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Sognando l`Europa! - IC Dante Alighieri Roma

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Sognando l`Europa! - IC Dante Alighieri Roma
Sognando l’Europa!
Viaggio interdisciplinare
Scuola Secondaria di I grado
“Dante Alighieri”
Classe II A
Anno Scolastico 2015/2016
Introduzione
Sullo sfondo dei più affascinanti Paesi d’Europa si articola un viaggio
immaginario attraverso il quale si incontrano e si intrecciano culture,
sapori, storie, lingue, emozioni… il percorso stesso è il senso del viaggio.
I ragazzi hanno viaggiato con la loro fantasia creando itinerari
immaginari, ma hanno anche viaggiato concretamente, insieme,
attraverso la ricerca e lo studio, mettendosi alla prova per creare un
equilibrato lavoro di gruppo.
Ogni itinerario è unico perché raccontato ed espresso con lo stile
personale dei protagonisti; ne emerge un lavoro vario nello stile e nelle
emozioni.
Festa del Libro, 22 aprile 2016
Marilena Contrucci
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Prologo
Era una comune giornata di inizio giugno, e, come ogni anno, il ciclo
scolastico era giunto al termine. La II A era pronta ad affrontare l’ultimo
giorno prima delle vacanze.
La giornata e le lezioni erano complicate da seguire per via dell’afa
insopportabile e fastidiosa che tentava di portarci via dalle spiegazioni
della professoressa.
Stavamo svolgendo una comune lezione di geografia. Durante l’anno
avevamo studiato tutti gli Stati dell’Europa: il continente in cui viviamo.
Il ticchettio delle lancette dell’orologio parevano muoversi al rilento e
l’ora non voleva lasciare spazio alla materia successiva. Ad un tratto la
curiosità di tutta la classe sembrò essere rinata……
La Professoressa con un aria pensierosa interruppe la spiegazione e ci
disse:” Ragazzi, non vi piacerebbe organizzare un viaggio attraverso la
cultura e la natura degli Stati Europei?”
Tutti immediatamente incominciarono a discuterne con aria interessata
e stupita per questa proposta insolita, ma, successivamente, tutti
annuirono per la gioia di intraprendere un’esperienza mai provata in
precedenza.
Ci saremmo divisi in cinque gruppi che a loro volta si sarebbero poi divisi
in sottogruppi.
Finita la lezione tutti non vedevamo l’ora che suonasse quella maledetta
campanella…tre…due…uno…la scuola è finita! Finalmente ci siamo
lasciati alle spalle quest’anno e adesso ci aspettano le nostre tanto amate
e desiderate vacanze estive!
Ed eccoci due giorni dopo, a Fiumicino, da dove sarebbe iniziata la
nostra avventura, allora, cos’altro c’è da dire? Pronti…si parte!
Destinazione Europa, il nostro sogno ha inizio!
Lavinia Chiesa
Valeria Gifuni
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Europa stiamo
arrivando!
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Verso la Francia
A cura di Riccardo Roberto e Tommaso Valigi
Marco, Tommaso Frisch, Tommaso Valigi, Luigi ed io siamo appena
partiti da Roma per intraprendere il nostro viaggio nella Francia del sud,
nella Spagna e nel Portogallo.
Corsica
Siamo appena arrivati ad Ajaccio, la città principale della Corsica.
La nostra prima visita alla città comprende la splendida Cattedrale in
stile barocco, il museo Fesch che custodisce tantissime opere d’arte, ed
infine la meravigliosa ed incontaminata riserva naturale di Scandola.
Dopo una lunga giornata ceniamo in un bellissimo locale caratteristico
dove assaggiamo l’aziminu”, una tipica zuppa di pesce con aragosta e
frutti di mare.
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Nizza
La mattina seguente prendiamo l’aereo per Nizza. Arriviamo in hotel dove
lasciamo i bagagli, subito dopo andiamo a scoprire i posti tipici di Nizza.
Iniziamo la visita con una passeggiata sulla Promenade des Anglais, lo
splendido lungomare pieno di palme e fiori profumati.
Successivamente visitiamo la “vieux Nice”, ossia la vecchia Nizza, un vero
spettacolo di sapori, colori e profumi tipicamente provenzali.
Avignone
Il giorno successivo lasciamo Nizza per andare alla scoperta di Avignone.
Prendiamo un treno molto veloce che ci porterà vicino al nostro hotel.
Dopo un paio d’ore di viaggio eccoci arrivati alla nostra meta. Avignone è
un’incredibile cittadina, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco
nel 1995. La cittadina è famosa per il suo centro storico, l’opera più
importante è il Palazzo dei Papi costruito nel 1334 per ordine di
Benedetto XII ed ampliato in diverse fasi dai suoi successori.
Qui risiedettero vari Papi dando luogo alla cosiddetta “cattività
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avignonese”. Poi abbiamo avuto l’occasione di visitare il “Pont du Gard”,
un acquedotto romano alto quasi 50 metri diviso in tre piani.
Dopo ci facciamo portare da un taxi al “Canal du Midi”, una delle vie
fluviali turisticamente più importanti d’Europa, costruito nel XVII secolo.
Successivamente torniamo in hotel con un bus. La sera andiamo a
mangiare in un bellissimo posto dove assaggiamo il ‘’daube provenzale’’
un piatto tipico Avignonese, fatto con uno spezzatino di manzo cotto
condito con del vino rosso del posto.
THE PALACE OF THE POPES
The Palace of the Popes is a historical palace in Avignon, in the southern
part of France.
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The palace is one of the largest and most important
medieval Gothic buildings in Europe. The building was a
fortress and the papal residence during the 14th century.
In that period it was the seat of Christianity.
The palace construction began in 1252 and Avignon became the
residence of the Popes in 1309, when Pope Clemente V moved the Papal
Curia to Avignon.
Also Pope Benedict XII contributed to the construction of the Palace and
many other Popes lived there. It is one of the best examples of the
International Gothic architectural style. The building design was the
work of two French architects, Pierre Peisson and Jean du Louvres. The
Grand Chapel was used by the Popes for their acts of worship.
The interior of the building was decorated with frescos, tapestries,
paintings, sculptures and wooden ceilings.
In the palace there was also a papal library that was the biggest in
Europe with over 2,000 volumes.
When the Pope returned to Rome, in 1377, the palace lost its former
glory, but in 1995 the Palace of the Popes became a UNESCO Heritage
Site.
The Palace is today a tourist attraction, attracting 650,000 visitors each
year: it is one of the most visited attractions in France. Thanks to its size
the palace is regularly used as an exhibition centre, where paintings and
sculptures are shown.
The courtyard of the Palace is the location of the “Festival d’Avignon”
which takes place every year in July. It is also the site of many cultural
and economic events.
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LA PAPALINES D’ AVIGNON
Les papalines d’Avignon sont une spécialité inscrite au Patrimoine national
des spécialités françaises de chocolaterie.
Il s’agit de chocolat à la liqueur d’origan. En 1835 un liquoriste a eu l’idée
d’assembler les plantes qui venaient du Mont Ventoux. La liqueur qu’il a créé
est toujours produit à la distillerie de Chateauneuf du Pape. En 1960 les
Maitres Patissiers du Vaucluse ont enfermé cette liqueur dans un enrobage
de chocolat rose: la papaline est née!
Les papalines d’Avignon mélangent les saveurs amer avec la légère
amertume du chocolat, un vrai spetacle pour la laungue.
Ingrédients: Sucre, sirop de Glucose, spiriteux Origan du Comtat, couverture
de chocolat noir (52.5%), pate de cacao, beurre de cacao.Emulsifiant:
lécithine de soja, vanilline, couverture chocolat blsnc, beurre de cacao, lait
entier en poudre, lécithine de soja, colorant: b746. Peut contenir des traces
de fruits à coque
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Il mattino seguente facciamo i bagagli e ci prepariamo per partire per la
nostra nuova tappa: Tolosa.
Tolosa
A Tolosa arriviamo con un treno che in
poche ore ci porta a destinazione.
Appena arrivati prendiamo un taxi ed
andiamo in hotel, per poi andare a piedi
nel centro storico. Tolosa possiede uno
splendido patrimonio artistico ricco di
splendidi esempi architettonici che
spaziano da grandiose chiese romaniche
e gotiche fino a prestigiosi palazzi
nobiliari rinascimentali. Tutti gli edifici
del centro storico sono stati realizzati con
il caratteristico mattone rosso-rosato che hanno meritato alla città
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l'appellativo di Ville Rose è famosa inoltre per la cattedrale di San Sernin,
che solitamente viene visitata dai pellegrini che si recano a Santiago de
Compostela in Spagna. Dopo una lunga giornata di visite, torniamo in
hotel per riposarci e cenare. Assaggiamo il “Cassoulet”, piatto che va
assolutamente degustato quando si va alla scoperta della città. Si tratta
di un piatto tipico della città rosa, composto da elementi irrinunciabili e
altri ingredienti che cambiano a seconda del cuoco. Vi si trova
sicuramente carne di maiale (lombata, stinco, cotechino), ma anche
“confit” d’anatra, lardo di petto, salsiccia nostrana, coppa e petto di
montone: insomma un piatto “leggero”!
Bayonne
Appena svegliati ci muoviamo alla volta di Bayonne, la nostra prossima
destinazione, costruita sulle rovine di un antico castrum romano. Dopo
un viaggio di circa tre ore eccoci arrivati in questa caratteristica cittadina
basca vicino al confine spagnolo. Visitiamo subito la magnifica cattedrale
gotica di Sainte Marie, costruita nel XIII secolo e poi il Castello Vecchio
ed il Castello Nuovo.
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La sera ci fermiamo in un caratteristico ristorante ed assaggiamo il
buonissimo prosciutto di Bayonne che andrebbe mangiato degustando
un bicchierino di “Irouléguy”, vino originario dell’unico vigneto dei Paesi
Baschi, ma che ovviamente noi non possiamo bere. Andiamo poi a letto
per goderci un meritato riposo e ricaricare le forze per la giornata
successiva.
Bordeaux1
Il mattino seguente prendiamo un treno per la nostra prossima
destinazione, la cittadina di Bordeaux. Dopo un paio d’ore di viaggio
arriviamo alla nostra meta. Posiamo i bagagli nel nostro hotel e ci
facciamo portare da un tassista nel centro storico di Bordeaux che è
stato dichiarato Patrimonio dell’UNESCO.
Bordeaux è famosa per i suoi vigneti ed i vini che vi si producono, è
inoltre una città piena di vita e ricca di bei monumenti: visitiamo la
cattedrale gotica di Saint – André, la settecentesca Piazza della Borsa, il
Grand Theatre ed il Palazzo di Giustizia.
Dopo una giornata intensa siamo pronti ad assaggiare la specialità del
luogo: la “lampreda alla bordolese”, ossia un pesce migratore pescato
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nell’estuario della Gironda e cucinato con una salsa al vino, porri ed
aromi.
Clermont Ferrand
Dopo una ricca colazione ci mettiamo in viaggio per la nostra prossima
destinazione: Clermond Ferrand. Trascorriamo la mattinata in viaggio
con un autobus di linea e per l’ora di pranzo giungiamo in questa
incantevole città collinare, il cui centro cittadino sorge nei pressi
dell'oppidum gallico di Gergovia, menzionata nel VII libro del “De bello
Gallico”, scritto da Caio Giulio Cesare.
Dopo un breve pasto ci concediamo il pomeriggio per riposare. Il giorno
successivo siamo pronti per visitare le attrazioni turistiche principali:
l’imponente cattedrale gotica che domina la città ed i due centri storici di
Clermont e di Montferrand. Ci dirigiamo poi a Vulcania, il Parco Europeo
del vulcanismo, situato a soli 15 km dalla città, che propone delle
emozioni uniche nel quadro naturale spettacolare dei vulcani d'Alvernia.
Grenoble
Il mattino seguente si
parte alla volta di
Grenoble distante circa
tre ore. Arriviamo verso
pranzo.
Senza perdere tempo ci
facciamo portare da un
tassista all’importante
museo di Grenoble che
ospita molte opere di un
certo valore.
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Grenoble è una cittadina splendida che si sviluppa tra le montagne e che
va assolutamente visitata.
La sera andiamo a mangiare il maiale in fricassea un piatto tipico del
posto.
Dopo una bella serata andiamo a dormire e ci prepariamo per il ritorno
a Madrid dell’indomani, dove incontreremo Marco, Tommaso e Luigi
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Verso la Spagna
A cura di Tommaso Frish e Marco Gargani
Nella Spagna del Nord
Dopo aver lasciato Tommaso e Riccardo in Francia, ci dirigiamo in
Spagna. Dopo aver attraversato i Pirenei, arriviamo a Pamplona.
Pamplona
Pamplona è una famosissima città spagnola, è situata al centro della
Navarra di cui è il capoluogo ed è attraversata dal fiume Arga.
È stata fondata da Pompeo nel 75 a.C. come accampamento militare, con
il tempo crebbe e divenne la Cottè do Pumpiu da cui deriva il nome.
Ebbe un periodo di splendore nell'epoca imperiale di Roma, ma subì poi
diverse invasioni barbariche che la distrussero e che insieme ad una
spedizione contro Saragozza da parte di Carlo Magno, imperatore del
Sacro Romano Impero, portarono alla completa distruzione delle sue
mura.
Ma la popolarità non è data dall’aspetto storico o da quello naturale ma
da quello culturale.
Infatti Pamplona deve la sua bellezza e la sua popolarità alla sua
famosissima corrida, essa si svolge all’interno delle vie della città ed è
una delle ricorrenze più festeggiate dalla popolazione di Pamplona.
La corrida si svolge sempre durante il giorno della festa di San Firmino,
cioè il 6 luglio.
La corrida inizia verso mezzogiorno nella piazza del Municipio,
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precisamente quando una persona incaricata spara un razzo in aria e
vengono liberati i tori. Per questa occasione tutti si vestono con una
camicia e pantaloni bianchi e con una cintura di seta rossa e si
preparano nelle strade a partecipare alla corrida, la quale consiste,una
volta liberati i tori, nel farsi inseguire da essi e colpirli con ciò che
capita.Ciò ha determinato la nascita di manifestazioni scatenate quindi
,sia dalle molte morti dei partecipanti e sia dal maltrattamento dei tori
molte volte uccisi che hanno scatenato l’ira di alcuni movimenti
animalistici.
La protesta più eclatante si è svolta nel 2015 e ha visto gli attivisti
seminudi, ammassati l’uno sull’altro e completamente dipinti di rosso,
organizzata dalla Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) una
delle associazioni animaliste più note al mondo, che in passato ha potuto
contare sul supporto di molte star di Hollywood.
Noi vi assistiamo, sia meravigliati che inorriditi.
Infine affamati ci fermiamo in un ristorante nella piazza del Municipio,
dove mangiamo il cordero al chilindrón, cioè il tipico stufato di agnello.
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In Inglese
Pamplona owes its beauty and its popularity to the famous bullfighting,
which takes place within the streets of the city and which is one of the
most celebrated recurrences for Pamplona's population.
Bullfights start on the day of the San Fermin festival, from July 6th until
July 14th.
Bullfights start around midday in the Town Hall Square, precisely when
a person in charge fires a rocket into the air and the bulls are released.
For this occasion, all dress up a white shirt and a white trouser with a
red silk belt and get ready in the streets to participate. Once the bulls are
released, the fighting consists in being chased by them and in hitting
them with everything that comes to hand.
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Both, the death of many participants and the mistreatment of the bulls
caused the birth of demonstrations and the anger of animalistic
movements.
The biggest protest took place in 2015, when many half-naked activists,
completely red painted, were piled on each other. The happening was
organized by Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), one of
the best-known animal rights organization in the world, which in the
past was also supported by many stars of Hollywood.
Burgos
Durante il cammino per Santiago de Compostela arriviamo a Burgos,
dove appena arrivati ci fermiamo in un ristorante per assaggiare l’olla
podrida (vivanda tipica della cucina spagnola, consistente in una
minestra composta di carni varie, salsicce, lardo, legumi e spezie).
La città di Burgos è situata nel centro della provincia di Burgos.
Grazie alla sua posizione, Burgos ha prosperato economicamente
fungendo da importante punto di snodo per i collegamenti nazionali.
Noi tre ci dirigiamo nei centri più importanti della città: l’abbazia di Las
Huelgas e la cattedrale gotica.
L’abbazia di Las Huelgas fu fondata da Alfonso VIII, nel 1187 papa
Clemente III la pose sotto la protezione della Sede. L’abate di Cîteaux
incorporò il monastero all’ordine dei cistercensi.
Per volere di Alfonso VIII Las Huelgas fu innalzata al rango di capo e
madre di tutti i monasteri femminili di tradizione cistercense del regno.
Nel corso del XIX secolo, l’abbazia fu spogliata di tutti i suoi benefici
ecclesiastici e del suo immenso patrimonio, ma la comunità riuscì a
sopravvivere. La cattedrale gotica è dedicata alla Vergine Maria, la
costruzione venne ordinata da Ferdinando III di Castiglia, i lavori
iniziarono sul luogo di una precedente cattedrale romanica.
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La parte occidentale è in stile gotico francese ed è sovrastata da torri a
sezione quadrata, la facciata ha una tripla entrata con arco ogivale, la
pianta è cruciforme con una navata centrale e larghe navate laterali. Il
portone settentrionale del transetto, noto come "portada de la Coronería",
può vantare le statue dei dodici apostoli. La grande cappella ottagonale
del connestabile è costruita in stile gotico flamboyant.
Nel 2012 la zecca spagnola ha dedicato una moneta commemorativa da 2
euro alla cattedrale.
Santiago de Compostela
Dopo aver visitato Pamplona e Burgos, intraprendiamo a piedi il
fantastico percorso spirituale che ci condurrà a Santiago de Compostela.
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Il cammino di Santiago de Compostela è un percorso lungo 800
chilometri attraverso Francia e Spagna, è stato dichiarato Patrimonio
dell’UNESCO e può essere intrapreso da qualsiasi punto grazie alla facile
accessibilità.
Nell’ultimo tratto del cammino, si trova Finisterre, un tempo considerato
il termine delle terre conosciute, è tradizione bruciarsi i vestiti e fare un
bagno purificatore nell’Oceano Atlantico.
Il cammino di Santiago de Compostela è legato alla presenza della tomba
di San Giacomo il maggiore.
Si pensa che la parola Compostela derivi dalla parola Campus Stellae
(campo della stella) o da Campos Tellum (terreno di sepoltura).
Le spoglie di Giacomo il Maggiore sono conservate nella maestosa
cattedrale.
La cattedrale di Santiago è alla fine del Cammino di Santiago di
Compostela, storico pellegrinaggio di origine medievale.
È in stile Barocco.
All’interno vi si trova la Capela Maior che è il cuore della cattedrale. Vi si
trova il sontuoso altare maggiore, sormontato da un baldacchino.
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Dopo aver visitato Santiago de Compostela ci dividiamo: io vado a
Madrid, Marco va a Granada, mentre Luigi va in Portogallo.
Madrid
Dopo aver lasciato Marco e Luigi, mi dirigo a Madrid.
Madrid è la capitale e più grande città della Spagna, è la sede del governo
e del monarca spagnolo.
Ci sono molte attrazioni nella capitale spagnola, una delle più importanti
è il palazzo reale.
Fu costruito nello stesso luogo di un altro palazzo, chiamato Alcázar, che
fu distrutto da un incendio. La ricostruzione risale al 1735 ed è durata
26 anni, fu incaricata da Filippo V. L’esterno del complesso si ispira al
Palazzo del Louvre di Parigi ed è in stile tardo barocco italiano.
La prima sala, quella degli Alabarderos, è decorata con opere di artisti
italiani tra cui gli araldi di Raffaello e Giordano.
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Dopo il palazzo reale Tommaso si dirige al Parco de Retiro.
Fu costruito dagli architetti Crescenzi e Carbonel che al suo interno
edificarono anche degli edifici, come il Teatro del Buen Retiro e il Museo
del Esercito.
Molto famosa è la Porta di Spagna la quale permette di accedere al parco
direttamente dalla via Alfonso XII. Vi si trova anche La Rosaleda, un
grande roseto in forma ellittica con grandi varietà di rose provenienti dai
giardini europei più famosi.
Successivamente mi dirigo al Museo del Prado, ma spinto dagli odori che
fuoriescono da tutti i ristoranti, mi fermo per un piatto di paella.
Il Museo del Prado è una delle pinacoteche più importanti del mondo, vi
sono esposte opere dei maggiori artisti italiani, spagnoli e fiamminghi, tra
cui Botticelli, Raffaello e Rembrandt.
L’edificio fu ideato da Carlo III di Spagna. L’edificio è composto da un
coro centrale fiancheggiato da gallerie allungate. Vi si trovano tre porte:
la porte di Velázquez, Murillo e Goya Bata.
Finita la visita riprendo il viaggio alla volta di Barcellona.
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Paella
Ingredienti:
Dose per quattro persone.
Pollo 400 g
Coniglio 400 g
Fagiolini 200 g
Fagioli bianchi 200 g
Peperoni 150 g
Passata di pomodoro 200 ml
Peperoncino dolce un
cucchiaino
Zafferano due bustine
Riso 400g
Sale q.b.
Olio
Paprika dolce un cucchiaino
Brodo 1l
Pepe q.b.
Vino bianco 60 g
Preparazione:
In una padella aggiungere un filo d’olio, mettere a pezzi il coniglio e il
pollo. Far rosolare per 30 minuti e sfumare con il vino. Salare e pepare.
Aggiungere un po’ di brodo. Quando la carne sarà rosolata, aggiungere il
peperone a fettine, poi i fagiolini; far rosolare per 10 min. Aggiungere i
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fagioli bianchi; dopo un paio di minuti unire la passata di pomodoro,
quindi la paprika e il peperoncino. A questo punto aggiungere il riso
sparpagliandolo in modo uniforme nella padella. Da questo momento
non bisogna più toccare il riso. Far cuocere per 7-8 min. a fuoco alto, poi
a fuoco medio per altri dieci minuti. Negli ultimi 5 min. di cottura unire
lo zafferano e mescolare bene tutti gli ingredienti.
Dopo 18 min. la Paella sarà pronta.
In Francese
Ingrédients :
Dose pour quatre
personnes.
Poulet 400 g
Lapin 400 g
Haricots verts 200 g
Haricots blancs 200 g
Poivron 150 g
Sauce tomate 200 ml
Piment doux une petite cuillère
Safran deux sachets
Riz 400 g
Huile
Paprika douce une petite cuillère
Bouillon 1l
Poivre
Vin blanc
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Préparation
Dans une poêle il faut verser un peu d’huile, mettre le lapin et le poulet
coupés en petits morceaux. Rissoler pour 30 minutes et ajouter le vin
blanc. Saler, poivrer et ajouter un peu de bouillon. Quand la viande sera
rissolée ajouter le poivron en tranches, après les haricots verts, rissoler
pour 10 minutes. Ajouter les haricots blancs, après deux minutes
ajouter la sauce tomate, le paprika et le piment. Éparpiller le riz dans la
poêle. Sans toucher les ingrédients cuire pour 7-8 minutes à feu vif et
puis à feu moyen pour dix minutes encore. A’ la fin ajouter le safran et
mélanger les ingrédients. Après 18 minutes la Paella sera prête.
Barcellona
Appena arrivato a Barcellona inizio subito la visita della città.
Barcellona è il capoluogo della Catalogna, una regione autonoma.
Secondo la leggenda, a fondare la città di Barcellona fu
il cartaginese Amilcare Barca, padre di Annibale.
È probabile, però, che i primi abitanti di Barcino, fondata intorno al 300
a.C., fossero delle genti di origine ibera.
Il simbolo di Barcellona è la Sagrada Familia, nonché il monumento più
visitato della Spagna, così mi dirigo immediatamente a visitarla.
La Sagrada Familia è una basilica cristiana, il suo architetto fu Antoni
Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano. La costruzione è
ancora in corso a causa della morte del suo grandioso architetto.
Gaudi intraprese la costruzione a 31 anni e vi dedicò i restanti 15
anni di vita.
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Il progetto è basato sulle versioni ricostruite dei progetti e dei modelli
perduti.
Quando Gaudí prese in mano i lavori cambiò il progetto ma non lo
stravolse. La pianta è a croce latina con l’altare maggiore sopra la cripta.
Dopo averla visitato mi dirigo ad ammirare il meraviglioso Parc Güell.
Fu realizzato tra il 1900
e il 1904.
È stato dichiarato
patrimonio
dell’UNESCO.
È una città-giardino
costruita agli inizi del
Novecento.
Comprende numerosi
edifici realizzati in
ceramiche e vetri
utilizzati come mosaici
colorati. Fu
commissionata a Gaudí
da Eusebi Güell.
Altra attrazione molto
importante di Barcellona
è Casa Battló dove vado
immediatamente dopo la
visita del parco.
Casa Battló è un’altra
opera di Gaudí e fu anche questa dichiarata patrimonio dell’UNESCO.
Fu commissionata all’artista da Josep Battló, che voleva rimodernare
l’edificio.
Gaudí modificò notevolmente l'aspetto dell'edificio, rivoluzionando la
facciata principale, ampliando il cortile centrale ed elevando due piani
inesistenti nella costruzione originale.
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In quest’opera Gaudí riutilizza lo stile dell’Art Nuveau e del Gotico.
Mentre mi dirigo verso tutti i monumenti più importanti, passando per le
Ramblas, mi fermo un attimo per assaporare le tapas (degli antipasti
tipici di Barcellona), la samfaina (un piatto a base di verdure) e la tipica
crema catalana.
Subito dopo mi dirigo a Madrid per ritrovarmi con Marco e Luigi.
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Nella Spagna del sud
Subito dopo aver lasciato Tommaso e Luigi, con un battello attraverso il
Guadalquivir dirigendomi verso Granada.
Granada
Arrivato a Granada, prima di visitare i centri più belli e interessanti, mi
fermo in un ristorante, dove mangio alcuni piatti tipici come il Plato
Apujarreno (un’unione di uova fritte, patate e formaggio di capra che
viene spesso usato come accompagnamento per alcuni salumi) e per
dolce il tocino de cielo (una specie di crème caramel ) che è nato più di
500 anni fa e mentre aspetta i piatti legge una guida per informarsi su
Granada.
Granada è molto vicina alla Sierra Nevada e, infatti, il quartiere del
Sacromonte e quello dell’Albaicin, sono dei quartieri di origine
musulmana e che attualmente ospitano moltissimi gitani, sono situati
molto vicini ad essa ed inoltre sopra di lei sorge la fortezza dell’Alhambra,
una famosissima fortezza musulmana, che è uno dei monumenti più
importanti di Granada.
Granada ha al suo interno molti monumenti importanti musulmani,
ebraici e cristiani.
Così, dopo il buon pasto, passeggio nella città visitando i luoghi ed i
monumenti più importanti e il quartiere del Sacromonte, poi si sposta e
arriva all’Alhambra.
L’Alhambra è una fortezza musulmana fondata tra il XIII e il XIV secolo
da Muḥammad ibn Naṣr, fondatore della dinastia Nasride del Sultanato
di Granada, ed è stata dichiarata Patrimonio dell’UNESCO.
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La sua bellezza sta anche nel fatto che è una vera e propria piccola città
murata, infatti al suo interno sono presenti decine di fantastici
monumenti islamici, tra i quali spuntano i nomi dei più strabilianti,
come il Patio de los Leones e la Sala de los Abencerrajes.
Dopo aver visitato l’Alhambra, ancora accecato dalla sua bellezza, mi
dirigo verso Palazzo Madraza e passo attraverso l’Albaicin, che è un
vecchio quartiere arabo della città. È una delle zone più affascinanti di
Granada con una mescolanza originale di architetture arabe e cristiane
ed è situato su un monte di fronte all’Alhambra.
Palazzo Madraza è stato fondato nel 1349 dal sultano Yusuf I, la
Madraza è stata la prima università di Granada, oltre che una delle più
antiche in assoluto di tutta l'Europa. Dedicato allo studio delle scienze
matematiche, teologiche e della giurisprudenza, aveva anche spazi
dedicati al culto e sale di preghiera.
Nel XV secolo, quando il sultanato di Granada fu conquistato dai Re
Cattolici, la Madraza diventò il primo Palazzo Comunale della città
cristiana.
Di questo periodo si conserva ancora il Salone dei Cavalieri XXIV,
completato con uno dei più bei esempi di armatura in legno di stile
mudejar.
Successivamente, il suo aspetto modificò radicalmente assumendo le
prerogative tipiche dell'arte barocca del tempo. Nel XIX secolo, l'antica
sala di preghiera islamica fu ritrovata sotto la decorazione barocca.
Grazie al restauro di questi elementi originali, come il mihrab, si possono
ancora apprezzare le forme dell'arte nasride.
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Dopo aver visitato Granada, mi dirigo verso Gibilterra.
Gibilterra
Appena arrivato a Gibilterra, inizio a visitarla.
Gibilterra è un’exclave inglese in territorio spagnolo, è dotata di un
fantastico paesaggio e di una fauna molto importante, infatti ospita le
uniche scimmie semi-selvagge d’Europa, dei macachi che hanno preso il
nome di Bertucce di Gibilterra; è molto importante nel campo
morfologico per la sfoglia sotto marina alta 324 metri, la quale impedisce
alle correnti fredde dell’oceano atlantico di penetrare nel mediterraneo.
Anche la sua storia è molto importante, soprattutto quella preistorica e
quella dell’antichità, qui è stato trovato un uomo di Neanderthal, stata
sotto dominio fenicio ed è anche il luogo nominato “Colonne d’Ercole“ da
Platone.
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È sempre stata terra di conquista, infatti è stato sotto dominio fenicio,
vandalo, bizantino, visigota, arabo, berbero e spagnolo, fino ad arrivare a
quello britannico.
Molto interessato dal paesaggio naturale, mi inoltro nella Riserva
Naturale di Gibilterra (Upper Rock Natural Reserve), nella quale ammiro
la grande fauna e flora e visita le grotte della Rocca di Gibilterra, come la
St. Michael’s Cave e la Gorham’s Cave.
Ma prima di ripartire alla volta di Siviglia, mangio i fideos al horno, la cui
versione originale si chiama imqarrun. Si tratta di maccheroni conditi
con ragù e altri vari ingredienti, tra cui, uova, bacon e altri a seconda
della tradizione familiare.
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Siviglia
Siviglia è una città situata a sud della Spagna, capoluogo della Comunità
Autonoma dell’Andalusia, è di origine Ibero-punica e sorge sulle sponde
del fiume Guadalquivir.
Siviglia può essere considerata come il centro artistico, culturale,
finanziario, economico e sociale del sud della Spagna.
Notevole è anche l'interesse turistico, grazie ai numerosi monumenti,
piazze, giardini e alla fervente vita notturna. In particolare la Giralda,
la Cattedrale, l'Alcázar e l'Archivio delle Indie, i quali sono stati
dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1987.
Mi dirigo verso la cattedrale e la Giralda (di cui essa è la torre
campanaria).
La cattedrale di Santa Maria della Sede di Siviglia, oltre ad essere il
principale centro di culto spagnolo insieme a la Sagrada Familia a
Barcellona e alla cattedrale di Santiago de Compostela, è il terzo edificio
religioso più grande al mondo.
La cattedrale nacque sopra l’area dove, fino al XV secolo, sorgeva la
grande moschea di al-Moharrem.
La cattedrale è di tipo gotico ma, presenta anche delle torri ingrandite in
stile classico da Hernán Ruiz nel Rinascimento.
Ma la cattedrale non è famosa soltanto per la sua grandezza e la sua
bellezza, è famosa anche per la sua famosissima torre campanaria, la
Giralda.
La Giralda è quindi la famosissima torre campanaria della
cattedrale.La Giralda è un antico minareto almohade che, quando fu
costruito, era la più alta torre del mondo con i suoi 104,1 m di altezza,
con una base di 16,10 metri per lato circa, interamente ricoperta in
laterizio cotto.
È stato uno dei più importanti simboli della città medievale.
La torre, un antico minareto della moschea di Siviglia, fu costruita a più
riprese da diverse culture.
La sezione principale, islamica, è la parte più antica.
32
Iniziata nel 1156 per ordine del Califfo, fu completata nel 1184.
La Giralda non ha scale, ma 34 rampe, che consentivano al muezzin, a
cavallo, di salire in cima alla torre per intonare l'invito alla preghiera.
Originariamente era sormontata da una sfera di rame, che precipitò
nel 1365 a causa di un terremoto. I cristiani sostituirono la sfera con
una croce e una campana. Successivamente, nel XVI secolo,
l'architetto Hernán Ruiz disegnò un ampliamento, la sezione delle
campane ("el cuerpo de campanas") per convertire il minareto in una
torre campanaria ed in cima vi pose una statua rappresentante la fede.
Dopo aver a lungo visitato Siviglia, mi dirigo verso Madrid, dove mi
rincontrerò con Tommaso e Luigi, ma prima mi siedo in un bar per uno
spuntino veloce, dove mangio il gazpacho un zuppa al pomodoro con
pane e dove si fa una bella scorta di churros per il viaggio (dei bastoncini
di pasta fritta).
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Verso il Portogallo
A cura di Luigi Gatto
Questa mattina presto ho salutato Marco e Tommaso, riprendo il viaggio
da solo nella bellissima terra del Portogallo, con il suo paesaggio verde ed
assolato, profumato da succose arance e vera “porta” dell’Europa
sull'Oceano Atlantico.
Per la prima volta, visito questa antica provincia romana, la LUSITANIA,
il cui nome deriva da Portus Cale, cioè l'antico insediamento situato alle
foci del fiume Douro. Il paese fu conquistato dai Romani e poi invaso dai
Visigoti e dagli Arabi, quindi penso che le sue bellezze architettoniche
risentiranno dell'influsso della cultura di questi popoli. Arrivo
all'aeroporto di PORTO, uno dei tre dello stato, che è a soli 11 km dalla
città ed è il terzo migliore aeroporto europeo. Da qui il bus navetta mi
porta in città ed arrivo allo storico Gand Hotel do Porto, con una vista
eccezionale. Dopo essermi sistemato, prendendo il vecchio tram, visito il
Palácio da Bolsa (Palazzo della Borsa), o più precisamente il Palácio da
Associação Comercial do Porto, che fu costruito nel XIX secolo
dall'associazione commerciale
cittadina (Associação Comercial)
in stile neoclassico. Si trova in
Rua Ferreira Borges, nel centro
storico di Porto ed è un sito
patrimonio dell'umanità dell'
UNESCO. Il palazzo è situato a
lato della chiesa di San
Francesco. Nel 1832, durante la
guerra civile portoghese, un
incendio distrusse i chiostri del
convento, risparmiando la chiesa
e nel 1841 la regina Maria II donò le rovine del convento ai mercanti
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della città, che decisero di utilizzare il sito per erigere la sede
dell'associazione commerciale. I decori della “sala araba” mi hanno
colpito particolarmente, soprattutto la ricchezza dei colori e mi è
sembrata particolarmente imponente anche la grande cupola ottagonale
del palazzo.
Fortunatamente mi sono portato nello
zaino delle arance per poter mangiare
qualcosa velocemente e,
contemporaneamente, dissetarmi.
Proprio qui in Portogallo ho scoperto che
le arance, pur essendo un frutto
originario della Cina e del sud-est
asiatico, sono state importate in Europa
dai marinai portoghesi. Ecco spiegato
perchè, in molte lingue, le arance vengono chiamate portocàli, oppure
portokall o anche, in dialetto salentino o in alcune zone del sud Italia,
portacalli! Com'è piccolo il mondo! Ho sempre avuto un pezzo di
Portogallo sulla mia tavola e non l'ho mai saputo!
Finita questa breve pausa, ho ripreso il tram per andare ad ammirare la
Torre dei Chierici (in portoghese Torre dos Clérigos) che è una torre
in pietra, simbolo della città. Fu progettata
dall'architetto italiano Niccolò Nasoni e costruita tra
il 1754 e il 1763, dietro commessa del decano Dom
Jerónimo de Távora Noronha Leme e Sernache, per
la confraternita dei
Clérigos Pobres. L'opera
di stile barocco, il cui
progetto iniziale
prevedeva la costruzione
di due torri, è alta 76
metri ed è attraversata da una scala a
chiocciola di 225 gradini.
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Giunta ormai la sera, ho deciso di rientrare in albergo per poter gustare
comodamente la cucina del posto.
Così, seduto a tavola, mi sono fatto
consigliare dal camenriere su cosa
ci fosse di particolare da
assaggiare e, considerando che
amo il pesce e vengo anche io dal
mare, non mi è sembrato vero
quando la mia tavola si è riempita!
Le zuppe, sono un primo
fondamentale nella tradizione
portoghese e spesso formano da
sole un pasto. I portoghesi creano delle zuppe speziate e spesso
accompagnate dal pane. Tra le zuppe più famose: il Caldo Verde (Brodo
Verde), zuppa a base di passata di cavoli, addensata con patate,
contenente una fetta di Salpicão o Chouriço (salsiccia); la Caldeirada de
lulas à Madeirense è una zuppa di frutti di mare, insaporita da zenzero e
curry; la Caldeirada à Pescador, è una zuppa di pesce, pomodoro e
patate; la Canja de galinha, è un brodo di pollo; la Açorda è una zuppa di
frutti di mare, verdure, e pane. Il Paese occupa il primo posto in Europa
per il più alto consumo di pesce pro capite ed è tra i primi quattro nel
mondo. In Portogallo c'è un'enorme varietà di pescato: baccalà, tonno,
pesce spada, sardine aragoste, gamberetti, granchi, naselli, branzino,
molti crostacei e molluschi, tra cui vongole, cozze, ostriche, cape sante. Il
pesce viene cucinato in svariati modi: fritto, alla griglia, bollito, in umido
(in una pentola d'argilla cotta) o arrosto. Due delle pietanze a base di
pesce più conosciute sono le Sardinhas Assadas, un piatto composto da
sardine fresche cucinate alla griglia e la Caldeirada, uno stufato di
varietà di frutti di mare e molluschi accompagnato da patate, pomodori e
cipolla. Un posto speciale nella cucina portoghese è occupato dal
baccalà, il pesce più consumato in Portogallo (tipico il Bacalhau à Bràs).
Il famoso vino “Porto” che, per ovvi motivi legati alla mia età non ho
potuto assaggiare, ho visto che è stato ben gradito dai signori che
occupavano tutto il ristorante dell’albergo. Stanco dopo l'impegnativa
giornata, mi sono ricordato che questa bellissima città viene chiamata
“città invitta” dato che respinse sia l'attacco dei Mori che l'esercito di
Napoleone.
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Il mattino successivo, di buon'ora, mi sono recato all'imbarco dei
traghetti sul fiume Douro, dove ho potuto fare
un giro di circa due ore che permette di
vedere la città da un'altra prospettiva, con le
verdi colline ed i pendii, le ville ed i palazzi, il
ponte che domina il fiume, fino ad arrivare
alla foce del Douro che raggiunge l'Oceano.
Arroccata su un colle che domina il fiume Douro, LAMEGO è
un’incantevole cittadina che mostra il suo glorioso passato vescovile.
Qui ho potuto ammirare la
bellissima Cattedrale gotica a tre
portali con magnifici dipinti sul
soffitto: si tratta del “Santuario de
Nossa Senhora dos Remedios”,
famosa per la spettacolare
scalinata barocca a doppia rampa
rivestita di “azulejos” ( piastelle di
ceramica dipinte).
E' stato veramente un
colpo d'occhio incredibile
vedere questa maestosa
scalinata quasi “ricamata”
da mille decori e con un
tocco di azzurro che
richiama il colore del cielo!
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Dopo aver percorso la lunghissima discesa della Cattedrale di
Lamego, decido di prendere un autobus che mi porti ad un'altra citta
storica portoghese, dirigendomi a sud, verso Lisbona e costeggiando i
monti della Serra da Estrela ed intravedo il Monte Malhao (che è la
cima più alta con i suoi 1.993 metri). Mi dirigo verso COIMBRA nella
regione chiamata storicamente Beira Litoral, oggi Regione Centro; la
città è bagnata dal fiume Mondego. La città di Coimbra è famosa per
la sua UNIVERSITA', fondata nel 1290, fra le prime in Europa. Ad oggi
è il maggior centro universitario del Paese ed ospita, oltre agli studenti
del luogo, circa 20.000 studenti provenienti dalle altre città del
Portogallo. L'Università ha avuto fra i docenti i maggiori intellettuali
ed artisti europei e questo le ha dato fama, facendola assurgere a
centro universitario di eccellenza.
Continuando verso sud, mi dirigo a FATIMA. Qui c'è il Santuario
Mariano tra i più importanti del mondo, legato alle apparizioni della
Madonna nel 1917 a tre piccoli pastori (Lúcia dos Santos, Francisco
Marto e Giacinta Marto).
L'abitato, situato grossomodo nel centro della nazione, dista 187 km
(sud) da Porto e 123 (nord) da Lisbona.
Il luogo prende il nome da una chiesa fatta costruire da Mafalda di
Savoia (1125-1157), sposa del primo re lusitano Alfonso Henriques
(1128-1185). A questa regina si doveva la conversione della giovane
Fatima, fatta prigioniera dai cavalieri cristiani che combattevano
l'Islam in Portogallo. Mafalda volle essere sepolta accanto a lei.
Da allora la storia dei Savoia si intreccia a quella del Portogallo. Il 16
ottobre 1454, la Beata Filippina de' Storgi, una monaca in punto di
morte, predisse alle consorelle che la Madonna sarebbe apparsa a
Fatima in Portogallo, e altri avvenimenti della Casata. Nel 1917 tre
giovani pastori riferirono di aver visto apparire la figura di una donna
vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la
Madonna, 5 volte dal 13 maggio fino al 13 ottobre in un luogo
chiamato Cova da Iria.
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Fra maggio e ottobre, il dodicesimo e il tredicesimo giorno di ogni
mese sono i momenti
in cui i pellegrinaggi
al santuario sono più
frequenti; la gente si
affolla nel grande
piazzale e si svolgono
i più importanti riti,
processioni notturne
con fiaccole e
candele, messe e
benedizioni
all'aperto. Alcuni
fedeli, in segno di devozione, attraversano in ginocchio il piazzale e
salgono la gradinata di accesso alla basilica. Una struttura in vetro e
cemento copre la cappella costruita dopo l'apparizione situata su un
lato del piazzale.
Mi ha molto colpito vedere tanti pellegrini provenienti da tutte le parti
del mondo!
Gli ultimi chilometri fino a Lisbona sono veramente volati e finalmente
sono arrivato a LISBONA, la capitale del Portogallo!
Il suo stemma è lo scudo dorato che ricorderò per
sempre!
Questa città è una delle mete più visitate del
mondo. Lisbona, insieme ad altre città come Porto,
conserva da secoli non solo bellezze classiche
ammirate da tutto il Portogallo, ma anche da tutta
l'Europa. Opere francesi, arabe, barocche e
neoclassiche hanno portato Lisbona a possedere un vasto patrimonio
culturale e una ricchezza grandissima.
Il fiume Tago e l'Oceano Atlantico regalano alla città una gran luce; la
popolazione è cortese e il cibo è di buona qualità, specialmente se si
ama il pesce. Una tappa imperdibile per i visitatori amanti della
gastronomia è senz'altro la famosa ed antichissima “Antigua
Confeitaria de Belém” situata nell'omonimo quartiere, a pochi metri
dal Mosteiro dos Jerominos. È una pasticceria storica, nota in tutto il
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Portogallo per avere inventato la ricetta dei pastéis de nata (altrimenti
chiamati pastéis de Belém se prodotti da questa pasticceria). Sono dei
canestrelli di pasta sfoglia riempiti di crema cotta al forno, dal sapore
unico.
La pasticceria sforna in continuazione i pastéis, così è sempre
possibile gustarli tiepidi. Il locale è rimasto immutato nel tempo e
conserva moltissimi azulejos
che i visitatori possono
osservare seduti nelle sale
interne. Il pasticcino è
comunque diffuso in tutto il
Portogallo e se ne può trovare
una variante con il
canestrello fatto di pasta
frolla.
Altre prelibatezze della
cucina portoghese gustabili in ogni buon ristorante della capitale
sono, per esempio, il Bacalhau à Bràs, una ricetta molto particolare
fatta con baccalà secco sfilettato, cipolla, uova, patate fritte, olive nere
e prezzemolo, il tutto sapientemente amalgamato. La carne de porco à
portuguesa, uno spezzatino fatto con filetto di maiale e patate saltate
nel vino, oppure la carne de porco à alentejana dove al posto delle
patate ci sono le vongole.
Da segnalare, tra le molte attrazioni:
• Il Castelo de São Jorge, che sorge nel sito dell' acropoli della città
antica e domina l'Alfama, il quartiere più anticamente abitato
della città e l'unico della città vecchia sopravvissuto al terremoto;
• La Praça Marquês de Pombal con il suo monumento dedicato al
nobile che ricostruì la città dopo il terremoto, dalla quale parte il
"Parco Eduardo VII", il più grande parco della città, con annesso
giardino botanico;
• Il Monastero dos Jerónimos, straordinario enorme esempio di
architettura manuelina che ospita le memorie dei portoghesi
illustri, da Vasco da Gama a Luis Vaz de Camoes (il Dante
Alighieri portoghese) a Amália Rodrigues a Fernando Pessoa;
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• La Torre di Belém da dove Vasco de Gama partì alla conquista
dell'impero;
• Il Cristo Rei, riproduzione in tono minore del Cristo Redentore di
Rio de Janeiro, eretto come ringraziamento per il mancato
coinvolgimento del Portogallo nella Seconda Guerra Mondiale;
• Il Parque das Nações, moderno quartiere che ha ospitato l'Expo
'98.
Caratteristica di Lisbona è la musica del fado (canti popolari
accompagnati dal suono della tipica chitarra portoghese), che si può
ancora ascoltare dal vivo nella città vecchia.
La città e i dintorni di Lisbona godono di un clima marittimo, con
inverno mite ed estate moderatamente calda, ma ben ventilata.
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Dopo l'intensa giornata trascorsa a Lisbona mi sono recato alla
stazione centrale per prendere il treno diretto a FARO, all'estremo sud
del Paese.
Questa città è separata dal mare da una laguna ed è un porto di pesca
e località turistica dell'Algarve sulla Costa Atlantica.Già insediamento
romano, fu fondata dagli Arabi. Passata sotto il dominio degli Spagnoli,
nel 1596 fu distrutta dall'armata inglese al comando del Duca di Essex
che si dirigeva a Cadice. Fu ricostruita ma subì altri danni dal grave
terremoto che sconvolse il territorio portoghese nel 1755. Fu di nuovo
ricostruita e dotata di nuovi eleganti edifici grazie all'impegno del
vescovo Dom Francisco Gomes de Alvar (1739-1816).
Qui ho visitato la Cidade Velha (città
vecchia) che è interna alla cerchia
muraria araba medioevale coperta in
buona parte da edifici.
Al centro c'è la Sé, cattedrale su un
sito che è stato, in successione
temporale, sede di un tempio romano, di una chiesa visigota, di una
moschea. La chiesa in origine di stile romanico-gotico del 1251 è stata
più volte modificata e del complesso originario resta oggi solo la torreportico della facciata mentre l'interno è un misto di diversi stili.Oltre
alla cattedrale nel centro storico, ben conservato, si trovano il Paço
Episcopal, palazzo vescovile del secolo XVIII con patio e interni con
azulejos interessanti, i resti di mura neolitiche rifatte dagli Arabi e
forate dalle porte medioevali, la chiesa di Nossa Senhora de Assunção
del secolo XVI oggi sede del Museu Arqueológico e Lapidar Do Infante
Dom Henrique che raccoglie reperti preistorici e romani e oggetti di
artigianato locale. A est della città vecchia sorge la chiesa gotica
dedicata a San Francesco, nei quartieri moderni è il Museu Etnográfico
Regional e la Nossa Senhora do Carmo grande chiesa del 1712,
accanto alla quale è la piccola "Capela dos Ossos" con i muri esterni
rivestiti di crani umani. Sopraelevata rispetto alla città con ampio
panorama è São António do Alto semplice cappella gotica costruita al
posto di una vecchia torre di avvistamento che ospita il Museu
Antonino con una documentazione iconografica della vita del Santo.
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La zona lagunosa fra Faro e il mare che si estende lungo la costa del
"Sotavento" algarviano è protetta dal “Parque natural da Ria Formosa”,
un parco naturale di lunghe e strette isole sabbiose parallele alla linea
della costa e la terraferma, con canali, isolotti, paludi, banchi di sabbia
sottoposti alle alte maree dell'Atlantico, con vegetazione e fauna
particolari.
Qui non ho potuto fare a meno di tuffarmi nelle acque fredde
dell'Oceano, così diverse da quelle del Mediterraneo al quale sono
abituato...che emozione!
Questa è stata la conclusione di questa parte di viaggio in “solitaria”
che ho compiuto dal Nord al Sud di questo bellissimo Stato...il
Portogallo...ricco di sapori a me cari, di sole, baciato dal mare e
arricchito da una storia antica che anche io non dimenticherò!
Con questi pensieri nel cuore ho
salutato il Portogallo, mentre
dall'aereo in volo vedevo tutti i
colori di questo Paese, pensando ai
compagni che avrei riabbracciato a
Madrid.
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LETTERATURA PORTOGHESE
Ai suoi inizi la letteratura portoghese fu influenzata da quella
provenzale, evidente nelle cantigas de escarnio, maldizer e de amor,
mentre rivela la sua peculiare originalità nelle cantigas de amigo,
tipicamente iberiche.
L'era aurea della letteratura portoghese è il 1500, grazie
all'assimilazione dell'umanesimo e del classicismo italiano e alle nuove
scoperte d'oltremare che portarono una ricca letteratura di viaggi e
resoconti. Figura principale del XVI secolo è Luis Vaz de Camoes, che
nel 1572 pubblicò il miglior poema epico del Rinascimento portoghese,
con cui glorificare il suo popolo: "I Lusiadi".
Nell'800, periodo del Romaticismo, importanti fuorono gli autori
Alexandre Herculano e Almeida Garret. Nella seconda metà del secolo
la cultura romantica venne superata per lasciare spazio al realismo e
al positivismo e i nomi che contribuirono più di tutti al rinnovamento
letterario furono quelli di Antero de Quental e Eça de Queiròs.
Forse il maggiore poeta portoghese fu Fernando Pessoa, sintesi di
tutte le correnti moderniste del 900.
Cercò di rinnovare la poesia in ogni modo, servendosi anche dei suoi
eteronimi creando nuove personalità con proprie biografie e nomi
( come Alberto Caeiro, Ricardo Reis e Alvaro de Campos). Fu lui il
maggior esponente della rivista Orpheu che, insieme ad altri grandi
autori, tra cui Almada Negreiros, José Regio e Mario de Sà Carneiro,
ridiede grande impulso e slancio alla letteratura portoghese. Più tardi,
dopo il colpo di stato del 1926, gli scrittori cominciarono ad interessarsi
ai problemi politici del paese e a descrivere la realtà in cui stavano
vivendo. Grande merito ebbe Miguel Torga con la sua opera "Diario".
A questi autori si affiancarono altri scrittori impegnati nel sociale, che
diedero il via al Nerorealismo portoghese, come Vergìlio Ferreira e José
Cardoso Pires.
In questi ultimi decenni esordì José Saramago, a cui è stato conferito
il premio Nobel per la letteratura nel 1998.
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Eco-friendly power
The windmills represent one of the most well preserved historical
legacy upgrading. Their original purpose was the use of renewable
energy.
The Arabs introduced windmills in Algarve.
Built at the top of hills they have a circular shape with whitewashed
walls and a conical roof. Their great millstones were used to bake
bread, while the canvas sails helped to grind the wheat and com.
Today most of them, produce environmental friendly energy. The wind
park of Vila do Bispo is the best example. The canvas sails were
replaced by long narrow steel bodes in order to produce wind energy
there are three types in Portugal: the tower, rotating and framed
windmills.
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Bachalau à Braz
Ingredienti
Patate 500 g
Uova 4
Olio di oliva q.b.
Cipolle bianche 3
Aglio 1 spicchio
Prezzemolo 1 rametto
Merluzzo baccala' sotto sale 400 gr
Sale q.b.
Pepe q.b.
Latte 600 ml
Olive nere denocciolate q.b.
Olio di semi
Il baccalà è un alimento molto versatile e amato e diffuso in tutte le
cucine del mondo, come in Portogallo che vanta più di 300 ricette, si
dice addirittura che esistano 365 ricette, una per ogni giorno dell'anno.
Il piatto nazionale più conosciuto e apprezzato è il bacalhau à Braz,
che prende il nome dal suo inventore, il sig. Bras, che amava firmarsi
con la "z" finale come da antica grafia portoghese. Si tratta di teneri
bocconcini di pesce insaporiti con morbide cipolle e croccanti sticks di
patatine fritte, il tutto avvolto da una crema a base di uova. Il
bacalhau à Braz è un piatto unico e sostanzioso.
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Preparazione
Mettere a mollo il baccalà per 15-16 ore; Eliminare lische e pelle e
spezzarlo con le mani riducendolo in scaglie;
sbucciare le patate, lavarle, tagliarle a bastoncini e rosolarle in un
tegame;
tagliare le cipolle a rotelle finissime e rosolarle in un tegame insieme
all’aglio;
unire il baccalà alle patate fritte, alle cipolle a all’aglio: mescolare e
cuocere il tutto a fuoco medio;
versare nel tegame uova leggermente battute e aggiungere sale e pepe;
quando le uova si saranno rapprese, togliere dal fuoco e decorare con
prezzemolo tritato e con olive nere.
Il Bacalhau à Braz è pronto!
In Francese
Ingrédients
500 g de pommes de terre
4 oeufs
huile d'olive q.s.
3 oignons blancs
1 gousse d’ail
1 brin de persil
Cod stockfish salé 400 gr
Sel q.s.
q.s. poivre
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lait 600 ml
olives noires dénoyautées q.s.
à la RFY
huile semences q.s.
Le Cod est un aliment très polyvalent et aimé et très répandu dans
toutes les cuisines du monde, comme au Portugal avec plus de 300
recettes, on dit aussi qu'il ya 365 recettes, une pour chaque jour de
l'année. La plus connue et appréciée est le plat national bacalhau à
Braz , qui est appelée d'après son inventeur , M. Bras, qui aimait à se
signer avec la finale "z" comme l'orthographe portugaise ancienne .Ce
sont des morceaux tendres de poisson assaisonné avec des oignons
doux et des bâtonnets croustillants de frites , le tout enveloppé dans
une crème d'œuf. Bacalhau à Braz est un plat unique et copieux.
Préparation
Laisser tremper le stockfish 5-16 heures; retirer les arêtes et la peau et
le casser avec vos mains réduisant à paillettes;
éplucher les pommes de terre, lavez-les, coupez-les en lamelles et les
faire frire dans une poêle;
couper les oignons pneus finement et les faire frire dans une poêle avec
l'ail; ajouter la morue salée avec des pommes de terre frites, oignons à
l'ail: Mélanger et cuire à feu moyen;
Verser dans le moule des œufs légèrement battus et ajouter le sel et le
poivre;
lorsque les œufs seront cuits, retirer du feu et garnir de persil haché et
olives noires.
Le morues à Braz est prête!
48
Vi porteremo dove non siete mai
stati
Maria Elena Cascone, Benedetta Omazzoli, Lisa Romualdi e
Anna Lou Valentini.
49
1° giornata: Tutte insieme verso Parma!
Ed è a Roma che inizia il nostro viaggio,
precisamente alla stazione Termini, dove abbiamo
acquistato quattro biglietti per Parma.
Dopo quattro ore di treno, finalmente arrivate a Parma, dove
alloggeremo allo “Star Hotels Du Parc”, collocato nella piazza
principale, un hotel famoso per il suo ottimo cibo, sopratutto,
il prosciutto di Parma.
Il prosciutto crudo rappresenta un importantissimo prodotto
gastronomico tipicamente italiano. Alimento qualitativamente
superiore, dalla tradizione importante ed antica, trova origini
davvero remote: i primi cenni storici risalgono, infatti, al I
secolo AC. In particolare il Prosciutto di Parma è riconosciuto
come uno dei prosciutti più pregiati a livello internazionale, è
una DOP (denominazione di origine protetta), prodotto
esclusivamente nei territori parmensi. La nascita di tale
prosciutto inizia dall’attenta selezione della materia prima, le
cosce, provenienti solo dai più pregiati suini pesanti italiani. La
successiva fase di lavorazione è la salagione, seguono poi il
riposo, il lavaggio e l’asciugatura, la stagionatura e la
sugnatura.
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Une recette typique: Crostini à la pomme verte et le
jambon
CE QUE VOUS DEVEZ :
-4 tranches de pain grillé
-jambon
-2 pommes vertes
-4 cuillères à soupe de crème de raifort
-2 verres de yogourt faible en gras
-citron
-crème
-sel et poivre
PROCEDURE :
Cette recette est simple et délicieux , parfait pour boire un verre
d'été ou dîner dans le jardin .
Purée dans un mélangeur pelées pommes, puis placez-les dans
un bol avec la crème de raifort , mélanger, ajouter quelques
gouttes de jus de citron .
Verser le mélange de yogourt et bien mélanger .
Ajouter à durer encore la crème , une pincée de sel et une
pincée de poivre.
Prenez les tranches de pain préalablement grillées et étaler une
quantité généreuse du composé .
Posez une tranche de jambon
en tranches fines : vous
pouvez choisir de se plier
comme vous aimez prendre
soin de ne pas écraser trop .
Décorer avec quelques grains
de poivre et un peu de
ciboulette.
BONNE APPETIT !!!
51
2° giornata: tutte insieme sulle sponde del lago maggiore
La mattina seguente, noleggiamo
un camper con il quale poi
arriviamo sulle sponde del Lago
Maggiore. Ci fermiamo per
pranzare a Lesa, al ristorante “Il
battipalo”, con una splendida
terrazza con vista sul lago, dove
potremo gustare i piatti tipici del
posto.
Possiamo scegliere di prendere
l'antipasto tipico con pancetta
ossolana salsiccia piccante, pane
nero con lardo, vol au vent con
radicchio e taleggio, torta salata
con verdure di stagione e pane
tostato con crema di funghi. Per
cominciare, è molto consigliato di
scegliere il risotto al tartufo con
taleggio. Avremo la possibilità di
gustare i formaggi locali con
deliziosa marmellata di
castagne; e, infine, ci sarà
un dolce a scelta, tra cui
il sorbetto di frutti di
bosco e la torta di pere.
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LE RISOTTO AVEC TALEGGIO ET TRUFFE
Vous devez préparer la base du ‘risotto’ classique avec un peu d’oignon
doré au beurre et vous avez besoin de porter un toast le riz
53
.
Ensuite, vous devez ajouter un peu du
bouillon de légumes et commencer.
Alors que le risotto est cuit, vous devez couper
le fromage en cubes et râper la truffe.
Quand il y a environ 5 minutes aprés la
cuisson du ‘risotto’, ajouter la truffe, et
permettre à reposer 3-4 minutes. Enfin, vous
mettez le tout dans le plat et…voilà le ‘risotto’
est prêt!
54
SULLE SPONDE DEL LAGO MAGGIORE
Subito dopo il fantastico pranzo, ci recheremo sulle sponde del Lago
Maggiore lontano solo due passi dal ristorante scelto. Il Lago Maggiore
in estate diventa un luogo ricco di colori e dall’atmosfera unica al mondo,
sono 3 i posti che non possono assolutamente mancare nella nostra
vacanza: le isole Borromee e i castelli di Cannero. Da Lesa, dove stiamo
noi prendiamo una catamarano che ci porta alle isole Borromee, l’isola
Bella, l’isola Madre e l’isola Superiore; da lì poi ci spostiamo e andiamo
a visitare i castelli e successivamente ci dirigiamo a Cannero Riviera
dove
pernotteremo
nell’Hotel Cannero.
Arrivate sull’isola
Bella, potremo notare
che è un luogo
sorprendente grazie a
fioriture e tesori d’arte
che si fondono in
questo microcosmo.
Trasformata da
scoglio a giardino
fiorito, ci permetterà
di immergerci per un giorno in un’epoca passata dove il gusto barocco
si mescola con l’architettura verde del giardino creando armonia.
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In seguito
lasceremo
quest’isola e ci
ritroveremo su
un’altra,
altrettanto
magica, l’isola
Superiore. Essa è
ubicata più a nord
rispetto all’isola
Bella, è l’unica ad
essere abitata
durante tutti i
mesi dell’anno, ospita un piccolo
villaggio, caratterizzato da una piazzetta racchiusa da vicoli stretti che
conducono alla passeggiata sulla punta settentrionale dell’isola.
Tipiche sono le case a più piani, per sfruttare lo spazio a disposizione,
quasi tutte dotate di lunghi balconi per far essiccare il pesce. L’isola
Superiore era già abitata settecento anni fa e la Chiesa parrocchiale è
dedicata a San Vittore: a ferragosto nel corso della processione la
statua raffigurata il santo patrono viene trasportata in barca attorno
alle isole. Inoltre caratteristico è il piccolo mercatino artigianale che
richiama molti turisti in cui magari faremo un salto.
Successivamente
giungeremo sull’isola
Madre. L’isola Madre è
un prezioso gioiello
incastonato nelle acque
del lago Maggiore.
Conosciuta in tutto il
mondo per le sue
raffinatissime collezioni
botaniche, è la più
grande delle isole del
Verbano ed emerge dalla
superficie dell’acqua. In
posizione defilata
56
rispetto all’Isola Bella e all’Isola dei Pescatori, fu probabilmente la
prima tra le isole ad essere abitata. Alla lussureggiante natura del
giardino si affiancano l’antico palazzo, al cui interno si conservano
prestigiosi arredi di Casa Borromeo, e la cappella di Famiglia con la
bella facciata decorata da pannelli in terracotta. Tra i più antichi
giardini botanici d’Italia, presenta un clima assai favorevole allo
sviluppo di glicini, rare piante tropicali.
Infine ci sposteremo sulla costa dove alloggeremo nell’hotel ‘Majestic’. La
mattina seguente, siam pronte a partire per Berna, riprendiamo il nostro
Camper, Berna arriviamo!!
3° giornata: eccoci tutte insieme a Berna!
Dopo aver dormito e
visitato il ‘Lago Maggiore’,
ripartiamo con il nostro
camper, per arrivare a Berna.
Visitiamo Berna ci fermiamo
al prestigioso hotel
“Ambassador” nel quale
pernotteremo.
A Berna abbiamo visitato
posti incredibili come il
parlamento, e ogni luogo ci
ha regalato un po’ della storia
di Berna.
ALLA SCOPERTA DI BERNA
Nessun’altra città ha saputo preservare così bene il suo carattere
storico come Berna, capitale della Svizzera. Il centro storico di Berna è
patrimonio mondiale dell’UNESCO e vanta 6 chilometri di arcate, una
delle passeggiate commerciali coperte più lunghe d’Europa.
57
Berna conta 133.656
abitanti ed è la quinta
città più popolosa
della Svizzera dopo
Zurigo, Ginevra,
Basilea e Losanna. Il
tasso di
disoccupazione è tra i
minori confrontandolo
con l’Europa.
Berna è la capitale
della Confederazione
Elvetica e sede del
parlamento e del
governo svizzero.
In Svizzera non vi sono disposizioni normative che designino
formalmente una "capitale" dello stato federale, Berna svolge tali
funzioni col nome di città federale.
IL PARLAMENTO SVIZZERO
il Palazzo del Parlamento della Con- federazione Svizzera, è stato
edificata negli anni 1894-1902 sotto la direzione dell’architetto Hans
Wilhelm Auer di San Gallo;
Alla sua costruzione
hanno contribuito 173
ditte e 33 artisti svizzeri.
Il 95per cento dei
materiali utilizzati
proviene
dalla Svizzera e
simboleggia la varietà
del nostro Paese e della
sua popolazione. Ogni
figura e immagine
rimanda alla storia della
Svizzera.
58
4° giornata:
Dopo aver concluso la nostra gita a Berna, e dopo aver assaggiato un
po’ della sua cultura, il nostro viaggio cambierà.
Ci divideremo in due gruppi, il primo proseguirà fino al Regno Unito e
Irlanda, l’altro si fermerà in Svizzera e approfondirà la Francia.
1° gruppo: Anna Lou e Maria Elena a Calsais!
E ora si parte, lasciamo la Svizzera nelle
mani di Lisa e
Benedetta, prendiamo l’aereo:
Calais stiamo arrivando!!
Alle 12:00 in punto eccoci arrivati nella
magnifica Calais, dove ci fermiamo per
pranzo sulle coste, aspettando il
nostro traghetto.
Ci fermeremo al ristorante
“Marquette” con come specialità la
“Soupe gratinée à l’oignon,” suadente zuppa a
base di cipolle bianche lasciate appassire e
caramellizzare nel burro,
sfumate con Porto e portate a
cottura con brodo di pollo. È servita
in singole cocotte dopo aver
gratinato in forno una generosa
dose di gruyère posto sulla
superficie e accompagnato con fette
di pane tostate, o nella versione più
lussuriosa, dorate nel burro.
Dopo aver gustato questa deliziosa
zuppa, siamo finalmente pronte a partire: sul traghetto mangeremo e
dormiremo, aspettiamo di arrivare sulle splendide coste di Dover.
2° gruppo: Lisa e Benedetta verso Zurigo
Dopo aver lasciato Anna Lou e Maria Elena a proseguire la loro
avventura, lasciamoci trasportare nella cittadina di Zurigo,
abbandoniamo Berna portandoci dietro il nostro “caro amico Camper”.
Aspettaci Zurigo!
59
IN UN BATTTER D’OCCHIO, ECCOCI A ZURIGO!
Metropoli tutta da vivere, attorniata dalle Alpi innevate, Zurigo
rappresenta un mix unico nel suo genere: prestigiosi nomi della moda
internazionale e marchi urbani zurighesi, la vita notturna più
variopinta e intensa della Svizzera, stabilimenti balneari pubblici in
riva al lago o al fiume ed escursioni sull’Uetliberg, il “monte cittadino”.
È il cuore
economico
del Paese:
oltre alle
mille
industrie,
qui hanno
sede
numerose
banche e
una delle
più
importanti
Borse valori
d’Europa.
La città,
ricca di
musei e teatri, si affaccia sull’omonimo lago.
Con 404.783 abitanti, la maggiore città della Svizzera, nonché il
capoluogo del cantone omonimo. È divisa in 12 quartieri.
L'agglomerato urbano raggiunge 1,3 milioni di abitanti e la sua regione
metropolitana 1,83 milioni.
ZURIGO: LA CITTÀ VERDE
A Zurigo la natura si può vivere in diversi modi. D'estate, il Lago di
Zurigo diventa un piccolo mare. Tanti prati e piscine all'aperto invitano
a prendere il sole e a tuffarsi nel lago e nel fiume per un po' di
refrigerio. Anche le passeggiate sul lungolago sono incantevoli.
In ogni stagione, vale la pena fare una passeggiata sul monte di Zurigo,
l'Uetliberg. Qui e nei dintorni della città si trovano numerosi sentieri
escursionistici, che permettono di esplorare i boschi e i prati più belli
della zona, a piedi o in bicicletta.
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1) Zoo di Zurigo
Tigri siberiane, pinguini e gorilla sono solo alcune delle oltre 360 specie
animali che accompagnano i visitatori
nel mondo esotico sullo Zürichberg.Allo
Zoo di Zurigo, i leopardi delle nevi
vivono in un paesaggio himalayano
roccioso, gli orsi dagli occhiali si
arrampicano nella loro foresta
nebulosa, mentre le enormi tartarughe
giganti cercano cibo nella foresta
Masoala, un'oasi tropicale, un pezzo di
Madagascar su 11.000 metri quadrati
di superficie, con un sentiero che passa
tra le chiome degli alberi e consente di
scovare volpi volanti e farfalle.
2) Giardino Cinese
Il Giardino Cinese fa parte del gruppo dei giardini dei templi ed è
considerato uno dei giardini di più alto rango al di fuori della Cina.
Il Giardino Cinese, sulle rive del lago, all’altezza dello Zürichhorn, è un
dono della città gemellata di Kunming. Al suo centro si trova un
laghetto con una piccola isola, contornato da gazebi e da un piccolo
palazzo. Il Giardino Cinese fa parte del gruppo dei giardini dei templi
ed è considerato uno dei giardini di più alto rango al di fuori della
Cina.
5°giornata:
Oggi iniziamo, per tutti una nuova giornata piena di novità.
1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena a Dover
Finalmente, dopo una lunga notte in alta marea, arriviamo sulle coste
di Dover, in Inghilterra. L’Inghilterra, uno dei paesi innovativi della
storia. Raggiungiamo subito il nostro albergo, Dover Marina Hotel, per
sistemare i bagagli e riposarci un po’. Arrivate appena in tempo per
61
l’ora di pranzo, abbiamo
preso alcuni panini e
due coca cole e con il
nostro pranzetto al sacco
ci dirigiamo subito verso
le coste molto vicine
grazie alla strategica
posizione dell’hotel.
La città è contornata da
queste enormi scogliere
che si stagliano sul mare
di colore verde, prima
chiaro e poi sempre più
scuro, con un effetto
cromatico molto affascinante. Chiediamo come raggiungere le famose
White Cliffs e ci indicano che c’è una via che porta prima al castello e
che poi successivamente
procede per le bianche
scogliere. Giunte al
Dover Castle
entriamo ed ammiriamo
l’interno e le stanze,
dove vengono ricreate
delle vere e proprie
rappresentazioni
sceniche con costumi
dell’epoca che rendono
la nostra visita ancora
più suggestiva.
È una vera e propria
fortezza dove poter ammirare il mondo medioevale e una veduta
dall’alto meravigliosa con una posizione strategica direttamente sopra
le scogliere.
Una volta usciti dal castello, arriviamo al Gateway Visitor Center, un
bellissimo parco ben tenuto dove si trova l’accesso per proseguire alle
scogliere. Lo spettacolo è assicurato sia per quando riguarda le vedute
62
del Porto di Dover,
sia per l’effetto del
bianco delle
scogliere che si
stagliano sul mare.
Uno spettacolo
unico. Proseguiamo
e le emozioni non
finiscono di certo.
Seguiamo il percorso
che terminerà con
l’arrivo al bellissimo
South Foreland
Lighthouse, il
vecchio faro di
Dover.
Finita la visita è l’ora di tornare in albergo e appena recatesi lì ci
fermiamo al ristorante che dispone l’hotel ma ora ci vuole solo un po’
di…riposo!
2° gruppo: Lisa e Benedetta alla scoperta di Basilea
Dopo esserci fatte incantare dalla meravigliosa natura di Zurigo la
nostra giornata ricomincia e il viaggio ci porta a Basilea. Arriviamo!
BASILEA LA CITTÀ SUL RENO…
Basilea, polo importante per il commercio grazie alla posizione di
confine con la
Germania e
Francia sul fiume
Reno, con oltre
170.000 abitanti, è
la terza città della
Svizzera dopo
Zurigo e Ginevra.
Situata nella
Svizzera nordoccidentale,
Basilea è un
importante centro
industriale del
settore chimico e farmaceutico. Costituisce l'ultimo porto fluviale
63
accessibile ai natanti da trasporto di grandi dimensioni provenienti dal
Mare del Nord.
Le origini storiche di Basilea risalgono almeno all'insediamento di
epoca romana che va sotto il nome di Augusta Raurica, fondato nel 44
a.C. dal generale Lucio Munazio Planco. Recentemente, peraltro, sono
state rinvenute tracce di un insediamento celtico più antico del
castrum romano. La posizione geografica della città, lungo il corso del
Reno, è stata a lungo un elemento che ne ha determinato l'importanza,
tanto che dopo l'abbandono degli Agri “decumates” sotto Gallieno nel
260, qui fu insediato un forte ausiliario.
E ORA UN ASSAGGIO ALLA MUSICA…
Oggi come oggi non è più facile stabilire che cosa sia la musica
popolare. La musica fa oramai parte della quotidianità e sono così
sfumati un po' i confini tra i singoli generi. La musica popolare svizzera
è un insieme collettivo che comprende fenomeni tanto diversi quali il
corno delle Alpi, la Ländlermusik e lo jodel, ma anche le musiche
popolari ticinesi, i cori della Svizzera occidentale o i cantautori bernesi.
Parlando della musica popolare in Svizzera, il pensiero va
spontaneamente allo jodel, sebbene questa particolare tecnica vocale
non sia patrimonio esclusivo della
Svizzera.
Spesso tuttavia, in Svizzera la
musica popolare viene paragonata
alla Ländlermusik, che rappresenta
un genere centrale all'interno della
musica popolare strumentale. In
Svizzera, a differenza di altri Paesi
dell’arco alpino, i Ländler non sono
solo danze in tre quarti. Sono marce,
scozzesi, mazurke o foxtrott. Accanto
a melodie tedesche, austriache e
italiane, si potevano sentire anche
temi di opera e operetta - talvolta persino danze di corte introdotte con
l'occupazione napoleonica. L'istituto del mercenariato e le vivaci
relazioni commerciali hanno contribuito da sempre a un animato
scambio culturale, le novità e le diversità furono adattate con
naturalezza, impiegate alla maniera locale, sviluppate ulteriormente e
fatte proprie.
64
E dopo questo piccolo accenno di cultura ci spostiamo un po’ al centro
della città e ci immergeremo nel
mondo musicale, arrivando nel
museo di questa cittadina
ma…si è fatta ora di pranzo!
Cerchiamo un buon posto con
ottimo cibo! Subito chiediamo
informazioni per un locale con
un pranzo carico di energie per
continuare al meglio la nostra
giornata! E cosi ci indicano che a
pochi passi a dove ci troviamo,
nella piazza principale, alle
spalle di essa si trova il
ristorante “HasenBurgh” ! Senza
nemmeno aspettare un secondo ci rechiamo lì ed eccoci pronte per
mangiare!
Dopo una sosta ricca di ottima qualità di cibo, ridiamo vita alla nostra
giornata e come previsto raggiungiamo il museo della musica!
ALL’INTERNO DEL MUSEO
Il Museo della musica, del
Museo storico di Basilea
nell'ex prigione del Lohnhof
ospita la più grande
collezione di strumenti
musicali della Svizzera. Il
museo è stato inaugurato
nel 2000 e illustra cinque
secoli di storia della
musica europea,
presentati in base a tre
temi centrali: strumenti
dal XVI al XX secolo; concerto, corale
e danza; parata, festa e segnali. Grazie a un sistema
informativo multimediale è inoltre possibile vivere gli strumenti anche
dal punto di vista acustico.
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È ora di lasciarci alle spalle
un’altra faticosa giornata, piena di
nuove cose, per poter proseguire
domani il nostro viaggio, piene di
forze! Ci incamminiamo così verso
l’hotel “Bildungszentrum” per fare
carica di energie e …finalmente un
po’ di riposo, perché domani ad
aspettarci ci sarà una piccola,
grande giornata a Losanna!
6°giornata:
1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena verso Canterbury
Dopo aver attraversato le
magnifiche coste di Dover,
ci dirigiamo verso la
famosa Canterbury, dove
dormiremo nel nostro
camper.
È una città del Regno
Unito, nell'Inghilterra
meridionale, situata non
lontano da Londra. Conta
55 240 abitanti secondo il
censimento del 2011. Fa
parte del distretto della
City of Canterbury.
LA CATTEDRALE DI CANTERBURY
Fondata dai Romani come centro militare e commerciale sul tragitto
che andava da Londra a Dover, con il nome di Durovernum, divenne
nel 560 capitale del regno Sassone del Kent, con il nome di
Cantwarabyrig ("la città degli uomini del Kent"). Fu però durante il
Medioevo che essa raggiunse l’apice della notorietà, quando divenne la
sede della prima diocesi cristiana della Gran Bretagna, fondata da
Sant’Agostino di Canterbury. Essa è nota soprattutto per due motivi: il
primo è che fu la patria dell’arcivescovo Sigerico, cui si deve la prima
attestazione documentata del percorso di pellegrinaggio verso Roma
che in seguito verrà chiamato Via Francigena, o "Romea". La città di
Canterbury, di fatto, ne costituirà la prima tappa in territorio
66
britannico. La seconda,
non meno importante,
fu la nomea che la città
acquistò dopo
l’assassinio, nel 1170,
dell’arcivescovo Thomas
Becket, ad opera di
alcuni sicari del re. La
sua santificazione
conseguente al martirio
fece della città uno dei
luoghi di pellegrinaggio
di primaria importanza
per il mondo cattolico,
come ben ci narra il
poeta Geoffrey Chaucher
nei sui "Racconti di
Canterbury" (The Canterbury Tales), un vivace resoconto in 23 novelle
del viaggio di alcuni pellegrini verso la tomba di Becket, che ci mostra
un interessante ritratto della società del XIV secolo.
Dopo questa fantastica giornata andiamo a cena in un ottimo
ristorante inglese. L’ ‘Old Weavers House’ che ha come specialità
‘L’asparagus Chicken’.
Poi torniamo al Camper e passiamo lì la notte.
2° gruppo: Lisa e Benedetta arrivano a Losanna
E’ ora di una nuova, lunga giornata a Losanna! Con il nostro “amico
Camper” partiamo e ci dirigiamo verso questa meravigliosa cittadina!
Quante cose nuove ci aspettano?
LOSANNA: CITTÀ CON UN PIEDE SUL LAGO..
Losanna è una città della Svizzera, capitale del Canton Vaud e
dell'omonimo distretto. Conta 141.885 abitanti ed è la quarta città più
grande della Svizzera, preceduta in ordine decrescente da Zurigo,
Ginevra e Basilea. È situata sui pendii e sulle valli della roba
settentrionale del Lago Lemano, chiamato anche Lago di Ginevra.
67
È un importante centro
di attività commerciali
bancarie e universitarie
ed è sede della famosa
scuola di danza RudraBéjart, fondata dal
grande coreografo
Maurice Béjart. Nel
1994, Losanna fu
dichiarata Capitale
Olimpica ed è quindi
sede del Comitato
Olimpico
Internazionale. Durante la storia I Romani costruirono un
accampamento militare, chiamato Lousanna, sul sito di un
insediamento celtico, nei pressi del lago, ma dopo la caduta dell'Impero
Romano d'Occidente l'insicurezza costrinse gli abitanti a trasferire
Losanna dove si trova oggi, in una località più semplice da difendere, a
causa delle sue colline. La città fu in seguito governata dai Duchi di
Savoia e dal Vescovo di Losanna. Poi fu soggetta a Berna dal 1536 al
1798 e molti dei suoi tesori culturali vennero rimossi per sempre,
nonostante numerose richieste di Losanna per riaverle. Durante le
Guerre napoleoniche il suo status cambiò. Nel 1803 divenne capitale di
un nuovo cantone, il Vaud, con il quale entrò nella Confederazione
Elvetica.
LA CATTEDRALE DI LOSANNA
Il centro storico di Losanna racchiude opere medievali impressionanti,
come la famosa Cattedrale di Notre-Dame. La cattedrale di Nostra
Signora, è la chiesa protestante maggiore di Losanna. Fino al 1536,
anno della Riforma, la chiesa fu la cattedrale cattolica della città.
Cielo scolpito nel cielo, la cattedrale di Losanna è orizzonte gotico
sublime. Simbolo della capitale del cantone Vaud, i suoi 152 metri
d’altezza sono una scala immaginata e immaginaria per raggiungere
Dio.
Dal sagrato della chiesa, guardo lassù per cercare di intuirne la fine
dove tutto ha inizio. Nubi grigie e gonfie l’avvolgono di silenzio, e
68
l’immaginazione
cede alla storia di
questo edificio
ecclesiastico – il
più bello del suo
genere in tutta la
Svizzera.La
cattedrale di
Losanna fu
iniziata nel 1175 e
consacrata nel
1275 da Papa
Gregorio X.
Durante il
Medioevo i pellegrini venivano qui per pregare la Vergine d’Oro, una
scultura miracolosa di Maria a cui la chiesa di Notre-Dame era
dedicata.Nel 1536 la forza distruttrice della Riforma la spogliò delle sue
decorazioni più belle. E l’esercito invasore di Berna fuse la statua per
farne delle monete. Il tesoro di paramenti sacri e arazzi fu portato
nell’attuale capitale svizzera, dove oggi è conservato in un museo.
Dopo questa entusiasmante giornata torniamo in albergo, perché
domani ci aspetta un altro lungo viaggio per Ginevra!
7° giornata:
1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena nel cuore di Londra
1° giornata a Londra:
La mattina dopo, ripartiamo con il nostro Camper e ci dirigiamo verso
la magnifica Londra.
Ci rechiamo subito al
nostro albergo, “L’hotel
Park Plaza
Westminster” dove
pranzeremo e
sistemeremo i bagagli
per due giorni.
Pranzeremo nell’ottimo
ristorante giapponese
dell’hotel.
IL SUSHI
Il sushi è un piatto
69
tipico della cucina giapponese a base di riso insieme ad altri
ingredienti come pesce, alghe, vegetali o
uova. Il ripieno può essere crudo, cotto o
marinato e può essere servito appoggiato sul
riso, arrotolato in una striscia di alga,
disposto in rotoli di riso o inserito in una
piccola tasca di tofu.
MUSEO DELLA SCIENZA
Successivamente andremo a visitare il “Science Museum”, che
costituisce uno dei musei di
scienza più all’avanguardia per
tecnologie espositive e possiede
una delle più vaste raccolte al
mondo nei settori della scienza,
della tecnologia, dell’industria e
della medicina organizzata su
cinque piani. Tutte queste
meraviglie sono gratis. Dopo
aver visitato l’interessante
museo della scienza arriviamo
in uno dei più magici parchi d’Europa: Hyde Park.
HYDE PARK
Hyde Park è uno dei parchi cittadini più ampi al mondo. Con un’area
70
di 142 ettari che racchiude oltre 4000 alberi, un lago grande e un
giardino di fiori
ornamentali è facile
dimenticare che ci si trova
nel cuore di Londra.
Hyde Park offre qualcosa
per tutti: nuoto, giri in
barca, giri in bicicletta e
pattinaggio. Sono
disponibili campi per
giochi di squadra, campi
da tennis, piste
d’equitazione e uno
spettacolare terreno di
gioco per bambini.
Ormai si è fatto tardi dobbiamo tornare all’albergo dove ora mai senza
energie ci lanciamo sfinite sul letto!
2° gruppo: Lisa e Benedetta nella fredda Ginevra
E in questa nuova fredda giornata d’estate, ripartiamo e dirigiamoci
insieme verso Ginevra! Con il nostro “compagno camper” andiamo e
finalmente un altra fantastica giornata!
GINEVRA: LA CITTÀ DEL FREDDO
Ginevra, la città francofona immersa tra le vicine cime alpine e le
colline del Giura, si
trova nell’insenatura in
cui il Rodano lascia il
Lago Lemano. Con la
sua tradizione
umanitaria e l’atmosfera
cosmopolita, è a giusto
titolo considerata la
"capitale della pace"
poiché qui vi sono la
sede europea dell’ONU e
la sede principale della
Croce Rossa.
71
Una caratteristica fondamentale di Ginevra è il clima, l'inverno è freddo
e solitamente poco soleggiato. In questa stagione, vi possono essere, a
varie riprese, giornate senza che il ghiaccio si sciolga o che la
temperatura non salga sopra i -10 °C. Quando soffia la bise, il vento
freddo tipico di questa città, la sensazione del freddo è ancora più
accentuata e può rendere le condizioni meteorologiche assai proibitive.
Il sole fa poche volta la sua comparsa poiché rimane nascosto da
nuvole stratiformi o dalla nebbia alta, che in condizioni anti cicloniche
permane per molti giorni consecutivi.
MA ORA UN SALTO NEL LAGO!
Dopo aver fatto un assaggio di cultura e aver scoperto un po’ Ginevra
spostiamoci sui bacini del lago!
Il lago di Ginevra, conosciuto anche come Lago di Lemano, è il più
grande specchio d’acqua della Svizzera. Attraversato da oriente a
occidente dal fiume Rodano, e dal confine franco svizzero, il lago
ha origine glaciale. Dal paesaggio incantato, questa enorme distesa
d’acqua dalla forma di mezzaluna si estende per 73 chilometri.
Il lago riceve le
acque di parecchi
ruscelli importanti
provenienti dai
cantoni limitrofi e
dal dipartimento
francese dell'AltaSavoia. Il Rodano è
l'apporto più
importante poiché
raggruppa tutti i
ruscelli e torrenti dei
versanti del cantone
del Vallese e di
Vaud. Servono una
dozzina di anni perché le acque del lago siano completamente
rimescolate. L'inquinamento era preoccupante una decina di anni fa,
ma la situazione si è stabilizzata con una riduzione delle alghe e un
migliore apporto di ossigeno.
Sebbene situato in montagna, il Lemano, a causa della massa d'acqua
che contiene, crea nel territorio circostante un microclima. In inverno,
il lago restituisce il calore immagazzinato durante l'estate e addolcisce
il rude inverno montano. In estate, rinfresca l'ambiente limitrofo.
72
8° giornata:
1° gruppo: Anna Lou e Maria Elena
2°giornata Londra:
Dopo esserci svegliate scendiamo al piano terra per fare colazione e ci
accorgiamo che quel giorno
c’era una colazione
internazionale che aveva
come piatto portante le
crepes.
La crespella, conosciuta
anche con il termine
francese di crêpe, è un tipo
di cialda sottile, morbida e
non croccante, cotta su una
superficie rovente tonda. Le
crespelle vengono farcite di
ripieni vari, dolci o salati e arrotolate su sé stesse per racchiuderli.
L'impasto è a base di latte, uova, farina. La crespella è generalmente
considerata una pietanza tipica della cucina francese, tuttavia sono
presenti preparazioni simili in vari paesi d'Europa.
Dopo la nostra gustosissima colazione ci sposteremo al famoso Museo
delle Cere.
MUSEO DELLE CERE
Il famoso Museo delle Cere di Londra è forse il museo più costoso della
capitale e, con tre milioni
di visitatori l'anno, anche
uno dei più visitati. E'
davvero incredibile come
Madame Tussauds sia
uno dei musei più
presenti nell'immaginario
dei turisti di tutto il
mondo.
Non che sia un museo
senza storia e tradizione,
tutt'altro: Madame
Tussauds esiste infatti da
oltre due secoli e deve la sua nascita a Marie Tussaud, scultrice
73
svizzera che iniziò ad eseguire maschere mortuarie alle persone
rimaste uccise durante la Rivoluzione Francese. Poi, dopo questa
fantastica esperienza, pranziamo in un bar-ristornante molto
velocemente per poi correre agli “Harry Potter Studios”
GLI HARRY POTTER STUDIOS
Perfetto per chi ha un debole per Harry Potter, questo tour dei Warner
Bros. Studio di
Londra offre
un'occasione unica
per scoprire il
magico mondo dei
suoi film, una delle
serie
cinematografiche di
maggiore successo
di tutti i tempi. Il
tour ti porta dietro le
quinte, dove vedrai
un'enorme macchina
dei set
cinematografici, i
costumi e le attrezzature. È possibile scoprire alcuni segreti sugli effetti
speciali e gli animatroni, pupazzi meccanici che hanno reso i film di
Harry Potter così popolari in tutto il mondo.
Cammineremo per la celebre Diagon Alley, con tutti i negozi:
Olivander, il Ghirigoro e i Tiri Vispi Weasley. Scopriremo gli attrezzi di
scena come la Nimbus 2000 di Harry e la motocicletta di Hagrid!
Riscopriremo altri set indimenticabili dei film, come la sala comune del
Grifondoro, il dormitorio dei ragazzi, la capanna di Hagrid e l'aula delle
pozioni.
Infine lasciamo l’albergo, prendiamo il camper e partiamo.
2° gruppo: Lisa e Benedetta turiste in Francia
FRANCIA: BUONI PROPOSITI PER UNA VACANZA DA SPASSO IN FRANCIA!
Dopo esserci addentrate nei bacini del Lago di Ginevra e aver riempito
e ampliato il nostro cassetto culturale nella mitica svizzera, entreremo
74
nei confini della Francia percorrendo tutta la parte che si estende a
nord, per ricondurci e rincontrarci con Anna Lou e Maria Elena.
Così continuiamo la nostra avventura nella meravigliosa Lione!
Prendiamo il nostro Camper e dopo esserci lasciate alle spalle il lago di
Ginevra addentriamoci a Lione! Aspettaci!
LIONE: LA CITTÀ DELLE LUCI
Lione, è una città della Francia centro-orientale, capoluogo della
metropoli di Lione e
della regione AlverniaRodano-Alpi. Lione è la
terza città più grande
della Francia dopo
Parigi e Marsiglia, e i
suoi abitanti vengono
chiamati lionesi. La
città sorge alla
confluenza del Rodano
e della Saona ed è
composta da un centro
storico e da un centro
più commerciale.
Duemila anni di storia
hanno lasciato il segno
nel paesaggio urbano di
Lione, una delle città più belle della Francia e sin dal 1998 sito Unesco.
Il ricco patrimonio di risorse culturali riflette le diverse epoche storiche
di questa città d circa 470.000 abitanti, capoluogo del dipartimento
regionale del Rhône-Alpes e situata a metà strada tra Parigi e Marsiglia.
Lione è anche considerata la capitale gastronomica della Francia, centro
di un importante regione industriale, Leader nel settore della produzione
tessile e bancario.
75
E’ ora ormai però ora
di un sostanziosa cena
in un buon ristorante
per ricominciare al
meglio la nostra
giornata. Fermiamoci
così al ristorante
“L’argot” che, come
piatto portante, ha un
famoso piatto francese:
il “gratin dauphinois”,
un ortaggio che entra
in molte specialità
della gastronomia francese, ripieno di patate e di crème fraîche.
Mentre gustiamo questo buonissimo tortino, iniziamo a notare che a
illuminare Lione ci sono fasci di luce colorata…la festa delle luci!
LA FESTA DELLE LUCI!
La Festa delle Luci è nata la sera dell'8 dicembre 1852, nel momento in
cui gli abitanti di Lione accesero delle candele alle proprie finestre per
celebrare l'installazione della
statua della Vergine Maria
sulla collina di Fourvière. Da
allora la festa si è ripetuta
ogni anno e oggi è diventata
uno degli eventi cittadini più
importanti e attesi, in grado
di richiamare milioni di
visitatori. È così che a Lione
ogni anno nel mese di
dicembre si incontrano i più
importanti artisti della luce
che nell'arco di quattro notti
presentano oltre 70
installazioni. La città si
trasforma in un grande
terreno di espressione e
creatività che saprà estasiare tutti i visitatori. Trampolino di lancio per
giovani talenti e punto d'incontro per artisti di fama internazionale, la
Festa delle Luci esprime tutta la ricchezza delle creazioni luminose
attraverso la varietà che la caratterizza.
76
Dopo esserci fatte affascinare dalle fantastiche luci e aver gustato lo
squisito tortino finalmente un po’ di riposo! Domani ad aspettaci ci
sarà Besançon!
Così, una lunga giornata ricomincia e mettiamoci subito in
viaggio..Besançon arriviamo!
9° giornata:
1° gruppo: Anna Lou e Maria Elena a Oxford
Con il nostro amato Camper da Londra arriviamo nella cittadina di
Oxford.
OXFORD
Oxford è una città di
149.800 abitanti del
Regno Unito, nella
contea dell'Oxfordshire
in Inghilterra ed è sede
dell'Università di Oxford,
la più antica università
del mondo
anglosassone, e
dell'Ashmolean Museum. Visitiamo velocemente la Biblioteca
Bodleiana dell'Università di Oxford che è una delle più antiche
biblioteche pubbliche del mondo moderno.
Appena finita la visita con la fretta andiamo al raffinato ristorantino
“Gee’s”. “Gee’s” è un
ristorante nel centro
di Oxford che serve
cibo tradizionale
inglese che fornisce
solo cibo di stagione,
semplice, buona
cucina e rapporto
qualità-prezzo.
Subito dopo il nostro
pranzetto ritorniamo da Camper e continuiamo il nostro viaggio che
prosegue con la prossima tappa di Birmingham distante circa h.1,20
min.
77
BIRMINGHAM
Giunte a Birmingham andiamo a sistemarci nell’hotel “La Tour”. Con la
voglia di curiosare nella città
noi che siamo appassionate
di cioccolato non potevamo
perderci la visita al Cadbury
World.
FABBRICA DI CIOCCOLATO
Questa fantastica fabbrica di cioccolato è situata alle porte della città
di Birmigham, ci
imbarcherai in un tour
cioccolatoso in 14 tappe
interattive dove ci
racconteranno la storia del
cioccolato e dell’industria
dolciaria Cadbury,
famosissima in tutto il
mondo anglosassone.
Il viaggio inizierà con una passeggiata per la giungla azteca fra alberi e
cascate per scoprire l’origine dei semi di cacao; la prossima tappa è il
continente europeo, e quella seguente la ricostruzione di una famosa
strada di Birmingham con personaggi viventi. Presso l’area dedicata
alle dimostrazioni potremo inoltre osservare come viene creato il
cioccolato.
Dopo questa gustosissima visita torniamo al nostro hotel per cenare.
2° gruppo: Lisa e Benedetta a Besançon
Finalmente “Camper” ci ha portato in questo meraviglioso posto…
BESANÇON:
78
È un comune francese di
115.879 abitanti, capoluogo
del dipartimento del Doubs e
della regione della Franca
Contea. La sua cittadella,
progettata dall'architetto
militare e maresciallo di
Francia Sébastien Le Prestre
de Vauban, gli ha valso nel
2008 la classificazione di
Patrimonio dell'umanità da
parte dell’UNESCO.
Così senza perdere tempo,
visitiamo velocemente il museo delle belle arti:
IL MUSEO DELLE BELLE ARTI
Alloggiato nell'antico granaio, il museo è stato ampliato alla fine degli
anni '60 da Louis Miquel, discepolo di Le Corbusier. Vi è ospitata una
bella collezione di antichità egiziane e gallo-romane e di statue ed
oggetti del medioevo e del Rinascimento. Tuttavia, la principale
ricchezza del museo probabilmente l'eclettica collezione di dipinti
provenienti in gran parte dalla famiglia Granvelle.
Dopo aver buttato un occhio a
Besançon, ci serve una ricarica di
energia, così ci fermiamo a
mangiare nel ristorante di zona:
“ De the Brass’éliande”
per completare la mattinata e poi
partire per Strasburgo!
Durante il pomeriggio, amico
“Camper” ci ha portato finalmente
a Strasburgo!
STRASBURGO:
Un nuovo pomeriggio ci ha portato nel cuore di Strasburgo! Siamo
pronte per andare alla sua scoperta e in una giornata arricchirci di
nuove cose!
79
Strasburgo, “la città delle strade”, è una città della Francia orientale,
capoluogo della
regione AlsaziaChampagne-ArdenneLorena e del
dipartimento del Basso
Reno, al confine con la
Germania sulla riva
sinistra del Reno. Il
suo nome è tedesco
perché, in passato, il
territorio dell'Alsazia
era passato sotto il
dominio sia della
Francia che della
Germania. L'Alsazia fu
presa alla Francia
dalla Germania (che allora era comandata da Bismarck) durante la
battaglia di Sedan del 1870, e da allora fra i francesi nacque il
sentimento del revanscismo. I La città fa parte di un agglomerato
urbano di 1.145.000 abitanti che comprende anche la città tedesca di
Kehl.
Strasburgo svolge il ruolo di capitale politica d'Europa, in quanto sede
permanente del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa.
Subito ci dirigiamo verso il museo di arte contemporanea!
IL MUSEO DI ARTE
CONTEMPORANEA: Il
museo di arte
contemporanea risale
al 1998 il Museo di
Arte Moderna e
Contemporanea di
Strasburgo, un
immenso edificio di
vetro sulla sponda
dell'Ill. . Ospita opere
di varia natura, quali
dipinti, sculture,
oggetti d'arte
decorativa e vetri
realizzati in un periodo
che va dall'Impressionismo ai giorni nostri. Il complesso delle opere
che possiamo considerare storiche (ovvero quelle realizzate fra il 1870 e
80
il 1960) consente di farsi un'idea piuttosto completa dei grandi
movimenti: impressionismo, arte del Novecento, espressionismo e
surrealismo. Il museo continua ad arricchirsi regolarmente di mostre
temporanee e acquisizioni, facendosi così testimone delle tendenze
artistiche attuali. Senza perdere tempo, dopo aver visitato
l’interessante museo e aver scoperto qualche pezzetto di Strasburgo,
possiamo finalmente cenare nel ristorante “il paradiso” situato nella
piazza principale della città! Domani ci aspetta un altro lungo viaggio
per una bellissima giornata a Reims!
10° giornata:
1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena per Manchester
Dopo una nottata di riposo, ripartiamo con spirito avventuriero per
Manchester.
MANCHESTER
Manchester è un borgo metropolitano di 503.127 abitanti del Regno
Unito, che gode
del titolo
onorifico di città,
ed è capoluogo
della contea
metropolitana
inglese della
Greater
Manchester.
Fondata dagli
antichi romani
come magnum
castrum, i suoi
abitanti vengono
chiamati
Mancunians .
Arrivate ci immergeremo nella natura dell’Heaton Park.
HEATON PARK
Il più grande parco di Greater Manchester e d'Inghilterra, nonché uno
dei parchi più grandi d'Europa. Vi si trova un'antica dimora
neoclassica del XVIII secolo, Heaton Hall. Fu ricostruita da James
Wyatt nel 1772 e oggi è aperta al pubblico. Ospita un museo e vari
eventi. Heaton Park fu ceduto al Manchester City Council nel 1902 dal
81
Conte di Wilton ed è regolarmente utilizzato come sede per concerti.
Successivamente ci spostiamo a pranzo nel ristorante “Mi and Pho”,
dove gusteremo un ottimo panino. Subito dopo ci sposteremo nel cuore
della città dove visiteremo il “Manchester Town Hall”.
MANCHESTER TOWN HALL
La Town Hall di Manchester è uno dei monumenti più importanti della
città. Il palazzo del municipio è situato in Albert Square e risale
all’epoca vittoriana; venne realizzato in stile neo-gotico dall’architetto
Alfred Waterhouse e
inaugurato nel 1877.
Durante la rivoluzione
industriale divenne il
simbolo della
ricchezza di
Manchester. Tra le
meraviglie di questo
palazzo ci sono gli
affreschi del pittore
Ford Maddox Brown
che raffigurano la
storia della città, con
una sottile ironia.
Solitamente è
possibile visitare tutte le sale, tra le quali spiccano la Sculpture Hall e
la Great Hall intorno al cui soffitto a vetri sono riportati i nomi di ogni
sindaco e consigliere della città dal 1838.
Dopo questa lunga giornata, ceniamo al ristorante “Tattu”, tipico
giapponese.
82
2°gruppo: Lisa e Benedetta nello Champagne
Salutiamo Strasburgo e mettiamoci subito in viaggio per questa lunga
avventura a Reims, nella quale in poche ore possiamo scoprire tutte le
sue meraviglie e arrivare nella…Chamagne-Ardenne!
REIMS: LA CITTÀ DEL VINO
Reims, è un comune francese di 184.984 abitanti situato nel
dipartimento della Marna nella regione della ChampagneArdenne,regione della
Francia nord-orientale. La
Champagne-Ardenne si
estende su gran parte della
regione storica della
Champagne; il suo
territorio, prevalentemente
pianeggiante nella
Champagne e collinare
nelle Ardenne, è
attraversato dai fiumi:
Aisne, Senna, Aube, Marna,
Serre, e dal Canale delle
Ardenne. Il clima nelle
Ardenne è caratterizzato da
precipitazioni abbondanti, estati calde e inverni freddi, mentre la
Champagne è più esposta ai venti umidi occidentali e quindi ha un
clima più mitigato e umido.La bassa densità demografica è tipica delle
regioni a vocazione agricola che non è riuscita a trattenere importanti
flussi migratori verso la capitale; le città principali sono: Reims, il
capoluogo, Troyes , capoluogo dell'Aube, e Charleville-Mézières,
capoluogo delle Ardenne.
IL VINO DELLA CHAMPAGNE
Lo champagne è uno dei pochi vini ai quali sia stato attribuito un
inventore, l'abate benedettino Dom Pierre Pérignon, anche se sulla
83
storia della sua origine
esistono versioni differenti.
I vini della regione della
Champagne erano
conosciuti fin dal
medioevo; venivano
prodotti principalmente dai
monaci delle numerose
abbazie presenti nella
regione, che lo usavano
come vino da messa. Ma
anche i regnanti francesi
apprezzavano molto questi
vini, fini e leggeri, tanto da
offrirli in segno di omaggio
agli altri regnanti europei. Si trattava però principalmente di vini fermi,
quindi senza spuma, e rossi.
Le guerre e i saccheggi, che nel 1600 devastarono la regione,
causarono la distruzione e l'abbandono delle abbazie e dei conventi, e
quindi il decadimento delle annesse vigne. Intorno al 1670, Pierre
Pérignon, giovane monaco benedettino, giunse all'abbazia
d'Hautvillers, vicino a Épernay, con l'incarico di tesoriere; egli trovò il
convento e le vigne in uno stato di totale abbandono e si adoperò per
rimetterle in sesto.
Il suo lavoro fu indirizzato principalmente alla produzione del vino; da
perfezionista qual era, si applicò alla selezione delle uve migliori, ad
affinare le tecniche del taglio dei vini, e a preferire una spremitura
dolce per ottenere un mosto chiaro anche se da uve a bacca nera.
Nacque così, da questo errore, lo champagne! Dopo esserci aperte
davanti un mondo tutto nuovo su questa bellissima storia sul vino di
Reims possiamo finalmente dirigerci a Parigi. Ma è ora ormai di
riposarci per un carico di energie perché domani ci aspetta un lungo
viaggio…quindi, giù le briglie e finalmente un po’ di riposo!
11° giornata:
1° gruppo Anna Lou e Maria Elena in Scozia
La mattina dopo, ci svegliamo presto verso le 5:00 e con il nostro
amato Camper ci rechiamo all’aeroporto di Manchester per prendere il
volo per Edimburgo che parte alle 6:45, e in 1 ora arriviamo a
destinazione.
84
Una volta arrivati, facciamo il chek-in all’albergo, l’Old Town
Chambres. Un magnifico hotel appunto nell’Old Town di Edimburgo
nel suo centro storico.
EDIMBURGO
Edimburgo è una città di 463.543 abitanti del Regno Unito, capitale
della Scozia dal 1437 e sede del suo nuovo parlamento dal 1999. La
città è situata sulla costa orientale della Scozia e sulla riva meridionale
del Firth of Forth, a circa 70 km ad est di Glasgow. La città sorge su di
una serie di colline. Le parti storiche della città (Old e New Town),
insieme al castello, nel 1995 sono state dichiarate patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO. La capitale scozzese è una delle città più
visitate della Gran Bretagna con circa 2 milioni di turisti l'anno e a
questo successo contribuisce anche il Festival di Edimburgo, che si
tiene ogni anno ed è accompagnato da numerose manifestazioni
collaterali, inoltre la città sorge su 7 colli e i punti più alti sono:
Arthur's Seat, Castle Rock dove si trova il castello, Calton Hill,
Corstorphine Hill, Braid Hills,
Blackford Hill e Craiglockhard
Hill. Per l’ora di pranzo,
mangiamo al ristorante: “New
Chapter”
85
CALTON HILL
Dopo aver degustato un tipico pranzo scozzese, ci dirigiamo nella
magnifica “Calton
Hill” da dove
possiamo ammirare la
magnifica panoramica
di Edimburgo, una
città a 360°.
IL GIARDINO BOTANICO REALE
Il giardino botanico reale di Edimburgo è un importante centro di
ricerca scientifica per lo studio
delle piante e della loro
biodiversità e allo stesso tempo
è anche una popolare
attrazione turistica.
Originariamente fondato nel
1670 in un unico sito come un
vero e proprio giardino dei
semplici per la coltivazione di
specie officinali, oggi ha
quattro diverse sedi in Scozia:
Edimburgo, Dawyck, Logan e
Benmore, ciascuno dei quali
con la propria collezione
specializzata, anche se il giardino botanico di Edimburgo rimane il
principale. La collezione del giardino botanico reale complessivamente
ammonta a più di 15.000 specie di piante, mentre l'herbarium
86
conserva 3 milioni di specimen. Ormai è tardi è ora di mangiare
qualcosa e di andare dormire, quindi per prima cosa torniamo al
nostro hotel, successivamente mangiamo qualcosa nel suo ristorante e
infine andiamo a riposarci un po’.
SAMHAIN, through the winter and the dark.
In a country like Scotland, where history and traditions are mixed up
together, an important
meaning is given to
Samhain, which is
celebrated online 31st
October.
Its origins are from an
ancient celtic festivity that
was celebrate on the 31st
October’s evening until 1st
November’s evening in
Scotland, Wales, Ireland.
This period signed up the
and of the summer, with its shining part of the year, and it gets in the
dark part until may, when they celebrate Beltan, the festivity of the
summers’s start.
Every Scottish tradition is a little bit supernatural: they believed that
supernatural creatures, in Samhain, walked down the streets like
normal people. On 31st October all the Scottish people leave on the
table of the kitchen some food for ghosts and monsters and they tell
each other horror stories about the ancients.
87
Samhain is believed to
have Celtic pagan
origins and there is
evidence it has been an
important date since
ancient times. The
Mound of the Hostages,
a Neolithic passage
tomb at the Hill of Tara,
is aligned with the
Samhain sunrise.
The fire, in Samhain, is
one of the main
elements.
Ancients thought that the fire has healing powers, so it was used for a
lot of rituals.
The fires were also linked to divination rituals to predict the future of
those present, especially in regard to death or weddings.
For this purpose he used even the food: an old tradition linked to
Samhain was
peeling an apple
in one
continuous line
and then throw
the peel over
your shoulder:
once landed, it
would reveal the
initial of the
name of the
groom / bride.
They stand
around a bonfire,
and one a time
they walk
through it.
Another divination ritual was done with walnuts: a couple threw two
nuts in the hearth. If burned nuts remaining whole then the pair
would remain united, while if the shell broke through the flames would
have happened the other way.
88
With the spread of Christianity, Samhain has not ceased to exist but
on November 1st was transformed into the All Saints Day. Over time
Samhain became All Hallows Eve, Scottish term for Halloween, which
spread then throughout the world and especially in the US, where he
assumed his macabre forms today and very commercial.
2° gruppo: Lisa e Benedetta nella capitale francese
1°giornata a Parigi:
La mattina seguente, con tutte le energie in carica, ancora un po’
assonate, ci dirigiamo verso Parigi. Dopo qualche ora lasciamo
“Camper” e ci prenotiamo per 2 notti l’hotel “Molitor Paris”. Inizia così
anche per noi una lunga giornata alla scoperta di Parigi, e subito
decidiamo così, per non farcelo mancare, i museo di Louvre!
MUSEO DI LOUVRE
Il Musée du Louvre, il Museo del Louvre di Parigi, vanta il primato di
essere il museo più visitato al mondo, con i suoi circa 9 milioni di
visitatori all'anno, ed è definito da molti anche come il più bel museo
del mondo. Quel che è certo è che si tratta di uno tra i più famosi
musei del mondo, con un'area espositiva di circa 70.000 metri quadrati,
e che si tratta certamente del più grande museo di Parigi, al terzo
posto per grandezza al mondo.
Il Palazzo del Louvre, ossia l'edificio che ospita il Museo del Louvre,
sorge maestoso nell'arrondissement 1, nel cuore di Parigi, tra la Senna e
Rue de Rivoli, in un luogo dove un tempo era stata edificata una
fortezza e dove, successivamente, Francesco I, nel 1546, aveva fatto
costruire un palazzo che veniva abitato solo saltuariamente dai
sovrani, costruzione che in seguito era stata integrata con l'ala
89
occidentale e l'ala
meridionale. Fu
Filippo II il
sovrano che diede
il via all'opera
architettonica
iniziale come
fortezza, tra il
1190 e il 1202,
con i lavori di
costruzione che si
svolsero durante
la dinastia dei
Capetingi, per
difendere Parigi
dai Normanni.
In realtà il Palazzo del Louvre come si presenta oggi è il frutto di svariati
interventi messi in atto nel corso dei secoli; ad esempio, l'edificio fu
ampliato in modo consistente nel 1358, sotto Carlo V, per ricavarvi
una residenza reale con tanto di mura difensive. Il Palazzo del Louvre,
nel 1594, sotto Enrico IV, fu unificato con quello delle Tuileries e, dopo
la Rivoluzione francese, il suo
utilizzo fu destinato a quello di
museo, con esposizione al pubblico
della collezione reale nel 1793.
Dopo aver visitato “il Luovre” e
dopo esserci fatte incantare,
ritorniamo in albergo nel quale
come piatto del giorno c’è ad
aspettarci un prelibato “Buffet di
Lumache”
12° giornata:
1°gruppo: Anna Lou e Maria Elena per Dublino
Sono le 7:00 è ora di partire per l’aeroporto di Edimburgo per dirigerci
a Dublino. Il volo parte alle 8:00 e arriva alla meta alle 9:00, tra una
cosa e l’altra si fanno le 11:30 e con il tempo per arrivare nel centro
della città si fa 12:00. Arriviamo all’hotel, “Renaissance Hotel”, per
posare le valigie e fermarci per pranzo.
90
DUBLINO
Dublino, è la capitale della Repubblica d'Irlanda, oltre che la città più
grande e popolata, non solo del paese, ma di tutta l'isola. Gli abitanti
sono complessivamente 567 422. La città è in continua espansione
urbanistica ed economica da qualche decennio, e contribuisce al PIL
della Repubblica con 60 miliardi di euro. Fondata dai Vichinghi come
centro per il commercio di
schiavi, la città è situata
sulla foce del fiume Liffey,
al centro della costa
orientale dell'isola e di
quella che oggi viene
chiamata Dublin Region,
affacciata sul Mar
d'Irlanda. È stata la
capitale irlandese sin dai
tempi medievali. La Città
consiste nella zona
amministrata dal Dublin
City Council assieme ai contigui sobborghi un tempo appartenenti alla
Contea di Dublino ed ora divisi tra le contee di Dun LaoghaireRathdown, Fingal e South Dublin. La
Greater Dublin Area si compone di quanto
sopra assieme alle contee di Kildare, Meath
e Wicklow.
Il pomeriggio andiamo a visitare la
famosissima e prestigiosa fabbrica di birra
Guinness. In seguito ci spostiamo nel
ristorante dove cenare, “Koh”.
CURIOSITIES
GUINNES STOREHOUSE, DUBLIN.
Located in the heart of the St. James's Gate Brewery, the Guinness
Storehouse is Ireland's most popular tourist attraction. It's the home of
the Black Stuff, the heart of Dublin and an unforgettable start to your
Irish adventure. The journey begins at the bottom of the largest pint
glass and continues up through seven floors filled with interactive
91
experiences that fuse our long brewing heritage with Ireland's rich
history. At the top, you'll be rewarded with a pint of perfection in the
world-famous rooftop Gravity Bar.
The glass
atrium is a
stand at the
very bottom
of the
world’s
largest pint
glass. The
Atrium
takes
visitors
through seven storeys
of Guinness heritage
and history; from
production and the
ingredients, recipe
and craft of brewing;
to transportation and
distribution; as well
as advertising and
sponsorship.
Guinness Brewery
Tour is the best way
to see the fascinating
exhibitions within the Guinness Storehouse is to join a free Guinness
Brewery Tour. Be led by one of the tour guides and up the seven floors.
You'll be told the tales of how Guinness was made, its origins and
painstaking brewing process and how its evolved over time.
End on a high, literally, at Gravity Bar, the Guinness Storehouse’s very
own bar – and an experience in itself. At the seventh story, Gravity Bar
boasts 360° panoramic views over Dublin and you can sit back and
enjoy the vista and a complimentary pint of the dark stuff, too.
Souvenir Shop
92
Don't leave without exploring the vast souvenir shop to take something
back home with you as a memento of your amazing Guinness
experience, from pint glasses, to mugs; t-shirts and rugby balls - there
are a wide range of options for presents or if you fancy something for
yourself.
HISTORY:
The building in which the Storehouse is located was constructed in
1902 as a fermentation plant for the St. James's Gate Brewery. The
building was designed in the style of the Chicago School of
Architecture and was the first multi-storey steel-framed building to be
constructed in Ireland. The building was used continuously as the
fermentation plant of the Brewery until its closure in 1988, when a
new fermentation plant was completed near the River Liffey. In 1997, it
was decided to convert the building into the Guinness Storehouse,
replacing the Guinness Hop Store as the Brewery's visitor centre. The
redesign of the building was undertaken by the UK-based design firm
Imagination in conjunction with the Dublin-based architects firm RKD,
and the Storehouse opened to the public on 2 December 2000.
2° gruppo: Lisa e Benedetta nei giardini francesi
Dopo aver visitato il Louvre, la mattina andiamo a fare una passeggiata
nei meravigliosi giardini che si distendono sotto la Torre Eifell, a Parigi,
gli Champs de Mars.
CHAMPS DE MARS
Campo di Marte, in francese Champ de Mars, è un celebre e vasto
93
giardino pubblico di Parigi che si trova sulla riva gauche, tra la Tour
Eiffel a nord-ovest e l'École militaire a sud-est. Commissionato dal re
Luigi XV per scopi militari, il parco prende il nome dal Campo Marzio
romano, un omaggio al dio della guerra. Utilizzato durante la
Rivoluzione Francese come luogo adibito alla celebrazione e alla
commemorazione,
Campo di Marte nel
corso del tempo è stato
teatro di importanti
avvenimenti come la
"Fête de la Fédération"
del 14 luglio 1790, da
allora divenuta festa
nazionale. Trasformato
in giardino tra il 1908
e il 1920, Campo di
Marte è molto
frequentato da turisti e
parigini, i quali vi si
recano per rilassarsi
ammirando la Tour
Eiffel. Inoltre, all’interno del giardino si trovano il "Monumento dei
diritti dell'uomo e dei cittadini", realizzato nel 1989 in occasione del
bicentenario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
dallo scultore Yvan Theimer, e il "Mur pour la Paix", monumento che
celebra la pace realizzato da Clara Halter e Jean-Michel Wilmotte.
Per pausa andiamo al ristorante “Epicure”, il pomeriggio dopo un
appetitoso pranzo ci dirigiamo verso il “museo degli impressionisti”.
Terminata la gita finalmente un po' di riposo, domani ci aspetta un
lungo viaggio per tornare nella nostra Roma, lasciando queste
meravigliose avventure. Per sera, ci concediamo una sostanziosa cena
in hotel.
MUSEO DEGLI IMPRESSIONISTI
Museo d’Orsay, si trova in Francia a Parigi. L'edificio fu costruito
dall'architetto Victor Laloux a partire dal 1898 dove in precedenza
sorgevano una caserma di cavalleria e il vecchio Palazzo d'Orsay; la
stazione ferroviaria “la gare d’Orsay”.I lavori furo no terminati dopo soli
due anni, perché la stazione fosse pronta per l'Esposizione Universale
del 1900. Celebre per i numerosi capolavori dell'impressionismo e del
post-impressionismo espone opere d'arte create tra il 1848 e il 1914 di
94
famosissimi autori come Monet, Manet, Renoir, Cezanne e Degas e le
sue collezioni comprendono pitture, sculture, oggetti d'arti decorative,
fotografie, medaglie, disegni e stampe.
FRENCH CULTURE:
French culture is derived from a mix of Celtic elements, greek-Roman
and Germanic. The monuments, especially the Roman period are
numerous and include the amphitheater in Arles, the arenes in Paris
and the aqueduct at Pont du Gard. During the Middle Ages it
developed a great cultural power, entrusted to the monks and
academics, but then spread, around the eighteenth century, under the
aristocratic and royal patronage. In fact, the culture became accessible
right from that period, when the bourgeoisie rose up and developed.
This century saw the birth of the Enlightenment, the urge to inquire
and investigate. Cultural activities were concentrated in Paris,
although cities such as Aix-les-Bains, Lyon lived a vivid situation.
French culture has determined deeply the Western world, especially in
the arts and letters; in the XVI, XVII and XVIII the royal family
promoted the development of culture so much that the French court
began to attract the most talented artists of Europe. In the twentieth
century, the film took on a leading role on the world stage, especially in
the '60s with the nouvelle vague, represented by directors such as
Jean-Luc Godard, Francois Truffaut and Alain Resnais.
French literature has a long and remarkable tradition; flourished in
the sixteenth century and the Renaissance such as the poet Pierre de
Ronsard, the humorist Rabelais and Michel Montagne gained
international recognition. The seventeenth century was drawn from the
works of Voltaire, Diderot and Rousseau, in particular those
philosophical; but these artists contributed in a fundamental way to all
kinds. Milestones are also the writings of Emile Zola and Alexander
Dumas. Painting has seen develop here one of his greatest movements,
the impressionist artists such as Monet, Manet, Renoir, Cezanne and
Degas. Among the sports, the French love football, cycling, rugby and
basketball. The official language is French, belonging to the group of
Romance languages derived from Latin. The Catholic religion is the
most followed, but there are minorities of Muslims and Jews.
13° giornata: Roma stiamo tornando!
Dopo un piacevole risveglio, con una deliziosa colazione all’hotel,
fornita con di tutto e di più, ci spostiamo al Trinity College.
95
TRINITY COLLEGE
Il Trinity College di
Dublino è un prestigioso
istituto d'istruzione a
livello mondiale, tra i
più antichi d'Irlanda.
L'istituzione, il cui nome
ufficiale per esteso è
College of the Holy and
Undivided Trinity of
Queen Elizabeth near
Dublin, nasce
ufficialmente nel 1592 con la fondazione ad opera del Trinity College si
dichiara un ente separato dall'Università di Dublino ma, essendone
l'unico organismo, le due istituzioni vengono considerate come un
corpus unicum. Il college si trova al centro di Dublino, in College
Green, di fronte ad una filiale della Bank of Ireland, un tempo palazzo
del Parlamento irlandese. L'università si estende su un'area di
220.000 m², includendo il complesso principale del college e il Trinity
Technology and Enterprise Campus. La biblioteca al suo interno
comprende circa cinque milioni di testi ed un'importante collezione di
antichi manoscritti, fra cui il famoso Libro di Kells. Inizialmente fu un
college riservato ai protestanti, ma i Cattolici furono ammessi a partire
dal 1793; le donne invece soltanto a partire dal 1904. Tra gli ex
studenti del Trinity College ci sono Samuel Beckett, Oscar Wilde,
Edmund Burke e Oliver Goldsmith; le statue degli ultimi due si
trovano all'esterno dell'ingresso.
Così terminata la gita per pranzo, andiamo a mangiare al Mulberry
Garden, un magnifico e chic ristorantino, nel centro di Dublino. Per il
pomeriggio ci dirigiamo in aeroporto per incontrarci con Lisa e
Benedetta a Parigi, ci aspetta un lungo viaggio per la nostra Roma!
DOPO QUALCHE ORA…
Siamo a Parigi! Abbiamo raggiunto Lisa e Benedetta che ci aspettano
con il sorriso in faccia. Che città meravigliosa! Ma si è gia fatto
tardi..corriamo in aeroporto! Allacciamoci le cinture e..Roma stiamo
arrivando!
E ora siamo di nuovo a Roma, la nostra splendida città, cuore di dove
viviamo, e finalmente dopo un lungo viaggio possiamo riprendere i
nostri ritmi…ci manca un po' la nostra avventura ma tutto finisce e
96
così anche questo viaggio, che ci ha insegnato come ogni popolo
conserva le sue culture e tradizioni che lo rende unico, e come in poco
nel nostro piccolo siamo così uguali ma così diversi. Lo porteremo
sempre nel cuore!
Anna Lou Valentini, Maria Elena Cascone, Lisa Romualdi, Benedetta
Omazzoli.
97
Viaggiando per l’Europa del nordovest
(a cura di Lavinia Monaco, Katrin Olivieri, Giorgia Grispello, Valeria
Gifuni, Alessandra Annunziata e Alice Bellini)
98
Introduzione:
Il nostro gruppo, Valeria, Lavinia, Giorgia, Alessandra, Alice e Katrin
va a Monaco con l’aereo partendo da Roma. Arrivato il gruppo si
suddivide in quattro sottogruppi: Lavinia e Valeria si dirigono a Nord
visitando Svezia, Finlandia e Norvegia. Poi, Katrin e Alessandra
andranno ad Ovest visitando Belgio e Paesi Bassi, sempre a Ovest
andrà Alice per vedere la Danimarca. Infine Giorgia andrà in
Germania. Alla fine il gruppo si ritroverà ad Amburgo per poi ritornare
a Roma.
99
Lavinia, Alessandra, Katrin, Valeria, Giorgia e Alice hanno preso l’aereo
per Monaco a Fiumicino e sono pronte per vivere un’avventura
strabiliante per visitare città e divertirsi!
Siamo appena atterrate all’aeroporto internazionale di Monaco: Franz
Josef Strauss. Abbiamo volato con l’Alitalia per tre ore e un quarto e
tra poco ci dirigeremmo all’albergo, situato nel centro di Monaco:
Bayericher Holf. Successivamente andremo a mangiare in una celebre
birreria, nonché una delle sette fabbriche di birra storiche in città,
Holfbrauhaus. Qui mangeremo deliziosi piatti tipici della Baviera, come
primo lo Spazrle, come secondo lo stinco di maiale tipico di questa
zona accompagnato da un po’ di Prezel e per terminare uno Strudel.
Poi andremo ad affittare le bici nel Rose biketown per fare un giro nella
prima piazza principale della città, Marienplatz e dopo di che nel
secondo parco più grande d’Europa, il Giardino Inglese. Più tardi,
infine ritorneremo in hotel per cenare ed andare a dormire.
(nella foto il Giardino Inglese nel centro di Monaco)
100
Il giorno dopo ci svegliamo e andiamo a fare una tipica colazione
bavarese in un bar davanti l’albergo dove mangeremo delle salsicce
bianche di vitello in brodo e un po’ di Weiss beir…che bontà!
Non abbiamo mai provato una colazione del genere, proprio diversa da
quella che mangiamo normalmente tutti i giorni!
Poi dopo essere ritornate in albergo, aver fatto le valigie ed essere ed
essere ritornate all’aeroporto, il gruppo si divide: Valeria e Lavinia
partiranno per le terre del Nord, Katrin e Alessandra visiteranno Belgio
e Paesi Bassi, infine Alice andrà in Danimarca e Giorgia in Germania.
Dopo essersi salutate, Valeria e Lavinia vanno a prendere l’aereo per
Copenaghen. Dopo molte ore di volo finalmente siamo atterrate
all’aeroporto di Kastrup, poi arriviamo al ponte di Øresund e là
prendiamo un’autobus per attraversarlo. Una vista mozzafiato,
veramente stupefacente! Questo ponte oltre ad essere considerato il
più lungo d’Europa è anche, secondo noi, uno dei più belli.
(nella foto il ponte di Øresund che collega la Danimarca
con la Svezia)
Finalmente eccoci arrivate alla stazione di Malmo Centralen. Appena
uscite non possiamo fare a meno di non notare il grattacelo di Santiago
Calatrava, con i suoi 190 metri, il Turning Torso sembra girarsi su se
stesso. Poi andiamo nella piazza più importante della città, Stortoget,
dove si affacciano i palazzi austeri. Dopo di che prendiamo un taxi per
la piazza di Gustav Adolfs torg, un grande spazio aperto con alberi e
giardini. Sono ormai le 17:00 e non abbiamo ancora fatto pranzo così
un’idea persuade entrambe, perché non andare in una caffetteria per
101
mangiare un boccone? Oltre ad essere molto affamate siamo molto
stanche dopo il nostro lungo traggitto di oggi. Così ci dirigiamo
immediatamente ad Hollandia, un’antica pasticceria del 1903. Qui
mangiamo alcuni pasticcini tipici di Mälmo e una tazza fumante di
cappuccino schiumoso, che delizia!
Infine facciamo un salto allo Slottparken, area verde della città, al cui
interno si trova la libreria di Stato. Poi andiamo all’hotel Renaissance
dove posiamo le valige, facciamo cena e andiamo a dormire.
(nella foto il Turning Torso a Mälmo)
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The Øresund Bridge
The Øresund Bridge connects Sweden to Denmark, in two cities,
Malmö and Copenaghen, sharing together tradition and culture. It is
the longest bridge in Europe! Since 2000, il was built a street on the
bridge. Øresund, a lenght of 16 kilometres, consists of two levels : on
the upper traveling cars and other vehicles, the one below of trains.
The construction is finished three months earlier, in August 1999. It
was inaugurated on 1 July 2000 in the presence of the King of Sweden
Carl XVI Gustaf and Queen Margarethe II of Denmark.
103
Ci siamo appena svegliate e sono già le nove quindi ci dobbiamo
affrettare per andare a Stoccolma, la capitale della Svezia. Abbiamo
lasciato il nostro hotel e dato che la capitale non è lontana da Malmö
abbiamo deciso di andarci con la macchina. Il viaggio è terminato ed è
stato corto rispetto a tutti i viaggi in aereo, infatti è durato solo 1 ora.
Possiamo stare a Stoccolma per poco tempo perché poi ci dirigeremo a
Oslo, la capitale della Norvegia. Per prima cosa stiamo andando nel
nostro residence, per cambiare dato che fino ad ora siamo stati in vari
hotel. Il nostro residence è molto bello e non vediamo l’ora di andarci!
Sta nel centro e si chiama Biz Apartment Gärdet. Siamo appena
entrate ed è molto carino e confortevole ed è anche molto conveniente.
Appoggiate le valigie abbiamo deciso di andare un po' in giro per
scoprire e vedere qualcosa di più su questa città. Le case sono molto
graziose e colorate rispetto a Roma. C’è inoltre molta vegetazione e
abbiamo saputo dalla proprietaria del nostro residence che è stata
costruita su quattordici isolotti. Ormai si è fatta ora di pranzo quindi
stiamo cercando un posto dove mangiare e soprattutto assaggiare i
piatti tipici di questa magnifica città. Abbiamo deciso di andare a “Il
Pelikan” un ristorante tipico svedese. Siamo appena entrate e ci hanno
dato subito un tavolo e i menu. Per assaggiare abbiamo preso il “PYTT
I PANNA” un tortino tipico svedese a base di carne di maiale
accompagnato con le patate, infine abbiamo deciso di prendere un
dolce, La semlae della pasta ripiena di panna alle mandorle. Una volta
finito il pranzo ci stiamo organizzando per andare a visitare qualche
monumento o qualche museo. Stiamo andando al palazzo reale dove
tuttora si svolgono delle udienze e riunioni. Per fortuna molte sale sono
aperte al pubblico quindi vogliamo, naturalmente, vederle. Da fuori è
grandissimo ma da dentro è soprattutto bello. Le sale sono
grandissime, con moltissimi dipinti e i lampadari sono bellissimi.
insomma se doveste andare a Stoccolma consigliamo di andare a
vedere il palazzo reale. Una volta uscite, stiamo decidendo cos’altro
andare a vedere dato che si sono già fatte le quattro e mezza. Adesso ci
stiamo dirigendo al museo Vasa. Appena entrate abbiamo visto una
nave da pirata, stupenda! Per circa due tre ore siamo state a vedere
quella nave e ora si sono fatte le otto. Perciò stiamo andando a
mangiare in un ristorante qui vicino, “Saluhallen” dove abbiamo preso
della carne di maiale al forno, buonissimo. Dopo di che stiamo
andando nel nostro residence per andare a dormire visto che domani ci
aspetterà un’altra giornata, però a Oslo.
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(nella foto il palazzo reale di Stoccolma)
Ci siamo appena svegliate e sono le otto. Stiamo preparando le valigie
perché andremo ad Oslo con l’auto. Una volta pagato per la notte al
residence e preso il caffè siamo salite in macchina. Non vedevamo l’ora
di andare ad Oslo, la capitale della Norvegia. Il percorso è ancora lungo
abbiamo appena superato il confine. Finalmente siamo arrivate nella
capitale e stiamo andando nell’hotel dove abbiamo prenotato per
appoggiare le nostre valigie. Il nostro hotel si chiama Clarion Hotel
Royal Christiania. È molto grande e moderno e soprattutto
conveniente. Una volta appoggiate le valigie abbiamo deciso di andare
a chiedere informazioni in giro per visitare tutti i posti di Oslo.
Abbiamo circa un giorno e siamo impazienti di trascorrerlo. Per prima
cosa stiamo decidendo un posto dove andare. Una persona del posto ci
ha consigliato di andare a vedere la galleria nazionale. Abbiamo deciso
di andarci e ora ci siamo incamminate. I palazzi, le case, le strade sono
tutte molto belle. Eccoci arrivate non vediamo l’ora di entrarci, perché
dentro ci sono molti dipinti famosi. Una volta presi i biglietti siamo
entrate ed era uno spettacolo. C’era tantissima gente e non ci stupisce
perché da tutti i dipinti che c’erano… insomma stupendi! Quello che ci
ha più stupito è stato “l’urlo” di Edvard Munch. È ormai passata
un’ora ed è mezzogiorno. Vogliamo vedere un altro museo per poi
andare a mangiare. Sulla nostra cartina c’è il museo delle navi
vichinghe che ci sembra molto interessante quindi abbiamo deciso di
andare a vederlo. Una volta arrivate e preso il biglietto siamo entrate.
All’interno c’erano moltissime navi alcune più grandi altre più piccole.
È stato molto interessante ma si sono fatte le due quindi è meglio
andare a mangiare. Una volta scelto il ristorante, HåndverkerStuene, ci
siamo avviate. Eccoci arrivate e abbiamo molta fame. Abbiamo preso
105
del pollo con una salsa tipica norvegese, una ricetta secreta, ed infine
un dolce, la lukket, una torta di marzapane con panna montata, una
vera delizia! Dopo aver mangiato siamo andate a vedere i vari negozi
un castello, costruito per proteggere Oslo. Si trova sul lato del porto e lì
vicino c’è il Museo Norvegese della Resistenza Norges Hjemmefront
Museet. Dopo, oramai erano le quattro siamo andate in hotel per
prendere le valigie dato che dovevamo andare via. abbiamo preso le
valigie ed ora ci dobbiamo dirigere in Finlandia percorrendo le Alpi.
(nella foto qui accanto l’opera di
Edward Munch)
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I PYTT I PANNA
Ingredients for 2 people:
-5 potatoes
-50 gr of butter
-2 golden onions
-150 gr beef meat
-200 gr of bacon or pancetta into cubes
-2 eggs
-1 red beet
-salt and white pepper
PREPARATION:
Boil the potatoes in salted water for a short time, so that they are
cooked but firm. Meanwhile, in a skillet, fry the diced onions with
butter into chunks(20-30 gr). Drain the potatoes and put them in the
pan where the onions are continuing to simmer and season with salt.
While the potatoes are cooking along with the onions, fry the bacon in
another pan with a little butter, and when it becomes transparent, add
the meat cu tinto cubes always. When the meat and becon are ready,
put everything into the pan with the potatoes and onions, dates a nice
sprinkling of white pepper and continued cooking over low heat for a
few minutes. Cook the eggs in another pan(always using the butter).
Cut the beets and place them on the plate, and when he’s ready, also
put the egg\eggs and pytt the cream.
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Ieri siamo partite da Oslo alle cinque e oggi siamo quasi arrivate a
destinazione. Ormai sono passate molto ore e siamo arrivate al confine
con la Finlandia. La nostra destinazione è Ivalo, conosciuta per
l’aurora boreale. Eccoci arrivate e adesso stiamo andando nel nostro
hotel di quattro stelle, kuitahippu. Quando entriamo vediamo subito
che l’albergo è molto affollato e la nostra stanza è la 212. Dobbiamo
posare le valige e fare colazione…abbiamo un certo languorino nello
stomaco! Così ci dirigiamo al bar dell’albergo e ordiniamo due belle
cioccolate calde fumanti! Adesso andiamo a vedere le varie strade della
città e poi ci fermeremo in un negozio di souvenir. Sono già passate 2
ore e stiamo passeggiando per un parco nei pressi della zona del nostro
hotel, arriva l’ora di pranzare. Stiamo nella sala da pranzo dell’hotel e
ci hanno appena portato i menu. Per assaggiare un piatto tipico del
Paese abbiamo deciso di prendere il fegato di anatra, veramente
buonissimo anche se a sentire il piatto può sembrare un po’ strano.
Dopo pranzo andiamo ad un lago lì vicino, Inari.
(nella foto il lago d’Inari)
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Questo lago offre un paesaggio veramente suggestivo. Dopo aver
scattato qualche foto abbiamo deciso di metterci a pescare, proprio là
accanto ad un masso c’erano due canne da pesca allora abbiamo
pensato, e perché no? Dopo di che siamo tornate all’albergo e abbiamo
mangiato lo stufato di renna, anche se al dire il vero non ci è piaciuto
molto…infine abbiamo inoltre assaggiato un dolce alla cannella, il
korvapuusti. In seguito abbiamo preparato le valige per il giorno
seguente e siamo andate a dormire.
(nella foto il tipico dolce finlandese
korvapuusti)
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KORVAPUUSTI
Un typipique dessert de la Finlande est sûrement le korvapuusti.
RECETTE
ingrédients:
-1 kg de farine
-500 gr de lait
-50 gr de levure
-1 oeuf
-2 dl de sucre
-un peu de sel
-beurre
-un peu de cannelle
Chauffer le lait et puis unir les oeufs, sucre et sel. Après ajouter aussi
le moitiè de la farine et le leuvre, puis ajouter le beurre. Faire reposer
le mélange pour 1h. Ensuite étendre le mèlange jusqu’à obtener une
follie feuille d’un centimetre et brosser avec le beurre, le sucre e la
cannelle le dessert. Enfin couper en forme de “v” et faire des émerillons
e les mettre dans le four.
Nos desserts sont prêts! Bon appétit!
Les brioches à la cannelle sont l’une des recettes plus traditionnelles
de la pâtisserie finlandaise. La recette est, en fait, l’une des patisseries
finlandaises les plus renommés. Des moyoens Korvapuusti, claque sur
l’oreille. Avec un peu de fantasie, le petit gâteau ressemble, en fait, à
une oreille, En plus de la forme, une deuxièm particularité de ce
gâteau est d’utiliser la cordamone, une épice d’origine indienne,
inconnu des bon bons. L’origine est finnois, mais il y a beacoup de
110
variations dans tout l’Europe du Nord: en Allemangne il y a
Franzbrötchen, Suède sur Kannelbulle, en Norvège le Skillingsbolle.
Il giorno seguente ci siamo svegliate molto presto per prendere l’aereo
per Helsinki. Arrivate in città, dopo molto ore di volo, ci mettiamo
subito in taxi per raggiungere l’hotel Klaus K. Qui poggiamo subito le
valigie, ci mettiamo in ordine e ci dirigiamo in un piccolo ristorante di
fronte, un boccone al volo e andiamo a scoprire la favolosa Helsinki!
Ci dirigiamo subito al parco Kaisaneimi dove vediamo tantissimi
scoiattoli correre di qua e di là! Una buona parte del parco è coperto
111
dal giardino botanico universitario dal 1828, le cui serre sono allestite
con esibizioni legate al mondo naturalistico. Dopo di che andiamo alla
cattedrale luterana Tuomiokirkko, un’edificio di stile neoclassico.
Sono già le 20:00 e andiamo con un autobus all’albergo dove facciamo
cena e ci riposiamo per prepararci al giorno seguente, quando
partiremo per Amburgo per rincontrare tutto il gruppo.
(Nella foto il parco Kaisaineimi)
Katrin e Alessandra sono appena atterrate all’aeroporto di Liegi.
Siamo appena arrivate in Belgio, tra le numerose città da visitare la
nostra prima tappa sarà Liegi, così ci dirigiamo verso il nostro albergo.
Dato che è ora di pranzo andiamo a cercare un ristorante. Dopo un po’
di tempo ne abbiamo trovato uno. Liegi ha una varietà gastronomica
tutta da gustare. Ci sono molti tipi di piatti, tra cui lo stufato di carne
cotta nella birra, le cozze e le patatine fritte poco cotte. Alla fine
abbiamo deciso di ordinare lo stufato di carne e le cozze.
Sazie di questo buonissimo pranzo, camminando per le vie di Liegi
abbiamo attraversato il fiume Mosa con sopra una bellissima struttura
costruita nel 1901: il ponte di Fragnee, da li, siamo tornati nel nostro
112
albergo dove abbiamo poi passato il resto della serata, adesso andiamo
a dormire.
Sono le 8:00 del mattino e siccome il tempo stringe stiamo lasciando
Liegi per dirigerci con il treno verso Bruxelles dove visiteremo tanti bei
monumenti, tra questi la gustosa Galleria del Cioccolato. Appena
abbiamo sentito di questa galleria ci siamo subito recate in quel posto
cosi detto magico da persone che l’hanno già visitato. Un museo unico
che ci trasporterà in un mondo squisito per chi ama il cioccolato belga,
a due passi dalla Grand Place di Bruxelles. Questa bellissima
avventura non solo ci farà gustare tanta e buona cioccolata belga, ma
ci insegnerà anche come si fanno le bontà che ci gustiamo ogni giorno.
Così dopo aver visitato la galleria del cioccolato, dato che è lì vicino
andiamo a visitare anche la Grand Place. Fortunatamente abbiamo
incontrato dei turisti che stavano ascoltando una guida che raccontava
la storia della Grand Place, così ci siamo uniti a loro. Iniziò così: la
Grand Place di Bruxelles è considerata una delle più belle piazze del
mondo. Ogni visita a Bruxelles dovrebbe iniziare da qui, di mattina,
quando c’è il mercato dei fiori, o di sera, con le luci gialle che creano
atmosfera. È ormai sera così ci dirigiamo nel nostro albergo per
riposarci.
(nella foto la Galleria del Cioccolato)
Adesso stiamo andando a prendere l’aereo per Anversa. Appena
arrivate andiamo subito a visitare la città. Anversa è un importante
porto ed al suo interno vi è un grande mercato di pesce, uno dei più
forniti al mondo. Ora ci dirigiamo alla casa di Rubens, un grande
pittore olandese del XVII secolo. Era molto interessante. Finito questo
giro prendiamo un pullman e ci avviamo verso i Paesi Bassi lasciandoci
alle spalle il Belgio e tutte le sue meravigliose città. Appena scese dal
pullman rimaniamo stupite dalla sequenza di quei bellissimi grattaceli
113
di Amsterdam dove andremo ad alloggiare nel nostro hotel. Come tutti
sanno i tulipani sono il simbolo dell’Olanda e il posto migliore per
ammirarli è Keukenhof, un parco che ne racchiude più di 7 milioni da
bulbo. Dopo una piccola pausa ci dirigiamo verso fotomusem, uno dei
musei di fotografia più belli al mondo! Lo shop è fornitissimo, troviamo
stampe e gadget vari, insomma…avremo proprio l’imbarazzo della
scelta. Alla fine sono già le 20:00 così andiamo al nostro hotel per fare
cena e dormire.
(nella foto Keukenhof, un parco che contiene più di 7
milioni di tulipani a Lisse)
Il giorno dopo ci svegliamo e dopo una veloce colazione ad un bar
vicino l’albergo andiamo subito a prenotare delle biciclette al negozio
Mec Bike per fare una passeggiata nella quale visiteremo piazza Dam,
il palazzo reale, il quartiere a luci rosse e per terminare i canali.
Ormai è tardi e abbiamo una gran fame così andiamo in un ristorante
dove ordiniamo vari piatti tipici dei Paesi Bassi. Gli olandesi sono
veramente ghiotti di tutti i prodotti di mare: trota, salmone granchio e
gamberetti a volontà! Scegliamo di prendere ciò che ci stuzzicava di
più, ovvero gamberetti e del salmone al limone. Dobbiamo dire che è
stato un pranzo davvero squisito e siamo veramente soddisfatte. Dopo
di che riprendiamo le biciclette e dopo aver visitato piazza Dam ci
dirigiamo verso il palazzo reale, maestoso e imponente. Il corpo
centrale del palazzo è sormontato da una cupola a pianta esagonale e a
sua volta da una banderuola, simbolo di Amsterdam. Stanche ma felici
torniamo in hotel dove ci riposiamo per un bel po’ in vista della
giornata di domani. Adesso abbiamo finito di riposarci e stiamo
andando nella sala da cena dell’albergo, dopo di che andiamo a letto.
114
Ormai è mattina. Ci dispiace molto di lasciare Amsterdam ma le belle
coste e il mare ci aspettano! Prendiamo un po’ di pane, burro e
marmellata, facciamo le valige e siamo già in aereo dirette alle isole
Frisone. Le isole Frisone Occidentali sono una serie di isole dei Paesi
Bassi situate tra il Mare del Nord e il Mare di Wadden. Quelle maggiori
sono, da ovest ad est: Texel, Vlieland, Terschelling, Ameland e
Schermonnikoog. Queste isole sono ricche di flora e di fauna: ampie
spiagge, vaste dune e zone paludose, pascoli e persino foreste di
conifere. Popolata da mammiferi marini come la foca comune e quella
grigia e da molti uccelli migratori.
Dopo averle visitate pranziamo in un piccolo bar lì. Adesso sono le
22:00 così ci dirigiamo in un piccolo hotel là vicino. Dobbiamo
riposarci perché domani ci aspetterà una giornata molto intensa
perché andremo ad Amburgo per rincontrare tutto il gruppo. Questo
viaggio ci è piaciuto moltissimo e non dimenticheremo mai i bellissimi
posti che abbiamo visto, dai monumenti ai paesaggi naturali.
Un’esperienza straordinaria!
(nella foto l’isola Schermonnikoog)
115
Anne Frank:
Anne Frank was a Jewish girl during world war second was forced into
hiding to escape the nazis.She live seven other companions in the house
at the back together Anne at Prinsesengracht 263 in Amsterdam.After
two years these illegals are discovered and deported to concentration
camps.Her father Otto Frank, the only one of the eight tenants survive
also the diary Anne wrote while hiding will make it famous in the past
period in the world.
The return of the father:
Otto Frank is the only one of the eight people in hiding to survive the
war. During his long journey back in Holland he learned the news of the
death of his wife Edith.Daughters do not know anything yet, but still
hopes to see them again. At the beginning pg June arrives in Amsterdam
and went immediately to the home of Jan and Miep Gies, where he
stayed for the next seven years.Otto Frank tried to find her daughters,
but in July he learns that both died of disease and starvation in BerganBelsen. Miep Gies gave him the Anne’s diary papers. Eight law and
comes to know different un’Anne deeply impress.
Anne’s diary:
Just before going into hiding, Anne receives a diary as a gift fot his
birthday. Immediately starts writing and during the period spent in
hiding in the secret notes the events and speaks of itself. The diary is
the great comfort. Anne also writes short stories and keeps track of
quotes from famous writers in a special notebook of “fine phrases”.
When the Dutch education minister launched an appeal through the
English radio station, asking them to keep diaries of the period of wae,
an it conceives the idea to turn her diary into a novel titled “the secret”.
So ensure begins to rewrite entire songs, but before you can accomplish
this regard is discovered along with other illegal immigrants and
arrested. Anne wrote in her diary that after the war she inteded to
became a writer or a journalist and published her diary in the form of
the novel. Some frieds convinced Otto that the diary is a document of
great value and expressiveness. June 25 1947, the diary is published
in an edition of 3000 copies. Followed by countless prints, tradution a
theater and film adaptation. The story of anne Frank became known
around the world. Over the years, Otto Frank responds to thousands of
letters from people who have read the diary of his daugher. 1960 Frank
116
house as museum, Otto Frank takes part until his death in 1980, the
activities of the Anne Frank house, pledging to promote human rights
and respect.
Lo stampott:
À Amsterdam durant le saison de Noel le ne peut pas manquer
Stamppot.
La recette est très simple.
Ingredients:
-1,2 Kg de pommes de terre.
-6 tranches de bacon.
-400 g de endive
- 200 ml de lait
-1 cuillère à soupe de sel
Préparation:
éplucher, couper et bouillir pour 20 minutes les pommes de terre. Frire
les tranches de bacon dans une poele et puis les couper. Ensuite
écraser les pommes de terre, ajouter le lait et melanger. Puis laver et
117
couper les endives. Rendre le plait, en remuant les legumes, les
pommes de terre et le bacon.
Le plat est pret et peut etre servi à table.
Giorgia in questo momento si trova ancora a Monaco.
Mi sono appena svegliata e dopo essermi preparata farò colazione in
albergo. In seguito andrò nella residenza estiva dei re di Baviera: il
castello di Nymphenburg, vale a dire ''castello delle Ninfe''. Al termine
della visita mangerò qualcosa di veloce in uno Stehcafé, per poi tornare
in hotel e riposarmi per un paio di ore. Dopo il riposo visiterò il più
grande museo al mondo di scienze e tecnlogia: il Deutsches Meuseum.
Poi mangerò in un tipico locale al centro: Wirshaus Zum Straubierg.
Dopo cena tornerò con un taxi in albergo per preparare le valigie e
successivamente dormire.
Dopo essermi svegliata, aver fatto colazione e lasciato l'albergo sono
andata ad affittare un'auto per il viaggio da Monaco a Dresda. Dove
siamo arrivate dopo cinque ore di viaggio. Successivamente andrò nel
Holiday in Express, l'hotel dove pernotterò. In seguito farò una
passeggiata culturale e naturalistica per Dresda; nella quale partirò
dall'Altmarkt, un tempo il cuore storico della città per poi proseguire
verso nord-ovest lungo il fiume d'Elba: comprende le chiese principali; il
teatro dell'Opera, in tedesco Semperoper; il Residenzschloss, famoso
118
Castello Residenziale, dimora del Duca di Sassonia e il Zwinger, uno dei
principali monumenti della città. Per cena andrò a mangiare in un tipico
ristorsnte nel centro città, chiamato Paulaner's Taschenbergralais; in
seguito tornerò in albergo poco distante da qui. Ho appena fatto
colazione in albergo con una gustosa tazza di latte accompagnata da una
saporita fetta di Baumkuchen, una torta tipica torta fatta con cioccolata
e marzapane. Al momento sono in taxi e mi sto dirigendo all'aereoporto
della città, dove prenderò il volo delle dieci e mezza, che mi porterà in
due ore a Berlino. Una volta arrivata andrò in hotel, situato a Mitte e
poserò le valigie. Dopo di che inizierò a fare un tour della città, partendo
dalla zona centale di Mitte dove vedrò il palazzo di Reichstang, sede per
le riunioni del Reichstag, il parlamento del Reich tedesco. Dopo questa
prima visita andrò a circumnavigare il lato orientale del Tiergarten, il
vecchio zoo della città tutt’ora in funzione, andando verso la parte
meridionale dove alla fine, si apre la poderosa Porta di Brandeburgo, che
rapresenta l'emblema di Berlino. La mia paseggaiata continuerà fino a
raggiungere Postdamer Platz, che fu devastata dalla guerra e
drammaticamente segnata dal Muro, ha costituito negli anni novanta il
più ambizioso progetto urbano della città riunificata. Poco distante da
qui c'è un ristorante caratteristico, Brauhaus Georgbraeu, dove
mangerò il loro piatto forte: lo stinco di maiale con purea di piselli. In
seguito tornerò in albergo dove potrò riposarmi e rifare le valigie.
Dopo essermi svegliata e aver fatto colazione con un gustoso succo alla
mela e una fetta di Strudel; mi sono diretta verso l’Isola dei Musei dove
ho visitato Altes Museum, ovvero Museo vecchio. Dopo aver visitato il
museo ho mangiato un tramezzino e mi sono diretta velocemente in
albergo dopo aver preso le valigie ho preso un taxi e sono andata
all’aereoporto di Berlino, dove per aspettare ho deciso di andare in un
negozio di souvenir ed è stato molto piacevole, arrivato il momento con
un po' di malinconia mi sono diretta verso check-in e dopo di che eccomi
in viaggio per Amburgo!
Appena svegliata ho fatto colazione nel Tower bar, dove ho mangiato
uova fritte con pancetta e salmone. Poi sono andata al Alster, il lago dove
ho potuto godere di tranquillità e serenità; dove successivamente ho
fatto pic-nic, molto gustoso. Poi sono andata a visitare il Miniatur
Wunderland, il plastico più grande del mondo ed è stato molto
affascinante. Dopo ho fatto un giro in centro dove sono andata in vari
negozi ed è stato molto divertente. Alle otto andrò nell'Philipps
Resturant, un tipico ristorante tedesco, dove mangerò lo Savebraten un
piatto di carne; il giorno dopo rincontrerò le altre e insieme torneremo
119
finalmente a casa.
(nella foto l’Altes Museum)
The Hofbräuhaus is the most famous brewery in Bavaria, as well as one
of the seven historic breweries in the city.
The Holf prefix, which means in German court, indicating that the local
and the adjacent factory was the royal brewery in the Kingdom of
Bavaria. The hordes of tourists in high spirits tend to forget the
magnificent interior with medieval vaults decorated with fine floral
motifs. The ballroom upstairs hosted the first large gathering of the
National Socialist Party on 20th February 1920. It was built in 1589 by
Duke Wilhelm V to avoid having to buy beer for his army outside the
kingdom in Lower Saxony. The public opening took place only in 1828
by Louis I of Bavaria. In 1897 it became the property of the Bavarian
state and brewery located in the rear part of the building was transferred
to the suburbs to make room for a large guest lounge. On 25th April
1944 the British bombed the city and the building was almost
completely destroyed. It was completely reopened to public only in 1958.
At that time the city was eight hundred years old.
The current overall capacity is three thousand people. Inside there is
also a gift shop where you can buy postcards and mugs, but at
exorbitant prices!
120
Brezel:
Brezel è un tipo di pane popolare tra le popolazioni di lingua tedesca e
quindi diffuso in Germania, Austria, Svizzera e Trentino Alto Adige. A
seconda delle regioni, viene chiamato anche Laugenbrezel, Pretzel,
Pretzl, Breze o Brezn. Gli ingredienti del Brezek sono farina, malto,
lievito di birra, acqua e bicarbonato di sodio, ma in altre regioni la ricetta
viene modificata, aggiungendo ingredienti. Già nei monasteri del sud
della Francia e del nord Italia, del 610, veniva cucinato dai monaci con
i resti dell'impasto che ricordavano le loro braccia in preghiera. I monaci
regalavano i Brezel come premio ai ragazzi che imparavano a memoria
versi e preghiere della Bibbia.
Pretzel est un type très populaire de pain parmi les populations de
langue allemande, puis étendu à l’Allemagne, l’Autriche, la Suisse et le
Tyrol du Sud. Selon la région, il est aussi appelé Laugenbrezel, Pretzel,
Pretzl, Breze ou bretzels. Les ingrédients de Brezek sont la farine, le
malt, la levure, l'eau et le bicarbonate de soude, mais dans d'autres
régions la recette est modifiée par l'ajout d’ingrédients. Déjà dans les
monastères du sud de la France et le nord de l'Italie, en 610, il a été cuit
par les moines avec les restes de la pâte qui ressemblait à leurs bras
dans la prière. Les moines comme cadeaux, bretzels comme une
récompense pour les enfants qui apprenaient pour cœur les versets de
mémoire et les prières.
121
Alice dopo essere atterrata a Copenaghen riprenderà subito l’aereo per
Ribe.
Sono appena arrivata all’aeroporto di Copenaghen e mi sto dirigendo
all’aereo che mi porterà a Ribe.
Finalmente dopo un lungo e faticoso viaggio sono arrivata in stazione.
Comincio ad avere una certa fame così decido di andare ad un
ristorante molto famoso, Saelhondl. Dopo il favoloso spuntino mi dirigo
verso l’hotel dove poso le valige e mi riposò un po’. Alle 17:00 e l’oro di
andare a vedere il museo vichingo. Il museo possiede un’ampia piazza
del mercato che con l’ausilio di una stanza multimediale riporta
indietro ai tempi in cui Ribe fu commercialmente molto importante per
i vichinghi. La città vanta uno dei pochi centri medievali rimasti ben
conservati; vi possono anche scorgere le cicogne che fanno il nido sui
comingnoli. Visto questo meraviglioso museo mi dirigo verso l’albergo e
successivamente vado a mangiare e a dormire.
Appena sveglia vado a fare colazione e subito dopo parto per Arhos.
Adesso sono in viaggio sul treno e dal finestrino sto studiando
l’itinerario del mio viaggio. Appena arrivata vado verso il mio albergo e
poi esco per visitare il bellissimo e importantissimo porto. Il porto è
considerato il più efficiente in Europa.
122
Appena finita la visita mi dirigo verso il ristorante Den Lille Kro dove
mangio un tipico piatto danese” smørrebrød”, un piatto a base di
fettine di pane di segale con aringhe, carne affumicata o salmone.
Finito lo squisito cibo vado in altri musei così da esplorare altre
meravigliose attrazioni. Prima di tornare in hotel mi fermo a comprare
qualche souvenir, infine torno all’albergo, faccio cena e dormo.
La mattina seguente raggiungo in treno Aalborg, un piccolo borgo con
casette colorate ed una prestigiosa università e un affaccio mozzafiato
su Limfjord.
Voglio visitare monumenti belli e interessante oggi. Vado a vedere il
museo francescano. Infine di sera vado in albergo stanca più che mai.
Dopo un lungo viaggio eccomi arrivata a Odense, sull’isola di Fiona,
città natale dello scrittore Hans Christina Andersen. Odense è una
vera città delle favole; lo zoo di Odense, il Fynske Landsby, la
Cattedrale cittadina e lo spettacolare Castello di Egaskow. Oggi vado al
Palazzo di Titania, una maestosa e impressionante casa delle bambole
realizzata nei minimi particolari, al suo interno si trova anche l’organo
funzionante più piccolo al mondo, con 35 anni di lavoro. Poi dopo di
che mi sono diretta al museo Falk. Anche questa giornata si è conclusa
e domani si parte per Roskilde.
Un’altra città da non perdere è Roskilde con la sua cattedrale
Damkirke, le guglie appuntite dominano la città dall’alto, è unica nel
suo genere.
Poi ritorno in hotel con un bagaglio di cultura, bellezza e emozioni.
Domani rincontrerò le mie amiche ad Amburgo dopo aver preso l’aereo
per Copenaghen.
(nella foto il Limfjord)
123
Smorrebrod:
Smorrebrod ou sandwich ouvert. Littéralement le pain et le beurre, est
peut etre la prèparation la plus largament utilisée à Copenhague pour
un repas rapide ou une savoureuse pause déjeuner.
Certaiment entré dans les rangs de la cuisine danoise traditionnelle, le
smorrebrod dans sa version classique se compose d’ une tranche de
pain de seigle beurrè et utilisè comme base pour une variété de
phoques.
Au Danemark il y a des endrits qui ne servert que du Smorrebrod. À
Copenaghen il y en a beaucoup.
Questo è l’ultimo giorno per tutto il gruppo, ad Amburgo, la loro ultima
tappa.
124
Tutte insieme visiteremo la citta e verso il pomeriggio ritorneremo tutte
a casa, a Roma.
Sono le 10:30 del mattino e ci siamo appena ritrovate tutte ad
Amburgo. Prendiamo un taxi al volo e ci ritroviamo all’hotel a quattro
stelle Hilton Anwerb Old Town. Il tempo di posare le valige e il tempo
sembra essere passato come un fulmine, sono già le 12:30! Allora ci
dirigiamo alla ricerca di un ristorante nei dintorni e dopo 10 minuti
troviamo un piccolo ristorante dove fare pranzo, siamo davvero
affamate! Il nome del ristorante è “Bocca d’Oro” e sembra davvero
carino. Dopo aver fatto un saziante pasto andiamo alla piazza
principale Grote Markt e dopo di che siamo arrivate al museo Plantin
Moretus, patrimonio dell’UNESCO, veramente meraviglioso.
Poi adesso andiamo alla cattedrale di Rubens, dopo ci fermeremo per
fare uno spuntino. Sono ormai le 17:00 così corriamo all’albergo per
riposarci un po’, prendere le valige e lasciare questa città fantastica per
ritornare alla nostra vecchia amata Roma. Alle 21:00 precise siamo
atterrate all’aeroporto di Fiumicino. Siamo veramente felici di essere
ritornate a casa ma anche un po’ tristi di lasciare le città che avevamo
visitato questa settimana, ci siamo davvero divertite, è stato un viaggio
che non dimenticheremo mai!
(nella foto la piazza Grote Markt)
125
ATTRAVERSO
L’EST
126
INTRODUZIONE
Noi abbiamo deciso di fare il viaggio verso l’Est, partendo da Roma e,
attraversando alcuni Stati dell’Est, arriveremo a Mosca. Gli Stati che
andremo a visitare sono: Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia,
Lituania, Lettonia e Estonia.
Abbiamo deciso di dividerci in tre sotto gruppi, che andranno ognuno in
due Stati: Margherita e Lavinia andranno in Austria e in Ungheria;
Michele e Stefano andranno in Polonia e Repubblica Ceca; Denver e
Vincenzo andranno in Lituania e Lettonia, tutti ci ritroveremo a Tallinn
capitale dell’Estonia e da lì partiremo subito per Mosca dove staremo un
giorno perché poi dovremo far ritorno a Roma.
Ogni coppia si fermerà in ogni stato per circa una settimana, e visiterà i
posti più belli degli Stati.
Ora siamo in viaggio verso l’Austria da cui tutti partiremo, mentre
Lavinia e Margherita rimarranno lì , noi altri andremo per i nostri Stati.
Qui sotto vi illustriamo il nostro viaggio:
E ora iniziamo il viaggio!
127
AUSTRIA: Margherita e Lavinia
Io e Lavinia siamo rimaste in Austria mentre i nostri compagni di viaggio
si sono diretti verso altri stati europei. Adesso siamo arrivati in albergo
dopo aver accompagnato i nostri amici in aeroporto. In Austria
resteremo per circa una settimana.
Domani mattina andremo a visitare uno dei più prestigiosi musei della
capitale : Österreichische Galerie Belvedere, dove si trova la più grande
collezione del pittore Gustav Klimt. Visitato questo museo, abbiamo in
programma di andare a mangiare qualche cosa di tipico.
Nel pomeriggio ci dedicheremo alla parte naturalistica della città e
dintorni andando ad osservare il corso del Danubio che attraversa
Vienna.
VIENNA
Siamo appena usciti dal museo di Vienna dove abbiamo visitato la
collezione di Gustav Klimt
Le gallerie del bel vedere fanno parte del patrimonio culturale
dell’UNESCO. I castelli del belvedere sono stati
costruiti all’ inizio del XVIII secolo da un architetto
barocco come residenza estiva del principe Eugenio
Di Savoia. Oggi il belvedere ospita la più importante
collezione d’ arte austriaca, dal Medioevo fino ai
giorni nostri.
I dipinti contenuti nel museo mostrano l’evoluzione
dell’arte austriaca. La parte più importante della
collezione è l ‘arte intorno al 1900, dove si trova la più grande raccolta
128
al mondo dei dipinti di Gustav Klimt, tra le opere principali abbiamo
visto Il Bacio e La Giuditta a noi ha interessato di più il bacio.
Adesso stiamo andando a pranzo con l’intenzione di gustare piatti tipici
della zona .Siamo sedute al tavolo del ristorante Lavinia ha preso la
Wiener Schnitzl, ovvero una pietanza simile alla nostra cotoletta alla
milanese mentre io ho preso Nudelsuppe ovvero una zuppa con pasta in
brodo. Dopo questi piatti abbiamo preso il dolce tipico del paese : La
Sachertorte.Il resto del pomeriggio l’ abbiamo passato godendoci la SPA
del nostro albergo
IMMERSE NELLA NATURA
Abbiamo lasciato l’ hotel di Vienna e adesso siamo dirette al giardino
zoologico di SCHONBRUNN , IL Più antico zoo al mondo dove sono
presenti anche dei cuccioli di panda ,giovani elefanti e anche animali
rari.Qui vivono oltre 500 specie di animali, dalla tigre della Siberia ,all’
ippopotamo fino al rinoceronte.
A me la tigre ha fatto molta paura, mentre i piccoli di panda erano teneri
e dolci. Ci siamo addentrate nel sentiero naturalistico di
Naturerlebnispfad. Il tempo era bellissimo, e, per goderci a pieno il
sentiero abbiamo portato un pranzo a sacco.Durante il ritorno abbiamo
noleggiato delle biciclette con cui siamo tornate in albergo.
Durante la strada del ritorno abbiamo assistito ad un vero spettacolo
della natura ovvero un tramonto mozzafiato simile a quello Africano.
SALISBURGO
Siamo appena arrivate a Salisburgo dopo aver fatto un viaggio in treno.
Adesso siamo nel nostro nuovo albergo dove abbiamo appena cenato e
adesso vogliamo andare al festival musicale di Salisburgo. Questo
festival è uno fra i più importanti al mondo a cui partecipano molti artisti
austriaci e si possono ascoltare tanti tipi di musiche diverse dai concerti
orchestrali a quelli rock, dall’ opera al musical dai balli folkloristici alle
feste in piazza.
CASA DI MOZART E SHOPPING
Oggi andiamo a visitare la casa natale di Mozart, dove abitò negli anni
1773-1780. Qui ha composto sinfonie, divertimenti, serenate, concerti
129
per pianoforte e per violino, un concerto per fagotto, arie, messe, ed altre
composizioni di musica sacra.
Dopo abbiamo pranzato in albergo dove io ho chiesto se si poteva avere
piatti Italiani mentre Lavinia si è arrangiata con il sosia della cotoletta.
Nel pomeriggio siamo andate per negozi
Dove ci siamo divertite a comprare oggetti e vestiti tipici e souvenir nella
casa di Mozart.
PARTENZA VERSO IL DANUBIO
Stiamo andando a Linz, dove prenderemo un
traghetto che ci porterà, attraverso il Danubio, in
Ungheria ovvero la nostra prossima tappa. Molto
probabilmente faremo delle tappe lungo il fiume fino ad arrivare a
Budapest.
130
UNGHERIA: Lavinia e Margherita
Siamo arrivate in Ungheria, di preciso nella capitale :Budapest. La prima
cosa che faremo sarà visitare domani mattina la città e le sue attrazioni
principali e successivamente altri paesi maggiormente visitati ed
interessanti. Come in Austria resteremo all’ incirca una settimana.
BUDAPEST
Io e Margherita siamo appena arrivate in albergo, dopo il lungo viaggio
sul Danubio, ora vogliamo andare a visitare la città. In sé Budapest è
uno dei gioielli più brillanti del Danubio, una città che tra alti e bassi di
una storia millenaria piena di momenti da legenda gloriosi, ma anche
drammatici. Oggi andiamo a visitare i vari palazzi che si trovano sulla
parte destra del fiume dove si trova Buda; fra i palazzi più eleganti
visiteremo il palazzo reale e il Palazzo del Parlamento.
Come avevamo deciso durante il pomeriggio abbiamo visitato il Palazzo
Reale di Budapest chiamato anche castello di Buda. La guida ci ha
spiegato che questo castello, di storia antica, veniva usato dai re
ungheresi, inoltre è molto famoso per lo stile Barocco-Medievale e per le
case ed edifici pubblici del XIX secolo. Poi ci siamo dirette al Parlamento
di Budapest che è il simbolo della città ungherese, ci siamo dovute
muovere da un palazzo all’atro con l’autobus, perché si trova sulla
sponda del Danubio dalla parte di Pest.
Ci siamo dirette verso l’albergo e abbiamo pensato di andare a mangiare
in un locale lì vicino, perché noi non stiamo in un albergo ma in un B&B.
Lì abbiamo deciso di ordinare qualche piatto tipico io ho preso un primo
piatto abbastanza leggero Galuska, ovvero tipici gnocchetti ungheresi,
131
mentre Margherita ha preso la Paprikas Csirke, ovvero pollo alla Paprica
che però ha richiesto senza troppe spezie. Come dessert abbiamo
entrambe preso il tradizionale dolce chiamato Bejgli, che assomiglia alla
Cake roll.
PECS E SEGHEDINO
Il secondo giorno ci siamo svegliate molto presto per andare a visitare
due cittadine ungheresi: Pecs e Seghedino che si trova a sud
dell’Ungheria, anche se a distanze differenti.
La prima tappa è stata Pecs dove abbiamo visitato la cattedrale
Romanica e il suo centro storico e le varie chiese e Moschee, comprando
anche qualche souvenir.
Dopo aver pranzato in un bar, ci siamo dirette verso Seghedino con il
treno, come abbiamo fatto per raggiungere Pecs. Seghedino è un
importante centro industriale e commerciale e, per questo, ci siamo
dedicate soprattutto allo shopping comprando vestiti e oggetti tipici della
città. Verso sera , sempre con il treno
siamo ritornate a Budapest e ci siamo
rilassate nella nostra camera.
LAGO di BALATON
Oggi
la
giornata
è
veramente
meravigliosa, anche se afosa, perciò
abbiamo deciso di andare al Lago Balaton, dove ci godremo la giornata
facendo vari bagni con costumi acquistati in un negozio di Seghedino.
Per quanto riguarda la storia abbiamo
saputo che questo lago è il più esteso
d’ Europa ed è l’ultima traccia di un
antico
mare
interno
divenuto
pianura.
Questa iniziativa è stata proposta dal
nostro B&B, perciò abbiamo colto l’
occasione. Dopo numerosi bagni e
pisolini nell’area dedicata ai bagnanti
del lago siamo tornate a Budapest
verso sera.
132
TERME DI SZECHENYI
Il quarto giorno abbiamo deciso di andare nelle prestigiose terme di
Széchenyi a Budapest.
Le piscine vengono dedicate al relax e allo sport e, il costo così alto è
determinato dal fatto che le acque con cui vengono riempite le piscine
hanno “poteri curativi” per quanto riguardano le malattie alle
articolazioni. Tutto il pomeriggio lo abbiamo passato facendo bagni caldi
e divertendoci.
La sera prima di tornare nel B&B abbiamo passato la serata in questo
modo: siamo al teatro dell’opera di Budapest dove abbiamo assistito al
lago dei cigni e poi abbiamo cenato nel ristorante interno al teatro.
PARTENZA PER TALLINN
Dopo questa lunga vacanza insieme, noi stiamo andando in Estonia
dove insieme al nostro gruppo ci dirigeremo verso Mosca in Russia. Noi
ci siamo organizzate prenotando un volo per arrivare a Tallinn.
133
POLONIA: Michele e Stefano
Io e Stefano stiamo andando a visitare il bellissimo Paese della
Polonia.Andremo a visitare i posti più belli di questo paese, mentre gli
altri sono andati negli altri stati.
VARSAVIA, IL PALAZZO DELLA SCIENZA
Io e Stefano oggi andremo a visitare il palazzo
della scienza e della cultura.
Il palazzo della scienza e della cultura è
l’edificio più alto della città. I primi piani del
palazzo sono poco spaziosi, a causa dello
spazio occupato dagli imponenti muri
portanti. Dal palazzo più alto c’è una vista
spettacolare da cui si vede tutta Varsavia.
Adesso stiamo in un ristorante assaggiando i
buonissimi piatti tipici della polonia a base di
ingredienti come cereali, verdure ecc. e
godendoci le fantastiche zuppe nordiche. Nel
pomeriggio siamo andati a visitare il centro storico di Varsavia.
La città vecchia, un luogo che un tempo era la vera città ma dopo gli
edifici come i municipio o elementi amministrativi sono stati
abbandonati per costruire nella
cosiddetta città nuova.
Ora siamo tornati in albergo e domani mattina partiremo per
Zakopane.
134
ZAKOPANE
Siamo in viaggio verso Zakopane, città
nella Polonia meridionale. La città viene
chiamata la Capitale invernale polacca,
infatti sorge nella parte settentrionale dei
monti Tatra, l’unica catena montuosa che
presenta caratteri alpini nell’Europa
centrale.
Adesso siamo a Zakopane e abbiamo appena pranzato. E adesso
stiamo per provare le piste di snowboard. Verso sera torneremo a
Varsavia.
GASTRONOMIA IN POLONIA
Oggi andremo a visitare la città dove cucinano i piatti tipici polacchi
più buoni.
La cucina polacca è una delle più buone d’Europa. E’ a base di zuppe e
di ingredienti del posto come cereali e verdure, ma ci sono anche piatti
composti da carne e patate.
Oggi ci troviamo in uno dei più buoni ristoranti della polonia e stiamo
per assaggiare il famoso piatto della Chlodnik piatto tipico della
Polonia a base di zuppa di verdure.
Tra poche ore torneremo a Varsavia per andare a finire la giornata.
PARTENZA PER LA REPUBBLICA CECA
Oggi siamo in partenza verso la Repubblica Ceca l’altro stato che
andremo a visitare e poi andremo all’appuntamento con i nostri
compagni.
135
REPUBBLICA CECA: Michele e Stefano
ARRIVO A PRAGA
Stiamo per alloggiare in un hotel e abbiamo una stanza con vista sul
centro della città. Assaggeremo i piatti tipici della repubblica ceca e
visiteremo tutti i luoghi d’interesse. Faremo escursioni e andremo nelle
città più belle.
VISITA AL CASTELLO DI KROMERIZ
Fu presente nella guerra dei trent’anni e fu la casa di molti re famosi.
Dopo aver subito un violento incendio nel marzo 1752, due artisti
imperiali, Franz Anton Maulbertsch e Josef Stern, iniziarono a
decorare le sale del palazzo con le proprie opere.
Questo castello è veramente bello. Oggi torneremo a Praga.Per me è
veramente bello e ricco di arte, ha dei giardini bellissimi e tanti prati.
Per Stefano è fantastico e veramente lussureggiante, pieno di storia.
136
CESKY KRUMLOV
Oggi andiamo della cittadina di Český Krumlov nel Meridione della
Repubblica Ceca molto conosciuta per la particolare architettura del
centro storico e per il castello.
PARTENZA PER TALLINN
Stiamo ritornando a Praga e siamo molto soddisfatti di questo
viaggio.Abbiamo visitato tanti luoghi e assaggiato molti piatti.Domani
partiremo per Tallinn dove raggiungeremo i nostri compagni.
137
LITUANIA: Vincenzo e Denver
Io e Denver ci siamo divisi dagli altri due gruppi dirigendoci verso la
Lituania. Domani mattina noi due andremo alla scoperta dei migliori
posti che questo paese ha in servo per noi.
L’arrivo
Io e Vincenzo, insieme ad una
guida, abbiamo appena finito la
visita alla Cattedrale di Vilnius,
l'interno della basilica è austero
ma elegante, al suo interno
sopravvive anche il più antico
affresco lituano ed è stata la parte
più bella del campanile. La
seconda parte della cattedrale, che
abbiamo visitato, è stato “L’altare
Maggiore” una delle bellezze più
grandi di questo monumento. La facciata è molto preziosa dato che
sono presenti di Tommaso Righi. Ora la nostra visita è finita e ci
godiamo un piatto delizioso il Cepelinai, un piatto tipico del paese.
138
TORRE GEDIMINAS
Ora io e Denver siamo in un monumento che si trova su una collina
dietro la cattedrale. Il monumento si chiama “Torre Gediminas”.
Questo monumento è il simbolo della città è proprio per questo
abbiamo deciso di visitarlo. Proprio come noi anche altri turisti hanno
deciso di essere qui.
LA PORTA DELL’AURORA
Finalmente siamo qui a visitare la “Porta Dell’Aurora”. La
guida ci ha spiegato che è l’ultima porta della città
rimasta. Questo lo rende ancora più interessante. Ora
noi ci dirigiamo verso un rinomato bar per pranzare
IL CASTELLO DI TRAKAI
Nel nostro penultimo giorno, in un paese non lontano da Vilnius, noi
abbiamo deciso di visitare Trakai.
Qui è presente un meraviglioso
Castello che conserva tanta storia
di questo stato. Tutt’oggi questo
castello è diventato l’orgoglio
della Lituania. Dopo la visita
abbiamo deciso di andare nel
139
nostro albergo per riposarci per la partenza di domani.
LA PARTENZA
I nostri giorni in Lituania sono finiti ed è stato bello visitare questo
paese. Ora però è il momento di partire e visitare un altro paese
140
LETTONIA: Vincenzo e Denver
Ora io e Denver siamo giunti in quest’altro paese, la Lettonia. In questo
paese faremo come in Lituania e ci dirigeremo insieme alla stessa
guida nei posti che ci proporranno.
RIGA
Siamo giunti nella capitale della Lettonia cioè Riga. Passeggiando lungo
le vie turistiche più importati Elisabeth, Strelnieku o Alberta Street si
scorgono all'istante esempi di Art Nouveau o Jugendstil, lo stile
architettonico predominante di Riga. Tra i più importanti palazzi
merita di essere visitato quello all'indirizzo Alberta iela 2a, realizzato
nel 1906, straordinario esempio di neoclassicismo fuso con l'Art
Nouveau, con alcuni
richiami all'Antico Egitto.
Imperdibile è anche il
palazzo/monumento in
Alberta iela 13, costruito
nel 1904 e sede oggi della
Riga Graduate School of
Law.
141
LA CATTEDRALE “NATIVITA’” DI CRISTO
In questo giorno abbiamo deciso di visitare la famosa cattedrale
“Natività di Cristo”. Durante la prima guerra mondiale, le truppe
tedesche occuparono Riga e trasformarono la cattedrale ortodossa in
una luterana. Con l’indipendenza della Lettonia del 1921 la chiesa è
tornata ad essere una cattedrale ortodossa. L’interno di questa
cattedrale è favoloso anche perché è ricoperta in oro da cima a fondo.
L’esterno invece ha tipiche cupole dorate. È una tra le cattedrali più
belle del mondo. Finita la visita
andremo a visitare musei del posto.
LA CATTEDRALE DI SAN PIETRO
Questa giornata riguarda la
cattedrale di San Pietro. Io e Denver abbiamo deciso di visitare questo
simbolo della città per guardare il magnifico panorama che si gode da
la su. È veramente fantastico. La fine di questa giornata si conclude
con una cena da amici.
142
IL MONUMENTO ALLA LIBERTA’
In questa visita vedremo il monumento “Alla
Libertà” di Riga. La parte più interessante è
stata la figura femminile che rappresenta la
libertà. Il monumento si trova nella piazza
principale della città rendendola più visibile
per i turisti. Ora però è ora di andare a
preparare le valigie per la partenza di
domani.
PARTENZA PER TALLINN
Anche questi giorni in Lettonia sono finiti ed è ora di partire per l’
Estonia dove il resto del gruppo si riunirà per raccontarsi dei bei giorni
passati a visitare i paesi assegnati.
143
LA NOSTRA ULTIMA META, LA RUSSIA: Margherita, Lavinia,
Vincenzo, Denver, Stefano e Michele
Eccoci in Russia, dopo che ogni sottogruppo ha fatto il proprio viaggio
siamo appena arrivati tutti a Mosca, la capitale russa. Abbiamo
attraversato l’Estonia però non ci siamo stati solo una notte per poi
venire qui e, domani mattina vogliamo
andare a visitare questa splendida città.
Mosca
Oggi andiamo a vedere la cattedrale di
San Basilio con le sue eleganti cupole a
cipolla, è una cattedrale della chiesa
ortodossa russa eretta sulla Piazza
Rossa. Il disegno dell'edificio, la cui
forma ricorda le fiamme di un falò che sale verso l'alto non ha analoghi
nell’architettura russa.
Verso l’ora di pranzo siamo andati in un ristorante vicino la cattedrale
dove abbiamo mangiato alcuni piatti tipici come: il Borscht, il Pirozhki.
Nel pomeriggio siamo andati in alcuni negozi dove abbiamo comprato
molti souvenir tra cui delle Matrioske che Margherita e Lavinia hanno
comprato uguali.
RITORNO A ROMA
Oggi siamo in partenza verso Roma, dopo aver viaggiato attraverso l’Est.
Non vediamo l’ora di raccontare a tutti le nostre esperienze più
divertenti.
144
IN LINGUA INGLESE
145
Cepelinai.( Lithuania): Vincenzo e Denver
A typical truly remarkable dish of Vilnius is represented by "cepelinai".
It is difficult to know if you have made a trip to Lithuania. Watching
them, they seem the sicilian “arancini”. Actually they are made with a
potato-based dough (important food in Lithuania) that are boiled and
used to form into balls, then filled with a filling of spiced minced meat.
The dressing is given by a sauce not quite "light", made of bacon, onion
and the typical sour cream used in the country.
Ingredients:
1 kg of raw potatoes
4 boiled potatoes
2 eggs
2 tablespoons flour
salt
Filling:
300 grams of minced beef
1 onion
salt and pepper
How to prepare them:
Grate the raw potatoes and put them in a container with already
crushed boiled ones, the two tablespoons of flour and eggs. Add salt to
taste. Meanwhile make a sauce with the onion in a large skillet and
add the ground meat. Season with salt and pepper. Boil water in a pot
and create meatballs with potato dough, filling the center with the
meat. Put them in the water and cook for about twenty minutes. For
the sauce, sauté the onion in the lard in a pan and add to the end of
the sour cream, salt and pepper.
The Nymph of the water (Austria): Margherita e Lavinia
Valfredo was a strong and beautiful knight. One day he saw a white
veil near the Danubio. He liked it so much that he took in hand.
146
Immediately the Nymph emerged from the river:
- give me the veil, fine gentleman.
-beautiful girl, I can’t
-so- shoot the Nymph and she said she would teach him many things.
Valfredo said:
-You’ re beautiful why do not I get married?
-Well, if I will make my veil, I promise that I will become your wife. She
said.
Valfredo was beautiful and strong, but also very naive and he don’t
know women’s wickedness and he hastened to give the veil to the
Nymph.
But the Nymph, just come in possession of the veil she became magic
and immediately regained all her magical powers: the poor knight
didn’t remain nothing the echo of a laugh
147
The story of Gulasch (Hungary): Margherita e Lavinia
The Gulasch is a typical dish of Hungary. The Gulash is a soup that
Mandrian cook on a big cauldron put above a fire.
This dish is based on meat, lard, onions, carrots, potatoes and
paprika. This dish is typical of many areas of eastern Europe.
Ingredients
2 1/2 pounds boneless beef chuck, cut into 1 1/2-inch pieces
2 tablespoons olive oil
3 medium onions, chopped
2 garlic cloves, finely chopped
2 teaspoons caraway seeds, slightly crushed
1 teaspoon dried marjoram
1/4 cup all-purpose flour
1 (6-ounce) can tomato paste
6 cups boiling-hot water
1 teaspoon paprika, divided
1/4 cup ketchup
2 teaspoons Worcestershire sauce
1/4 teaspoon hot sauce
Pinch of cayenne pepper
1 teaspoon fine sea salt
2.
Accompaniment: crusty country bread
148
149
The polish legend: Michele
The nightingale and the crow
Wesna, goddess of Spring, had a terrible enemy: the Kuskaia giant.
Strong, violent and implacable, for years, by decades, for centuries
Kuskaia persecuting the graceful and gentle goddess, the lady of the
green fields and forests full of pleasure.
Wesna tried to escape his unreasonable hatred, hiding in caves,
relaxing among the juniper bushes, the thick, soft moss of the woods.
But he had to, poor persecuted goddess, watch all the time, listening
attentively the slightest noise, be ready, all the time, to flee. Therefore,
she had always sleep and her eyelids, sometimes, most of lead
weighed.
But one night in June, very sweet, a night full of perfume and warm
silence, the Goddess realized she could not overcome the fatigue.
So She prayed a crow and a nightingale to watch for her, and if she
had presented a danger, to warn their twittering. In that far distant in
time, all the birds, they had all identical voices.
The nightingale and crow accepted the job with enthusiasm. The
nightingale went to stand in the lookout on top of a larch, the crow is
find as an observatory a tall, solemn spruce.
Wesna lay down on the soft moss and fell asleep at once fell asleep in a
sleep hard, a stone sleep. Even the crow, who was plump and placid,
and had a hearty dinner, forgot the gentle goddess, forgot his task and
slid heedlessly, blissfully, in mild dreamland.
When Kuskaia, the evil and terrible Kuskaia, came, grinning, in the
silent forest, it was only the that, nightingale from the larch, saw his
giant shadow, was only the that nightingale screaming as he could,
he warned the goddess of the danger and gave her a way to escape, to
save herself.
Wesna would then reward the most faithful friend and punish the lazy
crow. He gave the first a beautiful voice, a voice which gathers together
all the sounds and musical delights of the triumphant spring, and the
other a guttural voice, harsh, unpleasant.
150
Nightingale said: - The world will listen moved your delicate songs, will
love you, will praise you He said to the crow: - You will not have that contempt and mockery.
No one will hear you, no one will look for your company
151
Beef stew with walnuts (place of Czech Republic): Stefano
Ingredients
Some beff
Some walnuts
1 Onion
250ml Of sour cream
4 Tablespoons of flour
Oil of olive extra vergin 4 tablespoons
Salt
Black pepper
2 Tablespoons butter
1 clove garlic, crushed
1 1/2 pounds fresh mushrooms, sliced
1 cup tomato juice
Recipe
Preparation 30 min.
Cook 1 h 50 min.
Ready In 2 h 20 min.
152
1. In a large pan, melt butter in oil over medium heat. Cook meat in
hot fat until browned on all sides. Remove with slotted spoon to a
warmed dish.
Place garlic, peppers, and onion in remaining oil, and lightly fry until
onion is clear. Return meat to pan; lightly mix together. Stir in walnut
pieces, and cook and stir for one minute. Stir in tomato juice, and
season to taste with salt and pepper. Cover, and bring to a boil.
Reduce heat, and simmer for 1 1/2 hours. Stir in mushrooms; cook for
20 minutes.
Legend: The origin of Prague: Stefano
The origin of Prague goes back to the 7th century and the Slavic
princess Libuše, a woman of great beauty and wisdom who possessed
prophetic powers. Libuše and her husband, prince Přemysl, ruled
peacefully over the Czech lands from the hill of Vyšehrad. A legend
says that one day Libuše had a vision. She stood on a cliff overlooking
the Vltava, pointed to a forested hill across the river, and proclaimed:
"I see a great city whose glory will touch the stars." ("Vidím město
veliké, jehož sláva hvězd se dotýkati bude."). She instructed her people
to go and build a castle where a man was building the threshold (in
Czech práh) of a house. "And because even the great noblemen must
bow low before a threshold, you shall give it the name Praha". Her
words were obeyed and some two hundred years later, the city of
Prague became the seat of the Premyslid dynasty.
153
IN LINGUA FRANCESE
154
Paprikas Csirke(Hongrie): Margherita
Ingrédients (pour 4 personnes )
1 poulet
1oignon grosse
Une cuillère de Paprika
¼ de crème fraîche acide
L’Huile et le sel au goût
Préparation
Frire le poulet coupé en morceaux avec l’huile et l’oignon coupée
mince. Ajouter le poivron en petits morceaux seulement quand le
poulet a pris une belle couleur,mettre le sel et ajouter une cuillère de
Paprika et un verre d’eau.Verser la crème fraîche sur le poulet.
155
Wiener Schnitzel (Autriche): Lavinia
Ingrédients:
300g tranches de veau minces
1 oeuf
Pain râpé
Farine
Sel et poivre
De L’ huile d’ arachide
Préparation:
Prendre la tranche de veau et saupourdrer de farine.
Battre l’oeuf avec une fourchette et ajouter sel et poivre puis
saupoudrer la viande dans l’ oeuf et mettre le pain râpé. Faire cuire la
viande dans une poêle avec l’ huile d’ arachide chaud.Quand elles sont
dorés, elles sont cuites. Servi avec des frites
Bon appétit!
156
Speėa Rauši(Lettonie): Denver e Vincenzo
Ingrédients
farine 500g
Pommes de terre 100 gr
25 gr de levure de bière
lait entier 1 tasse
beurre 75g
1 pincée de sel
Préparation
Faire chauffer le lait, le beurre et le sel jusqu'à ce qu'il atteigne 30 ° C
Dans un mélangeur mélanger la levure avec la farine pour obtenir la
pâte, tout en malaxant, ajouter les pommes de terre cuites et coupées
en petits morceaux. Prendre la pâte bien malaxé et laisser lever dans
un endroit chaud, puis écrasez-le et laissez-le monter à nouveau.
Maintenant, séparer la pâte en 20 sections égales et rouler chaque
section, puis mettre environ une cuillère à soupe de farce au centre et
plié dans la moitié de la pâte (comme les raviolis) en appuyant sur les
bords pour bien sceller le remplissage à l'intérieur. Mettez ces "ravioli"
dans une poêle graissée et leur donner la forme d'un croissant de lune.
Si vous voulez vous pouvez dorer légèrement le bacon avec l'oignon.
Qu'ils se lèvent à nouveau dans la casserole, puis les brosser avec
l'œuf battu et cuire au milieu d'un four très chaud pendant environ 10
minutes. Vous pouvez le manger chaud ou froid.
Pour la garniture, couper le lard en cubes, puis versez l'oignon haché,
le poivre, le sucre et le cumin au goût. Si vous voulez vous pouvez
dorer légèrement le bacon avec l'oignon
157
Typique Plat Polonais: Michele
Pour préparer la recette de Tartare ou de tartre, un plat typique
polonais, vous avez besoin de :
120 gramme de filet de bœuf coupé en petits morceaux
10 gramme d'oignon finement haché
1 oeuf
pousses de pois
une feuille mince de pâte levée
fruit de la câpre sauce à base de vinaigre
le sel, le paprika, l'huile.
Pour décorer le plat : Oseille, pensée, capucine.
Il est un plat exquis, qui repose entièrement sur la qualité des
ingrédients.
La viande crue doit être de haute qualité et est en quenelle dans le pot,
puis organiser de façon ordonnée tous les autres ingrédients.
Il mérite une attention particulière que l'œuf est cuit à 60 ° pendant 1
heure et 15 minutes, afin d'obtenir un œuf complètement cuit, mais
doux, comme si elle a été bouillie.
158
Boeuf aux noix
(république tchèque)
Ingrédients
600 g. de boeuf
4 c. à soupe d’huile
3 oignons
2 gousses d’ail
1 morceau de gingembre
85 g. de noix de cajou (non salées)
25 cl d’eau
3 c. à café de maïzena
4 c. à café de sauce soja
huile de sésame
1 c. à café de sauce d’huître
Préparation
-Couper la viande en fines tranches. Pelez les oignons et émincez-les.
Pelez le gingembre et hâchez le finement. Pelez l’ail et écrasez-le.
-Faites-revenir la viande environ 4 mn dans l’huile.
-Faites chauffer le reste d’huile à feu vif. Ajoutez les oignons, l’ail et
gingembre et les noix de cajou. Faites cuire 1 mn. Ajoutez la viande au
mélange.
-Délayez la fécule dans l’eau, ajoutez l’huile de sésame, la sauce soja,
la sauce d’huîtres.
-Versez le mélange sur la viande et cuire en mélangeant jusqu’à
l’épaississement de la sauce, servir avec du riz blanc.
159
In viaggio per l’Europa
Un viaggio estivo
attraversando lo splendido Mediterraneo
(Italia-Grecia-Turchia)
(di: Martina, Veronica, Nicole, Dhannya)
160
Siamo quattro amiche intenzionate a fare un bel viaggio attraversando
il caldo mediterraneo alla scoperta posti nuovi e culture diverse, il nostro
ambizioso progetto prevede diverse tappe nell’Europa del Sud.
Appuntamento per la partenza il pomeriggio del 16 giugno dalla Stazione
Termini di Roma abbiamo prenotato un treno ad alta velocità che ci ha
portato a Trani prima tappa del nostro viaggio.
TRANI
(Martina Veronica Nicole Dhannya)
Giunte a Trani verso sera ci siamo dirette al nostro albergo per lasciare
i bagagli e rinfrescarci l’albergo “Lucy” si trova in pieno centro e ci ha
fatto un buon prezzo per il nostro breve soggiorno . Lasciati i bagagli
abbiamo deciso di mangiare qualcosa e abbiamo optato per il ristorante
“Il Monastero” consigliatoci dall’albergatore.
A prima vista il ristorante non ci ha fatto una grande impressione
sembrava alquanto dozzinale ma per la sua cucina ci siamo ricredute.
Abbiamo ordinato della pasta al forno alla tranese ovvero una pasta
condita con pomodoro, olio, pepe, aglio tritato, origano e pecorino e delle
orecchiette pugliesi cime di rapa,fave e la ricotta Marzotica, le
orecchiette sono dette anche Cavatelli o cavatieddi o cecatelli sono una
sorta di conchiglie o gnocchetti preparati con semola di grano duro e
acqua, I condimenti variano, ma tra i più tipici quello con cime di rapa
, le fave e la ricotta Marzotica: una ricotta tipica del Salento, a pasta
dura, ovvero affinata per circa 20 giorni..
Dopo cena, abbiamo deciso tornare in albergo e andare a riposare per
alzarci di buon ora e dedicarci alla visita della città con l’aiuto di una
guida che, iniziando dal famoso Castello di Trani ci avrebbe illustrato la
storia.
La visita al castello di Trani ci ha davvero affascinate, la guida ci ha
spiegato che la costruzione dello stesso fu iniziata nel 1233 e che le opere
di fortificazione furono completate nel 1249. La fortezza è stata edificata
su un banco roccioso situato al centro della rada di Trani, in una zona
161
di basso fondale, che lo proteggeva da eventuali assalti dal mare. Nello
stesso sito era sorta in precedenza una modesta torre, i cui resti sono
stati rinvenuti sotto l'ingresso dell'attuale castello.
La visita ci ha portato via molto tempo e giunta l’ora di pranzo abbiamo
deciso di andare al porto anche per godere dello splendido mare ci siamo
fermate a mangiare all’Osteria La Banchina” dove la scenografia è molto
suggestiva all'ombra della cattedrale romanica in lontananza si vedono
i movimenti dei traghetti e le barche a vela che salpano, attraccano,
questo ristorante nulla ha della classica osteria almeno come la
intendiamo noi, i piatti racchiudono insieme il mix tra "mediterraneità"
e semplicità hanno un ruolo fondamentale nella buona riuscita del
piatto
Dopo pranzo abbiamo di
visitare
la
cattedrale
all’ombra
della
quale
avevamo
mangiato:la
Cattedrale
di
Trani,
dedicata a S. Nicola
Pellegrino, è la regina delle
chiese
di
Puglia;
probabilmente è l'edificio
più bello e celebrato del
romanico
pugliese.
A
questa
qualifica
ha
certamente contribuito lo
splendido scenario in cui è
inserita: una splendida e ampia piazza affacciata direttamente sul mare.
Progettata in ideale posizione scenografica, testimonia lo splendore della
Trani medievale. La vicenda dell'edificio ha inizio nel 1099, quando
l'Arcivescovo di Bisanzio, dopo aver proclamato santo il giovinetto
pellegrino Nicola, cominciò a costruire una chiesa in suo onore. In
seguito visse varie fasi costruttive, ma la spinta maggiore alla
costruzione fu data tra il 1159 e il 1186. Solo nel quarto decennio del
XIII sec. iniziarono i lavori di costruzione del bellissimo campanile (alto
m. 58,90) che si protrassero per più di un secolo.
Abbiamo passato splendidamente il pomeriggio e stanche ma felici ci
siamo dirette all’albergo per riposare e preparare i bagagli per la nostra
prossima tappa BARI capoluogo di regione della Puglia, che si affaccia
sull’azzurro del Mar Adriatico.
La sera abbiamo rivisto il nostro itinerario di viaggio cercando il più
possibile di ottimizzare i tempi scegliendo città , monumenti e luoghi da
visitare con estrema cura per non sprecare neanche un minuto del
162
nostro viaggio e riportare con noi un bagaglio di conoscenza e
entusiasmo di quanto più fosse possibile.
Quindi riassumendo queste le tappe decise:
1
ROMA
HERAKLION
ANKARA
BARI
2 TRANI
3 BARI
4 BRINDISI
5 ATENE
6 ATTICA
8 SCARPANTO
9 RODI 10 BURSA
11ISTAMBUL
13ADALIA
RIENTRO!!!!
7
12
(Martina Veronica Nicole Dhannya)
Il giorno seguente giunte a Bari in pullman, lasciate le valige ci siamo
subito dedicate alla scoperta della citta, abbiamo chiesto alla reception
qualche informazione riguardo ai monumenti di Bari. Abbiamo optato
per il mezzo più turistico un “Trenino Tour”, che parte dal porto ogni 30
minuti e visita l Castello Svevo, la Cattedrale di San Sabino, la Basilica
di San Nicola, il Lungomare,il quartiere Murat .
Prima tappa del trenino il palazzo della Provincia, realizzato nel 1933 su
progetto di Luigi Baffa, alla Cattedrale di San Sabino, che è sede
vescovile, alla Basilica di San Nicola, nel cuore della città vecchia.
Quest’ultima è uno dei più splendidi esempi di architettura del romanico
pugliese, fu costruita in stile romanico tra il 1087 e il 1100, durante la
dominazione normanna. L'edificazione della basilica è legata alle reliquie
di san Nicola.
Il trenino ha proseguito poi verso la Chiesa di Santa Chiara, che si trova
anche essa nella parte vecchia della città, ove è conservata l’immagine
sacra della Madonna degli Alemanni
163
Castello Svevo
cattedrale s. sabino
Basilica di S.Nicola
164
Scese da trenino abbiamo passeggiato fino alla piazza del Ferrarese,
dove abbiamo potuto ammirare un meraviglioso panorama marittimo.
La tappa successiva è stata la Foresta Mercadante, dove abbiamo
ammirato le querce, cedri e cipressi la particolarità di questa foresta e
che è artificiale: in seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione
dell'Ottocento, infatti, i danni ambientali nell'entroterra barese
incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari, che in più
occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905
(18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti). L'ultima, in
particolare, spazzò via tutti i muri di contenimento allestiti in
precedenza, rendendo necessario un intervento più consistente per
contenere l'avanzare dell'acqua in caso di forti piogge. A causa
dell'erosione il suolo era spoglio e povero, e quindi non offriva resistenza
all'acqua, che fluiva senza ostacoli fino al fondovalle; sul suolo furono
quindi messi a dimora numerosi alberi, per la maggior parte conifere (in
particolar modo pino d'Aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento
e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e
lecci (latifoglie - specie quercine).
Ormai sera, ci siamo ritirate in albergo per un meritato riposo. La
mattina seguente, prima di partire per Brindisi, abbiamo deciso visitare
il Teatro Petruzzelli uno tra i più famosi teatri nazionali il quarto teatro
italiano per dimensioni. Ubicato nel pieno centro della città, si affaccia
su Corso Cavour; sulla sua parete a sud finisce via De Giosa, alle spalle
il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese. La storia del Teatro Petruzzelli di Bari
ha inizio quando Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori
di origine triestina, presentarono la progettazione del teatro di un loro
cognato, l'ingegnere barese Angelo Cicciomessere (poi Messeni), presso
la sede comunale di Bari. La proposta dei Petruzzelli venne accettata e
nel 1896 stipulato il contratto tra la famiglia e l'amministrazione
165
comunale; il contratto porta la data del 29 gennaio 1896. Due anni dopo,
nell'ottobre 1898, cominciarono i lavori, che terminarono nel 1903.
Internamente il teatro fu affrescato da Raffaele Armenise. Il Petruzzelli
tolse a Corato il primato del più grande teatro di Puglia. Il teatro fu
inaugurato sabato 14 febbraio 1903 con il capolavoro di Meyerbeer, Gli
Ugonotti. Negli anni ottanta il teatro ospitò due grandi "prime": quella
dell'Ifigenia in Tauride di Niccolò Piccinni, mai più rappresentata dopo
il debutto a Parigi nel 1779, e quella della versione napoletana de I
puritani di Bellini, scritta per Maria Malibran e mai rappresentata. Il 27
ottobre 1991, quando è da poco iniziato il nuovo giorno un incendio
distrugge il teatro. Poche ore prima era andata in scena la Norma di
Bellini con le ultime note che avevano accompagnato sul rogo Norma e
Pollione. La riapertura del teatro avviene a diciotto anni dal rogo, sulle
note della Nona Sinfonia di Beethoven.
Visitato il teatro ci siamo dirette alla stazione per prendere il treno
regionale che ci avrebbe portato a Brindisi.
BRINDISI
(Martina Veronica Nicole Dhannya)
Giunte a Brindisi dovevamo utilizzare il tempo che avevamo prima
dell’imbarco così abbiamo optato per una visita alla Chiesa di San
Benedetto, un luogo che tutte le guide consigliano di vedere: è un edificio
sacro romanico, sede della Parrocchia di Santa Anna e di San Benedetto.
Verso sera ci siamo avviate all’imbarco passeggeri del nostro traghetto
per Patrasso il viaggio iniziato la sera è terminato la mattina del giorno
166
dopo, con una notte passata sul ponte del traghetto avvolte nei nostri
sacchi a pelo ad osservare le stelle e cullate dal dondolio del mare.
ATENE – ATTICA
(Nicole Dhannya)
Sbarcate piene di entusiasmo e finalmente felici di iniziare il nostro
viaggio in “ terra straniera” abbiamo preso l’autobus fino ad Atene.
Arrivate ad Atene abbiamo deciso di recarci alla casa all’uopo affittata
per poter finalmente riposare e documentarci un po’ su questa città, che
sorge su una pianura al centro dell’Attica e si estende dalle pendici del
Monte Parnitha.
Riposate e ritemprate e
con un certo appetito,
l’obbiettivo era trovare un
ristorante.
Abbiamo
scelto un ristorante nella
piazza Spondi, molto
singolare e sicuramente
pluri
stellato.
Che
ricorderemo per il conto !
A cena ci siamo rilassate
e abbiamo pianificato il
viaggio
dei
prossimi
giorni. Purtroppo tranne
la visita della città di
Atene il gruppo si dividerà Martina e Veronica proseguiranno il viaggio
per dirigersi in Turchia ma rincontrandoci a Rodi per il ritorno
Il giorno dopo il
primo posto che
andiamo visitare ad
Atene
è
il
Partenone:
un
tempio greco di
ordine dorico con
caratteristiche
ioniche, che sorge
sull’Acropoli della
città dedicato alla
Dea Atena. Come la
maggior parte dei
templi greci, il Partenone fu utilizzato come tesoreria e, per qualche
tempo, servì come tesoreria della lega di Delo, che diventò,
successivamente, l'Impero ateniese.
167
Il Partenone fu costruito per
iniziativa di Pericle, il
generale ateniese del V
secolo a.C. Fu costruito
dagli architetti Callicrate,
Ictino,
e
Mnesicle
a
prosecuzione di un progetto
già avviato con Callicrate
sotto
Cimone.
La
costruzione avvenne sotto
la stretta supervisione dello
scultore Fidia (nominato
episkopos,
supervisore),
che, inoltre, costruì la
statua della dea Atena al
suo interno, di circa 12 metri fatta in bronzo, oro e avorio. L'edificazione
del tempio cominciò nel 447 a.C., e fu completata sostanzialmente
attorno al 438 a.C., ma il lavoro sulle decorazioni continuò almeno fino
al 432 a.C. Sappiamo che la spesa maggiore fu il trasporto della pietra
(marmo pentelico) dal Monte Pentelico, circa 16 chilometri da Atene, fino
all'Acropoli. I fondi furono in parte ricavati dal tesoro della lega di Delo,
che fu spostato dal santuario panellenico di Delo all'Acropoli nel 454
a.C..
Successivamente abbiamo visitato lo Zappeion, una costruzione
neoclassica situata nella parte meridionale del centro storico di Atene e
progettata dall'architetto danese Theophil Hansen; per le decorazioni fu
responsabile
François-Louis-Florimond
Boulanger.
La
pianta
dell'edificio è a semicerchio caratterizzato da una larghissima facciata
ritmata da un pronao e da due avancorpi laterali. Il monumento fu,
infatti, concepito come costruzione multifunzionale e spiccatamente
rappresentativa.
168
Dopo aver visitato lo Zappeion abbiamo di visitato ,il pireo ovvero il più
grande porto della Grecia ed il maggiore d'Europa per numero di
passeggeri, nonché il terzo del mondo, con un traffico di oltre 20 milioni
di persone l'anno. Il Pireo è il terzo luogo importante da vedere; questo
è un comune greco dell'Attica situato a poco più di 10 km a sud-ovest
del centro di Atene. Si tratta della città più popolosa dell'Attica dopo
Atene, con una popolazione di 163.688 abitanti su 10.9 km.La giornata
è stata lunga e ci ha sfinite quindi stanche e ancora con gli occhi piene
di queste immagini suggestive decidiamo di ritirarci in hotel per
riprendere fiato e riposarci un po’ e pianificare le tappe per l’indomani .
La mattina dopo di buon’ora dopo un bel sonno usciamo dall’albergo per
dirigerci a Capo Sounion, un promontorio situato sulla punta
meridionale dell'Attica in Grecia, a circa 69 km da Atene. Dopo qualche
ora di viaggio abbiamo raggiunto il punto più alto del promontorio dove
sorge il Tempio di Poseidone, a 60 metri a picco sul mar Egeo, la
struttura risale al 600 a.c. Nell’antichità una statua di Poseidone,
169
dall’altezza di 5 metri, sorgeva all’interno del tempio. Ad oggi è
sopravvissuta solo una parte della maestosa scultura, esposta ora nel
museo Archeologico di Atene.
Poco oltre le rovine, c’è un piccolo ristorante “la Marida”, dove abbiamo
mangiato del pesce fresco appena pescato e poi siamo rientrate ad Atene.
Nel pomeriggio se pur stanche morte, abbiamo preso il traghetto fino a
Creta.
CRETA HERAKLION (Nicole Dhannya)
Arrivate a Creta ci dirigiamo al B&B Galaxy di Heraklion, dove abbiamo
prenotato una stanza. Heraklion è una città che risente delle numerose
conquiste: abitata fin dal Neolitico, da sempre ha avuto un ruolo di
spicco nella storia dell’isola. Celebre porto di Cnosso, fu capitale sotto la
dominazione turca, che oggi ha lasciato una roccaforte, e una città
importante per i veneziani, che qui costruirono il loro arsenale per
costruire e riparare le navi che solcavano l’Egeo.
170
Dopo esserci riposate, ci
siamo
recate
all’antico
Palazzo di Cnosso: il
Palazzo fu costruito intorno
al 2000 a.C., ma fu
completamente distrutto da
un terremoto nel 1700 a.C.
Il
nuovo
palazzo
(il
secondo),
fu
costruito
immediatamente dopo. Il
palazzo
fu
di
nuovo
distrutto questa volta dal fuoco a metà del XIV secolo a.C. e smise di
funzionare come palazzo centrale. Alcuni studiosi credono che questa
seconda distruzione sia stata dovuta alla catastrofica eruzione vulcanica
di Thera. I primi scavi effettuati nel sito di Cnosso furono condotti da
Minos.
Successivamente con una bella passeggiata in bicicletta siamo andate
alla scoperta di creta e precisamente la parte est, con Stia (situata nella
parte orientale dell’isola di Creta, il territorio è in parte montuoso ed è
bagnato a Nord dal Mar Egeo), abbiamo pranzato al ristorante “La Rana”,
abbiamo assaggiato i piatti tipici del luogo: Souvlaki spiedini di carne
di maiale tagliata a cubetti e fatti alla griglia. Dopo pranzo abbiamo fatto
un giro della città decidendo di affittare una camera vicino alla Piazza
del Ciclone, La piazza è davvero caratteristica e unica, con la sua forma
oblunga in salita. Tante attività commerciali sotto i portici. Però la fama
l’ha trovata quando qui sono state girate alcune scene di un film di
grande successo. Un Ciclone tutto toscano.
171
SCARPANTO
(Nicole Dhannya)
Il giorno seguente
siamo state a
Scarpanto, che si
trova sulla via
marittima
che
collega Rodi e
Creta. Scarpanto
ha una forma
smilza
ed
allungata ed è
attraversata
da
una
catena
montuosa il cui
punto più elevato è la cima del monte Lastos (1.215 metri), più
generalmente conosciuto con il nome di Kalì Limni, la maggiore
elevazione del Dodecaneso . Secondo lo storico Diodoro Siculo i suoi
abitanti erano Cretesi inviativi dal re Minosse. Seguirono gli Argivi
provenienti probabilmente da Micene. Nonostante Omero ricordi la
presenza degli Achei sull'isola, essa continuò ad essere un centro
minoico fino alla fine dell'età del bronzo.
Scarpanto partecipò alla guerra di Troia. In seguito fu colonizzata dai
Dori. Lo storico Strabone ricorda quattro città principali dell'isola di
Scarpanto, tra le quali Carpato. Nel periodo classico Scarpanto
presentava un alto grado di civiltà dovuto probabilmente alla sua
vicinanza con il porto rodio di Lindo.
French English Greek
The best means of transportation in a city like Greek can take a taxi .
The latter often provides information. He recommended a museum that
tells the story of the Greek language...
In the second millennium a.C. it has used the ancient Greek. Ancient
Greek was undoubtedly one of the most important languages in the
history of the culture of humanity. Even today, the Hellenistic Koine, the
dialect of ancient Greek language in which is written the New Testament,
it is used as a liturgical language by the Greek Orthodox Church and
the Greek Catholic Church.
The Modern Greek, is the last stage of the evolutionary process of the
Greek language, now spoken by about 15.5 million people, mainly in
Greece and in Cyprus.
172
Ensuite, un bon restaurant français le long de la côte attirerait tout le
monde. Les plats traditionnels sont si bonnes que les recettes ne
peuvent pas manquer:
KAKAVIA
Ingrédients:
2 kg de poissons (d'espèces
différentes )
2 oignons coupés en fines tranches
1 branche de céleri
2 grosses tomates en petits
morceaux
Huile de Olive ( abondant )
De jus du citron
Sel et poivre
BAKLAVÀ
Ingrédients:
Pour la base
13 feuilles de pâte phyllo
200 grammes de beurre
200 grammes d'amandes
200 grammes de noix
3 cuillères à soupe de sucre
1 cuillère à café
Pour le sirop
300g de sucre
100 ml de jus d'orange
RODI (Nicole Dhannya)
Il giorno successivo, dopo un abbondante colazione abbiamo chiesto
indicazioni alla reception su luoghi belli e interessanti da visitare.
La prima tappa è stata alla
“Valle Delle Farfalle”. Per
entrare abbiamo dovuto
pagare 5 euro a testa. La
Valle è circondata da
alberi e animali di ogni
specie specialmente vaste
varietà di farfalle dai colori
variopinti. Finita la visita
siamo andate a pranzo in
un ristorante lì vicino dove
servono dell’ottimo pesce
lesso.
Da li ci siamo spostate al Museo di Storia Naturale, ove abbiamo visto
tante cose affascinanti che ci hanno fatto capire meglio la cultura greca.
Dopo Rodi purtroppo ci siamo divise e Martina e Veronica si sono dirette
in Turchia e precisamente a Bursa.
173
TURCHIA -BURSA (Martina -Veronica)
Bursa (anticamente Prusa) è una città della Turchia situata a sud del
mar di Marmara e appoggiata alle pendici del Monte Uludağ (l'antico
Olimpo della Misia), alto 2.543 metri e sede della più importante stazione
per gli sport invernali in Turchia.
Disposta com'è in una splendida posizione tra fertili frutteti alle pendici
dell'Ulu Dag, che con le sue fitte foreste domina l'abitato, è chiamata
"Bursa la Verde".
Viene chiamata così proprio per questa simbiosi con la vegetazione che
penetra tra le casa formando rigogliosi giardini. Amministrativamente,
Bursa costituisce uno dei comuni metropolitani della Turchia, il quarto
per grandezza, nonché una delle città più industrializzate e
culturalmente attive del paese.
Appena giunte a Bursa nella
piazza principale, Martina e
Veronica prendono un taxi
con il quale si dirigono in
albergo dove si riposano e si
riprendono dalla stanchezza
del viaggio.
In seguito decidono di
andare al mercato di Kora
Han (Coocon Hall) che ha
600 anni e commercia sete
di ogni genere. Dopo la gita
al mercato sono andate a
visitare una delle più belle
moschee di Bursa Ulu Camii.
La moschea di Bursa Ulu Camii questo è l'edificio religioso più grande
174
della città che esemplifica con purezza le forme dello stile selgiuchide,
costruita nel 1396 dal sultano ottomano Bayerid I, all'interno della
moschea vi sono 192 iscrizioni murali monumentali scritte da famosi
calligrafici ottomani dell'epoca.
Alla fine della visita alla moschea visto che si era già fatto sera hanno
deciso di mangiare in un piccolo ristorante italiano vicino l’albergo e
concludere così questa bellissima giornata per tornare poi in albergo e
ritemprarsi per il giorno dopo.
Il giorno seguente dopo
aver fatto una bella
colazione “turca” alla
base della quale ci sono i
formaggi, le olive, i
pomodori, i cetrioli, le
uova, il burro, il miele, la
marmellata e il pane,
tanto
pane,
fresco,
morbido e croccante allo
stesso
tempo,
il
Menemen ovvero un piatto misto cucinato con cipolle, peperoni,
pomodori e uova o il Kaymak - o meglio -Bal Kaymak: una crema di latte
di bufala d'acqua o di mucca mista a miele. Il tutto è sempre servito in
mini ciotoline e piattini appositi posizionati al centro del tavolo dove tutti
si possono servire e prenderne la propria parte. Per noi decisamente
troppo!
Decidono quindi di prendere una
guida che le porti alla scoperta delle
altre
meraviglie
di
questa
affascinante città La guida inizia
con la storia di Yesil Camii che è
stata costruita nel 1419 ed è
rappresentata da un'armoniosa
facciata di sculture in marmo
disposte
intorno
al
portone
centrale. Una volta superato
l'ingresso, si passa sotto gli
appartamenti privati del sultano e
si giunge in una sala centrale
sormontata da una cupola con un
mihrab (nicchia orientata verso la
Mecca) alto 15 m. Il nome della
moschea deriva dalle maioliche verde-azzurre che ne rivestono le pareti
interne, che presentano anche alcuni frammenti degli affreschi originali.
175
Appena oltre l'ingresso principale
della moschea, una stretta scalinata
conduce alla hünkar mahfili (la loggia
privata del sultano), ricoperta di
raffinate maioliche e situata sopra la
porta principale. Qui viveva il sultano
quando si trovava a Bursa. Ai lati, gli
alloggi assai meno sontuosi della
servitù e l'harem.
La moschea Muradiye L'originale
nella sua architettura Jami Moschea
Muradiye a Edirne è stato costruito
nel 1435-1436 anni per ordine di
Murad II (1421-1451). E' molto ben
situato su una collina, che offre una
vista mozzafiato sulla valle verde dell'isola Sarayichi dove prima sorgeva
il palazzo del sultano. La Moschea Muradiye è costituita da una coppia
di galleria interconnesse, sale a volta ed è eseguita in stile architettonico
tradizionale "stile di Bursa". Al centro di una delle camere è una fontanashadyrvan destinata alle abluzioni rituali, e la seconda camera è una
camera per la preghiera. A destra e sinistra della sala di preghiera sono
poste piccole camere - Ava o aivans (che in persiano significa "sala a
volta"), utilizzati come abitazione per i Dervisci Mevlevi. L'unico minareto
della moschea fu distrutta nel terremoto, ma fu nuovamente ricostruita
nel 1957.
Moschea Muradiye è interessante per
le piastrelle di ceramica unica del XV
secolo, portate da Iznik, che decorano
le pareti interne della sala di
preghiera al livello superiore della
prima fila di finestre.. Struttura a
forma di T la rende diversa dalla
maggior parte delle moschee in
Turchia. Il Mihrab della moschea è
rivestita con stufe di maiolica. Imaret
(istituzione di beneficenza nell'Impero
Ottomano) e la sauna, si trovano sul
territorio delle strutture che risalgono
al XVI secolo. La moschea ha grande
cimitero.
Arrivata l'ora di pranzo decidono di
fare un pasto veloce mangiare una
specialità della Turchia il famoso kebab. Dopo aver mangiato questa
prelibatezza sono andate ad esplorare le strade di Bursa.
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Arrivate alla sera dopo aver preso un taxi per andare in un ristorante di
origini turche dove decidono assaggiare alcuni dei piatti tipici come :
“DAMA”
ingredients:
1 jus de citron
1 pincée de poivre
1 cuillère à café d'aneth
20 gr de riz avec viande
33 feuilles de vigne
1 oignon rouge
2 cuillères à soupe d’huile d'olive
5g menthe fraîche
1 brin d'aneth
1 bouguet de persil
“MONTI”
ingredients:
2 tasses de farine
1 les œfs poivre fraîchement moulu
2tasses de yaourt (à température
ambiante)
177
Il giorno seguente dopo aver fatto colazione Martina e Veronica
decidono di visitare le acque termali di Cekirge. La maggior parte degli
stabilimenti termali, sia in siti storici che moderni, si trovano nel
distretto di Çekirge. Le acque contengono bicarbonato, zolfo, sodio,
calcio e magnesio (47°/78°) e sono adatte sia per terapie interne che
esterne dell'organismo. In particolar modo per i reumatismi, le malattie
ginecologiche e dermatologiche e più in generale per il metabolismo.
Dopo un bel bagno nelle splendide acque termali di Cekirge tornano
all’albergo dove si preparano per la prossima tappa Istanbul.
ISTANBUL (Martina Veronica)
Di Istanbul dicono “che sia una città che si scopre vivendola e della
quale ci si innamora .....” Napoleone Bonaparte disse “Se il mondo
fosse un solo stato, la capitale sarebbe Istanbul”
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Arrivate ad Istanbul Martina e Veronica , si sono dirette al loro Hotel lo
“Star Holiday” per lasciare i bagagli e riposarsi un po’, fatto questo
hanno preso le loro cartine della città decise a visitare monumenti,
opere d’arte e qualche luogo caratteristico.
Nel loro girovagare
per la città sono
state colpite dalla
Basilica di Santa
Sofia,
dove
fu
tumulato il doge
Enrico
Dandolo,
sotto una pietra. La
chiesa fu progettata
da Antemio di Tralle
e Isidoro da Mileto
ed
edificata
in
cinque anni (532537),
sotto
la
diretta supervisione
di Giustiniano, sul
luogo
dove
in
precedenza erano sorte due basiliche fatte edificare da Costantino (335)
e Teodosio II (415), quest'ultima data alle fiamme durante la rivolta di
Nika (532). La nuova Basilica di S. Sofia venne consacrata il 27
dicembre del 537. Secondo quanto riportato dalla “Narratio de Sancta
Sophia”, il giorno della consacrazione, contemplando la chiesa
dall’altare, Giustiniano avrebbe pronunciato la famosa esclamazione
“Salomone, ti ho vinto!”.
Con la caduta di Costantinopoli nel 1453, la chiesa fu trasformata in
moschea e in epoche successive vennero aggiunti i quattro minareti. La
moschea fu trasformata in museo nel 1935.La Basilica è stata molto
bella e interessante.
179
Terminata la visita era ormai ora di
pranzo ed hanno deciso di mangiare
in un ristorante di nome “Mihri
restaurant”, il proprietario è stato
molto simpatico ed ha illustrato loro
molti piatti tipici portando vari
assaggini, tra cui Lahmacun, le
piccole "pizze" con base di carne
macinata e salsa di pomodoro, le
midye tava le cozze fritte con riso e
pinoli ed anche il pide, (pizza turca) piatto col vari ingredienti. Un'altra
specialità di spuntino è Manti, ravioli ripieni di carne servito con
yoghurt, aglio e menta. Veramente speciale era la carne Adana speziata
ed alla brace, molto buono e gustoso.
Dopo mangiato, sono tornate all’hotel per rinfrescarsi e riposarsi un
po’, prima di andare a visitare un’altra meta architettonica: la Moschea
Blu, vicino alla Basilica di Santa Sofia.
Quando si arriva nel centro di
Sultanahmet, di fronte a Santa Sofia
colpisce questa immensa moschea,
universalmente conosciuta come la
Moschea blu. Il suo nome infatti
deriva dalle 21.043 piastrelle di
ceramica turchese, inserite nelle
pareti e nella cupola. È infatti il
turchese il colore dominante nel
tempio, che in turco si chiama
Sultanahmet Camii, dove Camii vuol dire moschea. Pareti, colonne e
archi, sono ricoperti dalle maioliche di Đznik (l’antica Nicea), decorato
in toni che vanno dal blu al verde. Rischiarate dalla luce che filtra da
260 finestrelle, le piastrelle conferiscono alla grande sala della
preghiera un’atmosfera spettacolare, quanto surreale.
180
La moschea fu edificata su parte
del sito del Gran Palazzo di
Costantinopoli, di fronte ad Hagia
Sophia (a quel tempo la più
venerata moschea di Istanbul) e
all‘Ippodromo, un altro sito di
grande valenza simbolica. La
costruzione della moschea iniziò
nel 1609, con avvio ai lavori deciso
dal sultano, la cui intenzione era
che questa moschea divenisse il
luogo di culto più importante dell’Impero. L’organizzazione della
costruzione della moschea è meticolosamente descritta in otto volumi,
ora conservati nella biblioteca del Topkapi.
Visitata la Moschea, spossate per la giornata, hanno deciso di ritornare
in hotel con l’autobus, dove dopo un breve riposo e una veloce doccia
sono scese al ristorante vicino l’hotel Matbah Ottoman Palace Cuisine.
Finita la cena, la serata e l’aria erano bellissime il colore del tramonto
illuminava ancora il cielo che si apprestava all’imbrunire, hanno fatto
così una passeggiata per ammirare questa splendida città di sera: si
sono fermate in una piazza splendida dove si erge la colonna
“Markianos Sütunu”, conosciuta con il nome di Kıztaşı ed è Piazza
Amasterianon che si trova nel quartiere di Fatih, sopra Piazza
Đskenderpaşa. Riguardo quest’opera, che prende il nome dai
bassorilievi del piedistallo, vengono raccontate molte storie. Una di
queste racconta di una ragazza che, mentre stava trasportando la
colonna per la costruzione di Ayasofya, fu ingannata da uno spirito e
fu costretta a lasciare lì la colonna senza più riuscire a muoversi.
181
Secondo un’altra leggenda, la
pietra si piegava di fronte alle
ragazze non più vergini per
divulgare questo loro stato.
In realtà la colonna fu eretta
nel
455
in
nome
dell’imperatore Markianos e
sopra si trovano raffigurati
gli dei della vittoria. È un
monumento
legato
alle
vittorie in guerra o ad un
augurio di buona fortuna. La
statua
in
bronzo
di
Markianos, che si trova sopra, è stata sottratta e portata in Europa nel
XIII secolo, come altri monumenti di Istanbul.
Nella piazza sedute su una panchina, hanno discusso del tragitto da
intraprendere per il giorno dopo e la tappa successiva sarebbe stata
Bursa per vedere le cose più interessanti di un'altra città della Turchia.
Tornando
verso
l’hotel,
passeggiando
per
le
splendide strade del centro,
hanno incontrato un giovane
che correndo portava un
vassoio d’argento, tra la
folla,
per
consegnare
bicchierini a forma di piccoli
tulipani pieni di tè nero. Il
liquido profumato non è
tradizionalmente bevuto con
latte o limone, ma solo con
cubetti di zucchero.
I commercianti spesso offrono ai clienti un tè turco, in segno di amicizia
e di ospitalità, anche se nella maggior parte dei casi lo scopo di servire
il çay ai clienti, soprattutto bollente, è quello di trattenerli nel proprio
negozio più tempo e avere modo di negoziare di più e vendere meglio.
Turkey-English
Ankara’s former capital is our first stop in Turkey. During our first day,
between the hot toric and fatigue we saw a mosque. We asked
interested in training to English through...
This was the first imperial mosque built in Istanbul after the
Süleymaniye Mosque, built forty years ago.
182
The mosque was built on the site of the Great Palace of Constantinople
The construction of the mosque began in 1609: the sultan himself
began work. The opening ceremony took place in 1617. The complete
work was completed under the successor of Ahmet Mustafa.
The image of the mosque was printed on 500 lire banknotes during the
years 1953-1976.
ANKARA (Martina Veronica)
Lasciare un luogo non è mai facile, molte volte ci si vorrebbe restare in
eterno, così uno si sente quando va in Turchia, in una precisa
città…non si parla di una città qualunque…si parla di Ankara, che
molte persone non conoscono.
Ankara anticamente in italiano anche Angora, è la capitale della
Turchia, è la seconda città turca dopo Istanbul. La città si estende
sull'altopiano anatolico a 938 metri sul livello del mare. È sede del
parlamento turco, del governo così come delle rappresentanze
diplomatiche straniere
Nel passato la città
divenne famosa per le
capre
d'Angora
dal
lungo pelo dalle quali si
ricava la preziosa lana
mohair, per il gatto
d'Angora, per il coniglio
d'Angora famoso per il
suo soffice pelo da cui si
trae l'omonima fibra, per
la produzione di pere,
183
miele e del locale Moscato.
La città non ha moltissime attrattive quindi Martina e Veronica hanno
deciso di visitare prima di tutto il museo delle civiltà anatoliche questo
è tra i più importanti musei archeologici del mondo con le sue
inestimabili collezioni di opere del Paleolitico, Neolitico, Eneolitico,
dell’Eta del Bronzo Antica, del periodo di hatti, ittiti, frigi, del periodo
della civiltà di Urarti e romane esposte in ordine cronologico
abbracciando diversi millenni di storia. Situato presso la porta della
Cittadella in due edifici storici risalenti al XV secolo. Nel 1997 Il museo
è stato nominato “museo dell’anno”.
Anche l’architettura del museo è molto bella, il soffitto è molto
particolare, con pannelli di legno che formano uno spirale allungato,
donando un’atmosfera molto mistica al museo creando dei giochi di
luce sui reperti millenari.
Da qui Martina e Veronica si sono dirette alla scoperta della cittadella.
La cittadella di Ankara (Hisar) - che domina le stradine della città
vecchia situata nella zona bassa della città - ha resistito benissimo alla
sua lunga storia e ospita oggi un piccolo quartiere composto da
pregevoli edifici ottomani in legno, dipinti di blu. Si tratta di un
quartiere molto affascinante che permette di scoprire un bel panorama
sulla città. La cittadella è difesa da due mura di cinta (VII e VIII sec.),
costruite in gran parte con pietre provenienti dalla città antica. La porta
di Hisar, una massiccia torre con un orologio, permette di penetrare
all'interno delle mura di cinta inferiori, lunghe 1500 m e dotate di 14
bastioni.
ADALIA
(Martina Veronica)
La tappa successiva del viaggio di Martina e Veronica in Turchia da
Ankara è raggiungere la città che si chiama Adalia e si affaccia sul Golfo
di Adalia, da cui prende il nome.
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Qui la cosa più spettacolare, per noi stanche di strade asfaltate, sono
state le cascate di Duden, ammirate dalla barca. Quindi se capitate da
queste parti il consiglio è di non perdersi il meraviglioso spettacolo
dell’acqua della cascata che sparisce nel mare, come inghiottita.
Per rilassarsi un po’ il ristorante l’
”Olympos Yavuz” è il luogo migliore,
situato lungo la costa, ove hanno
potuto assaggiare delle specialità
per deliziare il palato: pesci cotti su
braci di legni aromatici, in un
paesaggio stravolgente.
Poi affascinate da questa città ed
avendo del tempo in più, hanno
visitato il Karaalioglu Park, che si
trova
in
centro,
facilmente
raggiungibile a piedi o in tram.
L'ufficio del sindaco, il teatro
comunale della città e un’antica
fortezza chiamata torre Hidirlik
che si affaccia sul porto romano
sono le principali attrazioni del
parco.
Nei giorni seguenti per rilassarsi,
hanno visitato la konyaalti beach.
È un luogo stravagante: è
immerso nelle rocce, ma ha anche
vicino un parco con numerosi bar, centri commerciali, quindi
sicuramente non mancano le comodità!
Per cena si sono recate al ristorante
“Nar Beach Bistro” un posto situato
lungo la costa, caratterizzato da
un’atmosfera rilassante, che ci
voleva
proprio
dopo
tanto
camminare.
Anche la permanenza in questa città
è giunta al termine e domani si
torna a Rodi con il traghetto per
riunirsi alle amiche.
Arrivate a destinazione, ci siamo incontrate tutte al porto ed insieme
siamo andate all’hotel il “Best Western Plaza”. Dopo esserci sistemate
nelle stanze siamo andate tutte a cena dove ci siamo raccontate quello
185
che avevamo visto scambiandoci impressioni ed emozioni e per tutte fu
come aver visitato quei posti.
Purtroppo la nostra avventura volgeva orma il al termine e di li a poco
saremmo ripartite per Roma e così si sarebbe concluso il nostro lungo
viaggio attraverso questo splendido paese ricco di fascino mistero e
bellezze naturali.
186
Indice
-
Introduzione pag. 2
Prologo pag. 3
Europa stiamo arrivando pag. 4
Vi porteremo dove non siete mai stati pag. 49
Viaggiando per l’Europa del Nord Ovest pag. 98
Attraversando l’Est pag. 126
In viaggio per l’Europa pag. 160
187
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