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Ci siamo chiesti quali sono le aziende abruzzesi che riescono a

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Ci siamo chiesti quali sono le aziende abruzzesi che riescono a
in primo piano
» di Alessio Giancristofaro
INCHIESTA: l’altro volto della crisi
«Noi,
nonostante
tutto, ce la
facciamo»
Ci siamo chiesti quali sono le aziende abruzzesi
che riescono a cavalcare l’onda anomala
che da mesi sta colpendo l’economia mondiale.
Abbiamo capito che non è questione di fortuna
ma di lungimiranza
“P
roduzione industriale, nuovo crollo”, “Rallenta il battito dell’Italia”, “Giù
il PIL dell’Abruzzo”, “Allarme cassintegrati: più 553%” o anche “Industria,
il motore si sta spegnendo”. Sono solo alcuni dei titoli più eloquenti
comparsi sulla stampa nazionale nell’ultimo periodo e fotografano efficacemente l’allarmante situazione in corso. Concretizzano, con le parole, l’effetto trasversale dell’onda anomala che sta attraversando tutti i settori, senza travolgerne uno
in particolare, ma provocando vittime isolate, da nord a sud. Senza incontrare ostacoli
geografici e senza riconoscere anticorpi immunizzanti.
L’Abruzzo – ovviamente e purtroppo – non fa eccezione a questo effetto domino; anzi,
per certi versi (automotive, ad esempio), sembra esserne il vero e proprio centro propulsore.
Nel territorio regionale, i responsabili delle agenzie di lavoro temporaneo e dei centri
per l’impiego, gli esperti di settore, le associazioni di categoria – referenti che hanno il
termometro per misurare lo stato di salute delle aziende - non usano mezzi termini per
definire “critica” la situazione produttiva, per bollare il settore metalmeccanico come
Reginella d’Abruzzo: il sito produttivo di Sulmona
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in primo piano
“al collasso” e per parlare di un
orizzonte lavorativo “nemmeno
lontanamente percettibile”.
Fortunatamente, però, ci sono
anche altri titoli di giornale
che contribuiscono a schiarire
la cortina fumogena di questo
delicatissimo momento: “Malgrado tutto si assume”, “Chi
taglia chi assume”, “Giovani in
azienda, ecco chi non blocca le assunzioni”. Titoli,
questi, che rappresentano un po’ il lait motive positivo delle aziende che, nonostante tutto, stanno andando avanti per la loro strada.
Succede anche da noi. Ma una cosa va chiarita subito.
Dalla nostra inchiesta emerge che le aziende abruzzesi che “ce la stanno facendo” non sono state graziate
in modo fortunoso dalla crisi, ma hanno saputo erigere le loro barriere protettive. Sono state e sono in
grado di far valere i propri punti di forza. Le pur tante
criticità di questi mesi non le hanno inghiottite.
La presenza in contesti internazionali, un controllo di
gestione rigoroso ed efficace, la particolare attenzione rivolta ai prodotti e servizi, le risorse umane vero
cardine nel sistema-impresa e l’investimento costante
in ricerca e sviluppo, sono i fattori chiave di quel-
La presenza in contesti internazionali,
un controllo di gestione rigoroso ed efficace,
la particolare attenzione rivolta
a prodotti, servizi e risorse umane,
l’investimento costante in ricerca e sviluppo.
Queste le armi di chi sta battendo la crisi
l’Abruzzo aziendale che “se la sta cavando bene” e
che, spesso, ha bisogno anche di altro capitale umano
per portare avanti i propri progetti.
Vediamo, concretamente, in che modo le realtà aziendali abruzzesi stanno concentrando i loro sforzi per
emergere dalla situazione attuale di criticità diffusa.
Partiamo dalla zona della Val di Sangro, dove la Valagro SpA, azienda multi-business, sta proseguendo,
senza problemi, la propria marcia.
Impegnata nella produzione di prodotti per la nutrizione vegetale, per l’industria chimica e per quella
farmaceutica biotecnologica, la Valagro SpA possiede una serie di elementi che la contraddistinguono:
propensione all’innovazione dei prodotti senza soluzione di continuità – l’azienda ha una consolidata
tradizione di collaborazioni mirate con università e
da sinistra: Domenico e Biase Melchiorre, rispettivamente responsabile ricerca e sviluppo e presidente della Taim
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D’Orsogna Dolciaria a San Vito
lo stabilimento della Amadori a Mosciano Sant’Angelo
istituzioni accademiche in Italia e all’estero: l’ultima
con la Sant’Anna di Pisa - forte orientamento al mercato e presenza internazionale in ben 80 paesi con 12
proprie filiali sparse per il mondo. E questi sono solo
alcuni degli indicatori della solidità aziendale.
La “multinazionale tascabile” – così come viene spesso definita la Valagro – non solo ha mantenuto inalterato il livello occupazionale, ma è alla ricerca di
cinque geographical marketing manager che possano
monitorare costantemente l’andamento dei mercati
internazionali di riferimento.
Segno, questo, che l’investimento nella massima professionalizzazione possibile premia sempre.
A pochi passi dalla Valagro c’è la Taim Srl, una cinquantina di dipendenti in tutto, da anni nel mercato
non solo nazionale delle macchine e degli impianti
per l’industria farmaceutica, che ha fatto della riorganizzazione e della flessibilità l’elemento vincente
in questo periodo.
L’azienda, infatti, è riuscita a reinventarsi e a spaziare in altri comparti diversi da quelli della tradizionale
appartenenza: l’ingresso nel settore degli arredi inox
ha, infatti, permesso di mantenere inalterato il livello
occupazionale e, allo stesso tempo, allargare lo spettro delle attività produttive.
Inoltre, la customerizzazione dei prodotti, particolar-
il direttore generale Humangest, Paolo De Vincentiis
mente richiesta nel proprio settore di riferimento, sta
orientando la Taim a ricercare nuove professionalità,
in particolar modo project manager, in grado di seguire l’iter che va dalla commissione dell’incarico alla
consegna del prodotto finito.
Spostandoci di qualche chilometro dalla Val di Sangro,
non si può non prendere in considerazione il “gioco di
squadra” della Walter Tosto SpA, da quarant’anni nel
settore della caldareria, grazie al quale l’azienda di
Chieti sta consolidando la propria leadership a livello
mondiale.
Il costante miglioramento e l’accrescimento trasversale del know aziendale, oltre ai tanti progetti com-
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in primo piano
Giuseppe Natale Ceo Valagro SpA
missionati, mettono la Walter Tosto nelle condizioni
di ricercare altri project manager.
Inoltre, l’impresa teatina gestisce da anni una propria
scuola di saldatura nella quale vengono formati continuamente giovani che vogliono intraprendere questo tipo di attività professionale. Il tutto nell’ottica
dell’impara il tuo futuro, un processo di fidelizzazione
tra risorse umane e impresa che imprime una valenza
Donato Lombardi, davanti al suo stabilimento Presider di Avezzano
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d’appartenenza molto forte al tessuto aziendale.
Nel comparto alimentare, la qualità della vasta gamma di prodotti e un brand affermato, fanno della Reginella d’Abruzzo Srl, storica industria casearia di
Sulmona, un esempio di come l’alto profilo industriale
possa tranquillamente garantire solidità all’impresa.
I fatturati in crescita, una customer satisfaction elevata e la concentrazione degli sforzi economici anche
al nord Italia, permettono a Reginella di programmare, già da adesso, il proprio futuro: per fine anno,
infatti, sono previste nuove assunzioni.
Stesso discorso vale per la D’Orsogna Dolciaria,
azienda del frentano leader in Europa in materia di
semilavorati per l’industria alimentare.
Le richieste in aumento e i livelli produttivi inalterati
rispetto allo scorso anno, fanno della costante ricerca all’innovazione e dello sviluppo di nuove soluzioni
alimentari della D’Orsogna Dolciaria un’azienda attiva, con ulteriori prospettive di crescita.
Sempre in ambito alimentare, segnali estremamente
positivi arrivano dalla Amadori, una delle aziende
leader nel settore agro-alimentare italiano, che continua a crescere puntando sull’innovazione costante
in ricerca e sviluppo e ampliando le proprie strutture
produttive.
Un esempio tangibile dell’ottimo stato di salute dell’impresa cesenate è lo stabilimento alimentare di
Mosciano Sant’Angelo, la realtà industriale più importante dal punto di vista occupazionale nella provincia di Teramo con oltre 1.500 dipendenti. Tra qualche
mese è prevista la messa in funzione della nuova cella frigorifera di stoccaggio di prodotti surgelati, una
struttura che occuperà circa tremila metri quadrati
completamente automatizzata. Come dire, investire
proprio oggi perché si ha la certezza di crescere ulteriormente domani.
Dal campo alimentare al comparto dei servizi.
Una “positività in controtendenza”, tutta made in
Abruzzo, è senza dubbio quella della Humansolution,
segmento dell’offerta della Humangest, agenzia di lavoro temporaneo, che si appresta ad affrontare una
nuova sfida nel mondo dei servizi per le aziende mettendo a loro disposizione professionalità in materia
di logistica, assicurativa, finanziaria, del credito, del
global services e della ristorazione aziendale.
L’idea della Humansolution ha preso corpo nell’autunno del 2008, periodo in cui le avvisaglie della crisi
iniziavano minacciosamente a destabilizzare le certezze acquisite con fatica nel corso degli anni.
Dalla sede centrale di Pescara si prevede che, a regime (ottobre 2009), la Humansolution sarà operativa
su buona parte del territorio del Bel Paese con otto
proprie filiali. Verranno selezionate e assunte circa
settanta nuove figure professionali, soprattutto nell’area manager e supervisor.
Buone notizie, infine, anche dal cuore dell’Abruzzo,
dove la Presider Srl di Avezzano, da quasi quarant’an-
ni sui mercati internazionali nella prelavorazione di
travi in acciaio, ha riconfermato i contratti in scadenza a febbraio e non ricorrerà agli ammortizzatori
sociali: l’attuale organico di quasi 150 dipendenti ad
alta specializzazione, con altrettanti a generarne l’indotto, continuerà quindi a prestare la propria opera
professionale nell’azienda dei fratelli Lombardi.
Merito, senza dubbio, della particolare attenzione
dell’industria marsicana al capitale umano, considerato da sempre elemento determinante per competere.
Gli otto casi trattati dimostrano che esiste un Abruzzo aziendale vivo, dinamico, che “ce la sta facendo”.
Che ha saputo programmare, che non ha adottato decisioni affrettate e dunque, quasi sempre, poco efficaci. Ma, al contrario, ha saputo investire quando
doveva.
Un’esigenza sottolineata di recente anche nel corso
della tavola rotonda “Imprenditori a confronto: Idee
e strategie per superare la crisi ed aumentare la competitività”. È stato sottolineato che le aziende che
oggi possono vantare numeri confortanti sono quelle
che in un recente passato hanno adottato una
strategia basata
sulla
razionalizzazione dei
costi e sull’innovazione. Ancora
una volta prevenire è meglio
che curare
•
in basso: lo stabilimento della Walter Tosto Serbatoi; a lato: l’amministratore delegato Luca Tosto
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