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Dopo LEDA arriva MARTA - Università Kore di Enna
Il giornale della Facoltà di Ingegneria e Architettura UniKore Enna Gennaio - Marzo 2014 Redazione: Università Kore - Viale della Cooperazione 94100 Enna www.unikore.it - www.webkoretv.com - email: [email protected] Anno 5 - Numero 13 I lavori al centro LEDA Parola di Preside Il campus delle meraviglie Soltanto due anni fa l’idea di una nuova Facoltà sarebbe sembrata una fantasia degna di uno scrittore di fiabe. Uno di quegli scrittori che con il semplice tocco di una bacchetta magica si diverte a trasformare zucche in carrozze e topini in splenditi destrieri. Eppure, nonostante tutto, qualche volta una folle fantasia può prendere realtà, basta crederci. C’era una volta …. due giovani docenti che in un torrida estate del 2012 scrissero in un progetto di ricerca il loro sogno: realizzare il più attrezzato centro di ricerca europeo sulla dinamica e le strutture. Sembrava una follia, ma come nelle fiabe, il sogno divenne realtà. Tutto ebbe inizio in questo modo con il finanziamento del centro L.E.D.A. (Laboratory of Earthquake engineering and Dynamic Analysis) nel gennaio 2012, sulla base della proposta dei Proff. Marinella Fossetti e Giacomo Navarra. Una struttura già ardua a pensarla e ancora di più a realizzarla, soprattutto considerando i tempi ristretti assegnati per il completamento (dicembre 2014). Tempi degni di sistemi e burocrazie a cui certamente non siamo abituati. Ma si sa. Alla Kore le imprese più sono impossibili più diventano sfide che bisogna vincere. In poco più di un mese venne trovato e acquisito un terreno dall’Università, a poco più di 1 km dall’attuale facoltà, subito dopo lo svincolo per Enna Alta lungo la SS 117 (continua a pag.2) Il progetto della nuova Facoltà di Ingegneria e Architettura Kore L’Esacottero in volo al Rettorato Kore Dopo LEDA arriva MARTA Mediterranean Aeronautics Research Tranportation Academy a cura di Andrea Alaimo Il progetto di realizzazione del Centro M.A.R.T.A. è entrato nel vivo considerata l’aggiudicazione della fornitura del simulatore di volo e dell’appalto per la realizzazione della struttura che ospiterà la Mediterranean Aeronautics Research and Transportation Academy. In particolare la fornitura del simulatore full motion per il velivolo CESSNA CITATION 560 XLS è stata affidata alla Axis Flight Training System, società Austriaca specializzata nella realizzazione di simulatori livello D. La progettazione e realizzazione della facility, che sarà ubicata all’interno del nuovo polo di Ingegneria, è stata affidata dalla Edil Project. Il MARTA rappresenterà il primo centro ricerca, formazione e addestramento in ambito aeronautico dotato di un simulatore di volo Full Motion proposto e gestito da una Università e si configura come polo di eccellenza per gli studi sullo Human Factor Aeronautico. (continua a pag.2) In questo numero: Un esacottero alla Kore Il nuovo CdL in Ingegneria civile, tra Italia e Inghilterra p.6 La Pala eolica G.RE.EN Parte il Master in Diagnostica e sicurezza ambientale p.4 L’anno dei cristalli Unesco p.10 Sarà un polo d’eccellenza per studiare lo Human Factor e per addestrare piloti in grado di i n t e r v e n i r e nei soccorsi. p.3 p.5 Gennaio-Marzo 2014 Parola di Preside — continua da pag. 1 in direzione Caltanissetta capace di ospitare il nuovo centro di ricerca, venne quindi realizzato il progetto architettonico, con il contributo del Prof. Gianluca Burgio, ottenuto tutti i visti ed autorizzazioni ed in poco più di un anno avviata la gara per la costruzione, aggiudicata alla Impresa CIPAE soc. coop.. I lavori, consegnati il 16 ottobre 2013, sono regolarmente in corso con la costruzione delle grandi strutture in cemento armato e precompresse che dovranno accogliere le attrezzature che, nel frattempo, erano state assegnate alla Bosch-Rexroth. Due tavole vibranti a 6 gradi di libertà, attuatori per la pseudo dinamica, simulatori dinamici da alta frequenza ed apparecchiature di prova che faranno del LEDA un centro di altissima qualificazione scientifica. Ma nel frattempo che venivano a definirsi i diversi livelli di progettazione, iniziava a crescere l’idea che la struttura del LEDA non fosse lasciata isolata e che forse era il caso che si pensasse alla possibilità di prevedere all’interno della stessa area sia tutte le strutture laboratoriali di cui ingegneria si è dotata che gli edifici destinati alla didattica. Insomma il nuovo “campus delle meraviglie”. Su questa idea si è sviluppato il progetto complessivo della nuova Facoltà composta da ben 5 edifici. L’edifico n. 1, certamente il più grande ed imponente per dimensioni è il centro LEDA, immediatamente accanto sorgerà il MARTA – Merditerranean Aeronautic Research & Trasportation Accademy, dove saranno collocati i simulatori di volo, il laboratorio di meccanica, le aule per gli allievi e gli studi dei docenti del corso di aeronautica. L’edificio 3 è stato denominato KoRE Platform – Kore Research Engineering Platform, dove troveranno posto tutti gli altri laboratori di ingegneria (Geotecnica, Strade, LIA – Idraulica e Ambientale, LISA - Ingegneria Sanitaria Ambientale, LEA - Energetica ed Ambientale, Restauro dei beni archeologici e culturali ed infine di Rilievo e rappresentazione del territorio). Sia il MARTA che il Kore Platform, nell’ultimo anno sono stati pensati, progettati, autorizzati, mandati in gara e già aggiudicati alla Ditta EDILPROJECT s.r.l. di Palermo che avvierà i lavori entro il mese di marzo, da consegnare in 306 giorni. Particolarmente curata la sistemazione esterna di ques’area con ampie zone a verde attrezzate, una passeggiata lungo le rive del torrente che delimita la Facoltà, una grande area destinata al gioco degli scacchi. Completa la sistemazione anche alcune stazioni di ricarica per veicoli e bici elettriche che serviranno per muoversi all’interno del campus. La sera, poi, una illuminazione particolarmente studiata, anche in termini di risparmio energetico, renderà realmente magica tutta l’area. La nuova Facoltà si completerà con l’edificio n. 4, destinato alle aule per i corsi di laurea, che sarà presto presentato per le autorizzazioni e per il quale è previsto l’espletamento della gara di appalto entro il mese di giugno; e con il numero 5, per il quale verrà prossimamente avviata la progettazione, destinandone gli spazi a studi per i docenti ed allievi. Il futuro centro MARTA Dopo LEDA arriva MARTA - continua da pag. 1 Oltre al simulatore full motion, nell’ambito del progetto RESET finanziato all’Università Kore a valere sul PO-FESR 2007/2013, è previsto l’acquisto di un simulatore statico per elicotteri che avrà caratteristiche uniche nel territorio nazionale uin quanto sarà in grado di simulare missioni speciali ad elevato rischio per gli operatori quali missioni SAR – Search and Rescue e missioni antincendio. Il simulatore pertanto potrà rappresentare un valido supporto per l’addestramento di piloti che operano nel campo dei soccorsi in mare o in montagna nonché nell’ambito dell’antincendio. Completeranno la dotazione del centro il laboratorio LIMA (Laboratorio di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale), che sarà trasferito nel MARTA e che già opera attivamente nel settore dei materiali compositi e della modellistica numerica. La struttura è stata progettata per poter ospitare, in virtù dei suoi 2.500 mq, anche attività didattiche parallele per circa 250 studenti oltre alle attività associate all’impiego dei simulatori di volo. Oltre al simulatore di volo Full motion, è previsto anche l’acquisto di un simulatore statico In sintesi, la realizzazione del Centro MARTA sarà funzionale non solo alle attività di ricerca dell’Ateneo ma anche allo sviluppo di collaborazioni scientifiche con industrie aeronautiche, compagnie aeree, autorità di controllo e gestione ovvero con quei soggetti impegnati nello sviluppo di procedure sicure ed efficienti per la gestione del trasporto aereo. Un miracolo? Forse, peraltro se si pensa alle gravi problematiche che il paese e la regione stanno attraversando in questo momento. Senza dubbio, una possibilità di crescita unica per i ricercatori e gli studenti del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale e delle Infrastrutture Aeronautiche della Kore. A me piace pensare che sia soltanto la reale dimostrazione che il lavoro, la passione e la volontà possono dare risultati capaci di superare anche quelli della più fervida fantasia. E tutti vissero felici e contenti ……. Giovanni Tesoriere Due immagini del simulatore di volo Full motion del centro MARTA 2 Gennaio-Marzo 2014 PROGETTO SIBSAC LA KORE HA IL SUO DRONE AEREO E’ un esacottero utilizzabile nella pubblica sicurezza e nel monitoraggio ambientale a cura di Gabriele Freni E’ stato presentato mercoledì 5 febbraio, nel corso di una conferenza stampa nella Sala del Consiglio dell’Ateneo, il drone di ultima generazione X6 di Aibotix, acquistato dall’Università Kore nell’ambito del progetto SIBSAC – Sistema Integrato per la Bonifica e il trattamento di Sedimenti e Acque Contaminate ad elevata salinità – finanziato dal PON Ricerca e Competitività 2007-2013. Molteplici gli usi del drone X6 che trova applicazione, grazie alla sua versatilità, nei campi della pubblica sicurezza, del monitoraggio ambientale, di ispezione di opere ed infrastrutture e di riprese aeree ad ampio raggio. Il drone consente di raggiungere aree ad alto rischio dove non è possibile utilizzare le Il Drone Kore - che ha classiche squadre tecniche. un ampio ventaglio di Il drone ha una prontezza ope- sensori ed è telecorativa altissima potendo essere mandato tramite GPS è già partito per una attivato su teatro di operazioni -missione nei Paesi entro 30 minuti dal dispiega- Bassi, dopo sarà immento in campo. La program- piegato per un promazione delle missioni avviene getto ad Augusta tramite GPS integrato collegato con i comuni software di analisi geografica (Google Earth o altri GIS). Lo strumento ha un ampio ventaglio di sensori che vanno dal naso elettronico per l’analisi dell’inquinamento dell’aria al sensore laserscanner per rilievi topografici con precisione centimetrica. Il drone, a pochi giorni dalla sua presentazione, sarà impegnato nei Paesi Bassi per il monitoraggio di alcune discariche per le quali è necessario valutare la produzione di gas serra. Successivamente il drone tornerà in Italia dove sono già previste alcune applicazioni nell’area di Augusta per l’analisi delle emissioni in atmosfera e nelle aree urbane metropolitane per il controllo dell’inquinamento da traffico veicolare. Nelle foto: in alto la conferenza stampa di presentazione; in basso il drone Kore in volo GLI STUDENTI KORE IN BETTOLINA AD AUGUSTA a cura di Gaetano Di Bella Lunedì 10 e giovedì 13 febbraio 2014, sono stati due giorni particolarmente importanti per le attività scientifiche che l'università Kore sta conducendo nell'ambito del progetto SIBSAC. Sono state infatti pianificate tre campagne di monitoraggio ambientale e di campionamento acque e sedimenti contaminati presso la Rada di Augusta, oggetto dello studio sperimentale. In questo contesto, e in linea con gli indirizzi didattici e formativi su cui l'Università Kore basa la formazione dei giovani studenti e laureandi, l'esperienza "di campo" è stata estesa anche agli studenti che stanno conducendo la tesi presso il Laboratorio di Ingegneria Sanitaria Ambientale dell'UniKore. Due squadre coordinate dal Professore Gabriele Freni, dal Prof. Gaetano Di Bella e dall'Ing. Maria Gabriella Giustra, hanno affiancato gli studenti nelle attività di campionamento di slops e sedimenti e del varo dell'ECOMAPPER nella zona sud occidentale della Rada. Gli studenti sono stati "operatori attivi" delle attività programmate e non semplici spettatori. In particolare, il campionamento degli slops in bettolina ha coinvolto pienamente i giovani laureandi, dall'insolita sveglia mattutina (h. 5.00 AM) al ritorno "stravolto" ma sorridente presso i locali LISA nel tardo pomeriggio. L'attività ha permesso di completare il percorso che inizia sui banchi d'aula, prosegue in laboratorio e si riverserà presto sul mondo extradidattico/universitario e di cui questa esperienza costituisce solo un "assaggio". L'iniziativa, ovviamente, è stata realizzate anche grazie al prezioso contributo di aziende presenti e operanti in Rada di Augusta (la Sicula Sea Service e l'azienda Augustea Rigenoil Srl su tutte) e la gentile concessione della Capitaneria di Porto, che ormai conoscono la Kore e ne apprezzano l'operato. Chissà forse anche questo è un modo per avvicinare le aziende al primario obiettivo che una università deve avere: plasmare il futuro insieme a chi un giorno lo gestirà e ne caratterizzerà le future eredità . Nelle foto: in alto e in basso a sx gli studenti Kore che hanno partecipato alla ricerca ad Augusta 3 “E' stato interessantissimo, esperienza vissuta "E' stato molto istrutticon piacere e passione, le vo, organizzatissimo, ore sono volate.....” un'esperienza mai fatta prima" “Si può lavo- G. Bellofiore, laurenda con tesi sul trattamento E. Averna, tesi sul tratrare con il sorriso anche avanzato degli slops con tamento avanzato degli senza necessa- colonne pretrattamento di slops con colonne di chiaroflocculazione. adsorbimento a carbone riamente attivi biorigenerato. avere un immediato "E' stato bellissimo, ritorno econo- ci tornerei ad ogni nuovo campionamico…” "Accoglienza calorosa ed mento ...." entusiastica, mi sono sentita C. Butera, laureanda davvero importante" G. Di Bella con tesi sul trattaM.P. Lumia, tesi sul trattamento avanzato mento avanzato degli slops degli slops con con impianti ibridi MBR. impianti avanzati di Nella foto in alto a dx la Bettolina in acqua Gennaio-Marzo 2014 PROGETTO PRISMA NUOVO MASTER AMBIENTALE ALLA KORE a cura di Francesco Castelli La Facoltà di Ingegneria e Architettura Kore organizza il master universitario di II livello “Diagnostica e Sicurezza Ambientale”. Il corso di master è finalizzato alla formazione di figure professionali innovative nel settore della diagnostica e della sicurezza dell’ambiente e del territorio, esperte nell’utilizzo delle metodiche sperimentali e delle tecniche di implementazione di reti di monitoraggio wireless di edifici ed elementi del territorio, verifiche di agibilità postterremoto, robotica applicata alla sicurezza delle strutture e delle infrastrutture. zione e componentistica del cloud computing, con attenzione all’allestimento hardware, ai software di controllo e quelli di monitoraggio degli elementi di calcolo e di storage. Il secondo riguarda il diretto impiego di tali tecnologie nell’ambito della sicurezza sismica del territorio. Le competenze acquisite sono relative alle specifiche applicazioni del Progetto di Ricerca “PRISMA - PiattafoRme cloud Interoperabili per SMArtgovernment”, finanziato all’Università di Enna Kore per il Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività 2007-2013 settore ”Smart Cities and Communities and Social Innovation” nel campo della sicurezza sismica del territorio. dinamica dei terreni e delle costruzioni, analisi della vulnerabilità del L’offerta formativa è di carattere interdisciplinare nell’ambito della valutazione dei rischi ambientali e territoriali e correla gli aspetti teorici a quelli applicativi della diagnostica urbana e territoriale tratti dalle specifiche esperienze delle strutture coinvolte nell’iter formativo. La caratteristica principale della figura professionale che si intende formare è quella di un professionista con conoscenze interdisciplinari, che abbia una visione unitaria e complessiva della pericolosità sismica, capace di conoscere non solo i modelli necessari per analizzare il rischio sismico, ma anche gli strumenti atti a mitigare tale rischio. Gli aspetti fondamentali del percorso formativo sono due: il primo riguarda la conoscenza delle discipline specifiche per lo sviluppo della strumenta- Obiettivo del master è formare una figura professionale capace di analizzare le problematiche inerenti la pericolosità sismica nei suoi molteplici aspetti: sismologia e pericolosità geotecnica sismica, territorio, analisi strutturale e metodi numerici, progettazione antisismica di nuove costruzioni e di opere geotecniche, metodi innovativi di protezione sismica, valutazione della vulnerabilità, miglioramento e adeguamento sismico di costruzioni esistenti. La partecipa- zione è gratuita. Gli sbocchi occupazionali si riscontrano pertanto in un ampio spettro di imprese produttive, enti pubblici e di ricerca, ogniqualvolta sia utile introdurre sistemi avanzati di calcolo, metodi e componentistica nel settore dei servizi di calcolo distribuito open source e delle sue applicazioni nelle tematiche della sicurezza dei sistemi territoriali a fronte di eventi calamitosi, in cui l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione si rivela di interesse strategico per: a) migliorare l’interazione pubblicoprivato, b) i servizi pubblici ed i processi di gestione delle emergenze, c) promuovere efficaci e condivise politiche di prevenzione sismica. CONCORSO DI IDEE Enel_Kore PREMIATI I MIGLIORI PROGETTI KORE PER IL CENTRO DI INFORMAZIONE DEL RIGASSIFICATORE ENEL a cura di Antonio Messineo Anche quest’anno, all’interno dell’Accordo Quadro con ENEL S.p.A., è stato indetto un concorso di idee con destinatari gli studenti regolarmente iscritti ai corsi di Architettura e Ingegneria della nostra Università. Nello specifico il tema proposto ha riguardato la progettazione architettonica del centro di informazione per il pubblico del costruendo terminale del rigassificatore di Porto Empedocle di Enel s.p.a. La Commissione giudicatrice, nella valutazione degli elaborati pervenuti, ha deciso di basarsi sui seguenti criteri di giudizio: completezza degli elaborati presentati e chiarezza descrittiva, fattibilità tecnica, funzionalità ed efficienza dell’edificio, contestualizzazione paesaggistica e composizione architettonica. La Commissione, nella quale era presente in rappresentanza di ENEL S.p.A. il Dott. Semenzato, ha apprezzato tutti i lavori presentati giudicandoli di buon livello, decidendo infine di premiare gli studenti Stefano Galfo e Alfio Lo Faro con il primo premio, lo studen- te Alberto Valguarnera con il secondo premio e lo studente Giuseppe Milia con il terzo premio. La Commissione ha infine deciso di sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione Universitaria la possibilità di riconoscere un ulteriore premio ai quattro progetti classificati ex aequo, in considerazione dell’impegno profuso nella partecipazione al concorso in oggetto. Rivedi il servizio TV sul primo concorso Enel_Kore per il progetto della Torcia del rigassificatore a porto Empedocle 4 Nella foto il progetto primo classificato al concorso Gennaio-Marzo 2014 PROGETTO GREEN A ENNA CREATO UN NUOVO PROTOTIPO DI PALA EOLICA Un intenso lavoro interdisciplinare che ha coinvolto diversi ricercatori, strutture e laboratori della facoltà di Ingegneria Kore per le varie fasi di comparazione delle possibili soluzioni, successiva progettazione e poi per la definitiva realizzazione della pala elicoidale. Didascalia foto Lo scopo del nuovo modello “made in Enna”: aumentare l’efficienza aerodinamica del sistema eolico. Nella foto uno degli elementi della pala in polistirene a cura di Andrea Alaimo e Giovanni Pipitone Nell’ambito del progetto di ricerca G.RE.EN (upGraded REnewable Energy systems), particolare attenzione è stata posta alla progettazione di un nuovo prototipo di pala eolica. Le lavorazioni tecnologiche e le analisi sperimentali di questo progetto sono state sviluppate presso i laboratori della facoltà di ingegneria, realizzando così quella collaborazione interdisciplinare che contraddistingue le attività svolte alla Kore, impegnando il laboratorio di recupero e restauro ed il nuovo laboratorio di materiali compositi per le fasi di realizzazione, mentre le fasi di analisi sperimentale sono state condotte presso il L.I.M.A. ed il laboratorio di dinamica sperimentale. La prima fase del progetto ha riguardato la ricerca di possibili soluzioni progettuali da sottoporre a comparazione in previsione della configurazione definitiva, agendo su determinati parametri, rea- Il progetto G.RE.EN. ha come lizzando un prototipo di pala di tipo elicoidale, obiettivo principale lo sviluppo di mentre il vaglio delle analisi fluidodinamiche e componenti in grado di incremenstrutturali ha condotto alla definizione di una tare l'efficienza energetica sia dei turbina costituita da tre pale elicoidali, caratteriz- moduli fotovoltaici che dei generazate da un angolo di avvitamento pari a 60°, da tori microeolici utilizzati nel proinnestare in una struttura gemella a quella instal- gramma. A questo si aggiunge lata in precedenza nell’area retrostante il plesso l'ottimizzazione di tutti i processi di facoltà. Conclusa la fase di progettazione del- che coinvolgono la scelta dei luola pala eolica elicoidale, si è passati alla fase di ghi, la scelta dei componenti e la realizzazione. In particolare, la prima fase di progettazione di un impianto ibrido lavorazione è stata effettuata mediante la mac- fotovoltaico/microeolico, in grado china a controllo numerico (CNC) di proprietà di garantire una maggiore continuidell’Università Kore installata presso il laborato- tà nella generazione e fornitura di rio di recupero e restauro. Sono stati così pro- energia elettrica. dotti sette elementi di polistirene per ogni pala, che sono poi stati assemblati tra loro e rifiniti opportunamente presso il nuovo laboratorio di materiali compositi. Successivamente, la pala è stata laminata con l’utilizzo di “fabric” in vetro (twill ) e in carbonio (plain), entrambi di spessore pari a 0,2 mm. La laminazione è stata condotta disponendo il primo strato di tessuto in fibra di vetro e i successivi due in carbonio impregnando ogni layer con resina epossidica. Il collegamento della pala ai bracci orizzontali è stato realizzato con dei supporti prodotti all’interno del laboratorio L.I.M.A. mediante una stampante 3D. Lo scopo del progetto è realizzare un prototipo capace di aumentare l’efficienza aerodinamica del sistema eolico e allo stesso tempo possedere un peso minore rispetto alla geometria standard. I risultati ottenuti soddisfano i requisiti richiesti. In particolare, il prototipo, realizzato nei nostri laboratori, pesa soltanto 1,7 Kg a fronte di un peso di 7 Kg della pala non modificata, risultando quindi molto più leggero. Inoltre le prove sulla caratterizzazione dei materiali condotte al L.I.M.A. e quelle dinamiche condotte presso il laboratorio di dinamica sperimentale hanno mostrato che la nuova tipologia costruttiva risulta essere molto più stabile della turbina originale. Nella foto la turbina testata al Laboratorio di Dinamica sperimentale Vedi il servizio TV sulla Pala eolica e sul Progetto 5 Gennaio-Marzo 2014 STUDIARE_ALLA_KORE AL VIA IL NUOVO CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE a cura di Gabriele Freni I percorsi formativi integrati tra Italia ed Inghilterra Intervista al Preside Giovanni Tesoriere Alte tecnologie ed internazionalizzazione per sfondare nel mondo dell’ingegneria civile . Quale è la proposta della Kore? Il corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile (LM-23), incardinato presso la facoltà di Ingegneria ed Architettura, completa la formazione tecnicoprofessionale della offerta formativa dell’Ateneo ennese. Un settore, quello dell’ingegneria civile, che vanta significativi primati già grazie al corso di laurea di primo livello che, secondo l’Agenzia Nazionale di Valutazione delle Università e della Ricerca, è il primo in Sicilia e tra i primi in Italia per qualità della ricerca. “Ora l’Università rafforza il settore” – dice il Preside Giovanni Tesoriere – “con un nuovo corso di laurea magistrale che ne completa il percorso formativo”. Il corso di laurea punta sull’integrazione di tecnologie avanzate nel percorso formativo e sull’internazionalizzazione creando relazioni stabili con prestigiose università estere. Prof. Tesoriere, quali sono i vantaggi di iscriversi alla Kore? «Gli studenti che si iscrivono al nostro corso di laurea godono di una situazione privilegiata rispetto ai colleghi degli altri atenei: un corpo docente giovanissimo e con molteplici collegamenti internazionali, laboratori all’avanguardia che in molti casi non hanno eguali in Italia, la possibilità di legare la propria formazione professionale in Italia a percorsi formativi all’estero acquisendo la possibilità di esercitare in molti paesi del mondo. In particolare, i nostri studenti, con un’adeguata conoscenza della lingua inglese, e dopo avere completate le materie del primo semestre del primo anno, possono decidere di iscriversi anche presso un ateneo inglese convenzionato con la Kore che, dopo avergli riconosciuto le materie già sostenute gli permette di conseguire il titolo di Master of Science valido in tutto il Commonwealth. Il secondo anno lo studente completa i propri studi alla Kore conseguendo il titolo di Ingegnere Civile. Insomma, per i più volenterosi abbiamo definito una offerta formativa che permette di ottenere di avere sia la laurea Magistrale che il Master of Scienze inglese. Un riconoscimento importante per la qualità degli insegnamenti impartiti nel nuovo corso di laurea che, per serietà e completezza degli studi, è stato valutato positivamente dalle più prestigiose Università inglesi con cui la Kore tiene rapporti». L’università Kore ha avviato alcuni accordi di collaborazione nella didattica con le università inglesi di Newcastle e di Exeter al fine di integrare il proprio percorso di laurea magistrale con i Master of Science inglesi. In questo modo, i nostri studenti possono conseguire sia il titolo di laurea magistrale (in classe LM-23) sia il titolo inglese di Master of Science (in Civil Engineering con specializzazione idraulica, ad Exeter, o sismica – infrastrutturale, a Newcastle) avendo successivamente la possibilità di esercitare la professione di ingegnere in entrambi i paesi. La scelta del percorso integrato tra Italia e UK è opzionale per lo studente che può anche optare per sviluppare l’intero proprio percorso formativo in Italia. Un elemento, emerso dalla discussione con le parti sociali, è legato all’internazionalizzazione del percorso formativo e del titolo conferito. La creazione di un percorso formativo integrato tra Laurea Magistrale e Master of Science consente ai laureati di avere un titolo di studio internazionalmente riconosciuto ma anche un’esperienza all’estero (che coinvolge anche attività di stage, esperienze linguistiche avanzate, ecc.) che fornisce valore aggiunto ai laureati che potranno attingere ad un mercato del lavoro molto più ampio. Il fatto di avere collegato il percorso formativo con due percorsi formativi di Master of Science inglesi (presso l’università di Exeter, che è la prima università inglese nell’ambito dell’ingegneria idraulica, e l’università di Newcastle, che è tra le prime università inglesi nel settore delle infrastrutture stradali e della dinamica strutturale) mostra che i risultati di apprendimento del corso in classe LM-23 sono stati sovrapposti a quelli dei corsi anzidetti in modo da produrre un percorso che non solo si affianchi a quelli inglesi ma che consenta un’ulteriore specializzazione lungo quel percorso. Si deve anche considerare che il percorso non è da immaginarsi nel solo vantaggio degli studenti italiani che vogliono acquisire anche un titolo in UK ma anche in favore degli studenti inglesi che, completato il loro percorso di Master, vorranno specializzarsi in Italia per conseguire la Laurea Magistrale (come per altro evidenziato nelle convenzioni con gli Atenei stranieri interpellati). Il corso di laurea in classe LM-23 sarà inoltre coordinato con il corso in classe L-7 del quale è naturale prosecuzione in modo da legare costantemente le conoscenze e competenze in uscita dal corso di laurea triennale con quelle in ingresso al nuovo corso di laurea in classe LM-23, anche in relazione all’evoluzione del mercato del lavoro. In particolare, ad esempio, l’insegnamento della lingua inglese nell’ambito della laurea in classe L-7 sarà integrato con insegnamenti avanzati a scelta dello studente che supportino lo studente che vorrà scegliere il percorso formativo integrato tra Italia e UK. Perché puntare sulle tecnologie avanzate? «Erroneamente si pensa che l’ingegneria civile sia uno dei campi più tradizionali dell’ingegneria. In realtà, uno degli elementi distintivi del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile è l’utilizzo didattico delle tecnologie più avanzate che la ricerca scientifica può offrire nel campo del monitoraggio ambientale, dell’ingegneria sismica, del rilievo topografico, delle energie rinnovabili e della tutela del territorio. La strumentazione è acquisita tramite numerosi progetti di ricerca che hanno portato alla facoltà finanziamenti per oltre 30 milioni di euro negli ultimi tre anni. L’utilizzo didattico di queste strumentazioni offrirà ai nostri laureati le competenze tecniche più avanzate per affrontare le sfide di un mondo professionale sempre più globalizzato. Insomma, alla Kore lo studio e la ricerca in laboratorio è parte integrante ed irrinunciabile della propria offerta formativa e, forse, anche uno degli elementi di maggiore distinzione rispetto altre università». Perché integrare il nuovo corso di Laurea Magistrale con i Master of Science inglesi? «Il mondo del lavoro oggi non ha più una dimensione nazionale e la competitività a livello internazionale diventa un requisito essenziale anche nelle professioni tecniche. Per questo motivo, la facoltà ha avviato una serie di accordi bilaterali con università inglesi prestigiose come l’Università di Newcastle, l’Università di Exeter e l’Imperial College di Londra. Questi accordi non prevedono solo la collaborazione nella ricerca scientifica ma anche la possibilità di abbinare il percorso di laurea magistrale con dei percorsi di Master of Science in diversi indirizzi come l’ingegneria idraulica, i trasporti o l’ingegneria sismica. I nostri studenti, dopo avere conseguito le opportune certificazioni nella conoscenza della lingua inglese, possono quindi iscriversi ai corsi nelle università inglesi e conseguire il titolo di Master in un anno». A proposito del test di valutazione in ingresso per l’ammissione ad ogni corso di laurea, quali misure ha predisposto? «La Kore, come tutti gli altri atenei, si è adeguata alla normativa ma la rilevazione delle competenze in ingresso viene effettuata successivamente all’immatricolazione al primo anno - afferma la Preside Tesoriere – cioè ci si può iscrivere fino al raggiungimento del numero massimo previsto per il corso e dunque la “tempestività” nell’effettuare l’immatricolazione garantisce la possibilità di studiare lingue alla Kore. Dopo ciò, gli studenti sono obbligati a sostenere il test di valutazione delle competenze possedute in ingresso. Gli studenti che avranno un debito formativo colmeranno il debito durante l’anno accademico, attraverso la frequenza di appositi corsi gratuiti con esame finale, tenuti da docenti interni. Come ogni anno, il Preside Tesoriere e i docenti del corso accoglieranno tutti gli studenti neo-immatricolati durante il Welcome Day per la presentazione del corso. L’appuntamento è previsto nel mese di ottobre e si darà notizia tramite il sito web. Nel frattempo, tutti gli interessati possono comunque inviare una mail di richiesta informazioni direttamente alla Prof. Gabriele Freni, Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Civile-Ambientale ([email protected]) o alla segreteria didattica ([email protected]). UNIKORE Laurea Magistrale LM-23 Anno Primo Sem. I SSD ICAR/07 Primo Primo Primo Primo Primo I I I II II ICAR/04 ICAR/08 ICAR/09 Secondo Secondo Secondo Secondo Secondo Secondo I I I I II II ICAR/01 ICAR/02 ICAR/06 Secondo Secondo II II Materia Fondazioni Tecnica delle infrastrutture stradali, ferroviarie ed aeroportuali Dinamica delle strutture Analisi, controllo e manutenzione delle strutture A scelta dello studente Tirocinio CFU 9 9 9 6 18 6 57 ICAR/09 ICAR/03 INGIND/11 Laboratorio di idraulica ambientale Impianti speciali idraulici Metodi avanzati per il rilievo del territorio Ulteriori conoscenze linguistiche Costruzioni in zona sismica Processi e trattamenti avanzati delle acque 6 9 6 6 9 9 Termofisica degli edifici Prova finale 6 12 63 (*) Al 1° anno: il I semestre è comune a tutti gli indirizzi il II semestre lo studente può scegliere i 18 CFU delle materie a scelta che saranno previste in tre possibili indirizzi: Geotecnica, Idraulica e Strutture Il 2° anno è comune a tutti gli indirizzi 6 Gennaio-Marzo 2014 LA KORE INCONTRA LE IMPRESE ALENIA AERMACCHI ALLA KORE Due seminari tecnici con una delle maggiori realtà industriali italiane per i velivoli ad ala fissa · a cura di Calogero Orlando Nelle foto: in alto l’ing. Iannone con il prof. Tesoriere; in basso un momento dei seminari alla Kore I materiali tradizionalmente usati per la costruzione degli aerei sono l’alluminio, l’acciaio e il titanio. Ma l'uso di materiali compositi nel settore aerospaziale ha visto un notevole aumento a partire dagli anni ‘70. I due punti di forza principali che caratterizzano i componenti in composito rispetto a quelli metallici sono il peso ridotto ed una notevole semplificazione dell’assemblaggio dei sub-componenti di una struttura aeronautica. Il miglioramento delle perfomance del velivolo derivante dalla riduzione del peso strutturale è stata la spinta principale per lo sviluppo compositi nell'aviazione militare. Nell’ambito dell’aviazione civile, inoltre, l’introduzione dei materiali compositi è stata fortemente motiva dalla possibilità di risparmiare carburante, ovvero di aumentare il carico pagante, a fronte di una riduzione del peso a vuoto del velivolo oltre che dalla potenziale riduzione dei costi di produzione e manutenzione dell’aeromobile. Il corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale e delle Infrastrutture Aeronautiche dell’Università degli Studi di Enna “Kore” ha organizzato una due giorni di seminari tecnici dedicati allo sviluppo dei compositi in Alenia Aermacchi, società controllata da Finmeccanica S.p.A. che, oltre ad essere la maggiore realtà industriale italiana nel campo dei velivoli ad ala fissa, vanta un ruolo di primo piano nel programma Boeing 787 “Dreamliner” caratterizzato dall’applicazione di materiali compositi a tutta la struttura primaria di un aereo commerciale. L’intervento è stato tenuto dall’ingegnere Michele Iannone, Program Manager delle attività di ricerca aerostrutturali di Alenia Aermacchi tanto per l’aspetto tecnicoscientifico quanto per quello finanziario e delle risorse umane. Autore di articoli scientifici, libri e diversi brevetti relativi ai materiali ed alle strutture in composito, l’ing. Iannone è anche responsabile delle attività di collaborazione tra Alenia Aermacchi e le altre realtà industriali, i centri di ricerca e le università. Durante il primo incontro l’ing. Iannone ha introdotto, dopo un breve excursus storico, le peculiari caratteristiche dei materiali compositi in relazione all’aspetto progettuale e produttivo/tecnologico per le strutture aeronautiche, mettendo in evidenza l’importanza della ricerca scientifica in tale ambito condotta sia a livello accademico che industriale. La seconda giornata di studio è stata dedicata alla presentazione dell’azienda ed alla descrizione dei numerosi progetti aeronautici caratterizzati da applicazioni innovative di materiali compositi di Alenia Aermacchi quali i programmi Boeing 767, 777 e 787 “Dreamliner”, Airbus A340 and A380, ed i programmi ATR 42, ATR 72 ed EFA. A conferma dell’importanza dei compositi in ambito aeronautico e della leadership internazionale di Alenia Aermacchi nel settore, il seminario è stato seguito con grande interesse sia dagli studenti di secondo e terzo anno del Corso di Laure in Ingegneria Aeronautica e delle Infrastrutture ma anche dai dottorandi e dagli assegnisti di ricerca della Kore oltre che da professori e studenti di altre Università siciliane. PROGETTO CLARA E’ STATO PRESENTATO A FERRARA IL PROGETTO IN PARTNERSHIP Nei Laboratori di Geotecnica Kore sarà elaborato il piano di salvaguardia del territorio italiano a cura di Francesco Castelli Prevenire il rischio idrogeologico e sismico grazie alla nuove ed intelligenti tecnologie. Enna oggi può farlo grazie al progetto CLARA, promosso nel territorio dall'Università Kore, responsabile scientifico il docente Francesco Castelli della facoltà di Ingegneria e Architettura e di cui Enna fa parte assieme ai comuni di Ferrara e Matera. Alla presentazione ufficiale del progetto CLARA acronimo di CLoud plAtform and smart underground imaging for natural Risk Assessment che si è svolta nella sede del Consiglio comunale di Ferrara hanno partecipato oltre al Prof. Castelli, i sindaci, i responsabili delle aziende coinvolte, il Rettore e alcuni docenti dell'Università di Ferrara, oltre al direttore generale della Provincia regionale di Enna. Il progetto ha già ottenuto il finanziamento, per un importo pari a 12,5 milioni di euro, dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, ed è finalizzato allo sviluppo di sensori, tecnologie e sistemi innovativi per la diagnostica non invasiva del sottosuolo per la mitigazione del rischio idro 7 geologico e sismico". Si tratta di una grande opportunità che prevede per Enna , come per le altre realtà territoriali partner del progetto, la redazione di un piano di prevenzione del rischio e di salvaguardia del territorio. Il tema centrale di questa iniziativa riguarda la valutazione dei rischi sismici e idrogeologici presenti sul territorio che verranno analizzati con metodo sistematico e con l'ausilio di una forte componente tecnologica che farà da collante a tutto il meccanismo di ricerca. Si andrà alla creazione di 'smart technologies' in grado di fornire informazioni ai cittadini riguardo le tematiche ambientali e i rischi connessi. Gran parte delle attività riguardanti il progetto CLARA si svolgeranno nei Laboratorio di Geotecnica della Facoltà di Ingegneria e Architettura che grazie alle sua moderna e completa dotazione si inserisce tra i più attrezzati presenti nel territorio italiano. Tale dotazione sarà potenziata con la realizzazione di un apposito laboratorio per lo studio dei fenomeni franosi. Il progetto CLARA, finanziato all'Università dopo i progetti PRISMA e LEDA, testimonia ancora una volta l'attenzione riservata dalla Kore ai temi riguardanti il rischio sismico e idrogeologico. Gennaio-Marzo 2014 PROGETTO SIXXI_TOR VERGATA LA SCUOLA ITALIANA DI INGENGERIA. ORGINE, SVILUPPO E DECLINO Alla Kore è stata presentata la ricerca SIXXI condotta dalla Tor Vergata di Roma A cura di Tiziana Basiricò La conferenza “La scuola italiana di ingegneria. Origine, sviluppo, declino”, tenutasi presso la nostra Facoltà il 24 ottobre 2013, si inserisce in un ciclo di analoghe iniziative svolte dai proff. Sergio Poretti e Tullia Iori, dell’Università di Roma “Tor Vergata”, in diversi atenei italiani ed europei nell’ambito del progetto di ricerca SIXXI – uno dei soli due progetti finanziati in Italia dall’Ente di ricerca europea (ERC Advanced Grant) del 2011. La ricerca mira a ricostruire la storia dell’ingegneria strutturale italiana del XX secolo e a diffonderla all’interno delle Scuole di Ingegneria civile ed Architettura europee. Oltre alla conoscenza e diffusione della storia dell’ingegneria italiana obiettivo della ricerca è quello della sensibilizzazione alla tutela di un vasto e pregiato patrimonio di grandi opere infrastrutturali (ponti, viadotti, grandi coperture, ecc.) finora trascurate come opere di architettura meritevoli di tutela. Il progetto SIXXI è la sintesi della ricca attività di ricerca scientifica svolta da anni dal Professor Poretti alla quale collabora la Professoressa Iori sin dal 1994 e riguardante la storia della costruzione finalizzata anche alla conservazione ed al restauro del moderno. I relatori si sono alternati nell’esposizione rendendo la conferenza, durata più di quattro ore, particolarmente vivace e mantenendo inalterata l’attenzione degli studenti e dei docenti presenti. E’ stato presentato materiale inedito risultato della ricerca ancora in corso e proveniente da archivi di Enti, progettisti ed imprese, nonché da materiali iconografici e audiovisivi dell’Istituto Luce e della RAI riguardanti le vicende della costruzione dell’Autostrada del Sole, ed in particolare dei suoi ponti e viadotti, progettati dai migliori ingegneri strutturisti del secondo dopoguerra italiano, quali Riccardo Morandi e Sergio Musmeci. Dalla ricerca sono emerse opere di progettisti anche meno noti che hanno comunque caratterizzato ed influito sullo sviluppo dell’ingegneria italiana portandola al di fuori dei nostri confini, tra i quali l’ing. Silvano Zorzi, autore di diversi viadotti sull’Autostrada siciliana Palermo-Catania. La conferenza si è conclusa con l’illustrazione degli impianti sportivi realizzati in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960, quale apice della produzione ingegneristica italiana e dopo la quale, anche a causa della fine del cosiddetto “miracolo economico”, iniziò l’inevitabile declino. Particolare riguardo è stato posto all’illustrazione dei dettagli costruttivi della copertura del Palazzetto dello Sport di Pier Luigi Nervi (nella foto in alto), oggetto anche di un’interessante mostra di disegni e plastici curata dai relatori ed organizzata al MaXXI di Roma nel 2011 intitolata “Pier Luigi Nervi. Architettura come Sfida. Roma. Ingegno e costruzione”. Rivedi il servizio TV sulla giornata alla Kore 8 Gennaio-Marzo 2014 COST ARTS LA KORE PRESENTE ALL’ANNUAL MEETING MC MEETING WITH WG1- 4 WORKSHOPS DI LISBONA a cura di Tiziana Campisi Si è svolto lo scorso Febbraio il meeting relativo alla Cost Arts, afferente al “Towards Autonomic Road Transport Support Systems” correlata alla sezione TUD (Transport and Urban Development TUD) vede la Kore partner da più di un anno. Il gruppo di lavoro che ha aderito alla WG3 e WG4 è composto dal Preside della nostra Facoltà di Ingegneria e Architettura e da alcuni docenti e ricercatori. Il settore WG3 è relativo allo studio dei fattori e dei benefici ambientali e il loro relativo ambito di applicazione. Esso si pone come obbiettivi identificare e quantificare la portata, la natura e il potenziale pay-off di ARTS, valutare il potenziale dell’ARTS di contribuire agli obiettivi ambientali, produrre una classificazione del potenziale campo di applicazione applicazione di ARTS e dare un contributo alle aree rilevanti del documento Road Map. Nello specifico la WG3 si concentra sulla definizione del sistema e il potenziamento dei collegamenti tra le parti dell’intero progetto. Nello specifico alcune aree/settori possono essere considerati maggiormente inseriti nell’area delle tecni- Per la Kore erano presenti, nella sede dell’Universidade Nova De Lisboa / Nova University, Lisbona, il preside prof. Giovanni Tesoriere e l’ing. Tiziana Campisi Il progetto ha preso avvio nel 2011 e si concluderà nel settembre 2015 che “autonome” , come il supporto alla pianificazione del centro di controllo locale e regionale e il controllo del traffico in tempo reale. Le applicazioni tra le quali il rilevamento automatizzato degli incidenti, possono essere considerate come ricche di problematiche in quanto il giudizio umano può essere sempre superiore nel determinare cause di rischio. La WG4 si riferisce invece per lo più allo Human factor (fattori umani e di interrelazione) e all’analisi del comportamento umano relativo alle infrastrutture e si pone come obbiettivi Identificare le principali sfide socio-tecnologiche di ARTS, fornire approfondimenti sulle interfacce umane e l ARTS in maniera indotta e dare un contributo alle aree rilevanti del documento Road Map. Esso considera l’odierno fallimento delle reti di trasporto stradali, derivante dalla presenza di incidenti stradali, della congestione dei flussi di traffico e la carenza di sistemi di supporto ottimizzati. Lo scopo di questa azione è quello di unire e allineare gruppi di tutta Europa dall’informatica all’ingegneria di trasporto in una delle principali comunità di ricerca mondiale che svilupperà nuovi modi di progettare Trasporto Support (RTS) sistemi basati sulle idee di sistemi autonomi. Utilizzando un approccio autonomo di RTS si porta avanti un’idea ambiziosa di interdisciplinarietà tra i paesi della comunità europea. Questa Action riunisce filoni diversi della ricerca in una disciplina integrata, ponendo l'Europa all'avanguardia di sviluppo del sistema di trasporto autonomo. Inoltre avrà il più ampio vantaggio di produrre un cambiamento trasformatore nel campo dei sistemi autonomi che si tradurranno in altre aree di applicazione come la gestione dell'energia. L’annual meeting vedrà inoltre la reQuattro gruppi di lavoro per studiare l’odierno fallimento delle reti di tra- dazione di un questionario a conclusione dei lavori della due giorni atto a fornire sporto stradale. Cost Arts è una delle principali comunità di ricerca mondia- maggiori collaborazioni con le agenzie di trasporto di Sandander (Spagna) e Newle per sviluppare nuovi modi di progettare RTS castle (Regno Unito) e identificare le proprie esigenze rispetto ai sistemi di trasporto stradali e identificare il potenziale impatto di sistemi ARTI sugli utenti della strada. Un'implementazione sperimentale sul campo è previsto per individuare eventualmente i problemi e le limitazioni delle implementazioni dell’azione. Pertanto a fine Febbraio è stato convocato un gruppo di esperti e parti interessate per discutere i potenziali benefici di ARTS, le implementazioni dello stato dell’arte e i possibili ulteriori sviluppi. ENVIRONMENTAL AND TRASPORTATION RESEARCH AND APPLICATIONS TOWARDS HORIZON2020 : Programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione (2014 - 2020) Horizon 2020 è il programma europeo che finanzia progetti di ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico che è stato presentato lo scorso Dicembre all’Università Kore e che ha preso avvio il 01 gennaio 2014. A differenza del passato, per il periodo 2014-2020 Horizon 2020 riunisce in un unico programma di finanziamento le iniziative che, fino a dicembre 2013, sono previste dal Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico (7FP), dal Programma Quadro per la Competitività e l'Innovazione (CIP) e di quelle legate all'Istituto Europeo per l'Innovazione e la Tecnologia (EIT). Horizon 2020 è suddiviso in 3 programmi specifici: Eccellenza scientifica (si rivolge principalmente a Università, centri di ricerca e punta rafforzare la posizione globale dell’UE nel campo della ricerca e dell’innovazione), Leadership industriale (pensato prevalentemente per le imprese nell’obiettivo di favorire la crescita economica ), Cambiamenti sociali (punta all’appli- Durante il meeting con la prof. Margaret Bell (nella foto) sono cazione delle ricerche scientifiche alla realtà quo- stati presentati diversi progetti portati avanti dai docenti di tidiana, in particolare alle problematiche sociali Ingegneria e dai ricercatori. Tra questi “Traffic management come la salute, l’ambiente, la sicurezza). Inoltre come Asse di eccellenza scientifica si avvale di by ITS Application” di Tullio Giuffrè e Marco Siniscalchi; fondi per il Centro Europeo della Ricerca (ERC), “Traffic safety research and applications “ di Tiziana Campisi e istituzione europea che sostiene la ricerca scienti- “Using traffic flow to generate green energy. A case study” di fica dell’intera Unione; di fondi per la ricerca colla- Dario Ticali e Mario Denaro. borativa per aprire nuovi campi di ricerca e innovazione mediante il sostegno alle tecnologie emergenti e future (FET); borse di studio e mobilità per ricercatori (Borse Marie Slodowska Curie), nonchè azioni di potenziamento delle infrastrutture (supercomputer, ambienti puliti per le nanotecnologie, banda larga,fonti radianti per nuovi materiali, banche dati per la genomica). Horizon mette a disposizione 77 miliardi di euro per i sette anni della programmazione 2014-2020. Il Programma finanzia progetti garantendo una copertura pari al 70% del costo totale.Tuttavia i progetti di ricerca potranno ricevere una copertura totale del 100%. 9 Gennaio-Marzo 2014 L’ANNO INTERNAZIONALE DELLA CRISTALLOGRAFIA L’Unesco dedica il 2014 alla scienza che studia come si dispongono gli atomi nelle tre dimensioni a cura di Marisa Gulino «La nostra attuale comprensione e concezione della natura della materia nel mondo in cui viviamo è fortemente basata sulle conoscenze apportate dalla cristallografia». Questa la motivazione che ha portato a dichiarare il 2014 l’Anno Internazionale della Cristallografia, in occasione del centenario del conferimento del Premio Nobel per la Fisica a Max Von Laue per la scoperta della diffrazione dei raggi X da parte dei cristalli. Altrettanto importante fu la scoperta fatta da William Henry Bragg e William Lawrence Bragg, padre e figlio, i quali intuirono che i raggi X potevano essere utilizzati per determinare l’esatta posizione degli atomi di un cristallo nello spazio. Per questa scoperta, conosciuta come “Legge di Bragg”, i due scienziati furono insigniti del premio Nobel per la Fisica nel 1915. Da allora la cristallografia di Premi Nobel ne ha vinti altri 21. La cristallografia è soprattutto un’area di studi che attraversa svariate discipline e ha consentito di progredire nella conoscenza in diversi campi scientifici, dalla biologia, alla medicina, alla mineralogia, alla nanotecnologia, ai beni culturali ecc. La struttura atomica è, infatti, strettamente correlata alle proprietà chimiche, fisiche e biologiche della materia. I cristalli sono più comuni di quanto si pensi! La cristallografia è, infatti, alla base dello sviluppo di nuovi materiali d’interesse per le costruzioni, nell’industria agro-alimentare, aeronautica, automobilistica, tessile, cosmetica, informatica, elettromeccanica, farmaceutica e mineraria. La cristallografia è anche bellezza per le simmetrie e gli ordini che offrono una prospettiva geometrica e armonica della natura. La simmetria ha sempre affascinato le civiltà umane che l’hanno rispecchiata nell’arte e nell’architettura per migliaia di anni, ricercando l’armonia attraverso l’ordine delle cose. Possiamo trovare la simmetria in tutte le espressioni umane della creatività: nell’arte, nel disegno, nella pittura, nella poesia, nella scultura, nell’architettura. L’Anno internazionale della cristallografia ha come obiettivo quello di promuovere l’educazione e la sensibilizzazione sull’argomento. Anche la Kore parteciperà all’evento con diverse iniziative. Gli studenti di Architettura saranno coinvolti in un laboratorio sul tema. Gli elaborati degli studenti saranno esposti nella sede della Facoltà di Ingegneria e Architettura. Aprirà l’esposizione una Giornata di Studio sulle applicazioni della cristallografia nella scienza e nell’arte, organizzata in collaborazione con i Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (LNS-INFN). N e l l e f o to : i n a l t o e q u i s o p r a a s x c r i s t a l l i d i g h i ac c i o ; a l c e n t r o n el t e s t o i c r i s t a l l i d e l D n a; n e l l a f o t o s o p r a a d x i c r i s t al l i s ec o n d o E s c h e r 10 Gennaio-Marzo 2014 SCAMBI_ENNA/VALLES RIABITARE/REHABITAR Il workshop che corre sul binario Italia -Spagna a cura di Gianluca Burgio A giugno, alla Kore si terrà il secondo seminario del workshop, che sarà occasione di ulteriori collaborazioni tra le due università. Gli allievi del Laboratorio di Progettazione Architettonica 2 della nostra facoltà sono seconda fase di approfondimento progettuale, la prima parte si è fermata ad un approstati i protagonisti dal 20 al 24 gennaio 2014, insieme a dei colleghi spagnoli, di un fondimento analitico delle condizioni dell’asse di Via Roma, le quali sono state rappreWorkshop di progettazione organizzato presso la Escola Tècnica Superior de Arquitec- sentate negli elaborati finali, esposti l’ultimo giorno del seminario. Il risultato finale è tura del Vallès (Barcellona) della Universitat Politècnica de Catalunya, dal titolo Riabita- stato una sorta di “mappa” costruita mettendo insieme un documento analitico in cui si re/Rehabitar 2014. Questo Workshop è stato pensato in due parti: nella prima, già sono evidenziati tre livelli o strati: lo strato dello spazio pubblico nelle sue condizioni svolta in Spagna, gli allievi architetti della Kore hanno avuto modo di approfondire alcu- attuali; lo strato relativo agli edifici che insistono sull’asse e che possono giocare un ni temi specifici del corso, confrontandosi con i loro colleghi e con i docenti del Work- ruolo essenziale nello spazio pubblico; e infine lo strato delle soglie, delle porte, degli shop. La seconda parte si svolgerà qui ad Enna a giugno, e gli studenti di Lab2 conclu- interstizi e delle eventuali finestre, rilevati durante il corso ed identificate all’interno dello deranno, sempre a fianco dei loro colleghi iberici, il loro progetto didattico con un altro stesso seminario. Il Workshop Riabitare/Rehabitar è stato organizzato da Pere Fuertes seminario intensivo. Il seminario è iniziato con la presentazione da parte degli studenti e dal sottoscritto e da Giovanna Acampa, Mariangela Liuzzo e Isabel Crespo della Unikore del campo di lavoro. Gli allievi hanno esposto il lavoro di analisi condotto ETSAV. sull’asse ennese di via Roma, mostrando le planimetrie dei luoghi, immagini salienti dell’asse stesso e utilizzando le chiavi lettura che si sono date all’interno di Lab2. I nostri allievi hanno esibito le loro abilità linguistiche, estendendo le loro spiegazioni in un’efficace mix tra più idiomi. Dopo l’esposizione dell’ambito di lavoro del workshop e dopo il dibattito che si è aperto tra studenti e docenti, si è entrati nel vivo dei quattro intensi giorni di seminario. Il ritmo di lavoro è stato segnato dalle lezioni di Pere Fuertes, Isabel Crespo e del sottoscritto e dalle stringenti fasi di lavoro che hanno coinvolto i gruppi misti tra studenti italiani e spagnoli. In questa occasione gli allievi della ETSAV, essendo studenti degli ultimi anni di corso, hanno svolto il ruolo di Junior Professors, cioè hanno affiancato gli allievi della Kore, organizzando il lavoro degli studenti e dando loro indicazioni e supporto nelle elaborazioni seminariali. Proprio perché è prevista una Per il primo seminario a Barcellona, lezioni tenute da Pere Fuertes, Isabel Crespo e Gianluca Burgio, fasi di lavoro con gruppi misti di studenti italiani e spagnoli, gli allievi della ETSAV nel ruolo di Junior Professors, Nelle foto: nelle due in alto momenti del seminario a Barcellona; Qui sopra l’analisi Lab2 della Via Roma di Enna 11 Gennaio-Marzo 2014 Nella foto: ASCI Red compost da 10000 Pentium a 200 MHz con un consumo di Potenza di 500 KW più 500 KW per il sistema di raffreddamento TREND TECNOLOGICI: I SYSTEM-ON-CHIP a cura di Maurizio Palesi La maggiorparte dei dispositivi con cui interagiamo quotidianamente possiede un’anima digitale che esegue un software che ne implementa le funzionalità. Tale software è eseguito da una o più CPU che costituiscono il cervello di un, così detto, sistema embedded. Un sistema embedded è “un computer che non sembra un computer” e, come tutti i computer, è un oggetto tipicamente digitale di cui il transistor ne rappresenta il mattone fondamentale. Interconnettendo opportunamente tali transistor, è possibile implementare funzionalità così avanzate, e oggi così comuni, a cui non facciamo più caso. La tecnologia dei semiconduttori consente la realizzazione di transistor che, allo stato dell’arte, misurano appena 25 nm. Per avere un'idea tangibile di tali dimensioni, basti considerare che il virus dell'HIV è grande circa 120 nm, un globulo rosso umano circa 6000-8000 nm e lo spessore di un capello quasi 80000 nm. Sebbene il transistor continua a essere al cuore dei dispositivi dell’era postPC, le metriche di progetto sono radicalmente mutate. Se la frequenza di clock ha influenzato per decenni l’evoluzione della tecnologia dei semiconduttori, metriche quali fattori di forma, costo e potenza rappresentano oggi requisiti fondamentali nel mercato dei terminali mobili. Ci troviamo in un’epoca di transizione in cui la progettazione dei chip sta passando da un paradigma di tipo “performance-centric” ad uno di tipo “energy-centric”. Gli stessi dispositivi elettronici, che una volta venivano alimentati dalla presa elettrica, oggi sono disponibili in versione portatile alimentati da una batteria. L’efficienza energetica di tali dispositivi risulta fondamentale per aumentarne l’autonomia o, a parità di durata, consentire l’utilizzo di batterie meno ingombranti. L’evoluzione dei processi tecnologici e la capacità di integrare miliardi di transistor all’interno di un die di silicio ha dato vita al System-on-Chip (SoC). Un SoC è un sistema di elaborazione composto da molteplici proprietà intellettuali (IP) integrate su un singolo chip. Tali IP comunicano per mezzo di una micro-rete di telecomunicazioni nota come Network-on-Chip (NoC). Per avere un’idea delle potenzialità di tali architetture, in Fig. 1a è mostrato ASCI Red, il primo elaboratore che nel 1996 ha raggiunto 1 TeraFlop di potenza computazionale (cioè mille miliardi di operaziondi di calcolo in virgola mobile al secondo). Composto da 10,000 Pentium, richiedeva 1 MW di energia. Appena dieci anni dopo, un SoC, denominato Terascale (Fig. 1b), fu capace di Terascale integrato in un die di silicio di meno di 2 cm di lato capace di sviluppare la stessa Potenza di calcolo di ASCI Red ma con appena 100 W di Potenza Produrre una potenza di calcolo superiore ad ASCI Red ma nelle dimensioni di una monetina e con consumi inferiori ai 100 W! Tra le attività di ricerca svolte in Ateneo, quella relativa alla metodologie per la riduzione del consumo di potenza nei SoC è molto attiva. Tale attività è svolta in collaborazione con diverse università nel mondo ed è supportata dell’European Network of Excellence on High Performance and Embedded Architecture and Compilation (HiPEAC). 12 Gennaio-Marzo 2014 LA _RUBRICA DI_INFORMATICA Augusta Ada Byron La prima donna della storia dell’informatica a cura di Vincenzo Conti Augusta Ada Byron, figlia del poeta romantico Lord Byron e della matematica Annabella Milbanke, nacque a Londra il 10 Dicembre 1815. A 17 anni Ada fu presentata a Mary Somerville, che le fu oltre che maestra amica per la vita! All'epoca le donne non avevano accesso all'università, anche se nobili, ma l'educazione matematica di Ada era troppo promettente per passare inosservata. Nel 1833, ad un ricevimento a casa Somerville, Ada ebbe modo di incontrare il logico e matematico Charles Babbage, professore a Cambridge e ne rimase affascinata dall’universalità delle sue idee. Interessatasi al lavoro di Babbage, iniziò a studiare i metodi di calcolo realizzabili con la macchina alle differenze, Difference Engine, e ancor di più al progetto successivo, la macchina analitica, Analytical Engine, molto più avanzata della precedente. L'occasione per Ada di mettere per iscritto le sue osservazioni sulla macchina analitica viene dall'incarico datole dal fisico Charles Wheatstone. Le Note della Byron finiscono per superarla sia in lunghezza che in acume. Nonostante ciò Ada firma il suo lavoro utilizzando il cognome del marito in quanto alle donne non venivano riconosciute unanimemente le stesse capacità intellettuali degli uomini. La collaborazione con Babbage portò alla pubblicazione, da parte di Ada, di un articolo in cui per la prima volta si trattava approfonditamente la programmazione di un computer. Per un secolo sarebbe rimasta l'unica pubblicazione del genere! Al fine di mostrare le potenzialità della macchina creata da Babbage Ada scrive quello che oggi viene considerato il primo software della storia, un programma che istruisce l'Analytical Engine sul calcolo dei numeri di Bernouilli. Il suo programma per la macchina era di gran lunga più complesso di qualunque precedente tentativo di Babbage ma Ada amava le piccole trasgressioni, così la sua passione per le corse dei cavalli la indusse a sviluppare un programma di ausilio allo scommettitore, basato sul calcolo delle probabilità. Questa idea ha un grande valore storico e avrebbe dovuto darle il titolo di prima programmatrice di un sistema esperto, un sistema di calcolo che incorpora le conoscenze di un esperto in un dato settore, invece, la comunità scientifica non le ha ancora attribuito questo riconoscimento, forse per il fatto che Ada dovette vendere i gioielli di famiglia per pagare i debiti di gioco. Ada morì il 27 Novembre 1852 e per oltre un secolo verrà ricordata solo nelle note biografiche del grande poeta romantico. “La forza trasgressiva di questo personaggio sta nel suo appassionarsi allo studio di materie riservate, per il suo tempo, agli uomini e di unire discipline considerate ancora oggi antitetiche: la letteratura e la tecnica. Questa sua operazione di arricchimento della tecnologia con aspetti legati al linguaggio poetico e metaforico è riprova della straordinaria capacità femminile di tenere insieme, rompere gli schemi imposti, affermare il proprio pensiero e la propria soggettività.” 13 Gennaio-Marzo 2014 PROGETTO MARTE ALLA CONFERENZA CAE L’esacottero Marte si classifica terzo miglior poster a cura di Cristina Milazzo Dal 1984 la EnginSoft organizza annualmente la Conferenza Internazionale CAE (Computer Aided Engineering, ovvero ingegneria assistita dal computer). Quest’ultima rappresenta uno degli eventi più rilevanti in Europa per quanto riguarda le tecniche di simulazione numerica e l’informatica scientifica. L’evento rappresenta un’importante occasione di incontro per progettisti, analisti, IT managers, ingegneri, professori, ricercatori, associazioni e studenti interessati all’innovazione, alla ricerca, agli strumenti di simulazione e agli sviluppi ad essi collegati. Si tratta di un’opportunità per condividere le proprie esperienze ed esplorare nuove frontiere di business nel settore della ricerca, dello sviluppo industriale e dell'innovazione di prodotto e di processo. L'edizione 2013 si è tenuta il 21 e 22 ottobre all’Hotel Parchi del Garda a Lazise (Verona) e la conferenza è stata caratterizzata da molteplici sessioni parallele su una varietà di mercati industriali, tra cui aerospaziale, automobilistica, lavorazione di materiali e beni di consumo ed anche incontri dedicati a tecnologie specifiche. Una parte significativa della Conferenza è stata rappresentata dall'area espositiva, in cui è stato possibile incontrare fornitori di tecnologie CAE e produttori di hardware, membri di associazioni e/o enti scientifici e comitati, che spesso sono interessati a nuove partnership per eseguire complesse indagini e approfondite analisi. Nell'evento è stato compreso il Poster Award CAE, un premio dedicato ai migliori poster su applicazioni CAE rilevanti e originali. L'iniziativa si inserisce all'interno delle attività di promozione e diffusione della cultura della simulazione per migliorare il corretto utilizzo degli strumenti di simulazione e favorire la crescita della comunità degli analisti CAE. Il concorso è stato riservato a studenti, dottorandi, ricercatori e/o docenti di Università e Centri di Ricerca e prevedeva la premiazione dei cinque migliori poster con un tablet PC. L’università degli Studi di Enna Kore ha partecipato alla competizione presentando un poster che illustra il progetto MARTE, riguardante la progettazione e la realizzazione di un drone aereo del tipo esacottero. Il team del progetto costituito dalla sottoscritta insieme alle dott.sse Artale e Ricciardello e dagli ing. Alaimo e Trefiletti ha vinto la competizione aggiudicandosi il terzo posto su oltre cento poster presentati, superando anche scuole di eccellenza italiane ed estere. Nella foto il poster Kore classificatosi terzo al Poster Award CAE PROGETTO LEDA I PRIMI SEMINARI DEL MASTER DI II LIVELLO IN INGEGNERIA SISMICA a cura della Redazione Nel Master di II livello in “Ingegneria Sismica” che si sta svolgendo presso la Kore di Enna nell’ambito del progetto L.E.D.A. (Laboratory of Earthquake engineering and Dynamic Analysis), sono programmate diverse lezioni seminariali in cui verranno sviluppati alcuni argomenti specifici previsti nei moduli formativi dello stesso Master. I seminari si configurano come un momento di grande importanza per il processo di crescita formativa e professionale degli allievi, che avranno l’opportunità di apprendere raffinate nozioni di notevole spessore scientifico e culturale da esperti internazionali della materia. Inoltre, tali lezioni rappresentano un’occasione importante per l’acquisizione di una particolare sensibilità nei confronti dei temi connessi all’ingegneria sismica e alla dinamica sperimentale, da parte di una comunità accademica e professionale che tra qualche mese assisterà all’avvio delle attività del Centro L.E.D.A. Durante la prima settimana di marzo si sono svolte le prime tre lezioni seminariali, descritte a seguire, che hanno coinvolto anche gli allievi della Facoltà di Ingegneria e Architettura e la comunità dei professionisti del territorio. L’importanza e l’attualità degli argomenti trattati sono stati messi in evidenza dalla massiccia partecipazione e dal costruttivo dibattito che si è svolto in aula. Vedi i servizi TV sui seminari Sotto a sx: I rappresentanti del MAPEI SpA, relatori al seminario “Sistemi e solu- Sotto a dx: Il prof. Gian Michele Calvi, zioni all’avanguardia per il ripristino e la mitigazione della vulnerabilità sismica relatore al seminario “Displacement based mediante l’impiego di materiali compositi fibrorinforzati (FRP e FRG)” design of bridges and isolated structures” 14 In alto: Il prof. Francesco Benedettini, relatore al seminario “L'analisi dinamica sperimentale nella conservazione del patrimonio storico monumentale” Gennaio-Marzo 2014 LE VISITE TECNICHE VISITA “MANUTENTIVA” A SIGONELLA a cura di Andrea Alaimo Nelle foto: in alto un momento della visita ; in basso la foto ricordo con il Colonnello Sicuso Nell’ambito delle attività del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale e delle Infrastrutture Aeronautiche della Kore gli studenti hanno la possibilità di studiare non solo gli aspetti tecnicoscientifici che stanno alla base della progettazione dei velivoli ma anche tutti gli aspetti teorici inerenti le attività di manutenzione degli aeromobili in accordo con la regolamentazione europea EASA PART-66. Gli studenti del III anno alla fine dell’insegnamento “Manutenzione Aeronautica e PCM” si sono recati, accompagnati dai docenti del corso e dagli assegnisti di ricerca Giovanni Pipitone e Luca Trefiletti, presso la Base dell’Aeronautica Militare Italiana di Sigonella per vedere dal vivo quanto affrontato teoricamente in aula. La base di Sigonella è sede del 41° Stormo che, avvalendosi dei velivoli Breguet 1150 Atlantic, si occupa della ricerca antisommergibile (ANTISOM), del pattugliamento marittimo, della ricognizione fotografica ed elettronica e fornisce il servizio di ricerca e soccorso in mare a lungo raggio. La giornata si è aperta con il saluto di benvenuto del Colonnello Vincenzo Sicuso, comandante del 41°stormo Sigonella e dell’86° gruppo C.A.E. per l’addestramento degli equipaggi e del Direttore del 11° reparto Manutenzione Velivoli. Dopo una breve descrizione della base e del suo ruolo nel panorama politicomilitare italiano ed internazionale, gli studenti sono stati accompagnati presso i laboratori della base dove viene condotta la manutenzione degli strumenti di bordo e dell’avionica dell’Atlantic. Di particolare interesse è risultata la visita presso i laboratori di controlli non distruttivi, dove gli studenti hanno potuto vedere la strumentazione necessaria per il controllo radiografico e magnetografico ed hanno assistito ad un breve esempio di esame con correnti indotte. In hangar, infine, è stato possibile assistere ad alcuni processi manutentivi di 3° Livello Tecnico in corso su un Atlantic disassemblato ed osservare da vicino buona parte della componentistica degli impianti idraulico, pneumatico, elettrico oltre che i meccanismi di trasmissione dei comandi dalla cabina ai servo attuatori idraulici. La visita si è conclusa con il saluto del Comandante Colonnello Sicuso, appena atterrato dopo un volo di verifica su un Atlantic, e con una foto ricordo. I NUOVI DOTTORANDI E’ PARTITO IL PRIMO DOTTORATO DI RICERCA IN INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E DELLA SICUREZZA a cura di Francesco Castelli Nel corso dell’A.A. 2013-2014 ha avuto inizio il primo anno del Dottorato di Ricerca in “Ingegneria Civile, Ambientale e della Sicurezza” (XXIX Ciclo). Si tratta di un dottorato di nuova istituzione in convenzione tra il Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Energia, dell’Ambiente e dei Materiali (DICEAM) dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica, Edile, Ambientale e Matematica Applicata (DICIEAMA) dell’Università degli Studi di Messina e la Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Enna “Kore” (UKE). Il corso di dottorato rappresenta il naturale completamento dei percorsi formativi offerti dalle tre sedi universitarie nei settori della progettazione, gestione, controllo, sicurezza e monitoraggio delle infrastrutture e strutture civili ed industriali che interagiscono con l’ambiente ed il territorio; delle scienze di base, delle tecnologie e dei sistemi complessi a servizio del settore dell’ingegneria civile e ambientale, della produzione di energia da fonti rinnovabili e di nuovi materiali. Per l’interdisciplinarietà delle tematiche il dottorato è organizzato in percorsi formativi, con corsi generali e specialistici durante il 1° anno, finalizzati al trasferimento delle conoscenze di base di ogni ambito disciplinare, ed allo sviluppo di specifici argomenti di ricerca durante il 2° ed il 3° anno. La formazione è completata da esperienze presso i laboratori delle sedi in convenzione, dove sussistono competenze, personale e strumentazioni in grado di supportare i dottorandi, nonché con periodi di ricerca all’estero presso istituzioni universitarie e centri di ricerca con cui i docenti del collegio intrattengono da tempo rapporti di collaborazione. Il Dottorato di Ricerca in “Ingegneria Civile, Ambientale e della Sicurezza” comprende tre percorsi formativi: il percorso formativo “Ingegneria Civile” prevede sbocchi occupazionali nell’ingegneria geotecnica, idraulica, strutturale e delle infrastrutture civili formando esperti nella progettazione, pianificazione, gestione, controllo e monitoraggio. Gli ambiti occupazionali di riferimento sono le amministrazioni pubbliche ed il mondo delle professioni ingegneristiche. Il percorso formativo “Ingegneria Ambientale” prevede sbocchi occupazionali nell’ingegneria del territorio e della tutela dell’ambiente e contribuisce alla formazione di esperti nella progettazione, gestione e controllo di opere e di sistemi infrastrutturali sostenibili e di materiali a basso impatto ambientale, sistemi per il controllo, la tutela e la gestione del territorio, per monitorare e mitigare i rischi naturali ed antropici. Il percorso formativo “Ingegneria della Sicurezza” prevede sbocchi occupazionali nel settore dei materiali, dell’energia, del monitoraggio e controllo, formando esperti nello studio dei materiali innovati, nella produzione di energia a basso impatto e da fonti rinnovabili, nella programmazione e gestione di sistemi complessi e nella progettazione e gestione di reti per il monitoraggio ambientale. I dottorandi della Facoltà di Ingegneria e Architettura che frequentano il corso di dottorato sono: Maria Oliva (strutture), Antonio Salpetro (geotecnica), Vito Abbenanti (idraulica), Lino Argetto (geotecnica). TONY SALPETRO ha conseguito la laurea in ingegneria Civile indirizzo Strutture con una tesi avente titolo “Valutazione degli effetti d’interazione cinematica nei pali”. Ha condotto diversi studi sulla vulnerabilità sismica di edifici strategici e rilevanti, ai sensi del. D.P.C.M. 21 ottobre 2003. Attualmente svolge, presso la sede dell’Università Kore di Enna, il corso di dottorato di ricerca in “Ingegneria civile, ambientale e della sicurezza con curriculm geotecnico” avente sede amministrativa presso l’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria. MARIA OLIVA. Ha conseguito la laurea in Ingegneria Civile indirizzo Strutture e Geotecnica con votazione di 110/110 con lode e menzione alla carriera e alla tesi, avente titolo “La torsione non uniforme nelle sezioni a parete sottile degli impalcati da ponte”. Ha approfondito tematiche inerenti i fenomeni lenti dei materiali viscoelastici mediante l’utilizzo del calcolo frazionario. In quest’ottica, si pone come obiettivo la caratterizzazione del legame costitutivo viscoelastico di materiali da costruzione in campo dinamico, in quanto una corretta valutazione dei fenomeni lenti è di fondamentale importanza per la previsione del comportamento strutturale. VITO ABBENANTI. Consegue la laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio discutendo una tesi sperimentale dal titolo “Modellazione numerica della diffusione d’inquinanti nel sottosuolo”, con la valutazione di 105 su 110. Stagista presso la Pollux Consulting, società di consulenza olandese operante nel campo dell’ingegneria ambientale, collabora a progetti innovativi. L’interesse è orientato alla modellistica di flusso e di trasporto negli acquiferi attraverso codici di simulazione sia agli elementi finiti sia alle differenze finite. PASQUALINO ARGETTO. Ha conseguito la laurea in Ingegneria Civile con votazione 110/110 con lode, sviluppando, in sede di tesi, la tematica “Microzonazione sismica della citta’ di Catania per i terremoti di scenario del 1693 e del 1818”; ovvero analisi della risposta sismica locale, con approccio deterministico, ed elaborazione di una banca dati geografica interattiva per il contesto territoriale della città Etnea. 15 Gennaio-Marzo 2014 OPS: PRONTO IL SECONDO NUMERO In uscita lo speciale dedicato alle impermeabilizzazioni a cura di Giovanna Acampa Dopo gli intonaci del primo numero, nel secondo numero dell’OPS abbiamo deciso di approfondire la tematica inerente alle impermeabilizzazioni. La scelta di affrontare il tema delle infiltrazioni e di fare una panoramica sui materiali che possono essere utilizzati come impermeabilizzanti nasce dalla convinzione che questa sia una delle problematiche più complesse e rilevanti sia in campo architettonico che in campo ambientale. Problematica che prevede un continuo aggiornamento sui materiali che sono in grande evoluzione ed anche la conoscenza di precise regole progettuali. Se si avesse qualche dubbio in merito alla centralità della tematica basterebbe pensare che da un’indagine svolta negli anni ’90 nelle province di Livorno, Lucca e Pisa sui contenziosi giudiziari più ricorrenti, è emerso che tra le cause civili riguardanti la richiesta di risarcimento danni per difetti costruttivi degli edifici, il 58% del contenzioso riguarda danni causati da infiltrazioni di acqua e umidità. A livello ambientale poi, è cosa quotidianamente dibattuta che l’inquinamento dei suoli e delle acque, dovuto all’infiltrazione di materie contaminanti, sta mettendo a rischio non solo la salute umana, ma anche interi ecosistemi ambientali. Vista dunque la rilevanza e la complessità dell’argomento abbiamo deciso di pubblicare in que- GUINESS KORE sto numero articoli di grande rilievo scientifico, coinvolgendo docenti specializzati in materia anche di altri Atenei. L'articolo del Prof. Antonio De Vecchi e della Prof.ssa Simona Colajanni, inquadra la problematica classificando gli impermeabilizzanti e definendone usi e proprietà. Una sorta di guida pratica rivolta ai professionisti impegnati nella scelta dei diversi materiali in commercio, utile per districarsi nella scelta tra le numerosissime tipologie. L’articolo del Prof. Gaspare Viviani, introduce il tema dell’impermeabilizzazione nella gestione dei rifiuti e dei siti contaminati e con un taglio specialistico affronta la problematica del controllo del rischio ambientale. Ci sono poi gli articoli dell’Ing. Salvatore Reitano, sui tetti giardino, che fornisce linee guida per la loro progettazione, e dell’Arch. Rosa Romano sulle membrane impermeabilizzanti ecologiche, che affronta l’argomento secondo un’ottica che evidenzia le potenzialità dei materiali più innovativi. L’analisi dei costi condotta dall’Osservatorio Regionale Prezzi, e pubblicata nella seconda sezione della rivista, che si basa su quanto specificato negli articoli suddetti, fornisce in questo modo un quadro economico di prodotti e lavorazioni strettamente legato agli ultimi studi ed aggiornamenti in materia. RECORDS IN UNA SOLA SESSIONE D’ESAMI PRENDE ANALISI 1 E 2 E MATEMATICA APPLICATA ALL’INGEGNERIA Da sempre la matematica è stata una materia che a molti ha fatto storcere il naso, ma per quanto sia ostica conserva sempre il suo fascino. Ne sa qualcosa un nostro studente che della matematica è rimasto così affascinato da superare ogni ostacolo, non senza qualche “piccolo sacrificio”, svariate notti insonni e la quasi totale perdita della realtà! Lo studente in questione è Davide Mirisola, iscritto al corso di laurea di ingegneria informatica e delle telecomunicazioni è riuscito laddove altri hanno fallito. In una sola sessione d'esame ha superato brillantemente: analisi matematica 1 e 2 con ottimi risultati e matematica applicata all'ingegneria in cui ha ricevuto anche la lode. A quanto si sa all'Unikore nessun altro studente prima di lui era riuscito in tale impresa. Naturalmente oltre alle grandi capacità logiche e deduttive e alla buona volontà del giovane studente, vi è stato un ottimo lavoro svolto dalla professoressa Cristina Milazzo e dalle sue assistenti sempre gentili e disponibili per ogni chiarimento e che con passione e professionalità riescono a stimolare queste giovani menti. In queste grandi imprese, si sa poi l'unione fa la forza, e in questo caso il giovane ha avuto la fortuna di avere un buon gruppo di studio dal quale è stato supportato e con il quale confrontandosi quotidianamente è riuscito a colmare le lacune che man mano si presentavano. È sicuramente una grande soddisfazione per la nostra università avere giovani così brillanti. “Non esistono materie per cui si è portati o meno – dichiara Davide Mirisola - Ma con pazienza, sacrificio, impegno, buona volontà e passione si può riuscire anche in ciò che sembrava impossibile”. Davide Mirisola Sono da poco arrivati alla Kore... BENVENUTI!!! Il giornale della Facoltà di Ingegneria e Architettura UniKore Enna Gen - Mar 2014 Anno 5 - N.13 Registrazione Tribunale di Enna n. 122 del 27/05/2010 (modificata e integrata dal Decreto del Presidente del Tribunale di Enna del 20/07/2013) E tanti auguri ai genitori Chiara, Andrea, Manfredi e Tiziano Antonella e Liborio Antonella e Alessio Margherita e Mauro Sara e Fabio Editore Giovanni Tesoriere Direttore responsabile Danila Guarasci Redazione Università degli Studi Kore c/o Cittadella universitaria 94100 Enna - Sito internet: www.unikore.it Stampa Edizioni Lussografica srl - Via L. Greco snc - 93100 Caltanissetta Per i servizi TV: www.webkoretv.com Questo numero è stato realizzato con il contributo di: Giovanni Tesoriere, Andrea Alaimo, Gabriele Freni, Gaetano Di Bella, Francesco Castelli, Antonio Messineo, Giovanni Pipitone, Tiziana Campisi, Calogero Orlando, Tiziana Basiricò, Antonio Cottone, Marisa Gulino, Gianluca Burgio, Maurizio Palesi, Vincenzo Conti, Cristina Milazzo, Marinella Fossetti, Pasqualino Argetto, Tony Salpetro, Maria Oliva, Giovanna Acampa, Davide Mirisola, Enrico Baldi, Gaspare Gentile, Michele Di Leonardo e Danila Guarasci.