Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti
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Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti
Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti H Q Q HEALTHCARE QUALITY QUEST Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti Nancy Dixon Edizione italiana a cura di Ulrich Wienand H Q Q HEALTHCARE QUALITY QUEST Curatore edizione in lingua italiana: Ulrich Wienand Traduzione: Livia Lo Presti Revisione edizione in lingua italiana: Carlo Descovich © 2012 Healthcom-munication via Carlo Poma, 1 20129 Milano Tel. +39 02 76115147 Fax +39 02 7491855 [email protected] www.mdemmedi.com Editing e impaginazione: emmedi s.r.l. Stampa: Studio Pixart s.r.l. via 1° Maggio, 8 30030 Quarto d’Altino (VE) ISBN 978-88-907299-0-4 Ottava edizione, 2011. Copyright © Healthcom-munication 2012. Copyright © Healthcare Quality Quest Ltd, 1995–2011. I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo, compresi i microfilm e le copie fotostatiche sono riservati per l’edizione in lingua italiana. Questo volume è stato realizzato all’interno del progetto “L’Audit come strumento per identificare le priorità di ricerca”, nel Programma di Ricerca Regione-Università 2007-2009 dell’Emilia-Romagna, Area 3: “Formazione alla ricerca e creazione dei research network”. Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti Argomenti Introduzione alla versione italiana Prefazione Pag. v xv Ringraziamenti xvii Obiettivo 1 1 — Il processo dell’audit clinico Perchè condurre un audit clinico Definire l’audit clinico Il processo di audit clinico Approccio all’audit clinico a “ciclo rapido” Studio descrittivo o audit clinico Ricerca e audit clinico Mettere in relazione ricerca e audit clinico per fornire un’assistenza clinica efficace Il processo di miglioramento della qualità I processi di gestione del rischio Accountability framework 3 3 3 4 6 7 8 10 10 14 17 2 — Come pianificare un audit clinico L’importanza di condurre un audit clinico efficace nella realtà Aspettative sull’audit clinico Come progettare un audit clinico Come selezionare i temi per l’audit clinico Quality Impact Analysis Come individuare un obiettivo per l’audit clinico Selezionare un verbo Definire la qualità Formulare la dichiarazione dell’obiettivo dell’audit clinico Come dare un titolo all’audit clinico Come scegliere gli stakeholders 19 19 19 20 21 22 24 25 26 26 28 28 Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti i Argomenti Pag. Come definire il numero di casi da includere e come selezionarli Quanti casi dovrebbero essere inclusi Come scegliere una popolazione o un campione Come scegliere una tecnica di campionamento Come scegliere la grandezza del campione Come decidere la strategia di raccolta dati 3 — Come preparare le misure per un audit clinico Perché parlare di “misure” Definire le misure di un audit clinico Come preparare una misura in un audit clinico Come trasformare un obiettivo di un audit clinico in una misura Come definire uno standard Modelli di misure dell’audit clinico Per un audit sull’accessibilità (misurata rispetto al “tempo”) Per un audit sull’appropriatezza Per un audit sull’implementazione di raccomandazioni basate sulle evidenze scientifiche Per un audit sull’efficienza Per un audit sull’accettabilità (esperienza del paziente e di chi lo assiste) Per un audit sull’efficacia (outcome) Differenti orientamenti per le misure Misure di processo o di esito Tipi di misure di un audit clinico Come definire denominatore e numeratore Esclusioni o eccezioni per le singole misure di audit clinico Come misurare una complicanza Caratteristiche di una misura di audit clinico Come verificare la validità di una misura di audit clinico Come valutare il progetto di un audit clinico e le sue misure Come trasferire l’evidenza scientifica nelle misure di audit clinico 4 — Come raccogliere e organizzare i dati per l’audit clinico Come sviluppare un protocollo di raccolta dati Fonte dei dati Personale addetto alla raccolta dati Come testare l’affidabilità della raccolta dati Selezionare il caso ii 29 30 30 33 35 38 41 41 41 44 46 47 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 62 64 67 68 71 72 75 75 77 77 77 79 Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti Argomenti Strumenti per la raccolta dati Tempistica della raccolta dati Protezione e controllo dei dati Come condurre un test pilota Cosa implica la raccolta dati Come registrare i dati Come organizzare i risultati preliminari dell’audit clinico Come calcolare la coerenza preliminare Come calcolare la coerenza preliminare per una misura sulle complicanze Pag. 81 84 84 85 87 88 91 91 95 5 — Come esaminare i risultati di un audit clinico L’importanza di un’attenta revisione dei risultati preliminari di un audit clinico Cosa occorre per rivedere i risultati preliminari Sensibilità e specificità Come verificare sensibilità e specificità di una misura di un audit clinico Come rivedere i singoli casi Come fare la revisione dei risultati preliminari dell’audit clinico Come calcolare la coerenza finale Come calcolare la coerenza finale per una misura di una complicanza Cosa si ottiene con la revisione preliminare dei risultati dell’audit clinico Come fare una revisione dei risultati finali dell’audit clinico Come presentare e analizzare gli scostamenti nei risultati dell’audit clinico Tipi di variabilità Cause comuni di variabilità Cause speciali di variabilità Come determinare il tipo di variabilità Come agire su una variabilità Come presentare i risultati di un audit clinico 106 108 109 109 111 114 115 6 — Come identificare i problemi e le loro cause Importanza di dedicare tempo all’analisi dei problemi Come concentrarsi sul miglioramento Problemi e cause Come formulare un problema Come trovare la causa di un problema 117 117 118 118 119 120 Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti 97 97 97 98 98 100 101 102 103 104 105 iii Argomenti Pag. Come creare un diagramma a lisca di pesce (causa-effetto) I cinque “perché?” Mappatura del processo Cause dei problemi 120 123 124 128 7 — Come pianificare il cambiamento per migliorare la pratica. L’importanza di ripetere la misurazione Cosa occorre per ottenere un miglioramento Il modello I-M-P-R-O-V-E-S Identificare il miglioramento Spiegate il miglioramento Identificare il tipo di cambiamento Modellare (o mobilitare) le opinioni Preparare una strategia per il cambiamento Riprogettare la pratica corrente Operare il cambiamento suggerito Verificare il funzionamento della nuova pratica Eliminare gli scostamenti indesiderati Stabilizzare il cambiamento Misurare l’effetto delle azioni Continuare il processo di audit clinico Come pianificare misurazioni ripetute Strategie per la ripetizione della raccolta dati Come realizzare il follow up 131 131 132 133 133 134 135 139 141 142 144 144 145 145 146 146 147 148 8 — L’audit clinico nel contesto Il sostegno dell’organizzazione Considerazioni in ambito etico 149 149 150 Glossario 151 Bibliografia 165 Appendice 171 Indice 173 iv Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti Introduzione alla versione italiana Questo libro Londra, 1989. Nel Regno Unito, alla fine del terzo mandato Thatcher, si sta riflettendo su cambiamenti importanti nel sistema sanitario, anche in un’ottica di qualità delle cure1. Un famoso documento governativo dal titolo “Working for Patients”2 cita come uno dei possibili approcci al miglioramento il Medical audit, che era stato introdotto da Paul Anthony Lembcke3 ed era conosciuto negli Stati Uniti da ormai alcuni decenni. Il 19 Giugno 1989 la Royal Society of Medicine organizza a Londra una sessione dedicata al quesito su quanto il Regno Unito possa imparare da altri sistemi sanitari ed invita come relatore esperto di Medical audit una psicologa americana, certificata in Quality Assurance, di nome Nancy Dixon4. Sappiamo, quindi, che l’autrice del presente libro si occupa già di audit quando questo deve ancora prendere piede in Gran Bretagna. Nel 1996 lei stessa viene incaricata dal National Centre for Clinical Audit di redigere un documento rimasto importante, dal titolo “Good practice in Clinical Audit”.5 Il presente volume contiene quindi una summa di 30 anni di prassi, di attività didattica e consulenziale svolta in diversi paesi, ed è ora alla sua 8.a edizione in lingua inglese. Il contenuto viene aggiornato ad ogni edizione, in base alle evidenze scientifiche più recenti ed alle esperienze, i dubbi, le domande emerse nel lavoro con i colleghi delle strutture sanitarie. Alle sue spalle c’è un’opera più voluminosa, il Clinical Audit Manual di 525 pagine, organizzato come materiale di supporto nei corsi, anche estensivi, tenuti dall’autrice.6 Sono già sul mercato, anche quello italiano, altre pubblicazioni sull’audit clinico. In che cosa si distingue questo libro dalle pubblicazioni già disponibili? Nancy Dixon fa dapprima un’attenta - quanto necessaria - distinzione fra audit clinico ed altre attività affini, poi prende per mano il lettore e lo guida passo per passo attraverso tutte le tappe della progettazione e dello svolgimento di un audit clinico. Il volume è ricco di esempi, flow chart, indicazioni sul da farsi, strumenti pratici, moduli, facsimili. Seguendo il testo è quasi impossibile sbagliare un passaggio. Come condurre un Audit Clinico a beneficio dei pazienti v Audit Clinico in Italia Udine e Pordenone, 1984. Franco Perraro e Andrea Gardini curano l’edizione italiana del libro di William F. Jesse “Identificazione dei problemi di qualità delle cure e dei servizi sanitari” che descrive quasi esattamente lo stesso processo dell’audit clinico, senza mai usare quel termine.7 Per alcuni anni, questo metodo viene promulgato soprattutto all’interno della Società Italiana di VRQ.8 Con la riforma sanitaria, contenuta nel D.Lgs. 502/517, viene introdotto in Italia l’Accreditamento Istituzionale, ed il decreto attuativo del Gennaio 1997 sui “Requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie”, fra i requisiti organizzativi generali, indica che: “la Direzione è responsabile della creazione delle condizioni organizzative che facilitino e consentano la promozione e il supporto ad attività valutative e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni, secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o nella normativa già emanata a livello nazionale o locale. In tutti i presidi devono essere attivati programmi di valutazione e miglioramento delle attività. I programmi vengono selezionati in rapporto alle priorità individuate. […] Annualmente ogni struttura organizzativa effettua al proprio interno o partecipa ad almeno un progetto di valutazione e verifica di qualità favorendo il coinvolgimento di tutto il personale. Tale attività sarà utilizzata anche per lo studio dell’appropriatezza nell’utilizzo delle risorse.”9 Anche questo testo sembra descrivere l’attività di audit clinico, senza usare esplicitamente questo concetto. Trattandosi di una norma cogente, a rigor di logica, tutte le strutture sanitarie italiane dovrebbero fare un audit clinico all’anno per essere autorizzati all’esercizio. Nel 2000, Renata Cinotti e Antonino Cartabellotta, due grandi nomi nel panorama italiano della qualità in sanità e della medicina basata sulle evidenze, cercano di dare supporto a questa esigenza con la pubblicazione “Progettare, realizzare, verificare un audit clinico”.10 La collaborazione fra due importanti strutture ha prodotto un fascicolo che tuttora è uno dei documenti più scaricati dal sito dell’Agenzia Sanitaria Regionale. Dal momento della sua pubblicazione, il lavoro ha avuto il grande merito di avvicinare un pubblico non ristretto al tema dell’audit clinico, di inquadrare questo strumento nella logica dei sistemi qualità e di preparare i professionisti ad eventuali visite di verifica per l’accreditamento. La distinzione, posta all’inizio, fra “audit di sistema”, “audit organizzativo” e “audit clinico” purtroppo non ha aiutato a fare chiarezza e la descrizione delle varie fasi dell’audit è rimasta necessariamente concisa. Negli anni successivi, insieme all’interesse, è cresciuta in Italia la confusione terminologica intorno all’audit clinico. In particolare, si è diffusa l’opinione che l’audit clinico sia - o possa essere - la discussione di un singolo caso clinico, specialmente se questo ha avuto degli esiti inaspettati (p.e. eventi avver- vi Introduzione alla versione italiana