Design ecologico d`alta quota: un riparo d`avanguardia tra i ghiacci
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Design ecologico d`alta quota: un riparo d`avanguardia tra i ghiacci
Diari e percorsi architetture alpine Design ecologico d’alta quota: un riparo d’avanguardia tra i ghiacci dell’Adamello Un rendering del Gruppo LAMA+ mostra la collocazione del nuovo bivacco Giannantonj nel paesaggio del Passo Salarno. di Giorgio Azzoni La prossima estate, il nuovo bivacco Giannantonj del Cai di Brescia sarà collocato al Passo Salarno in alta Val Saviore, a 3.137 metri d’altitudine. È l’esito conclusivo di un concorso internazionale bandito dal Distretto culturale di Valle Camonica, che ha sollecitato idee e progetti per una struttura essenziale, sostenibile, moderna nelle forme e nelle soluzioni tecnologiche. il bivacco montano è una piccola struttura di accoglienza, sempre aperta e libera all’uso, ancorata ma provvisoria, collocata lungo una via di transito d’alta quota per offrire rifugio e riparo a escursionisti e scalatori. Esso efficacemente rappresenta l’idea di un abitare temporaneo fondato sulla sobrietà e sulla responsabilità solidale. È infatti una struttura essenziale, uno spazio comune che richiede di essere mantenuto in ordine a vantaggio dei futuri fruitori, con il senso civico con cui si dovrebbe affrontare la montagna e con il rispetto e la cautela che la natura richiede. Il bivacco rappresenta una particolare accezione dell’abitare minimo: solitamente in legno e lamiera con tetto di for- ma curva, offre posti letto per il pernottamento di poche persone, generalmente alla partenza di itinerari impegnativi o ascensioni. È un riparo in cui avvertire il senso dell’alloggiare temporaneo, dato dal volume contenuto e dai pochi oggetti presenti. Tutto vi evoca sensazioni di provvisorietà e incompiutezza e, proprio per questo, è un luogo esistenziale, che lascia spogli di fronte alla sussistenza e permette di ritrovare un rapporto autentico con se stessi, immersi nel grande teatro montano. la prossima estate un nuovo bivacco sostituirà, ai 3.167 metri del Passo Salarno in alta Valsaviore, il vecchio Giannantonj, ormai obsoleto, di proprietà della Sezione Cai di ab 118 PRIMAVERA 2014 Brescia e intitolato a un importante alpinista bresciano del primo Novecento. Tale operazione è la fase conclusiva di un percorso, e la concretizzazione di un’idea, avviati due anni fa nell’ambito del progetto artistico aperto_art on the border, promosso dal Distretto culturale di Valle Camonica con il sostegno del Parco regionale dell’Adamello e del Cai Regione Lombardia. Nel marzo del 2012, infatti, si lanciava un Concorso internazionale di architettura, rivolto a giovani tecnici di età inferiore ai 40 anni, per raccogliere idee e progetti per un nuovo bivacco alpino, essenziale e sostenibile, d’avanguardia nelle forme e nelle soluzioni tecnologiche ma antico nello spirito. Il bivacco infatti, per non tradire il proprio significato, deve continuare a configurarsi come una struttura minima, temporaneo rifugio per escursionisti che cercano protezione in condizioni avverse o appoggio prima di proseguire per l’impegnativo cammino. Tale concezione spiega il titolo-tema del concorso, Abitare minimo nelle Alpi, e le richieste formulate ai partecipanti. Nel bando di concorso – costruito con la collaborazione dei colleghi Paolo Mestriner e Massimiliano Spadoni del Politecnico di Milano – veniva ri79 chiesto infatti di riflettere sulla capacità della moderna architettura, supportata da materiali e tecnologie contemporanee, di fornire una cellula abitativa funzionale ed economica tanto nella fase di costruzione che in quella di utilizzo, e capace di garantire comfort minimo e condizioni di sicurezza. Si richiedeva espressamente di concepirla secondo un criterio di stretta utilità, non seguendo il modello consumistico che 80 sembra caratterizzare oggi anche le nuove strutture ricettive d’alta quota, ma riflettendo sulla sobrietà e sulla sostenibilità come caratteri ineludibili di un abitare consapevole. L’obiettivo era anche quello di avviare un dibattito sul tema del rapporto tra uomo e ambiente, contribuendo alla riqualificazione dei bivacchi esistenti con idee e soluzioni improntate a sicurezza e minima invasività. sono pervenuti circa duecento progetti, valutati da una giuria presieduta dall’architetto finlandese Sami Rintala (titolare con Dagur Eggertsson dello studio Rintala & Eggertson, che vanta una grande esperienza internazionale nella progettazione e realizzazione di strutture architettoniche minime) e composta da architetti, docenti universitari, specialisti di diversi settori e del Club alpino italiano. È risultato vincitore il gruppo LAMA+, un laboratorio progettuale composto da cinque giovani architetti romani (Alessandro Felici, Alessio Santamaria, Rocco Cammarota, Dario Rossi, Ermanno D’Amico) che ha presentato un progetto approfondito e qualificato per le soluzioni estetiche e tecniche adottate. Si tratta di un volume semplice e geometrico che produce assonanze con versanti e cime e ottimizza la propria struttura costruttiva in una forma compatta, ergonomica e moderna. ab 118 PRIMAVERA 2014 L’elevata qualità delle proposte pervenute ha suggerito di individuare, oltre ai tre premiati, una selezione di tredici progetti meritevoli, presentati in una mostra itinerante che è stata inaugurata in Valle Camonica all’interno della Fiera della Sostenibilità nella Natura alpina, in concomitanza con la proclamazione del vincitore. La mostra, richiesta da diversi enti e associazioni, è stata esposta al Museo MAGA di Gallarate all’interno della mostra sull’“Abitare minimo”, al Palazzo della Regione di Trento in occasione del convegno internazionale “Rifugi in divenire”, a Domodossola al convegno Cai “Qualità e tecnologia in vetta”, al Politecnico di Milano, al Museo Muvis nel Festival delle Alpi di Campodolcino, alla Un altro rendering della struttura. in alto, l’attuale Giannantonj. a destra, una tavola di progetto e la vista dal Passo Salarno verso il Pian di Neve. Kongresshaus di Macugnaga per il “Convegno internazionale di studi sull’architettura di Montagna” e in altre sedi e città. il distretto culturale di Valle Camonica, dopo la gestione della fase progettuale, ha tenacemente perseguito la sua concretizzazione. Grazie alla collaborazione attiva del Parco dell’Adamello e al contributo dell’Unione dei Comuni di Valsaviore e delle Sezioni Cai di Brescia, Valle Camonica e Cedegolo, si sono reperite le risorse per la costruzione del bivacco vincitore, affidata alla ditta Albertani Corporates di Edolo. Dotato di otto spartani posti letto, il bivacco è composto da una struttura portante in legno lamellare, chiusa da pannelli stratificati coibentati e rivestiti da un manto protettivo in zinco-titanio. È provvisto funzionamento di una segnalazione luminosa di posizione, utile in condizioni di scarsa illuminazione esterna. Il nuovo bivacco Giannantonj, frutto di un impegno comune e nuova attrattiva della Val Salarno, è ora pronto per essere montato lungo una delle storiche vie di accesso all’Adamello e, in attesa che l’estate permetta i lavori in quota, sarà esposto al pubblico. In seguito raggiungerà la montagna, a disposizione soltanto di chi è disposto a faticare per raggiungerlo e per godere la meravigliosa vista del ghiacciaio del Pian di Neve e delle vette che lo circondano. di impianti che garantiscono una dotazione minima di sicurezza: i pannelli fotovoltaici installati sulla copertura forniscono l’energia necessaria per riscaldare una piastra da cucina (ricavando l’acqua dal vici- no ghiacciaio) e per garantire una temperatura interna accettabile, oltre che permettere di asciugare abiti e ricaricare attrezzature portatili. Un piccolo impianto eolico integra la fornitura d’energia e consente il ab 118 PRIMAVERA 2014 Giorgio Azzoni è direttore artistico del Distretto culturale di Valle Camonica e della manifestazione di arte pubblica contemporanea aperto_ art on the border, e curatore dell’iniziativa dedicata al bivacco Giannantonj. 81