i nostri pomeriggi erano meravigliosi proprio perché semplici. Passavamo ore ed ore a guardare la tv o meglio: io guardavo la tv e tu con quegli occhi luminosi come due fari nella notte osservavi me e mi sorridevi. Tra di noi quindi non c’era un rapporto fatto di chiacchiere e lunghi discorsi, non ce ne era il bisogno. A noi bastava guardarci negli occhi per comunicare,il nostro affetto si esprimeva grazie a continui scambi di sguardi. I tuoi occhi erano un mondo a parte, espressivi. Occhi che hanno visto il silenzio della vita e le stelle che brillano nel cielo. Occhi che racchiudevano in sé i raggi dell’amore, dell’umanità e tutti i saperi di una mente aperta al mondo. Occhi che hanno pianto troppo ma che nonostante tutto sprigionavano una gioia indescrivibile. Tutte le cose che mi hai insegnato con gli anni sono passate attraverso i tuoi occhi. Ecco un’altra cosa che ho capito grazie a te: guardare sempre negli occhi le persone non solo per concentrarsi meglio su di loro e per dargli l’attenzione che meritano ma anche perché gli occhi così come le mani e i gesti ci conducono al centro delle emozioni più profonde, ci si accorge di loro quando le parole non bastano più. Certo però che dirti tutto quello che mi hai insegnato in quattordici anni sarebbe a dir poco impossibile e sai perché? Perché alla fine mi hai dimostrato ogni giorno che per me sei stata e sei tutt’ora un punto di riferimento. Mi hai insegnato ad affrontare la vita nel migliore dei modi e l’importanza delle cose più semplici come un abbraccio, un bacio o un tenero sorriso. Mi hai insegnato a non pensare solo a me stessa, ma soprattutto agli altri. Mi hai insegnato a perdonare anche gli sbagli più grandi perché tutti meritano una seconda possibilità, sempre. Mi hai insegnato che la vita non va mai come speriamo, in quanto ci presenta degli episodi a volte sgradevoli, ma bisogna andare avanti e credere sempre nelle nostre capacità. La verità è che nel bene o nel male mi hai sempre insegnato qualcosa. Mi hai insegnato qualcosa anche il giorno in cui te ne sei andata perché quel giorno ho capito che anche il dolore e la perdita vanno vissuti fino in fondo, che la morte è solo il capolinea dell’esistenza, che con te se ne è andata una parte della mia infanzia ma nonostante tutto io ti sento più vicina che mai. Carola Pasquali Classe I B Istituto Tecnico Industriale Statale „R. Reggio“ ISOLA DEL LIRI “Nonno: Scrigno di esperienze, sapienza e…” Il nonno è sempre un immagine molto importante nella famiglia, perché lui essendo più anziano ha vissuto le esperienze della vita, sia positive che negative. La maggior parte delle volte, prima di fare un passo lui ci avvisa delle cose che potrebbero succedere o non..; di solito non lo ascoltiamo, ma facciamo male perché ciò che dice è quasi sempre vero, i consigli che ci dà sono sempre giusti. Alcune volte mi metto seduta vicino al mio nonno ed ascolto le esperienze della sua vita confrontandole con le mie, e mi accorgo che c’è molta differenza. Quando il fine settimana esco, lui è sempre preoccupato perché dice che in giro, ai tempi d’oggi, ci sono troppi delinquenti (ed ha ragione) che danno fastidio. Prima di uscire mi raccomanda sempre di non immischiarmi, se succede qualcosa a qualche mio amico, di non accettare la “caramellina” di nessuno perché non si può mai sapere cosa c’è dentro. Il più delle volte mi alzo ed esco, perché non mi va di sentire le sue raccomandazioni, insomma… so quello che faccio! Mi dispiace quando non lo ascolto e che lui possa pensare che non conta niente per me però, comunque sia deve capire che il mondo non è fatto solo di persone “cattive”, poi è da noi scegliere se frequentarle o meno; di solito la vita ci metti davanti delle scelte nella fase dell’adolescenza, per cui non voglio che si preoccupa. Quando gli faccio qualche domanda per quanto riguarda le miglior cure di prima, lui sa sempre darmi delle risposte, ricorda tutto! Anche se è un bel po’ petulante quando si impunta sulle cose gli voglio lo stesso un mondo di bene! Quando sono triste perché mi è successo qualcosa di brutto, o perché litigo con il mio ragazzo, o con mamma e mi vede giù di morale è sempre pronto a farmi riflettere e mi dice che tutto prima o poi si aggiusta perché non sono cose gravi; sono cose che lui stesso ha vissuto. Quando un anno fa mi sono lasciata con il mio ex ragazzo non mangiavo più per un periodo e non mi andava di fare niente. E qui lui mi diceva che la vita continuava e che non bisognava fermarsi al primo ostacolo perché la vita è fatta di tanti ostacoli e per superarli dobbiamo mettercela tutta! I nonni ritengono siano tutti come il mio un “pozzo”£ di sapienza, acquisita con l’esperienza quotidiana che si è poi arricchita con la trasmissione delle generazioni passate Adimira Di Sarra- IV E Nonno: scrigno di esperienza, sapienza e…” La figura dei nonni è fondamentale, secondo me, perché ci aiutano fin da piccoli, poi man mano che cresciamo ne abbiamo bisogno sempre di più. Dialogando con mia Nonna, mi sono reso conto dell’importanza della sua presenza, delle sue parole, dei suoi racconti: aspettava per uscire il giorno del mercato, in qualche paese vicino, oppure la domenica per andare a messa, non c’erano mezzi di trasporto, si andava e si tornava a piedi, per la strada s’incontravano tante persone, si scherzava, ognuno raccontava qualcosa, anche perché non c’erano mezzi di informazioni, era bello stare in compagnia, non c’era distinzione tra le persone. Spesso trascorriamo le giornate a parlare, e lei attraverso le parole ripercorre la sua vita, lunga, difficile ma felice. Le mani segnate dalla fatica, ma gli occhi sereni e limpidi come poche persone hanno. La sua è stata una vita semplice, vissuta tra i campi e la casa, dove il lavoro quotidiano era la normalità. La vita, anni addietro, era completamente diversa da oggi. Quando Nonna mi parla della scuola, lo fa con un senso di rispetto e di gioia che è totalmente diverso da noi ragazzi; allora lo studio era cosa per pochi, avere la possibilità di istruirsi era un dono prezioso rivolto a poche famiglie benestanti o ai figli maschi. Mia Nonna si fermò alla quinta elementare e nei suoi occhi vedo un senso di rammarico, di dispiacere, per non aver potuto continuare gli studi. Se penso, invece, che per noi ragazzi la scuola è vissuta spesso come una forzatura perché la sottovalutiamo, e non riusciamo a capire quanto sia importante l’apprendimento e l’istruzione per il nostro futuro. Pensare che prima la scuola era un luogo dove le regole, la rigidità e molti formalismi dominavano l’ambiente; mi riempie di apprensione Nonna mi parla delle divise, delle frustate sulle mani e delle punizioni dietro la lavagna, c’era un senso timore, non di rispetto profondo verso questa istituzione e verso la figura dei docenti. La vita di mia Nonna continuò nei lavori dei campi e nella dedizione totale alla famiglia. Infatti, allora i valori, la priorità, gli interessi di famiglia rappresentavano il centro di tutto e le aspirazioni principali, ogni persona cercava sempre di dare un aiuto nell’ambito familiare, essendo le famiglie numerose e con tanti figli. Nonna mi dice che bisognava sempre sacrificarsi per il bene della famiglia: per i figli, per il marito perché i valori familiari allora contavano più di qualsiasi altra cosa. Mi racconta dei suoi lavori nei campi, del silenzio della natura, dei colori delle montagne e del cielo incontaminato, delle messe domenicali, e delle cene di Natale che allora davvero avevano il profumo di qualcosa di sacro; anche perché poche volte ci si poteva permettere di fare pasti molto abbondanti. Me lo dice sorridendo, come se certe cose fossero state solo superflue, ma essenziali per la sua vita. Allora oggi io mi chiedo: Quante cose sono superflue per noi? Ripensare a mia Nonna a tutti i momenti vissuti della sua vita, diventa per me un modo per riflettere sulla mia vita, che è quella di una società dove pochi sono i valori rimasti invariati; si pensa solo all’ultimo modello di cellulare oppure alla marca di scarpe, come se solo certe cose rappresentano il valore di una persona. Manca totalmente il rispetto degli oggetti perché si ha di tutto e di più, ma ancora peggio di chiunque, sono i genitori, gli insegnanti o gli anziani perché oggi giorno non apprezziamo i sacrifici, il valore dei soldi, si pensa solo al consumismo. Manca l’attaccamento alla vita, perché forse noi giovani e questo però non è una nostra colpa) non abbiamo vissuto gli anni difficili della guerra, della povertà, quella vera però, e della rinuncia. Quindi concludendo ho capito che noi giovani dovremmo imparare qualcosa attraverso i racconti dei nostri nonni, che rappresentano il nostro passato e la nostra vita. Davide Di Folco – II E Istituto di Istruzione Superiore “Tulliano” ARPINO Io ed il mio Nonno … Erano passati molti anni da quando non andavo più nella casa in campagna, ma ormai era arrivato il momento decisivo, mi avevano costretto a tornare là per fare alcune foto. Durante il viaggio non dissi niente, realizzai solo a pochi metri dalla casa di essere ritornata nel luogo dei sogni della mia infanzia. Alla radio passava una canzone lenta, e mi veniva quasi da piangere. Stranamente non lo feci. Arrivai in campagna e vidi gli ulivi con i rami spezzati per il peso della neve, che si era sciolta da poco. Io e mio nonno camminammo su un bel prato con l’erba bassa, in mezzo agli alberi di ulivo, scattammo alcune foto e ritornammo in macchina, per andare nella casa vera e propria. Mi sedetti sul sedile e mi accorsi di avere il fiatone. Mi venne subito in mente quando io e mio nonno andavamo a fare lunghe passeggiate nel bosco, e vedevo che lui aveva il respiro pesante ed io gli chiedevo perché l’avesse, e lui rispondeva che ormai si stava facendo vecchio, rideva e mi metteva una mano sulla spalla. Ricordo che mi intagliava accuratamente robusti rami di alberi per fare dei bastoni su misura per me, che utilizzavamo quando ci avventuravamo nei boschi. Facevamo finta di esserci persi e ogni tanto ci fermavamo per mangiare le more, o per vedere passare qualche innocuo serpente. Ogni tanto mi assaliva il dubbio che ci fossimo persi davvero, ma poi guardavo il suo sguardo rugoso, stanco ma sicuro, e tutte le mie paure sparivano nel nulla. E’ sempre stata una sua caratteristica. Lui è sempre riuscito a farmi stare meglio e trasmettermi sicurezza. Anche ora, se litigo con mia madre, so che posso sempre contare sul suo appoggio e chiedergli un parere. Anche se è stanco, so che si mostra sempre disponibile ad ascoltarmi e trovare un modo per consolarmi. Ma devo anche ammettere che so come comportarmi con lui. Ogni volta cerca di fare il severo dicendo che mia madre ha ragione e che questa volta non mi aiuterà perché devo imparare a cavarmela da sola, ma io inizio a ricordargli tutti i momenti belli passati insieme e sui “si scioglie”. Così ci sediamo in cucina e parliamo per almeno un’ora, valutiamo la situazione e riusciamo a trovare la soluzione a quello che mi sembra un problema insormontabile. Ora eravamo in campagna, io e mio nonno, era uguale a quando ero piccola. Ma non c’erano i bastoni, non si sentiva la mia voce che gridava “ Nonno, andiamo a fare una passeggiata nel bosco.” C’era un silenzio assordante. Salii le scale, andai nella cuccia del cane. Non c’era più. L’unico cane che avevo, i miei non mi avevano mai concesso di tenerne uno in casa, e lui era la mia salvezza. Quando ero triste, mi bastava andare da lui e raccontargli i miei problemi. Ero sicura che mi ascoltasse, perché mi abbaiava e per me era come se mi dicesse “non ti preoccupare, ci sono qua io per te”. Mi scendeva una lacrima e lui mi leccava, mi dava baci. Era l’unica cosa che poteva darmi e a me bastava. Ora non c’era più. Non c’erano più le nostre passeggiate. E’ morto, non lo rivedrò mai più, dovevo accettarlo, eppure non ci riuscivo. Andai dai miei gatti, non mi riconobbero, o almeno uno, mi venne vicino e mi fece le fusa, come al solito. Mio nonno mi invitò ad entrare in casa, ma io preferii andarmene in macchina, Ritornammo in città, c’era ancora quel silenzio assordante, che ci accompagnò per tutto il nostro viaggio. Scappaticci La Pietra Alessia 1° Liceo sez.B