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profilo di salute - Benvenuti sul sito dell` Istituto Comprensivo di
IC Brivio – profilo di salute 2013
1
IC Brivio – profilo di salute 2013
Table of Contents
PREMESSA ..................................................................................................................................................... 3
ANALISI DI CONTESTO. .................................................................................................................................. 3
I principi ispiratori del POF ........................................................................................................................ 3
CONTESTO FORMATIVO................................................................................................................................ 4
Finalità e obiettivi ..................................................................................................................................... 4
Linee metodologiche................................................................................................................................. 5
La valutazione ....................................................................................................................................... 6
PROGETTUALITA' RELATIVA ALLA SALUTE………………………………………………………………………………………………13
CONTESTO FISICO AMBIENTALE ................................................................................................................. 16
CONTESTO ORGANIZZATIVO ....................................................................................................................... 19
CONTESTO RELAZIONALE ............................................................................................................................ 23
CONTESTO SANITARIO ................................................................................................................................ 28
METODOLOGIE DI APPROCCIO ................................................................................................................... 46
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IC Brivio – profilo di salute 2013
PREMESSA
Il Profilo di salute è un documento che intende fotografare la realtà in cui opera l’Istituto Comprensivo
di Brivio evidenziando i principi ispiratori delle scelte didattiche, le azioni messe in atto dalla scuola, gli
strumenti di informazione, valutazione e di autovalutazione che l’I.C. adotta come scuola che
promuove salute.
Il presente Profilo di salute documenta il percorso intrapreso dall’Istituto Comprensivo di Brivio nel
proporsi come Scuola Promotrice di Salute (delibera di giugno 2013) e fa riferimento ai seguenti
documenti:

pof dell’Istituto Comprensivo di Brivio orientato alla promozione alla salute, intesa secondo il
Modello di cui all’Intesa 14.07.2011 “La scuola lombarda che promuove salute”

alle linee guida per la promozione della salute nelle scuole

ai documenti già stilati dall’I.C: Regolamento, PAI, protocollo d’integrazione di alunni stranieri
ANALISI DI CONTESTO.
I principi ispiratori del POF
L’Istituto Comprensivo di Brivio comprende una scuola dell’infanzia, situata nel comune di Airuno, due
scuole Primarie e due scuole Secondarie di primo grado situate nei comuni di Brivio ed Airuno.
Attualmente l’I.C è frequentato da 646 alunni, con un bacino di utenza che comprende principalmente
i Comuni di Brivio, Airuno, ma anche Calco, Olgiate Molgora e Valgreghentino. La presenza di alunni
stranieri è pari al 21,98%
dell’attuale popolazione scolastica, di questi il 68 % è rappresentato da
alunni non comunitari.
Nel territorio in cui opera, l’Istituto resta un riferimento privilegiato dove vivere esperienze culturali e
acquisire le abilità sociali indispensabili per una serena crescita umana e comunitaria. In questo
quadro assume importanza fondamentale la collaborazione con gli enti
del territorio (istituzioni,
associazioni di volontariato, mercato del lavoro), la capacità di negoziare positivamente con la
comunità al fine di potenziare continuamente il servizio scolastico, inserendolo pienamente nella
comunità stessa e rendendolo utile per il suo progresso. Il rapporto scuola-territorio, uno degli aspetti
più innovativi dell’autonomia scolastica, è anche uno degli elementi che più caratterizzano il nostro
I.C. in termini di collaborazioni che confluiscono nel “patto per la scuola”.
Le scelte dell'Istituto pongono al centro del processo educativo l'alunno, accolto come persona in
tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivo- relazionali, fisico-ambientali, socio-culturali, il suo benessere.
Compito dei docenti è quello di far emergere e di sviluppare armonicamente le singole potenzialità
nel rispetto dei bisogni e della specificità di ciascun alunno, che deve essere accompagnato nella
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IC Brivio – profilo di salute 2013
conquista della propria autonomia favorendone la responsabilità personale e l’impegno.
Le finalità che di conseguenza l’I.C. di Brivio individua sono le seguenti:

Valorizzare la funzione dell’I.C. di Brivio quale agenzia educativa e formativa del territorio

Formare un cittadino responsabile educando alla cittadinanza attiva

Favorire gli stimoli educativi e le opportunità di crescita culturale degli alunni

Potenziare la valenza orientativa della scuola

Promuovere un servizio educativo e formativo articolato e il più possibile individualizzato
alle esigenze di ogni alunno

Ridurre al minimo le situazioni di insuccesso scolastico e portare tutti gli alunni ad esprimere
se stessi e le loro massime potenzialità

Valorizzare il coinvolgimento dei genitori nella gestione della scuola

Consolidare il livello di integrazione della scuola con il territorio
CONTESTO FORMATIVO
Finalità e obiettivi
L’Istituto Comprensivo di Brivio individua come proprio orizzonte formativo le competenze chiave
per l’apprendimento permanente secondo la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio
d’Europa.
Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo
sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione:

Comunicazione nella madrelingua;

Comunicazione nelle lingue straniere;

Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;

Competenza digitale;

Imparare a imparare;

Competenze sociali e civiche;

Spirito di iniziativa e imprenditorialità;

Consapevolezza ed espressione culturale.
La crescita educativa e culturale dello studente si sviluppa attraverso: la conoscenza di sé, l’autonomia
cognitiva, espressiva e
legalità e alla solidarietà.
4
comunicativa, la relazione con gli altri, l’orientamento, l’educazione alla
IC Brivio – profilo di salute 2013
Linee metodologiche
A
livello
metodologico,
l’intento
è
quello
di
creare
un
ambiente
all’insegnamento/apprendimento. Punto di partenza di ogni strategia didattica sono
favorevole
gli interessi,
le conoscenze e le capacità che l’alunno già possiede. Le classi scolastiche sono composte da
molteplici diversità legate anche ai diversi stili di apprendimento e alle diverse intelligenze
degli alunni. Tali diversità si intrecciano tra di loro ed evidenziano la ricchezza e l’unicità di
ciascuno. In questa trama si innesta la capacità dei docenti di personalizzare l’insegnamento, inteso
come attenzione alle attitudini di ciascuno.
Rilevanti sono le seguenti strategie operative:
1. Promozione della centralità dell'alunno, soggetto attivo dell'azione didattica
2. Sviluppo delle sue potenzialità autoeducative per il conseguimento dell’autonomia
3. Valorizzazione delle attitudini e dei comportamenti positivi per incidere sul senso di autostima
e sul processo di autovalutazione
4. Potenziamento delle relazioni e dell’apprendimento cooperativo nel gruppo
5. Promozione di approcci e processi formativi in grado di corrispondere alle aspettative culturali
dei giovani (scuola secondaria di I grado)
6. Potenziamento delle situazioni quotidiane di comunicazione e confronto tra i pari, con gli adulti
e l’Istituzione
7. Sperimentazione di forme più flessibili di composizione dei gruppi (laboratori, gruppi di
interesse, gruppi di ricerca etc…)
Sulla base degli obiettivi formativi, educativi e didattici viene introdotto il CONTRATTO FORMATIVO
tra le componenti scolastiche: alunni, docenti, genitori e personale ATA, all’interno del quale ciascuno
deve assumere le responsabilità che gli competono e tutte promuovo e contribuiscono alla creazione di
un ambiente sereno di apprendimento.
In particolare l’alunno si impegna a:

favorire il proprio percorso formativo aderendo con impegno agli obiettivi educativi e didattici

collaborare attivamente alle iniziative adottate nella classe per il raggiungimento degli stessi

assumere le proprie responsabilità secondo l’età evolutiva
Il docente si impegna a:

esprimere la propria offerta formativa attenendosi alle linee guida esplicitate nel POF

motivare il proprio intervento didattico

esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione
Il genitore si impegna a:

conoscere l’Offerta Formativa

collaborare con i docenti al processo formativo del proprio figlio
È importante che il genitore esprima pareri e proposte che possono essere utili per il miglioramento
5
IC Brivio – profilo di salute 2013
dell’Offerta Formativa dell’Istituto.
Il personale A.T.A. (collaboratori scolastici e assistenti amministrativi) si impegna a:

contribuire ad organizzare in modo efficiente l’Istituto

collaborare per il buon funzionamento delle attività didattiche
Nelle Scuole Secondarie di I grado, oltre che come intendimento che guida la vita scolastica nel
rapporto tra le sue diverse componenti, il contratto formativo si oggettiva in un documento
predisposto dai consigli di classe per ogni singolo alunno. In tale documento vengono indicati i livelli
nella qualità del comportamento, della partecipazione e dell’impegno rilevati nei primi due mesi di
scuola, con riferimento alle osservazioni nelle diverse aree disciplinari, e gli obiettivi educativi e
formativi che i docenti si impegnano a raggiungere per ogni alunno nella propria attività in
collaborazione con le famiglie e con gli stessi alunni, che sono invitati a sottoscrivere il documento.
La valutazione
Nella scuola dell’infanzia l’osservazione è lo strumento privilegiato per una conoscenza (situazione
iniziale) del bambino, dei suoi progressi o regressi durante lo svolgersi delle attività nell’anno
scolastico (verso situazione finale). Le osservazioni possono essere occasionali o sistematiche,
documentate attraverso griglie elaborate dai docenti che consentano di strutturare interventi educativi
individualizzati e finalizzati.
Nella Scuola Primaria e nella Secondaria di I grado la valutazione, cioè il confronto tra i risultati
ottenuti ed i risultati previsti, è il momento in cui si raccolgono gli effetti dell'azione educativa e
didattica. Con l’entrata in vigore del D.P.R. 122 del 22/06/2009 nelle scuole primarie e secondarie le
valutazioni disciplinari sono espresse in decimi (per le secondarie è espressa in decimi anche la
valutazione del comportamento). La valutazione finale è riferita all’intero anno scolastico. Ogni
valutazione deve essere sempre espressa con un numero primo, eventuali medie vanno arrotondate
all’unità successiva per frazioni pari o superiori a 0,5.
Nella scuola Primaria è data la possibilità di promuovere gli alunni alla classe successiva anche in
presenza di valutazioni di non sufficienza. Nella scuola Secondaria quando il Consiglio di Classe
decide di promuovere un alunno alla classe successiva, tutte le insufficienze vengono riportate a “sei”
con l’aggiunta nel documento di valutazione dell’indicazione “voto di consiglio”, della nota che richiama
i riferimenti legislativi (ai sensi della C.M. 169/2008 Art.3 comma 3) e conseguente comunicazione
alla famiglia sul significato di tale valutazione e sulla necessità di un recupero estivo. Il voto finale al
termine degli esami di stato è costituito dalla media dei voti delle singole prove sostenute e del
giudizio di idoneità espresso dal consiglio di classe delle scuole secondarie al termine del proprio
triennio formativo. Al termine di ogni segmento formativo, scuola primaria e secondaria, viene
rilasciato un documento che descrive e certifica le competenze acquisite da ogni alunno. L'esito di
tutte le verifiche (scritte, pratiche ed orali e di osservazione) viene sempre comunicato agli alunni ed
ai genitori per garantire la massima trasparenza della valutazione finale e rendere consapevole
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IC Brivio – profilo di salute 2013
l'alunno dell'adeguatezza della propria prestazione rispetto ai livelli previsti .
Per gli alunni che presentano difficoltà nell'apprendimento e comportamenti non adeguati alle regole
concordate vengono elaborate e dichiarate delle prestazioni minime che costituiscono il livello che
ragionevolmente tutti possono raggiungere con l'aiuto e gli stimoli degli insegnanti. Sono previste
sperimentazione di metodi e strumenti per sviluppare la capacità autovalutativa degli alunni.
Valutazione d’Istituto
L’Istituto è impegnato nel trovare strumenti sempre più efficaci per rilevare le reali esigenze della sua
utenza e per valutare la qualità dei servizi prestati. Nell’anno scolastico 2010-2011 è stato realizzato
un primo questionario di “Customer Satisfaction” destinato all’utenza; l’analisi delle risposte dei
genitori ha contribuito a introdurre integrazioni e modifiche al Piano dell’Offerta Formativa.
Nell’anno
scolastico
2012-13
l’Istituto
ha
adottato
il
modello
CAF
per
una
più
completa
autovalutazione che comprendesse tutte le fasi del processo formativo e l’analisi dell’organizzazione
nel suo complesso. Per l’anno scolastico in corso lo strumento individuato per l’autovalutazione è
quello delle scuole che promuovono salute. Il processo di autovalutazione ha visto il coinvolgimento
sia dell’utenza interna che esterna prevedendo anche questionari di soddisfazione per docenti, ata,
genitori ed alunni.
Scelte progettuali
Scuola dell’Infanzia
La scuola dell’infanzia di Airuno è strutturata per sezioni eterogenee in base all’età dei bambini. Sono
previste attività di intersezione con la formazione di gruppi omogenei per età, al fine di consentire una
più approfondita opportunità di scambio, di confronto e di arricchimento. Il progetto della scuola
dell’infanzia è finalizzato alla maturazione dell’identità, alla conquista dell’autonomia e allo sviluppo
delle competenze ed è organizzato attorno ad obiettivi specifici di apprendimento suddivisi in quattro
aree:

il sé e l’altro

il corpo e il movimento

immagini, suoni, colori

i discorsi e le parole

la conoscenza del mondo
che costituiscono i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino.
7
IC Brivio – profilo di salute 2013
Area di intervento
Obiettivi formativi
Offerta formativa
Esperienza e conoscenza
Individuare percorsi di
apprendimento in base a
bisogni e al contesto
rilevato
 Didattica curricolare
 Ampliamento offerta
formativa
 Visite d’istruzione ed uscite
sul territorio
Accoglienza di alunni e famiglie
Accogliere e conoscere
alunni e famiglie
 Accoglienza con diversi tempi
e modalità a seconda dell’età
 Colloqui iniziali con le
famiglie
 Informazioni/avvisi sul sito
 Modelli di iscrizione in più
lingue
 Momenti di festa/incontro
 Assemblee di classe
Intercultura, diversa abilità,bes
 Riconoscere e valorizzare
le diversità
 Creare un contesto di
ascolto
 Favorire attività di lavoro
cooperativo che rispettino
e valorizzino le diverse
specificità
 Possibile presenza di
traduttori ai colloqui con i
genitori
 Docente con distacco per
l’intercultura e ore di
potenziamento
 Tre funzioni strumentali
nell’I.C e presenza di
referenti in ogni plesso
 Stesura dei bes per alunni di
cinque anni
 Protocolli di accoglienza
 Stesura dei pei per la
diversa
abilità
Comunicare esperienze e
avvicinarsi alla lingua scritta e
parlata
 Avere padronanza della
lingua materna.
 Raccontare e raccontarsi.
 Primo approccio alla
lingua inglese
 Psicomotricità
 Manipolazione
 Musica
 Tre percorsi che
promuovono la percezione
di sé, della propria
corporeità.
 Lasciare tracce che
parlino di se stessi e
renderle leggibili agli altri
Continuità tra gradi di scuola
Rendere il percorso
formativo dell’alunno
integrato e continuativo
8
 Visite in biblioteca
 Lettura animata
(potenziamento dell’offerta
formativa)
 Prestito di libri
 Laboratorio di costruzione,
lettura e drammatizzazione
 Laboratorio di lingua inglese
Attività laboratoriali per età
 Curriculum verticale
 Colloqui tra insegnanti
dell’infanzia e della Primaria
 Colloqui con asili nido
frequentati in precedenza
dagli alunni.
 Attività curricolari di
continuità
IC Brivio – profilo di salute 2013
Scuola Primaria
L’attività d’insegnamento si articola nello svolgimento della programmazione di classe, nello
svolgimento delle attività laboratoriali, nell’ attività alternativa alla religione cattolica e nella
sorveglianza durante la mensa. Le ore di contemporaneità sono utilizzate per attività di recupero e/o
potenziamento degli apprendimenti per gruppi della stessa classe o per alunni in difficoltà, per attività
di supporto ad alunni stranieri, per visite d’istruzione.
Per il plesso di Brivio il lunedì pomeriggio vengono organizzate attività laboratoriali che favoriscono la
libera espressione ed arricchiscono l’esperienza degli alunni (laboratorio creativo-espressivo ed
esplorativo-ambientale).
Area di intervento
Obiettivi formativi
Offerta formativa
Esperienza e conoscenza
Individuare percorsi di
apprendimento in base a
bisogni e al contesto rilevato
 Didattica curricolare
 Visite d’istruzione ed uscite
sul territorio
 Laboratori (plesso di
Brivio)
Accoglienza di alunni e famiglie
Accogliere e conoscere
alunni e famiglie
 Colloqui con le famiglie (due
di questi con la compresenza
di tutti i docenti)
 Informazioni/avvisi sul sito
 Progetto pre-scuola
 Progetto post-scuola (Brivio)
 Assemblee di classe
Intercultura, diversa abilità,bes
 Riconoscere e valorizzare le
diversità
 Creare un contesto di ascolto
 Favorire attività di lavoro
cooperativo che rispettino e
valorizzino le diverse
specificità
 Tre funzioni strumentali

nell’I.C e presenza di
referenti in ogni plesso
 Stesura dei bes e pdp
 Protocolli di accoglienza
 Stesura dei pei per la diversa
abilità
 Docente con distacco per
l’intercultura e ore di
potenziamento
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IC Brivio – profilo di salute 2013
Area di intervento
Obiettivi formativi
Offerta formativa
Multimedialità
Utilizzare il mezzo
informatico come strumento
per nuove modalità di
apprendimento
 Alfabetizzazione digitale
 Utilizzo della LIM
 Elaborazione testi ed
impaginazione
Consultazone opere
multimediali
Giochi sportivi
Lingua scritta e parlata
Continuità tra gradi di scuola
10
Favorire opportunità per lo
sviluppo di una personalità
armonica e completa
 Favorire il gusto alla lettura
 Approccio alla lingua inglese
Esperienza di un primo
approccio alla lingua tedesca
 Progetto alfabetizzazione
motoria CONI/MIUR
 Corso di nuoto (classi V
Brivio)
 Giochi sportivi studenteschi
(III-IV-V)
 Visite in biblioteca e
interventi a scuola
dell’esperta
 Lettura animata (Perego libri)
 Laboratorio “leggermente”
 Progetto madrelingua (Brivio)
 Progetto Goethe Institute
Rendere il percorso formativo  Curriculum verticale
 Colloqui tra insegnanti
dell’alunno integrato e
dell’infanzia e della Primaria
continuativo
 e tra Primaria e Secondaria
Attività curricolari di
continuità
IC Brivio – profilo di salute 2013
Scuola Secondaria
La scuola Secondaria offre un tempo scuola ordinario di 30 ore settimanali e un tempo prolungato di
36 ore settimanali, con servizio mensa.
L’attività di insegnamento si articola in:

curricolo obbligatorio nelle diverse discipline per complessive 30 ore in tutte le classi

per le classi a tempo prolungato si aggiungono attività di recupero/potenziamento e laboratori
pomeridiani in compresenza (per Airuno attività pomeridiane di ampliamento dell’offerta
formativa)

per le classi prime a tempo prolungato, nei pomeriggi del mercoledì, sono organizzati
laboratori opzionali a classi parallele (Brivio)

all’interno dell’orario scolastico pomeridiano vengono inoltre offerti un corso annuale di
introduzione alla lingua tedesca e uno di approfondimento e preparazione al KET per la lingua
inglese (Brivio)

attività di sostegno per gli alunni diversamente abili

attività di recupero per gli alunni stranieri

attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica o studio individuale assistito

servizio assistenza mensa

attività pomeridiane di ampliamento dell’offerta formativa realizzabili sulla base delle reali
disponibilità di finanziamento FIS
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IC Brivio – profilo di salute 2013
Area di intervento
Obiettivi formativi
Offerta formativa
Esperienza e conoscenza
Individuare percorsi di
apprendimento in base a
bisogni e al contesto
rilevato
Accogliere e conoscere
alunni e famiglie
 Didattica curricolare
 Laboratori nelle classi a
tempo prolungato (Brivio)
Accoglienza di alunni e famiglie
Intercultura, diversa abilità,bes
Lingua scritta e parlata
Multimedialità
Centro sportivo scolastico
 Colloqui con le famiglie, due
dei quali con la compresenza
di ttutti i docenti
 Informazioni/avvisi sul sito
 Riconoscere e valorizzare le
diversità
 Creare un contesto di
ascolto
 Favorire attività di lavoro
cooperativo che rispettino e
valorizzino le diverse
specificità
 Tre funzioni strumentali
nell’I.C e presenza di referenti
in ogni plesso
 Stesura dei bes e pdp
 Protocolli di accoglienza
 Stesura dei pei per la diversa
abilità
 Favorire il gusto alla lettura
 Approccio alla lingua inglese
 Progetto madrelingua e
possibilità di svolgere il
percorso per la certificazione
KET
Usare le opportunità
dell’informatica intesa
come forma di linguaggio
per una maturazione
espressiva e comunicativa
 Promuovere la
partecipazione attiva
all’esperienza della musica
 Favorire opportunità per lo
sviluppo di una personalità
armonica e completa
 Percorso ECDL
 Uso consapevole dei mezzi
informatici
Progetto sport, atletica leggera
Orientamento
Dare ai ragazzi elementi per
prendere decisioni
autonome e responsabili per
costruire un personale
progetto di vita
 Conoscenza di sé e della
propria progettualità
 Maturazione dell’autonomia
 Accompagnamento nella
progettazione del proprio
futuro scolatico e
professionale
Continuità tra gradi di scuola
Rendere il percorso
formativo dell’alunno
integrato e continuativo
 Curriculum verticale
 Colloqui tra insegnanti della
Primaria e Secondaria
 Attività curricolari di
continuità
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IC Brivio – profilo di salute 2013
Progettualità relativa all’educazione alla salute.
In continuità con interventi già positivamente sperimentati negli ultimi anni scolastici nei dversi plessi,
l’I.C. di Brivio mira a configurarsi come contesto di azioni a sostegno dei processi di salute con
l’intento d isuperare un approccio settoriale a fabore di un approccio globale che consideri la salute
parte integrante e determinante nell’organizzazione dell’attività scolastica quotidiana, in modo tale che
benessere e salute diventino reale esperienza nella vita dei plessi scolastici dell’I.C.
SINTESI DEI PROGETTI/ATTIVITA’ E AZIONI SVOLTE
Area tematica: CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Collaborazione con Enti/Associazioni: Unicef, collaborazioni locali per iniziative di solidarietà,
Croce rossa (Secondaria di Brivio, 2 B e classi terze), Aido (2 B Secondaria Brivio), adozioni a
distanza (Priamria Brivio), AVIS e AIDO (PrimariA Airuno classe V)
Tipo di intervento
Iniziative sui diritti dei bambini (20 novembre) con interventi in classe, mostre,
manifestazioni.

Raccolte e iniziative di solidarietà in collaborazione con Enti e Associazioni

Riflessioni su: rispetto della persona umana, senso civico, responsabilità individuali. Storie che
trasmettono valori universali (Secondaria Brivio e Airuno)

Riflessioni sui bisogni dell’uomo nelle prime forme di organizzazione sociale (Priamaria Airuno)

Attività in lingua francese sulla giornata del 20 novembre, ascolto di brani di autori francesi

A WORLD FIT FOR CHILDREN (Secondaria)

Area tematica: BENESSERE ED ALIMENTAZIONE
Collaborazione con Enti/Associazioni: LILT (lega italiana lotta ai tumori), visita a Bergamo
scienze (Primaria Airuno), collaborazione con Asl per life skill (Secondarie), collaborazione
con il CONI (Primaria Brivio)
Tipo di intervento












Assunzione di comportamenti alimentari corretti, merenda sana (Infanzia e Primaria Airuno)
“Apri gli occhi” sensibilizzazione ai problemi della vista (Infanzia, Primaria di Brivio ed Ariuno)
“Salta in bocca” progetto approvato dalla Federazione dei medici Pediatri, giochi e sito web sui
problemi alimentari e corretta alimentazione
Buone prassi: lavare le mani, merende sane all’intervallo, educare alla varietà di cibi in mensa
(Infanzia e Primaria di Airuno e Brivio)
Emozioni e musica: movimenti guidati, rilassamento, emozioni espresse con i colori (Primaria
di Airuno e Secondaria di Brivio)
Attività musicali promosse dalla scuola secondaria con l’intento di far crescere la relazione
educativa e formativa significativa ponendo al centro la qualità del benessere a scuola
Riflessioni su: igiene personale e prevenzione alle malattie
Riflessioni sulla prevenzione al tabagismo, all’uso di alcool, alle dipendenze dai media (Secondaria)
Riflessioni sulle corretta gestione di sonno, riposo, attività motoria. Malattia come rottura
dell’equilibrio biologico e psicologico dell’uomo, la catena alimentare (Secondaria)
Riflessioni sui cambiamenti fisici nell’adolescenza, le malattie ereditarie
Progetto LIFE SKILL: l’immagine di sé, il prendere decisioni, gestire l’ansia, risolvere i conflitti
(Secondaria di Brivio ed Airuno)
JUNK FOOD (Secondaria Brivio)
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IC Brivio – profilo di salute 2013


Attività motorie e di psicomotricità (Infanzia e Primaria), attività di atletica leggera (Secondaria)
Intervento di sensibilizzazione da parte di un nutrizionista (infanzia)
Area tematica: CONTINUITÀ ED ORIENTAMENTO
Collaborazione con Enti/Associazioni: contatti con aziende e mondo del lavoro
Tipo di intervento









Attività di continuità tra i vari gradi di scuola per favorire un passaggio sereno e uno scambio di
informazioni tra docenti
Momenti di Open Day e presentazione dell’offerta formativa alle famiglie
Informazioni per ogni plesso sul sito della scuola
Diario scolastico personalizzato (con informazioni sui plessi, regolamento, informazioni sulla
sicurezza, modulistica per autorizzazioni e permessi) e adottato in modo comune in tutti i gradi di
scuola
Attività motorie e di psicomotricità (Infanzia e Primaria), attività di atletica leggera (Secondaria)
Attività e riflessioni sulla conoscenza di sé (interessi, bisogni, valori) nelle unità d’apprendimento
“sfide per crescere” , “storie di ragazzi/e”, “diario, lettera, biografia” e nel perscorso di arte e
immagine (Secondaria Brivio, classe I).
Orientamento al mondo del lavoro con accompagnamento dei ragazzi nella progettazione del
proprio futuro scolastico e professionale (classi terze, scuola Secondaria). Conoscenza della
lavorazione dei materiali (classi seconde scuola Secondaria)
educazione alla legalità ed all’uso consapevole delle tecnologie (Secondaria)
particolare attenzione per gli alunni d.a. nell’ultimo anno della Secondaria (schede di
osservazione)
Area tematica: INTERCULTURA, ACCOGLIENZA, MADRELINGUA
Collaborazione con Enti/Associazioni: esperto estrno per la madrelingua, collaborazione con
l’Associazione “Ale G.” per il progetto intercultura e la mediazione linguistica,
collaborazione con la biblioteca
Tipo di intervento





ore di potenziamento della lingua italiana e ore del docente con distacco a favore di alunni
stranieri con difficoltà linguistiche (Infanzia)
play ink: filmati, racconti, immagini e attività con esperto esterno (Primaria Airuno)
storie che trasmettono valori universali, sul pregiudizio e sul rispetto. Educazione alla pace e alla
multiculturalità. Particolare confronto con la realtà tedesca nelle ore di lungua tedesca (Secondaria
Airuno)
biblioteca comunale: progetto della scuola Primaria di Brivio su integrazione e multiculturalità
progetto madrelingua inglese per la Primaria di Brivio (esperto esterno) e per l’infanzia (genitore
volontario)
Area tematica: POTENZIAMENTO E RECUPERO
DIVERSA ABILITA’, DISAGIO, BES E BISOGNI SPECIFICI
Collaborazione con Enti/Associazioni: collaborazione con il Comune di Airuno (attività di
doposcuola), attività interne all’I.C, LOGOPEDISTA, PSICOLOGO funzioni strumentali
dell’I.C, Rete Salute, servizi sociali dei due comuni, servizio di neuropschichiatria del
territorio
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IC Brivio – profilo di salute 2013
Tipo di intervento







attività di recupero con alunno straniero (ore di compresenza matematica, Secondaria Brivio)
attività di consolidamento, alfabetizzazione/ lingua dello studio con alunno neo-arrivato
(Secondaria di Brivo, lettere)
progetto madrelingua inglese per la Primaria di Brivio (esperto esterno) e per l’infanzia (genitore
volontario)
PROGETTO LOGOPEDIA: screening e attività in piccoli gruppi (Infanzia e Primaria I classe)
PROGETTO PSICOLOGO: screening sulla dislessia alla Primaria, osservazioni in classe e attività di
sportello (Secondaria)
Realizzazione di piani educativi individualizzati, di profili dinamici funzionali, di progetti di gravità e
di molteplici percorsi aventi come obiettivo l’inclusione degli alunni d.a.
Stesura dei bes
Area tematica: SICUREZZA, PREVENZIONE, RISPETTO AMBIENTALE
Collaborazione con Enti/Associazioni: collaborazione con polizia locale e progetti specifici
sulla sicurezza, Silea, Protezione civile
Tipo di intervento










Progetto ORTO BOTANICO (Secondaria Brivio)
Risparmio energetico e tutela del patrimonio atristico (Secondaria Brivio, classe prima)
Progetto “street” sulla sicurezza stradale (Secondaria Brivio, classe terza)
Educazione alla conoscenza delle cause di infortuni domestici e di lavoro e alla loro prevenzione
(Secondaria Brivio, classe prima)
Interventi Silea nelle classi
Progetto “io e i rischi” su prevenzione mutualità (classi terze, Secondaria Brivio)
Essere eco-cittadini, lettura di brani e di canti nelle ore di francese (Seondaria)
Riflessione sulle tematiche dello sviluppo sostenibile nelle ore di storia e geografia
La settimana della sicurezza a scuola e nell’ambiente domestico, in strada (Primaria Brivio e
Airuno)
Incontri con la polizia stradale (infanzia)
15
IC Brivio – profilo di salute 2013
CONTESTO FISICO AMBIENTALE
Strutture ed orari
L' I.C. di Brivio comprende una Scuola dell'Infanzia, due Scuole Primarie e due Scuole Secondarie
di primo grado dei comuni di Brivio e Airuno.
Dirigente Scolastico: dottoressa Anna Maria Marzorati
SCUOLA DELL’INFANZIA “Q. FENAROLI”
Via Postale vecchia 13, 23881 Airuno
Tel: 039/9943283
Mail: [email protected]
Responsabile di plesso: Chiara Ferrario
ORARIO: dal lunedì al venerdì dale 8.00 alle
16.00 (8.00-9.00 accoglienza, 15.45-16.00
uscita).
USCITE INTERMEDIE: 11.45-12.00
12.45-13.00
Risorse strutturali: tre aule, piccola palestra,
salone comune alle tre classi, spazio esterno con
portico, mensa interna.
SCUOLA PRIMARIA “A. MORO”
Via Vittorio Emanuele II, 23881 Airuno
Tel: 039/9943347
Mail: [email protected]
Cod. meccanografico per iscrizione: LCEE81103X
Responsabile di plesso: Daniela Papini
ORARIO modulo 27 ore: Lunedì-Venerdì 8.30- 12.30
Pomeriggi:

Lunedì e Giovedì 13.30-16.00

Martedì 13.30-15.30
ORARIO modulo 29 ore: Lunedì-Venerdì 8.30- 12.30
Pomeriggi:

Lunedì e Giovedì 13.30-16.00

Martedì e Venerdì 13.30-15.30
servizio mensa nei giorni in cui c’è il rientro.
Risorse strutturali: aula audiovisivi (televisione,
videoregistratore, antenna parabolica. Decoder. DVD),
aula informatica per laboratorio, aula pittura per
laboratorio di educazione all’immagine, aula di musica,
aula lingua 2, palestra, aula con LIM.
16
IC Brivio – profilo di salute 2013
SCUOLA PRIMARIA “C. CANTU’ ”
Via Como, 23883 Brivio
Tel: 039/5320129
Mail: [email protected]
Cod. meccanografico per iscrizione:
LCEE81101T
Responsabile di plesso: Egina Cianfrini
ORARIO modulo 27 ore: Lunedì-Venerdì 8.3012.30
Pomeriggi:

Martedì e Giovedì 13.30-16.00

Venerdì 13.30-15.30
ORARIO modulo 30 ore: Lunedì-Venerdì 8.3012.30
Pomeriggi:

Martedì e Giovedì 13.30-16.00

Lunedì e Venerdì 13.30-15.30
servizio mensa nei giorni in cui c’è il rientro.
Risorse strutturali: aula multimediale, biblioteca
alunni/insegnanti, palestra, due aule con LIM,
mensa.
17
IC Brivio – profilo di salute 2013
SCUOLA SECONDARIA DI AIRUNO
Via dei Nobili 25, 23881 Airuno
Tel: 039/9943028
Mail: [email protected]
Cod. meccanografico per iscrizione: LCMM81102T
Responsabile di plesso: Sandra Longhi
ORARIO modulo 30 ore: lunedì-sabato: 8.00- 13.00
ORARIO modulo 36 ore: lunedì-sabato 8.00- 13.00
Pomeriggi:

Lunedì e Giovedì 14.00-16.00
servizio mensa nei giorni in cui c’è il rientro
(13.00-14.00).
Risorse strutturali: due alue con LIM, aula di musica
con LIM, palestra e mensa presso la scuola Primaria,
laboratorio di informatica e biblioteca
SCUOLA SECONDARIA R.B. CRIVELLI
Via Como 83, 23883 Brivio
Tel: 039/5320129 fax: 039/9273454
Mail: [email protected]
Cod. meccanografico per iscrizione: LCMM81101R
Secondo collaboratore del D.S: Maurizio Vitali
ORARIO modulo 30 ore: lunedì-sabato: 8.00- 13.00
ORARIO modulo 36 ore: lunedì-sabato 8.00- 13.00
Pomeriggi:

Lunedì e Mercoledì 14.00-16.00
servizio mensa nei giorni in cui c’è il rientro
(13.00-14.00).
Risorse strutturali: aula magna con LIM, aula di
tecnica, immagine, scienze, musica, due aule con LIM,
laboratorio di informatica, bilioteca, palestra, mensa
presso la scuola Primaria
18
IC Brivio – profilo di salute 2013
CONTESTO ORGANIZZATIVO
Organizzazione Scuola dell’infanzia
La progettazione degli spazi rimane uno degli elementi fondamentali della progettazione della
scuola dell’infanzia. Lo spazio incide sul contesto di apprendimento e una sua buona e flessibile
strutturazione favorisce l’attenzione del gruppo classe, la conversazione, il gioco libero e le diverse
attività che la scuola propone.
La sezione
La sezione diventa il primo punto di riferimento: il bambino deve trovare una spazio che accoglie,
che rassicura, che
incuriosisce, che gli garantisca una continuità di rapporti con adulti e
bambini e lo ssostenga attraverso il senso di appartenenza.
La modalità di strutturazione degli spazi nella sezione risponde a tre possibilità organizzative:

attività di classe

attività in piccolo gruppo

lavoro individuale
Questa organizzazione permette lo svolgersi di più attività distinte nello stesso momento oppure
di privilegiarne una secondo le esigenze. Avendo scelto di costituire sezioni eterogenee, la
strutturazione degli spazi viene progettata ricercando soluzioni che tengano conto dei bisogni specifici
dei bambini delle diverse età presenti.
In ogni sezioni si sono struturati diversi angoli d’interesse. Ogni spazio si connota:

per la diversa funzione per la quale è stato strutturato

per l’auotnomia nell’uso dei materiali stessi da parte dei bambini e la condivisione delle regole
di utilizzo dello spazio stesso

della sostituzione con altro material quando l’interesse degli alunni sia ormai concluso
Gli angoli strutturati nella sezione sono:

“angolo della casa” dove prevalgono I giochi di ruolo e di imitazione

“angolo della manipolazione” con materiali diversi per sviluppare la creatività

“angolo della lettura” per leggere immagini e usare libri-gioco

“angolo della conversazione” dove si svolge l’appello, la scelta degli incarichi e la
conversazione guidata

“angolo delle costruzioni” per i giochi di assembleggio, costruzione, di riordino delle sequenze,
memory
19
IC Brivio – profilo di salute 2013
Gli spazi interni
La scuola dell’infanzia struttura sia gli spazi interni che quelli esterni in modo funzionale alle diverse
esigenze dei bambini e in base alle attività da svolgere. Il salone comune alle tre sezioni viene
utilizzato per giochi in cerchio ed attività guidate. Al suo interno è stato strutturato anche un angolo
bilblioteca utilizzabile per laboratori in piccolo gruppi o per una libera fruizione degli alunni e un angolo
per i giochi di ruolo (il mercato, la casa..).
In una parte del salone sono poi collocati gli armadietti/spogliatoio con panchina dove ogni alunno può
riporre indumenti e zainetto o cambiare le scarpe. L’obiettivo è che ciascun bambino possa riconoscere
ed usare in autonomia i propri spazi riconoscibili dal contrassegno che li identifica.
Al piano terra la zona pranzo è costituita da una cucina e da un refettorio comune alle tre sezioni. I
bambini si suddividono in piccoli gruppi di cinque – sei per tavolo ruotando all’interno della propria
sezione. Nel piccolo gruppo libero i bambini condividono il pranzo e la conversazione con gli amici.
Gli spazi esterni
Negli spazi esterni del giardino e del portico sono presenti giochi che sviluppano la coordinazione
generale e l’equilibrio, la manipolazione di sabbia e terra, il gioco simbolico (la casa). Lo spazio
esterno in generale è uno spazio da conoscere, da esplorare, da sperimentare, da modificare, nel
quale costruire nuove relazioni e amicizie al di là del contesto del proprio gruppo-classe.
La giornata scolastica

8.00-9.00 ACCOGLIENZA dei bambini e dei loro genitori nelle rispettive classi. Utilizzo degli
spazi gioco strutturati nell’aula.

9.00-10.15 ATTIVITÀ DI SEZIONE: calendario con le presenze. Attività di racconto, ascolto,
drammatizzazione. Rielaborazione grafica e/o pittorica dell’attività svolta.
Le attività di sezione riguardano un gruppo eterogeneo di bambini dai tre ai cinque anni e
stimolano l’appartenenza ad un gruppo/classe, le relazioni tra pari e con l’adulto, l’aiuto
reciproco e il lavorare in gruppo per un comune obiettivo.

10.15-10.30 igiene personale. Spuntino a base di frutta, yogurt o budino.

10.30-11.45 ATTIVITÀ PER GRUPPI OMOGENEI D’ETÀ: i laboratori. Si svolgono attività di
laboratorio per offrire al bambino esperienze significative e variegate in un contesto più piccolo
di quello della sezione e in un gruppo “di pari” per età. I laboratori proposti sono quelli di
psicomotricità, musica, inglese, manipolazione.

11.45-12.00 igiene personale e possibilità di uscita prima della mensa.

12.00-13.00 mensa

12.45-13.00 possibilità di uscita per chi non frequenta le attività pomeridiane.

13.00-14.00 GIOCO libero e/o strutturato in giardino o in salone.
20
IC Brivio – profilo di salute 2013

14,00-14,20 RILASSAMENTO: lettura di storie e/o ascolto di musica, possibilità di dormire
specie per i più piccoli.

14,30-15,30 ATTIVITÀ POMERIDIANE secondo il tema comune alle tre sezioni scelto per l’anno
scolastico

15.45-16.00 uscita.
Anche il tempo è un elemento importante nella progettazione della scuola dell’infanzia. Esso è
concepito come un tempo “disteso” come dicono le indicazioni del curricolo che consente al bambino di
vivere con serenità la propria giornata, di esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle
attività che sperimenta e nelle quali si esercita.
Organizzazione Scuola Primaria
Per la scuola Primaria di Brivio si prevede la possibilità di scelta tra due tempi scuola :

27 ore settimanali da lunedì a venerdì con
orario giornaliero 8.30-12.30 +3 rientri
pomeridiani, il martedì e il giovedì 13.30-16.00 il venerdì 13.30-15.30 per chi sceglie solo
l’orario obbligatorio.

29 ore settimanali da lunedì a venerdì con
orario giornaliero 8.30-12.30 + 4 rientri
pomeridiani, il martedì e il giovedì 13.30-16.00, il lunedì e il venerdì 13.30-15.30 per chi
sceglie anche le attività laboratoriali. È previsto il servizio mensa nei giorni del rientro dalle
12.30 alle 13.30.
L’attività d’insegnamento si articola nello svolgimento della programmazione di classe, nello
svolgimento delle attività laboratoriali, nell’ attività alternativa alla religione cattolica e nella
sorveglianza durante la mensa. Le ore di contemporaneità sono utilizzate per attività di recupero e/o
potenziamento degli apprendimenti per gruppi della stessa classe o per alunni in difficoltà, per
attività di supporto ad
alunni stranieri, per visite d’istruzione. Il lunedì pomeriggio vengono
organizzate attività laboratoriali che favoriscono la libera espressione ed arricchiscono l’esperienza
degli alunni :

laboratorio creativo-espressivo

laboratorio esplorativo-ambientale
Per la scuola Primaria di Airuno si prevede la possibilità di scelta tra due tempi scuola :

27 ore settimanali da lunedì a venerdì con
orario giornaliero 8.30-12.30 +3 rientri
pomeridiani, il lunedì e il giovedì 13.30-16.00, il martedì 13.30-15.30

29 ore settimanali da lunedì a venerdì con
orario giornaliero 8.30-12.30 + 4 rientri
pomeridiani, il lunedì e il giovedì 13.30 – 16.00, il martedì e il venerdì 13.30-15.30 . È
previsto il Servizio mensa nei giorni del rientro dalle 12,30 alle 13,30.
L’attività d’insegnamento si articola nello svolgimento della programmazione di classe, nell’attività
21
IC Brivio – profilo di salute 2013
alternativa alla religione cattolica e nella sorveglianza durante la mensa. Le ore di contemporaneità
sono utilizzate per attività di recupero e/o potenziamento degli apprendimenti per gruppi della
stessa classe o per alunni in difficoltà, per attività di supporto ad
alunni stranieri per visite
d’istruzione.
Organizzazione Scuola Secondaria di primo grado
Per le proprie scuole secondarie di I grado l’Istituto prevede la possibilità di scelta tra due tempi
scuola :
Tempo Ordinario di 30 ore settimanali: dal Lunedì al Sabato con orario giornaliero 8.00 - 13.00.
Tempo Prolungato di 36 ore settimanali: a Brivio ampliamento orario il Lunedì e Mercoledì 8.00
- 16.00;
Per il plesso di Airuno: ampliamento orario il Lunedì e Giovedì 8.00 – 16.00.
Per l’opzione del tempo prolungato è previsto il servizio mensa (2 ore settimanali).
L’attività di insegnamento si articola in:

curricolo obbligatorio nelle diverse discipline per complessive 30 ore in tutte le classi

per le classi a tempo prolungato si aggiungono attività di recupero/potenziamento e laboratori
pomeridiani in compresenza (per Airuno attività pomeridiane di ampliamento dell’offerta
formativa)

per le classi prime a tempo prolungato, nei pomeriggi del mercoledì, sono organizzati
laboratori opzionali a classi parallele (Brivio)

all’interno dell’orario scolastico pomeridiano vengono inoltre offerti un corso annuale di
introduzione alla lingua tedesca e uno di approfondimento e preparazione al KET per la lingua
inglese (Brivio)

attività di sostegno per gli alunni diversamente abili

attività di recupero per gli alunni stranieri

attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica o studio individuale assistito

servizio assistenza mensa

attività pomeridiane di ampliamento dell’offerta formativa realizzabili sulla base delle reali
disponibilità di finanziamento FIS
22
IC Brivio – profilo di salute 2013
CONTESTO RELAZIONALE
Integrazione: protocollo di accoglienza per alunni stranieri.
Il protocollo d’accoglienza è un documento che viene deliberato dal Collegio docenti. Contiene criteri,
principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni immigrati, definisce compiti e
ruoli degli operatori scolastici, traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di
facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro
che pertanto viene integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzate. La sua adozione consente
di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nell’art. 45 del DPR 31/8/99 n° 394
intitolato “Iscrizione scolastica” che attribuisce al collegio docenti numerosi compiti deliberativi e di
proposta. Il protocollo d’accoglienza si propone di:

Definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema d’accoglienza di alunni stranieri.

Facilitare l’ingresso di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale.

Sostenere gli alunni neoarrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto.

Favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali
ostacoli alla piena integrazione.

Costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con le “storie” di ogni
bambino.

Promuovere
la
comunicazione
e
la
collaborazione
fra
scuola
e
territorio
sui
temi
dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo integrato.
Per realizzare una buona accoglienza il Dirigente Scolastico, l’assistente amministrativo, la referente
per l’integrazione e la commissione intercultura interagiscono attivamente per favorire una immediata
integrazione dell’alunno neo-arrivato nell’ambiente scolastico.
ISCRIZIONE
L’iscrizione rappresenta il primo passo di un percorso d’accoglienza dell’alunno straniero e della sua
famiglia. È utile, indicare fra il personale di segreteria, chi è incaricato del ricevimento delle iscrizioni
degli alunni stranieri anche al fine di affinare progressivamente abilità comunicative e relazionali che
aiutano senz’altro l’interazione con i “nuovi utenti”. Si specificano i documenti e le informazioni da
richiedere, oltre che gli avvisi, i moduli, le note informative sulla scuola scritte nelle lingue d’origine da
consegnare ai genitori per facilitare la loro comprensione della nuova realtà scolastica. Parte di questo
materiale è reperibile presso la segreteria dell’Istituto Comprensivo di Brivio o presso l’Associazione
AleG di Lomagna. E anche possibile prevedere l’intervento di mediatori linguistici che possano essere
messi a disposizione da enti locali e associazioni sulla base di convenzioni e di accordi.
23
IC Brivio – profilo di salute 2013
GLI UFFICI DI SEGRETERIA






Iscrivono i minori.
Raccolgono la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente).
Acquisiscono l’opzione di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica.
Avvisano tempestivamente i coordinatori delle scuole, al fine di favorire le successive fasi
dell’accoglienza.
Individuano tra il personale ATA un incaricato del ricevimento delle iscrizioni al fine di affinare
progressivamente abilità comunicative e relazionali che aiutano l’interazione con i cittadini
immigrati.
Forniscono ai genitori materiale in più lingue per una prima in formazione sul sistema
scolastico italiano.
MATERIALI



Moduli d’iscrizione (in più lingue).
Scheda di presentazione della scuola in generale (in più lingue).
Scheda di presentazione dell’Istituto.
PRIMA CONOSCENZA
Oltre agli aspetti amministrativi, occorre raccogliere una serie d’informazioni di merito sull’alunno che
consentano d’adottare decisioni adeguate, sia sulla classe in cui deve essere inserito, sia sui percorsi
di facilitazione che dovrebbero essere attivati. La prima conoscenza può articolarsi in un incontro con i
genitori e un colloquio con l’alunno, eventualmente alla presenza di un mediatore linguistico. In questa
fase si raccolgono informazioni sulla storia personale e scolastica dell’alunno, sulla situazione familiare,
sugli interessi, le abilità, le competenze possedute dall’alunno. Il rapporto con il bambino o il ragazzo
straniero può essere facilitato anche dall’utilizzo di tecniche non verbali quali il disegno, la gestualità,
la fotografia, ecc. E’ possibile proporre alcune prove logico - matematiche, organizzate su diversi livelli
di competenza, congegnate in modo di essere intuitivamente comprensibili. bagli incontri previsti in
questa fase potrà emergere una significativa, per quanto iniziale, biografia scolastica dell’alunno.
LA PRIMA CONOSCENZA





Si effettua tempestivamente un colloquio tra la famiglia e un’insegnante per sezione o classe
che presumibilmente accogliera` il nuovo iscritto.
Si raccoglie una serie d’informazioni sul ragazzo, sul suo percorso scolastico, sulla sua
biografia linguistica.
Si articola un colloquio con il bambino, utilizzando anche tecniche non verbali, se necessario.
Si compila un ‘iniziale biografia scolastica dell’alunno.
Si osserva l’alunno in situazione.Sarebbe auspicabile, se necessario, avvalersi di un mediatore
linguistico.
MATERIALI




Traccia di primo colloquio con la famiglia.
Elenco mediatori locali.
Questionario in più lingue rivolto agli alunni neoarrivati.
Schede per la rilevazione di abilità e competenze non verbali
24
IC Brivio – profilo di salute 2013
PROPOSTA DI ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE
Sulla base di quanto previsto dalla normative, i minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono
iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il Collegio dei Docenti deliberi l’iscrizione
ad una classe diversa, tenendo conto:
• dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad
una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica;
• dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;
• del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza;
• del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno
Il C.d.D. dell’Istituto può deliberare di privilegiare l’inserimento nella classe corrispondente all’età
anagrafica, anche quando l’alunno, per ragioni dovute all’ordinamento scolastico del paese di
provenienza (es. Ecuador: inizio dell’obbligo a 5 anni), avrebbe diritto ad essere iscritto alla classe
immediatamente precedente.
CRITERI PER DETERMINARE LA CLASSE D’ISCRIZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
NEOARRIVATI
In presenza di documentazione scolastica con esiti positivi saranno iscritti alla classe corrispondente
all’età anagrafica e alla scolarità pregressa come da normativa (C.M. n. 301/1989). Sarà necessario
inoltre confrontare la struttura del nostro sistema scolastico obbligatorio con quella del paese di
appartenenza. Potranno essere somministrati, se gli insegnanti lo reputano necessario, test in lingua
madre per accertare le capacità logiche e di comprensione. In assenza di documentazione o di
inserimento in classi di passaggio (classe quinta per la scuola primaria, classe terza per la scuola
secondaria),
gli
alunni
saranno
iscritti
temporaneamente
(massimo
15
giorni)
nella
classe
corrispondente all’età anagrafica per un periodo di osservazione e dovranno essere somministrati test
in lingua madre per accertare le conoscenze matematiche e di comprensione. I test saranno
somministrati dagli insegnanti della classe (matematica- italiano) e/o dall’insegnante facilitatore,
referente intercultura e dirigente.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO



Effettua il primo colloquio con i genitori ( o con gli adulti che si presentano per l’iscrizione ) per
cercare di avere il maggior numero possibile di notizie riguardo eventuali precedenti scolarità.
Propone la classe e la sezione tenendo conto dell’età anagrafica, dell’ordinamento degli studi
del paese di provenienza, dell’accertamento di competenze e abilità, del titolo di studio
eventualmente già posseduto.
Valuta la complessità delle classi (disagio, handicap), tenendo conto delle considerazioni del
referente per l’intercultura, del docente della commissione intercultura, presente nel plesso, e
delle informazioni degli insegnanti della eventuale classe destinata.
25
IC Brivio – profilo di salute 2013
INSERIMENTO NELLA CLASSE
La decisione sull’assegnazione a una classe viene accompagnata dall’individuazione dei percorsi di
facilitazione che potranno essere attuati sulla base delle risorse disponibili. Nel protocollo vengono
indicate le tipologie d’intervento che la scuola annualmente è in grado di attivare sia attingendo a
risorse professionali ed economiche interne sia mediante accordi e convenzioni con enti locali,
associazioni, altre scuole del territorio. Vi è una pluralità di modelli d’intervento che coniugano in modo
diversificato disponibilità di risorse, bisogni specifici, obiettivi didattici perseguibili. Un’accoglienza
“amichevole”
potrebbe
anche
concretizzarsi,
in
particolare
nelle
classi
di
scuola
media,
nell’individuazione per ogni nuovo alunno straniero di un ragazzo italiano - o immigrato di vecchia data
o nato in Italia da genitori stranieri - che svolga la funzione di tutor, di “compagno di viaggio”
specialmente nei primi tempi.Inserendo l’alunno immigrato nella classe si avrà anche cura di fornire ai
docenti della medesima una raccolta di materiale di routine bilingui, o nella sola lingua d’origine, per la
comunicazione scuola - famiglia quali avvisi di sciopero, sospensione delle lezioni, pagamento
dell’assicurazione integrativa, comunicazione di gite scolastiche, ecc.
IL TEAM DOCENTI




Favorisce l’integrazione nella classe promovendo attività di piccolo gruppo, di contesto variato.
Individua modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina.
Rileva i bisogni specifici d’apprendimento.
Elabora, eventualmente, percorsi didattici personalizzati di L2.
IL REFERENTE PER L’INTERCULTURA




Collabora con il dirigente scolastico al fine di stabilire in quale classe inserire l’alunno neo
arrivato.
Coordina le attività di accoglienza prendendo contatti con il referente del plesso in cui è
avvenuta l’iscrizione e con il facilitatore esterno.
Richiede l’attivazione del progetto di Prima Accoglienza (Piccoli Passi).
Coordina la distribuzione/organizzazione delle risorse presente nell’Istituto
Integrazione alunni diversamente abili e con difficoltà di apprendimento
La scuola ha una grande responsabilità che è quella di favorire il processo di integrazione degli alunni
in difficoltà di apprendimento e degli alunni diversamente abili (cfr. L.104/92). Gli interventi da
attuare, nel quadro della programmazione educativo-didattica, di competenza dei docenti, devono
essere i più idonei possibili a sviluppare i bisogni e le potenzialità del singolo soggetto. Tali interventi
mirano a promuovere al massimo il raggiungimento dell’autonomia, l’acquisizione di competenze e di
abilità espressivo- comunicative. La realizzazione di questi interventi o percorsi, attuati durante tutto
l’iter scolastico, ha come finalità il conseguimento di un più ampio Progetto di Vita. Il progetto prevede
momenti di collaborazione fra scuola, ASL e Azienda Ospedaliera (DPR 24 febbraio 1994) e famiglia
per redigere in modo organico e completo il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.).
26
IC Brivio – profilo di salute 2013
All’interno dell’I.C risultano attualmente 20 alunni d.a., 23 dsa certificati, 7 alunni con certificazioni
diverse di disabilità (sindromi specifiche, seri deficit generalizzati ma con Q.I. entro il limite). Gli alunni
con svantaggio socio-culutare risultano essere 31, 30 quelli con svantaggio linguistico (bes).
All’interno della scuola operano diversi organi e figure che si occupano dei processi di integrazione:
1. La Commissione Integrazione Alunni D.A. composta da tutti gli insegnanti di sostegno
dell’Istituto che svolge attività orientate a: impostare la politica dell’integrazione scolastica in
modo organico e progettuale; utilizzare il docente di sostegno in modo diversificato in quanto
cotitolare e corresponsabile della programmazione didattica dell’intera classe a cui è
assegnato; costruire un sistema formativo integrato con le risorse del territorio.
2. Il Gruppo di Lavoro Handicap d’Istituto (G.L.H.d’I. art 15 L. 104/92), costituito da insegnanti
di sostegno, docenti curricolari, rappresentanti dei servizi sociali degli Enti locali, dei genitori,
del personale ausiliario e del personale amministrativo. Tra gli obiettivi perseguiti dal gruppo
di lavoro particolare importanza assumono i seguenti: analisi della situazione complessiva
delle scuole di competenza in relazione all’integrazione degli alunni D.A.; verifica periodica
degli
interventi
a
livello
d’Istituto;
formulazione
di
proposte
per
la
formazione
e
l’aggiornamento dei docenti e/o dei genitori; attivazione di progetti specifici per gli alunni
D.A.; acquisti di materiale e sussidi didattici specifici.
3. La Funzione Strumentale per l’integrazione alunni D.A. e la funzione strumentale BES le quali
attuano collegamenti con agenzie esterne e servizi del territorio al fine di promuovere
iniziative complementari e integrative all’itinerario formativo curricolare e svolgono attività di
coordinamento dell’area disabilità all’interno della struttura scolastica;
L’Istituto Comprensivo di Brivio è convenzionato con il Centro Risorse Tematiche per l’Handicap di
Lecco (costituito nel 2002) e, dal 2011-12, con il Centro Risorse tematiche per l’Handicap di Cernusco
Lombardone, le cui finalità riguardano l’attività di documentazione, promozione, informazione,
diffusione, consulenza, studio, ricerca e formazione sul campo dell’integrazione. I centri costituiscono
una risorsa per docenti, genitori, educatori, enti ed associazioni. Per quanto riguarda gli allievi affetti
da DSA (disturbi specifici dell’apprendimento come la dislessia, la disortografia e la discalculia),
nell’istituto opera un referente per tale area, con l’obiettivo di diffondere tra tutti i docenti le Linee
Guida elaborate dal MIUR ed allegate al decreto ministeriale del 12 luglio 2011, sensibilizzare i docenti
ad una didattica individualizzata e personalizzata adottando, se necessario, misure dispensative e
strumenti compensativi, informare su eventuali iniziative di formazione, monitorare la presenza
all’interno dell’istituto di alunni con certificazione, predisporre un modello unico di PDP per gli allievi
segnalati nelle scuole primarie e secondarie, concordare interventi di screening nel secondo
quadrimestre per tutte le classi seconde della scuola primaria.
27
IC Brivio – profilo di salute 2013
LE ALLEANZE EDUCATIVE: il patto di corresponsabilità
La scuola è l’ambiente educativo e di apprendimento in cui si promuove la formazione di ogni alunno
attraverso l’interazione sociale in un contesto relazionale positivo. Il contratto formativo è fondato su
un regolamento elaborato dal collegio docenti, approvato dal Consiglio d’istituto e sottoscritto dalle
parti che viene allegato al presente documento. La condivisione delle regole del vivere e del convivere
può avvenire solo con una efficace e fattiva collaborazione con la famiglia. Obiettivi e modi in cui
questa collaborazione entra a far parte del patto di corresponsabilità sono contenuti nel Regolamento .
Durante l’anno scolastico sono altrsì previsti momenti di confronto con i genitori nelle riunioni e
assemble scolastiche, all’interno degli organi collegiali e nei colloqui individuali.
Altri canali privilegiati per le informazioni sono:

il diario scolastico stampato dall’I.C e distribuito gratuitamente a tutti gli alunni

il sito scolastico
RAPPORTI CON IL TERRITORIO: IL PATTO PER LA SCUOLA
Il progetto nasce dalla necessità di istituire un patto di solidarietà tra le associazioni operanti sul
territorio locale e la scuola. L’idea portante è quella di costruire una rete di collaborazioni e supporti
all’istituzione scolastica in modo tale da coordinare le risorse di un territorio che è sempre stato
particolarmente ricco di stimoli e di sensibilità per l’educazione dei futuri cittadini.
Il progetto si concretizza nella costruzione di percorsi di apprendimento studiati e attivati in
collaborazione con l’associazionismo locale e dunque ancorati alle risorse e ai talenti presenti a Brivio e
Airuno. Tale sodalizio apporta all’offerta formativa più di un valore aggiunto: alimenta la trasmissione
del sapere in termini di coinvolgimento affettivo ed esperienziale in contesti meno formali e accademici
e avvicina gli allievi a esperienze di volontariato che potranno in futuro consolidarsi nel ricambio
generazionale e nella partecipazione in termini di cittadinanza attiva. Il progetto prende vita in alcune
collaborazioni con la Pro Loco (co-gestione di corsi formativi destinati agli adulti del territorio e Canti
per la festività natalizia a cura degli alunni dell’IC presso la casa di riposo e l’Alveare) e con il Corpo
musicale briviese e quello di Airuno. Inoltre la collaborazione con il GEB (gruppo escursionisti briviesi)
è sfociata nella progettazione di visite d’istruzione. Notevole è inoltre l’apporto dei volontari per la cura
dell’orto-giardino e delle sezioni locali del Gruppo Alpini, che da anni supportano tutte le scuole dell’IC
nella realizzazione di attività ed eventi particolari.
28
IC Brivio – profilo di salute 2013
CONTESTO SANITARIO
Il contesto epidemiologico
A fronte di un territorio provinciale di 814 kmq, il dato 2010 di popolazione residente è ammonta
a 340.107 abitanti con un trend di costante crescita (incremento del 9,1% negli ultimi 10 anni).
POPOLAZIONE RESIDENTE
Distretto
Bellano
Merate
Lecco
ASL
2005
51.667
113.204
160.342
325.213
2006
51.911
114.547
161.108
327.566
2007
52.699
116.169
162.853
331.721
2008
53.204
117.760
164.408
335.372
2009
53.476
118.989
165.459
337.924
Si conferma anche per il nostro territorio l’incremento costante della popolazione anziana e che tale
fenomeno risulta particolarmente marcato nell’area distrettuale di Bellano.
INDICI INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE
Anni
2005
2006
2007
2008
2009
132,97
134,86
135,81
136,27
136,90
% soggetti ≥65 anni
18,90
19,23
19,41
19,58
19,78
% soggetti ≥75 anni
8,43
8,74
8,95
9,14
9,32
Indice vecchiaia*
*(residenti ≥65/residenti≤15)/100
INDICI INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE
Distretto
2005
2006
2007
2008
2009
Bellano
19,93
20,38
20,58
20,70
20,92
Merate
17,60
17,90
18,13
18,26
18,47
Lecco
19,50
19,81
19,95
20,16
20,35
ASL
18,90
19,23
19,41
19,58
19,78
Espressione: residenti >64/residenti*100
TASSI NATALITA’ 2003-2009
Distretto
2005
2006
2007
2008
2009
Bellano
9,14
9,30
9,56
9,25
9,18
Merate
10,10
10,34
10,41
10,64
10,42
Lecco
10,17
9,59
9,74
9,87
9,63
ASL
9,98
9,81
9,95
10,04
9,84
Il tasso di natalità ha superato il 10‰ attestandosi sul 10,22‰, mentre il tasso di mortalità è
dell’ 8,57‰.
29
IC Brivio – profilo di salute 2013
Secondo i dati più aggiornati dell’Annuario Statistico Provinciale, la speranza di vita media alla
nascita risulta di 79,38 anni per gli uomini e 84,20 per le donne.
Il costante incremento registrato in questi ultimi anni a nostro parere è da correlarsi ad alcuni
fattori quali:

la diffusione dell’informazione su corretti stili di vita

la messa a punto di test efficaci di screening sulla popolazione per la diagnosi precoce

il miglioramento della diagnostica e delle cure sia in termini di accessibilità che di
appropriatezza.
Indicatori di mortalità
Si osserva una sostanziale trend in riduzione dal 2005 al 2009 delle cause principali ed in particolare
delle patologie cardiovascolari (dal 40% a 36% dei decessi nel 2009); è da segnalare un
decremento della mortalità per patologie oncologiche (da 35% a 33%); a seguire le malattie
dell’apparato respiratorio e del digerente. Si registra un incremento di diagnosi appartenenti al
gruppo dei “disturbi psichici”.
30
IC Brivio – profilo di salute 2013
GRUPPI DI GRANDI CAUSE
SISTEMA CIRCOLATORIO
TUMORI
APPARATO RESPIRATORIO
APPARATO DIGERENTE
TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI
GHIAND. ENDOC. NUTRIZ. METABOLISMO
SISTEMA NERVOSO ED ORGANI DI SENSO
DISTURBI PSICHICI
STATI MORBOSI MAL DEFINITI
APPARATO GENITOURINARIO
SANGUE ED ORGANI EMOPOIETICI
MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE
SIST. OSTEOMUSCOL./TESS. CONNETTIVO
MALFORMAZIONI CONGENITE
PELLE E TESSUTO SOTTOCUTANEO
COND. MORBOSE ORIGINE PERINATALE
2005
CASI %
1.128 40
981
35
204
7
101
4
96
3
84
3
76
3
52
2
34
1
38
1
6
0
10
0
9
0
11
0
2
0
4
0
2006
CASI %
1.049 38
1.002 36
191
7
137
5
109
4
80
3
63
2
56
2
31
1
39
1
9
0
11
0
13
1
6
0
5
0
2007
CASI %
1.015 38
991
34
176
6
123
4
106
4
103
4
69
2
77
3
43
2
39
1
18
1
13
0
15
1
12
0
3
0
2
0
2008
CASI %
1.059 37
936
33
189
7
107
4
118
4
89
3
82
3
105
4
38
1
48
2
16
1
20
1
18
1
10
0
4
0
2
0
2009
CASI %
1.078 36
1.015 33
228
8
119
4
121
4
100
3
94
3
93
3
34
1
67
2
11
0
38
1
19
1
7
0
5
0
7
0
Esenzioni per patologia ASL di Lecco Novembre 2011
Patologia
ipertensione
Diabete mellito
Neoplasie maligne
Affezioni sist. circolatorio
Totale
numero esenzioni
44.332
14.228
12.294
% sul totale assistiti
13%
4.2%
3.6%
4%
24,9%
Malattie infettive
I più recenti rapporti dell’OMS confermano che le malattie infettive sono ancora oggi un importante
problema di sanità pubblica anche nei Paesi industrializzati, a causa del loro impatto in termini di
morbosità e mortalità.
Le aree prioritarie d’intervento a livello provinciale sono rappresentate dalla somministrazione di
vaccini e dalle attività per la prevenzione di casi secondari di malattie infettive segnalate, con
particolare riguardo per le infezioni da HIV e per la tubercolosi.
Il numero e la tipologia di segnalazioni pervenute nel 2010 sono sostanzialmente in linea con il
trend registrato negli ultimi anni e con il naturale andamento epidemiologico di alcune malattie
infettive quali la varicella.
Il confronto con i tassi di incidenza regionali, riportato nel prospetto sottostante conferma che
l’andamento
delle
malattie
infettive
segnalate
dai
medici
del
territorio
provinciale
è
sovrapponibile a quello osservato nelle altre ASL, ad eccezione dei dati relativi ai casi di AIDS, di
tubercolosi e malattie invasive batteriche.
31
IC Brivio – profilo di salute 2013
Interventi per la prevenzione dell’infezione da HIV
L’ambulatorio di counselling “Punto Salute”, per la prevenzione dell’infezione da HIV, ha registrato n°
206 accessi nel corso dell’anno, con effettuazione di 204 test HIV e il riscontro di 3 nuovi
casi di sieropositività.
Interventi per la prevenzione della tubercolosi
Nel corso del 2010 è stata pianificata ed effettuata l’attività di screening dell’infezione tubercolare,
attraverso l’offerta del test di intradermoreazione di Mantoux a soggetti in età pediatrica
appartenenti a categorie ad alto rischio (studenti provenienti da Paesi ad alta endemia) e a soggetti
esposti al contagio in quanto conviventi o contatti stretti di persone affette da tubercolosi.
Complessivamente, gli accessi all’ambulatorio sono stati 2070.
Vaccinazioni in soggetti in età pediatrica
In linea con le indicazioni nazionali e regionali, nel corso del 2010 sono state somministrate
complessivamente circa 43.000 vaccinazioni in soggetti in età pediatrica.
I tassi di copertura per le vaccinazioni raccomandate raggiunti sono, per tutte le vaccinazioni
considerate, superiori agli obiettivi definiti dalla Regione. E’ importante sottolineare che il
raggiungimento di elevati tassi di copertura vaccinale è garanzia di protezione dalle malattie
trasmissibili, non solo all’interno del gruppo dei vaccinati, ma più in generale in tutta la popolazione
locale. Infatti, per il principio della cosiddetta “immunità di gregge”, i soggetti vaccinati, non più
aggredibili dagli agenti patogeni, contribuiscono a diminuire la circolazione degli stessi, a beneficio
della collettività.
Il contesto ambientale
Rilevazione inquinamento atmosferico
Anche la Provincia di Lecco risente dell’inquinamento atmosferico presente nella Valle Padana come
noto principalmente dovuto alle attività produttive, al traffico veicolare, agli impianti termici ed alla
particolare conformazione orografica. Come evidenziato dai dati forniti dall’ARPA, per quanto riguarda
le polveri sottili, il periodo critico è da riferirsi alle stagioni autunno-inverno. In provincia si sono
registrati complessivamente 44 giorni in cui si è avuto il superamento del limite di 50 ug/m3 per
PM10. Si ricorda che il parco circolante in provincia è costituito da 267.840 veicoli (75% autovetture).
E’ attivo inoltre un termovalorizzatore provinciale oggetto di recente valutazione a seguito di
incremento del volume e tipologia di rifiuti trattati.
32
IC Brivio – profilo di salute 2013
Ristorazione collettiva
Ogni anno viene effettuata la valutazione di tabelle dietetiche e di diete speciali. Le tabella sotto
riportata mostra il numero di valutazioni operate nel corso degli ultimi anni, riferite a diete
standard (tabelle dietetiche), diete speciali
Alcol, sostanze stupefacenti e guida
Un importante osservatorio del fenomeno è costituito dall’attività della Commissione medica Locale
cui pervengono i soggetti che, sottoposti durante la guida a controllo da parte delle Forze dell’Ordine
per il sospetto di utilizzo di alcool o sostanze stupefacenti o a seguito di incidenti stradali, sono
risultati positivi con sospensione della patente oppure in fase di accertamento medico legale richiesto
pongano il sospetto circa l’idoneità e sicurezza alla guida.
Il grafico successivo riporta le positività a sostanze stupefacenti riscontrate nel 2010.
33
IC Brivio – profilo di salute 2013
Tutti questi soggetti sono sempre sottoposti all’accertamento collegiale in CML per verificare nel
tempo l’idoneità alla guida.
Nel corso degli anni si nota un progressivo e sensibile calo dei casi di non idoneità; si potrebbe
ipotizzare una maggiore consapevolezza dei cittadini del rischio connesso nel porsi alla guida dopo
l’assunzione di alcol, dovuto probabilmente all’azione repressiva della forze dell’ordine, ma anche,
almeno in parte, all’azione delle campagne di prevenzione svolte dai vari enti ed associazioni.
In riferimento alla Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati, questa ASL ha ritenuto
funzionale attivare un rapporto di collaborazione tra la C.M.L. e gli operatori del Servizio Algologia, al
fine di affrontare la problematica alcolica in modo più approfondito e adeguato, prendendo in
considerazione anche la possibilità di una risposta multidisciplinare e psico-educativa.
Il Programma “Guadagnare salute” promosso dal Ministero della Salute nel 2007, prevedeva tra
l’altro, nell’ambito delle strategie per “guadagnare salute rendendo più facile evitare l’abuso di alcol
(lotta all’abuso di
alcol)”,
l’effettuazione di
idonei corsi di
informazione/formazione ad
hoc
obbligatori e preliminari al rinnovo della patente ai soggetti trovati con tasso di alcolemia illegale con
l’obiettivo è quello di evitare le recidive.
Nell’ASL di Lecco tali corsi informativi sono stati istituiti già dal 2005. Dal 2007 al 2010 hanno
partecipato agli incontri informativi “Alcol e sicurezza alla guida” 1201 persone .
34
IC Brivio – profilo di salute 2013
Stato occupazionale
La composizione del tessuto produttivo nella provincia di Lecco è sostanzialmente stabile: è
fortemente presente il settore industriale con prevalenza di metalmeccanica e costruzioni edili,
passate queste ultime dal 18% del 2002 al 21% del 2008.E’ notevole la consistenza del commercio,
e sostanzialmente stabile la quota dei Servizi pubblici, nei quali è ricompressa, oltre che la Pubblica
Amministrazione, anche la Sanità e l’Istruzione a gestione privata.La dimensione media delle
aziende è assai ridotta (circa 4,7 addetti / azienda), ed ancora di più lo è nel comparto edile, con
circa 2,4 addetti / azienda, anche se è in lieve crescita.
Distribuzione addetti per categorie
In % su totale addetti
2005
2006
2007
2008
2009
Metalmeccanica
30%
30%
28%
28%
26%
Costruzioni edili
10%
11%
11%
11%
11%
Commercio
15%
16%
16%
16%
17%
Servizi Pubblici
12%
11%
11%
12%
12%
Altro
33%
33%
34%
33%
34%
I dati occupazionali nel 2009 non erano certo rosei e sottolineano l’importanza di trovare soluzioni
concrete per poter arginare la situazione di grave crisi in cui vessano molte aziende lecchesi.
Andamento dell’occupazione 2005-2009
Un trend ormai consolidato da tempo è la contrazione della metalmeccanica ed l’incremento
del commercio; nonostante la crisi si conferma rilevante il contributo degli addetti all’industria, con
35
IC Brivio – profilo di salute 2013
prevalenza nella metalmeccanica e nelle costruzioni edili.
I più in difficoltà restano i giovani, il cui tasso di disoccupazione si attesta intorno al 20,9%. La
maggior parte dei ragazzi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni
studia, ma c’è una quota
pari all’8,6% di giovani che dichiara di non studiare e di non lavorare. Un dato allarmante, perché il
rischio in caso di ripresa, sarà che le imprese non avranno una manodopera specializzata.
Secondo i dati aggiornati novembre 2011 (Fonte: Istat, Indagine sulle Forze di Lavoro) il tasso di
disoccupazione a Lecco e del: 5,3% ( maschi 4,2%, femmine 6,7%). Per consentire un confronto, in
Lombardia è del 5.6% ( maschi 4,9%, femmine 6,5%).
In Italia dell’8,4% ( maschi 7,6%, femmine 9,7%).
Abbandono scolastico
Il 14,4 per cento degli studenti delle scuole superiori lecchesi non termina il ciclo di studi prescelto. Il
dato medio, che si riferisce al ottobre 2011 (peraltro al di sotto di quello nazionale), si differenzia a
seconda che si tratti di licei (9,47%), istituti tecnici (17,4%) o istituti professionali (20,14%).
Il contesto sociale
I dati demografici
Secondo l’Annuario Statistico Provinciale, nella provincia di Lecco sono presenti nel 2010 138.986
famiglie. Gli stranieri residenti sono 25.808. L’indice di dipendenza giovanile è 21,9 mentre quello
degli anziani è del 30,08. Il tasso di attività dai 15-64 anni è il 69,5%.
Tasso di disoccupazione è del 4,5%. Il reddito pro-capite si attesta a 19.726 €. L’indice di vecchiaia è
136,79.
Distretto di Lecco- situazione al 31.12. 2007
Anni
maschi
femmine
totale
Ambito distrettuale %
sulla popolazione
residente
0-5
4.747
4.618
9.365
5,8%
anni
6-14
7.132
6.727
13.859
8,5%
anni
15-64
54.377
52.502
106.879
65,7%
anni
≥65
13.221
19.278
32.499
20,00%
anni
Totale
79.477
83.125
162.602
100%
36
Ambito provinciale %
sulla popolazione
residente
5.8%
8,5%
66,3%
19,4%
100%
IC Brivio – profilo di salute 2013
Popolazione del distretto di Lecco negli ultimi 5 anni.
Anni
0-5 anni
6-14 anni
15-64 anni
≥65 anni
Totale
2003
8.866
13.428
106.213
29.559
158.066
2004
9.024
13.422
106.319
30.414
159.179
2005
9.196
13.621
106.187
31.231
160.235
2006
9.264
13.699
106.049
31.914
160.926
2007
9.365
13.859
106.879
32.499
162.602
La presenza residenziale nel territorio dell’ambito di zona presenta un costante aumento da tre
diversi fattori concomitanti, riscontrabili negli anni dal 2003 al 2007:

Aumento (+ 4,14% - variazione, 2003-2007: + n. 1108) della popolazione compresa nella
fascia 0 – 17 anni

Anni
2003
2004
2005
2006
2007
0-17 anni
26.761
27.021
27.457
27.561
27.869
Aumento della popolazione straniera con percentuale maggiore di quella provinciale –
situazione al 2007: 6,59% per Lecco contro 6,36% per la provincia di Lecco
Ambito territoriale
Residenti
Residenti stranieri
% residenti stranieri
su residenti
Distretto di Lecco
162.602
10.716
6,59%
Provincia di Lecco
331.422
21.064
6.36%
9.642.406
815.335
8,46%
59.619.290
3.432.651
5,76%
Regione Lombardia
Italia
Inoltre all’interno di tale andamento positivo si sono consolidate le presenze nelle fasce d’età
anziana:aumento del 9,94% della popolazione ultrasessantacinquenne (variazione 2003 - 2007: +
n. 2.940).
Anni
2003
2004
2005
2006
2007
≥ 65 anni
29.559
30.414
31.231
31.914
32.499
Tali osservazioni sono ulteriormente validate dall’esame degli indici demografici ed in particolare
nel loro confronto con quelli provinciali, regionali e nazionali tra i quali emergono particolarmente
le significatività dei seguenti passi:

Tasso di natalità: 9,85

Tasso di mortalità: 8,85

Tasso di crescita naturale: 1,00

Indice di vecchiaia. 139,84 – in confronto con quello nazionale: 142,77

Indice di dipendenza totale: 52.14, in confronto con quello regionale e provinciale: 50,91 e
50,89, ed anch’esso in costante aumento dal 2003.
37
IC Brivio – profilo di salute 2013
Servizi per l’infanzia
Nell’ambito distrettuale di Lecco complessivamente sono:

N.30 servizi di cui n.19 asili nido o micro nido, n. 11 centro prima infanzia - per un totale
di n.712 posti.

N.74 scuole per l’infanzia a favore di n.4.553 minori 3/5 anni.
Nell’ambito scolastico si rileva:

Presenza di minori stranieri frequentanti pari al 7,21% - a.s. 2007/2008 – a fronte del
7,76% a livello provinciale.
Nel settore dei servizi alle persone anziane troviamo la presenza nel territorio del
distretto di :

N.11 servizi residenziali
- RSA- per un totale di n.937 posti letto con un rapporto di n.
64,68 p.l ogni 1000 abitanti oltre i 65 anni;

N.4 CDA (centro diurno per anziani) per n.160 posti con un rapporto di 1 posto ogni 203
abitanti oltre i 65 anni d’età;

N4 CDI ( centro diurno integrato) per n. 97 posti con un rapporto di 1 posto ogni 335
abitanti oltre i 65 anni d’età.
Lo scenario delle dipendenze sia in continua evoluzione ed è sempre più caratterizzato dalla
precocità dei primi contatti con le sostanze psicotrope lecite e illecite, dalla trasversalità dell’utilizzo
di sostanze stupefacenti in diversi contesti di vita e non più unicamente legati esclusivamente alla
marginalità, dall’allargamento del problema della dipendenza (o abuso o uso) anche a diverse fasce
di popolazione e di contesti (adulti, donne, stranieri e migranti, mondo del lavoro, sicurezza
stradale …), dall’estensione del concetto di dipendenza a una serie di comportamenti non legati
necessariamente all’assunzione di sostanze psicotrope.
I dati epidemiologici di ricerche nazionali a cui hanno partecipato studenti della provincia di Lecco
rilevano che:

l'età di primo uso di cannabis, birra, drink leggeri e tabacco e' direttamente correlata alla
frequenza di assunzione delle sostanze stesse: più precoce e' l'età di inizio, più consistente
risulta il consumo nell'ultimo mese.

relativamente al consumo di tabacco, a conferma di numerosi altri studi, è stato evidenziato
come nel periodo preadolescenziale tale comportamento a rischio sia sperimentato per la
prima volta ed aumenti in modo considerevole.

la maggior parte dei giovani che consumano alcolici lo fanno infatti durante il weekend.

tra gli studenti (15 – 19 anni) che hanno praticato il binge drinking negli ultimi 30 giorni,
oltre l'80% ha utilizzato birra, liquori e/o drink alcolici leggeri ed il 56% vino,
prevalenze statisticamente superiori a quelle rilevate tra gli studenti che non hanno
adottato tale comportamento alcolico.
38
IC Brivio – profilo di salute 2013

dal 2005 al 2009 tra i binge drinkers risultano aumentate le quote di coloro che consumano
liquori e diminuite quelle riferite ai consumatori di vino.
Questi dati sono confermati dalle ricerche locali che evidenziano come:

l’alcol è la sostanza psicoattiva più utilizzata, soprattutto durante il fine settimana, ed è la
prima sostanza con cui gli studenti entrano in contatto.

alcol e sigarette sono le sostanze che mantengono una diffusione ampia come consumo
(71% per l’alcol e 39% per il tabacco).

è rilevante (18% maschi e 11% femmine) il numero degli studenti che dichiara di usare più
sostanze (alcol, sigarette, cannabis), anche se negli ultimi anni si rilevano dei segnali di
inversione di tendenza.

per quanto concerne le sigarette il primo utilizzo avviene tra i 13 e i 14 anni, mentre per la
cannabis, nella maggior parte dei casi, il primo utilizzo è tra i 14 ed i 15 anni.

l’impulsività, intesa come tendenza all’agire senza considerazione delle conseguenze e senza
una preventiva riflessioni, sia un fattore di rischio per l’assunzione di sostanze e per
l’iniziazione a comportamenti di dipendenza.

da ultimo va considerato un ulteriore dato, relativo al gioco d‘azzardo nell’accezione
classica del gioco a soldi: nel 2010, dei 186 studenti intervistati il 52% dichiara di aver
giocato, in particolare i maschi (69% contro il 41% delle femmine).

per quanto riguarda gli alcolici nella fascia d’età 14-18 anni, il consumo non è ancora
mediato da capacità autoregolatorie stabilizzate ed è fortemente influenzato dalle variabili
situazionali e motivazionali associate al contesto di gruppo. Queste condizioni diminuiscono
la portata preventiva delle conoscenze, che pure i ragazzi di questa età possono possedere,
sugli effetti delle varie sostanze e sulle implicazioni legali connesse alla guida in stato
alterato.

la fascia d’età 19/25 anni si rivela come quella il cui consumo di alcol è più consistente e
più a rischio se si considera come, più frequentemente rispetto agli utenti più giovani, i
ragazzi/e di questa età siano alla guida di un mezzo privato e, dunque, maggiormente
suscettibili di esporsi a rischi consistenti per la salute e la sicurezza propria ed altrui.

la fascia d’età tra i 26 e i 30 anni in media riporta i tassi alcoolemici più bassi tra tutte le
persone contattate e adotta un approccio più responsabile al bere, riducendo l’assunzione di
alcool in vista della conclusione della serata.
Il sistema famiglia nel distretto di Lecco
La società contemporanea sta sperimentando una fase di continuo e rapido cambiamento che
richiede a ciascuno la capacità di individuare ed attuare un costante adattamento alla realtà per
poter essere protagonista nel contesto di appartenenza. Per tale ragione è necessario focalizzare
l’attenzione sulla famiglia ed in particolar modo le dinamiche attraverso le quali essa si mette in
gioco al suo interno e nel contesto sociale più allargato per sentirsi ed essere riconosciuta come
39
IC Brivio – profilo di salute 2013
luogo fondamentale degli affetti e dei legami significativi tra le persone.
A partire da questa premessa i bisogni rilevati sul territorio del Distretto di Lecco per quanto
riguarda i minori e la famiglia appaiono più complessi, in quanto si evidenzia una dimensione di
fragilità rispetto all’esercizio delle funzioni educative e all’assunzione di responsabilità da parte
degli adulti all’interno delle strutture educative “tradizionali” e del tessuto sociale in genere. A
questo proposito si ritiene significativa la progettazione di interventi di mediazione a diversi livelli,
perché tali servizi possono avere
non solo un obiettivo di soluzione dei problemi esistenti da
tempo, ma anche di prevenzione rispetto all’acutizzarsi di tensioni all’interno del nucleo fami liare,
con il conseguente manifestarsi di forme di patologia e sofferenza psichica nei minori.
Sulla base di ciò si rende necessaria una programmazione locale basata su strategie di intervento
concrete e globali per contenere e possibilmente prevenire il malessere e il disagio emergenti in
modo sempre più profondo.
Occorre inoltre riservare una particolare attenzione ai mutamenti dei contesti sociali in atto e
promuovere processi che favoriscano l’inclusione sociale, ovvero la ricostruzione di un tessuto
sociale e di relazioni volte alla “tenuta” di chi è più fragile, in particolare di chi si trova ad essere e
stare in quella “zona grigia”, sempre più estesa quantitativamente e diversificata qualitativamente.
La maggiore fragilità delle famiglie si evidenzia e si accentua quando le persone sono anziane e
soprattutto si trovano in situazione di malattia o comunque di malessere.
Per l’Area Minori e Famiglia risulta importante la prevenzione ed il contrasto dei fattori di rischio, in
quanto emerge il bisogno di prevenire o arginare le dimensioni di solitudine o di emarginazione per
costruire una rete sufficientemente solida intorno alla persona, sia a livello di famiglia che di
contesto sociale. Ciò rende di fondamentale importanza “per ogni famiglia che lo richieda, un piano
personalizzato di sostegno, attivando uno stretto collegamento tra consultori, servizi sociali, reti di
solidarietà, stimolando anche processi di mutuo-aiuto e confronto tra le stesse famiglie” (linee di
indirizzo 2009-2011).
Rilevanti appaiono anche le forme di sostegno leggero, perché tali forme mirano, laddove è
possibile, a consentire che il minore mantenga, anche nella quotidianità, il legame con le proprie
figure parentali, e la mediazione del conflitto al fine di offrire risposte adeguate con l’obiettivo di
favorire una situazione di maggior equilibrio relazionale.
Altri aspetti ritenuti estremamente importanti sono quelli:

dell’integrazione degli stranieri, sia minori che adulti, perché appare fondamentale
prestare attenzione alla
attraverso il
quale
costruzione di
un’appartenenza intesa
come
processo
lo straniero, condividendo i principi che regolano la società che lo
accoglie, si senta parte attiva di un contesto portando le proprie differenze;
40
un
IC Brivio – profilo di salute 2013

dell’attenzione alla prima infanzia per accompagnare la famiglia a riconoscersi come
risorsa permettendole
avere
di
sperimentarsi,
confrontarsi,
modularsi,
per
aiutarla
ad
maggiore consapevolezza di cosa significa essere in una “buona relazione”; del
potenziamento degli interventi riparativi, perché si registra il dilagare di una situazione di
“crescente allarme sociale” rispetto alla fragilità delle persone e alla profondità del
malessere che esse manifestano sia a livello psicologico che comportamentale.
Studi effettuati
Studio di Sorveglianza Nutrizionale in età pediatrica su sovrappeso e obesità in provincia
di Lecco effettuato dall’ASL.
In questo studio sono state analizzate due annate di visite filtro (per un totale di 7464 visite) ed è
stata paragonata la percentuale di bambini con Eccesso di Peso (EP), cioè la somma dei bambini in
Sovrappeso ed Obesi, della provincia di Lecco con quella di altre ASL lombarde di cui sono
disponibili dati analoghi, seppure di anni diversi (ASL di Lodi e ASL di Milano 2 - 8° bilancio) e con
la percentuale rilevata a livello nazionale nel 9° bilancio.
All’età di 5-6 anni si rilevano i seguenti valori con relativi dati di confronto:
41
IC Brivio – profilo di salute 2013
Si evidenzia che all’età di 5-6 anni la percentuale dei bambini con un peso superiore al normale
(Sovrappeso + Obesi) in provincia di Lecco è inferiore a quella rilevata in Lombardia nelle ASL di
Lodi e Milano 2, utilizzate per il confronto perché sono i dati sono raccolti con lo stesso metodo,
seppure in anni diversi (a Lodi negli anni 2005-2009 e a Milano negli anni 2001-2004).
All’età di 8-9 anni si rilevano i seguenti valori con relativi dati di confronto:
Si evidenzia che all’età di 8-9 anni la percentuale dei bambini con un peso superiore al normale
(Sovrappeso + Obesi) in provincia di Lecco (22,1%) è inferiore a quella dell’ASL di Lodi (23%) e
rispetto alla percentuale nazionale (34%).
Per Lecco e Lodi sono disponibili sia i dati a 5-6 anni sia i dati a 8-9 anni e quindi è possibile
osservare che la percentuale di bambini con eccesso di peso aumenta con il passare degli anni:
questo indica che le cause che spingono verso l’incremento del peso non agiscono solo sui più piccoli
ma continuano ad agire durante tutti gli anni della scuola elementare facendo incrementare la già
nutrita pattuglia dei bimbi obesi e
in
sovrappeso. Queste cause non
sono solamente di
tipo
ereditario o costituzionale, ma anche ambientale cioè riferite ai comportamenti ed alle abitudini
dei bambini e delle loro famiglie. Questo insieme di convinzioni, comportamenti (abitudini alimentari
e di propensione o meno al movimento) appartiene allo “stile di vita” individuale che occorre cercare
di modificare e migliorare con la collaborazione dei pediatri anche attraverso azioni di educazione e
prevenzione.
Indagine del Dipartimento Dipendenze sull’uso di sostanze psicoattive e sui comportamenti
a rischio effettuato dall’ASL.
I dati sinteticamente di seguito riportati sono stati raccolti durante gli interventi di promozione alla
salute effettuati dagli educatori del Dipartimento delle Dipendenze in alcuni istituti scolastici secondari
di II° grado della provincia (3 scuole, 8 classi, 186 studenti), nell’anno scolastico 2009/2010.
Dall’analisi dei risultati si conferma il fatto che l’alcol è la sostanza psicoattiva più utilizzata,
soprattutto durante il fine settimana, ed è la prima sostanza con cui gli studenti entrano in contatto.
42
IC Brivio – profilo di salute 2013
Per quanto concerne le sigarette il primo utilizzo avviene tra i 13 e i 14 anni, mentre per la cannabis,
nella maggior parte dei casi, il primo utilizzo è tra i 14 ed i 15 anni.
Tra gli studenti che hanno dichiarato di aver utilizzato cannabis (17%) si rileva che il 19% ne fa un
uso quotidiano. È da evidenziare che durante gli interventi nelle classi emerge una percezione della
diffusione della cannabis molto più ampia rispetto a quanto emerga dai dati. Tale sensazione induce
la convinzione che l’uso di queste droghe, proprio perché ritenuto così diffuso, possa essere
considerato accettabile.
Nell’ultima rilevazione si osserva il dato di chi ha dichiarato di aver provato la cocaina è al di sotto
del 3% (in calo rispetto alla tendenza degli anni precedenti). Più della metà degli intervistati
è consapevole del fatto che l’uso delle sostanze condiziona significativamente i rapporti, le
relazioni amicali e affettive. Per le ragazze questo dato sfiora i 2/3 delle intervistate.
I dati mostrano una buona conoscenza del limite legale riferito alla guida sotto l’effetto di alcol (gli
studenti che sanno che il limite è 0,5 sono il 64%), da evidenziare però il fatto che il 27% del
campione dichiara di aver guidato sotto l’effetto di sostanze o alcol ed il 41% dichiara di essere salito
come passeggero su mezzi guidati da persone che avevano usato sostanze psicotrope o alcol.
Alcol e sigarette sono le sostanze che mantengono una diffusione ampia come consumo (71% per
l’alcol e 39% per il tabacco).
È rilevante (18% maschi e 11% femmine) il numero degli studenti che dichiara di usare più sostanze
(alcol, sigarette, cannabis), anche se negli ultimi anni si rilevano dei segnali di inversione di tendenza.
Le conseguenze penali e/o amministrative del consumo di droghe illegali sono poco note e le
informazioni in possesso degli studenti sono spesso confuse, imprecise e frammentarie. A titolo di
esempio citiamo il fatto che solo il 15% degli intervistati è a conoscenza del fatto che l’uso personale
è sanzionato amministrativamente.
Dal 2006 nel questionario è stata inserita una generica domanda per conoscere l’uso di farmaci
assunti per favorire lo studio, il sonno e l’attività sportiva. I dati emersi non ci consentono di
descrivere il fenomeno in maniera esauriente, d’altra parte mettono in evidenza la necessità di
approfondire meglio l’uso di queste sostanze.
Da ultimo va considerato un ulteriore dato, relativo al gioco d‘azzardo nell’accezione classica del
gioco a soldi: nel 2010, dei 186 studenti intervistati il 52% dichiara di aver giocato, in particolare i
maschi (69% contro il 41% delle femmine). Tra gli studenti che hanno giocato a soldi, il 70% ha
speso 10 euro o meno, mentre il 3% più di 100 euro. La cifra massima giocata è stata di 500 euro.
Questo fatto è particolarmente interessante se si pensa che l’accesso alla maggior parte dei giochi di
questo genere, per esempio alle slot machines, è vietato ai minori di 18 anni.
43
IC Brivio – profilo di salute 2013
Indagine della LILT sul tabagismo (2009)
In raccordo funzionale con altre strutture presenti sul territorio che si occupano di tabagismo, in
particolare con l’Associazione di Volontariato LILT di Lecco, nel 2009 si è svolto un progetto
di prevenzione universale del tabagismo, rivolto alla scuola primaria e secondaria (età dai 9 ai 14
anni): “Scuole senza Fumo”. Sono stati coinvolti 15 istituti comprensivi e un team di psicologi,
medici oncologi e volontari. Lo scopo della ricerca era quello di raccogliere dati rispetto alla
diffusione del “fenomeno fumo” tra i giovani nella provincia di Lecco, valutando il numero di
fumatori presenti, la percezione di gravità sulla salute del comportamento tabagico ed i fattori di
rischio ad esso correlati.
Con l’aumentare dell’età e del grado scolastico, aumenta anche la percezione del rischio, con
differenze tra chi fuma e chi non fuma.
I fumatori sembrano essere meno consapevoli del danno a cui vanno incontro e considerano poco
pericoloso fumare anche solo poche sigarette (1-2 al giorno).
I dati evidenziano una normalizzazione del comportamento tabagico per un numero esiguo di
sigarette (il 64% del campione approva il comportamento), mentre c’è una forte disapprovazione per
chi fuma 1 pacchetto al giorno (il 79% disapprova quando le sigarette superano le 15 al giorno).
Il questionario sull’impulsività, inoltre, mostra come coloro che fumano, ottengono punteggi più
elevati nelle dimensioni dell’impulsività motoria, della scarsa attenzione e dell’instabilità emotiva, a
differenza di coloro che non fumano, che dimostrano invece punteggi più alti nelle dimensioni
dell’autocontrollo e della complessità cognitiva. Ciò permette di ipotizzare che l’impulsività, intesa
come tendenza all’agire senza considerazione delle conseguenze e senza una preventiva riflessioni,
sia un fattore di rischio per l’assunzione di sostanze e per l’iniziazione a comportamenti di
dipendenza.
Indagine DOXA sul tabagismo 2011
La ricerca Il fumo in Italia, promossa dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto
di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ed effettuata
dalla DOXA nel periodo febbraio – aprile 2011 mostra come nella popolazione dai 15 ai 24 anni la
percentuale di coloro che fumano quotidianamente è il 18,8: 15,9 per i maschi e 21,8 per le femmine.
La ricerca evidenzia che il 15,7% degli intervistati ha iniziato a fumare prima dei 15 anni, il 40,3%
tra i 15 e i 17 anni mentre il 31,1% tra i 18 e i 20 anni. Questo dato mostra che nell’ultimo triennio
(2009 –2011) si è alzata percentualmente l’età di inizio dell’uso di tabacco (nel 2009 il 19,8% ha
iniziato prima dei 15 anni). Viene così confermato quanto emerso nella ricerca HBSC rispetto alla
fascia di età di maggiore
precocemente con
44
progetti
rischio
del
periodo
di
inizio
e
la
necessità
di
intervenire
di prevenzione, tuttavia emerge anche la necessità di effettuare dei
IC Brivio – profilo di salute 2013
progetti anche nella fascia di età tra i 15 e i 17 anni.
In un’ottica preventiva che privilegi un intervento volto a rinforzare le competenze personali e sociali
dei soggetti (prendere decisioni, pensiero critico, assertività …), in quanto maggiormente protettive
nei confronti delle dipendenze,
è
interessante il
dato
che
il
60,9
dei fumatori intervistati
attribuisca all’influenza degli amici e dei coetanei la principale motivazione all’inizio dell’uso di
tabacco.
La valutazione dei dati
La sintesi dei dati presentati indica indiscutibilmente che le patologie cronico degenerative restano
prioritarie per lo stato di salute della nostra popolazione. Le malattie croniche, che secondo l’Oms
provocano l’86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese
sanitarie in Europa e in Italia, hanno alla base due tipi di fattori di rischio: quelli non modificabili
(come l’età, il sesso e la familiarità per una patologia) e quelli modificabili attraverso cambiamenti
dello stile di vita o mediante assunzione di farmaci (come un’alimentazione poco sana, il consumo di
tabacco, l’abuso di alcol, la mancanza di attività fisica).
La causalità di queste
patologie è complessa. Inoltre ben riconosciuta in letteratura è l’associazione
fra fattori di rischio definiti e maggior probabilità di instaurarsi delle patologie stesse.
Stili di vita quali tabagismo, sedentarietà, alimentazione scorretta, consumo di alcool nonché aspetti
ambientali e comportamentali legati all’insorgenza di incidenti domestici e stradali sono responsabili
di una grossa quota di queste patologie e molto diffusi nella popolazione Lecchese.
Occorre pertanto, a fronte di un ampia e complessa evidenza epidemiologica delle necessita di
interventi preventivi per le patologie correlate agli stili di vita, stabilire criteri di priorità, non
attestandosi alla sola domanda educativa espressa, ma analizzando con attenzione e ricercando
attivamente aree e comunità che siano portatori di bisogni reali inespressi.
Nella programmazione degli interventi di promozione della salute oltre alle evidenze epidemiologiche
sopradescritte, risulta fondamentale caratterizzare il rischio territoriale, ma parimenti georeferenziare
l’offerta educativa, evitando la concentrazione degli interventi nei plessi scolastici o comunità
tradizionalmente interessate e ricercando attivamente la collaborazione delle istituzioni e delle
associazioni nelle realtà ove si rileva un elevato bisogno a fronte di domanda inespressa.
Le patologie cardiovascolari e neoplastiche, unitamente ai traumatismi, sono responsabili di oltre il
75% degli anni di vita persi (PYLL) anche nella ASL di Lecco.
Negli scorsi anni si era studiato il trend dei PYLL per tali patologie, rilevando un progressivo
decremento. L’andamento dal 1990 al 2006 dimostrava per tumori, patologie cardiovascolari e i
traumatismi una progressiva riduzione di questo indicatore di mortalità precoce, in concomitanza con:
45
IC Brivio – profilo di salute 2013

la maggiore diffusione dell’informazione sui fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione
(alimentazione, fumo, sedentarietà),

normative in materia di sicurezza del lavoro e obbligatorietà di presidi di sicurezza passiva
(casco e cinture) per la riduzione del danno da incidenti stradali, accompagnate da specifiche
campagne educative,

valorizzazione di corretti stili di vita come bene desiderabile per la comunità,

la messa a punto di test efficaci di screening sulla popolazione per la diagnosi precoce delle
patologie neoplastiche,

il miglioramento generale della diagnostica e delle cure sia in termini di accessibilità che di
appropriatezza.
METODOLOGIE DI APPROCCIO
L’approccio Evidence Based Prevention
L’approccio di “evidence based prevention” prevede interventi diffusi su tutto il territorio solo se di
efficacia dimostrata
e la realizzazione di piccoli progetti pilota se comunque occorre affrontare
problemi prioritari dove l’efficacia dell’intervento non sia conosciuta.
Efficacia intervento dimostrata
Intevento
di
efficacia
non
dimostrata
Tematica ben definita
Alta priorità di programma
Alta
priorità
di
ricerca
(su
pilota piccolo)
Tematica ampia non ben definita
Bassa priorità di programma
Bassa priorità di ricerca
La ricetta della ASL di Lecco è l’approccio integrato, secondo alcuni elementi strategici di base
condivisi negli interventi di promozione ed educazione alla salute realizzati, basati su:
1. il coinvolgimento e la partecipazione della comunità
2. progettazione
integrata
fra
servizi
sanitari
e
servizi
sociali
mediante
la
revisione
strutturale e organizzativa interna all’azienda.
3. l’approccio multidisciplinare, integrato, continuo,
con il coinvolgimento di più servizi ASL
e la creazione di sinergie fra più progetti per rafforzare i messaggi educativi
4. il coinvolgimento delle istituzioni e delle associazioni di volontariato nella progettazione e
nella realizzazione della educazione alla salute.
5. l’approccio “evidence based prevention” concordando interventi diffusi su tutto il territorio
solo se di efficacia dimostrata e la realizzazione di piccoli progetti sperimentali ove
l’efficacia dell’intervento non sia nota in letteratura, ma risulti comunque prioritario
affrontare i problemi (es. bullismo).
46
IC Brivio – profilo di salute 2013
La peer education
L’educazione tra pari (peer education) è una metodologia che nasce negli anni ‘60 negli Stati Uniti e
che valorizza l’apprendimento all’interno di un gruppo di coetanei o di persone appartenenti a un
medesimo status. Nelle valutazioni di efficacia della letteratura internazionale è uno degli approcci
con maggiore evidenza.
Nell’adolescenza, come nella preadolescenza e nell’infanzia, l’influenza sociale reciproca è molto forte
e il gruppo è il contesto in cui maggiormente si condividono esperienze e si trasmettono saperi,
competenze, atteggiamenti e stili di vita. I pari possiedono un patrimonio comune di lingua,
valori e riti. La comunicazione tra pari è un processo di scambio e di confronto spontaneo all’interno
di sistemi relazionali informali.
La comunicazione in "orizzontale" tra pari è
un’interazione che presenta un effetto ansiogeno
inferiore rispetto a quella in "verticale" e quindi ha un’efficacia superiore di influenzamento reciproco.
Le strategie di prevenzione dei comportamenti a rischio e di promozione della salute trovano dunque
nell’educazione tra pari un valido strumento per la trasmissione e la diffusione di modelli di salute e
benessere individuali.
Anche nell’ASL di Lecco è attivo dall’anno scolastico 2006-2007 il progetto, inizialmente sperimentale,
di peer education che coinvolge annualmente due scuole secondarie di secondo grado, avvalendosi in
modo integrato delle diverse professionalità necessarie (medici, infermieri, assistenti sanitarie,
psicologo ed educatore sia per la fase di definizione del progetto, formazione che di follow upvalutazione).
Life skills
Il termine di Life Skills viene generalmente riferito ad una gamma di abilità cognitive, emotive
e relazionali di base, che consentono alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale
che su quello sociale.
Sono abilità e capacità che ci permettono di acquisire un comportamento
proattivo, grazie al quale è possibile affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita
quotidiana. Risulta evidente la trasversalità di tale metodologia, sia in termini di alleanza curriculare in
ambito scolastico che di comune potenziamento delle capacità di scelta rispetto a plurimi fattori di
rischio.
Secondo la definizione OMS "... Le Life Skills sono le competenze che portano a comportamenti
positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace (enable) di far fronte efficacemente alle
richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni. Descritte in questo modo, le competenze che possono
rientrare tra le Life Skills sono innumerevoli e la natura e la definizione delle Life Skills si possono
differenziare in base alla cultura e al contesto. In ogni caso, analizzando il campo di studio delle Life
Skills emerge l’esistenza di un nucleo fondamentale di abilità che sono alla base delle iniziative di
47
IC Brivio – profilo di salute 2013
promozione della salute e benessere di bambini e adolescenti."
Il nucleo fondamentale delle Life Skills identificato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è
costituito da 10 competenze:
Consapevolezza di sè
Senso critico
Gestione delle emozioni
Prendere buone decisione
Gestioni dello stress
Risolvere problemi
Empatia
Comunicazione efficace
Creatività
Relazioni efficaci
Per tali competenze si possono riconoscere 3 aree principali:

EMOTIVE- consapevolezza di sè, gestione delle emozioni, gestione dello stress

COGNITIVE - risolvere i problemi, prendere decisioni, senso critico, creatività

SOCIALI - empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci
Le Life Skills, vanno pertanto intese come abilità che si acquisiscono attraverso l’apprendimento e
l’allenamento; rendono la persona capace di trasformare le conoscenze, gli atteggiamenti ed i valori
in reali capacità, cioè sapere cosa fare e come, contribuendo alla percezione individuale
di
autoefficacia, autostima e fiducia in se stessi.Le Life Skills, quindi, attraverso un meccanismo di
promozione del benessere mentale, incrementa la motivazione a prendersi cura di se stessi e degli
altri, alla prevenzione del disagio mentale e dei problemi comportamentali e di salute.
Rete delle scuole che promuovono salute
La Presidenza regionale firmando l’Atto d’Intesa tra Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale
per la Lombardia del 14/07/2011 “La scuola lombarda che promuove salute” ha inteso sottolineare il
forte investimento della Regione per l’avvio della sperimentazione e l’applicazione dell’Health
Promoting School nella realtà lombarda, come scenario futuro da estendere all’intero sistema
scolastico, alla ricerca di un modello lombardo di HPS, strategico per le future politiche di salute.
Precedenti esperienze locali di applicazione del modello di Glasgow correlato alle “Azioni del Benessere” hanno consentito il formarsi di una cultura e conoscenza locale in merito al complesso
approccio e prime valutazioni sulla sua applicabilità in ambito lombardo.
Il percorso di progettazione regionale partecipata tra Operatori ASL e Dirigenti Scolastici realizzatosi
nel periodo marzo-aprile 2011 costituisce punto di forza per il successivo sviluppo del modello
sperimentale concordato.
La titolarietà del governo dei processi di salute da parte della scuola sia in termini di definizione di
priorità che di obiettivi, strumenti e metodi impone per le ASL lo sviluppo di nuove modalità di
approccio nel modello di accompagnamento progettuale. In tal senso si è partecipato con interesse
48
IC Brivio – profilo di salute 2013
al percorso di formazione Eupolis lombardia di fine 2011 sui modelli innovativi d’intervento,
confrontandosi con le differenti realtà di altre ASL per condividere come cambia il ruolo, secondo
criteri di co-progettazione, consulenza, metodologie efficaci, lavoro di rete, debito formativo e
informativo interno ed esterno all’ASL.
Brivio,
08/12/ 2013
Il Dirigente Scolastico
Dott.ssa Anna Maria Marzorati
_____________________________
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