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L`infinito di Cusano
L'infinito di Cusano Cusano considera Dio infinito in quanto questo, essendo perfetto e privo di limitazioni, può essere definito infinito negativo, cioè tutte le sue proprietà sono perfettamente realizzate al culmine della loro magnificenza. Cusano parla di Dio come il "massimo assoluto", rispetto a cui non vi è niente di paragonabile o simile. Egli dice che "Dio non è né padre, né figlio, né spirito santo, ma soltanto infinito e in quanto tale, Dio resta sempre trascendente e si sottrae a ogni sforzo conoscitivo dell'uomo (teologia negativa)”. Un vero e proprio paradosso, che è espresso da Cusano attraverso la coincidentia oppositorum (coincidenza degli opposti). Questa oltrepassa la comprensione razionale che è fondata sul principio di non-contraddizione. L'esempio per la coincidenza oppositoria che il filosofo usa è quella della linea retta e della linea curva: essendo opposte l'una all'altra è ovvio pensare che sia impossibile farle coincidere, ma una circonferenza “massima”, ossia il diametro dell'infinito, risulterebbe identica ad una linea retta, ossia una linea la cui curvatura sia “minima”. La retta e la circonferenza trovano la loro coincidenza nell'infinito. Cusano parla anche del carattere congetturale della conoscenza umana, sostenendo che nessuna conoscenza materiale può pretendere la definitività perché essa può approssimarsi all'oggetto, ma rimarrà sempre una differenza incolmabile. Questo,tuttavia, non è per Cusano relativo soltanto all'infinito teologico, ma all'intero universo, che, essendo infinito come il suo creatore, non consente alla ragione umana di raggiungere una conoscenza completa. L'universo, afferma il filosofo, è l'esplicazione di Dio nella molteplicità, laddove Dio è la complicazione della molteplicità nell'assoluta unità. Dio è in tutte le cose e tutte queste sono la manifestazione della divinità, la quale si contrae in esse. Se tale è il rapporto tra Dio e il mondo ne consegue che quest'ultimo non può essere finito, ma deve essere anch'esso infinito per poter esprimere degnamente l'infinità divina. Tra l'infinità del creatore e quella del creato c'è un importante differenza: solo nel caso di Dio si può parlare dell’ “infinito negativo”, cioè un'infinità che consiste nell'assenza di ogni limite, mentre nel caso dell'universo Cusano parla di “infinito privativo”, ossia di un universo che appare indeterminato e privo di qualsiasi specificità e determinazione. Classe 4a I