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Curriculum Vitae - Fondazione Teatro Due

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Curriculum Vitae - Fondazione Teatro Due
 CARLO MAJER CURRICULUM VITÆ Carlo Doglioni Majer nasce a Milano nel 1955 da una famiglia di industriali. Dall'età di 19 anni scrive critica musicale e teatrale per Gong, Discoteca, Scena, Musica Viva, Il Giorno, L'Europeo, Alfabeta etc. A 22 anni diventa presidente del Premio Nazionale della Critica Discografica. A partire dal 1979 concepisce e/o conduce trasmissioni per RAI RadioTre, BBC e France Culture. Negli anni ’80 tre libri: Per Massenet, 1981; Musica e Città (con Luciano Berio), 1984; Musica e Pittura, 1988. Sempre nell’88, all’Università di Bologna Majer dà una conferenza Per una teoria dei rapporti fra musica e letteratura, poi pubblicata e considerata tuttora fondamentale per lo studio della materia. Dal 1983 al 1985 è segretario artistico del Cantiere Internazionale dell'Arte di Montepulciano, e collabora con Luciano Berio all’apertura del centro di musica elettronica Tempo Reale a Firenze. Nel 1986 entra a far parte del consiglio milanese di Italia Nostra, e promuove la fondazione Perilparco dedicata al restauro del Parco Sempione con fondi privati. L’impegno a sostenere Italia Nostra prosegue negli anni. Dal 1987 al 1991 Majer è direttore artistico de I Pomeriggi Musicali di Milano, la più antica orchestra da camera d'Italia. Dal 1989 al 1992 è anche coordinatore artistico e programmatore della rassegna milanese Musica nel nostro tempo, organizzata dalla Provincia di Milano con tutte le principali istituzioni musicali della città. Nel 1991 diventa (e rimane fino al 2000) consigliere d’amministrazione dell'As.Li.Co., associazione che ha fatto debuttare quasi tutti i maggiori cantanti d'opera italiani. Sempre nel 1991, entra nel comitato d'onore del Donatella Flick Conducting Competition, un prestigioso concorso di direzione d'orchestra tenuto ogni 2 anni a Londra. Nel marzo 1991, a 35 anni Majer viene nominato su invito di Elda Tessore direttore artistico del Teatro Regio di Torino: è il più giovane direttore artistico nella storia degli Enti Lirico-­‐-­‐Sinfonici italiani. Già presentando la sua prima stagione 1991/92, delinea un modulo di cartellone che verrà col tempo ad essere imitato da quasi tutti gli Enti Lirici italiani: novità per l’Italia si mescolano a grandi titoli della tradizione italiana, a musical americani, a capolavori del Novecento, a titoli del cosiddetto Barocco: tutti affidati a grandi firme della regia e in coproduzione con importanti teatri internazionali. Tutto il mondo vede le dirette tv del centenario della Bohème, 1 febbraio 1996, con Pavarotti e Freni, e di Otello di Verdi, coprodotto con il Festival di Pasqua di Salisburgo e firmato da Claudio Abbado e Ermanno Olmi l’anno dopo. Per finire, sotto la gestione Tessore/Majer il Teatro Regio registra un costante aumento della produzione e degli incassi, passando da 70 recite liriche nel ’90/91 a 121 nel ’97/98, e per gli incassi da botteghino da 3,8 miliardi a 8,5 miliardi. Si tratta di uno dei pochissimi casi – e sicuramente l’ultimo – in cui l’incremento di qualità artistica di un teatro sia proceduto di pari passo con il suo risanamento economico. A fine gennaio 1998 Majer accetta la direzione del Teatro di San Carlo a Napoli e lascia Torino. Su La Stampa, Giorgio Pestelli scrive un articolo intitolato “Non lasciatelo scappare”, e il pubblico del Regio gli tributa un caldo applauso all’ultima prima, una trionfale edizione di Evgenij Onegin. Al San Carlo, Majer continua la sua filosofia di programmazione rinnovando gli standard del teatro, soprattutto dal punto di vista dei titoli e degli allestimenti. arrivando per la prima volta nella storia italiana a firmare una stagione interamente dedicata alla musica del XX secolo: stagione che, iniziata fra le polemiche, si rivela un grande successo di pubblico. Nel frattempo, insieme a Luigi Corbani e Riccardo Chailly, Majer firma anche le stagioni 1999-­‐-­‐2000 e 2000-­‐-­‐2001 dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, tenendo il discorso inaugurale dell’Auditorium di Largo Mahler. Nell’autunno 1998 Majer viene invitato dall’Università Federico II a tenere il corso di Storia del Teatro Moderno e Contemporaneo. La collaborazione con l’Ateneo napoletano prosegue fino al 2002 e si estende a un corso di Drammaturgia musicale. Nel 2001 Majer lascia il Teatro di San Carlo allo scadere del suo mandato, dichiarando l’intenzione di occuparsi prevalentemente di Rheavendors Group, il gruppo industriale di famiglia, di cui diventa nel 2001 vice-­‐-­‐presidente, nel 2007 amministratore delegato e dal settembre 2013 presidente e amministratore delegato. Il gruppo, che produce e commercializza distributori automatici, ha dodici succursali estere ed è stato fondato nel 1960. È il più antico marchio ancora attivo nel mondo del vending, e la più grande impresa a controllo familiare del settore. Nel 2002 Majer assume la carica di presidente di Fondazione Teatro Due, teatro di prosa di Parma, e appare come attore a Torino con uno spettacolo su testi di Gadda e (in inglese) Joyce. Inoltre, nel 2002 viene creato il ClaST, corso per la formazione di registi, scenografi e costumisti all’interno dello IUAV di Venezia. Majer partecipa all’ideazione del corso e vi insegna Storia del teatro musicale, seguendo alcuni progetti con il Gran Teatro La Fenice, dove propone un riesame profondo della performing practice dell’Opera veneziana del XVII secolo. Gli allestimenti de La Didone e La virtù de’ strali d’Amore di Cavalli curati con Fabio Biondi e l’Europa Galante e con gli studenti del ClaST sono due iniziative di punta che riscuotono interesse internazionale. Majer lascia lo IUAV nel 2007. A partire dal 2005 gli impegni di Majer in campo culturale si fanno più radi per via degli impegni aziendali. Tuttavia, anche nella veste di imprenditore Majer si fa promotore di iniziative culturali. Già negli anni ’90 aveva finanziato, con Giuseppe Sinopoli e Gianni Letta, scavi archeologici in Etruria e in Siria con l’associazione Music for Archaeology. Oggi sostiene l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani (di cui è vice-­‐-­‐presidente) e nel 2010 è stato fra i sostenitori della mostra L’età di Rubens tenutasi a Como, Villa Olmo. Nel dicembre 2013, ha sostenuto e presentato la mostra e il libro Verdi Architetto/Verdi as Architect dedicato ai progetti architettonici di Giuseppe Verdi fotografati da Francesco Maria Colombo. Carlo Majer non percepisce alcun compenso per le sue cariche pubbliche. 
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