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Accusata di corruzione dirige ufficio anti tangenti
20 GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2016 savona provincia IL SECOLO XIX INCHIESTA SUI PRESUNTI FAVORI PER LA CESSIONE DI TECNOCIVIS AI PRIVATI Accusata di corruzione dirige ufficio anti tangenti Caso Colangelo, imbarazzo in Provincia. Giuliano: «Valuteremo» IL CASO ALBERTO PARODI SAVONA. La responsabile del- la prevenzione della corruzione in Provincia è indagata per corruzione. È l’imbarazzante situazione che si è venuta a creare a Palazzo Nervi dopo che il segretario generale e direttore dello stesso ente, l’avvocato Giulia Colangelo, ha ricevuto martedì pomeriggio l’avviso di conclusione delle indagini per il caso Tecnocivis. È accusata oltre che di corruzione, di rivelazione di atti d’ufficio e di abuso d’ufficio. Ipotesi di reato che a vario titolo sono legate a favoritismi in merito alla vendita dell’ex azienda partecipata che si occupa di manutenzione scuole al gruppo Alfa Costruzioni di Fabrizio Barbano, indagato anche lui. Poi le viene contestato anche l’interessamento per l’esame del progetto di discarica a Pian Del Melo (portato avanti sempre da Barbano, poi bocciato), per la gestione dei corsi di formazione della Confartigianato (indagato anche il collaboratore Marco Paniccia) e per aver favorito il La segretaria generale della Provincia Giulia Colangelo funzionario Paolo Ghione (indagato) nel vincere il concorso per responsabile dell’ufficiotecnicodiAndora.NegliattidellaProcuraedellaGuardia di Finanza, basati anche su intercettazioni telefoniche, c’è finito tra le “utilità” un frigorifero pagato alla Colangelo per 379 euro e un trasloco pagato per tremila euro. Era stato l’allora presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza ad attribuirle anche l’incarico di responsabile anti corruzione. Mansione poi ribadite nell’ottobre del 2014 dal nuovo presidente subentrato Monica Giuliano (Pd), sindaco di Vado. Il segretario- direttore anche ieri tramite il proprio avvocato Cristiano Michela di Torino ha ribadito di non pensare alle dimissioni: «Dimostreremo la nostra estraneità alle accuse, l’incarico di responsabile dell’anticorruzione è una prerogativa che per legge spetta al segretario». Il sindaco di Vado ieri sull’imbarazzante situazione in Provincia ha chiarito “di non voler assolutamente chiedere le dimissioni della Colangelo e semmai di aspettare l’eventuale rinvio a giudizio per le eventuali valutazioni”. Poi in serata Monica Giuliano ha fatto sapere “di voler consultare gli altri consiglieri provinciali e l’agenzia dei segretari per valutare insieme anche il ruolo nell’anticorruzione”. Recente il ricordo in Provincia della battaglia da parte del Pd (lo stesso partito della Giuliano) per chiedere le dimissioni del presidente del consiglio provinciale, l’allora Stefano Parodi (indagato per corruzione), ancor prima del rinvio a giudizio. Ieri è intervenuto il capogruppo in Regione Andrea Melis: «Per opportunità le dimissioni sarebbero scontate». [email protected] cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI OPERE SOCIALI. STOP DAL COMUNE Rambaudi, sarà Cantone a decidere sulla nomina Dopo i pareri legali negativi arriva l’Anac SAVONA. Lorena Rambaudi e Opere Sociali, un matrimonio che non s’ha da fare. Un tormentone. Adesso sarà chiamato il magistrato Cantone, a capo dell’Anac (Anticorruzione) a sciogliere il dilemma sull’incompatibilità dell’ex assessore regionale indicato come amministratore unico delle Opere Sociali Servizi spa (gestione case di riposo e strutture di assistenza) con stipendio lordo annuo tra i 60 e i 70 mila euro. Il presidente- imprenditore delle Opere Sociali Giovanni De Filippi dopo aver incassato lo stop sul nome della Rambaudi oltre che dei revisori anche dell’avvocato dell’ente, nei giorni scorsi si è rivolto all’amministrazione comunale e al sindaco che lo ha nominato. Anche dagli uffici legali di Palazzo Sisto è arrivato un parere interlocutorio, “ostativo”, negativo come quello dell’avvocato Elena Rossi che ha dichiarato, tramite parere, l’incompatibilitàdellaRambaudi. Ecosìa De Filippi non è rimasto che seguire l’input di Palazzo Sisto di rivolgersi all’Anac, l’anticorruzione di Cantone. E così ha fatto. «Vogliamo la Rambaudi, siamo convinti della scelta per guidare Opere Sociali Servizi Spa- ha chiarito in serata De Filippi- ma i pareri legali che abbiamo sono di- Lorena Rambaudi scordanti in quanto è poco chiara la natura dell’ente. Mi è stato detto che è una società di diritto privato in maggioranza a controllo pubblico. Ho chiesto lumi al Comune che ci ha nominato. Ci è stato detto di rivolgerci a Cantone. Sarà l’Anac a dirci se Rambaudi va bene o meno». Il nodoèlegatoalfattocheneidue anni precedenti l’eventuale nomina lei è stata assessore regionale. «Ha ricoperto quindi incarichi pubblici». La settimana scorsa il parere contrario dell’avvocato Elena Rossi aveva seguito quello deitrerevisorideiconti(Fontana, Faggioli e Vallerga). Il divieto sarebbe previsto dell’articolo 7 del decreto legislativo numero 39 del 2013. Nel frattempo rimane in sella il vecchio amministratore Viada. Molto probabilmente toccherà a lui firmare il bilancio 2015. A. P.