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La composizione fotografica

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La composizione fotografica
CORSO BASE
DI
FOTOGRAFIA
La composizione fotografica
Una buona composizione è la maniera più forte di vedere le cose
EDWARD WESTON
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SCOPO DELLA COMPOSIZIONE
Lo scopo della composizione è intensificare l’effetto di una fotografia
rendendola più efficace
In fotografia, come in pittura esistono generi basati sulla
composizione: lo still life e le composizioni astratte.
E’ consigliabile uno studio approfondito della pittura: artisti come
Mondrian, Kandinski, Klee, Morandi sono buoni esempi da cui partire.
una fotografia composta bene è più
efficace di una fotografia composta male.
Seguendo questo filo logico possiamo
dedurre che lo scopo della composizione è
intensificare l’effetto di una fotografia.
una fotografia composta bene è più
efficace di una fotografia composta male.
Seguendo questo filo logico possiamo
dedurre che lo scopo della composizione è
intensificare l’effetto di una fotografia.
FRANCO FONTANA, Paesaggio urbano
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NATURA DELLA COMPOSIZIONE
“Comporre” significa “dare forma combinando insieme”.
Dare forma alle idee e alle intenzioni del fotografo che deve combinare
insieme i fattori che compongono la fotografia:
soggetto e sfondo, luci e ombre, colori e tonalità, contorni e forme etc etc.
Tutti questi fattori si basano su due assunti fondamentali:
• un “approccio” globale al soggetto
• la capacità di vedere la realtà in termini fotografici.
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Analizziamo queste due qualità:
approccio globale al soggetto:
considerazione tutti gli aspetti dell’immagine, perché essi sono legati
indissolubilmente l’uno all’altro.
vedere la realtà in termini fotografici:
La macchina fotografica non vede come l’occhio. molto spesso le nostre
fotografie risultano deludenti rispetto a ciò che vediamo. Mancano infatti
2 (3) caratteristiche principali della visione umana:
la profondità (la fotografia è a 2 dimensioni),
il movimento (la fotografia è statica) il colore (se utilizziamo il bianco e nero).
Come ovviare ?
Bisogna ricorrere a elementi grafici che ce ne diano l’illusione
Per l’utilizzo appropriato di questi elementi, il fotografo deve conoscere
le differenze di “visione” tra occhio e macchina fotografica.
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approccio globale al soggetto:
considerazione tutti gli aspetti
dell’immagine, perché essi sono
legati indissolubilmente l’uno
all’altro.
soggetto e sfondo,
luci e ombre,
colori e tonalità,
contorni e forme etc etc
vedere la realtà in termini
fotografici
ADOLPHE
DE MEYER
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L’OCCHIO E LA MACCHINA FOTOGRAFICA VEDONO IN
MANIERA DIFFERENTE
Ci sono 3 ragioni principali:
L’occhio vede soggettivamente, cioè in maniera selettiva: pone quindi
attenzione sugli aspetti interessanti e trascura il resto. La macchina
fotografica vede invece oggettivamente.
La soluzione a questo problema è di allenarci a vedere coscientemente
tutti gli elementi della scena e correggere ed eliminare i dettagli superflui.
Concepire la foto prima di scattarla distingue il fotografo professionista
dal dilettante.
L’ occhio vede in forma stereoscopica, la macchina fotografica vede con
un “occhio solo”.
Dove l’ occhio vede la profondità, l’apparecchio fotografico registra in
maniera “piatta”. La soluzione è quella di dare l’illusione della profondità
con elementi grafici (per esempio con luci ed ombre oppure con la
profondità di campo).
L’occhio vede in maniera contestualizzata, la macchina fotografica lo
decontestualizza ponendolo all’interno di una cornice. E’ per questo motivo che a volte la fotografia è meno interessante della
realtà fotografata: noi infatti vediamo il soggetto senza i confini imposti
dalla cornice fotografica e inoltre l’impressione che riceviamo dal nostro
soggetto è rafforzata dagli altri sensi. www.rifredimmagine.it
“METTERSI NEI PANNI” DELLA MACCHINA
FOTOGRAFICA.
Utile una “Cornice d’Inquadramento“: per esempio
un cartone rettangolare 20×25cm in cui applichiamo
un’apertura di 10×12.5cm circa. Questa cornice ci
offre molti vantaggi:
1. incornicia il soggetto e lo isola, simulando la
“cornice” della fotografia e permette di studiare il
soggetto dal punto di vista fotografico;
2. guardando con 1 solo occhio utilizziamo la
visione monoculare e vediamo come vede
l’obiettivo ovvero senza profondità;
3. ponendo l’occhio a distanze diverse, possiamo
simulare le differenti distanze focali
( grandangolare, media, tele)
4. possiamo scegliere l’inquadratura migliore per
una fotografia
5. possiamo renderci conto dell’angolazione delle
linee (verticali, orizzontali, oblique) convergano,
grazie ai bordi paralleli del nostro riquadro.
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La composizione non ha regole fisse, bensì principi su cui basarsi.
Questi principi sono: Esplorazione, Isolamento e Organizzazione.
ESPLORAZIONE
Esplorare un soggetto in profondità significa osservarlo da tutte le angolazioni
e soprattutto studiarlo in rapporto allo sfondo e a quanto lo circonda.
E anche in rapporto alla luce (diretta, diffusa, laterale, controluce). Se ci
sono elementi di disturbo nell’inquadratura, tante volte basta spostarsi l per
mandare fuori campo un particolare indesiderato dello sfondo o basta.
Si può ottenere l’esito voluto cambiando la distanza dal soggetto anche
usando un teleobiettivo. Oppure usare la “messa a fuoco selettiva”: cioè
chiudere il diaframma il minimo indispensabile. (Un assortimento di obiettivi
intercambiabili assicura la padronanza dello spazio e delle distanze).
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ESPLORAZIONE
Tra i fattori che ne determinano l’aspetto in fotografia
il più importante è la natura e la direzione della luce incidente, in quanto
il soggetto può dare impressioni totalmente diverse in base a questo
parametro.
La luce si cataloga:
Luce Diffusa (luogo aperto con cielo coperto, flash rimbalzato..etc..):
morbida con poche ombre, ed è quindi ideale per ritratti e soggetti di cui
voglio mostrare tutti i dettagli.
Luce Frontale (luce alle spalle del fotografo e frontale al soggetto): ha lo
svantaggio di portare ombre ridotte e quindi poca tridimensionalità al
soggetto; offre però una perfetta riproduzione dei colori.
Luce Laterale (luce più o meno laterale al soggetto): offre ombre ben
definite e quindi una buona tridimensionalità del soggetto ed è
sicuramente la più utilizzata.
Controluce (luce dietro il soggetto e di fronte al fotografo): è la più
contrastata e difficile da gestire, ma potenzialmente offre grandi
opportunità.
Luce dall’alto (luce a mezzogiorno): è la meno interessante, appiattisce il
soggetto
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LUCE LATERALE
E CONTROLUCE
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LUCE LATERALE
L’ISOLAMENTO DEL SOGGETTO
Comporre bene significa presentare il soggetto nella maniera graficamente
più efficace. Per fare ciò devo eliminare le influenze esterne al soggetto,
isolandolo.
Ci sono diverse tecniche per isolare il soggetto:
•Togliere gli oggetti di disturbo
•Avvicinarsi al soggetto o spostarlo
•Riempire il più possibile l’immagine col soggetto
•Allungare la focale (le proporzioni soggetto sfondo rimangono invariate)
•Messa a fuoco selettiva (uso la massima apertura possibile del diaframma
tentando di sfocare tutto ciò che non è il mio soggetto)
•Isolare con la luce Illuminare il soggetto mentre lo sfondo resta nell’oscurità.
•Isolare con i colori (se un soggetto veste con 1 rosso medio e come sfondo
ho verde medio, utilizzando b/n e filtro rosso riesco ad avere buona
separazione dei colori).
Per ogni caso è possibile utilizzare uno di queste metodi di isolamento per
dare risalto al nostro soggetto e quindi migliorare la composizione. Molto
spesso, applicando più di una di queste tecniche, i risultati migliorano
notevolmente.
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-
L’ISOLAMENTO DEL SOGGETTO
ALEKSANDR RODCHENKO,
La madre, 1924
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L’ISOLAMENTO DEL SOGGETTO
ANTON BRUEHL,
Danza da un Night club, 1943
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Posizione del soggetto e angolo di ripresa: lo stesso soggetto ritratto da
varie angolazioni offre sensazioni completamente diverse;
GIANLORENZO BERNINI, David
Inquadratura: inquadrare una parte del soggetto offre interessanti
opportunità espressive al fotografo
GIANLORENZO BERNINI,
Ratto di Proserpina
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Illuminazione
Angolo di ripresa
Inquadratura
Per testare quanto siano
importanti questi tre aspetti
Il consiglio è quello di mettere
una statuetta su di un piano
coperto da lenzuolo (così da
porre attenzione solamente sul
soggetto) e variare la luce,
l’inquadratura e la posizione
del soggetto e dell’angolo di
ripresa.
ROBERT MAPPLETHORPE,
Antinoo, 1987
L’ORGANIZZAZIONE
L’essenza della composizione è l’organizzazione
L’organizzazione implica ordine , mettere ogni oggetto visivo al proprio posto
così da essere in armonia col resto dell’immagine e risultare efficace.
maggiore è la
complessità
dell’immagine,
maggiore è la
la cura
richiesta nella
composizione
Leslie Krims 1984
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L’ORGANIZZAZIONE
IL FORMATO
Il formato dell’immagine è importante per avere una buona fotografia,
influenza infatti la disposizione e i rapporti degli oggetti visivi all’interno
dell’immagine. Il fotogramma è una figura geometrica ben precisa
un quadrato , un rettangolo o un cerchio
Il formato quadrato è da
preferirsi per composizioni
statiche e particolarmente
equilibrate. Con il rapporto 1:1
dei lati permette di (con)centrare
l’inquadratura.
Formato quadrato:
organizzazione centrale, senza
tensione e statica, dà senso di
calma, stabilità,potenza,
grandezza …
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IL FORMATO
Il rettangolo orizzontale
(verticale): implica una
direzione (al contrario di
quadrato e cerchio) e dà
risalto alle linee e alle forme
orizzontali (verticali),
all’estensione verso destra
e sinistra (alto e basso). Più
il rettangolo è allungato, più
accentuate sono queste
caratteristiche
Il formato rettangolare è
più idoneo a contenere
immagini “mosse”,
dinamiche
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IL cerchio: Implica una direzione ruotante, avvolgente, concentrica.
Utilizzando obiettivi fish-eye dà una “prospettiva sferica”
Robert Mapplethorpe
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ELEMENTI DELLA COMPOSIZIONE
LA SEZIONE AUREA
Il formato 24x36, così come il 16x24 sono caratterizzati da un rapporto fra il lato
maggiore e quello minore di 2 a 3. Il rapporto è pari a 1,5 e si avvicina alle
proporzioni del classico sezione aurea (1,61…).
Si ha il rapporto di sezione aurea quando una parte di segmento costituisce media
proporzionale tra l’intero segmento e la parte restante di esso.
a+b=1
a=0,618
b=0,382
La sezione aurea afferma che se dividiamo una linea in due segmenti diseguali A e
B, il rapporto tra il minore (B) e il maggiore (A) è uguale al rapporto tra il maggiore e
l’intera linea, ovvero:
B:A=A:A+B
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REGOLA DEI TERZI
Applicando la regola ai quattro lati di un
fotogramma si ottiene
approssimativamente questo schema:
I punti di intersezione vengono chiamati
PUNTI FORTI.
Su uno di essi sarà opportuno far
cadere il soggetto principale
La psicologia ha infatti rilevato come
nell’osservare un’immagine l’occhio
si diriga spontaneamente sul punto di
sezione aurea.
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LA- REGOLA DEI TERZI
I PUNTI FORTI
La sezione aurea può dare proporzioni piacevoli al soggetto,
fissare la posizione dell’orizzonte e stabilire la posizione del centro
di interesse.
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a - verticali: suggerisce estensione in verticale e idee di stabilità ;
b - curva: suggeriscono l’idea di movimento tranquilli ;
c - inclinate: danno l’impressione di vacillare e quindi di instabilità; è una
forma dinamica ed è il simbolo grafico di movimento, azione, vita;
d. inclinate convergenti: simbolo grafico dell’altezza (o della profondità in
senso verticale);
e -frastagliate (profilo di una città): hanno un effetto stimolante e
colpiscono l’attenzione;
f ondulate movimento placido, non affrettato
g - orizzontali: danno l’idea di stabilità, durata, tranquillità è la più statica
di tutte le linee;
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LE LINEE
Le linee rendono l’idea della quiete, della solennità e della grandiosià del
paesaggio.
ANSEL ADAMS
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linee di contorno: delimitano i toni, le sfumature, i colori; più il contorno è netto più l’effetto
è vivace:i;
linee di struttura o di composizione: sono linee immaginarie create dalla disposizione più
o meno lineare di oggetti e può essere utilizzata per dare una direzione specifica ad una
composizione in conformità alle caratteristiche del soggetto;
linee di movimento o di forza (sguardo rivolto in una direzione, mano allungata, etc…):
implicano una direzione che può essere come base per una composizione.
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LA COMPOSIZIONE STATICA
La composizione è statica se i suoi elementi grafici danno l’impressione
di essere in quiete.
Questo avviene se:
le linee principali sono orizzontali e verticali (senza distorsioni
prospettiche, né inclinate) e dirette al centro dell’immagine
le forme principali organizzate in modo armonico ed equilibrato (per
esempio se il soggetto è centrato oppure riempie l’intero fotogramma)
Lo scopo della composizione statica è evocare sensazioni di tranquillità,
quiete, pace, stabilità, dignità, sicurezza o forza.
Esempi di composizione statica sono i ritratti di persone prese
frontalmente e i soggetti architettonici ripresi senza distorsioni
prospettiche.
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LA COMPOSIZIONE
STATICA
LUIGI GHIRRI, Modena 1978
Un simbolo grafico che introduce un particolare senso di staticità alla
composizione è la simmetria. In termini estetici il suo effetto è di
perfezione,armonia,
monotonia, tradizione.
Un tipo di composizione statico-simmetrica di grande effetto è la
composizione centrale: è molto efficace quando il soggetto ha una
forma completa e autosufficiente oppure quando le linee principali della
composizione convergono verso il centro dell’Inquadratura.
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LA COMPOSIZIONE DINAMICA
La composizione è dinamica se i suoi elementi grafici danno
l’impressione di essere in movimento.
L’illusione del movimento si crea attraverso elementi grafici come:
1. linee principali inclinate o diagonali;
2. linee orizzontali o verticali prospettiche (convergenti, inclinate o
comunque non parallele);
3. forme principali dell’immagine disposte in modo asimmetrico o
decentrato;
4. linee principali rivolte verso l’esterno dell’immagine (verso i bordi o gli
angoli);
La composizione statica è d’obbligo quando si vogliono evocare
sensazioni di azione, movimento, drammaticità, vita, eccitamento,
violenza, conflitti fisici e forti emozioni.
Esempi di composizione dinamica sono le riprese dall’alto o dal basso, le
immagini distorte di soggetti architettonici, le immagini in cui i soggetti
sono mossi.
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COMPOSIZIONE DINAMICA
LINEE PRINCIPALI INCLINATE
O DIAGONALI
Catturare l’azione
Le linee oblique formate dagli schizzi
comunicano un’ energia e il piacere
che investe i ragazzi e rompe
l’immobilità dello sfondo
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COMPOSIZIONE DINAMICA
LINEE PROSPETTICHE
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COMPOSIZIONE DINAMICA
FORME PRINCIPALI DELL’IMMAGINE DISPOSTE IN MODO
ASIMMETRICO O DECENTRATO
EDWARD WESTON
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EQUILIBRIO DINAMICO
E’ una composizione a mezza via tra statica e dinamica in quanto contiene
elementi di equilibrio ed elementi dinamici.
E’ statica perché gli elementi dell’immagine sono otticamente equilibrati; è
dinamica perché la disposizione è asimmetrica.
MARIO GIACOMELLI
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REGOLE ACCADEMICHE
LINEE GUIDA
Per paesaggi e panorami cercate un soggetto di spicco che guidi l’occhio
dell’osservatore dentro l’immagine - da sinistra a destra o dal basso verso l’alto.
Potrebbe essere una strada, un fiume, un albero…
Le cosiddette “linee guida”: linee che dovrebbero guidare lo sguardo
dell’osservatore verso “centro di interesse”. Sono state condotte ricerche scientifiche
con speciali apparecchiature e si è dimostrato che l’occhio individua immediatamente
la parte dell’immagine di maggiore interesse trascurando completamente le lineeguida accuratamente predisposte. www.rifredimmagine.it
REGOLE ACCADEMICHE
-
Movimento e azione
dovrebbero sempre
procedere da sinistra verso
destra perché questo è il
senso normale di lettura. Ma
ebrei e arabi scrivono da
destra verso sinistra.
Nel ritratto quando il
soggetto non guarda
l’apparecchio fotografico, si
dovrebbe lasciare maggior
spazio nella parte dove si
dirige lo sguardo. Cosa non
necessariamente vera,
soprattutto se si vuole dare un
senso di tensione.
ROBERT MAPPLETHORPE
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REGOLE ACCADEMICHE
L’orizzonte, per esempio, non
dovrebbe mai tagliare la foto a
metà, perché ne risulterebbe un
effetto monotono. Ma se l’autore
volesse appunto dare l’idea
della monotonia?
le più diffuse regole di
composizione nel migliore dei
casi, delle mezze verità
Le regole sono fatte
per trasgredire
nessuna regola compositiva ci
garantisce belle foto perché la
natura della composizione è
organizzazione e ogni
fotografia deve essere
organizzata in maniera
FRANCO
differente.
FONTANA
TIRIAMO
LE SOMME
Perché le immagini dei buoni fotografi professionisti sono di norma
migliori delle foto dei dilettanti”?
Non è l’attrezzatura che fa la differenza, né le conoscenze
tecniche e neppure i soggetti più interessanti: Sono elementi
importanti, ma la differenza la fa l’approccio mentale:
Come abbiamo visto:
Interessarsi ad un soggetto specifico e studiarlo in profondità,
ma soprattutto
pensare alla composizione: qual è la forma grafica più efficace
per presentare il soggetto?
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-
Una buona fotografia = sintesi riuscita di TECNICA + COMPOSIZIONE
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