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La comunicazione dei valori critici
La comunicazione dei valori critici Francesco Bondanini UOC Biochimica Clinica Ospedale “S. Pertini” ASL Roma B Direttore: Dott. A. Spanò QUESTIONARIO SU ALCUNI ASPETTI RELATIVI ALLA APPLICAZIONE DELLA APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E DI REFERTAZIONE – LAB LAZIO 4) Appropriatezza di refertazione I valori critici sono abitualmente segnalati al clinico? Sì No (se la risposta è SI, si prega di indicare le modalità di trasmissione) Modalità di trasmissione: -----------------------------------------------------------------------------Esiste un protocollo interno per i valori critici? Sì No (se la risposta è SI, si prega di allegare copia del protocollo) LAB N°/anno Comunica ? 21 6.151.955 S 8 4.614.708 S 34 4.500.000 S 15 3.640.000 S 29 3.009.290 S 5 2.539.825 S 26 2.509.348 S 31 2.488.556 S 22 2.403.197 S 13 2.346.566 S 45 2.339.265 S 9 2.282.072 46 2.148.539 S 24 2.041.626 S Come ? Protocollo ? LIS/TEL S LIS/TEL N INFORM S TEL N TEL S TEL N FAX/TEL S TEL N TEL N TEL N TEL S TEL TEL N N LAB 43 2 42 11 32 7 20 3 14 4 1 41 37 47 36 40 23 33 27 N°/anno Comunica ? 1.851.336 S 1.765.513 S 1.692.635 S 1.669.334 S 1.358.568 S 1.232.390 S 1.226.712 S 1.198.912 S 1.010.443 S 908.773 S 846.791 S 799.838 S 681.760 S 656.938 S 646.000 S 631.475 S 628.351 S 523.000 S 509.615 S Come ? Protocollo ? TEL GRAFICA N LIS/TEL S TEL N LIS/TEL S TEL N TEL S TEL N TEL S TEL N TEL N GRAF/TEL N FAX/TEL N TEL N TEL GRAF/TEL N TEL S FAX/TEL N TEL N LAB 38 25 44 16 39 35 6 18 28 10 30 12 17 19 N°/anno Comunica ? 496.408 N 470.056 S 429.149 S 380.000 267.210 S 250.726 S 230.000 N 230.000 209.521 S 186.511 S 122.989 N 90.422 S 60.000 20.000 Come ? Protocollo ? N TEL N S TEL PERS N N N PERS/TEL N S FAX/TEL N VALORE CRITICO Eventi: Condizione patologica del paziente Cause non riconducibili alla condizione clinica del paziente Errore Identificazione del paziente Idoneità del campione Accuratezza della determinazione analitica Sostanze potenzialmente interferenti VALORE CRITICO Risultato inatteso, oltre l'intervallo di riferimento della popolazione o individuale, oppure oltre l'intervallo terapeutico, che si può associare ad un pericolo imminente per la salute del paziente che deve quindi essere sottoposto a un intervento medico immediato Evidenziare un valore critico ha la finalità di focalizzare con tempestività situazioni che possono essere decisive per la diagnosi e la modifica delle terapie, e quindi rappresenta un importante momento di interazione tra la clinica e il laboratorio PRESUPPOSTI CLINICI Notifica immediata dei valori critici significativo cambiamento della gestione clinica del paziente nel 65% dei casi USA, “Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations” (JCAHO), 2008: corretta e appropriata gestione e comunicazione dei valori critici nell'ambito della struttura “College of American Pathologists” (CAP): comunicazione dei valori critici requisito essenziale per ottenere e mantenere l'accreditamento USA, corretta gestione dei valori critici: legge federale, che vincola tutti i "Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS) CLIA“ (LAB accreditati USA), ad istituire procedure idonee Europa, ISO15189, 2005: accreditamento dei laboratori clinici, al punto 5.8 ("Reporting of results“) definizione di criteri per la comunicazione dei valori critici, conformemente alla giurisprudenza nazionale in merito PRESUPPOSTI LEGALI Ritardo. La colpa di sanitari che abbiano aggravato le conseguenze di una precedente lesione non interrompe il nesso di causalità, a meno che una causa sopravvenuta sia tale da determinare in via esclusiva l'evento dannoso Articolo 42 del CP Articolo 328 del CP Sentenza 4400/2004 della Corte di Cassazione ART. 42 CP Responsabilità per dolo o per colpa o per delitto preterintenzionale. Responsabilità obiettiva. Nessuno può essere punito per una azione od omissione preveduta dalla legge come reato, se non l’ha commessa con coscienza e volontà. Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come delitto, se non l’ha commesso con dolo, salvi i casi di delitto preterintenzionale o colposo espressamente preveduti dalla legge. La legge determina i casi nei quali l’evento è posto altrimenti a carico dell’agente come conseguenza della sua azione od omissione. Nelle contravvenzioni ciascuno risponde della propria azione od omissione cosciente e volontaria, sia essa dolosa o colposa. ART. 328 CP Rifiuto di atti di ufficio. Omissione. Il pubblico ufficiale o l’incaricato del pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto dell’ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a lire due milioni. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa Sentenza 4400/04 CC L'ente ospedaliero è responsabile dei danni causati ai pazienti da comportamenti colposi dei propri sanitari, anche quando questi consistano non nel mancato risultato dell'intervento sanitario, ma nella semplice "perdita di chances" derivante da omissione o ritardo di diagnosi Azione ? ! Quesito clinico Fase analitica Interpretazione Richiesta dell’esame Raccolta del campione Identificazione del campione Trasporto del campione Chek-in / preparazione Analisi Refertazione Fase postanalitica Fase preanalitica Selezione dell’esame Giuseppe Lippi, Marco Caputo, Giuseppe Banfi, Mauro Buttarello, Ferruccio Ceriotti, Massimo Daves, Alberto Dolci, Martina Montagnana, Andrea Mosca, Valentino Miconi, Bruno Milanesi, Margherita Morandini, Elisa Piva, Gian Luca Salvagno, Davide Giavarina per il Gruppo di Studio Intersocietario SIBioC-SIMeL-CISMEL sulla Variabilità Extra-Analitica del Dato di Laboratorio Definizione della forza delle raccomandazioni, in accordo con le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità A L'esecuzione di quella particolare procedura è fortemente raccomandata. Indica una particolare raccomandazione sostenuta da prove scientifiche di buona qualità, anche se non necessariamente di tipo I o II B Si nutrono dei dubbi sul fatto che quella particolare procedura o intervento debba sempre essere raccomandata, ma si ritiene che la sua esecuzione debba essere attentamente considerata C Esiste una sostanziale incertezza a favore o contro la raccomandazione di eseguire la procedura o l'intervento D L'esecuzione della procedura non è raccomandata E Si sconsiglia vivamente l'esecuzione della procedura RACCOMANDAZIONI Norme generali A a. L'adozione di procedure per la comunicazione dei valori critici appare oggi imprescindibile per motivi clinici, etici, organizzativi, qualitativi e per le potenziali ricadute giurisprudenziali legate alla mancata notifica di risultati di laboratorio associati ad un potenziale quadro di grave compromissione della salute del paziente che richiede pertanto un intervento medico tempestivo. RACCOMANDAZIONI Elenco dei costituenti con limiti critici (1) a. L'elenco dei costituenti con limiti critici, sia in termini di tipologia, sia per i limiti relativi, deve essere concordata con i colleghi clinici e con la Direzione Medica del Presidio A b. L'elenco dei costituenti con limiti critici deve essere disponibile a tutti gli operatori del laboratorio, alle cliniche (personale sanitario medico o non medico), ai medici e pediatri di medicina generale ed alla Direzione Medica del Presidio. A c. Deve essere data ampia diffusione all'implementazione di una procedura di gestione dei limiti critici (ad esempio mediante la carta dei servizi dell'Unità Operativa), affinché i pazienti ed i loro rappresentanti siano a conoscenza di una misura che ne tutela la sicurezza B RACCOMANDAZIONI Elenco dei costituenti con limiti critici (2) d. Fatta salva la possibilità di personalizzare l'elenco dei costituenti con limiti critici in ambito locale (per natura e tipologia delle analisi eseguite), esiste un consenso di massima sull'elenco delle analisi da includere B e. Poiché le matrici utilizzate (siero/plasma) e le piattaforme analitiche possono differire tra i vari laboratori, la definizione dei limiti di criticità deve essere stabilita da ogni singolo laboratorio. Si suggerisce comunque di utilizzare le indicazioni riportate in Tabella, che riassume le indicazioni delle organizzazioni accreditate e della letteratura scientifica in materia A f. E' possibile aggiungere a corollario della lista dei limiti critici le motivazioni cliniche alla base della criticità di ogni singolo dato incluso B Esame Leucociti Piastrine Hb aPTT Glucosio Na K Ca Osm Troponina Carbamazepina Digossina Etanolo Fenobarbitale Valproato IFCC Limite Inf. Limite sup. Unità Mis 2.000 50.000 µL 20.000 1.000.000 µL 6,6 19,9 g/dL 2,5 ratio 40 500 mg/dl 120 160 mmol/L 2,8 6,2 mmol/L 6,6 14 mg/dl 240 330 mOsm/Kg 0,4 µg/L 15 mg/L 2,5 µg/L 350 mg/dl 50 mg/L 150 mg/L ALTRI VALORI CRITICI Liquido cefalorachidiano - Aumento del numero dei leucociti - Presenza di cellule neoplastiche - Riduzione della glicorrachia - Concentrazione lattato >20 mg/dL (2,2 mmol/L) Urine - Urine marcatamente positive per presenza di glucosio ed acetone - Emoglobinuria grave in assenza di globuli rossi all'osservazione microscopica - Presenza di droghe d'abuso - Positività all’urinocultura in paziente non conosciuto Esame morfologico striscio sangue periferico - Presenza di emazie falcifomi - Presenza di parassita malarico RACCOMANDAZIONI Identificazione dei valori critici A a. Il personale del laboratorio deve essere a conoscenza: 1 delle principali cause di errore pre-analitico 2 delle caratteristiche analitiche della metodica in uso presso il laboratorio 3 dei potenziali interferenti nella determinazione. b. Sulla base del punto 3a il personale di laboratorio deve mettere in atto tutte le procedure idonee per escludere che il dato generato sia frutto di: 1 errori pre-analitici (mediante verifica dell'idoneità del campione) 2 errori analitici (con procedure di riconferma del risultato). RACCOMANDAZIONI Comunicazione dei valori critici (1) a. Poiché la refertazione del valore può rappresentare un atto critico nella gestione clinica del paziente, la procedura che identifica chi e come comunicare il risultato deve essere una istruzione operativa della politica di qualità del laboratorio, stabilita su base locale A b. Il risultato deve essere comunicato tempestivamente alla persona in grado di intraprendere le idonee misure clinicoterapeutiche. In genere la definizione della persona cui notificare l'informazione può essere concordata su base locale A con i clinici e la Direzione Medica del Presidio c. La condizione di criticità impone una notifica immediata appena il risultato sia visualizzabile per la validazione (effettuare la comunicazione al massimo entro 60 min) B RACCOMANDAZIONI Comunicazione dei valori critici (2) d. In linea generale, la notifica dovrebbe essere eseguita: 1 al personale medico per reparti chirurgici ed internistici (in questo specifico contesto la comunicazione di valori critici al professionista sanitario non medico non rappresenta garanzia sufficiente per tutelare la sicurezza del paziente) B 2 al personale sanitario medico o non medico per reparti d'urgenza (Rianimazione, Sale Operatorie, Pronto Soccorso, Unità Coronarica) B e. La comunicazione del dato deve seguire una procedura standardizzata, descritta nell'ambito di una specifica istruzione operativa, e deve prevedere in modo idoneo la notifica della trasmissione. La comunicazione può essere eseguita mediante notifica che è stata trasmessa copia digitale/telematica del referto e/o comunicazione verbale diretta dell'informazione B RACCOMANDAZIONI Comunicazione dei valori critici (3) f. La comunicazione può escludere alcune tipologie di richieste, come gli esami eseguiti in urgenza e garantiti con tempo di risposta definito, con descrizione nella relativa istruzione operativa e previa garanzia che la notifica raggiunga il destinatario tempestivamente B g. La comunicazione può essere omessa se sono noti risultati critici precedenti con un intervallo temporale sufficientemente prossimo. I criteri che stabiliscono l'omessa notifica devono preventivamente essere descritti nella procedura operativa del servizio C RACCOMANDAZIONI Comunicazione dei valori critici (4) h. Nel caso si proceda alla notifica verbale, si raccomanda di procedere come di seguito descritto: 1 comunicazione del nome e cognome del paziente A 2 comunicazione del numero identificativo della richiesta (se disponibile) A 3 comunicazione dell'esame in extenso (con o senza acronimo) per cui è stato riscontrato il valore critico (esempio: tempo di protrombina - PT) A 4 comunicazione del risultato numerico dell'esame e della relativa unità di misura A 5 comunicazione dell'intervallo di riferimento relativo e del dato precedente del paziente (se disponibile) B i. Al termine della notifica, il personale del laboratorio dovrà verificare che le informazioni siano state recepite correttamente dal destinatario, previa richiesta di ripetizione da parte dell'interlocutore di tutte le informazioni comunicate B RACCOMANDAZIONI Registrazione della avvenuta comunicazione a. Al termine della notifica, il personale deve trascrivere in sequenza in un modulo apposito o sul file paziente nel sistema informatico del laboratorio (in questo caso basteranno i successivi punti 1, 4 e 6): 1 identità dell'operatore che ha identificato il valore e/o di quello che l'ha comunicato (può anche essere la medesima persona) A 2 nome e cognome del paziente A 3 numero identificativo della scheda (se disponibile) o duplicato dell'etichetta con codice a barre (contenente tutti i dati identificativi del paziente) A 4 data ed ora della notifica A 5 nome dell'esame, dato numerico e relativo intervallo di riferimento (o dato precedente dello stesso paziente) A 6 identità della persona che ha ricevuto l'informazione (nome, cognome e ruolo o in alternativa numero di matricola) A RACCOMANDAZIONI Verifica del rispetto delle procedure a. Il laboratorio dovrà verificare regolarmente (con opportuni strumenti di verifica definiti dallo stesso laboratorio) che le procedure implementate per l'identificazione e la gestione dei valori critici siano A rispettate da tutto il personale RACCOMANDAZIONI Comunicazione dei valori critici (1) b. Il risultato deve essere comunicato dal responsabile del laboratorio o da un suo delegato B d. In linea generale, la notifica deve essere eseguita: al medico che ha formulato la richiesta o suo sostituto B e. La comunicazione del dato deve seguire una procedura operativa che preveda la comunicazione verbale diretta dell'informazione B RACCOMANDAZIONI Comunicazione dei valori critici (2) Nel caso non sia possibile reperire tempestivamente il medico che ha formulato la richiesta od un suo sostituto, è necessario che il tentativo di notificare la criticità sia ripetuto più volte. Nel caso non sia ancora possibile contattare il destinatario della notifica, esistono due alternative: 1 comunicare ugualmente la "criticità" a collaboratori o segreteria telefonica B 2 comunicare il dato direttamente al paziente, qualora sia disponibile il recapito telefonico (come da indicazioni del JCAHO) B CONCLUSIONI Adozione di procedure per la comunicazione dei valori critici Elenco dei costituenti con limiti critici Identificazione dei valori critici (ricoverati e amb.) Comunicazione dei valori critici (ricoverati e amb.) Registrazione dell’avvenuta comunicazione Verifica del rispetto delle procedure