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abstract assistere chi assiste
(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ISTITUTO TUTELA E ASSISTENZA LAVORATORI
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ01557
NAZIONALE
1
2
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
ASSISTERE CHI ASSISTE
5)
Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore Educazione e Promozione culturale (E) – Area (11) Sportelli informa…..
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Premessa
Lo scorso anno presentammo un progetto sul tema delicato della condivisione della sofferenza
dei familiare con un paziente in stato vegetativo.
L’idea nacque da un incontro tra l’ITAL e la Onlus “Gli Amici di Eleonora” Associazione che
da anni è impegnata nell’assistenza ai familiari dei malati in SV. Sono stati proprio i fondatori di
questa Associazione che, avendo percorso personalmente questa strada dolorosa, ci hanno fatto
riflettere su problematiche che fino a qualche tempo pima non venivano poste all’attenzione del
Patronato.
Fu così stipulata una convenzione tra l’ITAL e questa Associazione con la finalità di
promuovere i “Punto Coma” presso le sedi del Patronato mediante la costituzione di sportelli
informativi ritenuti indispensabili per fornire alle famiglie dei pazienti ed agli operatori sanitari
tutte le notizie di carattere sociale, sanitario, previdenziale e legale necessarie per affrontare, nel
modo più adeguato possibile, le situazioni che si verificano dal momento in cui il malato rimane
in S.V e in particolare quando viene dimesso dalla struttura ospedaliera.
In seguito, la considerazione che il Servizio Civile potesse validamente integrarsi in questo
accordo, incoraggiò l’ITAL, che in qualità di patronato svolge un ruolo centrale nell’ambito
del sociale, a presentare, il progetto dello scorso anno.
L’obiettivo era che l’attività dei volontari di servizio civile, inseriti a supporto nei “Punto
Coma” potesse essere un efficace sostegno a tutti coloro che avendo un familiare colpito da una
grave lesione del sistema nervoso centrale, si trovassero nella condizione difficilissima di dover
affrontare problemi di diversa natura: emotivi, sociali, economici, burocratici.
A dire il vero, pur essendo fermamente convinti sulla validità del progetto e sui benefici verso i
cittadini interessati nonché sulla positiva ricaduta di questi sul territorio, eravamo molto
perplessi sull’esito, principalmente per due ragioni : la prima, la difficoltà a delineare un quadro
preciso sulla realtà delle varie regioni, la seconda l’incertezza su come i volontari avrebbero
affrontato tematiche così delicate.
Tuttavia, a distanza di un anno, smentendo le pessimistiche previsioni dell’anno precedente,
sulla base di quanto è emerso in ordine ai risultati finora acquisiti abbiamo riscontrato effetti
3
sorprendenti. C’è da considerare che il periodo monitorato è molto breve dato che il progetto
è iniziato a marzo di quest’anno, ma tanto è bastato per decidere con rinvigorito entusiasmo e
convinzione di continuare e quindi abbiamo redatto il presente progetto quale prosecuzione
del precedente.
PERCHE’ QUESTO PROGETTO
Nel campo medico, attualmente le possibilità tecnologiche che tanto contribuiscono alle
guarigioni, hanno cambiato anche il modo di morire e così il prolungamento di malattie
irreversibili e di gravi sofferenze pone il problema della giustificazione del proseguimento di
determinate terapie, che mantengono in vita soggetti che in un recente passato, sarebbero
sicuramente deceduti.
L’introduzione delle sofisticate tecniche di rianimazione se da un lato ha permesso il
miglioramento nella prognosi di molte e gravi patologie consentendo recuperi fino a qualche
anno fa insperati ha, dall’altro canto portato alla comparsa di una nuova e drammatica
condizione clinica che di solito consegue allo stato di coma: lo stato vegetativo.
Il dibattito etico riguardo l’opportunità o meno di proseguire all’infinito tali terapie, spesso
divide l’opinione pubblica, riempiendo pagine di giornali e dibattiti televisivi, e non sempre
tiene in debito conto e quindi affronta e risolve carenze che riguardano comunque l’assistenza
dei malati in stato vegetativo e dei loro familiari.
Ribadito il concetto che lo stato vegetativo non è una malattia, ma una grave, la più grave
delle disabilità e che questa condizione, come ogni altra disabilità, obbliga la società a ripensare
alle politiche di sostegno e di integrazione che riguardano sia il malato stesso che la sua
famiglia, troppo spesso posti ai margini della convivenza, costretti a sopportare sforzi inumani
per continuare a dare cura ed assistenza al proprio malato e per continuare a vivere. Di
conseguenza, riteniamo di utilità estrema fornire un servizio che sia un valido supporto esperto
e un prezioso sostegno alle famiglie delle persone in stato vegetativo e in minima coscienza
che si accingono ad affrontare il ritorno a casa del loro caro.
La sicurezza di avere un confronto utile e costruttivo al momento giusto offre un innegabile
riferimento e un appiglio che serve a sentirsi meno soli in un momento così particolare.
Questo è proprio quello che l’ITAL, in collaborazione con gli “amici di Eleonora”, si
prefigge di continuare a fare con questo progetto: “Assistere chi assiste”.
4
IL CONTESTO
Il problema degli S.V. è studiato da molto tempo senza apprezzabili successi scientifici.
La ricerca scientifica sulle staminali potrebbe dare risultati importanti ma il dibattito sui temi
etici collegati, ha frenato questo sviluppo. In Italia l’unico studio ministeriale approfondito sul
tema, risale al 2005, anno in cui il Ministero della Sanità istituì la Commissione tecnica
presieduta dall’On.le Di Virgilio che effettuò una ricognizione completa sul problema. La
commissione nominata dall’ex Ministro Balduzzi, ha terminato i propri lavori senza pubblicare
una relazione, per cui i dati sono rimasti quelli dell’anno precedente.
Non vi sono nemmeno novità nel settore della normativa. Qualche Regione ha apportato qualche
cambiamento alla propria ma nulla di significativo è da segnalare.
E’ da tutti condivisa la convinzione che l’incidenza e l’impatto degli S.V. sono in graduale
crescita in tutti i paesi occidentali, di pari passo paradossalmente con i progressi della scienza
medica, ed in particolare con l’evoluzione delle tecniche rianimatorie, che mantengono in vita
soggetti che, in un recente passato, sarebbero sicuramente deceduti.
Al di là di ogni considerazione di natura etica, questo fenomeno pone nuovi interrogativi sulle
modalità di gestione di situazioni di disabilità gravissima, le cui caratteristiche sono
l’andamento cronico, il profondo impatto psicologico ed operativo sulla famiglia e sul team di
assistenza e la persistenza per tempi molto lunghi di problemi assistenziali complessi.
L’aspettativa di vita di questi pazienti, infatti, è in progressivo aumento. La stima di soli 2/5
anni di sopravvivenza media di pazienti in S.V., in seguito a lesioni cerebrali acute, considerata
uno standard negli anni 90 è ora ritenuta inaffidabile per il metodo con cui è stata determinata
(infatti, nello studio furono inseriti anche casi di interruzioni mediche). Oggi la sopravvivenza è
molto più prolungata, anche oltre i 10/15 anni dall’evento acuto, in relazione alla migliorata
qualità delle cure e dell’assistenza di queste persone.
Oggi, in Italia, sono circa 150mila le persone che vanno in coma a seguito di un trauma
cranico; di questi circa il 15% muore, il 10% si salva riportando gravi lesioni neurologiche e lo
0,5% entra in Stato Vegetativo (SV). Il restante 74,5% può ritornare ad una vita normale o con
disabilità non gravi. Se consideriamo le malattie cerebrovascolari acute, il cosiddetto “ictus”,
sono circa 180mila i pazienti che vengono colpiti per anno: il 20% muore, il 10% riporta gravi
deficit neurologici, l’1% entra in SV ed il restante 70% circa può riprendere la propria vita,
anche con qualche disabilità.
Dopo varie sperimentazioni normative ancora oggi non esiste un registro regionale e nazionale
condiviso , né tantomeno politiche omogenee.
Tabella 1 N° di malati in stato vegetativo rilevati per territorio – anno 2014
Regione
Veneto
Piemonte
Lombardia
Emilia Romagna
Lazio
Marche
Campania
Calabria
Liguria
Sicilia
N° casi
210
150
170
250
190
70
150
50
20
65
5
Puglia
Basilicata
Toscana
Umbria
Sardegna
45
10
200
50
25
40 + 410
Molise
casi extraregione
Totale
1695
FONTE: Amici di Eleonora Onlus - casi censiti dalle Regioni in centri specialistici accreditati.
Le leggi e le normative vigenti sono disomogenee, variano da regione a regione e tra comuni,
nonché tra circoscrizioni ed Asl all’interno delle città con maggior numero di abitanti. E’
difficile identificarle o quantificarle e ciò vale spesso per le stesse istituzioni. Mancano punti di
riferimento specifici che possano servire da linee guida. Basti pensare che non esiste un
nomenclatore per l’assegnazione dei presidi per gli SV , non esiste perché formalmente non
esiste la categoria delle persone disabili in SV e quindi bisogna utilizzare nomenclatori di altre
categorie di disabilità.
LE PROBLEMATICHE
Dopo un evento tanto sconvolgente, che arriva all’improvviso e scaraventa in pochi istanti intere
famiglie nel dramma, sono moltissimi i momenti nei quali la paura, la solitudine, il
disorientamento, l’angoscia si susseguono determinando uno stato di ansia nei familiari dei
malati. È proprio in questi momenti che, provati dalla tragedia, dal dolore e dall’ignoto di un
futuro incerto, ci si trova di fronte a scelte importanti, determinanti e al tempo stesso vincolanti
per la persona in stato vegetativo e per la famiglia che gli sarà accanto.
La situazione raggiunge il suo più alto livello di smarrimento al momento della dimissione dalla
struttura ospedaliera, quando le speranze di un recupero sembrano essere negate per sempre,
quando la paura di dover lasciare un ambiente protetto per il proprio domicilio attanaglia la
mente, quando assale l’angoscia del non saper cosa fare, quando la responsabilità di una
decisione, che non sembra avere alternative, diventa un peso per tutti i componenti del nucleo
familiare. L’uscita dalla struttura sanitaria è il momento forse più difficile da affrontare, proprio
perché la portata degli interrogativi e le stesse problematiche pongono i familiari di fronte a
scenari inediti, dove nessuno sembra essere in grado di risolvere una così complessa situazione.
Il processo di domiciliazione scatena tutta una serie di problemi che devono essere
necessariamente affrontati, ad iniziare dalla fornitura di alcuni presidi di base che
costituiscono il punto di partenza per garantire una corretta assistenza e agevolare i
familiari nell’attività di cura, parliamo del letto, del materasso, della carrozzina, del
sollevatore con imbracatura solo per elencarne qualcuno, e tutto deve essere
specificamente adattato al malato.
L’impegno quotidiano nell’assistere una persona in SV è rilevante sul piano sia fisico che
psicologico. Richiede nell’arco della giornata la presenza quasi costante di due persone per tutte
le cure di igiene, nutrizione e idratazione, per le sedute quotidiane di fisioterapia etc. Questo
vuol dire che attorno al malato dovrebbero gravitare almeno tre persone (familiari o badanti) che
possano alternarsi a turno.
I costi aggiuntivi che la famiglia deve sostenere sono ingenti a cominciare dallo stipendio di una
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badante, le spese farmaceutiche integrative, ai prodotti per l’igiene particolari, l’incremento
delle utenze (acqua, luce e gas), la predisposizione della casa e della stanza che ospiterà il
congiunto con l’abbattimento delle barriere architettoniche e le modifiche del caso.
A tutto questo deve aggiungersi poi il peso della burocrazia, delle pratiche e dei documenti da
presentare, e il rischio non raro di perdere il proprio lavoro, la difficoltà del resto del nucleo
familiare, che continua ad avere le proprie esigenze di sempre.
Altri attori presenti sul territorio.
Le azioni messe in campo dall’ITAL nel territorio, a sostegno delle famiglie dei pazienti in SV o
SMC, costituiranno un anello di congiunzione tra questi e gli altri attori del territorio
rappresentati da Associazioni di volontariato e familiari di pazienti in SV che operano in favore
della tutela delle persone in condizione di gravissima disabilità.
La prima azione progettuale sarà proprio quella di continuare ad aggiornare quella
mappa delle strutture e le unità di accoglienza, nonché le Associazioni presenti nel
comune sede di attuazione del progetto che si occupano di fornire assistenza ai pazienti e ai
loro familiari.
Come auspicato da molti esperti del settore, il fine ultimo sarebbe poter riuscire a creare una rete
territoriale integrata che riesca a supportare il paziente e i familiari durante le diverse fasi di
passaggio dalla struttura ospedaliera al domicilio; una rete che permetta di offrire percorsi certi
per ognuno di loro, evitando di affidare alle famiglie la ricerca di soluzioni estemporanee con il
rischio di trasferimenti gravosi da una regione all’altra, con terapie non sempre adeguate.
Con il presente progetto l’ITAL, grazie al suo ruolo in prima linea nell’ambito dell’assistenza e
tutela di chi si trova in situazione di disagio, intende rafforzare il canale informativo in
collaborazione con l’Associazione “ Gli amici di Eleonora” Onlus , le cui basi sono iniziate
con il primo progetto.
Destinatari e Beneficiari del progetto
I “destinatari diretti” del progetto saranno i familiari dei pazienti colpiti da gravi lesioni
cerebrali e quindi in stato di SV o SMC.
L’intento è quello di fornire loro informazioni utili a valutare come affrontare un evento così
grave in cui i problemi di tempo, economici, logistici, di carenza di strutture sanitarie e sociali,
si intersecano, si sommano e si sovrappongono aumentando il disagio e le sofferenze.
I “ beneficiari indiretti” saranno i pazienti in stato di SV o MSC, i quali usufruiranno di tutta
quella serie di diritti e servizi previsti dalle normative vigenti a livello nazionale e dalle azioni di
sostegno messe in campo dalle singole Regioni.
7
7) Obiettivi del progetto:
OBIETTIVI GENERALI
L’ITAL si prefigge con questo progetto di creare e implementare un servizio di informazione e
consulenza – dedicato ai familiari dei pazienti in grave stato di disabilità, un servizio volto a creare
un anello di solidarietà intorno ai pazienti e alle loro famiglie che possa alleviare per quanto possibile
i disagi derivanti da tale condizione.
Si tratta di un servizio aggiuntivo offerto in alcune sedi in via sperimentale, in altre come
proseguimento del primo progetto , sempre in collaborazione con l’Associazione “Gli amici di
Eleonora Onlus” e sempre con l’appoggio degli sportelli informativi denominati “Punto Coma”.
Obiettivo finale sarà pertanto l’offerta di un nuovo e concreto sostegno rivolto ai pazienti in SV e
SMC ed ai loro familiari che vivono in condizioni di massima fragilità.
In quest’ottica il progetto vuole offrire ai destinatari strumenti e conoscenze utili per superare,
almeno dal punto di vista pratico, le condizioni di disagio fornendo tutte le notizie di carattere
sociale, sanitario, previdenziale e legale.
In particolare il progetto intende svilupparsi attraverso la realizzazione dei seguenti
OBIETTIVI SPECIFCI :
Attività di informazione e consulenza
Presso ciascuna sede interessata dal progetto sarà predisposto uno sportello informativo e
un numero verde dedicati a ricevere le richieste di assistenza dei familiari dei pazienti in
Stato Vegetativo o di Minima Coscienza.
Saranno predisposte schede informative sulle modalità per ottenere i presidi di base, il
supporto assistenziale al domicilio, nonché gli strumenti (leggi e normative) di supporto
sociale e sanitario a cui la famiglia può ricorrere.
Saranno affissi e distribuiti locandine e volantini divulgativi.
Si promuoveranno e diffonderanno le conoscenze scientifiche, le attività sociali, sanitarie e
socio-sanitarie, con particolare attenzione alla prevenzione, alla promozione della salute e
dei sani stili di vita.
Si forniranno gratuitamente alle persone entrate in contatto con il servizio dei “Punti Coma”
del progetto, tutela e assistenza in materia previdenziale e assistenziale, pensionistica e
contributiva.
Per quanto riguarda gli obiettivi specifici da raggiungere possiamo solo fornire una stima. Il
progetto precedente, si può dire che sta prendendo ora il via, dopo il periodo iniziale di
formazione, e inquadramento ,e non può fornirci dati attendibili. Possiamo solo basarci su
quelli riportati nella precedente voce 6. Poiché le attività progettuali consisteranno in attività
di informazione l’obiettivo che ci poniamo è di soddisfare il 100% delle richieste di
informazione che perverranno presso le sedi partecipanti al progetto.
INDICATORE DI RISULTATO di questa ATTIVITA’ INFORMATIVA sarà il numero di
schede consegnate a ciascun utente che si rivolgerà al nostro sportello informativo dedicato.
Attività di consulenza:
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L’attività di consulenza che potrà essere contestuale all’azione informativa, prevede la
compilazione da parte dell’utente, con il supporto del giovane volontario del servizio civile,
di una scheda di consulenza che permetterà di rilevare le forme di aiuto richieste.
Tale azione costituirà l’inizio del percorso di assistenza del familiare e del paziente stesso.
Indicatore di risultato di questa attività di consulenza sarà il numero di schede compilate con
indicate le esigenze espresse.
Pertanto obiettivo specifico sarà compilare un numero di schede di consulenze pari al
numero delle richieste pervenute, ovvero il 100%.
Attività di sostegno:
Per ogni persona (familiare della persona in S.V.) che avrà compilato la scheda di
consulenza inizierà il percorso di sostegno. In una scheda utente saranno registrate tutte le
informazioni che verranno date dagli operatori ITAL del servizio “punto coma” e dal
volontario di servizio civile per poter risolvere le problematiche e tutti gli incontri e i
colloqui che saranno svolti. Tale servizio verrà svolto con la costante collaborazione degli
operatori dell’Associazione “Gli Amici di Eleonora” con i quali si avranno regolari contatti
via e-mail e telefonici (vedi: accordo di copromozione).
Rimandando alla successiva voce 8.1 le modalità di svolgimento di questa azione,
indicatore di obiettivo specifico sarà rappresentato dal numero di schede utente compilate
in ogni sede con il supporto di ciascun volontario. Come già anticipato non potendo avere un
dato di riferimento di partenza al quale fare riferimento, essendo un progetto sperimentale,
l’obiettivo che ci si pone è fornire aiuto a tutti coloro che si rivolgeranno ai Punti Coma
attivati con il presente progetto ( ovvero al 100% dell’utenza). Tutti dovranno ricevere
aiuto e sostegno, poiché questo è lo spirito alla base delle azioni progettuali.
Infine, ulteriore obiettivo specifico del progetto sarà quello di implementare la BANCA DATI
anonima (nel rispetto della normativa sulla privacy (già iniziata dai precedenti volontari) e di cui sarà
data opportuna informazione alle persone che entrano in contatto con il servizio) che costituirà a fine
progetti un’altra fonte informativa preziosa per la realizzazione di servizi dedicati a questo tipo di
disabilità .
Grazie all’aiuto dei giovani volontari, opportunamente formati, verrà realizzata una rete
informativa a livello locale (provinciale e metropolitano) che renda più agevole per le famiglie e
gli operatori socio- sanitari acquisire tutte le informazioni di carattere socio-assistenziali
necessarie.
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8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Fase preparatoria
Pur avendo iniziato con il progetto “Condividere la sofferenza”, avviato a marzo, ad aggiornare e
sistematizzare le informazioni relative le normative sanitarie nonché le strutture e i servizi offerti in
favore delle persone in Stato Vegetativo, sia a livello di Sistema Sanitario Nazionale che di Terzo
Settore, abbiamo raccolto dati molto scarsi.
Purtroppo esiste un’elevata disomogeneità territoriale derivante anche
dalla mancanza di indicazioni univoche sugli aspetti medici e sugli
aspetti quantitativi del fenomeno.
Prima dell’eventuale avvio delle attività progettuali sarà quindi
implementata ed arricchita la mappatura dei servizi presenti sul
territorio ponendo particolare attenzione a quelle strutture capaci di
avviare dei percorsi di assistenza e cura delle persone in SV.
Considerato che sarà questo il tipo di intervento maggiormente
richiesto dai familiari.
Questa mappatura renderà più agevole e proficua la consultazione delle
informazioni durante le attività di consulenza previste nel presente
progetto. Inoltre, al fine di realizzare un efficace servizio a tutela dei
familiari di questi pazienti saranno raccolte e consultate tutte le
informazioni utili prodotte dalle varie Associazione e dagli Organismi
Ministeriali, per comprendere al meglio cosa vuol dire vivere con
persone in condizioni di gravissima disabilità, quali sono le difficoltà quotidiane, quali sono le
tutele effettivamente offerte dalla legge e che cosa è ancora carente.
Verranno predisposte delle schede come unico sistema di monitoraggio e valutazione del progetto
nelle sua varie fasi. In particolare:
un scheda informativa da sottoporre all’utente per informarlo sui diritti del malato e dei suoi in
qualità di familiare;
una scheda di consulenza dove verranno annotati i bisogni espressi e le soluzioni individuate
per soddisfarli;
una scheda utente dove saranno registrati, nel rispetto della legge sulla privacy, gli argomenti
trattati, i servizi di orientamento erogati nonché l’esito del servizio prestato nell’ambito o negli
ambiti specifici richiesti dalla situazione.
Tali schede, predisposte a livello centrale ancor prima dell’avvio delle attività progettuali, saranno
condivise ed impiegate da tutte le sedi di attuazione progetto. L’obiettivo sarà quello di poter
avvalersi di un unico strumento di rilevazione che consentirà di agevolare la raccolta, l’elaborazione
e la lettura delle informazioni relative le problematiche vissute dall’utenza nonché la condivisione
tra le diverse sedi di attuazione del progetto.
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ATTIVITA’ INFORMATIVA
(a partire dal 2° mese dall’entrata in servizio dei volontari):
Le attività di informazione rappresenteranno il primo contatto con il familiare
della persona in stato vegetativo. Ciò potrà avvenire attraverso la linea telefonica
(il Numero verde 800.123973, attivo h24, dotato di Segreteria Telefonica,
dedicato alle richieste di assistenza da parte dei familiari in stato di coma
permanente), oppure direttamente presso le sedi ITAL partecipanti al progetto e
in cui sono presenti i “Punto Coma”.
I Punto Coma sono stati sensibilmente incrementati, infatti mentre lo scorso anno, nel precedente
progetto erano 12, attualmente sono n 20, così distribuiti sul territorio nazionale:
Trento, Foggia, Isernia, ViboValentia, Viterbo, Benevento, Salerno,Perugia, Cuneo, Crotone,
Piacenza, Imola, Palermo, Lucca, Avellino, Genova,Verona, Ferrara, Latina, Campobasso.
Il servizio sarà opportunamente pubblicizzato dall’ITAL e dall’Associazione “Gli Amici di
Eleonora Onlus”.
Una volta stabilito il primo contatto ed individuate le problematiche, l’operatore coadiuvato dal
volontario di servizio civile, consegnerà la scheda informativa, e insieme saranno stabilite le
azioni da intraprendere al fine di verificare le possibilità di tutela necessarie.
Tale scheda, quindi conterrà alcune informazioni utili al fine di ottenere a secondo delle situazioni
le varie agevolazioni come:
Pensione di inabilità
Indennità di accompagnamento
Assegno mensile di assistenza
Indennità di frequenza per minori
Agevolazioni lavorative per handicap
Agevolazioni previste per la mobilità
Agevolazioni riguardo le utenze
Informazioni sulle strutture e i servizi di assistenza post dimissioni ospedaliera
ATTIVITA’ DI CONSULENZA
(a partire dal 2° mese dall’entrata in servizio dei volontari)
L’attività di consulenza, che potrà esplicarsi contestualmente all’attività
informativa, dovrà sicuramente essere realizzata nel corso di più incontri in
quanto saranno molteplici le problematiche da risolvere e le pratiche da
svolgere.
L’esito di questi incontri sarà registrato su una scheda di consulenza.
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ATTIVITA’ DI SOSTEGNO
(presumibilmente dal 3° mese, resta comunque un’attività legata ai tempi di espressione del
bisogno da parte dell’utente)
In questa fase l’operatore ITAL supportato dal giovane di servizio civile
procederà a concretizzare l’azione di sostegno intrapresa, indirizzando
l’utenza verso le strutture e i servizi più adatti alla situazione personale in
base alle disponibilità del territorio, purtroppo non omogenee a livello
nazionale.
Il paziente in SV e la sua famiglia saranno affiancati nel processo di
ricerca e fruizione dei servizi dal volontario di servizio civile che offrirà
un supporto lungo tutto il percorso, fino alla completa soluzione del
problema.
Lo strumento utilizzato durante questa fase sarà la scheda utente dove saranno registrati, nel
rispetto della legge sulla privacy, il tipo di informazione erogata, le azioni intraprese, nonché
l’esito del servizio.
Novità sostanziale rispetto al precedente progetto sarà l’apertura di un sito dedicato al
“Punto coma”
Il sito, accessibile tramite un link dal portale dell’ITAL, sarà a disposizione
degli operatori per un utile scambio di informazioni riguardo, le strutture, le
normative nelle varie regioni, nonché le soluzioni adottate per alcuni casi
(sempre nel rispetto della privacy) e ogni altra informazione valida per il
corretto svolgimento del progetto e di conseguenza per il miglioramento del
servizio.
Al sito potranno accedere anche gli utenti interessati per acquisire informazioni sulla legislazione,
sui “Punti Coma” aperti e come contattarli.
Ulteriore novità sarà l’introduzione di un servizio tramite Web-conference
con tale servizio si intende offrire un supporto ai giovani che
si troveranno ad operare per la prima volta in un ambito
lavorativo e dovranno affrontare sia le relative dinamiche, che
nello specifico,
le tematiche particolarmente delicate
riguardanti lo Stato Vegetativo o di Minima Coscienza.
Avendolo sperimentato, anche se per breve tempo nel
precedente progetto, siamo certi che il servizio avrà, , una
ricaduta positiva sulle famiglie dei pazienti, come migliore
qualità del sostegno dato ai volontari.
Il servizio mira ad arricchire l’esperienza dei partecipanti, dare voce a problematiche e bisogni
inespressi, individuare risorse comuni per far fronte alle criticità e condividere le buone prassi
messe in campo nell’accoglienza dell’utente. Il volontario avrà modo di riflettere sul proprio ruolo
in relazione al progetto, sulle competenze acquisite, e quelle da acquisire, e sulle modalità più
funzionali per supportare al meglio l’utenza.
Come sperimentato con il precedente progetto, la figura che coordinerà tali riunioni, dotata di
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competenze psicologiche per la gestione delle dinamiche di gruppo nei contesti organizzativi ed
istituzionali, ricoprirà il ruolo di facilitatore, nell’ottica di promozione delle potenzialità intrinseche
presenti nel “gruppo”, inteso come qualcosa di qualitativamente diverso dalla somma dei singoli
soggetti.
In tali incontri sarà possibile sospendere temporaneamente l’azione del singolo, per instaurare, in
gruppo, una “riflessione su” le attività svolte quotidianamente, in modo da favorire l’espressione e
l’elaborazione dei vissuti legati alla propria esperienza, per uno sviluppo qualitativo della stessa. I
volontari saranno supportati in itinere nel tortuoso percorso del sostegno ai familiari dei pazienti in
Stato Vegetativo o di Minima Coscienza, affinché un’adeguata gestione della propria
emozionalità faccia da sfondo ad una risposta assistenziale competente.
È prevista, inoltre, la partecipazione occasionale di professionisti qualificati in ambito di SV o SMC
per inserire momenti di in-formazione sulle tematiche specifiche, ad esempio specialisti del campo
medico, della onlus “Gli amici di Eleonora”, etc.
La modalità di realizzazione di tale servizio sarà la “web-conference”, conferenza on-line svolta
a cadenza quindicinale, che permetterà di raggiungere contemporaneamente tutti i volontari,
impegnati nel progetto, ovviando alla distanza geografica presente tra le varie sedi e riducendo al
minimo i costi di attuazione.
DIAGRAMMA DI GANTT
Mesi
Azioni
Fase preparatoria
attività del progetto
Form generale
Form. specifica
AZIONE
INFORMATIVA:
0
alle
AZIONE
DI
CONSULENZA
AZIONE
DI
SOSTEGNO
Monitoraggio interno
Valutazione finale
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
8°
9°
10°
11°
12°
13
SSC
CH
HE
EM
MA
AD
DE
EL
L SSE
ER
RV
VIIZ
ZIIO
O
ATTIVITA’ INFORMATIVA
1° contatto con i familiari mediante
il numero verde oppure per contatto
diretto
ATTIVITÀ DI CONSULENZA
Colloquio per la rilevazione del
bisogno e del tipo di servizio di
assistenza necessario
AZIONE DI SOSTEGNO
Sostegno e supporto
per la fruizione dei servizi sul territorio
COLLOQUIO DI FEEDBACK
14
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
OMISSIS
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo dei volontari sarà quello di fornire supporto alle professionalità ITAL presenti negli
sportelli di Patronato per l’attivazione del servizio descritto precedentemente in favore della
risoluzione delle problematiche inerenti la difficoltà dei familiari dei malati in Stato Vegetativo e
in Stato di Minima Coscienza
In particolare le attività previste per i volontari saranno:
Collaborazione nella gestione dello sportello e delle attività informative:
predisposizione e organizzazione del materiale informativo relativo il nuovo servizio di
informazione riguardo la normativa per “ Gli Stati Vegetativi e di Minima Coscienza”;
consegna agli utenti ITAL della scheda informativa sul nuovo servizio di consulenza e
sostegno per l’accesso ai servizi e alle strutture preposte alla tutela delle famiglie con
disabilità gravissime.
registrazione della richiesta di informazione;
analisi della domanda;
supporto, secondo le necessità, durante la mediazione professionale che verrà svolta
dall’operatore locale di progetto o da altro personale competente in sede;
In questa fase il volontario affiancherà due figure professionalmente rilevanti:
l’operatore dell’ente con competenza ad ampio raggio sulle diverse problematiche
dell’utenza ITAL e il consulente medico con competenza specifica nelle relazioni con
persone che attraversano periodi di grave disagio.
Collaborazione all’attività di consulenza:
questa attività potrà svolgersi contestualmente all’azione informativa precedentemente descritta,
oppure in un secondo momento, quando l’utente, una volta acquisite le informazioni, e
probabilmente interpellati gli altri membri del nucleo familiare, prenderà una decisione in merito
alle informazioni acquisite.
In tutte queste fasi sarà di grande aiuto, sia agli operatori ITAL che ai volontari di Servizio Civile,
l’apporto che potrà dare il personale dell’Associazione “Gli Amici di Eleonora” onlus in quanto
come organismo di volontariato che persegue finalità di solidarietà sociale, svolge la sua attività
nell’assistenza socio-sanitaria, ed in particolare verso i pazienti in SV, da molti anni. La sua
funzione sarà quindi quella di mantenere i contatti con le sedi impegnate nel progetto segnalando i
casi che necessitano assistenza e istituendo, in ogni sede una linea telefonica dedicata e il numero
verde (800.123973) a cui risponderanno incaricati dell’Associazione.
Al fine di fornire un valido aiuto i volontari dovranno studiare approfonditamente le normative
inerenti l’argomento del progetto.
Provvederanno inoltre all’aggiornamento della banca dati già costituita dall’ITAL nella fase
preliminare al progetto. Banca dati che sarà la principale fonte di tutte le informazioni erogate
all'utenza.
15
Al fine di creare e agevolare il lavoro di rete tra le diverse sedi di attuazione del progetto, i
volontari contribuiranno all’implementazione di un portale, con il quale collegare il lavoro di tutte
le sedi di attuazione, nonché le attività dell'ITAL con le iniziative di altri attori del territorio.
Collaborazione alle attività di sostegno:
queste attività, svolte dagli operatori dell’Ente con l’ausilio di un volontario del servizio civile,
sarà consequenziale al problema presentato dal familiare e registrato nella scheda di consulenza
e consisterà nel sostenere l’utente spiegando procedure ed azioni necessarie per accedere a
determinati servizi offerti dalle specifiche strutture e agevolazioni a cui il malato ha diritto.
Anche in questa fase il volontario di servizio civile supporterà l’operatore ITAL compilando la
scheda utente prevista per questa fase.
Il paziente e i suoi familiari saranno così supportati lungo tutto il percorso intrapreso fino alla
risoluzione il più completa possibile dei problemi presentati.
Inoltre, durante tutto il periodo di servizio, i volontari del servizio civile monitoreranno le
eventuali campagne di tutela e sensibilizzazione al problema dei pazienti in grave stato di disabilità
messe in atto a livello locale, provvedendo così ad inserire nella propria sede le informazioni
relative.
In tutte le fasi del progetto i volontari saranno chiamati, mensilmente, a fare un bilancio della loro
esperienza. Insieme agli operatori locali di progetto saranno discussi l’andamento delle attività e le
relative difficoltà incontrate.
Gli OLP e i volontari redigeranno poi un report mensile che servirà al giovane per fare un bilancio
delle esperienze fatte e verrà utilizzato come strumento per il monitoraggio del processo e del
progetto.
Il supporto del volontario di servizio civile dunque non si fermerà alle attività di sportello,
ma continuerà nel sostegno del paziente in Stato Vegetativo e dei suoi familiari fino alla
possibile soluzione del problema, offrendo aiuto anche nelle fasi successive all'informazione,
soprattutto nell'accesso al servizio, nello svolgimento delle pratiche o soluzione dei problemi
che si presentano in itinere, fino alla positiva conclusione.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
26
0
26
0
16
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
30
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Disponibilità a muoversi sul territorio regionale o nazionale (presso la sede di
Roma) in occasione della formazione generale obbligatoria.
Flessibilità nell’organizzazione degli orari regolamentari.
17
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Vedi punto 2) del comunicato con elenco sedi e relativi indirizzi
18
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
OMISSIS
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
OMISSIS
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
OMISSIS
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Diploma di scuola media superiore.
Costituirà titolo preferenziale un titolo di studio a carattere psicosociale.
Inoltre sono ritenuti necessari all’espletamento del servizio i seguenti requisiti:
- interesse esplicito per il contesto del progetto (per garantire un alto grado di
motivazione ed evitare situazioni di delusione, mancanza di entusiasmo, crisi
personale, spiacevoli e dannosi sia per gli utenti che per i volontari stessi);
- propensione all’ascolto:
- utilizzo dei principali programmi informatici;
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione
del progetto:
OMISSIS
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
OMISSIS
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
OMISSIS
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
19
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
--27) Eventuali tirocini riconosciuti :
----
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
A tutti i volontari che concluderanno il progetto di Servizio civile verrà
rilasciato un attestato da parte dell’ITAL in cui verranno riportate le
competenze acquisite, in particolare saranno inserite le seguenti
informazioni:
- la tipologia del servizio svolto;
- la certificazione della formazione generale svolta;
- la certificazione della formazione specifica svolta;
- le competenze informali acquisite;
- ogni altro tipo di informazione utile per il curriculum vitae (corsi di formazione
specifici, partecipazione a convegni, seminari, ecc.)
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La formazione generale sarà svolta a cura dell’ITAL nazionale presso la sede
centrale sita in Via Po162 00198 Roma ove sono presenti aule attrezzate allo scopo.
I volontari verranno ospitati in strutture alberghiere.-
30) Modalità di attuazione:
In proprio con formatori dell’ente.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
OMISSIS
33) Contenuti della formazione:
I contenuti previsti i seguenti:
1. L’identità del gruppo in formazione;
2. Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale;
3. Il dovere di difesa della Patria - difesa civile non armata e non violenta;
4. La normativa vigente e la Carta di impegno etico;
20
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
La formazione civica;
La solidarietà e le forme di cittadinanza;
La protezione civile;
La rappresentanza dei volontari nel servizio civile;
Presentazione dell’Ente;
Il lavoro per progetti;
L’organizzazione del servizio civile e le sue figure;
Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale;
Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti.
34) Durata:
La durata complessiva del percorso di formazione generale sarà di 42 ore.
L’erogazione dell’intero monte ore (42) verrà effettuata entro e non oltre il 180°
giorno dall’avvio del progetto.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La formazione specifica verrà realizzata, presso ciascuna sede di realizzazione del
progetto.
36) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’ente con formatori dell’ente e con l’integrazione di figure esterne
specifiche per i moduli specialistici.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
OMISSIS
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
OMISSIS
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
OMISSIS
40) Contenuti della formazione:
TEMATICHE
”Formazione
e
informazione su rischi
connessi all’impiego dei
volontari nei progetti di
servizio civile
FORMATORE
FERNANDO ROSATO, ISABELLA MONTANARI,
PIETRO D’ANTONE, WALTER ALOTTI, GABRIELE
BOZZINI, MARTINA DOLJAK, ROBERTO GALIANI,
LUCA CIMATTI, MONICA MARTINI, ILIA BOCCIA,
RICCARDO MORBIDELLI, MARIO OTTOCENTO,
STEFANO GAUDIOSO SABINO MOSCHETTA,
ALFREDO MOSCHETTINI, CARLA BATTISTELLO,
GIUSEPPE AURISANO, PASQUALE SCUOTTO,
ORE
4
21
“Attività dell’ITAL a
favore della popolazione
con disabilità”
“Il contesto sociale di
riferimento del progetto”
“La
popolazione
diversamente abile in
Italia e nei comuni sedi di
attuazione del progetto”
“Elementi di legislazione
sociale” e contesto
normativo specifico:
- art.32
della
Costituzione;
- Legge 104/92 “Legge
quadro per l'assistenza,
l'integrazione sociale e i
diritti
delle
persone
handicappate”;
- Legge
118/71
"Conversione in legge del
D.L. 30 gennaio 1971, n. 5
e nuove norme in favore
dei mutilati ed invalidi
civili."
- D. Lgs 509/88 "Norme
per la revisione delle
categorie
delle
minorazioni e malattie
invalidanti, nonché dei
benefici previsti dalla
VINCENZA
PREZIOSI,
GIOVANNI
RICCI,
DOMENICA BARBIERI, FABIO TOMAINO, ENZO
DOMINA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA, MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
4
6
6
30
22
legislazione vigente per le
medesime categorie, ai
sensi dell'art. 2, comma 1,
della L. 26 luglio 1988, n.
291."
- Linee di indirizzo per
l’assistenza alle persone in
stato vegetativo e stato di
minima coscienza;
- Libro Bianco sugli stati
vegetativi e minima
coscienza
–
edito
Ministero Salute 2010 –
- Normative regionali da
reperire nelle singole
sedi;
“Analisi dei più recenti
rapporti editi dall’
“Osservatorio sulle
politiche locali per
l’assistenza sanitaria”
della Caritas”
“Il lavoro di gruppo e le
dinamiche di gruppo”
“L’orientamento in base
alle
capacità,
alle
competenze
e
alle
attitudini”
Le procedure della
comunicazione, elementi
di comunicazione
interpersonale
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
6
4
4
4
23
Dal contesto al progetto
operativo
Strategia per la rilevazione
del bisogno dell’utenza
Variabili e funzioni della
relazione di aiuto
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
LAURA CASSANO, SILVANA INCOLLA’, PAOLA
URMACHER, LUCIA PERINA, ESTER SAU, CINZIA
BOSCAGLIA, GIUSEPPINA MOROLLI, MONICA
MARTINI,
GIOCONDO
BRASCHI,
ELISA
DELL’AMICO, SIMONA RICCI, STEFANIA CURTI
BURZIGOTTI, GIUSEPPE PACETTI, ANTONIA
FUSCO, MARIA RACHELE CLAUSI, ILARIA
PALESE, LUCIANA COLAGRANDE, CARLA
BATTISTELLO, ENRICO LITTERIO, ANNA DELLA
PORTA,
GIUSEPPE
FEDERICO,
VINCENZA
PREZIOSI,
ANGELA
CELESTE,
DOMENICO
BARBALACO, PATRIZIA TURRA’, GIOVANNA DE
LUCA
Totale ore della
Formazione specifica
4
4
4
80
Verranno contemplati come momenti formativi sia i corsi di formazione specifici
organizzati a livello locale (dalle ASL, dagli Ospedali, o da strutture sanitarie ed
altre organizzazioni collegate all’ITAL) che la partecipazione a convegni o
seminari specifici sulla disabilità e/o sull’invalidità civile.
41) Durata:
La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore da svolgersi nei primi
tre mesi di avvio al servizio .
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
OMISSIS
Data 29/07/2014
Il Responsabile Legale dell’Ente
Fly UP