DISPENSA Leadership creativa - Università degli Studi di Brescia
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DISPENSA Leadership creativa - Università degli Studi di Brescia
Università degli Studi di Brescia Facoltà di Economia leadership creativa Abilità e strumenti per un management efficace Giugno 2012 A cura di Silvia Motta 1 programma Cos’è la leadership? Le abilità del leader creatività Leadership e ruolo manageriale 2 sm2012 “Non si può mai sapere quando ci verrà richiesto di esercitare una leadership. Ogni volta che due persone si uniscono per realizzare un obiettivo comune, la leadership è presente e una leadership viene richiesta. Per tutta la vita ognuno di noi guarda gli altri per avere una leadership e anche gli altri guardano noi per avere una leadership” Giorgio Chiari Introduzione a “Leadership e apprendimento cooperativo” di David W. Johnson e Roger T. Johnson Erickson, 2005 3 sm2012 leader si nasce o si diventa? 4 sm2012 teorie della leadership • genetica, dei tratti, dei leader naturali (Terman, 1916; Stogdill, 1948; Mann, 1959; Bavelas, 1960) leader si nasce o si diventa? • degli stili di leadership (Lewin, Lippitt e White, 1939; Tannenbaum e Schmidt, 1959; Blake e Mouton, 1964) • della leadership situazionale (Hersey e Blanchard, 1982) • della leadership condivisa (Kotter, 1988, 1995; Robbins, 2000) 5 sm2012 una definizione… La leadership è un processo volto a influenzare leader si nasce o si diventa? ( = lasciare traccia, incidere) e a guidare le persone verso un obiettivo comune aggregando consenso ... ma il concetto di leadership non si può definire con esattezza. Cambiano i significati a seconda dei contesti e delle situazioni. 6 sm2012 miti da sfatare carisma leader si nasce o si diventa? capacità innata posizione • IL CARISMA può creare effetti positivi, ma anche negativi (dipendenza, fuga, blocco della crescita) • LA POSIZIONE fa leva sul potere e/o il ruolo gerarchico: la leadership può non essere legata alla posizione 7 • LE CAPACITA’ sono prevalentemente acquisibili e/o sviluppabili sm2012 le doti del leader leader si nasce o si diventa? 8 • SELF-AWARNESS: ha coscienza di sé, delle proprie capacità • CREDIBILITÁ: è affidabile • EMPATIA: EMPATIA sa ‘sentire’ le persone • ONESTÁ: non manipola • RELAZIONALITÁ: si relaziona con efficacia • COMUNICAZIONE: COMUNICAZIONE esprime chiaramente le sue idee e gli obiettivi da raggiungere/ha capacità di ascolto • ENERGIA: sa passare dal pensiero all’azione e sa infondere energia al gruppo • CREATIVITÁ: è un innovatore • VISION: VISION guarda lontano sm2012 LEADER DI SE STESSI leader si nasce o si diventa? Padroneggiare i propri punti di forza e le proprie aree di miglioramento 9 sm2012 “La leadership nasce dal nostro naturale anelito a reinventarci costantemente. leader si nasce o si diventa? Non c’è bisogno di un’autorizzazione esterna per essere leader. Né alcun requisito o posizione dominante. Quindi l’unica autorizzazione che ci serve è la nostra” Joseph O’ Connor – Il libro del leader – Ecominc Publications 10 sm2012 le credenze leader si nasce o si diventa? Le credenze sono rappresentazioni mentali, sensoriali, fisiche, mnemoniche, energetiche che si sono costruite su di noi, sulle nostre relazioni e sul mondo che ci circonda. Tre tipi di credenze: • credenze limitanti (limiting belief) • credenze potenzianti (empowering belief) • credenze ambivalenti 11 sm2012 le credenze si possono modificare leader si nasce o si diventa? 12 1. Diagnosticare le credenze limitanti, capendo e accettando che non sono la realtà 2. Capire perché le manteniamo con tanta dedizione 3. Sostituire la vecchia credenza limitante con una nuova potenziante 4. Vigilare con energia sul cambiamento e supportare con calore l’insediamento della nuova credenza sm2012 le abilita’ del leader 13 sm2012 comunicare con efficacia le abilita’ del leader 14 sm2012 lo schema classico CODIFICA le abilita’ del leader E DECODIFICA CANALE R FEEDBACK 15 Modello semplificato del processo lineare di comunicazione ( Shannon e Weaver ,1949) sm2012 il modello dell’orchestra le abilita’ del leader 16 A B • Il messaggio inviato corrisponde ad una certa mappa mentale di A • Ricevuto da B provoca un’altra mappa mentale che può a volte essere ben diversa dalla prima sm2012 Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione Emittente le abilita’ del leader livello di contenuto (cosa diciamo) Ricevente livello di relazione (come lo diciamo) Comunicazione non verbale 17 sm2012 Il messaggio non è semplicemente il contenuto di ciò che diciamo, ma include anche e in misura determinante: • la persona di A, il suo aspetto fisico e il suo carattere le abilita’ del leader • • • • il tono della sua voce, il timbro, il ritmo i suoi gesti e la sua postura le sue caratteristiche (età, immagine sociale, lavoro ecc.) il passato del rapporto (ciò che in passato ha detto o fatto) Intervengono inoltre • il contesto, morale o materiale • la distanza tra gli interlocutori • la presenza di altri Il rapporto interpersonale e il contesto determinano la comunicazione 18 sm2012 comunicazione verbale e non verbale Albert Mehrabian 7% 55% 38% Verbale Paraverbale Non verbale 19 Questi valori si riferiscono ad un oratore che parla in pubblico sm2012 emittenti “segrete” le abilita’ del leader • gesti • espressioni (sorriso, pianto, meraviglia ) • posizioni del corpo (aperte, chiuse, tese, rilassate) • movimenti e azioni (accarezzare, colpire, abbracciare..) • atteggiamenti (seduti, in piedi) • distanze (vicini, usare la scrivania ecc.) • tono della voce • abbigliamento • ecc. La comunicazione non verbale è sempre materia di interpretazione; noi leggiamo nei comportamenti altrui sintomi di minaccia, affetto, menzogna, interesse. 20 sm2012 la percezione fa da filtro tra noi e la realta’ Comprendere la “mappa mentale” del nostro le abilita’ del leader interlocutore è un modo per sintonizzarsi con il suo modo di percepire la realtà. Ci consente di creare un fronte di comunicazione e di comprensione. Comunicare è entrare nella mappa mentale dell’altro 21 sm2012 la mappa mentale le abilita’ del leader 22 IL CERVELLO PENSA IN MODO “RADIANTE” La mappa mentale è la rappresentazione grafica del pensiero secondo una struttura radiale e una logica associativa Tony Buzan sm2012 la mappa mentale UNO STRUMENTO DI COMUNICAZIONE E DI ORGANIZZAZIONE DEL PENSIERO le abilita’ del leader “Se vogliamo che il cervello riceva l’informazione nel modo più efficiente possibile, l’informazione stessa deve essere strutturata in maniera tale da poter essere assorbita il più facilmente possibile. Ne deriva che se il cervello opera soprattutto su concetti-chiave, per mezzo di collegamenti e integrazioni, il nostro rapporto con le parole dovrebbe essere in molti casi organizzato in questo modo piuttosto che secondo i tradizionali percorsi lineari” (Tony Buzan – Usiamo la testa – Frassinelli) 23 sm2012 le leggi della comunicazione 1. NON SI PUÒ NON COMUNICARE le abilita’ del leader 2. TUTTO È COMUNICAZIONE 3. QUELLO CHE ABBIAMO COMUNICATO È CIÒ CHE L’ALTRO HA CAPITO I primi studi sistematici sulla comunicazione sono stati sviluppati da un gruppo di ricercatori per il Mental Research Institute di Palo Alto negli anni ’50-60 (Jackson, Bateson, Watzlawick) 24 sm2012 utilizzare (anche) la percezione sensoriale Reperire la modalità sensoriale dell’interlocutore permette di mettersi sulla sua lunghezza d’onda e di parlare lo stesso linguaggio. le abilita’ del leader 25 Il linguaggio è una chiave MODALITA’ SENSORIALI John Grinder e Richard Bandler – Progammazione Neurolinguistica V visivo A auditivo K cinestetico O olfattivo/gustativo sm2012 parole “spia” delle modalita’ sensoriali Visivo vedere, guardare, mostrare, prospettiva, immagine, chiaro, chiarire, luminoso, ombra, schermo, mettere a fuoco, …. le abilita’ del leader Esempio: Auditivo “Ho visto la città a volo d’uccello. Per fortuna ho una memoria fotografica” Intendere, parlare, dire, ascoltare, domandare, dialogare rumore, ritmo, melodioso, discordante, sinfonia, gridare, mormorare …. Esempio: “Ho ascoltato tutto orecchi l’oratore e ricordo parola per parola quello che ha detto” 26 sm2012 parole “spia” delle modalita’ sensoriali Cinestetico le abilita’ del leader Sentire, toccare, essere in contatto, concreto, pressione, rilassato, tenero, morbido, solido, sensibile, legato, teso, freddo, girare intorno, appoggiarsi, toccare il fondo …. Esempio: “Ho provato diversi vestiti prima di comprarmi questo. Ho bisogno di sentirmelo bene addosso e ho trovato quello che fa per me: praticamente una seconda pelle” Olfattivo/gustativo Amaro, acido, dolce, salato, odore, profumo. “in odore di santità”, “prende alla gola”, “un conto salato”…. Esempio: “ E’ stata un’esperienza amara … sento odore di fallimento” 27 sm2012 l’ascolto attivo NON C’E’ COMUNICAZIONE SENZA ASCOLTO le abilita’ del leader 28 Ascoltare significa fare attenzione all’interlocutore, cioè: • comprendere il contenuto che l’altra persona sta esprimendo • entrare in risonanza con le sue emozioni • prestare attenzione agli aspetti di relazione e alle richieste palesi e nascoste sm2012 per ascoltare totalmente • prendere il tempo le abilita’ del leader • rispettare la persona che si ha di fronte • sentire le emozioni dell’interlocutore, riconoscerle e rispondere con autenticità • verificare di aver ricevuto e ben capito 29 Una tecnica efficace: la riformulazione - dunque - cioè - se ho ben capito - secondo lei - vuol dire che sm2012 le abilita’ del leader 30 PRENDERE LA PAROLA IN PUBBLICO sm2012 punti-chiave LA PRESENZA LA VOCE le abilita’ del leader L’INTERAZIONE CON IL PUBBLICO PREPARAZIONE A MONTE 31 • riconoscere e dominare le proprie emozioni • attenzione al non verbale (il corpo, i gesti, lo spazio) • fluidità verbale/linguaggio • il contatto • il feed-back • percezione dei fenomeni di gruppo • tecniche di discussione • obiettivi • struttura del discorso/ scaletta • preparazione del materiale • situazione fisica • supporti visivi • anticipazione delle difficoltà sm2012 costruire l’intervento APERTURA: le abilita’ del leader GLI ARGOMENTI: chiare e brevi indicazioni del percorso SVOLGIMENTO: punti chiave del discorso + esempi illustrativi RIPEILOGHI PROVVISORI : RIEPILOGO FINALE: CHIUSURA: 32 vivace, coinvolgente riassunto dei punti già trattati i punti salienti incisiva, si deve capire che è la conclusione. Invito all’azione sm2012 Efficacia verbale • parole positive anziché negative - lavoratore non dipendente le abilita’ del leader CHIAREZZA E INCISIVITA’ • termini concreti, non astratti - esame non prova selettiva • verbi associati alle percezioni fisiche anzichè termini concettuali - vedere anziché rilevare - osservare anziché monitorare - aggiungere anziché implementare • poche incidentali attenzione alla congruenza tra i tre livelli: verbale, paraverbale, non verbale 33 • rispetto dei tempi assegnati sm2012 Contatto oculare e postura • fissare ossessivamente una sola persona le abilita’ del leader contatti oculari sbagliati posture sbagliate • fare scanning a grande velocità su tutta la platea • guardare nel vuoto • camminare compulsivamente • tenere le mani in tasca • posizione “adamitica” • “avvocato”/alla scrivania • braccia ad “anfora” nel caso di incongruenza le componenti non verbali prevalgono sul contenuto verbale 34 sm2012 La bolla prossemica le abilita’ del leader il termine Il termine “prossemica” è stato inrtodotto è stato introdotto dall’antropologo E.T. Hall nel 1963. Lo studio di Hall è stato eseguito sulla popolazione americana, quindi la quantificazione metrica è valida per quelle popolazioni, mentre la classificazione generale è estendiabile a qualsiasi gruppo sociale. 35 sm2012 come trasformare l’ansia in energia positiva • L’azione inibisce l’angoscia: guardare, respirare in modo profondo con l’addome, rilassare i muscoli, occupare lo spazio le abilita’ del leader • Mettere la propria emotività al proprio servizio è una forma di energia da trasferire alla voce, lo sguardo, il sorriso, i gesti, il corpo • Praticare il pensiero positivo: attendersi il meglio, concentrare la mente su immagini positive • Privilegiare la relazione: decentrarsi, non pensare solo a se stessi, pensare a interessare 36 L’ansia può esercitare un effetto corroborante. Un leggero senso di agitazione ci induce a dare il meglio di noi stessi, ci dà carica e energia sm2012 conoscere se’ per gestire relazioni efficaci Il contributo dell’Analisi Transazionale 37 cos’e’ l’Analisi Transazionale • E’ una teoria della personalità basata sui comportamenti osservabili delle persone in relazione con l’ambiente • E’ una psicoterapia sistemica finalizzata alla crescita e al cambiamento conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 38 • E’ una teoria della comunicazione . Questa può essere estesa fino a fornire un metodo d’analisi dei sistemi e delle organizzazioni L’Analisi Transazionale è nata negli Stati Uniti verso la metà degli anni ’50. Il padre fondatore è Eric Berne, un transfuga della psicoanalisi freudiana. Fornisce un modello efficace per conoscere se stessi e le proprie modalità relazionali. E’ un modello interpretativo della struttura della personalità tra i più validi per la sua facilità di comprensione. sm2012 gli stati dell’Io La struttura della personalità secondo l’analisi transazionale è rappresentata dallo schema Genitore, Adulto, Bambino: conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 39 G L’APPRESO – parte culturale A IL PENSATO – parte razionale B IL SENTITO – parte emozionale leggi, giudizi, regole, precetti protezione, sostegno informazioni, riflessione, deduzioni domande, previsione, decisione sentimenti, emozioni,spontaneità, immaginazione,creatività, violenza sm2012 gli stati dell’Io G.N. G.A. GN = genitore normativo o critico GA = genitore affettivo conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 40 A A = adulto B.A. BA = bambino adattato (sottomesso o ribelle) B.L. BL = bambino naturale o libero sm2012 personalita’ dominata dal Genitore Persone gestite prevalentemente da norme, principi etici, credenze e convinzioni fortemente radicate. conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 41 • attribuiscono scarso peso alle opinioni altrui • sono poco propense a cambiare idea • si occupano molto degli altri, ma sempre in posizione dominante • le loro categorie logiche sono: giusto-sbagliato/bene-male • controllano il lavoro degli altri in maniera assillante • si preoccupano soprattutto del rispetto delle regole sm2012 personalita’ dominata dall’Adulto Persone che manifestano la loro azione senza esprimere emozioni, in modo corretto e razionale, ma senza coinvolgimento emotivo. conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 42 • freddi e eccessivamente distaccati dagli altri • intelligenti e molto logici, molto affidabili nell’ esecuzione di compiti che non richiedono manifestazioni emotive • fanno domande, “cosa”, “perché”, “per quale ragione”, “dove” ecc. • non esprimono emozioni in pubblico e giudicano negativamente chi lo fa sm2012 personalita’ dominata dall’Io Bambino Persone impulsive; nella vita tendono ad agire in base a sentimenti e sensazioni, ragionando sulla base di percezioni e stati d’animo. Si fidano soprattutto del loro intuito e del loro fiuto. conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 43 • motivate dalla novità, dai giochi, dal rischio, dal divertimento (perciò giudicati inaffidabili) • tengono prioritariamente conto delle loro esigenze • sono una compagnia ideale nei momenti di svago • se di cattivo umore possono diventare facilmente crudeli, egoisti, sarcastici sm2012 le contaminazioni G A conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 44 G contamina A Il pregiudizio B G A B B contamina A L’illusione G A B G e B contaminano A Resistenza al cambiamento (pregiudizio più paura) sm2012 le transazioni conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 45 A A SONO LE UNITA’ DEL RAPPORTO SOCIALE. CONSISTONO IN UNO SCAMBIO TRA I RISPETTIVI STATI DELL’IO DELLE PERSONE. sm2012 Transazioni complementari conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 46 Quando pensi di terminare questo lavoro? G G A A B B Entro questa sera Le transazioni complementari sono le più facili e le più serene. Permettono alla comunicazione di proseguire senza interruzioni. sm2012 Transazioni incrociate conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 47 Quando pensi di terminare questo lavoro? G G A A B B Preoccupati piuttosto del tuo lavoro Le transazioni incrociate comportano una rottura o una deviazione della comunicazione. sm2012 Transazioni nascoste conoscere se’ per gestire relazioni efficaci 48 Ne hai ancora per molto? Lascia perdere abbiamo di meglio da fare G G A A B B Lo finisco in 10 minuti Sono impaziente come te di finire Le transazioni nascoste non sono evidenti se non si tiene conto del contesto relazionale e del linguaggio non verbale sm2012 l’assertivita’ Esprimere una sana stima di se’ 49 sm2012 l’assertivita’ Questo termine trova origine nel concetto inglese “to assert”. Sta ad indicare la capacità di dire con serenità e scioltezza, l’assertivita’ senza aggressività, ciò che ci si è prefissi di dire. Significa: • affermare i propri diritti, far accettare la loro legittimità • pronunciarsi in modo sereno e costruttivo • dare il proprio parere senza riserve anche in presenza di interlocutori ostili 50 Le situazioni di vero pericolo sono rarissime, ma noi viviamo stati di esagerazione e tendiamo a vedere gli altri come Genitori Critici. sm2012 4 tipi di comportamento FUGA AGGRESSIVITA’ MANIPOLAZIONE l’assertivita’ COMPORTAMENTO ASSERTIVO nè riccio, né zerbino 51 sm2012 due tipi di comportamento aggressivi l’assertivita’ Bambino ribelle 52 Genitore normativo sm2012 il comportamento passivo l’assertivita’ Bambino adattato sottomesso (risponde a quello che crede essere il genitore critico) 53 sm2012 il comportamento assertivo NE’ RICCIO NE’ ZERBINO l’assertivita’ G A B 54 sm2012 saper criticare e reclamare Alcuni suggerimenti derivanti dal metodo assertivo: • l’assertivita’ • • • • • • • 55 trovare il ‘giusto canale’ trattare in privato prima di farlo in pubblico evitare i paragoni protestare verbalmente e non, con la mimica evitare l’umorismo e l’ironia non lasciare spazio ai litigi esporre una recriminazione per volta non scusarsi sm2012 Indicazioni per imparare a ricevere la critica giustificata l’assertivita’ 56 • • • • • • • • • • • • conoscere i propri difetti accettare con tranquillità le critiche: essere in ascolto chiedere spiegazioni concrete e rifiutare le generalizzazioni distinguere l’importante dal secondario evitare l’umorismo e l’ironia non prendere la critica come un verdetto distinguere i punti di accordo e di disaccordo far sapere che la critica è stata compresa e accettata non interrompere l’interlocutore non cogliere il primo pretesto per accusare non deviare la conversazione per giustificarsi non ripetere senza tregua “mi dispiace” senza dare la prova concreta che i rimproveri sono stati capiti • non ingrandire il rimprovero che vi è stato fatto sm2012 leadership e ruolo manageriale Gli stili di leadership 57 leadership e ruolo manageriale 58 “Un leader può essere un manager, ma un manager non è necessariamente un leader. Un manager si dimostra leader quando è in grado di influenzare delle persone per realizzare gli obiettivi dell’organizzazione, senza dover utilizzare a questo fine la sua autorità formale” D. W. Johnson e R. Johnson – Leadership e apprendimento cooperativo sm2012 dai tratti agli stili leadership e ruolo manageriale • I primi studi sulla leadership nei contesti organizzativi si fonda su un filone di ricerca che si concentra sui tratti della personalità: prevaleva l’idea che le abilità e le caratteristiche di leadership fossero ereditarie e sostanzialmente stabili. • Studi successivi si propongono ancora di segnalare le abilità distintive di chi si propone come leader, ma in questi studi si tenta di individuare competenze e comportamenti di leadership efficaci, piuttosto che tratti di personalità ‘congeniti’. • Nasce in questo modo un filone di approfondimento che concentra la sua riflessione sugli ‘stili’ di leadership (approccio comportamentale). I contributi più recenti sottolineano la necessità di una leadership diffusa e condivisa. 59 sm2012 TANNENBAUM /SCHMIDT leadership e ruolo manageriale 60 La teoria del continuum elaborata da Tannenbaum e Smith nella seconda metà degli anni ’50 esamina 7 diversi tipi di leadership. stili manageriali 8 Libertà del collaboratore 7 leadership e ruolo manageriale 6 5 1 Lassista 2 Permissivo 3 Delegante 4 Coinvolgente 5 Coach 6 Direttivo 7 Paternalista 8 Autoritario 4 3 2 Autorità del capo 1 Tratto dal Modello di Tannenbaum & Schmidt, 1958 61 sm2012 La griglia manageriale di (University of Texas) Blake e Mouton 9.1 9.9 leadership e ruolo manageriale TASK (compiti) 5.5 1.9 PEOPLE (persone) Il manager ideale – sarebbe posizionato sul 9.9 Il manager 9.1 – è centrato sulla produzione: un tecnocrate efficace nel breve termine Il manager 1.9 62 – è molto amato dai collaboratori, ma poco efficace sm2012 la leadership situazionale leadership e ruolo manageriale 63 • Secondo la leadership situazionale non esiste un unico modo, modo migliore di tutti gli altri, per influenzare le persone • Lo stile di leadership da utilizzare dipende dal livello di maturità delle persone che il leader sta guidando sm2012 la leadership situazionale leadership e ruolo manageriale 64 Il modello della leadership situazionale valuta la “maturità professionale” dei collaboratori, considerando sia la competenza nel lavoro che la maturità psicologica. – la competenza nel lavoro è la somma della competenza professionale e dell’esperienza – la maturità psicologica è data dalla disponibilità e dall’impegno nel lavoro, cioè dalla motivazione Il leader efficace è quello che sa variare il suo stile a seconda delle persone e dei momenti sm2012 La matrice di Hersey e Blanchard COMPETENZA leadership e ruolo manageriale M4 M1 M2 MOTIVAZIONE M1 M2 M3 65 M3 M4 Bassa capacità Bassa disponibilità/motivazione Bassa capacità Alta disponibilità/motivazione Alta capacità Bassa disponibilità/motivazione Alta capacità Alta disponibilità/motivazione Prescrittivo Supportivo (direttivo + sostegno) Coinvolgere e motivare Delega / autonomia sm2012 Hersey e Blanchard (1982) leadership e ruolo manageriale 66 sm2012 4 tipi di manager definiti dal loro Egogramma il manager Genitore Affettivo • leadership e ruolo manageriale • da’ spesso segni di riconoscimento ha un atteggiamento affettuoso e protettivo ma la sua tolleranza eccessiva e affettuosa gli fa accettare delle prestazioni insufficienti e questa può frenare lo sviluppo personale dei collaboratori. La sua posizione di vita: Io sono o.k. / voi non siete o.k. 67 sm2012 4 tipi di manager definiti dal loro Egogramma il manager Genitore Critico è motivato dal suo lavoro e desidera ardentemente raggiungere i suoi obiettivi leadership e ruolo manageriale ma • • • • tratta le persone come dei bambini i suoi collaboratori sanno che qualunque cosa facciano non sarà mai abbastanza ben fatto dà pochi segni di riconoscimento positivi tende a mettere gli altri in uno stato di dipendenza affettiva che ostacola il loro sviluppo personale La sua posizione di vita: Io sono o.k. / voi non siete o.k. 68 sm2012 4 tipi di manager definiti dal loro Egogramma il manager Bambino Adattato È ossessionato dal timore di non essere all’altezza. La sua preoccupazione costante è di ottenere il riconoscimento da parte di tutti. leadership e ruolo manageriale ma • • • • cercherà di non dispiacere a nessuno ha costantemente bisogno di essere rassicurato dalla gerarchia stenta a prendere decisioni o le fa prendere da altri tende a conservare lo status quo perché non dà legittimità alla sua creatività (il bambino naturale) La sua posizione di vita: Io sono o.k. se… / voi siete o.k. se… 69 sm2012 4 tipi di manager definiti dal loro Egogramma il manager Bambino Naturale (non o.k.) Questo tipo di leader fa appello al suo bambino, non utilizzando i tratti positivi del bambino naturale – spontaneità, creatività - ma privilegiando i tratti negativi: egoismo, deboli implicazioni verso gli altri e la società leadership e ruolo manageriale Con i suoi subordinati: • • • • si mostra ora eccessivamente familiare, ora distante ed indifferente ha eccessi di collera quando qualcosa lo contraria sopporta male la critica, attribuisce sempre la colpa agli altri è avaro di segni di riconoscimento positivi La sua posizione di vita: Io non sono o.k. / voi non siete o.k. 70 sm2012 La motivazione, la delega, i riconoscimenti 71 sm2012 la piramide dei bisogni di Maslow la motivazione, la delega, i riconoscimenti 72 AUTOREALIZZAZIONE BISOGNO DI STIMA BISOGNI ASSOCIATIVI BISOGNI DI SICUREZZA BISOGNI FISIOLOGICI “Perfino quando tutti questi bisogni sono soddisfatti, possiamo tuttavia spesso (se non sempre) aspettarci che si sviluppi una nuova scontentezza, un’inquietudine…” (Maslow) la motivazione la motivazione, la delega, i riconoscimenti 73 È l’energia psicologica che un individuo impiega per raggiungere un obiettivo o eseguire un’attività. non si vede, non si tocca, non si misura, non si può sentire il profumo ma si percepisce nettamente sm2012 motivare qualcuno • • la motivazione, la delega, i riconoscimenti 74 • l’uso transitivo della parola è fuorviante in realtà non si può motivare nessuno la motivazione è una spinta interiore “ quando il discepolo è pronto arriva il maestro sm2012 la motivazione, la delega, i riconoscimenti 75 Motivare gli altri non significa iniettare motivazione, ma creare le condizioni che la favoriscono APPIANARE OSTACOLI SCOPRIRE ALTERNATIVE APRIRE STRADE sm2012 le fonti della motivazione la motivazione, la delega, i riconoscimenti 76 G • valori • ideali • ciò in cui si crede • senso del dovere A • fattore equilibrante B • ricerca del piacere • soddisfazione dei bisogni e dei desideri LA MOTIVAZIONE E’ IL FRUTTO DEL DIALOGO INTERNO TRA L’IO BAMBINO E L’IO GENITORE sm2012 i fattori della motivazione la motivazione, la delega, i riconoscimenti 77 – REALIZZAZIONE – RICONOSCIMENTO – COMPITI INTERESSANTI – RESPONSABILITA’ – OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO PERSONALE sm2012 le leve della motivazione • la motivazione, la delega, i riconoscimenti 78 • • • • • conoscere come funzionano (noi, gli altri,… l’essere umano) adottare uno stile di leadership adeguato gestire gli strokes saper delegare creare un clima positivo usare e valorizzare la creatività sm2012 alla base della motivazione… la motivazione, la delega, i riconoscimenti 79 …la soddisfazione dei bisogni sm2012 la delega come fattore motivante “ Non fare tutto, non lasciar fare, far fare (Foch) sm2012 “ la motivazione, la delega, i riconoscimenti 80 La delega è la capacità di incaricare una persona (generalmente un subordinato) della realizzazione di un lavoro o di una missione, lasciandogli una certa autonomia nel modo di eseguirlo ma richiedendo il raggiungimento di un preciso risultato in un determinato periodo le tappe della delega la motivazione, la delega, i riconoscimenti 81 Gc G A A B Bs G G A A B B G G A A B B 1. Punto di partenza: transazione da Genitore Critico a Bambino Sottomesso 2. Transizione: creazione/rafforzamento delle transazioni - da Genitore a Genitore (valori) - da Bambino a Bambino (emozioni) - da Genitore Affettivo a Bambino Libero (protezione, sostegno) 3. Punto di arrivo: transazione Adulto-Adulto sm2012 le domande chiave della delega la motivazione, la delega, i riconoscimenti 82 • è appropriato delegare questo compito? • è obiettivamente possibile? • lo voglio? sm2012 condizioni di successo della delega la motivazione, la delega, i riconoscimenti 83 1. Il lavoro deve essere chiaramente definito 2. L’obiettivo finale deve essere chiaro 3. Si deve prevedere il controllo 4. Il risultato va valorizzato sm2012 I riconoscimenti la motivazione, la delega, i riconoscimenti 84 CONDIZIONATI POSITIVI NEGATIVI “Hai fatto un bel lavoro” Critica rivolta al comportamento e non alla persona +100 INCONDIZIONATI “Ti voglio bene perché sei tu” +1000 +10 “Tu non esisti” -1000 sm2012 RICONOSCIMENTI COMPORTAMENTI la motivazione, la delega, i riconoscimenti 85 MOTIVAZIONE Riconoscere il valore dell’altro influisce potentemente su: Fiducia in se stessi – stimolo per la scoperta - iniziativa – l’assunzione di rischi • • Tolleranza – • accettazione di sé e degli altri Piacere di lavorare – ricostituente - energizzante sm2012 Creativita’ e innovazione Il leader come agente del cambiamento 86 sm2012 la creativita’… creativita’ e innovazione … è la capacità di generare nuove risposte e nuovi punti di vista Intorno agli anni ’50, grazie a Joy Paul Guilford, prende il via Il filone di studi volto a ridefinire che cos’è l’intellingenza e il suo rapporto con la creatività. 87Tutti potenzialmente disponiamo di questa capacità Essere creativi non vuol dire soltanto avere delle idee nuove Significa attivare dei “brainwares” dimenticati e acquisirne altri creativita’ e innovazione cioè utilizzare meglio le risorse della nostra macchina cerebrale per ottimizzare il percorso 88 - comprendere - immaginare - decidere - agire sm2012 il funzionamento creativo creativita’ e innovazione Sostegno incondizionato al bambino Sospendere le norme repressive (censure, pregiudizi …) Genitore affettivo Genitore critico Sostituirle con nuove norme che valorizzino l’innovazione Decontaminare Adulto Rinforzare (allenamento, acquisizione di tecniche) Accettare una regola del gioco provvisoria Bambino Adattato Liberare l’intuizione Bambino Manipolatore Esprimere i propri sentimenti Bambino Naturale 89 Liberare l’energia sm2012 gli assi della creativita’ METODO creativita’ e innovazione ENERGIA TALENTO 90 sm2012 il talento ”un concetto ingannevole” creativita’ e innovazione 91 • è l’attitudine a inventare che ognuno possiede • varia da persona a persona (talento naturale) ma • si può sviluppare, ampliare, potenziare … • trova la sua massima espressione in coniugazione con le competenze tecniche e di metodo sm2012 I fattori di creativita’ (Guilford) FLESSIBILITA’ FLUIDITA’ creativita’ e innovazione TALENTO ELABORAZIONE ORIGINALITA’ Il talento: 1% inspiration, 92 99% perspiration sm2012 blocchi emotivi creativita’ e innovazione 93 Timore di commettere un errore o di passare per stravagante Paura di essere giudicato troppo estroso, di andare contro corrente Accettazione della 1ª soluzione trovata senza cercare altre alternative Paura e diffidenza nei confronti di colleghi e superiori Paura di rilassarsi Sicurezza nell’evidenza, nel conosciuto Difficoltà nel modificare il modo di pensare Dipendenza dal giudizio di altri Mancanza di energia per passare all’azione sm2012 blocchi percettivi creativita’ e innovazione Incapacità di interrogarsi oltre l’evidenza Incapacità di distinguere tra causa e effetto Difficoltà nel frammentare il problema in sotto-problemi Difficoltà a percepire relazioni insolite tra i fatti La convinzione “io non sono creativo” Incapacità di utilizzare tutti i sensi che ci mettono in relazione con l’ambiente 94 Punti di vista troppo limitati sm2012 blocchi culturali creativita’ e innovazione 95 Desiderio di appartenenza, conformismo Utilizzo del “no” critico Tendenza al “tutto o niente” Troppa fiducia nelle statistiche e nel passato Convinzione che sognare è infantile Presentazione prematura di “pseudo-soluzioni” ad un problema non capito Troppa fiducia nella logica Fissazione “prematura” sui fattori pratici ed economici Convinzione che agire sia più utile che riflettere sm2012 Il metodo: divergere prima di convergere creativita’ e innovazione 96 1° momento: DIVERGENZA 2° momento: CONVERGENZA 1: RUOTA LIBERA ALL’IMMAGINAZIONE • LA CRITICA È ABOLITA • L'IDEA "FOLLE" E’ BENVENUTA • LA QUANTITA’ È RICHIESTA • SI ASSOCIA IN MODO SISTEMATICO ALLE IDEE DEGLI ALTRI 2: RIGORE NELLA SELEZIONE • GIUDIZIO OBIETTIVO • STUDIO DI FATTIBILITA’ • DECISIONE E AZIONE sm2012 l’intuizione Abbiamo la capacità di cogliere intuitivamente una grande quantità di messaggi che ci permettono di completare, colorare, comprendere profondamente ciò che va al di là delle parole pronunciate. creativita’ e innovazione 97 L’intuizione ci dà un’informazione multipla sm2012 due cervelli per creare creativita’ e innovazione Il neurofisiologo Roger Sperry è stato insignito del nobel nel 1981 per aver evidenziato la differenza funzionale dei due emisferi: opposta e complementare 98 sm2012 La creatività è il risultato del dialogo costruttivo tra emisfero destro ed emisfero sinistro. creativita’ e innovazione ANALISI RAGIONAMENTO LOGICA MATEMATICA INTUIZIONE ESTETICA SENSAZIONE PAROLE IMMAGINI NUMERI METAFORE LINEARITÀ GLOBALITÀ PROGRESSIVITÀ 99 SINTESI ISTANTANEITÀ sm2012 il pensiero magico creativita’ e innovazione E’ alla base di gran parte delle invenzioni • Leonardo • Verne • Asimov • ecc. E’ una soluzione meravigliosa, ma impossibile da realizzare nel momento in cui è 10 pensata… 0 L’invenzione ha luogo quando l’idea magica incontra una tecnologia che apporta la risposta. sm2012 idea magica BELLA creativita’ e innovazione PERFETTA DETTAGLIATA ma 10 1 IRREALIZZABILE sm2012 idea creativa EFFICACE creativita’ e innovazione ORIGINALE REALIZZABILE 10 2 sm2012 l’Avvocato dell’angelo Atteggiamento da assumere quando l’altro mi fa una proposta che, in parte o in tutto, non mi piace. 1. ASCOLTARE 100% creativita’ e innovazione L’ascolto è la base di qualsiasi interazione che voglia rivelarsi efficace. 2. RIFORMULARE “Se ho capito bene, la tua idea è…” 3. COMPLIMENTARSI CON SINCERITA’ “Quello che mi piace della tua idea…” 10 3 4. FARE DOMANDE per capire e far capire i pregi e i punti deboli dell’idea sm2012 esempio di un percorso creativo strutturato 1. Mappa mentale del problema 2. Scelta di parole-chiave creativita’ e innovazione 3. Riformulazioni 4. Identificazione delle direttrici ideative 5. Produzione di idee per ciascuna direttrice 6. Selezione secondo criteri pertinenti: es. efficacia, originalità, fattibilità 10 4 7. Piano di azione sm2012 Indicazioni bibliografiche Dilts - Leadership e visione creativa - Guerini e Associati G.P.Quaglino, C. Ghisleri – Avere leadership - Cortina Ed. Varvelli - Fai di te un protagonista - Il Sole 24 Ore D. W. Johnson e R. T. Johnson – Leadership e apprendimento cooperativo – Ed. Erickson L.Cerri, O. Mariotti, S. Santori - Leader al femminile – Ed. Franco Angeli Tony Buzan - L’intelligenza verbale - Come utilizzare le mappe mentali - Ed. Frassinelli Ian Stewart Van Joines - L’ Analisi Transazionale - Garzanti Ugo Volli - Il libro della comunicazione - Ed. Il Saggiatore P. Watzlawick, J.Beavin, D. Jackson - Pragmatica della comunicazione umana – Ed. Astrolabio Hubert Jaoui - La comunicazione pratica - Ed. Franco Angeli M. Argyle - “Il corpo e il suo linguaggio. Studio sulla comunicazione non verbale - Ed.Zanichelli Mariannella Sclavi - Arte di ascoltare e mondi possibili - Le Vespe G. Magrograssi - Le carezze come nutrimento - Baldini e Castoldi Ed. D. Goleman - L’intelligenza emotiva H. Jaoui - Vivere a colori - Franco Angeli H. Jaoui, Isabella Dell’Aquila – L’avvocato dell’angelo – Ed. Franco Angeli E. Raudsepp – L’importanza di essere creativi – Franco Angeli Paolo Legrenzi - Creatività e innovazione - Il Mulino Annamaria Testa – La trama lucente - Rizzoli 10 5 sm2012