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Notiziario bimestrale - Parrocchia Maronita Roma
NOTIZIARIO BIMESTRALE Maggio 2011 - N° 1 La Voce della Chiesa Maronita di Roma صوت الكنيسة المارونية في روما Sommario • Patriarca Sfeir Editoriale Mons. Gebran 1 • Benvenuto Patriarca Rai La statua di San Maroun 2 • Italia e Libano 3 • Attività parocchiali 4 Shukran ya Patriarca Sfeir! Dopo essere stato per venticinque anni la guida di tutti i Maroniti, il Cardinale Nasrallah Boutrous Sferi ha deciso, all’età di novantadue anni , di rinunciare al ministero di Patriarca. L’ultimo Suo significativo atto di amore nei confronti di noi fedeli è stato la collocazione della statua di San Marun in Vaticano il 23 febbraio scorso e la successiva funzione religiosa nella Basilica di San Pietro, a conclusione dell’anno Giubilare per i 1600 anni della morte di San Marun. Schivo e riflessivo, ma perspicace e volitivo, ha saputo affrontare la guerra in Libano e la conseguente diaspora dei maroniti, senza paure né tentennamenti donando ai fedeli della Sua Chiesa sicurezza e speranza. Ci mancherai ya Patriarca, ci mancherai molto; abbiamo, però, la consapevolezza che dal tuo ritiro a Bkerke continuerai a seguirci, ad interessarti di noi, e soprattutto a pregare per noi tutti affinché in Libano regni una pace che possa essere d’esempio a tutto il Medio Oriente. Carissimi, dalla fine del 2010 ad oggi innumerevoli sono stati gli eventi di grande interesse per la vita della nostra comunità che hanno avuto luogo! La visita di Sua Beatitudine il Patriarca Sfeir a Venezia ha stretto attorno a tutti noi i libanesi residenti nel nord Italia in un abbraccio di fratellanza e fede. La posa della statua di S. Marun in S. Pietro ha realizzato i sogni di noi tutti di avere un rappresentante maronita tra i santi presenti in Vaticano. La rinuncia del Patriarca Sfeir non ci ha reso orfani del Padre perché la successiva e tempestiva elezione del nuovo capo della nostra Chiesa Maronita nella persona di Sua Beatitudine Mar Bechara Boutros El Raii, che dal 25 marzo regge le sorti della nostra Chiesa, hanno reso possibile una continuità di fede e di intenti. E poi siamo riusciti, grazie allo sforzo economico di tutti, a dare un nuovo volto alla nostra chiesa di S. Marun: le nuove panche, la “Loggia della Schola Cantorum”, il nostro Messale tradotto in italiano; perdonatemi se dimentico qualcosa, ma troppa e troppo grande è la felicità che provo nel sentire provenire da parte vostra tanto amore nei confronti di tutti noi sacerdoti maroniti che operiamo all’interno della nostra Chiesa, diventata ormai troppo piccola per raccogliervi tutti! Vi ringrazio di tutto: dell’amore, della fiducia che riponete nei vostri pastori e soprattutto della vostra grande generosità dettata da una fede profonda in Dio e negli uomini. Dio vi benedica tutti. Corepiscopo Antoine Gebran 1 NOTIZIARIO BIMESTRALE Maggio 2011 - N° 1 Ahlan wa Sahlan! Benvenuto al nostro nuovo Patriarca: Mar Béchara Boutros El Raï Il 15 marzo 2011, il Sinodo dei Vescovi ha nominato la sua nuova guida nella persona di mons. Mar Béchara El Raï, vescovo di Jbeil-Byblos, eleggendolo 77esimo Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente. Il Patriarca El-Rai va a prendere il posto del Cardinale Nasrallah Boutros Sfeir, 92enne, che lo scorso 26 febbraio aveva presentato le dimissioni per raggiunti limiti di età nelle mani di Sua Santità Benedetto XVI. Il nuovo Patriarca maronita ha 71 anni, essendo nato il 25 febbraio 1940 a Himlaya, in Libano. Il 3 settembre 1967 viene ordinato sacerdote nell'ordine maronita mariamita. Il 2 maggio 1986 diventa vescovo ausiliare di Antiochia. Il 12 luglio 1986 viene ordinato vescovo di Caesarea Philippi. Il 9 giugno 1990 viene nominato vescovo di Jbeil in Libano. Dal 1967 al 1975 è stato anche responsabile del Programma arabo della Radio Vaticana. La sorte della Chiesa maronita, che conta oggi circa tre milioni di fedeli, due terzi dei quali vivono in diaspora, è da oggi affidata anche alle Sue mani. Buon cammino Patriarca! La statua di San Marun Il 23 febbraio 2011, a conclusione dell’anno giubilare per i 1600 anni della morte del Patrono della Chiesa Maronita, San Marun, dopo la benedizione impartita da Sua Santità Benedetto XVI, è stata collocata in una nicchia al di fuori della parte posteriore della Basilica di San Pietro, una statua marmorea raffigurante San Marun. L’opera è stata commissionata dalla Chiesa Cattolica Maronita, di rito Orientale in comunione con Roma, ad uno scultore spagnolo di chiara fama e già autore di una scultura presente in San Pietro, Marco Augusto Duenas. La statua è stata ricavata da un unico blocco di marmo di Carrara di 28 tonnellate: l’opera finita ha un peso di 25.000 chili, ed una altezza di metri 5,40. Lo scultore ha raffigurato il Santo libanese nell’atto di offrire al mondo una piccola Chiesa in stile maronita, posta nell’incavo della sua mano sinistra, mentre nella destra sostiene un pastorale. Il Santo indossa una lunga stola, che arriva quasi ai piedi, e sui cui lati sono riportate scritte in siriaco. 2 NOTIZIARIO BIMESTRALE Maggio 2011 - N° 1 Italia e Libano, due mondi che si incontrano Sono circa 1380 le miglia che separano il Libano dall'Italia, ma questi due Paesi apparentemente così lontani sotto molti aspetti si somigliano. Il Paese dei Cedri e il Bel Paese, la Svizzera d'oriente l'uno e la Dolce vita l'altro: due mondi, due culture e due popoli che sembrano uno solo. In entrambi le zone montuose si alternano vaste pianure e vallate, il clima è mite, tipicamente mediterraneo, il mare bagna le loro coste e ne costituisce un elemento essenziale, il cibo è quello più sano e la popolazione calorosa, cordiale e ospitale. Il Libano e l'Italia sono, inoltre, due Paesi fortemente religiosi e multietnici, forgiati da una storia fatta di guerre, invasioni ed emigrazioni. Importante sia nell'uno che nell'altro è, tra le altre cose, la produzione di vino. Entrambe le cucine sono tra le più sane e apprezzate del Mediterraneo, ricche di verdure, frutta, cereali, spezie ed erbe aromatiche. Tipica la mesa libanese composta da tabboule, hummus, kafta, involtini di riso e bieta, kebbe, labne, pane, corrispondente all'antipasto italiano composto anch'esso da formaggi, salumi, verdure; molto usate le sette spezie in Libano, una miscela composta da pepe nero, cannella, zenzero, chiodo di garofano, mahlab (l’interno del nocciolo della ciliegia macinato), noce moscata, e ancora prezzemolo, basilico, rosmarino, salvia, peperoncino. La cosa che però accomuna ancor di più queste due terre, è lo spirito della gente: i valori e le tradizioni fanno da collante nelle famiglie. Il matrimonio, ancora considerato nelle famiglie un sacramento importantissimo, costituisce l'unione indissolubile tra i due amanti che nel rito dell'incoronazione, da tempo utilizzato anche in Italia, sono uniti dal nastro che lega le due coroncine oppure vicini sotto lo stesso velo. I figli: la naturale espressione nella famiglia del loro amore, si augura che ce ne sia almeno uno maschio, ma poi quando nascono femminucce la gioia è ancor più grande, basta che siano: “sani e liberi”. La salute: al primo posto tra tutte le grazie che il Signore ci può donare. La felicità: la si apprezza nelle piccole cose, nel sorriso di un bambino, nella carezza di un anziano. Gli anziani: colonna portante della famiglia, l'elemento di saggezza che non può mancare in un nucleo familiare che si possa definire consolidato. Il caos che fa da padrone ovunque: in strada, dove le macchine, tante e tutte in coda, suonano il clacson, in casa, quando ci sono ospiti o pranzi con tutta la famiglia, nei mercati ove le grida dei venditori si confondono l'una con l'altra. L'ospitalità: è forse il pregio più grande degli italiani e dei libanesi, le cui tavole in un attimo si riempiono di cibi e bevande e le case di fumo quando arriva qualcuno, dove quando chiedi un’informazione, invece di indicartela, ti accompagnano fin dove devi arrivare. In conclusione: un italiano in Libano e un libanese in Italia, si sentono a casa propria! Federica Confalone Selwan Khoury 3 NOTIZIARIO BIMESTRALE Maggio 2011 - N° 1 L’erezione della Chiesa di S. Marun a Missione Il 1 novembre 2010 il Cardinale Agostino Vallini erige la chiesa di S. Marun a Missione con Cura di Anime per la cura pastorale dei migranti ascritti alla chiesa Siro Antiochena Maronita e nomina Mons. Gebran Cappellano dei Migranti residenti nella Diocesi di Roma. Le attività parrocchiali Benvenuta Alice Eid !!! La cena annuale in occasione della Festa di San Marun Aran Hotel, 26.02.2011 Bacheca Contatti Procura Generale del Patriarcato Maronita di Roma Via di Porta Pinciana 18, 00187 Roma Tel. 06 - 42039060 Fax. 06 - 42039057 Per inserzioni pubblicitarie contattare la segreteria al numero: 06 – 42039030 oppure inviare una e.mail a: [email protected] Orario Santa Messa Domenica ore 11:00 … A seguire catechismo e lezioni di lingua araba Dalle ore 12:00 Per contributi alla rivista inviare una e.mail a: [email protected] Traduzioni legalizzate Mobile: 333 91 83 941 E.mail: [email protected] Capo redattore: Dr. Bernard E. Selwan Khoury Redazione: Sig.ra Ida Chiesa e.mail: [email protected] Scrivi al capo redattore: [email protected]