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Alla frontiera della scienza
terza pagina/fisica delle particelle Alla frontiera della scienza Francesco Lacava e Aleandro Nisati Lo scorso settembre al CERN di Ginevra è entrato in funzione il Large Hadron Collider, l’acceleratore di particelle più avanzato al mondo. Al lavoro circa 800 scienziati italiani S ono in molti a ritenere che la fisica delle particelle elementari si appresti a vivere nei prossimi anni un periodo estremamente interessante. Lo scorso settembre al CERN di Ginevra, il laboratorio europeo per la fisica nucleare, è stato inaugurato il Large Hadron Collider (LHC), la più potente macchina acceleratrice a fasci incrociati di protoni (e di ioni pesanti) finora costruita. Lo studio delle collisioni protone-protone negli esperimenti presso questo collisore permetterà un salto nella conoscenza dei costituenti più piccoli della materia e delle loro interazioni, chiarendo alcuni punti ancora irrisolti della teoria delle particelle elementari. Inoltre È perfettamente prevedibile che la qualità “indovrebbe essere postellettuale” più diffusa degli esseri umani sia sibile osservare tutla credulità. Oroscopi dovunque, in ogni tipo ta una serie di nuodi mass media, lotterie basate su la “fortuna”, ve particelle finora pubblicità commerciale menzognera, e così solo ipotizzate teovia. La credulità è inesauribile. Tra la chericamente, che pomioterapia e un cornetto portafortuna, molti trebbero tra l’altro tratterebbero un tumore con il cornetto. chiarire fenomeni I fisici che stanno per fare esperimenti con di astrofisica, come LHC al CERN di Ginevra vanno ingenuaper esempio la dimente dicendo che ciò che si produce in una collisione protone-protone a quelle energie namica delle gacorrisponde a un processo che si realizzava lassie. Nelle collinei primi istanti dell’Universo, ai tempi del misioni di due protoni tico Big Bang. Non tengono conto del fatto si riprodurranno in che Big Bang è una epressione diabolica, laboratorio i procome Buco Nero e altre terrificanti evocazioni cessi elementari che cosmologiche. La gente si spaventa: sarà sipensiamo dovessecuro fare un esperimento così? Non è periro permeare il no- A volte ritornano PAG. 62 SAPERE - OTTOBRE 2008 stro Universo circa un milionesimo di miliardesimo di secondo dopo l’inizio del Big Bang, quando la temperatura sarebbe stata circa 1017 K (cioè cento milioni di miliardi di gradi!). L’avventura dell’LHC è iniziata intorno a metà degli anni Ottanta quando al CERN si propose di realizzare all’interno del tunnel sotterraneo costruito per ospitare il LEP, il collisore elettrone-positrone in funzione negli anni Novanta, un collisore protone-protone di 14 TeV di energia nel centro di massa, un’energia cioè pari a circa 14.000 volte quella corrispondente alla massa a riposo di un protone (dalla relazione E=mc2) (TeV = 1000 GeV = 1,6 · coloso? E se ancora nessuno lo ha mai fatto, 10–7 Joule). come fanno a sapere che non ci sono rischi? La tecnica dei colliEd ecco che qualche scienziato esibizionista, sori consiste nel far nella migliore tradizione dei rotocalchi, decircolare due fasci cide di provocare un caso, di fare un po’ di baccano sfruttando la fame inestinguibile dei di particelle di alta giornalisti. E, senza vergognarsi di ciò che energia, controrofa, si rivolge a un tribunale internazionale tanti in una stessa chiedendo di fermare la “minaccia incommacchina circolare, bente”: non è la prima volta che ci provano, facendoli incrociare già qualche anno fa accadde qualcosa di siin punti prestabiliti. mile per un esperimento americano. La reaNata in Italia alla zione dei giornali, dalle Hawai all’Europa, è fine degli anni Cinpuntuale e vistosa: tutti, grandi e piccini, ci si quanta presso i Labuttano sopra. Il telefono squilla in continuaboratori Nazionali zione. Che dire? “Tranquilli, il Big Bang è ridi Frascati, su sugmandato”. Viene voglia di dire che Nostradamus non lo aveva previsto per oggi: ma gerimento del fitemo che qualcuno si scatenerebbe in intersico Bruno Toupretazioni autentiche di profezie. Per fortuna, schek, inizialmente i nostri autori spiegano, a chi vuole capirlo, fu impiegata per ciò che veramente si fa. C.B. collisioni elettrone- La sala di controllo del Large Hadron Collider al CERN di Ginevra nel giorno dell'inaugurazione lo scorso settembre. positrone. Essa permette di raggiungere le più alte energie d’interazione perché nella collisione di due particelle di stessa massa in moto contrapposto, l'intera energia del sistema è disponibile per l'interazione, diversamente da ciò che accade in esperimenti a bersaglio fisso presso macchine acceleratrici tradizionali. Intorno a metà degli anni Settanta, Carlo Rubbia e altri fisici proposero di usare questa tecnica anche per far collidere protoni e antiprotoni. Fu un’idea brillante che, grazie anche alla prima realizzazione di fasci di antiprotoni, nel 1983 rese possibile al CERN le prime osservazioni dei bosoni W e Z e nel 1995 di scoprire il quark top al collisore del Fermilab di Chicago. Il nuovo collisore LHC è l’ultimo arrivato di questa entusiasmante linea di ricerca. Nato come progetto europeo, nel tempo LHC ha assunto rilevanza planetaria grazie alla partecipazione di fisici provenienti da oltre cinquanta nazioni. Anche i ricercatori americani hanno concentrato i loro sforzi su LHC da quando, nel 1993, è stato cancellato il programma di costruzione del Superconducting Super Collider (SSC), un collisore ancora più grande di LHC, con 40 TeV di energia nel centro di massa e con 87 chilometri di circonferenza. Il Modello Standard delle particelle elementari Nonostante i grandi passi avanti compiuti negli ultimi decenni, nella comprensione della struttura fondamentale della materia ci sono aspetti ancora non verificati sperimentalmente o che non hanno finora trovato una spiegazione del tutto soddisfacente. Il modello teorico attuale delle particelle elementari, elaborato sulla base di un vasto insieme di risultati sperimentali e di sviluppi teorici, va sotto il nome di Modello Standard. In esso trovano posto i costituenti fondamentali della materia e sono descritte le loro interazioni. I mattoni fondamentali della materia, almeno quelli finora scoperti, si possono dividere in due gruppi, ognuno composto da tre coppie di particelle elementari: i quark (up e down, charm e strange, top e beauty) e i leptoni (elettrone e neutrino elettronico, muone e neutrino-mu, tau e neutrinotau) (Tabella 1). Per ciascuna di queste particelle esiste poi la corrispondente antiparticella (particella di antimateria), e le antiparticelle sono raggruppate in un modo del tutto simile alle particelle. I quark, a differenza dei leptoni, per effetto dell’interazione forte, non possono esser prodotti isolatamente: sono necessariamente confinati con altri quark o SAPERE - OTTOBRE 2008 PAG. 63 Tabella 1. Coppie di fermioni elementari noti. quark u up c charm t d s strange b down ne leptoni neutrino - e nm e beauty 2 +– 3 1 –– 3 nt 0 m t muone tau –1 neutrino - m elettrone top neutrino - t A destra è riportata la carica elettrica comune a tutte le particelle sulla riga, indicata in unità di carica elementare (pari alla carica dell’elettrone cambiata di segno). Tabella 2. Le tre forze fondamentali che governano le interazioni tra le particelle elementari. Bosoni mediatori Alcune caratteristiche principali Interazione elettromagnetica Agisce su quark, leptoni e bosoni con carica elettrica. Raggio d’azione illimitato. Fotone g Ha massa nulla. Particelle con stessa carica si respingono, con cariche opposte si attraggono. È l’interazione che lega gli elettroni al nucleo negli atomi e determina i legami molecolari. Interazione forte Agisce su quark e gluoni, i leptoni non ne risentono. Raggio d’azione ≤ 10–15 m. Gluoni g Sono otto e hanno massa nulla. Lega i quark a formare il protone, il neutrone e altre particelle a interazione forte. Lega protoni e neutroni nei nuclei atomici. Interazione debole Agisce su quark e leptoni. Raggio d’azione ≤ 10–18 m. Causa i decadimenti radioattivi b nei nuclei, permette i processi di fusione nucleare che forniscono l’energia alle stelle (come nel nostro Sole) e che si pensa di utilizzare in futuro per la produzione di energia. Bosoni carichi W+ e Trasforma i quark u, c, t, in W– Massa: 80,4 GeV quark d, s, b e viceversa, inoltre i leptoni e, m, t nei rispettivi neutrini e viceversa. È l’interazione debole che, a Bosone neutro Z0 differenza di quella carica, Massa: 91,2 GeV non trasforma le particelle. Forza carica neutra antiquark in particelle elementari come per esempio il protone o il neutrone. A partire da questi costituenti elementari possiamo spiegare la struttura della materia che ci circonda. Così, semplificando un po’, due quark up uniti a un quark down formano un protone mentre due quark down e un quark up costituiscono un neutrone. Protoni e neutroni possono poi legarsi a formare i nuclei dei vari elementi chimici. Infine i nuclei circondati dagli elettroni costituiscono gli atomi dei materiali più semplici, come un gas, o più complessi, come per esempio quelli degli elementi più pesanti, come il piombo. Tutte le particelle fondamentali finora menzionate sono fermioni: hanno cioè spin semintero (=1/2) e hanno particolari proprietà statistiche (di Fermi-Dirac) determinanti, tra l’altro, per la formazione degli elementi atomici e quindi del mondo che ci circonda. PAG. 64 SAPERE - OTTOBRE 2008 Individuati i mattoni elementari, è necessario comprendere come questi interagiscano tra loro. Sappiamo che le interazioni o forze fondamentali sono quattro: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale. Inoltre è noto che le prime tre di queste sono propagate da un’altra classe di particelle elementari, i cosiddetti bosoni che, avendo uno spin intero (=1), osservano una statistica (di Bose-Einstein) alternativa a quella dei fermioni. I bosoni propagatori (o mediatori) delle prime tre interazioni (Tabella 2), le sole osservabili negli attuali esperimenti con particelle elementari, sono: i fotoni, responsabili dei fenomeni elettromagnetici (come per esempio la forza coulombiana di attrazione o di repulsione tra due oggetti elettricamente carichi), i bosoni W± e Z0, che scambiano le forze deboli (responsabili per esempio del decadimento b del neutrone), i gluoni (sono otto) che determinano le interazioni nucleari forti (tengono insieme i quark nel protone o nel neutrone, e poi legano protoni e neutroni a comporre il nucleo atomico). Le stesse forze intervengono anche nelle interazioni tra due antiparticelle e tra particella e antiparticella. C’è da osservare che i leptoni non sono soggetti all’interazione forte, cioè, a differenza dei quark, non interagiscono con i gluoni. Il Modello Standard si basa sul fatto che le equazioni che descrivono le interazioni osservano particolari leggi di simmetria. Ciò determina la forma delle interazioni in uno schema unificato. Un chiaro successo di questo modello è l’unificazione della forza elettromagnetica e della forza debole in un’unica interazione detta elettrodebole con la previsione dei bosoni W e Z osservati, come già ricordato, al CERN nel 1983. Alcuni modelli teorici suggeriscono inoltre l’unificazione dell’interazione elettrodebole con l’interazione forte a energie estremamente elevate (maggiori di 1015 GeV), oltre le possibilità di verifica diretta alle macchine acceleratrici oggi immaginabili. Le particelle che risentono dell’interazione forte, come per esempio i protoni, sono dette adroni; da qui il nome di Large Hadron Collider, Grande Collisore di Adroni. Fig. 1. Grafico di Feynman che rappresenta uno dei processi più importanti di produzione e decadimento del bosone di Higgs: un gluone (g) di un protone interagisce con un gluone (g) di un protone del fascio opposto. In questo processo si forma per un tempo brevissimo una – coppia di quark top-antit op che si annichila (“fonde”) in un bosone di Higgs. Successivamente questa particella decade in una coppia di bosoni Z0, che, a loro volta, decadono in una coppia e+e– ed una coppia m+m–. La figura 4 rappresenta un esempio di come si vedrebbe nell’apparato ATLAS un decadimento di questo tipo. I grafici di Feynman sono una rappresentazione grafica dei processi tra particelle elementari descritti dalle leggi della Meccanica Quantistica. m+ g g t – t t H m– Z0 Z0 e– e+ terza pagina/fisica delle particelle Il Modello Standard (SM) LHC sia sufficiente per prodescrive i fermioni, i bodurle e permetterne la scosoni mediatori e le loro inperta. L’osservazione di terazioni, tuttavia, per spieparticelle supersimmetrigare la loro massa è stato che amplierebbe notevolnecessario introdurre un mente il numero di matnuovo processo, noto toni fondamentali e pocome meccanismo di trebbe anche fornire una Higgs (dal nome di uno spiegazione al problema dei fisici che per primi lo della “materia oscura” delhanno proposto), capace l’Universo. Difatti diverse di attribuire una massa alle misure di astrofisica indiparticelle. Questo meccacano chiaramente che la nismo implica l’esistenza materia luminosa da noi di un nuovo bosone con osservata rappresenta il spin 0, detto bosone di 4% dell’energia dell’UniHiggs, la cui massa tuttavia verso, mentre il 23%, non non è prevista dalla teo- Fig. 2. Lungo la circonferenza dell’acceleratore LHC sono disposti quattro ap- emettendo alcun tipo di parati sperimentali (ATLAS, CMS, LHC-b ed ALICE) pronti a studiare le collisioni ria. La consistenza della di fasci di protoni di alta energia che questa macchina si appresta a produrre. radiazione elettromagneteoria richiede solo che la tica, risulta invisibile (da sua massa sia inferiore a 1 qui dark matter o materia TeV mentre gli attuali limiti sperimentali indicano che proba- oscura) alla nostra osservazione diretta basata sulla ricezione di bilmente dovrebbe esser compresa tra 114 e 192 GeV. Ci si onde elettromagnetiche (luce, onde radio, etc.); il restante 73% aspetta quindi che il bosone di Higgs possa esser prodotto essendo costituito da una forma di energia a noi sconosciuta nelle interazioni di protoni a LHC e la sua osservazione, senza (detta dark energy o energia oscura). Non sappiamo oggi di dubbio uno degli obiettivi primari della fisica dei nostri giorni, cosa sia composta la materia oscura ma, se esistono, le particelle è perciò una delle motivazioni principali del progetto LHC del supersimmetriche neutre di minor massa potrebbero essere dei CERN. buoni candidati. Infatti, sarebbero presenti nel nostro Universo Il protone è una particella composta formata da quark (con pre- come residui del Big Bang iniziale e, interagendo molto poco valenza di due quark up e uno down), antiquark e gluoni: con la materia ordinaria, sarebbero osservate solo indirettamente questi componenti elementari sono chiamati in generale par- attraverso effetti gravitazionali. Tra questi, per esempio, la cotoni. Lo scambio di gluoni tra quark e antiquark e l’interazione stanza della velocità di rotazione delle parti di una galassia al cretra gli stessi gluoni tengono uniti i partoni nel protone. Nelle scere della distanza dal suo centro. collisioni più “frontali” di due protoni, in realtà, l’interazione avviene tra uno o più partoni di un protone e uno o più parIl nuovo acceleratore toni dell’altro protone. Le interazioni partone-partone di più alta energia sono quelle che danno luogo agli eventi più inte- Il Large Hadron Collider si trova in un tunnel circolare sotterressanti, come per esempio la produzione del bosone di Higgs raneo di 27 chilometri scavato a circa 100 metri di profondità al di sotto della campagna tra la città di Ginevra e le montagne del schematizzata in figura 1. Anche dopo l’eventuale osservazione del bosone di Higgs e la Giura, proprio dove passa il confine tra la Francia e la Svizzera misura della massa, rimarrebbe comunque da comprendere (Fig. 2). cosa determini il valore della scala di energia della sua massa. Come detto, il tunnel era stato costruito negli anni Ottanta per Tra le teorie che potrebbero dare una soluzione a questo pro- ospitare il LEP, il grande collisore di elettroni e positroni (anblema e contribuire all’unificazione delle interazioni fonda- tielettroni) che tra il 1989 e il 2000, ha permesso di effettuare mentali ci sono le teorie Supersimmetriche (SUSY) che, com- misure di alta precisione dei parametri del Modello Standard. prendendo il Modello Standard, assumono una simmetria più Nel caso di LHC, pacchetti di protoni con una energia di 0,450 estesa tra particelle a spin intero e particelle a spin semintero TeV sono immessi nel collisore usando l’intero complesso di prevedendo l’esistenza di nuove particelle superpartner di macchine acceleratrici di protoni usate in passato al CERN per quelle finora scoperte. Queste superparticelle, per alcune delle le indagini più avanzate della fisica subnucleare. In LHC i proquali si ipotizza una massa intorno al TeV, non sarebbero an- toni sono suddivisi in due fasci mantenuti su traiettorie circolari cora state osservate semplicemente perché troppo pesanti per percorse in direzioni opposte, distanti tra loro pochi centimetri. essere prodotte dagli acceleratori finora usati. Ci sono però Durante la fase di accelerazione, ogni protone raggiunge buoni motivi per pensare che, qualora esistessero, l’energia di un’energia di 7 TeV. Protoni di questa energia hanno una velo- SAPERE - OTTOBRE 2008 PAG. 65 cità inferiore di Gli esperimenti ECAL HCAL una parte su cento IRON YOKE milioni rispetto a I principali esperiquella della luce e menti che analizper curvare la loro zeranno le collitraiettoria e mansioni protone-protenerli su orbite tone prodotte ad circolari compatiLHC sono quattro: bili con le dimenATLAS (A Toroidal sioni del tunnel, Lhc ApparatuS), CMS sono necessari cam(Compact Muon MUON ENDCAP pi magnetici estreSolenoid), LHC-b mamente elevati (Large Hadron ColBOBINA raggiungibili solo lider beauty) e SUPERCONDUTTRICE con magneti suALICE (A Large TRACCIATORE perconduttori. Ion Collider ExpeLungo la circonriment). I primi MUON BARREL ferenza di LHC due sono esperiMUON ENDCAP sono infatti distrimenti con un probuiti circa 9.600 gramma scientifico magneti di vario Fig 3. I principali componenti dell'apparato sperimentale CMS: il tracciatore interno, la bobina molto vasto, censuperconduttrice, il calorimetro elettromagnetico (ECAL), il calorimetro adronico (HCAL), il tipo e con diverse giogo di ritorno (iron yoke) e, infine, i rivelatori dello spettrometro per muoni (un muon barrel trato innanzitutto funzioni, che gui- e due muon endcap). sulla ricerca del dano i protoni esatbosone di Higgs e tamente sulle traiettorie prestabilite. In particolare, tra questi di nuova fisica (per esempio particelle supersimmetriche) e di ci sono 1.232 dipoli magnetici superconduttori, lunghi ognuno loro parleremo fra poco diffusamente. 15 metri, con all’interno un campo magnetico maggiore di 8 L’esperimento LHC-b è dedicato allo studio di particelle con Tesla (circa 100 mila volte il campo magnetico terrestre), cioè quark beauty ed in particolare studierà la violazione della simquanto richiesto per curvare il percorso dei protoni. Tutti i metria CP in queste particelle. La validità di questa simmetria magneti superconduttori per poter funzionare sono raffred- richiede che un processo tra particelle avvenga con la stessa dati a 1.9 K da un imponente sistema di criogenia che rea- probabilità del processo che si ottiene osservando il primo lizza nel tunnel di LHC una zona estesa più fredda della ra- in uno specchio (equivalente allo scambio della destra con diazione cosmica di fondo che ha una temperatura pros- la sinistra) e allo stesso tempo scambiando le particelle con sima a 3 K. le corrispondenti antiparticelle. Ciò corrisponderebbe a una I protoni circolanti in ciascuna direzione sono raggruppati in completa simmetria tra materia e antimateria con la conse2.808 pacchetti, contenenti ognuno fino a 100 miliardi di guenza che nell’Universo primordiale avrebbe dovuto esprotoni. I pacchetti sono lunghi solo 7,6 centimetri e hanno sere prodotta la stessa quantità di materia e di antimateria un diametro di appena 16 micrometri: le dimensioni di un mentre il nostro Universo è composto di sola materia. Nel capello sottile. Dopo la fase di accelerazione i due fasci cir- 1964 è stata scoperta una piccolissima violazione della simcolanti nella macchina sono mantenuti sulle loro orbite per metria CP e quindi un’asimmetria tra materia ed antimateria. quasi dieci ore durante le quali i pacchetti di un fascio sono Si pensa che un’asimmetria di questo tipo potrebbe aver defatti incrociare con quelli dell’altro fascio in quattro punti di terminato nelle prime fasi dell’Universo la scomparsa delinterazione intorno ai quali sono stati montati i quattro espe- l’antimateria. rimenti ATLAS, CMS, LHC-b e ALICE per l’osservazione delle Dopo un primo periodo di collisioni protone-protone, in LHC particelle emesse nelle collisioni. Quando LHC funzionerà saranno immessi e fatti collidere due fasci di ioni pesanti nella sua configurazione di progetto (massima potenza) si (piombo) con un’energia di 572 TeV ognuno (pari a 2,76 TeV avrà un incrocio di pacchetti ogni 25 nanosecondi (cioè 40 per nucleone). Per lo studio di queste collisioni, che richiede milioni di incroci per secondo), a ogni incrocio si avranno un apparato sperimentale con speciali caratteristiche, è stato circa 20 collisioni tra coppie di protoni appartenenti a pac- preparato l’esperimento ALICE. In particolare nelle collisioni chetti opposti e in ogni collisione circa 100 delle particelle tra ioni si spera di osservare la formazione di un plasma di prodotte attraverseranno i rivelatori di un esperimento come quark e di gluoni. In questo stato della materia, quark e gluoni ATLAS o CMS. Per comprendere quanto siano elevate le non sarebbero più confinati in particelle elementari (come proenergie in gioco basti pensare che a quel regime tutti i pro- toni o neutroni) ma formerebbero piuttosto una specie di toni circolanti in LHC, la cui massa totale raggiunge solo un “zuppa” molto calda e densa. È questo uno stato della materia miliardesimo di grammo, avranno insieme un’energia che avrebbe riempito il nostro Universo alla fine del primo miuguale all’energia cinetica di 900 automobili, ognuna della crosecondo della sua vita. massa di una tonnellata, lanciate a 100 chilometri all’ora. Sia la ricerca del bosone di Higgs sia quella di segnali di nuova PAG. 66 SAPERE - OTTOBRE 2008 terza pagina/fisica delle particelle fisica richiedono una rivelazione sicura e una misura accurata ATLAS (per CMS le dimensioni sono simili), è immerso in un dell’energia di fotoni, elettroni (e positroni), muoni, tau, campo magnetico, diretto lungo l’asse del rivelatore, che curva nonché di getti di particelle che possono essere originati da la traiettoria delle particelle cariche prodotte nelle collisioni. gluoni o da quark come per esempio quelli prodotti in asso- Dalla misura della curvatura è possibile determinare la quanciazione al bosone di Higgs o nella sua disintegrazione. L’er- tità di moto con cui la particella è stata generata. In ATLAS il meticità degli apparati sperimentali, ossia la copertura con ri- magnete produce un campo magnetico di 2 Tesla, mentre velatori, il più completa possibile, della zona circostante il quello di CMS permette di produrre un campo di 4 Tesla. Nel punto di interazione, permette inoltre di misurare l’energia caso di CMS questo magnete, il più grande solenoide super“mancante” dell’evento, cioè quella che sfugge alla rivelazione conduttore finora costruito, rappresenta l’unico magnete pree che va attribuita alla produzione nella collisione di neutrini sente nell’apparato, mentre in ATLAS, come si dirà, altri tre o di nuove particelle (per esempio supersimmetriche) che grandi magneti toroidali in aria sono disposti più all’esterno. escono dall’apparato senza rilasciarvi alcun segnale. Nell’Inner Detector la traiettoria delle particelle cariche è deL’elevata frequenza delle collisioni tra i protoni, necessaria per terminata dalle misure di posizione effettuate su più piani di raggiungere un’alta “luminosità” del collisore, che corrisponde rivelatori di silicio. Questi rivelatori producono un segnale alla possibilità di osservare un numero ragionevole di eventi quando sono attraversati da una particella ionizzante e sono in che hanno una piccola probabilità di produzione, ha imposto grado di misurare la posizione della linea di volo della partiparticolari condizioni nel disegno degli apparati sperimentali. cella con un errore di pochi micrometri. Ciò naturalmente In primo luogo, è stato necessario progettare rivelatori rapidi, comporta un numero elevatissimo di canali di lettura, dell’orcon un’elettronica di lettura dei segnali abbastanza veloce, ca- dine di 108 (cento milioni). Nel caso di ATLAS gli strati più paci di distinguere tra loro le collisioni dei pacchetti di protoni esterni del tracciatore centrale sono realizzati con la tecnica che si susseguono con un intervallo temporale di 25 nanose- tradizionale dei tubi a deriva: questo consente di disporre di condi, e allo stesso tempo realizzare apparati in grado di sop- un maggiore numero di punti di misura delle traiettorie. Nei riportare per un periodo di tempo di almeno 10-15 anni gli ele- velatori centrali la quantità di moto di una particella di 50 vati flussi di radiazione prodotti durante il funzionamento della GeV/c viene misurata con un’incertezza dell’ordine dell’1%. Il rivelatore centrale di tracce è circondato dal calorimetro. macchina acceleratrice. Lungo complessivamente 46 metri, con un diametro di 25 Questo rivelatore è costituito dal calorimetro elettromagnemetri e un peso di 7.000 tonnellate, ATLAS è il più grande ap- tico, posto subito dopo l’ID, seguito dal calorimetro adroparato sperimentale mai costruito. CMS invece si presenta nico. Con il primo si identificano gli elettroni e i positroni come un apparato più compatto, lungo 22 metri e con un dia- (cioè e±) e i fotoni (g) prodotti nella collisione e se ne mimetro di 15 metri con una massa di 14.500 tonnellate (Fig. 3). surano le energie. Una misura precisa dell’energia di queste particelle è infatti fondamenA questi due esperimenti partale per osservare la produtecipano complessivamente zione di nuove particelle. circa 4.000 fisici. ATLAS dispone di un caloriSebbene la struttura degli Sono circa 800 i fisici italiani che partecipano agli esperimenti con metro basato su una tecnoesperimenti ATLAS e CMS sia LHC. Non solo: molti dei rivelatori dei vari esperimenti sono stati cologia ben collaudata, che utisimile, le scelte adottate per la struiti nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) lizza argon liquido come marealizzazione dei vari rivelao delle nostre università. La presenza italiana è rilevante anche tra teriale sensibile per la misura tori che compongono i due i fisici che si occupano della gestione dei dati registrati negli espedell’energia di elettroni e foapparati sperimentali sono rimenti e tra coloro che si preparano all’analisi degli eventi. Molti sono giovani ricercatori, dottorandi e studenti che dedicano la loro toni che producono sciami abbastanza diverse. In prossitesi alla preparazione degli esperimenti o dell’analisi dei dati. Noelettromagnetici attraverso le mità del punto di collisione, tevole anche la partecipazione delle industrie, operanti per esempio sottili lastre di piombo presia ATLAS che CMS disponnel campo dei superconduttori (ASG - Ansaldo Superconduttori, senti nel calorimetro. Questa gono di un rivelatore più inZanon, Europa Metalli) o dell’elettronica (come la CAEN di Viatecnica è particolarmente terno ID (Inner Detector) per reggio), con un ritorno in termini di commesse estremamente vanadatta in ambienti con elevati la misura delle traiettorie delle taggioso per il nostro paese. All’ASG è stato costruito un terzo dei flussi di radiazione, e perparticelle cariche. Questo ricirca 1.200 dipoli superconduttori di LHC, così come il grande magnete solenoidale superconduttore dell’esperimento CMS e le bomette di misurare l’energia di velatore, di forma cilindrica, è bine del grande magnete toroidale dell’esperimento ATLAS. L’ave± e g di 100 GeV con risolucentrato sul punto nominale ventura LHC, dunque, rappresenta anche per l’Italia un’occasione zioni dell’ordine dell’1% o sudelle collisioni, con l’asse eccezionale per la formazione di personale estremamente speciaperiori. CMS invece si avvale orientato nella direzione di lizzato in vari settori della fisica, dell’elettronica e dell’informatica, di una tecnica basata su crivolo dei due fasci. Lungo sei e per lo sviluppo delle industrie nazionali in settori di alta tecnostalli di tungstenato di metri e con un diametro di logia. piombo (PbWO4), un nuovo poco più di due nel caso di La partecipazione italiana SAPERE - OTTOBRE 2008 PAG. 67 tipo di scintillatore stuternate a rivelatori di podiato appositamente per sizione. questo esperimento) caPer entrambi gli esperipaci di fornire una risomenti, i rivelatori di luzione intrinseca supemuoni utilizzati sono riore (di circa un fattore molto simili, tutti basati 2 migliore di quella di su tecnologie di rivelaATLAS) e allo stesso temzione a gas. In particopo di sopportare gli elelare, si usano tubi a devati flussi di radiazione riva in alluminio, lunghi prodotti dalle collisioni. uno o più metri, riempiti Il calorimetro adronico di una miscela di gas svolge diverse funzioni: (per la maggior parte insieme al calorimetro argon), di sezione delelettromagnetico contril’ordine di alcuni centibuisce all’identificazione metri quadri, con un sotdi elettroni (positroni) e tile filo conduttore sifotoni, permette la ricotuato lungo l’asse e struzione dell’energia e posto ad un potenziale della direzione dei getti di positivo. Una particella particelle che si producarica, come il muone, cono nell’interazione tra attraversando un tubo, due protoni, e permette ionizza il gas presente al di assorbire la quasi totasuo interno, e gli ioni lità delle particelle proprodotti, amplificati nel dotte nella collisione. gas dal campo elettrico Fanno eccezione i neupresente, generano un trini (ed eventuali altre Fig. 4. Simulazione nel rivelatore ATLAS di un decadimento del bosone di Higgs segnale sul filo che viene nuove particelle neutre in due coppie e+e– e m+m–. Sono visibili le tracce dei due muoni che attraversano lo rivelato dall’elettronica di poco interagenti) che spettrometro esterno (tracce in rosso) e la coppia di elettroni che vengono assorbiti lettura posta all’estremità sfuggono alla rivelazione dal calorimetro elettromagnetico (al centro verso l’alto in celeste). Le traiettorie dei tubi. Ciò permette di e i muoni di energia su- delle altre particelle di maggior energia sono raffigurate in giallo. determinare la posizione periore ad alcuni GeV, del passaggio della partiche sono invece osservati nei rivelatori più esterni. Sia ATLAS cella con una precisione dell’ordine di 100 mm o migliore. I diche CMS hanno adottato tecnologie tradizionali per la realizza- versi strati di tubi a deriva presenti nello spettrometro permettono zione dei calorimetri adronici, basate su strati di ferro (ATLAS) o infine una ricostruzione accurata della traiettoria della particella, ottone (CMS) alternati a lastre di scintillatore plastico. dalla cui curvatura, come nel tracciatore centrale, è possibile miLa parte più esterna di ATLAS e CMS è costituita dai rivelatori per surare la quantità di moto, essendo noto il campo magnetico prel’identificazione e la misura della quantità di moto dei muoni, sente. Per un muone di 50 GeV, la quantità di moto viene misuche rappresentano le uniche particelle cariche in grado di attra- rata con una risoluzione di circa 1.5 GeV nello spettrometro di versare il calorimetro adronico. In entrambi gli esperimenti, questi ATLAS mentre in quello di CMS la precisione è limitata dall’effetto apparati condizionano le dimensioni geometriche dell’apparato dell’attraversamento del ferro. Combinando le misure in questi ristesso, e, nel caso di CMS, anche il peso complessivo. Il sistema velatori con quelle fornite dai tracciatori centrali (ID), la risoludi muoni di ATLAS è basato su un grande spettrometro in aria co- zione di CMS raggiunge 0.5 GeV mentre per ATLAS si ottiene 1 stituito da un magnete toroidale centrale e da due magneti to- GeV. Ci piace ricordare che nei due spettrometri di ATLAS e CMS roidali più piccoli, posti all’interno del primo, in corrispondenza per il tracciamento, meno accurato ma estremamente rapido, esdelle due estremità. Ciascuno di questi tre magneti è a sua volta senziale per individuare gli eventi con muoni di alta energia, costituito da otto bobine superconduttrici, in grado di sviluppare sono usati dei rivelatori molto veloci, detti RPC (Resistive Plate un campo magnetico di intensità compresa tra 0.5 e 1 Tesla. Le Chamber: camere a piani resistivi) ideati e sviluppati nelle Unibobine del toroide centrale, di forma rettangolare, hanno le di- versità italiane e nelle Sezioni dell’Istituto Nazionale di Fisica Numensioni di 25 metri lungo la direzione dei fasci per 5 metri in cleare. direzione traversa. All’interno del toroide centrale, e attorno ai In figura 4 è presentato un evento simulato di produzione del bodue toroidi in avanti, sono collocati i rivelatori di muoni. Nel caso sone di Higgs seguita dal suo decadimento in una coppia di Z0 di CMS si utilizza invece il giogo di ritorno del flusso di campo che decadono in due coppie m+ m– e e+e– come ci si aspetta di del magnete solenoidale centrale. Questo sistema è costituto da osservare nell’apparato ATLAS. una serie continua di lastre di ferro, magnetizzate con un campo Va infine ricordato il sistema di trigger, cioè di selezione degli di intensità di circa 1.5 Tesla, poste attorno al calorimetro ed al- eventi interessanti, e di acquisizione dei dati (DAQ) che com- PAG. 68 SAPERE - OTTOBRE 2008 terza pagina/fisica delle particelle pleta ciascun apparato spegrande quantità di particelle rimentale. Infatti alla lumiche sono state rivelate dagli nosità di progetto della macapparati sperimentali (vedi figura 5). Sebbene i 27 chichina sono prodotte circa 109 collisioni protone-prolometri compiuti dai protone per secondo, la magtoni rappresentino soltanto gior parte costituita da inteuna frazione insignificante razioni inelastiche di intedel percorso che verrà coresse scarso o nullo per il perto durante i prossimi programma scientifico di anni, questo primo giro di LHC e, solo una frazione fatto rappresenta un grande piccolissima di eventi di balzo in avanti per la rireale interesse fisico. È imcerca scientifica moderna pensabile registrare i dati di nel campo della fisica delle tutte le collisioni prodotte in alte energie. Questioni tutLHC, selezionando successi- Fig. 5. Segnali osservati nei rivelatori dell’esperimento ATLAS al passaggio tora aperte, legate all’oridelle particelle prodotte dall’assorbimento in un collimatore del primo fascio vamente col computer gli circolato in LHC. gine della massa, alla naeventi interessanti: occorretura della materia oscura, rebbe immagazzinare qualcosa come 108 MB/s (che significhe- all’asimmetria tra materia ed antimateria, presto potranno essere rebbe riempire di dati circa ventimila DVD al secondo!). Il si- approfondite e, forse, troveranno una risposta. Infine l’LHC postema Trigger/DAQ effettua una ricostruzione approssimata, ma trebbe aprire una finestra su un mondo del tutto sconosciuto: se sufficientemente accurata, degli eventi che mano a mano si pro- l’entrata in funzione di questa macchina acceleratrice rappreducono, selezionando in tempo reale (on-line) solo quelli con le senta il punto di arrivo di un progetto durato quasi vent’anni, caratteristiche principali compatibili con le collisioni che si in- essa allo stesso tempo sarà il punto di partenza per scrivere tendono studiare. In questo modo solo i dati relativi a questi un capitolo nuovo della fisica moderna. ● eventi sono registrati su supporti magnetici (dischi rigidi, nastri magnetici). Il numero di eventi conservati per l’analisi è così ridotto di un fattore di circa 2×105, corrispondente a 200 eventi/s PER SAPERNE DI PIÙ: (equivalenti a 300 MB/s) come compatibili con gli attuali sistemi On-line di registrazione di dati. CERN faq - LHC the guide, scaricabile da: cdsmedia.cern. Nonostante la grande riduzione ottenuta con il sistema di ch/img/CERN-Brochure-2008-001-Eng.pdf trigger, la quantità di dati che sarà necessario analizzare (circa CERN: www.cern.ch/public/. 104 PB/anno, 1PB = 1 PetaByte = 106 GB) costituisce una sfida LHC, fisica, acceleratore, esperimenti: public.web.cern.ch/puimportante anche per i più moderni sistemi di calcolo. Per blic/en/LHC/LHC-en.html. far fronte a questa impresa, è stato finanziato il progetto GRID (“griglia”), la cui funzione principale sarà quella di distribuire la Articoli ricostruzione degli eventi registrati dagli apparati (o anche si- VELTMAN M., «Il bosone di Higgs», Le Scienze, 221, novembre mulati) ad una rete di calcolatori dislocati in tutti i paesi che 1986. partecipano al progetto LHC. Il progetto GRID riveste un ruolo LLEWELLYN SMITH C., «Il Large Hadron Collider», Le Scienze, fondamentale per lo sviluppo del calcolo scientifico moderno, 385, settembre 2000. ed LHC si presenta indubbiamente come uno dei settori della Dossier Il futuro della fisica, con articoli su LHC di L. MAIANI, ricerca più esigenti. PETRONZIO R., COLLINS G.P., QUIGG C. ed altri, in Le Scienze n. 476, aprile 2008. GRINBAUM A., On the eve of the LHC: conceptual questions in Conclusioni high-energy physics, arXiv:0806.4268v1. Il 10 settembre del 2008 un fascio di protoni, iniettato con una AUTORI VARI, «Insight: The Large Hadron Collider», Nature, 448, energia di 450 GeV ha compiuto per la prima volta un giro com- 2007, pp.270-312. pleto all’interno del Large Hadron Collider. Il fascio, una volta FIDECARO M. e GENTILE S., «Il tassello mancante – la particella assorbito dagli schermi utilizzati in questo test, ha prodotto una di Higgs», Giornale di Fisica, Vol. 49, 2008, no. 2, pp. 111-126. Francesco Lacava è professore associato di Fisica sperimentale presso la «Sapienza» Università di Roma, partecipa all’esperimento ATLAS. Aleandro Nisati è primo ricercatore presso la Sezione di Roma dell’INFN, partecipa all’esperimento ATLAS. SAPERE - OTTOBRE 2008 PAG. 69