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BRUTTI SPORCHI E CATTIVI
n. 3 anno I INTERVISTA ESCLUSIVA a Simone cristicchi MODE GIOVANILI LIBRI BRUTTI SPORCHI E CATTIVI... MEGAFONOMEGAFO Indice * Editoriale........................ p. 3 * La moda ........................ p. 4-5 * Intervista doppia: fricchettone e truzzo...... p. 6-7 * Comuni........................... p. 8-9 * Libri: Acciaio e Mathilda. p. 10-11 * Intervista a Cristicchi...... p. 12-13 * Sport: Elisa Giunti.......... p. 14 * Appuntamenti da non perdere............... p. 15 Prossimo numero in uscita fine dicembre n. 4 anno I BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI? Ebbene sì, siamo noi. Noi che prendiamo questi tre aggettivi come un bel complimento, per fortuna degli adulti, che se dovessimo darli a loro, tre aggettivi, sarebbero certo messi MOLTOOO, molto male. Perché tanto compiacimento (e indulgenza) da parte nostra? Beh, io direi perché va di moda. Eh già, per la maggior parte degli adolescenti è proprio così. Insomma, noi ragazze si è un sacco fighe truccate ad imitazione di un panda, vero?...... Si, giusto per fa contento il WWF..... Oppure, si è un sacco fighi quando le quintalate del profumo “Topo morto in salamoia muschiato” ci formano una patinata crosta sulla pelle, tipo quella degli involtini primavera.... E il top del top della ganzialità è quando si fa gli stronzi con qualcuno di facile tiro.... Mah, che brutto periodo.............schiavi di un cervello collettivo privo di neuroni. Work in progress…. Lavoro in corso… Io credo che da che mondo è mondo gli adolescenti siano sempre stati BRUTTI (brufolosi, pelosi, pidocchiosi.....insomma, molto “osi”); SPORCHI (sempre sudati e con una cronica intolleranza all’acqua) e CATTIVI (noi che non capiamo mai “i veri problemi della vita”)! In ogni caso rassegniamoci: gli over 10/ under 18, saranno sempre e comunque: BRUTTI, SPORCHI, CATTIVI. Margherita Faneschi MEGAFONO Periodico ANNO I NUMERO 3 Reg. del Tribunale di Siena n°2 del 07/04/2010 Coordinato da: Redazione Via Romana, 98/C - Poggibonsi - Staggia Senese Tel. 0577 958993 - Cell. 3381337207 E-mail [email protected] Facebook:Il Segno AssociazionePromozionesociale Amministrazione Associazione “Il Segno Editore” Viale Marconi, 42 - Poggibonsi - Tel. 338 1337207 A cura di: Direttore Responsabile Fabrizio Calabrese Progetto grafico Kiné Copertina a cura di: Silvia Bernardini, vignetta di Laila Gouhai. In redazione: Aimone Pignattelli (vice direttore), Antonella Trefoloni, Fabrizio Calabrese, Leonardo Pazzagli, Laila Gouhai, Giuditta Ciani, Silvia Bernardini, Andrea Senesi, Claudio Fontanelli, Serena Taccone. Hanno collaborato a questo numero: Centro Collaterale Colle di Valdelsa, A.N.P.I. San Gimignano, Associazione Librarsi, Margherita Faneschi, Carlotta Ciani, Veronica Di Leonardo, Sonia Marzullo e Simone Brocchi. In collaborazione con Stampa Arti Grafiche Nencini Manoscritti, dattiloscritti, foto non si restituiscono. La direzione di Megafono non assume come propria l’opinione di quanti collaborando con Megafono esprimono liberamente giudizi e affermazioni con scritti e servizi a loro firma. La collaborazione non richiesta formalmente per iscritto non è retribuita. è vietata la riproduzione totale o parziale di testi, disegni, foto riprodotte su questo numero del giornale senza autorizzazione. ONOMEGAFONOME L'angolo degli adulti Essere adolescenti è sempre stato difficile; ma oggi, e spero di sbagliarmi, ancora di più. Come accennava la nostra giovane amica, se dovessimo trovare tre aggettivi per noi adulti in genere, non sarebbero molto lusinghieri... Vorrei però invitare gli adulti ad un’autocritica che ritengo dovuta a questi giovani, che come tutti i giovani del mondo e della storia, sono un po’ “brutti, sporchi e cattivi”. Se, come riteniamo, i giovani non possono capire i nostri GRANDI problemi, noi adulti, riusciamo a capire le loro “piccole esigenze”? Mi sembra che ci piace pensare ai giovani, “come ai panini al prosciutto”, tutti uguali......... magari! Dico magari perché oggi voglio “puntare il dito” su un aspetto che mi coinvolge direttamente e che influenza il contesto in cui viviamo: L’ASSENZA DELL’ADULTO. Noi adulti, figli di un ‘68 fallito, che abbiamo preferito rinunciare alla lotta aderendo ad una “normalità” insidiosa , scivolando pian piano in una realtà che ci ha “travolti”: il lavoro, i rapporti complicati, le ideologie perdute, le delusioni più o meno represse......che cosa chiediamo a questi giovani? Abbiamo fatto di tutto per risparmiare ai “nostri” figli i casini che non siamo riusciti a risolvere noi ma che poi si sono arricchiti in maniera esponenziale. Li abbiamo illusi su una realtà “comoda”, priva di problemi. In buona fede, abbiamo “prodotto” una generazione deresponsabilizzata, “ingannata” da un benessere inesistente, “priva” di valori a parte “l’avere” , “l’apparire”. Forse adesso l’illusa sono io, ma quel piccolo valore che è “L’ESSERE”, mi pare che ai giovani manchi come l’ossigeno, perché i giovani, come ogni essere umano, non possono rinunciare alla propria IDENTITÀ! ed è nostro dovere, penso, aiutarli a risolvere i loro piccoli/grandi problemi, molti dei quali abbiamo contribuito a creare loro. Adesso basta. Godiamoci l’aspetto più spassoso della loro ricerca: LE MODE. Antonella Trefoloni Comics ! 3 MODAMODAMODAMO GIOVANI E MODA: « IMPOSSIBILE NON SEGUIRNE UNA!» “La moda passa, lo stile resta”. Così Chanel definiva questo concetto, sempre più attuale, sia nell’ambiente stilistico che in quello giovanile. La moda, la moda, tutti vogliono essere alla moda, questa è la verità. E’ il modo più semplice per appartenere a un gruppo, per amalgamarsi e uniformarsi. E “chissenefrega” se sembriamo tutti un gregge di pecore, l’importante è appartenere. Tuttavia, ci sono quelli che dicono di non seguire la moda. Sono “gli anticonformisti travestiti da ribelli” che cantava Masini in una nota canzone - descrizione che, a parer mio, li calza a pennello. Le mode giovanili invadono sempre di più i negozi specializzati, ci sono, infatti, la boutique per le signorine raffinate e i figli di papà; ricconi che sperperano la loro paghetta settimanale, molto simile allo stipendio di una centralinista, in vestiti di “alta moda”; poi abbiamo i negozi per “quelli-dai-pantaloni-extra-large”, dove è possibile ammirare murales molto simili a quelli della stazione e cappellini con la tesa, perfetti per il dopo-cena (???). Anche le marche fanno la differenza fra i giovani: chi indossa la grif “così-così” allora è un truzzo, chi indossa la marca “così-cosà” è un perfetto Emo da ciuffo plastificato. Insomma, le mode giovanili ci invadono la testa, è impossibile non seguirne una. Così ci troviamo tutti categorizzati convenzionalmente, suddivisi in gruppi da uno stupido vestito e da un modo di portare i capelli, di atteggiarsi e di parlare. Tuttavia, se chiedi a un giovane -e qui io mi includo!- a quale gruppo si sente più legato, egli ti risponderà: «Ma io sono normale!». Ma cosa significa realmente “essere normale”? Non abbiamo forse un’immagine utopistica della normalità? La realtà è che ognuno, in fondo, si sente normale, di fronte al disordine del mondo. Veronica di Leonardo VIVA LA DIVERSITÀ Seguire la moda non è semplicemente indossare particolari vestiti, ma è adattarsi a precise regole comportamentali. La moda non è universale, ogni categoria di persone possiede la propria. Anche fra i giovani esistono numerosi stili, numerose categorie di persone, ed ognuna di queste segue le proprie tendenze. Vestiti, musica, interessi, atteggiamenti, luoghi di frequentazione, ogni moda ha i suoi dogmi: Truzzi, Emo, Metallari, Dark, Punk, Nerd, House, Alternativi. E’ rassicurante per un giovane, l’idea di essere parte di un vasto gruppo, rafforza il senso di appartenenza che scaccia il “mostro”della solitudine. E poi c’è l’eccitante idea di distinguersi dalla massa con comportamenti stravaganti. Ma in effetti è semplicemente la massa che si smembra in più categorie. Non è possibile allontanarsi da essa in branco ma per farlo bisogna esprimere le proprie idee e la propria individualità. Distinguersi dalla massa significa prendere decisioni autonome, non influenzate da altri, agire con la propria testa, vestirsi a seconda del proprio gusto e non a seconda di ciò che la società ci propone. Differenziarsi per ciò che si è e non per ciò che si vuol sembrare. Essere se stessi, ma non di fronte agli altri (sarebbe solamente voglia di apparire); Essere se stessi di fronte a se stessi. E poi c’è la questione della Normalità, tanto ambita da tutti, ma che vuol dire ben poco: la persona “normale” è quella che obbedisce alle regole, non compie azioni eclatanti, rientra nei canoni comportamentali prestabiliti dalla società. Ma perché dovremmo ostinarci a cercare di essere normali? E la diversità? Non quella artefatta della moda, ma quella derivante dalla nostra individualità che ognuno di noi ha dentro sé? Inutile dire che è difficile mostrarla, ci vuole coraggio, ma perché non lottare per ottenerla? VIVA LA DIVERSITÀ Leonardo Pazzagli 4 AMODAMODAMODAMO TIPI ALLA MODA!!!! TIPO FRICCHETTONE: STILE DI VITA: “free” MODO DI VESTIRE: Non indossano abiti costosi, vestono semplicemente, così come vivono MUSICA: prevalentemente ska HABITAT: rainbow PENSIERO: vivono in modo semplice, viaggiano spesso, Non apprezzano le abitudini e lo stile di vita del mondo moderno. Sono a favore delle libertà individuali e sono pacifisti. TIPO TRUZZO: STILE DI VITA: alla moda MODO DI VESTIRE: pressoché identico per tutti, abiti firmati e appariscenti MUSICA: house HABITAT: discoteche PENSIERO: amano le discoteche , la musica ad alto volume e il telefono cellulare. Bassa opinione della cultura e dell’impegno politico. TIPO EMO: STILE DI VITA: caratterizzato dall’emotività e dal pessimismo MODO DI VESTIRE: capi neri abbinati a colori “sobri”, soprattutto sui loro capelli, come il fucsia o il viola elettrico, frangetta che gli copre un occhio e trucco marcato. MUSICA: Emotional hardcore, sottogenere della musica hardcore punk HABITAT: luoghi bui PENSIERO: pessimismo verso il mondo che li circonda. TIPO METALLARO: STILE DI VITA: focalizzato su uno strumento musicale o sull’ascolto continuo di ogni tipo di musica, della quale conosce ogni minimo particolare storico. MODO DI VESTIRE: capelli lunghi, chiodi o borchie, anfibi lunghi fino a sotto il ginocchio, maglietta con l’effige della band preferita e pantaloni di pelle o jeans aderenti e scuri. MUSICA : Heavy metal HABITAT: luoghi in cui si può suonare PENSIERO: suonare, suonare e ancora suonare!!!! Veronica di Leonardo 5 TUdENTISTUdENTIS fricchettona truzzo Intervista DOPPIA intervista a cura di Aimone Pignattelli 6 Margherita Nome Leonardo 14 anni Età 18 anni Liceo classico Scuola Professionale Vivo giorno per giorno Sei fidanzato/a? Al momento no Oh te! Quando incontri un amico/a per strada come lo saluti? Abbello! A grandi linee Ti piace la scuola? Direi di no Italiano! Matematica o Italiano? Calcetto durante educazione fisica Col gatto.... Studi da solo o in compagnia? Preferisco uscire!!! Panino ben farcito. Preferisci Merendina o panino? Il panino di brutto! Ma manca un botto! Dopo, Università o lavoro? Spero che i miei mi mantengano …...Boh.... Cosa vorresti fare da grande? Il DJ Musica e conchiglie Hai degli hobby e collezioni? Vado in palestra, ma è quasi un lavoro Con gli amici...il luogo non importa. Dove passi la maggior parte del tempo libero? La sera in Disco, poi in centro o al Pc. …....Er mejo Cosa ti piace dell’ambiente rock? Non mi piace in generale. Come fai a ballare il rock? Si può definire ambiente quel porcaio!? Cosa ti piace dell’ambiente discoteca? Tutto, dall’ingresso ai cessi! Rigorosamente Beatles! Come si chiama la tua band o cantante preferito musicale? L’unico e inimitabile: Gigi D’Agostino! Sì Ti sgrida tua mamma quando ascolti la musica a tutto volume? Chiudo camera a chiave. L’house deve farsi sentire Domanda di riserva?....sono tempi bui! Ti interessa la politica? No, ma fare il politico dev’essere figo La politica s’interessa solo di se stessa Credi che la politica si occupi spesso dei giovani? Non credo Assolutamente no! Sei d’accordo con chi pensa che gli Di brutto! stranieri rubano il lavoro agli Italiani? Purtroppo sì... Secondo te esistono ancora i “fascisti e i comunisti?” la testa rasata del fascio è proprio figa! STUdENTISTUdENT fricchettona truzzo Cazzo Qual’è la parolaccia che usi di più? Cazzo …..Dolce! La parola dolce che usi di più? “Teso”, ma solo con le tipe Tutti Il tuo colore preferito?! Argento metallizzato Scarpe Ti piacciono più gli accessori o le scarpe? Li adoro entrambi Cellulare, l’altro se lo batti in terra crepa! Cellulare o palmare? Cellulare Tutto, basta non sia Mediaset Digitale terrestre o parabola? Sky...quindi è parabola no? Boia! Dimmi una parola che usi in dialetto Parlo solo itaggliano,( più o meno) La cocacola con la cannuccia cortacorta Dimmi un detto che usate nel tuo paese Ma che ne so! Un modo idiota per suicidarsi...se si parla di quella pesante Che pensi della droga? Onestamente,? Spacca!!! No, tendo a riciclare Spendi molto per vestirti? Spende il papi Ma che me frega Leggi il gossip? Ogni tanto, sulla tavoletta... Poco Leggi i giornali? Di gossip, ogni tanto, sulla tavoletta Se è gratis e mi accompagna un’amica.... Andresti alla Scala di Milano per assisitere ad uno spettacolo del Barbiere di Siviglia? Il barbiere di che? Sogno di una notte di mezza estate Qual’è l’ultimo libro che hai letto? ...mmm...Non leggo molto ultimamente. Ho letto un pezzo dei malavoglia per scuola, ma giuro, non ci si capisce un cazzo! “Into the wild” Qual’è l’ultimo film che hai visto? “sex movie in 4D”, da paura! I tonfi Preferisci il genere horror o azione? Azione Moto Preferisci il motorino o la moto? La macchina! Gatto Cane o Gatto Mangiano a sbafo entrambi Certo che si! Aiuteresti facilmente una persona che ti chiedesse un aiuto Certo, se è del mio gruppo …..Dipende da tante cose..... Ti fidi dalle persone che non rientrano nel tuo “giro”? No Tramonto Ti piace più il tramonto o l’alba? Mi piace la notte! Ma che cacchio di domanda?...Ovvio Baci con la lingua o senza lingua? E che è un bacio senza la lingua? Pillola Preservativo o pillola? Preservativo nel portafogli d’obbligo Sicuramente sì....ma non è colpa nostra Credi che i giovani di oggi siano meno impegnati che una volta? Dipende in cosa s’impegnano No, il contrario Credi che i giovani siano più uniti oggi che una volta? Mah....non so com’erano una volta E’ piuttosto affollato, quel cassetto Qual è il tuo segreto del cassetto? Vivere a Ibiza Il Megafono, qualcosa di diverso dalle solite cazzate Fai uno slogan pubblicitario per convincere i giovani che il Megafono è una rivista “figa!” E dai cosa cavolo fa rima con Megafono? Vabbè....tutti per Megafono, Megafono per tutti 7 COMUNICOMUNICOMUNI DISPERSIONE GIOVANILE A COLLE Colle che un comune è a dal ls ’E d l a di V lta, costituita ttà.Alla a e rt a p la : lli due live il centro ci zioni, si sviluppa su e bassa, che rappresenta numerose fra rt i, a n p n a la li e g n co ri Grazie. co centro sto no aggiunte, Campiglia, le una sorta so , e si n o a st ri a re in g g ri l’A o , re di Colle sua struttura molto popolose: la Badia dal centro, a fa e zone, sono i fattori ti n li ta a is u d q o st lle o e alcune d ppo di dett o esse piutt . Negli ibuito, essend a propria identità. La svilu rò di un vero fulcro di vita tr n co a h o st e e ersone, un Qu ano, privo di nziale, privo p del Popolo, pullulava di p stra di e rb d u si to re ra e re ie m rt lo di agg al Teatro rande qua la via Mae so Colle un g a Piazza Nova arriva fino io”. Era come i guardo in giro, sc u tr “s lo o d che hanno re n e .M va ia Mazzini, ch i, ora di punta e duemila ragazzi iovani ci face anni ottanta V ozi, c’era movimento, i g i’ di Dicembre. Via Mazzin ltr ove sono gli o neg punto led era la via dei ercorro in un gelido merco ramente i cinquant’ anni. D ntimila abitanti non c’è un p ve cu a i si L d una città nti supera Poggibonsi. persone prese ano, risiedono a Colle? In lle e ritto. Ma d ia d e m m l’età no prima desc uesta ati alla a d rb , u e . o to ch n n i o e n p n m p a a faccia di q di decentr vani? Purtro fra i 10 e i 20 per questi gio iamo indicare il fenomeno olina per mostrare la vera cali aperti con e n o zi a g re g cart di ag chi lo poss responsabile il sabato sera è un’efficace un posto abbandonato, po uenti in estate, Come primo eq in i lle fr o rs o C n i trova à so cause? i sensazione d no di animare questa citt a n ci sono altre per tutti. Per ra st sa , a io rt g g se a ta e n rc d a a ce sv zz e iative ch situazione città. La pia che perde i clienti.Le iniz il resto dell’anno. E’ una r il Comune, ch e o p p , à ti tt n a ci tt a e ltr ltr ente a gnersi durante i costretti ad uscire in un’a socialmente e logisticam salvo poi spe zz se per i raga re un pae rdere colore, commercianti, e si ritrova ad amministra la loro città spegnersi, pe i. prestigio, ch per i colligiani, che vedono i per le nuove generazion ciclars complesso, incapace di ri , tà ci va vi i d priva Pazzagli Leonardo Non è semplice essere giova n un piccolo p i in Radicondoli, appare chiaro a dove, cammin ese come che la popola anziane, anch zi ando o n eè arriva a tocca e se il numero di giovan per la maggior parte comp per le vie, territorio i serv re i mille abitanti, non è po i in relazione al numero d osta da persone ei residenti, ch i così basso. izi rivolti ai gio come anche N le opportunità vani non sono molti, i colle on è facile, in particolare, e non il crearsi di u perché sul gamenti alle re di lavoro offert n gruppo dove a realtà che potremo defin e. Il piccolo numero e tali m altà limitrofe troppo poch i età ir a Una grande co ed esperienze diverse si e atipica, i giovani di Rad ncanze hanno però favori to icondoli sono incontrano pe mitiva che al r dare vita a le uniti in un un opinioni divers suo interno o ico ga sp i a fare qualc ma uniti da uno spirito qu ita differenze e sottogrup mi di amicizia forti e durevo osa per tene p a i si li. ca “c ratterizzati d ampanilistic re vi l’amministrazi one comunale vo il paese. A tali manca o” che spinge tutti o qua a interessi ed si nze e spirito , in particolare possibilità ed sta risponden a collaborare e in co iniz do positivame aggiuntive pe iative di confronto, di festa llaborazione con le associ nte azi r raggiungere e momenti di i centri vicini, aggregazione oni presenti proponendo creazione di la . una Bast poss il tempo, volta biblioteca. Quello che serv ibilità di spazi durante il p i pensare alle corse eriodo nataliz e a questa p a creare poss io o la iccola ibili territorio, tene ndo presente tà ed opportunità che facc realtà è una corsa contr o che nessuno possibilità di re vuole “scappa iano restare i giovani sul stare. re ” m a a tutti va data la “ESSERE GIOVANI IN UN PICCOLO PAESE” Serena Taccon e 8 OMUNICOMUNICOMU Cosa a trovarsi significa olescenza d a ll’ e d i n i li an trascorrere g a provincia che negli ultim uto n ss u te in o a su zz giovine e ll’interno del a e della prim o importanti mutamenti a nsi, cittadina che possied , la d o n ze ib n lie g e g g ir o o F anni sta acc vincia in questione è P tra Siena e a di mezzo” tnie geograficamente e ro rr p e “t la i d e a S rt ? so sociale re una one tra e ltà e di di rappresenta rivo di diffico te. L’integrazi l’onere/onore er molti aspetti confortan mpre in divenire e non p una realtà che si sta re p me o se risposta appa tane e diverse, -process ttutto fra i più giovani, co za e serenità respirabile n ra n p lo ra so te lle i to attività culturalmen ad allentarsi-, si mostra, erale clima d uardante l’aspetto delle n e g n u a d re u nizzate resistenze d do, affiancata e stimolata ppare invece il dato rig osse ed orga stival m ro p li ra a n ltu già concretizza rio. Meno entusiasmante : gli eventi e le iniziative cu e, di indubbio spessore (fe del ina art rrito do nel nostro te libero della gioventù cittad numerose e, per la gran p ri, incontri legati al mon una o lib o i, n legate al temp l comune poggibonsese so rtistiche, presentazioni di che va dai 16 ai 25 ann re, ia a a tà b ciclicamente d ozione delle varie forme anto riguarda la fascia d’e o tende infatti a non cam he m lc u lic a legati alla pro ontra però, specie per q si una diffidenza. Il pubb irizzata e guidata da qu e sc o ind , qua iane cinema); si ri artecipazione he felice eccezione, spess ati per le uscite pomerid ” il p lla a za n e er qualc “occupare più getton certa resist rsi , se non p tenda a voler ggregazione a non rinnova insegnante. I luoghi di a ressione generale è che si renderla interessante. appassionato i locali e i pub storici: l’imp assare la serata”, anziché rietà, noia e forse serali restano , senza “impegnarlo”; di “p zione di stanca abitudina Ma questo è . sa tempo libero a da una sen a parte del mondo adulto rispetto a m m so in iti st d a ono less Si è inve ben più comp evole abband anche di colp nte un problema di natura alismo italiano. vinci probabilme di un certo pro iti lim i e Sonia Marzullo d lla e qu GIOVANI A POGGIBONSI “LA TRADIZIONE CHE UNISCE” Casole Il Palio di . E’ rigini antiche d’Elsa, ha o gni anno la seconda le sei svolge o cavalli che si sidoro, a cui partecipano ciazione i d a rs co una dall’asso re di Sant’I È organizzato sto da un gruppo di luglio in ono . i d se e a a ic p n e l e m d o d rioni compo presentanti i e dal 2009 è o a più di trenta componenti. contrade, rap DI CASOLE D’ELSA, ch d n a zando l tempo, pass ALIO eme, organiz scita COMITATO P anni. Il gruppo è cresciuto co motore del loro stare insi riu sti ragazzi è la ividono ai 25 alio, il e 7 u P 1 q il i r , a e e d i p n n io to va n ss e io d a g p im nno della loro el paese. L’unico riconosc po la festa. Molti di loro si impegni, a F ? o n n fa Cosa ste d tipi di no do le principali fe spesso ricevo icile far combaciare i due preso in mano gratuitamente one e i complimenti che iff o d n n è to: spesso azi dal 2009 ha ici, della manifest i appartenenza e il Comita cede il Palio. I ragazzi che ono soprattutto con gli am d re id to p a iv d vu e d a o n ch d tr , n co e uella ento tra la co imana clou, q na passione ch to un momento di smarrim tt u ti se n o d lla va n e a e n g re o n a tt a giu ort soprattu no fatto per p nno la festa. All’inizio c’è st o e alla voglia di fare, rag n a h i lo d e n a o rz zi l’associa entusiasm itrofi. La fo i anno in a e rinnovare d sto ha lasciato il posto all’ , e quella dei comuni lim il lavoro. Per per costruire e za, ma poi qu zione casolese ndono leggero e divertente le volte c’è all’inesperien e coinvolgendo la popola e , valori che re i mente”! Tutt ottimi risultati è l’amicizia e la passione le si deve essere “malati d ultimo giorno, a volte o questo grupp n palio come quello di Caso evono fare le corse fino all’ er un Casolese d u .P re za iz n orga tutti gli anni si meglio la manifestazione e re in re ra lio ig m l o Rossi corre zare a tin n iz n le a a qualcosa da V rg r o e r p e p e com ora, fino all’ultima il Palio è come… mm…è ”. re ra za tu iz a n Organ a, è la “nostra e moto, insomm to Palio Casol Comita La redazione di Megafono è disponibile a dare voce ai giovani che vogliono parlare del territorio in cui vivono. Si attendono segnalazioni da tutti, anche e soprattutto da giovani che abitano nei Comuni non presenti in questa pagina del numero di maggio. 9 LIBRILIBRILIBRILIB ACCIAIO di Silvia Avallone Acciaio racconta la storia di tante crescite, alcune riuscite, altre no, alcune infinite, altre interrotte. C’è quella adolescenziale, in cui ognuno di noi cerca la propria identità e deve affrontare le pulsioni nascenti in un corpo in continuo cambiamento. Ed è il momento in cui in quel corpo si comincia a sentirsi stretti, prigionieri e si vorrebbe essere più grandi e autonomi, senza dover sottostare agli ordini dei genitori. È quello che sentono le due protagoniste, Anna e Francesca, due ragazzine di 13 anni, molto belle e spregiudicate, cresciute insieme da sempre e unite da un’amicizia che non sembra finire mai. Una mora e una bionda, si divertono a “civettare” con i ragazzi e a lasciarsi ammirare nei loro corpi fiorenti. Ma anche Lisa è una ragazzina di 13 anni, che guarda Anna e Francesca con invidia, dalla finestra, prima di rispondere alla mamma che le chiede di accudire Donata, la sorella malata di distrofia muscolare. Anche lei vorrebbe fare come loro, “giocare” con i ragazzi, sentirsi bella, desiderata. Ma non può farlo perché si sente più bruttina e più timida, perché è dovuta maturare in fretta per stare dietro a sua sorella, e non ha tempo di “sognare” come fanno le due coetanee. E la crescita non è solo quella adolescenziale. Si cresce e si matura anche a 20 anni come fa Cristiano, che ancora non vuole assumersi la responsabilità di essere padre perché ha paura di non esserne all’altezza. Si cresce anche da genitori, come accade a quelli di Anna e di Francesca. Non è facile avere dei figli adolescenti, che cambiano così tanto che a volte neanche tu li riconosci. Non è facile accettare il fatto che quella che fino a pochi anni fa chiamavi “bambina”, ora sta diventando una donna e ne sta scoprendo gli aspetti belli e brutti. E infine c’è Mattia: lui non cresce. Torna al suo paese natale, da cui era fuggito non si sa per quale motivo, pensando di ricominciare una nuova vita, ma non vi riesce. In lui non cambia niente, non vuole crescere e non lo fa. Diverse crescite, tutte raccontate in uno scenario soffocante e devastato alla Blade Runner, che è la Piombino immaginata da Silvia Avallone, e che ha ricevuto numerose critiche dagli abitanti della città. Un romanzo intenso, coinvolgente, bello…da leggere tutto d’un fiato! Giuditta Ciani 10 BRILIBRILIBRILIBR MATHILDA di Victor Lodato, Milano, Bompiani, 2010 Mathilda è un’adolescente. Ha tredici anni e una grande voglia di ribellione. “Voglio essere tremenda. Voglio cose tremende, perché no?”. Con queste parole inizia il suo racconto. Tutti hanno la propria adolescenza: chi la ricorda con piacere, chi vorrebbe cancellarla. Ma è un passaggio obbligato per tutti: è il periodo delle domande, della ricerca di sé, che passa attraverso le mode, il gruppo di amici. Tutti cerchiamo il nostro posto nel mondo, la nostra strada. È il momento del confronto con il mondo dei “grandi” e con i nostri amici, che crescono insieme a noi e che da un giorno all’altro non sembrano più gli stessi. Nascono i primi litigi, le prime incomprensioni. Siamo sconvolti dal nostro corpo che cambia forma, da istinti e pulsioni che prima non avevamo e che all’inizio ci spiazzano. Mathilda è un’adolescente. Ha tredici anni e una grande voglia di ribellione. “Voglio essere tremenda. Voglio cose tremende, perché no?”. Con queste parole inizia il suo racconto. Ma la ribellione di Mathilda ha uno scopo ben preciso: quello di svegliare i suoi genitori, persi nei loro mondi e chiusi nel dolore per la scomparsa della figlia Helene, la sorella maggiore di Mathilda. La prima parte del libro racconta gli sforzi, le sfide di Mathilda per rivendicare il proprio diritto a esistere, ad avere dei genitori che si prendono cura di lei. Vuole scuotere i genitori, a tutti i costi! Soprattutto la madre, caduta in un grave torpore e che si aggira per casa uno zombie. E poi c’è Helene. La sorella maggiore, bellissima, intelligente, verso cui Mathilda prova grande ammirazione ma anche un’invidia fortissima: “ è solo che per qualche strano motivo la odiavo”. Certe volte ami così tanto qualcuno che finisci per non poterlo soffrire. Lei era la preferita dalla mamma, circondata da tanti ragazzi, buona e gentile con tutti, con grandi ideali. Mathilda non si sente alla sua altezza e il comportamento freddo dei genitori, non fa che confermarlo. E poi la morte della sorella: questo angelo sceso in terra che muore, cadendo sotto un treno. Per lungo tempo Mathilda è convinta che Helene sia stata spinta, uccisa da un uomo misterioso, cattivo e invidioso della sua bellezza, forse un amante rifiutato. E inizia una ricerca frenetica tra le lettere dei ragazzi di Helene, tra le sue e-mail, per scovare anche il minimo indizio…un’indagine che la porterà a una verità dolorosa, più di quanto Mathilda possa pensare. Carlotta Ciani 11 MUSICAMUSICAMUSI INTERVISTA A SIMONE CRISTICCHI Quali sono state le tue principali influenze musicali? “ Per quanto riguarda gli spettacoli è sicuramente Giorgio Gaber, con il suo teatro canzone, infatti stasera vedrete uno spettacolo che è sia musicale che teatrale, con alternanza di canzoni e monologhi che è poi la formula inventata da Gaber e Luporini. Altri cantanti significativi per me sono De Gregori, De Andrè e i grandi cantautori italiani, in particolare Rino Gaetano. Le mie canzoni sono orecchiabili, facili da imparare e dietro l’ironia dei miei testi c’è sempre qualcosa di più drammatico.” Per esempio “Genova brucia”? “ Lì però c’è poco di ironico, più che altro è drammatico. “Genova brucia” mi ha creato anche diverse noie. La musica ha una grande potenza. A volte con una canzone riesci a smuovere le coscienze, a raccontare qualcosa di scomodo, che magari per raccontarlo ci vorrebbero studi approfonditi, libri... con una canzone, invece, arrivi subito al nocciolo della questione ed è quello che poi rende le canzoni pericolose. Io, per esempio, con il coro dei minatori, durante un concerto, siamo stati contestati, perché abbiamo cantato “bella ciao”. Voglio dire, “bella ciao” è una canzone che fa parte della memoria storica italiana e che non ha colore politico; una canzone che racconta l’occupazione, i partigiani, la Resistenza, valori fondamentali che riporto nel mio spettacolo per valorizzare e ricordare ai giovani l’importanza della memoria.” Si arriverà mai alla verità sul G8 di Genova? “La verità ha avuto più volte tentativi di depistaggio, quindi è difficile poterci arrivare dopo tanti anni. Eppure ultimamente sono arrivate le condanne ai vertici della polizia, che però, nel frattempo, sono già cadute in prescrizione e nessuno ha fatto un giorno di carcere. Questa è una cosa deprimente, ma d’altra parte c’è una condanna che ha un forte significato storico per le persone che hanno subito soprusi ed abusi di ogni tipo.” Cosa ne pensi di chi scarica la musica da internet? “ mi pare che sia come scaricare un camion di pomodori, lo sai perché? Perché non ci si rende conto che oggi è diventata un’abitudine e che dietro ad un disco c’è la fatica di un gruppo di lavoro, ci sono i musicisti, un produttore, un arrangiatore, un cantante, un autore ecc. Un disco non si fa in un giorno! Io non vado a rubare da un fruttivendolo una mela o un pomodoro, perché mi prendono a botte e mi arrestano. Di conseguenza non si dovrebbe rubare il “frutto” di un lavoro.” 12 AMUSICAMUSICAMUSI Ma i dischi non hanno un costo troppo alto? “E tu allora un lo comprà!”, non lo puoi rubare, anche se rubare la musica è più facile che rubare una Ferrari. Rubare la musica purtroppo è facile, e quindi perde completamente valore. Perde praticamente la sua natura, il suo spessore, la sua ragione d’esistere. Comunque ci sono ancora quelli affezionati al CD che poi anche lui fra un po’ morirà. Ho scritto una canzone che s’intitola: “il funerale del CD”. Boh, non so che dire, non so se resterà il CD o se la musica resterà solo nell’aria, scaricabile gratuitamente.......Boh. Se le case discografiche venissero sovvenzionate dallo stato allora, ma invece no e pensa, quella col quale lavoro io ha licenziato 50 persone in un anno, tutte persone grandi che ora si ritrovano” disoccupate. Un’altra cosa preoccupante è la velocità col quale si può scaricare: in tre minuti puoi scaricare un album che sta in un negozio ed averlo comodamente a casa tua.....questa cosa è diabolica. Comunque questo è un problema che riguarda tutti i musicisti e gli artisti in genere che purtroppo rischia di degradare un lavoro creativo e molto impegnativo.” Il libro che ti è piaciuto di più da giovane? “ Il bar sotto il mare” di Stefano Benni. Stefano Benni è uno dei miei scrittori preferiti perché, mischia l’ironia e il sarcasmo con la critica feroce, come piace fare a me. Ho tutti i suoi libri ma “ Il bar sotto il mare”, un libro di racconti, ve lo consiglio perché è veramente bellissimo. Benni è un contemporaneo, invece un autore più classico? “Più classico?............”Il vecchio e il mare” di Hemingway, è proprio un classico.” Due o tre aggettivi che definiscono la politica Italiana? “Questa è una domanda difficile.....” Ma cosa ne pensi in generale? “Lasciamo perdere............” Intervista a cura di Andrea Senesi il 25/08/10 in occasione del concerto di Cristicchi alla Festa del PD di Siena. MODREEF Quattro amici di lunga data decidono di iniziare a creare musica. Sono, Matteo Frullano chitarra, Niccolò Nencini chitarra, Guglielmo Vezzosi basso, Lapo Nencini batteria. La loro visione della musica è simile a quella della libertà: le note si librano leggere nell’aria e solleticano corde nascoste in ognuno di noi, emozionando e confondendo. Proprio per celebrare questa ideologia, il gruppo ha scelto il nome di Modreef, libero anagramma della parola freedom. La band nasce nel marzo 2009, quando, reduci da un comico quanto prematuro tentativo di registrazione, cercano una voce per la loro musica. Invano. Subito dopo, finalmente le melodie dei Modreef possono urlare a pieni polmoni e liberarsi dalle catene dello strumentale grazie alla virile voce vibrante di Stefano Secci. “Sia chiaro – spiegano - fin da subito che a noi i Modreef non piacciono. Affatto. A noi piace vivere, a noi piace suonare. Sostanzialmente, noi spacchiamo i c....i”. All’attivo già un album. Molto bello. Ai Modreef non piace vedere la musica impacchettata in generi: suonano quello che si sentono di suonare, ma dovendo classificarsi, si definiscono esponenti di un Indie rock più alternativo, senza però porre dei limiti alle proprie sperimentazioni. Su myspace http://www.myspace.com/modreef. Fabrizio Calabrese 13 SPORTSPORTSPOR INTERVISTA A ELISA Elisa Giunti ha 24 anni, vive a Colle Val d’Elsa, studia Ingegneria all’Università di Pisa e pratica pattinaggio artistico a rotelle, campionessa italiana in carica, lo scorso novembre in Germania è arrivata seconda ai Campionati mondiali di questo sport. Come è andato l’ ultimo campionato che hai fatto? Bellissimo. Ho avuto la possibilità di gareggiare in una pista favolosa, che adoro, mi rimane un po’ di bocca per il secondo posto. Ho avuto una serie di sfortune per cui, alla fine, non sono salita sul gradino più alto del podio. Il tuo non è uno sport molto conosciuto… È vero. Io nello specifico pratico il pattinaggio artistico a rotelle, un po’ meno famoso del pattinaggio su ghiaccio. All’interno del rotelle ci sono molte varianti (il singolo, la coppia, gruppi di persone). Io faccio singolo e anche questo ha due specialità: obbligatorio (prettamente tecnico) e libero (con musica, più coreografico). Per arrivare ai tuoi livelli, quanto allenamento serve? Pattino da 20 anni. Mi alleno 2 ore al giorno 5 volte a settimana perché è un periodo dove faccio solo una specialità. Quando si deve preparare le 2 specialità per un campionato servono almeno 3 ore tutti i giorni. Quando si arriva vicino ad una competizione importante faccio anche 2 allenamenti al giorno di 2/3 ore. Ovviamente anche il sabato e la domenica. Tutto questo comporta enormi sacrifici, tanti potrebbero dirti, ma chi te lo fa fare? La passione. Anche perché non è uno sport finanziato, come il calcio o altri sport olimpici e quindi devi crearti un futuro oltre il mondo sportivo. Fare i propri studi o il proprio lavoro. Io studio, sono in pari con gli esami, ma vi assicuro che non è molto semplice. Chi ha creduto per primo in te? Sicuramente il mio allenatore Gianfranco Minin. Ho avuto molta fortuna ad incontrarlo. Tu hai dato molto a questo sport, cosa hai ricevuto in cambio? Una formazione caratteriale. È uno sport che ti impegna molto e richiede serietà e concentrazione. Se ti alleni, salti e non sei concentrato rischi di farti male seriamente. Sono diventata molto meticolosa. 14 Simone Brocchi R APPUNTAMENTIAP Appuntamenti Centro Collaterale presenta (tutte le attività si svolgeranno presso la nostra sede, casa del popolo, via Oberdan, 42): CORSO ANTIACCADEMICO DI PITTURA (a cura di Antonello Plantamura), tutti i mercoledì. Per info e prenotazioni: Antonello 3480040010- antonelloplantamura@ gmail.com LABORATORIO TEATRALE (a cura di Francesco Chiantese e Francesco Pennacchia), da martedì 7 dicembre. Per info e prenotazioni: Francesco 3396338565- formazione@ francescochiantese.it Ogni giovedì ci potete trovare, dalle 22 in poi, presso la nostra sede!!! Contattateci sul profilo facebook o sulla nostra email ([email protected]) PRESENTAZIONE DEL LIBRO “TI PORTO SUGLI OCCHI” di Iole Pinto, 10 dicembre, presso la Biblioteca Comunale di Colle Val d’Elsa FTSA [email protected] RAIN BLUE T B U CL ail.com @gm luetrain MOSAICO [email protected] La liveb Il Fondazione TerCircolo ARCI Blue ritori Sociali Altavaldelsa L’Associazione Train Club è un’associazione gestisce i servizi sociali dei di Promozione Sociale di volontariato di Poggibonsi. Negli Comuni di Casole d’Elsa, Colle di Mosaico, nasce dall’incontro di ultimi anni il circolo ha stimolato un Val d’Elsa, Poggibonsi, Radicondoli un gruppo di giovani attivi presso grande interesse e partecipazione, fino e San Gimignano.I suoi ambiti di aziola “Casa della Musica” di Colle di Val a diventare il primo circolo giovanile ne riguardano interventi a favore dei d’Elsa e si pone come obiettivo quello ARCI nella provincia di Siena. minori, delle famiglie, degli anziani, di promuovere la cultura giovanile e dei diversamente abili e in genere le espressioni artistiche contemdi tutti coloro che attraversano SANGIRADIO poranee in genere. ARAC momenti e situazioni di N odsva O S [email protected] ldelsa@ disagio. gma il.com L’Associazione Culturale ARACNOS gestisce da più di dieci anni progetti di operativa di strada nei Comuni del Chianti Fiorentino, della Valdisieve e del Valdarno. A partire da Maggio del 2009 è stato possibile avviare un progetto di educativa di strada. E’ stata inizialmente svolta una ricercaintervento sui luoghi di aggregazio-ne dei giovani e sui bisogni e le risorse degli adole-scenti. [email protected] L’idea della web-radio SangiRadio.net nasce nel 2006 come iniziativa privata, con l’intento di creare uno spazio libero nel web, dove poter accogliere tutte quelle osservazioni e informazioni non presenti nei canali tradizionali, e soprattutto con la volontà di creare un “luogo” che, per quanto virtuale e senza confini, potesse rispecchiare e far conoscere le molteplici realtà del territorio valdelsano. Contattateci! per collaborazioni, scambi, opinioni, consigli, tavole rotonde, ecc. Antonella 3381337207 e-mail [email protected] Andrea 3933314291 e-mail [email protected] Leonardo 3489580743 e-mail [email protected] [email protected] facebook: il segnoassociazionepromozionesociale Le immagini pubblicate su questo numero sono da considerarsi di pubblico dominio. 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