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Tè e Tisane, delicato piacere

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Tè e Tisane, delicato piacere
Tè e Tisane, delicato piacere
Territorio e divertimento
Villa Carlotta,
sogni che profumano
di azalee in fiore
Buon cibo
Spezie in tavola,
scoprire il profumo
che viene da Oriente
Salute, benessere e famiglia
La formula giusta
per aiutare il cuore
e la forma fisica
Anno 3 - Numero 3
aprile 2016
Costo € 1, una copia omaggio per i
possessori di CartAmica
Tè e tisane,
quell’antico rito
di piacere e relax
2
RivistAmica
Sorseggiare queste bevande
regala momenti di benessere
per l’organismo e per lo
spirito. Conosciamone
le proprietà benefiche e
impariamo a prepararle al
meglio
Primo piano
Scandiscono i momenti della giornata, regalando
momenti di piacere e relax. Sorseggiare un tè o una
tisana è una sorta di rito, lento e affascinante, da
concedersi a orari ben precisi: la sera, per riprendersi dalle fatiche lavorative, o durante il pomeriggio, per
concedersi una pausa di benessere e tranquillità, ma
anche a colazione, per variare il menu e cominciare la
giornata all’insegna delle proprietà benefiche di queste bevande.
Il tè, miniera di salute e benessere
“Il tè tempra lo spirito e stimola i pensieri saggi. Rinvigorisce il corpo e calma la mente”. Così scrisse cinquemila anni fa Shen Nung, leggendario imperatore
cinese e presunto “scopritore” del tè. Nato come medicina, il tè è oggi la bevanda più diffusa al mondo
dopo l’acqua e vanta numerosi effetti benefici sull’organismo. Eccellente antiossidante, è in grado di contrastare la diffusione dei radicali liberi, responsabili
dell’invecchiamento e della degenerazione cellulare.
Gli antiossidanti, inoltre, sono considerati armi molto
efficaci nella prevenzione delle cardiopatie e dell’ipertensione. Disintossicante naturale, è l’ideale anche per reintegrare i liquidi e per mantenersi in forma
visto il suo apporto calorico pari a zero.
essere lasciate in infusione per 5-10 minuti. La fase
dello sminuzzamento è una delle più delicate perché
permette la fuoriuscita di tutte le proprietà officinali
della pianta; le erbe, infatti, vanno colte nel periodo
giusto, lasciate essiccare e poi sminuzzate usando
un mortaio in pietra o in marmo senza farle venire a
contatto con lame o parti metalliche che ne possano
alterare le componenti. Solitamente una buona tisana
è composta da una pianta-base dominante e da altre
secondarie presenti in minore quantità che ne migliorano e potenziano l’azione terapeutica e il gusto. Rispettare le dosi consigliate è opportuno per garantire
che la bevanda mantenga l’effetto previsto.
Infuso, decotto o macerazione
Per attivare le proprietà delle erbe e dei fiori sminuzzati si può agire in tre modi diversi: infuso, decotto
o macerazione. L’infusione prevede che foglie, bacche o fiori vengano lasciati in acqua bollente per 10
[ segue ]
Le principali tipologie
I cinque tipi di tè più comuni sul mercato derivano dalle foglie della stessa pianta ma sono trattati
in modi diversi e si distinguono per il processo di
fermentazione. Il tè nero viene ricavato dalle foglie
di Camelia sinensis essiccate per circa dieci ore e
poi accartocciate e fermentate, con le più grandi che
vengono vendute singolarmente e quelle più piccole confezionate nelle bustine; il tè rosso è originario
dello Yunnan, al confine tra Cina e Tibet, e le sue
componenti sono spesso sottoposte a un periodo di
invecchiamento e maturazione, prima del confezionamento; il tè blu-verde, conosciuto come Oolong, si
caratterizza per il colore verde-blu delle foglie semifermentate, con un processo che per molti versi ricalca quello di un’altra varietà, il tè giallo, che presenta
una tinta più ambrata; più raro infine il tè bianco, il
cui nome deriva dal fatto che i germogli utilizzati per
la produzione sono ricoperti da una lanugine bianca.
Il segreto per una tisana efficace
Preparate con fiori e piante officinali, le tisane vengono ricavate dalla miscela di due o più specie. Le
piante, insieme a parti tenere e legnose, vengono
sminuzzate e immerse in acqua bollente dove devono
3
Primo piano
minuti, ben coperti per evitare che con il vapore si
volatilizzino i principi attivi più importanti; il decotto
riguarda l’uso di parti più dure della pianta, come la
corteccia, fatta bollire con acqua a fuoco lento per
5-6 minuti e poi filtrata; per la macerazione le erbe
vengono lasciate nell’acqua fredda per alcune ore,
anche tutta la notte a volte, e il composto si beve
freddo. Le tisane più usate e note sono quelle che
favoriscono un’azione depurativa e drenante (a base
ad esempio di melissa, ortica, sambuco e menta),
quelle che facilitano una corretta digestione (utili a
questo scopo finocchio e liquirizia), le rilassanti (con
tiglio, melissa e camomilla) e le antinfiammatorie a
base di tiglio, sambuco e salvia.
Delicata mousse
di panna e tè verde
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Un’ampia scelta di infusi, tè e tisane da tenere sempre in
casa per coccolarsi in ogni momento della giornata. La
qualità dei prodotti Primia risponde a tutte le vostre esigenze, sia che puntiate a un semplice momento di relax,
sia che cerchiate delle specifiche proprietà benefiche per
l’organismo nella bevanda che state sorseggiando.
Camomilla
Disponibile nella versione solubile e in
quella setacciata, concedetevi una tazza di camomilla calda la sera poco prima di andare a dormire, per ristorarvi e
conciliare il sonno. Ideale da dolcificare
con il miele.
Finocchio
Trovate l’infuso di finocchio nella confezione da 20 filtri: fatene una bella scorta.
Riduce la sensazione di gonfiore addominale, regola il processo digestivo e
dona una piacevole sensazione di relax.
English breakfast
Come dice il suo nome, è il tè nero classico ideale da consumare nella prima
colazione. Può essere gustato al naturale, oppure con l’aggiunta di latte, e dolcificato con zucchero o miele.
Fresca, semplice da preparare e di grande effetto. La mousse al tè verde è un dolce ideale per la
primavera. Per 4 persone: lavorate con la frusta
250 g di ricotta setacciata con 6 cucchiai rasi
di zucchero a velo e 2 cucchiai rasi di tè verde
matcha, fino a ottenere una crema omogenea.
Aggiungete la panna montata (occorrono 120
ml di panna fresca). Per un effetto scenografico
riempite i bicchieri con l’aiuto di una tasca da pasticcere. Poneteli in frigo per almeno 4 ore. Potete servire guarnendo la superficie con granella di
nocciole o amaretti tritati.
4
RivistAmica
Tè verde e tè deteinato
Per gustare il tè anche dopo cena evitando di assumere una quantità eccessiva di teina, scegliete la versione deteinata (confezione da 20 filtri). Optate per
il tè verde (confezione da 25 filtri) per le
sue proprietà antiossidanti, diuretiche e
antinfiammatorie.
Relax e Benessere
Non fatevi mancare le tisane dedicate al
“Dopo pasto”, al “Relax” e al “Benessere”. In ogni momento della giornata potrete scegliere la più adatta e dedicarvi
una pausa profumata e avvolgente.
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Indice
PRIMO PIANO
2
Tè e tisane, quell’antico rito di piacere e relax
TERRITORIO e DIVERTIMENTO
8
Villa Carlotta, sogni che profumano di azalee in fiore
14 Terme di Angolo (BS), quando la cultura incontra il benessere
16 Umberto Trabattoni tra Seregno, lavoro e amore per il calcio
18 Ponte in Valtellina, fioriscono arte, sport e cultura
20 Tra mari e monti, Portovenere e le Cinque Terre
2
BUON CIBO
22 Spezie in tavola, scoprire il profumo che viene da Oriente
26 Frutta secca, bontà e benessere d’Italia e dal mondo
LE BUONE RICETTE DI
32 Frittelle di carote e zucchine
34 Pasta al ragù di coniglio
35 Wraps verdi con roastbeef all’inglese
36 Torta di salmone
37 Dolce al tè matcha
8
LA RICETTA DEI NOSTRI LETTORI
38 “Piadolo” con rucola e squacquerone
NOVITÀ
42 Gustose ricottine Via Verde Bio, fantasia dall’antipasto al dolce
44 Formaggio spalmabile
, bontà 100% italiana
22
IN EVIDENZA
46 Pensionati lecchesi oltre 50 persone per la comunità
SALUTE, BENESSERE e FAMIGLIA
50 La formula ideale per aiutare il cuore e la forma fisica
54 Buongiorno bimbi, iniziamo la giornata con il piede giusto
AMBIENTE E COLLETTIVITÀ
58 Smart home e domotica facile, il futuro è già qui
62
My Fuentes, eventi, arte e gusto
66
Lo sapevate che...
50
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5
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Foto: L’ingresso principale di Villa Carlotta
© Villa Carlotta, Museo e giardino botanico sul Lago di Como
Villa Carlotta, sogni
che profumano
di azalee in fiore
8
RivistAmica
A Tremezzo (CO)
scopriamo uno
dei luoghi più
affascinanti del Bel
Paese che mostra
il suo rigoglioso
splendore
nella stagione
primaverile
Territorio e divertimento
“Niun luogo gode di sol più amico”, scriveva nel 1817
Giovanni Battista Giovio descrivendo la Tremezzina,
ovvero quella porzione di sponda del ramo occidentale del Lago di Como dove, come regina di una bellezza antica, sorge la splendida Villa Carlotta: uno
dei luoghi più incantevoli del Lario, che in primavera
conosce un’inedita ricchezza cromatica grazie alla
fioritura dei giardini e delle serre che adornano la
struttura. Come gioielli di inedita bellezza, a partire
da aprile, sono in particolare le azalee e i rododendri
a decorare la Villa di colori e profumi eccezionali.
Villa Carlotta, fiore della Tremezzina
La struttura poggiata sulla sponda del Lago di
Como è uno dei fiori all’occhiello della Tremezzina.
E quest’ultima è una delle zone più panoramiche della regione lariana, che nell’Ottocento si aprì ad un
turismo più ampio e popolare dopo aver conosciuto
per due secoli una esclusività borghese nelle visite
Foto: La fioritura © Villa Carlotta, Museo e giardino botanico sul Lago di Como
alla struttura. Sono moltissimi gli artisti e gli scrittori
che hanno celebrato le bellezze della Tremezzina, a
partire da Alessandro Manzoni per arrivare a illustri
stranieri come Stendhal. Un elogio spesso inevitabile e sicuramente sincero visto il clima mite, la grazia dei borghi, la natura rigogliosa e variegata e le
splendide ville signorili edificate dalla borghesia del
tempo, tra cui appunto Villa Carlotta. Quest’ultima è
una struttura grande 70mila metri quadrati, comprendendo i giardini e le adiacenze museali: la villa in sé
ha i caratteri austeri e semplici della tradizione architettonica lombarda di fine Seicento, ma conserva la
ricchezza artistica donata dalla presenza di opere di
Hayez, Thorvaldsen e Canova. Ma la magnificenza di
Villa Carlotta si scopre nella flora ordinata in giardini
e serre che potrete trovare intorno alla struttura: qui
scorgerete cedri, sequoie secolari, altissimi platani e
camelie rare. Oggi infatti sono oltre 800 le varietà
delle piante ospitate da Villa Carlotta per un totale di
circa seimila esemplari. D’altra parte, ciò che illumina
la fama a livello internazionale del patrimonio botanico
Foto: Giardino all’italiana - © Villa Carlotta, Museo e giardino botanico sul Lago di Como
della villa è la fioritura primaverile dei rododendri e delle
azalee in oltre 150 varietà. Inutile aggiungere che la passeggiata nel giardino botanico dei Sassonia-Meiningen,
[ segue ]
9
Territorio e divertimento
in quello all’italiana dei Clerici e in quello romantico dei
Sommariva sarà un’esperienza fatta di colori vivi e fragranze intense: una festa per i vostri sensi, passo dopo
passo.
Azalee e rododendri
Avete mai visto un cuscino di azalee multicolori? È
uno spettacolo eccezionale, rarissimo in Italia. E Villa
Carlotta, tra aprile e maggio, vi permette di poterlo
osservare in tutta la sua pienezza: immaginate un vero
e proprio mare di azalee di colori diversi disposte in
cuscini arrotondati lungo dei sentieri che compongono il ricchissimo patrimonio botanico di Villa Carlotta.
Merito del lavoro dei paesaggisti della famiglia Sassonia Meiningen e oggi dei giardinieri esperti che si
impegnano per il loro mantenimento. Tra i vari sentieri
scegliete quello che conduce ad un gazebo, dal sapore romantico: qui troverete onde di azalee incorniciate da pareti di rododendri arborei. È proprio in
questo periodo, tra le ultime due settimane di aprile e
la prima di maggio, che anche il bosco dei rododendri
si trasforma per raggiungere il massimo splendore.
Si tratta di una piccola selva composta da un’unica
specie di rododendro (Rhododendron arboreum) che
è caratterizzato da un tronco spesso non ramificato
in basso, dal diametro medio di mezzo metro e con
un’altezza variabile tra 1 e 15 metri: una pianta che in
natura trova riscontro solo sulle montagne himalayane. Sì, avete letto bene: per quanto possa sembrare
incredibile, il bosco dei rododendri di Villa Carlotta
ha delle assonanze con alcune zone boschive della
più celebre catena montuosa asiatica.
Storia di un incanto chiamato come una
principessa
La struttura è gestita dall’“Ente Morale Villa Carlotta”
dal 1927 a cui è affidata la gestione della proprietà
e che ha il mandato di devolvere tutti gli introiti derivanti dai biglietti d’ingresso al miglioramento della
villa: per cui ogni visita sarà utile a preservare le bellezze della struttura e dei giardini. Costruita intorno
al 1690 per volere del marchese Giorgio II Clerici
per celebrare la possenza della sua famiglia, la villa
fu conclusa dal nipote Antonio Giorgio, grande magnate che dissipò il suo patrimonio: motivo per cui
la figlia Claudia la vendette nel 1801 a Gian Battista
Sommariva. Quest’ultimo si lanciò presto in politica
guadagnandosi grandi soddisfazioni che arrivarono
fino alla mancata elezione a vicepresidente della nascente Repubblica Italiana nel 1802, mandato che fu
10
[ segue ]
RivistAmica
Foto: La galleria interna - © Villa Carlotta, Museo e giardino botanico sul Lago di Como
Territorio e divertimento
invece affidato al suo rivale Francesco Melzi. Sommariva a quel punto cercò rivalsa sociale decidendo
di trasformarsi in collezionista d’arte e mutando la
villa di Tremezzo in un vero museo con opere d’arte
antiche e moderne, pittoriche e scultoree, che resero Villa Carlotta meta di interesse continentale. Nel
1844 i Sommariva vendettero per 780.000 lire la
struttura alla moglie del Principe Alberto di Prussia,
che la donò alla figlia Carlotta in occasione delle nozze con il principe ereditario di Sassonia Meiningen,
il duca Giorgio II. Quest’ultimo, sia con Carlotta sia
successivamente alla sua prematura scomparsa, si
occupò con grande perizia e amore della struttura
fino alla sua morte, avvenuta nel 1914. E la Villa rimase nominata “Carlotta”, proprio in onore della tanto
amata consorte del duca.
Un laboratorio
per tutte le età
Creare bellezza, recuperare tradizioni antiche.
Villa Carlotta offre diversi eventi e attività durante l’anno e in particolare in primavera presenta “Giochi di fili: Handeweaving – Tessitura
a mano”, un laboratorio di sperimentazione della tessitura a mano curato dall’officina artistica umbra Lilà. Il progetto, ideato da Raffaella
De Bortoli e Alessia Franchini, che si terrà dal
21 aprile al 2 maggio (e dal 25 maggio al 31
maggio), presenterà giochi generati dall’accostamento dei colori, utilizzando antichi telai in
legno e organizzando laboratori tessili per adulti e bambini.
La mostra pittorica
che cattura le piante
Villa Carlotta è una casa per la flora più vasta e rigogliosa che ospita opere artistiche di rilievo. Perché allora non visitarla tra il 14 maggio e il 12 giugno, quando la struttura ospiterà la mostra “Flora, il gusto della
bellezza”? Si tratta di un’esposizione a cura di Angela
Petrini e Pierino Delvò che raccoglie oltre sessanta
opere ritraenti le piante: spontanee o da giardino fino
a quelle utili per il nostro nutrimento. Nei lavori esposti,
le tecniche utilizzate sono l’acquerello e la cianotipia:
da notare che una sezione speciale dell’esposizione
è dedicata ai cereali e in particolare al riso.
Come arrivare
a Villa Carlotta
Raggiungere Villa Carlotta è semplice e si può
scegliere tra diverse possibilità. In auto, se partite
da Milano, prendete l’Autostrada A9 Milano-Laghi
e uscite a Como Nord, quindi percorrete la strada
statale 340 per Menaggio. In treno, potete raggiungere la località di Varenna con i treni ordinari
per poi prendere il traghetto, che parte verso Villa
Carlotta anche da Bellagio; altrimenti arrivate a
Como e quindi scegliete tra battello, pullman o
autobus per giungere alla villa. Non avete scuse
logistiche, organizzate presto una visita a questo
gioiello della Tremezzina!
11
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I
LUOGHI
DELLA
CULTURA
Terme di Angolo (BS)
quando la cultura
incontra il benessere
Le acque terapeutiche ad Angolo sono un tratto distintivo per il paese tanto che, nel 1963, la giunta comunale
ha deciso di cambiarne il nome e farlo diventare Angolo
Terme. La cittadina in provincia di Brescia, però, oltre
ad essere una meta ambita per il benessere, custodi-
14
RivistAmica
Immerse in
Valcamonica, queste
terme con acque
terapeutiche sono
tra le più famose in
Lombardia e inserite
in un borgo di
origini medievali con
preziosità da scoprire
sce un ricco patrimonio culturale. Il suo passato, infatti,
è stato forgiato nel ferro. La valle, dove scorre il Dezzo, è
stata un centro minerario fin dal IV secolo a.C.: l’attività
di estrazione del metallo è proseguita ininterrottamente
fino ai giorni nostri.
Territorio e divertimento
Le Terme
La scoperta delle capacità terapeutiche e la valorizzazione delle acque di Angolo si deve ai due fratelli Morosini:
Giacomo, studioso di idrologia, e Stefano, avvocato. I
due, nel 1916, furono i primi a studiarne e renderne note
le proprietà curative. Le acque ipotermali che alimentano
le Terme di Angolo fluiscono da due sorgenti e furono
chiamate San Silvestro e Fonte Nuova. Oggi lo spiazzo
incolto in cui sgorgava la piccola polla d’acqua sorgiva
si è trasformato in un bel parco con attrezzature e servizi
moderni. Visitare questo stabilimento permette di abbinare splendidamente cure termali a lunghe passeggiate
disintossicanti.
Le proprietà curative
Le acque di Angolo sono classificate come “solfato-bicarbonato-calciche” e la tradizione vi attribuisce capacità curative per molte malattie, tra cui quelle dell’apparato
respiratorio, del sistema cardiovascolare e dell’apparato
urinario. La moderna struttura in cui sorgono le Terme
di Angolo è organizzata attorno ad un hotel immerso in
un parco di 35.000 mq. Il personale qualificato dello
stabilimento agisce all’interno di un poliambulatorio in
cui usufruire di numerosi trattamenti. Le due piscine, la
sauna finlandese e il centro estetico, invece, assicurano
assoluto relax attraverso fanghi, idromassaggi e bagni
termali, il tutto organizzato sempre da personale qualificato.
Dopo un ricco percorso benessere, però, non si può
non approfittare delle ricchezze culturali che costodisce
il borgo di Angolo.
Il Santuario di San Silvestro
Situato su un poggio che domina il vecchio centro storico del paese, il Santuario di San Silvestro è un piccolo
gioiello che non si può non visitare. Risalente alla prima
metà del 1500, la tradizione vuole che sorga sopra un
cimitero per appestati. La chiesa ha un’unica navata con
volta a botte e al suo interno si può ammirare una pala
che si crede possa essere l’ultima opera di Grazio Cossali. Dal sagrato della chiesa, inoltre, si può godere di un
delizioso panorama sulla valletta di Angolo.
Palazzo Laini
Questo palazzo è tra gli edifici storici più interessanti di
Angolo Terme. Classico esempio di casa-fortilizio a pianta quadrata, fu costruito dalla famiglia che gli ha dato il
nome. Era una dimora signorile ma dal cortile si accedeva direttamente alle contigue fucine, che sono ancora
visibili. I Laini, infatti, sin dall’inizio del 1400 si distinsero
sia in imprese militari che nella lavorazione dei metalli.
L’origine del nome
Da dove derivi il nome Angolo non è molto chiaro.
Secondo numerosi studiosi Angól, nome in dialetto camuno, deriva dal celtico “gol”, parola che indica un distretto rurale, con l’aggiunta del prefisso
“an” che significa “in”. Per altri invece si chiamerebbe così perché Angolo sorge esattamente dove la
valle del Dezzo e l’antica strada pre-romanica della
Val di Scalve compiono un ripiegamento ad angolo
retto.
Il centro di educazione
ambientale di Anfurro
A ottocento metri di altezza nella piccola frazione di
Anfurro si trova un centro dove “creare, costruire,
giocare e vivere l’ambiente”. Nato nel 1995 dalla collaborazione tra il Comune di Angolo Terme
e l’Università Popolare di Valcamonica, il Centro
di Educazione Ambientale può ospitare fino ad un
massimo di 25 persone con l’obiettivo di far nascere nei ragazzi una cultura “ambientale”. La struttura
propone anche laboratori e incontri di formazione
per gli adulti.
15
I
PERSONAGGI
ILLUSTRI
Umberto Trabattoni
tra Seregno, lavoro
e amore per il calcio
È il 1940. Umberto Trabattoni a Seregno è un imprenditore che si occupa di compravendita e lavorazione dei
filati di lana e cotone. Oltre a quello per l’impresa, Trabattoni ha la passione per lo sport ed è un grande amante
del calcio.
Una doppia avventura: imprenditoria e sport
L’imprenditore brianzolo ha 55 anni quando alla fortunata
avventura nel settore tessile ne affianca un’altra: diventa
commissario straordinario della più antica squadra di calcio meneghina. L’odierno Milan che allora, per volere del
regime fascista, si chiamava Associazione Calcio Milano.
16
RivistAmica
Imprenditore nel settore
tessile, grande amante dello sport e figura
chiave per la riscossa
dei rossoneri, che guidò
per quasi 15 anni. La
casa del Seregno Calcio,
lo stadio Ferruccio, è il
ricordo ancora vivo che
dedicò al figlio
Prima di Superga
Trabattoni (Seregno 1885 - Varese 1963) guida la squadra in una città flagellata dalla guerra e dall’occupazione tedesca; passa la mano al genero Antonio Busini nel
1944 poi, nel ‘45, prende in mano la presidenza. Il Milan
(tornato finalmente A.C. Milan) è una squadra lontana
dai fasti degli anni Dieci, ma Trabattoni lo rivitalizza. In un
periodo storico dominato dal Grande Torino, i rossoneri ottengono un quarto posto ma, soprattutto, iniziano a
portare in città giocatori di grande spessore, gli stessi
che faranno fare alla squadra il salto di qualità: Annovazzi,
Territorio e divertimento
Tognon, Puricelli. Nel ‘49, con la tragedia di Superga, si
chiude un’era. Il presidente, con la signorilità che lo ha
sempre contraddistinto, si fa promotore della mozione
che porta la Federcalcio a considerare chiuso il campionato alla 34esima giornata, assegnando lo scudetto
ai campioni scomparsi nell’incidente aereo. Un gesto di
rara sportività e umanità, così lontano dagli eccessi che
contraddistinguono il calcio italiano oggi, ma anche da
certe ruspanterie di provincia che non era difficile trovare in quell’epoca.
44 anni dopo
La cavalleria di Umberto Trabattoni e gli sforzi profusi negli anni per il buon nome della società milanista
verranno ripagati poco dopo. Nell’estate 1949 arrivano
Gunnar Gren e Nils Liedholm, entrambi svedesi, che
vanno ad affiancarsi al connazionale Gunnar Nordahl,
formidabile attaccante giunto in squadra a gennaio.
Lo stadio Ferruccio
in memoria del figlio
Il rapporto di Trabattoni con il calcio è sempre stato
una questione d’amore. Dal 1922 al 1935, l’imprenditore sedette sulla poltrona presidenziale della squadra
della sua città, Seregno. All’inizio degli anni Trenta, un
fatto tragico sconvolse la vita di Trabattoni, che perse
in un incidente il figlio Ferruccio. In memoria del bambino, il presidente fece costruire il nuovo stadio della
squadra - il “Ferruccio” appunto - che venne ultimato
nel ‘35 con una spesa complessiva di 850mila lire ed
è tuttora la casa del Seregno Calcio.
Umberto e il Barone
Foto: Gunnar Nordahl in azione nel 1951 con la maglia del Milan
Nasce il Gre-no-li, acronimo dalle sillabe iniziali dei tre
cognomi, uno dei sodalizi più fortunati della storia del
Milan. Nel ‘50 si chiude al secondo posto e Nordahl
è capocannoniere con 35 reti, un record che resiste
ancora per i campionati a 20 squadre. Nel 1950/’51 finalmente - il meritato trionfo, atteso dal 1907, sotto la
guida dell’ungherese Lajos Czeizler e dell’onnipresente
Busini. Un risultato che rimarrà legato per sempre al
nome di Umberto Trabattoni, che nel 1954 passa la
mano a Rizzoli. Con la sua tenacia brianzola e il suo
stile signorile, ha contribuito a scrivere la storia di una
delle squadre di calcio più conosciute del mondo.
A Trabattoni si deve lo sbarco in Italia di uno dei personaggi più iconici ed importanti del nostro calcio, il Barone Nils Liedholm. Arrivò al Milan come giocatore nel
1949, ma rimase nel nostro paese a vita. Coi rossoneri
vinse quattro scudetti, prima di diventare allenatore e
rivincere il campionato (1978/’79). Passato alla Roma
vinse lo storico scudetto 1982/’83 e tre Coppa Italia,
sfiorando la Coppa dei campioni nel 1984. Chiusa la
carriera sportiva, si trasferì in Monferrato, dove sin dagli anni ‘70 possedeva una stimata azienda vinicola.
17
GLI EVENTI
DEL
MESE
Ponte in Valtellina
fioriscono arte,
sport e cultura
Anche quest’anno Ponte in Valtellina per più di un mese
diventerà la “capitale” culturale della valle. Grazie a Ponte in fiore, la serie di manifestazioni culturali che animerà
tutto il mese di aprile, fino a maggio inoltrato. A cominciare dalla mostra sullo scrittore e pittore tedesco Wolfgang Hildesheimer (1916-1991), a lungo residente a
Poschiavo e autore, tra l’altro, di una biografia di Mozart,
nonché straordinario testimone del Novecento per il suo
18
RivistAmica
Pittura, astronomia,
letteratura, attività
sportive: tutto questo
è Ponte in fiore, la
manifestazione che
animerà la primavera
valtellinese
incarico di protocollista durante il Processo di Norimberga. L’evento si terrà presso il Teatro comunale Piazzi.
Stelle e romanzi
Tra i numerosissimi eventi culturali che si terranno ad
aprile, da segnalare l’incontro “Non accontentatevi di
un paesaggio mediocre”, il 4 aprile, dedicato ai giovani
e lo sport con l’intervento di don Alessio Albertini. L’8
aprile, presso la Biblioteca comunale, ci sarà invece
Territorio e divertimento
“Esplorazioni spaziali e missioni Exomars”, appuntamento a cura dell’Associazione astrofili valtellinesi. Lo
spazio sarà protagonista anche di “Ponte in fiore sotto
le stelle”, serata di osservazione degli astri organizzata
presso l’Osservatorio astronomico “Giuseppe Piazzi”
(occorre prenotare al 335-5542062). Il 20 aprile, largo allo sport con la Risciada, corsa di 7,8 km tra le vie
del paese. Il 29 aprile, infine, cena in compagnia di Andrea Vitali, lo scrittore di Bellano autore di romanzi di
successo come “Una finestra vistalago” e “La figlia del
Podestà” (2005). Per partecipare, prenotate chiamando lo 0342-482294. Il 1° maggio, infine, visita guidata
alle bellezze di Ponte in Valtellina, e in particolare alle
sue splendide e antiche cantine.
Dove, come, quando
Per la mostra, il teatro comunale si trova in piazza Luini; la serata dedicata allo sport si terrà il 4 aprile alle
21 al Cinema teatro Vittoria (piazza Vittoria); quella
sulle esplorazioni spaziali nella Biblioteca comunale
(piazza Della Briotta) l’8 aprile alle 21; l’Osservatorio,
per la serata del 15 alle 21, si trova invece in località
San Bernardo. La Risciada prenderà il via alle 17 del
giorno 20 dal campo sportivo; la cena con lo scrittore si terrà alle 20 del 29 aprile nel ristorante Cerere
(via Guicciardi); mentre la visita guidata partirà il 1°
maggio alle 14 da piazza Luini. Maggiori informazioni:
www.biblioponte.eu
L’agenda degli eventi da non dimenticare
Da venerdì 8 a domenica 10 aprile
Exponiamo - Darfo Boario Terme (BS)
Si aprirà venerdì alle 18,30 la terza edizione di Exponiamo,
la fiera campionaria della Valcamonica e del Sebino, che
si terrà presso l’ex cash&carry di via Prade. La fiera sarà
poi aperta sabato dalle 10 alle 23 e domenica dalle 10
alle 20 con ingresso gratuito. Gli espositori saranno divisi
per categoria: edilizia, arredamento, outlet, servizi, giardino, motori, alimentari, elettronica, abbigliamento, industria
e artigianato, cerimonie, area bambini e ragazzi.
www.sycomor.it
Sabato 9 aprile e sabato 16 aprile - Note in circolo
Festival bandistico - Casnigo (BG)
La rassegna aprirà il 9 aprile alle 21 al Teatro del circolo
della fratellanza con il concerto di primavera bandistico
del gruppo musicale Angelo Guerini di Casnigo. Poi, nello
stesso teatro, altre bande eseguiranno i loro concerti il 16
aprile (Corpo bandistico La Montanara di Selvino) e poi il 7
(Corpo musicale Cremonesi di Ponte Nossa) e 14 maggio
(Corpo musicale di Gandino). www.comune.casnigo.bg.it
Domenica 17 aprile - Dammi la zampa, sfilata del
cuore - Mariano Comense (CO)
L’associazione Gli amici del randagio, che a Mariano Co-
mense gestisce il canile, organizza una giornata dedicata
ai nostri amici presso il Palatenda, in via Santa Caterina.
Un evento aperto ad iscritti o semplici appassionati: tutti potranno portare il proprio cane in sfilata e tutti potranno chiedere informazioni per prendere con sé gli amici a
quattro zampe del canile. La festa inizierà alle 11, seguirà
pranzo sociale, sfilata e premiazioni alle ore 17.
www.marianoeventi.it e www.gliamicidelrandagio.it
Da venerdì 22 a lunedì 25 aprile - Festa patronale di
San Giorgio Martire - Rovagnate (LC)
Cambia il comune (ora chiamato La Valletta Brianza dopo
la fusione con Perego), ma non la festa: appuntamento in
piazza San Giorgio per quattro serate in compagnia della
musica, con concerti di band locali (tra cui il gruppo di rock
dialettale dei Luf sabato sera), serate danzanti e gastronomia. Tra le specialità, polenta taragna e carne alla griglia. Ci
sarà anche una pesca di beneficenza. La messa dedicata
al patrono si svolgerà invece domenica alle 9,45 presso la
Chiesa di San Giorgio Martire.
www.prolocorovagnate.it
Lunedì 25 aprile - Formico Trail Memorial Walter
Bertocchi - Gandino (BG)
Con i suoi 20 km tra Gandino e il Monte Farno, è una delle corse più attese della Valseriana. Appuntamento alle 7
dalla Colonia Monte Farno, nel comune di Gandino. Da lì si
arriverà oltre Pizzo Formico, in un percorso dotato di punti
di ristoro ogni 5 km con bibite, tè e biscotti, per poi tornare
alla colonia attorno alle 11,15. Dopodiché, pasta party e
premiazioni.
Per iscrizioni, www.fly-up.it
19
TRA I
PATRIMONI
UNESCO
Tra mari e monti,
Portovenere
e le Cinque Terre
La bellezza inalterata della natura, i sentieri e i borghi
colorati come dipinti fra cielo e mare. Le Cinque Terre
sono luoghi incantevoli da conoscere e assaporare lentamente. Insieme a Portovenere e alle tre isole di Palmaria,
Tino e Tinetto, sono state inserite nel 1997 fra i Patrimoni
dell’Unesco.
Panorami mozzafiato
Cinque piccoli borghi variopinti, in provincia di La Spezia, affacciati sulla costa ligure. Il loro punto di forza è
la posizione: lo spettacolare affaccio sul mare che offre
20
RivistAmica
Dal 1997 questi splendidi
luoghi sulla costa ligure fanno
parte della World Heritage
List dell’Unesco. Ideali da
visitare in primavera, tra
passeggiate per i sentieri
immersi nella natura e
assaggi della squisita
gastronomia locale
in ciascuno di essi un diverso punto di vista con panorami mozzafiato dall’alba al tramonto. Fanno parte dell’area
protetta del Parco nazionale delle Cinque Terre e offrono
affascinanti tratti immersi nel verde e a picco sul mare (il
più noto è la “via dell’amore”, che collega Riomaggiore e
Manarola) da percorrere a piedi e adatti a tutti.
Da Monterosso a Riomaggiore
Monterosso è il più grande dei cinque piccoli paesi marinari:
sia il centro abitato che la costa sono più spaziosi rispetto a
quelli di Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Offre
Territorio e divertimento
una piacevole passeggiata sul lungomare e l’unica spiaggia sabbiosa del pittoresco litorale che racchiude i cinque
gioielli. Da non perdere una visita alla seicentesca chiesa
di San Francesco, annessa al convento dei Cappuccini, e
il parco letterario dedicato al poeta Eugenio Montale, che
ha cantato magnificamente questi luoghi. Quasi fiabesco
il porticciolo di Vernazza, con la caratteristica piazzetta sul
mare e la semplice e deliziosa chiesa gotica dedicata a
Santa Margherita d’Antiochia. Salite in cima al castello,
eretto come difesa dagli attacchi dal mare e sormontato da una torre di avvistamento, e godrete di una vista
a 360 gradi davvero indimenticabile. Corniglia si distingue perché arroccata su un promontorio, ha un’atmosfera
da borgo montano nonostante il mare ai suoi piedi: per
arrivare alla spiaggia dovrete percorrere una scalinata di
365 gradini. Manarola è un luogo di rara bellezza che vi
suggeriamo di raggiungere a piedi attraverso il “sentiero
azzurro” (tempo di percorrenza: 1 h 30’) per godere della
vista delle sue case colorate che sembrano sbucare da
un enorme scoglio nero sul mare. Riomaggiore vi conquisterà: ancora più intatto degli altri borghi, ha case di colori
pastello, stretti vicoli (i pittoreschi carrugi) e una piccolissima spiaggia di sassi, un angolo dal mare cristallino
baciato dai raggi del sole.
Portovenere e il giro delle isole
Pesto, salsa di noci,
acciughe e Sciachetrà
“Da qui i vigneti illuminati dall’occhio benefico del sole
e dilettissimi a Bacco si affacciano su Monte Rosso
e sui gioghi di Corniglia, ovunque celebrati per il dolce vino”, scriveva Petrarca. E accanto al vino, queste
terre sono generosissime in quanto a prodotti enogastronomici come le olive, i limoni, il basilico, e a piatti
tipici, innanzitutto il pesto e la salsa di noci, ma anche
quelli a base di pesce freschissimo, come le acciughe
di Monterosso: marinate o fritte, una tira l’altra. Assaggiate (e portate come souverir) il prezioso e squisito
vino passito Sciachetrà.
A piedi, in treno
e anche in battello
Foto: Suggestivo panorama di Manarola
Qui si incontrano natura e architettura: scalinate e stretti
vicoli si intersecano in una tavolozza di colori sui quali prevale decisamente l’azzurro di cielo e mare: in certe giornate è difficile trovare la linea che segna il confine tra l’uno e
l’altro. Specialmente se salite fino al Castello Doria e osservate dall’alto il porticciolo. Visitate la splendida Chiesa
di San Pietro e dedicatevi al tour in traghetto che offre in
40 minuti il “giro delle isole” Palmaria, Tino e Tinetto.
Le Cinque Terre sono collegate fra loro dalla linea
ferroviaria (pochi minuti di viaggio dall’una all’altra)
o dai battelli che partono regolarmente (tempo permettendo; nei giorni di mare agitato il servizio viene
sospeso) nei diversi momenti della giornata. Vanno
vissute a piedi, non è semplicissimo neppure trovare un parcheggio dove lasciare le vostre quattro
ruote per la durata della vacanza. Il consiglio è di
“dimenticare” l’auto a casa, arrivare in treno e godere a pieno della natura. Per una vacanza dai ritmi
lenti e amica dell’ambiente.
21
Sapore e colore
per tante ricette
Spezie in tavola,
scoprire il profumo
che viene da Oriente
22
RivistAmica
Spesso originarie di
paesi esotici, sono
ormai diventate un
accompagnamento
usuale per tantissimi
piatti. Una guida per
riconoscerle e donare
colore e sapore alle
pietanze
Buon cibo
Naturali, saporite, colorate. L’uso delle spezie nella preparazione e nella conservazione degli alimenti è antichissimo. Pare, addirittura, che già in epoca preistorica
si conoscesse la loro capacità di preservare meglio
il cibo, ritardandone la decomposizione. E proprio a
questo uso sembra legata la scelta di sostanze molto
profumate, spesso caratterizzate da odori penetranti. A causa della difficoltà di procurarsele (per quelle
più “esotiche” erano necessari lunghissimi viaggi), le
spezie diventarono con il passare dei secoli una merce preziosa, che di certo non mancava sulle tavole più
nobili.
Preziose alleate
Al giorno d’oggi, per fortuna, reperirle è diventato molto
semplice: nel reparto dedicato dei supermercati se ne
trova sempre un’ampia gamma. Si prestano a impreziosire diverse pietanze, dai risotti ai secondi di carne fino
ai più originali piatti unici a base di cereali e verdure:
in tutti i casi donano con poco sforzo gusto e fascino
ad ogni pietanza. Del resto, negli ultimi anni le spezie
hanno conosciuto una sorta di seconda giovinezza, in
nome della rinnovata attenzione al mangiar sano. In
questo senso, visto che danno sapore senza “appesantire” le pietanze, le spezie si rivelano alleati ideali di
chi si muove in cucina con un occhio attento anche alla
bilancia e alla salute.
Da non confondere con gli aromi
Una distinzione doverosa per i puristi è quella tra spezie (intese cioè come sostanze ricavate da semi, frutti
e fiori di piante aromatiche di provenienza esotica) e
aromi o erbe aromatiche. Questi ultimi sono più comuni, spesso “coltivati” direttamente in casa e usati diffusamente in cucina; tra gli altri possiamo ricordare amici
ben noti a ogni buon cuoco come il basilico, la salvia o
il prezzemolo.
Cannella
Il nostro “viaggio” inizia dalla cannella, che proviene
prevalentemente dallo Sri Lanka e si ottiene con un
processo di essiccazione piuttosto articolato dalla corteccia di un albero. Ha un sapore particolare, dolce
e acre, che a queste latitudini viene usato prevalentemente per la preparazione di dolciumi (lo strudel, ad
esempio), liquori e conserve. Nei paesi dell’India, del
Nord Africa e del Medio Oriente si trova, largamente
usata, anche in pietanze a base di riso e carne.
Cardamomo
Più o meno dalle stesse parti (India e Sri Lanka) arriva
il cardamomo, un baccello verde chiaro che contiene
[ segue ]
Lo zafferano di Como
e uno speciale tiramisù
L’imprenditore agricolo comasco Rolando Germani, a capo dell’azienda Zafferano Collina D’Oro di
Falloppio, si è inventato lo “zafferamisù”, variante di
uno dei dolci più famosi d’Italia insaporito con la
spezia nostrana. «La coltivazione del nostro zafferano viene condotta nel pieno rispetto della natura
– ha spiegato Germani – senza l’uso di additivi o
sostanze chimiche, e ha portato ad una produzione
iniziale di 180mila fiori, pari a più di un chilo di prodotto purissimo». www.zafferanoacomo.com
Mai più senza zenzero
e noce moscata
Utilizzato anche per combattere nausea e raffreddore, lo zenzero ha un sapore leggermente amaro, pungente e aromatico, e può essere usato sia fresco,
soprattutto per insaporire piatti come riso o pasta,
oppure essiccato. La noce moscata è una spezia di
origine indiana, ricavata dal nocciolo essiccato della
Myristica fragrans, una pianta che col tempo si è diffusa in tutte le zone intertropicali. In cucina la si usa
quasi sempre grattugiata. Senza il suo aroma non
esisterebbero condimenti come ragù e besciamella.
23
Buon cibo
al suo interno semi piccanti. In India e nei paesi arabi è
usato per aromatizzare il caffè, ma è conosciuto ed apprezzato anche per le proprietà digestive. Esattamente
come l’anice, che si ottiene dai semi di una pianta delle
Ombrellifere. Ha un gusto delicato e gradevole, ma caratteristico. Si usa per la preparazione di dolci in tutto
il bacino del mediterraneo e – curiosamente – per dare
sapore a numerosi liquori: dal Pastis francese all’Ouzo
greco. Ha lo stesso aroma dell’anice stellato, che però
è frutto di un arbusto delle Magnoliacee e quindi fa parte di una famiglia diversa.
Chiodi di garofano
Arrivano dalle isole Molucche, nell’Oceano Pacifico.
Il nome deriva dalla caratteristica forma ma, in realtà,
si tratta dei boccioli, chiusi ed essiccati, di una pianta sempreverde. L’aroma è molto marcato, tanto è che
anticamente erano usati per profumare l’alito, oltre che
come rimedio al mal di denti. Giunti in Europa grazie ai
navigatori portoghesi, sono fra gli ingredienti del curry
indiano oltre a essere usati per infusi e bevande.
Curry
È in realtà una miscela di più aromi e spezie, tostati
e pestati; l’origine è indiana, il passaporto britannico,
l’utilizzo ormai diffuso in tutto il mondo. Ne esistono
in commercio versioni diverse: dal Garam masala, più
pregiata e adatta a carni e verdure, al celebre Tandoori,
usata per marinare le carni prima di sottoporle all’omonima cottura. Più piccanti il Vindaloo, adatto ai cibi in
agrodolce, e il Madras curry, che prende il nome da una
regione geografica dell’India.
24
RivistAmica
Benefici per la salute
con gli infusi fai da te
Molte spezie hanno effetti benefici nella cura di
piccoli disturbi. Il dragoncello, ad esempio, ha
proprietà digestive: per preparare un infuso bastano qualche foglia fresca e una tazza di acqua
bollente. Dopo 5 minuti di infusione, si filtra e dolcifica a piacere. L’infuso di chiodi di garofano è
ottimo contro le coliche intestinali: occorrono un
cucchiaino di semi di garofano e 150 ml di acqua
distillata. Dopo la bollitura si filtra e si usa per
risciacquare il cavo orale.
I grandi esploratori
e le “Vie delle Spezie”
Alle spezie dobbiamo anche alcune grandi scoperte geografiche. Cercando una rotta per le Indie che
permettesse agli europei di non dipendere dai capricci dei mercanti arabi, turchi e veneziani, il portoghese Vasco da Gama compì il suo primo viaggio
da Lisbona all’India fra il 1497 e il 1498, passando
a sud dell’Africa, dal Capo di Buona Speranza. E
Cristoforo Colombo progettò e intraprese il viaggio
che lo portò alla scoperta dell’America (1492) proprio per trovare una “via breve per le Indie”, passando da Occidente.
Sono buoni alleati
della salute
Frutta secca,
bontà e benessere
d’Italia e dal mondo
26
RivistAmica
Ricchi di Omega 3 e
grassi insaturi, noci,
nocciole, mandorle
e pistacchi sono tra
gli alleati ideali per
la salute e il palato,
consumati al naturale
o come ingredienti di
sfiziose ricette
Buon cibo
Sfiziosa e dal gusto pieno, versatile come ingrediente
per insalate o primi piatti, ideale come snack sano ed
energico. La frutta secca da qualche anno gode di una
vera e propria riscoperta: non più guardata con sospetto
per l’eccesso di calorie, ma anzi annoverata tra gli
indispensabili alimenti che compongono una dieta sana
ed equilibrata.
Noci, bontà e proprietà benefiche
Partiamo dalle noci: non a caso la Fondazione Umberto
Veronesi certifica che consumarne 3-4 al giorno incide
positivamente sulla salute abbassando i fattori di rischio
cardiovascolare e il colesterolo “cattivo” e aiutando a
regolare la pressione sanguigna. Le noci contengono
solo il 10% di “grassi cattivi”, quelli saturi, il resto sono
invece gli insaturi, quelli “buoni”. Sono inoltre uno degli
alimenti più ricchi in assoluto di Omega 3, sostanze
importanti per la circolazione e la riduzione degli stati
infiammatori, e di proteine (il 16%), fibre, vitamine e
sali minerali come lo zinco e il rame. Vengono raccolte
tra settembre e novembre e poi lasciate essiccare per
alcuni giorni: arrivano, nella maggior parte dei casi, dalla
California, come le Hartley, dalla buccia sottile, “piene”
e leggermente appuntite. Quando il calibro delle Hartley
supera i 32 mm vengono definite “jumbo”. Tra le italiane,
la più famosa è la noce di Sorrento, sia nella variante
appuntita che in quella tondeggiante.
Nocciole, delizia IGP
Quanto a proprietà nutrizionali, lo stesso discorso
valido per le noci si può fare per le altre tipologie di
frutta secca: le quantità di grassi insaturi arriva al 50%
per le mandorle, al 61% per le nocciole e al 45% per i
pistacchi. Ma se non si esagera con le quantità, questo
non comporta alcuna controindicazione. La nocciola
viene raccolta in autunno, sgusciata, essiccata e quindi
tostata per esaltarne il sapore e aumentarne la durata. Le
varietà più pregiate sono quella del Piemonte IGP, che
si abbina perfettamente con il cioccolato (il gianduia e la
Nutella ne sono illustri esempi) e la campana nocciola di
Giffoni IGP, ottima anche al naturale o abbinata al miele.
La tostatura, sapore unico e gusto naturale
«La tostatura della materia prima a crudo – arachidi,
pistacchi, mandorle, nocciole – avviene passandola
in forno lineare a una temperatura di 120°-130°
mediamente per 30 minuti: si ottiene così un prodotto
che ha subìto una breve tostata termica, ma che rimane
interamente naturale», spiega Maurizio Castagnoli,
direttore commerciale di Eurocompany, l’azienda che
fornisce per Iperal la gran parte dei prodotti del settore
[ segue ]
Il vasto assortimento
di
Nei nostri punti vendita trovate un’ampia scelta
di frutta secca, con o senza guscio. I prodotti
a marchio Primia sono forniti da Eurocompany,
azienda certificata dal punto di vista biologico.
«Per quanto riguarda la frutta secca con guscio
– spiega il direttore commerciale di Eurocompany Maurizio Castagnoli – in inverno abbiamo
le noci della California e d’estate quelle che provengono dal Cile; per tutto l’anno invece sono
disponibili le arachidi di Israele e del Texas, tostate e non salate, e i pistacchi dell’Iran, salati».
Eurocompany fornisce anche prodotti sgusciati:
«le noci (Usa e Cile, in base al periodo), le mandorle pelate e sgusciate (California), le nocciole pelate e sgusciate italiane (la varietà “tonda
gentile romana”, che proviene prevalentemente
dalla Campania ma anche dal Lazio) e turche».
Recente novità è la linea di frutta secca Bio:
«prodotti che compriamo da fornitori selezionati biologici – conclude Castagnoli – In assortimento, fra gli altri, ci sono nocciole, mandorle,
pinoli, uva sultanina e un mix bio di nocciole,
mandorle e mirtilli rossi». Nei nostri supermercati trovate anche i pinoli (del bacino del mediterraneo: Portogallo, Italia, Spagna) e le nocciole
del Piemonte Igp.
27
Buon cibo
a marchio Primia (vedi box). «Per il pistacchio salato la
salatura avviene prima della tostatura. La temperatura è
di 128°-133 con permanenza in forno di 29-33 minuti.
Le arachidi in guscio “giant israele”, invece, sono tostate
mediamente a 162°-165° con permanenza in forno di
31 minuti, e le arachidi “texas” mediamente a 167°-169°
con permanenza in forno sempre di 31 minuti. Infine i
prodotti vengono imbustati in atmosfera modificata, che
permette di conservare il prodotto dai 9 ai 12 mesi».
Mandorle, dagli Usa e dal Sud Italia
Nonostante gran parte della produzione mondiale di
mandorle sia concentrata negli Stati Uniti, l’Italia si piazza
al quarto posto sui mercati mondiali, con gran parte delle
coltivazioni che sono concentrate in Puglia e in Sicilia.
Raccolte a partire dalla fine di agosto, le mandorle sono
ingredienti alla base di dolci come l’agnello pasquale
siciliano e gli analoghi agnellini di pasta di mandorle
pugliesi. In Lombardia, sono gli ingredienti fondamentali
della sbrisolona mantovana e della milanese colomba.
Pistacchi, il dolce e il salato
Sono prodotti soprattutto in Usa e Iran, ma l’Italia può
contare su una delle varietà più pregiate, il pistacchio di
Bronte. Perfetto per i dolci (presente in larga parte della
pasticceria siciliana, in testa cannoli, torte e cassate),
sorprendente nelle pietanze salate, per sfiziose panature
(vedi la ricetta a fianco) o per realizzare sughi come il
gustoso pesto preparato semplicemente con pistacchi,
olio extravergine di oliva, sale e pepe: nella ricetta più
famosa lo si mescola alla pasta assieme a un soffritto di
pancetta e cipolla.
Pesce spada saporito
in crosta di pistacchi
Per 4 persone tagliate circa 700 grammi di pesce
spada a tocchetti. Preparate un trito con 30 g di
pomodori secchi sott’olio, 50 g di pistacchi tritati,
20 g di semi di papavero, 20 g di pangrattato e un
pizzico di sale. Passate i cubetti di pesce in questa
saporita panatura, poi fateli saltare in padella per
pochi minuti con un filo d’olio profumato con uno
spicchio d’aglio. Per una cottura più leggera bastano 8 minuti in forno già caldo, usando la carta forno
e poco olio in superficie.
Straccetti di vitello
con radicchio e noci
Un piatto semplice, gustoso ed equilibrato. Riducete a straccetti, per ogni commensale, circa 200 g di
vitello tagliato sottile. Lavate un cespo di radicchio
rosso e riducetelo a listarelle. In una padella con
poco olio rosolate gli straccetti di vitello e a metà
cottura – in tutto 12 minuti – aggiungete il radicchio e aggiustate di sale e pepe. A fuoco spento
completate con 2-3 noci tritate a testa. Lasciate
riposare un paio di minuti la preparazione e servite.
28
RivistAmica
Le buone
Ricette di
da staccare e conservare
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Anno 3 - Numero 3
aprile 2016
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31
Con salsa
allo yogurt
32
RivistAmica
Il consiglio della
Trattoria La Cantina
Le buone ricette di
“Cuocere le frittelle in
olio di semi di arachidi
non troppo caldo e poi
cospargerle con erba
cipollina tritata.“
Frittelle di carote
e zucchine
- Chef Oriana -
Ingredienti
2 zucchine grattugiate
2 carote grattugiate
1 uovo sbattuto
¼ di tazza di Parmigiano
1/3 di tazza di farina
mezzo cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di sale
1/3 di tazza di olio di semi
Per 8 persone
Tempo di preparazione: 20 min
Tempo di cottura: 45 min
Difficoltà: media
LIA
IG T
DA IP
CONS
spesa
online
O
Trattoria La Cantina
Via 4 novembre, 7
25040 Esine BS
Tel: 0364 466411
www.trattorialacantina.com
[email protected]
Procedimento
Grattugiare le zucchine e le carote, mescolarle insieme e salarle con mezzo cucchiaino di sale. Lasciarle riposare per 10 minuti. Strizzare l’acqua dalle verdure il
più possibile. Troppa umidità renderà più difficile far mantenere alle frittelle la loro
forma. Sbattere l’uovo insieme al Parmigiano e aggiungerlo alle verdure.
In una ciotola mescolare la farina con il lievito e poi aggiungere il mix di verdure. Unire il sale rimanente e mescolare bene tutti gli ingredienti. Formare con
le mani delle frittelle di medie dimensioni. Friggerle poche alla volta in olio già
caldo, cuocendole a fuoco medio-basso per 7-10 minuti per lato, finché non
diventano dorate. Una volta cotte trasferirle su carta assorbente per far colare
l’olio in eccesso.
Per la salsa di yogurt: mescolare tutti gli ingredienti in una ciotola e aggiustare di
pepe. Servire insieme alle frittelle.
AL
ER *
Fin dalla sua nascita la trattoria La Cantina sostiene il
consumo di prodotti agricoli
???
di origine regionale e valorizza le attività
agricole della
Ristorante
Sondrio
Valle
Camonica
proponendo
???
esclusivamente prodotti locali freschi e di qualità, purtroppo spesso trascurati in
favore di primizie “esotiche”
destinate a percorrere migliaia di chilometri prima di
arrivare sulle nostre tavole.
L’inquinamento si può combattere anche a tavola: facciamo un regalo a noi stessi
e all’ambiente!
Per la salsa di yogurt:
¼ di tazza di yogurt greco
1 cucchiaio di maionese
1 cucchiaino di succo di limone
1 cucchiaino di senape
1 cucchiaino di miele
Pepe macinato fresco
CHARDONNAY
PIEMONTE DOC
PODERE PREVINCA
Scheda vino a pagina 37
33
Con olive nere
e cipollotti
Pasta al ragù
di coniglio
Ingredienti
1 coniglio intero
1 carota
1 costa di sedano
5 foglie di salvia
3 foglie di alloro
1 rametto di rosmarino
4 bacche di ginepro
grani di pepe nero
1 cipolla grossa
3 spicchi d’aglio
Procedimento
Pulire il coniglio, lavarlo sotto l’acqua corrente fredda e tagliarlo a pezzi. Metterli in un contenitore assieme alle bacche di ginepro, 6-7 grani di pepe, 1 spicchio d’aglio tritato, mezza cipolla sbucciata e tagliata grossolanamente, il
rosmarino, 2 foglie di alloro e 3 foglie di salvia. Coprire il
tutto con 400 ml di vino bianco e lasciare macerare per 2
ore in frigorifero.
Scolare la carne ed eliminare il vino di macerazione. Far imbiondire nell’olio un trito di cipolla, aglio,
carota e sedano e poi aggiungere i pezzi di coniglio. Fare
rosolare a fiamma moderata insieme all’alloro, la salvia e
qualche grano di pepe. Aggiungere 125 ml di vino bianco e lasciarlo sfumare. Salare, aggiungere altri 125 ml di
vino. Cuocere a fiamma lenta con il coperchio per circa 50
minuti, aggiungere se necessario un po’ di brodo caldo.
Lasciare intiepidire e poi disossare tutta la carne, tritarla
con un coltello ed unirla al fondo di cottura nel tegame. Aggiungere le olive e i cipollotti tagliati a pezzi lunghi
e far rosolare il ragù per altri 10 minuti a fiamma
lenta. Aggiustare di sale e pepe. Condire la pasta
spolverizzando di Parmigiano grattugiato.
CONS
spesa
online
DA IP
Grado di difficoltà: facile
LIA
IG T
O
Tempo di macerazione in frigorifero: 2 h
Tempo di cottura ragù: 1 h
AL
ER *
Per 4 persone
4-5 cucchiai di olio d’oliva
sale
400 ml di vino bianco
250 ml di vino bianco
brodo di carne
3-4 cipollotti novelli
80 g di olive nere
500 g di maccheroni
o tagliatelle
Parmigiano
PINOT NERO MECZAN HOFSTATTER
Scheda vino a pagina 37
34
RivistAmica
Wraps verdi
con roastbeef
all’inglese
Le buone ricette di
Ingredienti
Per farcire:
200 g di roastbeef all’inglese
tagliato a fettine
8 foglie d’insalata
1 carota grattugiata
vermicelli di soia cotti
sale
e pepe
Per le tortillas di farina:
280 g di farina tipo 00
4 cucchiai di olio di girasole
60 ml d’acqua
80 g di spinaci surgelati
farina per spolverizzare
sale
Procedimento
Riscaldare il forno a 80° C ventilato. Mescolare la farina con il sale,
l’olio, l’acqua e gli spinaci scongelati e ben sgocciolati in una scodella capiente. Impastare per bene il tutto, coprire con un panno
da cucina e fare riposare l’impasto per 20 minuti. Quindi lavorare
nuovamente l’impasto, tagliarlo in 4 parti e allargare ogni parte sul
piano di lavoro infarinato con un mattarello dandogli una forma rotonda (diametro circa 26 cm). Riscaldare una padella capiente e
arrostire ogni tortilla di farina a fiamma moderata per circa 1 minuto
da ogni lato (senza aggiungere dell’olio). Appena la tortilla inizia a
gonfiarsi appiattirla con l’aiuto di un cucchiaio in modo di arrostirla
in modo uniforme. Avvolgere le tortillas pronte in un panno umido e
poi in carta d’alluminio. Metteterle al caldo nel forno. Farcirle con le
foglie d’insalata, i vermicelli cotti, la carota grattugiata e le fette di
roastbeef. Aggiustare di sale e pepe e arrotolarle a wraps.
Servire i wraps tagliati a metà.
Per 4 persone
LIA
IG T
O
DA IP
AL
ER *
CONS
Tempo di preparazione: 45 min
Tempo di riposo: 20 min
Tempo di cottura: 10 min
Grado di difficoltà: facile
Il tocco in più
dei vermicelli di soia
spesa
online
MALVASIA NERA
DEL SALENTO
MOTTURA
Scheda vino a pagina 37
35
Le buone ricette di
Torta di salmone
Ingredienti
1 cucchiaio di burro aneto sminuzzato
prezzemolo sminuzzato
noce moscata
grattugiata
1 bianco d’uovo
RivistAmica
Tempo di
preparazione
e cottura: 3 h
Grado di difficoltà:
difficile
spesa
online
LIA
IG T
DA IP
36
Per 6 persone
O
Procedimento
Setacciare la farina sul piano di lavoro, poi creare uno spazio vuoto nel mezzo e versare
in mezzo il lievito sciolto in 80 ml di acqua tiepida. Cospargere con un po’ di farina, lasciare riposare per 20 minuti, quindi aggiungere uova e sale. Lavorare l’impasto dal centro
verso l’esterno, incorporando man mano tutta la farina. Aggiungere il burro ammorbidito
e continuare a lavorare fino a ottenere un impasto morbido, liscio ed elastico. Avvolgerlo con pellicola e farlo lievitare in frigorifero per 2 ore. Scottare il cavolo ridotto
in striscioline in acqua salata bollente per 5 minuti, poi scolarlo bene. In una padella
saltare lo scalogno tritato con un po’ di burro, aggiungere il cavolo e 100 ml d’acqua.
Cuocere a fuoco basso con il coperchio per 25 minuti. Scolare e lasciare raffreddare. In
una scodella mescolare il cavolo, l’uovo sodo a pezzetti, le erbe e le spezie. Frullare un
terzo del salmone, il bianco d’uovo e la panna. Unire la crema al cavolo con sale, pepe
e noce moscata. Stendere metà dell’impasto in un rettangolo di circa 45 x 25 cm. Appoggiare sopra uno stampo a forma di pesce e tagliare intorno alla sagoma. Mettere
metà della farcia di cavolo sopra al pesce di pasta e allargarla lasciando libero un bordo
di 1,5 cm, non coprendo la coda. Regolare il salmone di sale e pepe e disporlo sopra
alla farcitura. Coprirlo con il resto della farcia. Spennellare i bordi della pasta con il tuorlo
d’uovo. Stendere la pasta rimanente a forma di rettangolo e disporla sopra al ripieno. Fare
aderire la pasta e tagliare le rimanenze con una rotella taglia-pasta. Lavorare gli avanzi
di pasta per decorare il pesce con bocca, occhi e pinne. Spennellare in superficie con il
tuorlo d’uovo. Fare un taglio al centro del pesce per far uscire il vapore. Lasciare riposare 10 minuti, spennellare nuovamente con il tuorlo d’uovo e cuocere in forno ventilato
pre-riscaldato a 200 ° C per circa 40-45 minuti.
1 uovo sodo
100 ml di panna da
cucina
2 tuorli d’uovo
sale e pepe
CONS
Per il ripieno:
650 g di filetto di
salmone
400 g di cavolo
cappuccio
2 scalogni
AL
ER *
Per la pasta:
500 g di farina
20 g di lievito
6 uova
1/2 cucchiaio di sale
300 g di burro
PASSERINA CHIETI
RUE DI PIANE
Scheda vino a pagina 37
Per 12 pezzi o uno stampo
a cassetta di 24 cm
Tempo di preparazione:
25 min
Tempo di cottura in forno:
45 min circa
Grado di difficoltà: facile
Procedimento
Riscaldare il forno a 180° C con ventilazione. Sbattere il burro con lo
zucchero per circa un minuto con le fruste elettriche, unire le uova e la
farina mescolata con i pistacchi, il lievito, il matcha e il latte continuando
a sbattere. Foderare uno stampo a cassetta con carta da forno e riempirlo con l’impasto. Spolverizzare di tè matcha, passare lo stampo nel
forno caldo e fare cuocere per circa 45 minuti (fare prova dello stecchino). Lasciare raffreddare il dolce nello stampo
CONS
AL
ER *
75 g di burro a
temperatura ambiente
125 g di zucchero di
canna
3 uova
175 g di farina
3 cucchiai di pistacchi
macinati
2 cucchiaini di lievito
in polvere
20 g di tè matcha
3-4 cucchiai di latte
tè matcha
per spolverizzare
LIA
IG T
CHARDONNAY PIEMONTE DOC
PODERE PREVINCA CL75
Regione: Piemonte
Vitigno: Chardonnay in purezza
Colore: giallo paglierino chiaro
Profumo: fruttato, sottile e fresco
Gusto: armonico di naturale freschezza
piacevolmente amarognolo
Gradi alcolici: 12% vol
Temperatura di servizio: 8°-10°C
PINOT NERO MECZAN
HOFSTATTER CL75
Regione: Alto Adige
Vitigno: Pinot Nero
Colore: rosso rubino scarico
Profumo: minerale, fruttato e floreale
(frutti rossi)
Gusto: secco, fresco e sapido (poco
tannico)
Gradi alcolici: 12,5% vol
Temperatura di servizio: 15°-16°C
MALVASIA NERA DEL SALENTO
MOTTURA CL75
Regione: Puglia
Vitigno: Malvasia Nera
Colore: rosso intenso
Profumo: intenso e persistente di frutti
rossi e amarena
Gusto: caldo, di buon equilibrio
complessivo
Gradi alcolici: 12% vol
Temperatura di servizio: 16°-18°C
PASSERINA CHIETI RUE DI
PIANE CL75
Regione: Abruzzo
Vitigno: Passerina
Colore: giallo paglierino con note
verdoline
Profumo: persistente e fruttato, con
note agrumate
Gusto: buona struttura, ottima
freschezza, sapore pieno e intenso
Gradi alcolici: 12% vol
Temperatura di servizio: 10°-12°C
37
DA IP
Ingredienti
La Cantinetta
del mese
O
Dolce al tè matcha
Da preparare
con prodotti
Le ricette dei nostri lettori
“Piadolo” con rucola e squacquerone
Luisa Ambrosini ha 27 anni, una laurea in economia e una grande
passione per la cultura culinaria, ereditata dai genitori. Per RivistAmica
ha preparato questo gustosissimo raviolo di piadina: facile e low cost
«Moda e cucina sono un binomio perfetto a dimostrazione
che ogni donna può cucinare liberamente con l’outfit preferito e soprattutto con un bel tacco alto – dice la nostra
lettrice Luisa Ambrosini – Prediligo ricette facili, veloci e
low cost». Come quella del “piadolo”, il raviolo di piadina
che ha cucinato per noi.
Gli ingredienti per 10 piadoli:
Vi occorrono: 150 g di farina 00, 75 ml circa di acqua a
temperatura ambiente, 1 cucchiaio di olio extra vergine
di oliva, 1 mazzetto di rucola, 250 g di squacquerone, 1
cucchiaio di Parmigiano reggiano grattugiato, sale e pepe
quanto basta, 3 g di bicarbonato, olio di semi per friggere.
La preparazione
Setacciate la farina e mettetela in una ciotola, aggiungete
al centro poco alla volta l’acqua e l’olio di oliva, il bicarbonato e infine un generoso pizzico di sale. Impastate
fino a ottenere un panetto morbido e non appiccicoso.
Dividitete in 3 pagnotte di uguale dimensione e, aiutandovi con il matterello, stendetele formando un disco non
troppo sottile. Ricavate tanti dischetti del diametro di 7/8
cm. Per il ripieno lavorate in una terrina lo squacquerone
con il Parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e uno di
pepe. Unite la rucola tritata. Adagiate un cucchiaino di
ripieno su ogni dischetto, chiudete a forma di mezzaluna
e sigillate il piadolo con un poco di acqua. Friggete in olio
caldo, basteranno pochissimi secondi! «Attenti, perché si
dorano subito – suggerisce Luisa – Potete anche conservarli in freezer e friggerli al momento quando avete ospiti».
Serviteli caldi!
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Luisa Ambrosini
«Siamo fatti di quel che mangiamo» è
il suo motto. Ventisette anni, una laurea in economia e una grande passione per la cultura del cibo trasmessa
dai genitori. Foodblogger sui tacchi
alti (www.tacchiepentole.com), ama i
piatti facili, gustosi e low cost. Così da
ottenere «con il minimo sforzo il massimo risultato!».
Il carrello
Affidatevi al marchio Prima per questa ghiotta preparazione: acquistate la farina 00, l’olio extravergine di
oliva e quello di semi, il Parmigiano grattugiato. Per
una variante nel ripieno potete sostituire lo squacquerone con la crescenza cremosa Primia.
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Gustose ricottine
Via Verde Bio, fantasia
dall’antipasto al dolce
Dolce, leggera, naturale, creativa. Il Caseificio Elda
presenta così il suo prodotto di punta, una certezza
sin dal 1989, quando Giuseppe Zerbato iniziò la propria attività con un’idea ben precisa, quella di rispetta-
42
RivistAmica
Preparate secondo una
rigorosa tradizione
e con ingredienti
biologici, nel rispetto
dell’ambiente e di
un’alimentazione sana
ed equilibrata
re la tradizione dell’antico mestiere dei ricottai.
E una missione: quella di valorizzare le qualità della
ricotta, un alimento povero di calorie, ma digeribile e
dal ricco apporto in quanto a valori nutrizionali.
Novità
Da tre generazioni
A fare da cornice al lavoro delle tre generazioni che
si sono susseguite in azienda c’è la terra veronese ai
piedi dei Monti Lessini, con la sua cultura enogastronomica e le rigorose tradizioni che hanno permesso, a
partire dall’intuizione di nonno Giuseppe, lo sviluppo
di una rigorosa professionalità tramandata prima al figlio Lino e, di conseguenza, ai nipoti Eleonora, Roberta e Luca.
Affidabilità, ricerca e innovazione
Un prodotto versatile, che regala gusto e leggerezza
alle pietanze, dagli antipasti come le mousse, ai delicati primi piatti, fino ai dolci, primo fra tutti il tiramisù,
in sostituzione del più calorico mascarpone. Affidabilità, continua ricerca e soluzioni tecnologiche innovative sono le carte vincenti dell’azienda, eccellenza
gastronomica tutta italiana e protagonista in tavola di
piatti dolci e salati.
La produzione
Per produrre la ricotta Via Verde Bio Primia, viene utilizzato soltanto siero di latte, che una volta stoccato
e refrigerato (4/6°C), viene preriscaldato. Dopo aver
aggiunto l’acido lattico, si procede con la coagulazione e l’affioramento. A seguire, manualmente, si aggiunge il sale e la ricotta viene pastorizzata. Infine il
confezionamento a caldo. Gli ultimi passaggi sono la
termosaldatura, il confezionamento e la palletizzazione, l’abbattimento della temperatura e lo stoccaggio
del prodotto.
Certificazione biologica
Rispetto alla ricotta tradizionale, quella biologica si
differenzia perché il siero utilizzato è certificato BIO.
Ciò significa che gli animali da cui proviene sono stati
allevati senza l’utilizzo di sostanze chimiche, nel pieno
rispetto del regolamento europeo. Sicura e genuina,
la ricotta Via Verde Bio Primia è lavorata con materie
prime di qualità.
Da
la qualità
delle ricottine bio
Solo ingredienti biologici: siero di latte, sale, correttore di
acidità (acido lattico). Le ricottine biologiche Via Verde Bio
sono presentate in due comode monoporzioni da 100g
ciascuna, non vendibili singolarmente. Per singola porzione il prodotto fornisce soltanto 97 calorie, 6 g di grassi
(di cui 4,6 sono acidi grassi saturi); 3,7 g di carboidrati
(di cui 3,4 g di zuccheri); 7 g di proteine e 0,43 g di sale.
Le ricottine fresche da agricoltura biologica sono leggere
e digeribili. In cucina sono estremamente versatili: si possono utilizzare in accompagnamento a un’insalata fresca
oppure a verdure miste al vapore, per un pasto light da
preparare in pochi minuti, oppure come ingrediente per
condire la pasta, farcire torte salate, realizzare creme e dolci o stuzzicanti fagottini di breasola, un must per un aperitivo sano e leggero. Non solo materie prime selezionate,
ma anche una politica energetica che privilegia la scelta
di fonti rinnovabili e di un packaging sostenibile. La produzione delle ricottine biologiche Via Verde Bio tiene conto
del rispetto dei consumatori, offrendo loro l’occasione di
alimentarsi in modo sano e corretto. Cercate ispirazione in
cucina per utilizzare questa squisita ricotta bio? Consultate il sito www.caseificioelda.it alla sezione “ricette”.
Fonte: Agorà Network
43
Novità
Formaggio spalmabile
bontà 100% italiana
Il formaggio spalmabile nacque negli Stati Uniti alla fine dell’800. In Italia arrivò negli anni ‘70,
diventando ben presto un elemento fondamentale della nostra gastronomia e sposandosi alla
perfezione con i piatti della dieta mediterranea
“La nostra marca di qualità
e convenienza”
Formaggio fresco spalmabile Primia: buono, senza
conservanti e prodotto utilizzando solo latte italiano.
Un ingrediente davvero versatile, adatto a tutti gli utilizzi: dai primi piatti, ai contorni, ai dessert, ma anche
come valida e gustosa alternativa alla panna da cucina, con sole 280 kcal ogni 100 grammi di prodotto.
Il formaggio spalmabile Primia viene prodotto unendo latte vaccino e crema di latte, un mix che viene
poi pastorizzato, raffreddato e quindi arricchito di fermenti lattici che inducono l’acidificazione e il tipico
sapore. La miscela viene quindi riscaldata per farla
coagulare e per separare il siero: si aggiunge infine il
sale e gli altri ingredienti e si mescola fino a ottenere
il giusto livello di cremosità e consistenza.
44
RivistAmica
Idee gustose
Tra i primi piatti, ad esempio, suggeriamo le penne
con pancetta e formaggio spalmabile Primia; oppure i paccheri con peperoni e tonno. Provate inoltre a
usare il formaggio spalmabile nelle tagliatelle paglia e
fieno con piselli e prosciutto, una vera delizia.
Nei secondi invece può essere utilizzato per preparare il filetto al pepe verde, ma anche per creme originali, che arricchiranno i vostri arrosti.
Con i dolci poi è un vero trionfo: si possono infatti preparare cheesecake di tutti i tipi, con cioccolato
o con i frutti di bosco, ma anche dolci al cucchiaio,
come originali tiramisù alla frutta.
Fonte: Agorà Network
Foto: visita guidata a Palazzo delle Paure
in occasione di evento organizzato dai volontari
dell’ AVPL
Pensionati lecchesi
oltre 50 persone
per la comunità
Sono tutti in pensione e over 60, ma a passare in casa
le proprie giornate non ci pensano proprio. Sono i soci
dell’Associazione Volontari Pensionati Lecchesi, nata nel
1996 e da allora operativa sul territorio di Lecco, con
puntate nei paesi della provincia. Emilia Hoffer, 81 primavere sulle spalle, è presidente da due anni e firmataria dell’atto costitutivo dell’associazione: «19 anni fa l’assessore Carlo Invernizzi, visto che il nostro Comune non
aveva risorse sufficienti per tutte le attività che intendeva
fare, ha deciso di raccogliere intorno a sé un gruppo di
46
RivistAmica
Dal 1996 i volontari
dell’AVPL aiutano il
comune di Lecco ad
organizzare eventi
e attività. “Abbiamo
costruito un gruppo
affiatato, motivato e ci
sentiamo vivi e attivi”,
spiega la presidente
Emilia Hoffer
volontari. Nel 2015 i soci operativi in vari ambiti sono
stati oltre 50, quasi 150 sono stati i sostenitori, mentre le ore di servizi fornite al Comune sono state quasi
6900».
Di cosa si occupa l’associazione?
Supportiamo il Comune nel servizio di sorveglianza ed assistenza al pubblico nei quattro musei cittadini, servizio
maschere al Teatro della Società, servizio di sistemazione,
catalogazione libri, giornali e/o riviste nella civica Biblioteca, servizi di compagnia ad alcuni anziani, servizio ritiro e
In evidenza
riconsegna biancheria in una casa di riposo, tenuta del
verde in una zona della città, aggiornamento delle bacheche cittadine. Organizziamo iniziative socio-culturaliaggregative con gite fuori porta, visite guidate a mostre
temporanee, iniziative ludiche-culturali a favore di bambini e ragazzi nei musei cittadini e diversificati momenti di
aggregazione durante l’anno.
Partecipate anche all’organizzazione/collaborazione di eventi?
Le occasioni sono diversificate: dall’organizzazione della
Festa di fine estate, Festa dei Nonni, e Festa di Natale,
alla collaborazione nell’annuale rassegna “Musei d’Estate” e “Lecco, Città dei Promessi Sposi” con i tecnici
museali e in occasione della Giornata Nazionale della
lettura con la locale Confcommercio che si è appena
tenuta dal 10 al 24 marzo.
E le occasioni di svago?
Non mancano e sono momenti di grande armonia. Organizziamo una gita al mese, riempiamo quasi sempre due
pullman. Siamo stati a Parma. Torino, Genova, Cremona,
Mantova, Verona, Vicenza ed in altre città, sui Laghi di
Garda, Maggiore e d’Iseo, ma anche a Ravenna e Ferrara. Sono uscite culturali, aggregative e di svago e una
gentilissima insegnante di Storia dell’arte ci prepara gratuitamente su quello che andremo a vedere. Visto il successo e il crescente numero di partecipanti, ne abbiamo
effettuate anche alcune a corto raggio nella nostra zona,
nel Bergamasco e nel Milanese.
Quali le motivazioni che vi spingono a fare volontariato?
Lo facciamo perché vogliamo contribuire al benessere
di tutti i cittadini e per combattere la solitudine di tante persone, per far conoscere meglio i musei cittadini e
perché ci piace andare a scoprire cose, spesso ancora
non viste. Con la nostra Associazione abbiamo costruito
un gruppo affiatato, motivato e ci sentiamo vivi e attivi,
nonostante gli “anta”.
E da questa attività arrivano anche tante soddisfazioni...
Tutto quello che facciamo va a beneficio della comunità.
La soddisfazione più grande? Incontrare per strada le
persone che si ricordano di noi, ti salutano, si congratulano con noi, ci ringraziano per le iniziative che mettiamo
in campo e per la nostra ampia presenza sul territorio.
Nel 2015 sono state quasi 150 le persone che condividendo le nostre finalità ed il nostro di operare, hanno
deciso di far parte della schiera dei sostenitori della nostra Associazione.
Orari e contatti
La sede dell’AVPL si trova Via Ghislanzoni 91 a
Lecco, presso lo Spazio “Il Giglio” ed è aperta
è tutti i lunedì e giovedì dalle 14.30 alle 17.30.
La presidente è Emilia Hoffer, il vice-presidente
Giuseppe Valsecchi e il segretario Gianfranco
Sacchi. Per informazioni: telefonare allo 0341
350390, inviare mail a [email protected] oppure visitare il sito www.avpl.it
Momenti di relax
con le gite fuori porta
Durante l’intero anno si svolgono le gite giornaliere
nel Nord Italia con la partecipazione di circa 100
persone e comprendono la visita guidata di città,
monumenti e musei oltre a momenti di relax e occasioni per conoscere i piatti tipici locali. Bergamo,
Monza, Busseto, Soragna, Agliè, Candelo, i laghi
sono alcune delle mete del 2016; la gita di due
giorni quest’anno avrà meta Modena e Bologna.
47
PROMOZIONE N. 34 DEL 2016
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Non servono estenuanti
sessioni di body
building e ore di corsa
come i maratoneti:
per assicurare al
nostro cuore una
buona manutenzione
il programma di
allenamento è più
semplice di quel che si
pensi
Salute, benessere e famiglia
Salire le scale senza avere il fiatone, osservarsi con
compiacimento allo specchio con gli abiti che cadono
a pennello, sentirsi energici e forti: fare ginnastica con
regolarità porta tutta una serie di innegabili vantaggi.
Ma allenarsi non è solo una questione di estetica: «L’esercizio fisico controllato e personalizzato può ridurre
del 25% il rischio di infarto», spiega Francesco Gualzetti, personal trainer presso la palestra Swc di Sondrio.
L’attività fisica praticata con regolarità infatti «aumenta
il colesterolo “buono” (HDL) e riduce quello “cattivo”
(LDL), abbassa la pressione arteriosa e i livelli di glicemia sanguigna - prosegue Gualzetti - è importante
ricordare che tutte le attività devono essere svolte previo monitoraggio medico, per verificare se non ci sono
problemi di ipertensione o di altro genere, e il personal
trainer deve essere sempre in contatto con il medico
curante». Chi fa una vita sedentaria e ha un’alimentazione errata è potenzialmente più a rischio di essere
colpito da malattie che interessano il problema cardiocircolatorio: per questo vi suggeriamo un programma
di allenamento che impegna solo cinque ore nell’arco
della settimana, che con un po’ di organizzazione può
essere portato avanti da tutti.
Il programma in palestra
Su un totale di cinque ore, due possono essere impiegate in palestra. «In questi due momenti, prevediamo
un allenamento total body, in cui vengono coinvolte tutte le fasce muscolari - illustra Gualzetti - Iniziate con un
riscaldamento per sciogliere i muscoli, un’attività aerobica come 10 minuti di cyclette o tapis roulant. Continuate poi con l’attività anaerobica, con l’aiuto di pesetti per migliorare il tono muscolare, bruciare i grassi e
raggiungere uno stato di benessere complessivo». Per
chiudere, via con una decina di minuti di camminata o
bike, perché «l’attività aerobica finale aiuta a bruciare
i grassi e ossigenare i nostri tessuti e anche il cuore».
È importante tenere a mente un dato tecnico: il cuore
di una persona non deve superare un certo numero di
battiti al minuto: ad esempio per una persona di 50
anni è meglio non oltrepassare la soglia dei 170, per
un trentenne sono tollerabili anche 190. Quando fate
attività fisica, monitoratevi sempre con un cardiofrequenzimetro.
Nuoto, camminate e tennis per variare
Per le altre tre ore residue del nostro programma, alla
palestra in senso stretto si può alternare «un corso con
la musica, come il fit boxe o altra attività di vostro gradimento». Nei periodi a clima più temperato, si possono
[ segue ]
Cosa mangiare prima
e dopo l’attività fisica
Come spuntino antecedente all’allenamento, evitate merendine e cibi confezionati e prediligete «zuccheri semplici, come quelli contenuti nella frutta
- spiega Francesco Gualzetti - mentre dopo aver
fatto attività assicuratevi una fonte proteica, come
ad esempio il pesce o la carne bianca (preferibile a
quella rossa, perché ha meno colesterolo) accompagnata con un po’ di frutta secca».
Allenarsi nelle valli
all’aria aperta
Il Sentiero Valtellina e la Ciclabile della Valchiavenna sono l’ideale per allenarsi il weekend con
un ritmo più lento, magari insieme agli amici e alla
famiglia. I due tracciati, 100 chilometri il primo, 50
il secondo, si incontrano nei pressi della Riserva
Naturale Pian di Spagna: i loro percorsi ciclo pedonali, nella maggior parte dei casi pianeggianti o con
pendenze lievi, sono alla portata di tutti.
51
Salute, benessere e famiglia
preferire delle belle camminate o dei giri in bicicletta.
Altre attività che vanno bene per il cuore sono il nuoto
e il tennis. «Grazie alla resistenza dell’acqua, alleniamo il corpo in maniera completa: è noto che i nuotatori
hanno una buona struttura fisica e una bassa massa
grassa, quindi anche recarsi in piscina è un ottimo allenamento». Non è da sottovalutare neanche il tennis: si
tratta di un’attività completa dove si riesce a migliorare
la capacità polmonare, si mettono in movimento gambe
e braccia si e usa tanto il core addominale, composto
dalla colonna lombare, dai muscoli della parete addominale, dagli estensori della schiena e dal quadrato dei
lombi.
L’alimentazione giusta
Per avere la maggior cura possibile del nostro cuore,
non bisogna sottovalutare l’influenza di ciò che mangiamo. Per questo è consigliato «diminuire l’assunzione di
cibi ricchi di colesterolo, di salumi e formaggi, dei fritti
e degli alimenti ricchi di sale: sui soggetti ipertesi non
fanno che peggiorare la situazione - sintetizza Gualzetti - è bene ridurre anche l’assunzione di alcol e grassi
saturi, e bere tanta acqua. Da prediligere le pietanze
ricche di Omega 3, come il pesce azzurro, e i grassi
insaturi come l’olio extravergine d’oliva e l’avocado»,
conclude il personal trainer.
Il libro consigliato:
“Riduci il colesterolo
con i rimedi naturali”
Per abbassare il rischio di
disagi a livello cardiocircolatorio non basta solo evitare i cibi considerati tabù:
per controllare gli eccessi
di colesterolo - uno dei responsabili dei problemi al
cuore - è necessario attuare dei cambiamenti nelle
abitudini di vita che permettono di favorire e ristabilire un corretto metabolismo dei grassi in circolo. Nell’utile volume “Riduci
il colesterolo con i rimedi naturali: così salvi cuore,
cervello e arterie. Eviti ipertensione, aterosclerosi, infarto e ictus” (di Giuseppe Maffeis e Annalisa Sgoifo; 160 pagine, € 8,90), edito dall’Istituto
Riza di Medicina Psicosomatica, troverete consigli
sui cibi da scegliere per proteggere il cuore e sui
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sullo stile di vita per equilibrare i lipidi nel sangue
ed evitare il rischio di ictus e infarto. Comprando
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sport con ripetuti sforzi intensi.
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dal 31 marzo al 10 aprile
speciale Prima colazione
Buongiorno bimbi,
iniziamo la giornata
con il piede giusto
“Il buongiorno si vede dal mattino” è un proverbio
che vale per i bambini ancora di più che per gli adulti. Perché i piccoli hanno bisogno di più tempo per
passare dal sonno alla veglia e dormire meno ore
del previsto può rendere le loro mattine traumatiche.
Abbiamo raccolto i consigli di Pamela Fragale, pedagogista, che lavora per consulenzagenitori.it, studio
per supporto alla genitorialità e di Sara Bruzzone,
psicologa e psicoterapeuta di Milano che gestisce
il blog mammechefatica.it. Suggerimenti rivolti ai genitori, che possono influire sul benessere dei propri
figli sia la sera, sia al momento del risveglio.
Voglio la nanna!
Un bimbo deve dormire tanto, è un bisogno fisiologico. Dai 3 ai 9 anni, servono 9 o 10 ore a notte per
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RivistAmica
Una dieta equilibrata,
varia e moderata
nelle quantità, ricca
di frutta e verdura
“colorata” e di
stagione. I consigli
delle esperte per
aiutare i più piccoli a
scongiurare i malanni
di stagione
non rischiare il pisolino sul banco di scuola. Può capitare che, al ritorno da periodi di vacanza, tra l’ora in
cui il bambino si mette e letto e la sveglia non passino le ore canoniche. In casi di ritmo sfasato, meglio
adottare un percorso graduale, spostando la lancetta indietro di 10 minuti ogni sera, per non alterare il
suo ritmo biologico. Se per settimane il bambino si
addormenta alle 11, non serve obbligarlo a mettere il
pigiama alle 9.30: non prenderà sonno. In periodi di
cambiamento del clima, come la primavera, prendere
degli integratori alimentari adatti può aiutare a combattere la stanchezza.
La storia della buonanotte
Può essere utile associare il momento in cui un bambino deve addormentarsi ad un’azione rituale, adatta
Salute, benessere e famiglia
a conciliare il sonno (la lotta con i cuscini non rientra
in questa categoria!): vanno benissimo fiabe, canzoni registrate o ninna-nanne sussurrate dai genitori.
Per la dottoressa Bruzzone «è importante abituare il
bambino fin da subito ad addormentarsi nel suo lettino, senza bisogno di essere cullato. Può essere utile
portare con sé un oggetto che il bambino collega
al riposo, come un ciuccio o un peluche». La televisione può sì avere un effetto soporifero, ma anche
quello di impressionare il bambino con immagini che
potrebbero rendere il suo sonno agitato. Attenzione in particolare alle trasmissioni di seconda serata,
spesso piene di violenza, horror e sessualità. Un film
di zombie non è certo il miglior viatico per il mondo
dei sogni.
Calma, è mattina
«Con i bambini – afferma la dottoressa Fragale – meglio lasciare perdere le sveglie meccaniche. Svegliamoli con un bacio, hanno già passato tutta la notte
senza di noi». Un errore da evitare è quello di essere
troppo frenetici nei primi minuti della giornata. Non si
deve pretendere che un bambino salti fuori dal letto
come una fetta di pancarrè dal tostapane. Questo atteggiamento non fa altro che trasmettere stress e comunicare impazienza a chi a quell’età non dovrebbe
averne. «È meglio svegliarli prima, piuttosto che costringerli a grandi corse la mattina. Non capirebbero
perché devono bere il latte di fretta». Ancora meglio
preparare la sera prima tutto il necessario, dai vestiti
da indossare alla cartella, in modo da non perdere
tempo quando si hanno i minuti contati.
Non sono una bambola!
Non trattate il vostro bambino come un bambolotto
da lavare, vestire e imboccare. Anche se non si può
pretendere che faccia tutto da solo, coinvolgerlo nella routine mattutina lo farà sentire autonomo e in questo modo non percepirà le prime ore del giorno come
una tortura quotidiana. Anche chiedergli di fare delle
cose in maniera troppo aggressiva non è una carta
vincente: i caratteri più docili saranno frastornati, i
più monelli ne approfitteranno per impuntarsi e fare
esattamente il contrario. La dottoressa Bruzzone
suggerisce di rispettare i tempi del bambino, magari
spronandolo con la scusa del gioco, ad esempio sfidandolo: «Vediamo quanto impieghi a vestirti da solo,
io ti cronometro!». Così anche un’attività noiosa diventa divertente, l’adrenalina entra in circolo e tutta
la giornata prende una piega diversa.
Consigli green
per fare sogni d’oro
Alcuni rimedi naturali possono aiutare i bambini a
dormire meglio. Il sito GreenMe.it consiglia tisane
a base di melissa o passiflora senza zucchero (che
agisce in senso inverso). Funzionano anche il bagnetto relax con oli essenziali come la lavanda e,
ovviamente, le coccole: il contatto con il genitore
è importante per la stabilità emotiva e massaggiare i piedi di un bimbo ha l’effetto di un sonnifero.
Favole di Valtellina
Ogni territorio ha le sue favole, a volte versioni mitizzate della storia di un paese. La provincia di Sondrio ad
esempio offre parecchi spunti a chi voglia raccontare
una storia della buonanotte alternativa, popolata da
draghi alpini e diavoli che piangono. Molte di queste
fiabe sono raccolte sul sito waltellina.com, che le ordina per categoria indicando anche la zona precisa di
provenienza.
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DA LUNEDÌ 11 A MERCOLEDÌ 20 APRILE 2016
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Vieni a testare i prodotti nella nuova area Smart Home nei punti vendita di Castione A., Fuentes e Adamello
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dall’11 al 20 aprile
speciale Smart Home
Inquadra con il
tuo smartphone
il QR qui a lato
La tecnologia nell’ultimo decennio ha fatto passi da
gigante modificando radicalmente il modo di viaggiare, di lavorare e di comunicare. La “rivoluzione” pian
piano è arrivata anche dentro le nostre case aprendo
degli orizzonti impensabili fino a pochi anni fa. Oggi
è possibile navigare in internet sul proprio televisore, in salotto, comodamente seduti sul proprio divano
o accendere i condizionatori mentre si è ancora al
lavoro con un’applicazione sul tablet. La casa del futuro “smart” interagisce con voi, è più funzionale e vi
fa risparmiare. L’insieme delle discipline, applicabili a
questo ambito, hanno dato vita a una scienza chiamata domotica. Il termine, che sintetizza al meglio la misRivistAmica
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documenti e foto via e-mail direttamente alla stampante
Con le nuove tecnologie
le abitazioni diventano
intelligenti. Comfort,
sicurezza e risparmio
energetico sono a
portata di clic sui
dispositivi come
smartphone e tablet
sione della disciplina, unisce le parole “domus”, che in
latino significa casa, e robotica. L’obiettivo dichiarato
è studiare e applicare le tecnologie in grado di migliorare la qualità della vita in casa. La “smart home”,
secondo questa disciplina, deve essere progettata fin
dalle fondamenta secondo determinati canoni architettonici, di ingegneria edile e energetica. Molte migliorie, però, possono essere apportate senza la necessità di rivoluzionare la propria abitazione.
La casa parla
Nella casa del futuro i principali elettrodomestici o
sistemi di illuminazione sono connessi sul nostro tablet o smartphone. Così l’impianto di riscaldamento
Ambiente e collettività
o quello di irrigazione sono utilizzabili in modo pratico e semplice in ogni loro funzione sia all’interno che
all’esterno della casa con un semplice clic. Attraverso
una connessione internet e un modem Wi-fi potrete
dialogare con i vostri elettrodomestici tramite tablet
o smartphone in modo veloce e funzionale e avrete
la sensazione che la vostra casa risponda alle vostre
esigenze. Addirittura esistono software per sfruttare
al massimo le sinergie e la connessione alla Rete. In
questo modo tutti gli elettrodomestici sono comandati
da un unico computer che, integrato con la tv, consente di controllare il loro stato e, in caso di guasti, di
inviare una segnalazione al centro di assistenza.
Comfort, sicurezza e risparmio energetico
Con dei piccoli accorgimenti e con gli strumenti tecnologici necessari si possono raggiungere risultati
considerevoli per quanto riguarda il comfort, la sicurezza e il risparmio energetico dentro le mura domestiche. La Smart Tv, ad esempio, è il prodotto ideale
per rivoluzionare il relax sul divano. Queste televisioni
di ultima generazione si possono utilizzare per navigare in internet, ma anche per guardare foto o vedere
film connettendo altri dispositivi. Per quanto riguarda
la sicurezza, i sistemi di video sorveglianza sviluppati
con le “Cam”, piccole videocamere che possono trasmettere le immagini sullo smartphone, permettono di
segnalare eventuali intrusioni ma anche di tenere sotto controllo la situazione quando non siete in casa. Ultimo vantaggio, non certo per importanza, il risparmio
energetico. Sono molte le soluzioni tecnologiche che
si possono apportare per tenere sotto controllo i consumi. Sicuramente la possibilità di spegnere, azionare
e modificare i programmi di un condizionatore o di una
lavatrice quando non si è in casa è uno dei modi più
vantaggiosi per abbattere i consumi superflui.
Non è un bene di lusso
Far diventare la vostra casa “intelligente” è molto meno
costoso di quanto possiate immaginare. A seconda
del tipo di funzione che si vuole utilizzare, si possono
trovare soluzioni alla portata di ogni portafogli. Gli
strumenti tecnologici di nuova generazione permettono installazioni semplici, rapide ed economiche, senza lavori invasivi per la casa. Con i moderni sistemi
wireless dare vita a una smart home non richiede più
modifiche strutturali all’edificio, permettendo un netto
abbattimento dei costi d’intervento. In questo modo
potrete utilizzare il tablet o lo smartphone come un
direttore di orchestra usa la propria bacchetta.
Cosa trovi da
Nei nostri ipermercati Iperal Fuentes di Piantedo, Iperal Castione e Iperal Adamello trovate
l’Area Smart Home: essere connessi è diventata ormai un’esigenza diffusa e il nostro obiettivo
è quello di offrire ai nostri clienti soluzioni innovative, semplici e convenienti per avere un’abitazione “intelligente”.
Nel reparto dedicato dei punti vendita citati potete acquistare prodotti inerenti al mondo della
connessione, del comfort e della sicurezza. Tra
gli articoli più richiesti c’è lo smart plug, un dispositivo che, collegato ad un elettrodomestico
permette – tramite lo smartphone – di accenderlo, spegnerlo e misurarne i consumi. Molto utile
anche il wifi audio extender: uno strumento che,
collegato all’impianto hifi, consente di ascoltare
la musica direttamente dallo smartphone senza
collegarlo ai fili.
Per quanto riguarda la sicurezza, sono assolutamente da provare le Telecamere Ip. Semplici
da installare, questi dispositivi, tramite la connessione internet, danno la possibilità di visualizzare l’ambiente di casa sullo smartphone o
sul tablet.
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I proverbi del mese
Editore e proprietario
IPERAL S.P.A.
Sede legale:
Via Manzoni,41 20121 Milano
Direttore responsabile
Giorgio Gaspari
Marketing e coordinamento:
Alessandro Pizzen
Andiamo nel comune di Montagna per
due proverbi a tema “canoro” e primaverile. Si dice D’aprìl de sòlit te sé gnamò
s’al cànta el grìl (ad aprile di solito non
sai ancora se i grilli cantano) e El mes
d’april al canta l’ulscelìn gentìl (il mese
d’aprile canta l’uccello gentile, l’usignolo).
Testi, grafica e impaginazione a
cura di
Imaginor s.r.l.
Fotografie
Iperal, Giuseppe Godi, ©Stockfood/La Camera Chiara, Fotolia,
Wikipedia, Marco Bucci, Villa
Carlotta, Museo e giardino botanico
sul Lago di Como, Irene Privitera,
Associazione Volontari Pensionati
Lecchesi
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Sposarsi in Italia è sempre più di moda:
lo conferma il JFC Tourism Management.
L’8% dei 44 milioni di turisti che ogni anno
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Anno 3 - numero 3
Chiuso in redazione il 21/03/16.
© IPERAL S.P.A. - Tutti i diritti
riservati.
È vietata la riproduzione anche
parziale di testi e foto.
Tutte le informazioni contenute nel
presente numero sono aggiornate
alla data di chiusura e potrebbero
subire variazioni per cause non
dipendenti dalla volontà della
redazione.
Le immagini riportate sono a scopo
illustrativo. Le ricette sono proposte
e redatte secondo scienza e
coscienza. Non possiamo assumere
responsabilità per la riuscita dei piatti.
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Rugaziùn in Valtellina
Le “rugaziùn” erano particolari processioni
che una volta si svolgevano a fine aprile: si
trattava di lunghe camminate per la campagna nelle quali i fedeli seguivano il parroco,
cantando le litanie dei santi e innalzando
preghiere e invocazioni per un’annata agricola dal buon raccolto e priva di calamità.
Per le vostre segnalazioni, curiosità
e suggerimenti contattateci a:
[email protected]
RivistAmica C/O Gruppo Iperal
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Studenti di Lesmo
contro il bullismo
La terza D della scuola secondaria di primo grado Don Milani di Lesmo (MB) ha ottenuto il “Leone d’argento per la creatività”
alla Biennale di Venezia. Con il progetto
“Ciao Bullo” gli studenti hanno realizzato e
interpretato un brano musicale in un video
dal forte messaggio sociale: il bullo non va
temuto, ma compatito.
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