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Rapporto COREA DEL SUD - infoMercatiEsteri

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Rapporto COREA DEL SUD - infoMercatiEsteri
COREA DEL SUD
A cura di:
Ambasciata d'Italia - COREA DEL SUD
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
[email protected]
Con la collaborazione di:
Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE
Camere di Commercio italiane all'estero
www.infomercatiesteri.it
INDICE
PERCHE'
Perchè COREA DEL SUD
Dati generali
Dove investire
Cosa vendere
OUTLOOK POLITICO
Politica interna
Relazioni internazionali
OUTLOOK ECONOMICO
Quadro macroeconomico
Politica economica
Indicatori macroeconomici
Tasso di cambio
Bilancia commerciale
Saldi e riserve internazionali
Investimenti - Stock
Investimenti - Flussi
Barriere tariffarie e non tariffarie
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica
Indici di Apertura al commercio internazionale
Fattori maggiormente problematici per fare business
Business Cost
Indice Doing Business
ACCESSO AL CREDITO
Accesso al credito
RISCHI
Rischi politici
Rischi economici
Rischi operativi
RAPPORTI CON L'ITALIA
Overview
Scambi commerciali
Investimenti con l'Italia - Stock
Investimenti con l'Italia - Flussi
Flussi turistici
COREA DEL SUD
PERCHE'
PERCHÈ COREA DEL SUD
Stabilita' socio-politica, pieno funzionamento dello stato di diritto, attiva presenza sugli scenari internazionali
Capacita' di sviluppo economico continuo, progressivo e costante
Alti livelli di capacita' di innovazione e formazione della forza lavoro
Sistema di infrastrutture tra i piu' avanzati a livello mondiale
Maggiore rete mondiale di Accordi di Libero Scambio
A partire dal 1988, il sistema politico sudcoreano ha potuto evolversi in una compiuta
democrazia che nel 1997 ha reso possibile l’inserimento della Corea a pieno titolo tra i Paesi
membri dell’OCSE. La Corea del Sud e’ ormai una media potenza regionale che si proietta
attivamente sulla scena internazionale, aumentando l’impegno nel peace-keeping e nelle
tematiche globali. E’ sempre piu’ attiva anche nella cooperazione allo sviluppo: nel 2010 fa
ha aderito al DAC dell’OCSE, diventando il primo Paese a passare dallo status di destinatario di aiuti allo sviluppo a quello di
erogatore.
Stabilita' socio-politica, pieno
funzionamento dello stato di
diritto, attiva presenza sugli
scenari internazionali
La success story sudcoreana e' unica. Il Paese e' passato, nel corso di pochi decenni, dal
sottosviluppo alla condizione di dodicesima economia mondiale, quarta dell'Asia dopo Cina,
Giappone ed India. I 50 milioni di abitanti hanno raggiunto un reddito pro capite che e'
passato dai 79 dollari degli anni 60 agli oltre 22.000 (31.750 dollari a parita' di potere d'acquisto, dato superiore alla media UE). La
crescita del PIL rimane robusta se confrontata a quella dell'Eurozona o a quella di Paesi con analoghi livelli di sviluppo socioeconomico.
Capacita' di sviluppo economico
continuo, progressivo e costante
La vitalità dell'economia coreana si manifesta attraverso la capacita' nel programmare e
realizzare forti investimenti nei settori industriali più avanzati (elettronica, ICT,
semiconduttori, nucleare, energie rinnovabili, robotica, biotecnologie, ecc.) a sostegno di
imprese multinazionali con vocazione all'esportazione (Samsung, Hyundai, LG, Doosan,
Posco, etc.). Un management preparato ed efficiente si avvale di una manodopera con ottima formazione professionale ed altissimi
livelli di istruzione(oltre il 36% della forza lavoro e' in possesso di formazione universitaria).
Alti livelli di capacita' di
innovazione e formazione della
forza lavoro
L'efficenza del proprio sistema infrastrutturale integrato, con pochi confronti a livello
mondiale, ha consentito alla Corea di trasformarsi nel piu' importante hub regionale del nordest Pacifico. L'Aeroporto internazionale di Incheon (2005-2014 miglior aeroscalo mondiale,
Airports Council International), il porto di Busan (quinto porto mondiale per traffico container), il sistema ferroviario di alta veocita',
quello autostradale sono solo le piu' evidenti eccellenze infrastrutturali di un Paese che ha basato le proprie performaces in termini di
export anche su tali fondamentali.
Sistema di infrastrutture tra i piu'
avanzati a livello mondiale
L'aggressiva strategia di accordi di libero scambio (FTA) posta in essere dalla Corea dal
2004 in avanti (accordi con partners pari al 61% del PIL ed al 46% del commercio mondiale)
e` ancora oggi strumentale a nuovi obiettivi di crescita attraverso l'export: Seoul ha in vigore
FTA con UE (il piu` avanzato mai concluso da Bruxelles con un Paese terzo), USA, EFTA, ASEAN, Cile, Peru', Singapore, Turchia,
oltre ad un accordo bilaterale equiparabile con l'India. Conlusi, benche' non ancora in vigore, accordi con Colombia, Canada,
Australia, Nuova Zelanda e Cina.
Maggiore rete mondiale di
Accordi di Libero Scambio
Ultimo aggiornamento: 31/03/2015
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DATI GENERALI
Forma di stato
Repubblica presidenziale
Superficie
99,678 Kmq
Lingua
Coreano
Religione
Buddismo, Cristianesimo (Cattolicesimo, Confessioni Evangeliche), altro
Moneta
Won sudcoreano
Ultimo aggiornamento: 02/12/2015
COREA DEL SUD
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COREA DEL SUD
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DOVE INVESTIRE
Prodotti chimici
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Costruzioni
Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
Altre attività dei servizi
Prodotti chimici
Quello coreano e' il quinto mercato mondiale della chimica con un valore stimato di circa 150
mld Euro nel 2013. Il settore chimico ha costituito uno dei volani industruiali principali nello
sviluppo economico coreano degli ultimi 50 anni. Partendo negli anni '60, grazie all'impulso governativo, con una produzione legata
alla petrolchimica di base il sistema si e' progressivamente evoluto verso un modello caratterizzato da grandi gruppi industriali privati
orientati a segmenti produttivi a piu' elevato valore aggiunto. Tale transizione, concretizzatasi compiutamente a partire dagli anni '90,
e' stata favorita sia dall'incorporazione di tali produzioni in altri settori trainanti dell'economia coreana (semiconduttori, automotive,
ecc.) che dal consolidamento delle industrie di Paesi quali Cina o Arabia Saudita. Attualmente le tre maggiori societa' coreane della
chimica, LG Chem, Lotte Chemical e SK Innovation, sono classificate globalmente tra le prima 50 societa' del settore
(rispettivamente al 13mo, 23mo e 31mo posto). I principali mercati di destinazione delle esportazioni chimiche coreane sono Cina,
Giappone, Taiwan, Stati Uniti e Vietnam.
Per quanto riguarda i c.d. "fine chemicals" (componenti farmaceutici, pesticidi, coloranti, adesivi, pigmenti e vernici, ecc.) le
produzioni coreane, avviate a partire dagli anni '70 grazie all'adozione di tecnologie sviluppate in Paesi maggiormente avanzati,
hanno progressivamente sostituito le importazioni. La Corea risulta tuttavia ancora meno competetiva di realta' come il Giappone (e
pertanto ancora dipendente dalle importazioni dall'estero) insegmenti a piu' elevato contenuto tecnologico che richiedono ingenti
investimenti a lungo termine in ricerca e sviluppo. Nel 2013 (ultimi dati disponibili) il Paese ha infatti registrato un deficit
considerando esclusivamente i c.d. "fine chemicals" con importazioni pari a 17,5 mld USD (-1,7%) ed esportazioni per 10,6 mld USD
(+6,6%). Programmi di attrazione di investimenti esteri nesl settore sono stati specificamente sviluppati al fine di colmare il gap
esistente, in considerazione dell fatto che la Corea e' tra i maggiori player mondiali in settori (LCD, DRAM, semiconduttori,
elettronica di consumo, ecc.) ad alta intensita' di domanda per tali prodotti.
Appaiono quindi rilevanti le possibilita' di investimento nel settore soprattutto mediante collaborazioni orientate allo sviluppo prodotti
avanzati nelle quali, per le imprese italiane, la componente tecnologia potrebbe risultare premiante rispetto a quella finanziaria. Si
segnala a tal proposito la joint venture avviata nel 2013 tra Versalis (Gruppo ENI) e Lotte Chemical per la produzione di elastomeri
nel complesso chimico della citta' di Yeosu. La joint venture prevede inoltre un accordo di licenza tecnologica riguardante linee di
prodotto che trovano applicazione anche in altri segmenti (adesivi industriali, agenti modificatori bitume, ecc.).
(elaborazione Ufficio Commerciale, dati InvestKorea)
Autoveicoli, rimorchi e
semirimorchi
nd
Costruzioni
nd
Amministrazione pubblica e
difesa; assicurazione sociale
obbligatoria
DIFESA - In considerazione del contesto regionale nel quale e’ inserita la Corea del Sud
alloca una percentuale elevata del proprio bilancio alle esigenze di difesa. Negli ultimi
quindici anni, la crescita media annua del bilancio della difesa è stata del 6,6%, senza
conoscere interruzioni nemmeno in corrispondenza della crisi finanziaria globale cominciata
nel 2008.Nel 2014, la Corea ha destinato circa 34 mld USD al bilancio della difesa. Per il 2015, è previsto un ulteriore aumento del
5,3% delle spese militari, che dovrebbe portare il bilancio complessivo al 2,63% del PIL nazionale. Una parte importante del budget
per la difesa è dedicata a investimenti in ricerca e sviluppo (il 6.6% nel 2011 e il 7.1% nel 2012).
A partire dai primi anni ’70, il Paese ha cominciato sviluppare un’industria degli armamenti nazionale, dando così avvio a consistenti
programmi pubblici di investimento. Nell’ottica coreana, la politica di difesa e acquisizione non è solamente funzionale allo sviluppo
di adeguate capacità di deterrenza, necessarie per garantire la sicurezza del Paese, ma deve anche rappresentare un motore per la
crescita economica. Il Governo coreano ha promosso lo sviluppo dell’industria nazionale della difesa soprattutto attraverso i grandi
conglomerati privati, che dispongono al proprio interno di divisioni o di società controllate operanti nella produzione di armamenti (ad
esempio Samsung Techwin, Doosan Infracore, Hyundai Rotem, STX Offshore & Shipbuilding, Lig Nex1). La stessa KAI (Korea
Aerospace Industries), prima azienda aerospaziale coreana, è partecipata da Samsung, Hyundai Motor Company e Doosan, oltre
che dallo Stato. Ciò contribuisce peraltro a una maggiore integrazione tra ambiti militare e civile, favorendo spill-over tecnologici che
beneficiano l’intera economia. La dirigenza sudcoreana sta inoltre da tempo perseguendo l’obiettivo strategico di affermarsi a livello
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globale come uno dei principali Paesi esportatori di armamenti. Benche’ le aziende coreane risultino particolarmente presenti nel
sud-est asiatico, soprattutto in Indonesia (principale partner regionale) e Filippine, la Corea si sta recentemente affacciando
recentemente su nuovi mercati in Medio Oriente e Sud America.
Malgrado la progressiva affermazione quale Paese esportatore di materiali d’armamento, la Corea del Sud continua ad
approvvigionarsi sui mercati internazionali per soddisfare le proprie esigenze di procurement, e il deficit commerciale nel settore
della difesa e’ tuttora ampio. Nel periodo 2008-2012, la Corea ha infatti rappresentato il quarto Paese importatore di armamenti al
mondo, dopo India, Cina e Pakistan, con una quota di circa il 5% dell’intero commercio globale.La politica delle acquisizioni della
DAPA (Defense Acquisition Program Administration), Autorità del procurement militare creata nel 2006, è funzionale a colmare il
divario cha ancora separa la Corea dai Paesi più tecnologicamente avanzati nel settore della difesa. Di qui, l’attuazione di una
strategia sempre più basata sullo sviluppo di partnership industriali più che sulle mere acquisizioni, e mirata ad ottenere adeguati
trasferimenti di tecnologia e compensazioni (offset).
E` quindi evidente l’interesse attuale e prospettico per l’industria italiana in un Paese che aumenta costantemente il proprio bilancio
della difesa, che figura tra i principali importatori di materiali d’armamento e che è interessato a trovare partner internazionali con i
quali avviare progetti di collaborazione nel settore della ricerca e sviluppo di programmi per la sicurezza nazionale. L’avanzato grado
di sviluppo raggiunto dall’industria della difesa coreana nonche’ la sua crescente proiezione internazionale consentono inoltre di
considerare partnership strategiche per un’efficace penetrazione sia del mercato locale che di quello regionale.
(elaborazione Ufficio Commerciale)
Altre attività dei servizi
LOGISTICA E TRASPORTI - La Repubblica di Corea in virtu’ della propria collocazione
geografica costituisce una piattaforma logistica naturale nella regione del Nord-Est asiatico. I
volumi di trasporto di merci hanno avuto progressivi incrementi proporzionalmente alla crescita economica e all'espansione della
proiezione internazionale di una economia spiccatamente export-led come quella coreana. Il Paese, conosciuto per l’elevata qualita’
della propria rete infrastrutturale, ha sviluppato nell’ultimo quindicennio una serie di politiche specificamente orientate ad esaltarne il
ruolo di hub regionale.
Rilevanti investimenti sono stati sviluppati soprattutto al fine di incrementare la capacita’ dei maggiori snodi portuali. Importanti
interventi sono altresi’ stati realizzati per ridurre i costi legati alla dimensione logistica, legati soprattutto ai regimi autorizzatori,
nonche’ per la realizzazione di sistemi informatici di gestione integrata tra i piu’ avanzati al mondo. La Corea, che movimenta via
traffico marittimo il 95% del suo export, ha sviluppato nel quadro di una roadmap di “e-Government” avviata nel 2003 una
riorganizzazione digitale delle informazioni relative al traffico marittimo e portuale. Il Progetto sviluppato, denominato “U-port”
(Ubiquitous Port), prevede la completa disponibilita` (in ogni luogo e in tempo reale) delle informazioni relative al movimento di navi e
merci, permettendo a tutti i diversi soggetti (autorita` portuale, dogana, immigrazione, quarantena, spedizionieri, armatori, etc) di
avere un unico punto di contatto, con la piena disponibilita` e trasparenza delle informazioni. La rete di interconnessione delle
informazioni logistiche e` basata su un un sistema informatico sviluppato a livello regionale ed avviato nel 2011 congiuntamente a
Cina e Giappone.
Nel 2012 Italia e Corea hanno siglato un Memorandum di intesa per la cooperazione in materia di ICT e innovazione nel campo dei
trasporti marittimi. L’accordo consentira’ l’integrazione dei sistemi di gestione digitale della logistica rendendo possibile un sempre
maggiore accesso, da parte coreana, ai 24 porti commerciali italiani.
Il Porto di Busan, quinto porto mondiale per traffico merci, ha movimentato nel 2014 18,6 millioni TEU con una prospettiva di
superamento dei 20 milioni nel 2015. Il dato, in crescita del +5,6% su base annua, appare particolarmente significativo poiche’ per la
prima volta i volumi di merci trabordate (9,4 milioni TEU) hanno superato quelli di merci locali (9,2 milioni TEU), sottolineando il ruolo
del porto di Busan come maggiore snodo logistico regionale. Rilevanti sono inoltre nell’area di Ulsan le infrastrutture, funzionali
soprattutto alla locale industria pesante, che consentono un passaggio diretto delle produzioni dagli stabilimenti alle navi cargo.
Per quanto invece attiene alla distribuzione interna il sistema e’ organizzato attorno ad una serie di centri di smistamento maggiori
nelle principali citta’ secondo un modello “hub-and-spoke”. Tale modalita’ si dimostra particolarmente efficiente in un Paese dalle
dimensioni relativamente ridotte (la Corea ha una superficie pari a poco meno di un terzo di quella italiana) e innervato da un
sistama di reti autostradali e ferroviarie particolarmente sviluppato.
(elaborazione Ufficio Commerciale)
Ultimo aggiornamento: 23/04/2015
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COREA DEL SUD
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COSA VENDERE
Prodotti alimentari
Macchinari e apparecchiature
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Prodotti alimentari
La tradizione agroalimentare italiana in Corea del Sud e’ ampiamente conosciuta ed
apprezzata. I consumatori coreani sono molto ricettivi nei confronti di una gastronomia –
quella italiana – sinonimo in Corea di alta qualita’ ed eleganza. Con oltre settecento ristoranti nella sola Seoul, autenticamente
italiani o semplicemente ispirati alla tradizione culinaria del nostro Paese, quella italiana risulta essere la cucina straniera piu’
presente in Corea assieme a quella giapponese. Benche’ l’accessibilita’ e la diffusionedi prodotti nei circuiti della grande
distribuzione siano apprezzabili , in tale comparto esistono margini di miglioramento che potrebbero essere sfruttati attraverso
iniziative promozionali direttamente orientate ai consumatori finali. Questi infatti spesso dispongono di una conoscenza piuttosto
limitata per l’impiego casalingo dei prodotti non nazionali. La Corea e’ il quarto mercato asiatico per l’agroindustria italiana dopo
Giappone, Cina e Hong Kong (nel 2014 oltre 220 mln USD, +13% su base annua). Nel periodo 2010-2014 l’export italiano delle
principali categorie (olio di oliva, pasta, prodotti caseari, conserve, caffe’, prodotti a base di cacao) in Corea e’ quasi raddoppiato,
passando da 67,5 ad oltre 124 mln USD. Considerando tale paniere l’Italia e’ il terzo esportatore su questo mercato dietro a Stati
Uniti e Cina con una quota di mercato (10,6%) cresciuta del +18,5% rispetto al 2013 e piu’ che doppia rispetto al principale
concorrente europeo, la Francia (quota di mercato del 4,3%). Oltre ai vantaggi daziari determinati dall’Accordo di Libero Scambio
UE-Corea, possibilita’ particolarmente significative sono state dischiuse, nel settore dei prodotti biologici, dall’Accordo tra Unione
Europea e Corea per il mutuo riconoscimento dei sistemi di certificazione delle produzioni biologiche entrato in vigore a febbraio
2015.
L’Italia e’ il terzo esportatore di vino dietro Francia e Cile, con una quota di mercato di circa il 17%. L’export nazionale nel 2014 ha
fatto registrare un incremento del +7,3% rispetto al 2013 per un valore di 31,2 mln USD. Il mercato coreano e’ tornato a crescere
nell’ultimo triennio dopo il rallentamento seguito alla fine del c.d. “wine boom” dello scorso decennio. Dopo tale fase il mercato
coreano si e’ riassestato evidenziando una maggiore sensibilita’ dei consumatori per il rapporto qualita’-prezzo. In un mercato ormai
consolidato per la categoria preminum e nel quale e’ presente un’ampia scelta di prodotti a prezzo ridotto, ampie potenzialita’ sono
offerte a quelle produzioni italiane di buona qualita’ capaci di proporsi in una fascia di prezzo intermedia. Grazie all’Accordo di
Libero Scambio UE-Corea non sono piu’ presenti dazi di importazione.
(elaborazione Ufficio Commerciale, dati Korea Customs Service, Ufficio ICE Seoul)
Macchinari e apparecchiature
Il settore meccanico costituisce storicamente la prima voce dell’export italiano in Corea. Nel
2014 tale comparto ha contribuito per il 27% alle esportazioni (circa 1,7 mld USD) con una
crescita annuale del 21%. Nel quinquennio 2010-2014 si e’ registrato un aumento del +78,6%, passando da 948 mln USD a 1,7 mld
USD. Il dato appare considerevole alla luce del tasso crescita generale delle esportazioni italiane nel mondo nel medesimo periodo (
+17,8%). Appare molto interessante rilevare come, coerentemente con la spiccata caratterizzazione manifatturiera ed “export-led”
dell’economia coreana, il Paese sia un forte importatore di apparecchiature per la lavorazione dei metalli ed al contempo un
esportatore di macchine utensili. Scomponendo la macro-categoria e considerando il settore delle macchine utensili le importazioni
dall’Italia hanno registrato nel 2014 un aumento del +50,4% pari a circa 60 mln USD. I maggiori esportatori restano tuttavia il
Giappone con una quota di mercato di circa il 40% del settore (nel 2014 736 mln USD, +16%) e la Germania con il 17 % (265 mln
USD, -10,7% su base annua). I macchinari importati dall’Italia vengono utilizzati in Corea soprattutto nella componentistica per
automotive, cantieristica navale, industria aeronautica, IT. Tra le attrezzature maggiormente richieste macchinari per il taglio (metal
cutting machines) e centri di lavoro a controllo numerico (machining centers) e relativa componentistica ausiliaria. Per quanto attiene
alla componentistica per l’automotive i subfornitori (PMI) dei grandi gruppi coreani del settore operano tutt’ora sotto la sostanziale
direzione di questi e, pertanto, continuano a dipendere dall’importazione di tecnologia non coreana nel settore macchine utensili. Tra
i prodotti italiani che hanno fatto registrare i maggiori incrementi nel 2014 si segnalano macchine rullatrici, centinatrici, piegatrici,
raddrizzatrici o spianatrici (+24,4%), torni orizzontali (+930%), macchine alesatrici-fresatrici (+240%). Nel sistema distributivo
coreano nel settore dei macchinari rimane centrale il ruolo degli agenti. Sono rari i casi in cui gli utilizzatori finali procedano
all’acquisto direttamente presso le case produttrici senza l’intermediazione di un agente. Gli agenti, infatti, solitamente oltre alla fase
di importazione del prodotto gestiscono anche la manutenzione post vendita offrendo un servizio completo. La garanzia di adeguati
servizi di manutenzione e assistenza successive all’acquisto sono per i clienti locali una condizione essenziale e premiante. I
fornitori dei principali paesi concorrenti sono sovente preferiti nella scelta anche per la presenza di estese reti di supporto after-sale.
(elaborazione Ufficio Commerciale,dati Ufficio ICE Seoul)
COREA DEL SUD
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Articoli di abbigliamento (anche
in pelle e in pelliccia)
All'interno del macro-settore abbigliamento il comparto piu' dinamico in Corea e' sicuramente
quello outdoor-sport-golfwear. Negli ultimi anni si e’ infatti assistito ad una aumento
esponenziale dell’interesse per attivita’ all’aria aperta quali campeggio, escursionismo in
montagna, trekking. Appare significativo come l’interesse per tali attivita’ non risulti limitato alle fasce piu’ giovani della popolazione
ma raccolga un favore transgenerazionale, coinvolgendo anche i segmenti piu’ maturi della popolazione coreana. Tale contesto
determina la presenza di elevate opportunita’ nel settore. L’abbigliamento tecnico e sportivo ha manifestato una particolare vitalita’ in
Corea anche in fasi di stagnazione del comparto abbigliamento nel suo complesso. In particolare nel triennio 2010-2012 il mercato
dell’outdoor-sport-golfwear ha fatto registrare i tassi di crescita piu’ elevati dell’intero settore. La categoria outdoor-sports-golfwear in
Corea corrisponde al 30,4% del totale dell’industria della moda, per un valore di circa 8 mld USD nel 2014. Il solo segmento outdoor
copre il 48% dei tale categoria.Il mercato e' ancora dominato dalle produzioni locali (54%), La restante quota e' divisa da produzioni
a marchio su licenza (39%) e da una ridotta quota di prodotti direttamente importati (7%). La propensione dei consumatori coreani
ad orientare le proprie preferenze non soltanto in ragione delle specifiche tecniche dei prodotti ma anche prestando attenzione a
caratteristiche quali piacevolezza e design di tendenza favorisce tuttavia le potenzialita' delle produzioni non coreane.
(elaborazione Ufficio Commerciale,dati Ufficio ICE Seoul)
Articoli in pelle (escluso
abbigliamento) e simili
I prodotti in pelle rappresentano la seconda voce dell’export italiano in Corea per un valore
pari a 602,8 mln USD nel 2014. Le esportazioni di tali prodotti sono aumentate del 10,2% su
base annua, coprendo una quota dell’import coreano in tale categoria del 9,6%. I prodotti
italiani esprimono una particolare attrattivita’ nei confronti dei consumatori coreani soprattutto nei segmenti valigeria e pelletteria in
senso stretto (borse, accessori, ecc.), nei quali il valore delle esportazioni dall’Italia corrisponde a circa il 30% delle importazioni
facendo dell'Italia il secondo esportatore dopo la Cina.Nella fase attuale si assiste ad un trend che sta portando il consumatore
medio coreano a porre una maggiore attenzione a fattori quali innovativita’ del design e novita’ del prodotto. Sul fronte del design
sembrano favoriti articoli privy di loghi vistosi e zaini unisex.Tale tendenza tende a privilegiare produzioni provenienti dall’estero a
scapito dei maggiori marchi coreani, percepiti in questa fase come meno freschi. Nonostante il branding rivesta ancora un ruolo
cruciale su questo mercato le produzioni italiane hanno la possibilita’ di valorizzare aspetti quali qualita’ e artigianalita’, sottolineando
il valore aggiunto costituito dalla tradizione e da lavorazioni specifiche. Trainate dal buon andamento del settore pelletteria l’Italia
consegue un buon posizionamento anche per quanto attiene alle importazione di pellami e semilavorati in pelle. Nel 2014 l'Italia e'
stata il secondo fornitore coreano dietro agli Stati uniti con esportazioni per oltre 100 mln USD, pari al 10% di tutto l'import coreano
del settore. Tali importazioni risultano in crescita negli ultimi anni grazie alla loro incorporazione in produzioni (anche di
abbigliamento) destinate tanto al mercato locale che all’esportazione, sopratutto per prodotti di fascia alta considerate la qualita’ di
lavorazioni realizzate in Italia come, ad esempio, la conciatura al naturale. Tra le produzioni maggiormente richieste sono da
menzionare i pellami ovini, che coprono circa la meta’ delle esportazioni italiane in Corea.
(elaborazione Ufficio Commerciale, dati Ufficio ICE Seoul)
Prodotti delle altre industrie
manufatturiere
COSMETICA - L’importanza del settore cosmentico in Corea e’ significativa. Gli ultimo dati
disponibili, riferibili al 2013, attestano in circa 7 mld USD il valore del mercato coreano. I dati
del settore riferiti al decennio 2004-2013 mostrano una crescita di import (+7,4%), export
(+21,1%) e produzione (+9,7%). Gli analisti prevedono una crescita costante dell’industria cosmetica coreana nei prossimi anni,
soprattutto in relazione all’aumento dell’attrattivita’ per prodotti coreani, percepiti nei mecati di esportazione asiatici come di alta
qualita’. Particolarmente dinamici i segmenti per la cura per la pellle e la cosmetica dedicata al pubblico machile che nell’ultimo
decennio ha fatto registrare un vero e proprio boom. I prodotti per la cura della pelle maschile hanno dimostrato una ottima vitalita’
anche in fasi di rallentamento del mercato cosmetico in generale. I consumatori coreani vantano, infatti, la maggiore spesa pro
capite al mondo con riferimento a tali prodotti. Nel 2014 l’Italia e’ risultata il quinto fornitore dietro a Stati Uniti, Francia, Cina e
Giappone, cone esportazioni per 71,9 mln USD pari ad una quota di mercato del 3,5%. I canali distributivi si caratterizzano in
maniera abbastanza differente per i prodotti nazionali e per quelli di importazione. Infatti se con riguardo ai primi vengono privilegiate
la vendita porta a porta e le catene specializzate (c.d. “brand shop”) per i secondi prevalgono le vendite nei department store (oltre il
55%) nonche’ melle c.d. multi-level. Negli ultimi anni si sta tutavia affermando in misure sempre maggiore il canale distributivo
costituito da negozi specializzati multimarca anche in ragione dell’aumento di interesse nei confronti di prodotti provenienti
dall’estero, soprattutto in nicchie di mercato relativamente nuove come, ad esempio, prodotti cosmetici naturali e/o certiifcati bio.
(elaborazione Ufficio Commerciale, dati Ministry of Food and Drug Safety, Ufficio ICE Seoul)
Ultimo aggiornamento: 22/04/2015
COREA DEL SUD
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COREA DEL SUD
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OUTLOOK POLITICO
POLITICA INTERNA
Uscita distrutta dalla Guerra di Corea, la Corea del Sud ha iniziato - a partire dagli anni ‘70 - una sostenuta crescita economica e
sociale fino a divenire oggi la 12ma potenza economica mondiale. Il reddito pro-capite è passato dai 79 dollari degli anni ‘60 agli
oltre 22 mila. Il PIL pro-capite sudcoreano è più alto della media UE (31.750 dollari) e, grazie ai suoi principali “chaebol”
(conglomerati industriali), il Paese è oggi al settimo posto mondiale per le esportazioni.
A partire dalla fine degli anni ‘80, il sistema politico sudcoreano si è gradualmente evoluto in una compiuta democrazia. Nel 1997, la
Corea è entrata a pieno titolo tra i Paesi membri dell’OCSE e nel 2010 ha aderito al Comitato Aiuto Pubblico allo Sviluppo (DAC)
della medesima organizzazione parigina, marcando anche in tal modo il passaggio da paese ricevente a paese donatore di aiuti allo
sviluppo. Permane una situazione di conflitto con la Corea del Nord (cristallizzata dall’Armistizio di Panmunjom del 1953), che
condiziona le condizioni di sicurezza nella penisola coreana incidendo talvolta anche su alcuni aspetti dell’economia sudcoreana.
Con l’elezione, il 19 dicembre 2012, della Sig.ra PARK Geun-hye a Presidente della Repubblica di Corea, si apre un nuovo
quinquennio di guida conservatrice del Paese dopo la presidenza LEE Myung-bak (2007-2012) che aveva chiuso un decennio a
guida progressista (Presidenti KIM Dae-jung e ROH Moo-hyun).
Il suo ambizioso programma di Governo include – tra gli altri – tre obiettivi principali:
1) la ripresa di un dialogo con la Corea del Nord (DPRK):
2) la ‘democratizzazione economica’ per la definizione di nuove regole del sistema economico-commerciale nazionale anche verso
grandi aziende;
3) la ‘moralizzazione’ della politica.
A tali questioni si aggiungono i rapporti regionali con Cina e Giappone, essenziali sotto il profilo economico-commerciale, ma spesso
resi complessi da frizioni politiche. Nei primi due anni di Governo, la Presidente PARK ha compiuto numerose missioni all’estero
(Sud-est Asiatico, Stati Uniti e Canada, Europa – inclusa l’Italia, Medio Oriente e Paesi del Golfo, Paesi dell’America Latina),
concludendo numerosi accordi di libero scambio.
Le elezioni per il rinnovo generale dell’Assemblea Nazionale hanno avuto luogo l’11 aprile 2012. Il partito conservatore ‘Saenuri’ ha
prevalso, ottenendo la maggioranza assoluta con 152 seggi sui 300 disponibili (equivalente al 46% del corpo elettorale). Il principale
partito d’opposizione, il ‘Democratic United Party’ (DUP, poi trasformatosi in ‘New Politics Alliance for Democracy’ – NPAD a seguito
della convergenza tra lo stesso DUP e il movimento Liberal-Democratico dell’indipendente AHN Cheol-soo), ha ottenuto 127 seggi
(pari al 36% di voti). Il partito di estrema sinistra, ‘United Progressive Party’ (UPP), è risultato la terza forza politica, raccogliendo un
sorprendente 10% dei voti: accusato di attività sovversive, l’UPP è stato bandito dalla vita politica e conseguentemente sciolto a
seguito di una sentenza della Corte Costituzionale coreana, emanata il 19 dicembre 2014. Il ‘Justice Party’ ha ottenuto 5 seggi. Le
elezioni suppletive per il rinnovo di 15 seggi dell’Assemblea Nazionale, tenutesi lo scorso 30 luglio 2014, hanno visto un risultato
favorevole al Saenuri (11 seggio conquistati), disponendo ora in Parlamento di 158 seggi su 300.
In linea generale, i coreani pongono sempre maggiore attenzione alle tematiche più pragmatiche che li riguardano, in particolare sui
temi del welfare (i cui livelli di spesa rientrano tra quelli più bassi dei Paesi OCSE). Temi quali la disoccupazione, gli stipendi e i
salari, l’equità distributiva, l’inflazione, la spesa sanitaria e il sistema ospedaliero, le pensioni e i servizi per gli anziani, le scuole,
sono al centro dell’attenzione.
Ultimo aggiornamento: 29/05/2015
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RELAZIONI INTERNAZIONALI
Forte degli eccezionali risultati conseguiti negli ultimi quaranta anni in campo economico e commerciale, la Corea del Sud ha posto
in essere con determinazione un’azione intesa a far acquisire al Paese un maggior ruolo sulla scena internazionale. Cio’ è
principalmente avvenuto attraverso la presenza crescente nei principali fora internazionali, un aumentato impegno nella
cooperazione allo sviluppo, un importante contributo alle operazioni di pace delle Nazioni Unite, iniziative mirate della Comunità
internazionale come il contrasto alla pirateria sulle coste della Somalia e, in ambito proliferazione nucleare, l’organizzazione
dell’edizione 2012 del Vertice sulla Sicurezza Nucleare. Il risultato di maggior rilievo degli ultimi anni è stato la designazione ad
ospitare il G20 nel novembre 2010.
Il secondo mandato da Segretario Generale ONU di BAN Ki-moon e la nomina del coreano-americano Jim KIM alla Presidenza della
Banca Mondiale contribuiscono a manifestare in modo tangibile il nuovo status della Corea del Sud sul piano internazionale, mentre
una “diplomazia della difesa” ha condotto la Corea del Sud a partecipare a ben 8 operazioni di mantenimento della pace e della
sicurezza internazionale (PKO) in ambito ONU.
COREA DEL SUD
8
Il programma della Presidente PARK Geun-hye in politica estera ha ricalcato le tradizionali linee d’azione coreane. In tal senso, la
Corea, media potenza con ambizioni in più settori e scacchieri regionali, si propone ora come versatile modello economico e politico
anzitutto per i Paesi in via di sviluppo, grazie ad un costante impegno nel campo della cooperazione internazionale e ad un continuo
incremento dei suoi fondi per attività di sviluppo nei PVS (oggi allo 0,12% del PIL). Nel contesto G20, la corea propone e realizza
sinergie fra Paesi di pari “peso” come con il MIKTA, club innovativo con Messico, Indonesia, Turchia e Australia. Sotto il profilo
ambientale e della crescita verde, la Corea è fortemente impegnata per lo sviluppo di una economia globale sostenibile (come
dimostrano l’istituzione a Seoul del Global Green Growth Institute – GGGI e lo stabilimento del Segretariato del Green Climate Fund
ONU, fondo del valore di 10 miliardi di dollari), svolgendo altresì un ruolo di cerniera tra i Paesi industrializzati, sottoposti agli obblighi
dell’attuale protocollo di Kyoto, e i Paesi emergenti.
La proiezione economica e commerciale è altrettanto imponente. Fitta è la rete di accordi di libero scambio, a prescindere dalle
posizioni espresse in quadro WTO.
Dopo decenni di relativa stabilità nell’Asia Pacifico, la Corea vive già ora una situazione caratterizzata da un’economia sempre più
proiettata verso la Cina e un sistema di difesa e di alleanze ancora fortemente orientato verso gli Stati Uniti. L’attuale fase nelle
relazioni tra Cina e Corea del Sud mira a cogliere l’evoluzione positiva della posizione cinese in materia di questioni di sicurezza
della penisola coreana. Fondamentale è stato l’assenso cinese all’adozione delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza n. 2087 e
2094, che hanno stabilito nuove sanzioni nei confronti della Corea del Nord a seguito del terzo test nucleari condotto da Pyongyang.
Il contesto regionale vede la mancanza di una cornice istituzionale comune nel Nord Est Asiatico. Le divisioni storiche, retaggio della
fine della Seconda Guerra Mondiale e della colonizzazione giapponese in Estremo Oriente, hanno finora impedito l’avvio di un
processo di riconciliazione tra il Giappone da una parte e, dall’altra le due Coree e la Cina. La penisola coreana, con la sua divisione
tra il Nord e il Sud, continua ad essere l’esempio evidente della mancanza di un processo di pacificazione regionale, a cui si sono
aggiunti nel corso degli ultimi anni anche gli episodi legati alle controversie marittime, che si estendono anche all’area del Sud Est
Asiatico. In tale ambito, la Corea della Sig.ra PARK ambisce alla definizione di un sistema di sicurezza regionale nel nord-est
asiatico, mediante il quale costruire rapporti di reciproca fiducia tra i Paesi dell’area. La “dottrina PARK” per il Nord-est asiatico
prevede, in particolare la realizzazione della “North-East Asia Peace and Cooperation Initiative” (NAPCI), basata sulla realizzazione
di misure “neutrali” di trust building quali i programmi e attività in materia ambientale, di cooperazione allo sviluppo e protezione
civile.
Ultimo aggiornamento: 29/05/2015
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COREA DEL SUD
9
OUTLOOK ECONOMICO
QUADRO MACROECONOMICO
A partire dagli anni ’60, la Corea del Sud ha registrato un’impetuosa crescita economica e sociale che ha portato il Paese a divenire
la dodicesima potenza economica al mondo (a parità di potere d’acquisto) e la quarta in Asia, dopo Cina, Giappone e India. Il
reddito pro-capite è passato dai 79 dollari degli anni ‘60 agli oltre 28.000 del 2014, e la Corea rappresenta oggi uno dei paesi più
avanzati dal punto di vista tecnologico, grazie anche agli investimenti sostenuti in ricerca e sviluppo, con una spesa che nel 2012 e’
stata, in percentuale sul PIL, la seconda tra i Paesi OCSE (4,36%).
La Corea è uscita prima e meglio di altri Paesi OCSE dalla crisi finanziaria globale cominciata nel 2008. Il 2014 si è chiuso con un
aumento del PIL pari al 3,3%, mentre la performance nel 2015 è stata inferiore alle attese, con una crescita stimata dalla Banca di
Corea pari a 2,6%. Su tale risultato hanno inciso il rallentamento di alcuni importanti mercati di sbocco (Cina ma non solo) e una
debole dinamica dei consumi interni. Per il 2016, la Banca di Corea prevede una crescita del 3,1%, ma permangono alcuni fattori di
rischio.
Per quanto concerne il mercato del lavoro, la Corea esibisce un tasso di disoccupazione molto basso (3,6% nel 2015),
accompagnato tuttavia da un tasso di occupazione inferiore alla media OCSE, soprattutto tra i giovani e le donne. Obiettivo
dell’Amministrazione Park è l’incremento del tasso di occupazione dall’attuale 65% circa fino alla soglia del 70%, anche al fine di
controbilanciare gli effetti negativi del rapido invecchiamento della popolazione. Un freno alla domanda interna è rappresentato
dall’elevato debito privato (il debito delle famiglie è pari a circa il 160% del reddito disponibile), che rappresenta una delle principali
fonti di preoccupazione per le Autorità coreane, a fronte di un debito pubblico in contenuto aumento e stimato al 38,5% del PIL nel
2015.
Sull’andamento dell’economia coreana incide in misura notevole la congiuntura dei principali mercati d’esportazione, considerata la
struttura produttiva fortemente orientata all’export. Nel 2015, complice il calo del prezzo degli idrocarburi, il valore complessivo delle
merci scambiate è stato di 963,5 mld di dollari, in calo rispetto all’anno precedente del 12,3%. E' aumentato l'avanzo commerciale,
pari nel 2015 a ben 90,4 mld di dollari, e frutto di un calo dell’import più accentuato (-16,9%) rispetto al calo dell’export (-8%). In
crescita anche l’avanzo di conto corrente, pari a 106 mld di dollari. Tale avanzo contribuisce, unitamente alle ingenti riserve
internazionali (367 mld USD a gennaio 2016), ad attenuare per la Corea i rischi di possibili turbolenze che dovessero emergere sui
mercati finanziari.
La Cina continua ad assorbire circa un quarto dell’export coreano (137 mld), con un avanzo di 47 mld di dollari a favore di Seoul. Il
blocco ASEAN si conferma secondo partner commerciale (119.9 mld di dollari di interscambio) con un surplus a favore di Seoul (30
mld). Tiene l’interscambio con gli Stati Uniti (108 mld di dollari, -1,5%), terzo partner della Corea (avanzo a favore di Seoul pari a
25,8 mld), mentre arretrano gli scambi con l’Unione Europea, 4o partner commerciale della Corea con 105,3 mld di dollari, con un
avanzo di 9,1 mld a favore dell’UE. Continua il crollo degli scambi tra Corea e Giappone.
Funzionale a una crescita attraverso l’export è la conclusione di numerosi accordi di libero scambio. Agli accordi già in vigore (Cile,
Singapore, EFTA, ASEAN, India, Unione Europea, Perù, USA, Turchia, Canada, Australia, Cina, Nuova Zelanda, Vietnam)
potrebbero aggiungersi quello con Colombia (in attesa di ratifica) e gli accordi in corso di negoziato con Indonesia, Consiglio di
Cooperazione del Golfo, Messico, Giappone, nonché il trilaterale con Cina e Giappone. Vi sono poi gli importanti accordi regionali
RCEP, ai cui negoziati la Corea sta partecipando, e soprattutto il TPP, al quale il Governo si è dichiarato interessato ad aderire.
Ultimo aggiornamento: 03/02/2016
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POLITICA ECONOMICA
La struttura produttiva coreana è fortemente orientata alla produzione manifatturiera, con un settore dei servizi che ha ancora
notevoli margini di crescita e una spiccata proiezione alle esportazioni. Storicamente, lo sviluppo economico si è basato sui grandi
conglomerati (chaebol), che ancora oggi rivestono un ruolo cruciale.
L’Amministrazione Park è impegnata nell’attuazione di un ambizioso piano economico triennale annunciato a inizio 2014, i cui
principali obiettivi sono: il raggiungimento della soglia dei 40 mila dollari nel reddito pro capite, una crescita potenziale al di sopra del
4% annuo e un tasso di occupazione al 70% (al momento è pari a circa il 65%). I pilastri su cui tale piano poggerà sono tre: la
“normalizzazione” del settore pubblico, su cui grava il peso di società statali spesso mal gestite e fortemente indebitate; l’attuazione
del paradigma della “creative economy”, da intendersi come creazione di un 'business environment' che faciliti la trasformazione di
idee innovative in valore aggiunto; il bilanciamento dell’economia nazionale, attraverso il rilancio della domanda interna e
l’affrancamento dalla dipendenza dall’export.
Riveste particolare importanza lo sforzo di deregolamentazione del sistema economico, al fine di facilitare l’attività imprenditoriale e
ridurre gli oneri burocratici soprattutto a carico delle PMI. Al centro dell’agenda economica dell’Amministrazione Park vi è anche la
creazione di un business environment più favorevole alle imprese straniere, al fine di attrarre maggiori investimenti esteri, non solo
nell’ambito delle otto zone economiche speciali istituite negli ultimi dieci anni.
COREA DEL SUD
10
L’obiettivo di rilanciare la domanda interna ha come principale artefice il Ministro dell’Economia CHOI Kyung-hwan, il quale,
nominato nel luglio 2014, ha approntato una serie di misure di stampo keynesiano mirate al rilancio dei consumi e degli investimenti.
Tra le misure adottate, vi sono state la revisione del sistema di tassazione, con l’introduzione di un pacchetto di incentivi fiscali (e
disincentivi) a favore delle aziende che aumenteranno i salari dei propri dipendenti, realizzeranno investimenti e distribuiranno
dividendi ai piccoli azionisti; altre misure fiscali a sostegno delle PMI, delle startup e dell’occupazione femminile; l’allentamento dei
vincoli finanziari per l’accensione dei mutui.
Le recenti decisioni di politica fiscale evidenziano l’assoluta priorità che l’Amministrazione Park attribuisce all’azione di stimolo della
crescita economica. Rispetto a tale obiettivo, le preoccupazioni relative al bilancio pubblico (il deficit e’ previsto in ascesa al 2,1%
dall’1,8% del 2014) e soprattutto all’elevatissimo debito privato (circa 160% del reddito disponibile) risultano meno urgenti, o
quantomeno vi e’ l’aspettativa che le misure introdotte possano far crescere il reddito a un tasso più elevato del debito. Funzionale a
tale visione sono anche le decisioni di politica monetaria della Banca di Corea, in particolare i quattro successivi tagli dei tassi di
interesse operati tra l’agosto 2014 e il marzo 2015 (passando dal 2,5% all’1,50%).
In ambito OCSE, la Corea del Sud resta il Paese che destina la percentuale più bassa del bilancio pubblico alle spese di 'social
protection' (esclusione sociale, terza età, disoccupazione). Il Paese e’ quindi chiamato a far fronte alla sfida del miglioramento del
proprio sistema di welfare, anche alla luce del rapido invecchiamento della popolazione e di un tasso di fecondità tra i più bassi al
mondo (1,19).
Ultimo aggiornamento: 01/12/2015
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COREA DEL SUD
11
INDICATORI MACROECONOMICI
PIL Nominale (mln €)
Variazione del PIL reale (%)
Popolazione (mln)
PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $)
2010
2011
2012
2013
765.633,25
801.781,73
880.361,17
949.638,04
2014
2015
2,6
6,5
3,7
2,3
2,9
3,3
50,5
50,7
50,9
51,1
51,3
28.693
30.166
31.218
32.776
34.356
Disoccupazione (%)
3,7
3,4
3,2
3,1
3,5
3,6
Debito pubblico (% PIL)
31
31,6
32,2
34,3
36,3
37,9
3
4
2,2
1,3
1,3
-0,6
-2,8
1,3
Inflazione (%)
Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)
35.834
1,3
2,46
Fonte:
Elaborazioni ICE e Ambasciata su dati EIU e IMF e Governo coreano.
Ultimo aggiornamento: 07/04/2016
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TASSO DI CAMBIO
Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia
COREA DEL SUD
12
BILANCIA COMMERCIALE
EXPORT
Export
2013
Totale
2014
nd mln. €
2015
431.820 mln. €
Previsioni di crescita 2016
Previsioni di crescita 2017
nd %
nd %
nd mln. €
PRINCIPALI DESTINATARI
2013 (mln. €)
2014 (mln. €)
2015 (mln. €)
nd
nd
CINA
109.713,97
nd
nd
nd
nd
USA
53.065,29
nd
nd
nd
nd
GIAPPONE
24.231,42
nd
nd
Italia Position:nd
nd
Italia Position:28
2.618,14
Italia Position:nd
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2013
2014
1.592,95
Prodotti delle miniere e delle cave
424,28
Prodotti alimentari
2.539,72
Bevande
579,02
Tabacco
574,12
Prodotti tessili
4.092,79
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
2.048,77
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
301,52
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
Carta e prodotti in carta
130,33
2.329,59
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
187,24
117,58
Prodotti chimici
20.876,97
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
1.112,7
Articoli in gomma e materie plastiche
10.130,42
Prodotti della metallurgia
21.034,66
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
16.609,88
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
27.160,75
104.346,77
Macchinari e apparecchiature
47.558,79
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
55.265,13
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
30.596,17
Mobili
1.794
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
599,64
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Altri prodotti e attività
39.369,98
442,35
Elaborazioni ICE Seoul su dati della dogana coreana
Elaborazioni ICE Seoul su dati della dogana coreana
COREA DEL SUD
13
nd
2015
IMPORT
Import
2013
Totale
2014
nd mln. €
2015
395.915,01 mln. €
Previsioni di crescita 2016
Previsioni di crescita 2017
nd %
nd %
nd mln. €
PRINCIPALI FORNITORI
2013 (mln. €)
2014 (mln. €)
2015 (mln. €)
nd
nd
CINA
68.015,19
nd
nd
nd
nd
GIAPPONE
40.520,38
nd
nd
nd
nd
USA
34.112,4
nd
nd
Italia Posizione: nd
nd
Italia Posizione: 19
4.715,97
Italia Posizione: nd
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2013
2014
8.078,73
Prodotti delle miniere e delle cave
688,36
Prodotti alimentari
10.268,66
Bevande
675,37
Tabacco
292,02
Prodotti tessili
4.092,79
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
6.868,03
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
1.664,83
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
3.941,67
Carta e prodotti in carta
1.298,32
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
240,63
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
12.591,55
Prodotti chimici
15.209,75
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
3.667,55
Articoli in gomma e materie plastiche
13.447,6
Prodotti della metallurgia
29.764,41
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
18.249,36
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
18.609,12
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
56.709,24
Macchinari e apparecchiature
36.822,39
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
10.059,13
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
5.035,3
Mobili
1.953,3
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
495,43
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Altri prodotti e attività
132.045,38
9,12
Elaborazioni ICE Seoul su dati della dogana coreana
Elaborazioni ICE Seoul su dati della dogana coreana
OSSERVAZIONI
COREA DEL SUD
14
nd
2015
SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI
2012
2013
2014
22.015
33.165
67.000
Saldo dei Servizi (mln. €)
-19.290
-19.050
-19.220
Saldo dei Redditi (mln. €)
9.770
7.020
8.240
-4.250
-3.130
-4.150
Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €)
Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €)
Saldo delle partite correnti (mln. €)
Riserve internazionali (mln. €)
39.566
61.100
63.000
254.490
260.869
274.000
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Bank of Korea e Korea Customs Service
Note:
In decenni di crescita costante la Corea ha accumulato le settime riserve valutarie mondiali, pari a 274 miliardi di euro nel 2014. Tale politica,
perseguita da tutte le Amministrazioni succedutesi, ha una valenza strategica per il Paese nell’eventualita’ di dover affrontare il processo di
riunificazione della penisola. I costi socio-economici di una tale dinamica sarebbero, infatti, enormi in relazione alle attuali condizioni economiche
della DPRK. Non secondario inoltre il ricordo dello shock economico del 1997.
Ultimo aggiornamento: 07/12/2015
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COREA DEL SUD
15
INVESTIMENTI - STOCK
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: COREA DEL SUD (OUTWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
del paese:
COREA DEL SUD (Outward)
2012
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
2015
Previsioni 2016
Previsioni 2017
1,83 %
1,9 %
1,58 %
%
nd %
nd %
174.503,2 mln. €
254.150,1 mln. €
167.761,4 mln. €
mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI DESTINATARI
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
USA
35.782,3
2014 (mln. €)
USA
38.911,5
2015 (mln. €)
USA
43.079,5
CINA
32.797,6
CINA
34.550,8
CINA
36.882,3
HONG KONG
11.256,3
HONG KONG
11.559,5
HONG KONG
12.016,9
Italia Position:nd
328,1
Italia Position:nd
327,7
Italia Position:nd
284,2
Italia Position:nd
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Exim Bank of Korea, MOTIE (Ministry of Trade, Industry and Energy),UNCTAD, Eurostat, EIU.
COREA DEL SUD
16
nd
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: COREA DEL SUD (INWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
nel paese:
COREA DEL SUD (Inward)
2012
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
2015
Previsioni 2016
Previsioni 2017
1,67 %
1,7 %
1,68 %
%
nd %
nd %
158.359,1 mln. €
164.246,6 mln. €
178.425,2 mln. €
mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI INVESTITORI
2012
2013
USA
38.757,2
GIAPPONE
PAESI BASSI
2014
USA
40.166,9
25.527,7
GIAPPONE
16.865,8
PAESI BASSI
2015
USA
42.882,5
26.736,1
GIAPPONE
28.588
16.791,4
PAESI BASSI
18.570
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Exim Bank of Korea, MOTIE (Ministry of Trade, Industry and Energy),UNCTAD, Eurostat, EIU.
OSSERVAZIONI
Per gli investimenti diretti esteri in uscita dal Paese e' riportato il dato sugli investimenti effettuati (a partire dal 1980), mentre per gli
investimenti diretti esteri in entrata nel Paese sono riportati i dati sugli investimenti dichiarati (a partire dal 1962).
Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati MOTIE (Ministry of Industry Energy and Trade) e EXIM Bank.
COREA DEL SUD
17
INVESTIMENTI - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: COREA DEL SUD (OUTWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in uscita dal paese:
COREA DEL SUD (Outward)
2012
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
2015
Previsioni 2016
Previsioni 2017
0,23 %
0,23 %
0,19 %
%
nd %
nd %
22.114,9 mln. €
22.476,6 mln. €
20.143,7 mln. €
mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI DESTINATARI
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
USA
4.376,7
2014 (mln. €)
USA
4.274,4
2015 (mln. €)
USA
4.182,1
CINA
3.140,6
CINA
3.770,9
CINA
2.357,5
AUSTRALIA
1.738,1
AUSTRIA
2.008,3
VIETNAM
1.172,7
Italia Position:nd
12,6
Italia Position:nd
13,4
Italia Position:nd
93,6
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EXIM Bank of Korea, MOTIE
COREA DEL SUD
18
Italia Position:nd
nd
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: COREA DEL SUD (INWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in ingresso nel paese:
COREA DEL SUD (Inward)
2012
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
2015
Previsioni 2016
Previsioni 2017
0,13 %
0,11 %
0,13 %
%
nd %
nd %
12.669,9 mln. €
10.955,9 mln. €
14.299,9 mln. €
mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI INVESTITORI
2012
2013
GIAPPONE
3.533,2
USA
USA
2.858,3
GIAPPONE
HONG KONG
1.229,1
MALTA
2014
2.654,9
2015
USA
2.715,9
225,5
GIAPPONE
1.871,9
1.344,3
PAESI BASSI
1.871,3
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EXIM Bank of Korea, MOTIE
OSSERVAZIONI
Per gli investimenti diretti esteri in uscita dal Paese e' riportato il dato sugli investimenti effettuati, mentre per gli investimenti diretti
esteri in entrata nel Paese sono riportati i dati sugli investimenti dichiarati.
Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati MOTIE (Ministry of Industry Energy and Trade) e EXIM Bank.
COREA DEL SUD
19
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Market Access Database della Commissione Europea
COREA DEL SUD
20
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA
2013
Val
(0 - 100)
GCI
Pos.
148 paesi
2014
Val
(0 - 100)
Pos.
144 paesi
2015
Val
(0 - 100)
Pos.
140 paesi
5
25
5
26
5
26
Requisiti di base (20 %)
5,6
20
5,5
20
5,7
18
Istituzioni (25%)
3,8
74
3,7
82
3,9
69
Infrastrutture (25%)
5,9
11
5,7
14
5,8
13
Ambiente macroeconomico (25%)
6,3
9
6,4
7
6,6
5
Salute e Istruzione Primaria (25%)
6,4
18
6,3
27
6,3
23
Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %)
4,9
23
4,8
25
4,8
25
Alta Istruzione e Formazione professionale (17%)
5,4
19
5,4
23
5,4
23
Efficienza del mercato dei beni (17%)
4,7
33
4,7
33
4,8
26
Efficienza del mercato del lavoro (17%)
4,2
78
4,1
86
4,1
83
Sviluppo del mercato finanziario (17%)
3,9
81
3,8
80
3,6
87
Diffusione delle tecnologie (17%)
5,6
22
5,4
25
5,5
27
Dimensione del mercato (17%)
5,6
12
5,6
11
5,6
13
Fattori di innovazione e sofisticazione (30 %)
4,8
20
4,8
22
4,8
22
Sviluppo del tessuto produttivo (50%)
4,9
24
4,7
27
4,8
26
Innovazione (50%)
4,8
17
4,8
17
4,8
19
Sub indici
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
2013
Val
(0 - 100)
Indice di Liberta Economica
70,3
Pos.
184 paesi
34
2014
Val
(0 - 100)
71,2
Pos.
186 paesi
31
2015
Val
(0 - 100)
71,5
Pos.
186 paesi
29
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
COREA DEL SUD
21
INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE
2010
Val
(0 - 7)
ETI
Pos.
132 paesi
2012
Val
(0 - 7)
Pos.
132 paesi
4,7
27
4,6
34
Accesso al mercato (25%)
3,6
111
3,4
115
Accesso al mercato interno ed esterno (100%)
3,6
111
3,4
115
Amministrazione doganale (25%)
5,2
24
5,2
25
Efficienza dell'amministrazione doganale (33%)
5,1
26
5
30
Efficienza delle procedure di import e export (33%)
6,1
6
6,2
5
Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%)
4,5
37
4,4
40
Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%)
5,4
15
5,6
11
Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%)
5,4
24
5,5
21
Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%)
4,9
21
5
14
Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%)
5,8
6
6,2
5
Contesto business (25%)
4,6
44
4,4
57
4
51
3,8
59
5,3
43
5,1
53
Sub indici
Regolamentazione (50%)
Sicurezza (50%)
Fonte:
Elaborazioni ICE su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2013
^Top^
2010
Valore (%)
Peso % del commercio sul PIL
2012
Valore (%)
85
93
Fonte:
Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2013
^Top^
COREA DEL SUD
22
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS
Accesso al finanziamento
Aliquote fiscali
Burocrazia statale inefficiente
Scarsa salute pubblica
2013 / 2014
2014 / 2015
2015 / 2016
16,5
13,9
12,3
4,8
4,2
7,3
16,1
15,5
16,4
0,1
0
0,2
Corruzione
7,1
4,3
3
Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale
6,8
5,6
4,6
Forza lavoro non adeguatamente istruita
2,6
2,1
2,7
2
2,7
2,9
3,4
2,5
1,5
15,2
18
17,3
Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture
Inflazione
Instabilita delle politiche
Instabilita del governo/colpi di stato
1,3
0,6
0,4
Normative del lavoro restrittive
8,6
11,9
13,3
Normative fiscali
8,2
8,2
7,6
Regolamenti sulla valuta estera
2,2
2,5
1,1
Insufficiente capacita di innovare
5,3
7,8
9,5
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
COREA DEL SUD
23
BUSINESS COST
Unita
2012
2013
2014
Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o
Chief Executive in organizzazioni medio-grandi.
€ per anno 250.880,85 190.815,74 197.254,82
Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle
multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief
Executive in organizzazioni piccole.
€ per anno 133.826,09 109.968,25
Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o
regionali.
€ per anno 112.943,53
99.047,06 101.289,12
Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con
predominanza della responsabilita di staff.
€ per anno
57.134,82
53.323,12
51.844,67
Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze
gestionali o regionali.
€ per anno
53.169,73
57.125,32
54.820,55
Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria
senza o con ridotte responsabilita di supervisione.
€ per anno
31.432,89
33.089,35
33.406,42
Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi
supervisionati da posizioni senior.
€ per anno
22.179
23.171,89
26.146,19
Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2
per anno.
€ per m2
per anno
422,92
449,81
469,6
Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno.
€ per m2
per anno
116,7
82,95
86,24
€ per kwH
0,05
0,04
0
€ per m3
0,27
0,28
0,29
€ per
linea/mese
4,02
3,93
4,09
Aliquota fiscale corporate media.
%
24,2
24,2
24,2
IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi.
%
10
10
10
Aliquota fiscale massima su persona fisica.
%
38
38
38
Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per
KwH.
Acqua per uso industriale /commerciale.
Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica.
92.614,49
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2016
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COREA DEL SUD
24
INDICE DOING BUSINESS
2015
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
Posizione nel ranking complessivo
Avvio Attivita (Posizione nel ranking)
2016
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
4
4
16
23
Procedure - numero (25%)
3
Tempo - giorni (25%)
4
4
14,5
14,5
Costo - % reddito procapite (25%)
Permessi di costruzione (Posizione nel ranking)
3
30
Procedure - numero (33,3%)
10
28
10
Tempo - giorni (33,3%)
28
28
Costo - % reddito procapite (33,3%)
4,3
4,3
Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking)
1
Procedure - numero (33,3%)
3
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % reddito procapite (33,3%)
1
3
18
18
41,1
39,8
Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking)
38
Procedure - numero (33,3%)
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % valore della proprieta (33,3%)
40
7
7
7
6,5
5,1
Accesso al credito (Posizione nel ranking)
5,1
36
Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8
max) (37,5%)
5
Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%)
8
Protezione degli investitori (Posizione nel ranking)
42
5
8
8
8
Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%)
7
7
Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)
(33,3%)
6
6
Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria
(0 min - 10 max) (33,3%)
8
8
Tasse (Posizione nel ranking)
27
Pagamenti annuali - numero (33,3%)
29
11
12
Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai
pagamenti (33,3%)
187
188
Tassazione dei profitti (33,3%)
18,4
Procedure di commercio (Posizione nel ranking)
18,2
30
31
Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore)
14
14
Adempimenti doganali per esportare - costo (USD)
185
185
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo
(ore)
1
1
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo
(USD)
11
11
Adempimenti doganali per importare - tempo (ore)
6
6
Adempimenti doganali per importare - costo (USD)
315
315
1
1
27
27
Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo
(ore)
Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo
(USD)
Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking)
2
2
Risolvere una controversia - giorni (33,3%)
230
230
Costi - % del risarcimento (33,3%)
10,3
10,3
Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%)
13,5
Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking)
13,5
5
4
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.
Note:
I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2016
^Top^
COREA DEL SUD
25
COREA DEL SUD
26
ACCESSO AL CREDITO
ACCESSO AL CREDITO
All'inizio degli anni duemila, il Governo coreano si era posto l'obiettivo di trasformare Seoul in una delle principali piazze finanziarie al
mondo. Tale progetto non e' andato a buon termine, complice anche un sistema di regolamentazione finanziaria giudicato troppo
esteso, che ha spinto alcuni gruppi bancari stranieri a chiudere o ridimensionare le proprie attivita' nel settore retail.
L'Amministrazione Park ha tuttavia individuato nella finanza uno dei possibili motori della crescita del Paese nei prossimi anni, ed e'
impegnata, anche attraverso la Financial Services Commission, in un'attivita' di deregolamentazione.
La fase di politica monetaria espansiva avviata nel 2014 e proseguita nel 2015 (la Banca di Corea ha portato i tassi al minimo storico
dell'1,5%) ha favorito l'espansione del credito. Ne hanno beneficiato anzitutto le famiglie, attraverso un aumento dei mutui
immobiliari. In secondo luogo, le grandi aziende. Resta invece tradizionalmente difficile l'accesso al credito per le piccole e medie
imprese, soggette a condizioni molto piu' penalizzanti.
Alcune industrie (shipping, shipbuilding, acciaio) risultano gravate da una mole di debiti difficilmente gestibile, che sta spingendo il
Governo a cercare di affrontare il problema delle cosiddette 'zombie companies', attraverso processi di ristrutturazione che implicano
anche una stretta all'erogazione di credito da parte delle banche. In quest'ottica, preoccupa anche il possibile rialzo dei tassi di
interesse nei prossimi mesi/anni, che potrebbe avere un impatto su imprese e famiglie (circa 70% dei mutui sono a tasso variabile).
Da parte italiana, le uniche due banche presenti in loco sono Intesa Sanpaolo e Unicredit, attraverso i rispettivi uffici di
rappresentanza.
Ultimo aggiornamento: 30/11/2015
^Top^
COREA DEL SUD
27
RISCHI
RISCHI POLITICI
Rapporti con la Repubblica Popolare Democratica di Corea
Dispute territoriali e marittime
Rischio di attacchi cibernetici
Tensioni sociali, sindacali e politiche
Benchè la probabilità di coinvolgimento della Corea del Sud in un conflitto su larga scala con
la DPRK sia da considerarsi remota, le tensioni con il vicino nordcoreano costituiscono
indubbiamente il maggior fattore di rischio in termini di sicurezza e conseguentemente in
termini economici. Criticità potrebbero determinarsi, nel medio termine, in relazione processo di consolidamento del potere del
leader nordcoreano Kim Jong-un, succeduto al padre Kim Jong-il nel dicembre 2011, ed alla prosecuzione del programma
missilistico e nucleare nordcoreano.
Rapporti con la Repubblica
Popolare Democratica di Corea
Dispute territoriali si ripropongono lungo la linea di confine marittimo ? a Est e a Ovest ? tra
le due Coree. Cio? avviene in ragione dell?assenza di un accordo definitivo tra Nord e Sud e
della definizione di una linea di demarcazione marittima (Northern Limit Line ? NLL) non pienamente riconosciuta da Pyongyang.
Tale circostanza genera talvolta tensioni tra le Marine militari. Altra disputa è quella relativa alla sovranità delle isole
Dokdo/Takeshima, causa di ripetute tensioni negli ultimi anni nelle relazioni nippo-coreane e di rivendicazioni nazionalistiche a
Seoul.
Dispute territoriali e marittime
Su un'economia fortemente digitalizzata, eventuali attacchi cibernetici rischiano di produrre
danni particolarmente gravi. Nel corso degli ultimi tre anni (2013-2015), la Corea del Sud è
stata oggetto di una serie di attacchi ai danni di siti web di network televisivi, istituti bancari e sistemi informatici relativi a impianti
nucleari. Le Autorità di Governo sono impegnate nel rafforzamento dei propri apparati di difesa in tale ambito e promuovono
un'azione di sensibilizzazione internazionale, come dimostra il fatto d?aver ospitato, nell'ottobre 2013, la Conferenza sulla
Cybersecuity.
Rischio di attacchi cibernetici
Negli ultimi mesi, sembra essere peggiorato il clima sociale nel Paese. Si sono registrate
numerose vertenze sindacali, che in alcuni casi hanno coinvolto direttamente il Governo.
Imponenti proteste sono seguite al naufragio del traghetto Sewol, nell?aprile 2014, con
migliaia di persone in piazza riunitesi un anno dopo l?incidente che è costato la vita a piu? di 300 persone. Il caso dello scioglimento
del Partito Politico UPP, nel dicembre 2014, da parte della Corte Costituzionale coreana ha riproposto il tema del pieno rispetto dei
diritti poltici e del dialogo democratico.
Tensioni sociali, sindacali e
politiche
Ultimo aggiornamento: 29/05/2015
^Top^
COREA DEL SUD
28
RISCHI ECONOMICI
Alto livello dell'indebitamento privato
Debolezza delle PMI
Conseguenze di una possibile instabilita' finanziaria sui mercati internazionali
Bassa occupazione giovanile
Bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro
Con un debito pubblico equivalente pari a circa il 35% del PIL la Corea del Sud esprime il
valore piu? basso tra i Paesi OCSE. A fronte di tale dato estremamente positivo, sopratutto
se confrontato a quello delle economie europee e giapponese, la Corea del Sud esprime un
altissimo livello di debito privato (89,2% del PIL) con un rapporto medio tra debito privato e reddito disponibile superiore al 160% a
fine 2011. Tale componente rischia di generare rischi sistemici molto forti in una eventuale fase di persistente bassa crescita e/o di
una dinamica deflattiva del mercato immobiliare.
Alto livello dell'indebitamento
privato
Le PMI coreane risultano spesso finanziariamente fragili a causa di bassa capitalizzazione e
alti tassi di indebitamento. In una situazione di maggiore volatilita’ del tasso di cambio della
valuta nazionale rispetto al passato e di minori possibilita’ di accesso al credito, molte imprese corrono il rischio di andare in
sofferenza. Una prolungata situazione di stress per tale comparto, in mancanza di adeguati interventi sul lato creditizio, potrebbe
determinare un elevato numero di situazioni di insolvenza sucettibile di avere importanti ripercussioni sull’economia nazionale.
Debolezza delle PMI
La divergenza delle politiche monetarie potrebbe determinare instabilita' finanziaria a livello
internazionale. In particolare, mentre molti Paesi sono impegnati in un'espansione monetaria
(su tutti UE e Giappone), gli Stati Uniti dovrebbero nei prossimi mesi rivedere al rialzo i tassi
di interesse. La Corea, in virtu' di un ampio avanzo di conto corrente e di ingenti riserve di
valuta estera dovrebbe essere al riparo, ma i possibili effetti negativi sui mercati di sbocco dell'export coreano e l'eventuale aumento
dei tassi di interesse potrebbero rallentare la crescita del Paese.
Conseguenze di una possibile
instabilita' finanziaria sui mercati
internazionali
A fronte di una bassa disoccupazione giovanile (pari all'8% nella fascia 15-29 anni), si
registra un tasso di occupazione giovanile pari al 40%, nettamente inferiore alla media
OCSE e in ulteriore calo negli ultimi anni. Su tali dati incide anzitutto l?elevato livello di istruzione e di qualifica dei giovani coreani,
che si affacciano al mondo del lavoro mediamente più tardi, e faticano a trovare posti di lavoro adeguati alle proprie qualifiche. Ben
720.000 sono poi i giovani completamente inattivi, i cosiddetti NEET (not in education, employment or training).
Bassa occupazione giovanile
Bassa partecipazione delle
donne al mercato del lavoro
L'occupazione femminile e' ferma al 55%. Tra le cause principali, la difficolta' di coniugare
impegni familiari e lavorativi. L'Amministrazione Park e' intenzionata ad affrontare il problema,
introducendo maggiore flessibilità dell?orario di lavoro e un?estensione della rete di centri
diurni per la cura dei bambini.
Ultimo aggiornamento: 29/05/2015
^Top^
RISCHI OPERATIVI
Barriera linguistica e reperibilita' manodopera straniera specializzata
Struttura del sistema produttivo
Volatilità' degli stili di consumo
Protezione proprietà intellettuale
Benché l'inglese sia molto studiato, vi sono margini per un ampliamento della sua diffusione
negli ambienti economici coreani. Salvo alcuni settori maggiormente aperti ai mercati
stranieri, il coreano rimane quindi la lingua di lavoro. Cio' rappresenta un ostacolo oggettivo
alla reperibilita' di manodopera straniera specializzata. Vi sono inoltre restrizioni normative
all'assunzione di personale straniero nelle aziende, ancora soggetta a un sistema di quote.
Barriera linguistica e reperibilita'
manodopera straniera
specializzata
Struttura del sistema produttivo
Il sistema produttivo coreano e' basato essenzialmente su grandi gruppi industriali, dotati di
una struttura molto ramificata in numerosi settori dell'economia. Per le aziende italiane di
COREA DEL SUD
29
piccole e medie dimensioni, avviare un rapporto di fornitura nei confronti di grandi player coreani può permettere di penetrare non
solo il mercato interno ma anche mercati terzi, grazie all'internazionalizzazione delle imprese coreane. Ciononostante, il gap
dimensionale tra PMI italiane e 'chaebol' coreani rende a volte complicate, e sbilanciate, le relazioni di business.
In Corea i consumi sono fortemente orientati dalle mode, che a loro volta poggiano spesso
su campagne di marketing che si servono di famosi personaggi dello spettacolo. Cio'
richiede grande dinamicita' e flessibilita' nell'adattarsi alle condizioni di mercato: tali condizioni sono fondamentali per garantire
continuita' alle proprie attivita' nel Paese.
Volatilità' degli stili di consumo
Il quadro giuridico coreano a tutela della proprietà intellettuale si è andato rafforzando negli
ultimi anni. Cionondimeno, non mancano i casi di violazione. Le aziende italiane interessate
al mercato coreano sono chiamate pertanto ad attivarsi per garantire la tutela del proprio marchio. In applicazione del principio ?firstto-file?, in Corea acquisisce il diritto alla registrazione del marchio chi per primo avanza domanda. E? perciò indispensabile
registrare il marchio con congruo anticipo rispetto all'effettivo inizio delle operazioni commerciali.
Protezione proprietà intellettuale
Ultimo aggiornamento: 30/11/2015
^Top^
COREA DEL SUD
30
RAPPORTI CON L'ITALIA
OVERVIEW
La proiezione commerciale delle imprese italiane sul mercato coreano negli ultimi anni si e’ strutturata in misura sempre maggiore
favorendo una crescita robusta e costante delle esportazioni che si traduce in un consistente surplus a favore del nostro Paese.
Nel 2014 l’export italiano ha raggiunto i 6,26 mld USD con un aumento del +16,3% e un interscambio totale pari a 9,73 mld. Nel
2015, in un contesto di forte contrazione del commercio coreano, vi e’ stata una sostanziale tenuta dell’interscambio tra Italia e
Corea, in calo di solo il 4% e pari a 9,35 mld. Tale dato è il frutto di una riduzione del 7% del valore delle esportazioni italiane, pari a
5,82 mld di dollari, mentre hanno recuperano un po’ di terreno le esportazioni coreane verso l’Italia, pari a 3,53 mld di dollari
(+1,7%). L’avanzo a favore dell’Italia resta dunque molto ampio, e pari a 2,3 mld di dollari. Nonostante il calo in termini assoluti,
aumenta la quota dell’export italiano sul totale delle importazioni coreane, che in un anno passa dall’1,19% all’1,33%. In ambito
europeo, l’Italia resta il quarto Paese esportatore verso la Corea, ma si riduce notevolmente il divario rispetto a Francia e Gran
Bretagna (che hanno un export di 6,2 mld e 6,1 mld). Resta lontana la Germania (export di 20,95 mld). Nella classifica
dell’interscambio complessivo, nel 2015 l’Italia ha superato la Francia come terzo partner europeo della Corea.
La contrazione delle esportazioni italiane può essere in larga parte spiegata dalla performance del settore della meccanica, che
rappresenta circa un quarto del nostro export, e che nel 2015 ha visto un calo del 14,8%, e dal crollo dei lavorati in ferro e acciaio
(174,8 mln, -47,4%). Su tali dati potrebbero aver inciso il rallentamento della produzione industriale coreana e la debole dinamica
degli investimenti in capitale fisico. Positivo è invece l’andamento complessivo dei beni di consumo e del comparto moda, che
costituiscono il secondo, fondamentale pilastro del nostro export. Mentre calano leggermente i prodotti di pelletteria (-5%), seconda
voce settoriale con un export di 572,7 mln di dollari, aumentano il tessile-abbigliamento (+2,5%, 367 mln) e soprattutto le calzature
(+12,8%, 208,7 mln). In forte espansione è anche il settore dell’arredamento, con una crescita del 18,4% (103,6 mln). Cresce
l’export di apparecchiature elettriche, terza voce della nostra bilancia (416,9 mln, +12,2), mentre calano gli oli minerali e combustibili
(311,7 mln, - 4,2%), su cui hanno probabilmente inciso i bassi prezzi degli idrocarburi, e i prodotti farmaceutici (267,8 mln, -15,53%).
Dopo il boom del 2014 (+38,5%), registrano un nuovo exploit i veicoli a motore, inclusa la componentistica (238,7 mln +43,8%),
probabilmente trainati dalle ottime performance di Maserati e dal lancio delle prime autovetture FCA prodotte in Italia.
Al contrario delle relazioni commerciali, gli investimenti tra Italia e Corea sono tradizionalmente meno sviluppati. Negli ultimi tempi,
tuttavia, si nota una dinamica più vivace sia degli investimenti sia delle collaborazioni industriali.
Il 2014 ha fatto registrare una crescita considerevole degli investimenti coreani nel nostro Paese, pari a 124,4 mln USD e frutto di
importanti operazioni realizzate da gruppi coreani, come le acquisizioni di Inox Tech Spa (tubi in acciaio) da parte della coreana
Seah Steel Corporation, e di C.F. Gomma (componentistica per autoveicoli) da parte della coreana DTR. Significativa è anche la
decisione assunta nel luglio 2015 dal National Pension Service (NPS), principale fondo pensionistico coreano, di entrare con 120
mld di euro nel fondo di investimento infrastrutturale italiano F2i.
Spesso, i rapporti assumono la modalità della partnership industriale, spesso orientate a mercati terzi (soprattutto per l’oil&gas). E’ il
caso dell’importante joint venture tra Eni Versalis e il gruppo petrolchimico coreano Lotte Chemical, per la costruzione in Corea entro
il 2017, con tecnologia italiana, di impianti per la produzione di elastomeri, e l’accordo di collaborazione tecnologica tra Ansaldo
Energia e Doosan Heavy Industries per lo sviluppo di una nuova turbina a gas.
Ultimo aggiornamento: 03/02/2016
^Top^
COREA DEL SUD
31
SCAMBI COMMERCIALI
EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: COREA DEL SUD
Export italiano verso il paese:
COREA DEL SUD
2013
Totale
2014
3.806,02 mln. €
4.131,74 mln. €
2015
4.506,93 mln. €
Merci (mln. €)
gen-feb 2015
636,99 mln. €
2013
gen-feb 2016
595,91 mln. €
2014
2015
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
6,15
12,17
Prodotti delle miniere e delle cave
2,74
2,96
2,3
116,63
125,19
143,38
Prodotti alimentari
Bevande
7,45
24,89
33,05
32,86
Prodotti tessili
101,65
130,01
151,22
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
295,59
315,98
413,47
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
456,89
365,41
541,95
6,14
8,46
5,87
35,42
19,94
36,78
0,97
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
Carta e prodotti in carta
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
0,08
2,44
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
262,15
0,48
223
Prodotti chimici
220,29
153,22
273,57
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
168,4
118,04
194,89
Articoli in gomma e materie plastiche
34,22
65,69
49,05
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
53,52
nd
62,39
220,45
79,17
154,04
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
68,42
191,82
89,27
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
86,03
154,75
94,36
164,67
157,78
166,83
Prodotti della metallurgia
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
Macchinari e apparecchiature
1.187,79 1.302,7 1.343,81
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
99,62
127,92
220,1
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi
militari)
21,22
35,66
44,54
Mobili
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Altri prodotti e attività
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
COREA DEL SUD
32
47,82
66,88
74,81
114,33
3,52
166,68
nd
309,82
9,56
0,25
12,39
IMPORT ITALIANO DAL PAESE: COREA DEL SUD
Import italiano dal paese:
COREA DEL SUD
2013
Totale
2014
2.359,18 mln. €
2.342,6 mln. €
2015
3.198,25 mln. €
gen-feb 2015
gen-feb 2016
452,1 mln. €
Merci (mln. €)
535,47 mln. €
2013
2014
2015
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
0,31
12
Prodotti delle miniere e delle cave
0,27
0,22
3,5
14,38
4,43
24,62
Prodotti tessili
89,1 165,23
88,17
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
6,17
7,72
9,02
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
17,54
9,95
16,07
Carta e prodotti in carta
16,24
17,87
19,08
0,01
1,18
0,01
27,76
0
14,78
473,19 153,22
598,76
Prodotti alimentari
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Prodotti chimici
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
38,82
Articoli in gomma e materie plastiche
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
0,41
4,47
70,7
137,05 471,25
147,1
nd
24,43
Prodotti della metallurgia
429,33 346,76
20,88
525,63
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
104,14
95,24
102,85
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
264,76
56,21
184,38
99,8 297,06
114,27
185,2 262,09
294,31
331,26 219,62
386,14
56,55 107,28
518,33
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
Macchinari e apparecchiature
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
Mobili
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Altri prodotti e attività
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
OSSERVAZIONI
COREA DEL SUD
33
0,36
7,38
0,89
35,96
5,37
42,27
nd
17,08
9,17
2,92
11,78
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK
STOCK DEGLI INVESTIMENTI DETENUTI IN ITALIA DA: COREA DEL SUD
Stock degli investimenti
detenuti in Italia da:
COREA DEL SUD
Totale
2012
2013
328,1 mln. €
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Exim Bank of Korea e MOTIE.
COREA DEL SUD
34
2014
mln. €
2015
mln. €
STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: COREA DEL SUD
Stock di investimenti italiani
nel paese:
COREA DEL SUD
Totale
2012
309,9 mln. €
2013
387,9 mln. €
2014
405,7 mln. €
2015
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Exim Bank of Korea e MOTIE.
OSSERVAZIONI
Per gli investimenti diretti esteri in uscita dal Paese e' riportato il dato sugli investimenti effettuati (a partire dal 1980), mentre per gli
investimenti diretti esteri in entrata nel Paese sono riportati i dati sugli investimenti dichiarati (a partire dal 1962).
Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati MOTIE (Ministry of Industry Energy and Trade) e EXIM Bank.
COREA DEL SUD
35
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI IN INGRESSO IN ITALIA PROVENIENTI DAL PAESE: COREA DEL SUD
Flussi
di investimenti in ingresso in Italia
provenienti dal paese:
COREA DEL SUD
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
12,6 mln. €
13,4 mln. €
2014
93,6 mln. €
2015
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EXIM Bank of Korea, MOTIE
COREA DEL SUD
36
Previsioni di
crescita 2016
Previsioni di
crescita 2017
nd %
nd %
FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: COREA DEL SUD
Flussi
di investimenti italiani verso
il paese:
COREA DEL SUD
Totale (mln € e var. %)
2012
5,8 mln. €
2013
87,9 mln. €
2014
18,1 mln. €
2015
Previsioni di
crescita 2016
Previsioni di
crescita 2017
nd %
nd %
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EXIM Bank of Korea, MOTIE
OSSERVAZIONI
Per gli investimenti diretti esteri in uscita dal Paese e' riportato il dato sugli investimenti effettuati, mentre per gli investimenti diretti
esteri in entrata nel Paese sono riportati i dati sugli investimenti dichiarati.
Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati MOTIE (Ministry of Industry Energy and Trade) e EXIM Bank.
Al contrario delle relazioni commerciali, gli investimenti tra Italia e Corea sono tradizionalmente meno sviluppati. Tale limite vale
peraltro in entrambi i sensi. Italia e Corea sembrano similmente orientate, per quanto riguarda la direzione degli IDE, verso altri
mercati asiatici (Cina, India, Vietnam) ed alcuni Paesi dell’Europa centro-orientale. Altri Paesi europei, con capofila la Germania,
sono invece presenti qui con investimenti notevoli, attestati dal primato dell’UE come ‘top investor’ in Corea del Sud.
Negli ultimi tempi, tuttavia, si nota una dinamica più vivace sia degli investimenti sia delle collaborazioni industriali. Se nel 2013,
partendo invero da livelli assoluti molto bassi, si era assistito a un aumento notevole degli investimenti italiani in Corea (116,7 mln
USD, +1.478,3), nel 2014 questi sono stati pari a oltre 24 mln USD. Da ultimo, nel maggio 2015 è stato annunciato un
investimento da parte dell’italiana Technoprobe, importante player nel settore dei semiconduttori, per la costruzione di un impianto in
Corea, in partnership con Kodi-S.
Il 2014 ha fatto registrare una crescita considerevole degli investimenti coreani nel nostro Paese, passati in un anno da 13,4 mln
USD a 124,4 mln USD (+828,3%). Tale dinamica è legata ad importanti operazioni realizzate da gruppi coreani, come l’acquisizione
di Inox Tech Spa, azienda italiana produttrice di tubi in acciaio per il settore oil&gas, da parte della coreana Seah Steel Corporation,
e l’acquisizione dell’azienda italiana C.F. Gomma, operante nel settore della componentistica per autoveicoli, da parte della coreana
DTR (in collaborazione con Magneti Marelli).
Significativa è anche la decisione assunta nel luglio 2015 dal National Pension Service (NPS), principale fondo pensionistico
coreano, di entrare con 120 mld di euro nel fondo di investimento infrastrutturale italiano F2i.
Nel corso del 2015 l’Ambasciata, in collaborazione con l’Ufficio ICE e con l’Agenzia coreana KOTRA, ha promosso diverse iniziative
mirate all’attrazione degli investimenti in Italia, tra cui una missione di potenziali investitori coreani in Italia (marzo), un seminario
sugli aspetti tecnici e giuridici dell’ambiente di business italiano (giugno) e un seminario sulle opportunita’ di investimento (settembre
2015), con la partecipazione di circa 130 operatori coreani.
COREA DEL SUD
37
FLUSSI TURISTICI
Il numero totale dei turisti coreani verso l’estero nel 2014 è stato di circa 16.08 milioni di unità, con una crescita del 8,3% rispetto al
2013.
Relativamente ai flussi turistici coreani verso l’Italia, secondo dati ISTAT nel 2013 essi hanno segnato un aumento di 12,47%
rispetto al 2012 per un totale di 438.948 unità. In aumento anche le presenze (+10,67%) per un totale di 750.287 unità.
L’Italia – tra i Paesi UE – ha sempre riscosso particolare favore presso i turisti coreani grazie alla cultura, all’arte e alla moda, ed è
una tappa obbligata tra le destinazioni dell’Europa occidentale. Oltre alle mete tradizionali come Roma, Firenze, Venezia, Napoli,
anche Verona, Torino, le Cinqueterre, Milano, le Dolomiti, Orvieto e Siena sono mete molto richieste. Particolari potenzialita'
possono essere espresse da prodotti nuovi, correlati a formule di turismo tematico (enogastronomia, lirica, sport, ecc.) o alla
valorizzazione di percorsi regionali meno conosciuti a livello internazionale.
Il 2015 è stato caratterizzato da un significativo aumento dei collegamenti aerei diretti tra Italia e Corea, passati da tre a tredici alla
settimana, che si prevede possa contribuire a irrobustire la crescita del turismo coreano in Italia. Significativo il ritorno in Corea di
Alitalia a partire dal 5 giugno 2015, con tre voli settimanali (destinati a diventare quattro) su Roma. Korean Air, fino alla primavera
2015 unico vettore a operare un volo diretto, ha incrementato le rotte settimanali da tre a sette (quattro su Milano, anche in funzione
di EXPO, e tre su Roma). Da ultimo, il 30 giugno 2015 Asiana, seconda compagnia coreana, ha avviato il volo diretto Incheon-Roma
con tre rotte settimanali.
Un ulteriore fattore di novita’ che sta caratterizzando il mercato turistico locale è l’incremento dell’organizzazione di viaggi in
modalita’ “fai-da-te”. Tale fenomeno è influenzato dall’aumento considerevole delle prenotazioni alberghiere effettuate tramite
smartphone e altri dispositivi mobili grazie al fatto che la Corea è uno dei Paesi piu’ avanzati per diffusione della connessione a
Internet e ampiezza di banda disponibile.
Ultimo aggiornamento: 30/07/2015
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COREA DEL SUD
38
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