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Ripari - Sicurezza del macchinario

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Ripari - Sicurezza del macchinario
UNI EN 1070
TERMINOLIGIA
UNI EN 953 del 09/00
RIPARI - REQUISITI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE E LA COSTRUZIONE DI RIPARI
FISSI E MOBILI
UNI EN 1088 del 11/97
SICUREZZA DEL MACCHINARIO – DISPOSITIVI DI INTERBLOCCO ASSOCIATI AI RIPARI
UNI EN 1070
TERMINOLIGIA
da AFFIDABILITA’ a ZONA PERICOLOSA
• AFFIDABILITA’
Capacità di una macchina, di un componente o di un apparecchio di svolgere
una funzione richiesta senza guastarsi, in condizioni specificate e per un dato
periodo di tempo.
• RIDONDANZA
Applicazione di più di un dispositivo o sistema ( o parte di esso) al fine di
garantire che, in caso di guasto nelle funzioni di uno di essi, un altro sia
disponibile per eseguire tale funzione.
definizioni di GUASTO ed AVARIA
Spesso vengono utilizzati come sinonimi ma più correttamente è giusto parlare
di:
• GUSTO
Per riferirsi ad un evento nel quale un elemento cessa l’attitudine ad eseguire la
funzione richiesta
mentre
• AVARIA
Spesso è il risultato del guasto, deve intendersi come lo stato di un elemento
caratterizzato dall’incapacità di eseguire una funzione richiesta.
La norma riunisce i TERMINI e le DEFINIZIONI riguardanti la sicurezza delle
macchine
Principali finalità:
• Contribuire a migliorare la coerenza dei testi tecnici
•Eliminare le discrepanze causate dall’inesatta traduzione dei termini tecnici fra
le tre lingue ufficiali CEN (inglese – francese – tedesco)
Il testo contiene:
95 Termini e relative definizioni tradotte in 12 lingue europee
• Inglese
• Francese
• Tedesco
• Ceco
• Danese
• Finlandese
• Italiano
• Norvegese
• Olandese
• Portoghese
• Spagnolo
• Svedese
l’USO INTESO della macchina
Uso al quale la macchina è destinata in conformità con le indicazioni
fornite dal fabbricante (rif. UNI EN 292-2)
Per ciò che riguarda il PREVEDIBILE USO SCORRETTO si dovrebbe
prendere in considerazione:
• Il comportamento scorretto prevedibile che non risulta dal DELIBERATO
PROPOSITO di usare la macchina in modo scorretto
• La reazione istintiva della persona durante l’uso, in caso di disfunsioni,
incidenti, guasti, ecc.
• Il comportamento che deriva dalla “linea di minor resistenza” durante lo
svolgimento di un compito
• (se necessario) Il comportamento prevedibile di alcune persone, quali
bambini e disabili
UNI EN 953
Sicurezza del macchinario
RIPARI
REQUISITI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE
E LA COSTRUZIONE DI RIPARI FISSI E MOBILI
UNI EN 953 – CAMPO DI APPLICAZIONE
Protezione delle persone dai pericolo meccanici
tramite RIPARI FISSI e MOBILI – principalmente su
macchine fabbricate dopo il settembre 2000.
Questa norma non è applicabile alle:
• Parti di riparo che azionano i dispositivi di interblocco
• Strutture di protezione dal ribaltamento (ROPS)
• Strutture di protezione dalla caduta di oggetti (FOPS)
UNI EN 953 – DEFINIZIONI
Il RIPARO è la forma più ricorrente di barriera protettiva
Se “VESTE” gli elementi pericolosi della macchina, in funzione della
sua costruzione, viene chiamato:
Coperchio
Cuffia
Schermo
Carter
Se “DELIMITA” le zone di pericolo:
Recinzione
Gabbia
Porta
RIPARO FISSO
Riparo mantenuto in posizione (cioè chiuso):
- o in modo permanente (mediante saldatura, ecc.);
- o per mezzo di elementi di fissaggio (viti, dadi, ecc.)
che ne rendono impossibile la rimozione/apertura
senza l’ausilio di utensili.
RIPARO A SEGREGAZIONE TOTALE:
Riparo che impedisce l’accesso alla
zona pericolosa da tutti i lati
BARRIERA DISTANZIATRICE:
Riparo
che non racchiude completamente la zona
pericolosa, ma impedisce o riduce l’accesso in virtù
delle sue dimensioni e della sua distanza dalla zona
pericolosa, (Es.: recinzione perimetrale)
RIPARO MOBILE:
Riparo
generalmente
collegato meccanicamente (per esempio mediante cerniere o
all’incastellatura della macchina o a un
guide)
elemento fisso vicino e che può essere aperto senza
l’ausilio di utensili.
RIPARO MOTORIZZATO:
Riparo mobile
azionato da una fonte di energia diversa da
quella umana o dalla gravità.
RIPARO A CHIUSURA AUTOMATICA: Viene azionato
da un elemento della macchina (es.: tavola mobile) o dal pezzo
da lavorare o da una parte dell'attrezzatura, in modo da
permettere il passaggio del pezzo (e dell'attrezzo) e poi
tornare automaticamente (per mezzo della gravità, di una molla, di una
fonte esterna di energia, ecc.) alla posizione di chiusura appena il
pezzo ha liberato l’apertura attraverso la quale gli è
consentito il passaggio
RIPARO CON COMANDO DELL’AVVIAMENTO:
Riparo associato ad un dispositivo di interblocco (con o
senza bloccaggio del riparo), in modo che:
- le funzioni pericolose della macchina assoggettate al
riparo non possano essere svolte finché il riparo non sia
stato chiuso;
- la chiusura del riparo comandi l’avvio della funzione
pericolosa della macchina.
I ripari con comando dell’avviamento possono
essere usati SOLO se sono soddisfatte TUTTE le
seguenti condizioni di sicurezza:
• Non esiste la possibilità che l’operatore o parti del suo corpo si
trovino nella zona pericolosa o tra la zona pericolosa ed il riparo,
mentre il riparo è chiuso
• L’operatore deve avere una visione globale dell’intera macchina e/o
processo produttivo
• L’apertura del riparo rappresenta l’unica via di accesso alla zona
pericolosa.
(Condizioni di sicurezza 1/2)
• Il dispositivo di interblocco associato al riparo con comando
dell’avviamento possiede la massima affidabilità ( poiché un suo guasto
potrebbe provocare un avviamento imprevisto/inatteso)
• Se l’avviamento della macchina con un riparo con comando
dell’avviamento rappresenta uno dei possibili modi di comando della
macchina, la selezione del modo deve essere assicurata mediante
un SELETTORE MODALE DI FUNZIONAMENTO (Appendice A – punto 1.2.5
UNI EN 292-2)
(Condizioni di sicurezza 2/2)
RIPARO REGOLABILE:
Riparo fisso o
mobile che può essere regolato come elemento
unico o che incorpora una o più parti regolabili.
La regolazione rimane fissa durante una
particolare operazione.
LA REGOLAZIONE:
• si effettua sull’intero riparo o una sua parte
• rimane fissa durante la lavorazione
e quindi:
RIPARO INTERBLOCCATO:
Riparo associato ad un
dispositivo associato ad un
dispositivo di interblocco ……
RIPARO INTERBLOCCATO
con BLOCCAGGIO del riparo
Riparo associato ad un
dispositivo associato ad un
dispositivo di interblocco e ad un
dispositivo di bloccaggio del
riparo ……
UNI EN 953 – I REQUISITI
Un’ INADEGUATA PROGETTAZIONE dei ripari può rendere il macchinario
INSICURO o indurre gli operatori a NEUTRALIZZARE I RIPARI PREDISPOSTI
Per questo bisogna siano valutati, in MODO INTEGRATO, gli aspetti relativi a:
MACCHINA
UTILIZZATORE
AMBIENTE
IN CUI SI TROVERA’ AD OPERARE
RIPARI: I principali aspetti da prendere in considerazione (1 di 3)
Minimizzare i rischi di accesso alle zone pericolose “ oltre riparo”
Contenimento parti proiettabili
Contenimento sostanze pericolose
Rumore
Esplosioni
Distanze di sicurezza
Controllo presenza nella zona pericolosa
RIPARI: I principali aspetti da prendere in considerazione (2 di 3)
Visibilità
Dimensioni e peso
Forza di manovra
Ergonomia
Uso prevedibile
Uso scorretto
Punti di schiacciamento e intrappolamento
Durata
RIPARI: I principali aspetti da prendere in considerazione (3 di 3)
PECULIARITA’ COSTRUTTIVE quali:
• assenza parti taglienti
• solidità dei fissaggi
• precisione e stabilità nella posizione chiuso (ma anche “aperto”
nei casi in cui la richiusura possa avvenire per gravità)
Igiene e pulibilità
Rimozione solo mediante utensile
Resistenza alle vibrazioni
Posizionamento positivo dei ripari asportabili
RIPARI: La scelta dei materiali (1 di 3)
Resistenza agli urti
Rigidità
Fissaggio
Affidabilità parti mobili
Contenimento (impermeabilità)
Resistenza alla corrosione
RIPARI: La scelta dei materiali (2 di 3)
Resistenza ai microrganismi
Non tossicità
Visibilità della macchina
Mantenimento della trasparenza
Riduzione effetti stroboscopici
Proprietà elettrostatiche
RIPARI: La scelta dei materiali (3 di 3)
Stabilità termica
Infiammabilità
Attenuazione rumore e vibrazioni (es.saldatura e laser)
Colore
LA SCELTA DEI RIPARI IN BASE AL NUMERO E LOCALIZZAZIONE DEI PERICOLI
SCELTA DEI RIPARI sulla base del NUMERO e della LOCALIZZAZIONE dei PERICOLI
I ripari dovrebbero essere scelti nell’ordine di priorità indicato:
Ripari locali che segregano singole zone pericolose se il numero di zone
pericolose è basso;
Riparo che segrega tutte le zone pericolose se il numero o le dimensioni
delle zone pericolose sono elevate
Barriera distanziatrice parziale se l’utilizzo di un riparo a segregazione
totale non è possibile e se il numero di zone pericolose è basso
Barriera distanziatrice intorno all’intero perimetro se l’utilizzo di un riparo a
segregazione totale non è possibile e se il numero di zone pericolose è
elevato
La scelta dei
ripari in
base ai pericoli
da parti
in movimento
SCELTA DEI RIPARI sulla base della NATURA e FREQUENZA di ACCESSO
Dove NON E’ necessario l’accesso durante l’uso:
• dovrebbero essere usati RIPARI FISSI in considerazione della loro
semplicità ed affidabilità.
Dove E’ necessario l’accesso durante l’uso per la messa punto, la
correzione del processo o la manutenzione:
• RIPARO MOBILE se la frequenza prevista di accesso è elevata
(es.: più di una volta per turno);
• RIPARO FISSO solo se la frequenza di ccesso è bassa e la
reinstallazione semplice
SCELTA DEI RIPARI sulla base della NATURA e FREQUENZA di ACCESSO
• RIPARO MOBILE CON INTERBLOCCO (o con interblocco e bloccaggio del riparo)
Se l’accesso è per un ciclo di lavoro molto breve è preferibile
utilizzare un riparo mobile motorizzato
• RIPARO CON COMANDO DELL’AVVIAMENTO
Solo se soddisfatte tutte le particolari condizioni per l’uso
SCELTA DEI RIPARI sulla base della NATURA e FREQUENZA di ACCESSO
• Dove data la natura della lavorazione l’accesso non può essere
totalmente proibito:
Riparo a chiusura
automatica
Riparo regolabile
Manuale d’istruzioni della macchina QUALI INFORMAZIONI
dovremmo trovare sui ripari?
• Rischi residui
• Disegni
• Materiali
• Prestazioni
(es.: resistenza agli urti)
• Pericoli associati
(es.: infiammabilità)
• Installazione
• Funzionamento
• Rimozione
• Verifiche periodiche e manutenzione
UNI EN 1088 del 11/97
SICUREZZA DEL MACCHINARIO – DISPOSITIVI DI INTERBLOCCO ASSOCIATI AI RIPARI
Campo di applicazione.
• DISPOSITIVO DI INTERBLOCCO
• RIPARO INTERBLOCCATO
•RIPARO INTERBLOCCATO CON BLOCCAGGIO DEL RIPARO
DISPOSITIVO DI INTERBLOCCO
DISPOSITIVO meccanico, elettrico o di altro tipo il
cui scopo è IMPEDIRE AGLI ELEMENTI DI UNA
MACCHINA DI FUNZIONARE generalmente
FINCHÉ IL RIPARO NON SIA CHIUSO
RIPARO INTERBLOCCATO
Riparo associato ad un dispositivo di interblocco in modo che:
• Le funzioni pericolose della macchina non possono essere
svolte finché il riparo non sia stato chiuso.
• Se il riparo viene aperto, durante le funzioni pericolose della
macchina, venga dato un ordine di arresto.
• La chiusura del riparo consenta l’esecuzione delle funzioni
pericolose della macchina, ma non ne comandi l’avvio.
RIPARO INTERBLOCCATO con
BLOCCAGGIO DEL RIPARO
Riparo associato ad un dispositivo di interblocco e a un
dispositivo di bloccaggio del riparo in modo che:
• Le funzioni pericolose della macchina non possono essere
svolte finché il riparo non sia stato chiuso o bloccato
• Il riparo rimanga chiuso e bloccato finché il pericolo non sia
cessato
• La chiusura del riparo consenta l’esecuzione delle funzioni
pericolose dlla macchina, MA NON NE COMANDI L’AVVIO
DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO DEL RIPARO
Dispositivo concepito
per bloccare un riparo
in posizione chiusa e
collegato al sistema di
comando
DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO DEL RIPARO
Può essere:
• Inserito e rilasciato manualmente ……………
SORVEGLIANZA
AUTOMATICA
Funzione di SICUREZZA INDIRETTA che assicura l’intervento di una misura di
sicurezza se diminuisce la capacità di un componente o di un elemento di
svolgere la sua funzione, o se le condizioni di lavorazione vengono modificate in
modo tale da generare pericoli.
Può essere:
• CONTINUA se in caso di guasto fa intervenire immediatamente una misura di
sicurezza.
• DISCONTINUA se in caso di guasto fa intervenire una misura di sicurezza
durante il ciclo successivo della macchina.
• TEMPO DI ARRESTO (inteso come tempo di eliminazione del pericolo)
Intercorre dall’apertura del dispositivo di interblocco – che genera il comando di
arresto – ed il momento in cui il rischio viene a cessare
• TEMPO DI ACCESSO (inteso come tempo necessario ad accedere alle parti
pericolose della macchina)
Calcolato dopo l’invio del comando di arresto da parte del dispositivo di
interblocco in base alla velocità di avvicinamento di parti di corpo umano (rif. Norma
UNI EN 999)
INTERBLOCCO - Principi di funzionamento
INTERBLOCCO
DEI COMANDI
Comando di arresto
inviato al sistema di
comando
Interruzione energia
agli attuatori della
macchina
INTERRUZIONE INDIRETTA
INTERBLOCCO
FONTE DI ENERGIA
Interruzione DIRETTA
dell’energia agli
attuatori della macchina
Il comando non
svolge alcun ruolo
intermedio
LE FORME TIPICHE DEI DISPOSITIVI DI INTERBLOCCO
• SENZA BLOCCAGGIO DEL RIPARO
COMANDO DI ARRESTO
all’inizio della corsa di
apertura del riparo
• CON BLOCCAGGIO DEL RIPARO
• SBLOCCAGGIO INCONDIZIONATO
•SBLOCCAGGIO CONDIZIONATO
………
Dispositivi di interblocco CON BLOCCAGGIO DEL RIPARO
• Sbloccaggio INCONDIZIONATO
L’operatore può iniziare lo sbloccaggio del riparo in qualsiasi
momento ma ……….
Il tempo necessario allo sbloccaggio del riparo è maggiore
del tempo necessario alla cessazione del pericolo
• Sbloccaggio CONDIZIONATO
E’ reso possibile solamente se:
- è trascorso un tempo prefissato da quando è stato dato il
comando di arresto
- è stata rilevata la cessazione del pericolo (es.: rilevamento velocità
zero)
LE FORME TECNOLOGICHE
Dispositivi di interblocco con sensori a COMANDO
MECCANICO
Dispositivo di interblocco con comando NON
MECCANICO
Sistemi a CHIAVE
Sistemi a PRESA A SPINA
Interblocco meccanico TRA IL RIPARO E LE PARTI
MOBILI
Dispositivi di interblocco con
SENSORI A COMANDO MECCANICO
Il sensore deve essere attivato in modo POSITIVO
Il gambo del sensore (attuatore)
viene mantenuto compresso da
una camma per tutto il tempo in
cui il riparo è aperto. Quando il
riparo è chiuso, il sensore cambia
il proprio stato sotto l’azione di
una molla di ritorno.
Modo positivo
Riparo CHIUSO
Modo non positivo
Riparo APERTO
Il gambo del sensore (attuatore)
viene mantenuto compresso da
una camma finché il riparo è
chiuso.
Quando il riparo è aperto, il
sensore cambia il proprio stato
sotto l’azione di una molla di
ritorno.
Dispositivi di interblocco con
SENSORI A COMANDO MECCANICO
L’azione meccanica NON POSITIVA è consentita
solo in concomitanza con un sensore ad azione
meccanica positiva
(per evitare gusti determinati dalla stessa causa)
Dispositivi di interblocco con
SENSORI A COMANDO MECCANICO
Con sensori comandati a camme ( il livello di protezione contro la
neutralizzazione può essere elevato racchiudendo la camma ed il
sensore dentro lo stesso involucro)
Con sensori comandati a chiavette particolarmente adatti all’uso:
- sul bordo di apertura di un riparo “a porta”
- con ripari che possono essere rimossi senza l’uso di attrezzi
- con ripari sprovvisti di cerniere o guide che li collegano alla
macchina
Il sensore a comando meccanico DEL TIPO A CHIAVETTA
(o linguetta sagomata)
Vantaggi
• È sufficiente anche solo un piccolo
spostamento del riparo per far
cambiare stato al sensore.
• Particolarmente adatto all'uso:
- sul bordo di apertura di un riparo
(porta);
- con ripari che possono essere
rimossi senza l'uso di attrezzi;
- con ripari sprovvisti di cerniere o
guide che li collegano alla
macchina.
Svantaggio
• Può essere neutralizzato mediante una chiavetta, non collegata al riparo.
Dispositivi di interblocco con sensori
a comando NON MECCANICO
• Con INTERRUTTORI MAGNETICI
• Il magnete CON CODICE CIFRATO è montato sul riparo a va a dare
l’impulso del comando ad un interruttore “Reed”
• Con INTERRUTTORI ELETTRONICI DI PROSSIMITA’
• sensori induttivi di prossimità (proximity) che rilevano la presenza di parti
metalliche, in queste applicazioni solitamente relative al riparo
Interruttori magnetici ed elettronici di prossimità
PREGI
• Dimensioni compatte
• Assenza di parti mobili esterne
• Limitata sporgenza
• Facile pulibilità
• Ridotti problemi funzionali in
ambienti umidi o polverosi
&
DIFETTI
• Sensibilità alle interferenze
elettromagnetiche
• Non vi è apertura positiva dei contatti
• Possibile saldatura dei contatti in caso
di sovracorrente
• Facilmente neutralizzabili se non si
segue un metodo di montaggio contro la
manomissione
Interruttori magnetici ed elettronici di prossimità
Considerati gli aspetti positivi e negativi, l’applicazione di questa tipologia di
interruttori è subordinata all’adozione di idonee misure tecniche integrative quali:
RIDONDANZA
DIVERSITÀ TECNOLOGICA
MONITORAGGIO AUTOMATICO
LA SICUREZZA RAGGIUNTA NON DEVE COMUNQUE
ESSERE INFERIORE A QUELLA OTTENUTA CON
INTERRUTTORI DI POSIZIONE A COMANDO
MECCANICO
SISTEMI A CHIAVE
• A CHIAVE TRATTENUTA
L’interruttore viene montato sulla parte fissa della macchina
mentre la chiave rimane solidale al riparo
1.
2.
3.
4.
Serratura ed interruttore
Interruttore
Serratura
Maniglia con chiave incorporata
) Particolarmente adatto quando il RIPARO E’ INCERNIERATO o può essere rimosso
completamente
) L’eventuale presenza di PARTI IN MOVIMENTO DOTATE DI INERZIA richiede la presenza di un
DISPOSITIVO DI RITARDO
SISTEMI A CHIAVE
•A TRASFERIMENTO DI CHIAVE
Si basa sulla possibilità di trasferire la chiave da:
Un elemento di
comando
A
Una serratura
montata sul
Riparo
(bloccaggio del riparo)
La chiave asportabile è trattenuta nel dispositivo di bloccaggio del riparo o nella
serratura dell’interruttore.
SISTEMI A TRASFERIMENTO DI CHIAVE
VANTAGGI
• Non vi è riduzione di integrità a causa della distanza tra il riparo ed il sistema
di comando.
• Non è necessario un circuito elettrico per ciascun riparo.
• Adatto quando il riparo si trova in un ambiente ostile.
• Può essere usato quando il riparo può essere rimosso completamente.
• Particolarmente adatto quando sono presenti in macchina diversi tipi di fonti di
energia e per l'interblocco dell'alimentazione di energia.
• Possono essere rilasciate chiavi personali per l'accesso a zone protette ove
persone potrebbero trovarsi confinate.
SVANTAGGI
• Non adatto ad applicazioni che richiedono tempi di accesso molto rapidi.
• Possono essere duplicate le chiavi per la neutralizzazione
SISTEMI A PRESA A SPINA
1. Riparo fisso
2. Riparo mobile
3. Cavo più corto possibile
4. Catena
5. Connettore a contatti multipli fisso
6. Base non manomissibile (dadi o viti saldati a punti)
7. Connettore a contatti multipli removibile
8. Circuito ad anello
VANTAGGIO: Affidabilità dovuta alla semplicità
SVANTAGGIO: Inadatto per applicazioni che richiedono molti accessi frequenti
Interblocco meccanico tra il riparo e le PARTI MOBILI
Riparo chiuso
1. Riparo chiuso
2. Elemento mobile libero
Riparo aperto
1.
Riparo aperto
2.
Elemento mobile
bloccato
Elemento mobile
PERICOLOSO
• Applicazione limitata a meccanismi molto semplici
• Può essere necessario il posizionamento manuale della parte mobile per poter
aprire il riparo
Interblocco con due sensori di posizione comandati a camma
POSITIVO
NON POSITIVO
Vantaggi
• La duplicazione dei sensori evita guasti
pericolosi in caso di guasto singolo.
• La diversificazione dei componenti
ridondanti riduce il rischio di guasti
determinati dalla stessa causa.
• Il sensore comandato in modo non positivo
rileva l'assenza del riparo.
Osservazione
• Senza sorveglianza, un sensore guasto
non viene rilevato finché un guasto nel
secondo sensore genera un guasto
pericoloso.
Dispositivo di interblocco con dispositivo di bloccaggio del
Riparo con dispositivo di ritardo azionato a mano
1. Riparo
2. Sensore di posizione
CARATTERISTICHE:
Affidabilità dovuta alla semplicità.
SENSORI DI POSIZIONE
Regole per il MONTAGGIO e Fissaggio (1 di 3)
L’allentamento degli elementi di fissaggio deve richiedere l’uso di
un apposito attrezzo
L’uso di fori asolati deve essere limitato alla fase iniziale di
messa a punto del sensore
Deve essere possibile la sostituzione dei sensori senza la
necessità di una nuova regolazione (es.: usando perni o guide)
Deve essere impedito l’allentamento spontaneo (ad esempio
causato da vibrazioni)
SENSORI DI POSIZIONE
Regole per il MONTAGGIO e Fissaggio (2 di 3)
Il sensore non deve essere impiegato come arresto meccanico
(neppure accidentale)
Il supporto del sensore deve essere sufficientemente rigido
La posizione scelta per il monitoraggio del sensore deve
garantirne le protezioni contro i danneggiamenti prevedibili da
cause esterne (meccaniche, chimiche, termiche, …) anche
mediante ripari aggiuntivi
SENSORI DI POSIZIONE
Regole per il MONTAGGIO e Fissaggio (3 di 3)
Lo spostamento del riparo, prima che il sensore di posizione
cambi il suo stato, non deve essere sufficiente a ridurre l’effetto
protettivo del riparo
Il movimento dell’attuatore deve rimanere entro i limiti di spazio
utili, che ne garantiscono la corretta operatività, evitando una
“oltre-corsa”
Deve essere assicurato un agevole accesso ai sensori per
eseguire la manutenzione e le verifiche del corretto
funzionamento
CAMME ROTANTI O LINEARI:
REGOLE PER IL MONTAGGIO ED IL FISSAGGIO
• Non devono allentarsi spontaneamente
• Devono poter essere montate solo nella
posizione corretta
• Non devono danneggiare il sensore o
ridurne la durata
QUESTE DISPOSIZIONI
PORTANO AD ESCLUDERE
I MONTAGGI PER ATTRITO
• Essere montate in modo positivo e
fissate con elementi di fissaggio che
richiedano un apposito attrezzo per
allinearli
Riduzione della possibilità di guasti
determinati dalla stessa causa
Quando gli elementi di commutazione sono usati in modo RIDONDANTE per
ridurre i guasti determinati dalla stessa causa si agisce, per esempio:
• Associando ai sensori di posizione a comando meccanico positivo e non
positivo
• Associando due dispositivi di interblocco indipendenti ciascuno dei quali
interrompe l’alimentazione di una diversa fonte di energia (es.: elettrica ed
idraulica)
Associazione dei sensori di posizione a comando meccanico
POSITIVO e NON POSITIVO
Riparo
CHIUSO
Sensore
NON POSITIVO
Riparo
APERTO
Sensore
POSITIVO
Norme UNI di tipo C
Esempio:Macchine per lavorazione gomma e materie plastiche
NORMA
DATA
TITOLO
UNI EN 201
0TT0BRE 2001
Macchine per gomma e
materie plastiche –
Macchine a iniezione –
Requisiti di sicurezza
UNI EN 1114-2
Febbraio 2000
Macchine per gomma e
materie plastiche –
Estrusori e linee di
estrusione – requisiti di
sicurezza per unità di
taglio in testa
……
……
……
Realizzazione grafica
Servizio P.S.A.L.
Fly UP