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CRISI: IMPOSSIBILE USCIRNE?
CLASSE 3^B DATA 6/03/2015 CRISI: IMPOSSIBILE USCIRNE? Solo chi non apre gli occhi per informarsi in merito a quanto avviene nel mondo, non sa che, dal 2008, in tutto il globo sta dilagando una congiuntura insostenibilmente recessiva del sistema produttivo, dei consumi, della società. Quasi giornalmente dagli schermi televisivi, infatti, giornalisti di ogni testata scandiscono allarmanti notizie che testimoniano il propagarsi “a macchia d’olio” e l’acuirsi irresistibile di questo cancro pervasivo che sta logorando l’intero nostro impianto finanziario e industriale. Problemi inderogabili, certo, ma che non possono non essere seguiti da una riflessione critica seria e da un avanzamento di proposte serie e costruttive. Questa crisi è un fenomeno che ha dimagrato i conti correnti un po’ di chiunque. Dunque, è un fenomeno generalizzato, che ci tocca tutti nel profondo. “Rinchiuderci in noi stessi”, ovvero preoccuparsi solo ed esclusivamente del proprio guadagno, pertanto, è controproducente perché ciascuno di noi vive ed opera in una comunità. Lo spirito di solidarietà, pertanto, è un’istanza fondamentale, direi imprescindibile, che deve incarnare la scintilla primaria da cui poi dovranno scaturire e svilupparsi anni di prosperità diffusa ed elevata. Come realizzare tale proposito, che a parole parrà a chiunque di noi un’utopia? “Impariamo dal Passato”, si ripete sovente. Anche nella Storia infatti sono divampate delle crisi di natura differente rispetto alla presente, ma dagli analoghi effetti distruttivi. Pensiamo alla vicenda di Giuseppe, narrata nella Bibbia, il lungimirante e pragmatico israelita dotato del dono d’interpretare i sogni, è particolarmente rivelatoria, in quanto da essa si possono chiaramente desumere le risposte alla congiuntura economica. È un esempio di lungimiranza, equilibrio, capacità di discernimento, ma soprattutto di solidarietà e di apertura nei confronti anche dello “straniero” a cui egli ha offerto la sua cooperazione con la sua interpretazione dei sogni del Faraone. Giuseppe, in questo passo biblico, discerne due vie fondamentali per la soluzione ad ogni crisi: la solidarietà reciproca, e il risparmio. Il problema serio che ci si pone dinanzi è, a questo punto, come traslare questi concetti dalla realtà socioeconomica di allora a quella attuale. Giuseppe, con saggezza, individua una soluzione più efficace: mettere in comune le provviste, così che ciascuno possa contribuire con il proprio raccolto al benessere generale anziché accatastare solo per le proprie scorte. Come gli egiziani di allora, infatti, tutti oggi devono corrispondere al Fisco una cifra proporzionata alla propria disponibilità economica e al proprio reddito. Così lo Stato, poi, la utilizzerà per fornire beni e servizi utili ai suoi cittadini. Pertanto, pagare le tasse e contribuire con i nostri risparmi al bene comune è un dovere civico insindacabile e ineludibile di ciascheduno di noi. L’evasione fiscale, i traffi- ci illeciti di denaro, la corruzione generalizzata e radicata sottraggono allora questi beni e servizi alla comunità. Una soluzione praticabile per racimolare denaro sarebbe quindi attingere a questo bacino enorme di denaro “sporco”. Imponendo pene più severe, unitamente a sanzioni pecuniarie consistenti, che consentano allo Stato di riappropriarsi del “bottino” sottrattogli illecitamente. Inoltre, non si può rimanere inerti dinanzi ai patimenti delle famiglie senza lavoro, senza soldi, talvolta addirittura senza casa. Come manifestare la nostra solidarietà nei confronti di questo consistente gruppo di persone? Le città del nostro Paese pullulano di proposte di solidarietà molto interessanti ed efficaci. Una di queste è “Dona Cibo”, che vuole raccogliere vettovaglie d’ogni natura, per le famiglie che versano in uno stato d’indigenza. La raccolta ha fruttato esiti più che positivi, perché molte famiglie hanno potuto provvedere al proprio sostentamento. Ecco quindi che, tanto più in tempo di crisi, si rivela indispensabile per tutti noi investire tempo, denaro (e soprattutto disinteressata generosità) per aiutare a non soccombere, eufemisticamente parlando, alle “ristrettezze” di questo tempo di recessione e disoccupazione. Una solidarietà che si può anche estendere a livello internazionale, con l’aiuto alle nazioni maggiormente provate dalla stagnazione del sistema economico e produttivo, come la Grecia, da anni vittima di una crisi ben più logorante della nostra. Da questo Paese pro- viene un grido d’aiuto cui non possiamo sottrarci. Le ristrettezze imposte della crisi ci impongono anche una politica di risparmio. Infatti, la sempre più stringente mancanza di denaro ci obbliga a investire in beni funzionali a concrete esigenze pratiche. Ad esempio, soprattutto noi ragazzi, potremmo rinunciare a spendere denaro in maniera irragionevole in beni non necessari come i vestiti “firmati”. I soldi così saggiamente risparmiati saranno investiti in beni più strettamente necessari, come ad esempio articoli per la scuola. Questa “austerità”, quindi, può portare tutti noi a vivere in maniera più morigerata per un vantaggio nostro e anche di tutti. Dunque, cari lettori, degli sbocchi al nefasto periodo che stiamo attraversando esistono eccome: è importante sostenerci l’un l’altro, con la fraternità e lo spirito di leale collaborazione che caratterizza soprattutto noi italiani. Peraltro, non si vede perché, se con le crisi ci aveva visto giusto Giuseppe duemila anni fa, non potremmo riuscirci noi, che siamo tecnologicamente e intellettualmente più evoluti! Alunni della classe 3^B Pagina 2 C L A S SE 3 ^ B LA FRAMMENTAZIONE DELLA PIANURA PADANA CAUSA: LA CRISI ECONOMICA LA PIANURA PADANA: EX PERNO DELL’ ECONOMIA Come tutti sappiamo, la Pianura Padana sta attraversando un periodo di grave crisi economica che colpisce sia i settori di base, come ad esempio l'industria meccanica, chimica e siderurgica, sia le attività appartenenti all'ultima ondata di industrializzazione quali i settori dell'hi-tech. Grazie a studi legati alla globalizzazione, si è scoperto che la crisi economica è un fenomeno nato in America e dovuto alla concessione di mutui da parte di filiali e finanziarie americane a persone cosiddette”inaffidabili”. Successivamente la crisi si è diffusa anche in Europa,colpendo i paesi della UE e automaticamente anche l'Italia e i paesi ad essa confinanti. Nel 2007 esistevano zone già colpite ed altre ancora fiorenti, ma nel 2014, la crisi ha coinvolto tutti e anche la nostra Pianura Padana. La situazione è drasticamente via via peggiorata: aumento dei senza tetto, numerosi casi di suicidi, chiusura di centinaia di negozi. Moltissime persone hanno perso il lavoro ed infatti il tasso di disoccupazione è salito notevolmente. Paradossalmente, il settore più colpito è quello che ha qualificato la Pianura Padana come una delle zone economicamente più sviluppate in Italia,ma oserei dire anche a livello europeo: il settore dell'edilizia. Per edilizia si intende costruzione di edifici privati e pubblici, ma non solo, anche riqualificazione di zone di degrado. E ora è tutto fermo! Dieci anni fa case, centri commerciali, superstrade crescevano come funghi, oggigiorno non si vedono cantieri in costruzione e quelli collocati sono fermi da molti mesi, poichè mancano i soldi per portarli a termine. Allo stesso modo si è paralizzato anche il settore immobiliare. Le giovani coppie di sposi non hanno denaro a sufficienza per acquistare una casa,figuriamoci i mobili per arredarla! Quanti di voi hanno visto a Bergamo i cartelli di "Vendesi" o "Affittasi" appesi su muri o vetrine? Restano lì, fermi, per mesi ! A questo proposito, proprio sul cancello della casa accanto a me è stato appeso per mesi il cartello "Vendesi" La famiglia, che ha vissuto per diciotto anni accanto a me, ha lasciato, proprio in questi giorni la sua casa per un appartamento piccolissimo in affitto in periferia. Il padre, laureato in architettura, si è trovato a dover lavorare giorno e notte per mantenere la famiglia in condizioni decenti. Purtroppo, però,i costi elevati delle utenze e delle rate condominiali sommati alla scarsa richiesta di lavoro lo hanno costretto a svendere la casa e ad abbandonare amicizie e affetti. In questa crisi generale, però, non sono solo i dipendenti a trovarsi nei guai, ma anche i proprietari di ditte vivono le stesse sofferenze. Infatti, negli ultimi anni, dirigenti importanti industrie hanno cercato in tutti i modi di non chiudere, ma alla fine hanno dovuto licenziare tutti i loro dipendenti che sono restati così senza un soldo. Sembra quasi assurdo che tutto possa cambiare così rapidamente e radicalmente senza lasciar spazio a nessuna soluzione. Tutto ciò può essere paragonato ad un uragano: distrugge tutto senza nessun preavviso. Proprio così, noi non siamo preparati ad affrontare questo momento drammatico, non ne abbiamo previsto l'inizio e soprattutto non ne conosciamo la durata. Purtoppo, non siamo come Giuseppe che nella Bibbia si narra interpretasse i sogni, prevedendo così il futuro. L'unica certezza è che niente tornerà come prima.Tutte quelle famiglie, come i miei vicini, potranno forse ricomprarsi una casa, ma non sarà mai quella che hanno lasciato. Per di più, ora per trovare un lavoro ci si deve spostare all'estero. Ormai le industrie hanno deciso di attuare la delocalizzazione, spostando l'attività in Paesi dove non esistono tasse e la manodopera è a basso costo. Certo, la qualità del prodotto ne risente, ma diminuisce il costo e aumenta il guadagno. Per esempio, la FIAT, una delle più importanti case automobilistiche ai tempi della “Belle Epoque” concorrente della FORD, partecipante nel 1906 all'Expo mondiale dei trasporti a Milano e creatrice delle prime automobili, ora produce “500” e “Punto” in Romania. … cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in ogni paese ... FOTO IN ALTO: UN ESEMPIO DI INDUSTRIA EDILIZIA Sono certa che nei libri di storia del 3000 questa crisi si paragonerà ad una lunga carestia, ma in questo caso non si avrà solo sete d'acqua e di cibo, ma anche di speranza e di sorrisi per ricominciare a vivere serenamente. Riuscirà l'Italia ad uscirne vincitrice e a riconquistare il primato dell'Europa Meridionale come esportatrice di beni di consumo ? Ritornerà la Pianura Padana ad essere il perno dell'economia italiana ? Nessuna cartomante e nemmeno la bocca della verità potranno darci una risposta. Momentaneamente, penso siano i giovani a dover unire idee ed energia per tentare di stravolgere la situazione con soluzioni innovative e propositive. Aprire nuove attività sul territorio e non all'estero, sfruttare e preferire i prodotti locali, accontentarsi di uno stipendio basso per poi vederlo aumentare negli anni, tutto questo forse servirà a valorizzare la nostra Pianura ! Pagina 3 CLASSE 3^B LA DISOCCUPAZIONE IN TEMPO DI CRISI La Lombardia è una delle prime regioni che sta riuscendo a superare la crisi ma, nonostante questo, il tasso di disoccupazione in Lombardia sembra essere ancora in lieve crescita. I giovani sono sempre i più svantaggiati, infatti, è sotto i venticinque anni che si registra la fascia maggiore di persone senza impiego. Le aziende non riescono a dare uno stipendio ai propri dipendenti, che quindi vengono liquidati. Questo si può notare dalle molte persone (italiani e extracomunitari immigrati) che si vedono in giro per le strade in cerca di soldi. Questa è la manifestazione più lampante della crisi che ormai ha “invaso” tutto il mondo. Un altro effetto della crisi è costituito dalla presenza di sempre più persone in cassa integrazione (una sospensione dal proprio lavoro con uno stipendio molto basso che termina dopo un certo tempo con il licenziamento) o direttamente licenziate. Fin quando almeno uno dei genitori lavora, la famiglia può tirare avanti, ma con estrema fatica, fino a fine mese. Quando, però, nessun genitore porta a casa uno stipendio, allora le cose si mett ono mo lto ma le … Infatti, un amico dei miei genitori è andato in cassa integrazione e a noi è dispiaciuto molto. Per questo abbiamo provato ad aiutarlo cercandogli un lavoro. Inoltre, questa crisi spinge sempre di più le persone a svolgere azioni illegali (mercati in nero, traffico di droga, furti, rapine ecc.): non potendo guadagnare con un lavoro onesto, tentano di rimediare soldi in un altro modo. Ad ogni modo, la situazione dovrebbe e sta migliorando, ma molto lentamente. I politici di tutto il mondo, o quasi, sono all'opera per trovare il modo di “battere” questa crisi deva- stante, che ormai si sta trascinando dal 2007. Speriamo che qualcuno abbia un’illuminazione e ci tiri fuori da questo buco nero che è la crisi. Come le imprese italiane sentono la Crisi LA CRISI E LE IMPRESE ITALIANE La crisi ha colpito molto le piccole imprese, infatti l’effetto della crisi è stato più traumatico per esse in quanto la loro redditività delle è minore della metà in valore assoluto di quella delle grandi. Il costo del lavoro delle piccole è sceso come quota percentuale del fatturato, così come per le grandi, ma resta più elevato e quindi determinante per la loro redditività; le piccole hanno attraversato la crisi mantenendo una certa solidità finanziaria, ma per preservare questa solidità per il futuro devono crescere di dimensione. Anche le imprese di scala mondiale (AD esempio la FERRERO) hanno sentito molto la crisi. Infatti i dati dimostrano che nell’esercizio 2013-2014, il fatturato complessivo raggiunto dalla Società è diminuito molto rispetto all’anno precedente. Alcune industrie italiane hanno sentito la crisi in modo particolarmente elevato, come la FIAT che ha deciso da poco tempo di trasferire la propria sede all'estero. Alcuni dati che hanno causato questo trasferimento sono le immatricolazioni di auto nuove in Italia che hanno segnato un nuovo picco negativo nei mesi estivi, ma in molti casi buona parte delle immatricolazioni avviene negli ultimi tre giorni del mese. Infatti la FIAT ha comprato la Chrysler in modo da raggiungere livelli mondiali. Comunque, per tutte le imprese la crescita dimensionale ed internazionale è molto importante per ridurre i costi, trovare nuovi clienti e mercati, sviluppare prodotti per sentire di meno la crisi. Pagina 4 C L A S SE 3 ^ B EGITTO: LE SETTE SPIGHE NERE STANNO ARRIVANDO... Siamo nell’Egitto del secondo millennio a.c. La carestia sta lentamente cominciando a travolgere il Paese e sempre più persone sono costrette a lasciare la loro terra natia. Un certo Giuseppe, un ebreo nominato Governatore dal Faraone in persona, dichiara di essere in grado di affrontare la situazione e propone alcune valide soluzioni. Sentiamo ora il parere del giovane Akenathon, una delle guardie che assistevano Giuseppe quando era rinchiuso in cella, falsamente accusato di aver insidiato la moglie del suo padrone. ammettere che lo sconforto non ci è mancato: i furti sono aumentati, gli episodi di vagabondaggio si sono moltiplicati, molte persone hanno lasciato il paese … ma quel Giuseppe ci aveva dato una speranza sette anni fa: mettere da parte grandi quantitativi di grano in magazzini a cui poi tutti avrebbero potuto accedere in base alle proprie necessità. Noi egiziani però ce ne eravamo quasi dimenticati, forse perché in fondo non credevamo sarebbe realmente stato possibile … GIORNALISTA: Buon giorno, signor Akenathon. Mi chiamo Mariaelena Enni e sono una studentessa della scuola “Suore Sacramentine” di Bergamo. Vorrei farti alcune domande riguardo alla figura di Giuseppe e alla situazione economica del tuo Paese. GIORNALISTA: Giuseppe come faceva sette anni fa a sapere che sarebbe sopraggiunta una carestia? AKENATHON: Certamente. Come ben saprai questo non è un bellissimo periodo per l’Egitto … GIORNALISTA: Proprio di questo volevo parlarti. I sette anni di prosperità stanno per finire e ben presto la carestia comincerà a farsi sentire. Come state reagendo di fronte a questo momento difficile? AKENATHON: Bisogna AKENATHON: Girano numerose voci in merito, ma la versione “ufficiale” è che sia in grado di inter- La siccità in Egitto dopo i sette anni di abbondanza ha creato una situazione piuttosto drammatica. pretare i sogni. È come se avesse una sorta di dono divino. Ebbene, sette anni fa il Faraone fece due sogni piuttosto strani che nessuno riusciva a spiegare se non questo prigioniero di nome Giuseppe. Essi riguardavano proprio l’arrivo di un periodo di abbondanza seguito da uno di carestia rappresentati rispettivamente da sette vacche grasse e sette spighe piene, e da sette vacche magre e sette spighe vuote. GIORNALISTA: E il Faraone ci credette? Voglio dire … si stava mettendo nelle mani di un prigioniero … AKENATHON: Sì, il Faraone gli dette fiducia, questo merito gli va riconosciuto. Lo fece non solo perché non aveva ricevuto altre valide spiegazioni dai suoi consiglieri, ma anche perché sapeva che quell’uomo non avrebbe mai detto il falso solo per non rischiare di morire: si dice che non appena arrivato al suo cospetto si era persino rifiutato di inchinarsi in nome del suo Credo, rischiando così la sua stessa vita … GIORNALISTA: Wow quell’uomo deve avere coraggio da vendere. Tu cosa ne pensi? Inter v nari ista imm aau a mon n tes gie t iun p o o’ sp culare ecia le ... AKENATHON: È stato sicuramente un grande atto di fede il suo, oltre che di coraggio. Ma ne è sicuramente valsa la pena: adesso è addirittura Governatore dell’intero Egitto! Però devo dire che sta facendo veramente un ottimo lavoro con i magazzini di cereali e si spera resisteremo per questi sette anni. GIORNALISTA: Si preannuncia per voi un periodo di grandi rinunce vedo. Solo un’ultima domanda avrei per te: la carestia quali zone sta colpendo? AKENATHON: Sinceramente non saprei con precisone … so solo che recentemente molte popolazioni limitrofe sono venute qui in cerca di aiuto. Giuseppe è un uomo molto buono e non ha negato nemmeno a loro il suo aiuto. GIORNALISTA: Grazie mille Akenathon, è stato molto utile parlare con te. Spero che un giorno ci rincontreremo, magari quando l’Egitto sarà uscito da questo momento difficile! AKENATHON: Lo spero anch’io. Arrivederci! Pagina 5 CLASSE 3^B I negozi aprono sempre più spesso le porte ai saldi CON LA CRISI, VIA LIBERA AGLI SCONTI! Quest’anno, anche nei negozi più grandi, gli sconti, a causa della crisi, sono aumentati. Molti sono, per esempio, del 50%, perciò il prezzo viene dimezzato, o persino arrivano fino al 60 \80%. Non è stato questo quello che ha colpito maggiormente le persone, ma il fatto che questi sconti non vengano applicati ai capi solamente nei periodi di inizio stagione o a Natale e nelle festività, anche in giorni normali come durante la stagione. La crisi economica ha portato al disfacimento dei principali settori economici, che sostengono l’economia del Paese. Durante la storia, altre gravi crisi di tipo economico-finanziarie hanno colpito la popolazione a causa dello scoppio di guerre e dell’utilizzo scorretto delle risorse. In passato anche in Italia ci fu una crisi bancaria a causa della grave recessione del 1887-88 con il conseguente fallimento di numerosi istituti nazionali come lo scandalo della Banca Romana del 1892, o anche a livello internazionale, come la crisi dei subprime negli USA tra il 2006 ed il 2007. Il mal risolvimento di questa crisi passata ha avuto forti conseguenze per quanto riguarda quella più recente. Nonostante numerosi sconti per invitare la gente a comprare prodotti, la crisi economica ha indotto gli italiani a spendere il 30 per cento in meno nel periodo di saldi rispetto al 2008. Molti negozi hanno allora cominciato ad applicare sconti anche se la stagione dei saldi dovrebbe cominciare ai primi giorni di Gennaio e solamente la metà dei consumatori ne ha approfittato per comprare, infatti, ai saldi, solo 10 milioni delle famiglie italiane hanno fatto spese. Inoltre, è in calo anche il costo della una spesa che è dimezzata rispetto alle necessità di una famiglia le previsioni degli esperti non sono favorevoli. A mio parere i saldi sono fatti solamente per invogliare la gente a comprare prodotti e a spendere soldi, al fine di far impoverire il compratore e far arricchire il venditore. Per risolvere la crisi, secondo me, non sono i saldi ad aiutare, ma a mio avviso, non si dovrebbero più dare tanti soldi in tasse, ma una buona parte di quel denaro dovrebbe essere data alla gente bisognosa che sicuramente non li spenderà in cose inutili, ma anzi lo userà sicuramente in cose più importanti, come costruire case per i senza tetto, comprare da mangiare ed aiutare bambini abbandonati. Ogni volta che sento parlare di crisi, mi si riempie il cuore di tristezza e malinconia per tutti gli italiani che soffrono molto in questo periodo e ovviamente anche per tutte le altre persone del mondo. Infine un altro tentativo per abbattere la crisi sarebbe quello di diminuire le tasse, perché certe in questo periodo sono veramente pesanti. Solo con una maggiore giustizia e solidarietà potremmo veramente superate questo difficile momento. OCC ASI ONE ! PAG COM HI 2… PRI 3! I! D L SA Pagina 6 C L A S SE 3 ^ B NON C’È PIÚ LAVORO! Negli ultimi anni sono sempre di più gli italiani che perdono la propria attività Nel 2007, in America si diffuse una forte crisi economica causata dei cosiddetti prestiti “Sub Prime”. La crisi si diffuse anche in Europa e ancora oggi siamo in una situazione molto difficile dal punto di vista economico. Molte persone sono pessimiste e ritengono che non si “guarirà” mai dalla crisi, ma bisogna essere ottimisti e stare uniti, anche se il mercato interno continua ad essere in forte sofferenza e con esso i consumi e le imprese. L’andamento negativo dei fatturati di questi mesi e degli ultimi due in particolare è inedito e davvero preoccupante, così come preoccupanti e molto seri sono i dati sulle chiusure delle imprese. Oltre al fallimento di imprese, dobbiamo parlare della continua chiusura dei negozi. A Bergamo, attività aperte da pochi mesi chiudono in breve tempo, questo significa che le persone hanno paura a spendere i soldi, perché ormai non c’è più lavoro e quindi,secondo molti, è importante mettere da parte dei soldi in banca per far fronte ad eventuali peggioramenti della crisi. Anche io condivido questo pensiero, in quanto è importante non fare spese superflue, ma comprare l’essenziale. Ritengo però che bisogna far girare l’economia, quindi non bisogna non acquistare più niente, altrimenti non verrà promossa l’attività lavorativa. Se infatti facessimo girare maggiormente l’economia, molti negozi sarebbero ancora aperti, invece, molti vanno avanti vendendo merci a basso costo, oggi si sono diffusi molti esercizi commerciali che danneggiano l’economia italiana perché le persone comprano vestiti o molte altra cose ad un prezzo basso, ma di conseguenza di bassa qualità. Facendo un esempio banale, se guardiamo l’etichetta dei nostri abiti, noteremo che quasi tutti provengono da Paesi dove la manodopera ha un prezzo bassissimo e si sfruttano bambini, donne e adulti che non sono tutelati e non seguono le norme di sicurezza. Anche i Centri Commerciali a mio parere portano via lavoro ai comuni negozi, perché vi sono alimenti vestiti e molte altre cose a basso prezzo, ma Poi an tutta che la ra d’E terg comin itto c sentir iò a e la fa me anche qualità. Tutto ciò non favorisce lo sviluppo di aziende che invece lavorano per la qualità dei loro prodotti. Dovremmo perciò privilegiare la produzione nazionale per promuovere lo sviluppo. Solo così smetteremo di vedere intorno a noi tanti negozi chiusi o in fallimento. Io credo che in Italia si producano molte ricchezze, ma non ce ne rendiamo conto e le esportiamo in grandissime quantità, mentre potremmo usufruirne, senza più dipendere in modo eccessivo dagli altri Stati del mondo. Pagina 7 CLASSE 3^B LA SOLUZIONE PER USCIRE DALLA CRISI PUÒ ESSERCI … BASTA CERCARLA LA SOLUZIONE C’È! Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e lo vendette agli Egiziani. .. … La crisi economica che ha colpito gli Stati Uniti prima nel 2008 si è diffusa anche in Europa e in Italia. Molta gente è preoccupata sia per il proprio futuro, sia per il lavoro, sia per la famiglia. Infatti, la maggior parte delle persone che lavoravano nelle industrie e nel settore terziario si sono ritrovate senza lavoro da un giorno all’altro. I capi di Governo assicurano che questo momento passerà e tutti riavranno la vita di prima pur affrontando con sacrificio questo periodo di “Carestia”. Coloro che guidano il Paese cercano soluzioni, ma nel frattempo alcuni dicono al popolo di risparmiare ognuno per sé nel caso in cui questo momento di crisi economica dovesse peggiorare. Il modo migliore di trattare le persone non è questo! La soluzione più efficiente,per me, sta nel “far girare l’economia”. Cosa significa questa affermazione? Significa che lo Stato deve impegnarsi a creare un clima di fiducia che stimoli l’economia, in modo che la gente reagisca alla crisi limitando la naturale tendenza al risparmio in momenti d’incertezza e spendendo i propri soldi nelle cose essenziali, come il cibo, i vestiti, i materiali di lavoro o scolastici, sempre però senza esagerare con le spese. Per spiegare meglio le mie idee, è utile riportare l’esempio di un padre di famiglia che guadagna 1.500 Euro al mese. In un clima di fiducia, il lavoratore sarà portato a consumare, vedendo che attorno a sé vengono realizzate opere pubbliche, i giovani lavorano e tutto va bene. I negozianti inoltre, quando vendono i propri prodotti danno 22% del profitto allo Stato pagando l’IVA. Bisogna anche ricordare che il negoziante così facendo acquista a sua volta altri prodotti, contribuendo a fare in modo che l’industria abbia bisogno di lavoratori per garantire il livello di produ- zione soddisfacente cosicché i soldi finiscano nelle tasche di tutti. Anche lo Stato ne avrebbe vantaggi. Quest’ultimo infatti potrebbe con i soldi ricevuti mantenere le opere pubbliche come ospedali, scuole, etc, contribuendo ulteriormente a dar lavoro alle persone (per esempio operai, ingegneri, etc.), che a loro volta saranno in condizione di poter far studiare i figli, comprare una macchina e così via. Da sempre le crisi economiche sono state risolte in questo modo. Pensiamo ad esempio alla crisi del 1929: tanto negli USA quanto negli Stati Europei, venne risolta solo grazie all’investimento di nuove risorse, finalizzato alla creazione di un clima di fiducia che incentivasse al consumo. Razionalizzare le spese ed evitare gli sprechi va bene, ma occorre anche promuovere lo sviluppo economico. Finora l’unico risultato delle politiche di eccessiva austerità è stato quello di aumentare le differenze tra ricchi e poveri, distruggendo quella che una volta era la “classe media”, abbattendo pian piano le basi dello stato sociale. Pensiamo al mercato im- mobiliare e torniamo a prendere come esempio il nostro lavoratore medio che prende 1.500 Euro al mese: prima del 2007, aveva avviato un mutuo per comprare una casa del valore di 250.000 Euro. A distanza di due anni, si ritrova a dover continuare a pagare la stessa cifra per il mutuo che aveva iniziato due anni prima, per una casa che ora vale molto meno della cifra iniziale. Senza considerare che, forse, in questi due anni ha perso il lavoro. In questo caso, non riuscendo più a pagare il mutuo, perde la casa che va alla banca la quale, per venderla facilmente, la immette nel mercato a prezzo stracciato, distruggendo allo stesso tempo il mercato immobiliare e favorendo un’élite di ricchi che, grazie a queste dinamiche, potranno diventare ancora più ricchi ed incrementare il loro patrimonio a scapito delle categorie più deboli. Per concludere, la soluzione più efficace, per me, è far girare l’economia e non risparmiare immobilizzando il denaro. Il vero risparmio è evitare spese inutili per investire,invece, i soldi in attività che promuovano il lavoro sconfiggendo la disoccupazione. Pagina 8 CLASSE 3^ B Trovare lavoro è difficile di questi tempi, ma seguiamo le strade giuste? CRISI E LAVORO: QUALI PROSPETTIVE? La crisi è un fenomeno che colpisce tutti Paesi del mondo dopo aver avuto origine negli U.S.A. Anche in Italia e in città piccole come Bergamo si può incontrarla . Ad oggi vediamo sempre più imprese e negozi fallire a causa della crisi: un esempio è un negozio a Bergamo, il quale vendeva accessori (collari, cappelli, cerchietti) e vestiti per Chiwawa o animali di piccola taglia, che, dopo pochi mesi è fallito. Siamo davanti all’esercizio chiuso. Ecco alcuni commenti dei passanti che hanno accettato di rispondere alle nostre domande: - Mi scusi, che cosa ne pensa del nuovo negozio di ve- stiti per cani? - Non sanno più cosa inventarsi! Nessuno comprerà mai un giubbotto con le borchie al proprio Chiwawa o farà mettere al suo pappagallo un cerchietto, lo trovo ingiusto anche per gli animali! - E lei, che cosa ne pensa dell' apertura di questo negozio? - Inutile, vogliono combattere la crisi, cercano di guadagnare facendo cose e vendendo oggetti che non potranno assicurare loro un futuro stabile. É praticamente ovvio che questi negozi siano destinati a fallire... - E allora, che cosa propone di fare? - Personalmente, cercherei di puntare su settori, professioni che siano utili per il prossimo e possano portare guadagni veri, anche per la persona che ha deciso di avviare l'attività. - E, secondo lei, quali potrebbero essere queste professioni? - Per esempio, il panettiere, che può sembrare un lavoro banale: ci sarà sempre qualcuno che necessiterà di pane o pasta. Si potrebbe tentare di lavorare nel settore della tecnologia, dei telefoni, dei computer, dei videogiochi, posto che comunque, oggi la tecnologia fa e farà sempre più passi da gigante. Basta solo pensare alla Apple: ormai tutti quanti, dai bambini di dieci agli adulti di cinquanta anni hanno un lphone, un lpod o un lpad. Bisogna investire nelle nuove tecnologie! ! ! Il panettiere, lavorare nel settore informatico, questi sono alcuni delle professioni che gli abitanti propongono per sconfiggere o almeno attenuare la crisi. In sostanza, si dovrebbe puntare su settori che si sono sviluppati negli ultimi anni o su professioni che esistono sin dai tempi più antichi, ma che comunque rimarranno sempre utili alle persone. Questo probabilmente sono le basi solide per costruirsi un futuro a livello economico. Caro diario, oggi voglio parlarti di un’esperienza che mi ha colpito molto. Recentemente a casa mia e arrivata la bolletta della luce e mi sono accorta che era molto alta, fino a 120 Euro. Allora mi sono documentata, anche perché a scuola è venuta una ragazza che ci ha spiegato che per consumare meno bisogna accendere le luci in una determinata ora. Durante l’ora di Tecnologia ci ha fatto vedere vari esperimenti molto interessanti per imparare a risparmiare e a usare meglio l’elettricità. Ci ha anche spiegato i diversi tipi di energia,io sinceramente non sapevo ne esistessero cosi tanti ! Sono rimasta molto sbalordita da tutte queste informazioni utili al giorno d’ oggi e che mi hanno insegnato moltissimo. Questa ragazza ci ha poi fatto vedere diversi esperimenti molto istruttivi e che ci hanno incuriosito moltissimo. Un esperimento che mi ha colpito più di tutti e stata una macchinina di plastica abbastanza grande che di muoveva per mezzo dell’elettricità,questa macchinina aveva due piccoli recipienti al cui interno dove dentro veniva messa l’acqua che per mezzo di piccole turbine all’interno della macchinina le permetteva di muoversi. Questa macchinina non si scontrava mai contro nessuno ostacolo perché quando colpiva qualcosa, faceva marcia indietro e cambiava direzione . Un altro esperimento che mi è piaciuto consisteva nel collegare dei fili all’estremità di una batteria a una piccola lampadina ,e grazie alla batteria, la lampadina si accendeva . Questo laboratorio mi è piaciuto un sacco e lo rifarei se potessi ; ci ha insegnato molto e ci ha fatto molto piacere imparare divertendoci. Ora starò più attenta: ho scoperto che l’energia elettrica è implorante e no va sciupata!. Sono felicissima di averti confidato le mie emozioni, caro diario ! Pagina 9 CLASSE 3^ B i Questi viver di riserviranno se serva al pae di n n i per i sette a erv carestia che ert a l l ranno ne osì c ; ra d’Egitto sarà il paese non la l distrutto da carestia . .. Tasse, sacrifici, telegiornali deprimenti... Gli italiani spesso reagiscono inventandosi nuovi metodi per tirarsi su di morale e spendendo poco o niente. Ecco un breve viaggio nel Paese che ha il migliore spread nell’arte di cavarsela. Infatti, gli italiani si sono inventati i loro divertimenti quotidiani a chilometro zero (molto si fa in casa) e spesso a costo zero . Ecco alcuni stratagemmi per risparmiare ed essere felici, queste sono le parole chiave. Prima c’è il passaparola attraverso socila network, telefonini e Internet. Poi, una volta radunati tutti i partecipanti, inizia il divertimento con una musica vagamente triste che a sorpresa continua con una scossa gioiosa: la mazurka. Centinaia di persone si ritrovano a ballarla not- Risparmiare ed essere felici sono queste le parole chiave degli italiani Nuove idee per l'ottimismo faidate. COMBATTERE LA CRISI tetempo ad esempio sotto il Pirellone di Milano o nelle piazze di Napoli e Novara. Si chiama “Mazurka klandestina”. Basta avere un altoparlante collegato alla batteria di un’auto e un computer con le tracce dei brani per passare qualche ora in allegria e senza spese. Così nasce il “Balla che ti passa”! A Bergamo, una scuola di danza (la “Baila Conmigo”) ha pensato che i balli latinoamericani siano perfetti per trasmettere allegria, e così due settimane fa ha istituito un corso principianti gratis per cassaintegrati e disoccupati. Così si esce di casa, si conoscono nuove persone e si mette in circolazione un po’ di spensieratezza. Anche i “baratto-party” sono un’ottima occasione per socializzare e divertirsi: si stanno diffondendo in Italia in linea con la nuova sobrietà. Si invitano amici e parenti, si svuotano gli armadi da ciò che non serve più, poi ci si prepara a barattare i pezzi con gli invitati. Lo shopping senza spesa va molto di moda a Milano e a Roma e molti lo fanno più per divertirsi che per risparmiare. Per chi è un po’ più in difficoltà, invece, è il metodo migliore per rinnovare il guardaroba. Esistono anche corsi in rete per riciclare e riadattare capi. Per me però la vera novità è il progetto di mio fratello, che insieme con la famiglia lancia una sfida alla Cina. Sì avete capito bene: sfiderà la Cina con una coltivazione certificata di bambù. Qui, in Italia! Il progetto si chiama “BAMBOULAND 2.0” e consiste nella creazione di un bambuseto da cui si ricaveranno fusti destinati al settore dell’arredamento, pavimenti il legno, oggettistica, tessile e i germogli da destinare al settore agroalimentare per la cucina vegana, vegetariana e orientale. Si prevede la realizzazione di un’area adibita alla pratica dello yoga e un percorso didattico per le scuole. L’inizio è sempre più vicino, sono cominciati i lavori di aratura e a breve si metteranno a dimora le piante di bambù. Questi sono i metodi che si inventano gli italiani per risparmiare in questi momenti di crisi economica. Basta poco per ritrovare la voglia di stare insieme senza spese pazze e inventarsi nuove prospettive lavorative … forse la crisi ci sta aiutando riscoprire la bellezza delle cose semplici e i valori che danno gusto alle nostre giornate? Pagina 10 CLASSE 3^ B CLASSE 3^B Consigli utili in cucina COME NON SPRECARE CIBO: INTERVISTIAMO UNA MAMMA Durante i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione. Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni di abbondanza che vennero nella terra d’Egitto, e ripose i viveri nelle città: in ogni città i viveri della campagna circostante. In questo periodo siamo tutti influenzati dalla crisi, anche in ambito alimentare. Molte persone ritengono giusto non sprecare questo bene prezioso. Tra queste troviamo una signora che ci ha concesso un’intervista e che ci ha aiutato a capire l’importanza di questo argomento. Sostiene infatti che è necessario comprare l'indispensabile e non le cose superflue per riuscire a utilizzare tutto il cibo acquistato prima della scadenza o senza buttarne grandi quantità. Non sprecare cibo è, infatti, utile e rispettoso verso le persone che non ne hanno. La signora da noi intervistata si ritiene molto attenta su questo punto, ma è anche cosciente del fatto che, a volte, può capitare che si comprino grandi quantità di cibo in alcuni periodi dell'anno e che non si riesca a consumarle tutte oppure che non si stia attenti alla data di scadenza e un alimento scada dopo pochi giorni dall'acquisto e, quindi, che non si faccia in tempo a consumarlo. Nelle famiglie tutto ciò può portare conseguenze economiche e uno spreco elevato di denaro. Alcuni consigli che l'intervistata ci ha voluto riferire riguardavano soprattutto l'attenzione a non comprare grandi quantità di cibo a breve conservazione e a conservarli in freezer anziché nel frigor. I cibi a lunga conservazione invece possono essere comprati anche in grandi quantità. Esistono, inoltre, ricette facili e veloci per recuperare alcuni avanzi rimasti dalle cene precedenti. Tra queste troviamo le polpette che sono un secondo piatto delizioso realizzabile con alcuni avanzi di carne; la frittata inoltre si può cucinare con avanzi già cotti in precedenza. I passati di verdura o le torte salate vanno benissimo per non buttare la verdura rimasta in piccole quantità e, infine, gli arancini sono ottimi per recuperare il riso avanzato. Consigliamo a tutti di seguire questi semplici consigli e ricette per ridurre al massimo lo spreco di cibo! $e risparmierai, un miglior futuro avrai! Il ri$parmio è fondamentale per ovviare alle $pese di ogni giorno $enza problemi nel tuo conto! La $oluzione è dietro l’angolo! Ri$parmiare ti a$$icura un futuro certo!! Per te e per la tua famiglia! Pagina 11 CLASSE 3^B Basta aspettare, è ora di reagire !!! 10 SEMPLICI METODI PER SCONFIGGERE GLI SPRECHI La crisi è ovunque, non lo si può negare e continua ad espandersi a macchia d’olio. La gente non sa come reagire: è sconfortata e confusa, perché mai nella storia si è verificata una crisi economica così intensa. Bisogna reagire, non si può pretendere di aspettare che passi come si fa col mal di gola, perché, se si continua così, le nuove generazioni non avranno un futuro per cui costruire la propria vita. È ora di dire basta alla disoccupazione, alla povertà, alla miseria ed iniziare a dire sì al risparmio! Non ci vuole molto per ridurre di poco i costi giornalieri, pur continuando ad aver la qualità. Seguendo questi consigli sarà molto più facile: 1- non buttare via il cibo avanzato, ma utilizzarlo per cucinare altre leccornie; 2- far partire la lavastoviglie solo quando costa meno; 3- spegnere la luce quando non serve per ridurre il consumo energetico; 4- approfittare dei saldi o degli sconti per comprare il più possibile (ovviamente solo se necessario); 5- non tenere accesi troppi mezzi elettronici contemporaneamente se non sono necessari ; “Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni di abbondanza che vennero nella terra d’Egitto, e ripose i viveri nelle città: in ogni città i viveri della campagna circostante.” BRUSCHETTE AL FORNO 6- sostituire quando possibile l’auto con una bella camminata, che è più economica, sana ed ecologica ; 7- non usufruire di servizi che non sono necessari, come la lavanderia, il lavaggio auto, … 8- ridurre al minimo le serate al ristorante, al cinema o in discoteca. Non bisogna per forza uscire per passare una bella sera; 9- riciclare può essere utile per guadagnare più soldi, infatti molti negozi offrono degli Euro in cambio di lattine e bottiglie di vetro vuote; 10- si possono comprare vestiti di seconda mano (che possono essere di ottima qualità, basta avere un po’ d’occhio). Riguardo il cibo, conosco alcune ricette golose che è possibile preparare facilmente ed in poco tempo, come per esempio delle bruschette con pane vecchio, delle polpette ottenute con la carne del brodo del risotto, un riso al salto cucinato col risotto avanzato, una torta cucinata col panettone avanzato, ecc. Ingredienti Ecco due ricette, • basilico. RISO AL SALTO Ingredienti • risotto avanzato di qualsiasi gusto; • un po’ di olio. Procedimento Mettere l’olio nella padella e fare in modo che bagni ogni punto. Appoggiare la padella sui fornelli, accendere i fornelli, attendere che si inizi a creare un crosta e togliere dai fornelli. Servire ben caldo quanto lo si desidera. • pane vecchio e tostato; • olio extravergine di oliva; • pomodorini; Procedimento Tagliare il pane a fette spesse e metterlo nel forno. Aspettare che abbrustolisca e nel frattempo tagliare i pomodori in spicchi. Una volta pronte le fette, servire con un filo di olio, coi pomodorini a spicchi e con le foglie di basilico. Anche se sembrano idee scontate, vi assicuro che invece la buona riuscita è garantita. Chi oggi non sente parlare di crisi?! Oramai influisce davvero su ogni cosa. Se ne sente parlare dappertutto: al ristorante, al telegiornale, nei negozi, praticamente ovunque!! Ma come fare per combatterla definitivamente ? Pagina 12 C L A S SE 3 ^ B Pagina 13 CLASSE 3^B Intervista a Giuseppe, eroe di altri tempi PER SAPERNE DI PIÙ Mi trovo alla reggia del faraone per intervistare Giuseppe, un giovane uomo che con la sua lungimiranza è riuscito a cambiare le sorti dell’Egitto e a salvare un popolo. Ho intenzione di fargli qualche domanda per comprendere meglio la sua situazione e il suo stato d ‘animo . Giornalista: Come saprai, la tua storia è nota ormai a tutti, come ti senti ? Giuseppe: Sono onorato: mi fa piacere poter aiutare, anche se indirettamente, qualcuno . Giornalista: Ottimo. Ora , però, toglimi una curiosità: come hai pensato alla soluzione “ dei granai” ? Giuseppe: Sai, sono sem- pre stato dell’idea che mettendo in comune e condividendo il risultato sia migliore. Giornalista: meglio … Spiegati Giuseppe: Quando ho capito ciò che stava per succedere, mi sono reso conto che l’unico modo per sopravvivere alla carestia era collaborare. Ci saremmo impegnati tutti, e nel momento del bisogno, nessuno sarebbe rimasto solo, riuscendo così a far fronte all’enorme problema che gravava su di noi. Giornalista: Complimenti, tu sì che hai un approccio positivo per affrontare le difficoltà! Dovremmo prendere come esempio la tua figura e affidarci alle capacità di chi si mette a disposizione degli altri. Anche il faraone ha creduto in te! Giuseppe: É vero! Inizialmente non riuscivo a credere che una persona così autorevole potesse fidarsi di un semplice uomo come me, ma la forza dell’Egitto sta proprio nell’umiltà dei grandi! È ciò che, spesso, mi pare, manca a voi, uomini di oggi. Dico bene? Giornalista: Hai perfettamente ragione. Spesso ci arroghiamo il diritto di sapere tutto, senza mettere mai in discussione e in dubbio ciò di cui siamo estremamente convinti. Dovremmo essere più umili e prendere esempio dalle altre persone. Ad esempio, Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano ... da quelle in grado di perdonare! Tu ne sei un esempio! Hai perdonato i tuoi fratelli mettendo al primo posto un valore fondamentale come la famiglia, invece della vendetta per il male che avevi ricevuto. Dal tuo perdono è nata la condivisione nei momenti di carestia... Giuseppe: Questi gesti risultano tanto semplici quanto veri nel momento in cui vengono fatti con convinzione e profondo amore. Io avevo capito che ripagando l’odio con l’odio non avrei risolto nulla, anzi ! Giornalista: Grazie per la tua testimonianza. Spero che molti facciano tesoro dei tuoi insegnamenti. Non c’è nulla di più efficace, al mondo, dell’esempio!Alla prossima! Pagina 14 C L A S SE 3 ^ B Impariamo a risparmiare per dare a chi non ha AZIONI DI SOLIDARIET À E GESTI D I RISPARM IO Ci fu carestia in ogni paese, ma in tutta la terra d’Egitto c’era il pane Nel mondo stanno nascendo tantissime associazioni che aiutano i bisognosi con gesti di solidarietà. Sono utilissime in questo periodo per la nostra economia così provata. Non sono solo però le associazioni a compiere azioni solidali, ma anche le singole persone, perché ognuno di noi può dare il proprio contributo. Ognuno di noi deve imparare a risparmiare, non solo per se stesso, ma anche per gli altri. Per fare ciò, ci sono varie proposte,tra cui collaborare con alcune associazioni come la Caritas Ciò è reso possibile grazie ad alcune iniziative che par- rocchie e scuole mettono in atto (un esempio è la raccolta di abiti usati). Si possono poi evitare spese inutili e, se si è in condizioni migliori di altri, destinare del denaro per chi ne ha veramente bisogno, ad esempio alle mense dei poveri. Non si deve risparmiare denaro solo per se stessi, perché questo è un segno molto evidente di egoismo, in quanto significa che una volta accumulato abbastanza denaro per se stessi, si può fare a meno degli altri. Bisogna invece saper essere altruisti e mettere in primo piano i bisogni altrui. Per questo sono nate tantissime iniziative come quelle della Caritas oppure “DonaCibo” che raccolgono alimenti o indumenti per i poveri. Accettano tutto da tutti senza escludere nessuno in modo che ognuno di noi si possa impegnare a contribuire. È importante collaborare e promuovere il bene in situazioni di crisi come quella che stiamo attraversando, perché è l’unico modo per superare le difficoltà che rendono la vita difficile a tante persone e a molte famiglie. Se tutti avranno un tenore di vita dignitoso, tutta la società sarà migliore! La gente ha bisogno di aiuto: mettiamo insieme le forze per creare un mondo migliore! Cassonetto per la raccolta di indumenti usati Pagina 15 CLASSE 3^B È un legame forte quello che si crea tramite le adozioni a distanza, di gratitudine e di amore incondizionato. “UNA FOTOGRAFIA: MI SONO COMMOSSA.” Queste sono le parole Marina Bosisio, che ha ricevuto la prima fotografia del bambino che ha adottato da qualche mese. “Ho provato un’emozione fortissima”. Anche se probabilmente non tutti lo sanno, l'Italia non è l'unico Paese coinvolto nella grande crisi mondiale che, partendo dagli Stati Uniti nel 2006, ha messo in ginocchio le maggiori potenze di antica industrializzazione e ha aggravato la situazione dei Paesi in via di sviluppo o sottosviluppati. Questa situazione ha fatto sì che i capitali da spendere nelle tasche dei consumatori fossero minori e ha di conseguenza portato al fallimento di molte multinazionali che operavano nel campo dei beni non essenziali. Oggi molte famiglie preferiscono spendere il loro denaro in giuste cause piuttosto che in oggetti futili; ad esempio, sono sempre più frequenti le adozioni a distanza. Questo tipo di attenzione ai bisogni altrui si differenzia dall'adozione tradizionale in quanto il bambino che la famiglia può aiutare resta nel suo paese d'origine e riceve una quota annua da utilizzare nell'ambito dell'istruzione, della sanità e dei beni di prima necessità (alimenti, vestiario...). La pratica per l'adozione è abbastanza semplice: è necessario rivolgersi ad associazioni (è possibile consultare prima i loro siti Internet) che operano in diversi Paesi e che dopo aver assegnato il bambino corrispondente inviano una sua fotografia e la sua scheda, poi verranno inviate delle cartelle informative riguardo i suoi progressi. In seguito, in alcuni casi, chi adotta potrà intrattenere una corrispondenza con il piccolo, se lo si desidera. É possibile anche andare a fargli visita nel suo Paese d’origine. Spesso, quando in televisione si sente parlare di adozione a distanza, nascono in noi dei dubbi riguardo a ciò che propone il progetto di sostegno; “Attueranno tutto quello che dicono?”, “Il mio contributo sarà veramente utile?”. Molti dei partecipanti che si ponevano queste domande per verificare la fondatezza delle loro preoccupazioni hanno deciso di andare a vedere con i loro occhi, rima- nendo sorpresi dai grandi progressi che le comunità facevano grazie al loro aiuto e a quello di altri. Una delle associazioni più conosciute che si occupa delle adozioni a distanza o, più propriamente, del sostegno a distanza (SAD) è Save the Children, che opera in Mozambico, Malawi, Egitto, Bolivia, Mali, Nepal, El Salvador, Filippine e Vietnam e che da più di quaranta anni si occupa di questo campo permettendo ai donatori di vivere un’esperienza unica, che cambia la vita. Le testimonianze delle persone che già hanno partecipato al progetto parlano tutte di una “forte emozione”, di attimi intensi e toccanti e di commozione. I legami che si creano tra i sostenitori e i bambini o le comunità in generale sono forti e sinceri e sono destinati ad assumere una posizione importante nella quotidianità di chi li vive. Sapere che c’è una persona che, pur essendo lontana, ti aiuta non può che rendere grati e sapere che con un piccolo gesto puoi salvare una vita ti riempie di una gioia che supera qualsiasi altro sentimento. Marina Bosisio e Alfio Gritti ci hanno parlato così della loro esperienza: “Abbiamo deciso di adottare un bam- bino a distanza per compiere qualcosa che fosse utile a qualcuno che ne aveva davvero bisogno; ci siamo rivolti ad un’associazione chiamata VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) che attraverso i Salesiani sostiene il progetto adozioni. La prima foto che abbiamo ricevuto di Jajani ci ha fatto commuovere e lo stesso è stato quando, nel momento in cui la giovane cingalese non ha più avuto bisogno del mio aiuto, è arrivata la prima immagine di Joseph, un piccolo etiope. Ci sentiamo legati ai due bambini, anche se non è stato possibile scambiare lettere con loro (in quanto il VIS preferisce non sprecare il denaro che riceve in opere di invio e traduzione). Nonostante ciò, non vorremmo incontrare i ragazzi: lo scopo di ciò che facciamo non è essere ringraziati e non vorremo metterli in una condizione di disagio”. Aiutare una persona permette di stabilire un forte legame con essa e le adozioni a distanza sono solo uno dei tanti esempi che testimoniano questo: un rapporto basato sulla solidarietà è destinato a durare nel tempo e trasmette un’emozione forte e sincera. Pagina 16 CLASSE 3^ B Riflessioni sul Natale in una giornata d’Avvento UNA CLASSE ALLA SCOPERTA DEI CAPPUCCINI DI BERGAMO Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano Martedì 2 Dicembre 2014, le classi della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Scolastico delle Suore Sacramentine di Bergamo si sono recate presso il convento dei frati Cappuccini di Borgo Palazzo, a Bergamo, dove hanno avuto l’opportunità di riflettere sul significato della carità, conoscendo i vari aspetti della vita francescana e l’articolazione nel territorio delle attività promosse dall’Ordine Cappuccino. Al mattino presto, la pioggia scrosciante ha costretto docenti e alunni ad aprire gli ombrelli, ma di certo non ha placato la loro curiosità. Giunti alla meta, sono entrati in una grande sala dalle mura bianche, piena di tavoli del medesimo colore e si sono accomodati su sedie gialle. Si trovavano nella mensa per i poveri gestita dai frati. Lì, Padre Lorenzo con un mite tono di voce ha fornito delle informazioni che li hanno lasciato stupefatti: centocinquanta indigenti, quasi ogni giorno, usufruiscono del servizio mensa gestito da volontari e il “buono pasto” di cui sono in possesso è valido per tre mesi. Un’alunna ha posto la seguente domanda: “Anche noi possiamo dedicarci a questo tipo di volontariato?”. Il frate ha spiegato che gli adolescenti possono impegnarsi in questo ambito, ma in compagnia dei loro genitori. In seguito, ha approfondito il significato di “povertà spirituale” che induce molte persone, magari non nullatenenti, a recarsi comunque presso la mensa per trovare conforto nei religiosi o negli altri indigenti. Gli alunni non hanno però avuto modo di vedere i bisognosi. “É una questione di dignità e di rispetto” ha spiegato il religioso. A seguito di alcune domande, Padre Lorenzo ha continuato precisando che oggi la figura del povero è mutata rispetto ad una volta. Prima infatti, un bisognoso si riconosceva subito: era vestito di stracci, si individuava per le scarse condizioni igieniche, aveva come giaciglio una scatola di cartone ... Oggi, invece, a causa della crisi economica, alla mensa giungono anche dei giovani italiani senza lavoro o dei pensionati che ricevono mensilmente una somma esigua rispetto alle loro necessità. Unitamente agli extracomunitari, ultimamente, giungono anche persone dagli ultimi focolai di guerra, come l’Ucraina. Un’altra alunna ha sollevato la spinosa questione riguardante la diffidenza sua e di molte altre persone nei confronti dei poveri che incontrano per strada, perché “potrebbero anche non essere davvero bisognosi”. Il francescano le ha risposto: “Hai ragione: sono d’accordo con te circa l’esistenza di finti poveri, ma la comunità dei frati aiuta tutti indistintamente, compiendo comunque la sua opera di carità”. In seguito, i ragazzi si sono “avventurati” alla scoperta dell’Ordine Cappuccino, in compagnia d’un altro religioso: Padre Roberto. Prima di tutto, sono entrati dalla portineria, una piccola stanza di color crema, dove hanno salutato il frate portinaio con una tipica espressione francescana: “Pace e bene”. Egli svolge la mansione di soddisfare le richieste dei fedeli (fornendo, ad esempio, l’orario delle sante messe). Padre Roberto ha poi continuato dando ulteriori notizie sull’Ordine e sulla sua opera: “La sala in cui ci troviamo un tempo era la biblioteca, ma ora è stata spostata a Milano, per fare più spazio alla mensa dei poveri”. All’interno del convento, è inoltre presente un ospizio dove si assistono i frati malati nel loro ultimo cammino verso “Sorella Morte”. La mattinata con i frati si è conclusa con la celebrazione di una Messa accompagnata dai canti degli scolari. Infine, le classi hanno visitato i chiostri e gli orti del convento. Tutti sono stati soddisfatti per aver scoperto in modo più approfondito lo stile di vita francescano. Non restava altro, per i frati, che salutarli con un “Pace e Bene”. Pagina 17 E’ più importante donare che ricevere Solo con la solidarietà puoi in ogni momento aiutare persone e bambini partendo da piccole cose di uso quotidiano come cibo e vestiti. Attraverso il tuo aiuto, puoi salvare bambini e ragazzi della tua età. Dona qualcosa nella tua Parrocchia, verrà portato ai più poveri! Giornalino della classe 3^ B Secondaria di Primo grado Istituto scolastico paritario Suore Sacramentine Redazione: tutta la classe 3^B ISTITUTO SCOLASTICO PARITARIO SUORE SACRAMENTINE Via S. Antonino, 8 - 24122 BERGAMO - Tel. 035.270.027 - Fax 035.224.965 [email protected] [email protected] www.scuolesacramentinebergamo.it