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Massime di Perfezione Cristiana
ANTONIO ROSMINI LEZIONI SPIRITUALI LEZIONE I S Su ullllaa vviittaa p peerrffeettttaa iin n ggeen neerraallee STRESA 2008 © Trasposizione in lingua aggiornata di SUOR MARIA MICHELA RIVA Centro Internazionale di Studi Rosminiani STRESA (VB) 2001 COME LEGGERE CON PROFITTO QUESTO LIBRETTO «Uno solo è il vostro Maestro» disse Gesù Cristo (Mt 23,10). Dunque, prima di cominciare, il discepolo si metta, col cuore, ai piedi del suo divino Maestro e, mentre legge, gli sembri di udire la Sua voce. Incominci con il segno della Croce e con la preghiera insegnata dal Signore: il Padre nostro. 1. 2. Mentre legge, metta attenzione a queste due cose: a comprendere bene il senso di ciò che legge a meditano e assaporarlo molto col gusto interiore. Concluda proponendo a se stesso di custodire quanto ha imparato, ringraziando Dio e recitando l’Ave Maria. Lezioni Spirituali: Lez. I:La vita perfetta Lezione I La vita perfetta 1. Tutti i cristiani, cioè i discepoli di Gesù Cristo, in qualunque stato e condizione si trovino, sono chiamati alla perfezione, perché sono chiamati al Vangelo, che è legge di perfezione. A tutti ugualmente il divino Maestro disse: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48). 2. La perfezione del Vangelo consiste nel pieno adempimento dei due comandamenti della carità: di Dio e del prossimo. Qui nasce il desiderio e lo sforzo che il cristiano compie per essere portato in Dio totalmente: con tutti i suoi affetti e con tutte le opere della sua vita, per quanto è possibile in questo mondo. Gli è stato infatti comandato: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente» e «Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,37.39). 3. Per ottenere questa perfezione di amore a cui il discepolo di Gesù Cristo deve tendere continuamente, vi sono tre mezzi utilissimi: la professione di un’effettiva povertà, castità e ubbidienza. Questi, però, non sono precetti per ogni cristiano, ma solo consigli dati dal Vangelo, adatti a rimuovere ogni ostacolo dalla 5 Lezioni Spirituali: Lez. I:La vita perfetta mente, dal cuore e dalla vita del cristiano, così che possa occuparsi totalmente dell’amore del suo Dio e del prossimo. 4. La professione dei tre consigli evangelici forma quella che viene chiamata perfezione religiosa. Questa non è di tutti i cristiani, ma solo dei generosi discepoli di Gesù che si spogliano effettivamente delle ricchezze, dei piaceri e della propria volontà, per essere più liberi di dare tutto il loro amore a Dio e al prossimo. 5. Il religioso, cioè il cristiano che professa i tre consigli evangelici dell’effettiva povertà, castità e ubbidienza, deve orientare questi tre mezzi ad accrescere la perfezione dell'amore, la stessa perfezione cui sono chiamati tutti i suoi fratelli, gli altri cristiani. 6. Il cristiano che aspira alla perfezione dell’amore di Dio senza professare i consigli evangelici (è stato dedicato all'amore di Dio nel santo Battesimo, e lo ha promesso a Dio) deve guardarsi, come dice san Tommaso, dal disprezzare tutto ciò che attiene alla pratica dei consigli evangelici (Summa II,II, q. 186,2). Anzi, deve riconoscerli ottimi, e amarli. Deve desiderare di avere egli stesso quell’animo generoso e quell'intelligenza spirituale della verità che spinge l’uomo alla pratica di mezzi così adatti a liberare il cuore da tutte le preoccupazioni e gli intralci che impediscono di dirigere tutta la mente e tutta la vita in Dio nella carità. Chi vive nella vita comune può essere tentato qualche volta di non apprezzare pienamente questi consigli divini, perché un suggerimento segreto dell’amor proprio lo trattiene dal riconoscere in sé una generosità inferiore a quella degli altri. Invece soltanto con l’umiltà egli piacerà pienamente al suo Dio e completerà quanto gli manca di generosità e di 6 Lezioni Spirituali: Lez. I:La vita perfetta conoscenza spirituale, perché l’umiltà lo mantiene giustamente in un sentire basso di sé, sapendo di avere nel regno di Dio uno stato molto meno nobile di quello religioso. 7. La carità perfetta, autentica perfezione di ogni cristiano, poiché porta tutto l’uomo nel suo Creatore, può definirsi una consacrazione totale o sacrificio che l’uomo fa di se stesso a Dio, imitando quanto fece il suo Figlio unigenito, il nostro Redentore Gesù Cristo. Per questa consacrazione egli propone di avere come scopo ultimo di tutte le sue azioni solo il culto di Dio, e di non professare né cercare altro bene o gusto sulla terra se non in ordine al bene di piacere a Dio e di servirlo. 8. Così il vero cristiano che desidera tendere alla perfezione a cui è chiamato, deve proporsi di seguire sempre, in tutte le azioni della propria vita, ciò che ritiene più gradito al suo Dio e che torna a sua maggior gloria e volontà. 9. Ora, per conoscere che cosa è conforme alla volontà di Dio nella condotta della propria vita, egli deve avere sempre davanti agli occhi e sempre meditare tra sé lo spirito del suo divino Maestro e i suoi divini insegnamenti. 10. Questi insegnamenti divini riguardano due punti focali ai quali tutto il Vangelo può essere ricondotto. Essi sono: 1° - il fine dell’agire, che il cristiano deve aver sempre presente per seguirlo con la semplicità della colomba; e a questo scopo cercherà di formarsene la più chiara e distinta idea; 2° - i mezzi con cui egli può, con la prudenza del serpente, ottenere il fine. 7 Lezioni Spirituali: Lez. I:La vita perfetta NOTA Circa il fine, il cristiano deve proporsi e meditare continuamente tre massime fondamentali. E altre tre massime deve proporsi e meditare circa i mezzi. In tutto sei massime, che sono le seguenti: 1. Desiderare unicamente e infinitamente di piacere a Dio, cioè di essere giusto. 2. Orientare tutti i propri pensieri e le azioni all'incremento e alla gloria della Chiesa di Gesù Cristo. 3. Rimanere in perfetta tranquillità circa tutto ciò che avviene per disposizione di Dio riguardo alla Chiesa di Gesù Cristo, lavorando per essa secondo la chiamata di Dio. 4. Abbandonare se stesso nella Provvidenza di Dio. 5. Riconoscere intimamente il proprio nulla. 6. Disporre tutte le occupazioni della propria vita con uno spirito di intelligenza. Ora queste sei massime formeranno l’argomento delle sei letture che seguono. 8