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La carica dei liberi professionisti In 18mila “valgono”

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La carica dei liberi professionisti In 18mila “valgono”
LA PROVINCIA DI VARESE
13
VENERDÌ 18 APRILE 2014
Economia
Sul sito web
Una boutique
del profumo
Anche dei re
[email protected]
Passeggiando per le via del Cento
Storico di Busto non lasciatevi sfuggire Osmé Profumeria Artistica, una
boutique dove sarà possibile trovare
qualcosa di raro, di inusuale, senza
riferimento al costo o al marchio, prodotti artigianali che si distinguono
dalla massa per i loro dettagli di altis-
simaqualità,chehannounaloroidentità e che sono detti prodotti di “nicchia”, parola che rimanda all’idea di
un piccolo luogo protetto. «Il nostro
progetto-spiegaSimonaCannarozzo,
- prevede l’incontro tra arte e fragranze d’autore» (...).
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Besozzi
La carica dei liberi professionisti
In 18mila “valgono” 560 milioni
Sono entrati nel parlamentino della Camera di Commercio e la loro voce è forte
Quindici le categorie di ordini rappresentanti. E i numeri sono in costante crescita
VARESE
SILVIA BOTTELLI
Solo fino allo scorso anno i liberi professionisti non erano neppure rappresentati all’interno del parlamentino dell’economia provinciale della Camera
di Commercio.
Solo con l’ultima elezione, nel
maggio del 2012, che ha cambiato
i componenti e la struttura dell’organo di governo dell’ente camerale, hanno ottenuto un rappresentante che può così portare
alla luce dell’intero mondo economico provinciale, gli interessi
delle 15 categorie di ordini professionali e di due associazioni.
Eppure, secondo i dati dell’ente camerale varesino, che ha elaborato dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla
base delle dichiarazioni fiscali
rese dai soggetti con partita Iva,
il peso dei professionisti è tutt’altro che irrilevante e in rapida
evoluzione: nel complesso nella
nostra provincia sono 18.600 le
persone la cui attività è collegata
a questo mondo.
Sono l’8% del totale regionale
In particolare i liberi professionisti in senso stretto residenti in
provincia di Varese risultano circa 11.600, pari a quasi l’8% del
totale regionale.
Qui dentro ci sono tutti i titolari di partita Iva che hanno compilato lo specifico quadro del modello Unico e per i quali il reddito
da “lavoro autonomo derivante
dall’esercizio di arti e professioni” è prevalente.
Alle 11.600 persone che rientrano in questa classificazione,
vanno poi assommati i 3.500
“contribuenti minimi”, cioè che
coloro che possono usufruire di
regimi fiscali agevolati o per reddito o per età, e i dipendenti che
operano negli studi e negli uffici,
per raggiungere quella quota di
18.600 totale.
Andando a leggere tra i risultati della ricerca, che verrà successivamente approfondita, proprio in virtù della rilevanza di
questo comparto, da un confronto con gli Ordini che raggruppano le varie categorie, si scopre
che in provincia di Varese i professionisti lavorano soprattutto
nei servizi professionali, scientifici e tecnici: attività legali, contabilità, studi di architettura,
studi di ingegneria.
Il secondo settore per rilevanza numerica è quello collegato
alle attività socio assistenziali e
sanitarie; il terzo infine fa capo
agli ambiti dell’informazione e
della comunicazione.
Dai 45 anni in su
Quanto all’età, escludendo i contribuenti minimi che spesso sono giovani lavoratori autonomi,
la maggior parte dei liberi professionisti (il 57%) si colloca nella
fascia dai 45 anni in su.
La componente maschile è poi
nettamente prevalente andando
ad occupare due terzi dell’intero
totale.
Andando invece a fare quattro
conti in tasca ai professionisti, il
reddito medio sfiora i 41mila euro. A livello provinciale invece tra
i Comuni con la maggior presenza di lavoro autonomo sul totale
dei contribuenti ci sono Luvinate
con il 7,4%, Casciago con il 4,6%,
i piccoli Marzio, Galliate e Agra
e poi Varese con il 3,8%.
La media provinciale è invece
del 2,2%, per un reddito complessivo generato di 560milioni
di euro, pari al 4% dei 14 miliardi
che rappresentano il totale delle
dichiarazioni varesine nell’anno
d’imposta 2012. 1
La Mv firmata Agostini
sarà in vendita da maggio
VARESE
Una special edition che unisce tradizione e innovazione dedicata
a Giacomo Agostini, tra le leggende
viventi del motociclismo e vincitore,
in sella alle moto MV Agusta, di oltre
250 gare e ben 14 titoli mondiali.
Questo il regalo della factory
della Schiranna guidata da Giovanni Castiglioni a tutti i cultori
del marchio e ai tifosi del più
grande pilota della storia del
motociclismo che, a partire dall’inizio di maggio, avranno la
possibilità di acquistare, al
La moto dedicata ad Agostini
Tecnici, ingegneri ma non solo sono impegnati in una grande opera come l’autostrada Pedemontana
L’architetto di Gallarate
«Meno lavoro, più difficoltà
La soluzione? Formazione»
ordine alle spalle non si può lavorare
né siglare progetti: «Non è stato facile
entrare nell’ordine: l’esame non è
semplice, la percentuale di gente che
passaèbassa,c’èchiciprovapiùvolte,
in diverse regioni».
E anche se oggi i professionisti sono
sempre di più «l’esame stesso fa una
prima scrematura». Poi è il mercato
a fare il resto: «Un tempo c’era spazio
per molti più professionisti oggi le opportunità sono sempre meno».
Ed i problemi sempre di più: «Capita
cheiclientisilamentinodelleparcelle,
abbiano da ridire sui costi dei materiali o quant’altro». In questo caso ci
si può anche appoggiare all’ordine
«che può aiutare con un servizio di
consulenza e di tutela». S, BOT.
Come per ogni altro settore dell’economia anche gli ordini professionali
risentono le conseguenze della crisi
che ha portato, nel loro caso, a una
riduzione di clienti o all’interruzione
improvvisa di contratti già siglati.
Lorenza Maineri, un architetto senior
gallaratese racconta infatti «che le
consulenzeprofessionalicomelamia,
legate strettamente al mondo del
l’edilizia, sono state tra le prime a risentire della crisi». Quando un cantiere si ferma, spiega Maineri «anche
tutto ciò che gravita attorno si blocca:
professionisti compresi». Sono tanti
i cantieri che, finita la liquidità hanno
bloccatoilavori,sospesoipagamenti,
rimandato i progetti: «Il lavoro è calato, ma anche l’organizzazione del lavoro è diversa, più frammentata».
Eppure l’architetto, come ogni altro
professionista iscritto a un ordine, deve continuare ad investire sulla formazione «per poter restare iscritto
all’ordine e per poter continuare ad
esercitare»,ricordaMaineri.Senzaun
prezzo di 23.990 euro, una moto
unica in ogni dettaglio. Saranno
infatti solamente 300 gli esemplari numerati della F3 800 Ago
che andranno in produzione,
ciascuno dei quali autografato
personalmente sul serbatoio da
Giacomo Agostini.
Un ulteriore elemento di personalizzazione è dato dalla targhetta in argento posizionata
sulla piastra di sterzo con il numero progressivo della moto, a
certificare l’appartenenza della
F3 800 Ago alle creazioni più
esclusive di Mv Agusta.
Ciascun esemplare sarà inoltre consegnato insieme a uno
specifico attestato siglato da
Giacomo Agostini, a tutela dell’originalità di questa nuova,
leggendaria Mv. 1
Tessile Abbigliamento
l’unione rafforza i gruppi
VARESE
Fino a ieri erano tre i gruppi
che rappresentavano all’interno di
Univa, il settore del tessile: oggi le
Tessiture e Filature, le Tintorie, Stamperie e Finissaggi tessili e le MaglieCalze, Abbigliamento e Calzature, si
sono riuniti nel più generico Tessile e
Abbigliamento.
«Un modo per unificare la rappresentanza di tutta la filiera
produttiva del settore presente
sul territorio e, allo stesso tempo, dare un forte segnale di razionalizzazione e snellezza
operativa» spiega Univa. E così,
quello che si è venuto a creare
è un gruppo consistente: conta
250 aziende per un totale di
7.905 addetti, con un peso del
19,62% in termini di imprese e
dell’11,79% in termini di addetti
sulla compagine associativa
dell’Unione Industriali. Pietro
Sironi della Cervotessile Spa, di
Gallarate è il nuovo presidente
del gruppo.
Un gruppo che ora rappresenta l’intera filiera storicamente presenta da monte a val-
«Riconosciuti
come valore
Abbiamo peso
sul territorio»
Dentro a quegli oltre 18mila professionisti nella nostra provincia c’è un
po’ di tutto. «Ed è importante distinguere i liberi professioni iscritti a un
ordineprofessionaledailiberiprofessionisti non iscritti» spiega Roberta
Besozzi, presidente della Consulta
provinciale dei liberi professionisti.
Un libero professionista non iscritto
ad alcun albo è semplicemente un lavoratore autonomo «non sottoposto
ai vincoli di codice etico imposti da un
ordine ai suoi iscritti».
Ci sono determinate professioni che
richiedono l’iscrizione obbligatoria
per poter essere esercitate: architetti,
avvocati, medici, ingegneri «senza
l’iscrizione all’ordine non è possibile
siglare progetti ne lavorare» spiega
Besozzi. Ovviamente tutto questo
comporta una serie di obblighi e di
vincoli per il professionista «ma anche e soprattutto una serie di tutele
per chi si avvale della consulenza del
professionista iscritto».
Serve una laurea, o un diploma nel
caso dei collegi, un esame di stato «ed
è richiesta una formazione professionale continua» per far parte di un ordine. «Ci sono poi controlli, siamo obbligati ad una assicurazione contro i
rischi professionali che va a tutelare
il committente»: se mancano questi
vincoli il professionista risponde di
suoconl’accusadiviolazionedelcodice deontologico. L’etica, per il professionista è sempre strettamente connessa con l’operato.
«Èimportantepernoi-spiegaBesozzi che è anche consigliere dell’ente
camerale - aver un posto nel consiglio
della Camera di Commercio: significa
riconoscerecheabbiamounruoloimportante nel mondo economico. Siamofinalmentericonosciuticomepartesociale:anchenoicontribuiamoalla
formazione del Pil, creiamo occupazione e siamo sempre più spesso sussidiari nelle funzioni svolte dalla pubblica amministrazione».
Certo,anchelelibereprofessionisono
molto cambiare in questi ultimi anni:
«Si è registrato un sensibile calo del
reddito pro capite e un consistente
aumento delle iscrizioni: molti lo fanno per mancanza di alternative e sperano di trovare opportunità». S. BOT.
le tra le imprese del territorio
e da sempre punto forte del tessile varesino che ora unita potrà
aumentare la propria competitività.
Secondo l’ultima rilevazione
congiunturale dell’Unione Industriali, relativa al quarto trimestre 2013, oltre la metà delle
imprese, il 62% del totale di
settore, i livelli produttivi sono
rimasti stabili: già un buon risultato dopo molti trimestri
chiusi in negativo, ed anche
l’export si è chiuso in crescita,
arrivato a quota 781 milioni di
euro nel 2013, +1,2% rispetto ai
livelli del 2012. Piccoli segnali
positivi di una ripresa che ora
il settore, dal tessile all’abbigliamento, vuole affrontare unito. 1 S. Bot.
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