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I movimenti mandibolari
SEZ. 2/2 MOVIMENTI MANDIBOLARI Movimenti di abbassamento mandibolare Esaminiamo le tre posizioni di partenza fondamentali -posizione di massima intercuspidazione -posizione di relazione centrica -posizione di massima protrusione Partendo dalla posizione di massima intercuspidazione esercitando l’abituale movimento di apertura della bocca si effettua un movimento intraterminale all’interno dell’area di movimento mandibolare: nel primo tempo i condili compiono un movimento di rotazione pura (5-6 mm a livello interincisivo) sull’asse orizzontale per la contrazione dei muscoli sopraioidei (miloioideo e del digastrico) , nel secondo tempo determinato dalla progressiva contrazione degli pterigoidei esterni e dei sopraioidei , la mandibola continua ad abbassarsi fino alla posizione di massima apertura (50-60mm) i condili compiono un movimento combinato di rotazione e traslazione. Come punto di partenza la relazione centrica si verifica un movimento che parte dalla posizione condilare in asse cerniera terminale: in primo tempo una rotazione pura intorno all’asse cerniera terminale un apertura della bocca di 20-25mm successivamente entrano in azione i muscoli pterigoidei esterni e si ha un movimento misto di rotazione e traslazione. Invece dalla posizione di massima protrusione si realizza un movimento di rotazione pura, per l’azione dei muscoli sopraioidei e dei muscoli pterigoidei esterni. Movimenti di innalzamento mandibolare la mandibola, dalla posizione raggiunta con l’abbassamento, passa dapprima a quella di non combaciamento fisiologico per arrivare in seguito al contatto delle due arcate. Agiscono prima il muscolo temporale (fascio posteriore) e poi il massettere e il pterigoideo interno. Movimento di protrusione Nel primo tempo la mandibola si sposta eseguendo il protrusivo vero e proprio nel secondo tempo l’arcata dentale inferiore si abbassa rispetto a quella superiore (scivolando quindi in avanti) e gli incisivi inferiori si portano più avanti dei superiori. I muscoli interessati sono i pterigoidei esterni contraendosi contemporaneamente da entrambi i lati. Movimenti di retrusione In retrusione la mandibola ripete all’inverso i movimenti di protrusione, in un primo tempo sino alla posizione fisiologica di riposo, proseguendo successivamente fino al limite impostole dalle particolari condizioni anatomiche della cavità glenoidea. Intervengono i muscoli: ventre anteriore del digastrico, il miloioideo, il geno-ioideo e i fasci orizzontali del temporale. Movimenti di lateralità (eccentrici) Distinguiamo un lato di lavoro e un lato di non lavoro o di bilanciamento Lato di lavoro: quello verso cui si sposta la mandibola (condilo ruotante/ di lavoro). Lato di non lavoro o di bilanciamento: quello controlaterale (condilo bilanciante /orbitante). Il movimento del condilo del lato di lavoro è una rotazione che avviene attorno ad un’asse verticale; il movimento sul lato bilanciante si svolge invece intorno ad un asse quasi orizzontale ed è diretto anteriormente verso il basso e l’interno. I muscoli interessati nel lato lavorante sono : il digastrico e il fascio posteriore del temporale; nel lato bilanciante interviene lo pterigoideo esterno. Nello spostamento laterale, non sempre il condilo del lato di lavoro ruota semplicemente sull’asse verticale, ma alla rotazione si combina uno spostamento di traslazione che può essere di latero-trusione (di lato), latero-protrusione (di lato e in avanti), latero-retrusione (di lato e indietro), latero-surtrusione (di lato e in alto) e latero-detrusione (dio lato e in basso). IL MOVIMENTO DEI CONDILI durante la lateralità prende il nome di MOVIMENTO DI BENNETT Movimento di Bennett immediato consiste in un brusco movimento di scivolamento traslatorio a partire dalla centrica. Movimento di Bennett progressivo il movimento prosegue con una combinazione di traslazione più dolce e di una rotazione. Angolo di Bennett: l’angolo formato dal piano sagittale con la retta che congiunge il centro del condilo orbitante o bilanciante o di non lavoro nella posizione occupata all’inizio della fase progressiva e il centro dello stesso condilo al termine del movimento di lateralità. Tragitti e tracciati Tragitti condilari I tragitti condilari sono i precorsi che i condili compiono all’interno della cavità glenoidea durante i movimenti della mandibola. TRACCIATO SUL PIANO SAGITTALE: Poligono di Posselt E’ la proiezione di un punto interincisale inferiore sul piano sagittale durante i movimenti mandibolari limite (massimi) di apertura, chiusura, protrusione e lateralità. 1: Relazione Centrica: posizione più retrusa (contatto cuspide-cuspide sui settori posteriori) 1-2: Dalla relazione centrica alla massima intercuspidazione. 2: Massima intercuspidazione 3: Posizione degli incisivi testa a testa 3-4: Gli incisivi inferiori superano gli incisivi superiori in protrusiva. 4: Massima protrusione 1-5: Apertura della bocca dalla relazione centrica a circa 20-25mm di apertura, i condili compiono una rotazione pura. 6:Massima apertura. 4-6: Dalla massima protrusione alla massima aperura. R: Posizione di riposo (variabile). In alcuni pazienti la relazione centrica corrisponde alla massima intercuspidazione. TRACCIATO SUL PIANO ORIZZONTALE: Arco gotico Sul piano orizzontale la mandibola compie dei movimenti di lateralità, protrusione e retrusione Possono essere riprodotti graficamente su una lastra di registrazione applicata orizzontalmente agli incisivi superiori tramite un dispositivo; su questa lastra i movimenti vengono tracciati da una punta scrivente supportata da un congegno applicato alla superficie vestibolare degli incisivi centrali inferiori Il tracciato è visibile sulla parte inferiore della lastra di registrazione Il tracciato che si forma ha un aspetto angolare che prende il nome di arco gotico. Si disegna facendo compiere al paziente i movimenti di lateralità e protrusione partendo dalla massima retrusione. Tecniche di registrazione dei movimenti mandibolari Le registrazioni più precise sono quelle ottenute con l’uso del pantografo, vengono inoltre utilizzate tecniche meno precise ma sufficientemente valide che esprimono soltanto le posizioni limite delle escursioni. Le tecniche di registrazione in genere, si suddividono in tecniche intra-orali ed extra-orali dell’arco gotico e tecnica della registrazione interocclusale o delle chiavi interocclusali in cera Tecniche intra-orali ed extra-orali dell’arco gotico Le tecniche extraorali sono le più precise in quanto il movimento mandibolare viene amplificato e risulta quindi meglio analizzabile, mentre con i traccianti intraorali si riproduce un grafico di dimensioni ridotte ed aumenta il margine di errore. Una sola registrazione non è sufficiente, occorrere ripetere più volte i traccianti e confrontarli tra loro. Tecnica della registrazione interocclusale (delle chiavi interocclusali in cera) Per la corretta programmazione di un articolatore semiregolabile occorrono le seguenti cere: cera di occlusione abituale : serve per ingessare correttamente il modello inferiore sul superiore. cera di relazione centrica : rileva l'asse cerniera terminale cera protrusiva: per regolare l'angolo dell'eminenza cera di lateralità: destra e sinistra per regolare l'angolo di Bennet (con la cera di lateralità destra si rileva l'angolo di Bennet sinistro e viceversa) Le cere interocclusali non registrano i tragitti condilari, ma solo le posizioni limite all’interno delle quali si svolge il movimento