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Offerte e agevolazioni, quanto costerà acquistare un`auto. E quanto

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Offerte e agevolazioni, quanto costerà acquistare un`auto. E quanto
I BAMBINI
I COLORI
L’INNOVAZIONE
La tecnologia
tranquillizza
i genitori
nel traffico
Il bianco
e il nero
a braccetto
sulla fiancata
Parla, vede,
si connette
e guida
anche da sola
A PAGINA 12
A PAGINA 10
A PAGINA 5
Auto
TUTTO CIÒ CHE VI RIGUARDA
PRIMAVERA 2016
Il motorhome Così porto in giro con me anche la mia casa
Autoletteratura Il volante diventa protagonista del romanzo
PAGINA 11
PAGINA 15
La corsa
del futuro
è il risparmio
Offerte e agevolazioni, quanto costerà acquistare un’auto.
E quanto poco consumeremo per poter viaggiare.
Ecco tutte le novità messe sul mercato dai costruttori
ALLE PAGINE 2 e 3
2
IL CAFFÈ
Primavera 2016
AUTO
3
L’industria.
L’AUTO DEL FUTURO SARÀ A “MOTO PERPETUO
Diverse case automobilistiche hanno presentato
prototipi a “moto perpetuo” coi pannelli solari
IL MOTORE SI RICARICA NELLE COLONNE IN CITTÀ
La Zoe della Renault è una delle “city car” che
viaggiano con un motore elettrico caricabile in città
LE IBRIDE SEMPRE PIÙ PRESENTI SUL MERCATO
Hanno conquistato fette di mercato sempre più
ampie le auto ibride prodotte da tutte le aziende
La sfida. In attesa della conferma
dell’elettrico,a batterie chimiche
e celle a combustibile,
il motore punta al risparmio assoluto
Il risparmio
Leasing a tassi bassi,
bassissimi. E azioni
anche sugli ultimi
modelli. Con risparmi
dai tremila ai
cinquemila franchi
L
easing a tassi bassi,
bassissimi. E azioni
anche sugli ultimi modelli. Con risparmi dai
tremila ai cinquemila
franchi. A guardare i listini e i
prezzi delle auto dei maggiori
garage ticinesi c’è un autentico
assortimento, con possibilità
per tutte le tasche. A cominciare dalle utilitarie, sino alla fascia del lusso. Per combattere la
concorrenza estera e contrastare gli effetti del franco forte
gran parte degli importatori
hanno cercato di far scendere i
prezzi, o comunque di adeguarli
verso il basso. E quando non ci
sono riusciti, almeno a guardare le occasioni proposte, hanno
giocato sugli accessori, concedendoli come fossero di serie. E
questo anche se “i margini continuano a contrarsi mentre i costi restano alti o addirittura aumentano, come peraltro le condizioni imposte dai fabbricanti”, come hanno spiegato in occasione del Salone di Ginevra i
dirigenti dell’Uspa, l’Unione
professionale svizzera dell’automobile. Sempre secondo le
stime del’Upsa, nel 2016 le
nuove immatricolazioni dovrebbero
raggiungere
le
297mila unità (-8,1%) e il segmento delle occasioni rimanere
IL FASCINO INTATTO DEI BOLIDI ELLETRICI
Anche modelli tradizionali sono stati presentati con
il motore elettrico. Senza perdere alcun fascino
La tendenza
La propulsione
di tipo alternativo
piace sempre più
anche in Svizzera
L’auto gioca
la partita decisiva
Inizia il nuovo corso
per dimenticare
loscandalo“dieselgate”
Quanto poco spenderemo
per acquistare un’automobile.E quanto
poco consumeremo per viaggiare.
Tutte le novità dei costruttori
Q
stabile. Lo dimostrano le “Prospettive congiunturali 2015 per
il settore svizzero dell’automobile”. D’altronde questa tendenza è suffragata anche da
un’altra dinamica. E cioè, come
spiegano i garagisti, il lento rafforzamento dell’euro nei confronti del franco svizzero in seguito alla ripresa economica
nell’eurozona quest’anno “si
tradurrà sicuramente in un ulteriore ribasso dei prezzi nel
settore svizzero dell’automobile”. Inoltre, a causa delle tendenze alla saturazione, nel
prossimo anno il numero delle
auto immatricolate dovrebbe ri-
sultare in calo. Per il 2016 BakBasel prevede nel segmento
delle occasioni circa 854mila
passaggi di proprietà e mezzo
punto percentuale in più rispetto all’anno precedente. A medio termine (2017-2021), per
Bakbasel, si prevedono circa
837 mila trasferimenti di proprietàê all’anno. Una tendenza
che affiora anche volgendo lo
sguardo all’anno scorso, nel bilancio dell’Upsa: la concessione
dei cosiddetti sconti euro e le
correzioni al ribasso dei listini
nel segmento delle auto nuove
in seguito all’abolizione della
soglia minima di cambio franco-
uanto fa con un litro?”
Una domanda che fra
qualche anno non avrà
più alcun senso. Un po’ perché
il progresso tecnologico del settore automobilistico sembra
non conoscere limiti di miglioramento, un po’ perché tutte le
major delle quattro ruote hanno
qualcosina da farsi perdonare
per quanto riguarda emissioni e
caratteristiche taroccate che
hanno portato allo scandalo
“dieselgate”, sembra essere
partita una gara planetaria a chi
farà il motore più pulito, più potente e più parsimonioso nel
consumo di qualsiasi tipo di
carburante, fossile o meno.
Allo stadio attuale, del resto, smettere di bruciare idrocarburi nei motori è un sogno,
ma anche un’esigenza perché le
riserve di petrolio non sono inesauribili. Tra l’altro, come il
premio Nobel per la chimica
George Olah sostiene da anni,
bruciare una materia prima non
rinnovabile non danneggia
l’ambiente, ma riduce l’approvvigionamento necessario a realizzare materiali sintetici dai
quali dipendiamo in molti altri
euro ha stimolato anche l’offerta
e la domanda nel segmento delle occasioni. I prezzi allettanti
delle auto nuove e le continue
tendenze alla saturazione hanno
portato a un’ulteriore riduzione
dei passaggi di proprietà.
Ma oltre ai risparmi sui
prezzi, con l’aumento del segmento ibrido, inserito nel proprio catalogo da quasi tutte le
case automobilistiche e particolarmente apprezzato dagli
automobilisti, si consumerà
anche sempre meno. Come si
consumerà meno con i nuovi
accorgimenti tecnici in tutte le
fasce di prezzo.
m.sp.
LE ALTERNATIVE
In continua evoluzione
sperimentale le alternative
del futuro alla combustione
fossile, a partire dalla
miscela “vegetale” in
etanolo, al motore elettrico
al cento per cento, fino alle
batterie chimiche, le celle
a combustione o i
propulsori ad idrogeno
settori imprenditoriali. Aspettiamo quindi con calma le alternative del futuro come il motore elettrico, le batterie chimiche, le celle a combustione o
l’idrogeno, e “accontentiamoci”
delle promesse più concrete.
Anzi di quelle già pronte per
scendere in strada, che sfruttano le enormi potenzialità dei
motori ibridi di ultima generazione. Vale a dire quelle auto
che hanno motori che lavorano
in sincrono per assicurare una
buona spinta, ma con consumi
ridotti allo stretto indispensabile. Insomma, quelle che sfruttano i motori elettrici in modo più
efficiente di come fanno le poche “full electric” sul mercato
che, per il momento, non sono
in grado di garantire l’autonomia per percorrere distanze
elevate.
La reginetta del settore probabilmente è la Toyota Yaris
Hybrid. Toyota è stata da sempre una delle case che ha maggiormente creduto nella tecnologia ibrida, sviluppando una
gamma completa di auto che
sfruttano questa alimentazione
mista. Alla Yaris bastano 3,5 litri di benzina per percorrere
100 km, ha una potenza massima di 100 cavalli, sviluppati
dall’unità elettrica e dal motore
benzina da 1.5 litri. Sempre
parlando di city-car alla Honda
Jazz in versione ibrida per i fatidici cento km servono 4,4 litri
di benzina per alimentare il motore termico da 1.3 litri e circa
88 cavalli, che diventano 102
con il propulsore elettrico.
Se vogliamo salire di livrea
e prestazioni, invece, sono invidiabili le prestazioni della Lexus
Già disponibili su
strada una serie di
vetture ibride che
permettono lunga
autonomia e consumi
ridotti al minimo
Nei laboratori Renault
e Volkswagen si
mette a punto un
prototipo in grado di
percorrere 100 km
con un litro di benzina
C
CT Hybrid, la entry level di un
brand che ha fatto dell’ibrido la
propria ragion d’essere. La piccola asiatica offre una potenza
massima di 136 cavalli, sviluppati del motore elettrico abbinato ad un propulsore benzina
da 1,8 litri e viaggia per quasi
trenta chilometri con un solo litro di carburante. Poi bisognerà
vedere se la Mitsubishi Outlander Phev manterrà la sua promessa del 2016: percorrenze di
52.6 km al litro. Un sogno, per
un’ibrida con motore da 203 cavalli che emette 44 grammi di
C02 per km percorso.
Ma in tempi di crisi - soprattutto di credibilità tra promesse
e rispetto delle stesse - tutte le
principali case automobilistiche
hanno messo alla frusta i loro
laboratori di ricerca. Sia nel
fantascientifico studio Eolab
della francese Renault, sia in
quelli non meno agguerriti di
Wolkswagen, infatti, un prototipo attende solo di essere “battezzato su strada”: quello in
grado di percorrere 100 km con
appena un litro di benzina.
“Quanto ha detto che fa con un
litro?”.
e.r.b.
he la parola d’ordine sul
mercato delle automobili
sia sempre più “efficienza”
è una realtà ormai assodata da
qualche tempo. L’introduzione
dell’etichetta energetica - attraverso cui si calcola anche la tassa
di circolazione - ha fatto capire
agli automobilisti l’importanza di
avere un veicolo al passo con i
tempi. Soprattutto in Svizzera,
dove la rotazione delle automobili (acquisti e vendite) è certamente tra le più elevate al mondo. Non è quindi un caso scoprire
che le propulsioni di tipo alternativo piacciono sempre di più.
Rispetto allo scorso anno, i
primi dati disponibili per il 2016
indicano infatti una quota di
nuovi veicoli immatricolati e
spinti da un motore ibrido o
completamente elettrico salita
ad oltre il 4%. Le tecnologie alternative, insomma, piacciono,
anche perché sempre più si possono trovare a bordo di veicoli
della classe media e media-superiore, quelle che maggiormente attirano gli acquirenti
svizzeri. Basti pensare, tanto per
fare un esempio, al nuovissimo
Suv della linea Rav4 presentato
a Ginevra da Toyota. Un primo
esempio di Suv ibrido destinato
ad avere notevole successo sul
mercato elvetico, in primo luogo
perché soddisfa un’altra “macro-tendenza” tutta (o quasi)
rossocrociata, ossia la preferenza per veicoli a trazione integrale. Abbinando le caratteristiche
di un fuoristrada a quelle di
un’auto ecologica, ecco che il
mix potrebbe rivelarsi vincente.
D’altra parte gli acquirenti
svizzeri hanno da qualche tempo imboccato con maggiore decisione anche la strada dei motori Diesel, sempre più convinti
proprio dall’efficienza e dai dati
d’inquinamento decisamente
diminuiti rispetto alla tradizione
“storica” di questo tipo di propulsione. Insomma, i gusti cambiano. Anche in Svizzera.
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IL CAFFÈ
Primavera 2016
AUTO
5
L’innovazione.
La sfida. Tra dieci anni saranno
almeno 20 milioni le vetture a guida
autonoma.E sarà solo l’inizio. Nell’attesa,
le smart car già sul mercato non fanno
ancora tutto,ma...
DA
SAPER
E
LA PRIMA TESLA
L’imprenditore
americano Elon Musk
ha annunciato al Wall
Street Journal
che la prima Tesla
a guida completamente
autonoma si vedrà
entro cinque anni
La mia auto parla, vede, sente
e viaggia senza conducente
NOSTRO SERVIZIO
NEL 2030 IL 15%
Secondo uno studio
McKinsey &
Company nel 2030
il 15 per cento delle
auto vendute
globalmente saranno
dotate di sistemi
di guida autonoma
ANCHE ECOLOGICHE
Quasi tutti i prototipi
di automobili dotate
di funzioni di guida
automatiche saranno
anche elettriche,
a zero emissioni,
o comunque con
propulsori ecorispettosi
L’OSTACOLO DEI COSTI
-JEBSJOGSBSPTTJSBEBSF
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EJQSPUPUJQJTJTUJNBOPDPTUJ
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VOBVUPDIFWJBHHJBEBTPMB
I
l recente Salone dell’auto
di Ginevra ha stimolato in
tutti noi il desiderio dell’auto che viaggia da sola.
La fantascienza che diventa realtà. Una sfida tra costruttori, che hanno presentato vere
e proprie prodezze tecnologiche:
auto che parlano, vedono, sentono e autonomamente decidono dove e come viaggiare sulle
strade, permettendo al conducente - se così ancora si può
chiamare - la libertà di togliere
le mani dal volante, i piedi dai
pedali e, perché no, di leggersi il
giornale o le email sopra enormi
display. Giusto lo spazio per infilare il motore perché tutta la
lunghezza dell’auto è un’infinita
serie di sistemi elettronici che la
trasformano in un’astronave.
Compresi dei radar che guardano la strada, prendono le misure
e, ad un comando, lasciano prima sotto casa il guidatore e posteggiano poi l’auto in garage.
Importanti case automobilistiche come Volkswagen, Ford e
Audi hanno condotto per anni
test nell’ambito della guida autonoma, e molti responsabili
hanno promesso di riuscirci entro il 2020. Recentemente, poi,
il proprietario di Tesla Motors,
Elon Musk, ha fatto notizia affermando che l’azienda sarebbe arrivata a questo traguardo fra
due anni.
E allora, presto convivremo
con auto che fanno a meno del
pilota, cambiano corsia, accelerano e sorpassano. Una soluzione, dicono gli esperti, anche per
far fronte all’aumento della popolazione sulla Terra. Oggi abitata da quasi sette miliardi e
mezzo di individui che diventeranno nove a metà del secolo. Se
a tuttoggi sulle strade viaggiano
1 miliardo di auto tra
trent’anni saranno 4
miliardi che andranno ad
intasare le
città
di
tutto
il
mondo.
Ecco che
la mobilità,
soprattutto nelle aree urbane,
non si potrà risolvere con metodi tradizionali. Le smart car sono
una delle soluzioni. Precise, sicure, capaci di evitare la formazione di ingorghi perché possono viaggiare più vicine comunicando tra loro. Uno studio recentemente pubblicato da Juniper Research prevede che 2025
sulle strade ci saranno già 20
I sistemi di guida
assistita aiuteranno
gli automobilisti a
rinunciare al costante
controllo in favore di
metodi automatizzati
milioni di automobili a guida autonoma. Una cifra enorme, ma
che corrisponderà solo all’1 per
cento dei veicoli presenti sull’intero pianeta. E sarà solo l’inizio.
Intanto, le smart car già presenti sul mercato non sono ancora in grado di fare tutto da sole. Ma è questione di tempo. Nel
frattempo nel settore dell’automotive, e più in generale dell’industria tecnologica, si lavora
alacremente per trasformare al
più presto in realtà la fantascienza vista in tanti film e serie
tv. Ovvero, un’auto che procede
a velocità costante lungo una via
trafficata, in grado di frenare per
dare la precedenza ad un’altra
proveniente da una corsia late-
DA STREET VIEW A CAR
*MUFBNEJ(PPHMF4USFFU7JFXEPQPJMSPCPU
WFJDPMP4UBOMFZIBJEFBUPMB(PPHMF$BS
rale e che acceleri per sorpassarne un’altra ancora. Ma poi che
sia anche in grado di sterzare
all’improvviso per evitare un pedone comparso all’ultimo istante. Ovviamente, tutto ciò accade
mentre il “conducente” non
muove un dito.
L’invasione di questi mezzi
inizierà dal 2021. Nel frattempo
i sistemi a guida (sempre più)
assistita dovrebbero aiutare a
preparare psicologicamente gli
automobilisti a rinunciare al
controllo della loro auto in favore di metodi automatizzati. Per
niente facile. Forse potrà aiutare
ricordare che il 90 per cento degli incidenti mortali sono dovuti
ad errore umano.
p.g.
LE APP E GLI HOT SPOT
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GEA LA REGINA
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I nuovi modelli
Gestisce da sola
le telefonate,
mi riporta a casa
e s’infila in garage
S
e per le macchine a guida
autonoma dovremo ancora aspettare un po’, le
smart e connected car sono già
qui. Ma cosa sono esattamente?
Sono auto che conoscono il guidatore e prevedono ogni suo
desiderio. In sostanza, è in grado di combinare le informazioni
del suo “padrone” perché ha
accesso ai suoi profili digitali e
anticipa le sue necessità. Immaginatevi una persona super
impegnata, con un’agenda fittissima. La sua auto può gestire
autonomamente le chiamate
perché “conosce” scadenze e
impegni. Può imparare le abitudini del conducente attraverso
processi di “apprendimento automatico”, grazie a sistemi e algoritmi.
Intanto, sul mercato stanno
arrivando numerosi modelli di
automobili sempre più “connected”. Connesse a internet,
da cui traggono intelligenza e
funzionalità. Ma connesse anche con il conducente. Ad
esempio, quest’ultimo può avere bisogno di sapere dov’è la
vettura e in che condizioni è. O
bloccarne il motore in caso di
furto. Le necessità, invece,
cambiano in prossimità della
vettura. È importante che riconosca e accolga l’utente, predisponendo le sue impostazioni
preferite. Una volta accomodati
dentro l’abitacolo, l’auto deve
sapersi connettere alla nostra
identità digitale, ad esempio
utilizzando il nostro smartphone, per riprodurre musica, informazioni sul traffico e mappe.
Esattamente quello che ora avviene con le versioni automotive di Apple iOS e Google Android, già disponibili su alcune
vetture ma con ampi margini di
miglioramento.
6
IL CAFFÈ
Primavera 2016
AUTO
7
Il commercio.
Le prenotazioni. Attese di mesi.
Alcune case automobilistriche riescono
a fornire i modelli ordinati soltanto dopo
un anno.L’importante è informarsi bene
per evitare spiacevoli sorprese dopo l’acquisto
Le “scoperte”
Cabriolet tra classico e moderno
Spider,Roadster e convertibili si rinnovano per i“fan”
TRADIZIONE
E NOVITÀ
In alto, la
nuovissima
Porsche 718
Boxter, che
rinverdisce i
fasti del
marchio 718.
In basso un
“must” delle
cabriolet, la
classica
Mazda Mx-5
IN ATTESA DELLE CHIAVI
Fuoristrada, cabrio, ma
soprattutto gli ultimi modelli
presentati nei saloni
internazionali, affascinano
gli automobilisti. Ma non
sempre il modello che piace
è pronto per essere
consegnato. E così può
passare anche un anno
prima di avere le chiavi
Suv, coupé e gli ultimi modelli,
se l’auto ordinata si fa aspettare
NOSTRO SERVIZIO
V
Il concessionario
non consegna
la macchina perché
spesso il produttore
non riesce a evadere
i troppi ordini
Nel contratto standard
di acquisto, per il Tcs,
non sono previsti
rimborsi nel caso
di problemi di tempo
e servono deroghe
ista e comprata.
Sembra facile, soprattutto se un automobilista si innamora al primo colpo di
una vettura. Magari durante il
Salone di Ginevra, e una volta
rientrato a casa passa dal concessionario e fa l’ordine. Il problema è che non sempre i tempi
vengono rispettati. Può accadere anche di attendere un anno
per un modello con particolari
optional. Gran parte delle case
automobilistiche, tuttavia, sono
molto precise sui tempi di consegna. Ma non sempre riescono
a soddisfare le esigente del
cliente che naturalmente non
vede l’ora di mettersi al volante.
Può anche accadere che dopo lo
sdoganamento, l’auto presenti
difetti di fabbrica. Per ovviare
questi problemi, ad esempio, la
Amag, che tratta Volkswagen,
Audi, Seat e Škoda, ha da tempo
aperto il Centro logistica veicoli
di Lupfig (Argovia) su una superficie di 190mila metri quadri, dove passano circa 90mila
veicoli all’anno.
Ma in questo periodo i ritardi non vengono accumulati solo
nel caso di ordini di auto sportive, particolarmente ricercate, o
per gli ultimi modelli la cui produzione non è ancora a regime,
ma soprattutto per i fuoristrada.
In Europa, è emerso al Salone di
Ginevra, le richieste di Suv hanno raggiunto livelli record: tre
milioni e 200 mila vetture vendute, cioè il 22,5 per cento dell’intero mercato. In forte progressione anche le piccole Suv,
cioè quelle più compatte, fuoristrada calibrati anche per la città, che hanno avuto una impennata di ordini: più 38 per cento.
Per quasi tutte le auto, a
parte quelle già presenti nel salone del concessionario, si va da
uno a sei mesi in media d’attesa. Ma si può andare anche ol-
tre. Proprio recentemente un
cliente di una importante casa
automobilistica si è sentito rispondere dalla concessionaria
che l’auto che voleva ordinare
non sarebbe giunta in Ticino
prima di un anno. Troppe richieste ed evidentemente una
linea di produzione che va in
tilt. Insomma, le previsioni dei
costruttori spesso devono essere cambiate in corso d’opera
perché magari un modello ottiene un gradimento non calcolato
in partenza. È successo tante
volte.
Che accade, però, in questi
casi, cioè quando i rinvii sono
piuttosto lunghi? Il problema è
che i rivenditori di vetture si
guardano sempre bene dal precisare nel dettaglio i tempi di
consegna. Ma non per aggirare
l’ostacolo o per una scorrettezza, piuttosto perché anche loro
non sanno cosa potrebbe accadere in futuro. Nel senso che i
tempi di produzione nella fabbrica aumentano o si riducono
in base anche alle ordinazioni.
Inoltre in molti stabilimenti si
potrebbero allungare pure per
effetto di scioperi. Ed ecco perché passano mesi su mesi per
ottenere la vettura vista al salone di Ginevra, dove vengono
presentati, come si sa, gli ultimi
modelli. Secondo gli esperti legali del Touring club svizzero,
che evidentemente sono stati
sollecitati ad affrontare il problema, l’automobilista può però
cautelarsi. Come? Prevedendo
per iscritto, quando viene presentato il contratto di compravendita, una serie di clausole.
Una, ad esempio, può essere
quella di fissare un termine di
consegna. Superata la data
concordata, il venditore dovrebbe assumersi i costi di noleggio di un’auto di categoria
equivalente. Ed è quanto consiglia l’avvocato Rahaël Schil,
giurista del Tcs della Romandia. “Le condizioni generali dei
contratti di compravendita
standard - ha spiegato sulla rivista dell’associazione - escludono di principio il diritto ad
un’auto sostitutiva o a un indennizzo, qualora l’automobile
nuova non possa essere consegnata in tempo”.
I
l vento tra i capelli mentre si guida
è una di quelle sensazioni a cui gli
appassionati di vetture “cabrio” dicono di non riuscire a fare a meno. Al
punto dall’utilizzare l’automobile
“scoperta” anche quando le condizioni
climatiche ancora non virano verso il
“bello stabile”. E anche il mercato
continua ad assecondare questa passione, con una serie di nuovi modelli
sempre più al passo con i tempi, ma
sempre nel segno della capote abbassata e della sportività.
Molto celebrato è stato ad esempio
il ritorno nelle concessionarie di un
autentico “classico” del genere, come
la Mazda Mx-5 completamente rivisitata. Anch’essa inserita dalla casa nipponica nel concetto di design “Kodo,
l’anima del movimento”, il piccolo roadster a due posti è un concentrato di
sportività per veri intenditori. Pluripremiata dopo la sua apparizione sul
mercato lo scorso mese di settembre,
la Mx-5 ha scommesso moltissimo sul
piacere di guida e sull’esperienza multimediale attraverso un nuovissimo sistema di
comunicazione e
intrattenimento. Naturalmente
senza dimenticare
la sicurezza, settore
che
può
avvalersi di
tecnologie sempre nuove.
Grande ritorno di recente anche in
casa Porsche, con la casa di Stoccarda
a rispolverare e riproporre ai suoi appassionati clienti un autentica leggenda della strada. A ripresentarsi sul
mercato delle supersportive “convertibili” è il mitico numero 718, che per
tanti anni è stato sinonimo di Spyder.
Il marchio tedesco ha infatti presentato la nuovissima 718 Boxter, che
scommette sul motore centrale quattro cilindri turbo e su una struttura alleggerita per assaporare appieno la
sua straripante potenza. Una cabriolet, insomma, per palati fini.
A seguire questo trend tra il classico e il moderno sono comunque molte
case. Come ad esempio la Fiat, che rinverdisce la 124 Spider, disponibile ora
anche nella sua versione rivista dallo
storico preparatore Abarth con 170
cavalli a disposizione sotto il cofano e
una serie di modifiche più aggressive
a livello di design. Pronta anche la Serie 4 “scoperta” di casa Bmw, altro
marchio che ha fatto della cabriolet un
autentico status symbol su quattro
ruote. Elegante e caratteristica, la Serie 4 Cabrio è disponibile in moltissimi
allestimenti, non da ultimo nella spettacolare versione M4 da 3 litri di cilindrata e 431 cavalli.
Per rimanere in terra tedesca, anche Audi ha ultimamente presentato
una nuova versione di auto “scoperta”. E, anche in questo caso, la casa dei
quattro anelli ha deciso di giocare con
i sogni degli appassionati della guida
“open air”, visto che la scelta è stata
quella di togliere il tetto alla TT Rs. Ne
è scaturita una versione Roadster con
tetto in tela e due posti spinta dai 400
cavalli del poderoso 5 cilindri Tfsi da
2,5 litri ormai grande classico dalle
parti di Ingolstadt.
Largo ai sogni per pochissimi
eletti, infine, con la notizia
trapelata dalle “segrete” di Maranello dove sarebbe
pronta alla produzione la versione Spider de
LaFerrari, autentica supercar
del
Cavallino
che, nella sua
versione Coupé, è
ormai esaurita…
Gli appassionati
della guida capelli
al vento hanno di che
sbizzarrirsi tra
le numerose offerte
sul mercato
Tutte le principali
case automobilistiche
seguono l’evoluzione
dei gusti dei molti
estimatori di una
categoria “nuda”
1VCCMJDJUË
>W ^ ŕƷŕ r>vW| cŒ^q!ȇ
R!!oƩ 0q] :!qbT!!
:/ ƿ ȔȔȔƑă
= /q!!b\ b]€u
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= /q!!b\ b]€u
R!!oƩ Œq]0V!q
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= /q!!b\ b]€u
Le iper car
Lista d’attesa di 4 anni
per la Gtb del cavallino
I
I FUORISERIE TANTO ATTESI
Ferrari, Maserati e Bugatti, sono le macchine
che è necessario ordinare con molto anticipo
l problema non è segnare la data di consegna sul
calendario, ma sul calendario di quale anno. Sono
gli inconvenienti che capitano ai fortunati acquirenti delle ipercar, le fuoriserie destinate a pochi nababbi. La nuova e attesissima Bugatti Chiron, ad
esempio, presentata a Ginevra e prodotta in 500
esemplari, nonostante costi 2,4 milioni di euro (tasse
e personalizzazioni escluse) sarà già disponibile nel
prossimo autunno. Apparentemente tempi da record,
in realtà un terzo dei bolidi in grado di raggiungere i
420 km/h sono già stati prenotati da un selezionato
numero di clienti almeno un paio d’anni fa. E si prevede che l’ultimo prodotto vedrà il suo felice proprietario
al volante più o meno nell’estate del 2020. Nell’estate
dell’anno prossimo, invece, qualche cliente australiano si vedrà consegnare la tanto agognata Ferrari 488
Gtb, presentata anch’essa al Salone di Ginevra, ma
quello dell’anno scorso! E si considererà un fortunello,
perché le vendite del gioiellino di Maranello - che cosa
“solo” 250mila franchi - sono andate ben oltre le più
rosee previsioni, al punto che la lista d’attesa è arrivata a quattro anni. E lo stesso si prevede per Ferrari 488
Spider, la versione scoperta della 488 Gtb, messa in
vetrina al Salone di Francoforte 2015 e dovrebbe essere consegnata - aggiungendo una piccola differenza
di 50mila franchi - con un ulteriore attesa di sei mesi
rispetto alla sorella. Insomma, le ipercar viaggiano a
velocità incredibile su strada, ma diventano lumache
alla consegna.
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10
IL CAFFÈ
Primavera 2016
AUTO
I colori.
Le scelte. Quattro
automobilisti su dieci in
Svizzera scelgono il“total
black”,ma cresce il numero
di veicoli dalla tinta
immacolata.Mentre le
opzioni strane sono in calo
I DIFETTI NASCOSTI
Le differenze cromatiche
nella riverniciatura di parti
ammaccate sono spesso
causa di contestazioni tra
cliente e assicurazione
Il bianco e il nero
vanno a braccetto
sulla carrozzeria
NOSTRO SERVIZIO
D
LE VAR
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LA RESISTENZA
Una carrozzeria bianca pare sia
resistente, i graffi sono meno
visibili e si rovina meno nel corso
del tempo. Psicologicamente
bianco sta per sensibile, riservato
e allo stesso tempo consapevole
del proprio dovere
GLI AUTOLAVAGGI
Un’auto di color grigio è
consigliata per chi non frequenta
molto gli autolavaggi, perché
mimetizza e nasconde bene lo
sporco. Chi possiede auto grigie
pare sia avveduto, guida molto
correttamente
LA FRAGILITÀ
Il blu è il colore più delicato
accanto al nero, si rovina
facilmente. Dal punto di vista
psicologico parrebbe scelto
da chi ha scarsa fantasia
ma anche coscienziosità
IL CARATTERE
La carrozzeria nera è
particolarmente delicata. Chi ha
un’auto nera desidera mostrare
chi comanda sulla strada:
è autoritario, consapevole
di sé e spinto da ambizione
I consigli
Fotografare
graffi e danni
per evitare
le sorprese
re nero sarebbe dunque il riflesso dello stato sociale, della
ricchezza della nazione, non
del suo stato d’animo. E quale
sarebbe l’analisi psicologica di
chi sceglie un colore piuttosto
che un altro? Si dice che chi
all’interno della società si sente
collocata ad un livello “medio”
è maggiormente propenso a
scegliere il bianco.
Il nero invece sarebbe il colore preferito da chi intende
passare inosservato, non dare
nell’occhio. Uno che ama la discrezione, la riservatezza. Tipo
di certi svizzeri. Quanto ai colori squillanti, il verde sarebbe
preferito da chi è ottimista. Il
blu metallizzato da personalità
forte. I timidi, gli introversi
preferirebbero i color pastello.
Il grigio metallizzato è il colore
preferito da chi è scrupoloso,
serio ed affidabile.
c.m.
immi di che colori
hai l’auto e ti dirò
chi sei. Gli svizzeri
amano il total
black. Lo preferiscono quattro automobilisti su L’arcobaleno nei
Discrezione e molta
10. Ma continua l’ascesa del
garage
elvetici
non
riservatezza sono
bianco arrivato al 30%.
i motivi più citati
Non ci sono via di mezzo, o piace molto. Il rischio
l’uno o l’altro per il 70% degli di perdita di valore
quando si scelgono
automobilisti rossocrociati. Gli per le vetture non
le colorazioni da
altri colori si dividono le bricioportare sulle strade
le: L’arcobaleno delle auto sviz- stimola la fantasia
zere vede il blu al terzo posto
con il 6,46%, seguito dal rosso
con il 5,1%, dal grigio con il 1VCCMJDJUË
4,21%. Chiude all’ultimo posto
- inevitabilmente - il viola con
un miserrimo 0,29%.
Sono dati analizzati dai frequentatori di Autoscout24, il
portale del mercato on line della Svizzera, che vede il nero attestarsi anche per 2015 come il
colore d’auto più comune e più
ricercato. Tuttavia, l’offerta
delle auto di colore bianco continua a non tenere il passo della
domanda: circa il 30 percento
delle ricerche impostate con il
criterio del colore è rivolta alle
auto di colore bianco.
Che dire? Che se è vero che
il colore dell’auto può riflettere
gli aspetti della personalità egli
automobilisti è altrettanto ve ,%& 7/4 .* ("*(%
6:#5: :-0ro che identifica il carattere di
una nazione. E che vede la
Svizzera in controtendenza: nel
6:#:: :)-0resto de mondo si preferiscono
le auto bianche. Quelle nere ar ,%& 7/4 .%4%&
6:#5: +5-0rivano al secondo posto. Ad affermarlo il report annuale della
Ppg, il più grosso produttore
6:#:: %* +!-0mondiale di vernici che annovera tra i suoi clienti la totalità
6:#5: + -0dei produttori di vetture. Nel
2015 infatti il 35% delle auto
prodotte erano bianche (un an6:#:: +1-0no fa erano il 28%), rispetto al
17% delle nere, del 12% color
(4&'( 8$(% .&8
argento e dell’11% grigie.
Nell’analisi per continenti
emerge che in Europa il bianco
+)#! * +0-0è sempre il preferito (31%) a
fronte del nero (18%) del grigio
(16%) e dell’argento (12%), mentre il primo colore
è il blu, quinto con
il 9% dei consensi.
Una spiegazione del colore pre
ferito dagli svizze
ri, il nero, non
avrebbe alcun rife rimento alla psicologia, al carattere,
ma al segmento di auto e alla
fascia del prezzo. Cherchez
l’argent pas le femme.
Per le auto sportive la classifica cromatica non segue infatti l’andamento generale. Ma
vede in testa il nero (20%) se
guito dal rosso (18%), possibilmente rosso Ferrari. Anche
nelle categorie delle auto di
lusso e delle ammiraglie vengono preferite le tinte nere
che, tradizionalmente, contraddistinguono i modelli più
costosi. In ultima analisi il colo,./(4
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LA SPORTIVITÀ
Le auto rosse scure, sono tipiche
delle persone che vogliono farsi
notare. Chi nel traffico è sportivoimpulsivo e al tempo stesso
allegro con molta probabilità
sceglie il colore rosso acceso
per la sua vettura
I PERICOLI
Le auto nere, stando ad uno
studio australiano, sarebbero
statisticamente le più soggette a
rischio di incidente. Poco visibili.
Più “sicure” quelle bianche; la
differenza percentuale è del 12%
P
iccolo
incidente
d’auto, piccola ammaccatura
della
carrozzeria? Grande danno economico, se non state attenti. Fidarsi è bene,
controllare è meglio.
Così prima di lasciare
la macchina al carrozziere fotografate il danno
prima e dopo. Serve per
eventuali reclami, perchè capita sempre che si
noti un difetto in un secondo momento. Non fidatevi troppo dai carrozzieri “amici”: chiedete un
preventivo preciso. E
trattate. Non pensate che
il più caro sia sempre il
migliore. State attenti,
un buon carrozziere non
promette mai troppo e
non si sbilancia. E offre
sempre garanzia e assistenza anche dopo la riparazione. Una inchiesta
dell’Acsi, l’Associazione
dei consumatori della
Svizzera italiana aveva
verificato per il medesimo “gibollo” preventivi
che variavano da un minimo di 300 franchi a un
massimo 800 franchi. E
una certa riottosità a fornire un preventivo scritto e dettagliato.
Per il resto prevenire
Attenzione alle offerte
nelle carrozzerie,
possono variare
parecchio nel prezzo
e nella qualità
del lavoro eseguito
è meglio che curare. Attenti dunque dove posteggiate, possibilmente
mai sotto certi piante, pini silvestri in particolare.
Dopo certi posteggi l’ auto si trova spesso coperta
di resine, foglie, escrementi di uccelli: Se vi
succede lavatela subito.
Attenti dunque alla carrozzeria. È consigliabile
lavare l’ automobile con
una certa frequenza.
Una vettura curata è una
vettura che dura. Non lasciare residui di antigelo
o altre sostanze chimiche. Anche minime tracce di antigelo o benzina
sulla carrozzeria possono
causare macchie e abrasioni. Rimuovete le sostanze al più presto, utilizzando panni in microfibra, acqua e detergenti
per auto. Lucidatela almeno una volta l’anno.
Una lucidatura annuale
preserva l’aspetto della
carrozzeria e ne aumenta
la resistenza alle intemperie. Vanno usate sostanze non abrasive (tipo“polish”) e panni morbidi.
IL CAFFÈ
Primavera 2016
AUTO
11
La casa viaggiante.
La curiosità
STEREO E WI-FI CON MOBILI DI DESIGN
Vasca idromassaggio, mobili di design, wi.-fi ed
elettrodomestici di marca nelle case viaggianti
I SUPERLUSSO PRESENTATO A DUBAI
Al Salone di Dubai si possono trovare motorhome
di super lusso a prezzi anche di 3 milioni di franchi
Il motorhome. Vere e proprie dimore
semoventi,i camper di grandi dimensioni
sono delle vere regge.E non mancano
neppure le finiture in pregiatissimo marmo
Porto con me una villa
e girando il mondo
mi sento come a casa
Spaziosi, tecnologici,
lussuosi e attrezzati di
tutto punto, hanno
vasche idromasaggio
e salette cinema. E a
volte pure il camino
Per chi vive “on the
road”, come i
campioni delle moto,
è praticamente una
seconda abitazione
dove trovare la pace
S
ono come delle case
semoventi. Non sarà
come abitare in una
villa in riva al mare,
ma l’impressione che
questi giganti della strada ti trasmette è molto simile. Non c’è la
brezza notturna, l’odore del mare, il rumore dello sciabordio
delle onde sulla banchisa, ma
poco importa. Soprattutto per
chi si deve muovere molto per
lavoro, il motorhome deve contenere ogni confort. Infatti, come dice la parola inglese, si
tratta di vere e proprie
“Case a motore”.
E allora ecco che
questi camper
formato
XXL
vengono adattati
alle esigenze del
proprietario, che
li trasforma a seconda delle sue
esigenze o delle
sue preferenze.
In ogni motorhome che si rispetti non può
mancare, ad esempio, la vasca
idromassaggio. Al termine di
Dal freddo Québe
alla calda Florida
l’esodo canadese
è su quattro ruote
IL RELAX SI SPOSA COL LUSSO
Poltrone che massaggiano
la schiena, impainti stero
d’alta qualità, purificatori
d’aria, gli ultimi modelli
delle case “In movimento”
puntano sul segmento del
lusso. E costano. Tanto
una giornata stancante sarebbe
impensabile non passare almeno un’ora facendosi cullare dalle
bolle che rigenerano corpo e
anima. Poi, per aumentare le comodità, imprescindibile è l’angolo salotto, dotato di poltrone
ergonomiche e di televisori di
ultima generazione, per godersi
in pace, magari con i compagni
di avventura, l’ultimo film uscito o la competizione che si svolge all’altro capo del
mondo. Dell’importanza di queste dimore su
quattro ne sanno
qualcosa soprattutto i campioni
del motociclismo
o
dell’automobilismo.
Personaggi
come Valentino Rossi, Jorge
Lorenzo, Lewis
Hamilton o Kimi Raikkonen
non le vedono
ormai più come mezzi
di locomozione, ma come vere e
proprie seconde case.
Il loro valore può facilmente
raggiungere diverse centinaia di
migliaia di franchi, ma se si vuole proprio andare sul lusso estremo, allora si possono anche arrivare a spendere delle vere e proprie fortune. Come quella che è
stata sborsata al Salone dell’Auto di Dubai un paio d’anni fa,
quando un anonimo e facoltoso
cliente spese la bellezza di tre
milioni di franchi per entrare in
possesso di quello che è considerato essere il motorhome privato più caro del mondo. Oltre
ad avere tutti gli accessori possibili ed immaginabili, il mezzo è
anche corredato di un angolo
bar in marmo, di servizi tutti
realizzati con lo stesso materiale
pregiato, di una terrazza panoramica con tettuccio che si chiude in caso di bisogno e di un caminetto. Per non parlare poi dello schermo piatto di 110 cm di
diagonale o del letto di 2,5 metri
di lunghezza e di 1,70 di larghezza, dotato all’occorrenza
anche di materassi ad acqua per
garantire il migliore dei sonni.
Se non si può però raggiungere i livelli quasi maniacali di
questo mezzo da sogno, allora ci
si può anche accontentare di
molto meno. Dai modelli meno
lussuosi, che possono anche
partire da poche migliaia di
franchi, si può attraversare tutta
la gamma, avvicinandosi e superando anche i 100mila franchi di
spesa. In particolare se ci si focalizza su un mezzo che può
ospitare anche sei persone contemporaneamente. Sono dei veri e propri mastodonti, dalla larghezza di tre metri e dalla lunghezza di più di sette, con illuminazione led, finestra panoramica, ingresso con rampa davanti alla porta e sistema di guida di ultima generazione, rispettoso delle esigenze ambientali e
con rilevatore del sonno per chi
guida. Insomma, il futuro è qui:
e non serve essere Valentino
Rossi per sentirsi un eroe “on
the road”.
o.r.
I
mmaginate per un momento
di trovarvi su una spiaggia
sotto il sole della Florida a fine dicembre. E di avere la netta
sensazione di non trovarvi negli
Stati Uniti d’America. Già il fatto
che nel “Sunshine State” la lingua più parlata sia lo spagnolo
rafforza questa impressione, ma
la predominanza del francese è
talmente evidente da farvi lanciare uno sguardo incuriosito
nel parcheggio. E allora ecco che
il rebus si risolve. Tre quarti dei
camper provengono dal Québec.
Per affrontare i 3mila e più chilometri che separano Montréal
da Tampa, la località dalle spiagge più immacolate degli Usa, le
famiglie utilizzano i motorhome.
Partono dai -20° della “Belle
Province”, per raggiungere i 25°
dello Stato americano più meridionale, il giorno di Santo Stefano e arrivano il 28 o il 29 dicembre. Per loro il tragitto fa parte
della vacanza, in fondo di ciò si
tratta. Perché in realtà in quel
motorhome i “québecois” ci passeranno almeno un paio di settimane. Sfruttando infatti le lunghe vacanze scolastiche dei figli,
migliaia di canadesi vanno a
svernare e a fare il pieno di raggi
di sole.
È un esodo questo di cui però
i francofoni non sono i soli protagonisti. È in realtà una vera e
propria invasione di abitanti degli Stati del Nord degli Usa. Maine, Vermont, New Hampshire,
Massachusetts, New York, New
Jersey e molti altri si svuotano
fra Natale e Capodanno. Perché
come tante rondini alla ricerca
del caldo, i loro abitanti emigrano verso sud. I più calmi si fermeranno nel centro della Florida, preferendo la quiete di St Petersburg e della sua baia. Altri
allungheranno il tragitto puntando verso Miami e Fort Lauderdale, vere e proprie mecche
del divertimento. Tutti però rigorosamente a bordo delle loro
case su quattro ruote. Amiche
fedeli di un fenomeno che non
ha eguali in nessun’altra parte
del mondo.
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12
AUTO
IL CAFFÈ
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Come proteggere i bambini a bordo
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I bambini.
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13
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I consigli
La famiglia. Le auto sempre più
multimediali,con piccole tv
e telecamere,offrono più sicurezza
ai genitori in vacanza con i propri figli
Biberon con la camomilla,
così il pupo che soffre l’auto
si rasserena e non piange più
LE NOV
ITÀ
I
LO SCHERMO
In molte auto è possibile
collegare uno schermo,
sistemato nelle poltrone
posteriori, ai dispositivi per
vedere film o cartoni
animati. È un modo per
mantenere tranquilli i bimbi
e farli sentire a casa
LA TELECAMERA
Molti modelli ormai l’hanno
montata e non serve
chiederla come optional.
Si tratta della telecamera
che riprende quanto
accade nei sedili posteriori
e consente di tenere sotto
controllo i bambini
GLI AIR BAG
Sono fondamentali in caso
di scontri. In particolare
quelli laterali e quelli
piazzati, per chi li ha, nella
parte posteriore dell’auto.
Ma attenzione se si
inseriscono certi seggiolini
vanno disinseriti
La tecnologia aiuta S
papà e mamma
a viaggiare tranquilli
erve un controllo all’auto, perché la sicurezza, quando c’è un
bambino a bordo è ancora più importante.
Pneumatici, olio, acqua per le
spazzole dei vetri, e uno sguardo
alle spie del cruscotto prima di
partire. Pochi consigli, ma necessari. Per il resto bisogna affidarsi
al buon senso. I viaggi con il bebè
a bordo devono essere tranquilli.
Senza distrazioni. Perché è vero
che ci sono bimbi che quando si
siedono nell’auto dormono sino a
quando non arrivano a destinazione, ma ci sono anche quelli
che restano svegli, piangono e di-
straggono il conducente. Sia che
al volante ci sia la mamma o il
papà. Detto questo, c’è da aggiungere che la tecnologia aiuta.
Oggi in molti modelli è possibile
sistemare nello schienale delle
poltrone del guidatore o di chi gli
sta a fianco, tablet o piccoli televisori che trasmettono cartoni
animati o film per l’infanzia. Inoltre, molte vetture sono dotate di
telecamere, una raffinata alternativa allo specchietto retrovisore interno, che riprendono chi sta
nei sedili posteriori. In questo
modo si può avere la situazione
sotto controllo senza distrarsi
troppo dalla guida.
Ma quando si viaggia con un
bambino a bordo bisogna anche
fare attenzione a un altro aspetto. Quello delle norme. E infatti
dall’aprile del 2010, i bambini fino a 12 anni o di statura inferiore
ai 150 centimetri, devono essere
assicurati con un apposito seggiolino. Non un seggiolino qualsiasi. Ma quello che riporta
un’etichetta arancione, omologata con le norme europee Ece, nella versione R44.03, .04 o R129. Il
nuovo regolamento è entrato in
vigore anche in Svizzera con la
sigla Ece R129 dal gennaio 2014.
“L’attuale Ece R44 - ricorda il
Touring club - continuerà a esse-
re applicato in parallelo al nuovo
regolamento”. Sempre il Tcs, però, spiega anche che i genitori
che hanno già un seggiolino non
sono interessati dal nuovo regolamento. “Per ora - si chiarisce non è previsto nessun divieto dei
modelli a norma Ece R44, che
continuano ad essere in regola e
possono essere usati in tutta
tranquillità”. I genitori che hanno bisogno di un nuovo seggiolino possono dunque acquistare
un modello omologato Ece R44
senza timore di doverlo rimpiazzare in un futuro prossimo. Prima
dell’acquisto di un modello Ece
R129 è invece importante verifi-
care che la vettura (o le vetture)
posseduta sia idonea ad accoglierlo secondo le indicazioni del
produttore del seggiolino.
Su questo aspetto della sicurezza non ci sono deroghe. Anche se i bimbi scalpitano, piangono e chiedono di potersi sedere
nelle poltrone e non nel seggiolino. Bisogna essere decisi, non solo per il bene del piccolo, ma anche perché si rischiano multe.
Perché ogni anno circa 400 bambini sono vittime di un incidente
in auto. Senza seggiolino il bambino corre un rischio tre volte superiore di ferirsi gravemente o di
morire in un incidente automobi-
SICUREZZA
DI SERIE
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listico, e su due non è assicurato
correttamente in auto, mentre
appunto un su 14 non è neppure
allacciato. Anche per i più piccoli
ci sono precise norme da rispettare. I bebè dovrebbero essere
trasportati nel “guscio” (il seggiolino che si può estrarre dall’auto) il più a lungo possibile.
Inoltre quest’ultimo va sempre
sistemato nel senso contrario a
quello di marcia e, preferibilmente, sul sedile posteriore. “Se
il guscio viene fissato sul sedile
anteriore – ricorda ancora il Tcs occorre assolutamente disattivare l’airbag frontale”.
m.sp.
1VCCMJDJUË
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bimbi in auto dormono. Quasi tutti. coli, vanno dati solo se necessario, per
Ma ci sono anche quelli che non chiu- eliminare qualsiasi rischio. Poi, è chiaro
dono occhio, che piangono, e vanno in che in un viaggio molto lungo è meglio
crisi. Distraggono chi sta guidando e ren- fermarsi almeno ogni due ore per una sodono l’inizio della vacanza o anche un fi- sta in un autogrill per mangiare e per far
ne settimana un incubo. E allora bisogna camminare un po’ i bambini che hanno
essere premurosi sin dal
necessità di far moto. In
princpio. Come? Dal
particole quelli che non
Centro pediatrico di
dormono di fila per paMendrisio consigliano
recchie ore. Non è invece
sempre, prima di un lunconsigliabile dare cibo ai
go viaggio, di preparare
bimbi mentre si viaggia,
un biberon con una cauna pratica che invece è
momilla, non con il latte
seguita dalla maggioranperché potrebbe creare
za delle famiglie. E se
acidità e il bimbo potrebproprio è necessario,
be soffrirne o non digeriperché c’è una emergenre bene. I medici, inoltre,
za (magari la pioggia e
consigliano sempre di
non ci si può fernare), alportare con se qualche
lora meglio, molto mepastiglia per il mal d’auglio cibi secchi. Anche
to, o sostanze naturali o
l’acqua, dicono i sanitari,
farmaci per combattere
va centellinata con
l’eventuale nausea, cobuonsenso e secondo la
me lo zenzero o un anti- I preziosi consigli
temperatura esterna. In
staminico (prescritto dal dei pediatri
questo senso è sempre
pediatra). E poi non bisoconsigliabile viaggiare,
gna mai dimenticare i fra medicine, cibi
quando si va in vacanza
soliti medicamenti come e soste in autostrada
d’estate con i propri figli
cerotti, acqua ossigena- da prevedere
piccoli, durante le ore
ta, pomate varie e, per almeno ogni due ore
fresche della giornata. E,
chi ne ha ancora bisoinfine, non bisogna mai
gno, pannolini e salviette umidificate che dimenticare i giochi, una coperta e qualpossono trovare posto nelle tasche latera- che pupazzo per tenere impegnati i bamli delle auto. Merendine, frutta fresca ma bini. E farli sentire in auto come nel salotnon fredda, o omogeneizzati per i più pic- to o nella stanza dei giochi di casa.
14
IL CAFFÈ
Primavera 2016
AUTO
Gli extralarge.
L’evoluzione. Spazio per nove persone o per tanti
bagagli.Il veicolo nato per le esigenze di operai e club
sportivi si trasforma e conquista anche molte famiglie
Ma non chiamatelo
“furgoncino”…
il “Van” è di tendenza
e ad alta tecnologia
La curiosità
C’è un taxi
confortevole
che attraversa
tutta l’Europa
D
all’aeroporto di Milano
Malpensa alla stazione
di Lubiana, in Slovenia,
con meno di 80 franchi. Ma al di
là del prezzo vantaggiosissimo
c’è il servizio: autista con minibus che si presenta all’ora concordata, acqua minerale a bordo e viaggio a tutto comfort. È
la nuova via low cost personalizzata delle trasferte verso Est:
Slovenia, Croazia, Slovacchia e
Ungheria dall’Italia (a due passi
dal confine elvetico) e da Austria e Germania. Poco pubblicizzata, almeno finora, in meno
di due anni la compagnia slovena GoOpti ha trasportato più di
300mila passeggeri. In treno e
in aereo non ci sono tariffe particolarmente favorevoli per
Paesi e città che non rientrano
nelle mete più gettonate dal turismo e le offerte alternative
più economiche costano spesso
più del doppio. È quindi attraverso i social che arriva la dritta
giusta, il consiglio di chi ha già
provato il servizio, magari pagando 15 euro per lo shuttle
con autista dall’aeroporto di
Trieste fino a Lubiana.
Si fa tutto online e i collegamenti sono praticamente giornalieri. Si scelgono il giorno, la
destinazione e un arco orario
preferito e subito appaiono i posti a disposizione e il prezzo.
Col cellulare si mantiene la
tracciabilità della prenotazione, del pagamento e la conferma.
Gli autisti dei minivan, dove si sta comodamente in sei, sono tutti
giovani, eleganti e parlano
perfettamente
l’italiano e l’inglese. E
sono puntualissimi.
Volendo c’è anche il
servizio Vip, con l’accoglienza direttamente sotto casa, ma costa
decisamente di più.
Una flotta di soli 35
veicoli, ma che consente a GoOpti di essere presente tutti i giorni in otto Paesi.
Che il servizio
shuttle con l’Est più vicino sia destinato a crescere è dimostrato dal
fatto che sono le aziende, i
loro manager, più che gli studenti
ad usufruire dei minibus.
P
otente, superaccessoriato, dotato di
ogni comodità e con spazio per tutta la
famiglia o per trasportare gli attrezzi
necessari a svolgere il proprio hobby
preferito. Smettiamola, insomma, di
chiamarli furgoni o furgoncini, perché i moderni
“Van” e “Minivan” sono un autentico concentrato del meglio di cui l’industria automobilistica è
capace. Non è infatti un caso se anche costruttori
prestigiosi come Mercedes, Toyota, Volkswagen,
Chrysler e molti altri inseriscono nella loro gamma di prodotti anche modernissimi veicoli fino a
9 posti, che possono essere guidati con la normale licenza di condurre.
Ad ulteriore testimonianza del trend in atto,
al recente Salone di Ginevra, Peugeot, Toyota e
Citroën hanno presentato addirittura un progetto comune di “Van”. In pratica le tre case hanno
dato vita a tre “Van cugini”, tutti però caratterizzati da uno stile proprio. Lo Spacetourer di casa
Moderni, potenti e ricchi di nuovi
accessori, i “minibus” non hanno
più nulla da invidiare alle berline
della classe media e possono
diventare capienti limousine
Citroën si è presentato forte delle cinque stelle
nel test di sicurezza Ncap prima ancora di arrivare negli stand espositivi. Toyota ha invece battezzato “Proace” il suo furgoncino, disponibile in
tre versioni dalle differenti lunghezze e modulabile fino a nove passeggeri. Il Traveller iLab di
casa Peugeot è forse il più innovativo dei tre, con
quattro sedili piazzati “vis-à-vis” e al centro uno
schermo tattile da 32 pollici che permette un
collegamento costante ad internet via WiFi o
Bluetooth, mentre il sistema di navigazione a disposizione del conducente beneficia della più
moderna visione 3D.
Insomma, altro che furgone buono soltanto
per artigiani, gruppi sportivi o trasporto di ope-
rai… Anche perché il miglioramento generale
della tecnologia a bordo ha portato a sfruttare lo
spazio disponibile in questi versatili veicoli nel
modo migliore. Si trovano infatti autentici uffici
su quattro ruote, con tanto di poltrone in pelle e
possibilità di collegamento in video-conferenza
anche quando si viaggia. Non mancano poi le società che offrono un servizio limousine (anche di
lusso) proprio utilizzando i “Van” come ammiraglie per il trasporto di
piccoli gruppi di pas- LE NEW ENTRY
seggeri. Il limite è po- Al Salone di Ginevra
sto soltanto dalla fan- sono state presentate
tasia e dalla disponibi- diverse novità anche
lità economica. Si può nel segmento “Van”.
trasformare l’ex fur- Come ad esempio il
goncino in un agile terzetto Citroën
camper dalle piccole Spacetourer, il Proace
dimensioni, oppure di Toyota e il Traveller
modificarlo fino a iLab di casa Peugeot.
creare una vera e pro- Della famiglia fanno
pria discoteca ambu- parte anche veicoli già
lante.
molto famosi come i
Della versatilità vari modelli della
del “Van” - che si gui- Mercedes o la serie T
da ormai sempre più della Volkswagen
con la facilità di una
normale automobile,
nonostante dimensioni un po’ maggiorate - si sono accorte anche molte famiglie. Soprattutto
quelle piuttosto numerose, perché consente di
viaggiare tutti assieme senza sacrificare spazio
di carico. A dipendenza delle necessità, si possono infatti facilmente sacrificare o aggiungere i
“ranghi” dei sedili per caricare più bagagli o più
persone. E, tutto sommato, a prezzi non molto
lontani da quelli che si spenderebbero per una
berlina di classe media, per un Suv o per un “minivan”. Anche dal profilo dei consumi, grazie a
motori sempre più efficienti - spesso diesel e, su
richiesta, anche a trazione integrale - che non
fanno rimpiangere le prestazioni delle abituali
vetture famigliari.
m.s.
LE
NOVITÀ
L’UFFICIO SU RUOTE
I “Van” grazie alle moderne
tecnologie possono essere
trasformati in uffici
viaggianti. Sempre collegati
e connessi
LIMOUSINE MAGGIORATE
Gli esempi di “Van” trasformati
in lussuosissime limousine
sono molti. E il frigorifero
per lo champagne ovviamente
non può mancare
UN CAMPER… MINI
Trasformando il “Van” in
camper, si ottiene un veicolo
non troppo ingombrante,
ma dinamico e facile da
parcheggiare
AL VOLANTE C’È TUTTO
A differenza del passato, i
moderni “furgoni” si guidano
come una normale
automobile con tutti i comfort
e la tecnologia
POSTO PER TUTTI
Modulabili fino ai nove posti
massimi (per essere guidati
con la normale patente)
i “Van” sono comodissimi
e molto versatili
CONSUMI CONTENUTI
Le motorizzazioni a
disposizione sono sempre più
efficienti e quasi tutti i modelli
sono prodotti anche con
trazione integrale
IL CAFFÈ
Primavera 2016
AUTO
15
Autoletteratura.
La narrativa. Da Francis Scott Fitgerald al re
del brivido Stephen King sono tanti gli autori che hanno
trasformato le quattro ruote in personaggi delle loro opere
CHRISTINE
LA MACCHINA INFERNALE
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Ma anche il volante
può trasformarsi
nel protagonista
di un vero romanzo
I LI
BRI
CHRISTINE
“Christine” è un romanzo di
Stephen King edito nel 1983.
Nello stesso anno, dal libro è stato
tratto il film “Christine - La
macchina infernale” diretto
da John Carpenter
LA CROCIERA DEL ROTTAME...
L’autore del “Grande Gatsby”
dedicò alla sua Rolls Royce di
seconda mano, e il suo uso
disastroso, un breve romanzo
umoristico pubblicato nel 1920 e
ora riedito in italiano da Sellerio
ALLA RIVOLUZIONE CON LA 2 CAVALLI
Dal romanzo dello spezzino Marco
Ferrarino pubblicato nel 1999 da
Sellerio è stato tratto l’omonimo
film di Maurizio Sciarra, vincitore
del Pardo d’Oro 2001 al Festival
del cinema di Locarno
FRANCE 80
Il libro d’esordio di Gaëlle
Bantegnie edito da Gallimard,
rivive l’epoca della “generazione
Mitterand” tra la Renault 9 dei
genitori e i sedili posteriori della
Peugeot 318 Break
QUANDO L’AUTOMOBILE UCCISE...
Il romanzo storico di Giorgio
Caponetti pubblicato da Marcos y
Marcos usa l’auto come metafora
estremamente realistica, capace
di sintetizzare la storia di un
trentennio della storia italiana
F
anno la parte dell’amico, del guastafeste e anche quella del cattivo,
anzi del killer. Sono i personaggi di
romanzi, e fin qui nulla di strano,
ma sono automobili cui gli scrittori
hanno deciso di assegnare un ruolo da protagonista. Certo, l’auto ha fatto subito la sua
comparsa nella letteratura d’inizio secolo,
percepita quale mezzo di avventura e di conoscenza, simbolo di progresso, strumento
di autorità, di emancipazione, eccetera. Come è stata ed è elemento essenziale, simbolico, del “viaggio” moderno. Ma che strappi
il ruolo di protagonista o co-protagonista in
un romanzo è abbastanza sorprendente.
Persino Francis Scott Fitgerald nel suo “La
crociera del Rottame Vagante” non ha resistito alla tentazione di trasformare addirittura
una Rolls Royce (anche se di seconda mano)
in un simbolo di libertà e di purezza, ma anche in una fonte umoristica di jatture incredibili. Peggio di lui il re del brivido Stephen
King che, inevitabilmente, le trasforma in assassine: “Christine” è addirittura diventato
un film, “La macchina infernale”, diretto da
John Carpenter, e in “Buick 8” i primi personaggi “umani” entrano nella storia, in una
spettrale stazione di servizio, solo marginalmente.
Ne “La musica del
caso” di Paul Auster il
protagonista Jim Nashe
prende fiato solo nella
seconda parte del romanzo, visto che la prima è dedicata all’auto
dove vive dopo che sua
moglie lo ha lasciato.
Anche nel bestseller
“Middlesex” di Jeffrey Eugenides o “L’orgoglio degli Amberson” di Booth Tarkington
premiato col Pulitzer le auto mettono in ombra i vari personaggi. A volte alle quattro ruote spetta un ruolo almeno alla pari, come capita in “Suttree” di Cormac McCathy dove è
indicibile quello che l’omonimo personaggio
del titolo fa per una macchina della polizia.
Anche gli autori francesi non scherzano
quando si tratta di “voitures”. Michel Houellebecq nel suo “La carta e il territorio” descri-
ve una Mercedes Classe A con un profilo degno di un personaggio: “ come una vecchia
coppia senza figli , che vive in zone urbane o
semiurbane , o una coppia giovane dal temperamento conservatore”. E che dire di Gaëlle Bantegnie, che nel suo romanzo d’esordio
“France 80” evoca la Renault 9 dei genitori e
i sedili posteriori della sua Peugeot 304 Break
come se fossero le “madeleines” di Proust?
Indiscutibile, poi, il ruolo affidato alla più
utilitaria delle vecchie, la 2Cv, nel romanzo
dello scrittore spezzino Marco Ferrari, “Alla
rivoluzione sulla due cavalli”, che è pure di-
La curiosità
Ilmotore“romba”e“ansa”
grazie alla penna del Vate
I
IL POETA E IL PILOTA
-PTUPSJDPJODPOUSP
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BEJBDFOUFMB
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EFMQPFUBB
(BSEPOF3JWJFSB
ventato il film diretto da Maurizio Sciarra che
nel 2001 si aggiudicò il Pardo d’Oro al Festival del cinema di Locarno. Sempre assassina,
ma solo in forma metaforica, è l’auto del romanzo storico di Giorgio Caponetti “Quando
l’automobile uccise la cavalleria”, una bella
storia italiana che ha per protagonisti quattro
cavalieri, e una città, Torino, pronta a divenire la capitale della nascente industria automobilistica. È l’auto che cancella e sostituisce
il ruolo dell’aristocrazia piemontese, che vedeva nella cavalleria la più perfetta incarnazione dei propri ideali.
e.r.b.
l rumore del motore è musica e respiro: “romba”, “ansa”, diviene “fragore umano”, quando è sforzato all’assalto dell’erta
e quando gravemente s’ammala, “s’incidenta”, non pulsa
più. Solo il Vate, Gabriele D’Annunzio, riusciva a mettere nero su
bianco tanta passione per i motori e per la velocità, nei tempi
pionieristici dell’auto, quando mettersi al volante era la manifestazione del coraggio di tentare sempre l’impossibile.
Una visione profetica, quella del Poeta, che è fra i primi a
credere al futuro dell’auto, affascinato nel 1907 dal raid automobilistico Pechino-Parigi, vinto dall’equipaggio italiano con
l’Itala. Da quelle giornate, vissute con passione e curiosità,
nasce il suo romanzo, “Forse che sì forse che no”, pubblicato
nel 1910, in cui D’Annunzio esalta le nuove macchine che stavano cambiando la vita dell’uomo. Lo scrittore si permette
una Florentia 35 HP, rossa, che raggiunge addirittura i 70 km
orari e che gli permette di adeguare il proprio stile di vita alla
moda del tempo; la stessa auto con cui Paolo Tarsis, protagonista nel romanzo, fa una “temeraria corsa sull’antica strada
romana”. Pagine scritte e auto si moltiplicano nella storia di
D’Annunzio. Fece di tutto per avere automobili splendide e
fuoriserie, che colleziona anche a costo di forti debiti; il senatore Agnelli gli regala un’elegantissima Fiat 509 cabriolet, ma
ha avuto anche un’Isotta 8 cilindri cabriolet (ne sono state
prodotte 1.740 nel mondo) e l’Alfa Romeo 2300 T chiamata
“Soffio di Satana”. La stampa dell’epoca lo definisce come un
automobilista pericoloso, lanciato per strade a sollevare nuvole di polvere, a scatenare proteste di genti “pedestri”. Porterà
sempre con sè una tartarughina d’oro regalatagli da Nuvolari
con la dedica: “All’uomo più veloce del mondo, l’animale più
lento”.
Auto
TUTTO CIÒ CHE VI RIGUARDA
Speciale 15 maggio 2016
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