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«A Piane cancellato un pezzo di storia»
Copia di 6f7359ec2a883146426e391c02de4332 42 Valli Giudicarie ❖ Val Rendena TRENTINO SABATO 11 GIUGNO 2016 Carli morto per un trauma cranico L’esito dell’autopsia sull’agricoltore di Lomaso caduto dal trattore. Oggi i funerali ◗ LOMASO Ezio Carli aveva 75 anni Ezio Carli è morto a causa del violento trauma cranico riportato in seguito alla caduta dal trattore, conclusasi contro una ruota del rimorchio del mezzo agricolo. Questo, il primo ufficioso risultato emerso dall’esame autoptico compiu- to sulla salma dell’agricoltore settantacinquenne di Lomaso morto mercoledì scorso cadendo dal trattore guidato da un amico mentre entrambi lavoravano in una campagna di Campo Lomaso. In un primo momento si era ipotizzato anche un improvviso malore come causa della caduta e, per questo, per fare piena chiarezza sul tragico incidente, il sostituto procuratore Carmine Russo ha disposto l’autopsia, eseguita ieri mattina all’ospedale Santa Chiara. Quello arrivato nelle ore successive all’esame è solo un dato incompleto, a cui seguirà una relazione, ma certo potrebbe da- re il via a ulteriori indagini per verificare eventualità responsabilità di terzi in quanto accaduto. Al termine dell’esame, il magistrato ha firmato il nulla osta alla sepoltura e così i familiari di Carli hanno potuto fissare data e ora del funerale, che sarà celebrato oggi alle 14.15, partendo dall’abitazione di Ezio Carli. Dopo la funzione il feretro sarà accompagnato al cimitero dall’agenzia Agnoli-Poker. La morte dell’anziano agricoltore ha scosso profondamente la comunità del Lomaso che, in passato era stato sia consigliere che assessore comunale. L'ultima elezione di Carli, candidato con una lista civica, è stata quella al consiglio comunale di Lomaso (comune soppresso il 31 dicembre 2009 per costituire, attraverso la fusione con il comune di Bleggio Inferiore, il nuovo comune di Comano Terme) nel 2005. «A Piane cancellato un pezzo di storia» Storo, Roberto Ferretti ricorda le vicende del campo: «Nessun rispetto per una struttura costruita grazie al volontariato» di Stefano Marini Oggi Borgo Chiese si trasforma nel paese del vino BORGO CHIESE. "Borgo Vino ", ovvero un pomeriggio e sera dedicati alle degustazioni. E' in programma quest'oggi nella piazzetta dei Angiolì o, se il meteo sarà avverso, o se il meteo sarà avverso, al palazzetto ex Rivadossi. Ad organizzare il tutto Pro loco di Condino e Brione, gruppo alpini e altre associazioni locali. «Un evento - spiega Daniele Butterini presidente della Pro Loco - che vedrà a confronto esperti di sei cantine trentine con il contorno di prodotti tipici locali a km0». Anche la gastronomia avrà quindi una sua parte grazie al supporto proprio degli alpini. «Il menu non poteva che essere la polenta carbonera», sottolinea Daniele Butterini che aggiunge: «E' un evento non solo di intrattenimento ma anche culturale al quale stavamo pensando da più di un anno». Ad accompagnare le degustazioni la musica di due gruppi: Soft Swing Trio e Double Game. (a.p.) ◗ STORO Da alcune settimane a Storo sono cominciati i lavori per la realizzazione di una struttura coperta per area ricreativa che sorgerà in zona “Piane” denominata “Storo E20”. L'opera era ed è richiesta a gran voce da molte delle associazioni storesi, prima fra tutte la Pro Loco Storo che ne è anche il committente e nelle intenzioni servirà a garantire uno spazio unico nel quale concentrare tutte le manifestazioni del Comune oggi sparpagliate fra l'oratorio, il polivalente di Darzo o ospitate in tendoni presi in affitto. Se l'opera è attesa da molti va però detto che non tutti i cittadini di Storo la vedono di buon occhio. Tralasciando gli aspetti economici o la potenziale ridondanza delle strutture, il problema pare essere di natura prettamente sentimentale. Per ricavare un area adatta a “Storo E20” si è, infatti, sacrificato il campo da calcio che fu della Ss Storo, quindi della Settaurese prima e dell'Ac Storo poi. A dar voce a questo sentimento malinconico è Roberto Ferretti, vecchia gloria ed ex presidente dell’Ac Storo. «Ciò che sta avvenendo alle Piane - ci dice Ferretti - Il “Campo Piane” dove si sta realizzando una nuova struttura ricreativa coperta che a Storo non piace a tutti riempie di tristezza. Il campo da calcio che è stato distrutto faceva parte della storia di Storo. Fu realizzato fra il '34 e il '35 su ordine del podestà Bernardi e col lavoro gratuito di tanti storesi che sostenevano la Ss Storo. A lungo è stato l'unico luogo dove giocare a calcio. All’inizio era in ghiaia e presentava un dislivello di circa un metro e mezzo. Ci giocavamo spesso a piedi nudi ed il sogno di tutti era portaci l'erba. Ci riuscimmo nel 1993 ancora con tanto lavoro gratuito e volontariato. Era un tappeto verde fantastico, ben livellato e con una palazzina per gli spogliatoi che ancora oggi è una perla. Anche per questo fa male veder fatto a pezzi il campo e con esso tanti ricordi legati ad una sta- Croce a Borzago per il Sacro Cuore Alta 8 metri, è stata innalzata sopra il paese dalla Schützenkompanie Rhendena di Walter Facchinelli ◗ VAL RENDENA In memoria della devozione al Sacro Cuore di Gesù da parte delle cariche istituzionali e della popolazione del Tirolo storico, la Schützenkompanie Rhendena ha installato una croce alta 8 metri raffigurante il Sacro Cuore sopra l’abitato di Borzago. La Croce è stata allestita da Valter Capelli, Gianandrea Fambri, Samuel Bonapace e Vittorio Sartori ed è rimasta accesa tutta la notte tra venerdì 3 e sabato 4 giugno. Silvano Capella della Schützenkompanie Rhendena afferma: «Sono molte le tradizioni degli Schützen custodite e celebrate negli anni e tuttora apprezzate e sentite dalla nostra gente. Tra queste quella dei “Fuochi del Sacro Cuore” accesi la prima domenica successiva al Corpus Domini. Le pendici delle montagne del Trentino s’incendiano con suggestive croci a forma di cuore di Gesù». La croce del Sacro Cuore a Spiazzo I “Fuochi del Sacro Cuore” risalgono al 1796, quando con voto solenne le popolazioni del Tirolo storico promisero fedeltà al Sacro Cuore di Gesù, poiché la Regione tirolese fu minacciata dall’invasione dai bavaresi e dai francesi di Napoleone. I Tirolesi attraverso una “costernazione popolare” indussero il principe vescovo di Trento e quello di Bressanone, i rappresentanti de- gli stati sociali, la nobiltà, il clero e la popolazione proveniente da tutta la Regione a raccogliersi nella Cattedrale di Bolzano per fare il voto solenne al Sacro Cuore di Gesù, nominato patrono del Tirolo Storico. Questo voto venne prevedeva la promessa che la Festa del Sacro Cuore di Gesù sarebbe stata celebrata ogni anno in forma solenne. La fiducia dei Tirolesi non fu delusa e le invasioni di francesi e franco-bavaresi furono respinte con la vittoria. Nel 1809 lo stesso Andreas Hofer insieme agli Schützen combatté le truppe franco-bavaresi sulla collina del Bergisel (Innsbruck) decise di rinnovare la solenne promessa e da questa battaglia le truppe locali vinsero contro gli invasori. Nel 1996, a distanza di 200 anni dal “grande voto”, nelle cattedrali di Trento, Bolzano e Innsbruck, le alte cariche regionali e provinciali, le compagnie Schützen e una grande folla proveniente da tutto il Trentino rinnovarono il voto. (w.f.) A Stumiaga domani la “Festa estiva” è trentino-tirolese GIUDICARIE. Domani ”Festa estiva” dalle 15 a Stumiaga con pomeriggio di animazione e musica popolare trentino tirolese con il duo “Corda Fisa”. Sempre domani “Gran Gala della vacanza” alle 21 al Teatro Tenda di Ponte Arche con serata di giochi e presentazione delle attività settimanali in compagnia dello staff di animazione. Da segnalare inoltre il 3° “Summer Sport Festival” (dal 4 al 26 giugno) organizzato dalla Promosport Terme di Comano con calcio, volley, atletica leggera e calcioballilla al Centro Sportivo “Rotte”di Ponte Arche. (r.r.) gione irripetibile, a partire dai tornei notturni e dall’indimenticato Mondial Brock». La seconda vita del “campo alle Piane” è inestricabilmente legata alla vicenda sportiva dell'Ac. Storo, di cui Ferretti fu presidente giocatore: «L'Ac Storo - spiega ancora Ferretti - nacque nel 1983. Nella Settaurense non riuscivano quasi più a gioca- re persone del posto perché si puntava in alto e si prendevano giocatori da fuori. Allora ci trovammo con Herman Zontini, Gianluigi Filosi, Mario Zulberti ed altri e fondammo l'Ac Storo. Su indicazione di Herman scegliemmo per colori sociali il granata e il bianco per riprendere quelli originali della Ss. Storo e stabilimmo che potessero giocarci solo i residenti del paese, non per campanilismo ma per permettere a tutti di dare due pedate al pallone. La filosofia infatti era giocare per divertire, divertirsi e se poi venivano i punti... meglio ancora. Il campo alle Piane rappresentava la storesità autentica. Farci sopra un capannone per le feste, per di più lasciandolo per anni nell'abbandono è triste e irrispettoso verso i tanti che lo hanno vissuto. Per questo voglio ringraziare tutti coloro che in consiglio comunale hanno votato all'unanimità per distruggere una parte della storia di Storo conosciuta in tutta la Regione. Il nuovo capannone si sarebbe potuto anche fare lì accanto, invece hanno pensato bene di fare a pezzi una delle poche strutture terminate, e solo grazie al volontariato della gente di Storo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA