Il terremoto mediatico su don Marco Ghilardi, il paese è sconvolto
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Il terremoto mediatico su don Marco Ghilardi, il paese è sconvolto
Araberara - 9 agosto 2013 » LUZZANA – “nessuno può pensare che una cosa del genere sia vera” segue dalla prima LE DONNE, LA CHIESA, IL PAPA ecc…, insomma una fallita. So che tante altre donne, anche di Chiesa, non avevano apprezzato e anzi ne erano rimaste addolorate. Adesso vedo che il Papa torna sull’argomento con ben altre parole che mi sembrano costituire una bella novità: ha detto che la Chiesa è “femminile”; che “una Chiesa senza le donne è come un Collegio Apostolico senza Maria”; che “il ruolo della donna nella Chiesa non è solo quello della maternità, della madre di famiglia, della chierichetta e della presidente della Caritas ( e si potrebbe aggiungere: della sagrestana, della perpetua, della donna delle pulizie)… La donna è “colei che aiuta la Chiesa a crescere” – ha affermato – ricordando anche che “la Madonna è più importante degli apostoli”. E ancora: “Bisogna andare avanti, creare una teologia della donna, una dottrina rivisitata alla luce della Genesi ( “…maschio e femmina Dio li creò”) perché anche attraverso la donna, il suo essere, la sua identità e la sua diversità si esprime Dio”. Paolo VI aveva insistito sulla donna madre, sorella, consolatrice e salvatrice dell’uomo. Giovanni Paolo II aveva parlato di “genio femminile”, la capacità di guardare il mondo con occhi diversi e di trasformarlo con la comprensione e l’amore. Papa Ratzinger aveva riconosciuto la diversità femminile come elemento di ricchezza. Papa Francesco fa un passo in più: dice che solo con le donne la Chiesa può “crescere”, e quindi riconosce loro anche la capacità di fare dottrina, di elaborare pensiero e cultura filosofica. E della diversità vuol fare “teologia in modo profondo”: se Dio è anche donna – pare di capire - nella donna c’è Dio e nel suo modo di essere si esprime la volontà divina. Dunque un rapporto uomo-donna fondato sulla parità nella diversità, un rapporto che francamente, soprattutto nel passato ma anche adesso, nella Chiesa non sembra proprio di vedere e che fa dire alla teologa Lucietta Scaraffia : “Se questo rapporto langue, non è vivo e anzi viene rinnegato, come avviene oggi, la Chiesa non cresce”. Credo sia esperienza diffusa, per le donne della mia generazione, la sofferenza di aver conosciuto nel magistero dei Papi, ma ancor di più nella pastorale di tutti i giorni - e quindi anche nella preghiera popolare, nell’arte visiva, nei canti religiosi - rappresentazioni femminili limitate e fuorvianti, fatte passare come le uniche interpretazioni possibili della figura della Madonna, e quindi di ogni donna che volesse riconoscersi come cristiana e cattolica: un imprinting culturale che continua a condizionarci anche se tante di noi, crescendo, hanno abbandonato le convinzioni di fede, un imprinting che caratterizza ancora negativamente l’esistenza di tante donne e di tanti uomini. Per questo aspetto che Papa Francesco torni presto a riparlarne: per dirci come la diversità femminile possa vivere e far crescere questa Chiesa ancora per tanti aspetti così misogina. Anna Carissoni preti Sull’elenco telefonico Luzzana non occupa nemmeno una pagina, figuriamoci quindi se in un paese così piccolo una notizia come quella delle accuse rivolte a don Marco Ghilardi poteva sfuggire. Uno dei pochi giovani che hanno scelto la via del sacerdozio, l’unico negli ultimi anni, è stato accusato di abusi sessuali da una ragazza. In paese l’hanno saputo dai giornali. Non ci si crede, non ci si vuole credere. Poi a qualcuno torna in mente quanto avvenuto proprio un’estate fa proprio a Luzzana, il suo paese, quando don Marco fece una scelta che allora sorprese tutti e che, riletta oggi, lascia pensare. Lo scorso anno don Marco aveva sostituito per un breve periodo addirittura il parroco del paese e proprio in questa occasione aveva manifestato a tutti, a sorpresa, la volontà di entrare in un monastero in Trentino, aveva insomma deciso di abbandonare il ministero diocesano. Sembrava una scelta in ambito vocazionale, uno magari vuol ritirarsi e meditare. Certo, adesso, l’interpretazione è un’altra, quella scelta potrebbe essergli stata anche importa dall’alto, per defilarsi dalla bufera che stava per abbattersi su di lui. “Quella scelta infatti ci aveva sorpresi – commenta una donna del paese – nessuno se lo aspettava, oggi dopo quello che abbiamo saputo dai giornali, quella decisione sembra assumere un altro significato, una volontà di fuggire da Serina, da Bergamo, dal suo paese, per trovare una nuova strada. Intanto tutti sperano che don Marco esca pulito da questa vicenda. per noi è stato un duro colpo, » segnalazione Egregio Direttore, L’illustre Editrice CARRARA di Bergamo, nell’ambito della celebrazione del primo Centenario di Fondazione, ha recentemente edito la Rivista di Arte Organaria e Organistica affidando il suo “praeludium” al Musicista Don Gilberto Sessantini, Responsabile dell’Ufficio Musica Sacra della Curia Vescovile di Bergamo e Direttore dell’Accademia Musicale Santa Cecilia. Sessantini, noto Maestro compositore liturgico, nel suo scritto traccia una sintesi del suo pensiero sull’autorevole Magistero di Benedetto XVI, sostanziata di osservazioni e valutazioni che io condivido in toto e concludendola con un sincero ringraziamento al Papa emerito “per i suoi scritti – soprattutto – sulla musica sacra e lo statuto teologico che – scrive – lui solo ha saputo darle, ridando dignità anche al nostro far musica nella liturgia”, Nell’opera “Al cuore della fede” di Ratzinger-Benedetto XVI, leggo nella prefazione: “… questi pensieri rappresentano il lascito spirituale di un grande Pontefice, il dono che una mente limpida e profonda offre alla meditazione di uomini e donne in cerca di risposte alle questioni fondamentali dell’esistenza”. Riccardo Poletti in redazione Aristea Canini Paolo Bertoletti (grafico) Direttore responsabile Piero Bonicelli REDAZIONE via S. Lucio 37/24 - 24023 Clusone Tel. 0346/25949 - Fax 0346/27930 sito web: www.araberara.it e-mail: [email protected] [email protected] [email protected] Responsabile Commerciale Marisa Scaglia Cell. 3487953389 UFFICI COMMERCIALI E PUBBLICITARI Tel 0346/28114 Fax 0346/921252 E-mail: [email protected] Pierangelo Zanni Cell. 3398931742 4 Il terremoto mediatico su don Marco Ghilardi, il paese è sconvolto, ma lo difende » Adesso è in provincia di Trento, in un convento di frati Don Marco e quella il caso bambina di Serina Don Marco Ghilardi in paese non si vede da un pezzo ma a Luzzana lo conoscono tutti. Perché Luzzana è sempre stata la casa di don Marco, classe 1975, nato l’11 gennaio a Bergamo ma della parrocchia di Luzzana, ordinato sacerdote il 3 giugno 2000. Laureato in teologia, curato di Sedrina, Bagnella, Cornalba, Lepreno dal 2003 e dallo scorso anno è in Trentino, una partenza in sordina che ha destato qualche sospetto per la verità, e adesso è scoppiato il bubbone, una ragazza ha denunciato per abusi sessuali l’ex vice parroco del suo paese, cioè Serina da dove don Marco Ghilardi se ne è andato lo scorso anno. Adesso è in provincia di Trento, in un convento di frati. Ma Don Marco è indagato, fascicolo nelle mani del pubblico ministero Gianluigi Dettori che aveva chiesto gli arresti domiciliari per il sacerdote, ma il giudice per le indagini preliminari Giovanni Petillo ha detto no. una martellata in testa in questa estate. La gente lo ha saputo 15 giorni fa dai giornali e difficilmente si parla della questione“. L’ex vice parroco di Serina, da dove don Marco Ghilardi se ne è andato lo scorso anno, è soggetto di una indagine aperta dal pubblico ministero Gianluigi Dettori che aveva chiesto gli arresti domiciliari per il sacerdote, richiesta negata dal giudice per le indagini preliminari Giovanni Petillo. La ragazza ha accusato don Marco per episodi di abusi che sarebbero iniziati nel 2001 e sarebbero durati per ben 7 anni, fino al 2008. Allora la ragazza aveva 6 anni e i due secondo l’accusa si incontravano prima a scuola e poi all’oratorio e in chiesa. Ora che la ragazza ha 18 anni ha deciso di parlare con le forze dell’ordine e denunciare la vicenda, ancora tutta da chiarire. Ma la notizia della gravissima accusa ha avuto l’effetto di un vero terremoto a Luzzana dove don Marco, figlio dell’ex sindaco Italo Ghilardi, è cresciuto e il paese, piccolo, lo ha in un certro senso accompagnato verso il sacerdozio, la festa grande per la prima Messa tredici anni fa, per Luzzana un avvenimento da mandare in memoria, da esserne orgogliosi. Classe 1975, ordinato sacerdote il 3 giugno 2000, curato di Sedrina, Bagnella, Cornalba, Lepreno, Don Marco è ovviamente di casa a Un vecchio prete e un giovane politico Una mattina con tutta la mia famiglia ho deciso di ritornare al mio paese d’origine, Valgoglio, per una giornata in Selva d’Agnone in occasione della festa di S. Antonio Abate, sempre ben organizzata dal locale Gruppo Alpini, unitamente ai parrocchiani e volontari. Lo scorrere allegro della festa, alternata da momenti di raccoglimento e devozione, a fumanti polente e strinù, danze e giochi di bimbi, mi hanno lasciato cogliere due situazioni particolari che riten- Luzzana. Girando per il paese la gente non ha voglia di fare commenti, le risposte più gettonate sono quelle di “Non ci credo… Bisognerà poi vedere… Se ne dicono tante… Da come lo conosciamo noi sono cose che non stanno né in cielo né in terra… Non dico niente… E’ una montatura contro i preti… Ma dai, se lo immagina con una ragazzina di sei anni?”. Difficile trovare qualcuno che ci metta la faccia, si esponga in commenti sottoscritti, qualcuno che decida di affrontare la questione a viso aperto. “Certo, qui lo conoscono tutti – spiega una residente – è cresciuto qui, è figlio dell’ex sindaco e francamente in pochi credono a questa vicenda ancora tutta go valgano la pena essere ricordate. Il primo: avendo con me bimbi piccoli ho pensato con mia moglie di non pranzare sotto la comoda e attrezzata tensostruttura, ma di sedermi nel prato perché loro fossero più liberi e lì casualmente ho notato insieme a un gruppo di ragazzi e ragazze coetanei giovani seduti appena sopra di noi un giovane “politico” baradello recentemente promosso inaspettatamente al Pirellone. Il mio stupore fu il notare che diversamente dal solito, costui e relativi compagni non avevano il tavolo prenotato e gratuito come è norma in questi casi, ma da perfetto, forse, quasi sconosciuto per molti, se ne è rimasto tranquillamente a consumare il suo pasto sul prato come molti di noi. Non mi permetto di nominarlo, se vuole, Direttore, lo faccia lei (il riferimento è al consigliere regionale Jacopo Scandella – n.d.r.).. Rimane il fatto che, a più di 50 anni, un po’ ne ho viste e Collaboratori Cinzia Baronchelli - Enula Bassanelli - Carlo Capeti - Anna Carissoni - Giorgio Fornoni - Bruna Gelmi - Sergio Giudici - Don Leone Lussana - Arnaldo Minelli - Nagual - Origene - Metua - Pasquale Sterni - Toresal - Giampiero Valoti - Pier Angelo Zanni Questo numero è stato chiuso in redazione martedì 6 agosto 2013 La ragazza, considerata precisa e credibile dal pm ha riferito episodi che partirebbero dal 2001, un anno dopo che don Marco era arrivato a Sedrina. Allora era una bambina, aveva 6 anni e i fatti sono andati avanti fino al 2008, si incontravano spesso, a scuola dove don Marco era l’insegnante di religione alle elementari. Poi all’oratorio e in chiesa. La bambina si allontana dalla chiesa e la denuncia arriva solo ora, la ragazza adesso 18 enne ha spiegato che aveva avuto paura di non essere creduta. Serina intanto è sconvolta, così come è sconvolta Luzzana che ha visto crescere don Marco. A Serina intanto il parroco è diventato don Primo Moioli (di Sovere) che a quanto riferito al Corriere della Sera avrebbe confidato ai familiari: “Se avessi saputo questa storia lo scorso anno non avrei accettato Serina come destinazione, ora che pastorale devo adottare, cosa dico alla gente? Rischio di perdere credibilità”. Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana n. 5225 da provare. Bisogna vedere se la ragazza dice la verità o meno”. E sono in molti a prendere le difese di don Marco: “La notizia ha sconvolto tutti – spiega un’esercente – sono in molti qui a parlare della questione, che tutti hanno conosciuto dai giornali. Ma in pochi affrontano la questione e quando se ne parla tutti difendono don Marco. Soprattutto le persone vicine alla parrocchia, nessuno può pensare che una cosa del genere sia vera”. Già. Don Marco è lontano, in un convento. A pensare e ripensare. Mentre la giustizia fa il suo corso. A Luzzana una prima sentenza l’hanno già data: assolto! Aspettando la vera sentenza. passate, ma mi lasci dire che con tutto quello che si vede in giro ho avuto una bellissima impressione di “aria pulita”. Secondo (naturalmente non per importanza). Alla fine della funzione religiosa e relativa processione nei campi, partecipo con i miei quattro bimbi piccoli al bacio della Reliquia e noto con ammirazione che al baciar questa di ogni bimbo corrispondeva un bacio affettuoso e paterno del grigio e occhialuto prete. Anche qui, nel mio mezzo secolo di frequentazioni e funzioni religiose, mai successo. Riassunto: un “vecchio” prete che mi fa emozionare con un gesto dolcissimo. Un “nuovo” politico che mi fa sperare che il futuro dei miei figli possa essere almeno come il mio. Questi due “bonus” emotivi mi fanno dire: meravigliosa giornata. Grazie a loro. Servizi fotografici Foto Studio Alfa Clusone Foto Giuliano Fronzi Clusone Responsabile diffusione DIF Spa Via Emilia, 26 - Azzano S. Paolo Tel. 035/330085 - 330103 Fax 035/330040 editore PUBLIDUE s.a.s. P.IVA 01833920166 Claudio Negroni ABBONAMENTI Annuale Euro 40,00 Per l’estero: 150 Euro Conto corrente 11363249 intestato a Publidue s.a.s. via S. Lucio 37/24 24023 Clusone Causale: Abbonamento Araberara w w w. a r a b e r a r a . i t