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Metodo di Robinson : S.Q.3 R.
METODO DI STUDIO Metodo di Robinson : S.Q.3 R. 1. Survey= Scorrere. Prima lettura veloce per ottenere una prima veduta d’insieme del materiale. In questa fase non si sofferma l’attenzione su singole frasi che non si comprendono, ma sarà la lettura d’insieme, il contesto che ci riferirà il significato. 2. Question= porsi domande. Porsi domande circa gli elementi del testo e il suo contenuto, al fine di porsi in maniera attiva, partecipe e di curiosità al testo. Ciò permetterà di mantenere la nostra attenzione attiva e concentrata. Inoltre le domande andranno finalizzate a fare collegamenti con il materiale conoscitivo da noi già posseduto. 3. Read= leggere. A questo punto si passerà ad una lettura più particolareggiata. Sarà utile a questo punto passare a sottolineare il testo, ma anche trovare le parole chiave ed appuntarle al lato del testo. 4. Repeat = ripetere. Facendo riferimento alle sole parole chiave e al libro chiuso si dovrà ricordare il contenuto all’argomento da apprendere. Si può anche procedere ad elaborare mappe cognitive. 5. Revision = revisione. Il libro adesso ermeticamente chiuso e rievocare mentalmente. INDICAZIONE SU COME SOTTOLINEARE UN TESTO Il testo dovrebbe essere sottolineato alla seconda lettura, in modo da avere prima una percezione d’insieme dell’argomento. Sottolineare soltanto le parole chiave del testo, magari utilizzando una matita colorata (effetto VON RESTOFF e di memoria). Le parole individuate potranno essere appuntate al bordo esterno della pagina, al fine di facilitare la ripetizione finale. Da evitare intere pagine fittamente sottolineate, poiché non facilitano la memorizzazione, ma al contrario la rendono più difficile. LE PAROLE CONCETTO Le unità di comprensione (o di concetto) sono gruppi di parole o frasi che esprimono significati e relazioni concettuali. Spesso sono delineate dai segni di punteggiatura, ma non sempre. Dopo aver individuato le unità di comprensione si passa ad elaborare le parole concetto. Esse rappresentano una sintesi mentale che il soggetto produce dopo la lettura del testo. PAROLE CHIAVE Osservando il meccanismo di funzionamento della nostra memoria è evidente la sua struttura molto simile a quella di un grande archivio o magazzino. Perciò per rievocare, ricordare e memorizzare risulta più funzionale utilizzare le cosiddette parole chiave. Così come in un archivio cercheremo ciò che ci serve utilizzando etichette, numeri di siglatura e così via, allo stesso modo risulta utile servirci di parole chiave per accedere alle informazioni presenti nella nostra memoria. La semplice parola chiave ci permette di rievocare tutto il brano o tutte le informazioni che ad essa sono associate. E’ quindi un grosso errore: nel prendere appunti, utilizzare riassunti scritti in cui si evidenzia soprattutto la corretta forma grammaticale e, nel memorizzare brani, essere attenti alla forma grammaticale. Ciò che invece è importante è che la mente non ha bisogno di memorizzare frasi o riassunti, perché ogni informazione è codificata e “archiviata” con uno speciale codice interno, che spesso corrisponde ai parametri della fantasia, delle associazioni o dell’emotività. Si consiglia il loro uso per: appunti delle lezioni, scaletta per i temi da svolgere o per l’interrogazione, per tenere a mente ciò che occorrerà trovare a fine lettura. PAROLE CHIAVE: CARATTERISTICHE La caratteristica principale è la capacità di limitare la fantasia, lasciando pochissime possibilità di associazione naturale. Esempio la parola “pianta”. Le parole chiave una volta individuate permettono associazioni con le altre parti del contesto da cui sono tratte (discorsi, brani ecc.). Se si prendono appunti con il sistema delle parole chiave è importante seguire una “catena” di collegamento tra di esse. La mente ha la capacità di tessere un discorso collegando anche solo una mezza dozzina di termini, dato che già conosce il materiale nozionistico di contorno che compone il contesto. E’ indispensabile che le parole chiave si limitino a descrivere qualcosa o contengano nozioni relative ad alcune procedure, senza mai occuparsi del contesto o del passaggio tra un concetto o l’altro. Riassumendo le parole chiave devono: essere cariche di significato soggettivo avere poca possibilità di associazione “libera” trovarsi in sequenza logica essere scelta tra le “parole dell’autore” far riferimento a informazioni di tipo descrittivo o procedurale e non contestuale. LE PAROLE CONCETTO Le unità di comprensione (o di concetto) sono gruppi di parole o frasi che esprimono significati e relazioni concettuali. Spesso sono delineate dai segni di punteggiatura, ma non sempre. Dopo aver individuato le unità di comprensione si passa ad elaborare le parole concetto. Esse rappresentano una sintesi mentale che il soggetto produce dopo la lettura del testo.