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Ghella vuole la metro di Sydney

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Ghella vuole la metro di Sydney
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Martedì 31 Maggio 2016
IL GRUPPO DI COSTRUZIONI PARTECIPA AL BANDO PER I LAVORI DI SCAVO. COMMESSA DA 2,5 MLD
Ghella vuole la metro di Sydney
Si tratta del principale progetto infrastrutturale in Australia: 31 stazioni per un valore complessivo
compreso tra 5,8 e 7 miliardi. La società italiana ha già costruito due tunnel autostradali a Brisbane
di Francesco Colamartino
N
ella terra dei canguri, anche Ghella vuole fare un
salto in avanti. Secondo
quanto risulta a MF-Milano Finanza, il gruppo italiano
di costruzioni ha deciso di partecipare, in consorzio con altre
imprese, al bando di gara che
scade oggi per i lavori di scavo
dei tunnel e delle stazioni della
Sydney Metro City & Southwest.
La commessa ha un valore di 2,5
miliardi di euro su un valore totale della nuova linea stimato tra
5,8 e 7 miliardi. La metropolitana
di Sydney, con le sue 31 stazioni,
è il progetto infrastrutturale più
imponente di tutta l’Australia. La
linea sudovest, che sarà operativa
a partire dal 2024, estenderà fino
a Bankstown il North West Rail
Link, un progetto da 5,3 miliardi attualmente in costruzione e
che sarà pronto per il 2019. La
metro di Sydney è un’opera
all’avanguardia. Basti pensare
che i treni sotterranei avranno
una frequenza di uno ogni due
minuti in tutte le direzioni, con
una capacità di 40 mila passeggeri dai 24 mila attuali. Non va
dimenticato che Sydney sorge
nel cuore di un’area, il Global
Economic Corridor, in cui si
concentrano attività turistiche,
finanziarie, assicurative, educative, tecnologiche e sanitarie che
rappresentano il 50% del pil australiano. Secondo le previsioni,
il numero di lavoratori a Sydney
passerà dagli attuali 2,1 milioni
a 2,8 milioni nel 2031. Se il sistema dei trasporti di Sydney non
venisse potenziato, nel 2036 la
città sarebbe costretta a rinunciare a circa 42 mila potenziali
lavoratori.
Nel 2010 Ghella è stata la prima
Astaldi festeggia nuovo contratto in Cile
di Barbara Pianese
Cmc, più ricavi e commessa in Laos
di Manuel Costa
l gruppo Astaldi si è aggiudicato in via definitiva un nuovo
mc, la Cooperativa Muratori e Cementisti ha chiuso il primo
Istatale
C
contratto da 460 milioni di dollari con Codelco, la compagnia
trimestre con un valore della produzione incrementato di 11,1
cilena, per l’estensione nel Paese del progetto minerario
milioni, da 247,5 a 258,6 milioni. In particolare, i ricavi delle cosotterraneo Chuquicamata, la miniera a cielo aperto più grande
al mondo; Codelco prevede un piano di investimenti da 4 miliardi di dollari per la sua trasformazione in miniera sotterranea.
Il contratto prevede la realizzazione di 43 chilometri di gallerie,
ulteriori scavi in sotterraneo per 165 mila metri cubi e 4,6 chilometri di scavi verticali. I lavori saranno avviati a settembre,
per una durata stimata a 51 mesi. Astaldi ha già realizzato per
Codelco due importanti fasi del progetto minerario Chuquicamata per 450 milioni di dollari complessivi, gestendo anche
un impianto per il trattamento dei fanghi prodotti dalla miniera
andina (55 milioni di dollari di investimento). Il contractor
italiano opera in Cile da circa 10 anni nei comparti infrastrutture di trasporto, impianti di produzione energetica ed edilizia
sanitaria. Di recente, inoltre, si è aggiudicata il progetto E-Elt
da parte di Eso, l’Osservatorio Europeo Meridionale, per la
realizzazione del più grande telescopio ottico al mondo. Sempre nel Paese latino americano il gruppo attualmente gestisce,
dopo averne curato la realizzazione, l’impianto idroelettrico
di Chacayes con una potenza di 111 Mw. Infine, sta curando
l’ammodernamento dell’aeroporto Arturo Merino Benitez di
Santiago e sta realizzando l’ospedale metropolitano Occidente
di Santiago con 599 posti letto. Il titolo Astaldi ha guadagnato
ieri l’1,31% a 4,5 euro. (riproduzione riservata)
azienda di costruzioni italiana
ad aggiudicarsi una commessa
di grande valore in Australia.
Si tratta della realizzazione del
progetto Northern Link da oltre
1 miliardo (più di 700 milioni in
capo a Ghella) che il City Council
di Brisbane ha affidato (per la costruzione e la gestione in concessione per 10 anni) al consorzio di
imprese Transcity, costituito appunto da Ghella, dalla spagnola
Acciona e dall’australiana Bmd
Holdings. Nella gara di aggiudicazione, Transcity è stato preferito al consorzio composto dalla
società francese Bouygues, insieme all’inglese Laing O’Rourke e
Abi: bene le proposte
Consob sulla trasparenza
di Barbara Pianese
iudizio positivo dell’Abi sulle proposte della Consob per miG
gliorare la trasparenza dei prodotti finanziari, con la richiesta però di alcuni miglioramenti per una maggiore chiarezza.
Il comitato esecutivo dell’Associazione bancaria ha approvato
oggi, infatti, le risposte da inviare alla Consob sulle consultazioni pubblicate il 9 maggio relative ai «principi e informazioni
chiave da fornire ai clienti al dettaglio nella distribuzione di
prodotti finanziari», ai contenuti del paragrafo «avvertenze per
l’investitore» nei prospetti e alla «distribuzione degli strumenti
finanziari tramite una sede di negoziazione multilaterale». Con
riferimento alla prima consultazione, l’associazione condivide
l’importanza della trasparenza sulle informazioni dei prodotti
finanziari da fornire con il supporto di un apposito documento
informativo dal linguaggio comprensibile. Per Palazzo Altieri
c’è la necessità che la raccomandazione Consob chiarisca il rapporto tra la scheda prodotto, l’analogo documento informativo
in vigore per gli organismi di investimento collettivo in valori
mobiliari (cosiddetti Kiid degli Ucits) e il documento, obbligatorio dal primo gennaio 2017, per i prodotti di investimento e
assicurativi al dettaglio pre-assemblati (Priips). È necessario,
quindi, un raccordo fra le diverse normative per evitare incertezza del diritto. (riproduzione riservata)
struzioni sono aumentati di 6 milioni, passando da 244,1 milioni
a 250,1 milioni. L’ebitda è migliorato di 2,1 milioni, da 32,4 a
34,5 milioni con un margine del 13,3%. L’utile ante imposte si
è confermato a 5,3 milioni. Il gruppo ha ottenuto nuovi contratti
in Italia e all’estero tanto che le nuove acquisizioni hanno registrato un aumento di 116 milioni, a 576,2 milioni, portafoglio
sufficiente per mantenere un rapporto con i ricavi da costruzioni
approssimativamente a 3,4 volte. Il portafoglio ordini è salito a
3.886,8 milioni rispetto ai 3.519,1 milioni del 31 dicembre 2015
a ai 3.209 milioni del 31 marzo 2015, mantenendo una copertura
della produzione per i prossimi due anni.
Intanto Cmc si è aggiudicata un contratto da 460 milioni di
dollari per la realizzazione dei lavori civili e idromeccanici del
Nam Theun 1 Hydropower Plant nella provincia di Bolikhamxay
in Laos: guiderà con una quota del 40%, una joint venture che
comprende due fra le principali imprese di costruzione operanti nella regione, la thailandese ItalianThai Developement e la
vietnamita Song Da Corporation. Il progetto, della durata di 56
mesi, prevede come opera di maggior rilievo la realizzazione di
una diga di 4 milioni di metri cubi, che alimenterà, attraverso un
tunnel in pressione, una centrale idroelettrica della potenza complessiva di 650 Mw destinati all’esportazione di energia verso la
Thailandia e al consumo domestico. (riproduzione riservata)
Il tunnel di Brisbane costruito da Ghella
all’australiana Transfield. Il progetto prevedeva la costruzione
di due tunnel autostradali di 4,2
chilometri ciascuno fra le parti
nord e ovest della città di Brisbane. Sempre in joint venture con
Acciona, lo scorso anno Ghella
si è aggiudicata un contratto per
la progettazione e costruzione di
un lotto del progetto ferroviario
Follo Line in Norvegia dal valore
di 1 miliardo di euro, di cui 400
milioni in capo all’azienda di costruzioni italiana. Nel 2014, anno
dell’ultimo bilancio consolidato
disponibile, il gruppo Ghella ha
realizzato un fatturato di 585 milioni, in calo dai 700 milioni del
2013, ma con un ritorno all’utile
per 9,6 milioni, dopo il rosso da
1 milione dell’anno precedente.
(riproduzione riservata)
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