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Brennercom, il dossier top secret Le quote valgono meno dell`offerta

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Brennercom, il dossier top secret Le quote valgono meno dell`offerta
8
TN
TRENTO E REGIONE
Giovedì 25 Giugno 2015 Corriere del Trentino
Banda larga Scontro pubblico-privati
Assoimprenditori
Pan vuole mediare
«La fibra ottica
è l’unica priorità»
Stefan Pan, presidente di Assoimprenditori, è un po’ in imbarazzo nello scontro tra
Brennercom e la Provincia. L’azienda è socia di
Assoimprenditori, inoltre è diretta da Karl Manfredi che è anche presidente della sezione Ict degli industriali. Però è anche vero che la fibra ottica e la banda ultralarga, con cospicuo investimento pubblico, sono una delle richieste più
pressanti degli industriali e di tutte le categorie
economiche negli ultimi mesi.
«Chiarisco subito — afferma Pan — che non
posso entrare nel merito delle decisioni adottate
dal cda di un’azienda o dalla giunta provinciale
in merito. So quel che scrivono i media, nulla di
più. Il tema prioritario, per noi, è la fibra ottica.
Come associazione chiediamo a gran voce un investimento strategico e prioritario perché senza
la banda ultralarga, da rendere disponibile in
tutte le vallate e persino nelle zone di alta montagna, le aziende saranno fuori dal mercato. Negli
ultimi due anni il volume di dati online è aumentato del 90%. Senza accesso alle big data, le
aziende e il territorio non saranno competitivi e
l’accesso al futuro rimarrà precluso».
Il presidente Pan insiste sul tema della raggiungibilità: «Se 50 anni fa il problema erano le
strade o il telefono, oggi il tema è la banda ultralarga che necessita la rete a fibra ottica. La chiedono le nostre
aziende vocate
all’export, che
non sono ubicate solo nelle città, ma anche nelle zone produttive delle vallate
dove contribuiscono a creare
occupazione
qualificata e redditi aggiuntivi
per molti contadini che uniscono lavoro in fabbrica e maso. Ma
Presidente Stefan Pan
la chiedono anche gli hotel e gli
agriturismi, molti dei quali sono in zone montane. Se un turista non riesce a sfogliare rapidamente il tablet o lo smartphone, l’anno successivo cambia struttura ricettiva».
Il presidente Pan auspica una mediazione tra
Brennercom e la Provincia per una soluzione
chiara e rapida: «Non vogliamo che questa vicenda rallenti l’investimento della fibra ottica.
Stiamo vivendo una rivoluzione industriale, i
macchinari diventano smart e sono interconnessi. Senza banda larga siamo fuori dal mondo.
La Provincia deve creare i presupposti della raggiungibilità informatica, coinvolgendo nel progetto anche i privati. Solo mettendo in rete tutte
le forze in campo, sia quelle degli enti, Comuni
compresi, sia quelle dei privati, riusciremo a dotarci dell’infrastruttura fondamentale del terzo
millennio e, per quanto ci riguarda, necessaria
per lanciare anche in Sudtirolo l’industria 4.0,
priorità per Confindustria e per la tedesca Bdi».
F. E.
BOLZANO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Brennercom, il dossier top secret
Le quote valgono meno dell’offerta
L’analisi Deloitte per conto della Provincia indica 750 euro contro i 764 valutati dal cda
La svolta
l Venerdì
scorso il cda di
Brennercom ha
preso atto della
decadenza da
socio della
Provincia,
titolare del
42,35%, in
virtù della
legge 147 del
2013
l Martedì la
Provincia ha
deliberato il
ricorso
Ci sarebbe un dossier
top secret sul tavolo del governatore Arno Kompatscher,
commissionato dalla giunta
provinciale nel 2013 alla società
Deloitte consulting Italia, secondo il quale le azioni di Brennercom valgono 750 euro
l’una. Ovvero meno dei 764,27
euro che il cda di Brennercom,
con una decisione presa a maggioranza, intende liquidare alla
stessa Provincia per sopravvenuta cessazione della partecipazione societaria.
È questa una delle armi che i
vertici di Brennercom, in testa
il presidente Ferdinand Willeit
e l’ad Karl Manfredi, potrebbero usare se davvero la Provincia, come ha annunciato Kompatscher dopo la seduta di
giunta di martedì, impugnasse
la decisione del cda di Brennercom in Tribunale.
Il caso è esploso venerdì
scorso, quando il cda della società di Ict ha comunicato di
aver preso atto della cessazione
della partecipazione societaria
della Provincia in virtù della
legge 147/2013, che dispone la
dismissione a partire dall’1
gennaio 2015 delle partecipazioni pubbliche non strettaBOLZANO
mente necessarie. I cda delle
società partecipate dovrebbero
liquidare la quota entro 12 mesi. Il board di Brennercom, previa valutazione di esperti e assenso del collegio sindacale, ha
fissato il controvalore da versare alla Provincia, titolare del
42,35% del capitale pari a
19.483 azioni, in 14,89 milioni
di euro, ovvero 764,27 euro ad
azione. Così facendo, la Spa
avrebbe come socio di maggioranza il Gruppo Athesia di Mich Ebner (tramite il 17,57% di
Athesia Druck e il 30,75% di Km
Invest). Ebner è membro del
cda Brennercom, ma anche
presidente della Camera di
commercio, oltre che numero
uno del gruppo editoriale che
pubblica il Dolomiten.
La reazione della Provincia,
estromessa «ope legis» da
Brennercom, è stata deliberata
martedì dalla giunta, che ha
I sindacati
Cgil, Cisl e Uil chiedono
tutela per i 200 addetti
e una soluzione
sulla rete pubblica
conferito al presidente Kompatscher il mandato per un patto
parasociale con gli altri soci
pubblici di Brennercom (Asm
Bressanone ha l’1,73%, A22 il
2,71% e Selfin il 4,21%) con cui
riprendere il controllo raggiungendo il 51%. Il tutto per
tutelare la fibra ottica, ritenuta
priorità infrastrutturale dall’ente. Inoltre sono stati incaricati l’avvocato Marcello Clarich,
docente di diritto amministrativo alla Luiss di Roma, e l’Avvocatura della Provincia di impugnare la decisione del cda di
Brennercom in Tribunale. E
qui ci potrebbe essere un altro
intoppo. Il board della Spa non
ha adottato alcuna delibera,
ma ha preso una decisione che
dovrà essere comunicata alla
Camera di commercio per la
registrazione delle cessazione
da socio al registro delle imprese: una procedura che non
ha precedenti in Alto Adige. Al
momento, non ci sarebbe un
atto impugnabile. Infine i vertici di Brennercom puntano sul
fatto che la Spa ha solo 85 km
di fibra ottica, pari al 3% dell'intera rete di 2.700 km di cui
1.000 sono della Provincia e gli
altri di Telecom.
Nel frattempo la vicenda
preoccupa i sindacati. Brennercom ha 42 milioni di euro di
fatturato e 200 dipendenti tra
Bolzano, Trento, Verona, Innsbruck e Monaco. «La soluzione c’è — afferma Toni Serafini
della Uil — Brennercom ha il
ramo telefonia e quello della fibra ottica. Il primo è business
che non interessa all’ente, il secondo è un’infrastruttura pubblica. Basta scorporare il ramo
d’azienda fibra ottica, da affidare alla Provincia, per chiudere
la vicenda». Alfred Ebner della
Cgil condivide la necessità delle reti in mano pubblica e chiede massima garanzia per i 200
dipendenti. Michele Buonerba
appoggia la Provincia: «Brennercom esiste perché l’ente
pubblico ha investito. Le perdite dei primi anni sono state pagate dalla collettività, adesso si
vuole che gli utili diventino solo privati. Stupisce la visione
del cda di Brennercom che diventa filo-governativo perché
la legge statale in questo caso è
più conveniente, salvo rivendicare autonomia da Roma quando la situazione lo consente».
Felice Espro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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