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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno

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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
Anno XLI - NOVEMBRE 2014 - Una copia
3,00
11/2014
se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
w w w. i l f i e r a m o s c a . i t
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
Mensile di cultura, informazione e attualità
La dirigente
Concetta Co
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Modugno”) con gli
ex alunni della 5ª D
11/2014
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Inaugurata la mostra sulla Disfida
di Barletta a Palazzo della Marra
“La spada e la battaglia”
11
Provincia
L’allargamento della Trani - Andria
Antonucci vicepresidente
Disfida di Barletta
“La spada e la battaglia”
Teatro
Il teatro ci rende liberi
di Carmen Palmiotta
Bar.S.A.
L’esclusione del Fieramosca dalla
campagna pubblicitaria “porta a porta” lascia perplessi
di Renato Russo
Sotto la direzione dell’attore e regista barlettano Gammarota, si apre
la nuova stagione teatrale
1329
scenza della propria città, del proprio
territorio e dei suoi personaggi più
rappresentativi
15
La lettura a Barletta? Nessuno peggio
di noi
di Renato Russo
17
Cgil
Appello alla gente di buona volontà
di Francesco Corcella
19
Dubbi sulla costosa comunicazione
Bar.S.A. nella campagna pubblicitaria “porta a porta”
di P. P. Grimaldi - M. Maffione
21
Lettura
Invito alla lettura attraverso la cono-
22
Speciale Vinella 2
Schizzi di fango sull’Archivio della
Memoria del Settembre ‘43
di Renato Russo
Prefettura
La Prefettura della Bat contro droga
e bullismo
Dubbi sulla costosa comunicazione
Bar.S.A. nella campagna pubblicitaria “porta a porta”
due mail del sig. Aldo Musti sull’annosa questione di via dei Muratori
di Cataldo Musti
23
27
30
31
Via dei Muratori
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Mondo della chiesa
“Il sicomoro di Zaccheo. Percorso di
etica teologica”
di mons. Domenico Marrone
Storia locale
Il camposanto tra passato e presente.
Non c’è pace tra i salici!
di Michele Grimaldi
Scuola
S.E. “GIOVANNI PAOLO II”: Prima festa di San Giovanni Paolo II
I.C. “P. MENNEA”: Il Comprensivo
apre le porte a Pietro Mennea
di Antonio Catapano
L’uomo oltre l’atleta
di Renato Russo
15
32
33
34
36
La lettura a Barletta? Conserviamo
ancora il primato di peggiori lettori
d’Italia
Il piacere della lettura
di Raffaella Delpiano
Cerimonia di intitolazione e di inaugurazione
di Maria Cavaliere
Un quadro per Pietro Mennea
di Raffaele Matteucci
L. CLASSICO: “Pegaso”, giornale
del “Casardi” quest’anno speciale
sulla Poesia
Storia
Un nobile cavaliere tedesco del 1566
sepolto nella Cattedrale di Barletta
di Giuseppe Savasta
37
Libri
“Il Maestro”, Francesco Lotoro
di Luciana Doronzo
38
Presentazioni
“Con il nastro rosa”. Storie di donne
che si sono riprese il futuro
29
31
Cerimonia di intitolazione e inaugurazione dell’Istituto Comprensivo
“Pietro Mennea”
41
Arte
Premio Barletta Provincia alla diciottesima edizione
di Stefania Patella
43
Enigmistica
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
45
46
Brevi di sport
Atletica / Calcio
47
L’angolo della poesia
E intanto il tempo se ne va / Sentinella / Notte senza fine / Vorrei un
mondo di cioccolata / Voglio la pace
di Ada Roggio
L’autore del mese
Messinese, il poeta barlettano che
non ha dimenticato la sua città
di Paola Russo
37
6
7
25
48
49
Presentato all’Università degli Studi
di Bari il libro dedicato al pianista
barlettano Francesco Lotoro
RUBRICHE
Lettere al direttore
- L’intesa Renzi-Berlusconi non è un
“papocchio”
-Congratulazioni
- Federico II, sbagliato cambiar posto
- Pare proprio Cascella
-Quel busto attribuito a Mariano
Santo
-Il preside Lagrasta 2° alla corsa
campestre
- La parabola discendente di Grillo
- Una lettera dagli alunni della S.E.
“S. Domenico Savio”
In città
Notizie in breve
Vernacolo
L’investimend
di Rino Del Vino
Vivicittà
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t. 0883 347 831
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[email protected]
4 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
IL FIERAMOSCA
5
Lettere al direttore
Lettere al direttore
Quel busto attribuito
a Mariano Santo
www.ilfieramosca.it
Caro Direttore,
la bibliografia locale, da
sempre, ha attribuito il busto
riprodotto nella foto al nostro
illustre concittadino Mariano
Santo. Traggo da Luigi Doron-
e-mail
[email protected]
[email protected]
[email protected]
3,00
11/2014
w w w. i l f i e r a m o s c a . i t
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
Mensile di cultura, informazione e attualità
La dirigente
ricorda la figura Concetta Corvasce
di “Giovanni
Paolo II”
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La dirigente Eleonora
Iuliano (S.E. “G. Modugno”)
con gli ex alunni della
5ª D
n° 11 - novembre 2014
anno XLI
Direttore responsabile
RENATO RUSSO
Spedizione
in abbonamento postale 45%
Registrazione presso Tribunale
di Trani n. 140 del 1-3-1975
Stampa in proprio
su carta ecologica riciclata
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per le Americhe 110,00
6 IL FIERAMOSCA
L’intesa Renzi Berlusconi
non è un “papocchio”
Non le sembra un “papocchio” che Renzi e Berlusconi
abbiano stipulato un accordo
per fare insieme le riforme?
Penso abbia ragione Fitto di
lamentarsene…
Francesco Dibenedetto
In altre circostanze ho
condiviso le critiche di Fitto a
Berlusconi, come quella che la
decisione della linea politica
va presa insieme e concordata
e non imposta. Ma questa volta no, credo abbiano ragione
Renzi e Berlusconi.
Vogliamo ricordare come
sono andate le ultime votazioni
politiche? Dalle urne è uscito
un sistema politico tripartitico
costituito da sinistra, destra e
M5S ago della bilancia. Grillo,
che vedeva Berlusconi come il
fumo negli occhi, avrebbe potuto fare una intensa con Bersani capo del governo e dare
una prospettiva di governabilità al Paese. E invece ha preso le distanze da entrambi, ai
quali non restava che raggiungere una intesa compromissoria per quanto precaria. Oggi
Grillo è su tutte le furie. Ma se
è proprio lui che ha determinata questa situazione! E del
resto non c’erano alternative.
Tornare alle urne? Col rischio
di avere gli stessi risultati?
La verità è che certe riforme, come quella del lavoro e
della giustizia, non sono in realtà né di destra né di sinistra.
Se “modernizzare” vuol dire
razionalizzare, rendere il sistema più efficiente e trasparente,
questo è senz’altro un obiettivo
di tutti gli italiani, indipendentemente dalla parte politica a
cui aderiscono. Di destra o di
sinistra possono essere, semmai, le soluzioni. Qui si tratta,
piuttosto di un’oggettiva convergenza su alcuni obiettivi
fondamentali per ammodernare e rilanciare l’Italia.
Congratulazioni
Caro Renato,
grazie per il tuo ultimo lavoro: è una panoramica impressionante di impegno, di fatica e
di anni dedicati alla città, al suo
territorio e alla sua storia.
C’è davvero da essere orgogliosi per la Casa Editrice, per
il giornale “Fieramosca”, per
le pubblicazioni e i tantissimi
riconoscimenti.
Di fronte all’amarezza di
tante incomprensioni, tu ti
chiedi se ne sia valsa la pena:
la risposta non può essere che
affermativa (…).
Rita e Ruggiero
Federico II, sbagliato
cambiar posto
Un grande errore aver cambiato collocazione del busto
di Federico e
spostarlo dalla
cappella
angioina
in fondo
al corridoio del
museo
d o v e
non lo vede più nessuno.
Non c’è un turista, non c’è
un barlettano, dico uno che mi
consta abbia apprezzato quello
spostamento. Ora mi auguro
che l’Amministrazione Comunale ci ripensi e faccia tornare
l’imperatore al suo posto più
opportuno.
(FOTORUDY)
Anno XLI - NOVEMBRE 2014 - Una copia
se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
zo, “Mariano Santo chirurgo
del Rinascimento”, Editrice
Rotas - Barletta 2004, p. 82:
“Dopo intense ricerche l’Autore può affermare senza ombra
di dubbio che il Santo è sepolto
su una delle pareti laterali della Cappella di San Giovanni
Battista, la seconda cappella
che si apre nella navata laterale sinistra della chiesa di Santa
Maria Sopra Minerva in Roma,
a partire dall’ingresso centrale
della Basilica”.
Vari Autori hanno così trascritto l’epigrafe incisa sulla
lastra sepolcrale: CAESAR
SANCTO PHISICUS ROMANUS / MARIANO SANCTO
BAROLITANO / PADRI MEDICO AC PHILOSOPHO /
CLARIS. OP. MER. P.C.
Informo che la Cappella è in restauro dal
1999; la data di fine cantiere è fissata al 30 ottobre
2014. Recentemente sono
stato a Roma, ho visto e
fotografato il monumento
funerario. Devo precisare
che la tomba è sulla parete frontale sinistra della
citata cappella, dove non
c’è traccia della suddetta
iscrizione lapidaria. Invece, immediatamente sotto
la cornice accartocciata
del busto, è affissa una
grande lapide con epigrafe
- di 19 righi e non 4 - dedicata al patrizio romano
Bernardino Naro. Tutto il
monumento è circoscritto da
una decorazione dello stesso
colore.
In conclusione, deduco che
il busto non è di Mariano Santo.
Antonio Francesco
Giuseppe Pignatelli
Caro Antonio,
so che ti lamenterai di averti censurato la lettera, ma devi
capire che una lettera al diret-
tore non può essere un articolo, per cui - per il futuro - devi
cercare di essere sintetico nelle
tue pur interessanti puntualizzazioni. Colgo l’occasione per
invitarti a raccogliere il frutto
delle tue interessanti scoperte
storiche sulla città, un libricino che intitolerei Divagazioni
storiche in punta di penna. Barletta al microscopio.
La parabola
discendente di Grillo
Non mi stupisce che nell’ultima consultazione elettorale il
Movimento 5 Stelle sia sceso
dal 45 a 23,5%. Era facilmente
immaginabile quando si presentò all’elettorato raccogliendo una valanga di consensi di
protesta. Già allora alcuni osservatori politici avvertirono
che le difficoltà sarebbero ve-
Il preside Lagrasta
2° alla corsa campestre
È vero che Giuseppe Lagrasta, attuale preside del Liceo
Classico “Casardi”, in gioventù
è stato un ottimo atleta di corsa
campestre? Per chi correva?
Giuseppe Rizzi
Sì, effettivamente il preside
Lagrasta da ragazzino è stato
un eccellente corridore di corsa campestre e correva per il
G.S. AVIS Barletta. Per avere
conferma basta sfogliare le
cronache del mensile “Sangue
e Vita”. Nel numero di marzo
del 1968 le cronache riportano un brillante secondo posto,
su cinquanta partecipanti, al
campionato pugliese di corsa
campestre categoria ragazzi.
In quella circostanza il gruppo
sportivo avisino fu premiato a
Palazzo di Città (il nuovo Palazzo appena inaugurato) dal
sindaco Carlo Ettore Borgia.
Grillo nel suo consunto atteggiamento dialogante
nute “dopo” il consenso, cioè
come gestire quella enorme
potenzialità di consenso. Alle
politiche di due anni fa si affermarono tre partiti, PD, F.I.
e M5S con quest’ultimo ago
della bilancia. E Grillo che fa?
Anziché allearsi con la sinistra
per isolare la destra e dare una
stabile governabilità al paese,
mira a sfasciare tutto compreso
il suo stesso movimento. E allora che c’era da aspettarsi?
Un ex pentastellare
Una lettera dagli alunni della S.E. “S. Domenico Savio”
Nicola Rizzi
Pare proprio Cascella
Caro direttore, ti mando una foto che
credo risalga al 1964 dove è rappresentato
un gruppo di studenti dell’ITC “Cassandro”
nella quale c’è un giovanotto (secondo da
destra) che credo sia l’attuale sindaco.
Antonio Michelangelo Napoletano
Poiché il sindaco è nato nel 1952, non
mi pare che in questa foto dimostri dodici
anni, per cui sono più propenso a credere
che la foto risalga al 1966-67.
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
IL FIERAMOSCA
7
Provincia
Disfida di Barletta
L’ALLARGAMENTO DELLA TRANI - ANDRIA
“La spada e la battaglia”
il primo significativo atto dell’Amministrazione Spina
Inaugurazione della mostra sulla Disfida di Barletta a Palazzo della Marra
30 OTTOBRE 2014 - 15 FEBBRAIO 2015
“U
na giornata stoticare, inoltre, come opere pubblirica”. È il coro
che di tale entità servano anche a
unanime che ha accompadare respiro alla nostra economia,
creando nuove opportunità lavognato l’incontro quando,
dopo cinque anni di querative ed alimentando risorse e
finanziamenti pubblici congelati
stioni burocratiche, di conper cinque anni. Un sincero rinfronti e pareri legali sulla
contrattualizzazione
dei
graziamento voglio rivolgerlo alla
lavori aggiudicati nel 2009
struttura operativa dell’ente, al
all’impresa “Salvatore MaSegretario Generale, al Dirigente
ed ai dipendenti, per la preziosa
tarrese spa”, su invito del
collaborazione fornita».
Presidente della Provincia
La nuova arteria, allargata
Francesco Spina è stato
e messa in sicurezza, conterà
finalmente sottoscritto il
quattro corsie con complanari
contratto per i lavori di al- Una fase della sottoscrizione del contratto
largamento della Strada Provinciale n. 1 “Trani-Andria”, per un importo complessivo dei lavori che ammonta a 23
milioni di euro.
alle stesse condizioni dell’aggiudicazione del 2009.
In un clima di festosa cordialità ma anche di forte emozione (tangibile sul volto di tutti i presenti, dal Presidente
Francesco Spina al suo predecessore Francesco Ventola,
passando per i Sindaci ed i Consiglieri provinciali interessati), si è di fatto anteposto l’interesse pubblico rispetto ai
Nel quadro delle assegnazioni delle deleghe ai componenti della
pur legittimi e sacrosanti interessi di parte, che avevano
nuova giunta provinciale, al barlettano Luigi Antonucci è andaostacolato, nel corso degli anni, la sottoscrizione del conta la vicepresidenza con delega alle Risorse Naturali, Politiche
tratto.
Ambientali e Difesa del Suolo. Gli altri assessori sono:
«Ho accelerato con decisione la firma del contratto alle con- DOMENICO CAMPANA: Pianificazione Territoriale, Urbadizioni originarie del bando di gara, al fine di non vanificare gli
nistica ed Edilizia Scolastica;
sforzi dell’Amministrazione Ventola che aveva provveduto all’ag- GIUSEPPE CORRADO: Politiche Attive del Lavoro, Formagiudicazione fin dal 2009 - ha commentato, a margine della
zione Professionale, Rapporti con le Associazioni Provinciali,
stipula del contratto, il Presidente della Provincia di BarletContenzioso e Bilancio;
ta - Andria - Trani Francesco Spina -. Si tratta di un’opera di
- VINCENZO GIORGINO: Polizia Provinciale, Sport, Turistraordinaria importanza per la viabilità sul nostro territorio, per
smo e Cultura;
la sicurezza e l’incolumità dei nostri concittadini. Senza dimen- ANDREA MINERVINO: Lavori Pubblici ed Infrastrutture;
- BENEDETTO SILVESTRI VIGILANTE: Agricoltura e Protezione Civile;
- ANTONIA SPINA: Attività Produttive, Pesca, Politiche Scolastiche e della Pubblica Istruzione.
Quanto al vice presidente, ha dichiarato la sua soddisfazione
umana, ma al tempo stesso, la consapevolezza di doversi impegnare per lo svolgimento di questo duplice compito, sia quello
relativo alle deleghe specifiche ricevute, che all’incombenze
legate al suo vicariato ch’egli ha inteso non solo come espressione da apprezzamento verso la sua persona, ma soprattutto
come valorizzazione di una rappresentanza territoriale come
quella barlettana. Al di là di queste riflessioni, resta prioritario,
BARLETTA
in Gigi Antonucci, l’impegno di dedicare alla Provincia tanta
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parte delle sue energie per il suo rilancio, attraverso una attiva e
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costante collaborazione col presidente Francesco Spina che ha
www.analisipagliarulo.it
voluto gratificarlo di una così grande fiducia.
Antonucci vicepresidente
8 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
U
na lama lucente, sotto un’elsa cesellata. Tra storia e legE proprio in omaggio alla celebre battaglia del 13 febbraio 1503
genda, si narra che la spada esposta a Palazzo Della Marra sarà indetto un concorso artistico-letterario rivolto agli alunni delle
in occasione della mostra “La spada e la battaglia”, la cui inaugura- scuole primarie e secondarie della Provincia Barletta Andria Trani
zione si è tenuta di recente, potrebbe essere realmente appartenuta che dovranno produrre elaborati grafici, testi poetici, argomentativi
a Ettore Fieramosca il cui nome è inciso sul lato anteriore. Prove- o teatrali ispirati alla figura di Ettore Fieramosca.
Una sfida nella sfida, insomma, che sarà rievocata anche con un
niente dal Museo Nazionale di Capodimonte, la spada, intagliata e
ornata dettagliatamente, rappresenta il fulcro della mostra non solo connubio di arti visive grazie al progetto (Di)sfide Contemporanee:
per il personaggio a cui è legata ma anche per le caratteristiche che un tripudio di video, foto ed effetti cinematografici, articolati in due
la rendono unica nel suo genere come la sezione del pomo crucifor- momenti che, dal 30 ottobre al 14 dicembre, animeranno il Castello
di Barletta a cura del Cineclub Canudo. “The Warriors of Beauty”
me e le proporzioni degli ornamenti che le conferiscono eleganza.
Attorno alla spada ruotano le altri armi da difesa esposte nel- dell’artista francese Pierre Coulibeuf, “From Milk to Z” del duo
la sala al primo piano del Palazzo Della Marra, appartenenti alla italo-spagnolo Elastic Group formato da Alexandro Ladaga e Silvia
collezione di armi di Ferdinando Cafiero, conservate nel Museo Manteiga e l’animazione 3D “Idle Status” di Raffaele Fiorella e
Civico di Barletta. Spuntoni, alabarde e picche, sono solo alcune Igor Imhoff, saranno proiettati sulle mura esterne del castello dal
delle tipologie presenti e rappresentano un tipico esempio di armi 30 ottobre al 30 novembre.
Dal 15 novembre al 14 dicembre, le opere video dell’artista
in asta che venivano usate dai soldati di ventura durante le continue battaglie che hanno visto i nostri territori campi di contesa tra americano Peter Campus, considerato uno dei pionieri della videol’esercito spagnolo e quello francese. Non mancano elmi, corazze e arte, saranno mostrate in anteprima nell’esposizione “De Bello Nascudi, anch’essi provenienti dalle collezioni di Cafiero a cui appar- turae” a fianco a opere, per la maggior parte inedite, della fotografa
tengono anche buona parte degli arredi, dei mobili, dei manufatti e americana Kathleen J. Graves e ai paesaggi elettronici di Antonio
dei dipinti che compongono la stanza che idealmente rappresenta Trimani. La mostra, concepita e realizzata da Daniela Di Niso e
lo studio del Gran Capitano Consalvo da Cordova. Qui, lo si può Antonio Musci e curata da Bruno Di Marino, è incentrata sul tema
immaginare intento a scrivere la lettera destinata a Luigi Dentice del conflitto e della sfida attraverso un uso creativo e delle nuove
Barone di Vigiano il 14 febbraio, all’indomani della Disfida, per tecnologie da cui, seppur nella loro autonomia, scaturisce un’idea
dell’arte che vive una fase di passaggio, di conflitto e di rigenerainformarlo della vittoria.
“Al magnifico sigr. Loyse Dentice Baron de Vigiano magnifice vir zione, sospesa tra passato, presente e futuro.
fidelis regie ac reginalis nobis charissime - si legge nel documento
autografo presentato per la prima volta in una pubblicazione realizzata in occasione del IV Centenario della
Disfida di Barletta del 1903 - essendo la suberbia de
francisi tanta che niente, o, multo poco vi pare vogliano, o, se possano comparar ad essi li homini de altre
natione et specialmente la gente Ytaliane: havendo essi
in questi di fatta elettione de tredici stanno appresso
noi ch’ sono circa cento homini de arme ch’ voliano
gbatter uno per uno con ditti francesi non de meno reduttese ad egual numero de tredici consertato da l una
et l altra banda le cose conveniente al gbatter, heri se
condussero fra Andri et Corata alloco deputato dove,
essendo devenuti ale mano, quantungue francesi fossero stati delli più valenti homini loro et se havessero
demostrato gagliardamente, no demeno fo tanta la animosità et gagliardia delli 13 talliani, ch’ in meno spatio
de un ora amazzorno uno francese, un altro fererno a
morte, et li altri undici buttaro per terra et li presero et
li haveno condutti cqua in Barletta”.
Questa è la vera magia della mostra in cui ogni
pezzo che la compone consente di rivivere i momenti
di una storia che ha reso e continua a rendere Barletta
la “città della Sfida”.
Nel book shop pubblicazioni sulla Disfida di Barletta
NOVEMBRE
2014
IL FIERAMOSCA
9
Teatro
Il teatro ci rende liberi
Sotto la direzione dell’attore e regista barlettano Manrico Gammarota,
si apre la stagione 2014-2015 del Teatro “Curci”
di Carmen Palmiotta
T
itolo inusuale, “Il Teatro ci rende liberi”,
per la stagione 2014-2015 del Teatro “Curci”, che vede l’impegno dell’attore e regista barlettano Manrico Gammarota quale Coordinatore del
Progetto Artistico per conto del Teatro Pubblico
Pugliese, partner ormai ultradecennale del nostro
Teatro.
Titolo che rimanda al famoso brano giovanneo
nel quale Gesù stesso pronuncia la frase la verità vi
farà liberi, e che sembra quasi un contrappasso con
l’ontologia del teatro, che è invece finzione, rappresentazione. A pensarci bene, però, il teatro è una
forma alta di cultura, e la cultura rende liberi, liberi
di pensare, di formarsi un’opinione consapevole,
di esprimersi e di agire.
“È proprio questo il senso del titolo di questa
nuova stagione”, conferma Manrico Gammarota,
“la cultura rende liberi, e investire oggi sul piano Un momento della presentazione. Da sinistra la dirigente Santa Scommegna,
culturale significa creare i presupposti per una l’assessore Giusy Caroppo, il sindaco Pasquale Cascella, il presidente del Teasocietà libera. Con questo titolo si è voluto dare il tro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi, il coordinatore del Teatro Pubblico Pusenso della necessità della cultura. Che è un concet- gliese Manrico Gammarota, il maestro Francesco Monopoli
to legato alla politica, perché investire in cultura è
l’unico senso di una società evoluta e civile. Il teatro non è ca, una Madame Butterfly realizzata in collaborazione con
un’opzione ma una necessità”.
il Teatro Traetta di Bitonto, e anche con la rassegna Nuovi
Abbiamo dato un’occhiata al cartellone e ci è sembrato Sguardi, dedicata al teatro contemporaneo.
all’altezza delle stagioni passate, con la conferma di grossi
“Si tratta di una rassegna dedicata soprattutto ai giovanomi per le diverse espressioni artistiche (Pino Micol, Pame- ni” prosegue Manrico Gammarota, “sono quattro spettacola Villoresi, Michele Placido, Neri Marcorè, Luca De Filippo, li in serale, a prezzi contenuti, per permettere ai ragazzi di
Beppe Fiorello, Cristian De Sica, Jan Fabre, Antonio Albane- andare a teatro. Il mio maggiore sforzo è e sarà concentrase e tanti altri), e in più con il gradito ritorno dell’opera liri- to proprio sulle scuole e sui giovani, per uscire dalla logica
Tra la Cattedrale e il Castello, in pieno centro storico,
sullo sfondo del mare e delle balze garganiche
Il Covo delle Sirene
è la cornice ideale per cerimonie, feste, meeting e aperitivi
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10 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
dei 450 posti degli abbonati. La visione è quella di un teatro
inteso come centro culturale e aggregante sociale, oltre che
aperto sette giorni su sette e diffuso sul territorio, nella città.
La mission di questa stagione è far sì che la nuova visione si
sviluppi nel tempo. Farò seminari, lavoro con i gruppi locali, teatro ‘a km. 0’, in prospettiva per la prossima stagione,
con le compagnie del territorio”. L’idea del teatro a km. 0,
sempre aperto e diffuso ci piace molto, e siamo curiosi di
saperne di più. “Quest’anno”, risponde “abbiamo inserito
cinque compagnie del territorio nel programma dedicato
alle scuole, ma lo scopo è di far collaborare le compagnie,
anche affinché sviluppino temi importanti come, per esempio, quello della pace. Sarebbe bellissimo che la proverbiale
litigiosità e conflittualità dei barlettani diventasse cooperazione e che Barletta, oltre che città della Disfida, potesse essere città della pace. E penso che Barletta possa e debba aveIL FIERAMOSCA
11
Bar.S.A.
Bar.S.A.
L’esclusione del Fieramosca
dalla campagna pubblicitaria
“porta a porta” lascia perplessi
LETTERA APERTA AL SINDACO PASQUALE CASCELLA
Dubbi sulla costosa comunicazione Bar.S.A.
nella campagna pubblicitaria “porta a porta”
di Renato Russo
di Pier Paolo Grimaldi - Michele Maffione
L
Il Teatro Curci (FOTORUDY)
re una autonomia di direzione artistica non fine a se stessa,
ma che abbia ricadute sulla città. Partiremo da incontri fra
gli artisti e i cittadini, la domenica mattina alle 11, al Cinema Paolillo. Non si parlerà strettamente degli spettacoli, ma
di prospettive, e s’incontreranno realtà sociali diverse come
il Centro Antiviolenza e le varie associazioni di cui Barletta è ricca. Un’altra idea è quella di recuperare gli spazi del
teatro, oggi adibiti ad altro. Parlo del Ridotto (attualmente Sala Consiliare) e della Galleria, che dovrebbero tornare
a svolgere la loro funzione, a vivere, diventare un salotto
culturale sempre aperto, anche con semplici strutture come
una piccola biblioteca teatrale e un bar nel quale incontrarsi
e chiacchierare di teatro, di cultura”.
Manrico Gammarota è entusiasta della sua elaborazione
di un teatro nuovo, e ci racconta della proposta di intitolare il
Ridotto del “Curci”, attualmente Sala Consiliare, a Eduardo
De Filippo, in occasione della venuta a Barletta di suo figlio
Luca; di aver voluto per i manifesti una nuova grafica, elegante, per rimandare un’immagine del teatro come specchio
della città e capacità di offrire cultura; dell’idea inclusiva delle compagnie locali, che devono avere il “Curci” come punto
di riferimento, cuore pulsante di un progetto culturale.
Una bella visione, un compito considerevole, ma tempi
e costi? “I tempi”, ci spiega Manrico “non sono brevissimi,
però bisogna cominciare subito, avere pazienza e costanza, e
i primi risultati arriveranno presto. Quanto ai costi, sono inferiori rispetto agli anni scorsi, soprattutto per quanto riguarda
le spese collaterali agli spettacoli, compreso il compenso del
coordinatore, che consiste in un semplice rimborso spese, a
fronte di un’offerta più ampia e di una maggiore ricaduta sulla cittadinanza. A questo proposito, a fine stagione vi sarà la
Prima nazionale del “Custode” di Harold Pinter, con la mia
regìa, dove i giovani potranno assistere alle prove e dove spero di riuscire a fare una prova generale a prezzi contenutissimi, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza”.
Si parte il 28 novembre con uno spettacolo inusuale,
L’amor che move il sole e l’altre stelle, una scelta di canti
della Divina Commedia, interpretati dal grande attore e regista barlettano Pino Micol. E se si comincia così, è certo che
il teatro ci rende liberi.
12 IL FIERAMOSCA
a lettera aperta di Grimaldi e Maffione al sindaco
Cascella, ad un certo punto si pone alcuni interrogativi sui criteri stabiliti dalla Bar.S.A. per scegliere i mass
media destinatari delle commesse relative alla pubblicizzazione della campagna “porta a porta”.
E tra l’altro si chiede perché escludere “Il Fieramosca”,
l’unico periodico cittadino da quarant’anni in edicola a
Barletta, che a queste problematiche, campagna o non
campagna pubblicitaria, sui problemi della nettezza urbana ha sempre dedicato ampio spazio.
Infatti già sotto il regime della SLIA e poi della SIUCA, e
da ultimo della Bar.S.A., “Il Fieramosca” ha sempre utilizzato due pagine della rivista per informare e spiegare agli
utenti non solo modi e tempi della raccolta, ma ha anche
ospitato lettere del presidente, consuntivi dell’azienda, approfondimento su tematiche particolari. Senza dire della
presa di posizione del nostro direttore ai tempi della grave
e insanabile diatriba scoppiata coi sindacati e chiusa appena due anni fa con una composizione raggiunta fra le parti.
Insomma una collaborazione a tutto campo. Perché allora
escluderci?
Per risparmiare? come adombrò il presidente Pannarale
quando gliene parlai nella imminenza della sua nomina?
per un paio di cento euro al mese? non credo. Né voglio
credere che sia stato per una scelta politica atteso che il
giornale è politicamente neutrale. E allora? Forse per non
essere sospettato di amichevoli parzialità, dato il nostro
lungo rapporto di amicizia? (per la curiosità dei lettori,
Gigi Pannarale faceva parte del comitato di redazione del
“Fieramosca” nei suoi primi anni di vita, sotto la direzione
di Vittorio Grimaldi e la condirezione di Nino Vinella).
NOVEMBRE
2014
L
a lettera aperta di Grimaldi e Maffione al sindaco Cascella, a un
certo punto si pone alcuni interrogativi sui criteri stabiliti dalla
Bar.S.A. per scegliere i mass media destinatari della commessa relativa alla pubblicizzazione della campagna “porta a porta”. E tra l’altro si
chiede perché escludere “Il Fieramosca”, l’unico periodico cittadino da
quarant’anni in edicola a Barletta, che a queste problematiche, campagna o non campagna pubblicitaria, sui problemi della nettezza urbana
ha sempre dedicato ampio spazio.
«Gentile Sig. Sindaco Cascella, non è possibile rimanere insensibili
dinanzi al crescente malcontento della cittadinanza verso il sistema
di raccolta porta a porta e nei confronti dell’esosità della TARI. Tanto
obbliga il nostro gruppo consiliare e la forza politica che rappresentiamo,
a condividere con Lei in forma pubblica, alcune riflessioni e domande
che non potranno rimanere senza risposta. Il ruolo assegnato ai
consiglieri comunali dalle norme vigenti, oltre quello principale di vigilare
sull’operato della pubblica amministrazione, è di suggerire soluzioni
a problematiche comuni ai cittadini. Per far questo, è necessario
conoscere atti e procedimenti amministrativi.
In questo ambito sottoponiamo alcune riflessioni all’attenzione
dell’amministrazione e della città. Preliminarmente, sarebbe opportuno
conoscere, e far conoscere pubblicamente, chi sono i soggetti delegati
dal Comune di Barletta, nella qualità di socio unico della Bar.S.A. S.p.A.,
al controllo delle attività e determinazioni da questa assunte, e se tali
decisioni vengono preliminarmente condivise con i delegati del Comune.
Noi consiglieri, per quanto di nostra competenza e nei limiti dei
poteri conferiti dalle norme, abbiamo appreso di alcune decisioni che
potrebbero apparire dinanzi all’opinione pubblica un’ingiustizia e un
affronto. “Passa-Parola”, recita lo slogan utilizzato per la comunicazione
relativa alla raccolta dei rifiuti col sistema del Porta a Porta. A
Barletta l’unico e reale ‘passa-parola’ tra i cittadini è la lamentela
sul funzionamento del servizio e la tassazione elevata; lamentele
che rischiano di travolgere l’intera classe politica barlettana, come
evidenziato dalla manifestazione di sabato 1 novembre e dai continui
attacchi raccolti sul web. È evidente che il sistema di comunicazione
del piano di raccolta porta a porta non ha raggiunto l’obiettivo minimo
della condivisione della partecipazione dei barlettani. Il fallimento
della comunicazione, a dispetto della gestione allegra dei suoi costi,
ha aumentato i fisiologici problemi della fase di partenza (cosiddetta
start up). È possibile che a dispetto di 107.000,00 Euro investiti per
pubblicità e grafica-stampa, i barlettani non abbiano ancora compreso
come, quando e perché fare la differenziata col sistema del porta a
porta? Dalle predette lamentele bisogna dire di sì, i cittadini non hanno
compreso di “cosa” si discute.
A tanto si aggiunga, e su questo si pretende una risposta, che
di recente la società Bar.S.A. ha affidato - con affidamento diretto
(cosa mai accaduta nella storia societaria) - ad una società esterna
un “Piano di Marketing” per sopperire ad alcune carenze individuate.
NOVEMBRE
2014
Il tutto spendendo ulteriori 16.000,00 (oltre ai predetti 107.000,00
euro). Prima di tutto è necessario sapere se i delegati al controllo della
società, di cui l’ente comunale è socio unico, fossero a conoscenza di
tale piano di Marketing con affidamento diretto del servizio e, in tal caso,
se è stato rilevato, all’interno di questo piano, una criticità evidenziata
dalla società affidataria. Infatti, a pag. 3 del predetto piano tra i “Punti
di Debolezza” messi in evidenza, tra gli altri, si legge “Informazione
Poco Chiara e Incisiva; Scarsa Comunicazione dell’Operato; Scarso
Rapporto con il Target del Web” e tra le “Minacce Possibili” sono state
rilevate “Mancato Ascolto degli Utenti e Sfiducia degli Utenti”.
Dal drammatico senso letterale di quanto sopra trascritto, delle due
l’una: o tutto quanto fatto in precedenza è risultato inutile (107.000,00
euro utilizzati senza efficacia; buttati via); ovvero l’ulteriore affidamento
per migliorare il Marketing è superfluo. In presenza di tanta pubblicità,
comunicazione e marketing, nessuno ha spiegato pubblicamente ai
cittadini che i salatissimi costi della TARI comprendono l’avviamento
del servizio porta a porta, necessario per evitare l’applicazione della
cosiddetta ecotassa che avrebbe aumentato, quella sì, di gran lunga
il costo della nettezza urbana. Ci chiediamo, come mai a nessuno è
venuto a mente di spiegare ai barlettani che i costi della TARI tra due anni
scenderanno di molto proprio grazie al sistema di raccolta differenziata
del porta a porta? Era così difficile provare a mitigare l’impatto degli alti
costi della TARI con una motivazione tanto reale quanto semplice?
Altra domanda: chi ha deciso come investire le risorse per la
campagna di comunicazione, consentendo di trascurare alcune
emittenti locali? Perché l’esclusione dal piano di comunicazione
dell’emittente Tele Radio Studio 5 che raggiunge l’utenza anziana,
spesso più in difficoltà con l’entrata in vigore del porta a porta? Perché
riservare a Tele Regione un trattamento così poco dignitoso? Perché
escludere la testata giornalistica mensile “Il Fieramosca”? Quali i
parametri scelti e quale atto ufficiale riporta tali parametri e tali scelte?
In una domanda, chiediamo a Lei sindaco e al segretario generale
(sotto la cui competenza c’è la dirigenze dell’igiene pubblica), come
spende i nostri soldi chi ha la gestione di Bar.S.A? Pertanto
Sindaco, tutti i buoni propositi sulle presunte competenze degli
assessori, sulla responsabilità dei dirigenti e sul controllo della spesa da
parte della nostra municipalizzata, rischiano di trasformarsi in messaggi
poco credibili e controproducenti alla stregua della comunicazione sul
porta a porta. Lo abbiamo denunciato in consiglio comunale, quasi a
voler essere, nostro malgrado, delle Cassandre, quando al momento
dell’acquisizione della quota del socio di minoranza da parte del
Comune di Barletta, abbiamo evidenziato che la Bar.S.A. è una società
sana e con i conti in ordine, ma contestualmente abbiamo denunciato
pubblicamente il pericolo che tale società, divenendo giuridicamente di
esclusiva proprietà dell’ente pubblico comunale, potesse trasformarsi
in un “carrozzone” dagli sprechi facili con cui soddisfare gli appetiti
politici».
IL FIERAMOSCA
13
Lettura
Lettura
La lettura a Barletta?
Nessuno peggio di noi
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Invito alla lettura attraverso la conoscenza della propria città,
del proprio territorio e dei suoi personaggi più rappresentativi
L
ragazzi
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a nostra casa editrice come precisa il suo logo esplicativo,
pubblica prevalentemente testi su “Storia e Storie di Puglia”, ma in modo particolare sulla città di Barletta, purtroppo nella
più grande indifferenza delle istituzioni che si ostinano a non voler
considerare il nostro ruolo come sussidiario di quello formativo pubblico, facendosi ostaggio di pretestuose critiche di lividi invidiosi.
Fin dai primi anni della nostra nascita abbiamo intrapreso una
serie di pubblicazioni realizzate per alimentare il piacere della lettura negli alunni nei diversi ordini e gradi della scolarità, a cominciare dal 1989/90 con due edizioni di una Piccola storia di Barletta
raccontata ai ragazzi, tenuta a battesimo dai sindaci Nicola Larosa
(1989) e Raffaele Grimaldi (1990).
Nella prima fascia, quella per i più piccoli, annoveriamo la pubblicazione delle biografie di Eraclio (anche in inglese e… in cinese),
di Peppino De Nittis, di Giovanni Paolo II (un omaggio alla scuola
elementare VII Circolo), mentre è in preparazione un testo su Federico II e Barletta (quante cose ha da raccontare il piccolo svevo sulla
nostra città); e su un gradino leggermente più alto a beneficio delle
scuole medie inferiori e superiori: L’Ofanto, una biografia su Niccolò Fraggianni, testi sulla Disfida di Barletta, la Battaglia di Canne,
Barletta e l’Unità di Italia, una biografia su Pietro Mennea…
Il ruolo decisivo dei docenti
Al di là della nostra buona volontà, è fondamentale, per sensibilizzare l’opera promozionale della lettura fra i ragazzi e nelle famiglie, l’opera promotrice del Comune (bisogna dare atto alla Biblioteca Comunale di sviluppare una costante attività promozionale su
alunni delle scuole, medie ed elementari), ma soprattutto di dirigenti
e di docenti ben disposti verso questa che è una vera e propria missione, mentre, che delusione quando, avvicinandoci al corpo insegnanti, ci sentiamo rispondere: “ma abbiamo altro a cui pensare…”.
Per fortuna, a fronte di insegnanti insensibili, ce ne sono numerosi
altri animati da iniziative finalizzate alla lettura, attraverso la conoscenza della nostra storia (come non esserne orgogliosi!) e dei suoi
principali protagonisti illustrati nei testi del progetto didattico della
nostra casa editrice, realizzato non certo con finalità lucrative, come
adombrato malevolmente da alcuni.
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NOVEMBRE
2014
di associazioni che programmano annualmente un gran numero di incontri culturali,
spesso anche sulla necessità di incentivare i
giovani alla lettura.
Tanto per ricordare alcune realtà: il
Club Unesco annualmente promuove da
anni serate dedicate al libro; la Società Dante Alighieri, nei suoi pochi anni di esistenza,
ha già realizzato numerose serate dedicate
al piacere della lettura; la biblioteca per radi Renato Russo gazzi Mirabilia (presso la Scuola Elementare “Giovanni Paolo II”) incentiva la lettura
per i bambini del quartiere Patalini, e non solo; la
stantino Foschini.
stessa biblioteca comunale
A seguire, nei gior“S. Loffredo” organizza
ni successivi, avrebbeannualmente
iniziative
ro presentato i loro libri
con
le
scuole
primarie
Gianfranco Viesti, Franco
per
alimentare
il
piacere
Cassano, Giacinto Carodella
lettura
negli
studenti
figlio, Michele Cristallo,
più piccoli; per non dire
Raffaele Nigro, Ruggiero
dell’impegno messo da
Mascolo (con una bionumerose scuole, specialgrafia su Teodoro Gianmente quelle elementari
none), Carmen Palmiotta
(la scuola “Giovanni Paoed altri. Fra le altre belle
lo II” alla “Primavera del
“pensate” di Ciccio SalerLibro” dedica un incontro
no (fu proprio sua l’idea)
annuale).
quella di regalare un libro
Degli istituti superiori
per ogni nuovo nato del
un
plauso
particolare me2005. Unica imperdonabirita
il
preside
Giuseppe
le defaillance, della quale
Lagrasta
che
da
quando
feci le mie più vive rimo- I poeti, a Barletta, più numerosi
è
subentrato
nella
direstranze al sindaco attra- dei lettori
zione
del
Liceo
Classico,
verso una lunga “lettera di
doglianze”, fu la circostanza che dal Comu- ha intrapreso una serie di iniziative dirette
ne non fossero state coinvolte le scuole alle a promuovere la lettura (suo è il bellissimo
quali in primis avrebbe dovuto essere rivolto articolo Il piacere della lettura ci salverà,
quel progetto. E in effetti a quegli incontri si Gazzetta del Mezzogiorno del 29 settembre
fecero vivi solo i dirigenti scolastici Alfredo 2012). E a proposito della Gazzetta, come
Basile (“Fraggianni”) e Luigi Terrone (“Gi- ignorare i suoi ripetuti articoli sul tema atrondi”), ma più come consiglieri comunali traverso rubriche diverse, con recensioni
sui libri, reportages su convegni, asterischi
che come operatori scolastici.
su piccoli-grandi eventi della editoria, specialmente pugliese. Della stessa formazione
va dato atto, negli ultimi tempi, a una tra* * *
smissione televisiva sulla Terza Rete conDa allora non è che le cose siano cam- dotta da Nunzio Quarto.
Tra le iniziative più costanti, quelle
biate granché. Nel 2010 curai la pubblicadelle
tre librerie che periodicamente prozione di una antologia di poeti barlettani, ne
muovono
presentazioni di libri, le librerie
inventariai cento (e non erano tutti), mentre
Einaudi,
La
Penna Blu e Cialuna. Ma serve
le librerie mi comunicavano che il numero
a
poco,
e
la
recente chiusura della storica
degli abituali acquirenti di libri, nel corso
Libreria
Liverini
dei fratelli Chiandetti non
dell’anno, era decisamente inferiore. Il che
ha
fatto
che
confermare
la profonda crisi atsignifica che a Barletta i poeti sono più nutraversata dal nostro mondo librario.
merosi dei lettori!
Lettura consigliata? Dalle “Lettere a
Due anni fa, il 21 aprile del 2012, la Terza rete, nel Telegiornale del mattino, riag- Lucilio”, la n. 45, nella quale Seneca parla
giornò la graduatoria dei valori percentuali del giovamento che si può trarre dalla letdei lettori per incidenza regionale. Nulla era tura dei libri, ancorché a quel tempo non
cambiato per quanto ci riguardava come re- era così facile acquistarne, per via degli alti
gione e come città, restando sempre in fondo costi praticati dagli editori, per cui Lucilio
si lamenta con Seneca di aver dall’amico
alla graduatoria l’una e l’altra.
Eppure è strano, perché, ancora più, più consigli che libri, mentre gli piacerebbe
rispetto alla città di Bari, la nostra è piena che fosse il contrario…
N
ell’ultima settimana di ottobre, si
è celebrata in Italia la settimana
della lettura. Ma noi, a Barletta, che ancora oggi conserviamo il primato di peggiori
lettori d’Italia, che dobbiamo celebrare? Un
primato negativo anche quest’anno vissuto
nella più completa indifferenza delle istituzioni (fatte salve alcune scuole), ma anche
nella diffusa apatia delle associazioni culturali (con lodevoli ancorché peregrine eccezioni, ne abbiamo parlato altrove). Di questo deprimente primato nazionale, del quale
avremmo voluto volentieri fatto a meno, me
ne informò per la prima volta il dirigente
scolastico Andrea Messinese, il 28 ottobre
del 2004, esattamente dieci anni fa.
La notizia era riportata dal quotidiano
“La Stampa” di Torino (ma sarebbe stata
poi ripresa nei giorni successivi da altre
testate giornalistiche). L’articolo precisava
che la Puglia, con la Basilicata, era l’ultima
regione italiana come percentuale di lettori
e che in Puglia la città di Barletta, appena
elevata a capoluogo di provincia, risultava
ultima delle ultime (la notizia mi venne
confermata nel corso di una telefonata fatta
alle “Messaggerie Italiane” di Bari). Messinese si ritagliò il pezzo del giornale e lo fissò, con delle pones, proprio nella bacheca
dei comunicati della scuola da dove dispose che non venisse rimosso almeno per un
anno, sperando che nel corso di quel lasso
di tempo la nostra graduatoria migliorasse
(non sarebbe accaduto, né per quell’anno né
per gli anni a venire).
Ne parlammo col sindaco, e Salerno,
non insensibile a questa deprimente notizia, che lo lasciò perplesso, come al suo
solito, d’impulso si attivò per dar vita ad
una iniziativa, Il mese del libro. Sarebbe
partita il 7 marzo del 2005 con una serie di
presentazioni di testi sulla città o sul territorio, oppure volumi di autori o di editori
della nostra regione. A inaugurare la serie di
quindici presentazioni, nella Sala rossa del
Castello, il mio primo volume sulla storia
della città: La storia di Barletta, tenuto a
battesimo dal vice sindaco Raffaele Fiore,
dal prof. Ugo Villani, dal presidente della
Società di Storia Patria Raffaele Iorio e dal
coordinatore della serata il giornalista CoNOVEMBRE
2014
IL FIERAMOSCA
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Appello alla gente di buona volontà
di Francesco Corcella*
A
bbiamo assolutamente bisogno di spiegare alla
gente, a chi lavora, a chi lo cerca e a chi lo ha perduto, a chi è in pensione, a chi studia e a chi ha studiato ed
oggi scappa dal nostro Paese per mancanza di sbocchi e di
opportunità, che solo con una grande ed incisiva pressione
su chi ci governa - da Roma in giù, dalla più grande alla
più piccola istituzione dello Stato - si possono orientare le
scelte politiche utili e necessarie ad una ripresa della nostra
economia, dello sviluppo, delle condizioni di vita generali
di una intera popolazione che crede nel lavoro, lo chiede a
gran voce poiché elemento di dignità umana, di riscatto e
di civiltà!
Abbiamo bisogno che la rabbia, la protesta, l’insofferenza verso tutto e tutti non si trasformi in qualunquismo o,
peggio, in ineluttabile rassegnazione verso una condizione
locale, nazionale, europea e mondiale che pare assalita da un
destino nero, immutabile, senza fine e senza vie d’uscita.
Vogliamo metterci la faccia parlando in piazza, senza
rete, facendo comprendere a tutti che bisogna ripartire dal
lavoro e da un risanamento generale del sistema lavoro, allargando le tutele e i diritti a chi non li ha ed elevando a
rango di leoni tutti coloro che sono ogni giorno umiliati e
mortificati da un mondo del lavoro spregiudicato e senza
regole, fatto anche di furbi, approfittatori e speculatori di
ogni tipo, che badano ad arricchirsi e al solo profitto, che
non sanno guardar lontano ed investire, che non fanno lavorare in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori nei loro opifici, privi di regolare contratto di lavoro e senza pagar tasse, (come quello pseudo-imprenditore andriese, ritenuto
soggetto socialmente pericoloso, il cui patrimonio è stato
stimato in circa 100 milioni di euro e al quale sono stati se-
RISTORANTE
RICEVIMENTI
CONGRESSI
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
questrati e confiscati beni accumulati, verosimilmente, in
modo illecito), sconosciuti a quel mondo sano delle imprese che eppur meritoriamente insistono e resistono sia pur
tra mille difficoltà e rischi mantenendo le loro produzioni
sul nostro territorio ed offrendo opportunità di lavoro ai
nostri concittadini.
Vogliamo additare al ludibrio pubblico quei politicanti che
vedono nella politica il momento più sicuro per arricchirsi
e allargare il patrimonio personale, senza mai dedicare un
solo momento ai problemi della gente né assumersi la responsabilità di una rappresentanza capace.
È con questo spirito unitario che siamo andati a Roma
il 25 ottobre a sostenere queste proposte e per contrastare le varie forme di vecchie e nuove povertà, per dare un
lavoro, quello dignitoso e per tutti, agli oltre 3 milioni di
disoccupati e a tutte quelle forze giovani e fresche che lo
aspettano da tempo e che possono rigenerare profondamente l’intero “sistema Paese” anche da un punto di vista
morale e dell’ottimismo.
* Moderatore CGIL
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IL FIERAMOSCA
17
Speciale Vinella 2
LE DELIRANTI FARNETICAZIONI DEL RAG. VINELLA
Schizzi di fango sull’Archivio
della Memoria del Settembre ‘43
E non solo, ma anche sulle massime autorità istituzionali che, dal Presidente
della Repubblica al sindaco di Barletta, dell’Archivio della Memoria rispettano
la lodevole attività. Incomprensibile il silenzio del primo cittadino.
di Renato Russo
I
l 23 settembre, alla vigilia della presentazione dell’ultimo
quaderno dell’Archivio della Memoria, il rag. Nino Vinella ha diffuso un farneticante comunicato, diretto a svilire l’opera
dell’Archivio della Memoria in tutti questi anni, definito “una
sovrastruttura parassitaria creata, incentivata e finanziata dal
Comune di Barletta al solo scopo di autoreferenziare i soggetti
operanti al proprio interno nei seguenti settori: assegnare committenze editoriali a mezzo stampa e televisione nella più assoluta
ed incontrastata discrezionalità e con il tacito assenso dei dirigenti comunali di riferimento nei vari PEG di competenza…”. Ci
mancava solo che aggiungesse: “con la compiacente connivenza
dei Presidenti della Repubblica ed altre massime autorità istituzionali”, l’ultimo, l’anno scorso il ministro alla Difesa, che in tutti
questi anni ne hanno apprezzato la lodevole attività.
Affermazioni deliranti ma al tempo stesso gravemente offensive, per cui inconcepibile è il persistente silenzio del sindaco
non solo per tutelare la dignità del prof. Di Cuonzo che, avviato
a questo patriottico ardore dalla prof.ssa Maria Grasso Tarantino,
ha dedicato e continua a dedicare tanto del suo impegno a questa
nobilissima causa, ma anche per salvaguardare il valore stesso di
queste eroiche pagine della nostra storia che da queste turpi parole
sono vilmente infangate.
L’Archivio della Resistenza e della Memoria opera da molti anni in spirito di assoluta disinteressata dedizione. Una cosa è
certa, nessuno si è arricchito da questa attività, svolta soltanto per
spirito di amore per la città. È un dato di fatto incontrovertibile che
la sua ultradecennale attività (di cui le pubblicazioni rappresentano la parte documentale per una doverosa conoscenza attuale ma
anche a futura memoria), ha nobilitato una parte della nostra più
recente storia fino a pochi anni fa dimenticata.
Dobbiamo infatti all’Archivio della Memoria e della Resistenza, e al suo infaticabile promotore e animatore, se in questi anni
Barletta è diventato il principale punto di riferimento delle tragiche giornate del Settembre del 1943 nel Mezzogiorno d’Italia! Un
apprezzamento riconosciutoci a cominciare dalla massima autorità dello Stato, cioè dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non solo, ma anche dai presidenti della Repubblica che
lo hanno preceduto, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, nonché dall’unanime stima venuta dagli ultimi sindaci che si
sono succeduti alla guida della città: Francesco Salerno, Nicola
Maffei e oggi Pasquale Cascella. Nonché dai massimi esponenti
della Regione e della Provincia che hanno seguito, in tutti questi
anni questa meritoria attività così come i vertici delle nostre Forze
Armate quando hanno manifestato sempre il loro apprezzamento,
né vogliamo dimenticare i grandi ospiti protagonisti nazionali di
quelle memorabili giornate rievocative a Barletta: Shlomo Vene-
18 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
zia, Roberto Olla, Gerhard Schreiber e numerosi altri. E come non
ricordare le migliaia di alunni delle nostre scuole che da questo
infaticabile lavoro sono restati informati e sensibilizzati. Per non
dire di un’intera città, fin qui orgogliosa di essere decorata di due
medaglie d’oro, e che oggi - se dovessimo dar credito alle offese farneticanti di questo signore - dovrebbe prendere atto di una
clamorosa turlupinatura, dell’esistenza di un archivio parassitario,
creato, incentivato, tollerato e finanziato con i soldi del Comune.
Ma queste sono accuse pesantissime dirette anche al Comune, dirette ai suoi uffici, ai suoi assessori, soprattutto al suo sindaco. E
come non dolerci dell’assenza del sindaco che con il suo persistente silenzio contribuisce ad alimentare un clima di inquietante
omertosa sospettosità?
A un certo punto della sua vaneggiante denuncia, il rag. Vinella
parla di usurpazione di titoli, di competenze, di spazi e utilità e
servizi spettanti alle strutture ufficiali del Comune di Barletta…
Evidentemente parla di se stesso, così come quando, poco dopo,
chiede un severo accertamento dei ruoli ricoperti alla luce dello
Statuto Comunale,… proprio lui, notoriamente sedicente millantatore di una presidenza cannense inesistente!
E quanto all’attività editoriale che quelle pubblicazioni hanno
promosso, fin qui da tutti universalmente apprezzate, hanno costituito oggetto di un costosissimo lavoro che a mala pena - come
tutti sanno - fanno rientrare nel costo editoriale, atteso che per libri
del genere non c’è mercato e che si possono solo regalare a biblioteche, scuole, città, appassionati cultori, in Italia e nel mondo,
per farci conoscere e apprezzare. Com’è del resto tutta la nostra
attività editoriale sulla città, un atto d’amore per la nostra storia e
la storia del nostro territorio attraverso i suoi maggiori personaggi.
Considerarci “mercanti di libri” è vergognoso, un’offesa che ricade sulla malvagità di chi l’esprime avventatamente.
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IL FIERAMOSCA
19
Prefettura
LA PREFETTURA DELLA BAT
CONTRO DROGA E BULLISMO
I
l 22 ottobre, presieduta dal Prefetto Clara Minerva, si è
tenuta una seduta del comitato provinciale per l’ordine e
la sicurezza pubblica dedicata all’individuazione di strategie di
prevenzione e di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e
dei fenomeni di bullismo nelle scuole, in attuazione della direttiva
diramata dal Ministro dell’Interno lo scorso 15 settembre.
All’incontro hanno partecipato, unitamente ai vertici
provinciali delle Forze di Polizia di Bari e di Foggia, il
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni
di Bari, il Procuratore della Repubblica di Trani, il Presidente
della Provincia, i Sindaci, il dirigente dell’ufficio scolastico per
l’ambito territoriale per la Provincia di Bari ed il Direttore del
Dipartimento Dipendenze Patologiche della ASL BAT.
Il Prefetto ha, preliminarmente, reso noto che nel corrente
anno sono pervenute in Prefettura da parte delle Forze di Polizia
607 segnalazioni per detenzione per uso personale di sostanze
stupefacenti, delle quali il 7% riguardano minorenni.
È stato poi evidenziato come il Ministro dell’Interno, con
l’avvio del nuovo anno scolastico, ha inteso dare impulso ad
una rinnovata azione di prevenzione e contrasto allo spaccio di
sostanze stupefacenti ed al fenomeno del bullismo.
In tale contesto è stata promossa anche in questa provincia
l’attivazione dallo scorso 28 ottobre, dell’utenza telefonica
43002 attestata presso le centrali operative delle Questure, alla
quale segnalare con sms gratuiti episodi di spaccio e di bullismo
rilevati all’interno delle scuole e nelle immediate adiacenze. Il
messaggio dovrà contenere all’inizio l’indicazione della provincia
nella quale si è verificato l’evento da segnalare.
Il Comitato ha assunto le seguenti iniziative:
- criteri per la ripartizione delle segnalazioni tra Polizia di Stato e
Arma dei Carabinieri;
- i dati sull’andamento dei fenomeni saranno raccolti
trimestralmente ed analizzati da un Gruppo di Lavoro costituito
presso la Prefettura;
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20 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
Alcune fasi dell’incontro
- proseguiranno, con la collaborazione sinergica delle Forze di
Polizia con le altre istituzioni coinvolte, i progetti di formazione
ed informazione sui danni connessi all’uso di droghe con
il coinvolgimento degli insegnanti e dei docenti e sull’uso
inappropriato della rete e anche sui profili di carattere penale;
-pubblicizzare il nuovo servizio telefonico anche mediante i
mezzi di comunicazione maggiormente usati dai giovani, quali i
social network e i siti web;
-sensibilizzare gli Enti locali per la più capillare diffusione
dell’iniziativa;
- intensificare da parte delle Forze di Polizia i servizi di vigilanza
delle scuole, anche con l’intervento di gruppi cinofili.
Al termine della riunione è seguita una conferenza stampa allo
scopo di assicurare la diffusione dei contenuti dell’iniziativa anche
attraverso gli organi di informazione locale.
IL FIERAMOSCA
21
Mondo della chiesa
Via dei Muratori
Riceviamo e volentieri pubblichiamo due mail di
Aldo Musti sull’annosa questione di via dei Muratori
“IL SICOMORO DI ZACCHEO
Percorso di etica teologica”
Il nuovo libro di mons. Domenico Marrone
Direttore dell’ISSR di Trani
Si discuta in Consiglio di via
dei Muratori ovvero del
mancato rispetto delle regole!
Ill.mo sig. Sindaco,
le Sue parole: “ogni episodio al di fuori della legalità non
può che essere considerato offensivo della storia civile della nostra città” (dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 2 agosto 2014),
trovano parecchi riscontri nell’annosa questione di via dei Muratori.
Infatti, a causa delle precedenti amministrazioni, al di fuori
della legalità:
1. un progettista, varia la previsione viaria della striscia di via
dei Muratori;
2. altro progettista, elimina la suddetta previsione viaria “variata”;
3. ancora altro progettista, realizza sulla striscia eliminata, un’opera pubblica in difformità al vigente P.R.G. e senza eseguire gli
espropri previsti e necessari nel “rispetto delle regole”;
4. vi è di più, il 2009, alcuni dirigenti comunali propongono al
Consiglio comunale l’acquisizione di aree, già, sistemate a
strada pubblica il 2007;
5. e, da ultimo non per gravità, arriva il Consiglio comunale n.
51/2011, ci racconta che la variante ‘79: “… per mero errore,
per mera distrazione non fu riportata sui grafici…” del vigente P.R.G., adeguato alla L.R. 56/80 con deliberazione di
Giunta Regionale n. 564 del 17.04.2003.
Strano!
Visto che “le 5 traverse” della zona merceologica di via Foggia, che sono il segno distintivo della stessa variante ’79, le ritroviamo in tutte le indicazioni scritto-grafiche della variante di
adeguamento del P.R.G. vigente alla L.R. 56/80, approvata dalla
Regione Puglia con la deliberazione 564/2003.
Ecco, di seguito, ill.mo sig. Sindaco, alcuni punti della deliberazione di Giunta Regionale n. 564/2003, che confermano la
variante ‘79: il punto 3 (Contenuti), riporta: “…Altre varianti
hanno riguardato le zone produttive, sia sul versante orientale
che su quello occidentale la viabilità …”, e il punto 3.5.2 (La
superficie delle zone), rappresenta la “… zona omogenea “D”:
la sottozona “D2”, distinta in 12 perimetrazioni...” partorite,
proprio, dalla variante ’79.
Alla luce di quanto precede, ill.mo sig. Sindaco, facciamo
seguire i fatti alle parole!
Le ho già chiesto due mesi addietro e continuo a chiederle di
voler proporre al Consiglio comunale, la modifica dell’illegittimo e inutile punto 2, della deliberazione di Consiglio comunale
n. 51/2011, al fine di allinearla al rispetto della legalità.
Ringraziandola del cortese riscontro, rinnovo i miei più deferenti saluti.
Lettera aperta ai Consiglieri
Caro Consigliere ti ho scritto…
Ma tu non mi hai risposto!
Caro Consigliere,
ti ho scritto l’11 ottobre 2013, per invitarti ad istituire una
COMMISSIONE DI INDAGINE, per la scomparsa degli originali
di alcune tavole grafiche della variante al PRG di Barletta adottata
dal Consiglio comunale con delibera del 13 marzo 2000. Ma tu
non mi hai risposto!
Ti ho scritto il 6 marzo 2014, per invitarti a far tua la mia
proposta di invitare i progettisti del vigente PRG in un prossimo
Consiglio comunale per chiarire la scomparsa della maglia D2-06
dalle indicazione grafiche del vigente P.R.G. Ma tu non mi hai
risposto!
Ti ho scritto il 26 marzo 2014, per inviarti la prova documentale che gli stessi progettisti hanno inviato il 2000 al Comune di
Barletta per l’adozione della variante, le tavole grafiche con la
maglia D2-06, e il 2001 invece, hanno inviato in Regione le tavole
grafiche senza la maglia D2-06. Ma tu non mi hai risposto!
Ti ho scritto il 3 luglio 2014, ti ho chiesto di poter essere ascoltato in sede di Consiglio comunale, al fine di rappresentare al Sindaco, alla Giunta e all’intero Consiglio comunale la situazione di
grave “discordanza” tra le tavole grafiche depositate e approvate
dalla Regione Puglia, rispetto a quelle adottate dal Consiglio comunale, al fine di superare il denunciato contrasto, in ossequio al
principio di legalità, buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione. Ma tu non mi hai risposto!
Ti scrivo oggi, alla fine di ottobre 2014, per informarti
dell’usurpazione della via dei Muratori, per i gravi fatti rappresentati dalla mia nota inviata al signor Sindaco, il 19 settembre 2014.
Ma questa volta tu mi risponderai?
Caro Consigliere, poiché, tu rappresenti tutti noi e puoi fare
più di me, se davvero ti sta a cuore la legalità, la trasparenza e la
partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, fai qualcosa
oppure fai solo finta di rappresentarci?
Cordiali saluti
Cataldo Musti
Cataldo Musti
22 IL FIERAMOSCA
2014
2014
NOVEMBRE
NOVEMBRE
L’
attribuzione del
titolo
ad
una
qualsiasi opera è sempre impresa ardua. Nel
menzionare il sicomoro
abbiamo voluto rendere
omaggio all’albero che il
Vangelo ha scelto come
pianta degna di “elevazione”, capace di dare
altezza e visione a Zaccheo, piccolo di statura.
Riteniamo che possa essere la cifra simbolica del
rinnovamento della teologia morale avviato dal
Concilio Vaticano II. Infatti, i padri conciliari hanno voluto che
la morale tradizionale doveva rinnovarsi
e ne hanno indicato il criterio: la morale
cristiana, in quanto disciplina teologica,
deve esporre «l’altezza (celsitudinem)
della vocazione dei fedeli in Cristo e il
loro obbligo di portare frutto nella carità
per la vita del mondo». In fedeltà al dettato conciliare, la morale cristiana degli
ultimi cinquant’anni si è profondamente
rinnovata. Ne è prova la produzione dei
nuovi manuali nella continuità/discontinuità con quelli tradizionali sia per metodo come per contenuto.
Il presente manuale, frutto dell’interattività didattica quasi trentennale
docente/studenti, si mette sulla scia di
quelli finora pubblicati, con l’obiettivo di
didattizzare i contenuti che dal Concilio
ad oggi hanno caratterizzato la teologia morale fondamentale. Esso intende
offrire soprattutto agli studenti, oltre
che a quanti desiderano accostarsi alle
conoscenze teologico-morali, uno strumento didattico funzionale agli scopi
previsti nel processo di insegnamento/
apprendimento della disciplina; flessibile, cioè adattabile per circostanze
diverse, per cui chi lo consulta non necessariamente deve seguire il filo di una
lettura progressiva ma può intraprendere l’approfondimento avviando la lettura
liberamente da uno o dall’altro capitolo;
aperto, capace di ulteriori estensioni e
perfezionamenti da parte del lettore e/o
studente a motivo del carattere dinamico della ricerca teologica; user-friendly,
cioè facilmente usabile e comprensibile.
Dal punto di vista dei contenuti, il
manuale è in linea con quanto molto significativamente indicato dal già citato
paragrafo 16 del decreto conciliare Optatam Totius: “Si ponga speciale cura nel
NOVEMBRE
2014
perfezionare la teologia
morale, in modo che la
sua esposizione scientifica, più nutrita della dottrina della Sacra Scrittura, illustri l’altezza della
vocazione dei fedeli in
Cristo e il loro obbligo di
portare frutto nella carità
per la vita del mondo”.
È una formulazione
estremamente
concisa
e complessa, che dice
il senso di un rinnovamento, almeno per tre
aspetti. Innanzitutto si
sottolinea l’importanza
di una esposizione scientifica della
riflessione morale. La parola “scientifica” è usata non nel senso delle scienze
naturali o umane, ma nel senso medioevale del termine, dove la scienza è cognitio per causas, cioè conoscenza che
si attinge risalendo alle cause della realtà, oggi potremmo dire conoscenza profonda della natura delle cose. Si sottolinea quindi questa esigenza di maggiore
scientificità, di maggiore rigore scientifico nell’esporre la morale. Si afferma
poi che occorre restituire centralità
alla Bibbia. Il terzo aspetto di novità
è quello già indicato sopra e riguarda
l’oggetto della riflessione morale: “che
illustri l’altezza della vocazione dei
fedeli in Cristo”. Si dice, cioè, che la
vita morale prende senso a partire dalla
vocazione dei fedeli in Cristo e “il loro
obbligo di portare frutti nella carità per
la vita del mondo”. La vita morale prende spunto di qui, è caratterizzata da
questo obbligo: l’obbligazione morale è
l’aspetto che caratterizza la dimensione più specifica dell’etica. Portare frutti nella carità richiama il portare frutti
giovanneo: l’albero buono è quello che
porta frutti buoni. La misurazione della
bontà dell’albero la si dà a partire dai
frutti che produce. “Nella carità”: la sintesi di questo portare frutti è la carità;
“per la vita del mondo”: un impegno a
fare del mondo sempre più il luogo di
accoglienza del Regno. Il Regno viene
dall’alto, come dono, ma la creazione
delle condizioni perché a questo dono si
possa attingere è data da un impegno
nei confronti del mondo, da parte dei
credenti e dei non credenti, di tutti gli
uomini di buona volontà, che in qualche
modo portano frutto nella carità. L’obbligazione è l’impegno a vivere inten-
samente il mistero della carità in tutte
le sue dimensioni e sfaccettature, come
il mistero che modifica dal di dentro,
come un soffio, la realtà, restituendole
quella originaria capacità di bontà che
purtroppo ha perduto, in conseguenza
del limite umano, della presenza del
male, del peccato.
Un nuovo impulso al primato della
carità in teologia morale e a proseguire il suo cammino di rinnovamento deriva dall’esortazione apostolica di papa
Francesco Evangelii gaudium. La proposta morale - secondo la Evangelii gaudium - non può ridursi ad un sistema
normativo, ma si tratta di una proposta di «vivere ad un livello superiore»,
basato sull’esperienza dell’amore di Dio
in Gesù Cristo e contemporaneamente
su «un’attenzione rivolta all’altro» che
porta al suo riconoscimento, che avvia
il «vero dinamismo della realizzazione
personale».
Ne scaturisce l’impegno a semplificare la proposta morale per guadagnare chiarezza e profondità: «Si tratta di
“osservare”… quel comandamento nuovo che è il primo, il più grande, quello
che meglio ci identifica come discepoli
di Cristo (Gv 15, 12)… quando gli autori
del Nuovo Testamento vogliono ridurre
ad un’ultima sintesi, al più essenziale, il
messaggio morale cristiano, ci presentano l’ineludibile esigenza dell’amore
del prossimo» (Rm 13,8.10; Gc 2,8; Gal
5,14; 1Ts 3,12)». Il che non significa ridurre la dottrina cristiana, ma piuttosto
renderla più autentica ed efficace: «Per
giungere ad un punto di maturità, cioè
perché le persone siano capaci di decisioni veramente libere e responsabili».
In questa prospettiva si colloca l’impianto contenutistico del presente manuale che nelle sue tre sezioni presenta
rispettivamente le questioni introduttive della teologia morale (Sezione I), le
strutture antropo-epistemiche (Sezione
II) e le strutture dell’agire morale (Sezione III). L’architettura del manuale tiene conto dei requisiti fondamentali che
devono caratterizzare un testo. Il testo
richiama la metafora del “tessuto”, della “trama” di singoli fili che danno vita
a un insieme organico (in latino textus
è participio passato di texere, tessere).
È un discorso in quanto “legato”, tenuto
insieme da un ordito e una trama coesa e coerente, utile e significativo per
acquisire conoscenze sia da parte degli
studenti dei corsi di teologia che del lettore comune.
Nell’articolazione dei contenuti, una
particolare attenzione è stata rivolta
alle scienze umane. La teologia morale,
essendo scienza assiologica e normativa rischia di descrivere un uomo ideale
che nella realtà non esiste e necessita
di un integrazione attraverso l’utilizzo di
scienze umane (psicologia, pedagogia,
sociologia, ecc.). Attraverso il contributo della teologia e delle scienze dell’uomo, si possono cogliere gli aspetti diversi dell’uomo e del suo manifestarsi
attraverso l’agire morale. (…)
mons. Domenico Marrone
IL FIERAMOSCA
23
In città
NOTIZIE IN BREVE
MONS. FONSECA HA CONCELEBRATO
CON PAPA FRANCESCO 60 ANNI DI SACERDOZIO
Monsignor Cosimo Damiano Fonseca ha concelebrato con Papa
Francesco il 60° anniversario della sua ordinazione presbiterale
nella Cappella della Domus Sanctae Marthae in Vaticano. Subito
dopo il rito il Santo Padre si è intrattenuto con mons. Fonseca il
quale ha donato a Papa Francesco una copia facsimilare del Codice
patavino 322 contenente le opere di Gioacchino da Fiore edito
dallo stesso prof. Fonseca per il Centro internazionale di Studio
gioachimiti di cui è Direttore scientifico.
Fonseca, nato a Massafra il 12 febbraio 1932, è stato ordinato
sacerdote il 19 settembre 1954 da mons. Francesco Potenza,
vescovo di Castellaneta. È considerato uno dei più qualificati
studiosi del Medioevo euromediterraneo come dimostrano gli
oltre settecento titoli della sua produzione scientifica.
Ha ricevuto lauree honoris causa, premi nazionali e internazionali,
riconoscimenti di prestigiosi Istituti di ricerca. È stato il primo
Rettore per dodici anni dell’Università degli Studi della Basilicata.
È accademico Nazionale dei Lincei.
ACQUISIZIONE DI PALAZZO DELLA MARRA
AL PATRIMONIO COMUNALE
È stato compiuto un altro significativo passo avanti verso l’acquisizione di Palazzo Della Marra al patrimonio del Comune di
Barletta. Questa mattina a Bari, negli uffici della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, il sindaco
Pasquale Cascella ha sottoscritto con la dott.ssa Maria Carolina
Nardella, Direttore regionale del Ministero per i Beni culturali e
MAURO MONOPOLI PRIMEGGIA A PARIGI
Mauro Monopoli (14 anni) si è aggiudicato nei mesi scorsi, il secondo premio al prestigioso “Tournoi
International de Musique de Paris”
(TIM Competition) nella categoria Archi senza limiti di età. Mauro
Paolo si è aggiudicato il prestigioso
premio dopo aver superato preselezioni, ottavi di finale, quarti di finale, semifinale e finale eseguendo i
seguenti brani: Concerto di Lalò per
violoncello e orchestra, Concerto di
Elgar per violoncello e orchestra,
Concerto di Saint-saens per violoncello e orchestra, Romance di
Faure, Variazioni di Paganini su tema di Rossini e un brano dai Pezzi popolari di Schumann per violoncello e pianoforte.
paesaggistici della Puglia, e la dott.ssa Giuliana Dionisio, direttore
regionale dell’Agenzia del Demanio Puglia e Basilicata, l’accordo
di valorizzazione per l’acquisizione del palazzo a titolo non oneroso al patrimonio artistico della città.
È stata così conseguita una
ulteriore tappa lungo il percorso procedurale e amministrativo per
il trasferimento del bene, avviato con la sottoscrizione lo scorso 4
luglio del verbale di approvazione del programma di valorizzazione presentato dal Comune di Barletta e con la successiva approvazione - il 28 luglio - da parte del Consiglio comunale.
Resta, ora,
da formalizzare entro 120 giorni l’atto di trasferimento.
“BIBLIOPRIDE 2014”
L’Amministrazione comunale ha aderito a “Bibliopride” 2014, la
terza Giornata Nazionale delle Biblioteche, patrocinata dal Presidente
della Repubblica e promossa per l’intero mese di ottobre su tutto il
territorio nazionale dall’Associazione Italiana Biblioteche (AIB),
con l’obiettivo di riaffermare l’importanza del Sistema Bibliotecario
Nazionale per la crescita culturale, economica e sociale. A Barletta,
il Bibliopride 2014 si svolgerà attraverso le iniziative promosse
dalla Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo”, con l’intento
di promuovere e favorire l’abitudine alla lettura, le occasioni
di socializzazione e la fruizione del servizio bibliotecario. In
particolare, è stato proposto un nuovo appuntamento con “Una
notte in Biblioteca” in collaborazione con la Cooperativa Lilith,
la Compagnia teatrale “Fatti di sogni” e l’Associazione Culturale
“Laportablu”, rivolta a bambini di età compresa tra gli 8 e 10 anni.
NOVEMBRE
2014
LA BALLATA DELLE STREGHE
“PIOVONO STORIE” PRESSO LA SALA S. ANTONIO
Nell’ambito della Rassegna Piovono
Storie: sabato 18 ottobre presso la Sala
della Comunità S. Antonio di Barletta, è andata in scena La ballata delle
streghe, spettacolo a cura di attori e
burattini a cura di Room to play.
La strega Pangrattata non lancia malefici da troppo tempo, perciò la strega del noce di Benevento, regina delle
streghe, la mette alla prova. La strega
Pangrattata tornerà alle sue vecchie
pratiche dispettose o troverà assieme ai
bimbi un modo per gabbare la malefica regina? Uno spettacolo interattivo e
coinvolgente per divertirsi e imparare a
guardare oltre le apparenze.
Storie, luci, colori, emozioni, pupazzi, burattini, attori e risate: il
Teatro. Nella casa del cantastorie arriva l’autunno e Piovono Storie!
IL FIERAMOSCA
25
Storia locale
PEDICO
Il camposanto tra passato e presente
Non c’è pace tra i salici!
di Michele Grimaldi
P
Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio
Barletta
er inquadrare il
periodo storico e
le cause che spinsero i governanti dell’epoca ad individuare un terreno al di
fuori delle mura della città
ove seppellire i defunti,
dobbiamo risalire ai primi
anni del secolo XIX.
Il camposanto, come
spazio strutturato, delimitato e destinato all’uso
esclusivo della sepoltura, è
una iniziativa relativamente recente. Fino agli inizi
del 1800 vi era la pratica di
seppellire i defunti all’interno delle Chiese e, nel
corso dei secoli, il potere
statuale e quello ecclesiastico tentarono in diverse
Fig. 1 - Prospetto della cappella
occasioni di vietare l’antico costume sia per preoccupazioni di carattere igienico sanitario un camposanto fuori dall’abitato per la
(leggi epidemie varie n.d.r.) che per motivi inumazione de’ cadaveri umani”. La legge
di dignità dei luoghi di culto, ma senza ot- all’art. 3 stabiliva inoltre che “… la costrutenere alcun tipo di risultato positivo.
zione de’ camposanti sarà cominciata nel
Nel Regno delle due Sicilie la sepoltu- corrente anno (ricordiamo 1817), e dovrà
ra di tutti i defunti avveniva, con alcune trovarsi ultimata in tutto il Regno per la
distinzioni di carattere “finanziario” (chi fine del milleottocentoventi”. Come si può
più può pagare meglio viene sistemato) evincere, anche duecento anni fa esisteva
all’interno delle Chiese soprattutto per un divario a dir poco ampio tra le intenzioinumazione (nuda terra) al di sotto del pa- ni, sempre buone, dei governanti che spevimento e tumulazione (tomba murata) per ravano di espletare tutti gli adempimenti
alcuni particolari cittadini.
(acquisto o esproprio terreni, progetto e
Tutto questo iniziò a cambiare l’11 relativa esecuzione) in appena tre anni,
marzo 1817 allorquando Ferdinando I in netto contrasto con l’innumerevole seRe del Regno delle due Sicilie emanò una rie di ostacoli che si sarebbero incontrati
legge, pubblicata in Napoli quattro gior- e la velocità tipica del bradipo (l’animale
ni dopo, con la quale si stabiliva che “Il più lento sulla terra) tenuta in ogni epoca
costume di seppellire i cadaveri umani in dalla burocrazia. A dimostrazione di ciò si
sepolture stabilite dentro, o vicino i luoghi pensi che per la sola scelta del progetto da
abitati, abolito fra le più colte nazioni, non adottare ci vollero ben ventisei anni cioè
potrebbe essere ulteriormente tollerato fino al 1843 quando il Comune di Barletnel nostro Regno senza grave pregiudizio ta, Sindaco De Donato ed Intendente della
della salute pubblica… abbiamo risoluto Provincia di Terra di Bari il Marchese di
di sanzionare e sanzioniamo la seguente Montrone “… in seguito di approvazione
legge: art. 1 In ogni Comune de’ nostri re- di S.E. il Ministro Segretario di Stato degli
ali dominj al di qua del faro sarà stabilito affari interni, con autorevole Ministeriale
NOVEMBRE
2014
de’ 17 giugno corrente
anno (1843), partecipata
dal signor Sottintendente
del distretto, con ufficio
de’ 28 del mese istesso
n. 6416 devesi stabilire
l’appalto per la costruzione del Camposanto in
questo Comune di Barletta col metodo di tumulazione: sull’ammontare
della spesa di ducati diciottomila e novecento:
giusta il progetto compilato dall’architetto signor
D. Francesco Sponzilli
capitano del Real corpo del Genio il giorno 2
maggio ultimo: adottato
dal consiglio comunale
con l’atto deliberativo de’
7 detto mese: e sulle basi
stabilite dal consiglio
istesso con la deliberazione de’ 4 corrente
luglio, riconosciuto dal consiglio d’Intendenza”.
L’ing. Sponzilli, nato a Barletta alla
fine del 1796 ed in odore di appartenenza alla massoneria, nella presentazione del
progetto spiegava che “… il Cimitero è un
Monumento che racchiude oggetti sommamente sacri e cari al cuore dell’uomo incivilito. È un luogo però che mentre invita
l’animo a volgervi le più soavi e profonde
contemplazioni, respinge nel medesimo
tempo i sensi perché contiene tutto quello che vi è di più lurido e disgustevole
negli avanzi dell’umana caducità (crudo
ma lucidissimo!) … I moderni avendo finalmente adottato il vetusto saggio consiglio di seppellire i morti fuori l’abitato, e
raccogliendo le tombe di una intera Città
in un edificio solo, hanno voluto fare del
Camposanto un luogo di pubblico diporto”. Con queste considerazioni si può ben
capire quanto avanti fosse il pensiero di
Sponzilli e la sua relazione, dopo un inizio narrativo, continuava con l’esposizione
tecnica illustrando che “… Il sito di lui
IL FIERAMOSCA
27
Storia locale
(del camposanto n.d.r.) è a destra della
via Regia per Napoli sull’alta cima di un
ciglione che esposto a tramontana domina
il lido adriatico. Una strada vicinale carreggiabile parallela alla consolare istessa,
dalla Città vi conduce. L’area è un quadrilungo del quale i lati maggiori hanno ciascuno palmi 600 (il palmo napoletano fino
al 1840 corrispondeva a 0,2633333670
metri) e 400 i minori. Vi accedono i fedeli per un vestibolo prostilo (tempio ornato
di colonne sulla fronte anteriore) sostenuto da otto robuste colonne di carattere
greco-toscano. Vi entrano i carri mortuari
per quattro porte corrispondenti a’ quattro
partimenti principali delle tombe”.
Dopo qualche altra indicazione tecnica
arriva la descrizione della cappella che, da
molti, è stata una chiara conferma dell’appartenenza dello Sponzilli alla Massoneria Infatti il progettista argomentava che
“… Nel bel mezzo dell’area sorgerà una
Chiesetta rotonda chiusa dentro una Piramide quadrangolare (avete presente il
lato ‘frontale’ del biglietto da un dollaro
statunitense? C’è una piramide che è uno
dei simboli occulti legati alla Massoneria
e all'Ordine degli Illuminati n.d.r.) che è la
forma destinata dagli antichi egizi a grandiosi monumenti funebri” (fig. 1). A questo
punto scaturiscono due lecite quanto ovvie
considerazioni: o Sponzilli era un appassionato di architettura funebre egizia, come
riporta nella relazione, o dava la riportata
spiegazione della forma piramidale solo
per non svelare la sua non tanto “presunta”
appartenenza alla Massoneria.
Il parto del progetto fu sicuramente
lungo e travagliato ma, la riuscita, fu senza
dubbio di alto livello architettonico e soprattutto funzionale tant’è che in una rivista specializzata di architettura “Poliorama
pittoresco” del 1845 l’autore dell’articolo
scriveva ammirato del Camposanto di Barletta “… che da lungi è scorto dal peregrino e destar non può nella costui mente
che l’idea di un campo santo, perché la
sua architettura ha tipo precipuo, onde
con altri non possono essere menomamente confusi. Lo Sponzilli seppe dunque dare
la impronta funebre alle sue costruzioni, e
il viandante, anche distratto e frettoloso,
riconosce subito la dimora dei morti, si
scopre e recita una preghiera”.
I lavori aggiudicati alle ditte Matera di
Andria e Montenero di Canosa, ebbero termine il 1845, almeno ufficialmente, perché altri interventi di diverso
tipo proseguirono anche negli anni
successivi e questo perché furono
autorizzate le costruzioni delle
cappelle gentilizie private e quelle
riservate alle congregazioni come
quelle concesse alla Congrega di
S. Carlo Borromeo, S. Antonio da
Padova, della Santa Croce e del
Purgatorio. Tra le gentilizie private sono da segnalare per il loro pregevole stile architettonico quelle
delle famiglie De Leone, Bonelli,
Casardi, Perfetti, Reichlin, Parlender, Del Negro, Scuro e Ortona,
cappella questa che ha un mezzo
busto del Cristo opera dello scultore molfettese Cifariello.
Una citazione a parte merita
la Cappella gentilizia chiamata di
Nazareth al centro, in questi giorni, della “querelle” appena principiata tra la famiglia Portone e il
Capitolo metropolitano dell’Arcidiocesi Trani Barletta Bisceglie
e Nazaret. Del problema, che ha
assunto un profilo amministrativo
e giudiziario, come è nostro costume, non intendiamo volutamente
occuparcene invece, della parte
strettamente storica è nostro compito rendere edotti i lettori che così
Fig. 2 - La Cappella Sepolcrale degli Ascritti alla gentilmente ci seguono.
Chiesa di Nazareth
Tutto ebbe inizio il 9 novembre
28 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
1885 allorquando il sacerdote Baldassarre
Rossi scriveva, in terza persona, al Sindaco e alla Giunta Municipale di Barletta “…
Il Sacerdote Baldassarre Rossi Direttore
della Chiesa di Nazaret volendo ergere
una Cappella gentilizia nel Camposanto e
avendo scelto un sito a mezzogiorno e propriamente quello contiguo alla Cappella
della Congrega dello Spirito Santo”. L’iniziativa però non ebbe seguito in quanto, a
margine della richiesta del sacerdote Rossi,
l’Ufficio Tecnico del comune scrisse che
“… Quest’Ufficio si è recato col Sig. Rossi
al Cimitero per le pratiche necessarie ma
dietro consenso dello stesso (Rossi n.d.r.)
non si diede esito alla domanda”. Primo
tentativo, nulla di fatto.
Il Rossi tornò alla carica (forse era stato
convinto?) quasi un anno dopo, il 4 dicembre 1886, con una lettera, inviata questa
volta solo al Sindaco e con una precisazione importante o se volete fondamentale
per quello che sta succedendo oggi. Il Rossi scriveva “… Il sottoscritto (senza nome
e soprattutto titolo n.d.r.), domanda a V.S.
Illma la concessione di metri quadrati 77
di terreno in questo Camposanto, sito sul
Viale normale all’entrata e più precisamente al lato del tumulo del Sig. Fonsmorti per costruire una Cappella gentilizia pei
Devoti ascritti alla Chiesa di Nazaret”.
Sicuramente non sarà sfuggita la destinazione della Cappella ma, se così fosse,
repetita iuvant e quindi “… pei devoti”.
Anche in calce a questa lettera il parere dell’Ufficio Tecnico che, nella persona
dell’ing. Scaramella, il 10 dicembre 1886
comunicava “…L’area richiesta di m²
77,00 essendo disponibile potrà concedersi al prezzo di £. 12,00 al metro quadrato.
L’importo quindi dei m. 77,00 sarà di £.
924,00”.
Ancora sei mesi dopo, il 6 giugno 1887,
il sacerdote Rossi inviava un’ulteriore lettera con la quale richiedeva “…l’approvazione del qui accluso tipo (fig. 2) per la
costruzione della cappella sepolcrale”.
Da notare che l’intestazione del “tipo”
(schizzo della costruzione scala 1:100 rigorosamente eseguito a mano dall’ingegnere n.d.r.) era la seguente “Cappella
Sepolcrale degli Ascritti alla Chiesa di
Nazaret”.
Il parere dell’Ufficio Tecnico, questa
volta il tecnico era l’ing. Iecini, risultava
positivo e con il rilascio del permesso di
costruzione n. 98 del 10 giugno 1887, si
metteva la parola fine all’iter per la costruzione della Cappella gentilizia (di) Nazaret.
Inutile ogni tipo di commento e conclusione.
IL FIERAMOSCA
29
Scuola
Scuola
Il Comprensivo apre
le porte a Pietro Mennea
7° Circolo didattico “Giovanni Paolo II”
PRIMA FESTA DI SAN GIOVANNI PAOLO II
I
l 5 novembre 2014, giorno della cerimonia di intitolazione dell’Istituto Comprensivo al campione del
cuore, è stato un “Mennea day”. Una giornata all’insegna
dello sport, nel ricordo dei valori, trasmessi dall’atleta barlettano, ospite a scuola per il progetto PON Le (g)ALI AL
SUD 2010. Si ringrazia il personale docente, che con grande energia ed entusiasmo ha collaborato alla realizzazione
di un sogno in tempi non prosperi.
Al convegno “Chi era Pietro Mennea?” sono intervenuti amici e parenti del concittadino barlettano, che hanno
evidenziato i tratti salienti della personalità dell’atleta, ricordando la sofferenza e la tenacia di un grande uomo, che
non ha mai smesso di lottare anche contro la malattia. Una
grande lezione di fede in Dio e di meritocrazia, perché l’impegno, il sacrificio e la morale aprono la strada alla giustizia.
La fiaccolata “olimpica” costituita dalle associazioni sportive ASD Barletta sport 2005, atletica sprint, atleti della valle
dell’Ofanto di Ba è partita dalla casa natale dell’atleta, in
via Pier delle Vigne, e ha raggiunto via Donizetti, sede dei
due plessi “G. Rodari” e “C. M. Giulini”, a cui si è unito
il gruppo delle majorette (diretto dall’ins. M. Cavaliere) e
degli sbandieratori. Un nutrito corteo di docenti, alunni e genitori raggiunge via Casale, sede della scuola secondaria di
1° grado “R. L. Montalcini”.
Ad attenderli, una grande folla di cittadini di tutte le età
entusiasti di una scuola in onore di un grande.
Barletta, 22 ottobre 2014
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30 IL FIERAMOSCA
Due momenti dell’inaugurazione dell’Istituto Comprensivo
“Pietro Mennea”. Da sinistra il dirigente Antonio Catapano, il prof. Carmine Cristallo, la moderatrice della serata
Floriana Tolve, l’ex presidente della Provincia Francesco
Ventola, il vicepresidente della Provincia Gigi Antonucci,
il prefetto Clara Minerva, il consigliere regionale Ruggiero
Mennea e il sindaco Pasquale Cascella
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NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
Istituto Comprensivo “Pietro Mennea”.
Il significato della intitolazione
L’UOMO OLTRE L’ATLETA
Questa la vera eredità lasciata da Mennea
di Renato Russo
Q
uando Mennea è morto, un fremito ci ha preso e con lo sgomento, un
senso di incredulità… La notizia è rimbalzata per tutto il mondo, ma con
accenti partecipativi inconsueti, a cominciare dai suoi stessi grandi competitors di
un tempo: Borzov, Wells, Smith. Quando muore un campione, per quanto grande
sia stata la sua statura, per quanto strepitosi i suoi successi, dopo le celebrazioni,
se ne smarrisce il ricordo nell’inesorabile trascorrere del tempo. Per Mennea non è
stato così, già nel giorno della sua scomparsa,
e poi ancora nei giorni, nelle settimane, nei
mesi successivi si sono moltiplicate le iniziative,
e non solo a Barletta, com’è comprensibile,
ma in tutta Italia, e a partire dai vertici dello
sport nazionale e internazionale, come il CONI
e la FIDAL, perché si era avvertito in tutti
noi, indistintamente dai massimi esponenti
nazionali, ai più umili periferici tifosi, che l’uomo
era andato oltre l’atleta. Perché questa era la
vera più grande eredità ch’egli ci lasciava in
quel giorno, e per i giorni a venire.
L’uomo oltre l’atleta, ed è questo il significato
più profondo che sta alla base della scelta della
intitolazione di questo Istituto Comprensivo, cioè
il valore di un insegnamento: la ferrea volontà di
un ragazzino che, partito da una città del Sud
priva di attrezzature sportive, dividendosi fra il
cortile di una palestra e la umida battigia di un
freddo litorale invernale, aveva saputo, contro
ogni ostacolo, imporre la sua volontà. E senza
mai ricorrere a trucchi o furbizie, o pericolosi
anabolizzanti, ma con la sola forza della propria
testardaggine, scalando gradualmente ma
irresistibilmente tutti i gradini di un successo,
segnato da tempi sempre più prestigiosi, da Finale Olimpiade di Mosca
record e vittorie strepitose, calcando le piste 1980. La sofferta partenza e
negli stadi più famosi del mondo, scandito dallo l’incontenibile gioia dell’arrispeaker che, negli altoparlanti, accompagnavano, vo vittorioso
al suo, il nome della sua città: Pietro Mennea da Barletta…
Una appartenenza che, oltre la sua ascendenza anagrafica e geografica, al di là
della nascita, avrebbe finito con l’appartenere a tutto il mondo agonistico dello sport,
in quegli anni e oltre, a Barletta come nel resto d’Italia.
Ecco, questo è il retaggio che, attraverso questa intitolazione, ci lascia Mennea:
in una civiltà malata di protagonismo e di superficialità, bombardati come siamo
giornalmente da una innumerevole sequenza di sollecitazioni arrivistiche a buon
mercato, l’esempio di una straordinaria volontà di realizzare quei primati frutto di
sacrificio e abnegazione, spostando l’asticella delle difficoltà sempre più in alto, lui
ch’era partito ancora ragazzino, da un modesto campetto di periferia.
E non è senza significato allora che, a dare questa titolazione, sia stata proprio
una Scuola elementare, dove più fertile è il terreno che insegnanti volenterose
e appassionate del loro impegno, sapranno rendere fecondo per la crescita e
maturazione dei propri alunni.
IL FIERAMOSCA
31
Scuola
Scuola
Istituto Comprensivo “Pietro Mennea”, plesso Rita Levi Montalcini
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “P. MENNEA”
IL PIACERE DELLA LETTURA
CERIMONIA DI INTITOLAZIONE E INAUGURAZIONE
di Maria Cavaliere
“INCONTRO CON L’AUTORE” SU TRE GRANDI PERSONAGGI DELLA NOSTRA STORIA
CITTADINA: FEDERICO II, ETTORE FIERAMOSCA, GIUSEPPE DE NITTIS
M
di Raffaella Delpiano
N
el quadro delle iniziative promosse dal dirigente scolastico Antonio Catapano, per l’intitolazione dell’Istituto Comprensivo a “Pietro Mennea”,
rientra quella del plesso intitolato a Rita
Levi Montalcini coordinata dalla docente
Giovanna Dimola per celebrare l’ultima
settimana di ottobre dedicata alla lettura.
Per motivi logistici, gli incontri con le sei
scolaresche si sono tenuti venerdì 7 novembre, con le prime, le seconde e le terze.
Gli incontri con l’autore Renato Russo,
hanno preso tutta la mattinata e sono stati
caratterizzati da una grande partecipazione
dei ragazzi. Decisivo però l’apporto delle
docenti, entusiaste del loro impegno verso i ragazzi che hanno
peraltro seguito la conversazione dell’autore con grande interesse. A conferma di questo gioioso coinvolgimento, il gran numero di domande che al termine di ogni lezione i ragazzi rivolgevano all’oratore.
Decisamente una bella, intensa mattinata dedicata al piacere
della lettura, in uno stadio degli studi molto particolare e diciamo pure pericoloso, perché questa - fra i dieci e i tredici anni - è
l’età formativa più esposta a rischi di un disamore verso la lettura.
Per questo l’autore, nel tratteggiare le figure di Federico II, Ettore
Fieramosca e Peppino De Nittis, ha cercato di porre l’accento su
aspetti biografici più coinvolgenti e magari anche inediti.
Prendiamo per esempio la figura del grande sovrano svevo:
quanti sanno che a dieci anni Federico inviò un rescritto ai monaci di S. Giacomo (a Barletta) dove li autorizzava a dotarsi di
un forno, un mulino e una panetteria? (a condizione - precisava il
piccolo monarca - che non affamassero i contadini del quartiere).
Oppure quanti sanno che a farci vincere la Disfida fu anche una
bella signora di Bari, la duchessa Isabella
d’Aragona, perché - alla vigilia del certame
- inviò al campo tredici destrieri di razza?
E ancora, quanti aneddoti sul piccolo
De Nittis, la sua voglia di fare il pittore da
grande nonostante le molte avversità della
vita: orfano a cinque anni del padre e della
madre, poi anche dei nonni, si trasferì a
Napoli col fratello Vincenzo che lo iscrisse alla famosa scuola di Arte.
Già, il piacere della lettura. Fa parte
del programma promosso dalla Rotas già
da qualche anno, un progetto denominato
INVITO ALLA LETTURA ATTRAVERSO LA STORIA DELLA NOSTRA CITTÀ E DEI SUOI PROTAGONISTI.
Progetto inteso a portare nelle scuole piccole biografie di
grandi personaggi della nostra storia come: Eraclio, Federico II,
Ettore Fieramosca, Niccolò Fraggianni, Pietro Mennea, ma anche importanti temi geografici territoriali come la storia dell’Ofanto.
Questa operazione, del recupero del piacere della lettura nelle nostre scuole, è tanto più urgente in quanto sono molti anni
che la nostra città (e la nostra regione) detengono il primato negativo dell’ultimo posto in Italia per incidenza percentuale di
lettori. Tristissimo primato che non rende giustizia alla ricchezza storica della nostra terra come la Battaglia di Canne, la più
grande battaglia dell’Antichità; o la stessa Disfida nella quale
s’identifica la città, un evento che coinvolse non solo Barletta,
ma anche le città vicine, come Andria, Trani, Bisceglie, Canosa, Minervino, Cerignola, ciascuna con episodi caratteristici.
Per non dire - per venire a tempi più recenti - della storia delle
drammatiche giornate del Settembre del ’43…
ercoledì 5 novembre 2014, una data storica perché si è
svolta la cerimonia d’inaugurazione dell’Istituto Comprensivo Statale “Pietro Mennea”.
Molti pensano che questa denominazione mortifichi il vecchio
titolo della scuola elementare, che resta invece intitolato a S. Domenico Savio. Questa nuova titolazione è invece assegnata all’Istituto Comprensivo che oltre alla “S. Domenico Savio”, comprende
i plessi della “Gianni Rodari” e “Rita Levi Montalcini”.
La cerimonia inaugurativa del nome dell’Istituto Comprensivo si è svolta in due momenti: in mattinata presso l’auditorium
“G. Rodari” (via Donizetti) ha avuto luogo un incontro con gli
alunni delle quarte e delle quinte, nel corso del quale hanno reso
la loro testimonianza Renato Russo, che al grande atleta ha dedicato una documentatissima biografia; Maria Teresa Fiorella che
del campione era cugina, Pietro Corcella che al nostro campione
ha dedicato due tesi di laurea, Franco Mascolo e Savino Albanese,
rispettivamente allenatore e amico di Pietro Mennea.
In particolare Renato Russo ha voluto ricordare gli esordi del
giovanissimo Pierino, quando contemporaneamente si allenava a
scuola (allora l’ITC “Cassandro” era ancora ubicato nell’attuale
scuola media “Manzoni”) col prof. Alberto Autorino; e sulla battigia del mare per il G.S. AVIS Barletta col prof. Franco Mascolo.
Disinvolta conduttrice della mattinata, come sempre Floriana
Tolve, che non si è limitata a introdurre ogni intervento, ma essa
stessa ha espresso dei significativi giudizi sul nostro grande atleta,
come quando ha spiegato i motivi per i quali Pietro è - anche dopo
la sua scomparsa - un modello di riferimento per i nostri giovani,
esaltandone il carattere, la ferrea volontà, il rispetto degli avversari.
Nel pomeriggio, dal plesso “G. Rodari”, dove si sono accodati
alunni e genitori, diretti alla scuola secondaria di primo grado (cioè
Scuola Media) “Rita Levi Montalcini” dove l’ultimo tedoforo ha
acceso il tripode sulle note dell’Inno Nazionale, sulle note del “Va
pensiero” di Verdi, ed è stato scoperto il quadro raffigurante Pietro
Mennea dipinto dall’artista Raffaele Matteucci.
Dopo il saluto di don Mauro Dibenedetto, intonazione della
“Vergine degli Angeli” tratto dalla Forza del Destino di Giuseppe
Verdi.
Quindi il momento saliente della manifestazione pomeridiana,
cioè gli interventi dei dirigenti e delle autorità locali, provinciali
e nazionali. A cominciare dal dirigente Antonio Catapano che ha
presentato gli oratori, nell’ordine il prefetto Clara Minerva, il consigliere regionale Ruggiero Mennea, il vicepresidente della provincia Gigi Antonucci, il sindaco Pasquale Cascella, l’assessore
Antonio Divincenzo, il dott. Isidoro Alvisi.
La serata, condotta dalla giornalista Floriana Tolve, si è conclusa con la lettura di poesie e massime scritte da Pietro Mennea
e con un intrattenimento di tutti gli ospiti presso le sale della “S.
Domenico Savio”.
Un quadro per Pietro Mennea
Nel quadro sono raffigurati i tre momenti basilari di una gara,
in questo caso una delle gare più importanti di MENNEA quella
dell’oro olimpico. Questi tre momenti ci ricordano la gara quotidiana della vita: la preparazione e concentrazione, il momento della
prova in cui la volontà diventa azione e il momento della vittoria,
della gioia profonda e liberatoria per il raggiungimento del risultato atteso, tanto grande perché non esaltazione in sé, ma ricompensa
e conferma di un lavoro ben fatto.
Quella gara mondiale è la nostra gara quotidiana, per i ragazzi è
la gara dello studio, della preparazione alla vita, è la gioia per il raggiungimento di quei risultati e traguardi che hanno tanto più valore,
quanto più sono voluti, sofferti, pieni delle energie personali.
La vittoria non è scontata, Pietro non ha sempre vinto, ma sono Raffaele Matteucci, Pietro Mennea, acrilico su tela
proprio le sconfitte che devono essere nuovo impulso per ripartire
correggendo ciò che non va.
Non bisogna aver paura dell’azione. È questo il punto centrale: l’azione, il fare, l’impegno, il coraggio di andare.
Bisogna prepararsi, meticolosamente e con serietà e una volta arrivato il momento della prova bisogna agire, mettere in campo le
proprie doti, dar vita a tutto ciò per cui si è lavorato, bisogna sprigionare tutte le energie confidando nella correttezza del lavoro fatto per
costruire il risultato. Se a ciò seguirà anche la vittoria, il raggiungimento di un obiettivo, il superamento di un limite, la soddisfazione
sarà immensa perché i nostri sforzi saranno stati ripagati. Se ciò non sarà … ricominciamo a correre.
Raffaele Matteucci
32 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
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NOVEMBRE
NOVEMBRE
IL FIERAMOSCA
33
Scuola
Scuola
“Pegaso”, giornale del “Casardi”
quest’anno speciale sulla Poesia
Q
uest’anno l’ottavo numero di Pegaso verte sul tema universale della POESIA. Vi starete certamente chiedendo,
cari lettori, il perché di questa scelta. La letteratura ci mostra come
la Poesia sia lo strumento migliore per far fluire le nostre emozioni
e trasmetterle a chi legge. Se leggerete questo numero noterete
che, nel corso dell’anno scolastico appena trascorso, il nostro Liceo ha conferito particolare importanza a questo linguaggio autentico, esortando gli alunni ad esprimersi in tale maniera ed a
confrontarsi per tirar fuori la propria creatività.
Questo giornale si propone di farvi scoprire un mondo, in realtà, molto più vicino di quanto possiate pensare perché potete
trovarlo in ognuno di voi, nell’universo delle vostre emozioni.
“Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana;
e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia,
ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore: sono
queste le cose che ci tengono in vita”. (Arianna Corsini, V E L.C. -
Erika Sciannamea, IV A S.U.)
Il divenire dell’interiorità
La libertà, il viaggio, l’amore, il dolore, il pathos, il decadimento morale: quale forma artistica potrebbe sintetizzarli al meglio e renderli universali, se non la poesia? La poesia, la stessa
che, nel corso degli eventi, è diventata la sintassi delle emozioni.
Nella composizione di una poesia, più che in un testo in prosa,
nulla è lasciato al caso: l’accurata ricerca dei termini, la scelta dello schema metrico da utilizzare, le figure retoriche da adoperare,
la punteggiatura, minuziose caratteristiche che mostrano il mondo
del poeta, in particolare quello volto ad una dimensione introspettiva. Egli attraverso i versi riesce a denudarsi dell’aurea di inespugnabilità, tipica di ogni personalità da decifrare, e a smembrare
tutte le sue immagini interiori. (Angela Federica Rubino, IV B S.U)
GIORNALE SCOLASTICO
a cura degli allievi del
Liceo Classico, delle Scienze Umane
e Musicale “A. Casardi” - Barletta
Anno scolastico 2013/14
n.8
Il “Furor mathematicus” a perdersi nella Poesia
“Perché dite che il numero non è poesia? Un grande poeta,
che si chiamava Goethe, ha cantato il contrario, contando i piedi dell’esametro sulle morbide carni femminili. E se interrogate
un musicista, vi dirà che non c’è armonia senza numeri. Forse è
per questo che la maggior parte dei poeti e dei musicisti sanno
fare così bene i loro conti”. (Alessandro Varaldo, scrittore)
David Eugene Smith, La poesia della matematica e altri
saggi, “la poesia è creazione, finzione: e la matematica è stata
definita da un suo ammiratore come la più sublime e la più meravigliosa delle finzioni”. Astrazioni e intuizioni umane sì, ma
anche strumenti di decifrazione della realtà. (Stefania Mennea,
V D L.C.)
Quando la Poesia
La Poesia è…
nasce dal niente
La poesia è conosciuta
come il miglior modo di raccontare i propri pensieri e i propri
sentimenti e di diverso tipo sono le modalità di esprimere una poesia: una di queste è la musica con la quale gli artisti possono
esprimere se stessi, i loro amori, la loro rabbia e il loro disprezzo:
proprio di questa rabbia, di questo disprezzo si occupa la musica
rap. Il rap nasce come fulcro di un movimento culturale più grande
chiamato ‘hip-hop’, nato negli USA, verso la fine degli anni Settanta, pur se negli anni Novanta l’hip-hop iniziò a diversificarsi
e a svilupparsi in una forma più complessa, dando origine al rap
che ora è famoso in tutto il mondo. Essa è un tipo di musica che si
sviluppa specialmente per strada, caratterizzata da un linguaggio
crudo, senza censure di alcun genere, molto diretto nei confronti
di chi lo ascolta, composta per poter dire tutto ciò che si prova,
liberamente, senza essere oppressi dal mondo esterno. (Francesco
A. Balducci, II B L.C.)
“… Non scrivete poesie d’amore, perché sono
le più difficili… ma scrivete di cose comuni”…
Paolo Polvani ha catturato l’attenzione dei ragazzi con le
sue liriche per la loro naturalezza, per la leggerezza delle parole che hanno trasmesso una sensazione piacevole, per il fatto
che ha tirato fuori splendide composizioni da oggetti comuni
che sono davanti ai nostri occhi ogni giorno, ma che nelle sue
composizioni fanno sembrare il mondo migliore. Ha citato Benigni ne “La tigre e la neve” dicendo “di non scrivere poesie
d’amore, perché sono le più difficili… Ma di scrivere di cose
comuni”. È proprio questo che lui fa: scrive di un tram, di una
sciarpa, di una casa, ma riesce sempre a far emergere il lato poetico in qualsiasi oggetto, dal quale risulta evidente la bravura
del poeta. Ha suscitato l’interesse di noi studenti, il pubblico
più difficile e più critico tra tutti e ci ha immerso nel mondo
della poesia e ci ha incoraggiati dicendo che tutti possono scrivere, tutti possono entrare in questo fantastico mondo di cui lui
già fa parte. (Marika Scelzi III, A L.C. - Angela Daloiso, III A L.C.)
Ma la tua eterna estate non dovrà svanire
Posso paragonarti a un giorno d’estate?
Tu sei più amabile e più tranquillo.
Venti forti scuotono i teneri germogli di Maggio.
E il corso dell’estate ha fin troppo presto una fine.
Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo,
e spesso la sua pelle dorata s’oscura;
ed ogni cosa bella la bellezza talora declina,
spogliata per caso o per il mutevole corso della natura.
Ma la tua eterna estate non dovrà svanire,
né perder la bellezza che possiedi,
né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,
quando in eterni versi al tempo tu crescerai:
finché uomini respireranno o occhi potran vedere,
queste parole vivranno, e ti daranno vita. (W. Shakespeare, 18)
Renato Russo
Piazza Marina 52
(centro storico)
La Poesia come incontro con la realtà. “Ci sarà nel mondo uno che
di mestiere trova le parole giuste? Che le sa mettere in un modo che,
quando gli batte forte il cuore a lui, fa battere il cuore anche a quell’altro? Quel giorno decisi di fare il poeta”. (Roberto Benigni)
34 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
Giuseppe Lagrasta (preside del liceo “Casardi” e animatore del giornale d’Istituto
“Pegaso”) è il nostro poeta più
accreditato presso l’antologia
dei lirici pugliesi, come attestato da Ettore Catalano, Raffaele Crovi, Daniele Giancane
ed altri. Come poeta Lagrasta
non è di facile lettura, cominciando dall’uso che fa delle parole sulle quali lavora di bulino
come un orefice su una collana
di lapislazzuli che inanella uno
dietro l’altro. Nel suo linguaggio Lagrasta è immaginifico,
incontenibile, metaforico, labirintico, visionario; è un provocatore con la deliberata voglia di stupirti, coinvolgerti, stordirti, impressionarti. E tesse una trama fittissima, una ragnatela
nella quale impania l’ordito della sua vena ispirativa senza
farsene avvedere e sbaglieresti se volessi capire tutto subito,
mentre devi avere pazienza e leggere e rileggere le sue poesie, per assimilarne l’intuizione creativa attraverso una ritmica
ossessiva musicalità, come negli ultimi versi della sua prima
composizione: senza niente come gocce d’acqua nel corpo
con un livido sangue nelle vene. Io, una spugna nuda arsa dal
sole; oppure della sua ultima: Così la narrazione buia… mi ha
insegnato ad essere nulla… perché sono della stessa sostanza
di cui son fatti i sogni… i sogni… i sogni…
Per capire meglio la sua poesia, rileggiamo Giancane - il
suo più penetrante referente - quando gli assegna, fra le fonti ispirative, Kierkegaard, Campana, Celin, Kafka, Borges,
Bokowski ed altri. Che egli non assimila in un’unica lezione
portando avanti un discorso ispirativo unitario, ma che tramuta in caleidoscopici cangianti scenari nelle diverse raccolte liriche che costellano la sua fertile bibliografia, nelle quali
soggettive pulsioni distillano - di volta in volta - frammenti poetici che l’autore assembla in poemetti fantasmagorici
dove egli porta la sua tecnica oltre gli schemi tradizionali,
soprattutto nell’uso di una aggettivazione reduce da alchimie
avanguardistiche e che solo il corretto uso interpretativo della
semantica potrebbe aiutarci a decifrare.
NOVEMBRE
2014
Lupo di Mare al mare
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IL FIERAMOSCA
35
Storia
Recensione
Un nobile cavaliere tedesco del 1566
sepolto nella Cattedrale di Barletta
“Il Maestro”, Francesco Lotoro
L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI PRESENTA IL LIBRO
DI THOMAS SAINTOURENS DEDICATO AL PIANISTA BARLETTANO
di Giuseppe Savasta
di Luciana Doronzo
I
n occasione del Giovedì Santo, quando la tradizione religiosa, mi portava a visitare le Chiese, era immancabile
la mia sosta nella Cattedrale, dove tra una preghiera e l’altra,
mi soffermavo a contemplare una lapide bilingue in latino e
tedesco. Questa era situata nel secondo pilastro della navata
centrale, verso l’altare maggiore ed era in marmo bianco, intarsiata di marmo nero per dare risalto ad uno scudo quadripartito
con due aquile e due rose disposte a scacchiera, sullo stemma
vi erano due elmi: uno a tronco di cono, tipico dei Teutonici,
l’altro piumato con visiera alla latina.
Eccone le epigrafi:
HIC SEPULTUS GENEROSUS COMES / DE BARBI ET MILIMGEN PROFECTUS / ISTIS PROVINCIIS CONTRA TURCAM
/ CUM GENEROSO DOMINO IACOPO / ANNIBALE COMITE
IN EMPS REGIS / HISPANIORUM CONSILIATORE ET / TRIBUS MILIS MILITUM / GERMANORUM TUTORE QUI OBIT /
MENSIS AUGUSTI UNDECIMA HORA / MDLVI AETATIS SUE
ANNO XXIII / CUIUS ANIMA IN DEO VIVAT / AMEN
HIC LIGTBEGRABEN DER / WOLGEBORNHER CARL GRAVE / UND HER ZU BARBY UND / MILMILIMGENWELKER
WIDER / DEN ERBFEIND DER / CHRISTIANHHAIT MIT DEM
AUCH / WOLGEBORN HERN IACOB / HANNIBAL GRAVEN
ZU DER EMPS / KONIGLICE MAISTATZU / HISPANIARHAT
UND UBER ZEHEN / FENLHEIN TEUTSKRIEGSWOLK /
OBERSTEIN DER GERSTORBEN IST / DEN FIERTEN TAG
AUGUSTI UM / DIE AILIFTE UHRN ANNO MDLXVI / SEINES
ALTERS IM XXIII IARE DER / SELEN GOTT GENADIG SEIN
/ WELLS / AMEN
Questa la traduzione letterale dell’epigrafe in tedesco:
Qui giace sepolto il nobile Carlo Conte di Barby e di Milingen il quale partito
contro il nemico della cristianità assieme
al nobile Iacopo Annibale conte di Emps
consigliere del re di Spagna e comandante di tremila uomini morì il quattro agosto
all’ora undecima dell’anno 1566 all’età
di ventitré anni. Della sua anima Dio sia
misericordioso. Amen.
Tale lapide non ebbi più modo di vederla, perché la Cattedrale rimase chiusa per molti anni a causa dei restauri e degli scavi
archeologici e, anche qualche anno dopo la riapertura non c’era
più. Poi all’improvviso ricomparve, ma non era più quella autentica in marmo bianco intarsiata in nero, bensì una copia riprodotta
sue due pietre e situata nella navata sinistra, verso l’abside. Confidenzialmente venni a sapere, forse dallo stesso protagonista, che
l’originale fu portata a Mullingen al castello di Barby e insieme
alla soprascritta traduzione dal tedesco, mi fu data una piantina
geografica dove era segnata la detta località.
Nota storica: la presenza delle truppe tedesche e spagnole a
Barletta si inquadra nella guerra della cristianità contro i Turchi
di Solimano il Magnifico, che minacciava le vie marittime del
commercio europeo nel Mediterraneo, avendo già preso Rodi ai
Gerosolomitani e scacciato i Cavalieri di Malta, che ebbero le loro
sontuose sedi a Barletta. Inoltre i Turchi si erano gettati sull’Ungheria, avevano preso Buda e assediato Vienna (1529) e si erano
alleati con Francesco I di Francia per combattere gli Spagnoli di
Carlo V con l’intento di impadronirsi dell’Italia.
Terra e mare… gusto celestiale
“S
e tutti questi musicisti fossero sopravvissuti, la cultura
umana e il mondo musicale del XX secolo si sarebbero
sviluppati in modo diverso”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il compositore polacco
Jozef Kropinski scriveva opere musicali a lume di candela nascondendosi ogni notte nella sala di sezionamento cadaveri del Lager di
Buchenwald, sapeva di essere al sicuro poiché persino le SS preferivano tenersi alla larga da quel posto inquietante; Kropinski scrisse
oltre 400 opere ma solo 111 di esse sopravvissero con lui e il suo
violino durante la marcia della morte nel marzo 1945, molte opere
le abbandonò nel Lager, altre le bruciò per riscaldarsi dal freddo.
Il giovane ingegnere e musicista polacco Alexander Kulisiewicz, uomo dalla memoria eccezionale deportato a Sachsenhausen,
quasi impazzì a causa dell’eccezionale sforzo di memorizzare le
oltre 750 canzoni clandestine che i suoi compagni di prigionia affidarono al suo cervello, milioni di note e parole che non smetteva
un attimo di mormorare come un mantra, per non dimenticarle.
Auschwitz, Dachau, Mauthausen Stutthof, Majdanek, Buchenwald, Treblinka, Janowska sino ai Campi aperti dai giapponesi in Manciuria e Thailandia, dai francesi in Algeria e Tunisia e
dai britannici in Kenia, Sudafrica e persino sull’Himalaya: nessun
Campo di concentramento civile o militare nei luoghi più sperduti
del mondo in guerra è mai riuscito a soffocare la musica che scorre
nel cervello e nel cuore dei musicisti.
Nel libro Il Maestro dello scrittore francese Thomas Saintourens (Edizioni Piemme, 2014 - traduzione da Le Maestro - edito
da Stock Paris, 2011) il protagonista di questa storia è il pianista
barlettano Francesco Lotoro, definito dallo scrittore “eroe silenzioso che un giorno scoprì di avere una missione ossia trovare e
riportare in vita la musica creata in tutti i Campi di concentramento dai musicisti deportati”.
Due anni fa il giornalista israeliano Menachem Gantz scrisse
sulla famosa testata giornalistica Yedioth Ahronoth: “Difficilmen-
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Il maestro Francesco Lotoro al pianoforte (FOTO DI FERRUCCIO CORNICELLO)
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
te si riesce a pensare a un progetto
musicale più gigantesco. Si tratta
di uno dei progetti più splendidi
e commoventi che si possano immaginare nella Storia della musica. Il lavoro del pianista Lotoro
fa rabbrividire, provoca dolore e suscita riflessione, tuttavia porta con sé anche un grande ottimismo”. Da quasi 30 anni Lotoro
gira il mondo, visita biblioteche, rovista ininterrottamente archivi,
incontra sopravvissuti o loro figli e nipoti, sino a oggi ha meticolosamente raccolto migliaia di partiture scritte nei Campi di concentramento ma lui continua ostinatamente a cercare e suonare la
musica dei deportati fino all’ultimo frammento recuperabile. “Se
tutti questi musicisti fossero sopravvissuti, la cultura umana
e il mondo musicale del XX secolo si sarebbero sviluppati in
modo diverso”, spiega Francesco Lotoro, oggi è difficile comprenderlo da uomini liberi ma quando si è vicini alla morte le forze umane raddoppiano e, nel momento più tragico della Storia,
l’uomo ha trovato forza e lucidità per scrivere musica. Soprattutto
per i musicisti ebrei deportati, essi realizzarono che non sarebbe
rimasto nulla di loro tranne la loro musica, il loro testamento del
cuore e dell’ingegno. Come scrisse il compositore Viktor Ullmann
a Theresienstadt, non siamo rimasti seduti a piangere sulle sponde
dei fiumi della Babilonia, non ci siamo chiusi nel lutto ma abbiamo cantato, suonato, scritto musica, consapevoli che il Reich
sarebbe stato distrutto e il fascismo sarebbe crollato ma il popolo
ebraico, nonostante la catastrofe della quale fu testimone e vittima, sarebbe sopravvissuto”.
Thomas Saintourens racconta l’opera del pianista di Barletta in
un libro molto scorrevole, scevro da leziosità e sentimentalismi; dal
piccolo studio nel quale il maestro semplicemente annega in migliaia di opere e documenti e audio-videocassette da sbobinare alle
giornate passate sul pianoforte a studiare e memorizzare centinaia di
opere recuperate dall’oblìo del Lager, dalle nottate passate sul computer a stendere intere partiture in collegamento con l’inseparabile
amico di ventura Paolo Candido agli innumerevoli aneddoti talora
divertenti e talora drammatici (la valigia piena di partiture rubata
all’aeroporto di Barcellona, la registrazione del quaderno musicale
di Heilbut nell’afoso luglio 2009 a Foggia con 43 gradi, l’esaurimento dopo aver suonato e registrato la colossale VIII. Sinfonia per
pianoforte di Schulhoff, il figlio del sopravvissuto che ritrova un
pezzo scritto nel Lager da suo padre tra le carte del pianista).
Il libro Il Maestro di Thomas Saintourens è stato presentato giovedì 13 novembre presso il Salone degli Affreschi dell’Università
degli Studi di Bari; alla conferenza di presentazione parteciperanno
il Rettore dell’Università degli Studi di Bari Antonio Felice Uricchio, l’assessore regionale al Mediterraneo Silvia Godelli, il giornalista Costantino Foschini, ha moderato Guido Regina (ordinario di
Chirurgia vascolare presso l’Università degli Studi di Bari). L’attore
e regista Gianluigi Belsito ha letto stralci del libro su accompagnamento chitarristico di Domenico Mezzina. IL FIERAMOSCA
37
Presentazioni
Presentazione
“Con il nastro rosa”
Storie di donne che si sono riprese il futuro
I
l Palazzo della Prefettura presso il Real Monte
di Pietà a Barletta, “illuminato
in rosa”, ha ospitato la presentazione del libro del Prof.
Francesco Schittulli e del
giornalista RAI Aldo Forbice “Con il Nastro Rosa - Un
viaggio di Lisa e di altre donne alle prese con il cancro al
seno”, organizzato dalla LILT
Sezione Provinciale BarlettaAndria-Trani con il patrocinio
della Provincia di Barletta- Il Presidente Nazionale della Lega
Andria-Trani, del Comune di Italiana per la lotta contro i tumoBarletta e della Asl BAT.
ri, Francesco Schittulli (FOTORUDY)
Schittulli ha al suo attivo
oltre 300 pubblicazioni scientifiche ma questa volta il lavoro a
quattro mani curato dal giornalista Forbice ha raccolto le testimonianze di molte donne che hanno vinto la battaglia contro il cancro
al seno affidandosi all’oncologo pugliese.
Ne è scaturito una sorta di romanzo che ruota attorno a una protagonista principale, Lisa (naturalmente il nome non corrisponde
alla realtà) la cui storia si intreccia con il vissuto di altre donne.
Forbice racconta il loro dolore, le loro angosce, il senso di
morte che pervade la mente prima ancora del corpo e, infine, la
lotta per farcela.
Una malattia che destabilizza non solo l’universo femminile,
ma anche quello familiare e sociale e, per questo motivo, accanto
all’oncologo si ha bisogno di un forte supporto psicologico.
Ma il libro non è solo un voler narrare le esperienze di donne ammalate e guarite dal tumore al seno, ma è l’occasione per
il senologo-oncologo Schittulli, Presidente nazionale della Lega
Italiana per la Lotta contro i
Tumori (proprio alle Sezioni provinciali della LILT, lo
stesso autore ha deciso di devolvere il ricavato che spetta
a lui dalle vendite), per fare
il punto della situazione in
tema di ricerca e strategie e
sensibilizzare tutte le donne a una maggiore prevenzione, visto
che oggi giorno le percentuali di guarigione sfiorano il 90%.
L’evento, di grande rilevanza sociale, è stato inserito a pieno titolo nell’edizione 2014 della Campagna “NASTRO ROSA”
(testimonial l’attrice Nicoletta Romanoff) finalizzata a diffondere
la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce nella lotta
contro i tumori al seno, sensibilizzando l’intera società civile ad
una raccolta fondi che possa supportare efficacemente la concreta
attività posta in essere da oltre 90 anni dalla LILT coniugabile
con una grande rete di solidarietà dove operano numerosissimi
volontari.
Impegno a tutto campo della Sezione Provinciale BarlettaAndria-Trani della LILT con una operazione di generosità che da
tempo intende approfondire le conoscenze in ambito oncologico
e offrire tutte le informazioni in tema di stili di vita correttamente sani da adottare e controlli diagnostici da effettuare, strumenti
indispensabili per riuscire a sconfiggere la malattia in oltre l’80%
dei casi, salvando così la vita a circa 70/80mila persone l’anno.
L’Associazione LILT - ha evidenziato S.E. Clara Minerva
Prefetto di Barletta-Andria-Trani - si adopera affinché il segnale
malattia sia colto senza drammi e affrontato con realismo facendo affidamento con fiducia sulle risorse dell’organismo umano e
sulla ricerca medica. “Sono lieta di aver messo a disposizione il
Palazzo di Governo per ospitare la serata organizzata dalla Lega
Italiana per la Lotta contro i Tumori che da più di novant’anni
Da sinistra il prof. Francesco Schittulli, il prefetto Clara Minerva, il presidente della
provincia Francesco Spina, la giornalista Floriana Tolve e il presidente LILT sezione
provinciale di Barletta Michele Ciniero (FOTORUDY)
38 IL FIERAMOSCA
Le ragazze dell’ASD Volley Barletta accompagnate dal presidente
Gianni Cefola. Alla sua destra il prefetto Clara Minerva e il presidente LILT sezione provinciale di Barletta Michele Ciniero (FOTORUDY)
Le ragazze dell’Audax Volley di Andria con il presidente Nicola Paradiso, il presidente LILT sezione provinciale di Barletta Michele Ciniero e il prefetto Clara Minerva (FOTORUDY)
lavora infaticabilmente nel campo della prevenzione oncologica”
ha affermato il Prefetto Minerva sottolineando come il punto di
forza dell’iniziativa sia nel contributo delle donne che ce l’hanno
fatta perché hanno lottato con determinazione, volontà e impegno. “Come Prefetto e come donna - ha precisato - credo nella
prevenzione e ritengo di assoluta importanza l’azione di sensibilizzazione della LILT. Sono certa che le strategie messe in campo
dalla LILT riusciranno nel tempo ad essere sempre più vincenti
nel tutelare la salute della donna, in sinergia con la ASL, dalle
insorgenze di patologie tumorali”.
Parole di elogio per l’efficace iniziativa sono state espresse
dal Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani Francesco
Spina, dal Sindaco di Trani Gigi Riserbato e dal Vicesindaco di
Barletta Anna Rizzi Francabandiera.
“La prevenzione non è condanna ma salvezza”, ha evidenziato
Michele Ciniero Presidente LILT Sezione Provinciale di BarlettaAndria-Trani traducendo così sul territorio della Sesta Provincia
Pugliese le linee guida della LILT, Ente Pubblico riconosciuto di
Notevole Rilievo, presieduta da 14 anni da Schittulli e che opera
sotto la vigilanza del Ministero della Salute. “Risulta ancora molto difficile sensibilizzare le persone sulla necessità di una corretta
prevenzione e quindi controlli periodici” ha aggiunto Michele Ciniero plaudendo il lavoro, spesso oscuro e ignorato ma di fondamentale importanza, dei 25mila volontari appositamente formati
e sostenuti dagli oltre 800mila Soci della LILT.
L’evento è stato moderato dalla giornalista Floriana Tolve. Nel
corso della piacevole conversazione con il prof. Schittulli le attrici
Mariella Parlato e Michela Diviccaro hanno letto alcuni stralci
del libro accompagnate dalla
violinista Lucia Somma. Per
l’occasione intervenuti gruppi
di volontarie della LILT e delle
AMAZZONI e le atlete dell’ASD VOLLEY BARLETTA e
dell’AUDAX VOLLEY ANDRIA con i rispettivi Presidenti
Gianni Cefola e Nicola Paradiso. Degno di nota il connubio
tra la LILT e il mondo dello
sport, in particolare il Volley,
partner d’eccezione per una
nobile causa, con testimonial
simpatiche, vivaci e battagliere
come le giovani protagoniste
Da sinistra l’attrice Mariella
delle squadre di pallavolo.
Numerose le associazioni Parlato mentre legge alcuni strale gli sponsor privati che hanno ci del libro. Alle sue spalle il prof.
collaborato alla organizzazione Francesco Schittulli (FOTORUDY)
dell’iniziativa di solidarietà che
ha suscitato il plauso del pubblico in considerazione della straordinaria presenza del prof. Francesco Schittulli, della sua grande
professionalità e umanità. “Con il Nastro Rosa” è dedicato alle
donne che “con la loro dignitosa sofferenza, mi hanno insegnato
il valore dell’amore per la vita umana” ha detto l’oncologo. Una
frase che spicca nelle prime pagine del libro, di quelle storie di
donne che si sono riprese il futuro.
Il palazzo della Prefettura “illuminato in rosa” (FOTORUDY)
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
IL FIERAMOSCA
39
Arte
Se si tagliano
anche i Patronati
Notevole sconcerto ha suscitato la paventata norma inserita nel Disegno di Legge di Stabilità 2015 (art. 26, comma 10) con la quale si prevede una pesante riduzione delle
risorse che finanziano l’attività dei Patronati di assistenza
sociale.
I suddetti Enti, di emanazione sindacale, assicurano gratuitamente a tutti i cittadini, soprattutto ai meno abbienti,
una serie di servizi in campo previdenziale, specie in questi ultimi tempi nei quali l’invio delle più svariate domande di prestazioni ad Inps, Inail, ecc., vengono gestite in via
esclusiva telematicamente (si calcola che questo avvenga
per circa il 90% delle domande medesime) in un Paese in
cui il tasso di alfabetizzazione informatica è tra i più bassi
del mondo occidentale.
Va ricordato, inoltre, che
il finanziamento
dei Patronati è
previsto da una
legge che dispone il prelievo di una quota
percentuale dal
salario di ogni lavoratore per cui il “capitolo di bilancio”
statale da cui esso proviene è, come dire, “blindato” e non
può essere utilizzato per altri scopi (non è legale, cioè, farne altro uso, mentre i 150 milioni che si vorrebbero tagliare
dovrebbero inopinatamente andare alla fiscalità generale).
Tutto ciò posto, le conseguenze di una tale disposizione,
se realmente applicata, sarebbero soprattutto tre:
- il venire meno di una insostituibile salvaguardia gratuita
per milioni di lavoratori e pensionati;
- una ricaduta fortemente negativa sui livelli occupazionali
degli Operatori dei Patronati, specie nell’attuale fase di
recessione economica e di disagio sociale in cui versa il
Paese;
- un parallelo riverbero negativo sull’attività degli Enti previdenziali che si vedrebbero privati di un indispensabile e
qualificato apporto sinergico.
Per questo motivo tutti i Patronati si sono mobilitati ed
hanno promosso una campagna di sensibilizzazione con
una raccolta di firme tuttora in corso, ed hanno anche scritto al Presidente della Repubblica per ottenere la cancellazione di una norma che è palesemente iniqua ed illegale.
Su questo argomento anche il Comitato Inps della nostra
Provincia di Barletta Andria Trani, ha votato, lo scorso 4
novembre, un ordine del giorno di solidarietà e di adesione
alla detta campagna di sensibilizzazione dei cittadini, inviandolo al presidente del Consiglio, ai presidenti di Camera
e Senato, al prefetto.
Arte
Promossa e organizzata da «Artepoesia», a cura del giornalista
Franco Lamonaca, è stata inaugurata venerdi 10 Ottobre, alle ore
18, presso la Galleria del Teatro Comunale Curci di Barletta, con
la presenza di artisti di Barletta e Trani la 18ª edizione della Rassegna di Arte e di Poesia «Premio Barletta Provincia»: l’annuale
appuntamento d’incontro e confronto di autori del nostro territorio,
nato nel 1997 con tale denominazione, sull’onda di grande entusiasmo, fortemente alimentato dal sen. Borraccino, che, alla testa del
popolare «Comitato di Lotta Barletta Provincia», da lui stesso pensato, programmava e attuava coinvolgenti strategie e «battaglie»
per l’ottenimento dell’agognato «decreto» istitutivo della tanto
ambìta e sospirata provincia.
Barletta, 10 ottobre 2014. Galleria del Teatro Curci, inaugurazione della 18a edizione del Premio Barletta Provincia. Da sinistra:
Marianna Schiaroli, Trani; Vanna Dadamo, Barletta; Antonietta
Fioravante Esperti, Barletta; Franco Lamonaca, Barletta; Sara
Pinto, Barletta; Giuseppe Paolillo, Barletta; Teresa Piccolo, Barletta; Maria Pia Garrinella, Barletta; Tommaso De Cillis, Trani;
Antonella Palmitessa, Barletta
Premio Barletta Provincia
alla diciottesima edizione
di Stefania Patella
L
e vetrate della Galleria “Maestri Gallo” del Teatro
Comunale Curci si sono aperte alla 18a edizione della Rassegna d’Arte e di Poesia “Premio Barletta Provincia”:
manifestazione organizzata da “Artepoesia” e curata come
sempre dal suo fondatore - il giornalista pubblicista Franco Lamonaca - con il patrocinio della Città di Barletta, del
Consiglio Regionale della Puglia e della Provincia di Barletta Andria Trani. Forme, colori, tecniche tematiche della più
svariata creatività, hanno trasformato ancora una volta questa galleria in un crogiuolo d’emozioni, facendone ormai un
focale punto d’incontro e confronto delle varie tendenze artistiche e poetiche contemporanee, la cui presenza annuale,
segna già una radicata tradizione d’ulteriore apporto culturale al nostro territorio.
In merito alla recente Rassegna d’Arte e di Poesia “Premio Barletta Provincia” in programma da venerdì 10 a domenica 19 ottobre presso la Galleria del Teatro Comunale
Curci, è bene evidenziare l’importanza dell’iniziativa,
nell’ottica dell’apporto culturale che aggiunge all’immagine
della città, la cui Amministrazione Comunale dà per questo
il patrocinio, assieme alla Regione e alla Provincia.
La “Rassegna” nata nel 1997, anche come concorso artistico-poetico si è sempre distinta per la valida partecipazione d’autori locali e della Puglia, e si è sempre svolta presso
la Galleria del Curci, tranne la quarta edizione, svoltasi in
forma speciale presso i saloni del Castello, con la presen-
Consiglio Regionale
della Puglia
18IONE
EDIZ
za dell’allora sindaco di Castrovillari:
città che ambiva al
ruolo di provincia
assieme a Barletta.
Per molte edizioni la Rassegna si
è valsa anche della
BARLETTA - 10/19 OTTOBRE 2014
pubblicazione
di
un’elegante antologia, e vanta pure
VERNI CE · VENERDI 10 · ORE 18
uno speciale annullo postale figurato.
Inoltre, ha presentato nel suo ambito
significativi eventi, come l’antologica retrospettiva alla memoria di Michele
Chieco e l’omaggio a Michele Genovese nel centenario della
nascita. Va altresì sottolineato che per il concorso di arte e poesia hanno fatto parte delle giurie i docenti: Antonia Borgia
Languino, Mimmo Dalba; Paolo Desario, Luigi Di Cuonzo;
Cosimo Dipace; Michelangelo Filannino; Giuseppe Lagrasta;
Buonaventura Maniello di Canosa di Puglia; Ruggiero Mascolo; Giuliano Rotunno; Giuseppe Tàngaro di Andria, Concetta Villani e Paolo Vitali. Tutti nomi che non lasciano ombra
alcuna sull’impegno e la serietà orgnizzativa della manifestazione giunta quest’anno alla diciottesima edizione.
Teresa Piccolo, “Il bacio”, olio su tavola
Abramo Ferrara
presidente del Comitato Provinciale INPS
Barletta Andria Trani
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Antonella Palmitessa, “Cattedrale di Trani”, olio su tela
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Antonio Cilli, “Retro dello storico Palazzo della Marra”, olio su tela, cm. 100x70
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Giuseppe Paolillo, “Beatrice”, ferro forgiato saldato
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Enigmistica
UN AGENTE REALE È SEMPRE CON TE.
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
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Sul restante territorio:
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Andria
0883 595 122 - Bisceglie t. 080 395 75 69 - Canosa di Puglia t. 0883 880 803
Giovinazzo t. 080 394 44 83 - Molfetta t. 080 334 92 47
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Subagenzie di Barletta:
Agenzia Italia t. 0883 521 218 - Delvecchio Promot. Finanziario t. 393 047 7273 - Dicandia Promot. Finanziario
t. 0883 310 457 - Filannino t. 0883 571 571 - Galante t. 0883 532 241 - Lattanzio t. 347 645 7257 Rizzitelli t. 339 420 6003
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(Soluzione a pag. 45)
Orizzontali
Verticali
1. Parlare a lungo con alto tono. - 10. Si dà metaforicamente per
arginare abusi e sprechi. - 19. Innalzare, edificare. - 20.* Lo era
la Cantina della Sfida. - 22. Saluto arabo. - 23. Resa, restituita. 24. La città della Reggia. - 25. Le paghe degli operai. - 26. Bagno
di vapore e doccia fredda. - 27. Gruppo montuoso dell’Appennino
siculo. - 28. È fatto per il poppante. - 29.* C’era anche quello di
Ciccio Mininni. - 30. Il “De” degli irlandesi. - 31. Le donne di Algeri.
- 32. L’Onnipotente. - 33. Si lavano l’un l’altra. - 34. Il persistente
battito dei tamburi. - 35. Dieci arabi. - 36. Pura, illibata. - 37. Un
nome molto patriottico. - 38.* La Sesta Provincia in sigla. - 39. Lo
statista egiziano della guerra dei Sei giorni. - 40. È così la testa del
testardo. - 41. Il prefisso che anticipa. - 42. Priva di veleni. - 44.
Andate. - 45. Fa il suo percorso fra filo e rotaie. - 46. Lo stesso che
ascesso. - 47. Presa da mania. - 52. Il territorio del monarca. - 53.
Diecimila metri quadrati. - 54. Un’animata discussione. - 55. Antica
ed importante città cinese, centro della rivolta coloniale all’inizio del
XX secolo. - 56.* Ci sono pure quelli di Santa Maria e di San Giacomo. - 57. Mitigare, calmare. - 58. Identifica il sistema industriale
veneto. - 59. Resa priva di rilievi. - 60. Le reti dei trolleybus.
1. È gracchiante e per niente poetico. - 2. Uno stabilimento destinato alla conservazione dell’olio. - 3. Venuto meno alla resistenza. - 4. Il cantante Fossati. - 5.
La turchina di Pinocchio. - 6. Lungo arco di tempo. - 7. La seconda nota. - 8. La
Town capoluogo delle Isole Vergini Britanniche. - 9.* La benzina già in Piazza
Tramvia e a Sette Frati. - 10.* Il concittadino Ettore, gran collezionista di Claudio
Villa. - 11. Arricciate, ispide. - 12. Una stretta insenatura costiera. - 13. Il cuore del
croato. - 14. L’aragonese duchessa di Bari. - 15.* Noto lido balneare di Margherita
di Savoia, su via Barletta. - 16. Il Papa santo che si festeggia il 10 settembre. - 17.
Torna con le lettere imbrogliate. - 18. In modo eccelso, per eccellenza. - 21. Ufficiale con una stelletta. - 24. Gazzarra, confusione. - 25. Firmare abbreviato. - 27.
Il composto di latticini e gelati. - 28. Una tinta proprio dei metalmeccanici. - 30.* Il
nome di d’Azeglio. - 31. Siccità, secchezza. - 33.* Quella di Torre Tonda è sul sito
della Cantina Sociale. - 36. Né rossi, né bruni. - 38. Ardentemente desiderosi. 39. Riunione o spettacolo continuo, senza interruzioni. - 41. Il parco di Vienna.
- 43. Il gioco ippico della schedina. - 45. Si pianta per ripararsi. - 47. La fabbrica
delle Cinquecento. - 48. Quella Marina, sullo Ionio di Catanzaro, è luogo di turismo balneare. - 49. Una società quotata in borsa. - 50. Fa stare proprio in cresta
all’onda. - 51. Non sono credenti. - 52. Quasi introvabili. - 54. 551 romani. - 55.
Mezzo covone. - 57. Pistoia. - 58. Novara.
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IL FIERAMOSCA
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Brevi di sport
Atletica
Finale di stagione positivo per la Bat Triathlon
30,00 euro
Confermata l’imbattibilità stagionale, riconquistata la
vetta della classifica. Vince
e regala spettacolo al pubblico presente il Barletta calcio a 5, che surclassa (10-2)
il Conversano al Paladisfida
“Mario Borgia” e conquista
la quarta affermazione (più
un pareggio) in cinque gare
ufficiali. I biancorossi possono vantare anche il miglior
attacco e la seconda difesa
meno perforata del girone E.
Tutto facile per il quintetto di
Roberto Chiereghin, superiore dallo “start” sino al “game over” per capacità tecniche, tattiche e caratteriali rispetto alla formazione barese.
Alessio Severino (foto) ha segnato 3 reti.
Il Futsal Barletta torna alla vittoria
Il Futsal Barletta, dopo due sconfitte consecutive, non lascia
scampo all’Isernia conquistando
tre punti importanti sia per la
classifica che per
l’autostima del
gruppo. Partita
tatticamente perfetta per i biancorossi di Leo
Ferrazzano, che
studiano i punti deboli dell’avversario per sferrare una
“mazzata” veramente singolare (5-1).
Soluzione di pag. 43
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CALENDARIO IN OMAGGIO AGLI ABBONATI
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intestati a
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via Risorgimento, 8
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85,00 per l'Europa ed euro 110,00 per le Americhe
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• il pagamento è anticipato e si può effettuare a mezzo:
– conto corrente postale n. 13433701
– bonifico bancario IBAN: IT34 B057 8741 3500 3957 2000 043
– assegno bancario
– vaglia postale
Una strepitosa vittoria per il Barletta calcio a 5
41
COME ABBONARSI
Marzocca Gaetano (4° 1h 05 min 03 sec) e Musti Paolo (7°
1h 05 min 24 sec) portano a casa due piazzamenti sotto le
due cifre, dando lustro a tutto il team. Ottimi i piazzamenti anche per il resto della compagine con Savino Damato
61°, Mauro Napoletano 62°, Savio Dicorato 87° e Flore Diego 110°.
Prossimo appuntamento a Barletta il 23 novembre con la
prima edizione della “Ciemme Duathlon Barletta” che
vedrà il team di casa nelle vesti di società organizzatrice dell’evento; sono previste due gare: il duathlon sprint
(4,5 km di corsa, 20 km di bici e 3 km di corsa), alla quale possono partecipare i professionisti del triathlon; e il
duathlon supersprint promozionale (2,5 km corsa - 10 km
bici - 1 km corsa) destinato a tutti coloro che vorranno cimentarsi per la prima volta in questa faticosa e allo stesso
tempo affascinante nuova disciplina sportiva.
Calcio a 5
A
ti costa solo
Reduci dalla buona prestazione al Campionato Nazionale
di Duathlon Classico di Seclì (10 km corsa, 40 km bici e
5 km corsa) di domenica 19 ottobre, i portabandiera del
team nostrano non si fanno trovare impreparati al penultimo appuntamento della stagione svoltosi ad Alberobello
dove si è disputata la sesta edizione del Duathlon dei Trulli- Trofeo dei Santi Medici (5km corsa, 20 km bici e 2,5 km
corsa) valevole quale Campionato Regionale Individuale.
Nello splendido scenario dei trulli 130 atleti si sono messi
alla prova su un percorso selettivo e in condizioni meteo
non proprio agevoli dando vita al magico spettacolo dello
sport. Ai nastri di partenza sei dei centotrenta hanno combattuto e sofferto per la maglia del team Bat Triathlon.
Si tratta di una manifestazione spettacolare e che si svolgerà lungo il Lungomare Pietro Paolo Mennea, che come
location ottimamente si presta per organizzare questa
complessa ed articolata attività sportiva.
Il fatto che giungeranno nella nostra città molti atleti naturalmente accompagnati da amici e familiari, oltre che
essere un fatto positivo da un punto di vista ricettivo e ristorativo, servirà a pubblicizzare al meglio la nostra bellissima città.
45
L’autore del mese
L’angolo della poesia
MESSINESE, IL POETA BARLETTANO CHE
NON HA DIMENTICATO LA SUA CITTÀ
di Paola Russo
R
affaele Messinese, poeta barlettano, ci ha segnalato due
sue recenti pubblicazioni, una raccolta di poesie, Quaderno d’erba e una fiaba Aristea e il giardino del Drago.
Quaderno d’erba
A distanza di 4 anni dalla
pubblicazione di Versibolario,
l’antologia personale che copriva
un arco trentennale della mia
produzione poetica, la presente
raccolta rappresenta un tentativo
di compensazione, una chiusura
ideale del ciclo creativo iniziato
nei primi anni Ottanta e portato
a compimento, attraverso varie
riscritture e revisioni, nella prima
decade di questo secolo.
Le
presenti
poesie,
appartenenti alla stessa temperie
creativa ma inizialmente orfane dell’aura di crestomazia attribuita
alla precedente raccolta, tentano un riscatto dalla loro condizione
di “poesie in attesa” grazie alla loro natura più istintiva, in un
certo senso, più libera, forse meno “barocca” e “celebrativa” o
cerebrale.
La scelta di distribuirle in cinque sezioni risponde a un
criterio arbitrario, giustificabile solo dalla loro intrinseca matrice
sensoriale, dall’appartenenza agli stati elementali fondamentali, a
cui si ispirano o si ispirarono inconsciamente nel loro nascere.
I cinque elementi in cui si rispecchiano le poesie ne
rappresentano anche un filo semantico, una sorta di tacito discorso
che lega una poesia all’altra senza vincolarle a temi, ma unicamente
a sensi/significati, assonanze empatiche.
Nato a Barletta
nel 1960. Laureato
in Lingue e Letterature Straniere presso
l’Università
degli
Studi di Bari, attualmente è docente di
inglese in un Istituto
Tecnico di Catania. È
stato docente a contratto presso l’Università degli Studi di
Catania.
Nel 1994 ha pubblicato il libro di poesia “Oltre le mani”,
(Cultura Duemila Editrice, Ragusa). Nel 2000 ha vinto la VII
Edizione del Concorso Letterario “Raccontami una fiaba”,
con il racconto “Aristea e il giardino del Drago”. Nel 2005
ha ottenuto il primo premio nel Concorso di Poesia “Piero
Zucco”. Nel 2010 pubblica Versibolario, antologia personale
delle poesie comprese nel periodo 1980-2010. Un suo racconto, “Paesaggio di bambola” viene selezionato nel 2012
per la pubblicazione sui dispositivi digitali nella collana Storiebrevi del gruppo L’Espresso.
Tra i suoi molteplici interessi, oltre alla scrittura e alla
didattica delle lingue, si segnalano il cinema, la grafica, i fumetti e le nuove tecnologie. In tale ambito si colloca la pubblicazione del libro Il laboratorio linguistico multimediale
(2012).
Tutte le sue opere, anche in formato ebook, sono disponibili sul sito ilmiolibro (gruppo L’Espresso), su lafeltrinelli.
it e su Amazon.
Ada Roggio
E intanto il tempo se ne va
E intanto il tempo se ne va.
Vola via la nostra età,
gli anni sbiaditi,
pagine ingiallite,
foto sfocate,
vite mancate.
E intanto il tempo se ne va.
Ricordi di un passato
che non può ritornare.
Forse potevi migliorare
il corso dei tuoi anni…
il ricordo degli errori
[che hanno segnato la tua vita.
Quel che noi siamo,
tu ed io, oggi…
E intanto il tempo se ne va…
ogni giorno saluto la mia vita,
è una grande partita,
di gioia e di dolori,
sorrisi, pianti,
senza un attimo di stanchezza,
intanto che il tempo se n’è andato…
Sentinella
Sentinella mezza sera
questa vita è una galera.
Sentinella mezzanotte
le stelle sono assorte.
Sentinella innamorata
la tua vita è una frittata.
Sentinella più non posso
il tuo amore al primo posto.
Sentinella colorata
tu sei tutta abbozzolata.
Sentinella punto e basta
aspettare cosa costa.
Sentinella sorridente
la tua vita è effervescente.
Sentinella spazientita
non morderti le dita.
Sentinella, sentinella
specchiati con la luna,
conta le stelle nel mare e lasciati amare.
Vorrei un mondo di cioccolata
Notte senza fine
Voglio la pace.
La pace tra i popoli.
Voglio la pace.
La pace vera
la pace fatta di verità, sorrisi.
Voglio la pace. La pace.
Acqua trasparente, cielo sereno,
mare calmo,
sapore antico della terra,
manto lussureggiante delle stelle
della notte.
Voglio la pace.
La pace con i sorrisi dei bambini,
fatti di carezze della mamma,
di sorrisi inebriati di donna.
Voglio la pace.
La pace senza dolore,
senza inquietudine,
senza combattere,
senza brutalità.
Voglio la pace.
Voglio,
la pace che tutti rincorriamo da tempo.
Pace.
Quando la notte scende.
Quando l’oscurità ti prende.
Quando tutto ha un sapore amaro.
Quando non senti più dire: ti amo.
Quando non hai più carezze.
Quando non hai più un sorriso.
Quando non ti guardano più in viso.
Quando tutto si spegne.
Quando non ti resta più niente.
Quando lotti per respirare.
Quando ti han fatto tanto male.
Quando il tramonto scende,
l’aurora sale…
Quando un magone ti prende.
Quando non senti più dolore.
Quando guardi il mare.
Quando vedi una stella brillare.
Quando spunta il sole al mattino.
Quando ti sorride un bambino,
specialmente quand’è di tuo figlio...
Ci sono tempeste, uragani, alluvioni...
nel tuo cuore un tramestio di emozioni,
Vorrei un mondo di cioccolata,
con tanta panna montata,
con scagliette di torroncino,
e tenerti sempre per me vicino.
Vorrei il mondo in allegria,
una simpatica ironia,
senza materialismo,
senza antagonismo.
Solo una via ben delineata,
quella di essere amata.
Voglio la pace
Il nostro facebook
Aristea e il giardino del drago
La fiaba Aristea e il giardino
del Drago ripropone alcuni tra
gli elementi più classici delle
fiabe di magia: una principessa
curiosa che infrange un divieto,
un drago terrificante che si
aggira in un giardino fatato.
È una fiaba che insegna
l’umiltà e il rispetto delle
promesse.
Una fiaba come tante altre,
che, in cambio di un briciolo
di attenzione, ti aiuterà a
crescere.
46 IL FIERAMOSCA
2 agosto 1974, anniversario della battaglia di Canne, in una sbiadita foto di quarant’anni fa. Il presidente dell’Azienda di Soggiorno, dr. Ruggiero Dimiccoli, durante il suo intervento. Da sinistra, il comandante della 3a Regione aerea, gen. Annoni, il sindaco, avv. Tupputi, l’on. Matarrese,
il gen. Ludovico ed il comm. Pizzuto (FOTO CALVARESI)
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
IL FIERAMOSCA
47
Vernacolo
Movimento
Poeti Barlettani
Promotore RINO DILILLO
Via Cadorna, 16 - Barletta - cell. 349 3977326 - tel. 0883 512255
(martedì e venerdi dalle 18:00 alle 20:30)
INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI
Archeoclub di Barletta
348 3739839
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
0883 331002
L’investimend
[email protected]
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
339 3218439
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
di Rino Del Vino
Stè na crejs mondiale, jej p’ rimidiè
quas tutt i matejn i sold minut, (chidd ramos),
satt all’automabl stok a manè, (L’invest).
Chù di jun me ditt ca i sold di chert e manè,
jej le ditt: “chidd di chert a maje sa picck assè
e, vi dejck pircè” (sand nu piccol penzionat).
Giè com mi dann a misat, …sciiijpp a prima scippàt
l’Irpef, l’Ilor, poj l’Imu…rtecc a iuc a tuc chiù
a luc, u ghes, u condominje, a spazzatur e, … chiù di na
fregatur, …dò, ci non stè bun equilibrat,
cisè ci s’arrejv all’alta mesat.
Comunque ci stà creis vulejm superè,
chidd e qett sold l’ama fè aggirè.
Ci i disoccuppat disagiat,
addivendnn di-sa-gi-tàaat.
(u memm l’ucchje).
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
FOTORUDY
SERVIZI SOCIALI
I vicchj anteich dicev’n: “C’ sfrebbich li vecchje e rifebbrich,
non fallisc mè”, vist ca i vicchj fabbricat, di 100-200 ann,
a Varrett e for Varrett, stann a scufflè e, … jè inut’l ca
ngolche dun si stè a, … gràaattè… non zi sap mè, a ci pot
capitè, …!?
Speriam mè…!?
L’investimento
C’è una crisi mondiale e io per rimediare,
quasi tutte le mattine
le monetine (ramate), sotto
le auto, stò a buttare (le… investo).
Più di uno m’ha detto che:
“I soldi di carta devi buttare”.
Io gli ho detto che:
“Quelli di carta a me son pochi
assai e, vi dico perché”.
(Sono un piccolo pensionato).
Già come mi danno la mesata, … scìiipp la prima scippata,
l’Irpef, l’Ilor, la Iuc, la Tuc, l’Imu…
più la luce, il gas, il telefono,
il condominio, la spazzatura
e, più di una fregatura,
se non si sta ben equilibrati,
chissà, se s’arriva all’altra mesata.
Comunque se questa crisi vogliamo superare,
quei quattro soldi li dobbiamo far gi-ra-re.
Poiché, se no i disoccupati disagiati,
diventeranno: di-sa-gi-tàati. (mamma l’occhio)
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
Casa di riposo “R. Margherita”
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16)
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) Consultorio familiare “Insieme…” Curia Arcivescovile Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 527859
0883 310230
0883 521686
0883 522446
0883 310293
0883.510181
0883 572557
0883.310387
0883 520395
0883 531274
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
TAXI - AUTOAMBULANZE
E TRASPORTO INFERMI
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale
329 0536112
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
0883 531274
Cantina della Sfida
0883 532204
Castello 0883 578620
Centro Culturale Zerouno
0883 333807
C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170
IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331
Lega Navale
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510993
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020 - 1530
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 578111
Corpo Forestale dello Stato1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza - servizio di pubblica utilità117
- Gruppo Barletta
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 575130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Locale - Pronto intervento
0883 332370
Polizia Stradale
0883 341711
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Prefettura - centralino
0883 539111
Pronto Intervento
118
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 577781
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Soccorso Pubblico
113
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
I vecchi antichi dicevano: “Chi sfabbrica il vecchio e rifabbrica, non fallisce mai”, visto che i vecchi fabbricati di 100,
200 anni a Barletta e, fuori Barletta, stanno per crollare …
è inutile che qualcuno si stia a …grattare… non si sa mai
a chi può capitare…!! Speriamo mai…!
48 IL FIERAMOSCA
NOVEMBRE
2014
NOVEMBRE
2014
IL FIERAMOSCA
49
ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2014
BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.42 4.43 5.27* 5.48 5.54* 6.20* 6.40 6.43 6.48 7.00 7.12 7.30 7.52 8.30
8.50 10.42 10.59 11.36* 12.44 12.56 13.37* 13.48* 14.02 14.10* 14.22 14.43* 15.02* 15.22
15.57 16.10* 16.46* 17.04* 17.16 17.43* 17.46 18.13* 18.20* 18.39 18.46* 19.00 19.18 19.43*
19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.03* 21.36* 21.44* 22.16* 22.39 22.52 23.03*
Da Bari a Barletta: 0.01 0.15 4.00 4.23 5.32* 6.00* 6.05 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45 8.00
8.07* 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04* 12.30 12.38* 13.05 13.17*
13.27 13.38* 13.45 14.04* 14.10* 14.27 14.38* 15.15 15.38* 16.05* 16.35 16.42 17.05 17.15
17.35 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.00 19.34 19.40 20.15 20.30 21.19 21.33* 21.40
22.06 22.13 23.09*
Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
Da Barletta a Foggia: 0.34* 4.47 5.11 6.02* 6.43* 6.53 6.54 7.15 7.45* 8.08* 8.31 8.50*
8.56 9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.31 12.39 12.48 13.08 13.20 13.45* 14.08* 14.21
14.48* 14.54 14.57 15.08* 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.30 17.37 18.02 18.22 18.45* 18.57*
19.50 20.26 21.02 21.13 21.21 22.06 22.21* 22.28 22.53 22.58 23.57*
Da Foggia a Barletta: 4.00* 4.10 4.48* 5.05 5.19* 5.39* 6.00 6.06 6.15 6.37 6.46 7.10 7.57
10.00 10.15 11.05* 12.00 12.13 13.05* 13.12 13.19* 13.38* 14.14* 14.20* 15.18 15.38* 16.17*
16.22* 16.33 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.17* 18.35 19.14* 19.25 19.46* 20.14* 20.19*
21.05* 21.14* 21.45* 22.10 22.32*
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
CHIESE: orari Ss. Messe
STAZIONI DI SERVIZIO
TURNI FESTIVI MESI NOVEMBRE e DICEMBRE 2014
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
22-23 Novembre
TURNO A 13-14 Dicembre TURNO B
26Dicembre
IP
ESSO
ESSO
TAMOIL
ESSO
via L. Da Vinci
via R. Margherita
p.za 13 febbr. 1503
via S. Samuele
via Trani
29-30 Novembre
20-21 Dicembre
27-28 Dicembre
AGIP
IP
ERG
TOTALERG
TOTALERG
8-9Novembre
via Canosa
via Trani
via Parrilli
lit. di Ponente
via Barberini
15-16 Novembre
8Dicembre
25Dicembre
TURNO C 6-7Dicembre TURNO D ERG
AGIP
IP
IP
Q8
via Canosa, 84
via Foggia
via Andria
lit. di Ponente
via Trani
50 IL FIERAMOSCA
ERG
ERG
TOTAL
AGIP
Q8
via R. Margherita
via Violante
via Andria
via Trani
via Foggia SS 16
sabato sera domenica
BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Medaglie d’Oro, 29
CARMINE 17.00
via Mura del Carmine
CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via Barberini
IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Firenze, 52
MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00
viale del Santuario, 13 12.30
OSPEDALE CIVILE 9.00
PURGATORIO 19.30 9.00 19.30
corso Garibaldi
S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00
via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 18.30
9.00 10.30 11.30 18.30
via M. Bruno
S. BENEDETTO 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via R. Margherita
S. CATALDO 10.00
20.00
via Mura S. Cataldo
S. DOMENICO 19.30 19.30
corso Garibaldi, 198
S. FILIPPO NERI 1110 7.30 9.30 11.30 19.00
via Mons. Dimiccoli, 116
S. GIACOMO 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00
c.so Vitt. Emanuele, 147
S. GIOVANNI APOSTOLO 19.00 8.30 11.00 19.00
via delle Querce, 2
S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00
vicoletto Santa Lucia
S. MARIA DEGLI ANGELI 8.00 10.00 11.30 19.00
viale Marconi, 22
S. M. DELLA VITTORIA 18.00 20.00 18.00
via Cialdini, 70
S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth
S. NICOLA
19.00 8.15 11.00 19.30
via Canne, 195 12.15
S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
via Donizetti
S. RUGGERO 7.30
via Cialdini
SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 19.00
via Canosa, 143
SANTA M. MAGGIORE
11.00
via Duomo
SANTO SEPOLCRO
19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
corso Vitt. Emanuele
SPIRITO SANTO 19.00 9.00 11.00 19.00
via Boggiano, 43
SS. CROCIFISSO 19.00
8.30 10.00 11.30 19.00
via Petrarca
SS. TRINITÀ 19.00
10.00 11.00 19.00
via Palmitessa, 38
NOVEMBRE
2014
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