DIFESA SCUDO 3 – 2 Ho sempre pensato che la difesa sia a
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DIFESA SCUDO 3 – 2 Ho sempre pensato che la difesa sia a
DIFESA SCUDO 3 – 2 Ho sempre pensato che la difesa sia a uomo che a zona in un progetto tecnico di squadra dovesse mantenere gli stessi principi di mentalità, aggressività e pressione tali da esaltare, in entrambe le situazioni, l’aspetto caratteriale del gruppo con l’intento di migliorare le qualità del singolo giocatore in un contesto di regole che permettano di acquisire fiducia alla squadra stessa. Quest’idea sicuramente comune a molti allenatori anche in passato grazie all’esperienza e alla conoscenza di chi prima di noi ha cercato di risolvere queste problematiche deve essere tenuta in grande considerazione. Ciò mi ha spinto a ricercare le esperienze vissute da altri tecnici facendone tesoro. Il ricordo di una difesa utilizzata dalla Pallacanestro Hurlingham allenata da coach Lombardi mi ha portato a cercare, con l’aiuto di alcuni giocatori del roster di quella squadra (Oeser, Zovatto, Meneghel), di ricostruire le regole di un sistema difensivo che mi aveva già a quel tempo molto incuriosito ed affascinato. Dai concetti riemersi dalla memoria degli ex-giocatori ho potuto riutilizzare, adattandolo alle caratteristiche del gioco odierno, quel tipo di difesa raggiungendo gli obiettivi prefissati utilizzando una ‘zona’ che presentasse questi elementi caratterizzanti: 1. 2. 3. 4. 5. Non molto conosciuta e di difficile lettura. In grado di rompere i normali sistemi d’attacco. Da utilizzare per spezzare il ritmo della partita. Formativa per creare una robusta mentalità di squadra. Stimolante per i giocatori al fine di esprimere quel qualcosa in più di determinante. Lo schieramento iniziale è simile ad una 3-2 (diagramma 1). Giocatore 1: il miglior difensore della squadra; possibilmente un’ala o una guardia. Giocatore 2: il playmaker o la guardia con meno fisicità. Giocatore 3: la guardia-ala; possibilmente buon rimbalzista. Giocatore 4: un’ala forte con buona rapidità di piedi. Giocatore 5: un pivot. Regole: 1. Aggredire in modo esasperato la palla, invitando l’attaccante a palleggiare. 2. Non permettere una facile circolazione di palla. 3. Invitare al passaggio in angolo. 4. Consentire solo passaggi skip per favorire l’intercettamento. 5. Grande pressione e anticipo sul lato forte. 6. Raddoppi in pivot-basso. 7. Invitare alla penetrazione sul fondo non concedendo mai il centro. 8. Rispettare le zone di responsabilità. 9. Rapidità nella rotazione sui passaggi skip. 10. Costruzione di un triangolo di rimbalzo. Situazione di partenza (diagramma 2). Il difensore che gioca in punta (1) deve pressare la palla appena essa supera la metà campo e spingerla verso uno dei due lati del campo. 2 e 3 sono posizionati tra lo spigolo dell’area e la linea dei tre punti pronti ad aiutare ma soprattutto ad attaccare la palla quando entra nella zona di loro competenza sia che questo avvenga con un passaggio o spostando la palla in palleggio (diagramma 2). 4 e 5 sono responsabili della marcatura del post alto e del pivot basso per cui è molto importante che il numero 1 riesca a spingere la palla su un lato il prima possibile, dichiarando subito chi tra 4 e 5 si occuperà in accordo con la guardia dello stesso lato, della marcatura del post. In questo caso riveste molto importanza la collaborazione verbale tra i giocatori. 4 si occuperà di difendere davanti al pivot ma soprattutto di non ostacolare il passaggio in angolo. Appena la palla entra nella zona di responsabilità di 2, questi deve aggredire la palla invitando il proprio avversario a palleggiare. 1 si posizionerà sempre dietro la palla a far “scudo” su eventuali penetrazioni e con la responsabilità di stare davanti all’eventuale post-alto (diagramma 3). L’attacco può fare un passaggio guardia-guardia sia un passaggio in angolo. Sia in fase di passaggio che di schieramento, saranno 2 e 3 ad occuparsi delle guardie 1-2 (diagramma 4) e 1 si schiaccerà davanti al post-alto. È importante ricordare che si vuole pressare la palla al punto da forzare l’attaccante ad utilizzare il palleggio per una penetrazione (con 1 che continua sempre a fare scudo). Con palla in angolo (diagramma 5) il 4, che avrà concesso il passaggio in angolo, esce sulla palla per far scattare la trappola. Inviterà, come da regola, l’uomo a palleggiare non concedendo la penetrazione centrale. 2 ostacolerà con grande anticipo il passaggio di ritorno. 5 anticiperà il pivot. 1 sarà sempre in linea con la palla pronto ad aiutare su eventuali penetrazioni e a coprire sul post-alto. 3, in questa situazione, diventa l’uomo più importante perché sarà lui a dover leggere l’eventuale passaggio skip per cercare di cacciare la palla o per marcare il tiratore. Nel caso la palla finisse in post basso (diagramma 6) 5,1 e 4 fanno un passo verso la palla. 2 e 3 si mettono sulle linee di passaggio avanzando anche loro di un passo verso la palla. Se la palla non viene pressata in modo esasperato, un passaggio skip veloce potrebbe costringere ad una rotazione non semplice tra 1 e 3 (diagramma 7), i quali si troverebbero, poi, a scambiarsi la responsabilità di posizione. 4 invita ad una penetrazione sul fondo e fa scattare la trappola con 5. Gli altri si posizionano sulle linee di passaggio (diagramma 8). Questo vale anche per un eventuale passaggio tra a gli attaccanti 2 e 4 con il difensore numero 5 che difende sul post e che si deve abbassare (diagramma 9). Questi, comunque, sono passaggi lunghi e non molto veloci che consentono quindi un efficace recupero di posizione. Se la palla dovesse muoversi tra gli attaccanti 1 e 2, ciò andrebbe a vantaggio della difesa, poiché contro un attacco pari, la difesa risulterebbe ugualmente schierata pari. (diagramma 9) Contro uno schieramento 1-4 (diagramma 10) Con uno schieramento 1-3-1 (diagramma 11) CONSIDERAZIONI Non è una difesa da utilizzare per lunghi periodi. Ci vuole un buon atletismo e una buona conoscenza dei fondamentali. Invita ad eseguire tiri veloci: bisogna, quindi, preparare la difesa accuratamente insistendo fortemente su finalità, mentalità ed esecuzione del tagliafuori. Non si apprende facilmente ma allenata con costanza e precisione permette di recuperare molti palloni. Va anche adattata ai sistemi dei giochi avversari ma non deve essere l’unica difesa a zona che si utilizza. I giocatori sono stimolati e si divertono.