Offerte e agevolazioni, quanto costerà acquistare un`auto. E quanto
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Offerte e agevolazioni, quanto costerà acquistare un`auto. E quanto
I BAMBINI I COLORI L’INNOVAZIONE La tecnologia tranquillizza i genitori nel traffico Il bianco e il nero a braccetto sulla fiancata Parla, vede, si connette e guida anche da sola A PAGINA 12 A PAGINA 10 A PAGINA 5 Auto TUTTO CIÒ CHE VI RIGUARDA PRIMAVERA 2016 Il motorhome Così porto in giro con me anche la mia casa Autoletteratura Il volante diventa protagonista del romanzo PAGINA 11 PAGINA 15 La corsa del futuro è il risparmio Offerte e agevolazioni, quanto costerà acquistare un’auto. E quanto poco consumeremo per poter viaggiare. Ecco tutte le novità messe sul mercato dai costruttori ALLE PAGINE 2 e 3 2 IL CAFFÈ Primavera 2016 AUTO 3 L’industria. L’AUTO DEL FUTURO SARÀ A “MOTO PERPETUO Diverse case automobilistiche hanno presentato prototipi a “moto perpetuo” coi pannelli solari IL MOTORE SI RICARICA NELLE COLONNE IN CITTÀ La Zoe della Renault è una delle “city car” che viaggiano con un motore elettrico caricabile in città LE IBRIDE SEMPRE PIÙ PRESENTI SUL MERCATO Hanno conquistato fette di mercato sempre più ampie le auto ibride prodotte da tutte le aziende La sfida. In attesa della conferma dell’elettrico,a batterie chimiche e celle a combustibile, il motore punta al risparmio assoluto Il risparmio Leasing a tassi bassi, bassissimi. E azioni anche sugli ultimi modelli. Con risparmi dai tremila ai cinquemila franchi L easing a tassi bassi, bassissimi. E azioni anche sugli ultimi modelli. Con risparmi dai tremila ai cinquemila franchi. A guardare i listini e i prezzi delle auto dei maggiori garage ticinesi c’è un autentico assortimento, con possibilità per tutte le tasche. A cominciare dalle utilitarie, sino alla fascia del lusso. Per combattere la concorrenza estera e contrastare gli effetti del franco forte gran parte degli importatori hanno cercato di far scendere i prezzi, o comunque di adeguarli verso il basso. E quando non ci sono riusciti, almeno a guardare le occasioni proposte, hanno giocato sugli accessori, concedendoli come fossero di serie. E questo anche se “i margini continuano a contrarsi mentre i costi restano alti o addirittura aumentano, come peraltro le condizioni imposte dai fabbricanti”, come hanno spiegato in occasione del Salone di Ginevra i dirigenti dell’Uspa, l’Unione professionale svizzera dell’automobile. Sempre secondo le stime del’Upsa, nel 2016 le nuove immatricolazioni dovrebbero raggiungere le 297mila unità (-8,1%) e il segmento delle occasioni rimanere IL FASCINO INTATTO DEI BOLIDI ELLETRICI Anche modelli tradizionali sono stati presentati con il motore elettrico. Senza perdere alcun fascino La tendenza La propulsione di tipo alternativo piace sempre più anche in Svizzera L’auto gioca la partita decisiva Inizia il nuovo corso per dimenticare loscandalo“dieselgate” Quanto poco spenderemo per acquistare un’automobile.E quanto poco consumeremo per viaggiare. Tutte le novità dei costruttori Q stabile. Lo dimostrano le “Prospettive congiunturali 2015 per il settore svizzero dell’automobile”. D’altronde questa tendenza è suffragata anche da un’altra dinamica. E cioè, come spiegano i garagisti, il lento rafforzamento dell’euro nei confronti del franco svizzero in seguito alla ripresa economica nell’eurozona quest’anno “si tradurrà sicuramente in un ulteriore ribasso dei prezzi nel settore svizzero dell’automobile”. Inoltre, a causa delle tendenze alla saturazione, nel prossimo anno il numero delle auto immatricolate dovrebbe ri- sultare in calo. Per il 2016 BakBasel prevede nel segmento delle occasioni circa 854mila passaggi di proprietà e mezzo punto percentuale in più rispetto all’anno precedente. A medio termine (2017-2021), per Bakbasel, si prevedono circa 837 mila trasferimenti di proprietàê all’anno. Una tendenza che affiora anche volgendo lo sguardo all’anno scorso, nel bilancio dell’Upsa: la concessione dei cosiddetti sconti euro e le correzioni al ribasso dei listini nel segmento delle auto nuove in seguito all’abolizione della soglia minima di cambio franco- uanto fa con un litro?” Una domanda che fra qualche anno non avrà più alcun senso. Un po’ perché il progresso tecnologico del settore automobilistico sembra non conoscere limiti di miglioramento, un po’ perché tutte le major delle quattro ruote hanno qualcosina da farsi perdonare per quanto riguarda emissioni e caratteristiche taroccate che hanno portato allo scandalo “dieselgate”, sembra essere partita una gara planetaria a chi farà il motore più pulito, più potente e più parsimonioso nel consumo di qualsiasi tipo di carburante, fossile o meno. Allo stadio attuale, del resto, smettere di bruciare idrocarburi nei motori è un sogno, ma anche un’esigenza perché le riserve di petrolio non sono inesauribili. Tra l’altro, come il premio Nobel per la chimica George Olah sostiene da anni, bruciare una materia prima non rinnovabile non danneggia l’ambiente, ma riduce l’approvvigionamento necessario a realizzare materiali sintetici dai quali dipendiamo in molti altri euro ha stimolato anche l’offerta e la domanda nel segmento delle occasioni. I prezzi allettanti delle auto nuove e le continue tendenze alla saturazione hanno portato a un’ulteriore riduzione dei passaggi di proprietà. Ma oltre ai risparmi sui prezzi, con l’aumento del segmento ibrido, inserito nel proprio catalogo da quasi tutte le case automobilistiche e particolarmente apprezzato dagli automobilisti, si consumerà anche sempre meno. Come si consumerà meno con i nuovi accorgimenti tecnici in tutte le fasce di prezzo. m.sp. LE ALTERNATIVE In continua evoluzione sperimentale le alternative del futuro alla combustione fossile, a partire dalla miscela “vegetale” in etanolo, al motore elettrico al cento per cento, fino alle batterie chimiche, le celle a combustione o i propulsori ad idrogeno settori imprenditoriali. Aspettiamo quindi con calma le alternative del futuro come il motore elettrico, le batterie chimiche, le celle a combustione o l’idrogeno, e “accontentiamoci” delle promesse più concrete. Anzi di quelle già pronte per scendere in strada, che sfruttano le enormi potenzialità dei motori ibridi di ultima generazione. Vale a dire quelle auto che hanno motori che lavorano in sincrono per assicurare una buona spinta, ma con consumi ridotti allo stretto indispensabile. Insomma, quelle che sfruttano i motori elettrici in modo più efficiente di come fanno le poche “full electric” sul mercato che, per il momento, non sono in grado di garantire l’autonomia per percorrere distanze elevate. La reginetta del settore probabilmente è la Toyota Yaris Hybrid. Toyota è stata da sempre una delle case che ha maggiormente creduto nella tecnologia ibrida, sviluppando una gamma completa di auto che sfruttano questa alimentazione mista. Alla Yaris bastano 3,5 litri di benzina per percorrere 100 km, ha una potenza massima di 100 cavalli, sviluppati dall’unità elettrica e dal motore benzina da 1.5 litri. Sempre parlando di city-car alla Honda Jazz in versione ibrida per i fatidici cento km servono 4,4 litri di benzina per alimentare il motore termico da 1.3 litri e circa 88 cavalli, che diventano 102 con il propulsore elettrico. Se vogliamo salire di livrea e prestazioni, invece, sono invidiabili le prestazioni della Lexus Già disponibili su strada una serie di vetture ibride che permettono lunga autonomia e consumi ridotti al minimo Nei laboratori Renault e Volkswagen si mette a punto un prototipo in grado di percorrere 100 km con un litro di benzina C CT Hybrid, la entry level di un brand che ha fatto dell’ibrido la propria ragion d’essere. La piccola asiatica offre una potenza massima di 136 cavalli, sviluppati del motore elettrico abbinato ad un propulsore benzina da 1,8 litri e viaggia per quasi trenta chilometri con un solo litro di carburante. Poi bisognerà vedere se la Mitsubishi Outlander Phev manterrà la sua promessa del 2016: percorrenze di 52.6 km al litro. Un sogno, per un’ibrida con motore da 203 cavalli che emette 44 grammi di C02 per km percorso. Ma in tempi di crisi - soprattutto di credibilità tra promesse e rispetto delle stesse - tutte le principali case automobilistiche hanno messo alla frusta i loro laboratori di ricerca. Sia nel fantascientifico studio Eolab della francese Renault, sia in quelli non meno agguerriti di Wolkswagen, infatti, un prototipo attende solo di essere “battezzato su strada”: quello in grado di percorrere 100 km con appena un litro di benzina. “Quanto ha detto che fa con un litro?”. e.r.b. he la parola d’ordine sul mercato delle automobili sia sempre più “efficienza” è una realtà ormai assodata da qualche tempo. L’introduzione dell’etichetta energetica - attraverso cui si calcola anche la tassa di circolazione - ha fatto capire agli automobilisti l’importanza di avere un veicolo al passo con i tempi. Soprattutto in Svizzera, dove la rotazione delle automobili (acquisti e vendite) è certamente tra le più elevate al mondo. Non è quindi un caso scoprire che le propulsioni di tipo alternativo piacciono sempre di più. Rispetto allo scorso anno, i primi dati disponibili per il 2016 indicano infatti una quota di nuovi veicoli immatricolati e spinti da un motore ibrido o completamente elettrico salita ad oltre il 4%. Le tecnologie alternative, insomma, piacciono, anche perché sempre più si possono trovare a bordo di veicoli della classe media e media-superiore, quelle che maggiormente attirano gli acquirenti svizzeri. Basti pensare, tanto per fare un esempio, al nuovissimo Suv della linea Rav4 presentato a Ginevra da Toyota. Un primo esempio di Suv ibrido destinato ad avere notevole successo sul mercato elvetico, in primo luogo perché soddisfa un’altra “macro-tendenza” tutta (o quasi) rossocrociata, ossia la preferenza per veicoli a trazione integrale. Abbinando le caratteristiche di un fuoristrada a quelle di un’auto ecologica, ecco che il mix potrebbe rivelarsi vincente. D’altra parte gli acquirenti svizzeri hanno da qualche tempo imboccato con maggiore decisione anche la strada dei motori Diesel, sempre più convinti proprio dall’efficienza e dai dati d’inquinamento decisamente diminuiti rispetto alla tradizione “storica” di questo tipo di propulsione. Insomma, i gusti cambiano. Anche in Svizzera. ±ç´¤»ëÓÓ®ëèëÞÛççç±Øç´¤ ±ç´¤»ëÆçÖèëàéÓÖ®¼ëßЬ¢ªàë·ÓêÛÜÜÞàÖÛÛ袰¡Ûߺ»Ü¬®´Ð»ê ×Ö¡ÆÐê»à·Ü±Øç´¤ N¡ ƓdzƜȯ¡ ƃ¡ǕǕŀ " ŀǍƃŲƓ¡Ƹ w¡ ƲǍŀȯŀIJŀǍŀ Ųƃ ŖdzǤdzǍƜƸ " Ģ¡ƎėŲ¡ǍƃƜƸ V£ȏȬŇȇǨƓŇĥŇ LjŤ @ƸȬŇƧƧƓƀŇƸĥŇǰ xĥLjǨȇƓȬŇı ƀȇ£ʝƓŇ £ VŇȇĥŇķŇȏƒŇƸʝ @ƸȬŇƧƧƓƀŇƸȬ ȇƓʔŇı ɊƸ ƳLjķLj ķƓ ƀɊƓķ£ȇŇ ƓƸȬŇȇĥLjƸƸŇȏȏLj Ň £ʔʔŇƸƓȇƓȏȬƓĥLjǰ mLjȬŇȬŇ ȬȇLjʔ£ȇŇ Ƴ£ƀƀƓLjȇƓ ƓƸŤLjȇƳ£ʝƓLjƸƓ ȏɊƧƧ£ ƸɊLjʔ£ Ƨ£ȏȏŇ " ŇȇƧƓƸ£ ǨȇŇȏȏLj ƓƧ ʔLjȏȬȇLj ĥLjƸĥŇȏȏƓLjƸ£ȇƓLj VŇȇĥŇķŇȏƒŇƸʝ LjǨǨɊȇŇ ȏɊƧ ȏƓȬLj ʔʔʔǰƳŇȇĥŇķŇȏƒĚŇƸʜǰĥƏȧĥƧ£ȏȏŇƒŇƒĚŇȇƧƓƸ£ IL CAFFÈ Primavera 2016 AUTO 5 L’innovazione. La sfida. Tra dieci anni saranno almeno 20 milioni le vetture a guida autonoma.E sarà solo l’inizio. Nell’attesa, le smart car già sul mercato non fanno ancora tutto,ma... DA SAPER E LA PRIMA TESLA L’imprenditore americano Elon Musk ha annunciato al Wall Street Journal che la prima Tesla a guida completamente autonoma si vedrà entro cinque anni La mia auto parla, vede, sente e viaggia senza conducente NOSTRO SERVIZIO NEL 2030 IL 15% Secondo uno studio McKinsey & Company nel 2030 il 15 per cento delle auto vendute globalmente saranno dotate di sistemi di guida autonoma ANCHE ECOLOGICHE Quasi tutti i prototipi di automobili dotate di funzioni di guida automatiche saranno anche elettriche, a zero emissioni, o comunque con propulsori ecorispettosi L’OSTACOLO DEI COSTI -JEBSJOGSBSPTTJSBEBSF TWJMVQQPTPGUXBSFBMJWFMMP EJQSPUPUJQJTJTUJNBOPDPTUJ EJJNQMFNFOUB[JPOFEJDJSDB NJMBGSBODIJBWFJDPMP &OPODJTPOPBODPSB NPEFMMJEJCVTJOFTT BQQMJDBUJRVJOEJOPOTJTB RVBOUPQPUSËDPTUBSF VOBVUPDIFWJBHHJBEBTPMB I l recente Salone dell’auto di Ginevra ha stimolato in tutti noi il desiderio dell’auto che viaggia da sola. La fantascienza che diventa realtà. Una sfida tra costruttori, che hanno presentato vere e proprie prodezze tecnologiche: auto che parlano, vedono, sentono e autonomamente decidono dove e come viaggiare sulle strade, permettendo al conducente - se così ancora si può chiamare - la libertà di togliere le mani dal volante, i piedi dai pedali e, perché no, di leggersi il giornale o le email sopra enormi display. Giusto lo spazio per infilare il motore perché tutta la lunghezza dell’auto è un’infinita serie di sistemi elettronici che la trasformano in un’astronave. Compresi dei radar che guardano la strada, prendono le misure e, ad un comando, lasciano prima sotto casa il guidatore e posteggiano poi l’auto in garage. Importanti case automobilistiche come Volkswagen, Ford e Audi hanno condotto per anni test nell’ambito della guida autonoma, e molti responsabili hanno promesso di riuscirci entro il 2020. Recentemente, poi, il proprietario di Tesla Motors, Elon Musk, ha fatto notizia affermando che l’azienda sarebbe arrivata a questo traguardo fra due anni. E allora, presto convivremo con auto che fanno a meno del pilota, cambiano corsia, accelerano e sorpassano. Una soluzione, dicono gli esperti, anche per far fronte all’aumento della popolazione sulla Terra. Oggi abitata da quasi sette miliardi e mezzo di individui che diventeranno nove a metà del secolo. Se a tuttoggi sulle strade viaggiano 1 miliardo di auto tra trent’anni saranno 4 miliardi che andranno ad intasare le città di tutto il mondo. Ecco che la mobilità, soprattutto nelle aree urbane, non si potrà risolvere con metodi tradizionali. Le smart car sono una delle soluzioni. Precise, sicure, capaci di evitare la formazione di ingorghi perché possono viaggiare più vicine comunicando tra loro. Uno studio recentemente pubblicato da Juniper Research prevede che 2025 sulle strade ci saranno già 20 I sistemi di guida assistita aiuteranno gli automobilisti a rinunciare al costante controllo in favore di metodi automatizzati milioni di automobili a guida autonoma. Una cifra enorme, ma che corrisponderà solo all’1 per cento dei veicoli presenti sull’intero pianeta. E sarà solo l’inizio. Intanto, le smart car già presenti sul mercato non sono ancora in grado di fare tutto da sole. Ma è questione di tempo. Nel frattempo nel settore dell’automotive, e più in generale dell’industria tecnologica, si lavora alacremente per trasformare al più presto in realtà la fantascienza vista in tanti film e serie tv. Ovvero, un’auto che procede a velocità costante lungo una via trafficata, in grado di frenare per dare la precedenza ad un’altra proveniente da una corsia late- DA STREET VIEW A CAR *MUFBNEJ(PPHMF4USFFU7JFXEPQPJMSPCPU WFJDPMP4UBOMFZIBJEFBUPMB(PPHMF$BS rale e che acceleri per sorpassarne un’altra ancora. Ma poi che sia anche in grado di sterzare all’improvviso per evitare un pedone comparso all’ultimo istante. Ovviamente, tutto ciò accade mentre il “conducente” non muove un dito. L’invasione di questi mezzi inizierà dal 2021. Nel frattempo i sistemi a guida (sempre più) assistita dovrebbero aiutare a preparare psicologicamente gli automobilisti a rinunciare al controllo della loro auto in favore di metodi automatizzati. Per niente facile. Forse potrà aiutare ricordare che il 90 per cento degli incidenti mortali sono dovuti ad errore umano. p.g. LE APP E GLI HOT SPOT .PMUFGVO[JPOJEFMMBVUPTPOPDPOUSPMMBUFEB TNBSUQIPOFDPOOFTTJBJUFSNJOBMJEJCPSEP GEA LA REGINA µTUBUBMBSFHJOBEFM4BMPOF EJ(JOFWSB(FBVOB CFSMJOBFMFUUSJDBGJSNBU (JPSHFUUP(JVHJBSP6O QSPUPUJQPDIFTJHVJEBEB TPMB-FQPSUJFSFTJBQSPOP BCBUUFOUFQFSBDDPHMJFSF JQBTTFHHFSJDPNFJOVO TBMPUUPJTFEJMJBOUFSJPSJ SVPUBOPEJ¡FUVUUPTJ DPNBOEBEBMMPTNBSUQIPOF I nuovi modelli Gestisce da sola le telefonate, mi riporta a casa e s’infila in garage S e per le macchine a guida autonoma dovremo ancora aspettare un po’, le smart e connected car sono già qui. Ma cosa sono esattamente? Sono auto che conoscono il guidatore e prevedono ogni suo desiderio. In sostanza, è in grado di combinare le informazioni del suo “padrone” perché ha accesso ai suoi profili digitali e anticipa le sue necessità. Immaginatevi una persona super impegnata, con un’agenda fittissima. La sua auto può gestire autonomamente le chiamate perché “conosce” scadenze e impegni. Può imparare le abitudini del conducente attraverso processi di “apprendimento automatico”, grazie a sistemi e algoritmi. Intanto, sul mercato stanno arrivando numerosi modelli di automobili sempre più “connected”. Connesse a internet, da cui traggono intelligenza e funzionalità. Ma connesse anche con il conducente. Ad esempio, quest’ultimo può avere bisogno di sapere dov’è la vettura e in che condizioni è. O bloccarne il motore in caso di furto. Le necessità, invece, cambiano in prossimità della vettura. È importante che riconosca e accolga l’utente, predisponendo le sue impostazioni preferite. Una volta accomodati dentro l’abitacolo, l’auto deve sapersi connettere alla nostra identità digitale, ad esempio utilizzando il nostro smartphone, per riprodurre musica, informazioni sul traffico e mappe. Esattamente quello che ora avviene con le versioni automotive di Apple iOS e Google Android, già disponibili su alcune vetture ma con ampi margini di miglioramento. 6 IL CAFFÈ Primavera 2016 AUTO 7 Il commercio. Le prenotazioni. Attese di mesi. Alcune case automobilistriche riescono a fornire i modelli ordinati soltanto dopo un anno.L’importante è informarsi bene per evitare spiacevoli sorprese dopo l’acquisto Le “scoperte” Cabriolet tra classico e moderno Spider,Roadster e convertibili si rinnovano per i“fan” TRADIZIONE E NOVITÀ In alto, la nuovissima Porsche 718 Boxter, che rinverdisce i fasti del marchio 718. In basso un “must” delle cabriolet, la classica Mazda Mx-5 IN ATTESA DELLE CHIAVI Fuoristrada, cabrio, ma soprattutto gli ultimi modelli presentati nei saloni internazionali, affascinano gli automobilisti. Ma non sempre il modello che piace è pronto per essere consegnato. E così può passare anche un anno prima di avere le chiavi Suv, coupé e gli ultimi modelli, se l’auto ordinata si fa aspettare NOSTRO SERVIZIO V Il concessionario non consegna la macchina perché spesso il produttore non riesce a evadere i troppi ordini Nel contratto standard di acquisto, per il Tcs, non sono previsti rimborsi nel caso di problemi di tempo e servono deroghe ista e comprata. Sembra facile, soprattutto se un automobilista si innamora al primo colpo di una vettura. Magari durante il Salone di Ginevra, e una volta rientrato a casa passa dal concessionario e fa l’ordine. Il problema è che non sempre i tempi vengono rispettati. Può accadere anche di attendere un anno per un modello con particolari optional. Gran parte delle case automobilistiche, tuttavia, sono molto precise sui tempi di consegna. Ma non sempre riescono a soddisfare le esigente del cliente che naturalmente non vede l’ora di mettersi al volante. Può anche accadere che dopo lo sdoganamento, l’auto presenti difetti di fabbrica. Per ovviare questi problemi, ad esempio, la Amag, che tratta Volkswagen, Audi, Seat e Škoda, ha da tempo aperto il Centro logistica veicoli di Lupfig (Argovia) su una superficie di 190mila metri quadri, dove passano circa 90mila veicoli all’anno. Ma in questo periodo i ritardi non vengono accumulati solo nel caso di ordini di auto sportive, particolarmente ricercate, o per gli ultimi modelli la cui produzione non è ancora a regime, ma soprattutto per i fuoristrada. In Europa, è emerso al Salone di Ginevra, le richieste di Suv hanno raggiunto livelli record: tre milioni e 200 mila vetture vendute, cioè il 22,5 per cento dell’intero mercato. In forte progressione anche le piccole Suv, cioè quelle più compatte, fuoristrada calibrati anche per la città, che hanno avuto una impennata di ordini: più 38 per cento. Per quasi tutte le auto, a parte quelle già presenti nel salone del concessionario, si va da uno a sei mesi in media d’attesa. Ma si può andare anche ol- tre. Proprio recentemente un cliente di una importante casa automobilistica si è sentito rispondere dalla concessionaria che l’auto che voleva ordinare non sarebbe giunta in Ticino prima di un anno. Troppe richieste ed evidentemente una linea di produzione che va in tilt. Insomma, le previsioni dei costruttori spesso devono essere cambiate in corso d’opera perché magari un modello ottiene un gradimento non calcolato in partenza. È successo tante volte. Che accade, però, in questi casi, cioè quando i rinvii sono piuttosto lunghi? Il problema è che i rivenditori di vetture si guardano sempre bene dal precisare nel dettaglio i tempi di consegna. Ma non per aggirare l’ostacolo o per una scorrettezza, piuttosto perché anche loro non sanno cosa potrebbe accadere in futuro. Nel senso che i tempi di produzione nella fabbrica aumentano o si riducono in base anche alle ordinazioni. Inoltre in molti stabilimenti si potrebbero allungare pure per effetto di scioperi. Ed ecco perché passano mesi su mesi per ottenere la vettura vista al salone di Ginevra, dove vengono presentati, come si sa, gli ultimi modelli. Secondo gli esperti legali del Touring club svizzero, che evidentemente sono stati sollecitati ad affrontare il problema, l’automobilista può però cautelarsi. Come? Prevedendo per iscritto, quando viene presentato il contratto di compravendita, una serie di clausole. Una, ad esempio, può essere quella di fissare un termine di consegna. Superata la data concordata, il venditore dovrebbe assumersi i costi di noleggio di un’auto di categoria equivalente. Ed è quanto consiglia l’avvocato Rahaël Schil, giurista del Tcs della Romandia. “Le condizioni generali dei contratti di compravendita standard - ha spiegato sulla rivista dell’associazione - escludono di principio il diritto ad un’auto sostitutiva o a un indennizzo, qualora l’automobile nuova non possa essere consegnata in tempo”. I l vento tra i capelli mentre si guida è una di quelle sensazioni a cui gli appassionati di vetture “cabrio” dicono di non riuscire a fare a meno. Al punto dall’utilizzare l’automobile “scoperta” anche quando le condizioni climatiche ancora non virano verso il “bello stabile”. E anche il mercato continua ad assecondare questa passione, con una serie di nuovi modelli sempre più al passo con i tempi, ma sempre nel segno della capote abbassata e della sportività. Molto celebrato è stato ad esempio il ritorno nelle concessionarie di un autentico “classico” del genere, come la Mazda Mx-5 completamente rivisitata. Anch’essa inserita dalla casa nipponica nel concetto di design “Kodo, l’anima del movimento”, il piccolo roadster a due posti è un concentrato di sportività per veri intenditori. Pluripremiata dopo la sua apparizione sul mercato lo scorso mese di settembre, la Mx-5 ha scommesso moltissimo sul piacere di guida e sull’esperienza multimediale attraverso un nuovissimo sistema di comunicazione e intrattenimento. Naturalmente senza dimenticare la sicurezza, settore che può avvalersi di tecnologie sempre nuove. Grande ritorno di recente anche in casa Porsche, con la casa di Stoccarda a rispolverare e riproporre ai suoi appassionati clienti un autentica leggenda della strada. A ripresentarsi sul mercato delle supersportive “convertibili” è il mitico numero 718, che per tanti anni è stato sinonimo di Spyder. Il marchio tedesco ha infatti presentato la nuovissima 718 Boxter, che scommette sul motore centrale quattro cilindri turbo e su una struttura alleggerita per assaporare appieno la sua straripante potenza. Una cabriolet, insomma, per palati fini. A seguire questo trend tra il classico e il moderno sono comunque molte case. Come ad esempio la Fiat, che rinverdisce la 124 Spider, disponibile ora anche nella sua versione rivista dallo storico preparatore Abarth con 170 cavalli a disposizione sotto il cofano e una serie di modifiche più aggressive a livello di design. Pronta anche la Serie 4 “scoperta” di casa Bmw, altro marchio che ha fatto della cabriolet un autentico status symbol su quattro ruote. Elegante e caratteristica, la Serie 4 Cabrio è disponibile in moltissimi allestimenti, non da ultimo nella spettacolare versione M4 da 3 litri di cilindrata e 431 cavalli. Per rimanere in terra tedesca, anche Audi ha ultimamente presentato una nuova versione di auto “scoperta”. E, anche in questo caso, la casa dei quattro anelli ha deciso di giocare con i sogni degli appassionati della guida “open air”, visto che la scelta è stata quella di togliere il tetto alla TT Rs. Ne è scaturita una versione Roadster con tetto in tela e due posti spinta dai 400 cavalli del poderoso 5 cilindri Tfsi da 2,5 litri ormai grande classico dalle parti di Ingolstadt. Largo ai sogni per pochissimi eletti, infine, con la notizia trapelata dalle “segrete” di Maranello dove sarebbe pronta alla produzione la versione Spider de LaFerrari, autentica supercar del Cavallino che, nella sua versione Coupé, è ormai esaurita… Gli appassionati della guida capelli al vento hanno di che sbizzarrirsi tra le numerose offerte sul mercato Tutte le principali case automobilistiche seguono l’evoluzione dei gusti dei molti estimatori di una categoria “nuda” 1VCCMJDJUË >W ^ ŕƷŕ r>vW| c^q!ȇ R!!oƩ 0q] :!qbT!! :/ ƿ ȔȔȔƑă = /q!!b\ b]u R!!oƩ q!]!0! 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Nell’estate dell’anno prossimo, invece, qualche cliente australiano si vedrà consegnare la tanto agognata Ferrari 488 Gtb, presentata anch’essa al Salone di Ginevra, ma quello dell’anno scorso! E si considererà un fortunello, perché le vendite del gioiellino di Maranello - che cosa “solo” 250mila franchi - sono andate ben oltre le più rosee previsioni, al punto che la lista d’attesa è arrivata a quattro anni. E lo stesso si prevede per Ferrari 488 Spider, la versione scoperta della 488 Gtb, messa in vetrina al Salone di Francoforte 2015 e dovrebbe essere consegnata - aggiungendo una piccola differenza di 50mila franchi - con un ulteriore attesa di sei mesi rispetto alla sorella. Insomma, le ipercar viaggiano a velocità incredibile su strada, ma diventano lumache alla consegna. 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Le scelte. Quattro automobilisti su dieci in Svizzera scelgono il“total black”,ma cresce il numero di veicoli dalla tinta immacolata.Mentre le opzioni strane sono in calo I DIFETTI NASCOSTI Le differenze cromatiche nella riverniciatura di parti ammaccate sono spesso causa di contestazioni tra cliente e assicurazione Il bianco e il nero vanno a braccetto sulla carrozzeria NOSTRO SERVIZIO D LE VAR IAN TI LA RESISTENZA Una carrozzeria bianca pare sia resistente, i graffi sono meno visibili e si rovina meno nel corso del tempo. Psicologicamente bianco sta per sensibile, riservato e allo stesso tempo consapevole del proprio dovere GLI AUTOLAVAGGI Un’auto di color grigio è consigliata per chi non frequenta molto gli autolavaggi, perché mimetizza e nasconde bene lo sporco. Chi possiede auto grigie pare sia avveduto, guida molto correttamente LA FRAGILITÀ Il blu è il colore più delicato accanto al nero, si rovina facilmente. Dal punto di vista psicologico parrebbe scelto da chi ha scarsa fantasia ma anche coscienziosità IL CARATTERE La carrozzeria nera è particolarmente delicata. Chi ha un’auto nera desidera mostrare chi comanda sulla strada: è autoritario, consapevole di sé e spinto da ambizione I consigli Fotografare graffi e danni per evitare le sorprese re nero sarebbe dunque il riflesso dello stato sociale, della ricchezza della nazione, non del suo stato d’animo. E quale sarebbe l’analisi psicologica di chi sceglie un colore piuttosto che un altro? Si dice che chi all’interno della società si sente collocata ad un livello “medio” è maggiormente propenso a scegliere il bianco. Il nero invece sarebbe il colore preferito da chi intende passare inosservato, non dare nell’occhio. Uno che ama la discrezione, la riservatezza. Tipo di certi svizzeri. Quanto ai colori squillanti, il verde sarebbe preferito da chi è ottimista. Il blu metallizzato da personalità forte. I timidi, gli introversi preferirebbero i color pastello. Il grigio metallizzato è il colore preferito da chi è scrupoloso, serio ed affidabile. c.m. immi di che colori hai l’auto e ti dirò chi sei. Gli svizzeri amano il total black. Lo preferiscono quattro automobilisti su L’arcobaleno nei Discrezione e molta 10. Ma continua l’ascesa del garage elvetici non riservatezza sono bianco arrivato al 30%. i motivi più citati Non ci sono via di mezzo, o piace molto. Il rischio l’uno o l’altro per il 70% degli di perdita di valore quando si scelgono automobilisti rossocrociati. Gli per le vetture non le colorazioni da altri colori si dividono le bricioportare sulle strade le: L’arcobaleno delle auto sviz- stimola la fantasia zere vede il blu al terzo posto con il 6,46%, seguito dal rosso con il 5,1%, dal grigio con il 1VCCMJDJUË 4,21%. Chiude all’ultimo posto - inevitabilmente - il viola con un miserrimo 0,29%. Sono dati analizzati dai frequentatori di Autoscout24, il portale del mercato on line della Svizzera, che vede il nero attestarsi anche per 2015 come il colore d’auto più comune e più ricercato. Tuttavia, l’offerta delle auto di colore bianco continua a non tenere il passo della domanda: circa il 30 percento delle ricerche impostate con il criterio del colore è rivolta alle auto di colore bianco. Che dire? Che se è vero che il colore dell’auto può riflettere gli aspetti della personalità egli automobilisti è altrettanto ve ,%& 7/4 .* ("*(% 6:#5: :-0ro che identifica il carattere di una nazione. E che vede la Svizzera in controtendenza: nel 6:#:: :)-0resto de mondo si preferiscono le auto bianche. Quelle nere ar ,%& 7/4 .%4%& 6:#5: +5-0rivano al secondo posto. Ad affermarlo il report annuale della Ppg, il più grosso produttore 6:#:: %* +!-0mondiale di vernici che annovera tra i suoi clienti la totalità 6:#5: + -0dei produttori di vetture. Nel 2015 infatti il 35% delle auto prodotte erano bianche (un an6:#:: +1-0no fa erano il 28%), rispetto al 17% delle nere, del 12% color (4&'( 8$(% .&8 argento e dell’11% grigie. Nell’analisi per continenti emerge che in Europa il bianco +)#! * +0-0è sempre il preferito (31%) a fronte del nero (18%) del grigio (16%) e dell’argento (12%), mentre il primo colore è il blu, quinto con il 9% dei consensi. Una spiegazione del colore pre ferito dagli svizze ri, il nero, non avrebbe alcun rife rimento alla psicologia, al carattere, ma al segmento di auto e alla fascia del prezzo. Cherchez l’argent pas le femme. Per le auto sportive la classifica cromatica non segue infatti l’andamento generale. Ma vede in testa il nero (20%) se guito dal rosso (18%), possibilmente rosso Ferrari. Anche nelle categorie delle auto di lusso e delle ammiraglie vengono preferite le tinte nere che, tradizionalmente, contraddistinguono i modelli più costosi. In ultima analisi il colo,./(4 &&% *7&%(" **# 2 * #..&& %&&%'/ .4# %( %. 2 *' *(/ ( & 8 .* (,&7"" 00 *'8 4.4 2 "/7/ 2 4(4 #/(. %99 .( *.(* LA SPORTIVITÀ Le auto rosse scure, sono tipiche delle persone che vogliono farsi notare. Chi nel traffico è sportivoimpulsivo e al tempo stesso allegro con molta probabilità sceglie il colore rosso acceso per la sua vettura I PERICOLI Le auto nere, stando ad uno studio australiano, sarebbero statisticamente le più soggette a rischio di incidente. Poco visibili. Più “sicure” quelle bianche; la differenza percentuale è del 12% P iccolo incidente d’auto, piccola ammaccatura della carrozzeria? Grande danno economico, se non state attenti. Fidarsi è bene, controllare è meglio. Così prima di lasciare la macchina al carrozziere fotografate il danno prima e dopo. Serve per eventuali reclami, perchè capita sempre che si noti un difetto in un secondo momento. Non fidatevi troppo dai carrozzieri “amici”: chiedete un preventivo preciso. E trattate. Non pensate che il più caro sia sempre il migliore. State attenti, un buon carrozziere non promette mai troppo e non si sbilancia. E offre sempre garanzia e assistenza anche dopo la riparazione. Una inchiesta dell’Acsi, l’Associazione dei consumatori della Svizzera italiana aveva verificato per il medesimo “gibollo” preventivi che variavano da un minimo di 300 franchi a un massimo 800 franchi. E una certa riottosità a fornire un preventivo scritto e dettagliato. Per il resto prevenire Attenzione alle offerte nelle carrozzerie, possono variare parecchio nel prezzo e nella qualità del lavoro eseguito è meglio che curare. Attenti dunque dove posteggiate, possibilmente mai sotto certi piante, pini silvestri in particolare. Dopo certi posteggi l’ auto si trova spesso coperta di resine, foglie, escrementi di uccelli: Se vi succede lavatela subito. Attenti dunque alla carrozzeria. È consigliabile lavare l’ automobile con una certa frequenza. Una vettura curata è una vettura che dura. Non lasciare residui di antigelo o altre sostanze chimiche. Anche minime tracce di antigelo o benzina sulla carrozzeria possono causare macchie e abrasioni. Rimuovete le sostanze al più presto, utilizzando panni in microfibra, acqua e detergenti per auto. Lucidatela almeno una volta l’anno. Una lucidatura annuale preserva l’aspetto della carrozzeria e ne aumenta la resistenza alle intemperie. Vanno usate sostanze non abrasive (tipo“polish”) e panni morbidi. IL CAFFÈ Primavera 2016 AUTO 11 La casa viaggiante. La curiosità STEREO E WI-FI CON MOBILI DI DESIGN Vasca idromassaggio, mobili di design, wi.-fi ed elettrodomestici di marca nelle case viaggianti I SUPERLUSSO PRESENTATO A DUBAI Al Salone di Dubai si possono trovare motorhome di super lusso a prezzi anche di 3 milioni di franchi Il motorhome. Vere e proprie dimore semoventi,i camper di grandi dimensioni sono delle vere regge.E non mancano neppure le finiture in pregiatissimo marmo Porto con me una villa e girando il mondo mi sento come a casa Spaziosi, tecnologici, lussuosi e attrezzati di tutto punto, hanno vasche idromasaggio e salette cinema. E a volte pure il camino Per chi vive “on the road”, come i campioni delle moto, è praticamente una seconda abitazione dove trovare la pace S ono come delle case semoventi. Non sarà come abitare in una villa in riva al mare, ma l’impressione che questi giganti della strada ti trasmette è molto simile. Non c’è la brezza notturna, l’odore del mare, il rumore dello sciabordio delle onde sulla banchisa, ma poco importa. Soprattutto per chi si deve muovere molto per lavoro, il motorhome deve contenere ogni confort. Infatti, come dice la parola inglese, si tratta di vere e proprie “Case a motore”. E allora ecco che questi camper formato XXL vengono adattati alle esigenze del proprietario, che li trasforma a seconda delle sue esigenze o delle sue preferenze. In ogni motorhome che si rispetti non può mancare, ad esempio, la vasca idromassaggio. Al termine di Dal freddo Québe alla calda Florida l’esodo canadese è su quattro ruote IL RELAX SI SPOSA COL LUSSO Poltrone che massaggiano la schiena, impainti stero d’alta qualità, purificatori d’aria, gli ultimi modelli delle case “In movimento” puntano sul segmento del lusso. E costano. Tanto una giornata stancante sarebbe impensabile non passare almeno un’ora facendosi cullare dalle bolle che rigenerano corpo e anima. Poi, per aumentare le comodità, imprescindibile è l’angolo salotto, dotato di poltrone ergonomiche e di televisori di ultima generazione, per godersi in pace, magari con i compagni di avventura, l’ultimo film uscito o la competizione che si svolge all’altro capo del mondo. Dell’importanza di queste dimore su quattro ne sanno qualcosa soprattutto i campioni del motociclismo o dell’automobilismo. Personaggi come Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Lewis Hamilton o Kimi Raikkonen non le vedono ormai più come mezzi di locomozione, ma come vere e proprie seconde case. Il loro valore può facilmente raggiungere diverse centinaia di migliaia di franchi, ma se si vuole proprio andare sul lusso estremo, allora si possono anche arrivare a spendere delle vere e proprie fortune. Come quella che è stata sborsata al Salone dell’Auto di Dubai un paio d’anni fa, quando un anonimo e facoltoso cliente spese la bellezza di tre milioni di franchi per entrare in possesso di quello che è considerato essere il motorhome privato più caro del mondo. Oltre ad avere tutti gli accessori possibili ed immaginabili, il mezzo è anche corredato di un angolo bar in marmo, di servizi tutti realizzati con lo stesso materiale pregiato, di una terrazza panoramica con tettuccio che si chiude in caso di bisogno e di un caminetto. Per non parlare poi dello schermo piatto di 110 cm di diagonale o del letto di 2,5 metri di lunghezza e di 1,70 di larghezza, dotato all’occorrenza anche di materassi ad acqua per garantire il migliore dei sonni. Se non si può però raggiungere i livelli quasi maniacali di questo mezzo da sogno, allora ci si può anche accontentare di molto meno. Dai modelli meno lussuosi, che possono anche partire da poche migliaia di franchi, si può attraversare tutta la gamma, avvicinandosi e superando anche i 100mila franchi di spesa. In particolare se ci si focalizza su un mezzo che può ospitare anche sei persone contemporaneamente. Sono dei veri e propri mastodonti, dalla larghezza di tre metri e dalla lunghezza di più di sette, con illuminazione led, finestra panoramica, ingresso con rampa davanti alla porta e sistema di guida di ultima generazione, rispettoso delle esigenze ambientali e con rilevatore del sonno per chi guida. Insomma, il futuro è qui: e non serve essere Valentino Rossi per sentirsi un eroe “on the road”. o.r. I mmaginate per un momento di trovarvi su una spiaggia sotto il sole della Florida a fine dicembre. E di avere la netta sensazione di non trovarvi negli Stati Uniti d’America. Già il fatto che nel “Sunshine State” la lingua più parlata sia lo spagnolo rafforza questa impressione, ma la predominanza del francese è talmente evidente da farvi lanciare uno sguardo incuriosito nel parcheggio. E allora ecco che il rebus si risolve. Tre quarti dei camper provengono dal Québec. Per affrontare i 3mila e più chilometri che separano Montréal da Tampa, la località dalle spiagge più immacolate degli Usa, le famiglie utilizzano i motorhome. Partono dai -20° della “Belle Province”, per raggiungere i 25° dello Stato americano più meridionale, il giorno di Santo Stefano e arrivano il 28 o il 29 dicembre. Per loro il tragitto fa parte della vacanza, in fondo di ciò si tratta. Perché in realtà in quel motorhome i “québecois” ci passeranno almeno un paio di settimane. Sfruttando infatti le lunghe vacanze scolastiche dei figli, migliaia di canadesi vanno a svernare e a fare il pieno di raggi di sole. È un esodo questo di cui però i francofoni non sono i soli protagonisti. È in realtà una vera e propria invasione di abitanti degli Stati del Nord degli Usa. Maine, Vermont, New Hampshire, Massachusetts, New York, New Jersey e molti altri si svuotano fra Natale e Capodanno. Perché come tante rondini alla ricerca del caldo, i loro abitanti emigrano verso sud. I più calmi si fermeranno nel centro della Florida, preferendo la quiete di St Petersburg e della sua baia. Altri allungheranno il tragitto puntando verso Miami e Fort Lauderdale, vere e proprie mecche del divertimento. Tutti però rigorosamente a bordo delle loro case su quattro ruote. Amiche fedeli di un fenomeno che non ha eguali in nessun’altra parte del mondo. 1VCCMJDJUË 3 !3 $ )") *%% !3 )"+ ( )+++ ( ( &#++" #4,*(##%# #( #=24# *%*2# %%49#&(9#/ #4,*(##%# #( #=24# *%*2# * #( =24#*( #	 1)??// 29 =%# (* 4<2#&(9* %%* 49*$ 4*%* ,2 =#*%# 4%>#*(9#/ *%%* #%%<4929* , 3 (! #	 + % <%9##2 &(/ '; + ? 7+?: $ 9!*2# 1#(> (2!9# *(4<&* 1* 6? %7+?? $& ,#*(# ; -#%* 1*. + ? !7$&/ , 3 "2*$ #	 ;; % ) ' ;?? 7+ 5 $ 9!*2# 1#(> (2!9# *(4<&* 1* 5 %7+?? $& 0<#=%(9 (>#( 6 %7+?? $& ,#*(# ; -#%* 1*. +? !7$&,#*(# ; -#%* 1*. + ? !7$&/ # %% ,#*(# # ; # 9<99# # =#*%# (<*=# # 9<99 % &2" #( *&&2#* #( =#>>2 +:) !7$&/ ( +++ ( ( #&+" 12 AUTO IL CAFFÈ 1SJNBWFSB Come proteggere i bambini a bordo 'POUF5DT (SVQQP LH I bambini. (SVQQP LH BOOP BOOJ (SVQQP LHFPMUSF BOOJ BOOJ /PSNB&$&3 /PSNB&$&3J4J[F 13 BOOJ BOOJ BOOJ BOOJ BOOJ BOOJ BOOJ BOOJ PQQVSFGJOPBD 4DFMUBTFDPOEPMBMUF[[BJODN /FJTFHHJPMJOJDPOGPSNJBMOVPWPSFHPMBNFOUP&$&3JCBNCJOJGJOPBNFTJEFWPOPFTTFSFUSBTQPSUBUJSJWPMUJBMMJOEJFUSP I consigli La famiglia. Le auto sempre più multimediali,con piccole tv e telecamere,offrono più sicurezza ai genitori in vacanza con i propri figli Biberon con la camomilla, così il pupo che soffre l’auto si rasserena e non piange più LE NOV ITÀ I LO SCHERMO In molte auto è possibile collegare uno schermo, sistemato nelle poltrone posteriori, ai dispositivi per vedere film o cartoni animati. È un modo per mantenere tranquilli i bimbi e farli sentire a casa LA TELECAMERA Molti modelli ormai l’hanno montata e non serve chiederla come optional. Si tratta della telecamera che riprende quanto accade nei sedili posteriori e consente di tenere sotto controllo i bambini GLI AIR BAG Sono fondamentali in caso di scontri. In particolare quelli laterali e quelli piazzati, per chi li ha, nella parte posteriore dell’auto. Ma attenzione se si inseriscono certi seggiolini vanno disinseriti La tecnologia aiuta S papà e mamma a viaggiare tranquilli erve un controllo all’auto, perché la sicurezza, quando c’è un bambino a bordo è ancora più importante. Pneumatici, olio, acqua per le spazzole dei vetri, e uno sguardo alle spie del cruscotto prima di partire. Pochi consigli, ma necessari. Per il resto bisogna affidarsi al buon senso. I viaggi con il bebè a bordo devono essere tranquilli. Senza distrazioni. Perché è vero che ci sono bimbi che quando si siedono nell’auto dormono sino a quando non arrivano a destinazione, ma ci sono anche quelli che restano svegli, piangono e di- straggono il conducente. Sia che al volante ci sia la mamma o il papà. Detto questo, c’è da aggiungere che la tecnologia aiuta. Oggi in molti modelli è possibile sistemare nello schienale delle poltrone del guidatore o di chi gli sta a fianco, tablet o piccoli televisori che trasmettono cartoni animati o film per l’infanzia. Inoltre, molte vetture sono dotate di telecamere, una raffinata alternativa allo specchietto retrovisore interno, che riprendono chi sta nei sedili posteriori. In questo modo si può avere la situazione sotto controllo senza distrarsi troppo dalla guida. Ma quando si viaggia con un bambino a bordo bisogna anche fare attenzione a un altro aspetto. Quello delle norme. E infatti dall’aprile del 2010, i bambini fino a 12 anni o di statura inferiore ai 150 centimetri, devono essere assicurati con un apposito seggiolino. Non un seggiolino qualsiasi. Ma quello che riporta un’etichetta arancione, omologata con le norme europee Ece, nella versione R44.03, .04 o R129. Il nuovo regolamento è entrato in vigore anche in Svizzera con la sigla Ece R129 dal gennaio 2014. “L’attuale Ece R44 - ricorda il Touring club - continuerà a esse- re applicato in parallelo al nuovo regolamento”. Sempre il Tcs, però, spiega anche che i genitori che hanno già un seggiolino non sono interessati dal nuovo regolamento. “Per ora - si chiarisce non è previsto nessun divieto dei modelli a norma Ece R44, che continuano ad essere in regola e possono essere usati in tutta tranquillità”. I genitori che hanno bisogno di un nuovo seggiolino possono dunque acquistare un modello omologato Ece R44 senza timore di doverlo rimpiazzare in un futuro prossimo. Prima dell’acquisto di un modello Ece R129 è invece importante verifi- care che la vettura (o le vetture) posseduta sia idonea ad accoglierlo secondo le indicazioni del produttore del seggiolino. Su questo aspetto della sicurezza non ci sono deroghe. Anche se i bimbi scalpitano, piangono e chiedono di potersi sedere nelle poltrone e non nel seggiolino. Bisogna essere decisi, non solo per il bene del piccolo, ma anche perché si rischiano multe. Perché ogni anno circa 400 bambini sono vittime di un incidente in auto. Senza seggiolino il bambino corre un rischio tre volte superiore di ferirsi gravemente o di morire in un incidente automobi- SICUREZZA DI SERIE *MQSPUPUJQP EJ TFHHJPMJOP &YDFMMFODF TUVEJBUP EB7PMWP QSFWFEF VOB GVO[JPOF DIFBJVUBJ CBNCJOJ QJáQJDDPMJ BTESBJBSTJ FEPSNJSF BMNFOP GJOPBMMhFU EJBOOJ listico, e su due non è assicurato correttamente in auto, mentre appunto un su 14 non è neppure allacciato. Anche per i più piccoli ci sono precise norme da rispettare. I bebè dovrebbero essere trasportati nel “guscio” (il seggiolino che si può estrarre dall’auto) il più a lungo possibile. Inoltre quest’ultimo va sempre sistemato nel senso contrario a quello di marcia e, preferibilmente, sul sedile posteriore. “Se il guscio viene fissato sul sedile anteriore – ricorda ancora il Tcs occorre assolutamente disattivare l’airbag frontale”. m.sp. 1VCCMJDJUË Tutta l’emozione del progresso. La nuova Audi A4 Avant. All’avanguardia nel design e nella tecnologia. Sportiva e pionieristica. Guida confortevole, dinamismo affascinante ed efficienza esemplare. Con una generosa offerta di spazio per tutti i passeggeri e un volume del bagagliaio impressionante. L’Audi A4 Avant. Progettata e costruita per le esigenze più elevate: le vostre. Il vostro vantaggio: 10 anni di servizio gratuito.* * Audi Swiss Service Package+: servizio 10 anni o 100’000 km. Fa stato il limite raggiunto per primo. Ã? Æ ®jà ®ÃjÆÏ?å^ ? ?Wj ®jà ÆÏj³ ØÞ aj ?ájj +?ÏØ aϳ .X?ÐÐ^ NÄÙX?Ðk´ ?k^ NÄ?Ðk´ b?Ç +ÄÇXk ¯ÄkæÇÐ X ÄÙÐk b? ×è ¯X X bkÇ -. .¯âbkÄ XÄ ¯?Ð Ç?Ð?Ð ÙXb_ Çkb ǯÄÐß kkÐÐÄX ? p ßk X X?Ð?Ä? k Ù ¯Äkææ Xk Ðkk ?XÙ XxÄРǯÄÐß´ Fate subito un giro di prova ßßß³®ÃÆWj³WÌ ?ájj+?ÏØaÏÌÏ Tognetti Auto Via San Gottardo, 6596 Gordola Tel. 091 735 16 90, www.tognettiauto.ch à ÙÇ bimbi in auto dormono. Quasi tutti. coli, vanno dati solo se necessario, per Ma ci sono anche quelli che non chiu- eliminare qualsiasi rischio. Poi, è chiaro dono occhio, che piangono, e vanno in che in un viaggio molto lungo è meglio crisi. Distraggono chi sta guidando e ren- fermarsi almeno ogni due ore per una sodono l’inizio della vacanza o anche un fi- sta in un autogrill per mangiare e per far ne settimana un incubo. E allora bisogna camminare un po’ i bambini che hanno essere premurosi sin dal necessità di far moto. In princpio. Come? Dal particole quelli che non Centro pediatrico di dormono di fila per paMendrisio consigliano recchie ore. Non è invece sempre, prima di un lunconsigliabile dare cibo ai go viaggio, di preparare bimbi mentre si viaggia, un biberon con una cauna pratica che invece è momilla, non con il latte seguita dalla maggioranperché potrebbe creare za delle famiglie. E se acidità e il bimbo potrebproprio è necessario, be soffrirne o non digeriperché c’è una emergenre bene. I medici, inoltre, za (magari la pioggia e consigliano sempre di non ci si può fernare), alportare con se qualche lora meglio, molto mepastiglia per il mal d’auglio cibi secchi. Anche to, o sostanze naturali o l’acqua, dicono i sanitari, farmaci per combattere va centellinata con l’eventuale nausea, cobuonsenso e secondo la me lo zenzero o un anti- I preziosi consigli temperatura esterna. In staminico (prescritto dal dei pediatri questo senso è sempre pediatra). E poi non bisoconsigliabile viaggiare, gna mai dimenticare i fra medicine, cibi quando si va in vacanza soliti medicamenti come e soste in autostrada d’estate con i propri figli cerotti, acqua ossigena- da prevedere piccoli, durante le ore ta, pomate varie e, per almeno ogni due ore fresche della giornata. E, chi ne ha ancora bisoinfine, non bisogna mai gno, pannolini e salviette umidificate che dimenticare i giochi, una coperta e qualpossono trovare posto nelle tasche latera- che pupazzo per tenere impegnati i bamli delle auto. Merendine, frutta fresca ma bini. E farli sentire in auto come nel salotnon fredda, o omogeneizzati per i più pic- to o nella stanza dei giochi di casa. 14 IL CAFFÈ Primavera 2016 AUTO Gli extralarge. L’evoluzione. Spazio per nove persone o per tanti bagagli.Il veicolo nato per le esigenze di operai e club sportivi si trasforma e conquista anche molte famiglie Ma non chiamatelo “furgoncino”… il “Van” è di tendenza e ad alta tecnologia La curiosità C’è un taxi confortevole che attraversa tutta l’Europa D all’aeroporto di Milano Malpensa alla stazione di Lubiana, in Slovenia, con meno di 80 franchi. Ma al di là del prezzo vantaggiosissimo c’è il servizio: autista con minibus che si presenta all’ora concordata, acqua minerale a bordo e viaggio a tutto comfort. È la nuova via low cost personalizzata delle trasferte verso Est: Slovenia, Croazia, Slovacchia e Ungheria dall’Italia (a due passi dal confine elvetico) e da Austria e Germania. Poco pubblicizzata, almeno finora, in meno di due anni la compagnia slovena GoOpti ha trasportato più di 300mila passeggeri. In treno e in aereo non ci sono tariffe particolarmente favorevoli per Paesi e città che non rientrano nelle mete più gettonate dal turismo e le offerte alternative più economiche costano spesso più del doppio. È quindi attraverso i social che arriva la dritta giusta, il consiglio di chi ha già provato il servizio, magari pagando 15 euro per lo shuttle con autista dall’aeroporto di Trieste fino a Lubiana. Si fa tutto online e i collegamenti sono praticamente giornalieri. Si scelgono il giorno, la destinazione e un arco orario preferito e subito appaiono i posti a disposizione e il prezzo. Col cellulare si mantiene la tracciabilità della prenotazione, del pagamento e la conferma. Gli autisti dei minivan, dove si sta comodamente in sei, sono tutti giovani, eleganti e parlano perfettamente l’italiano e l’inglese. E sono puntualissimi. Volendo c’è anche il servizio Vip, con l’accoglienza direttamente sotto casa, ma costa decisamente di più. Una flotta di soli 35 veicoli, ma che consente a GoOpti di essere presente tutti i giorni in otto Paesi. Che il servizio shuttle con l’Est più vicino sia destinato a crescere è dimostrato dal fatto che sono le aziende, i loro manager, più che gli studenti ad usufruire dei minibus. P otente, superaccessoriato, dotato di ogni comodità e con spazio per tutta la famiglia o per trasportare gli attrezzi necessari a svolgere il proprio hobby preferito. Smettiamola, insomma, di chiamarli furgoni o furgoncini, perché i moderni “Van” e “Minivan” sono un autentico concentrato del meglio di cui l’industria automobilistica è capace. Non è infatti un caso se anche costruttori prestigiosi come Mercedes, Toyota, Volkswagen, Chrysler e molti altri inseriscono nella loro gamma di prodotti anche modernissimi veicoli fino a 9 posti, che possono essere guidati con la normale licenza di condurre. Ad ulteriore testimonianza del trend in atto, al recente Salone di Ginevra, Peugeot, Toyota e Citroën hanno presentato addirittura un progetto comune di “Van”. In pratica le tre case hanno dato vita a tre “Van cugini”, tutti però caratterizzati da uno stile proprio. Lo Spacetourer di casa Moderni, potenti e ricchi di nuovi accessori, i “minibus” non hanno più nulla da invidiare alle berline della classe media e possono diventare capienti limousine Citroën si è presentato forte delle cinque stelle nel test di sicurezza Ncap prima ancora di arrivare negli stand espositivi. Toyota ha invece battezzato “Proace” il suo furgoncino, disponibile in tre versioni dalle differenti lunghezze e modulabile fino a nove passeggeri. Il Traveller iLab di casa Peugeot è forse il più innovativo dei tre, con quattro sedili piazzati “vis-à-vis” e al centro uno schermo tattile da 32 pollici che permette un collegamento costante ad internet via WiFi o Bluetooth, mentre il sistema di navigazione a disposizione del conducente beneficia della più moderna visione 3D. Insomma, altro che furgone buono soltanto per artigiani, gruppi sportivi o trasporto di ope- rai… Anche perché il miglioramento generale della tecnologia a bordo ha portato a sfruttare lo spazio disponibile in questi versatili veicoli nel modo migliore. Si trovano infatti autentici uffici su quattro ruote, con tanto di poltrone in pelle e possibilità di collegamento in video-conferenza anche quando si viaggia. Non mancano poi le società che offrono un servizio limousine (anche di lusso) proprio utilizzando i “Van” come ammiraglie per il trasporto di piccoli gruppi di pas- LE NEW ENTRY seggeri. Il limite è po- Al Salone di Ginevra sto soltanto dalla fan- sono state presentate tasia e dalla disponibi- diverse novità anche lità economica. Si può nel segmento “Van”. trasformare l’ex fur- Come ad esempio il goncino in un agile terzetto Citroën camper dalle piccole Spacetourer, il Proace dimensioni, oppure di Toyota e il Traveller modificarlo fino a iLab di casa Peugeot. creare una vera e pro- Della famiglia fanno pria discoteca ambu- parte anche veicoli già lante. molto famosi come i Della versatilità vari modelli della del “Van” - che si gui- Mercedes o la serie T da ormai sempre più della Volkswagen con la facilità di una normale automobile, nonostante dimensioni un po’ maggiorate - si sono accorte anche molte famiglie. Soprattutto quelle piuttosto numerose, perché consente di viaggiare tutti assieme senza sacrificare spazio di carico. A dipendenza delle necessità, si possono infatti facilmente sacrificare o aggiungere i “ranghi” dei sedili per caricare più bagagli o più persone. E, tutto sommato, a prezzi non molto lontani da quelli che si spenderebbero per una berlina di classe media, per un Suv o per un “minivan”. Anche dal profilo dei consumi, grazie a motori sempre più efficienti - spesso diesel e, su richiesta, anche a trazione integrale - che non fanno rimpiangere le prestazioni delle abituali vetture famigliari. m.s. LE NOVITÀ L’UFFICIO SU RUOTE I “Van” grazie alle moderne tecnologie possono essere trasformati in uffici viaggianti. Sempre collegati e connessi LIMOUSINE MAGGIORATE Gli esempi di “Van” trasformati in lussuosissime limousine sono molti. E il frigorifero per lo champagne ovviamente non può mancare UN CAMPER… MINI Trasformando il “Van” in camper, si ottiene un veicolo non troppo ingombrante, ma dinamico e facile da parcheggiare AL VOLANTE C’È TUTTO A differenza del passato, i moderni “furgoni” si guidano come una normale automobile con tutti i comfort e la tecnologia POSTO PER TUTTI Modulabili fino ai nove posti massimi (per essere guidati con la normale patente) i “Van” sono comodissimi e molto versatili CONSUMI CONTENUTI Le motorizzazioni a disposizione sono sempre più efficienti e quasi tutti i modelli sono prodotti anche con trazione integrale IL CAFFÈ Primavera 2016 AUTO 15 Autoletteratura. La narrativa. Da Francis Scott Fitgerald al re del brivido Stephen King sono tanti gli autori che hanno trasformato le quattro ruote in personaggi delle loro opere CHRISTINE LA MACCHINA INFERNALE -B%VFTFOCFSH$POWFSUJCMF EFMHVJEBUBEB-FPOBSEP %J$BQSJPOFMSFNBLFEFMGJM i*M(SBOEF(BUTCZwUSBUUP EBMGBNPTPSPNBO[PEJ'SBODJT 4DPUU'JUHFSBME Ma anche il volante può trasformarsi nel protagonista di un vero romanzo I LI BRI CHRISTINE “Christine” è un romanzo di Stephen King edito nel 1983. Nello stesso anno, dal libro è stato tratto il film “Christine - La macchina infernale” diretto da John Carpenter LA CROCIERA DEL ROTTAME... L’autore del “Grande Gatsby” dedicò alla sua Rolls Royce di seconda mano, e il suo uso disastroso, un breve romanzo umoristico pubblicato nel 1920 e ora riedito in italiano da Sellerio ALLA RIVOLUZIONE CON LA 2 CAVALLI Dal romanzo dello spezzino Marco Ferrarino pubblicato nel 1999 da Sellerio è stato tratto l’omonimo film di Maurizio Sciarra, vincitore del Pardo d’Oro 2001 al Festival del cinema di Locarno FRANCE 80 Il libro d’esordio di Gaëlle Bantegnie edito da Gallimard, rivive l’epoca della “generazione Mitterand” tra la Renault 9 dei genitori e i sedili posteriori della Peugeot 318 Break QUANDO L’AUTOMOBILE UCCISE... Il romanzo storico di Giorgio Caponetti pubblicato da Marcos y Marcos usa l’auto come metafora estremamente realistica, capace di sintetizzare la storia di un trentennio della storia italiana F anno la parte dell’amico, del guastafeste e anche quella del cattivo, anzi del killer. Sono i personaggi di romanzi, e fin qui nulla di strano, ma sono automobili cui gli scrittori hanno deciso di assegnare un ruolo da protagonista. Certo, l’auto ha fatto subito la sua comparsa nella letteratura d’inizio secolo, percepita quale mezzo di avventura e di conoscenza, simbolo di progresso, strumento di autorità, di emancipazione, eccetera. Come è stata ed è elemento essenziale, simbolico, del “viaggio” moderno. Ma che strappi il ruolo di protagonista o co-protagonista in un romanzo è abbastanza sorprendente. Persino Francis Scott Fitgerald nel suo “La crociera del Rottame Vagante” non ha resistito alla tentazione di trasformare addirittura una Rolls Royce (anche se di seconda mano) in un simbolo di libertà e di purezza, ma anche in una fonte umoristica di jatture incredibili. Peggio di lui il re del brivido Stephen King che, inevitabilmente, le trasforma in assassine: “Christine” è addirittura diventato un film, “La macchina infernale”, diretto da John Carpenter, e in “Buick 8” i primi personaggi “umani” entrano nella storia, in una spettrale stazione di servizio, solo marginalmente. Ne “La musica del caso” di Paul Auster il protagonista Jim Nashe prende fiato solo nella seconda parte del romanzo, visto che la prima è dedicata all’auto dove vive dopo che sua moglie lo ha lasciato. Anche nel bestseller “Middlesex” di Jeffrey Eugenides o “L’orgoglio degli Amberson” di Booth Tarkington premiato col Pulitzer le auto mettono in ombra i vari personaggi. A volte alle quattro ruote spetta un ruolo almeno alla pari, come capita in “Suttree” di Cormac McCathy dove è indicibile quello che l’omonimo personaggio del titolo fa per una macchina della polizia. Anche gli autori francesi non scherzano quando si tratta di “voitures”. Michel Houellebecq nel suo “La carta e il territorio” descri- ve una Mercedes Classe A con un profilo degno di un personaggio: “ come una vecchia coppia senza figli , che vive in zone urbane o semiurbane , o una coppia giovane dal temperamento conservatore”. E che dire di Gaëlle Bantegnie, che nel suo romanzo d’esordio “France 80” evoca la Renault 9 dei genitori e i sedili posteriori della sua Peugeot 304 Break come se fossero le “madeleines” di Proust? Indiscutibile, poi, il ruolo affidato alla più utilitaria delle vecchie, la 2Cv, nel romanzo dello scrittore spezzino Marco Ferrari, “Alla rivoluzione sulla due cavalli”, che è pure di- La curiosità Ilmotore“romba”e“ansa” grazie alla penna del Vate I IL POETA E IL PILOTA -PTUPSJDPJODPOUSP USB5B[JP/VWPMBSJF JMQPFUB(BCSJFMF %"OOVO[JP BWWFOVUPJMBQSJMF OFMMBQJB[[FUUB BEJBDFOUFMB i1SJPSJBwSFTJEFO[B EFMQPFUBB (BSEPOF3JWJFSB ventato il film diretto da Maurizio Sciarra che nel 2001 si aggiudicò il Pardo d’Oro al Festival del cinema di Locarno. Sempre assassina, ma solo in forma metaforica, è l’auto del romanzo storico di Giorgio Caponetti “Quando l’automobile uccise la cavalleria”, una bella storia italiana che ha per protagonisti quattro cavalieri, e una città, Torino, pronta a divenire la capitale della nascente industria automobilistica. È l’auto che cancella e sostituisce il ruolo dell’aristocrazia piemontese, che vedeva nella cavalleria la più perfetta incarnazione dei propri ideali. e.r.b. l rumore del motore è musica e respiro: “romba”, “ansa”, diviene “fragore umano”, quando è sforzato all’assalto dell’erta e quando gravemente s’ammala, “s’incidenta”, non pulsa più. Solo il Vate, Gabriele D’Annunzio, riusciva a mettere nero su bianco tanta passione per i motori e per la velocità, nei tempi pionieristici dell’auto, quando mettersi al volante era la manifestazione del coraggio di tentare sempre l’impossibile. Una visione profetica, quella del Poeta, che è fra i primi a credere al futuro dell’auto, affascinato nel 1907 dal raid automobilistico Pechino-Parigi, vinto dall’equipaggio italiano con l’Itala. Da quelle giornate, vissute con passione e curiosità, nasce il suo romanzo, “Forse che sì forse che no”, pubblicato nel 1910, in cui D’Annunzio esalta le nuove macchine che stavano cambiando la vita dell’uomo. Lo scrittore si permette una Florentia 35 HP, rossa, che raggiunge addirittura i 70 km orari e che gli permette di adeguare il proprio stile di vita alla moda del tempo; la stessa auto con cui Paolo Tarsis, protagonista nel romanzo, fa una “temeraria corsa sull’antica strada romana”. Pagine scritte e auto si moltiplicano nella storia di D’Annunzio. Fece di tutto per avere automobili splendide e fuoriserie, che colleziona anche a costo di forti debiti; il senatore Agnelli gli regala un’elegantissima Fiat 509 cabriolet, ma ha avuto anche un’Isotta 8 cilindri cabriolet (ne sono state prodotte 1.740 nel mondo) e l’Alfa Romeo 2300 T chiamata “Soffio di Satana”. La stampa dell’epoca lo definisce come un automobilista pericoloso, lanciato per strade a sollevare nuvole di polvere, a scatenare proteste di genti “pedestri”. Porterà sempre con sè una tartarughina d’oro regalatagli da Nuvolari con la dedica: “All’uomo più veloce del mondo, l’animale più lento”. Auto TUTTO CIÒ CHE VI RIGUARDA Speciale 15 maggio 2016 dell’edizione n° 19 de “il Caffè” Direttore responsabile Lillo Alaimo Vicedirettore Libero D’Agostino Caporedattore Stefano Pianca Caposervizio grafico Ricky Petrozzi Società editrice 2R Media Presidente consiglio d’amministrazione Martin Werfeli Direttore editoriale Giò Rezzonico DIREZIONE, REDAZIONE E IMPAGINAZIONE Centro Editoriale Rezzonico Editore Via B. 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