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Accusata di corruzione dirige ufficio anti tangenti

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Accusata di corruzione dirige ufficio anti tangenti
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GIOVEDÌ
18 FEBBRAIO 2016
savona provincia
IL SECOLO XIX
INCHIESTA SUI PRESUNTI FAVORI PER LA CESSIONE DI TECNOCIVIS AI PRIVATI
Accusata di corruzione
dirige ufficio anti tangenti
Caso Colangelo, imbarazzo in Provincia. Giuliano: «Valuteremo»
IL CASO
ALBERTO PARODI
SAVONA. La responsabile del-
la prevenzione della corruzione in Provincia è indagata per
corruzione.
È l’imbarazzante situazione
che si è venuta a creare a Palazzo Nervi dopo che il segretario generale e direttore dello stesso ente, l’avvocato Giulia Colangelo, ha ricevuto
martedì pomeriggio l’avviso
di conclusione delle indagini
per il caso Tecnocivis.
È accusata oltre che di corruzione, di rivelazione di atti
d’ufficio e di abuso d’ufficio.
Ipotesi di reato che a vario titolo sono legate a favoritismi
in merito alla vendita dell’ex
azienda partecipata che si occupa di manutenzione scuole
al gruppo Alfa Costruzioni di
Fabrizio Barbano, indagato
anche lui. Poi le viene contestato anche l’interessamento
per l’esame del progetto di discarica a Pian Del Melo (portato avanti sempre da Barbano,
poi bocciato), per la gestione
dei corsi di formazione della
Confartigianato (indagato anche il collaboratore Marco Paniccia) e per aver favorito il
La segretaria generale della Provincia Giulia Colangelo
funzionario Paolo Ghione (indagato) nel vincere il concorso per responsabile dell’ufficiotecnicodiAndora.NegliattidellaProcuraedellaGuardia
di Finanza, basati anche su intercettazioni telefoniche, c’è
finito tra le “utilità” un frigorifero pagato alla Colangelo per
379 euro e un trasloco pagato
per tremila euro.
Era stato l’allora presidente
della Provincia, Angelo Vaccarezza ad attribuirle anche l’incarico di responsabile anti
corruzione. Mansione poi ribadite nell’ottobre del 2014
dal nuovo presidente subentrato Monica Giuliano (Pd),
sindaco di Vado. Il segretario-
direttore anche ieri tramite il
proprio avvocato Cristiano
Michela di Torino ha ribadito
di non pensare alle dimissioni: «Dimostreremo la nostra
estraneità alle accuse, l’incarico di responsabile dell’anticorruzione è una prerogativa
che per legge spetta al segretario».
Il sindaco di Vado ieri sull’imbarazzante situazione in
Provincia ha chiarito “di non
voler assolutamente chiedere
le dimissioni della Colangelo e
semmai di aspettare l’eventuale rinvio a giudizio per le
eventuali valutazioni”. Poi in
serata Monica Giuliano ha fatto sapere “di voler consultare
gli altri consiglieri provinciali
e l’agenzia dei segretari per
valutare insieme anche il ruolo nell’anticorruzione”. Recente il ricordo in Provincia
della battaglia da parte del Pd
(lo stesso partito della Giuliano) per chiedere le dimissioni
del presidente del consiglio
provinciale, l’allora Stefano
Parodi (indagato per corruzione), ancor prima del rinvio
a giudizio. Ieri è intervenuto il
capogruppo in Regione Andrea Melis: «Per opportunità
le dimissioni sarebbero scontate».
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cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
OPERE SOCIALI. STOP DAL COMUNE
Rambaudi, sarà Cantone
a decidere sulla nomina
Dopo i pareri legali negativi arriva l’Anac
SAVONA. Lorena Rambaudi e
Opere Sociali, un matrimonio che non s’ha da fare. Un
tormentone. Adesso sarà
chiamato il magistrato Cantone, a capo dell’Anac (Anticorruzione) a sciogliere il dilemma sull’incompatibilità
dell’ex assessore regionale
indicato come amministratore unico delle Opere Sociali
Servizi spa (gestione case di
riposo e strutture di assistenza) con stipendio lordo annuo tra i 60 e i 70 mila euro. Il
presidente- imprenditore
delle Opere Sociali Giovanni
De Filippi dopo aver incassato lo stop sul nome della
Rambaudi oltre che dei revisori anche dell’avvocato dell’ente, nei giorni scorsi si è rivolto all’amministrazione
comunale e al sindaco che lo
ha nominato. Anche dagli uffici legali di Palazzo Sisto è arrivato un parere interlocutorio, “ostativo”, negativo come quello dell’avvocato Elena Rossi che ha dichiarato,
tramite parere, l’incompatibilitàdellaRambaudi. Ecosìa
De Filippi non è rimasto che
seguire l’input di Palazzo Sisto di rivolgersi all’Anac, l’anticorruzione di Cantone. E
così ha fatto.
«Vogliamo la Rambaudi,
siamo convinti della scelta
per guidare Opere Sociali
Servizi Spa- ha chiarito in serata De Filippi- ma i pareri legali che abbiamo sono di-
Lorena Rambaudi
scordanti in quanto è poco
chiara la natura dell’ente. Mi
è stato detto che è una società
di diritto privato in maggioranza a controllo pubblico.
Ho chiesto lumi al Comune
che ci ha nominato. Ci è stato
detto di rivolgerci a Cantone.
Sarà l’Anac a dirci se Rambaudi va bene o meno». Il nodoèlegatoalfattocheneidue
anni precedenti l’eventuale
nomina lei è stata assessore
regionale. «Ha ricoperto
quindi incarichi pubblici». La
settimana scorsa il parere
contrario dell’avvocato Elena Rossi aveva seguito quello
deitrerevisorideiconti(Fontana, Faggioli e Vallerga). Il
divieto sarebbe previsto dell’articolo 7 del decreto legislativo numero 39 del 2013.
Nel frattempo rimane in sella
il vecchio amministratore
Viada. Molto probabilmente
toccherà a lui firmare il bilancio 2015.
A. P.
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