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Ripari - Sicurezza del macchinario
UNI EN 1070 TERMINOLIGIA UNI EN 953 del 09/00 RIPARI - REQUISITI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE E LA COSTRUZIONE DI RIPARI FISSI E MOBILI UNI EN 1088 del 11/97 SICUREZZA DEL MACCHINARIO – DISPOSITIVI DI INTERBLOCCO ASSOCIATI AI RIPARI UNI EN 1070 TERMINOLIGIA da AFFIDABILITA’ a ZONA PERICOLOSA • AFFIDABILITA’ Capacità di una macchina, di un componente o di un apparecchio di svolgere una funzione richiesta senza guastarsi, in condizioni specificate e per un dato periodo di tempo. • RIDONDANZA Applicazione di più di un dispositivo o sistema ( o parte di esso) al fine di garantire che, in caso di guasto nelle funzioni di uno di essi, un altro sia disponibile per eseguire tale funzione. definizioni di GUASTO ed AVARIA Spesso vengono utilizzati come sinonimi ma più correttamente è giusto parlare di: • GUSTO Per riferirsi ad un evento nel quale un elemento cessa l’attitudine ad eseguire la funzione richiesta mentre • AVARIA Spesso è il risultato del guasto, deve intendersi come lo stato di un elemento caratterizzato dall’incapacità di eseguire una funzione richiesta. La norma riunisce i TERMINI e le DEFINIZIONI riguardanti la sicurezza delle macchine Principali finalità: • Contribuire a migliorare la coerenza dei testi tecnici •Eliminare le discrepanze causate dall’inesatta traduzione dei termini tecnici fra le tre lingue ufficiali CEN (inglese – francese – tedesco) Il testo contiene: 95 Termini e relative definizioni tradotte in 12 lingue europee • Inglese • Francese • Tedesco • Ceco • Danese • Finlandese • Italiano • Norvegese • Olandese • Portoghese • Spagnolo • Svedese l’USO INTESO della macchina Uso al quale la macchina è destinata in conformità con le indicazioni fornite dal fabbricante (rif. UNI EN 292-2) Per ciò che riguarda il PREVEDIBILE USO SCORRETTO si dovrebbe prendere in considerazione: • Il comportamento scorretto prevedibile che non risulta dal DELIBERATO PROPOSITO di usare la macchina in modo scorretto • La reazione istintiva della persona durante l’uso, in caso di disfunsioni, incidenti, guasti, ecc. • Il comportamento che deriva dalla “linea di minor resistenza” durante lo svolgimento di un compito • (se necessario) Il comportamento prevedibile di alcune persone, quali bambini e disabili UNI EN 953 Sicurezza del macchinario RIPARI REQUISITI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE E LA COSTRUZIONE DI RIPARI FISSI E MOBILI UNI EN 953 – CAMPO DI APPLICAZIONE Protezione delle persone dai pericolo meccanici tramite RIPARI FISSI e MOBILI – principalmente su macchine fabbricate dopo il settembre 2000. Questa norma non è applicabile alle: • Parti di riparo che azionano i dispositivi di interblocco • Strutture di protezione dal ribaltamento (ROPS) • Strutture di protezione dalla caduta di oggetti (FOPS) UNI EN 953 – DEFINIZIONI Il RIPARO è la forma più ricorrente di barriera protettiva Se “VESTE” gli elementi pericolosi della macchina, in funzione della sua costruzione, viene chiamato: Coperchio Cuffia Schermo Carter Se “DELIMITA” le zone di pericolo: Recinzione Gabbia Porta RIPARO FISSO Riparo mantenuto in posizione (cioè chiuso): - o in modo permanente (mediante saldatura, ecc.); - o per mezzo di elementi di fissaggio (viti, dadi, ecc.) che ne rendono impossibile la rimozione/apertura senza l’ausilio di utensili. RIPARO A SEGREGAZIONE TOTALE: Riparo che impedisce l’accesso alla zona pericolosa da tutti i lati BARRIERA DISTANZIATRICE: Riparo che non racchiude completamente la zona pericolosa, ma impedisce o riduce l’accesso in virtù delle sue dimensioni e della sua distanza dalla zona pericolosa, (Es.: recinzione perimetrale) RIPARO MOBILE: Riparo generalmente collegato meccanicamente (per esempio mediante cerniere o all’incastellatura della macchina o a un guide) elemento fisso vicino e che può essere aperto senza l’ausilio di utensili. RIPARO MOTORIZZATO: Riparo mobile azionato da una fonte di energia diversa da quella umana o dalla gravità. RIPARO A CHIUSURA AUTOMATICA: Viene azionato da un elemento della macchina (es.: tavola mobile) o dal pezzo da lavorare o da una parte dell'attrezzatura, in modo da permettere il passaggio del pezzo (e dell'attrezzo) e poi tornare automaticamente (per mezzo della gravità, di una molla, di una fonte esterna di energia, ecc.) alla posizione di chiusura appena il pezzo ha liberato l’apertura attraverso la quale gli è consentito il passaggio RIPARO CON COMANDO DELL’AVVIAMENTO: Riparo associato ad un dispositivo di interblocco (con o senza bloccaggio del riparo), in modo che: - le funzioni pericolose della macchina assoggettate al riparo non possano essere svolte finché il riparo non sia stato chiuso; - la chiusura del riparo comandi l’avvio della funzione pericolosa della macchina. I ripari con comando dell’avviamento possono essere usati SOLO se sono soddisfatte TUTTE le seguenti condizioni di sicurezza: • Non esiste la possibilità che l’operatore o parti del suo corpo si trovino nella zona pericolosa o tra la zona pericolosa ed il riparo, mentre il riparo è chiuso • L’operatore deve avere una visione globale dell’intera macchina e/o processo produttivo • L’apertura del riparo rappresenta l’unica via di accesso alla zona pericolosa. (Condizioni di sicurezza 1/2) • Il dispositivo di interblocco associato al riparo con comando dell’avviamento possiede la massima affidabilità ( poiché un suo guasto potrebbe provocare un avviamento imprevisto/inatteso) • Se l’avviamento della macchina con un riparo con comando dell’avviamento rappresenta uno dei possibili modi di comando della macchina, la selezione del modo deve essere assicurata mediante un SELETTORE MODALE DI FUNZIONAMENTO (Appendice A – punto 1.2.5 UNI EN 292-2) (Condizioni di sicurezza 2/2) RIPARO REGOLABILE: Riparo fisso o mobile che può essere regolato come elemento unico o che incorpora una o più parti regolabili. La regolazione rimane fissa durante una particolare operazione. LA REGOLAZIONE: • si effettua sull’intero riparo o una sua parte • rimane fissa durante la lavorazione e quindi: RIPARO INTERBLOCCATO: Riparo associato ad un dispositivo associato ad un dispositivo di interblocco …… RIPARO INTERBLOCCATO con BLOCCAGGIO del riparo Riparo associato ad un dispositivo associato ad un dispositivo di interblocco e ad un dispositivo di bloccaggio del riparo …… UNI EN 953 – I REQUISITI Un’ INADEGUATA PROGETTAZIONE dei ripari può rendere il macchinario INSICURO o indurre gli operatori a NEUTRALIZZARE I RIPARI PREDISPOSTI Per questo bisogna siano valutati, in MODO INTEGRATO, gli aspetti relativi a: MACCHINA UTILIZZATORE AMBIENTE IN CUI SI TROVERA’ AD OPERARE RIPARI: I principali aspetti da prendere in considerazione (1 di 3) Minimizzare i rischi di accesso alle zone pericolose “ oltre riparo” Contenimento parti proiettabili Contenimento sostanze pericolose Rumore Esplosioni Distanze di sicurezza Controllo presenza nella zona pericolosa RIPARI: I principali aspetti da prendere in considerazione (2 di 3) Visibilità Dimensioni e peso Forza di manovra Ergonomia Uso prevedibile Uso scorretto Punti di schiacciamento e intrappolamento Durata RIPARI: I principali aspetti da prendere in considerazione (3 di 3) PECULIARITA’ COSTRUTTIVE quali: • assenza parti taglienti • solidità dei fissaggi • precisione e stabilità nella posizione chiuso (ma anche “aperto” nei casi in cui la richiusura possa avvenire per gravità) Igiene e pulibilità Rimozione solo mediante utensile Resistenza alle vibrazioni Posizionamento positivo dei ripari asportabili RIPARI: La scelta dei materiali (1 di 3) Resistenza agli urti Rigidità Fissaggio Affidabilità parti mobili Contenimento (impermeabilità) Resistenza alla corrosione RIPARI: La scelta dei materiali (2 di 3) Resistenza ai microrganismi Non tossicità Visibilità della macchina Mantenimento della trasparenza Riduzione effetti stroboscopici Proprietà elettrostatiche RIPARI: La scelta dei materiali (3 di 3) Stabilità termica Infiammabilità Attenuazione rumore e vibrazioni (es.saldatura e laser) Colore LA SCELTA DEI RIPARI IN BASE AL NUMERO E LOCALIZZAZIONE DEI PERICOLI SCELTA DEI RIPARI sulla base del NUMERO e della LOCALIZZAZIONE dei PERICOLI I ripari dovrebbero essere scelti nell’ordine di priorità indicato: Ripari locali che segregano singole zone pericolose se il numero di zone pericolose è basso; Riparo che segrega tutte le zone pericolose se il numero o le dimensioni delle zone pericolose sono elevate Barriera distanziatrice parziale se l’utilizzo di un riparo a segregazione totale non è possibile e se il numero di zone pericolose è basso Barriera distanziatrice intorno all’intero perimetro se l’utilizzo di un riparo a segregazione totale non è possibile e se il numero di zone pericolose è elevato La scelta dei ripari in base ai pericoli da parti in movimento SCELTA DEI RIPARI sulla base della NATURA e FREQUENZA di ACCESSO Dove NON E’ necessario l’accesso durante l’uso: • dovrebbero essere usati RIPARI FISSI in considerazione della loro semplicità ed affidabilità. Dove E’ necessario l’accesso durante l’uso per la messa punto, la correzione del processo o la manutenzione: • RIPARO MOBILE se la frequenza prevista di accesso è elevata (es.: più di una volta per turno); • RIPARO FISSO solo se la frequenza di ccesso è bassa e la reinstallazione semplice SCELTA DEI RIPARI sulla base della NATURA e FREQUENZA di ACCESSO • RIPARO MOBILE CON INTERBLOCCO (o con interblocco e bloccaggio del riparo) Se l’accesso è per un ciclo di lavoro molto breve è preferibile utilizzare un riparo mobile motorizzato • RIPARO CON COMANDO DELL’AVVIAMENTO Solo se soddisfatte tutte le particolari condizioni per l’uso SCELTA DEI RIPARI sulla base della NATURA e FREQUENZA di ACCESSO • Dove data la natura della lavorazione l’accesso non può essere totalmente proibito: Riparo a chiusura automatica Riparo regolabile Manuale d’istruzioni della macchina QUALI INFORMAZIONI dovremmo trovare sui ripari? • Rischi residui • Disegni • Materiali • Prestazioni (es.: resistenza agli urti) • Pericoli associati (es.: infiammabilità) • Installazione • Funzionamento • Rimozione • Verifiche periodiche e manutenzione UNI EN 1088 del 11/97 SICUREZZA DEL MACCHINARIO – DISPOSITIVI DI INTERBLOCCO ASSOCIATI AI RIPARI Campo di applicazione. • DISPOSITIVO DI INTERBLOCCO • RIPARO INTERBLOCCATO •RIPARO INTERBLOCCATO CON BLOCCAGGIO DEL RIPARO DISPOSITIVO DI INTERBLOCCO DISPOSITIVO meccanico, elettrico o di altro tipo il cui scopo è IMPEDIRE AGLI ELEMENTI DI UNA MACCHINA DI FUNZIONARE generalmente FINCHÉ IL RIPARO NON SIA CHIUSO RIPARO INTERBLOCCATO Riparo associato ad un dispositivo di interblocco in modo che: • Le funzioni pericolose della macchina non possono essere svolte finché il riparo non sia stato chiuso. • Se il riparo viene aperto, durante le funzioni pericolose della macchina, venga dato un ordine di arresto. • La chiusura del riparo consenta l’esecuzione delle funzioni pericolose della macchina, ma non ne comandi l’avvio. RIPARO INTERBLOCCATO con BLOCCAGGIO DEL RIPARO Riparo associato ad un dispositivo di interblocco e a un dispositivo di bloccaggio del riparo in modo che: • Le funzioni pericolose della macchina non possono essere svolte finché il riparo non sia stato chiuso o bloccato • Il riparo rimanga chiuso e bloccato finché il pericolo non sia cessato • La chiusura del riparo consenta l’esecuzione delle funzioni pericolose dlla macchina, MA NON NE COMANDI L’AVVIO DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO DEL RIPARO Dispositivo concepito per bloccare un riparo in posizione chiusa e collegato al sistema di comando DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO DEL RIPARO Può essere: • Inserito e rilasciato manualmente …………… SORVEGLIANZA AUTOMATICA Funzione di SICUREZZA INDIRETTA che assicura l’intervento di una misura di sicurezza se diminuisce la capacità di un componente o di un elemento di svolgere la sua funzione, o se le condizioni di lavorazione vengono modificate in modo tale da generare pericoli. Può essere: • CONTINUA se in caso di guasto fa intervenire immediatamente una misura di sicurezza. • DISCONTINUA se in caso di guasto fa intervenire una misura di sicurezza durante il ciclo successivo della macchina. • TEMPO DI ARRESTO (inteso come tempo di eliminazione del pericolo) Intercorre dall’apertura del dispositivo di interblocco – che genera il comando di arresto – ed il momento in cui il rischio viene a cessare • TEMPO DI ACCESSO (inteso come tempo necessario ad accedere alle parti pericolose della macchina) Calcolato dopo l’invio del comando di arresto da parte del dispositivo di interblocco in base alla velocità di avvicinamento di parti di corpo umano (rif. Norma UNI EN 999) INTERBLOCCO - Principi di funzionamento INTERBLOCCO DEI COMANDI Comando di arresto inviato al sistema di comando Interruzione energia agli attuatori della macchina INTERRUZIONE INDIRETTA INTERBLOCCO FONTE DI ENERGIA Interruzione DIRETTA dell’energia agli attuatori della macchina Il comando non svolge alcun ruolo intermedio LE FORME TIPICHE DEI DISPOSITIVI DI INTERBLOCCO • SENZA BLOCCAGGIO DEL RIPARO COMANDO DI ARRESTO all’inizio della corsa di apertura del riparo • CON BLOCCAGGIO DEL RIPARO • SBLOCCAGGIO INCONDIZIONATO •SBLOCCAGGIO CONDIZIONATO ……… Dispositivi di interblocco CON BLOCCAGGIO DEL RIPARO • Sbloccaggio INCONDIZIONATO L’operatore può iniziare lo sbloccaggio del riparo in qualsiasi momento ma ………. Il tempo necessario allo sbloccaggio del riparo è maggiore del tempo necessario alla cessazione del pericolo • Sbloccaggio CONDIZIONATO E’ reso possibile solamente se: - è trascorso un tempo prefissato da quando è stato dato il comando di arresto - è stata rilevata la cessazione del pericolo (es.: rilevamento velocità zero) LE FORME TECNOLOGICHE Dispositivi di interblocco con sensori a COMANDO MECCANICO Dispositivo di interblocco con comando NON MECCANICO Sistemi a CHIAVE Sistemi a PRESA A SPINA Interblocco meccanico TRA IL RIPARO E LE PARTI MOBILI Dispositivi di interblocco con SENSORI A COMANDO MECCANICO Il sensore deve essere attivato in modo POSITIVO Il gambo del sensore (attuatore) viene mantenuto compresso da una camma per tutto il tempo in cui il riparo è aperto. Quando il riparo è chiuso, il sensore cambia il proprio stato sotto l’azione di una molla di ritorno. Modo positivo Riparo CHIUSO Modo non positivo Riparo APERTO Il gambo del sensore (attuatore) viene mantenuto compresso da una camma finché il riparo è chiuso. Quando il riparo è aperto, il sensore cambia il proprio stato sotto l’azione di una molla di ritorno. Dispositivi di interblocco con SENSORI A COMANDO MECCANICO L’azione meccanica NON POSITIVA è consentita solo in concomitanza con un sensore ad azione meccanica positiva (per evitare gusti determinati dalla stessa causa) Dispositivi di interblocco con SENSORI A COMANDO MECCANICO Con sensori comandati a camme ( il livello di protezione contro la neutralizzazione può essere elevato racchiudendo la camma ed il sensore dentro lo stesso involucro) Con sensori comandati a chiavette particolarmente adatti all’uso: - sul bordo di apertura di un riparo “a porta” - con ripari che possono essere rimossi senza l’uso di attrezzi - con ripari sprovvisti di cerniere o guide che li collegano alla macchina Il sensore a comando meccanico DEL TIPO A CHIAVETTA (o linguetta sagomata) Vantaggi • È sufficiente anche solo un piccolo spostamento del riparo per far cambiare stato al sensore. • Particolarmente adatto all'uso: - sul bordo di apertura di un riparo (porta); - con ripari che possono essere rimossi senza l'uso di attrezzi; - con ripari sprovvisti di cerniere o guide che li collegano alla macchina. Svantaggio • Può essere neutralizzato mediante una chiavetta, non collegata al riparo. Dispositivi di interblocco con sensori a comando NON MECCANICO • Con INTERRUTTORI MAGNETICI • Il magnete CON CODICE CIFRATO è montato sul riparo a va a dare l’impulso del comando ad un interruttore “Reed” • Con INTERRUTTORI ELETTRONICI DI PROSSIMITA’ • sensori induttivi di prossimità (proximity) che rilevano la presenza di parti metalliche, in queste applicazioni solitamente relative al riparo Interruttori magnetici ed elettronici di prossimità PREGI • Dimensioni compatte • Assenza di parti mobili esterne • Limitata sporgenza • Facile pulibilità • Ridotti problemi funzionali in ambienti umidi o polverosi & DIFETTI • Sensibilità alle interferenze elettromagnetiche • Non vi è apertura positiva dei contatti • Possibile saldatura dei contatti in caso di sovracorrente • Facilmente neutralizzabili se non si segue un metodo di montaggio contro la manomissione Interruttori magnetici ed elettronici di prossimità Considerati gli aspetti positivi e negativi, l’applicazione di questa tipologia di interruttori è subordinata all’adozione di idonee misure tecniche integrative quali: RIDONDANZA DIVERSITÀ TECNOLOGICA MONITORAGGIO AUTOMATICO LA SICUREZZA RAGGIUNTA NON DEVE COMUNQUE ESSERE INFERIORE A QUELLA OTTENUTA CON INTERRUTTORI DI POSIZIONE A COMANDO MECCANICO SISTEMI A CHIAVE • A CHIAVE TRATTENUTA L’interruttore viene montato sulla parte fissa della macchina mentre la chiave rimane solidale al riparo 1. 2. 3. 4. Serratura ed interruttore Interruttore Serratura Maniglia con chiave incorporata ) Particolarmente adatto quando il RIPARO E’ INCERNIERATO o può essere rimosso completamente ) L’eventuale presenza di PARTI IN MOVIMENTO DOTATE DI INERZIA richiede la presenza di un DISPOSITIVO DI RITARDO SISTEMI A CHIAVE •A TRASFERIMENTO DI CHIAVE Si basa sulla possibilità di trasferire la chiave da: Un elemento di comando A Una serratura montata sul Riparo (bloccaggio del riparo) La chiave asportabile è trattenuta nel dispositivo di bloccaggio del riparo o nella serratura dell’interruttore. SISTEMI A TRASFERIMENTO DI CHIAVE VANTAGGI • Non vi è riduzione di integrità a causa della distanza tra il riparo ed il sistema di comando. • Non è necessario un circuito elettrico per ciascun riparo. • Adatto quando il riparo si trova in un ambiente ostile. • Può essere usato quando il riparo può essere rimosso completamente. • Particolarmente adatto quando sono presenti in macchina diversi tipi di fonti di energia e per l'interblocco dell'alimentazione di energia. • Possono essere rilasciate chiavi personali per l'accesso a zone protette ove persone potrebbero trovarsi confinate. SVANTAGGI • Non adatto ad applicazioni che richiedono tempi di accesso molto rapidi. • Possono essere duplicate le chiavi per la neutralizzazione SISTEMI A PRESA A SPINA 1. Riparo fisso 2. Riparo mobile 3. Cavo più corto possibile 4. Catena 5. Connettore a contatti multipli fisso 6. Base non manomissibile (dadi o viti saldati a punti) 7. Connettore a contatti multipli removibile 8. Circuito ad anello VANTAGGIO: Affidabilità dovuta alla semplicità SVANTAGGIO: Inadatto per applicazioni che richiedono molti accessi frequenti Interblocco meccanico tra il riparo e le PARTI MOBILI Riparo chiuso 1. Riparo chiuso 2. Elemento mobile libero Riparo aperto 1. Riparo aperto 2. Elemento mobile bloccato Elemento mobile PERICOLOSO • Applicazione limitata a meccanismi molto semplici • Può essere necessario il posizionamento manuale della parte mobile per poter aprire il riparo Interblocco con due sensori di posizione comandati a camma POSITIVO NON POSITIVO Vantaggi • La duplicazione dei sensori evita guasti pericolosi in caso di guasto singolo. • La diversificazione dei componenti ridondanti riduce il rischio di guasti determinati dalla stessa causa. • Il sensore comandato in modo non positivo rileva l'assenza del riparo. Osservazione • Senza sorveglianza, un sensore guasto non viene rilevato finché un guasto nel secondo sensore genera un guasto pericoloso. Dispositivo di interblocco con dispositivo di bloccaggio del Riparo con dispositivo di ritardo azionato a mano 1. Riparo 2. Sensore di posizione CARATTERISTICHE: Affidabilità dovuta alla semplicità. SENSORI DI POSIZIONE Regole per il MONTAGGIO e Fissaggio (1 di 3) L’allentamento degli elementi di fissaggio deve richiedere l’uso di un apposito attrezzo L’uso di fori asolati deve essere limitato alla fase iniziale di messa a punto del sensore Deve essere possibile la sostituzione dei sensori senza la necessità di una nuova regolazione (es.: usando perni o guide) Deve essere impedito l’allentamento spontaneo (ad esempio causato da vibrazioni) SENSORI DI POSIZIONE Regole per il MONTAGGIO e Fissaggio (2 di 3) Il sensore non deve essere impiegato come arresto meccanico (neppure accidentale) Il supporto del sensore deve essere sufficientemente rigido La posizione scelta per il monitoraggio del sensore deve garantirne le protezioni contro i danneggiamenti prevedibili da cause esterne (meccaniche, chimiche, termiche, …) anche mediante ripari aggiuntivi SENSORI DI POSIZIONE Regole per il MONTAGGIO e Fissaggio (3 di 3) Lo spostamento del riparo, prima che il sensore di posizione cambi il suo stato, non deve essere sufficiente a ridurre l’effetto protettivo del riparo Il movimento dell’attuatore deve rimanere entro i limiti di spazio utili, che ne garantiscono la corretta operatività, evitando una “oltre-corsa” Deve essere assicurato un agevole accesso ai sensori per eseguire la manutenzione e le verifiche del corretto funzionamento CAMME ROTANTI O LINEARI: REGOLE PER IL MONTAGGIO ED IL FISSAGGIO • Non devono allentarsi spontaneamente • Devono poter essere montate solo nella posizione corretta • Non devono danneggiare il sensore o ridurne la durata QUESTE DISPOSIZIONI PORTANO AD ESCLUDERE I MONTAGGI PER ATTRITO • Essere montate in modo positivo e fissate con elementi di fissaggio che richiedano un apposito attrezzo per allinearli Riduzione della possibilità di guasti determinati dalla stessa causa Quando gli elementi di commutazione sono usati in modo RIDONDANTE per ridurre i guasti determinati dalla stessa causa si agisce, per esempio: • Associando ai sensori di posizione a comando meccanico positivo e non positivo • Associando due dispositivi di interblocco indipendenti ciascuno dei quali interrompe l’alimentazione di una diversa fonte di energia (es.: elettrica ed idraulica) Associazione dei sensori di posizione a comando meccanico POSITIVO e NON POSITIVO Riparo CHIUSO Sensore NON POSITIVO Riparo APERTO Sensore POSITIVO Norme UNI di tipo C Esempio:Macchine per lavorazione gomma e materie plastiche NORMA DATA TITOLO UNI EN 201 0TT0BRE 2001 Macchine per gomma e materie plastiche – Macchine a iniezione – Requisiti di sicurezza UNI EN 1114-2 Febbraio 2000 Macchine per gomma e materie plastiche – Estrusori e linee di estrusione – requisiti di sicurezza per unità di taglio in testa …… …… …… Realizzazione grafica Servizio P.S.A.L.